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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 02 Aprile 2012 |
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PRIMO FARMACO MOLECOLARE PER IL TUMORE DELLA VESCICA I RICERCATORI DELL’ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI HANNO DIMOSTRATO CHE UN FARMACO MOLECOLARE GIÀ IN USO CONTRO IL TUMORE DEL RENE PUÒ CONTRASTARE ANCHE QUELLO DELLA VESCICA CON METASTASI, PATOLOGIA PER CUI A OGGI NON CI SONO TRATTAMENTI EFFICACI. INDIVIDUATA ANCHE UNA PROTEINA IN GRADO DI “PREDIRE” LA SOPRAVVIVENZA DEL PAZIENTE E L’EFFICACIA DEL TRATTAMENTO. |
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Milano, 2 aprile 2012 – E’ stato presentato il 31 marzo a Chicago un importante risultato dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: i ricercatori hanno dimostrato che un farmaco molecolare, pazopanib, è in grado di ostacolare la formazione dei vasi sanguigni che alimentano il tumore della vescica, bloccandone la crescita e in alcuni casi anche riducendone la massa. I risultati dello studio clinico di fase Ii sono presentati oggi da Andrea Necchi, oncologo della Struttura di Oncologia medica 2 dell’Istituto Nazionale dei Tumori e responsabile del trial, in occasione del prestigioso Meeting annuale dell’American Association for Cancer Research (Aacr), la più antica e numerosa società scientifica al mondo per la ricerca contro il cancro. I ricercatori, inoltre, analizzando i campioni di sangue dei pazienti coinvolti nello studio, hanno dimostrato che una specifica proteina prodotta dal sistema immunitario, l’interleuchina 8, è in grado di “predire” lo sviluppo del tumore e l’efficacia del farmaco: i pazienti, infatti, con un basso livello di questa molecola, hanno mostrato una maggiore sopravvivenza al tumore e su di loro il farmaco era più efficace. “Tradizionalmente – spiega Andrea Necchi, oncologo della Struttura di Oncologia medica 2 dell’Istituto Nazionale dei Tumori e responsabile del trial – la prognosi dei pazienti con tumore della vescica colpiti da ricadute o refrattari alla terapia è negativa: i pazienti, infatti, su cui cicli multipli di chemioterapia non hanno avuto successo hanno, purtroppo, una ridotta aspettativa di vita e le cure palliative rappresentano spesso il compromesso più ragionevole”. Pazopanib è un farmaco già efficace per il tumore del rene. Lo studio dei ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori mirava a verificare la possibile estensione del suo uso anche a un’altra patologia, il tumore della vescica. “I dati che abbiamo ottenuto – continua Andrea Necchi – confermano la nostra ipotesi e riteniamo che i trattamenti anti-angiogenetici come pazopanib siano uno strumento importante tale da consentirci di ottenere risultati di rilievo in pazienti selezionati”. “E’ comunque importante sottolineare – precisa Necchi – che si tratta ancora di una sperimentazione e non di una cura vera e propria per la quale saranno necessari ulteriori studi confermativi che coinvolgano un numero superiore di pazienti.” Lo studio - Il trial clinico di fase Ii ha coinvolto 41 pazienti con tumore della vescica o ricadute, trattati tra il 2010 e il 2011. Tutti i pazienti avevano effettuato in precedenza almeno un tipo di trattamento di chemioterapia per malattia metastatica. Ai controlli successivi alla terapia, sette pazienti hanno mostrato un parziale regresso del tumore e 24 nessuna progressione della malattia: si tratta di una risposta positiva complessiva del 76%. La sopravvivenza media senza ricadute è stata di 2,6 mesi mentre quella complessiva di vita di 4,7 mesi. Il risultato più rilevante è stato che il 10% dei pazienti ha mantenuto uno stato di remissione di malattia dopo un periodo medio complessivo di osservazione di 19 mesi. Il tumore della vescica - E’ il tumore più frequente tra i 60 e i 70 anni ed è il secondo tumore urologico per incidenza dopo quello della prostata. Questa patologia colpisce gli uomini in misura tre volte superiore rispetto alle donne*. I fattori di rischio per il tumore della vescica sono il fumo di sigaretta, l´esposizione cronica alle amine aromatiche e nitrosamine (frequente nei lavoratori dell´industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), l´assunzione di alcune specifiche categorie di farmaci e l´infezione da particolari parassiti. Anche la dieta riveste un ruolo importante: fritture e grassi consumati in grande quantità sono infatti associati a un aumentato rischio di ammalarsi di tumore della vescica.(*fonte: Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro – Airc).- |
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AL VIA IL PROGETTO EUROPEO “SICODE”: ITALIA IN PRIMA LINEA NELLA RICERCA DEDICATA ALLE INTERFACCE CERVELLO-MACCHINA CHE APRIRÀ NUOVE PROSPETTIVE PER CHI È AFFETTO DA PARALISI E HANDICAP MOTORI |
