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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 15 Febbraio 2012 |
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LANCIATA LA NUOVA RETE DI NEUROSCIENZA FINANZIATA DALL´UE |
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Bruxelles, 15 febbraio 2012 - È stata appena lanciata una nuova rete finanziata dall´Ue per i ricercatori impegnati nel campo della neuroscienza d´avanguardia. Finanziata interamente con oltre 3 milioni di euro attraverso una Borsa della rete di formazione di formazione Marie Curie, la rete Fliact ("Systems neuroscience of Drosophila: from genes to circuits to behaviour") riunisce ricercatori che hanno appena cominciato la carriera per condurre studi sul cervello del moscerino della mosca. Lo scopo è interconnettere otto centri accademici e tre partner industriali provenienti da Austria, Belgio, Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svizzera. Queste istituzioni che formano il network sono tutte specializzate in diversi campi complementari di neuroscienza, come la genetica molecolare e la bioingegneria. Il funzionamento del nostro cervello rimane ancora un enigma. Il progetto quadriennale ha lo scopo di avvicinarsi a dare una risposta agli interrogativi sull´argomento, questo complesso compito richiede una ricerca sui geni, le vie nervose biochimiche, i circuiti di neuroni e gli schemi comportamentali. Negli ultimi anni, il piccolissimo moscerino della frutta, Drosophila melanogaster è diventato il sistema modello principale per studiare come percepiamo e integriamo le informazioni provenienti dai cinque sensi. La Drosophila è emersa anche come un modello adatto per studiare le basi genetiche delle malattie neurodegenerative che colpiscono gli esseri umani. Poiché la Drosophila ha un milione di volte meno neuroni rispetto agli umani, lo studio del suo cervello dovrebbe far luce sui principi generali dell´organizzazione funzionale dei circuiti neurali. Attraverso progetti di ricerca collaborativi e appositamente creati, i ricercatori di Fliact dovrebbero cercare di scoprire come i circuiti neurali sono codificati geneticamente e come il calcolo neurale controlla il comportamento. Attraverso scambi ed esperimenti congiunti, i giovani ricercatori riceveranno una formazione anche sulle tecnologie più innovative attraverso una serie di workshop interdisciplinari sulla neurogenetica, neuroanatomia, neuroimaging e analisi comportamentali. I tre partner dell´industria che partecipano al progetto sono tutti piccole e medie imprese (Pmi): la loro partecipazione illustra quanto sia importante che i ricercatori abbiano l´opportunità di avere rapporti con il settore privato. Le Pmi li formeranno nei campi del trasferimento di tecnologia, imprenditoria, gestione della proprietà intellettuale, presentazioni commerciali, marketing e project management. Il coordinatore del progetto, il dott. Louis del Centro di regolazione genomica di Barcellona, Spagna, descrive la Fliact come "un´opportunità unica perché la neuroscienza dei sistemi della Drosophila acquistino slancio in Europa". Ha spiegato: "Questa rete ci permetterà di migliorare il nostro potenziale individuale di ricerca attraverso le collaborazioni. Siamo veramente contenti di questa possibilità di fare progressi verso la comprensione di come il cervello crea rappresentazioni interne del mondo e come i segnali multisensoriali sono integrati per prendere decisioni complesse. Considerata la natura di queste questioni, lavorare con un organismo "semplice" assoggettabile alla genetica rappresenta uno straordinario vantaggio. Con appena 100.000 neuroni e comportamenti sofisticati, i moscerini rappresentano un incrocio perfetto tra semplicità e trattabilità." Nell´ambito di Fliact, sarà promossa anche la cooperazione con istituti di ricerca non-europei come il Janelia Farm Research Campus dell´Howard Hughes Medical Institute, negli Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Fliact: http://www.Fliact.eu/ |
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UN NUOVO APPROCCIO PER LO SVEZZAMENTO: I CIBI SOLIDI SONO PIÙ SANI DI QUELLI OMOGENEIZZATI |
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Bruxelles, 15 febbraio 2012 - Un team di ricerca formato da due donne nel Regno Unito ha scoperto che dare ai bambini cibi solidi per svezzarli offre due benefici: uno, questi bambini hanno maggiori probabilità di sviluppare preferenze più sane per quanto riguarda il cibo e due hanno minori probabilità di diventare bambini sovrappeso rispetto a quelli che consumano cibi omogeneizzati con il cucchiaio. Presentato sul British Medical Journal (Bmj) Open, lo studio fornisce nuove notizie su come uno specifico metodo di svezzamento possa influenzare le preferenze per gli alimenti e l´indice di massa corporea (Icm) nella prima infanzia. Le ricercatrici dell´Università di Nottingham hanno esaminato 155 bambini di età compresa tra i 20 mesi e i 6,5 anni. I loro genitori, che si sono offerti volontari a partecipare allo studio, hanno completato un questionario riguardante la loro esperienza di alimentazione dei bambini e il metodo di svezzamento da loro usato. In tutto, 92 genitori hanno usato lo svezzamento guidato dal bambino, nel quale al bambino si permette di scegliere da una varietà di cibi solidi da mangiare con le mani a partire dai 6 mesi di età; 63 genitori hanno usato la tradizionale alimentazione con il cucchiaino, che prevede che i bambini mangino puree morbide. La struttura e la gamma di alimenti cresceva man mano che cresceva il bambino. "Anche se numerosi studi si sono occupati di determinare