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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Aprile 2012
GLI SCIENZIATI SI AVVICINANO A UNA DIAGNOSI PIÙ ACCURATA DEL CANCRO  
 
Bruxelles, 3 aprile 2012 - Ricercatori in Francia e nel Regno Unito hanno individuato un collegamento tra un´anomalia cromosomica e un aumentato rischio di decesso nei bambini affetti da una forma mortale di tumore cerebrale. Le scoperte, presentate nella rivista Clinical Cancer Research, potrebbero aiutare gli scienziati a sviluppare un nuovo test diagnostico per identificare i pazienti giovani che sono a più alto rischio associato all´ependimoma e che potrebbero richiedere trattamenti più aggressivi per salvare la loro vita. I ricercatori, guidati dal Brain Tumour Research Centre presso l´Università di Nottingham nel Regno Unito, fanno sapere che i risultati potrebbero anche aiutare i medici a determinare quali bambini affetti da tumore hanno una prognosi migliore e potrebbero beneficiare di trattamenti meno intensivi. Per i pazienti ciò comporterebbe una riduzione degli effetti collaterali che potrebbero potenzialmente innescare disabilità permanenti, che a loro volta potrebbero influire negativamente sulla loro vita successiva. L´équipe ha studiato copie cromosomiche anomale nelle cellule cerebrali di 147 ependimomi di piccoli bambini britannici e francesi sottoposti a chirurgia del tumore seguita da chemioterapia, nonché di ragazzi europei più grandi sottoposti a intervento chirurgico del tumore seguito da radioterapia. Lo scopo del lavoro era di far luce sulla questione se le prospettive per i pazienti giovani sono peggiori in presenza di una anomalia cromosomica. Il professor Richard Grundy e il dottor John-paul Kilday, insieme ad altri colleghi, hanno scoperto un´associazione tra un maggior numero di copie di una regione specifica di un cromosoma chiamato 1q25 e circa il 20% dei tumori esaminati nei bambini diagnosticati con questa forma letale di cancro cerebrale. Questa connessione attiva una prognosi peggiore nei pazienti trattati con chemioterapia e chirurgia. I risultati hanno inoltre aiutato la squadra a collocare con precisione i pazienti in uno dei tre gruppi di rischio: elevato, intermedio e standard. "Questo studio è il primo a valutare l´aumento del numero di tali copie in gruppi di bambini con ependimoma che sono stati trattati in modo simile, ed è un importante passo avanti per riuscire a predire il futuro per i bambini affetti da questi tumori cerebrali," osserva il dottor Kilday. Da parte sua, il professor Grundy dice: "Speriamo che questi risultati ora siano riprodotti in altri studi attualmente in corso in altri paesi, compresi gli Stati Uniti. Se i nostri risultati coincidono, allora la presenza della copia 1q25 nell´ependimoma infantile potrebbe essere introdotta nella pianificazione futura del trattamento internazionale, come un nuovo marcatore di scarsi risultati, che a sua volta definirà il trattamento. L´intenzione sarebbe che dovrebbe essere una cosa per cui viene testato il tumore di ciascun paziente al momento della diagnosi." Benché gli ependimomi siano tumori del cervello che non conoscono limiti di età, i bambini sono comunque più a rischio. E anche se i trattamenti sono migliorati nel corso degli anni, circa il 40% dei giovani pazienti non ce la fa a sopravvivere. Gli specialisti suggeriscono che il tasso di mortalità non è calato perché non si riusciva a prevedere con precisione quali tumori potessero essere più aggressivi rispetto ad altri. Per maggiori informazioni, visitare: Clinical Cancer Research: http://clincancerres.Aacrjournals.org/  Università di Nottingham: http://www.Nottingham.ac.uk/    
   
   
BASSI LIVELLI DI PROTEINE INNESCANO LA SINDROME TAR  
 
Bruxelles, 3 aprile 2012 - Un team europeo di scienziati ha scoperto che la trombocitopenia con assenza di radio (Tar), una rara malattia ereditaria del sangue e scheletrica, è innescata da bassi livelli della proteina Y14. Presentate nella rivista Nature Genetics, le scoperte potrebbero aiutare a portare allo sviluppo di un esame medico che permetta la diagnosi prenatale e la consulenza genetica in famiglie colpite dalla Tar. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto Netsim ("An integrated study on three novel regulatory hubs in megakaryocytes and platelets, discovered as risk genes for myocardial infarction by a genome-wide association and platelet systems biology study"), che è supportato da una sovvenzione dell´azione Marie Curie "Network per la formazione iniziale" di 2,85 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7°Pq) dell´Ue. Le piastrine, la seconda cellula più abbondante nel sangue, sono una fonte naturale di fattori di crescita il cui ruolo primario è quello di tamponare e riparare qualsiasi vaso sanguigno danneggiato. Le persone possono nascere con un basso numero di piastrine; si tratta di una malattia rara che i ricercatori ritengono sia ereditaria. Guidati dall´Università di Cambridge nel Regno Unito, i ricercatori hanno usato il sequenziamento genetico per determinare in che modo la sindrome si manifesta mediante un meccanismo ereditario unico. Secondi i ricercatori, la sindrome Tar associa le caratteristiche del basso conteggio di piastrine con un abbondante sanguinamento, in aggiunta ad anomalie scheletriche che colpiscono gli arti superiori, compresa l´assenza del radio nell´avambraccio o persino la totale assenza di arti superiori. Per mezzo secolo i ricercatori hanno tentato di determinate la base genetica della sindrome Tar senza ottenere alcun risultato. Ma questo ultimo studio ha dato i suoi frutti. "Senza l´utilizzo delle moderne tecnologie genomiche, la scoperta di questo inaspettato meccanismo di ereditarietà della malattia sarebbe stato molto più difficile," ha detto l´autore principale, il dott. Cornelis Albers del Sanger Institute e dell´Università di Cambridge. "Per ottenere le nostre ultime scoperte, abbiamo decifrato circa 40 milioni di lettere del codice genetico in 5 pazienti." Gli esperti hanno identificato il numero di persone con la Tar che presentavano una delezione in una copia del cromosoma 1: si riteneva però che questo non fosse tutto, poiché ai genitori che sono portatori della stessa delezione non viene diagnosticata la Tar. Quindi altre varianti dovevano giocare un ruolo. In questo studio, i ricercatori hanno sequenziato i genomi di persone colpite dalla malattia che erano anche portatrici delle delezione e hanno scoperto che la maggior parte di queste presentavano una o due varianti di un gene chiamato Rbm8a. La Tar è innescata quando la delezione genetica e una delle varianti sono coereditate da un bambino. Rbm8a controlla la produzione di Y14. La combinazione della delezione genetica di una copia del gene Rbm8a e le varianti sull´altra copia diminuisce il livello di Y14. Quindi i bassi livelli di Y14 colpiscono la formazione di piastrine e portano alla sindrome Tar. "La mancata produzione di quantità adeguate della proteina Y14 nei pazienti con la Tar sembra colpire solo la formazione di piastrine e non di altre cellule del sangue," ha detto il dott. Cedric Ghevaert dell´Università di Cambridge, autore anziano dello studio. "Noi abbiamo gettato nuova luce su come alcune malattie ereditarie possono mostrare aspetti straordinari che associano caratteristiche che apparentemente non hanno alcun collegamento, come le malformazioni scheletriche e i problemi del sangue." La coautrice dott.Ssa Ruth Newbury-ecob dell´Università di Bristol ha detto: "La scoperta del gene per la Tar semplificherà la diagnosi più accurata dei casi futuri con un semplice test del Dna. Questo nuovo test è attualmente in fase di sviluppo per l´Nhs come parte dell´iniziativa internazionale Thrombogenomics guidata dal professor Ouwehand." Per maggiori informazioni, visitare: Università di Cambridge: http://www.Cam.ac.uk/  Nature Genetics: http://www.Nature.com/ng/index.html    
   
   
IL NUOVO SERVIZIO COMUNIC@ENS TRA SORDI E UDENTI  
 
 Torino, 3 aprile 2012 - Il Piemonte è all’avanguardia per la comunicazione tra sordi e udenti grazie a Comunic@ens, un servizio che, dopo anni di esperienza, si rinnova accogliendo le più moderne tecnologie e consentendo alla persone sorde una vita sempre più autonoma. Realizzato grazie al contributo della Regione Piemonte, il nuovo servizio è stato presentato il 30 marzo nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore regionale Giovanna Quaglia, il presidente nazionale Ens, Giuseppe Petrucci e il presidente regionale Ens Piemonte, Corrado Gallo. E’ stato anche annunciato il convegno regionale “C’era una volta il servizio ponte”, svoltosi il 31 marzo presso il Centro Incontri (corso Stati Uniti 21 a Torino), a cui ha preso parte il presidente della Regione, Roberto Cota: "Una volta - ha ricordato - il servizio veniva di fatto svolto da parenti e amici, ma la nostra Regione è sempre stata attenta a queste problematiche, tanto più che tali situazioni si possono affrontare con un minimo investimento economico". “Oggi è un giorno importante - ha detto l’assessore Quaglia - perché coincide con il passaggio dal passato al futuro, grazie ai grandi passi in avanti che la tecnologia moderna consente di realizzare. Con uno smartphone o con un tablet, grazie ad una semplice applicazione, i sordi possono comunicare con più facilità e condurre una vita in piena autonomia”. “Dobbiamo ringraziare la Regione Piemonte - ha dichiarato il presidente Gallo - per sostenerci nella complessa gestione di questo servizio. Il Piemonte si distingue a livello nazionale: è stato il primo progetto realizzato in Italia e oggi detiene anche in record di chiamate ricevute. Nell’ultimo anno ne abbiamo contate 100.000, a riprova che il servizio soddisfa un reale bisogno delle persone sorde”. Il 2012 segna l’inizio di una nuova era nella tecnologia di Comunic@ens, che si è rinnovato con una nuova piattaforma, la video-chat, il video interpretariato e l’accessibilità da qualsiasi browser e da qualsiasi ausilio tecnologico. Il servizio, gratuito, è gestito da sette operatrici che, nel più assoluto rispetto della privacy, prestano la voce durante le telefonate delle persone sorde. Il loro compito si limita a riferire ciò che la persona sorda desidera comunicare, senza prendere iniziative e senza interferire in alcun modo nella comunicazione. Quando ricevono una chat, una mail o un sms, compongono il numero dato dall’utente e non appena l’udente risponde si presentano come servizio Comunic@ens e riportano la richiesta da fare. “Prima che questo servizio fosse attivo - ha aggiunto Gallo - le persone sorde erano costrette a rivolgersi per effettuare chiamate a parenti, amici o colleghi anche per poter effettuare semplici comunicazioni non potendo cosi aver la garanzia di privacy. Ad oggi possiamo affermare con orgoglio, che un grande passo avanti è stato fatto verso l’indipendenza e verso una più completa e autonoma gestione della vita. Con soddisfazione possiamo dire che questo servizio, oltre alla sua quotidiana utilità, è risultato anche efficiente durante eventi particolari, quali le Olimpiadi 2006 e il terremoto dell’Abruzzo. Si tratta di un progetto ambizioso, che abbatte ancor più le barriere comunicative grazie alla possibilità di usare il nostro servizio anche attraverso iphone, ipad e quindi di utilizzare la comunicazione diretta via chat anche se ci si trova in situazioni di emergenza al di fuori della propria abitazione. È nuova la grafica, è nuovo il sito, è nuovo il nome ma la nostra professionalità rimarrà sempre la stessa”.  
   
