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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Aprile 2012 |
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LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA ALLE INIZIATIVE DEI CITTADINI EUROPEI |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 – Da domenica 1 aprile un milione di cittadini di tutta Europa potranno chiedere insieme alla Commissione di intervenire su una questione che considerano importante. Il Vicepresidente Šefčovič ha dichiarato: "Dopo tanto lavoro, e una lunga attesa, gli europei potranno finalmente promuovere iniziative dei cittadini chiedendone la registrazione sul sito Internet della Commissione. Me ne compiaccio e aspetto con impazienza le loro proposte. Questa è una svolta senza precedenti della democrazia partecipativa e uno strumento formidabile che i cittadini potranno utilizzare per stabilire un programma di lavoro e che spero favorirà anche lo sviluppo di un vero e proprio "demos" europeo, in quanto farà incontrare cittadini di paesi diversi per discutere su questioni considerate importanti da tutti." La registrazione delle iniziative è una delle fasi iniziali importanti del processo. La richiesta deve essere presentata da un comitato dei cittadini composto da almeno sette persone residenti in almeno sette Stati membri diversi. Una volta registrato, il comitato ha 12 mesi di tempo per raccogliere le dichiarazioni di sostegno necessarie da almeno sette Stati membri. La soglia fissata per far parte di questi sette Stati membri è pari al numero di membri del Parlamento europeo eletti in ciascuno Stato membro moltiplicato per 750. Chiunque sia in età di voto per le elezioni europee (18 anni in tutti gli Stati membri e 16 anni in Austria) può sostenere l´iniziativa. Il numero di dichiarazioni di sostegno deve essere certificato dalle autorità competenti degli Stati membri. La Commissione dispone poi di tre mesi per esaminare l’iniziativa e decidere come procedere, dopo aver incontrato gli organizzatori per consentire loro di illustrare in modo più approfondito le questioni sollevate. Gli organizzatori hanno anche la possibilità di presentare la loro iniziativa in occasione di un´audizione pubblica al Parlamento europeo. Successivamente la Commissione adotta una comunicazione che illustra le sue conclusioni sull´iniziativa, l´azione che intende eventualmente intraprendere e le relative motivazioni. La Commissione europea si è adoperata con il massimo impegno onde semplificare al massimo il processo per i cittadini, predisponendo al tempo stesso le salvaguardie necessarie per evitare che vengano registrate iniziative palesemente ingiuriose, futili, vessatorie, in conflitto con i valori europei o che non rientrano nelle competenze della Commissione. Sono state poste in essere anche misure volte a garantire un´adeguata protezione dei dati di chi sostiene le iniziative. Contesto - Il diritto di iniziativa dei cittadini europei, che è stato introdotto dal trattato di Lisbona, consentirà a 1 milione di cittadini provenienti da almeno un quarto degli Stati membri dell´Ue di invitare la Commissione europea a presentare proposte di atti giuridici nei settori in cui la Commissione è autorizzata a farlo. Il regolamento che disciplina le Iniziative dei cittadini europei è stato adottato il 16 febbraio 2011. Tuttavia, su richiesta degli Stati membri che avevano bisogno di più tempo per predisporre le procedure di certificazione delle dichiarazioni di sostegno, i cittadini potranno promuovere iniziative solo dal 1° aprile 2012. Link al sito Internet dell´iniziativa dei cittadini europei: http://ec.Europa.eu/citizens-initiative Link al regolamento riguardante l´iniziativa dei cittadini europei: http://eur-lex.Europa.eu/lexuriserv/lexuriserv.do?uri=oj:l:2011:065:0001:0022:it:pdf |
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PARLAMENTO EUROPEO, SCHULZ: L´INIZIATIVA DEI CITTADINI È UNO "STRUMENTO STRAORDINARIO" |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - "È un grande giorno per la democrazia partecipativa", ha spiegato il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz a proposto dell´iniziativa dei cittadini, in vigore a partire dall´1 aprile 2012. Ha presentato questo nuovo strumento, voluto in seguito al Trattato di Lisbona, durante una conferenza stampa con il commissario Maroš Šefčovič e il ministro danese Nicolaï Wammen. Un milione di cittadini potranno richiedere alla commissione una proposta legislativa a livello europeo. "Conosco dei casi in cui delle firme hanno cambiato radicalmente l´orientamento della politica" ha spiegato Martin Schulz ai giornalisti. "L´iniziativa dei cittadini è qualcosa di meraviglioso. I cittadini possono manifestare le proprie preoccupazioni al centro del processo politico" ha aggiunto. Nonostante ciò, ha indicato che "non bisogna farsi delle speranze irreali". Rispondendo ad una domanda di un giornalista sull´intervento organizzato con le lobby, il Presidente ha sottolineato che il processo deve essere trasparente e che sarà piuttosto semplice sapere se ci sono degli interessi economici in gioco. |
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STRETTA SUI DERIVATI: APPROVATE LE NUOVE REGOLE EUROPEE |
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Bruxelles, 29 marzo 2012 - Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza una nuova legislazione per rendere il commercio in derivati più sicuro e trasparente. I derivati sono largamente riconosciuti come una delle cause della crisi finanziaria globale. Le delegazioni del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla nuova legislazione lo scorso 9 febbraio. "Clearing" obbligatorio per i derivati Otc, trasparenza per tutti gli altri prodotti derivati - Il regolamento prevede che i derivati Otc (over the counter - commerciati fuori dai mercati regolati) siano obbligatoriamente compensati (cleared) attraverso controparti centrali (central counterparties - Ccps) che, assumendosi il rischio d´insolvenza, ossia il rischio che una delle parti coinvolte nei contratti finanziari in questione faccia default, ne riducano così il potenziale nocivo. Durante i negoziati, i deputati hanno ottenuto che anche sui derivati non Otc (cioè quelli scambiati sui mercati regolati) si dovrà migliorare la trasparenza, grazie a centri di raccolta dati, definiti "repertori di dati sulle negoziazioni", che avranno l´obbligo di pubblicare le posizioni aggregate (acquisto e vendita) per ogni tipo di derivato, per garantire agli operatori una maggiore trasparenza dei mercati. Un ruolo forte per l´Esma - L´agenzia europea degli strumenti finanziari e dei mercati (European Securities and Markets Authority, Esma) monitorerà il funzionamento dei repertori di dati sulle negoziazioni e potrà autorizzarne o rifiutarne la registrazione. Il Parlamento durante i negoziati con i governi nazionali ha spinto per rafforzare il ruolo dell´Esma, rendendo più facile per l´Autorità di bloccare l´autorizzazione a una Ccp di operare nel mercato unico comunitario. I deputati hanno anche ottenuto che l´Esma sia responsabile nel caso di dispute fra autorità nazionali, sempre sulle autorizzazioni alle controparti centrali. Impatto limitato sui fondi pensione - I deputati hanno anche assicurato un impatto leggero delle nuove regole sui fondi pensione, per quanto riguarda il dovere di compensazione: tale obbligo, infatti, scatterà solo dopo tre anni, estendibili a cinque. Riconoscimento delle Ccp dei paesi non Ue - Le Ccp di paesi terzi saranno riconosciute nell´Ue e potranno pertanto operare, solo se il regime giuridico dei paesi in questione prevede un sistema di riconoscimento equivalente. Tuttavia, questo non rappresenta un precedente per altre norme sulla supervisione dei mercati finanziari. Revisione dopo 3 anni - Il Consiglio e la Commissione hanno accettato la proposta dei deputati di valutare l´efficacia della legislazione, incluso il sistema di supervisione elle Ccp e il ruolo dell´Esma nel processo di autorizzazione delle Ccp. La Commissione presenterà una relazione che sarà accompagnata, se necessario, da raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio, non più tardi di 3 anni dopo dall´entrata in vigore. La legislazione recepisce le decisioni prese durante il G20 di Pittsburgh nel settembre 2009, un anno dopo il collasso di Lehman Brothers, uno degli attori maggiori del mercato dei derivati Otc, mercato che, si stima, valeva nel 2009 circa 425mila miliardi di euro. La legislazione, se approvata in via definitiva dal Parlamento, entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue. Il testo è stato approvato con 602 voti a favore, 23 contrari e 27 astensioni. |
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IL PARLAMENTO EUROPEO CONGELA IL PROPRIO BILANCIO 2013 IN TERMINI REALI
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - Il bilancio del Parlamento europeo per il 2013 sarà congelato in termini reali. La decisione é stata presa giovedì scorso in sessione plenaria, in seguito al voto sulle linee guida del bilancio. I deputati hanno anche ribadito la loro richiesta di un´unica sede per il Parlamento e hanno espresso l´ intenzione di impedire che i fondi del Pe vadano a partiti non democratici. Il bilancio del Parlamento aumenterà dell´1,9%, che corrisponde al tasso d´inflazione medio europeo. Tuttavia, 8,5 milioni di euro aggiuntivi saranno necessari per far fronte ai costi dovuti all´arrivo dei deputati europei provenienti dalla Croazia. Si stima che il bilancio complessivo per il 2013 del Pe ammonti a poco meno di 1,76 miliardi di euro. Derek Vaughan (S&d, Uk), relatore, ha dichiarato: "Siamo riusciti a ridurre le stime iniziali a 9,3 milioni di euro, col risultato di un aumento pari al tasso d´inflazione". "Abbiamo congelato le indennità individuali e tagliato le spese di viaggio dei deputati, che quest´anno erano già state congelate. Abbiamo anche deciso di individuare ulteriori possibilità di risparmio nel corso di quest´anno, sulle quali possiamo prendere una decisione in autunno quando voteremo il bilancio complessivo". "Sono anche felice che il Parlamento ha, ancora una volta, votato in favore di un´unica sede", ha concluso. Un´unica sede - Facendo notare i sostanziali risparmi che potrebbero essere ottenuti se il Parlamento avesse solo un luogo di lavoro invece di tre (Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo), i deputati hanno esortato il Consiglio dei Ministri ad rispondere alla ripetuta richiesta del Pe per un´unica sede per deputati e funzionari. Il Parlamento dovrebbe avere il diritto di decidere in merito alle proprie modalità di lavoro e attualmente non é questo il caso, hanno sottolineato i deputati. Nessuna sovvenzione ai partiti non democratici - I deputati intendono inoltre assicurarsi che il Parlamento non conceda finanziamenti a partiti che non rispettano pienamente i principi sui quali é fondata l´Unione europea e la Carta dei diritti fondamentali. Si dicono preoccupati che non tutti i partiti che richiedono finanziamenti del bilancio per partiti politici e fondazioni rispettino i principi di libertà, di democrazia, di rispetto dei diritti dell´uomo, delle libertà fondamentali e dello stato di diritto. La risoluzione è stata approvata con 548 voti a favore, 69 contrari e 42 astensioni. |