quando è giusto introdurre i cibi solidi nella dieta del bambino, c´è scarsità di prove riguardanti l´influenza che diversi metodi di svezzamento hanno sulle preferenze alimentari e le prospettive per la salute," spiega la prof.Ssa Ellen Townsend della Facoltà di Psicologia dell´Università di Nottingham, una delle autrici dello studio. "Riteniamo che la nostra relazione sia il primo lavoro di ricerca che si occupa di determinare se i metodi di svezzamento possono influenzare le preferenze alimentari e la salute futura del bambino". Le ricercatrici hanno esaminato anche le preferenze dei bambini per 151 diversi tipi di alimenti appartenenti alle normali categorie di proteine, latticini e carboidrati, per citarne solo alcune. Lo studio ha sottolineato anche la frequenza del consumo di ogni tipo di alimento e come l´età influenzi le preferenze alimentari. Le due ricercatrici hanno identificato differenze significative nelle preferenze per una sola categoria di alimenti: il gruppo dello svezzamento guidato dal bambino preferiva i carboidrati rispetto ai bambini nutriti con il cucchiaio. Ai primi piacevano di più i carboidrati mentre ai secondi piacevano di più le pietanze dolci. Un´alimentazione sana, dicono i ricercatori, riceve un aiuto enorme dai carboidrati. Questo si discosta dalle precedenti tendenze della ricerca, secondo le quali gli scienziati pensavano che la dolcezza e la frequenza di esposizione fossero i fattori che influenzano maggiormente le preferenze alimentari. Secondo le due ricercatrici, è fondamentale comprendere i fattori che influenzano la sana alimentazione durante la prima infanzia. È probabilmente il modo ottimale di modificare le preferenze alimentari per promuovere una dieta sana per tutta la vita. Precisiamo che né le risposte socialmente desiderabili, e cioè i genitori che adattano le proprie risposte al questionario per renderle socialmente "accettabili", né lo stato socioeconomico influenzano le preferenze dei bambini o la quantità di esposizione. Il team ha però identificato un legame tra una maggiore preferenza delle verdure e la più alta classe sociale. Anche se non sono state trovate differenze tra i due gruppi per quanto riguarda i bambini schizzinosi sul cibo, le ricercatrici hanno scoperto più bambini sottopeso nel gruppo guidato dal bambino e più bambini obesi nell´altro gruppo. I risultati suggeriscono quindi che il metodo di svezzamento influenza le preferenze alimentari e la salute nella prima infanzia. Sulla base di questi risultati, i bambini svezzati con il metodo guidato dal bambino imparano a regolare la propria assunzione di cibo in un modo che risulta in un più basso Imc e una preferenza per i cibi sani. Commentando i risultati, la co-autrice, dott.Ssa Nicola Pitchford dell´Università di Nottingham, dice: "Il nostro studio ha prodotto risultati davvero interessanti. La ricerca suggerisce che lo svezzamento guidato dal bambino ha un´influenza positiva sulla preferenza di cibi che formano i mattoni di un´alimentazione sana, come i carboidrati. Lo svezzamento guidato dal bambino promuove preferenze alimentari nella prima infanzia che potrebbero proteggere il bambino dall´obesità." Il team crede che questa ricerca potrebbe portare a strumenti migliori per gestire la tendenza verso l´obesità in aumento nella società di oggi. Per maggiori informazioni, visitare: University of Nottingham: http://www.Nottingham.ac.uk/ Bmj Open: http://bmjopen.Bmj.com/ |
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MILANO: PARTE IL PROGETTO DI ANLAIDS PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE AL VIA UN COORDINAMENTO CITTADINO CHE COINVOLGE CONSIGLI DI ZONA, SCUOLE, ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO |
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Milano, 15 febbraio 2012 - Parte il progetto Svap (Servizio Valore Aggiunto Prevenzione): un coordinamento cittadino per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse (Aids, papilloma virus, blenorragia, gonorrea e sifilide), che coinvolge Consigli di Zona, scuole superiori di secondo grado, associazioni e comitati del territorio. Il progetto è curato da Anlaids (Associazione Nazionale per la Lotta contro l’Aids). “Un’iniziativa importante per la città – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino – che si muove nell’ottica condivisa da questa Amministrazione: la cultura della prevenzione è il modo migliore per fare una seria politica della salute”. “La nostra organizzazione – ha dichiarato Giovanni Del Bene, psicologo e responsabile nazionale progetto Scuola di Anlaids – dal 2002 porta avanti nel territorio milanese progetti di prevenzione nelle scuole, coinvolgendo ogni anno circa 4.500 studenti. Un numero consistente che si aggira intorno al 30% della popolazione studentesca delle scuole superiori. Per questo motivo da tempo sentiamo l’urgenza di allargare il progetto a tutto il territorio, uscendo dalle scuole, ma mantenendole come luoghi principali per la diffusione della cultura della prevenzione”. Il progetto Svap (Servizio Valore Aggiunto Prevenzione) prevede il coinvolgimento nel percorso di prevenzione delle strutture del territorio: i Consigli di Zona, le scuole secondarie di secondo grado, le associazioni e i comitati del territorio. L’obiettivo è pianificare gli interventi di prevenzione che devono arrivare a coinvolgere tutta la cittadinanza, a partire dagli studenti e dai loro genitori. È previsto che, in ogni Zona di Milano, venga individuato uno spazio-laboratorio (un istituto scolastico, un luogo di aggregazione sociale giovanile, un gruppo culturale, ecc.) dove, grazie al prezioso