   
SANITÀ, IORIO: «COSTRUIRE UN SISTEMA CHE SIA SOSTENIBILE E RAGGIUNGIBILE»  
 
 Campobasso, 3 aprile 2012 - «E´ sicuramente condivisibile il concetto che più spesa non vuol dire più qualità, ma è altrettanto vero che è difficile fare più qualità con minori fondi a disposizione. E´ dunque difficile immaginare come si possa definire il nuovo Patto per la salute per garantire i Lea con un taglio delle risorse disponibili di circa 8 miliardi di Euro. Non si può poi non tenere nella giusta considerazione il dato che vede 10 regioni italiane in piano di rientro dal deficit. Uno stato che non è legato più di fatto ad una condizione emergenziale o di straordinarietà, ma ormai ad una situazione di ordinarietà rispetto alla necessità di garantire, al netto di sprechi o spese inutili che sicuramente debbono essere eliminati, livelli di assistenza prefissati ed eguali su tutto il territorio nazionale. Un territorio diverso: nord-sud, regioni piccole-grandi, popolazione giovane-anziana. In quest´ottica, dobbiamo avere pienezza del fatto che fissare obiettivi finanziari uguali per tutti in un territorio nazionale non eguale, vuol dire aumentare le differenze e giungere al paradosso politico di dare più a chi ha già molto e togliere a chi ha già meno. E´ allora opportuno fissare obiettivi che vadano nel senso di aumentare la qualità delle prestazioni, tenendo conto delle diversità e degli stati di partenza. Abbiamo quindi bisogno non di una ormai troppo abusata divisione del Paese in regioni virtuose e non, ma di giungere a politiche nazionali e regionali improntate al virtuosismo di costruire un sistema futuro della sanità che sia sostenibile e raggiungibile in un periodo dato per tutte le regioni, magari nell´ottica di un federalismo improntato alla responsabilità di chi amministra». Lo ha detto il 31 marzo il Presidente della Regione Michele Iorio, intervenendo, anche nella sua qualità di Vicepresidente della Conferenza delle Regioni, a Napoli, nell´auditorium della Mostra d´Oltremare, all´incontro che si è tenuto nell´ambito del 18° Congresso nazionale delle Malattie Digestive, dal tema "Le risposte delle istituzioni nazionali e regionali". Sono intervenuti anche l´On. Antonio Leone, Vicepresidente vicario della Camera dei Deputati, e il Sen. Vannino Chiti, Vicepresidente del Senato della Repubblica. E´ stato quindi presentato anche il "Libro bianco della gastroentologia italiana: i dati e le proposte".  
   
   
SANITÀ - ERRANI: "DALLE REGIONI LA MASSIMA DISPONIBILITÀ A LAVORARE SULLA QUALITÀ E SULL´INNOVAZIONE." SUL PATTO PER LA SALUTE: "SUPERARE OGNI ATTEGGIAMENTO RAGIONIERISTICO". A BOLOGNA LA GIORNATA CONCLUSIVA DEL CONVEGNO SULL´INTENSITÀ DI CURA CON L´INTERVENTO DEL MINISTRO RENATO BALDUZZI  
 
 Bologna, 3 aprile 2012 - “Le Regioni vogliono interpretare il confronto in corso in queste settimane sul Patto per la Salute lavorando sui temi della qualità e dell’ innovazione”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-romagna e della Conferenza delle Regioni Vasco Errani nel dialogo che si è svolto con il ministro della salute Renato Balduzzi a conclusione del convegno “L’assistenza ospedaliera per intensità di cura” il 30 marzo a Bologna. “Le Regioni lavoreranno per una sostenibilità anche sul versante finanziario del Patto, ma non ci può essere solo un punto di vista ragionieristico – ha aggiunto Errani - Occorre contestualmente lavorare insieme per rafforzare la qualità di un servizio sanitario nazionale che ha e deve continuare ad avere al centro la persona, l’appropriatezza e la continuità delle cure e che deve mantenere le sue caratteristiche di sistema universalistico. Al centro del lavoro di amministratori, professionisti e operatori devono esserci questi valori fondanti del Servizio sanitario nazionale”. I lavori del convegno si sono conclusi questo pomeriggio con una tavola rotonda a cui hanno partecipano gli assessori alla sanità dell’Emilia-romagna Carlo Lusenti , della Lombardia Luciano Bresciani, del Veneto Luca Coletto, della Liguria Claudio Montaldo. Assistenza ospedaliera per intensità di cura: la centralità del paziente è l’elemento guida - Un ospedale non più strutturato come da tradizione in unità operative, in base alla patologia e alla disciplina medica, ma organizzato in aree che aggregano i pazienti in base alla maggiore o minore gravità del caso e al conseguente livello di complessità assistenziale. E´ il “modello di assistenza ospedaliera per intensità di cura” – di cui si è parlato oggi a Bologna nel corso del convegno organizzato dalla Regione Emilia-romagna - un modello che vuole coniugare meglio sicurezza, efficienza, efficacia ed economicità dell’assistenza. L’ospedale “per intensità di cura” supera il concetto di Reparto o di Unità operativa per garantire la più completa integrazione delle diverse competenze professionali necessarie per trattare le patologie di pazienti con uguale livello di bisogno assistenziale. Al medico maggiormente correlato alla patologia chiave del paziente resta in capo la responsabilità di tutto il percorso diagnostico e terapeutico; all’infermiere è affidata la gestione assistenziale per tutto il tempo del ricovero. La centralità del paziente è dunque l’elemento guida: attorno a lui ruota l´ospedale, si muovono i professionisti invertendo la logica tradizionale per cui era il paziente ad essere allocato secondo un´appartenenza disciplinare. La sperimentazione - La sperimentazione in Emilia-romagna è avviata e riguarda 8 Aziende sanitarie che hanno risposto a un bando del Fondo per la modernizzazione (uno dei quattro programmi di ricerca e innovazione del Servizio sanitario regionale), promosso dall’Agenzia sanitaria e sociale regionale. Si tratta di: Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma, Azienda Usl di Bologna, Azienda Ospedaliero-universitaria di Bologna, Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena, Azienda Usl di Imola, Azienda Usl di Forlì, Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia e Azienda Usl di Piacenza.la sperimentazione è accompagnata da uno specifico supporto formativo garantito dalla Regione ai referenti di ogni Azienda sanitaria sede di sperimentazione. Questa nuova modalità organizzativa, fortemente basata sul lavoro di gruppo, è stata sperimentata già da alcuni anni in Regioni come la Toscana, la Lombardia e anche la Liguria.  
   
