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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 19 Marzo 2012 |
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MILANO: NASCE LA CONSULTA DEI PROFESSIONISTI - ELETTO PRESIDENTE GIOVANNI ZINGALES, CONSULENTE DEL LAVORO - SANGALLI: “LA CAMERA DI COMMERCIO ALLARGA LA SUA RAPPRESENTATIVITÀ”
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Giovanni Zingales, consulente del lavoro: è il primo presidente della consulta provinciale dei professionisti della Camera di commercio di Milano. Eletto il 12 marzo all´unanimità nella sede della Camera di commercio di palazzo Giureconsulti, durante la prima riunione di insediamento della consulta. La consulta rappresenta i liberi professionisti attraverso le loro categorie ed è composta da 27 persone. “Con l´istituzione della Consulta la Camera di commercio apre le porte alle libere professioni e allarga la sua rappresentatività - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - La grande crisi che stiamo affrontando esige unità di intenti e condivisione. La Consulta è uno strumento efficace per affrontare alcuni dei temi più rilevanti che collegano imprese e professionisti; in primo luogo semplificazione degli adempimenti amministrativi, innovazione e crescita economica”. “L’istituzione della consulta - ha dichiarato Giovanni Zingales, presidente della consulta provinciale dei professionisti della Camera di commercio di Milano – è un momento importante, di vera svolta per molti protagonisti dell’economia di Milano. L’incarico che mi è stato assegnato rappresenterà un’esperienza pilota per far nascere una nuova consapevolezza di condivisione di intenti, necessità, azioni nel lavoro del libero professionista che fino ad ora è stato vissuto come sfida individuale e crescita personale e culturale. A questo impegno occorre far corrispondere una serie di servizi e contribuire a sviluppare un ambiente favorevole per far crescere un comparto che è centrale nella competitività non solo milanese ma anche internazionale”. Libere professioni, alcuni dati. Medici, dentisti, architetti, ingegneri, commercialisti e avvocati: in Lombardia le attività degli studi professionali occupano circa 130 mila lavoratori indipendenti e oltre 30 mila alle dipendenze. Altre circa 25 mila persone lavorano come indipendenti e dipendenti in studi professionali associati. Ciò significa che La Lombardia, con circa 300 mila iscritti, è la regione con la maggiore presenza di professionisti. A Milano ha sede gran parte delle associazioni nel campo del design, della comunicazione pubblicitaria, del marketing e più in generale delle professioni dei servizi creativi alle imprese. Significativa la presenza di servizi finanziari e immobiliari (promotori finanziari, agenti immobiliari, assicurativi, di borsa ecc.) e nel settore del welfare. Emerge da Milano Produttiva 2011, rapporto dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano. Professionisti, il 43% ha reagito alla crisi cercando nuovi clienti e mercati. Per il post crisi possibili soluzioni vengono offerte da networking - grazie al nuovo protagonismo dei social network usati per lo scambio professionale - e dai nuovi orizzonti dell’internazionalizzazione: ben un professionista su quattro si è internazionalizzato (24%) mentre il 37% serve la città e meno del 20% si spinge in Lombardia. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano condotta dal Consorzio Aaster del ociologo Aldo Bonomi su oltre mille professionisti milanesi nel 2011. Elenco dei componenti della consulta
Nome |
Cognome |
Settore |
Alessandro |
Solidoro |
Dottori commercialisti e degli esperti contabili |
Roberto Carlo |
Rossi |
Medici chirurghi e odontoiatri |
Carla |
Bernasconi |
Medici veterinari |
Stefano |
Calzolari |
Ingegneri |
Daniela |
Volpi |
Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Milano |
Domenico |
De Stefano |
Consiglio notarile di Milano |
Giovanni |
Zingales |
Consulenti del lavoro |
Marco |
Fabbri |
Dottori agronomi e forestali di Milano |
Paolo |
Giuggioli |
Avvocati |
Valerio |
Russello |
Periti agrari e agrari laureati |
Enzo |
Balbi |
Geometri e geometri laureati di Milano |
Stefano M.a. |
Marletta |
Agrotecnici e agrotecnici laureati |
Roberto |
De Girardi |
Periti industriali e periti industriali laureati |
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Dragotti |
Consulenti in proprietà industriale |
Laura |
Mogorovich |
Attuari |
Giorgio |
De Angeli |
Farmacisti |
Emiliano |
Miriani |
Chimici |
Vincenzo |
Giovine |
Geologi |
Cristina |
Valli |
Tecnologi alimentari |
Giuseppe |
Cavazzana |
Consulenti di direzione |
Renato |
Dalla Riva |
Internal auditors |
Antonio |
De Cal |
Management degli approvigionamenti |
Massimo |
Guastini |
Art directors club italiano |
Luigi |
Silvestri |
Tributaristi |
Ernestina |
Fattori |
Consulenti tributari |
Sergio |
Meacci |
Marketing |
Giancarlo |
Bianchi |
Ambiente e sicurezza | |
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MILANO (POLITECNICO DI MILANO, CAMPUS BOVISA, AULA CARLO DE CARLI, VIA DURANDO 10): DIGITAL MEDIA - IN PIENO DECOLLO VIDEO, SOCIAL NETWORK, TABLET E SMARTPHONE - MARTEDÌ 20 MARZO 2012 - ORE 9.30
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Quanto vale il mercato dei Media digitali in Italia nel 2011? Che ruolo giocano Tablet, Social Network e Video nell´advertising digitale? Come si sviluppa il New Internet basato su nuovi device (Smartphone, Tablet, Connected Tv), sulla diffusione delle Apps e sulla crescita dei Social Network? Come si comporta il ” consumatore digitale” fra i molteplici device a disposizione? Quali sono le strategie e i modelli di business di successo? Questi i temi che saranno affrontati all´Evento di presentazione della Ricerca dell´Osservatorio New Media & New Internet, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, in collaborazione con Cefriel. La Ricerca si è posta i seguenti obiettivi: valutare quantitativamente il mercato dei Media digitali in tutte le sue declinazioni (contenuti pay vs advertising, app vs web, ecc.); analizzare in dettaglio gli ambiti più innovativi dei Media digitali - Tablet, Smartphone, Connected Tv, Apps, Social Network e Video Online; comprendere il comportamento dei consumatori nella fruizione di contenuti Media digitali, in relazione in particolare agli ambiti innovativi di cui sopra; comprendere le strategie e i modelli di business dei diversi attori operanti nella filiera, evidenziando i possibili modelli di ricavo; analizzare le tecnologie emergenti; individuare i principali trend in atto e tratteggiare i possibili scenari futuri. La presentazione dei risultati della Ricerca sarà seguita da una Tavola Rotonda a cui parteciperanno i principali editori, concessionari e operatori del settore dei Media. La Ricerca è stata realizzata in collaborazione con Cefriel e con il supporto di: Digitalchemy, Digitalia’08, Doxa, Facebook, Gruppo L´espresso, Il Sole24ore, Matrix, Mediamond, Mediaset, Mondadori, Publitalia’80, Rai, Rcs, Rti Interactive Media, Sipra, Sky, Skylogic, Telecom Italia; Accenture, Mamadigital, Samsung |
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ASSINFORM: ANTICIPAZIONE RAPPORTO ASSINFORM 2012 |
