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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 10 Aprile 2012 |
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L´UNIONE EUROPEA VERSO UNA DEMOCRAZIA PIÙ PARTECIPATIVA: AL VIA L´INIZIATIVA DEI CITTADINI |
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Bruxelles, 10 aprile 2012 - Il 1° aprile 2012, è entrato in vigore il regolamento sull´iniziativa dei cittadini europei prevista dall´articolo 11 del trattato di Lisbona . Il regolamento prevede che un milione di cittadini europei possa invitare la Commissione europea a proporre atti legislativi in uno dei settori di sua competenza per affrontare una problematica da essi precedentemente individuata. Il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič, Commissario per le Relazioni interistituzionali e per l´amministrazione, in occasione dell´introduzione di questo nuovo strumento ha dichiarato: "Dopo tanto lavoro e una lunga attesa gli europei potranno finalmente promuovere iniziative chiedendone la registrazione sul sito Internet della Commissione. Me ne compiaccio e attendo con impazienza le loro proposte. È una svolta senza precedenti della democrazia partecipativa nonché uno strumento formidabile che i cittadini potranno utilizzare per stabilire un programma di lavoro e che spero favorirà lo sviluppo di un vero e proprio "demos" europeo, facendo incontrare cittadini di paesi diversi per discutere su questioni considerate importanti da tutti." Il comitato dei cittadini che presenterà la proposta (registrandola su un apposito sito web predisposto dalla Commissione europea e denominato "Registro") deve essere composto da almeno 7 persone residenti in 7 Stati membri differenti. Una volta registrata l´Ice (Iniziativa dei cittadini europei), il comitato dispone di 12 mesi per raccogliere dichiarazioni di sostegno (firme in formato sia cartaceo che elettronico) da almeno sette Stati membri. Tutti coloro che sono in età di voto per le elezioni europee (18 anni in tutti gli Stati membri e 16 anni in Austria) possono sostenere un´iniziativa. La Commissione ha poi tre mesi a disposizione per esaminare l´iniziativa e decidere come procedere, dopo aver incontrato anche gli organizzatori, che possono presentare l´iniziativa durante un´audizione pubblica del Parlamento europeo. Infine, la Commissione europea adotta una comunicazione nella quale illustra le sue conclusioni e le eventuali misure che intende intraprendere. |
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UE: VERSO UN NUOVO QUADRO GIURIDICO PER I MERCATI FINANZIARI: IL DIBATTITO VA AVANTI AL CESE |
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Bruxelles, 10 aprile 2012 - I recenti sviluppi della situazione finanziaria in Europa sono ormai priorità all´ordine del giorno degli Stati membri e delle istituzioni europee - tra cui il Comitato economico e sociale europeo (Cese). Le sessioni plenarie in febbraio e marzo ha dato la possibilità ai rappresentanti della società civile per discutere l´impatto economico e sociale della crisi attuale con, tra gli altri, il presidente della Commissione José Manuel Barroso, Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e il commissario europeo Joaquín Almunia. Quattro importanti pareri in materia di tassa sulle transazioni finanziarie (Ftt) e la regolazione dei mercati finanziari sono stati adottati, anche se non senza un certo grado di polemiche, durante la sessione plenaria di marzo. I membri del Cese successo concordato una posizione comune, dopo un proficuo dibattito. In seguito al rinvio da parte del Consiglio sulla direttiva relativa a un sistema comune di tassa sulle transazioni finanziarie, il Cese ( relatore Stefano Palmieri , Gruppo Ii-it ) ha accolto con favore la proposta di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie, in linea con il Parlamento europeo, e ha ribadito la posizione adottata in due pareri precedenti. L´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie offre la possibilità di rendere l´Ue un pioniere nella formazione di un sistema finanziario che dia priorità agli investimenti finanziari a medio e lungo termine, con conseguente meno speculazione e più investimenti a lungo termine e con un impatto positivo sull´economia reale economia. Alcuni rappresentanti del gruppo dei datori di lavoro erano preoccupati che il Ttf potrebbe portare al settore finanziario muove altrove, che colpiscono soprattutto gli Stati membri che si specializzano nel settore dei servizi finanziari. La soluzione potrebbe essere il principio di territorialità, per cui viene applicato fiscale allo stesso modo di una tassa di bollo le transazioni in tutti gli strumenti finanziari emessi da entità giuridiche registrate nell´Ue, con una penalità per il mancato rispetto di essere l´inapplicabilità dei contratti di acquisto o di vendita . Un altro argomento a favore della Ftt è un contributo equo e considerevole del settore finanziario alle finanze pubbliche, nello stesso modo di qualsiasi altro settore economico. Il Cese ha adottato un parere ( relatore Gérard Dantin , Gruppo Ii-fr ), in questa sessione plenaria, che specificamente chiesto l´Ftt e Iva da riconoscere come parte delle risorse proprie dell´Unione europea, riducendo in tal modo il contributo Rnl da parte degli Stati membri. Il Comitato ritiene inoltre che un aumento del bilancio dell´Ue è necessario per affrontare le nuove sfide che richiedono una risposta comune e si rammarica che i benefici offerti dalla Ue nei settori della pace, libertà, prosperità, crescita e la sicurezza sono spesso sottovalutate. Regolamentazione dei mercati finanziari, uno dei temi principali del dibattito sulla crisi attuale, è anche un elemento chiave del lavoro del Comitato consultivo. È un dato di fatto, in primo luogo il Consiglio e il Parlamento europeo ha consultato il Comitato sulla manipolazione del mercato e le agenzie di rating del credito Per quanto riguarda la proposta legislativa della Commissione per una direttiva che introduce sanzioni penali per abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato è interessato, il Comitato in linea di principio d´accordo con essa ( relatore Arno Metzler , Gruppo Iii-de ). L´intenzione della Commissione è quello di aggiornare l´attuale direttiva sugli abusi di mercato e di assicurare l´armonizzazione, tenendo conto delle mutate condizioni di mercato. La proposta sarebbe quindi estendere la portata delle norme europee al commercio strumento finanziario sulle nuove piattaforme e over the counter, mentre il rafforzamento dei poteri dei regolatori per indagare e punire gli abusi. Il Comitato esprime parere anche una serie di preoccupazioni, in particolare, la formulazione vaga di molti reati che si traduca in incertezza giuridica e l´onere più pesante burocratici che essa comporterebbe l´esigenza di alcuni sistemi di controllo, in particolare per gli enti creditizi più piccoli. Le agenzie di rating del credito svolgono un ruolo