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AGENDA EUROPEA 2-6 APRILE: ANCHE QUESTA SETTIMANA SI ANNUNCIA RICCA DI INTERESSANTI CONFERENZE E INIZIATIVE, DA ROMA A BARCELLONA PASSANDO PER BRUXELLES. |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - La settimana si aprirà con la Conferenza euro-mediterranea sulla ricerca e l´innovazione che si terrà a Barcellona, il 2 e il 3 aprile. Il meeting, che verrà aperto da Máire Geoghegan-quinn, Commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, è organizzato dalla Dg Ricerca e innovazione della Commissione europea in collaborazione con altri servizi, il Parlamento europeo, gli Stati membri dell´Ue e i Paesi del Sud del Mediterraneo. Gli importanti cambiamenti geopolitici che hanno interessato i Paesi del Mediterraneo a partire dal 2010, richiedono una risposta mirata e innovativa da parte dell´Ue. La politica di vicinato ha costituito per tutto il 2011, una priorità assoluta della Commissione. Uno degli obiettivi della nuova strategia dell´Unione è quello di creare uno spazio comune di conoscenze e innovazione in linea con la crescita intelligente e il programma strategico d´innovazione dell´Ue. La conferenza mira ad individuare degli obiettivi di lungo-medio periodo per la cooperazione euro-mediterranea in materia di ricerca e innovazione e a promuovere un processo di coordinamento fra la Commissione europea, gli Stati membri e le politiche e i programmi in favore dei Paesi del Sud del Mediterraneo. Negli stessi giorni, a Roma presso l´Auditorium dell´Ara Pacis in via di Ripetta 190, si terrà la Vii edizione del seminario culturale europeo Transeuropaexpress-l´europa dei giovani: idee, progetti, risultati. I protagonisti di questa edizione saranno dei giovani europei che hanno elaborato e realizzato progetti innovativi nei settori dell’economia, della cultura, della salute, della politica, del sociale e della creatività. Per ulteriori informazioni, consultare il link. Http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/istruzione/ transeuropaexpress_2012_it.htm Invece, martedì 3 aprile a Bruxelles, avrà luogo la conferenza "European innovation partnership on active and healthy ageing: from plan to action"; gli interventi della Commissaria per l´Agenda digitale Neelie Kroes e di John Dalli, Commissario europeo per la salute e politica dei consumatori apriranno la conferenza. L´evento riunirà il gruppo direttivo della partnership pilota sull´innovazione, la Commissione europea e gli stakeholders interessati alla tematica dell´invecchiamento attivo. L´evento si concentrerà principalmente sul come, un uso intelligente dell´innovazione possa aiutare ad affrontare la sfida demografica e sociale dell´invecchiamento. Per ulteriori informazioni, consultare la pagina dell´evento. Http://ec.europa.eu/research/innovation-union/index_en.cfm?pg=conference§ion=active-healthy-ageing Il 4 aprile, infine, il vicepresidente della Commissione europea e Commissario europeo per l´industria e l´imprenditoria Antonio Tajani, condurrà una conferenza stampa alle ore 12.30 a Bruxelles, nella quale illustrerà la proposta legislativa della Commissione europea mirante a facilitare la registrazione di automobili, furgoni, autobus e camion precedentemente immatricolati in un altro Paese dell´Unione. Stando al Primo rapporto sulla cittadinanza europea, l´immatricolazione dei veicoli costituisce infatti uno dei principali problemi riscontrati dai cittadini europei che si trasferiscono o lavorano in un altro Pese all´interno dell´Unione europea. |
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L´INTERDIPENDENZA TRA L´UE E LA TURCHIA DEVE ESSERE TUTELATA NEL PROCESSO DI RIFORMA |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - Le relazioni tra l´Ue e la Turchia hanno bisogno di slancio, che può essere ottenuto solo se la Turchia continua sulla strada delle riforme, hanno dichiarato i deputati in una risoluzione votata giovedì. Il testo, che reagisce alla relazione sui progressi della Turchia verso l´adesione all´Ue, esorta il paese a riformare il sistema giudiziario e proteggere le libertà civili, e esprime preoccupazioni riguardo alle leggi che limitano la libertà di stampa e ai numerosi processi ai giornalisti. Ria Oomen-ruijten (Ppe, Nl), la relatrice del Parlamento sulla Turchia, ha dichiarato prima del voto: "L´interdipendenza tra l´Unione europea e la Turchia, sottolineata dalla nostra risoluzione, può produrre risultati positivi solo se inquadrata in un contesto di impegno reciproco. Per la Turchia, questo significa risultati concreti nel processo di riforma e un miglioramento delle relazioni bilaterali con i paesi vicini. Per quanto riguarda l´Unione, sono necessari rinnovati sforzi volti alla creazione delle condizioni per l´apertura di capitoli". Libertà civili e diritti fondamentali - La risoluzione esprime preoccupazioni riguardo al deterioramento della libertà di stampa e alle leggi che limitano la libertà di espressione in Turchia, ai numerosi processi in corso contro i giornalisti e ai lunghi periodi di carcerazione preventiva. Il Parlamento evidenzia che una riforma per un sistema giudiziario moderno, indipendente e imparziale creerebbe le condizioni adeguate per aprire i negoziati sul sistema giudiziario, i diritti fondamentali e gli affari interni. I deputati sono a favore del nuovo approccio adottato dalla Commissione, che consiste nell´affrontare questi temi nelle prime fasi del processo negoziale e nel chiuderli come ultimo atto. I deputati dichiarano che una riforma nel campo della libertà di pensiero è cruciale, e chiedono che tutte le comunità religiose siano trattate allo stesso modo. Un´altra necessità è la parità di genere, nonché una politica di tolleranza zero nei confronti della violenza contro le donne e i bambini e un accesso all´istruzione il più ampio possibile. Un ordine del giorno positivo - Il Parlamento sostiene l´ordine del giorno "nuovo e positivo" adottato dalla Commissione, che mira a dare un nuovo dinamismo alle relazioni Ue-turchia. I deputati mettono in risalto il ruolo strategico della Turchia nella regione e affermano che l´Ue e la Turchia dovrebbero rafforzare la loro cooperazione sulle priorità comuni in politica estera e di vicinato e nel campo dell´energia. Se da una parte i deputati lodano la posizione ferma della Turchia rispetto alla Siria, indicandola come "fonte d´ispirazione per gli Stati arabi in fase di democratizzazione", dall´altra esprimono rincrescimento per le sue dichiarazioni sull´intenzione di congelare le relazioni con la Presidenza dell´Unione europea di Cipro in caso di mancata soluzione al problema della parte settentrionale dell´isola entro la seconda metà del 2012. Il Parlamento sostiene i negoziati di ricongiungimento attualmente condotti dall´Onu e chiede pertanto alla Turchia di cominciare a ritirare le sue truppe da Cipro. Riforme costituzionali - La Turchia, dichiarano i deputati, deve attuare il pacchetto di riforme costituzionali del 2010 e garantire un processo politico sereno, basato sul consenso, per redigere una nuova Costituzione civile. La società civile deve essere inclusa nel processo. I deputati affermano che il processo di elaborazione costituzionale dovrebbe permettere il pieno riconoscimento di tutte le comunità etniche e religiose della Turchia, nonché riconoscere una cittadinanza moderna di natura inclusiva e promuovere la protezione costituzionale dei diritti linguistici madrelingua. La risoluzione esorta inoltre la Turchia a trovare una soluzione politica alla questione curda. Liberalizzazione dei visti - La risoluzione rileva che la Turchia è l´unico paese candidato senza liberalizzazione dei visti. Richiede perciò la definizione di una tabella di marcia per la liberalizzazione dei visti dopo la firma dell´accordo sulla riammissione degli immigrati clandestini. La risoluzione è stata approvata con 517 voti a favore, 66 contrari e 63 astensioni. |
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IL PARLAMENTO RICONOSCE I PROGRESSI DI SERBIA, KOSOVO E MONTENEGRO VERSO L´ADESIONE ALL´UE |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - Il voto sull´allargamento. Il Parlamento, in tre risoluzioni adottate giovedì, afferma che l´Unione europea dovrebbe iniziare i negoziati di adesione con la Serbia il prima possibile, sostiene la decisione di avviarli a giugno con il Montenegro ed esorta i cinque Stati membri che non hanno ancora riconosciuto l´indipendenza del Kosovo a farlo. Serbia - Il Parlamento plaude al fatto che il 1° marzo il Consiglio abbia deciso di accordare alla Serbia lo status di paese candidato e dichiara che l´Unione dovrebbe avviare quanto prima i negoziati di adesione, a condizione che la Serbia continui con il processo di riforma, in particolare per consolidare la democrazia e difendere lo Stato di diritto. Tuttavia, il Parlamento esprime preoccupazione per la discriminazione delle minoranze etniche in Serbia, e chiede al governo serbo di proteggere tutte le minoranze garantendo il rispetto dei loro diritti fondamentali, inclusi la parità di accesso al mercato del lavoro e l´equa rappresentanza in seno alle istituzioni. La risoluzione evidenzia l´importanza fondamentale della continuazione del dialogo tra Pristina e Belgrado. I deputati esprimono tuttavia anche serie preoccupazioni riguardo agli scontri tra i soldati della Nato e i kosovari di etnia serba nel Kosovo settentrionale nella seconda metà del 2011. Infine, la risoluzione sottolinea la necessità di assicurare uno svolgimento regolare e trasparente delle elezioni parlamentari e locali che si terranno il 6 maggio, ed esorta le autorità serbe a non organizzare elezioni locali nei comuni del nord del Kosovo. La risoluzione è stata approvata con 542 voti a favore, 59contrari e 47 astensioni. Kosovo - Rilevando che 85 paesi hanno già riconosciuto l´indipendenza del Kosovo, il Parlamento invita i cinque Stati membri dell´Ue che ancora non l´hanno fatto a fare altrettanto. La risoluzione si compiace dell´inizio del dialogo sulla politica dei visti d´ingresso a gennaio al fine di contrastare il crescente isolamento dei cittadini kosovari. Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare, questa primavera, una roadmap per la liberalizzazione dei visti, e appoggia la sua intenzione di avviare uno studio di fattibilità, entro l´autunno 2012, per un accordo di stabilizzazione e di associazione tra il Kosovo e l´Ue. I deputati inoltre si augurano che il Comitato olimpico internazionale consenta agli atleti kosovari di partecipare ai prossimi Giochi Olimpici di Londra. Il Parlamento afferma che le principali sfide per il Kosovo rimangono il ritorno dei profughi e degli sfollati interni, la lotta alla corruzione e la ricerca di una soluzione alla situazione instabile e tesa nel nord del paese. Chiede inoltre rapide riforme costituzionali ed elettorali. La risoluzione è stata approvata con 375 voti a favore, 97 contrari e 76 astensioni. Montenegro - Il Parlamento sottolinea che il Montenegro ha compiuto progressi notevoli e sostiene l´intenzione del Consiglio di avviare i negoziati di adesione nel giugno 2012. Si congratula inoltre con il Montenegro per il suo ruolo nel rafforzare le relazioni di buon vicinato con gli altri paesi dei Balcani occidentali. Tuttavia, la risoluzione esprime anche la necessità di ulteriori sforzi per l´attuazione delle riforme, in particolare per quanto riguarda la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Questo "rimarrà essenziale per tutto il processo di adesione del Montenegro", afferma la relazione. I deputati infine sottolineano che le donne continuano a essere gravemente sottorappresentate nel Parlamento montenegrino, nei posti dirigenziali di governo e nelle posizioni direttive del settore pubblico e privato. La risoluzione incoraggia le autorità montenegrine a intensificare le loro politiche di parità di genere e a introdurre il principio della parità retributiva. La risoluzione è stata approvata con 537 voti a favore, 38 contrarie 57 astensioni. |
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INCENTIVI FINANZIARI UE PER IL REINSEDIAMENTO DEI RIFUGIATI |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - I paesi Ue otterranno maggiori finanziamenti comunitari per il reinsediamento di rifugiati sul proprio territorio, secondo il nuovo programma comunitario approvato dal Parlamento giovedì scorso. Dal 2013, il nuovo programma darebbe priorità al reinsediamento dei rifugiati più vulnerabili, quali donne a rischio e minori non accompagnati, in cooperazione con l´Alto commissariato dell´Onu. Il programma comunitario, al quale i paesi possono aderire volontariamente, finanzierà il reinsediamento nell´Ue di persone alle quali è stato concesso lo status di rifugiato in paesi terzi, come ad esempio i rifugiati libici presenti in Tunisia. Secondo l´Alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, ci sono più di 170.000 persone che hanno bisogno di essere reinsediate nel 2012, mentre i posti disponibili globalmente sono solo 80.000. Nel 2012, l´Eu ha reinsediato circa 4.700 persone, ossia solo il 4% del totale mondiale, molto meno di Usa (circa 80.000 l´anno) e Canada. L´obiettivo è di incoraggiare i governi nazionali ad accogliere un maggior numero di rifugiati, grazie all´ampliamento della lista delle operazioni di reinsediamento finanziate dal Fondo europeo per i rifugiati, che includerebbe le donne a rischio, i bambini, i minori non accompagnati, persone con problemi medici gravi e, su richiesta specifica dei deputati, i rifugiati che hanno urgenza di essere accolti per ragioni giuridiche o fisiche. Il programma prevede anche una serie di priorità geografiche. Nel 2013, queste saranno: i rifugiati iracheni presenti in Turchia, Siria e Libano, quelli afgani che si trovano in Turchia, Pakistan e Iran, i congolesi in Burundi, Malawi, Ruanda e Zambia e i rifugiati somali in Etiopia. Persone provenienti da paesi o regioni designate per i programmi regionali di protezione, come l´Europa orientale (Bielorussia, Repubblica di Moldavia e Ucraina), il Corno d´Africa (Gibuti, Kenia e Yemen), e l´Africa del Nord (Egitto, Libia e Tunisia) potranno beneficiare del programma. Maggiori finanziamenti - Secondo quanto proposto dai deputati, i paesi Ue che accoglieranno rifugiati per la prima volta, avranno diritto a un sostegno finanziario aggiuntivo, dal Fondo europeo per i rifugiati (€6,000 a persona per il primo anno, €5,000 per il secondo e €4,000 per gli anni seguenti, quanto è ora corrisposto ai paesi che già ricevono finanziamenti in questo campo). L´italia non ha al momento un programma annuale di reinsediamento e potrebbe dunque beneficiare di questi finanziamenti addizionali. |
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UE, COMMISSIONE SPECIALE SUL CRIMINE ORGANIZZATO: ECCO I MEMBRI |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - Il Parlamento europeo ha approvato giovedì scorso la composizione della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. La commissione avrà un anno per investigare l´infiltrazione della criminalità organizzata nell´economia legale, nella pubblica amministrazione e nella finanza, e per individuare misure per combatterla. Appropriazione indebita di fondi pubblici, infiltrazione nel settore pubblico e contaminazione dell´economia legale e del sistema finanziario sono alcune delle principali minacce delle organizzazioni criminali che colpiscono l´Ue. Prima della scadenza del suo mandato, la commissione speciale dovrà valutare l´estensione dell´impatto della criminalità organizzata sull´economia e sulla società dell´Ue, nonché proporre le misure adeguate che consentano all´Unione di prevenire e contrastare tali minacce a livello internazionale, europeo e nazionale. I deputati ascolteranno giudici, vittime, organismi della società civile e istituzioni - La commissione, con un mandato annuale rinnovabile per un altro anno, avrà il potere di fare visite in loco e organizzare audizioni con istituzioni europee e nazionali provenienti da tutto il mondo. I deputati potranno invitare i rappresentanti delle imprese e della società civile e le organizzazioni delle vittime, nonché funzionari, compresi giudici, coinvolti nella lotta quotidiana contro la criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro. Le prossime tappe - La commissione inizierà i propri lavori entro fine aprile. Ecco l´elenco completo dei membri della commissione speciale. Ppe (17): Simon Busuttil (Mt); Carlos Coelho (Epp, Pt); Agustín Díaz De Mera García Consuegra (Es); Marielle Gallo ( Fr); Marietta Giannakou (El); Ágnes Hankiss (Hu); Monika Hohlmeier (De); Salvatore Iacolino (It); Monica Luisa Macovei (Ro); Clemente Mastella (It); Véronique Mathieu (Fr); Gay Mitchell (Ie); Mariya Nedelcheva (Bg); Hubert Pirker (At); Axel Voss (De); Anna Záborská (Sk); Tadeusz Zwiefka (Pl), S&d (12): Rita Borsellino (It); Emine Bozkurt (Nl); Françoise Castex (Fr); Rosario Crocetta (It); Ioan Enciu (Ro); Tanja Fajon (Sl); Monika FlaŠíková BeŇová (Sk); Iliana Malinova Iotova (Bg); Juan Fernando López Aguilar (Es); Claude Moraes (Uk); Josef Weidenholzer (At); Barbara Weiler (De). Alde (5): Sonia Alfano (It); Bill Newton Dunn (Uk); Olle Schmidt (Sv); Theodoros Skylakakis (El); Renate Weber (Ro). Verdi/ale(3): Pascal Canfin (Fr); Bart Staes (Be); Rui Tavares (Pt). Ecr (3): Hynek Fajmon (Cs); Timothy Kirkhope (Uk); Anthea Mcintyre (Uk). Gue/ngl (2): Cornelis de Jong (Nl); Søren Bo Søndergaard (Dk). Efd (2): Mario Borghezio (It); Rolandas Paksas (Lt), Ni (1): Trevor Colman (Uk). |
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IL VICE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ANTONIO TAJANI E IL PRESIDENTE DELLA BEI WERNER HOYER D´ACCORDO PER PIÙ COLLABORAZIONE SU ACCESSO AL CREDITO ALLE PMI E INNOVAZIONE INDUSTRIALE |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 – Lo scorso 29 marzo a Bruxelles il Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio Tajani, ha incontrato il Presidente della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) Werner Hoyer. Al centro dei colloqui, la crisi economica e il possibile rafforzamento del ruolo della Bei nel sostegno all´economia reale e competitività. In particolare, si è discusso su come migliorare l´accesso al credito delle Pmi nel quadro della strategia presentata il 7 dicembre dalla Commissione, anche con riguardo all´utilizzo di fondi del bilancio Ue in garanzia per facilitare credito e capitale di rischio. Si è anche parlato del ruolo che la Bei può svolgere nel sostenere le Pmi nelle aree con maggiori difficoltà, come la Grecia. Sono stati affrontati anche problemi relativi ad alcuni settori industriali, quali l´auto e la cantieristica, oltre alla necessità di sostenere gli investimenti per un maggiore accesso alle materie prime e un loro utilizzo più sostenibile. In discussione, anche un possibile piano con finanziamenti per agevolare la transizione dell´edilizia e dell´industria europee verso un uso più efficiente delle risorse e, il sostegno ad altri settori emergenti, quali quello delle tecnologie abilitanti fondamentali. E´ stato anche sottolineato il ruolo essenziale della Bei nel sostenere investimenti e accesso al credito in alcuni paesi della sponda sud del Mediterraneo alle prese con delicati processi di transizione politica quali, ad esempio, la Tunisia. Il Vice Presidente Tajani e il Presidente Hoyer hanno concordato di rafforzare la collaborazione nei settori delle Pmi e dell´innovazione industriale, anche con un gruppo di lavoro misto tra i servizi della direzione generale Industria della Commissione e quelli della Bei. |
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UE: IMPEGNO COMUNE TRA COMMISSIONE EUROPEA E AVVOCATURA ITALIANA SUL DIRITTO COMUNE EUROPEO DEI CONTRATTI PER USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA |
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Roma, 2 aprile 2012 - Il 30 marzo si è svolto l’ incontro tra la Vicepresidente della Commissione europea, e commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Viviane Reding, e il Vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Ubaldo Perfetti, in rappresentanza dell’avvocatura italiana. Impegno condiviso tra la Commissione europea e l’avvocatura italiana sulla creazione di un diritto comune europeo della vendita, per superare la crisi economica, favorire l’espansione degli investimenti, degli scambi commerciali e dei consumi e rafforzare la tutela dei consumatori e dei cittadini dei paesi Ue. Con questa intesa si è concluso oggi a Roma l’incontro tra la Vicepresidente della Commissione europea nonché commissaria per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, Viviane Reding, e il Vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Ubaldo Perfetti. Oggetto dell’incontro la creazione del Common European Sales Law (Cesl) tramite il Regolamento comunitario su un diritto comune opzionale da applicare ai contratti di vendita nelle operazioni transfrontaliere, approvato dalla Commissione Ue in ottobre scorso. E un´overview sull’avvocatura in Italia. La Vicepresidente Reding ha dichiarato: " Una proposta come quella relativa a un diritto comune europeo della vendita aiuterà la ripresa riducendo le barriere per le imprese e aumentando la fiducia dei consumatori. Questo è importante soprattutto per il commercio elettronico. Solo il 4% dei consumatori italiani compra online da altri Paesi Ue. Questo dato è più basso rispetto alla media Ue del 7%. Un diritto comune europeo dei contratti potrà essere scelto liberamente da consumatori e imprese nei loro rapporti commerciali come alternativa al diritto nazionale quando loro vogliono comprare o vendere al di là dei confine nazionali. Il 75% degli imprenditori italiani ha dichiarato che userebbe un simile strumento." Il Vicepresidente del Cnf Perfetti ha assicurato il sostegno dell’avvocatura italiana allo sforzo della Commissione di creazione di un diritto europeo dei contratti: tanti sono stati i seminari organizzati dal Cnf e l’11 aprile si terrà un convegno organizzato insieme con la rappresentanza europea degli Ordini forensi (Cbbe). “L’avvocatura italiana vuole fermamente cooperare al superamento della crisi economica e senza dubbio un quadro di regole certe ed uniformi per tutti gli operatori può facilitare questo scopo”. Per Perfetti in questo modo sarà rafforzata la tutela dei consumatori e dei cittadini, obiettivo proprio della missione costituzionale dell’avvocatura. Il Regolamento Ue, infine, stabilendo regole uniformi da applicare su base volontaria consentirà ai legali italiani di ampliare le loro potenzialità professionali in tutti i paesi Ue. Perfetti ha sottolineato che “gli avvocati potranno tanto più contribuire alla efficace applicazione delle regole Ue garantendo certezza e correttezza nei rapporti economici tra operatori, quanto più saranno autonomi e indipendenti e lontani da potenziali conflitti di interessi”. |
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EURONEST: STRINGERE LE RELAZIONI CON I PAESI AD EST |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 - I deputati europei e i rappresentanti di Azerbaigian, Armenia, Georgia, Moldavia e Ucraina si riuniranno a Baku (capitale dell´Azerbaigian) dal 2 al 4 aprile. Sarà la seconda riunione dell´Assemblea parlamentare Euronest, creata nel 2011 per la promozione dell´integrazione politica ed economica con l´Ue. Questa è la prima volta che un meeting di Euronest ha luogo fuori dall´Ue. L´energia, il commercio e i diritti dell´Uomo faranno parte dei temi su cui si confronteranno i deputati durante i dibattiti, co-presieduti dall´europarlamentare bulgaro di centro sinistra Kristian Vigenin e l´ex-primo Ministro ucraino agli Affari esteri Borys Tarasuk. Kristian Vigenin spera che questa riunione, nonostante sia multilaterale, permetterà di sviluppare degli accordi bilaterali tra Ue e gli altri paesi. Il deputato bulgaro mette l´accento sulle sfide per il futuro relative alla democrazia e, in particolare, all´indipendenza dei media. Sostenere la democrazia in Bielorussia - Per delle ragioni politiche, la Bielorussia non è membro dell´Euronest. Un gruppo di lavoro si focalizzerà sul caso: è infatti necessario rilanciare un dialogo tra i rappresentanti bielorussi (in particolare dell´opposizione) e la società civile, ha sottolineato Kristian Vigenin Nonostante ciò , la piena partecipazione della Bielorussia all´assemblea Euronest non sarà possibile fino a quando non ci saranno delle elezioni libere nel paese. |
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L´UE E IL VIETNAM SONO VICINI ALL´APERTURA DEI NEGOZIATI COMMERCIALI PHNOM PENH |
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Cambogia, 2 aprile 2012 - Karel De Gucht, commissario europeo per il commercio, e Vu Huy Hoang, ministro vietnamita dell´Industria e del Commercio, ha concluso i lavori preparatori per avviare negoziati per un accordo Accordo di libero scambio (Fta) bilaterali. Nel corso di una riunione tenutasi a margine del 11 ° Meeting dei Ministri Ue-asean economia Phnom Penh, hanno messo a punto una bozza di documento riguardante gli argomenti che verranno discussi a futuri negoziati commerciali. Il completamento di questo lavoro preparatorio è un passo importante verso l´apertura dei negoziati commerciali con il Vietnam, perché definire il quadro. "La decisione è stata presa oggi riflette il chiaro intento di approfondire le relazioni commerciali tra l´Ue e il Vietnam e migliorare il clima imprenditoriale per le rispettive società. Le economie dell´Ue e Vietnam sono complementari e hanno molto da guadagnare da una cooperazione ancora più stretta. Per intensificare la nostra relazione commerciale, ci offrirà nuove opportunità per gli importatori, esportatori e consumatori, e ci aiuterà anche a generare una crescita in entrambe le economie ", ha dichiarato il commissario De Gucht. "L´ue è determinata a diventare più coinvolti nelle economie emergenti dell´Asia e dinamico al fine di stimolare il commercio e la crescita." Entrambe le parti hanno fissato obiettivi ambiziosi nei settori ad essere oggetto di futuri negoziati verso un accordo di libero scambio. Queste zone, molto diverse, la rimozione dei dazi all´importazione, gli scambi di servizi, barriere non tariffarie agli scambi (come ad esempio le barriere tecniche e regolamentari relative ai prodotti alimentari) e gli aspetti commerciali delle regole proprietà intellettuale e della concorrenza. I lavori preparatori consentirà a entrambe le parti a garantire che iniziare la fase di negoziazione con gli stessi obiettivi. L´ue ha condotto preparazioni simili, noti come "scoping" con altri paesi. Questi studi si sono rivelati utili nelle trattative che seguirono, come i parametri di base sono stati ben definiti fin dall´inizio. Ora, la Commissione consulterà gli Stati membri prima che l´Ue e il Vietnam ha iniziare i negoziati. Vietnam sarebbe diventato il terzo partner dell´Unione europea tra i paesi Asean, dopo Singapore e Malesia, con cui l´Ue ha avviato negoziati per concludere un accordo di libero scambio. |
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PASSERA: ACCELERARE RIFORME STRUTTURALI PER USCIRE PRIMA DA RECESSIONE |
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Roma, 2 aprile 2012. Nel corso dell’audizione tenuta del 29 marzo s presso la Commissione Bilancio della Camera – i cui contenuti sono stati riportati da alcuni organi di stampa - si precisa che il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha espresso la necessità di accelerare sulle riforme strutturali in programma e su tutte le leve della crescita per uscire il più rapidamente possibile dallo stato di recessione in cui si trova il Paese. Passera si è inoltre confrontato con i parlamentari sul programma di azioni per favorire la crescita, illustrando le misure finora attuate e quelle in corso di attuazione. L’urgenza di tali interventi è stata messa in relazione alle ben note previsioni di crescita negativa dell’economia italiana e alla necessità di fronteggiare il disagio occupazionale che si è accumulato in questi ultimi anni. “Per uscire dalla recessione - ha dichiarato Passera - dobbiamo accelerare su tutte le riforme strutturali in programma e su tutte le leve della crescita. Il piano degli interventi è stato illustrato alla Commissione Bilancio e su tutti i capitoli che porteranno a un aumento strutturale della competitività delle nostre imprese e del sistema Paese è stato fatto il punto dei risultati concreti già ottenuti” ha concluso il ministro |
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BOND,REGIONE LOMBARDIA-UBS: CONTENZIOSO IN VIA DI CHIUSURA |
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Milano, 2 aprile 2012à ´La Regione Lombardia e la banca Ubs Ag hanno concordato di chiudere, nel loro comune interesse, il contenzioso che le opponeva in merito ad operazioni di swap realizzate a copertura di un finanziamento a lungo termine del 2002´. E´ quanto si apprende da una Nota di Regione Lombardia. ´Le parti - informa la Nota - si sono accordate, previa stipulazione dei documenti legali, per migliorare i risultati attinenti alla gestione futura dei contratti in coerenza con la legislazione rilevante ed in un´ottica di recupero di normali relazioni commerciali. La Regione Lombardia desidera anche confermare che le notizie recentemente pubblicate in ordine al contenuto dell´accordo a cui si sta lavorando, non sono corrette e non erano basate su informazioni fornite dalle parti´. Il clima è di soddisfazione per la definizione, in corso di perfezionamento, di un accordo che tutelerà l´interesse delle due parti e che eviterà un lungo e costoso contenzioso´. Un lavoro, non c´è dubbio, che verrà condotto nella totale riservatezza fino al risultato finale. |
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LOMBARDIA/SERBIA. TADIC A FORMIGONI: A EXPO CI SAREMO L´IMPEGNO PRESO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA BALCANICA RAFFORZATA LA COLLABORAZIONE IN RICERCA E SVILUPPO IMPRESE |
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Milano, 2 aprile 2012 - Non è ancora una adesione formalizzata, ma l´impegno non potrebbe essere più ufficiale: la Serbia sarà presente ad Expo 2015. Lo ha assicurato il presidente Boris Tadic, nel corso del suo colloquio, al 35° piano di Palazzo Lombardia, con il presidente della Regione, Roberto Formigoni. ´Il presidente Tadic - ha riferito Formigoni - mi ha anticipato l´impegno di Belgrado ad aderire ad Expo 2015, che considera un palcoscenico lombardo di grande importanza aperto al mondo intero´. Con la Serbia i Paesi aderenti ad Expo saliranno a 79. Incremento Della Collaborazione - E´ stato quello del 29 marzo il terzo incontro tra Formigoni e Tadic: il capo della Repubblica Serba era stato in visita a Palazzo Pirelli nel 2005 e Formigoni nel 2009 aveva ricambiato volando a Belgrado alla guida di una missione istituzionale ed economica. ´Oggi - ha spiegato ancora Formigoni - abbiamo dato ulteriore impulso alla collaborazione e agli scambi economici tra Lombardia e Serbia, perfezionando diversi progetti nel campo delle biotecnologie, dell´energia, delle infrastrutture´. Il contesto è anche quello di un´Italia (e con essa di una Lombardia) attiva nel favorire il processo di adesione della Serbia all´Unione europea. Ricerca E Sviluppo - Il punto di collaborazione sentito come più strategico sia da Formigoni sia da Tadic è quello nel campo della ricerca scientifica e tecnologica e dell´innovazione. ´E´ il modo più efficace - ha detto Formigoni - per aiutare le nostre imprese a combattere la crisi´. ´Solo investendo sull´innovazione - ha dichiarato Tadic - possiamo puntare allo sviluppo´. Formigoni Invitato In Serbia - Al termine del colloquio, Boris Tadic ha rivolto a Formigoni l´invito per una nuova visita a Belgrado. |