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Il Presidente di Assinform, Paolo Angelucci, coadiuvato dall´Amministratore Delegato di Netconsulting, Giancarlo Capitani, ha presentato il nuovo rapporto Assinform che propone il superamento della visione tradizionale del mercato Ict con la classificazione di “Global Digital Market”, in cui crescono e-reader +719%, smart tv +92%, tablet +125%, cloud +34,6%, It per web +9,9%, Internet delle cose +11,9%, contenuti digitali e pubblicità on line + 7,1%, accessi a banda larga +1,1%. “Dopo le pesanti performance negative del 2009 e del 2010 anche nel 2011 crisi e manovre restrittive hanno falcidiato il settore italiano dell’Ict oltre le nostre più caute previsioni, calato complessivamente del 3,6% rispetto all’anno precedente, con la più forte contrazione, pari a -4,1%, registrata dall’Information Technology. Oltre alla restrizione della spesa pubblica in Ict che perdura da anni, sono state le imprese, che sostengono più del 90% della domanda d’informatica, a dover rivedere in modo consistente gli investimenti in innovazione It, operando tagli dell’ordine mediamente del 4,3%. Per il 2012 le nostre previsioni indicano un settore Ict ancora in sofferenza, se pur in recupero con un trend intorno al -2,2%, che declinato per l’It dovrebbe segnare -2,3% e per le Tlc attestarsi a -2,1%. Siamo tuttavia consapevoli che queste stime potrebbero essere rapidamente riviste al rialzo, qualora il Paese riuscisse a cogliere a pieno l’opportunità di attuare l’agenda digitale come agenda per la crescita, dotandosi di un piano operativo che detti regole e tempi certi per realizzare lo switch off digitale della Pa e valorizzare, anche con adeguate politiche fiscali, quei segmenti emergenti di economia collegati all’uso del web e alla diffusione dei servizi e dei contenuti digitali, che già oggi in Italia stanno creando nuovi modelli di business, start up innovative, nuove occasioni di lavoro”. Così ha esordito Paolo Angelucci nel presentare a Milano le anticipazioni del Rapporto Assinform sull’andamento del settore dell’Information & Communication Technology nel 2011, elaborato in collaborazione con Netconsulting. Come dimostrano i dati di confronto internazionale, peggio dell’Italia ha fatto solo la Spagna con un mercato It sceso di -5,3% a fronte di una media Ue di +0,5%, con la Francia attestata a + 0,3%, la Germania a +2,3% e l’Uk a -0,7%. “Riteniamo – ha continuato Angelucci - che questo scenario, frutto di una lettura tradizionale dell’Ict, oggi rappresenti una parte, anche se ancora largamente maggioritaria, della realtà digitale. Da questa lettura, infatti, rimangono fuori i cambiamenti che sta generando nel settore la convergenza sempre più stretta fra It e Tlc : l’economia digitale, basata sulla leggerezza dei budget e delle tecnologie propri del web e del cloud. Perciò, quest’anno il Rapporto Assinform presenta un’assoluta novità analitica, proponendo la visione del “Global Digital Market”, basata su una riclassificazione, più ampia e diversificata, del settore Ict italiano, capace di osservare e misurare le nuove componenti della domanda digitale. Da qui emerge non solo che vi sono segmenti del mercato Ict in crescita, ma anche che questa crescita è indirizzata soprattutto a cogliere le grandi opportunità del web tramite servizi offerti in modalità digitale, grazie a tecnologie di tipo smart”. La nuova classificazione del mercato Ict come Global Digital Market porta ad una valutazione del mercato di quasi 70 miliardi di euro (circa 11 miliardi di euro in più rispetto al perimetro tradizionale), e attenua la tendenza verso il basso con un trend di -2,2% nel 2011/10. Ciò grazie al segmento del “software e soluzioni Ict” che cresce al ritmo annuo di + 1,2% (+0,9% nel 2010/09) fatturando oltre 5 mld e a quello dei i contenuti digitali e pubblicità on line che, con un volume d’affari di quasi 7 miliardi di euro, è in salita del +7,1% (+10,1%). Continua, tuttavia, il calo dei “Servizi Ict” che valgono poco più di 40 miliardi di euro e nel 2011 sono scesi di -3,8% (-3,3% 2010/09), così come dei “dispositivi e sistemi digitali”, segmento che vale oltre 17 mld di euro, con un trend in discesa di -2,6% (-2,1% 2010/09). Entrando in dettaglio emerge lo spostamento della domanda verso le tecnologie che valorizzano il web e contenuti: a fronte del calo di Pc, laptop e cellulari, si registra, infatti, una crescita del 92% delle smart tv, del 125% dei tablet (che corrisponde a una crescita del 100% delle unità , passando dalle 428.570 unità vendute nel 2010 alle 858.000 unità del 2011), fino al boom degli e-reader il cui mercato è aumentato quasi del 719%, raggiungendo un valore di 131 milioni di euro. Così il software applicativo, che cresce complessivamente di +1,7% grazie alla spinta del +9,9% dovuta alle piattaforme di gestione web e al +11,9% dell’Internet delle cose, mentre le soluzioni verticali e orizzontali calano di -1,6%. Così la domanda di servizi Ict che, se decresce complessivamente, registra l’aumento di + 34,6% del cloud computing per un valore di 175 milioni di euro. “I segmenti emergenti della domanda digitale hanno un valore di mercato ancora troppo basso, affinché la loro crescita, se pur molto vivace, possa compensare il calo delle componenti strutturali dell’Ict - ha precisato il presidente di Assinform- Tuttavia la nuova visione del mercato Ict ha importanti implicazioni di politica industriale per le imprese del settore che devono adottare i loro modelli di business e innovare l’offerta, così come deve avere un peso significativo nella progettualità delle misure per la crescita e lo sviluppo. Se le spinte verso l’economia digitale che emergono da più parti non saranno più ignorate, ma anzi valorizzate come opportunità strategica, il settore Ict saprà farà la sua parte e dare un contributo determinante per la modernizzazione e la crescita del Paese” |
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ASSINFORM: SCHEDA DI SINTESI DEL RAPPORTO
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Il mercato dell’Ict nel 2011: +4,4 nel mondo, - 3,6% in Italia. Nel 2011, il mercato mondiale dell’Ict è cresciuto del +4,4%, quasi come il Pil globale (+5%.) In Italia, invece, il mercato Ict si fermato a 58.060 milioni (-3,6%) , con l’informatica (It) che non ha superato i 17.675 milioni (-4,1%), e le telecomunicazioni (Tlc) i 40.385 milioni (-3,4%). Il mercato italiano dell’It nel 2011: -4,1% Il mercato italiano It continua ad accumulare ritardi rispetto a quelli dei principali paesi - Usa (+ 3,1), Germania (+2,3%)- e dell’ Europa (+0,5%). Solo Giappone e Spagna fanno come o peggio di noi. La contraione della spesa è stata significativa in tutte le classi dimensionali di clientela business (grandi organizzazioni, che cubano per oltre il 57% della domanda, -3,7%; medie -3,3%, e piccole -6%). Tutte le componenti hanno sofferto, in particolare l’hardware (4559 milioni, -9%). Nubi sui servizi ( 8212 milioni, -2,6%), mentre il software ha mosrtato maggior tenuta (4226 milioni, -1%). Hardware: -9% Nel 2011, il calo dell’hardware (4559 milioni, -9%) viene dopo il recupero del 2010 (+2,8%), per l’effetto combinato del calo degli acquisti in volume e dei prezzi medi unitari in tutti segmenti - Pc, server, storage, ecc. – e per il lancio di dispositivi alternativi a prodotti di maggior prezzo. I personal venduti (esclusi i tablet) sono stati 7.600.000 (-16,2%), dei quali 170.000 Pc Server (-2,3%), 1.680.000 desktop (-17,3%) e 4.520.000 portatili (-16,2%). Al calo dei portatili ha contribuito il boom dei Tablet (858.000 pezzi, +100,2%), con prezzi il più delle volte inferiori. Software: -1% Il comparto del software (4226 milioni, -1%) fatica, ma non peggiora il trend rispetto al 2010. Dei tre segmenti che lo compongono, quelli del software applicativo (2452 milioni, -1,6%) e di sistema (583 milioni, -1,7%) si sono