   
PEDIATRIA IN RETE, PER UN’ASSISTENZA MIGLIORE. E DUE NUOVE CAMERE AL CENTRO USTIONI DEL MEYER  
 
Firenze, 3 aprile 2012 – Doppio appuntamento quello del 30 marzo al Meyer con l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. Prima, con il direttore generale del Meyer Tommaso Langiano, l’assessore ha partecipato al convegno su “La rete pediatrica regionale”, nell’Aula Magna dell’Aou Meyer, poi ha inaugurato le nuove camere di degenza del Centro Ustioni, riservate agli ustionati gravi. Nel corso del convegno è stato presentato il documento che disegna la Rete Pediatrica Regionale, per una pediatria davvero a misura di bambino, nel segno dell’accessibilità dei servizi sanitari, di un ulteriore miglioramento dell’assistenza, di un lavoro corale che coinvolga i professionisti, ma anche i pazienti e i loro familiari. “La Regione dedica da anni grande attenzione all’area materno infantile, pediatrica, neonatologica, come testimoniano gli ultimi tre Piani Sanitari – ha detto Daniela Scaramuccia– Il bambino, l’adolescente e la sua famiglia sono ora al centro dell’ulteriore sviluppo della rete pediatrica regionale, uno sviluppo che parte dai professionisti, disegnato attraverso un percorso che ha coinvolto per circa tre mesi i professionisti toscani. Uno sviluppo che sempre di più pone al centro il bambino, ovunque risieda, e garantisce l’innovazione e la ricerca della cura, valorizzando le eccellenze presenti nel nostro territorio”. Il documento che è stato presentato oggi è frutto di un impegno che per tre mesi ha coinvolto tutti i professionisti della Toscana, le Aziende Sanitarie, le Aziende Ospedaliero Universitarie e la Fondazione Monasterio, e che si è ulteriormente arricchito dei contributi emersi dalla Conferenza di consenso, promossa dal Consiglio Sanitario Regionale. Il documento nasce dunque da una condivisione ampia e partecipata, che valorizza tutte le eccellenze sparse per la Toscana. Una Rete che prevede una condivisione complessiva tra la Regione, le Aree Vaste e per l’occasione la ricostituita Commissione sanitaria regionale. Con l’occasione è stata anche rinominata la Commissione pediatrica regionale che, nell’ambito del Consiglio sanitario, ha il compito di definire le linee guida e i percorsi assistenziali della rete pediatrica. Una Rete Pediatrica Regionale a misura di bambino Il modello ispiratore della rete è il cosiddetto “web model”, una rete collaborativa orientata a promuovere e valorizzare le competenze dei singoli nodi che la compongono (aziende, specialisti), costruita intorno a percorsi assistenziali. L’assenza di organizzazione gerarchica dei vari “nodi” e la conseguente valorizzazione di ciascuna specificità si armonizzano con un assetto organizzato per complessità di cure. Tra le novità salienti del documento, le “cliniche di transizione”, che prevedono l’articolazione della rete pediatrica con il sistema di cure dell’adulto, per poter seguire i pazienti (in particolare quelli di alcune patologie come diabete, fibrosi cistica, nefropatie, malattie reumatologiche e dermatologiche) nel delicato passaggio bambino-adolescente-adulto. Questi i dati che fotografano la Rete pediatrica e neonatologica regionale al 2010: Numeri di nati della rete pediatrica e neonatologica regionale: Area Vasta Nord Ovest, 10.809 nati; Area Vasta Centro, 15.106; Area Vasta Sud Est, 7.107. Numero Punti Nascita: Area Vasta Nord Ovest 11; Area Vasta Centro, 9; Area Vasta Sud Est 7. Quanto alle dotazioni strutturali, la Rete pediatrica regionale conta sul seguente numero di reparti: Area Vasta Nord Ovest, 10 reparti; Area Vasta Centro, 7; Area Sud Est, 5. Ricoveri ordinari: Area Vasta Nord Ovest, 5.670 ricoveri ordinari; Area Vasta Centro, 6.702; Area Vasta Sud Est, 4.559. Ricoveri diurni (day hospital): Area Vasta Nord Ovest, 1.765 ricoveri diurni; Area Vasta Centro, 17.678; l’Area Vasta Sud Est, 1.610. Numero di prestazioni di pronto soccorso: Area vasta Nord Ovest, 71.034 prestazioni; Area Vasta Centro, 90.426; Area Vasta Sud Est, 49385. I pediatri di famiglia. Nell’anno 2010 sono stati censiti 440 pediatri di famiglia operanti nella regione. Gli assistiti complessivi sono stati 394.945, di cui 193.309 di età compresa tra 0-6 anni e 7.596 tra 14-16 anni. In merito alle modalità di lavoro, i pediatri di famiglia toscani sono così organizzati: 38% pediatra di famiglia unico; 30% in associazione; 26% in gruppo; 6% in rete e/o con altre associazioni. Le nuove camere per i gravi ustionati del Centro ustioni dell’Aou Meyer - Sono due camere di degenza in grado di accogliere i pazienti più gravi, ovvero con ustioni che superano il 35% della superficie corporea. L’allestimento ha comportato modifiche strutturali, al fine di garantire percorsi sicuri per i piccoli pazienti, il filtraggio di aria pressurizzata e dotazioni specifiche. “L’inaugurazione delle due camere di degenza per i grandi ustionati qui al Meyer è un tassello importante della rete pediatrica e neonatologica toscana – ha detto l’assessore Scaramuccia – Il taglio del nastro a cui partecipo oggi consente un’implementazione ulteriore del Centro ustioni del Dipartimento di chirurgia pediatrica del Meyer, già punto di riferimento nazionale in questo settore, consentendo il consolidamento del percorso di assistenza dei pazienti gravemente ustionati, con dotazioni che garantiscono la presa in carico di tutti quei bambini e adolescenti con ustioni più gravi. Un’altra struttura che cresce, mettendosi in rete, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente l’assistenza per i bambini toscani e non solo”. Il Centro Ustioni del Meyer, istituito nel 1954, è un Centro di riferimento non solo toscano, ma nazionale, ed è capace di farsi carico di pazienti con ustioni gravi, mediante un approccio multidisciplinare. Ricovera circa 80 piccoli pazienti l’anno, che necessitano di terapie chirurgiche, e ne segue 300 l’anno a livello ambulatoriale.  
   
   
SIGLATO PROTOCOLLO REGIONE FVG-OO.SS. MEDICINA GENERALE  
 
Trieste, 3 aprile 2012 - È stato siglato nella giornata del 29 marzo a Trieste un protocollo d´indirizzo tra la Regione Friuli Venezia Giulia e le organizzazioni sindacali dei medici di Medicina generale. Il documento è finalizzato all´utilizzo delle risorse stanziate nel 2011 (5 milioni di euro) per la realizzazione di progetti di assistenza ai pazienti cronici e per dare seguito allo sviluppo dell´organizzazione della medicina del territorio anche attraverso il riconoscimento del personale di studio già assunto dai medici di Medicina generale. La Regione si è impegnata a reperire per il futuro le risorse necessarie per dare continuità ai servizi già offerti presso gli studi dei medici di Medicina generale. Il presidente della Regione Renzo Tondo ha espresso altresì la necessità di valorizzare l´organizzazione territoriale della Medicina generale per far fronte alle criticità sempre più palesi relative all´intasamento dei Pronto Soccorso. Da parte sua, il segretario regionale della Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, sindacato maggiormente rappresentativo) Rosario Magazzù, ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni del presidente Tondo e per il risultato ottenuto. Quanto concordato dà in particolare garanzia alla continuità di servizio al cittadino che diversi medici di Medicina generale offrono attraverso l´assunzione del personale di studio e le forme di associazionismo.  
   
   
REGIONE TOSCANA E NAS, IMPEGNO COMUNE PER MIGLIORARE LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE E COLPIRE GLI SPRECHI  
 
Firenze, 3 aprile 2012 ¨C Regione Toscana e Carabinieri dei Nas (Nucleo Carabinieri Antisofisticazione e sanit¨¤) di Firenze e Livorno intensificano il loro rapporto e collaborano in maniera sempre pi¨´ stretta e strutturata per gestire al meglio tutte le attivit¨¤ connesse con la tutela della salute e aumentare di fatto la salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini su tutto il territorio regionale. E¡¯ questo il senso del Protocollo d¡¯intesa siglato ieri dall¡¯assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia e dal generale Cosimo Piccinno, comandante del Comando Carabinieri per la tutela della salute, che ha l¡¯obiettivo, come si legge nel protocollo stesso, di ¡°migliorare l¡¯efficacia e l¡¯efficienza complessiva dei controlli e delle attivit¨¤ di vigilanza in materia di tutela della salute¡±. Alla firma era presente anche il ministro della salute Renato Balduzzi, che ha evidenziato ¡°la grande fiducia che i cittadini nutrono in alcune istituzioni tra cui Carabinieri e Nas¡±, e l¡¯importanza rivestita dai controlli che i Nas compiono regolarmente. ¡°Anche il Ministero della Salute e il sistema regionale ¨C ha detto il ministro ¨C hanno grande fiducia nell¡¯operato dei Nas. Attraverso il protocollo firmato oggi questi controlli non possono che trovare una maggiore effettivit¨¤¡±. A sottolineare la rilevanza di questo Protocollo, ¨¨ intervenuto anche il presidente Enrico Rossi. Nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati erano presenti inoltre i dieci prefetti toscani, il procuratore regionale della Corte dei conti, Angelo Canale, il comandante della Legione Carabinieri Toscana, generale Giovanni Nistri, i direttori generali di tutte le 12 aziende sanitarie toscane e delle 4 aziende ospedaliero-univeristarie, il comandante provinciale di Firenze, colonnello Emanuele Saltalamacchia, il comandante del Gruppo Carabinieri tutela salute di Roma, colonnello Giovanni Capasso, il comandante del Nas di Firenze, capitano Fedele Verzola, il comandante del Nas di Livorno, capitano Gennaro Riccardi. ¡°Con questo protocollo, Regione e Nas intendono collaborare in modo sempre pi¨´ strutturato e sinergico ¨C ¨¨ il commento dell¡¯assessore Daniela Scaramuccia - La Regione Toscana pone tra le proprie priorit¨¤ la sicurezza e la qualit¨¤ delle strutture sanitarie e dei processi di cura, ma anche la sicurezza degli alimenti. In tempi, come questo, di scarsit¨¤ di risorse, azioni congiunte, ovviamente nel reciproco rispetto di rispettivi ruoli e autonomia, sul versante del rigore e dei controlli proprio nell¡¯area in cui sono presenti una quota rilevante di risorse del bilancio regionale, e sulla quale interagiscono una miriade di soggetti, rappresenta un segnale della volont¨¤ della Regione di innalzare ulteriormente i livelli di guardia sulla correttezza e sul rispetto delle regole¡±. ¡°Sono particolarmente grato al signor ministro della salute professor Renato Balduzzi per aver voluto presenziare alla sottoscrizione dell¡¯accordo¡± ha dichiarato il generale Piccinno. ¡°Un grazie particolare al presidente Rossi, con il quale abbiamo gi¨¤ lavorato fianco a fianco per l¡¯emergenza ¡®H1n1¡ä, quando ricopriva la carica di assessore al diritto alla salute. Il mio ringraziamento va esteso alla dottoressa Daniela Scaramuccia, assessore al diritto alla salute, con la quale abbiamo intensamente collaborato per la stesura in tempi brevi del protocollo, che rappresenta un importante strumento per la tutela e la garanzia della salute dei cittadini e consente di migliorare i controlli sulle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie, nonch¨¦ nell¡¯ambito della sicurezza alimentare, intensificando il rapporto tra il Servizio sanitario regionale ed i Nas di Firenze e Livorno. L¡¯intesa funge da eccellente strumento di contrasto dei crimini contro la salute, contribuendo a prevenire infiltrazioni della criminalit¨¤ organizzata nel sistema regionale¡±. Da tempo la Regione Toscana e i Nas di Firenze e Livorno, che operano sul territorio toscano, hanno avviato un confronto sul tema del miglioramento dell¡¯efficacia e dell¡¯efficienza complessiva dei controlli e delle attivit¨¤ di vigilanza in materia di tutela della salute. In particolare, sull¡¯opportunit¨¤ di incrementare i controlli sulla spesa sanitaria, per drenare fondi che altrimenti andrebbero sprecati, e su un¡¯azione preventiva di deterrenza, che inviti a una maggior attenzione nella stipula di appalti e contratti. I contenuti del Protocollo - Nel Protocollo, che ha la durata di tre anni dalla data della sottoscrizione, la Regione si impegna ad assumere tutte le iniziative necessarie a favorire il potenziament0 delle attivit¨¤ dei Nas toscani; e, in stretto accordo con le aziende sanitarie, a svolgere le proprie attivit¨¤ di vigilanza, controllo e monitoraggio, favorendo lo scambio di informazioni e dati utili all¡¯espletamento dei compiti attribuiti ai Nas; ad assicurare, nel rispetto della privacy e dei dati sensibili, il collegamento delle banche dati regionali del sistema informativo sanitario al sistema informativo Ccts centrale del Comando Tutela della Salute; a garantire la partecipazione degli operatori interessati alle iniziative di formazione, informazione, aggiornamento e approfondimento che verranno realizzate in applicazione del protocollo. Il Comando tutela della salute, tramite i Nas di Firenze e Livorno, si impegna per parte sua a collaborare con la Regione nell¡¯effettuazione delle attivit¨¤ di vigilanza e controllo in materia di tutela della salute; a supportare la Regione per migliorare la gestione e il controllo delle attivit¨¤ connesse alla tutela della salute; a ottimizzare il sistema di vigilanza e controllo per contrastare i comportamenti lesivi della salute e degli illeciti a danno del Servizio sanitario regionale; a rendere disponibili i dati non sensibili derivanti dall¡¯attivit¨¤ svolta in attuazione del protocollo; a realizzare iniziative di formazione, informazione e aggiornamento rivolte al personale operante nelle attivit¨¤ ispettive in tema di tutela della salute sul territorio regionale. L¡¯attivit¨¤ dei Nas in Toscana - I Nuclei toscani nel comparto sanitario e farmaceutico hanno conseguito importanti risultati che, nel biennio 2010-2011, si sono concretizzati in 24 persone tratte in arresto, oltre 2.500 ispezioni, circa 1.700 violazioni accertate (di cui 1.300 di carattere penale) e 740 persone segnalate alle Autorit¨¤ giudiziarie ed amministrative. Nel corso delle attivit¨¤, i militari hanno effettuato sequestri per un valore di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro, sottraendo alla distribuzione 60.000 compresse/fiale di farmaci pericolosi per la salute o comunque illegalmente commercializzati, quasi 5.000 tra dispositivi e presidi medici, 7.000 confezioni di cosmetici, e ponendo i sigilli a 21 strutture. Rilevanti anche le attivit¨¤ svolte nel settore della sicurezza alimentare dai Nas di Firenze e Livorno che, nel medesimo periodo, hanno effettuato oltre 3.500 ispezioni presso attivit¨¤ di produzione ed esercizi commerciali, contestando 2.250 sanzioni amministrative e penali e segnalando alle competenti Autorit¨¤ gli oltre 1.400 responsabili; i sequestri effettuati hanno consentito di eliminare dal commercio oltre 1.000 tonnellate di alimenti irregolari e pericolosi per la salute pubblica e sequestrare o chiudere 68 strutture, per un valore totale di 26 milioni di euro.  
   