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IN TRENTINO UNA DELEGAZIONE DI ALTO LIVELLO DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE |
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Trento, 2 aprile 2012 - Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai ha dato il benvenuto il 30 marzo alla delegazione dell’Istituto Cinese di Ricerca sulle Imprese (Drc) e della Banca Cinese di Sviluppo, giunta a Trento per una serie di incontri conoscitivi. La mattinata e´ stata poi occupata da un workshop di approfondimento sulla realtà economica e istituzionale trentina cui hanno partecipato i rappresentanti delle categorie economiche e i dirigenti delle strutture provinciali più direttamente coinvolte dai temi dello sviluppo, a cui ha fatto seguito la tavola rotonda: “Lo sviluppo della piccola impresa e delle reti di impresa nel nuovo contesto globale". La visita sul campo di alcune delle principali realtà del sistema trentino della ricerca e del mondo della cooperazione concluderà la giornata. "Sono contento- ha detto il presidente Dellai - della vostra visita in Trentino e sono convinto che nel corso dei vari incontri possiate conoscere la nostra realtà e possano crearsi le condizioni per collaborare." Nel confronto successivo i rappresentanti della Banca Cinese di Sviluppo hanno evidenziato come i possibili progetti di collaborazione tra le nostre realtà potranno beneficiare di uno specifico plafond di risorse per la cooperazione industriale bilaterale. " Sappiamo - ha continuato il presidente Dellai - quanto la Cina sia un paese in grande sviluppo e sappiamo quindi che la ripresa economica a livello internazionale dipende dal ruolo della Cina. Sappiamo inoltre che ci sono buone relazioni tra il nostro paese e la Cina e quindi vogliamo inserirci in queste buone relazioni svolgendo il nostro ruolo. Proprio oggi il nostro presidente del Consiglio Monti si trova a colloquio con il primo ministro cinese, speriamo che questo incontro porti buoni frutti. Noi siamo molto interessati ad avere rapporti economici con la Cina, sia per quanto riguarda gli investimenti delle nostre imprese da voi che per gli investimenti cinesi nel nostro territorio. Oggi vi saranno date molte informazioni sulla realtà trentina. Vi anticipo che il Trentino e´ un territorio autonomo, che ha autonomia legislativa ed amministrativa in quasi tutti i campi di attività. Questo ci ha permesso di costruire buone politiche economiche e investimenti in settori strategici". Ruolo e potenzialità delle piccole e medie imprese, possibilità di collaborazione, politiche per lo sviluppo, internazionalizzazione, accesso al credito, finanza, competenze e capitale umano delle aziende, proprietà intellettuale dei risultati della ricerca, capacita´ produttiva: il confronto si e´ sviluppato a tutto tondo sui temi più attuali dell´agenda economica. Raffaele Farella, dirigente provinciale responsabile nel campo dell´internazionalizzazione e promozione estera, ha illustrato le caratteristiche del modello di sviluppo industriale e d’impresa italiano e le peculiarità economiche, istituzionali e scientifico tecnologiche del Trentino. Si e´ soffermato in particolare sul tema dell´investimento in ricerca e innovazione, sulla scelta strategica nel campo delle "green tech", sulle eccellenze della nostra provincia in tema di ricerca. Del ruolo dell’azione pubblica per lo sviluppo dell’innovazione e dell’imprenditorialità ha parlato Michele Nulli, dirigente del Servizio Universita´ e Ricerca. Il sistema trentino della ricerca in particolare e´ stato al centro della sua relazione. Ha evidenziato la crescente reattività e propensione ad investire del settore privato nel campo della ricerca, complici le politiche di sostegno pubblico adottate in questi anni, la messa a disposizione di risorse certe, l´individuazione di progetti sostenibili. Ha ripercorso inoltre la storia dell´ateneo trentino e il suo ruolo strategico, descrivendo anche i campi di attività dei vari centri di ricerca presenti in Trentino. Paolo Spagni, dirigente generale del Dipartimento Industria, ha illustrato le esperienze della Provincia nell´ambito della programmazione delle politiche per lo sviluppo. In Trentino ci sono quarantamila imprese, ha sottolineato Spagni, con prevalenza di quelle piccole e medie; non mancano però, ha detto, significative realtà industriali. Spagni ha descritto l´insieme degli strumenti a disposizione della Provincia autonoma di Trento per sostenere il mondo imprenditoriale. "Siamo certi - ha aggiunto - che il Trentino offra condizioni competitive per l´insediamento di nuove imprese." La presenza del sistema economico-produttivo del Trentino nel mercato cinese risulta nell’ultimo triennio in significativa crescita: dal 2009 al 2011 le vendite estere del Trentino sono cresciute da un valore complessivo pari a circa 71 milioni di euro a circa 100 milioni di euro. Anche le importazioni dalla Cina sono nello stesso periodo praticamente raddoppiate passando da 50 a 100 milioni di euro. Questa dinamica ha fatto sì che nell’arco dell’ultimo triennio l’incidenza delle importazioni dalla Cina sia cresciuta molto rapidamente e oggi i prodotti cinesi rappresentano circa il 5% del totale dei prodotti importati. Sul fronte delle esportazioni, invece, l’incidenza è rimasta sostanzialmente stabile intorno al 3% del totale dell’export trentino nel mondo. Le potenzialità di crescita dell’export trentino verso la Cina rimangono di conseguenza elevatissime. |
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CAPPELLACCI: "PARTNERSHIP SARDEGNA-BIELORUSSIA PER RICERCA, INNOVAZIONE E ALTA SPECIALIZZAZIONE" |
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Minsk, 2 marzo 2012 - "Sardegna e Bielorussia svilupperanno una partnership in materia di ricerca e innovazione". Lo ha dichiarato il 30 Marzo il presidente Cappellacci durante la visita al Belarus Hi-tech Park. Istituito nel 2005, il parco ha l’obiettivo di sviluppare l’industria del software e fornisce, anche attraverso un sistema di agevolazioni fiscali, uno speciale ambiente business alle compagnie operanti nell´It. Allo stato attuale, sono residenti nel parco 106 compagnie: per la metà si tratta di aziende straniere e di joint ventures. "Stiamo esaminando - ha aggiunto il presidente della Regione - una proposta di collaborazione finalizzata a condividere esperienze di alto livello e a sviluppare software di qualità. Vogliamo inoltre mettere in relazione la realtà bielorussa con la nostra eccellenza, rappresentata da Sardegna Ricerche. Sono allo studio altresì possibili collaborazioni per avviare percorsi di formazione durante il corso di laurea e specializzazione post laurea, che consentano ai nostri ragazzi di arricchire la propria esperienza presso un istituto di eccellenza, di sviluppare una professionalità di alto livello e di avere ampie chance di inserimento immediato nel mondo lavorativo". "Ricerca e innovazione - ha concluso il presidente - sono i fattori che possono rendere competitivo il nostro sistema sul mercato globalizzato, generare nuova impresa e conseguentemente nuove opportunità lavorative per le giovani generazioni". |
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE, A FIRENZE IL FORUM DI PLATFORMA
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Firenze, 2 aprile 2012 – Un’occasione per riflettere sul coinvolgimento delle Regioni, degli enti locali, della società civile nella cooperazione internazionale e sulle varie forme di partenariato. E’ questo il tema dell’iniziativa promossa da Platforma, il Forum delle Autorità locali e non che quest’anno si dà appuntamento a Firenze, con la due giorni dedicata a “Sviluppo e governance partecipativa”. I lavori inizieranno lunedì 2 presso il Cenacolo di Sant’apollonia (via San Gallo 25, ore 9.30), per proseguire anche nella giornata di martedì. |
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UMBRIA, MARINI A INCONTRO CONFARTIGIANATO TERNI:”GOVERNO RIVEDA REGOLE PATTO DI STABILITÀ” |
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Perugia, 2 aprile 2012 -"Penso che il Governo, insieme a Regioni e Autonomie locali, debbano al più presto mettersi attorno ad un tavolo per ripensare alle regole del Patto di stabilità interno. Così com´è infatti, non consente la spendibilità di risorse che pure sarebbero disponibili". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo al convegno su "Rilancio della competitività del Paese: una priorità per le pmi", insieme a Gianfranco Polillo, sottosegretario al ministero dell´Economia. "Se non riparte infatti la spesa pubblica per investimenti, come i cantieri per piccole opere infrastrutturali e altri interventi sempre relativi a opere pubbliche - ha detto la presidente - non si può sostenere e stimolare la crescita e lo sviluppo soprattutto di piccole e medie imprese, che stanno soffrendo in modo particolare la crisi economica. Allo stato attuale, da un parte abbiamo Comuni e Regioni con risorse disponibili, ma dall´altro le rigidità del Patto di stabilità non consentono la loro spendibilità". La presidente ha quindi ricordato come il 2012 sarà l´anno più difficile e complesso per tutto il tessuto delle imprese, aggiungendo che "alcuni degli strumenti che abbiamo messo in campo in questi ultimi tempi rischiano di non essere più efficienti". Per quanto riguarda soprattutto il tema del credito, posto come prioritario dalle 11 associazioni di imprese dell´Umbria, la presidente ha annunciato che la Regione, già nelle prossime settimane, avrà incontri con i due principali istituti umbri, Gruppo Banca Intesa e Unicredit, per affrontare insieme il tema e trovare soluzioni che diano concrete risposte alle imprese:"Ci sono infatti aziende - ha evidenziato - che potrebbero avere una maggiore capacità produttiva ma che, in conseguenza della crisi del credito, non riescono a reperire risorse. Soprattutto queste imprese devono essere sostenute ed essere messe nelle condizioni di poter ripartire". Citando l´azione svolta in Umbria da Regione e Gepafin con il Fondo anticrisi, ha sottolineato come a queste risorse, vi abbiano fatto ricorso 1.300 imprese in Umbria, per un importo complessivo di 140 milioni di euro. Infine concludendo, la presidente ha posto la necessità di un´ulteriore riflessione sulle politiche fiscali attuate dal Governo, soprattutto in riferimento all´Imu per le piccole imprese, affermando che, "il suo forte peso, rischia di non essere sostenibile e, in particolar modo, di agire come elemento che accrescerà il carattere recessivo delle politiche fiscali". |