mossi in parallelo e in leggero ribasso, mentre quello del middleware (1101 milioni, +0,9%) è cresciuto, confermandosi fattore difensivo delle dotazioni tecnologiche. Servizi: - 2,6% Nel 2011, anche il comparto dei servizi It ha stentato (8212 milioni, -2,6%), con quasi tutti i segmenti più o meno in calo, salvo i sistemi embedded. Hanno tenuto relativamente meglio i servizi di outsourcing (-1,4%), mentre tutti gli altri, dallo sviluppo/manutenzione delle applicazioni alla systems integration, alla consulenza, si sono mossi con il comparto o in difetto. Il mercato italiano delle telecomunicazioni: - 3,4% Il settore delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato in Italia, nel 2011, un business di 40.385 milioni, in calo del -3,4% su un 2010 già faticoso. Hanno pesato gli andamenti di entrambe le componenti: di rete fissa (18.160 milioni, - 2,2%) e di rete mobile (22.225 milioni, -4,4%). La ripartizione dell’intero mercato per macrocomparti mostra un calo del -4% per i servizi (31.735 milioni) e del -0,9% per gli apparati (8650 milioni). Quella per clientela (escl. Infrastrutture) mostra la componente consumer (23.890 milioni) in calo del -4,4%% e quella business (12.825) che si riduce del -1,6%. Connessioni in banda larga, solo +1,1% Le dinamiche 2011 sono tipiche di un mercato oramai maturo ove, in carenza di novità, il passo è dettato dal downpricing competitivo nei servizi. I ritardi nei programmi di diffusione della banda larga hanno frenato anche la crescita (+1,1%) degli accessi veloci, risultati 13.410.000 e interessanti solo il 49% delle famiglie in Italia, contro percentuali da 10 a 30 punti superiori in tutti i principali paesi europei, e del 100% in Svezia. Servizi su rete fissa – 3,2%. Servizi su rete mobile -4,7% Nel 2011 il valore dei servizi è calato, e per la prima volta il mobile è andato peggio del fisso. I servizi su rete fissa (14.360 milioni) sono scesi del -3,2% per l’effetto di cali del -6,6% nella fonia (6680 milioni) e del -4,6%% nella trasmissione dati (1030 milioni). Sono invece risultati statici i servizi legati al traffico Internet (3460 milioni, -0,6%) e in crescita i servizi a valore aggiunto (3190 milioni, + 1,9%). I servizi su rete mobile (17.735 milioni), l’aggregato chiave del mercato, sono calati del -4,7%. La componente Vas (5.925 milioni, comprensivi di Sms, Mms, servizi di connessione Web, ecc.) è cresciuta del 5,5%, ma a fronte di una componente voce in forte calo (11.450 milioni, -9,2%). La spesa annua per utente in telecomunicazioni mobili è stata di 370,5 euro, in calo del 5,3,% (ma non per la componente Vas, attorno al terzo della spesa pro-capite e in aumento del 4,8%). Le linee mobili hanno raggiunto 97,2 milioni (+2,3%) e il numero degli utenti effettivi 46,9 milioni (+0,6%), pari a poco più della metà delle linee.. Previsioni 2012 Il 2012 si presenta ancora difficile per l’economia italiana: il Pil è stimato in calo dell’1,5%. Per il mercato nazionale dell’Ict si prevede così un calo del 2,2%, a quota 56.791 milioni, con le telecomunicazioni a 39.530 milioni (-2,1%) e l’ It a 17.261 milioni (-2,3%). E’ però anche vero che le metodologie sino ad oggi in uso non consentono di rilevare spinte importanti, che già nell’immediato attenuano le dinamiche negative e promettono per il futuro. Un modo nuovo di vedere il mercato E’ un fatto che molti ambiti tecnologici e applicativi (es. Contenuti digitali, apparecchiature home connettibili in rete, Internet delle cose, ecc.): • sono stati sino ad oggi esclusi dal perimetro di riferimento perché nascenti e ibridi, mentre oggi essi appaiono sempre più importanti e, soprattutto, integrati nel contesto dell’Ict; · devono essere inclusi nell’osservazione, guardando a un nuovo perimetro di mercato, definibile come Global Digital Market. Questa nuova classificazione, che Assinform si appresta ad adottare, risponde al solo obiettivo di dar meglio conto della domanda digitale. Il nuovo perimetro conferma infatti l’attuale difficoltà del mercato, ma al contempo indica la sua reale e più ampia consistenza e rileva componenti innovative e di spinta che prima non erano considerate. La nuova classificazione : · porta il mercato italiano del 2011 a 69.313. Milioni (11.200 in più rispetto al perimetro di prima, anche se in calo -2,2% su basi omogenee). Un mercato riarticolato secondo criteri che non fanno più distinzione a livello aggregato tra componenti It e Tlc, e che vede la seguente ripartizione: dispositivi e sistemi (17.233 milioni,-2,6%) , software e soluzioni Ict (5205, +1,2%), servizi Ict (40.176, -3,8%), e-contenti e adv on- line (6698 +7,1%); · più nel dettaglio, mostra, la reale portata delle dinamiche in atto; con l’avvento di nuovi prodotti (dalle smart Tv ai tablet egli e-reader), che per ora impattano su Pc, laptop e cellulari, ma con tassi di crescita a tre cifre, che promettono di aprire nuovi mercati aggiuntivi ai servizi; e con una progressione delle soluzioni legate al Web (software, Internet delle Cose, Cloud) che conferma l’esistenza ambiti in forte crescita e con potenzialità ancora largamente inespresse. Oggi i settori emergenti hanno basi di mercato contenute, e la loro crescita, per quanto vivace, non compensa il calo dei segmenti tradizionali. Ma ci sono tutte le premesse affinché essi esprimano il loro potenziale, e ciò potrà avvenire tanto prima quanto prima si rafforzeranno le infrastrutture di rete e le spinte di sistema alla digitalizzazione |
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DUE MILIONI DI CLIC PER WWW.MUSEODELRICICLO.IT - PIACE SEMPRE PIÙ L´ARTE CHE "ESCE" DAL CASSONETTO
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Compie due anni il progetto lanciato da Ecolight, consorzio per la gestione di Raee, pile e accumulatori, per sensibilizzare sul recupero dei rifiuti È possibile trovare oggetti d´arredo, strumenti musicali, installazioni e quadri. Tutte opere che hanno una caratteristica in comune: sono state realizzate con l´utilizzo di rifiuti. Il Museo del Riciclo (www.Museodelriciclo.it ), che è stato lanciato nel febbraio 2010 da Ecolight, in due anni ha raggiunto e superato i due milioni di pagine viste, raccogliendo sempre più consensi e registrando un crescendo di interesse tra artisti, appassionati d´arte, persone attente all´ambiente o semplici curiosi. «Abbiamo assistito ad un trend di costante crescita, segno che l´attenzione al mondo dei rifiuti e del riciclo è in continuo aumento», osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio per la gestione dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), delle pile e degli accumulatori. Sono cresciute le pagine viste mensilmente e i visitatori unici del portale: se nel primo anno di attività sono stati registrati in media 5.727 visitatori unici al mese, nel secondo anno (da marzo 2011 a febbraio 2012) i visitatori unici al mese sono diventati 7.632, con punte che hanno sfiorato i 10mila contatti come avvenuto proprio il mese scorso. «Pur essendo un museo solamente virtuale, www.museodelriciclo.It è la dimostrazione concreta di come ciò che consideriamo rifiuto non è materiale da buttare, ma può rinascere a nuova vita», continua Dezio. «Il Museo del Riciclo è la testimonianza di come il recupero dei rifiuti può portare ad un valore aggiunto: troviamo molti esempi di come anche delle schede madri di computer possono essere trasformate in colorate lampade; non bisogna dimenticare però che i circuiti stampati, così come i piccoli e grandi elettrodomestici, i televisori e le lampadine a risparmio energetico non