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Genova, 2 aprile 2012 – Lancio ufficiale all’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova per il progetto Sicode, che si concentrerà sull’avanzamento nello studio delle Interfacce Cervello-macchina (Brain Machine Interfaces, Bmi). Il consorzio degli istituti di ricerca europeo, coordinato da Iit, si riunirà oggi per il primo incontro d’avvio di un programma scientifico che perfezionerà l’ingegneria dei dispositivi cerebrali, approfondendo la comprensione del funzionamento del cervello durante il movimento del corpo. Oggi, infatti, le Bmi sono considerate l’unica soluzione che consente a portatori di handicap motori, dovuti ad esempio a paralisi in seguito a danni alla colonna vertebrale o ictus, di tornare a muoversi. Finanziato nell’ambito del programma ‘Future and Emerging Technologies’ (Fet) della Commissione Europea, il progetto vedrà l’Italia ricoprire un ruolo di primo piano, attraverso la partecipazione dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), con il coordinamento scientifico del dott. Stefano Panzeri del Center for Neuroscience and Cognitive Systems (Iit@unitn), e della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa). Inoltre, parteciperanno il Max Planck Institute for Biological Cybernetics di Tubinga e l’Università di Zurigo. Le Interfacce Cervello-macchina, sono sistemi in grado di “leggere” gli impulsi provenienti dal cervello e tradurli in movimenti effettuati da oggetti esterni, quali arti robotici artificiali. «Il progetto – afferma il dott. Stefano Panzeri dell’Istituto Italiano di Tecnologia – cambierà il paradigma relativo alla progettazione delle Interfacce Cervello-macchina. Fino ad oggi veniva presa in considerazione solo la connessione tra i neuroni deputati al movimento e l’oggetto esterno, quale un arto artificiale, senza tenere conto delle variabili di stato che influenzano i processi cerebrali, come gli stati di allerta, attenzione e motivazione. Il cervello è un sistema altamente complesso e solo prendendolo in considerazione nel suo insieme è possibile realizzare delle interfacce in grado di interpretare correttamente tutte le sfumature dei segnali ricevuti, dando così alle protesi a cui sono connesse la capacità di eseguire esattamente i movimenti desiderati». Il progetto vedrà la partecipazione di un team interdisciplinare, che includerà neuroscienziati, matematici e ingegneri, per rispondere alla complessità insita nella ricerca di base e nella progettazione di sistemi che coinvolgono specialità così diverse tra loro. «La ricerca – spiega il prof. Vincent Torre della Sissa - si divide in due fasi, diverse ma complementari. Innanzitutto cercheremo di comprendere quale sia l’attività elettrica del sistema nervoso in assenza di stimolazioni, ovvero studieremo quale sia la sua attività spontanea che da un punto di vista informatico rappresenta il rumore del sistema. La seconda fase del progetto consiste nella progettazione e realizzazione di Bmi di nuova generazione capaci di “leggere” correttamente l’attività elettrica del cervello in prospettiva di poter contribuire a ridare una reale autonomia di movimento a chi è affetto da gravi handicap motori». |
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CHIRUGIA TORACICA VIDEO-ASSISTITA PER IL TUMORE POLMONARE: UNA TECNICA TUTTA ITALIANA, CHE FA SCUOLA NEL MONDO |
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Milano, 2 aprile 2012 - Riduzione del trauma, del sanguinamento, del dolore, tempi di ospedalizzazione più rapidi, così come quelli di recupero per il paziente. Questi, in estrema sintesi, i principali vantaggi della chirurgia mininvasiva che da diversi anni sta ormai sempre più sostituendo quella tradizionale o “open” in moltissime indicazioni chirurgiche. Ma se questi vantaggi sono universalmente riconosciuti nella chirurgia addominale, ginecologica, cardiochirurgica, otorinolaringoiatrica, ecc., non sono altrettanto noti per quella toracica polmonare, nonostante diversi studi riportati dalla letteratura internazionale evidenzino chiari benefici, soprattutto per alcune categorie di pazienti come gli anziani, con funzionalità respiratoria compromessa. La Vats - Chirurgia Toracica Video-assistita per il trattamento del carcinoma polmonare (malattia per la quale in Italia muoiono oltre 27.000 persone ogni anno), ad esempio, viene praticata in Italia in un numero molto limitato di Centri, gli unici ad avere chirurghi specificatamente formati. In questo contesto si inserisce un Corso di Chirurgia Toracica, che si è svolto, il 29 e 30 marzo, presso il Centro Congressi Humanitas di Rozzano, cui parteciperanno i massimi esperti di Chirurgia Toracica provenienti da tutta Italia, organizzato dal Professor Marco Alloisio, responsabile della Chirurgia Toracica di Humanitas Cancer Center, al quale è intervenuto il Dottor Renè Petersen del Dipartimento di Chirurgia Toracica del Rigshospitalet di Copenhagen, dove negli ultimi 7 anni sono stati praticati oltre 500 interventi di lobectomia polmonare tramite Vats. La lobectomia per il trattamento del carcinoma polmonare con tecnica Vats, rispetto alla toracotomia tradizionale, prevede l’utilizzo di strumenti toracoscopici dedicati, inseriti attraverso 2 - 4 incisioni di accesso di piccole dimensioni. Una tecnica mininvasiva messa a punto per la prima volta in Italia agli inizi degli anni ’90 dal Professor Giancarlo Roviaro, ma che non ebbe, in quegli anni, grande diffusione nel nostro Paese. Al contrario dal 2000 la Vats incontrò un grande successo all’estero, in particolar modo negli Stati Uniti, dove venne ampiamente sviluppata, per ritornare, poi, in Italia negli ultimi anni. “I principali vantaggi della chirurgia toracica video-assistita per le patologie oncologiche polmonari, rispetto alla tecnica tradizionale, evidenziati dalla letteratura scientifica – afferma il Professor Marco Alloisio - riguardano principalmente (grazie al minore trauma) un minor tasso di complicazioni, soprattutto nei pazienti anziani con significative comorbidità e un miglioramento della sopravvivenza a 5 anni (79% per il gruppo trattato con Vats rispetto al 75% trattato con toracotomia)”. Un altro fronte di ricerca di grande interesse riguarda la possibilità, già suggerita dal trial, che i pazienti sottoposti a una lobectomia in