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RIFORME: DA GIUNTA FVG APPROVAZIONE POLITICA DDL RIORDINO ENTI E AGENZIE |
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Trieste, 2 aprile 2012 - Dopo la legge voto sulla riduzione dei consiglieri regionali, l´approvazione politica data il 29 marzo dalla Giunta regionale al disegno di legge sul riordino e la riorganizzazione di Enti, Agenzie e Aziende è un ulteriore significativo passo avanti nella realizzazione delle dichiarazioni programmatiche del presidente Renzo Tondo. Si tratta di un disegno di legge organico, dal quale è stata stralciata l´urgente riallocazione delle funzioni dell´Autorità di Bacino regionale. La Giunta ha quindi deciso la nomina di un unico commissario per tutte le attuali Ater per la riorganizzazione del sistema dell´edilizia pubblica. Il commissario sarà un dirigente regionale che si avvarrà per il suo lavoro di dipendenti delle stesse Ater. Gli attuali Erdisu lasceranno il posto a una Fondazione, in armonia con la volontà di una maggiore integrazione operativa delle Università. Si sopprime L´agenzia regionale dell´Impiego le cui competenze vengono assorbite da un servizio interno alla Direzione Centrale del Lavoro, senza mutare il livello delle attività alle quali la Giunta regionale dedica la massima attenzione. Per quanto riguarda le Camere di Commercio, la Giunta ha scelto forme di incentivo sul percorso che porta verso l´unificazione. Analoga scelta per quanto riguarda i Confidi. Per l´Ente Zona Industriale di Trieste è previsto il dimezzamento del numero dei membri del Consiglio di amministrazione. Per l´Azienda speciale Villa Manin si prevede un amministratore unico e un Consiglio di indirizzo (la partecipazione dei consiglieri sarà gratuita). Approvate le linee portanti del ddl, la Giunta ha affidato alla Segreteria generale il mandato di perfezionare la forma dell´articolato entro la prossima riunione dell´esecutivo regionale. |
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INTERROGAZIONE ON. DI PIETRO, IORIO SCRIVE AL MINISTRO BALDUZZI |
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Campobasso, 2 aprile 2012 - «In relazione all´interrogazione dell´on. Di Pietro ed altri, che interessa la mia persona in qualità di Commissario straordinario per la sanità , vorrei fornire alcuni chiarimenti. Da circa 4 mesi sono stato rieletto Presidente della Regione ricevendo la fiducia dei molisani, sempre in contrapposizione anche allo schieramento dell´on. Di Pietro. Dopo 30 di attività politica, prima Sindaco di Isernia, poi Assessore regionale del Molise e quindi Presidente dal 2001 , ho subito una condanna di primo grado per "abuso d´ufficio" in relazione ad una vicenda che sicuramente troverà la giusta valutazione in sede di appello, dove sarà dimostrata la mia completa estraneità a qualsiasi tipo di abuso. Circa le altre richieste menzionate nell´interrogazione, mi preme evidenziare che esse sono tutte originate da specifiche denunce che le opposizioni, e quindi anche il Partito dell´on. Di Pietro, hanno rivolto alla Magistratura, trasformando la normale e proficua dialettica politica, in una vera e propria guerra giudiziaria. Anche a tal proposito sono certo di poter dimostrare la mia correttezza nella gestione della cosa pubblica e la mia estraneità ai reati contestati e, anzi, auspico un celere pronunciamento della Magistratura, nella quale ripongo tutta la mia fiducia, per ripristinare un corretto esercizio del confronto politico. Nello specifico dell´incarico di Commissario straordinario per la sanità, voglio precisare, e lo posso dimostrare con i fatti, che il Molise ha compiuto notevoli passi avanti sia sul piano della riforma complessiva del sistema che della riduzione dei costi. Gli evidenti miglioramenti saranno comunque resi noti al termine dell´ulteriore verifica del Tavolo tecnico nazionale che nei prossimi giorni dovrà esaminare e prendere atto degli enormi passi avanti compiuti circa il rientro dal disavanzo. Pur ritenendo che non esistano provvedimenti costituzionalmente legittimi in ordine alle richieste degli interroganti, sono pronto, per sgomberare il campo da ogni perplessità, a sostanziare le mie affermazioni in ogni momento, anche attraverso un confronto diretto con le strutture del Ministero. Da ultimo, quanto al prestigio e all´onore delle Istituzioni, ritengo che essi si preservino con l´impegno quotidiano nell´affrontare e risolvere i problemi dei cittadini che soprattutto in questo momento hanno bisogno di riferimenti certi e di atti coerenti con lo spirito della nostra democrazia e della Costituzione. Distinti saluti. Sen. Michele Iorio» |
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IL CREDITO NELLE MARCHE. LA CRISI E IL RUOLO DEI CONFIDI
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Ancona, 2 aprile 2012 - Si svolge oggi alle ore 15,00 presso il Palazzo Li Madou della Regione Marche (V Piano ´ Via Gentile da Fabriano, 2/4) il seminario di presentazione dello studio realizzato dal Mofir ´ Money & Finance Research Group ´ del Dipartimento di Economia della Facolta` di Economia ´G. Fua`´ dell´Universita` Politecnica delle Marche. Interverranno il Presidente Gian Mario Spacca e l´Assessore Sara Giannini, oltre al Coordinatore della Ricerca, il Prof. Pietro Alessandrini della Facolta` di Economia ´G. Fua`´ dell´Universita` Politecnica delle Marche. Il seminario, programmato per il 6 febbraio 2012, era stato rinviato a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Lo studio analizza il sistema del credito operante nelle Marche e le sue principali componenti, mettendo in luce le tendenze e gli elementi di criticita` della domanda e dell``offerta di credito nel contesto di crisi in atto. Il rapporto, anche attraverso il metodo del confronto tra gli interventi della Regione Marche e quelli delle altre Regioni, affronta in particolare il ruolo svolto dalla rete regionale dei Confidi come ammortizzatore anticiclico nell´attenuare gli effetti negativi della crisi e formula alcune conclusioni, dalle quali possono scaturire ipotesi di interventi futuri per i policy maker regionali. |
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CAMPANIA: GIUNTA REGIONALE, I PROVVEDIMENTI. VIA LIBERA AI DDL SU PROMOZIONE PRATICA SPORTIVA, INDENNIZZO SINISTRI STRADALI E TESTO UNICO APPRENDISTATO |
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Napoli, 2 aprile 2012 - Si è riunita il 29 marzo a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, sono stati approvati due disegni di legge, uno relativo alla promozione e allo sviluppo della pratica sportiva e delle attività motorio-educative-ricreative, e l’altro che istituisce il fondo regionale per l’indennizzo dei sinistri stradali causati dalla fauna selvatica non risarcibili diversamente. Entrambi i testi saranno sottoposti al Consiglio per il sì definitivo. La Giunta ha dato altresì il via libera al regolamento di attuazione della legge 9 del 2006 sulla promozione e valorizzazione dell’agricoltura integrata. Su proposta congiunta del presidente e dell’assessore al Bilancio Gaetano Giancane sono state acquisite risorse: per il funzionamento del Centro regionale per i trapianti d’organo; d’intesa anche con l’assessore all’Ambiente Giovanni Romano, per il sostegno al ciclo dei rifiuti e alle compensazioni ambientali; di intesa tra l’assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza e al Bilancio Giancane per la realizzazione di interventi di mitigazione del rischio sismico. Sempre su proposta di Giancane, sono state adottate determinazioni per il rispetto del Patto di Stabilità interno 2012 e, sulla base delle decisioni della Conferenza Unificata delle Regioni e Province Autonome che individuò anche la Campania tra i soggetti destinatari, è stato dato l’avvio alla sperimentazione del bilancio di previsione in attuazione delle nuove norme previste dal decreto legislativo 118 del 2011. Su proposta dell’assessore all’Istruzione Caterina Miraglia, la Giunta ha istituito 4 licei musicali (a Gesualdo, Capua, S. Antimo e Sapri) e un liceo coreutico (a Nocera Inferiore). Infine, su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi è stata approvata la proposta di legge sul testo unico dell’ apprendistato, che andrà ora al vaglio del Consiglio. |
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FVG, FORMAZIONE: AGGIORNATI STANDARD FORMATIVI E METODOLOGICI |
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Trieste, 2 aprile 2012 - È stato deliberato il 29 marzo dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro e alla Formazione, Angela Brandi, l´aggiornamento tecnico degli standard formativi e metodologici che disciplinano nella nostra regione i percorsi di istruzione e formazione riservati ai giovani dai 14 ai 18 anni e finalizzati alle qualifiche professionali. L´integrazione al precedente documento recepisce i contenuti degli accordi Stato-regioni del 2011 e del 2012, che di fatto mettono a pieno regime la riforma del sistema educativo nazionale. Fra i cambiamenti apportati, in primis quello dell´aumento del numero di ore annuali dedicate all´insegnamento, che passano da 1000 a 1056. È stato introdotto inoltre un aggiornamento dei profili oggetto dei percorsi formativi: fra questi ricordiamo l´operatore elettrico, quello meccanico, quello edile e quello di addetto alla promozione e all´accoglienza turistica. I corsi per il conseguimento della qualifica professionale sono di durata triennale, mentre è previsto anche un quarto anno per il conseguimento del diploma professionale. "La linea d´indirizzo della Regione, che è di offrire una formazione sempre più coerente con le richieste del mercato - ha detto l´assessore Brandi -, è pienamente attuata da questo adeguamento che, non a caso, ha delineato a livello nazionale delle figure professionali concertate con le parti sociali, e quindi anche con il settore delle imprese le quali sono il vero motore dei processi occupazionali". |
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CONSULTA ANTIMAFIE: ROMA CAPITALE ADERISCE PER CONTINUARE LOTTA AL CRIMINE |
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Roma, 2 aprile 2012 - «Come amministrazione che ha messo il diritto alla sicurezza tra i propri obiettivi primari, riteniamo che uno spazio di riflessione a proposito della legalità sul territorio sia estremamente importante e funzionale alla prevenzione e alla lotta al crimine. Non a caso, abbiamo dato il via al Progetto scuole con il quale faremo sì che il rispetto della legge sia insegnato negli istituti scolastici. Abbiamo tra l’altro visto che la collaborazione tra Istituzioni e società civile ha già dato buoni risultati con i Patti per Roma sicura. Per queste ragioni, Roma Capitale aderisce alla Consulta provinciale antimafie». Lo hanno dichiarato il 29 marzo in una nota Giorgio Ciardi, delegato alla Sicurezza, e Luigi Ciatti, delegato alle Politiche di contrasto a usura e racket. |