   
SANITÀ: ALTRO ´SI´ A REGIONE CAMPANIA PER SBLOCCO 300 MILIONI  
 
Napoli, 3 aprile 2012 - Il tavolo tecnico dei Ministero dell’Economia e della Salute, cosiddetto <Tavolo Massicci>, preso atto degli adempimenti relativi al piano di rientro della Regione Campania e della struttura commissariale, ha autorizzato lo sblocco di ulteriori 300 milioni. Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha espresso grande soddisfazione. E’ – ha detto Caldoro – un’ altra promozione a pieni voti. Siamo sulla buona strada ma non dobbiamo abbassare la guardia e continuare così come stiamo facendo."  
   
   
NUOVE FARMACIE, LINEE GUIDA DELLA REGIONE. NELLE MARCHE PREVISTE ALMENO 70 APERTURE. RECEPITA LA NORMA NAZIONALE CHE CONSENTE UNA CAPILLARE DIFFUSIONE SUL TERRITORIO  
 
Ancona, 3 aprile 2012 - Saranno almeno 70 le nuove farmacie che potranno essere aperte, nelle Marche, in base ai parametri della legge nazionale sulla concorrenza (la 27 del 2012). La stima e` della Regione che ha emanato le linee guida per disciplinarne l´istituzione. Entro il 24 aprile 2012 i Comuni dovranno comunicare alla Giunta regionale il numero delle nuove farmacie e la loro collocazione. A loro spetta il compito di individuarle, mentre il direttore dell´Area vasta competente dovra` esprimere il parere di conformita`. Nei successivi 60 giorni, la Regione bandira` i concorsi per soli titoli ed entro 12 mesi assegnera` le sedi. La delibera approvata dalla Giunta regionale, inoltre, avvia il percorso amministrativo per applicare un´altra disposizione della legge 27/2012: i titolari di farmacia che hanno superato i 65 anni di eta` vanno in pensione; di conseguenza devono affidare la direzione a un altro farmacista o vendere l´attivita`. ´Le prescrizioni della legge nazionale - spiega l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani - agevolano l´apertura di nuove farmacie per favorire una capillare distribuzione del servizio farmaceutico sul territorio e per consentire ai farmacisti, che ne hanno i requisiti, di aprire nuove attivita`. Una scelta che la Regione deve gestire con oculatezza, consapevole delle ripercussioni che il provvedimento avra` sul territorio per quanto riguarda gli aspetti economici e la salvaguardia di un presidio sanitario essenziale per la popolazione´. ´Le linee guida emanate consentono di applicare la normativa nazionale nella maniera piu` oggettiva possibile ´ afferma il direttore del dipartimento Salute e Servizi sociali, Carmine Ruta ´ Sostanzialmente favoriscono l´individuazione delle nuove sedi, tenendo presente che l´esigenza del legislatore nazionale e` quella di assicurare un´equa distribuzione sul territorio degli esercizi, garantendone l´accessibilita` anche ai cittadini residenti in aree scarsamente abitate.´ Le nuove disposizioni prevedono la presenza, in ciascun Comune, di una farmacia ogni 3.300 abitanti, rispetto ai precedenti 4 mila nei Comuni oltre 12.500 abitanti e 5 mila negli altri. Le linee guida regionali stabiliscono che, in via prioritaria, la zona dove collocare la nuova farmacia dovrebbe essere quella in cui sia gia` presente un dispensario farmaceutico o una farmacia succursale, comunque entro un bacino di utenza di 3.300 abitanti. Vanno privilegiate le zono dove e` previsto uno sviluppo economico, urbanistico e l´incremento della popolazione. Va anche valutata l´esistenza di un´eventuale domanda di trasferimento di una farmacia in altro locale della medesima zona. Nuovi esercizi (nel limite del 5 per cento) potranno essere avviati anche nelle zone di passaggio e movimento, come: stazioni ferroviarie, marittime, aeroporti, aree autostradali (purche` non sia gia` aperta una farmacia a distanza inferiore ai 400 metri); nei centri commerciali e nelle grandi strutture di vendita superiori a 10 mila metri quadri (se non sia gia` operativa una farmacia entro 1.500 metri).  
   
   
A PESARO CONSIGLI UTILI DI MEDICI E FARMACISTI PER PREVENIRE I PROBLEMI GASTROINTESTINALI  
 
Pesaro, 3 aprile 2012 – Si parlerà di disturbi gastrointestinali mercoledì 4 Aprile alle 21.00 al centro socio culturale Parco Caprilino di via Bologna 20 a Pesaro. L’incontro fa parte della campagna di informazione e prevenzione “Gastroinforma - alleati per la salute dell’apparato digerente”, già realizzata nel 2011, e si inserisce nel progetto “Equivalente, conosci e scegli i farmaci equivalenti”, reso possibile grazie al contributo di Teva Italia, azienda leader nella produzione di questi farmaci. Durante la serata, nella quale interverranno il dottor Franco Sciuto, medico di Medicina Generale e specialista in Gastroenterologia, il dottor Romeo Salvi, farmacista e Filippo Pinza, specialist Teva Italia, verranno fornite le corrette informazioni per prevenire i principali disturbi gastrointestinali e si parlerà di farmaci equivalenti, affinché ci si avvicini con maggiore fiducia al loro utilizzo. Al termine si terrà un rinfresco offerto dalla farmacia “G.rossini” di via Recanati 15 – zona Tombaccia, che invita i cittadini a partecipare all’incontro, e dal centro socio culturale Parco Caprilino. Le statistiche stimano che circa il 30-40% degli italiani soffre di “disturbi digestivi”, che rappresentano uno dei problemi più diffusi dei Paesi industrializzati. La dispepsia (termine medico per indicare la cattiva digestione) è un disturbo legato alle abitudini alimentari tipiche del mondo occidentale. Per questo è importante dare alla collettività strumenti di informazione e occasioni di incontro con medici e farmacisti per conoscere quali sono i corretti comportamenti e le abitudini alimentari utili a prevenire i problemi gastrointestinali. Inoltre scegliere un farmaco equivalente oggi, significa alleggerire non solo la spesa della famiglia, ma anche quella del Sistema Sanitario Nazionale, che avrà in questo modo più risorse per favorire l’accesso a terapie più costose e innovative. La maggior parte dei Paesi europei ha già compreso l´importanza dell´uso dei farmaci equivalenti, per garantire un´assistenza sanitaria eccellente ma, nello stesso tempo, sostenibile. In Italia solo il 18% dei farmaci distribuiti appartiene alla categoria dei generici, contro una media europea del 50-70%. Farmaci Equivalenti - I farmaci equivalenti (detti anche farmaci generici), pur avendo lo stesso principio attivo, presente alla medesima dose, la stessa forma farmaceutica, la stessa via di somministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche del farmaco originale, costano meno, per motivi indipendenti dalla qualità del prodotto, legati alla commercializzazione e sviluppo. Forniscono le medesime garanzie di sicurezza, efficacia e qualità dei farmaci originali ma ad un prezzo inferiore. Questo a tutto vantaggio delle tasche dei cittadini e del Sistema Sanitario Nazionale. Per maggiori informazioni sulla campagna: www.Equivalente.it    
   
   
PIEMONTE: PROROGATI I COMMISSARI DELLE AZIENDE SANITARIE  
 
Torino, 3 aprile 2012 - Tutti i commissari delle aziende sanitarie locali ed ospedaliere sono stati prorogati dalla Giunta regionale durante la riunione del 29 marzo. Come spiega l´assessore alla Sanità, Paolo Monferino, “la decisione di prorogarli per il tempo strettamente necessario per la nomina dei direttori, e comunque non oltre il 30 aprile, è stata assunta innanzitutto in considerazione del fatto che non é ancora terminato in Consiglio il percorso di approvazione del Piano socio-sanitario. Inoltre, dopo la pubblicazione del Piano approvato sul Bollettino ufficiale, è necessario provvedere alla costituzione della nuova azienda San Giovanni Battista con decreto del presidente, provvedere all’iter procedurale per i candidati alla direzione delle federazioni che dovranno essere formalmente nominati da amministratori unici. Abbiamo lavorato per settimane in Commissione prima e in Consiglio poi. Una volta approvato il Piano, valuteremo i vari curricula per mettere alla guida delle aziende e delle federazioni professionisti capaci che sappiano conseguire i risultati che ci aspettiamo da questa riforma”. “Quella che stiamo per approvare - aggiunge il presidente Roberto Cota - è una riforma storica che ci consentirà di creare un sistema sanitario sostenibile organizzativamente ed economicamente. Abbiamo bisogno di persone che riescano a guidare con forti capacità le nostre aziende. È per questo motivo che i curricula dei candidati verranno valutati singolarmente dall´assessore Monferino, che sceglierà i migliori candidati da sottoporre alla Giunta perché da loro dipenderà il futuro della sanità piemontese. Trovo fuori dal tempo l´uso continuo di polemiche pretestuose, che squalificano solo chi le fa. Ringrazio invece chi al dibattito sulla riforma sanitaria ha portato contenuti qualificanti".  
   