fondamentale nei mercati finanziari, che influenzano fortemente le decisioni di investimento. È per questo che il loro conflitto di trasparenza, l´indipendenza e di interessi deve essere garantita ( relatore Viliam Páleník , Gruppo Iii-sk ). Il Comitato ritiene che il quadro normativo proposto deve essere il più globale possibile, quindi i negoziati devono essere condotte a livello G20 per garantire la coerenza in tutto il mondo. Un altro problema di fondo riguarda la credibilità dei rating forniti dalle agenzie, la maggior parte dei quali sono basati negli Stati Uniti, risultando in varie parti interessate che chiedono un´agenzia di rating europea. Inoltre, l´indipendenza di questi voti è in gioco, a causa della "issuer pays" modello, soprattutto quando si tratta di valutazioni richieste e valutazioni di campagna. Anche se il Cese si compiace della proposta di regolamento della Commissione, le proposte più specifiche in materia di regolamentazione sono necessari, e ulteriori misure per garantire l´integrità, principi di buon governo e l´inclusione della società civile Per consultare i pareri, fare clic su: http://www.Eesc.europa.eu/?i=portal.en.eco-opinions |
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EURONEST PROGRESSO RECORD NONOSTANTE LE TENSIONI SUL NAGORNO KARABAKH |
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Bruxelles, 10 aprile 2012 - Energia e sicurezza, un ruolo più forte per la democrazia parlamentare e della società civile, nonché l´assistenza riforma economica ai vicini orientali dell´Ue sono stati i temi principali della riunione Euronest seconda concluso lo scorso Mercoledì a Baku, Azerbaijan. Le risoluzioni sono state adottate su tutte queste questioni così come uno di chiamata per l´assistenza sanitaria adeguata per Yulia Tymoshenko. Il Nagorno Karabakh è stato ovviamente l´elefante nella stanza, dimostrando di essere, "uno dei maggior problemi di demarcazione in questa assemblea parlamentare", come ammesso dal Co-presidente Mep Kristian Vigenin (S & D, Bg). "Questa sessione è stata la prova che siamo stati trarre insegnamenti dalla nostra esperienza ed era un segno di sforzo comune di tutti i partner per rendere la sessione di un successo", ha detto il co-presidente di Euronest e Ucraina l´ex ministro degli Esteri e Mp Boris Tarasyuk. Mr Vigenin lodato la capacità di Armenia e Azerbaigian a sedersi allo stesso tavolo, nonostante le loro difficoltà. "Quello che abbiamo visto in questa sessione è un approccio molto europeo, e sono fiero di esserlo", ha detto. La questione del Nagorno Karabakh - Pur esprimendo speranza che il conflitto "non durano per sempre", il sig Vigenin Euronest ha sottolineato che non era il "format" lo scopo di risolvere i conflitti bilaterali, e mettendo la questione all´ordine del giorno solo dividere i membri. "Possiamo solo cercare di fornire più fiducia, comprensione, canali di dialogo", ha detto Vigenin. Mr Tarasyuk ha sottolineato che anche se ha capito e rispettato i sentimenti di Azerbaijan, che ospita la sessione, un gruppo multilaterale non poteva permettersi di concentrarsi su questioni che non sono altrettanto importanti per tutte le parti. Egli ha detto che anche altri paesi hanno avuto problemi si potrebbe insistere per portare, come i Transnistria per la Moldova e l´Abkhazia e l´Ossezia del Sud per la Georgia. "Purtroppo l´Unione Sovietica ci ha lasciato questa eredità molto triste ed i problemi del quartiere orientale sono le conseguenze dirette di questo", ha aggiunto Tarasyuk. Gli accordi raggiunti - Il Euronest interparlamentare ha adottato cinque risoluzioni dove gli eurodeputati e deputati dei partner orientale: 1. Mettere in guardia circa le minacce comuni alla sicurezza energetica . L´aspetto ambientale dovrebbe svolgere un ruolo più importante nella produzione energetica dell´Europa orientale, e le minacce agli impianti di generazione di energia (centrali nucleari, dighe, piattaforme petrolifere, oleodotti e terminali, raffinerie e impianti chimici) nei paesi partner devono essere considerati anche contro gli interessi dell´Ue; 2. Chiamata a rafforzare il ruolo e la posizione dei parlamenti di resistere alle sfide future con maggiore incisività alla democrazia. La risoluzione prende atto in particolare che la prossime elezioni parlamentari e presidenziali nei paesi partner devono essere libere, eque, democratiche e condotto secondo gli standard dell´Osce. Esorta gli Stati membri e le parti dell´Europa dell´Est per garantire il diritto fondamentale dei cittadini all´informazione, nel rispetto del principio di indipendenza dei media e deplora il fatto che molti giornalisti sono stati sottoposti ad atti di intimidazione e molestie a causa del loro lavoro. La migliore promozione di un internet liberamente accessibile è stato inoltre accolto con favore; 3. Richiedono un maggiore sostegno economico per il ravvicinamento dei partner orientali . Le riforme strutturali economiche e pubblica amministrazione che i paesi partner orientali devono essere sottoposti a concludere globali e approfondite accordi di libero scambio (Dcfta) con l´Ue dovrebbero essere "doloroso" nel breve termine, in quanto richiedono cambiamenti sostanziali sia nella giuridico ed economico culture. La risoluzione invita l´Ue a fornire assistenza finanziaria e tecnica per l´attuazione di tali riforme. 4. Sollecitare il rafforzamento della società civile . Come in molti paesi del partenariato orientale dei diritti e delle libertà della società civile sono limitati, in particolare i diritti di associazione e di assemblea, la risoluzione sottolinea l´importanza della libertà di parola e di accesso ai media, così come evitare la diffusione di disinformazione e di odio tra i gruppi. 5. Una risoluzione urgente chiedendo dell´Ucraina ex primo ministro Yulia Tymoshenko da fornire un´assistenza sanitaria adeguata. E dopo? All´assemblea parlamentare Euronest si riunirà per la sua terza sessione ordinaria a Bruxelles, il 28-29 maggio 2013. Una delle relazioni più importanti che devono essere adottate in prossima sessione è prevista per quella sulle sfide alla sicurezza nella regione. |
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CONVEGNO EUROPEO PER LO SVILUPPO DEL MICROCREDITO E DELL´IMPRESA LEGALE - PALERMO, 12 E 13 APRILE