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TRENTO: 30 MILIONI DI EURO PER LE FAMIGLIE E LE IMPRESE |
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Trento, 2 aprile 2012 - Contrastare gli effetti e i rischi della crisi economica vuol dire, prima di tutto, stare dalle parte delle famiglie e delle imprese. Parte da questo ribadito impegno la decisione presa oggi dalla Giunta provinciale che ha approvato un disegno di legge - essenziale: due soli articoli - che già nella denominazione indica appunto con chiarezza quali siano gli ambiti di intervento: "Provvedimenti urgenti di contrasto alla congiuntura economica per famiglie e imprese". Il governo provinciale intende mettere a disposizione delle famiglie e delle imprese circa 30 milioni di euro. L´obiettivo: da una parte sostenere il tessuto economico locale per attenuare la pressione fiscale sulle imprese che sta raggiungendo valori assolutamente straordinari e di difficile sostenibilità per il sistema economico e dall´altra sostenere il potere d´acquisto delle famiglie di ceto medio basso, in un momento nel quale la contrazione dei consumi è sotto gli occhi di tutti. La strada scelta è quella di un disegno di legge specifico, dunque, che delinea da una parte un intervento a sostegno delle imprese (si agirà con una ulteriore riduzione dell´aliquota Irap), che si aggiunge a quelli già varati e che dall´altra mette in cantiere un intervento una tantum a favore delle famiglie, alle quali andrà una cifra che oscillerà tra i 350 ed i mille euro a seconda del numero dei componenti e delle condizioni economiche. Il disegno di legge - sottoposto oggi stesso alle forze sociali ed economiche - riveste carattere di massima urgenza. L´auspicio del presidente Dellai e del governo provinciale è quello di una "rapida, rapidissima approvazione" e dunque verrà trasmesso già oggi al Consiglio provinciale. Si conta possa essere approvato entro metà maggio. Per quanto riguarda i provvedimenti a favore delle imprese si agirà appunto sulla riduzione dell´Irap, che sarà dello 0,5 per cento per il settore alberghiero e per il commercio e dello 0,2 per cento per gli altri comparti economici. L´impegno della Provincia autonoma di Trento sarà di circa 15 milioni di euro. L´altro intervento previsto dal disegno di legge punta invece alle famiglie e in particolare al sostegno del potere d´acquisto e alla difesa delle condizioni di vita. Si prevede un trasferimento finanziario come concorso al mantenimento di una certa capacità di consumo a fronte dell´aumento della pressione fiscale e del costo della vita. Così - ricalcando quel che successe sul finire del 2008 quando fu varato il provvedimento di sostegno per i consumi elettrici ed energetici - si prevede la concessione una tantum di un sostegno economico a quelle famiglie che risulteranno in possesso di determinate condizioni di reddito, valutate con una soglia Icef. Il sostegno economico ai nuclei familiari potrà variare in relazione al numero dei componenti della famiglia e ad alcuni fattori che hanno determinato la perdita del potere di acquisto. Saranno esclusi dal provvedimento i nuclei familiari che già usufruiscono del reddito di garanzia. L´ipotesi è di utilizzare altri 15 milioni di euro per trasferimenti da un minimo di 350 euro ad un massimo di mille euro a famiglia. Toccherà all´Agenzia dei pagamenti, con procedura semplificata, previa certificazione Icef, erogare le cifre entro il primo semestre del 2012. L´obiettivo, appunto, è quello di difendere la capacità di spesa delle famiglie con reddito basso impedendo una ulteriore contrazione dei consumi. |
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TOSCANA ROSA: A FINE 2011 LE IMPRESE FEMMINILI SUPERANO LE 100MILA UNITÀ AL TERZO POSTO IN ITALIA PER TASSO DI CRESCITA DELLE AZIENDE GUIDATE DA DONNE. UNA IMPRESA FEMMINILE SU 10 È GIOVANILE |
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Firenze, 2 aprile 2012 - A fine 2011 in Toscana il 24% del totale delle imprese è femminile, superano quota 100mila e sono più frequentemente a conduzione giovanile rispetto a quelle condotte da uomini - il 12% delle imprese femminili è guidato da donne under 35 anni (il 10,4% per le aziende non femminili). Nei dodici mesi del 2011, le imprese femminili toscane sono aumentate dello 0,7% (in assoluto +714 unità) mentre le aziende non femminili hanno registrato un calo dello 0,2% (-535 unità): si nota comunque un certo rallentamento rispetto al 2010, quando il tasso di sviluppo dell’imprenditoria femminile era dell’1,6%. La Toscana si afferma al terzo posto, in termini di tasso di crescita di aziende “rosa”, preceduta solo da Lazio (+1,3%) e Lombardia (+0,9%) ed in linea con Marche, Veneto ed Emilia Romagna. In regione la spinta maggiore alla crescita del tessuto imprenditoriale femminile viene dalle province di Prato e Arezzo (+2,2% e + 1,8%), seguite da Firenze e Pistoia (+1,0% entrambe), inversione di tendenza invece per le province di Massa Carrara, Lucca e Livorno (da -0,1% a -0,5%). L’imprenditoria maschile affronta invece maggiori difficoltà dove l’imprenditoria femminile è più dinamica: Pistoia (+1,0% per le femminili contro -1,1% per le maschili), Prato (+2,2% contro -0,7%) e Firenze (+1,0% contro -0,7%). Quanto al tasso di femminilizzazione, ossia la quota di imprese “rosa” sul totale delle imprese, il dato toscano del 24% - in aumento dello 0,2% rispetto al 2010 - supera di mezzo punto percentuale la media nazionale (23,5%). Nel 2011 il binomio donna-impresa ha dunque fatto un nuovo passo in avanti in termini di contributo allo sviluppo imprenditoriale della nostra regione: contribuisce in parte a tale fenomeno un contesto di difficoltà congiunturali che hanno ridotto le possibilità di lavoro non autonomo soprattutto delle donne (gli avviamenti al lavoro, fra settembre 2009 e settembre 2011, sono cresciuti del 2,3% per gli uomini, sono diminuiti del 2,5% per le donne), spingendo probabilmente queste ultime a posizionarsi sul mercato del lavoro attraverso forme di autoimpiego, come sembra confermare anche l’aumento delle ditte individuali (+0,8%). Questa tipologia giuridica resta inoltre quella più ampiamente diffusa fra le donne imprenditrici (58,8%), seguite dalle società di persone (il 24,8%, in trend calante) e dalle società di capitali (il 14,9%, in netto aumento), mentre le cooperative rappresentano appena l’1,2%. Per quanto riguarda i settori di attività economica, il commercio è in lieve calo ma continua a essere quello a maggior concentrazione di aziende femminili (27,8% del totale delle imprese rosa), nel manifatturiero le unità imprenditoriali guidate da donne sono il 12,8%, in aumento dello 0,7%, grazie alla vivacità del comparto moda. In agricoltura un’azienda su tre è femminile, ma il trend è sempre in calo, mentre prosegue l’interesse delle donne per l’edilizia (+2,1% nel 2011), anche se resta un comparto a bassa presenza femminile. Molto dinamici il settore turistico e quello immobiliare (+2,4% e +2,2%), così come le attività sanitarie, d’istruzione, di servizio alle imprese ed alla persona, ottima la performance delle imprese femminili dei servizi d’informazione e comunicazione (+2,9%). Le attività finanziarie e assicurative e le costruzioni sono quelle dove si registra l’incidenza maggiore di aziende femminili under 35 (il 19% e il 15% delle imprese femminili complessivamente operanti nei settori considerati), mentre l’agricoltura e le attività immobiliari si distinguono per le quote più basse di aziende giovanili (circa il 6%). A fine 2011, in Toscana si contano 11.085 imprese femminili straniere con prevalenza di soggetti provenienti dai Paesi Extra Comunitari (8,2% pari a 8.200 unità). Considerando che mediamente in Italia la quota di aziende guidate da donne straniere è del 7,3%, la Toscana risulta la regione con l’incidenza più elevata di imprenditoria straniera, sia femminile che maschile (l’11% in entrambi i generi di impresa), primato legato essenzialmente alla forte presenza di aziende, perlopiù cinesi, in provincia di Prato. Il punto di vista di Pierfrancesco Pacini – Presidente Unioncamere Toscana - “Rallenta il trend di crescita ma continua ad aumentare in Toscana il numero delle donne che fanno impresa. Alla fine del 2011 sono più di 100mila e rappresentano una delle categorie più dinamiche del tessuto economico regionale. La Toscana si conferma una regione rosa, superando di mezzo punto percentuale il tasso di femminilizzazione nazionale. Un buon risultato anche se l’aumento dello 0,2% dell’incidenza delle aziende femminili all’interno del sistema imprenditoriale toscano dal 2010 al 2011 è dovuto anche all’attuale contesto di difficoltà congiunturali. Aumenta l’imprenditoria femminile perché si riducono le possibilità di lavoro dipendente soprattutto per le donne, che vengono così spinte a posizionarsi sul mercato del lavoro attraverso l’impresa. Proprio perché aprire un’attività diventa una delle poche possibilità di affermazione professionale per le donne, il Sistema Camerale si impegna da sempre a sostenere l’imprenditoria femminile, ad esempio attraverso iniziative come Busyness Women che investono su percorsi di mentoring fra imprenditrici affermate e aspiranti imprenditrici, piuttosto che promuovendo corsi di formazione specifici. Ma non basta: perché le donne possano raggiungere importanti livelli di produttività ed esprimere il loro potenziale per contribuire alla crescita economica del territorio sono necessari interventi congiunti tra istituzioni che coinvolgano il Welfare. Possibilmente, con una attenzione particolare per le donne straniere, considerato che lo sviluppo generale delle imprese guidate da donne nel 2011 è riconducibile nella maggior parte dei casi alla vivacità delle straniere, soprattutto extracomunitarie”. |
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IMPRESE ‘ROSA’ IN TOSCANA: UNA RISORSA FONDAMENTALE PER IL TERRITORIO |