supporto dei medici e degli psicologi dell’Anlaids, si crei un gruppo di studio permanente per raccogliere ed elaborare dati sui comportamenti a rischio dei milanesi, a partire dai giovani. “Nonostante il successo delle terapie antiretrovirali, che hanno trasformato l’Aids da una malattia inesorabilmente mortale a una cronica controllabile - ha sostenuto Massimo Galli, direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Università di Milano presso l’Ospedale Sacco - l’infezione da Hiv continua a diffondersi a un importante numero di persone ogni anno. Il persistere del rischio di trasmissione è dato anche dalle altre infezioni sessualmente trasmesse, l’incidenza di alcune delle quali, come la sifilide, risulta in incremento. La prevenzione di tutte le malattie sessualmente trasmissibili si fonda sull’acquisizione di comportamenti corretti e sull’esercizio responsabile della sessualità: la scuola risulta essere il contesto naturale migliore per la diffusione di fondamenti educativi adeguati, anche alla luce della complessità interculturale presente nelle classi che frequentano i nostri ragazzi tutti i giorni”. |
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PROTESI PIP: LA REGIONE TOSCANA SI FARÀ CARICO DI TUTTI I CASI |
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Firenze, 14 febbraio 2012 – La Regione Toscana si farà carico di tutti i casi di protesi mammarie Pip (Poly Implant Prothèse) impiantati nelle strutture pubbliche o private accreditate, o comunque autorizzate, su tutto il territorio regionale. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia l’aveva già annunciato, e ripetuto in più occasioni. Ieri la giunta regionale ha approvato una delibera che recepisce l’ordinanza del Ministro della salute e dà alle aziende tutte le indicazioni per la presa in carico delle pazienti, 294 secondo il censimento svolto dalla Regione e comunicato al Ministero. “L’accordo raggiunto giovedì scorso in Conferenza Stato-regioni – dichiara l’assessore Sacramuccia – ci consente di mettere in atto la linea che come Regione Toscana abbiamo sempre sostenuto: cioè la totale presa in carico di tutte le pazienti portatrici di queste protesi. Gli esperti valuteranno caso per caso, decidendo se è opportuno l’espianto e l’eventuale reimpianto di protesi più sicure”. L’ordinanza ministeriale riporta il parere del Consiglio Superiore di Sanità, secondo il quale “pur in assenza di prove di maggiore cancerogenicità sono state evidenziate, per le protesi mammarie Pip, maggiori probabilità di rottura e di reazioni infiammatorie”. E sulla base di questo parere, “si invitano i pazienti che hanno subìto impianto di protesi mammarie Pip a rivolgersi al proprio chirurgo e si forniscono specifiche raccomandazioni ai centri che hanno operato l’impianto, affinché siano parte attiva nel richiamare i pazienti”. Il sistema sanitario regionale – si legge nella delibera – si farà carico della valutazione clinica, specialistica e diagnostica per tutti i casi relativi a impianti di protesi mammarie Pip, impiantate presso strutture pubbliche o private accreditate o comunque autorizzate. In ogni azienda sanitaria dovrà essere garantita almeno una struttura ambulatoriale per le valutazioni. Se, sulla base di queste valutazioni, si rendesse necessario l’espianto, e il successivo reimpianto, questi dovranno essere eseguiti a carico del servizio sanitario regionale, nei centri di chirurgia plastica e di senologia operanti in Toscana. In tutte le aziende sanitarie toscane sarà istituito un servizio di accoglienza e informazione in grado di fornire tutte le informazioni necessarie e indirizzare la domanda verso gli ambulatori specialistici. Questo il percorso organizzativo assistenziale di presa in carico: individuazione dei casi appropriati (quelli in cui è stata effettivamente impiantata una protesi Pip); fornire tutte le informazioni possibili sulla problematica; presa in carico nel percorso assistenziale; valutazione clinca specialistica che tenga conto dei dati anamnestici; inquadramento oncologico; esame ecografico; percorso di controllo periodico nel tempo, con valutazione clinica semestrale; oppure percorso di intervento chirurgico per la rimozione delle protesi ed eventuale reimpianto con nuova protesi. |
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OGGI A CATANZARO INCONTRO SULLA SANITÀ ELETTRONICA IN CALABRIA |
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Catanzaro, 15 febbraio 2012 – Oggi a partire dalle ore 9, al “Museo Storico Militare” di Catanzaro, si terrà un incontro sul tema “La sanità elettronica in Calabria. L’importanza dei flussi informativi e della telemedicina”, organizzato dal Dipartimento regionale Tutela della salute e Politiche sanitarie. I lavori saranno introdotti dal dirigente generale del Dipartimento, Antonino Orlando. L’incontro sarà moderato dal direttore del Dipartimento Scienze della Salute dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro. La gestione dei flussi informativi rappresenta sicuramente un fattore strategico trasversale all’intera organizzazione sanitaria, un modello basato sulle strutture e sugli strumenti che permettono la condivisione di informazioni strutturate tra operatori sanitari e l’integrazione di informazioni cliniche, organizzative e amministrative. Per questo, a dibattere sul tema si ritroveranno, domani, esperti del Ministero della Salute, dirigenti del settore sanità e dell’università. Questo il programma: ore 09.50 - Adempimenti regionali verso l’Nsis: Lidia Di Minco -Ministero della Salute - direttore ufficio Iii—nsis direzione generale del S.i.s.; ore 10.10 - L’informatizzazione