Vats, possano avere una migliore tolleranza verso la chemioterapia dopo l’intervento chirurgico. Nel nostro Paese, tuttavia, questa tecnica stenta ancora a decollare e la casistica, circoscritta a pochi Centri specializzati, è contenuta. “Fino a questo momento – continua Alloisio – le indicazioni per la Vats sono limitate ai primi stadi della malattia oncologica polmonare, anche se riteniamo che in un prossimo futuro possano essere estese. Per questo motivo assume una notevole importanza la diagnosi precoce per poter intervenire sul tumore quando è ancora di piccole dimensioni. Presso il nostro Centro stiamo cercando di beneficiare dei vantaggi espressi dalle nuove tecnologie per privilegiare, ove possibile, le metodiche conservative. Del resto – conclude Alloisio - questo approccio appartiene al nostro “Dna”, se pensiamo che il Professor Gianni Ravasi, fondatore della Chirurgia Toracica dell’Humanitas, fu il precursore della chirurgia polmonare poco invasiva, introducendo per primo la cosiddetta minitoracotomia “muscle sparing”, una tecnica che prevedeva un’incisione assai ridotta e anteriore, rispetto alla toracotomia tradizionale posteriore |
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NUOVA STANZA DOMOTICA PER STUDENTI DISABILI AL COLLEGIO VOLTA PAVIA SI CONFERMA COME L’ATENEO CON MAGGIORI SERVIZI E STANZE NEI COLLEGI DEDICATE AGLI STUDENTI CON DISABILITÀ. OLTRE 200 GLI STUDENTI DISABILI A PAVIA, PIÙ DEL 15% DI TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI PRESENTI IN LOMBARDIA. |
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Pavia, 2 aprile 2012 - È stata presentata il 30 marzo al Collegio Volta di Pavia, la nuova stanza domotica per studenti disabili dell’Università di Pavia. Sono sei le stanze domotiche nei collegi universitari di Pavia, allestite dal Saisd Servizio di Assistenza e Integrazione per gli Studenti Disabili dell’Ateneo. “Pavia accoglie 200 studenti disabili, un numero in costante crescita – commenta il Presidente del Saisd Alessandro Greco, Delegato per lo sport, gli studenti disabili, gli studenti con Dsa e le fasce deboli – pari a più del 15% di tutti gli studenti universitari presenti in Lombardia. Avere dotazioni all’avanguardia come le stanze domotiche– 4 al collegio Giasone del Maino e 2 al collegio Volta – fa sì che gli studenti con disabilità scelgano l’ Università di Pavia, che si distingue a livello nazionale come l’Ateneo con il maggior numero di soluzioni alloggiative dedicate alle persone con disabilità.” Il Saisd si occupa infatti di fornire assistenza agli studenti universitari con disabilità e dislessia organizzando, supportando e coordinando iniziative ed attività finalizzate a garantire l’integrazione in tutti gli aspetti della vita universitaria, consentendo la frequenza alle lezioni, ai laboratori, l´accesso alle biblioteche e a tutte le strutture universitarie. Il Centro è attivo dal 1999 in attuazione della Legge 17 “Integrazione e modifica della Legge 104 del 1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità”. Inoltre dal febbraio di quest’anno, recependo le indicazioni fornite in occasione della Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità del 20 gennaio u.S., il Centro si preoccupa di fornire assistenza anche agli studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) – soprattutto dislessia - secondo quanto previsto dalla Legge 170 del 2010 e dalle relative Linee Guida di Attuazione. Da alcuni anni, il Saisd si è orientato anche a potenziare l’offerta di attrezzature domotiche con la predisposizione di ulteriori due camere per gli studenti con disabilità: una presso il Collegio Giasone del Majno (specificatamente pensata per un utente non vedente) e una presso il Collegio Volta. Con questo intervento, integralmente finanziato con i fondi del Saisd, l’Università di Pavia può offrire ben 6 camere domotiche (4 presso il Collegio Giasone del Majno e 2 presso il Collegio Alessandro Volta), L’iniziativa, definita dal Comitato Tecnico Scientifico del Centro lo scorso mese di novembre, si inserisce nell’ambito delle attività già avviate da alcuni anni per favorire gli studenti con disabilità non solo nella frequenza delle lezioni e delle attività universitarie ma anche nella residenzialità, anche grazie alla proficua collaborazione con l’Edisu, sempre pronto a collaborare con l’Ateneo. “Un investimento importante – commenta il Rettore del Collegio Volta, Ermanno Gherardi – che rende conto degli sforzi necessari per rendere accessibili i luoghi storici e non ai disabili. Il Collegio Volta accoglie al momento due stanze domotiche, ma altre saranno probabilmente allestite nella nuova ala del collegio, che prevediamo di aprire entro il 2014 e che avrà 83 camere.” Le stanze sono state realizzate con arredi specifici, che favoriscono l’indipendenza e la sicurezza degli utenti con disabilità, che quindi possono risiedere nei collegi insieme agli studenti normodotati; in questo modo si favorisce l’integrazione sociale e culturale, eliminando anche le barriere “invisibili” che portano alla emarginazione e, spesso, sono più difficili da superare. Oltre a letti ortopedici con meccanismo alza-malati, le camere sono dotate di arredi con sistemi meccanici alimentati elettricamente che consentono la loro regolazione in altezza secondo le esigenze dell’utente e sistemi di sicurezza per evitare infortuni. |
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MEDTRONIC OTTIENE IL MARCHIO CE PER L’ELETTROCATETERE PASSIVO COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA IL PRIMO IMPIANTO È STATO EFFETTUATO ALL’OSPEDALE SANT’ANNA DI SAN FERMO DELLA BATTAGLIA (CO). AUMENTA PER I PAZIENTI LA POSSIBILITÀ DI SOTTOPORSI ALLA RISONANZA MAGNETICA |