solamente danno origine a importanti materie prime seconde che possono essere impiegate nei ciclo di produzione di nuovi oggetti, ma anche permettono un consistente risparmio in termini di consumo energetico e minor inquinamento». Per festeggiare il secondo compleanno del Museo del Riciclo sono state scelte le opere dello Studio Setadesign di Teresa Siano e Alfonso Escoffièr: esempi come le Mblamp che sono ottenute riciclando le schede madri dei computer. Due le versioni proposte: la lampada da terra con un mouse utilizzato come interruttore e la versione da tavolo con un vecchio floppy disc che fa da base. «Tutto nasce da un pensiero: "nulla è ciò che appare, nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma"», spiegano gli autori. «È così che da vecchie "risorse" quali i componenti elettronici dei computer, obsoleti o guasti, è nata l´idea di realizzare la Mblamp, un oggetto di uso quotidiano che risulta anche un elemento di design eco-artistico». Prosegue il direttore generale di Ecolight: «Alla creatività non c´è limite come dimostrano le oltre 300 opere, firmate da più di cinquanta artisti, ospitate finora sul portale del Museo». Dall´arte fatta con il riciclo al riciclo capace di diventare arte, il passo è breve. «Attraverso il Museo vediamo l´arte creata riciclando i rifiuti; ma siamo convinti che il riciclo, in quanto "buona pratica", sia una forma d´arte capace di insegnare a rispettare maggiormente l´ambiente», conclude Dezio. Dopo la presentazione nell´ultima edizione di Ecomondo, il Museo del Riciclo si prepara a vivere una nuova stagione e una rinnovata collaborazione con il premio internazionale "Rifiuti in cerca d´autore" di Salerno in Arte che si appresta a lanciare la sua quarta edizione. Ecolight - Costituito nel 2004, è uno dei maggiori sistemi collettivi per la gestione dei Raee, delle Pile e degli Accumulatori. Il consorzio Ecolight, che raccoglie oltre 1.500 aziende, è il secondo a livello nazionale per quantità di immesso e il primo per numero di consorziati. È stato inoltre il primo sistema collettivo in Italia ad avere le certificazioni di qualità Iso 9001 e Iso 14001. È punto di riferimento per la grande distribuzione (Gdo) e tratta tutte le tipologie di Raee. Www.ecolight.it |
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SYMANTEC: NUOVA SOLUZIONE DI RISK E COMPLIANCE |
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Symantec ha annunciato la nuova release di Symantec Control Compliance Suite 11, l’ultima versione della soluzione di classe enterprise di It governance, risk e compliance (Grc). La soluzione includerà il nuovo Control Compliance Suite Risk Manager module che permette ai responsabili della sicurezza di capire meglio e di comunicare i rischi agli ambienti aziendali dalla propria infrastruttura It. Risk Manager traduce le problematiche tecniche in rischi rilevanti per i processi di business, fornisce una visione personalizzata dei rischi It per i vari stakeholder, e aiuta a dare delle priorità per la remediation in base alle criticità di business più che al rigore tecnico. Le minacce alla sicurezza e la gestione dei rischi stanno entrando a far parte delle tematiche trattate dai board. Uno studio di gennaio 2012 condotto da Forrester Consulting per conto di Symantec ha rivelato che: · Il 70% dei decision maker in ambito security ha registrato una crescita di consapevolezza da parte degli executive per quanto riguarda la sicurezza It, come conseguenza diretta delle recenti violazioni di dati e attacchi di alto profilo. · Quando è stato chiesto quali modifiche al proprio programma It avrebbero avuto l’impatto più positivo sulle relazioni del loro equivalente in azienda, il 47% ha indicato il miglioramento nella capacità di comunicare il valore della sicurezza e della gestione dei rischi in termini di business. · Oltre il 40% ha fatto presente la necessità di dati più puntuali e accurati o di una reportistica più frequente per rischi e compliance. Il Symantec Control Compliance Suite Risk Manager module permetterà ai responsabili della sicurezza di avere una visione mirata dei rischi It in relazione ad uno specifico processo di business, gruppo o funzione. Invece di inviare report dettagliati ai responsabili delle business unit sulle configurazioni rilevanti o sulle problematiche relative a vulnerabilità, sarà possibile illustrare come queste problematiche stanno causando dei rischi alti e inaccettabili al sito di e-commerce online, al sistema di processing delle transazioni o ad altri processi chiave per l’azienda. La traduzione di problematiche tecniche It in termini di rischi per l’azienda che possono essere compresi in maniera più semplice contribuisce a migliorare consapevolezza, responsabilità e azioni. La soluzione favorirà una comunicazione più efficace per i rischi It permettendo ai responsabili della sicurezza di personalizzare i dashboard con metriche specifiche per il pubblico di riferimento. · I dashboard degli executive possono illustrare metriche di alto livello, come i rischi per le business unit o i risk score per i processi di business mission-critical. · I security operation dashboard possono esaminare a fondo i dettagli tecnici che stanno dietro ai risk score. · I dashboard per le operazioni It possono delineare piani dettagliati di remediation e monitorare la riduzione dei rischi nel tempo mano a mano che vengono eseguite le attività di remediation programmate. Queste varie visualizzazioni dei dashboard forniscono agli stakeholder le informazioni di cui hanno bisogno per prendere le decisioni migliori riguardo ai rischi It, assicurando allo stesso tempo che i team di sicurezza e operation dell’It siano strettamente allineati su ciò che deve essere fatto per ridurre i rischi maggiormente critici per l’azienda. Symantec Control Compliance Suite includerà un framework dati flessibile e scalabile che è fondamentale per fornire una visualizzazione completa e basata sui dati a pubblici diversi. Questo framework semplifica notevolmente il processo di raccolta e “normalizzazione” delle informazioni provenienti da varie fonti diverse tra loro, di modo che sia possibile visualizzarle in un formato comune. La suite raccoglie informazioni tecniche di valutazione automatizzate con input di dati manuali e informazioni sulle valutazioni procedurali. Mette assieme tutto questo con ulteriori dati raccolti da soluzioni di Symantec e di altri, fornendo una vasta gamma di informazioni disponibili per migliorare analisi e decision making. Il risultato è una visuale realmente multidimensionale dei rischi It associati a determinati processi di business, gruppi o funzioni. “La capacità di andare oltre il ruolo tradizionale di esperti tecnici e diventare dei business risk advisor è fondamentale per il successo dei responsabili sicurezza It di oggi,” ha dichiarato Art Gilliland, senior vice president, Information Security Group, Symantec. “La nuova generazione di soluzioni It Grc di Symantec darà più potere ai responsabili della sicurezza delle informazioni per apportare un cambiamento reale e responsabilità con i propri equivalenti di business in un momento in cui le minacce di sicurezza sono diventate elementi di discussione a livello di board.” “Quando si è chiamati prima dei senior executive aziendali a parlare dei rischi It, è importante conoscere le metriche. Raccogliere queste informazioni e comunicarle in maniera efficace agli stakeholder aziendali è una delle maggiori sfide che ci troviamo a dover affrontare oggi. Con Control Compliance Suite Risk Manager, Symantec fornisce uno strumento valido per aiutare a controllare questa sfida,” ha dichiarato Tim Stanley, director of information and infrastructure security, Waste Management, Inc. “Sono sempre più i Ciso ai quali viene chiesto di fornire una prospettiva business-centric dei rischi It che sia comprensibile e utilizzabile per le azioni degli executive e dei manager line-of-business. La risposta a queste esigenze richiede un forte focus sull’intersezione della gestione di rischio e i processi di business basati sull’It,” ha dichiarato Jon Oltsik, senior principal analyst, Enterprise Strategy Group. Symantec Control Compliance Suite 11 sarà disponibile a inizio estate 2012. Informazioni su Symantec: www.Symantec.com/it/it/business/ - www.Symantec.it |