   
EMERGENZA-URGENZA:PRESTO ANCHE IN PUGLIA UNA CAMPAGNA INFORMATIVA  
 
Bari, 3 aprile 2012 - Presto anche la Puglia, attraverso l¡¯Ares, l¡¯Agenzia regionale per la Sanit¨¤, dar¨¤ il via ad una capillare campagna informativa sull¡¯uso corretto dei servizi si emergenza-urgenza e del 118. E¡¯ quanto assicura l¡¯assessore regionale alla Salute, Ettore Attolini, subito dopo la presentazione nazionale, da parte del Ministro Renato Balduzzi dell¡¯iniziativa indirizzata soprattutto agli under 30. La Campagna informativa ¨¨ realizzata in collaborazione con le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano con il fine di informare e sensibilizzare tutta la popolazione, con particolare attenzione ai giovani e agli stranieri, sull¡¯appropriato utilizzo dei servizi di emergenza-urgenza ©¤ 118. Le schede dei contenuti informativi, gi¨¤ disponibili sul sito dell¡¯Agenas e sul sito dedicato alla campagna informativa http://emergenzaurgenza.Agenas.it, sono disponibili in lingua italiana, albanese, cinese, francese, inglese, rumena, spagnola, tedesca e ucraina anche sul ¡°Portale regionale della Salute¡± all¡¯indirizzo http://www.Sanita.puglia.it  
   
   
DISABILITÀ, INAUGURATA STRUTTURA PER SVILUPPARE PERCORSI DI AUTONOMIA  
 
Firenze, 3 aprile 2012 – Un appartamento-laboratorio con giardino per ragazzi con disabilità realizzato per sperimentare percorsi di autonomia. É stato inaugurato il 30 marzo a Grassina, nel comune di Bagno a Ripoli vicino a Firenze. Costo totale dell’operazione 110 mila euro, 35 mila dei quali messi a disposizione dalla Regione. “Prosegue con questo intervento – ha detto l’assessore al welfare Salvatore Allocca che è intervenuto alla presentazione – l’impegno della Regione per garantire un numero sempre maggiore di spazi dove persone diversamente abili possono vivere autonomamente e condividere esperienze, per periodi più o meno lunghi. Il progetto si inserisce nelle sperimentazioni del percorso vita adulta indipendente. Non mi stancherò mai di ripetere – ha concluso Allocca – che nonostante il momento ed il pesante taglio statale delle risorse per il sociale, la Toscana farà di tutto per mantenere inalterato il livello dei servizi e permettere la moltiplicazione di esperienze fondamentali come quella inaugurata oggi”. L’appartamento-laboratorio, che è stato completamente ristrutturato, si trova a Grassina ed ha anche un piccolo giardino. É il risultato di un percorso dei Comuni della Società della Salute Firenze Sudest per offrire un’esistenza autonoma a persone diversamente abili. L’investimento è suddiviso tra Comune di Bagno a Ripoli (75 mila euro) e Regione (35 mila euro). L’appartamento è in grado di ospitare gruppi di 4-5 persone per volta per periodi variabili con la supervisione di uno o due operatori. Si va da un ospitalità diurna, nel pomeriggio, a una residenziale, da qualche giorno fino a un mese. L’obiettivo è permettere ai ragazzi di gestire autonomamente la propria vita (fare la spesa, preparare i pasti, dormire, ecc. Insomma tutte le normali attività giornaliere), condividere spazi in comune, sviluppare affiatamento e aumentare la capacità di vivere al di fuori della propria famiglia. La Sds Firenze Sudest gestisce già da qualche anno una struttura analoga a Figline Valdarno. Molto presto ne verrà inaugurata un’altra a Pontassieve.  
   
   
DA IERI ANCHE IN SARDEGNA IN VENDITA "PILLOLA DEI 5 GIORNI DOPO"  
 
Cagliari, 3 Aprile 2012 - Da ieri anche nelle farmacie della Sardegna è in commercio la cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo”, il nuovo dispositivo contraccettivo di emergenza che ha come principio attivo l’Ulipristal acetato. Si deve assumere quanto prima ed entro le 120 ore (5 giorni) successive a un rapporto sessuale non adeguatamente protetto. Per il suo acquisto (è un farmaco di classe C) occorre una ricetta medica non ripetibile. Inoltre, prima della prescrizione il medico è tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente attraverso l’esito negativo di un test a base di beta Hcg. Sulla novità farmacologica l’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, è in stretto contatto con il direttore dell’Agenzia italiana per il farmaco, Luca Pani, e prossimamente è previsto a Cagliari un incontro con i medici di medicina generale. L’urp dell’assessorato inoltre potrà rispondere nei prossimi giorni a quesiti o dubbi sull’utilizzo del nuovo farmaco. Questo contraccettivo di emergenza è stato approvato dall’European Medicines Agency (Ema) nel maggio 2009, mentre nel nostro Paese ha avuto il via libera lo scorso novembre. Finora è già autorizzato, oltre che nei 27 Paesi dell’Unione europea, negli Usa, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Serbia, Croazia, Bosnia, Djibouti, Gabon, Israele, Singapore, Sud Corea. È già attivo inoltre uno specifico Registro europeo per monitorare uso e l’efficacia del farmaco. Il meccanismo d’azione primario di Ulipristal, che avrebbe tra le sue qualità anche una migliore efficacia e tollerabilità rispetto ad altri contraccettivi di emergenza, consiste nell’inibire o ritardare l’ovulazione.  
   
   
FVG, SALUTE/SOCIALE: AL ´VIA´ IL PROGETTO "HELPS" PER L´INVECCHIAMENTO ATTIVO AL FVG OLTRE 500.000 EURO DA FONDI COMUNITARI  
 
 Trieste, 3 aprile 2012 – Oggi presso il teatrino Franco e Franca Basaglia a Trieste, si tiene il convegno di lancio del progetto strategico denominato "Helps-housing and Homecare for the Elderly and vulnerable people and Local Partnership Strategies in Central European Cities´´. All´iniziativa interverrà anche il presidente della Regione Renzo Tondo nella veste di assessore alla Salute. Il progetto, promosso dal programma di cooperazione transnazionale Central Europe, è coordinato dal Friuli Venezia Giulia in qualità di capofila, tramite la direzione regionale Salute, Integrazione sociosanitaria e Politiche sociali. Helps è costituito da un ampio partenariato di enti ed istituzioni provenienti da otto paesi europei e si propone di fornire risposte adeguate a sfide di portata transnazionale, come l´invecchiamento, la disabilità ed il rischio di esclusione sociale. L´obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di soluzioni abitative e di cura innovative per anziani e persone con disabilità residenti nelle aree urbane dell´Europa Centrale. A disposizione vi sono risorse comunitarie per 2.670.000 euro, di cui 514.000 a beneficio delle iniziative che saranno attuate in Friuli Venezia Giulia. L´evento rappresenta un´opportunità di confronto tra esponenti dell´Amministrazione regionale, di reti europee, del Programma Central Europe e dei partner di progetto con gli attori del territorio. E´ prevista una sessione di lavori in plenaria, in cui verranno presentate le iniziative intraprese per la qualità della vita di anziani e persone con disabilità a livello europeo e regionale. Successivamente, in due sessioni parallele di workshop, verranno affrontati il tema dei modelli di cura domiciliare in un´ottica di sviluppo di comunità ed il tema degli ambienti di vita e della loro accessibilità, con un focus particolare sull´innovazione tecnologica a supporto della vita indipendente.  
   
   
SANITA´: NASCE CARTA SERVIZI. DISTRIBUITA A FAMIGLIE ABRUZZESI  
 
 Pescara, 3 aprile 2012 - Nasce la prima carta dei servizi sanitari regionali e sarà distribuita a tutte le famiglie abruzzesi per la consultazione di numeri, liste d´attesa, indirizzi dei presidi sanitari. L´iniziativa, unica nel suo genere sul piano della metodica, è stata presentata questa mattina dal Commissario ad acta per la Sanità, dall´Assessore alla Prevenzione e dal Direttore dell´Agenzia sanitaria regionale. La carta dei servizi, un opuscolo di 120 pagine maneggevole, pratico e non ingombrante, intitolata "Informati", presenta un sommario fondamentale per districarsi e interrogare l´intera gamma dell´offerta sanitaria regionale, Asl per Asl. Il punto di vista della consultazione della Carta, come è stato spiegato dagli organizzatori dell´evento, è quello del cittadino che si pone domande su cosa fare, dove andare, chi chiamare nei momenti concitati della necessità. Il sommario, dunque, è diviso in sezioni, ciascuna delle quale legate alle maggiori problematicità che riguardano la vita sanitaria di donne, bambini e anziani e perfino degli stranieri, sempre più numerosi nelle nostre comunità. Non mancano i numeri di telefoni, nomi, indirizzi e localizzazioni geografiche dei vari presidi, informazioni sui ticket ed esenzioni, sui servizi di emergenza-urgenza, perfino notizie in ordine agli adempimenti sanitari delle imprese. Nella Carta trovano posto anche le prestazioni offerte dalle strutture accreditate. "La Carta dei servizi - ha spiegato il Commissario ad acta - rende in modo plastico l´esistenza di un´offerta sanitaria regionale, fotografata nella sua interezza, fuori dalle logiche localistiche e territoriali delle singole Asl o, peggio, dei singoli presidi. Una logica che anche oggi combattiamo, con questa iniziativa, offrendo un´informazione unitaria e coordinata, frutto dello sforzo di ciascuna Agenzia Asl, di cui si avvantaggeranno proprio i cittadini abruzzesi". Secondo il Commissario, attraverso la "puntuale circolazione delle informazioni passa anche la possibilità di contrastare la mobilità verso altre regioni, così come anche le liste di attesa: "Conoscendo l´esistenza di servizi sanitari disponibili vicino a noi ? ha spiegato il Commissario - si potrà decidere di provare a dar fiducia ai nostri ospedali, ai nostri operatori sanitari. Insomma, abbiamo voluto questa Carta, anche sopportandone i costi economici, credendo che questo opuscolo faciliterà la vita di tutti gli abruzzesi". E tuttavia il Presidente ha anche richiamato i cittadini al rispetto dei doveri. Come quello di "avvertire il reparto quando ci si trovasse nella condizione di non fare più una visita già programmata, perché una tale dimenticanza comporta costi per il sistema pubblico che altri cittadini pagheranno e perché si sottrae la possibilità di ridurre le liste di attesa". Per l´Assessore alla Prevenzione, la Carta dei servizi "indica una fase di rilancio della sanità abruzzese dopo quella della profonda ristrutturazione del debito sanitario. Quando siamo entrati in Regione abbiano trovato una situazione catastrofica, ora, guidati dall´efficace lavoro dal Commissario, e da una politica di rigore e di sacrifici, dopo vent´anni il bilancio è in pareggio, condizione prioritaria per poterci concentrare ora sulla qualità del nostro sistema sanitario".  
   