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Palermo, 11 aprile 2012 - La Provincia Regionale di Palermo, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e l’Ente Nazionale per il Microcredito, ha organizzato a Palermo il 12 e il 13 aprile prossimi il Convegno europeo per lo Sviluppo del Microcredito e dell´Impresa legale. L´iniziativa ha l’obiettivo di promuovere la cultura del microcredito e di migliorare la conoscenza dei relativi programmi e strumenti europei e le più importanti realtà legislative e organizzative esistenti a livello nazionale e locale. Il Convegno sarà articolato in due distinte giornate: Giovedì 12 aprile, con inizio alle ore 14,30 e termine alle ore 18,30, avrà luogo una sessione tecnica all’interno della quale sarà previsto un Workshop sul tema: “Il downscaling delle banche in microfinanza. Come soddisfare i bisogni finanziari di giovani, migranti e imprenditoria femminile” a cura di European Microfinance Network. Venerdì 13 aprile, dalle 9,00 alle 13,30, avrà luogo una sessione plenaria con la partecipazione del Presidente della Provincia Regionale di Palermo ing. Giovanni Avanti del Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, del Presidente dell´Ente Nazionale per il Microcredito on. Mario Baccini e del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti; parteciperanno anche Rappresentanti della Regione Siciliana e di altre Istituzioni, Enti ed Associazioni e rappresentanti del mondo dell’imprenditoria e del microcredito sia a livello europeo che nazionale. Tutti gli interessati potranno fare richiesta di partecipazione sia ad una delle due sessioni che ad entrambe; comunque fino ad esaurimento dei posti disponibili; compilando un’apposita scheda di adesione pubblicata sul sito ufficiale della Provincia Regionale di Palermo all’indirizzo: www.Provincia.palermo.it. Si precisa che per ogni eventuale chiarimento o informazione in merito, si può contattare la Segreteria Organizzativa del Convegno dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 15,00 ed il giovedì fino alle 18,00, ai seguenti numeri: tel.: 091/6628151 - 91/6628193 – 091/6628346 fax: 091/6628166 e.Mail: attivitaproduttive@provincia.Palermo.it |
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STATUTO IMPRESE: MONTI NOMINA TRIPOLI GARANTE PER LE PMI RECEPITA LA FIGURA COMUNITARIA DELLO “SME ENVOY” |
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Roma, 10 aprile 2012. Su proposta del Ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, il Presidente del Consiglio il 5 aprile ha nominato Giuseppe Tripoli (Capo Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione del Mise) “Garante per le micro piccole e medie imprese”. Il “Garante Pmi” è previsto dallo Statuto delle imprese, legge approvata all’unanimità dal Parlamento lo scorso ottobre, che ha rafforzato le norme di tutela e valorizzazione per le piccole e medie aziende. La nomina del Garante recepisce nell’ordinamento italiano la figura comunitaria dello “Sme Envoy”, prevedendone competenze e poteri specifici. Il Garante vigila sui processi di semplificazione, analizzando in via preventiva la regolamentazione sulle micro piccole e medie imprese, monitorando le leggi regionali e segnalando al Parlamento e al Governo le iniziative che possono determinare oneri rilevanti per le imprese. Elabora e formula proposte, da sottoporre al Governo, per favorire lo sviluppo delle Pmi, coordinando la rete dei Mister Pmi nominati dalle Regioni. Annualmente trasmette al Presidente del Consiglio una relazione sull’attività svolta, con una analisi e valutazione dell’impatto delle politiche pubbliche sulle imprese minori individuando le misure da attuare per favorirne la competitività. Nelle prossime settimane, come prevede la legge, verrà istituito presso il “Garante” il “tavolo permanente delle associazioni di rappresentanza delle Pmi”, con compiti di consultazione e confronto sulle politiche per le Pmi. E’ la prima volta che nel sistema pubblico italiano viene previsto un organismo specificatamente dedicato a raccogliere e tutelare le esigenze delle Pmi anche in sede europea. |
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LEGGE CRESCITA, FORMIGONI: OSTRUZIONISMO BATTUTO RIFORME PER MERCATO DEL LAVORO, SCUOLA, PATRIMONIO PUBBLICO MAGGIORANZA FORTE,ASSURDO PARLARE DI RETROMARCE O ARIA FRITTA |
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Milano, 10 aprile 2012 - Regione Lombardia dispone di una legge per incentivare la crescita e lo sviluppo. L´ha approvata, il 4 aprile, il Consiglio regionale a larga maggioranza (43 voti a favore, 24 contrari, 1 astenuto), accogliendo in sostanza il progetto varato dalla Giunta Formigoni, in particolare per quanto riguarda punti qualificanti come l´introduzione di strumenti di maggior dinamismo e flessibilità del mercato del lavoro, la possibilità di assunzioni dirette di insegnanti, nuove forme di valorizzazione del patrimonio degli enti pubblici. Bene Per L´economia E Le Famiglie - "Il Consiglio regionale - ha commentato il presidente della Regione Roberto Formigoni - ha fatto passare, nonostante l´ostruzionismo dell´opposizione, una legge molto importante, destinata a favorire la crescita economica e lo sviluppo". "Tutti i capisaldi di questa legge - ha sottolineato ancora Formigoni - sono stati approvati. Chi parla di marcia indietro non sa di che cosa parla, ma d´altra parte la Pravda (quotidiano romano che si vende anche a Milano) per definizione scrive sempre la verità del padrone. Non c´è stato nessun passo indietro, ma c´è stato un approfondimento innovativo. Mi ha fatto specie l´opposizione quando ha parlato di aria fritta: ma allora hanno fatto ostruzionismo contro l´aria fritta? Francamente mi sembra di vedere un´opposizione in forte stato confusionale, un Pd a rimorchio dell´Idv, mentre abbiamo una maggioranza forte e coesa, che sa prendere provvedimenti a favore della gente". Mercato Del Lavoro E Contrattazione Di Secondo Livello - La legge agevola la contrattazione collettiva di secondo livello. Nel pieno rispetto dell´autonomia delle parti sociali, la Regione si dispone a promuovere intese a livello regionale tra sindacati e imprese, per introdurre, sempre a livello volontario, nuove iniziative riguardo l´accesso al mondo del lavoro, il welfare aziendale, l´organizzazione del lavoro e le politiche di ricollocazione. Gli articoli di legge mirano inoltre a promuove i tirocini presso i datori di lavoro pubblici e privati, a valorizzare con l´apprendistato il sistema regionale dell´alternanza scuola-lavoro. Autonomia Scolastica E Concorsi Di Istituto - La legge punta a dare maggior libertà agli istituti, consentendo alle scuole statali, a livello sperimentale, di reclutare il personale docente con un concorso d´istituto, i cui criteri saranno stabiliti dalla Giunta regionale in accordo con il Governo nazionale. Valorizzazione Del Patrimonio Pubblico - Lo scopo è rendere più efficiente la gestione degli immobili pubblici e permettere il reperimento delle risorse pubbliche per nuovi investimenti. Tutto ciò passa attraverso una semplificazione delle procedure, salvaguardando il ruolo degli Enti locali. Si potrà pertanto dar vita a programmi di valorizzazione del patrimonio pubblico anche attraverso l´utilizzo o la costituzione di società o fondi immobiliari, sempre d´intesa con il territorio e i vari soggetti interessati. Altre Misure - Altre misure riguardano la semplificazione, l´informatizzazione, lo sviluppo della banda ultra larga, il risanamento ambientale connesso alla green economy. L´intero pacchetto di norme non prevede alcun tipo di onere né di tasse per i cittadini e per le imprese. Legge Crescita, I Principali Contenuti / Scheda L´articolato della legge sulla crescita della Lombardia, approvato oggi dal Consiglio regionale, è suddiviso in 5 grandi capitoli: capitale umano, sviluppo del territorio, ambiente, governo del sottosuolo e banda ultralarga, semplificazione e competitività. Ecco una sintesi. 