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NIKONPHOTOGRAPHERS.IT - LA FORZA DEL BRAND NIKON SI UNISCE ALLA QUALITÀ DEI SUOI FOTOGRAFI
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A poche settimane dal lancio, il nuovo sito www.Nikonphotographers.it registra performance di accessi da capogiro. Gli oltre 12.000 visitatori unici registrati in un solo giorno ed i tempi medi di permanenza di oltre 10 minuti a utente, sono un chiaro segnale che l’iniziativa, dedicata ai fotografi Nikon e agli amanti della bella fotografia, è apprezzata e di forte impatto. Www.nikonphotographers.it permette a utenti selezionati di realizzare il proprio sito personale: in questo spazio dedicato essi potranno pubblicare la propria biografia, gli eventi che organizzano e quelli a cui partecipano e, ovviamente le immagini, testimonianza oggettiva delle proprie capacità fotografiche ed artistiche e della qualità dei prodotti Nikon. Il sito ha preso forma e vigore dopo l’annuncio e l’attuazione del programma di fidelizzazione Nikon Photographer Advanced, dedicato ai fotografi che utilizzano materiale Nikon selezionato per realizzare i propri progetti fotografici. Il progetto Npa, nato per premiare la fedeltà dei clienti Nital che hanno a corredo attrezzatura professionale ma che non possono entrare nel progetto Nikon Professional Service perché amatori evoluti o privi dei requisiti minimi di accesso, prevede, inoltre, la Fidelity Card personalizzata con Qrcode e la disponibilità del nuovo form abilitato al contatto privilegiato con i tecnici del servizio clienti. Essere riconosciuto come Npa significa aver l’opportunità di accedere a servizi dedicati e dimostra concretamente la volontà di Nital di abbracciare con vigore i propri clienti che hanno scelto materiale professionale per i propri progetti fotografici. Gli iscritti al nuovo programma Npa, insieme a coloro che fanno parte del servizio professionale Nps (Nikon Professional Service), hanno l’opportunità di realizzare attraverso semplici passi un vero e proprio sito internet, legato elegantemente al brand Nikon. Il sito www.Nikonphotographers.it diventa, dunque, il punto privilegiato per accedere al portfolio di migliaia di fotografi che possono essere facilmente individuati grazie al motore di ricerca interno o semplicemente aggiungendo al dominio il suffisso “/nomecognome”. Sono già oltre 4.000 i fotografi registrati e che hanno eseguito l’accesso al servizio Npa e che stanno fruendo dei moltissimi vantaggi legati a questo nuovo programma Nital. “Il progetto Nikonphotographers.it – dichiara Michele Difrancesco, Web Marketing Manager di Nital S.p.a. E ideatore del servizio – ad oggi si estende a fotografi professionisti ed advanced ma è nostro obiettivo accentrare progressivamente nel sito Nikonphotographers.it il polo dei servizi dedicati a tutti i possessori di prodotti Nikon. Diversificare le opportunità ed i vantaggi per i nostri clienti è per noi stimolo per fornire un servizio più aderente alle necessità dei fotografi”. La piattaforma web www.Nikonphotographers.it, studiata accuratamente e caratterizzata da un piacevole impatto visivo, consente una semplice gestione da parte dell’utente e la piena compatibilità anche con tablet e smartphone |
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DIDATTICA ONLINE, WEB 2.0 E DIMENSIONE EUROPEA, IL FUTURO DELLA SCUOLA ITALIANA SI CHIAMA “ETWINNING”
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La sede nazionale di eTwinning, azione diretta dalla Commissione Europea per la gestione dei gemellaggi elettronici tra istituti, apre al mondo dei social network. Innovazione didattica e social network, nel nome dei gemellaggi elettronici tra scuole europee. L’unità Nazionale eTwinning sbarca su Facebook e Twitter per garantire un’informazione web 2.0 intorno al tema degli scambi “virtuali” tra studenti di tutta Europa. Etwinning è una piattaforma online che fornisce un servizio gratuito a tutti gli insegnanti di scuole pubbliche e parificate dei paesi membri (oltre a Croazia, Turchia, Islanda, Norvegia e Svizzera) per permettere loro di allargare i propri orizzonti didattici attraverso l’attivazione di progetti di partnership con colleghi di altri stati a cui far partecipare le proprie classi. L’obiettivo, oltre all’innovazione nelle pratiche di insegnamento, è quello di sviluppare un sentimento di coesione e conoscenza nelle nuove generazioni, per la creazione di una vera e propria cittadinanza europea. “Trattando di tecnologia online ci è sembrato un passo naturale essere presenti anche sui principali social network – ha commentato il Capo Unità eTwinning Italia Donatella Nucci -. La volontà è quella di sensibilizzare i docenti, ma anche i giovani, sull’esistenza di nuove forme di partnership che garantiscono un approccio innovativo alla didattica, conferendo, da un lato, nuovi spunti alla loro professionalità e, dall’altro, un maggior coinvolgimento degli studenti, che possono apprendere divertendosi attraverso le nuove tecnologie ed il confronto con dei coetanei europei. A questo – conclude Nucci - si aggiunge una visibilità europea dell’attività svolta in classe, grazie a numerosi seminari organizzati in territorio nazionale e straniero e le premiazioni annuali dei migliori progetti”. L’azione coinvolge circa 90.000 scuole europee, con più di 160.000 progetti finora attivati. L’italia è uno dei paesi più attivi con circa 6.000 istituti registrati, per un totale di oltre 8.000 progetti. A livello operativo eTwinning è gestito dal consorzio di Ministeri dell’educazione europei European Schoolnet, sotto diretto mandato della Commissione Europea. L’organizzazione si basa su una rete di Unità Nazionali presenti in ciascun paese e coordinate da Bruxelles. In Italia questa ha sede a Firenze, all’interno dell’ente Ansas, ex Indire, e più precisamente dell’Agenzia Italiana per il Lifelong Learning Programme (Programma di Apprendimento Permanente), il cui obiettivo è contribuire allo sviluppo dell’Europa quale società avanzata basata sulla conoscenza, riunendo al suo interno tutte le iniziative di cooperazione europea nell´ambito dell’istruzione e della formazione dal 2007 al 2013, periodo di durata dell’azione. Maggiori informazioni sul sito nazionale http://etwinning.indire.it/ o su quello europeo http://www.etwinning.net/ |
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LOTTOMATICA GROUP E INTERNATIONAL GAME TECHNOLOGY (IGT) AVVIANO PARTNERSHIP PER IL MERCATO VLT IN ITALIA