nell’ottica del Piano di rientro: Luigi D’elia sub Commissario per il Piano di rientro Regione Calabria; ore 11.20 - La Sanità elettronica in Calabria. Illustrazione D.p.g.r. 101/2011”: Salvatore Lopresti - dirigente di settore Dipartimento regionale Tutela della Salute e Politiche Sanitarie; ore 11.40 - Dati in sanità: Auditing e valutazione delle performance: Giuseppe Romano, direttore Sia - Azienda Sanitaria Provinciale Catanzaro; ore 12.00 - Teleconsulto cardiologico in emergenza sanitaria: Davide Pilotto - società Seda progetto e tecnologie ed Eliseo Ciccone - direttore Centrale Operativa Suem 118 di Catanzaro/coordinatore regionale organizzazione ed operatività clinica." Nel corso dell’incontro verrà presentato il nuovo portale web dedicato ai sistemi informativi sanitari e la sua evoluzione. Al termine sarà rilasciata copia della pubblicazione “Mappa dei Flussi Informativi”. |
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ACTL CERCA 15 GIOVANI LAUREATI CHE SOGNANO UNA CARRIERA NEL SETTORE SALUTE CON L’INIZIATIVA DI ACTL “UN GIORNO IN…” ASTRAZENECA APRE LE PORTE A FARMACISTI, CHIMICI, MEDICI E BIOLOGI |
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Milano, 15 febbraio 2012 - Trascorrere una giornata all’interno di Astrazeneca, azienda orientata all´innovazione e impegnata nella ricerca,nello sviluppo e nella commercializzazione di farmaci etici. E’ l’opportunità che Actl - Sportello Stage offre a 15 neolaureati in discipline scientifiche con “Un giorno in…”, l’iniziativa di Actl volta a favorire l’incontro e la conoscenza reciproca tra i migliori talenti e le più importanti aziende multinazionali e studi professionali presenti in Italia. Il prossimo appuntamento sarà il 6 marzo 2012 (con invio candidature entro il 2 marzo 2012), si svolgerà in Astrazeneca ed è finalizzato alla conoscenza di giovani profili da inserire nelle aree Medical, R&d, Regulatory Affairs. Nel corso della giornata i partecipanti incontreranno i Responsabili del Personale e potranno conoscere il processo di selezione, i percorsi di carriera e i valori di Astrazeneca. “Da oltre 20 anni Actl realizza iniziative che favoriscano l’incontro tra i giovani e il mercato del lavoro. Con “Un giorno in…” desideriamo offrire ai neolaureati una nuova opportunità per conoscere da vicino importanti realtà professionali e aziendali e per presentare di persona il proprio profilo ai responsabili delle Risorse Umane di queste realtà” ha dichiarato Marina Verderajme, Presidente di Actl. Come partecipare: Per partecipare alle selezioni è necessario inviare il curriculum con una lettera di accompagnamento all’indirizzo ungiornoin@actl.It entro il 2 marzo 2012, specificando nell´oggetto "Un giorno in…” Astrazeneca. "Un giorno in" è un´iniziativa di Actl-sportello Stage che consente a un gruppo di giovani laureati di trascorrere una giornata all´interno di aziende multinazionali e realtà professionali per conoscerne clima, mission e vision di queste realtà, modalità di selezione, atteggiamenti e competenze "trasversali" ricercate nei futuri dipendenti e collaboratori, profili professionali ricercati, testimonianze e carriere di successo. Un´ottima opportunità per confrontarsi direttamente con i responsabili aziendali e per partecipare a processi di selezione interni alle aziende. Per maggiori informazioni sui requisiti richiesti consultare il sito www.Sportellostage.it |
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A BOLZANO PRESENTATA LA FORMAZIONE IN AMBITO SOCIALE |
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Bolzano, 15 febbraio 2012 - L’assessore Theiner ha illustrato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa la formazione professionale nel settore sociale fornendo dati ed una serie di valutazioni riguardo a questo importante settore. Presenti alla conferenza stampa il direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali, Luca Critelli, Silvia Fargion, docente della Facoltà di Scienze della Formazione della Lub ed i direttore delle scuole per le professioni sociali, Giorgio Bissolo e Luigi Loddi. “Il settore sociale è uno dei pochi settori nei quali si registra un costante aumento dell’occupazione e nel quale, anche in futuro prevediamo che vi sarà una costante richiesta di servizi” è questo uno dei dati salienti della conferenza stampa organizzata questa mattina dall’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner alla quale hanno preso parte il direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali, Luca Critelli, Silvia Fargion, docente della Facoltà di Scienze della Formazione della Lub ed i direttori delle scuole per le professioni sociali, Giorgio Bissolo e Luigi Loddi. “Recentemente la Giunta provinciale” ha aggiunto Theiner “ha definito il fabbisogno per il settore dei servizi sociali sino al 2015 ed in questo ambito vi sarà bisogno a livello provinciale di 1270 posti di formazione destinati nel dettaglio a 450 operatori socio-sanitari, 450 operatori soci-assistenziali, 190 assistenti all’infanzia, 90 assistenti sociali e 90 educatori sociali. Dal 1998, quindi da circa 14 anni, la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano offre due corsi di laurea, in Servizio sociale e per Educatori sociali. I laureati operano poi come assistenti sociali lavorando presso i Servizi sociali o sono educatori sociali che svolgono la loro attività per lo più all’interno di strutture ed istituzioni specializzate, per esempio per adolescenti. La formazione non-universitaria, cioè il diploma, si ottiene attraverso le due scuole per le professioni sociali “Emmanuel Lévinas” in lingua italiana, diretta da Giorgio