   
SANITÀ IN CALABRIA, I SINDACATI SODDISFATTI AL TERMINE DELL’INCONTRO CON IL PRESIDENTE SCOPELLITI ED IL D.G. ZOCCALI  
 
Catanzaro, 3 aprile 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ed il Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza Franco Zoccali hanno incontrato i sindacati a palazzo Campanella per chiarire nei dettagli gli sviluppi del decreto di riordino delle strutture sanitarie private. All’incontro con Delfino (Cgil), Serranò (Cisl), Grilletti (Ugl) e Ferraro (Fials) hanno inoltre preso parte il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Rosanna Squillacioti ed il Sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena. Scopelliti ha ribadito che non c’è alcuna volontà della Regione Calabria di penalizzare i livelli occupazionali e ledere i diritti salutari riconosciuti ai cittadini. Ad oggi, infatti, ha sottolineato il Presidente Scopelliti, per le strutture private la Regione ha riconosciuto lo stesso budget dello scorso anno. In particolare, al Policlinico Madonna della Consolazione, in atto sono 219 i posti letto accreditati per le varie specialità e per il 2012, sulla base della produzione del 2011, è stato confermato lo stesso budget. Bisogna in ogni caso precisare che il processo di riduzione dei posti letto discende dall’appropriatezza delle prestazioni. Pertanto, mantenendo lo stesso budget possono essere garantiti i livelli occupazionali, anche perché la Regione ha sottolineato che nella prossima attribuzione dei posti letto post acuzie saranno privilegiate quelle strutture private che percentualmente hanno avuto un abbattimento dei posti letto per acuti. Verrà inoltre data la possibilità, come previsto nel decreto di riconversione delle strutture private, di realizzare servizi alta specialità. Le organizzazioni sindacali Cgil Cisl Ugl e Fials al termine della riunione hanno preso atto con soddisfazione di quanto dichiarato dal Governatore Scopelliti e dal D.g. Zoccali in quanto le dichiarazioni rilasciate, alla presenza del Sindaco Demetrio Arena e del D.g. Dell’asp di Reggio Calabria Rosanna Squillacioti servono a tranquillizzare i lavoratori, sopratutto quelli del policlinico, per il mantenimento dei livelli occupazionali, e la cittadinanza in quanto non saranno intaccate le prestazioni dei servizi sanitari erogati complessivamente. Da parte dell’Asp reggina è stata manifestata la disponibilità ad accompagnare le strutture private nei processi di riconversione. La Regione, ha concluso il Presidente Scopelliti, si è detta pronta, così come avvenuto precedentemente, ad un incontro successivo con le parti sociali e la proprietà per ulteriori chiarimenti.  
   
   
A CREMA ESPERIENZA PILOTA CON 20 DEFIBRILLATORI  
 
Crema/Cr, 3 aprile 2012 - Parte da Crema l´esperienza pilota che potrebbe essere estesa a tutto il territorio lombardo e grazie alla quale la diffusione di defibrillatori in punti strategici della città costituisce un valido aiuto per chi è colpito da arresto cardiaco e attende i soccorsi del 118. L´esperienza Pilota - ´Progetto Crema Vita´ è stato illustrato all´Ospedale Maggiore di Crema alla presenza dell´assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani e del direttore generale dell´Azienda Regionale per l´Emergenza e Urgenza, Alberto Zoli. Lo hanno promosso l´Unità Operativa di Cardiologia, il Pronto Soccorso e la Rianimazione dell´Ospedale di Crema, il 118, la Croce Rossa (Comitato di Crema), l´Associazione di Volontariato ´Un cuore per amico´, il Panathlon International di Crema, in collaborazione con le sezioni locali di Rotary, Lions Club, Leo Club, Soroptimist, Consorzio Crema Ricerche e Fondazione Banca Popolare di Crema. Il progetto attua quanto previsto dalla delibera approvata dalla Giunta regionale della Lombardia in base alla quale si intende diffondere le tecniche di rianimazione cardiopolmonare e dei defibrillatori nei luoghi pubblici. Un Sistema Orizzontale - "Areu - ha sottolineato l´assessore Bresciani - ha saputo creare con la comunità locale un sistema orizzontale strutturato in rete e orientato a gestire funzioni: sono coinvolti ben dodici attori presenti sul territorio che lavorano in sinergia con la struttura di coordinamento". Per quanto concerne il futuro dell´Ospedale Maggiore di Crema, l´assessore regionale ha voluto rassicurare il territorio dicendo che "non è previsto nessun ridimensionamento della struttura ospedaliera: oggi si ragiona per reti di funzioni e il fabbisogno nasce dal basso, non da un mero calcolo finanziario". Nonostante il periodo di difficile situazione economica, l´assessore Bresciani ha posto in evidenza che "la Lombardia continua a crescere". Volontari Forza Determinante - "Anche questo progetto dei defibrillatori - ha aggiunto Bresciani - mi rende orgoglioso di rappresentare la Regione Lombardia nel mondo: se oggi, e da otto anni a questa parte, possiamo vantarci di avere un bilancio della sanità in perfetto pareggio è grazie non solo ai professionisti del settore ma anche a migliaia di volontari impegnati quotidianamente". 20 Defibrillatori In Punti Strategici - In particolare, il ´Progetto Crema Vita´ è consistito nella formazione specifica di un numero iniziale di 120 persone che, dopo cinque ore di corso, sono in grado di intervenire tempestivamente, avvalendosi dell´utilizzo di un defibrillatore, nei casi di arresto cardiaco. Attualmente sono 20 i defibrillatori semiautomatici posizionati su appositi totem collegati con la Centrale Operativa Areu e collocati in punti strategici fissi del comune di Crema. Sono previste ulteriori sei postazioni mobili assegnate ai Carabinieri, Questura, Polizia Locale e Vigili del Fuoco. La formazione del personale addetto, costituito da cittadini volontari, è avvenuta a cura dell´Ospedale Maggiore e degli istruttori del 118 della Croce Rossa di Crema. L´obiettivo dichiarato è di raggiungere i 25 defibrillatori e un totale di 500 persone formate, 20 per ciascun apparecchio. Cittadini Al Servizio Dei Cittadini - L´iniziativa fa riferimento ai progetti di Defibrillazione Precoce diffusi ai ´laici´ (Public Access Defbrillation, Pad) tramite i quali vengono diffusi Defibrillatori Semi Automatici (Dae) in luoghi pubblici o privati in cui comuni cittadini addestrati alle manovre di rianimazione cardio polmonare (Bls) possono iniziare il bls in un paziente colpito da arresto cardiaco e utilizzare il dae in attesa dell´arrivo del 118. L´efficacia di questi interventi si è rivelata utile in ambienti come gli aeroporti, i centri sportivi, i casinò o altri luoghi pubblici con Dae affidati ad altri mezzi di soccorso (ad esempio la Polizia). 5 Minuti Per Intervenire Su Arresto Cardiaco- L´arresto cardiaco improvviso con conseguente morte cardiaca è l´emergenza cardiovascolare di maggior impatto epidemiologico nei paesi industrializzati ed è responsabile del 60% dei decessi per cardiopatia ischemica. Si verifica prevalentemente in ambiente extraospedaliero. Nell´80% dei casi la morte cardiaca improvvisa è causata da una tachicardia ventricolare che insorge in maniera spesso imprevedibile: la fibrillazione può essere interrotta mediante shock elettrico (defibrillazione) la cui efficacia è strettamente correlata con il tempo di intervento che deve essere inferiore ai 7-8 minuti per evitare danni irreversibili al cervello. Se la defibrillazione avviene entro 5 minuti dall´arresto la percentuale di sopravvivenza è elevata (fino al 50%) con buon recupero funzionale, anche neurologico, a distanza.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ : CONTRASTARE DISCRIMINAZIONI PER PROBLEMI DI SALUTE  
 