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Il 13 marzo Lottomatica Group e International Game Technology hanno annunciato di aver avviato un accordo strategico di collaborazione per la fornitura di giochi e terminali per le Vlt in Italia. “Igt è entusiasta di entrare in un mercato così grande e in espansione e siamo impazienti di far conoscere ai giocatori italiani delle Vlt i nostri prodotti di punta” ha dichiarato Patti Hart, amministratore delegato di Igt. “Come leader mondiali nel campo delle soluzioni di gioco, siamo fieri di collaborare con Lottomatica che è l’operatore leader nel gaming entertainment in Italia e una delle più grandi aziende del settore al mondo”. Grazie alla partnership con Lottomatica, Igt potrà accedere al mercato italiano delle Vlt il cui valore complessivo è superiore ai 2 miliardi di dollari e di cui Lottomatica è leader. “Siamo fieri di lavorare con Igt”, ha dichiarato Marco Sala, amministratore delegato di Lottomatica Group. “Grazie a questa partnership Lottomatica potrà rafforzare la sua presenza, già significativa, nel mercato delle Vlt proponendo nuovi prodotti che contribuiranno a rendere la nostra offerta ancor più competitiva grazie all’integrazione con i sistemi e i prodotti di Spielo International”. Il contenuti di gioco Igt saranno forniti in Italia a Lottomatica Group per un periodo di esclusiva e saranno proposti all’interno di un’ampia porzione della rete Vlt di Lottomatica che, con circa 9000 terminali, è oggi la più grande in Italia. Oltre ai contenuti di gioco, Igt collaborerà con Lottomatica per la fornitura di terminali da integrare al sistema Spielo International che in Italia è utilizzato da Lottomatica e diversi altri concessionari. Info: Lottomatica Group - www.Lottomaticagroup.com - www.Gtech.com |
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FUORI LO SLOGAN! PARTE IN TUTTA ITALIA DAL 15 MARZO È-BOOK, IL CONCORSO PER STUDENTI UNIVERSITARI ALLA RICERCA DI UNO SLOGAN PER UNA COLLANA DI EBOOK UNIVERSITARI
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Il 23 maggio la premiazione: ai vincitori 10 buoni da mille euro in libri (o ebook). “Fuori lo slogan!” Parte in tutta Italia il 15 marzo è-book, il concorso lanciato dall’Associazione Italiana Editori (Aie) a tutti gli studenti delle Università italiane: un’iniziativa appositamente pensata e destinata a loro da Aie, con il coinvolgimento di tutto il mondo universitario, grazie al patrocinio della Conferenza dei Rettori (Crui), del Consiglio universitario Nazionale (Cun), dell’Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur) e con il supporto dell’Associazione italiana dei Comunicatori d’Università (Aicun). Per partecipare, gli studenti dovranno compilare sul sito www.Aie.it, dopo aver fornito nominativo e indirizzo email, un questionario sull’uso delle tecnologie nello studio e soprattutto proporre uno slogan promozionale (in 50 caratteri) per una collana di ebook universitari. Il gioco – promosso da Aie in occasione del Maggio dei libri - è riservato agli studenti universitari dei vari livelli (trienni, bienni, master ecc.) e inizierà il 15 marzo per concludersi il 23 aprile (Giornata mondiale del libro). È-book mette in palio 10 buoni per acquisto di libri (di carta o digitali), del valore di mille euro ciascuno, che saranno assegnati agli autori dei migliori slogan, selezionati da una giuria di editori. Almeno un vincitore dovrà essere uno studente straniero iscritto all’università italiana; gli slogan potranno essere in italiano, inglese, francese, spagnolo o tedesco. Il diritto d’autore sugli slogan creati resterà agli studenti. L’aie fornirà assistenza in caso di violazione da parte di chiunque di tali diritti. “è-book è un gioco, ma con una premessa molto seria: vuole costituire un richiamo al peso e al ruolo del libro digitale nei nuovi processi di apprendimento. Gli editori universitari devono svolgere un servizio importante: ci serve capire se gli studenti sono davvero pronti a studiare in digitale e fino a che punto – ha spiegato la presidente del Gruppo Accademico Professionale di Aie Mirka Giacoletto Papas – Nell’editoria professionale e scientifica infatti il digitale è da anni un fenomeno consolidato: ci interessa ora condividere questo processo con gli studenti, cercando di capire come studiano, con quali modalità e con quali tempi. Per questo alla fine dell’iniziativa non avremo solo un bello slogan ma anche una fotografia interessante ed esaustiva del ruolo delle tecnologie nello studio universitario (e non solo)”. I risultati dell’indagine e i vincitori saranno presentati il 23 maggio a Roma nell’ambito di una cerimonia a Valle Giulia. Regolamento, modalità di partecipazione, questionario e info sul concorso su www.Aie.it (dal 15 marzo) |
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E-COMMERCE: L’ANTITRUST OSCURA IL SITO PRIVATEOULET.COM PER COMPORTAMENTI GRAVI ED INVASIVI NEI CONFRONTI DEI CONSUMATORI
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L’autorità Garante del Mercato e della Concorrenza con una condanna esemplare e senza precedenti, ha deciso l’oscuramento del sito www. Privateoutlet.com chiedendo addirittura l’intervento della Guardia di Finanza. Il sito incriminato è molto famoso e si occupa di moda e Lifestyle proponendo prodotti griffati con sconti fino al 70%. Il sito adotta comportamenti gravi ed invasivi nei confronti dei consumatori, in quanto l’Antitrust ha rilevato che: le informazioni circa la disponibilità dei prodotti e i tempi di consegna non sono Veritiere; viene ritardato o negato il rimborso per prodotti non consegnati; mancata risposta ai reclami e difficoltà nel contattare il Servizio Clienti; mancato rispetto della legge sulla garanzia legale, ostacolando la restituzione dei prodotti differenti da quelli ordinati. I comportamenti scorretti constatati dall’Antitrust – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Adiconsum - non sono una novità nel settore dell’e-Commerce. Il Ministero dello Sviluppo Economico deve istituire una Centrale Rischi che permetta al consumatore di segnalare i siti non ritenuti corretti, e che sia in grado di procedere a controlli veloci ed eventuali chiusure del sito. Adiconsum – prosegue Giordano - ribadisce la necessità di realizzare una certificazione dei siti sicuri, rispettosa di linee guida, concordate fra le aziende e i consumatori, strumento indispensabile per dare credibilità al mercato dell’e-Commerce e per salvaguardare gli imprenditori onesti. Occorre, inoltre, - conclude Giordano - tutelare tutti i cittadini Europei creando una rete transfrontaliera che diffonda, fra tutti i consumatori, le condanne dei vari Antitrust per arrivare poi a provvedimenti validi in tutta Europa |
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UDINE: INNOVATIVO BANDO DELLA CCIAA PER LE IMPRESE CHE AFFRONTANO L’ESTERO IN RETE |
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Un bando innovativo che mette a disposizione 200 mila euro di contributi alle aziende che fanno rete per creare e gestire insieme progetti di internazionalizzazione. Lo ha ideato e appena approvato in giunta la Camera di Commercio di Udine, «convinta della necessità che le nostre piccole e micro imprese facciano sistema per affrontare l’estero in modo più strutturato e competitivo – commenta il presidente Giovanni Da Pozzo –. Diamo così ulteriore attuazione al percorso di ricerca che stiamo portando avanti negli ultimi anni, anche in collaborazione con l’Università di Udine, per trovare gli strumenti più utili ed efficaci a stimolare l´aggregazione delle nostre Pmi, imprescindibile per arrivare dove, da sole, difficilmente potrebbero, e rafforziamo l’azione Cciaa sul tema “estero”: il bando si aggiunge infatti ai voucher per l’internazionalizzazione che proponiamo con ottimi riscontri da tre anni e rinnoviamo anche per il 2012».