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. Milano, 2 aprile 2012 - Medtronic ha ottenuto il marchio di Conformità Europea (Ce) e ha annunciato il lancio, anche in Italia, degli elettrocateteri Capsure Sense Mri Surescan, approvati per l’uso in risonanza magnetica (Mri). Il primo impianto è stato effettuato con successo, nei giorni scorsi, all’ospedale Sant’anna di San Fermo della Battaglia (Co), dal dottor Gianluca Botto, direttore del laboratorio di Elettrofisiologia del nosocomio. “Gli elettrocateteri Capsure Sense Mri rispondono a un bisogno clinico, ancora non soddisfatto, per i cateteri a fissaggio passivo Mr- conditional - ha dichiarato il dottor Gianluca Botto, Direttore del laboratorio di Elettrofisiologia dell’Ospedale Sant’anna di San Fermo della Battaglia (Co) - “Questo nuovo catetere, combinato con un dispositivo Mr-conditional, completa così la gamma di opzioni terapeutiche disponibili per il medico e per i suoi pazienti.” Visti i numeri delle procedure di risonanza magnetica eseguite in tutto il mondo (60 milioni circa ogni anno), la richiesta di sistemi di pacemaker Mr-conditional è in costante aumento. Questo esame di imaging è indicato per il 17% di pazienti portatori di pacemaker entro il primo anno dall’impianto. I nuovi elettrocateteri Capsure Sense Mri Surescan sono i più piccoli elettrodi Mr- Conditional disponibili sul mercato; sono a fissaggio passivo (si ancorano alla parete cardiaca attraverso piccole alette o barbe) e offrono ai medici una scelta ulteriore di cateteri compatibili con la risonanza magnetica al fine di garantire la sicurezza del paziente durante l’esecuzione dell’esame di imaging. I precedenti cateteri, a differenza del nuovo Capsure Sense Mri Surescan, erano a fissaggio attivo ovvero si ancoravano al tessuto cardiaco attraverso una piccola vite. Per garantire la sicurezza dei pazienti e l’efficacia della terapia di stimolazione, i cateteri Capsure Sense Mri sono stati testati in oltre 400.000 scenari analizzando le diverse corporature dei pazienti, le localizzazioni della scansione, la tipologia degli scanner e le lunghezze dei cateteri. Medtronic ha introdotto il primo sistema di pacemaker al mondo compatibile con la risonanza magnetica (Mr- Conditional) nel 2008. |
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2 APRILE: LA GIORNATA MONDIALE SULL’AUTISMO
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Trieste, 2 aprile 2012 - In tutto il mondo, il 2 aprile si celebra la Giornata Mondiale dell´Autismo istituita dall´Assemblea Generale delle Nazioni Unite. I disturbi dello spettro autistico comprendono un gruppo eterogeneo di disordini neurologici principalmente di origine genetica caratterizzati da alterate interazioni sociali, deficiti di comunicazione verbale e non verbale, limitato interesse per il mondo circostante, comportamenti stereotipati e ripetitivi. «Al momento non esiste una cura specifica per l’autismo» spiega Enrico Cherubini, che alla Sissa di Trieste coordina un progetto, finanziato dalla Telethon, incentrato sullo studio dei meccanismi molecolari e cellulari responsabili di una particolare forma monogenica di autismo, «determinata dalla mutazione di un gene che codifica per una proteina importante per la trasmissione sinaptica». «In collaborazione con un gruppo di Genova, stiamo studiando nell´ippocampo i meccanismi alla base delle alterazioni dei processi di apprendimento e di memoria alla ricerca di nuovi possibili bersagli farmacologici» annuncia il professore di fisiologia e presidente della Società Italiana di Neuroscienze. Alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati anche un altro gruppo di ricerca, coordinato da Giorgia Silani, studia i deficit nella socializzazione e nella comunicazione che contraddistinguono le persone con autismo. Silani si occupa infatti dello studio delle emozioni e dirige il laboratorio di neuroscienze cognitive sociali, dove indaga i meccanismi dell´empatia, nella popolazione sana e in persone affette da questa patologia. Prima di tornare in Italia, nel 2010 a Trieste, ha lavorato all´University College di Londra con Uta Frith, una delle più importanti ricercatrici nel campo delle patologie legate all´autismo. «L’autismo è una patologia complessa, che coinvolge una delle compomenti fondamentali della vita umana: la cognizione sociale. Fino a che punto e in che maniera queste funzioni siano compromesse è ancora da chiarire: spesso pregiudizi e ignoranza occludono la possibilità di comprendere a fondo un mondo che cosideriamo molto diverso dal nostro» spiega la ricercatrice. «Studiando attraverso i metodi di neuroimmagine le capacità empatiche, per esempio, abbiamo osservato come persone affette da autismo siano in grado di provare forti emozioni in risposta al dolore di una persona a loro vicina, anche senza un cambiamento osservabile del comportamento. Questo ci fa riflettere sull’importanza di utilizzare nuovi metodi di indagine al fine di avvicinarsi sempre di più alla soluzione di quello che Uta Frith ha definito: ‘Spiegazione di un enigma’». |
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LANCIATO IL SITO UFFICIALE DELLA PAIN ALLIANCE EUROPE (PAE) L’ALLEANZA PANEUROPEA CONTRO IL DOLORE CRONICO PRESENTA IL NUOVO SITO WEB AL PARLAMENTO EUROPEO |