Bissolo ed “Hannah Arendt” in lingua tedesca diretta da Luigi Loddi. I diplomati lavorano in seguito come operatori socio-assistenziali, operatori socio-sanitari o come assistenti all’infanzia presso i vari servizi della provincia”. Negli ultimi cinque anni 1634 persone hanno conseguito il diploma nel campo della professioni sociali, la maggior parte (647) come operatori socio-sanitario, seguiti dagli operatori socio-assistenziali (600), educatori sociali (146), assistenti all’infanzia (128) ed assistenti sociali (113). “Le persone occupate nel settore sociale” ha aggiunto l’assessore “sono da anni in costante aumento. A fine 2010 erano 7.328 persone, pari a 5.968 equivalenti a tempo pieno. Ci aspettiamo che questa crescita continuerà anche in futuro, anche se con tassi di crescita probabilmente più deboli che in questi ultimi anni. I dati mostrano che la percentuale dei collaboratori provenienti dall’estero nel settore sociale è rimasta abbastanza costante. Nel 2010 la percentuale è stata del 14% (nel 2004 del 12,32 %; nel 2006 del 12,28 %; nel 2009 del 14,1 %). In dati assoluti nell’anno 2010 lavoravano presso i servizi 836 persone in equivalenti a tempo pieno. Nei servizi per anziani il 13,4 percento dei dipendenti vengono dall’estero, nei servizi per disabili, malati psichici e per dipendenze il 13,2%, nei servizi per la prima infanzia 12% nell’assistenza domiciliare 17%. Nel corso dell’incontro con la stampa l’assessore ha inoltre sottolineato che il lavoro nel settore sociale è caratterizzato spesso da un forte impegno personale sia sotto il profilo fisico che psichico e questo è evidenziato dall’anzianità media dei lavoratori in questo settore che è solamente di 8,6 anni. “Uno dei nostri obiettivi principali” ha affermato Theiner “è quello di aumentare l’attrattività del settore professionale e i periodi di permanenza in servizio. Ciò significa migliorare alcune delle condizioni di lavoro, anche nei confronti di settori vicini come sanità e scuola, così come elaborare nuovi modelli, per esempio, nel ambito del recupero psico-fisico del personale. Un altro obiettivo è sostenere le collaboratrici e i collaboratori in età avanzata in modo che possano rimanere nel mondo del lavoro. Dobbiamo trovare nuovi modelli di lavoro, per esempio, una diversa gestione del part-time o dare a loro la possibilità di accompagnare i giovani nel processo di lavoro in modo che i giovani possano usufruire delle loro esperienze. Un altro gruppo target sono sicuramente gli uomini, visto che attualmente circa l’85% dei collaboratori dei Servizi sociali sono donne. Questo comporta con una forte presenza di collaboratori a tempo parziale (ca. 50 %) e molte assenze per maternità. Vorremmo coinvolgere maggiormente gli uomini nel lavoro sociale, ma anche persone che hanno acquistato delle esperienze di vita e delle competenze in altri settori possono dare un contributo molto valido”. Hanno quindi preso la parola la docente della Lub, Silvia Fargion, ed i direttori delle due scuole per le professioni sociali Giorgio Bissolo e Luigi Loddi., i quali hanno illustrato nel dettaglio le attività svolte dalle rispettive strutture. Presso la scuola Hannah Arendt si sono iscritti nell’anno scolastico 2011-12 623 studenti mentre 1843 persone hanno seguito corsi di aggiornamento per complessive 43.632 ore. Presso la scuola “Emmanuel Levinas” gli iscritti sono stati 350 e circa 1000 frequentano i corsi di aggiornamento. |
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SICUREZZA IN LIGURIA: SIGLATA CONVENZIONE CON IL SOCCORSO ALPINO PER INTERVENIRE NELL’ENTROTERRA |
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Genova, 15 Febbraio 2012 - Firmata l’intesa tra assessorato alla salute della Regione Liguria e il soccorso alpino e speleologico ligure per svolgere attività di intervento nel territorio montano. Lo ha comunicato l’assessore regionale alla salute, Claudio Montaldo dopo la firma della convenzione. L’accordo, siglato su base quinquennale, prevede un compenso di 100.000 euro l’anno destinati all’attività di soccorso e regola i rapporti tra aziende sanitarie e ospedaliere liguri, 118 e centro per il soccorso alpino e speleologico. Il servizio di intervento sarà attivo 24 ore su 24 e riguarderà prevalentemente le zone dell’entroterra più impervie, dove l’accesso è più difficile e dove si sono sviluppate, negli ultimi anni, attività ludico-sportive come l’alpinismo, l’arrampicata la mountain – bike, il trekking, il parapendio. “La conformazione della Liguria – ha spiegato l’assessore alla salute, Claudio Montaldo – ci ha indotti a siglare la convenzione anche per andare incontro alle conseguenze di eventuali gravi problemi meteorologici, per raggiungere persone infortunate. L’intesa supera i singoli accordi delle Asl e consente un coordinamento più efficace a livello regionale”. La convenzione prevede inoltre che il soccorso alpino e speleologico ligure effettui un’attività formativa nei confronti degli operatori del 118 sulle tecniche di movimentazione e auto protezione. |
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LAVORO DOMESTICO E DI CURA IN FAMIGLIA: FORMAZIONE A DOMICILIO PER ASSISTENTI FAMILIARI PARTIRÀ A MARZO IL CORSO NELL’AMBITO DI TARCENTO. ISCRIZIONI ENTRO IL 20 FEBBRAIO |