1 - Capitale Umano Mercato Del Lavoro - Si agevola la contrattazione collettiva di secondo livello. Nel pieno rispetto dell´autonomia delle parti sociali, la regione si dispone a promuovere intese a livello regionale tra sindacati e imprese per introdurre, sempre a livello volontario, nuove iniziative riguardo l´accesso al mondo del lavoro, il welfare aziendale, l´organizzazione del lavoro e le politiche di ricollocazione. Gli articoli di legge mirano inoltre a promuove i tirocini presso i datori di lavoro pubblici e privati, a valorizzare con l´apprendistato il sistema regionale dell´alternanza scuola-lavoro attraverso un più organico raccordo tra le istituzioni formative e le imprese, e ad agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, favorendo inoltre l´inserimento e il reinserimento lavorativo. L´obiettivo è valorizzare la potenzialità occupazionale di tutti questi istituti del lavoro, come avviene nei Paesi più avanzati in Europa. La norma valorizza inoltre la formazione continua dei lavoratori, partendo dal presupposto che la tutela del lavoro dipende anche dalla qualità della formazione. Prevista inoltre l´istituzione di un Fondo regionale per il diritto all´apprendimento con possibili ´prestiti d´onore´ per gli studenti., nell´ottica di accompagnare le singole persone per tutto l´arco della vita in modo tale che si moltiplichino quotidianamente le modalità di conoscenza, di crescita e di apprendimento. Autonomia Scolastica - La valorizzazione del capitale umano, attraverso l´istruzione passa da una responsabilità degli insegnanti e degli istituti scolastici. Si apre ad una maggior libertà da parte degli istituti scolastici, mirando a consentire alle scuole statali, a livello sperimentale, di reclutare il personale docente con un concorso d´istituto, i cui criteri saranno stabiliti dalla Giunta regionale in accordo con il Governo nazionale. Il dialogo sta proseguendo, in accordo con il Governo, per mettere a punto la sperimentazione. Altre Norme A Sostegno Del Capitale Umano - Sempre nell´ottica di investire sul capitale umano, la legge interviene inoltre per ampliare la possibilità di reimpiego del lavoratore che si trova in mobilità, cassa integrazione straordinaria e in deroga riconoscendo il valore di politica attiva del lavoro anche alle prestazioni nel servizio civile regionale e alla disponibilità a svolgere lavori di pubblica utilità. Prevista poi una banca dati degli studenti universitari finalizzata a monitorare i tempi di inserimento lavorativo e lo stato occupazionale dei giovani iscritti al sistema universitario lombardo e non, in raccordo con le altre banche dati regionali. 2 - Sviluppo Del Territorio - Valorizzazione Del Patrimonio Pubblico - La valorizzazione del patrimonio pubblico è un punto centrale della nuova legge, con l´obiettivo di rendere più efficiente la gestione degli immobili pubblici e di permettere il reperimento delle risorse per nuovi investimenti. Tutto ciò passa attraverso una semplificazione delle procedure, salvaguardando il ruolo degli enti locali. Si potrà pertanto dar vita a programmi di valorizzazione del patrimonio pubblico anche attraverso l´utilizzo o la costituzione di società o fondi immobiliari, sempre d´intesa con il territorio e i vari soggetti interessati. Edilizia - Si darà nuovo fiato all´edilizia, introducendo nuove regole per rilanciare le costruzioni e favorirne la ristrutturazione e la valorizzazione, anche energetica. Viene inoltre superato il problema del mantenimento della sagoma degli edifici nei casi di ristrutturazione comportante la demolizione/ricostruzione, permettendo così, oltre a benefici dal punto di vista costruttivo ed energetico, anche una riqualificazione del contesto sociale e architettonico, nonché la salvaguardia e la promozione dell´identità e della cultura locale. Amianto - E´ stata semplificata la procedura per garantire e accelerare il raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia energetica e di risanamento dall´amianto. 3 – Ambiente - Energia - E´ prevista l´adozione di un programma energetico regionale che prevede per Regione Lombardia l´aumento al 50 per cento della quota di energia da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2020. Misure per semplificare e favorire ancora più i sistemi geotermici a bassa entalpia a circuito aperto con prelievo di acqua dal sottosuolo o corpi idrici superficiali) e la produzione energetica da fonti rinnovabili. Giacimenti - La legge prevede l´istituzione di un programma regionale del settore minerario finalizzato a valorizzare il patrimonio dei giacimenti sul territorio. Oli Minerali - La legge introduce una semplificazione per gli operatori nel campo degli oli minerali, pur nel rafforzamento del ruolo regionale di controllo e di tutela ambientale nel settore. Bonifiche - Previsti incentivi per la bonifica dei siti contaminati, favorendo il recupero dei costi per l´intervento di risanamento ambientale. 4 - Governo Del Sottosuolo E Banda Ultralarga - Un pacchetto di azioni che, partendo dalla semplificazione e da un governo più efficace della disciplina del sottosuolo, mirano a diffondere la banda ultra larga nell´intera regione, facendo della Lombardia un territorio ancora più competitivo e dinamico. In particolare, sarà creato un vero e proprio "catasto del sottosuolo" per spingere la diffusione della banda ultra larga. Previsti inoltre la messa a disposizione degli operatori del patrimonio pubblico e l´obbligo di posa, per gli edifici di nuova costruzione e le aree di nuova espansione edilizia, di condotti per l´alloggiamento di cavi in fibra ottica. 5 - Semplificazione E Competitività - Accesso Agli Appalti - Riduzione proporzionale e semplificazione degli adempimenti amministrativi per le micro e piccole imprese, che saranno agevolate nell´accesso degli appalti "sotto soglia". Informatizzazione - Valorizzazione del patrimonio informativo della Pubblica amministrazione e introduzione di standard più elevati per i servizi erogati. Rilascio del patrimonio di dati pubblici della Pubblica amministrazione lombarda in formato aperto (open data), rendendone libero l´accesso e il riuso per lo sviluppo di servizi e applicazioni. Attrattività - Per accrescere l´attrattività degli investimenti sul territorio, i Comuni individueranno le aree destinabili a insediamenti in grado di produrre sviluppo, consentendo a Regione Lombardia una mappatura delle aree attrattive del territorio regionale fino a creare vere e proprie "offerte di attrattività per le imprese", che saranno quindi messe in rete. Altre Azioni - Altre norme che vanno dalla abolizione dell´Albo degli Artigiani, a un alleggerimento del rilascio delle garanzie per l´ottenimento di contributi regionali per le Pmi lombarde. Distretti Del Commercio - La legge rilancia il ruolo dei distretti del commercio anche per rilanciare la competitività delle imprese e sostenere i livelli occupazionali delle stesse. Patto Di Stabilita Territoriali - Si stabilizzano e si accelerano le disposizioni relative al patto di stabilità territoriale, che lo scorso anno ha consentito di sbloccare 70 milioni di investimenti degli enti locali. |