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Bruxelles, 2 aprile 2012 – Su invito del membro del Parlamento Europeo Jim Higgins (Irlanda), la Pain Alliance Europe (Pae) ha presentato il 28 marzo ufficialmente il nuovo sito internet www.Pae-eu.eu al Parlamento Europeo. La rete paneuropea di 18 organizzazioni non governative provenienti da 11 paesi dell´Ue è stata fondata ufficialmente il 29 novembre 2011. L’alleanza mira a riunire le organizzazioni nazionali e locali e i gruppi che rappresentano gli interessi dei pazienti, al fine di sollecitare interesse e creare consapevolezza sul problema del dolore cronico a livello europeo. Un Europeo su quattro soffre di dolore cronico acuto, 100 milioni solo nei 27 Paesi dell’Unione Europea, la metà dei quali non riceve alcun trattamento o addirittura non viene presa sul serio. Mentre il dolore reumatico, ortopedico ed oncologico sono riconosciuti come patologie, con numerose associazioni che si battono perché venga riconosciuto il loro status di malattia e affinché i pazienti ricevano trattamenti adeguati, il dolore cronico come malattia è praticamente sconosciuto ai professionisti della sanità e all’opinione pubblica in generale. "Pae ha come obiettivo quello di sollecitare interesse e creare consapevolezza sul problema del dolore cronico, sia per quanto riguarda la mancanza di trattamenti adeguati per i pazienti che per il riconoscimento del dolore quale condizione che incide fortemente sulla qualità della vita”, spiega Joop van Griensven, Presidente della Pae. “Il dolore cronico, oltre ad avere un impatto enorme sull’individuo e sulla sua vita sociale, causa ogni anno anche notevoli costi economici. Si tratta di miliardi di euro persi a causa della ridotta produttività o assenza dal lavoro da parte dei pazienti, e per l’assistenza sanitaria e sociale dovuta all’errata diagnosi o al trattamento inadeguato". Il 21% dei pazienti europei affetti da dolore cronico è impossibilitato a lavorare, e tra questi, il 61% ha dichiarato che la malattia ha fortemente condizionato il proprio status a livello lavorativo. Secondo il Pain Proposal European Consensus Report, il dolore cronico costerebbe all’Europa 300 miliardi di euro all’anno. La prevalenza del dolore cronico acuto è più alta in Norvegia, seguita da Polonia e Italia. |
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LOMBARDIA. 118, FORMIGONI: NOSTRO SISTEMA EFFICIENTE INTERVENTO DEL PRESIDENTE A SERATA ´PROGETTO ALBO DEL CUORE´ |
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Milano, 2 aprile 2012 - Un ´grande ringraziamento´ e un incoraggiamento ad andare avanti sono stati rivolti questa sera dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni a tutte le associazioni, i volontari, il personale del 118, i dirigenti dell´Areu e gli sponsor protagonisti del ´Progetto Albo del Cuore´, che ha permesso di raccogliere fondi per l´acquisto degli elettrocardiografi, ora in funzione sui mezzi di soccorso. Il presidente Formigoni è intervenuto il 30 marzo, insieme all´assessore alla Sanità Luciano Bresciani, alla serata di festa che si è svolta a Palazzo Lombardia per ringraziare tutti i partner dell´iniziativa. La serata ha visto alternarsi diversi momenti di teatro, sport, musica, moda, cultura e scienza. ´Il ´Progetto Albo del Cuore´ - ha detto ancora Formigoni - va nella direzione giusta che è quella di garantire ai malati un´assistenza efficiente, modernissima e avanzata´. Formigoni ha infine sottolineato il ruolo fondamentale del volontariato, ´risorsa straordinaria della nostra regione´. |
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TRENTO: GRAVIDANZE A RISCHIO: DAL 1° APRILE CAMBIANO LE REGOLE
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Trento, 2 aprile 2012 - Il «Decreto semplificazioni» ha modificato alcune norme riguardanti l’astensione anticipata dal lavoro delle donne in gravidanza. Dal 1° aprile, sono di competenza dell’Apss le richieste di interdizione dal lavoro delle lavoratrici in gravidanza correlate esclusivamente alle condizioni di salute della donna, mentre per quanto riguarda l’astensione motivata dalle pericolose condizioni di lavoro per la salute della madre e del bambino, la domanda va presentata al Servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento. La richiesta di astensione legata alle condizioni di salute della lavoratrice va consegnata o inviata per posta agli uffici dell’Apss, in base alla residenza o al domicilio della donna. Le lavoratrici dovranno presentare il certificato di gravidanza a rischio rilasciato dal ginecologo. Se chi presenta la richiesta è una persona diversa dalla lavoratrice, è necessaria la delega dell’interessata. Per informazioni telefonare a «Pronto sanità» al numero 848 806 806 attivo i giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13. È possibile scaricare la modulistica dal sito dell´Azienda provinciale per i Servizi sanitari, banner di sinistra, cliccare su "Aree tematiche" e "Donne e infanzia". Questo il link diretto: http://www.Apss.tn.it/public/ddw.aspx?n=47287&h=-2147438920 |
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SANITÀ, ACCORDO TRA REGIONE UMBRIA E ORGANIZZAZIONI SINDACALI: DA PRIMO APRILE ESENZIONE TICKET PER REDDITO ATTESTATA DA MEDICI |