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Tarcento, 15 febbraio 2012 - L’ambito socio assistenziale di Tarcento, in collaborazione con le Cooperative sociali Itaca, Lybra, Codess Fvg e La Quercia, informa che sono aperte le iscrizioni al corso “Formazione in situazione: lavoro domestico e di cura in famiglia”. Il percorso, che partirà a Tarcento (Ud) nella prima metà di marzo, si affianca ai due percorsi precedentemente organizzati dalla Cooperativa Itaca , uno per il territorio di Sacile - che si è da poco concluso con successo - ed uno per quello di Monfalcone. Il corso tarcentino, completamente gratuito e rivolto ai cittadini extraeuropei regolarmente assunti come assistenti familiari, nasce dall’esigenza di migliorare il grado di integrazione nel territorio delle donne straniere impiegate nel settore dell’assistenza alle persone non autosufficienti. Tra gli obiettivi il miglioramento delle competenze professionali e linguistiche, nonché il potenziamento del grado di conoscenza della rete territoriale dei servizi. Il progetto prevede una formazione in situazione in base alla quale ogni assistente familiare sarà affiancato, per i moduli di pratica professionale, da un operatore qualificato nel settore dell’assistenza, ovvero assistenti domiciliari, Oss, infermieri, psicologi. Più in generale, il progetto è cofinanziato dal Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi (Fei) 2007-2013 e dal Ministero dell’Interno e nasce in risposta all’aumento, sempre maggiore negli anni, dell’età media di vita, che ha portato ad una significativa crescita della popolazione anziana e quindi di coloro che presentano caratteristiche di non autosufficienza totale o parziale. A tale fenomeno si è di conseguenza aggiunto quello della crescente richiesta di assistenti familiari da parte delle famiglie che hanno sempre più difficoltà ad accudire i propri cari, al fine di evitare o procrastinare al massimo il ricovero in strutture socio assistenziali e sanitarie. Peraltro sempre più spesso vengono impiegate nell’attività di cura persone che, oltre ad essere straniere, la maggior parte delle volte non hanno le competenze necessarie per il lavoro di cura. La Cooperativa Itaca, che da anni opera nel settore dei servizi socio assistenziali e sanitari, ha ritenuto di poter offrire una risposta adeguata a tale situazione di bisogno attraverso il percorso di formazione per assistenti familiari. L’esperienza dei soggetti proponenti rivela infatti, come una delle maggiori criticità, l’impreparazione delle lavoratrici dal punto di vista professionale, provenienti spesso oltre che da Paesi diversi anche da percorsi lavorativi e scolastici differenti rispetto al settore dell’attuale impiego. Il corso è un’opportunità per acquisire conoscenze e suggerimenti pratici, interagire con esperti, scambiare esperienze e condividere percorsi. Servirà inoltre per migliorare e perfezionare le competenze professionali e linguistiche. L’obiettivo è quello di formare le assistenti familiari presenti sul territorio, dando la garanzia di una maggiore tutela per l’assistito in virtù delle competenze maturate dall’assistente familiare. Per informazioni ed iscrizioni è possibile contattare la sede dell’Ambito socio assistenziale di Tarcento, con sede in via Frangipane n. 1, ai seguenti recapiti: tel. 0432 783468 – fax. 0432 794794 – e-mail ambito@com-tarcento.Regione.fvg.it Le iscrizioni potranno essere presentare entro il 20 febbraio 2012. Www.facebook.com/cooperativaitaca |
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PIATTAFORMA ONLINE A SUPPORTO DEL FARMACISTA |
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Milano, 15 Febbraio 2012 – Fatturazione elettronica, archiviazione documentale e recupero immediato della documentazione fiscale, e ancora tracciabilità in tempo reale degli ordini e delle consegne: queste alcune delle funzionalità offerte da www.Mylanservizi.it la piattaforma online sviluppata da Mylan. Grazie all’innovazione tecnologica messa a disposizione dal portale web, il farmacista ha la possibilità di gestire con la massima precisione la propria attività, di monitorarla in maniera costante, riducendo nello stesso tempo le tradizionali operazioni manuali di controllo: il tutto all’insegna di una maggiore ottimizzazione del tempo. Non solo. A partire dalla fine di Marzo, attraverso la sua interazione con il sito aziendale www.Mylan.it la piattaforma web diventerà un utile strumento anche per la formazione e l’aggiornamento professionale: il farmacista avrà infatti accesso a video corsi, pubblicazioni e informazioni puntuali sia sull’azienda, sui nuovi farmaci immessi in commercio, sia su temi di attualità e di interesse legati al mondo del farmaco equivalente. Il professionista pertanto avrà la possibilità di interfacciarsi direttamente con Mylan, richiedendo, per esempio, assistenza al customer service o al rappresentante di zona con un semplice click. Sempre in un’ottica di ottimizzazione dei tempi e di evoluzione tecnologica, Mylan dispone su tutto il territorio nazionale di una capillare rete commerciale, dedicata al canale farmacia, dotata di strumenti informatici in grado di snellire e velocizzare la gestione degli ordini, interfacciandosi in tempo reale con il deposito per garantire così un servizio di consegna sempre più veloce ed efficiente. Grazie all’informatizzazione delle operazioni commerciali, il software dedicato alla gestione degli ordini è in grado di “dialogare” direttamente con il portale www.Mylanservizi.it, consentendo di avere accesso a informazioni sempre aggiornate. “Ancora una volta Mylan si dimostra un partner affidabile a fianco del farmacista, impegnato da una parte a favorire il suo aggiornamento professionale, dall’altra, a sviluppare soluzioni e servizi innovativi a supporto del professionista per l’esercizio quotidiano della sua attività”, afferma Enrico Baroncia, Amministratore Delegato di Mylan Italia. |