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LOMBARDIA. 103 MILIONI DI DOTI PER RILANCIO OCCUPAZIONE |
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Milano, 10 aprile 2012 - Vero che la legge per lo sviluppo approvata ieri dal Consiglio regionale è a costo zero. ´Non è vero però, come qualcuno delle opposizioni ha detto, che la Regione non metta risorse per l´occupazione, il lavoro e l´impresa. Ha infatti stanziato 103 milioni di euro per un pacchetti di ´Doti´ o voucher per giovani, disoccupati, piccoli imprenditori´. Lo ha rimarcato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni nel corso della conferenza stampa tenuta il 5 aprile sull´argomento ´Doti´ insieme all´assessore all´Occupazione e Politiche per il lavoro Gianni Rossoni. Cinque Bandi In Un Mese - Nell´arco di poco più di un mese - dal 28 marzo al 3 maggio - sono calendarizzati cinque diversi bandi, legati ad altrettante forme di Dote (complessivamente sono 102,9 milioni): la misura già sperimentata, ma arricchita da alcune novità, della Dote Lavoro-ricollocazione-riqualificazione (80,884 milioni), viene affiancata dalla Dote Lavoro-tirocini per i giovani (6 milioni), da due inedite linee di Dote Impresa, sotto forma di voucher aziendale, per la Sicurezza nei luoghi di lavoro (9 milioni) e per la Formazione dell´imprenditore (5 milioni) e, infine, da una Dote Formazione per assistenti familiari (2 milioni). 1 - Dote Lavoro: Ricollocazione E Riqualificazione - ´La quota più consistente - ha sottolineato Formigoni - di risorse (80,884 milioni) è destinata alla Dote Lavoro. Questa misura, destinata ai lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, dà attuazione all´accordo regionale sugli ammortizzatori sociali per il 2012, offrendo la possibilità a questi lavoratori di usufruire di varie facilitazioni´. Per la Dote ricollocazione si tratta di servizi forniti da operatori accreditati ai servizi al lavoro riguardanti orientamento e formazione alla ricerca attiva del lavoro, scouting aziendale, accompagnamento al lavoro. Per la Dote riqualificazione si tratta invece di servizi garantiti da operatori accreditati per la formazione. I percorsi formativi hanno come obiettivo il mantenimento del posto di lavoro e il potenziamento delle competenze. Con l´avviso che uscirà il prossimo 10 aprile ci sarà una importante novità che riguarda il sostegno all´autoimprenditorialità e all´autoimpiego, come opzione alternativa al lavoro subordinato. Novità importante è che l´erogazione dei contributi agli operatori sarà commisurata ai risultati raggiunti in termini di occupazione. 2 - Dote Lavoro: Tirocini Per Giovani - Lo scorso 28 marzo è stato pubblicato il bando relativo alla Dote lavoro - tirocini per i giovani (stanziamento di 6 milioni), che segue di pochissimi giorni l´approvazione della Disciplina regionale sui tirocini formativi e di orientamento (delibera del 20 marzo). Si tratta di tirocini aziendali che hanno come obiettivo quello di favorire esperienze formative e lavorative in azienda della durata massima di 6 mesi, ai quali è agganciato un bonus - da un minimo di 2.500 euro per un contratto a tempo determinato a un massimo di 5.000 euro per un contratto a tempo indeterminato - nel caso in cui l´azienda decida di trasformare quell´esperienza in un vero e proprio contratto di lavoro. ´E´ un provvedimento - ha spiegato l´assessore Rossoni - al quale teniamo particolarmente, perché concretizza la nostra attenzione per le giovani generazioni, favorisce il loro ingresso nel mondo della produzione, ci allinea alle migliori esperienze europee´. 3 - Dote Impresa: Sicurezza Nei Luoghi Di Lavoro - E´ finalizzata al miglioramento e innalzamento del livello delle conoscenze e delle competenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte degli addetti alla sicurezza nelle micro e piccole imprese lombarde (da 0 a 49 addetti), ai sensi del testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto legislativo 81/2008). Il valore economico massimo del voucher che viene riconosciuto all´imprenditore è di 5.000 euro. Le risorse messe a disposizione con questa dote ammontano a 9 milioni. L´avviso sarà operativo a partire dal prossimo 18 aprile. 4 - Dote Impresa: Formazione Imprenditori - Riguarda interventi formativi personalizzati per il consolidamento e lo sviluppo delle competenze manageriali degli imprenditori (titolari e loro soci, collaboratori o coadiuvanti dell´impresa) ed è finalizzata a sostenere indirettamente il riposizionamento competitivo delle micro e piccole imprese lombarde (da 0 a 49 dipendenti). Il valore economico massimo del voucher che viene riconosciuto all´imprenditore è di 5.000 euro. L´imprenditore partecipa al percorso formativo con un cofinanziamento del 30 per cento delle spese sostenute e ha la possibilità di utilizzare il voucher aziendale oltre che con gli operatori accreditati anche con le università, i consorzi universitari e le istituzioni formative non accreditate, purché abbiano la formazione quale attività prevalente e certificata nei propri statuti. Le risorse messe a disposizione con questa dote ammontano a 5 milioni. L´avviso sarà operativo a partire dal prossimo 3 maggio. 5 - Dote Formazione: Assistenti Familiari - Completa il quadro degli interventi regionali a sostegno dell´occupazione, uno specifico avviso rivolto alle persone addette ai servizi di assistenza alla persona e alla famiglia. Si tratta di un intervento realizzato nell´ambito di un Accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, finalizzato alla qualificazione delle reti degli operatori e dei servizi di assistenza alla persona e, non da ultimo, alla regolarizzazione del lavoro nero, che proprio in questo settore vede la maggiore incidenza di lavoratori immigrati irregolari. Le risorse messe a disposizione con questa dote ammontano a 2 milioni. L´avviso sarà operativo a partire dal prossimo 18 aprile. |
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EUROPA 2020 E RUICS; L’11 APRILE LA PRESENTAZIONE E CONFERENZA STAMPA A PERUGIA |