Le informazioni sul bando, che sarà operativo ufficialmente dal 2 maggio, saranno online già da martedì 20 marzo, «per consentire alle imprese di prepararsi per tempo in vista dell’apertura dei termini – aggiunge Da Pozzo –. Obiettivo del bando è favorire percorsi che, tramite l’aggregazione, ottengano un rafforzamento di competitività, razionalizzazione di costi e scambio di competenze funzionali tra aziende per affrontare meglio altri mercati».
I progetti devono identificare il settore e il Paese o i Paesi obiettivo, con un progetto strutturato della durata compresa fra i 12 e i 24 mesi.
Il bando prevede benefici in caso di tre tipologie di aggregazione: raggruppamenti con forma giuridica di “contratto di rete” (legge 9 aprile 2009, n. 33 e modifiche), Ati (Associazioni temporanee di imprese) e infine Consorzi con attività esterna e società consortili anche in forma cooperativa. Ogni raggruppamento deve essere costituito da almeno 4 imprese. Saranno ammissibili contributi per spese diverse: dalla consulenza per lo sviluppo del percorso di internazionalizzazione in rete a quella per l’organizzazione di b2b e visite aziendali, dalle spese per la partecipazione a fiere o per l’affitto di show room e uffici di rappresentanza della rete fino ai costi per materiali promozionali e informativi sul progetto, per il sito internet di rete o ancora per spese notarili e di registrazione. Il contributo a fondo perduto è concesso per un massimo del 60% della spesa ammissibile. Per partecipare, va presentata domanda in bollo, utilizzando la documentazione allegata al bando in distribuzione all’Ufficio contributi e scaricabile dal www.ud.camcom.it dal 20 marzo. Le domande dovranno essere presentate dal 2 maggio al 31 luglio al medesimo ufficio, inviate tramite raccomandata o consegnate a mano. Info: Punto nuova impresa - Tel. 0432.273539 - Fax 0432.509469 -
nuovaimpresa@ud.camcom.it |
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CAMPOBASSO: MEDIAZIONE, ANCHE IN MATERIA CONDOMINIALE E ASSICURATIVA |
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Dal 20 marzo 2012 la mediazione diventa obbligatoria anche per le liti fra condomini e per gli incidenti stradali. Ciò significa che non è più possibile ricorrere al giudice per far valere i propri diritti se prima non è stato eseguito il tentativo di mediazione anche in materia condominiale e di sinistri stradali. Materie, queste, che si aggiungono agli altri casi di obbligatorietà della mediazione, quali diritti reali, divisioni, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa. L’organismo di Mediazione della Camera di Commercio di Campobasso ricorda che l’esperimento del procedimento di mediazione obbligatoria è, secondo il decreto legislativo 28/2010, condizione di procedibilità della domanda dinanzi al giudice. Pertanto, se la causa inizia senza passare per la mediazione, l’avvocato della controparte potrà eccepirne l’improcedibilità. Addirittura potrà essere lo stesso giudice, nella prima udienza, a rilevare che è stato saltato un passaggio, pur non essendoci eccezioni di parte. Se, invece, la mediazione è già iniziata ma non si è conclusa, il giudice deve fissare la successiva udienza dopo la scadenza del termine di quattro mesi, fissato dalla legge per la conclusione della mediazione. Inoltre, anche in sede di giudizio di appello, il giudice può invitare le stesse a procedere alla mediazione. Infine, lo svolgimento della mediazione non preclude in ogni caso la concessione dei provvedimenti urgenti e cautelari. Pertanto, se si vuole vedere soddisfatto un proprio diritto in tempi brevi e con costi certi conviene mediare, anche perché il giudice condanna la parte costituita in giudizio, che non ha partecipato al procedimento di mediazione obbligatoria senza giustificato motivo, al pagamento di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio. E l’assenza è punita anche con una sanzione processuale, poiché dalla mancata partecipazione senza giustificato motivo al procedimento di mediazione il giudice può desumere argomenti di prova nel successivo giudizio. Inoltre, se la proposta non viene accettata e il processo davanti al giudice viene iniziato, qualora la sentenza corrisponda alla proposta, le spese del processo saranno a carico della parte che ha rifiutato ingiustificatamente la soluzione conciliativa. Molteplici, in sintesi, i vantaggi della mediazione: celerità – un procedimento dura in media 60 giorni – professionalità – il mediatore è un esperto in possesso dei requisiti professionali e morali - e soprattutto economicità – le spese del procedimento sono certe, contenute rispetto alla giustizia ordinaria e, se si partecipa al procedimento e si accetta la proposta, si evita di dover pagare somme corrispondenti al contributo unificato dovuto per il giudizio. Inoltre, sono previsti diversi benefici fiscali sugli atti del procedimento di mediazione. Dunque, mediare conviene! Per maggiori informazioni, consultare il sito camerale oppure rivolgersi alla Segreteria dell’Organismo di Mediazione n. 92 della Camera di Commercio di Campobasso, tel. 08744711, e-mail: mediazione@cb.Camcom.it |
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GIUSTIZIA EUROPEA: CONFERMATA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO CHE CONGELA I CAPITALI DELLA MELLI BANK
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La Corte respinge l’impugnazione della sentenza del Tribunale che ha confermato l’inclusione di questa filiale britannica della Melli Bank Iran nell’elenco degli enti partecipanti alla proliferazione nucleare. La Melli Bank è una società per azioni britannica, autorizzata e regolamentata dalla Financial Services Authority (autorità britannica per i servizi finanziari). Essa è interamente detenuta dalla Bank Melli Iran («Bmi»), una banca iraniana controllata dallo Stato iraniano. Al fine di attuare una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu nell’ambito delle misure adottate nei confronti dell’Iran per impedire la proliferazione nucleare, nel 2007 il Consiglio ha adottato un regolamento che prevede il congelamento dei capitali degli enti designati dal Consiglio di sicurezza e di quelli riconosciuti dal Consiglio dell’Ue quali partecipanti alla proliferazione nucleare, nonché il congelamento dei capitali degli enti da essi posseduti o controllati. Gli enti interessati sono elencati in un allegato al regolamento. Il 23 giugno 2008 il Consiglio ha adottato una decisione secondo cui la Bmi e le sue controllate, ivi compresa la Melli Bank, sono state inserite in tale elenco con conseguente congelamento dei loro capitali. Il Consiglio ha dichiarato che la Bmi «fornisce o cerca di fornire sostegno finanziario a società che procurano merci per i programmi nucleari e missilistici iraniani o sono coinvolte in tale attività» e che «funge da facilitatore per le attività sensibili dell’Iran». La Melli Bank ha proposto un ricorso di annullamento di tale decisione dinanzi al Tribunale. Con sentenza del 19 luglio 2009 il Tribunale ha respinto tale ricorso, confermando la decisione di congelare i capitali. La Melli Bank ha quindi proposto la presente impugnazione avverso tale sentenza del Tribunale. Con la sua sentenza odierna la Corte respinge tale impugnazione, ritenendo che il Tribunale