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Firenze, 2 aprile 2012 – Crescono ancora, sebbene in modo lieve, le imprese toscane guidate da donne. Gli ultimi dati diffusi da Unioncamere Toscana e relativi alla fine del 2011 evidenziano che il 24% delle imprese toscane sono femminili (il dato, in aumento dello 0,2% rispetto al 2010, supera di mezzo punto quello medio nazionale, 23,5%), che il loro numero ha superato quota 100 mila e che sono più frequentemente a condotte da giovani rispetto a quelle con a capo un uomo (il 12% delle imprese femminili è guidato da donne sotto i 35 anni, il 10,4% per quelle non femminili). Nel 2011 le imprese femminili toscane hanno registrato un aumento dello 0,7% (in valori assoluti +714 unità) a differenza di quelle non femminili, calate dello 0,2% (-535 unità). Rispetto al 2010 il tasso di sviluppo dell’imprenditoria femminile è comunque calato, era dell’1,6%. La Toscana è terza, per tasso di crescita, a pari merito con Marche, Veneto ed Emilia Romagna. Comandano Lazio (+1,3%) e Lombardia (+0,9%). Prato e Arezzo (+2,2% e + 1,8%), insieme a Firenze e Pistoia (+1,0% entrambe) sono le province che hanno dato maggiormente impulso alla crescita dell’imprenditoria ‘rosa’. A Massa Carrara, Lucca e Livorno (da -0,1% a -0,5%) l’andamento è stato opposto. “Secondo i dati di Unioncamere Toscana – ha commentato l’assessore al welfare con delega alle pari opportunità Salvatore Allocca – l’ulteriore crescita delle imprese femminili, seppur lieve, in una situazione di crisi economica come quella che stiamo attraversando, è un segnale positivo che conferma come l’imprenditoria femminile rappresenti una concreta opportunità di impiego per le donne ma anche un’importante risorsa per la valorizzazione del territorio. Inoltre, se diamo un’occhiata all’incidenza del target distinto per genere, le imprese femminili sono ‘più giovani’ di quelle maschili. Abbiamo perciò il dovere – ha aggiunto – di continuare a dare impulso alla volontà e alla capacità delle donne che vogliono impegnarsi in prima persona, anche attraverso il sostegno e la promozione di interventi e progetti come ‘Busy Ness Women’, nato per creare un più stretto collegamento tra imprenditrici esperte ed aspiranti, e ‘Be-win, Business Enterpreneurship Women In Network’ che vuol sfruttare le potenzialità della piattaforma omonima per creare un networking interregionale di donne imprenditrici come snodo di scambio di conoscenze”. “L’attenzione della Regione per l’imprenditoria femminile – ha spiegato l’assessore alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini – è massima, così come quella per il lavoro delle donne in generale. Siamo infatti convinti che senza il lavoro, la creatività, la professionalità delle donne non sarà possibile uscire dalla crisi e avviare uno sviluppo duraturo. Da dicembre è operativa la legge per l’imprenditoria giovanile e femminile che riempie un vuoto lasciato dalla legge nazionale 215. La legge è partita bene e conferma il dinamismo delle imprese rosa. Le domande presentate da aziende a titolarità femminile sono infatti la metà delle 222 ad oggi presentate. Ma la legge – ha aggiunto -è solo l’ultimo di una serie di interventi. Come il patto per l’occupazione femminile siglato nel 2008, o come gli accordi con il sistema bancario per facilitare l’accesso al credito, che resta uno dei problemi più difficili per le piccole imprese e in particolare quelle di donne, ma anche il microcredito, i fondi per l’occupazione delle donne over 35, i voucher di co nciliazione, la carta formativa per riqualificare chi ha perduto il lavoro, oltre a tutti gli strumenti a sostegno delle piccole e medie imprese che la Regione si appresta a rifinanziare, anche con le legge di prossima approvazione per la competitivtà delle imprese, dove si trovano particolari attenzioni a sostegno delle imprenditrici”. |
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TEMPO E DENARO, TRA LE ESIGENZE DELLE IMPRENDITRICI ANCONETANE |
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Ancona, 2 aprile 2012 – Il 28 marzo alla Loggia dei Mercanti si è tenuta la Tavola Rotonda sul tema di Imprese femminili e Credito seguita dalla premiazione delle vincitrici del concorso “Tempi di vita – tempi di lavoro” promosso dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Ancona L’iniziativa, promossa dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona in collaborazione con la Banca dell´Adriatico, è stato un momento di riflessione su due risorse scarse in questo momento per tutte le imprese - il tempo ed il denaro – e per le imprese femminili in particolare, che trovano maggiori difficoltà nel fare impresa. Sensibilizzare ed informare le imprenditrici sugli strumenti finanziari esistenti nel territorio, fare emergere idee e soluzioni atte a sostenere l’impresa donna, conciliare la vita professionale con quella familiare: sono questi gli obiettivi della Tavola Rotonda. Le iscrizioni al Registro Imprese evidenziano che tra le nuove imprese 1 su 3 è donna. Continua quindi il trend degli ultimi anni con le imprese femminili divenute sempre più una componente essenziale della struttura imprenditoriale provinciale. Le donne non solo fanno impresa, ma si stanno rivelando un’importante risorsa innovativa in questo lungo periodo di crisi. A maggior ragione è fondamentale dare…credito a queste realtà imprenditoriali. La materia del credito è di fondamentale importanza per la vita di tutte le imprese, specie in un momento difficile per l´economia come quello che stiamo attraversando, ma nel caso delle imprese guidate da donne ha giocato, e gioca, un ruolo ancora più delicato. Donne e credito rappresentano infatti da sempre un binomio problematico, e le difficoltà di accesso a finanziamenti incontrate dalle imprenditrici, unite a quelle di “genere” derivanti dal fare impresa al femminile, hanno spesso rappresentato un ostacolo alla diffusione, alla crescita e allo sviluppo di aziende in rosa. All’incontro si sono confrontati i rappresentanti del mondo economico e del lavoro, dell’università e del sistema bancario. Hanno partecipato alla tavola rotonda Adriana Brandoni Presidente Comitato Imprenditoria Femminile di Ancona, Tiziana Pompei Vice Segretario Generale Unioncamere, Marco Lucchetti Assessore al Lavoro e Formazione, Regione Marche, Germana Piombini, Ricercatrice in Economia Politica, Università di Urbino Carlo Bo, Salvatore Immordino, Direttore Generale della Banca dell’Adriatico, Franco Di Colli Abi – Direttore Regionale Federazione Marchigiana Bcc. L’incontro è stato anche l’occasione per premiare le imprese vincitrici del concorso "Tempi di vita, tempi di lavoro - Edizione 2011", per aver promosso all’interno della propria impresa politiche di conciliazione. Info Concorso e Imprese Vincitrici - Il bando di concorso “Tempi di vita, tempi di lavoro”, promosso dal Comitato per l’imprenditoria femminile dellaCamera di Commercio di Ancona, con la sponsorizzazione della Banca Popolare dell’Adriatico, premia le imprese del territorio provinciale che hanno messo in atto politiche di conciliazione dei tempi di vita con quelli professionali, favorendo la partecipazione delle donne nel mondo del lavoro. Le prime tre imprese in graduatoria si aggiudicano un premio in denaro (euro 6.000,00 per la 1° classificata, euro 4.000,00 per la 2° classificata, euro 2.000,00 per la 3° classificata) mentre tutte le partecipanti al concorso hanno diritto ad usufruire di una giornata formativa gratuita. Prima Classificata: Nonsolostampa Di Enrica Pirani; Tipografia digitale – Camerano. Ha introdotto part time per le lavoratrici madri ed un bonus Bebè per ciascun figlio dei propri dipendenti; ha destinato un’area giochi/asilo bambini ed realizzato una lavanderia aziendale. Seconda Classificata: Effepi S.r.l.; Produzione di capi di abbigliamento conto terzi – Senigallia. L’impresa che occupa 35 dipendenti, ha attivato una riduzione dell’orario di lavoro da 8 a 7 ore giornaliere, con un’importante riorganizzazione del lavoro che ha permesso di conciliare la vita familiare con quella lavorativa. Ha concesso part-time alle lavoratrici madri e flessibilità di orario lavorativo. Terza Classificata Idea S.r.l.: Produzione e vendita di mobili e semilavorati per hotel e strutture recettive – Ancona. Ha concesso contratti part-time e orari di lavoro “su misura” a seconda delle esigenze familiari delle lavoratrici. Info Consistenza Imprese Femminili In Provincia Di Ancona: Nel 2011 Tra Le Nuove Imprese Una Su Tre E’ Donna - Le imprese femminili iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Ancona alla fine del 2011 risultano pari a 11.912, di cui attive 10.880. Nel corso dei dodici mesi dell’anno appena concluso le imprese femminili della provincia di Ancona sono cresciute dello 0,70%, mostrando una vitalità maggiore rispetto alla generalità delle imprese, aumentate nello stesso periodo dello 0,47%. Le nuove iscrizioni del 2011 sono state pari a 929, mentre le cessazioni sono state 855, con un saldo attivo di 74 nuove unità. Sulle oltre 3 mila nuove imprese iscritte alla Camera di Commercio di Ancona il 30% circa è femminile. L’imprenditoria femminile della provincia di Ancona è cresciuta più della media nazionale che ha registrato una variazioni percentuale di crescita dello 0,48% e sostanzialmente in linea con quella regionale pari allo 0,72%. La provincia di Ancona si rivela più rosa della media regionale che nazionale: l’incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese è pari al 25,1% nella provincia – vale a dire che una impresa su 4 è donna – nella regione Marche tale percentuale scende al 24,1% e nell’intero Paese al 23,5%. L’analisi delle imprese femminili provinciali svolta con riferimento alla loro natura giuridica evidenzia la grande presenza di imprese individuali, pari a 7.541 corrispondenti al 63,3% del totale. Le società di capitale rappresentano il 13,4% mentre quelle di persona il 21,6%. Più marginale appare la consistenza delle cooperative e dei consorzi che rappresentano insieme appena l’ 1,8% del totale. Le imprese femminili a fine 2011 sono concentrate in alcuni settori tradizionalmente appannaggio di tale tipologia di impresa: altre attività di servizi, come i servizi associativi e alle persone (dove l’incidenza delle imprese femminili sul totale supera il 55%), la sanità e assistenza sociale (47%), ma anche l’agricoltura (32%), il commercio (27%) e la ristorazione (33%). Degna di nota tuttavia è anche il progressivo spazio che le imprese femminili si stanno ritagliando in alcune attività più innovative quali i servizi di supporto alle imprese, il noleggio e le agenzie di viaggio (34%). Le imprese femminili a fine 2011 sono concentrate in alcuni settori tradizionalmente appannaggio di tale tipologia di impresa: altre attività di servizi, come i servizi associativi e alle persone (dove l’incidenza delle imprese femminili sul totale supera il 55%), la sanità e assistenza sociale (47%), ma anche l’agricoltura (32%), il commercio (27%) e la ristorazione (33%). Degna di nota tuttavia è anche il progressivo spazio che le imprese femminili si stanno ritagliando in alcune attività più innovative quali i servizi di supporto alle imprese, il noleggio e le agenzie di viaggio (34%). |
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