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Perugia, 10 aprile 2012 - "Obiettivo Europa 2020 - Competitività e innovazione in Umbria" è il tema dell´iniziativa che, organizzata dalla Direzione innovazione, programmazione e competitività della Regione Umbria, si terrà mercoledì 11 aprile, a partire dalle 9,15, all´Hotel Giò Jazz (in via Ruggero D´andreotto, 19), a Perugia. Nel corso dell´incontro verranno presentati il Report sulla misurazione della distanza dell´Umbria dagli obiettivi di Europa 2020 e l´aggiornamento del Ruics (Regione Umbria Innovation & Competitiveness Scoreboard), con riferimento al quadro di valutazione dell´innovazione dell´Umbria (Ruis) rispetto ad altre regioni. Entrambi i documenti verranno inoltre illustrati (ore 11) alla stampa durante l´iniziativa dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dal Capo dell´Unità Commissione Europea Dg Regio/g.3 Italia/malta, Willebrord Sluijters. La strategia di Europa 2020, adottata dal Consiglio europeo nel 2011, punta a promuovere una crescita "intelligente, sostenibile e solidale" basata su un maggiore coordinamento delle politiche nazionali - ricordano i promotori dell´iniziativa. Un obiettivo a cui anche ogni Regione, inclusa l´Umbria, deve concorrere utilizzando gli strumenti di "policy" disponibili, di cui le risorse delle politiche di coesione finanziate dall´Unione Europea sono fattore fondamentale. Da qui lo studio della Direzione alla programmazione della Regione Umbria che, partendo dall´attuale situazione, simula le prospettive future indicando il percorso da compiere. Lo studio misura infatti la distanza tra l´Umbria e la declinazione nazionale degli obiettivi di Europa 2020 e valuta il contributo che i programmi regionali, soprattutto quelli legati alla politica di coesione, possono dare al raggiungimento dei target previsti, valutando gli apporti derivanti sia dai Programmi 2007-2013 che 2014-2020. L´obiettivo - sostengono dalla Direzione regionale - è di ragionare sulle sfide future che attendono l´Umbria così da indirizzare concretamente la regione verso una crescita più intelligente, più sostenibile e duratura, valorizzando al contempo quel modello di società "inclusivo" che da sempre la caratterizza. Relativamente al Ruics (Regione Umbria Innovation and Competitiveness Scoreboard), il Rapporto che misura la capacità innovativa e la competitività dell´Umbria rispetto alle performance precedenti ed in comparazione con altre Regioni, ci sono da registrare una serie di novità. Intanto viene utilizzato un diverso acronimo - Ruis 2010 (Regione Umbria Innovation Scoreboard), perché lo studio si limita alla valutazione della capacità innovativa del sistema economico umbro a causa di un mancato aggiornamento da parte dell´Istat di dati indispensabili per la costruzione degli indicatori che facevano parte dell´area "Apertura all´esterno" e "Crescita economica". Vengono inoltre pesati differentemente i 19 fenomeni misurati dagli indicatori chiave che vanno a comporre l´indice sintetico Ruis, privilegiando quelli cosiddetti di "output", che testimoniamo il "risultato" concreto conseguito dai diversi sistemi territoriali, rispetto a quelli che esprimono lo sforzo per migliorare o mantenere la capacità competitiva. Infine, oltre a valutare il posizionamento dell´Umbria rispetto alle altre regioni italiane, viene ampliato l´uso degli indicatori nei confronti di otto regioni europee (appartenenti a Germania, Francia, Regno Unito e Spagna), che presentano una dimensione demografica e di Pil pro capite omogenei all´Umbria. I lavori prevedono, dopo l´introduzione di Lucio Caporizzi, Direttore regionale alla programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria, la presentazione di "La distanza dell´Umbria dagli obiettivi di Europa 2020" a cura di Carlo Cipiciani (Regione Umbria) e Claudio Tiriduzzi (Regione Umbria). A seguire l´intervento di Willebrord Sluijters (Unità Commissione Europea Dg Regio/g.3 - Italia Malta), la presentazione di "Ruics 2010 - il quadro di valutazione regionale all´innovazione" a cura di Simona Azzarelli (Regione Umbria) e Carlo Cipiciani, e gli interventi di Luca Ferrucci (Facoltà di Economia dell´Università degli Studi di Perugia) e di Alessandra Staderini (Divisione analisi territoriale del Servizio Studi di struttura economica e finanziaria Banca dì´Italia) su "Imprese e innovazione: un confronto internazionale". La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concluderà i lavori. |
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CORTE DEI CONTI. VENDOLA: REPORT LUSINGHIERO PER GESTIONE NOSTRI CONTI 2010 |
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Bari, 10 aprile 2012 - “Vorrei, prima di tutto, fare un’osservazione politica di gratitudine: credo che per le pubbliche amministrazioni avere la possibilità di mettersi davanti ad uno specchio, di confrontarsi con lo sguardo globale e complessivo, capace di cogliere le connessioni tra i diversi aspetti della vita amministrativa, sia molto importante. I giudizi lusinghieri oggi, si possono determinare perchè ci siamo confrontati con critiche anche aspre in passato e ne abbiamo fatto tesoro”. Lo ha detto il 4 aprile il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che, accompagnato dagli assessori al bilancio Michele Pelillo e al personale Maria Campese, è intervenuto questa mattina all’udienza pubblica della Corte dei Conti (sezione regionale di controllo per la Puglia) sulla gestione finanziaria contabile regionale relativa all’anno 2010. “Il report sulla conduzione della finanza pubblica da parte dell’ente Regione Puglia per il 2010 – ha detto Vendola - è assolutamente lusinghiero. Questa adunanza ci racconta delle cose che per noi sono molto incoraggianti, ci dice ad esempio che di fronte all’emersione di problematiche di criticità nell’andamento della spesa, noi abbiamo avuto una notevole capacità di autocorrezione. Ci dice anche che nell’anno 2010, l’anno più a rischio perché era l’anno della verifica elettorale, quando normalmente si determina un vero e proprio corto circuito nella spesa pubblica, noi siamo risuciti a fare operazioni di contenimento, di risanamento e di razionalizzazione della spesa molto importanti”. E poi ancora “questa Corte giudica come un esempio per il paese la rinegoziazione del bond con la banca d’affari americana Merrill Lynch e sottolinea la capacità della Puglia di abbattere costantemente il debito storico. Non è mai accaduto infatti in nessuna’altra regione d’Italia che, in una legislatura, il debito dei pugliesi sia diminuito di circa un miliardo di euro”. A proposito poi dell’accordo sottoscritto nel febbraio di quest’anno con la banca d’affari americana Merrill Lynch, Vendola, nel suo intervento davanti alla Corte, ha ricordato di aver scritto una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti proprio per sottoporgli la delicata questione, e cioè quella relativa ad una pubblica amministrazione che “di fronte ad organizzazioni complesse come una banca d’affari americana rischia di essere priva di forza negoziale”. È possibile, si è chiesto Vendola, che non ci siano nel nostro paese “regole che obblighino, per esempio le banche, a dare conto di quale sia la percentuale di rischio quando si firma un contratto?” “La nostra è un’amministrazione con enti e agenzie proprie - ha concluso Vendola - quasi tutte in attivo, da Aqp fino a Innovapuglia, laddove cioè noi eravamo abituati a vedere sempre il segno meno si comincia a vedere sempre il segno più. Credo che oggi si sia vista una Puglia in grado di reagire alla crisi, di reagire alle proprie criticità e di cercare di rendere conto, in termini di trasparenza e di buona amministrazione, ai propri cittadini amministrati”. A proposito infine della questione morale, Vendola ha sottolineato che questa “non è semplicemente l’esercizio individuale delle virtù civiche, ma è il diritto della cittadinanza di poter controllare, insieme alle istituzioni preposte, in tempo reale e momento per momento quello che i pubblici poteri fanno”. |