non abbia commesso errori di diritto tali da comportare l’annullamento della sua sentenza. In tal senso, la Corte statuisce anzitutto che il Tribunale non ha commesso errori nel ritenere che il diritto dell’Unione imponesse al Consiglio di congelare i capitali di un ente «posseduto o controllato» da un ente riconosciuto quale partecipante alla proliferazione nucleare. Pertanto, il congelamento dei capitali della Melli Bank – posseduta al 100% dalla Bmi, ente riconosciuto quale partecipante alla proliferazione nucleare – non doveva essere motivato dal fatto che la Melli Bank partecipasse essa stessa a tale proliferazione. Inoltre, a parere della Corte, il Tribunale ha giustamente ritenuto che il congelamento dei capitali della Melli Bank fosse conforme al principio di proporzionalità, in quanto appropriato e necessario al raggiungimento del legittimo obiettivo del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. In tal senso, qualora i capitali di un ente riconosciuto quale partecipante alla proliferazione nucleare siano congelati, esiste un rischio non trascurabile che questo eserciti una pressione sugli enti da esso posseduti o controllati al fine di eludere l’effetto delle misure che lo riguardano. Alla luce di ciò, il congelamento dei capitali degli enti posseduti o controllati da un ente partecipante alla proliferazione nucleare è necessario ed appropriato al fine di garantire l’efficacia delle misure adottate nei confronti di quest’ultimo e di assicurare che tali misure non vengano eluse. La Corte conferma parimenti la conclusione del Tribunale secondo cui non esistono misure alternative adatte per raggiungere lo stesso obiettivo. Allo stesso modo, data la fondamentale importanza del mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, le restrizioni alla libertà di esercitare un’attività economica nonché al diritto di proprietà di un istituto bancario, causate dalle misure di congelamento dei capitali, non erano sproporzionate rispetto agli obiettivi perseguiti. La Corte ha inoltre statuito che il Tribunale non ha commesso errori di diritto nel ritenere che la motivazione della decisione controversa fosse sufficiente in rapporto al diritto dell’Unione. Di conseguenza, l’impugnazione della Melli Bank è respinta. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 13 marzo 2012, Sentenza nella causa C-380/09 P, Melli Bank plc / Consiglio) |
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GIUSTIZIA EUROPEA: LE SANZIONI ADOTTATE DAL CONSIGLIO NEI CONFRONTI DI UN PAESE TERZO NON POSSONO ESSERE APPLICATE A PERSONE FISICHE PER IL SOLO FATTO DEL LORO LEGAME FAMILIARE CON PERSONE COLLEGATE AI DIRIGENTI DI TALE PAESE
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La Corte annulla il regolamento europeo che impone il congelamento dei capitali del sig. Pye Phyo Tay Za, nella parte in cui riguarda quest’ultimo. In considerazione dell’assenza di progressi verso la democratizzazione e per il persistere delle violazioni dei diritti umani in Birmania/myanmar, il Consiglio ha adottato, a partire dal 1996, una serie di misure restrittive nei confronti di tale paese. Le misure in questione sono state regolarmente prorogate ed intensificate. Esse, in particolare, impongono il congelamento dei capitali appartenenti ai membri del governo del Myanmar e delle persone ed entità ad essi collegate, i cui nomi figurano in un elenco predisposto dal Consiglio. Il sig. Pye Phyo Tay Za è stato iscritto in tale elenco a titolo di persona che beneficia delle politiche economiche del governo; il suo nome era corredato dell’informazione «Figlio di Tay Za» ed il nome di suo padre era a sua volta accompagnato dall’informazione «Direttore generale, Htoo Trading Co; Htoo Construction Co.». Nel mese di maggio 2008, il sig. Pye Phyo Tay Za ha proposto dinanzi al Tribunale un ricorso diretto all’annullamento del regolamento europeo il cui elenco riportato in allegato conteneva il suo nome. Con sentenza del 19 maggio 2010, il Tribunale ha respinto il ricorso dichiarando, in particolare, che si poteva presumere che i familiari dei dirigenti di imprese traevano profitto dalla funzione svolta da tali dirigenti, così da beneficiare a loro volta delle politiche economiche del governo. Il Tribunale ha altresì affermato che detta presunzione poteva essere confutata qualora il sig. Pye Phyo Tay Za fosse riuscito a dimostrare di non aver alcun legame stretto con il dirigente appartenente alla sua famiglia (57). Il sig. Pye Phyo Tay Za ha allora proposto la presente impugnazione avverso tale sentenza. Nella fattispecie, la Corte è chiamata a pronunciarsi sulle condizioni alle quali un regime di sanzioni attuato dal Consiglio, nei confronti di un paese terzo, può riguardare le persone fisiche e sul grado d’intensità del legame che deve esistere tra queste persone ed il regime dirigente. Nella sentenza, la Corte si richiama alla sua giurisprudenza secondo la quale le misure restrittive nei confronti di un paese terzo possono riguardare unicamente, per quanto attiene alle persone fisiche, i dirigenti di tale paese e le persone ad essi collegate (53, 63). In tal senso, dichiarando che misure restrittive siffatte non potevano riguardare persone collegate a tale paese «ad altro titolo», la Corte ha inteso limitare le categorie di persone fisiche che possono essere colpite da misure restrittive mirate a quelle aventi un collegamento con il paese terzo in questione che s’impone con ogni evidenza, vale a dire ai dirigenti dei paesi terzi e agli individui che sono collegati a tali dirigenti (69). Pertanto, l’applicazione di misure siffatte alle persone fisiche per il solo fatto del loro legame familiare con persone collegate ai dirigenti del paese terzo interessato ed indipendentemente dalla loro personale condotta è contraria al diritto dell’Unione (66). Infatti, non è agevole stabilire un legame, neppure indiretto, tra, da un lato, l’assenza di progressi verso la democratizzazione e la persistenza delle violazioni dei diritti umani in Myanmar, che rappresentano una delle ragioni che hanno condotto all’adozione delle misure restrittive, e, dall’altro, la condotta dei familiari dei dirigenti di imprese, la quale, di per sé, non sia stata oggetto di alcuna censura (67). Di conseguenza, una misura di congelamento dei capitali e delle risorse economiche appartenenti al sig. Pye Phyo Tay Za poteva essere adottata unicamente in presenza di elementi precisi e concreti idonei a dimostrare che egli beneficiava delle politiche economiche dei dirigenti del Myanmar (70). Da tali considerazioni risulta che il Tribunale ha commesso un errore di diritto dichiarando che si poteva presumere che i familiari dei dirigenti di imprese traggono profitto dalla funzione svolta da questi ultimi, così da beneficiare a loro volta delle politiche economiche del governo e che, di conseguenza, esiste un legame sufficiente tra il sig. Pye Phyo Tay Za ed il regime militare del Myanmar (71). La Corte ha quindi annullato la sentenza del Tribunale e le disposizioni del regolamento controverso che riguardano il sig. Pye Phyo Tay Za. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 13 marzo 2012, sentenza nella causa C‑376/10 P, Pye Phyo Tay Za / Consiglio) |
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