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OMBRE L’INDAGINE DELL’INAFFERRABILE FRANCESCO CANDELORO ENRICO CASTELLANI CLAUDIO CITTERIO BRUNA ESPOSITO EMANUELA FIORELLI ARIANNA GIORGI YARI MIELE ALEX PINNA MARCO TIRELLI GIUSEPPE UNCINI GRAZIA VARISCO ANTONELLA ZAZZERA MILANO 7 MARZO – 21 APRILE 2012 |
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Milano, 15 febbraio 2012 - L’ombra, inafferrabile presenza ed assenza al contempo, in questa esposizione, si mostra in alcune delle sue possibili forme, ricche di misteri e di magie. I dodici artisti presenti, distanti per età e geografie, operano nei campi più disparati: pittura, scultura, fotografia, video, installazione… eppure, osservando le loro opere individuate per questa occasione sarà inevitabile rintracciare un comune denominatore che non necessita molte spiegazioni ma che chiede di essere indagato: l’ombra. Propria o portata, parte del lavoro o il lavoro stesso, solida o virtuale, bloccata in un attimo di spazio o libera di modificarsi nel tempo, ha a che fare con l’illusione, con l’oscurità, con l’inconscio e, naturalmente, con la luce. Pensata appositamente per gli spazi della galleria, questa rassegna vorrebbe svelare differenti tipologie di indagini sulla questione, dando risalto alle singole opere ed al tempo stesso proponendole in un allestimento teso a favorire il dialogo e a delineare un percorso nei luoghi delle ombre, dove il riverbero ed il miraggio si fanno palpabili… senza dimenticare che ognuno di noi è seguito da un’ombra e che, come sosteneva Giorgio De Chirico: “Ci sono più enigmi nell’ombra di un uomo che in tutto l’universo”. La mostra, gli artisti, le opere - Il percorso della mostra inizia con quattro disegni inediti del 1958-59 di Enrico Castellani titolati “Ombre”: acquarelli dove attorno ad alcuni punti la pennellata dà vita ad una zona di semi oscurità, suggerendo una tridimensionalità ed una fisicità palpabile. Accanto a questi lavori sarà esposta una recente tipica “Superficie bianca” nel cui spazio convivono, si attraggono e si respingono pieno e vuoto, concavo e convesso, positivo e negativo, luci ed ombre. Quasi a voler sottolineare il potere che luci ed ombre hanno nel determinare l’illusione di una possibile tridimensionalità, accanto a Castellani sarà esposta un’opera di Marco Tirelli, un inchiostro e tempera acrilica su tela dove un corpo provvisto di volume, la cui presenza descritta dal chiaroscuro si manifesta nel suo apparire, in bilico tra luce ed oscurità. Se nei lavori di questi due artisti le ombre si limitano ad abitare le opere, negli “Gnomoni” di Grazia Varisco, contribuiscono all’espansione del lavoro nello spazio e ne determinano la struttura, in grado di variare con il modificarsi della luce. Ottenuti grazie alla semplice operazione del piegare lungo il perimetro di un quadrilatero una porzione dei lati, queste sculture da parete del 1983-84, il cui nome è quello delle aste delle meridiane, vivono della loro ombra, che determina spazi ambigui in grado di dilatarsi. Quasi a volere sottolineare il peso dell’ombra, in mostra sarà presente un’importante opera di Giuseppe Uncini del 1973: “Ombra di un cubo”, concessa in prestito dalla Fondazione Marconi, Milano. In questa scultura da terra la fisicità dell’ombra viene ribadita sfacciatamente. Il costruire, il rendere visibile l’idea attraverso elementi tangibili, porta Uncini a dare solidità a quest’elemento impalpabile, non più contrario del pieno ma presenza che si manifesta per quello che è, fatta di cemento, inamovibile e fissa, senza possibilità di fuga. Un’ombra solida è anche quella che mette in scena Alex Pinna nella sua scultura “Hombre”, che si compone di una parte in corda ed una in piombo. La prima restituisce l’immagine di una figura umana stilizzata ed allungata, quasi arcaica, la seconda la sua ombra realizzata in piombo, carica di tutto il suo peso, dotata di corpo eppure, nonostante la pesantezza che il materiale scelto porta con sé, leggera e fugace, colta un attimo prima della sua scomparsa. Emanuela Fiorelli e Antonella Zazzera, seppur con materiali diversi, fili elastici la prima e fili di rame la seconda, disegnano strutture tridimensionali in cui il filo si dipana sino a disegnare percorsi che, grazie all’ombra, in grado di sdoppiarsi. Un’ombra propria, è quella delle opere della Zazzera, generata dalle sue strutture di luce va a sottolinearne la presenza e la precarietà. Apparentemente meno celebrata, costretta entro una teca di plexiglass, è quella di cui si occupa la Fiorelli che nell’ambito di uno spazio dato riesce a rendere l’idea di una profondità illusoria, dove l’ombra si fa portavoce di una condizione impalpabile eppure tracciata. In una saletta laterale, sarà esposto “Paradiso ora” di Arianna Giorgi: un gregge di pecorelle guarda verso la luce dove la speranza si trasforma in una macchina mortale. La sagoma dell’aereo di un kamikaze, che dona la sua vita per un’ideologia imposta e costruita col plagio in un’ottica di violenza, interrompe il raggio di luce generato da una torcia e ci rammenta che l’ombra è sempre in agguato. Il lavoro di Claudio Citterio titolato “Pupilla” si inserisce nel percorso della mostra andando a stimolare una possibile riflessione sul guardare. Uno schermo rivolto verso la parete proietta su questa ultima un’immagine tanto forte da staccarsi dalla superficie del monitor sino a frangersi sul muro, nella variazione della luce, nei mezzi toni e nell´ombra, in bilico tra vedere e non vedere, tra presenza ed assenza. Nelle opere di Francesco Candeloro, diversamente, le presenze con le quali ci troviamo ad interagire sono immagini di volti umani catturati senza gerarchie dall’obiettivo