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DE FILIPPO:IN DDL SU PROVINCE PUNTI IRRISOLTI E SCELTE DA CHIARIRE IL PRESIDENTE LUCANO HA RELAZIONATO ALLA CONFERENZA DELLE REGIONI NELLA SUA VESTE DI COMPONENTE DELLA COMMISSIONE PARITETICA GOVERNO-REGIONI-ENTI LOCALI PER LE RIFORME ISTITUZIONALI |
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Potenza, 10 aprile 2012 - “Il quadro di riassetto istituzionale delle Province necessita ancora di affinamenti e il Disegno di legge varato dal Governo presenta ancora punti irrisolti per quel che riguarda le funzioni di questo ente e i meccanismi di elezione di chi lo dovrà comporre”. E’ quanto ha spiegato, il 4 aprile, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, relazionando sul punto (con l´assessore regionale del Lazio, Stefano Cetica) alla Conferenza delle Regioni, di cui è rappresentante nell’ambito della Commissione Speciale Paritetica mista Governo, Regioni, Enti Locali che dovrà formulare la proposta di riordino istituzionale in senso federale, secondo principi di riduzione degli organi e dei costi, di soppressione delle duplicazioni e di semplificazione dei processi decisionali. Il presidente lucano ha relazionato sul Ddl approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 febbraio sostenendo che “un intervento di riforma del sistema elettorale avrebbe dovuto più opportunamente essere preceduto dalla definizione di un quadro certo e compiuto delle generalizzate ‘funzioni di indirizzo e coordinamento dell’attività dei Comuni’ imputate all’ente Provincia ed essere inserito in un disegno più ampio ed organico di revisione degli assetti istituzionali e di disciplina dei nuovi organi provinciali, in considerazione della trasformazione della Provincia da ente con governance di area vasta ad elezione diretta, ad ente intermedio, emanazione dei Comuni e privo di competenze gestionali”. Anche rispetto a questa variazione, De Filippo ha evidenziato criticità nel Ddl del Governo. In particolare, ha spiegato, “il presidente e i consiglieri provinciali sarebbero eletti dallo “speciale” corpo elettorale, costituito dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni di ciascuna Provincia, tra gli stessi sindaci e consiglieri comunali. Ma la previsione per cui gli eletti rimarrebbero in carica alla Provincia anche perdendo la carica di sindaco o consigliere comunale, si pone in contrasto con l’art.68 del Testo Unico degli enti locali, secondo cui “la perdita delle condizioni di eleggibilità previste dal presente capo importa la decadenza dalla carica di sindaco, presidente della Provincia, consigliere comunale, provinciale o circoscrizionale. Senza considerare i risvolti, anche pratici, della decadenza del presidente che comporterebbe comunque lo scioglimento del anticipato del Consiglio”. Ancora De Filippo ha evidenziato la necessità di definire meccanismi più efficaci volti a garantire le “quote rosa” e rappresentanze dei centri di maggiori dimensioni, la necessità di prevedere l’istituto della surroga per ipotesi del venir meno delle condizioni di eleggibilità dei consiglieri provinciali, e di un riferimento certo per il numero di consiglieri da eleggere e cioè se questo vada parametrato alla popolazione residente, come detto in alcune parti del Ddl, o agli elettori, come ipotizzato in altre. “Siamo tutti interessati ad una riforma dello Stato – ha spiegato De Filippo - ma l’obbiettivo è che sia non soltanto celere, ma anche efficace. Lo sforzo riformatore è sicuramente encomiabile – ha concluso – ma bisogna evitare che diventi una furia riformatrice che, per non prendere i tempi giusti, influisca negativamente in una materia vitale per lo Stato e la Democrazia”. |
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SICILIA: PRESENTATO SCHEMA PROPOSTA ISTITUZIONE SEZIONI CASSAZIONE |
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Palermo, 10 aprile 2012 - "Lo schema di norme di attuazione proposto allo Stato per l´istituzione in Sicilia delle sezioni (civile e penale) della Cassazione ha quale obiettivo la riduzione del costo di accesso alla giustizia per i siciliani, contrastando in tal modo la tendenza all´incremento operato dalla legislazione statale dei contributi richiesti ai cittadini per chiedere la tutela giurisdizionale. Sono passati piu´ di 65 anni dall´approvazione dello Statuto e l´articolo 23 - che prevede espressamente che gli organi giurisdizionali centrali debbano avere in Sicilia le rispettive sezioni per gli affari che concernono la Regione - ha trovato attuazione solo in parte. Adesso, per la prima volta dall´entrata in vigore dello Statuto, abbiamo formalizzato questa richiesta allo Stato che non comporta oneri aggiuntivi e che, invece, servira´ per ridurre i costi della giustizia". Lo ha detto il 5 aprile l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, presentando i contenuti dello schema delle norme di attuazione dell´articolo 23 dello Statuto riguardante l´istituzione della Corte di Cassazione in Sicilia. "Cio´ che proponiamo - ha spiegato il segretario generale della presidenza della Regione Giovanni Carapezza Figlia - non e´ l´istituzione di un nuovo organismo, ma un decentramento giurisdizionale di un organismo gia´ esistente, per altro gia´ dotato di personale proprio. Proporremo questo testo nei prossimi giorni alla Commissione paritetica Stato-regione, che si e´ insediata a Roma martedi´ scorso, perche´ possa trovare in quella sede l´opportuna e necessaria condivisione e sostegno. Subito dopo il testo sara´ trasmesso alla presidenza del Consiglio dei ministri e poi sara´ emanato il relativo decreto del Presidente della Repubblica. Un percorso non molto complesso che potrebbe trovare positiva conclusione in tempi ragionevolmente brevi". Il testo illustrato prevede l´istituzione in Sicilia delle due sezioni staccate della Corte di Cassazione, una per gli affari civili e una per gli affari penali, con la denominazione di "Cassazione regionale della Sicilia" con sede in Palermo. Sara´ costituita da un Presidente della sezione della Corte di Cassazione, cui sono assegnati due Presidenti di sezione, con l´ incarico di presiedere la sezione civile e penale. E´ prevista anche una Procura generale, quale organo decentrato della Procura presso la Cassazione centrale, retta da un Avvocato Generale, ed alla quale sono assegnati almeno dieci