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Perugia, 2 aprile 2012 - I cittadini umbri esenti per reddito dal pagamento dei ticket sanitari non dovranno recarsi di nuovo agli sportelli delle Asl di appartenenza per il rinnovo del certificato di esenzione, valido fino al 31 marzo. Dal primo aprile, infatti, saranno i medici ad attestare il loro diritto al momento della prescrizione. È quanto prevede l´accordo sulle modalità di attestazione dell´esenzione da reddito sulle prescrizioni raggiunto ieri tra la Regione Umbria e le organizzazioni sindacali Fimmg, Intesa Sindacale, Smi, Snami, Fimp, Sumai (medici di medicina generale, pediatri di base e specialisti ambulatoriali) nell´incontro che si è svolto presso la Direzione Salute, coesione sociale e società della conoscenza. "L´obiettivo comune, quello di evitare disagi ai cittadini - sottolinea l´assessore regionale Franco Tomassoni - è stato raggiunto con la decisione condivisa di non emettere il certificato relativo a questa tipologia di esenzione, se non nei casi che si rendessero necessari. Dalla prossima settimana, saranno i medici all´atto della prescrizione a rilevare il codice di esenzione da reddito dalle liste del sistema ´Ts´, che gestisce la tessera sanitaria. Nell´anagrafe sono infatti inseriti anche i codici relativi alla classe di reddito di appartenenza del cittadino, sulla base dei dati forniti dal Ministero dell´economia e delle finanze". "La volontà congiunta della Regione e delle organizzazioni sindacali di categoria - aggiunge Tomassoni - eviterà ai cittadini di tornare ai Servizi dell´anagrafe sanitaria delle Asl per ritirare i certificati di esenzione. Manteniamo così l´impegno che ci eravamo già assunti, eliminando ogni rischio di attese e lunghe file agli sportelli. Con questo accordo, e non è elemento secondario, imprimiamo anche un primo forte impulso all´implementazione della sanità elettronica garantendo allo stesso tempo equità di accesso e contenimento dei costi burocratico-amministrativi". Nella riunione di ieri, è stato concordato inoltre di aprire un tavolo tecnico per definire le modalità attraverso le quali anche l´informazione sulle fasce di reddito (R1, R2, R3) per i ticket aggiuntivi regionali, attualmente autocertificata dal cittadino, possa essere apposta dal medico al momento della prescrizione. Infine, è stato avviato il confronto in merito all´attuazione del decreto governativo (Dpcm 26 marzo 2008) che prevede, tra l´altro, la trasmissione telematica dei dati delle ricette al Ministero dell´economia e delle finanze da parte del medico prescrittore. Si sta valutando la possibilità di avvalersi di un sistema informatizzato per cui le ricette saranno raccolte dagli uffici regionali e da questi trasmessi al Ministero. È già pronto il progetto che la Regione presenterà allo stesso Ministero dell´economia e delle finanze, che ne valuterà la conformità a quanto previsto dalla normativa. "La Regione Umbria - conclude l´assessore Tomassoni - nell´ambito della discussione che stiamo affrontando con il Governo sul nuovo Patto per la salute, ha chiesto esplicitamente di riaffrontare la questione dei ticket, così che le Regioni possano avere maggiore autonomia ed evitare che, anche dove ci sono conti in ordine come è in Umbria, i cittadini debbano essere comunque obbligati a concorrere direttamente al pagamento delle prestazioni sanitarie". |
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APRE A MILANO PRIMO ´ORTO DEI FANCIULLI´ IN VIA RIMEMBRANZE UN GIARDINO COLTIVATO DA GIOVANI DISAGIATI |
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Milano, 2 aprile 2012 - Un sostegno concreto e un´opportunità per bambini e ragazzi che vivono condizioni di disagio e svantaggi. Si tratta del primo ´Orto dei fanciulli´ realizzato in viale Rimembranze a Milano e inaugurato oggi dall´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia Alessandro Colucci. Partnership Solidale - L´orto dei fanciulli è una realizzazione dell´Uvi (Unione volontari per l´infanzia e l´adolescenza) attuata grazie alla collaborazione dei Martinitt che hanno messo a disposizione il giardino di una loro comunità alloggio in cui vengono ospitati bambini temporaneamente allontanati dalle loro famiglie. "Regione Lombardia - ha detto Colucci - ha sostenuto da subito questo progetto sociale che si avvale della preziosa collaborazione e supervisione dell´architetto Andreas Kipar e dei Fratelli Ingegnoli". Esperienza Con Stimoli Positivi - "Coinvolgere in attività legate alla natura questi ragazzi - ha spiegato l´assessore - è un´esperienza importante da cui nascono stimoli positivi per la crescita e il loro reinserimento sociale. Dare la possibilità di seguire tutte le fasi del ciclo vitale di una piantina rappresenta un modo concreto per avvicinarli ad alla coltivazione e ad attività pratiche". Un Progetto Che Guarda All´expo - "Il progetto - ha concluso Colucci - ha una valenza sociale e terapeutica come sempre più spesso accade con esperienze di ortoterapia, ma non dobbiamo dimenticare il suo stretto collegamento con Expo 2015 e l´occasione che queste realizzazioni offrono a tutti per promuovere il verde della Lombardia come luogo di fruizione, di cura e socializzazione". |
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SARDEGNA, POLICLINICO UNIVERSITARIO: ACCELERARE SU TRASFERIMENTO DI REPARTI DELLA CLINICA MACCIOTTA E DEL CIVILE |