dell’artista ed incastonati in un box di plexiglass. Una disseminazione di volti che producono un’eccheggiare luminescente, come se il loro chiacchiericcio fosse in grado di proiettarsi al di fuori del corpo che li ha generati, dando vita ad un gioco di ombre luminose, quasi degli spettri, che risulteranno essere l’unico tocco di colore in questa mostra, le cui tonalità dominanti saranno il nero, il bianco e tutti i possibili grigi. Di Bruna Esposito sarà presente il video “Senza titolo. Dvd per la proiezione di un’ombra”, dove l’ombra di una bandiera che sventola, ripresa da una camera fissa, continua a muoversi, solitaria e sollecitata da una brezza indicibile, senza sosta, si sbraccia ostinata nel suo messaggio silenzioso. Il percorso della mostra si chiude con un grande lavoro realizzato per l’occasione da Yari Miele che da sempre si interessa a fenomeni quali la fluorescenza, la catarifrangenza e la luce in generale, presa in considerazione in tutte le sue possibili declinazioni. Nell’ultima sala, grazie all’alternarsi delle due condizioni, luce e buio risulteranno essere protagonisti della scena. Ancora una volta gli elementi primi del lavoro, che si regge su strutture ben salde dotate di forma e sostanza vivono nell’ombra e dell’ombra pur essendo spazio di luce. Fabbri Contemporary Art, milano, inaugurazione mercoledì 7 marzo, dalle ore 18.30 |
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PARMA: OGGI PARTE LA FESTA PROVINCIALE DELLO SPORT IN MONTAGNA INIZIA LA “DUE GIORNI” IN ARRIVO OLTRE 600 RAGAZZI DA DIVERSE SCUOLE MEDIE DEL TERRITORIO |
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Parma, 15 febbraio 2012 – Parte oggi la seconda edizione della Festa provinciale dello sport in montagna, una “due giorni” a tutta neve che porterà sul nostro Appennino oltre 600 ragazzi delle scuole medie di Parma e del Parmense. Organizzata dalla Provincia con il contributo di Banca Monte Parma, la festa si terrà in tre località dell’Appennino, Schia, Lagdei-lago Santo e Pratospilla, e permetterà ai ragazzi di scoprire le tante opportunità offerte dalla nostra montagna: divertendosi sulla neve e praticando gli sport invernali, ma anche partecipando a incontri di approfondimento a cura del Cai, del Corpo forestale dello stato e del Soccorso Alpino. Semplice ma importantissimo l’obiettivo: promuovere lo sport e il suo valore educativo, aggregativo e sociale. Per i tanti ragazzi che parteciperanno sarà un’occasione per fare sport, per divertirsi, per imparare e anche per conoscersi e stare insieme. L’inaugurazione della festa è fissata per mercoledì 15 febbraio alle 10,30 a Lagdei. Interverranno l’assessore provinciale al Turismo Agostino Maggiali, il responsabile dell’Agenzia per lo Sport della Provincia Walter Antonini, Giuseppe Caltabiano di Banca Monte Parma e i rappresentanti dei Comuni coinvolti. Nell’occasione sarà consegnato ai rappresentanti della Federazione italiana attività subacquee un verricello per la movimentazione di pesi e il soccorso delle persone in montagna, affidato dalla Provincia in comodato gratuito alla Fias. Il programma della due giorni (15 e 16 febbraio) per le diverse località: Ai rifugi di Lagdei, Lago Santo e Lagoni arriveranno in entrambe le giornate circa 150 ragazzi, provenienti da scuole di Parma (La Salle e Parmigianino) e Corniglio. Saranno tante le occasioni per fare sport, stare insieme e imparare qualcosa, anche grazie alle dimostrazioni del Soccorso Alpino Emilia Romagna, alle lezioni del Cai sulla montagna e sui comportamenti corretti per viverla in sicurezza, e a una ricerca nelle acque ghiacciate del Lago Santo condotta dalla Federazione italiana Attività subacquee. Chi arriva da lontano potrà anche fermarsi a dormire in rifugio, dove è prevista una lezione serale a cura del Corpo forestale dello stato e del Cai. A Prato Spilla arriveranno oltre 130 studenti, dalle scuole della vicina montagna e da Noceto e Parma (Istituto comprensivo Toscanini), per trascorrere due giorni all’insegna dello sport all’aria aperta e sulla neve. Anche qui i ragazzi, dopo una giornata sugli sci o sulle ciaspole, potranno fermarsi a dormire in rifugio e potranno partecipare a lezioni a cura del Corpo Forestale dello Stato e del Soccorso Alpino La sera ci sarà anche spazio per la musica con l’esibizione di un gruppo folk locale. A Schia è prevista una sola giornata di festa. Giovedì 16 circa 400 ragazzi “coloreranno” le piste da sci e saranno impegnati tra ciaspole, sci alpino e snow board. Gli studenti provengono dagli Istituti Comprensivi di Parma (Verdi, Montebello e Toscanini), Neviano, Fontanellato, Tizzano, e Traversetolo. L’accoglienza, le attrezzature e tutte le attività a Schia, Lagdei-lago Santo e Prato Spilla sono gratuite, e si avvalgono del coinvolgimento e del coordinamento di guide ambientali professioniste, maestri di sci e di snowboard. La festa provinciale dello sport in montagna è resa possibile grazie alla collaborazione dei Comuni di Monchio, Tizzano, Corniglio e Palanzano, del Coni, della Fisi-federazione italiana sport invernali, della Federazione Italiana attività subacquee, del Corpo Forestale dello Stato, del Csi, del Cus Parma, dell’Uisp, del Parco Nazionale Appennino Tosco Emiliano, del Distretto Turistico Appennino Parma Est, del Cai, del Soccorso Alpino, del Comitato provinciale Croce Rossa Italiana, dell’Assistenza Pubblica di Langhirano, di Smtp trasporti, di Parma Sport, di Cingi e Campari, del Consorzio Parmigiano Reggiano, del Cpo, del Centro fisioterapico Maria Luigia e degli operatori delle strutture turistiche coinvolte. |
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