 Trieste, 3 aprile 2012 - Per un Ente pubblico, come la Regione, è doveroso mettere in atto gli interventi necessari a consentire alle donne di non dover subire nei fatti una condizione di disparità, combattendo sia gli effetti che le cause di eventuali discriminazioni: cause che non necessariamente trovano origine in un tessuto socioculturale ma che sono spesso legate a problemi di salute, come avviene nel caso dell´endometriosi. Lo ha detto l´assessore regionale al lavoro, commercio, formazione e pari opportunità, Angela Brandi, intervenuta il 31 marzo a Trieste al convegno "Endometriosi: male silenzioso", promosso dall´omonima associazione di volontariato che opera in Friuli Venezia Giulia nell´ambito di un progetto supportato e finanziato dalla Regione per informare su una patologia che colpisce circa il 10 per cento delle donne in età fertile. Come ha ricordato la stessa Brandi, l´endometriosi (che consiste nella presenza anomala in altri organi del tessuto che riveste la parete interna dell´utero, cioè l´endometrio), se non riconosciuta al momento dei primi sintomi, rischia di cronicizzarsi, non solo mettendo in pericolo la fertilità femminile ma anche rischiando di produrre ripercussioni pesanti nel contesto quotidiano e quindi anche lavorativo. Perciò, al di là del pesante danno alla salute, si va ad associare anche la conseguenza di una penalizzazione sul piano professionale, con evidenti ripercussioni di tipo relazionale ed economico che rischiano di isolare queste donne in un doppio dramma: quello dell´impossibilità di divenire madri e quello di una compromissione della carriera lavorativa. Pertanto per Brandi informazione e sensibilizzazione sulla necessità di una diagnosi precoce rappresentano di per sé una risposta importante al problema. La conoscenza dei sintomi e la consapevolezza della malattia, infatti, consentono di affrontare una cura che può portare alla guarigione e quindi a quel mantenimento della qualità della vita che permetta di gestire con armonia i tempi della famiglia e del lavoro. Per queste ragioni l´assessore Brandi ha ringraziato l´Associazione endometriosi per aver organizzato l´odierno appuntamento e ha espresso il proprio plauso per la scelta di aprire il confronto anche alle esperienze maturate in questo campo in Austria, Slovenia e Croazia, in una logica di scambio di buone prassi sia in campo prettamente medico che a livello psicologico e sociale. Infine l´assessore Brandi ha invitato a porre la dovuta attenzione all´iniziativa dei consiglieri regionali Massimo Blasoni e Sergio Lupieri, che hanno avviato l´iter per una proposta di legge finalizzata all´istituzione di un osservatorio regionale sull´endometriosi, alla formazione specifica del personale sanitario e medico sulla malattia, all´esenzione dal pagamento dei ticket per esami, farmaci, visite specialistiche. Obiettivi importanti, perché l´approvazione finale di questa norma farebbe del Friuli Venezia Giulia la prima Regione in Italia ad essersi dotata di uno strumento legislativo all´avanguardia sull´endometriosi.  
   
   
PUGLIA: SISTEMA REACH PER LA PREVENZIONE IN SANITÀ  
 
 Bari, 3 aprile 2012- Dal 30 marzo la prevenzione in Puglia ha un nuovo alleato: si è insediato, infatti, il Comitato Regionale di Coordinamento per l’attuazione del Reach (Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) e della normativa in materia di classificazione, etichettatura ed imballaggio di sostanze e preparati pericolosi per la salute umana e l’ambiente. Il Reach è un regolamento europeo che impone lo studio, la registrazione e la valutazione dei rischi derivanti dall’utilizzo degli elementi chimici utilizzati in forma assoluta o in composti, sia nelle lavorazioni industriali che negli usi domestici e quotidiani. Molti degli oggetti che utilizziamo nelle nostre case, o del mobilio e dei suppellettili che scegliamo per arredarle, alcune sostanze che ingeriamo, possono nascondere insidie e pericoli per la nostra salute, possono causare infiammazioni, allergie o tumori, derivanti da alcuni agenti chimici utilizzati per la loro lavorazione che negli anni sono sfuggiti al controllo e alla valutazione delle autorità. In sostanza, viviamo in una giungla chimica in cui è assolutamente necessario acquisire tutti i dati possibili sulle sostanze chimiche che compongono gli oggetti con cui conviviamo quotidianamente. Si consideri che circa centomila agenti chimici già commercializzati e largamente in uso dal 1981, sono sprovvisti di un censimento e di una classificazione. L’obiettivo di questo Coordinamento è, di fatto, recuperare il tempo perduto e accelerare questo lavoro di classificazione e valutazione, per evitare che si ripetano in futuro casi simili a quello della diffusione e dell’utilizzo delle fibre di amianto. L’assessorato alle Politiche della Salute della Regione Puglia già dal 2010 ha costituito l’Autorità Competente in materia, presieduta dal dott. Fulvio Longo, che ha provveduto in questi due anni a designare gli ispettori delle Asl dedicati alla specifica attività di censimento e classificazione e ha provveduto, inoltre, alla formazione degli stessi, attraverso la collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari, dando l’avvio ad uno specifico Master di Ii livello. In seguito sono iniziate le prime attività di informazione alle imprese sulle sostanze chimiche nocive, e i controlli, ispirati comunque ad una logica preventiva e non repressiva. Oggi, considerata l’assoluta importanza della tematica, su indicazione dell’Assessore Ettore Attolini, si è deciso di potenziare l’Autorità Competente e di coinvolgere in questo lavoro di prevenzione e contrasto all’utilizzo di agenti chimici nocivi, anche gli Assessorati all’Ecologia e allo Sviluppo Economico, l’Arpa Puglia che si occupa di protezione ambientale.  
   
   
POLVERINI A INAUGURAZIONE CANTIERE OSPEDALE DEI CASTELLI  
 
Roma, 3 aprile 2012 - “Oggi partono concretamente i lavori per il Policlinico dei Castelli che quando siamo arrivati era stato bloccato dai ministeri vigilanti, perché ciò che era stato fatto fino a quel momento, non era in linea con il commissariamento della nostra regione. Noi abbiamo trasformato quella che appariva come penalizzazione del nostro territorio, in un esempio di virtù. Siamo riusciti a ribaltare la situazione. Per questa struttura serviranno 120 milioni, 65 dei quali già finanziati. Quindici milioni sono stati messi dalla giunta regionale, risorse che sarebbero andate perdute, tutto il resto sono investimenti privati”. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che il 30 marzo è intervenuta all´inaugurazione l’apertura del cantiere del nuovo Ospedale dei Castelli che sorgerà nel territorio di Ariccia al Km 11,5 della via Nettunense. Hanno partecipato alla cerimonia assessori regionali ai Lavori Pubblici e all´Ambiente, Luca Malcotti e Marco Mattei, il vicepresidente del consiglio regionale, Bruno Astorre, il direttore della Asl Rmh Alessandro Cipolla e i sindaci dei comuni del distretto. “Abbiamo trasformato –ha aggiunto Polverini- quella che appariva come penalizzazione del nostro territorio, in un esempio di virtù. Siamo riusciti a ribaltare la situazione”. Polverini ha, inoltre, incontrato le maestranze a cui ha fatto gli auguri di un buon lavoro. Nella mattinata, infine, la presidente della Regione Lazio ha effettuato un sopralluogo dell’area del cantiere della tangenziale dei Castelli. “Ho fatto una verifica del cantiere - ha dichiarato Polverini - per capire se c’erano le condizioni per partire con i lavori del primo lotto, confrontandomi con le ditte e da qui a due mesi si potrà dare inizio alla realizzazione del primo lotto”.  
   
   
TONDO, CULTURA DONAZIONE È VALORE DA DIFFONDERE  
 
Pordenone, 3 aprile 2012 - Un inno alla donazione: potremmo definire così l´incontro svoltosi il 31 marzo nel Palazzo della Provincia a Pordenone per iniziativa del Comitato "Friuli Tomorrow 2018" in collaborazione con Aido e altri organismi su "Trapianti e Fair Play", al quale è intervenuto il presidente della Regione, Renzo Tondo, presenti anche l´assessore regionale Elio De Anna e il consigliere regionale Franco Dal Mas. Introdotto dal coordinatore di Friuli Tomorrow 2018, Daniele Damele, l´incontro è stato finalizzato a far passare una volta di più il concetto di quanto sia importante in una società come la nostra la cultura della donazione, riguardi essa il sangue, il midollo o, caso estremo, gli organi. Portando la testimonianza personale della propria esperienza di donatore, il presidente Tondo ha affermato che "in un momento difficile per l´economia e per la carenza di valori, è importante che istituzioni e parti sociali si impegnino per far ripartire l´economia, mentre tocca alla società nel suo complesso rilanciare e far emergere quei valori che sembrano oscurati". "Può essere considerato curioso abbinare trapianti e fair play - ha continuato il presidente - ma se pensiamo che ´fair paly´ significa rispetto delle regole, rispetto delle persone, allora si capisce che questo valore ben si sposa con quello, grandissimo, della donazione: la loro affermazione significa costruire una società migliore per tutti". Il presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, ha posto l´accento sull´apporto che il mondo del volontariato, in questo caso l´Aido, offre alle istituzioni, affiancando e talora migliorando i servizi pubblici. Il presidente nazionale dell´Aido, Vincenzo Passarelli, ha quindi illustrato l´attività dell´associazione, attiva da quasi 40 anni e che "prima si è impegnata per far passare una legge sui trapianti; ora per sensibilizzare la popolazione alla cultura della donazione, operando soprattutto nelle scuole, e per far sì che i cittadini possano esprimere la loro volontà in merito". "Purtroppo - ha anche affermato - ci troviamo a operare con realtà molto diverse tra loro: accanto a Regioni virtuose come il Friuli Venezia Giulia che conta su oltre 35 donazioni ogni milione di abitanti e su un sistema organizzativo e sanitario di eccellenza, ce ne sono altre che non hanno ancora neppure recepito la legge quadro nazionale del 1999".  
   
   
PUGLIA: ESENZIONI TICKET: VERIFICA CERTIFICATI PER MOTIVI DI REDDITO  
 
Bari, 3 aprile 2012 – La regione Puglia informa i cittadini che nuove disposizioni normative nazionali impongono la verifica annuale del permanere delle condizioni reddituali per continuare ad usufruire del diritto all’esenzione dal pagamento del ticket per l’acquisto di farmaci e per visite ed esami specialistici. Per questa ragione, alcuni certificati di esenzione per motivi di reddito non saranno più validi, a partire dal 31 marzo 2012. I certificati con validità successiva al 31 marzo 2012 non richiedono alcuna sostituzione né di alcuna verifica nell’anno in corso. I cittadini che recatisi dal proprio medico di fiducia per una prescrizione, dovessero risultare non più titolari di esenzione, se consapevoli della propria immutata condizione economica, devono recarsi presso gli uffici preposti delle Asl, dove sarà possibile autocertificare la propria condizione economica e reddituale che sarà sottoposta a successiva verifica. Vogliamo tuttavia specificare che non vi è alcuna scadenza per il rilascio del certificato di esenzione, per cui è inutile recarsi con urgenza alla propria Asl. E’ opportuno rivolgersi prima al proprio medico di base e verificare di essere presente negli elenchi. Non è necessario richiedere nuovi certificati per le esenzioni per motivi diversi dal reddito (patologia, invalidità, ecc.), che continuano ad avere la loro validità. Per ulteriori informazioni potete: chiamare il Call Center Informativo Sanitario al numero verde 800.955.155; visitare il Portale Regionale della Salute www.Sanita.puglia.it; rivolgervi agli Uffici Relazioni con il Pubblico delle Asl.  
   