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Cagliari, 2 aprile 2012 - Sopralluogo non programmato il 29 marzo , al Policlinico universitario di Monserrato, dell’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, che ha voluto accertarsi di persona sullo stato di avanzamento dei lavori per il prossimo trasferimento di vari reparti oggi ospitati nella clinica pediatrica Macciotta e all’ospedale Civile di Cagliari. L’assessore, accompagnata dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera-universitaria, Ennio Filigheddu, ha sollecitato un´accelerazione dei lavori in modo tale che lo spostamento possa essere operativo entro il 2012. De Francisci ha poi visitato gli 11mila metri quadri del cosiddetto Blocco Q, che potrà ospitare fino a 150 pazienti provenienti da Neonatologia, Ostetricia e Ginecologia. La struttura sarà dotata anche di vari ambulatori e di un pronto soccorso e sarà collegata con le sale operatorie degli altri blocchi attraverso un sistema di passerelle. Si sta valutando inoltre la possibilità di allestire una sala operatoria interna per Neonatologia. Subito dopo, l’assessore ha fatto visita anche alla clinica pediatrica di via Porcell, accompagnata dal direttore Vassilios Fanos, constatando la fatiscenza e l’inadeguatezza degli spazi. "Questo presidio, punto di riferimento quotidiano per tutta la Sardegna, e tutte le professionalità che ogni giorno con abnegazione assistono tanti bimbi - ha detto l’assessore - oggi non meritano di essere ospitati in una struttura che ormai ha fatto il suo tempo e anzi espone a rischi i piccoli pazienti. Ho avuto rassicurazioni anche oggi dall’Azienda che il trasferimento nel Blocco Q potrà avvenire entro il prossimo inverno". Nel frattempo, raccogliendo le istanze degli operatori sanitari sui problemi di una struttura come il Macciotta che conta oltre 70 anni di vita, l’assessore ha preso l’impegno di raccordarsi anche con il rettore dell’Università di Cagliari Giovanni Melis per trovare soluzioni immediate in attesa del trasferimento a Monserrato. |
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PROGETTO DI COUNSELLING DEDICATO ALLA DEPRESSIONE POST PARTUM
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Vercelli, 2 aprile 2012 - Con il prossimo mese di aprile partirà presso i consultori familiari dell’Asl di Vercelli l’attività di consulenza dedicata alla prevenzione e cura della depressione post partum, che colpisce in Italia tra l´8 e il 15% delle neomamme e può rappresentare un evento negativo non solo per la donna ma anche per la famiglia, arrivando a compromettere il rapporto madrebambino e a incidere negativamente sullo sviluppo emotivo, comportamentale e cognitivo del neonato. Pertanto all’inizio della gravidanza viene proposto alle donne di compilare un questionario. Nei mesi successivi vengono ricontattate per un colloquio psicologico, teso a valutare l´eventuale presenza di fattori di rischio. Www.asl11.piemonte.it/ |
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FVG: CENTRO IPPICO PREVAL MODELLO DI INCLUSIONE |
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Mossa (Gorizia), 2 aprile 2012 - Il Centro ippico del Preval, a Mossa, rappresenta un modello di inclusione sociale, frutto della capacità del mondo della cooperazione di raccogliere le esigenze della comunità, di metterle in relazione con le istituzioni e il mondo associazionistico, e di costruire occasioni di occupazione. Secondo l´assessore regionale all´Istruzione, Università e Ricerca, e alla Cooperazione, Roberto Molinaro, questa realtà che in breve tempo ha saputo concretizzare un percorso concreto ed efficace, già capace offrire già lavoro a otto persone, alcune delle quali diversamente abili, è un esempio virtuoso di "buone prassi". L´occasione per valutare i risultati del progetto finanziato dalla Regione, che ha consentito di realizzare il maneggio e un alloggio per l´affitto di camere, situati tra l´altro all´intersezione delle piste ciclabili che raccordano l´intero Collio, pure finanziate dalla Regione e dalla Camera di commercio di Gorizia, è stata fornita a Molinaro dall´incontro conclusivo del progetto Grundwig. Si tratta di un´iniziativa della Ue analoga al progetto Erasmus, ma rivolta alla formazione continua degli adulti. Il 29 marzo, al Centro del Preval, si sono infatti incontrate con gli animatori del Circolo ippico, delegazioni della Francia, del Portogallo, della Catalogna: rappresentanti di piccole realtà delle rispettive civiltà contadine, che hanno aderito alla sezione ´Lotta all´esclusione sociale in ambito rurale´ prevista dal progetto Grundwig. Molinaro, nel portare agli ospiti stranieri il saluto della Regione, ha affermato che il Friuli Venezia Giulia è una terra piccola, ma ricca di grandi risorse territoriali e umane. E ha ricordato di essersi recato in precedenza al Preval in qualità di consigliere regionale, quando, al posto di questa propositiva realizzazione che opera nel sociale e valorizza nel contempo la risorsa ambiente, si trovava solamente il prato stabile, che caratterizza gran parte della conca. Una zona che è sempre stata un crocevia di genti, come aveva rilevato in precedenza il sindaco, Elisabetta Feresin; e come dimostra il santuario realizzato sul vicino colle, dedicato alla Madonna dei popoli. Il Centro ippico del Preval, come ha affermato Molinaro, è frutto di un modello di inclusione sociale che mutua le direttive comunitarie di Europa 2020, orientate verso una crescita intelligente e inclusiva. Tale esperienza, sempre per l´assessore, fornisce elementi esemplari utili per la costruzione di una concreta società solidale. Infatti, secondo Molinaro, per costruire inclusione occorre attivare alleanze. Come lo è la sinergia tra le istituzioni del territorio, la sanità e il mondo della cooperazione, coinvolte nel progetto del Preval. Prima dell´assessore regionale, introdotti da Mauro Peressini, presidente della cooperativa sociale Il Mosaico che ha avuto parte nel progetto, sono intervenuti: Stefano Roncal, presidente della cooperativa Il Ceppo (sodalizio che gestisce il maneggio), per ricordare che al Preval sono attive la scuola di equitazione, l´attività di riabilitazione equestre, e in programma attività ippiche in sinergia con le scuole superiori di Gorizia; e il direttore generale dell´Azienda sanitaria n.2 Isontina, Marco Bertoli, per sostenere che l´esperienza di inclusione in atto aiuta le persone coinvolte a stare bene. |
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SLOVENIA, KRKA PROPONE DIVIDENDO PER 1,50 EURO PER AZIONE
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Lubiana, 2 aprile 2012 - La compagnia farmaceutica slovena Krka ha diramato la propria proposta sul dividendo in favore degli azionisti. Il consiglio di amministrazione della società ha proposto di allocare 50 milioni di euro per i dividendi per un controvalore pari a 1,50 euro per azione. Complessivamente, i profitti distribuibili nel 2011 sono stati pari a 173 milioni. |
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DISABILITÀ VISIVA, ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA E UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI |
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Firenze, 2 aprile 2012 – Impegno ad individuare nuovi strumenti e tecnologie destinate alle persone con disabilità visiva per promuoverne l’inserimento sociale e scolastico, l’esercizio dei diritti ed aumentare gli spazi di autonomia. Si rinnova e si potenzia il rapporto tra Regione ed il Consiglio Regionale Toscano dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti grazie ad un accordo di collaborazione che è stato firmato stamattina presso gli uffici di Novoli dell’assessorato regionale al welfare. Il contributo regionale ammonta a 30 mila euro. “Già da tempo – ha commentato l’assessore al welfare Salvatore Allocca – la Regione intrattiene rapporti molto stretti con l’Unione Italiana Ciechi attraverso la realizzazione di iniziative e la promozione di politiche destinate a favorire l’integrazione dei disabili visivi. Inoltre a Firenze ci sono due strutture, la Stamperia Braille e la Scuola Cani Guida di Scandicci, entrambe di proprietà regionale, che mettono a disposizione servizi fondamentali per queste persone. La firma di questo accordo vuole quindi intensificare un legame già esistente e mettere in condizione un numero sempre più elevato di persone di svolgere le normali attività della vita quotidiana con sempre maggior autonomia”. Gli obiettivi contenuti nell’accordo (per la realizzazione dei quali verranno poste in essere attività di vario tipo) prevedono la creazione di un rapporto di collaborazione costante tra Regione e Uici per approfondire la conoscenza delle specifiche problematiche originate da questa forma di disabilità. Obiettivi comuni saranno l’individuazione di progetti, ausili e servizi destinati ad aumentare l’integrazione sociale ed il grado di autonomia delle persone non vedenti ed ipovedenti in campo culturale e motorio, la promozione di rapporti con tutti gli ambiti della vita personale (famiglia, scuola, lavoro, tempo libero e sport) per la creazione di progetti specifici e personalizzati. A tutto ciò si aggiungerà la ricerca di nuove tecnologie, sia per la produzione di ausili innovativi che per migliorare quelli già esistenti intensificando la collaborazione con istituzioni, nazionali ed estere, e laboratori di ricerca, l’organizzazione di corsi di formazione, aggiornamento, qualificazione e riqualificazione professionale degli operatori del settore e di campagne di comunicazione per aumentare la sensibilità sociale nei confronti di questo tipo di disabilità. Sarà inoltre costituito un Comitato d’indirizzo composto da 6 membri (il dirigente responsabile della Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci e della Stamperia Braille, due esperti regionali con competenze specifiche e tre rappresentanti dell’Uici) per il coordinamento di tutte le attività destinate al raggiungimento degli obiettivi contenuti nell’accordo e per studiare ed approfondire materie e problematiche relative alla disabilità visiva. |
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MILANO, NUOVO PALALIDO. CONSEGNA DEL NUOVO IMPIANTO PREVISTA PER GENNAIO 2013 |
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Milano, 2 aprile 2012 - Una nuova casa per il basket e la pallavolo di Milano, ma anche per tanti altri sport e non solo: concerti, manifestazioni, sfilate di moda. Il Palalido, storico punto di riferimento dello sport milanese, sarà ristrutturato. In queste settimane verranno completate le opere di demolizione. A maggio sarà aggiudicato l’appalto per la fase realizzativa dei lavori (nuovo tetto, nuovo parterre, interventi sulle tribune), quindi l’impianto sarà consegnato, secondo il cronoprogramma, a gennaio 2013. Questo significa che la città di Milano potrà tornare a utilizzare il Palalido dal febbraio 2013. Il progetto è stato illustrato dal Presidente di Milanosport, Pierfrancesco Barletta. I rendering del progetto sono visibili sul sito del Comune di Milano, www.Comune.milano.it. La nuova struttura, secondo un accordo con la Armani Jeans, si chiamerà Palaaj. L’impianto avrà una superficie di 5 mila mq, una nuova copertura reticolare in acciaio, una capienza di 5.500 spettatori e sarà dotato di pannelli fotovaltaici. Il parterre è modulabile e potrà variare a seconda degli eventi ospitati. “è fondamentale darsi delle scadenze precise per dare risposte alla città su un progetto che i milanesi aspettano da tempo – ha affermato l’assessora allo Sport e Tempo libero Chiara Bisconti – e che ha subito troppi ritardi. Il nuovo Palalido andrà a comporre quel mosaico di nuove offerte su cui stiamo lavorando, e che prevedono anche una riqualificazione del Vigorelli, dove vogliamo portare nuovi sport e non solo”. |
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