   
LOTTA CONTRO I TUMORI NELLE DONNE: OGGI DIBATTITO IN CAMPIDOGLIO  
 
Roma, 3 aprile 2012 - Oggi in Campidoglio, Sala della Protomoteca, dalle h.09.00 alle h.17.30 si terrà il Convegno “I nemici della donna del terzo millennio: cuore, ossa, tumori e il mondo del lavoro”, organizzato dalla Commissione Politiche Sanitarie di Roma Capitale, presieduta da Ferdinando Aiuti, con l’Ifo (Istituti Fisioterapici Ospedalieri) ed il San Filippo Neri. Il Convegno, che ha avuto l’adesione del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Consulta Femminile della Regione Lazio e dell’Airo, avrà inizio con i saluti del ministro della Giustizia, Paola Severino, e del vicesindaco di Roma Capitale, Sveva Belviso. Le sessioni che si susseguiranno, toccheranno i problemi che affliggono le donne del terzo millennio nel campo della salute, dalla neoplasia della mammella al tumore del polmone, dalle problematiche cardiache a quelle ossee, fino ad arrivare ad illustrare il quadro normativo sulla tutela della lavoratrice in presenza di problemi di salute ed il suo re-inserimento nel mondo del lavoro. Saranno presenti e porteranno il loro apporto tra gli altri: il Prof. Fernando Aiuti, il Prof. Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’Istituto Regina Elena, la Dott.ssa Alessandra Fabi, la Dott.ssa Maria Alessandra Mirri.  
   
   
ESEDRA DI VILLA MANIN "ATELIER" PER I GIOVANI ARTISTI  
 
Villa Manin, 3 aprile 2012 - Un atelier dove dare spazio ai giovani emergenti affinché espongano le loro opere e valorizzi la pittura di artisti locali e nazionali, al difuori delle gallerie. Così l´assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna, ha definito il 30 marzo l´esedra di Villa Manin in occasione della inaugurazione delle tre mostre dedicate a Roberto Raschiotto, Matteo Bergamasco e William Zanghi. Nella cornice esterna della dimora dogale, fino al 20 maggio verranno esposte su due piani le opere dello scultore pordenonese e i quadri dei due giovani artisti milanese e italoamericano. "Va apprezzata - ha detto De Anna prima del taglio del nastro - la sfida che Villa Manin, attraverso il commissario Enzo Cainero, ha compiuto e tutt´ora sta portando avanti, dedicando spazio agli artisti viventi. È infatti assai difficile compiere una scelta nel vasto panorama di pittori e scultori ancora in vita e concedere loro senza discriminazioni le strutture per le personali. Villa Manin sotto questo profilo diventa un punto centrale per l´arte non solo del Friuli Venezia Giulia ma anche del resto d´Italia e delle nazioni a noi confinanti, ma al tempo stesso anche dispensatrice di cultura poiché restituisce al territorio la possibilità di fruire di queste grandi occasioni espositive. Tutto questo è possibile grazie anche al sostegno dei privati che - come in questo caso - credono e scommettono sull´arte emergente di Bergamasco e Zanghi oppure su quella di personaggi del luogo come Raschiotto di Fiume Veneto. L´arte - ha concluso De Anna - va vista come un´opportunità di investimento, che consente la crescita della società, ma anche generi movimento turistico ed economico nel nostro territorio". Da parte sua il commissario straordinario Enzo Cainero ha ricordato come Bergamasco sia una grande promessa dell´arte italiana, poiché - nonostante la sua giovane età - ha già vinto il premio Cairo della rivista Arte. Quindi ha rivolto parole di apprezzamento nei confronti dell´italoamericano William Mark Zanghi, per la sua forma di arte e pittura che stupisce per i colori e per gli smalti utilizzati sulle tele. Infine di Roberto Raschiotto il commissario ha voluto sottolineare la sinuosità e la linearità delle figure femminili che contrastano con la potenza ma al tempo stesso leggiadria degli animali quali i tori e i cavalli.  
   
   
E’ A PORTO SAN GIORGIO (FERMO) LA TAPPA ITALIANA 2012 DI EUART SEDICI ARTISTI, QUATTRO POETI E DUE MUSICISTI PER UN VERNISSAGE D’ATMOSFERA SOGNANTE DI “LA LUNA, LE STELLE E LA NEVE”  
 
 Porto San Giorgio (Fermo), 3 Aprile 2012- Oggi apre allo Studio Oltremare di Porto San Giorgio, nelle Marche in provincia di Fermo, la tappa italiana di Euart 2012. Al quinto anno di attività, Euart rappresenta oggi la più versatile e rinomata piattaforma espositiva itinerante per artisti italiani e europei negli Usa e nel resto del mondo. Ogni anno almeno una delle tappe viene effettuata in Italia. Il 2012 ospita Euart Italia a Porto San Giorgio, dove si raduneranno sedici fra gli oltre cento artisti che hanno esposto con Euart negli ultimi anni. La Luna, le Stelle e la Neve è il tema attorno a cui verterà l’esposizione: l’arte contemporanea rappresentata nella forma pittorica di tecniche miste, nella forma poetica dei versi raccolti, nella musicalità di due giovani talenti e nella lucentezza soffusa di alcuni magnifici bodylight. La collezione dello Studio Oltremare rappresenta il sunto dei cinque anni di Euart ma anche un ‘sampling’ di ciò che a maggio sarà di nuovo a New York, prima, e Washington poi, per i prossimi appuntamenti fieristici internazionali. Carla Abbondi, Alfredo Avagliano, Milly Corica, Nicla Ferrari, Ignazio Fresu, Gustavo Maestre, Bob Money, Franco Olivetti, Giuliano Pecelli, Aria Perfetti, Giulio Perfetti, Laura Pozzar, Antonella Sassanelli, Liliana Scocco, Annalisa Silingardi, Vito Trapani per l’arte figurativa. Le liriche saranno di Marzia Carocci, Anna Maria Rita Dàina, Loretta Emiri e Marta Migliosi. La musica interpretata da Giada Squarcia e Alessandro Oro. Euart offrirà una testimonianza importante di quanto la forza artistica sia uno dei baluardi portanti del Made in Italy nel mondo. Ad attendere il pubblico e la stampa saranno presenti molti degli artisti protagonisti che arriveranno da svariate zone d’Italia. Il Vernissage aprirà alle 18.30 e la mostra proseguirà fino al 21 aprile con apertura quotidiana dalle ore 18 alle 20. Il sabato e i festivi gli orari saranno estesi anche al mattino dalle 11 alle 13.  
   
   
SPORT: TORNEO ROCCO ECCELLENZA DEL FVG  
 
Gradisca d´Isonzo, 3 aprile 2012 - "Una grande festa dello sport giovanile, ma anche un´occasione per rafforzare il ruolo e la vocazione internazionale del Friuli Venezia Giulia". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione Roberto Molinaro che ieri sera al Teatro Comunale di Gradisca d´Isonzo ha partecipato, a nome della Regione, alla cerimonia ufficiale di presentazione del Torneo di calcio giovanile intitolato a Nereo Rocco, in programma su una quarantina di campi del Friuli Venezia Giulia, ma anche di Austria e Slovenia, dal 24 aprile al primo maggio. L´edizione numero 27 del Trofeo Nereo Rocco per squadre di club under 17, a cui si affianca la nona edizione del Trofeo delle Nazioni per formazioni nazionali under 16, coincide con il centenario della nascita del popolare "paròn", il grande allenatore di calcio a cui la sua città, Trieste, dedica quest´anno una mostra. Oggi a Gradisca, a presentare l´evento, c´erano anche i figli di Rocco, Bruno Tito. "Siamo una piccola regione - ha detto Molinaro - ma con una forte dimensione e vocazione internazionale, tesa al superamento dei confini, a costruire nel mondo della globalizzazione una nuova comunità di relazioni. In questo lo sport ci può aiutare, e in particolare proprio un torneo come quello di Gradisca, che vede la presenza di centinaia di giovani da tutto il mondo e si gioca anche in Austria e in Slovenia". Molinaro, anche a nome dell´assessore allo Sport Elio De Anna, ha ricordato il sostegno che la Regione da sempre ha voluto riservare alla manifestazione intitolata a Nereo Rocco, senza dimenticare l´impegno organizzativo che deve essere riconosciuto a tutta la comunità gradiscana. "Una festa dello sport - ha aggiunto - che è anche un premio per tutti i praticanti e i dirigenti impegnati tutto l´anno sui campi di calcio del Friuli Venezia Giulia". A sottolineare l´importanza assunta ormai dal Trofeo Rocco ha partecipato oggi alla cerimonia ufficiale, che è stata presentata dal giornalista Bruno Pizzul, il presidente nazionale della Federazione Italiana Gioco Calcio (Figc) Giancarlo Abete, assieme a quello regionale Renzo Burelli. Erano presenti fra gli altri il sindaco di Gradisca Franco Tommasini, il presidente della Provincia Enrico Gherghetta, il vicepresidente regionale del Coni Giuliano Gemo con quello provinciale Giorgio Brandolin, il consigliere regionale Franco Brussa, il presidente del comitato organizzatore della Asd Torneo Città di Gradica Franco Bonanno. Il merito del successo del Torneo Città di Gradisca - come è stato sottolineato nel corso della serata - va alle capacità degli organizzatori ma anche allo spirito di coesione e di collaborazione che si è creato, attorno a questo evento, con la Regione in prima fila (direzioni Sport e Turismo), con gli Enti locali e con gli Enti sportivi, il Coni e la Figc, e infine con la Fondazione Carigo e con una serie di sponsor privati. Saranno 16 le squadre di club che si contenderanno il Trofeo Nereo Rocco, mentre altre 6 compagini nazionali parteciperanno al Trofeo delle Nazioni, che prevede due gironi eliminatori da disputarsi ciascuno interamente in Austria e Slovenia. Sono attesi a Gradisca almeno 800 tra atleti, tecnici e accompagnatori, a cui si aggiungeranno altre centinaia tra spettatori e giornalisti.