Sostituto Procuratori. Le nomine e le designazioni ai posti di magistrato della Cassazione regionale della Sicilia spettano al Consiglio Superiore della Magistratura. La Cassazione regionale della Sicilia giudica sui ricorsi proposti avverso le sentenze e/o i provvedimenti definitivi emessi dai giudici (ordinari o speciali) che hanno sede nel territorio della regione. Gli uffici di cancelleria ed il personale ausiliario addetto sono predisposti e gestiti dal Ministero della Giustizia secondo la normativa statale che disciplina le funzioni e la carriera degli addetti agli uffici giudiziari. La Regione siciliana provvedera´ ad assegnare al servizio della Cassazione regionale il 50% del personale previsto della dotazione organica attingendolo dal proprio ruolo. "La Regione siciliana, - ha concluso l´assessore Armao - in forza della legge 6 del 2005 sostiene gia´ parte dei costi della amministrazione della giustizia in Sicilia. All´interno di questa disponibilita´ economica, che e´ di circa 8,5 milioni di euro, e senza ulteriori oneri, c´e´ certamente spazio per coprire i costi della gestione della Cassazione in Sicilia". Il testo presentato e´ stato redatto su incarico della presidenza della Regione, con la collaborazione del professore Girolamo Monteleone, dell´Universita´ di Palermo, che e´ intervenuto illustrandone i contenuti tecnici e sottolineando la portata storica della proposta e´ ha gia´ ottenuto il parere dell´Ufficio legislativo e legale e l´apprezzamento della Giunta di governo. Il sostegno all´iniziativa dell´intera avvocatura siciliana e´ stato espresso da Francesco Greco, presidente del´ordine degli avvocati di Palermo. |
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CALABRIA: RIUNIONE DELLA CONSULTA REGIONALE DELLA COOPERAZIONE |
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Bari, 10 aprile 2012 - L’assessore alle Attività Produttive Antonio Caridi ha presieduto la riunione della Consulta regionale della Cooperazione per discutere, tra l’altro, della programmazione di attività ed interventi per l’anno 2012, anno internazionale della cooperazione. Dopo l’esposizione dei singoli programmi da parte delle associazioni, approvati all’unanimità, si è convenuto di concordare alcuni obiettivi da raggiungere nel corso dell’anno e che la Consulta dovrà operare come tavolo tecnico per affrontare nel merito i temi individuati come prioritari. Dagli interventi è emersa anche la necessità di puntare alla revisione della legge regionale 13 del 1979, dotandola possibilmente di una maggiore disponibilità finanziaria. Durante l’incontro si è discusso, inoltre, dell’attività di divulgazione delle azioni programmate per il 2012, in modo da fornire maggiori informazioni sul sistema cooperativistico e sul suo impegno nel sociale; dell’esigenza di un’adeguata collaborazione istituzionale e di puntare alla qualità nella progettazione dei diversi programmi. Infine si è deciso di creare un osservatorio della cooperazione, anche attraverso un censimento delle cooperative operanti in Calabria. L’assessore Caridi, dopo aver espresso soddisfazione per l’andamento della riunione, ha assicurato l’impegno “affinchè – ha affermato - il lavoro del movimento cooperativo possa essere adeguatamente valorizzato e destinatario di risorse ed attenzione. Sono convinto – ha aggiunto - che il modello cooperativo possa svolgere un ruolo rilevante nel contesto del tessuto economico e sociale, rappresentando una risorsa per il rilancio e la crescita della Calabria”. Caridi, in qualità di presidente della Consulta, ha aggiornato i lavori al 20 aprile prossimo. |
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VDA: COMPLETAMENTO DELLE OPERAZIONI PER IL CENSIMENTO DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI |
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Aosta, 10 aprile 2012 - L’osservatorio economico e sociale della Presidenza della Regione comunica che dall’11 aprile prenderà il via un’indagine, a completamento delle operazioni inerenti al Censimento della popolazione e delle abitazioni, che terminerà alla fine di maggio. Sono oggetto della rilevazione le famiglie e le persone abitualmente dimoranti in alloggi nelle sezioni di censimento selezionate dal campione. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta sono interessati dall’indagine un campione di famiglie nei seguenti tre comuni: Aosta, Quart e Challand-saint-victor. Fanno parte della popolazione dimorante anche le persone di cittadinanza straniera, in possesso di regolare titolo per soggiornare in Italia. Non sono invece oggetto di rilevazione: le famiglie e gli individui senza fissa dimora o senza tetto, le persone abitualmente dimoranti in convivenze, in strutture residenziali collettive (come ad esempio case di riposo, caserme, ecc.) e in edifici non residenziali. La rilevazione, che risponde a quanto previsto dal Regolamento (Ue) n. 1151/2010 e dal Piano Generale di Censimento, è finalizzata a una verifica di qualità dei dati raccolti con la rilevazione censuaria e a misurarne il tasso di copertura. E’ un’indagine che prevede un obbligo di risposta. In Valle d’Aosta le sezioni di censimento facenti parte del campione sono 54, mentre le famiglie complessivamente interessate dall’indagine sono circa 1.900, di cui poco meno di 800 del comune di Quart, circa 250 del comune di Challand-saint-victor e circa 900 del comune di Aosta. I rilevatori incaricati dai Comuni prenderanno direttamente contatto con le famiglie interessate dall’indagine e consegneranno loro un questionario, il quale potrà essere compilato esclusivamente in forma cartacea e potrà essere riconsegnato soltanto al rilevatore, che provvederà a rilasciare un’apposita ricevuta. I rilevatori potranno in ogni caso fornire l’assistenza necessaria alla compilazione, se richiesta, anche contestualmente alla consegna del questionario. E’ importante evidenziare che i rilevatori incaricati saranno identificabili per mezzo di un tesserino di riconoscimento associato al documento di identità. Per informazioni e precisazioni in merito ci si può rivolgere al proprio Comune, oppure si può contattare l’Osservatorio economico e sociale della Presidenza della Regione (tel. 0165/273615 statistica@regione.Vda.it ). |
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COMUNITÀ MONTANE, 90 MLN PER FINANZIARE PROGETTI FORMIGONI E COLOZZI: PROGRAMMI CONCRETI E CERTI PER SVILUPPO |
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Milano, 10 aprile 2012 - La Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con l´assessore alle Finanze e Affari istituzionali Romano Colozzi, ha approvato il 04 aprile i Piani integrati di sviluppo locale (Pisl) presentati dalle 23 Comunità montane della Lombardia, che saranno finanziati con 48 milioni di euro in tre anni a cui si aggiungono 42 provenienti da altri Enti (Comuni, Province, privati e fondazioni). "Saranno realizzati progetti concreti - spiega Formigoni - che garantiranno un ulteriore salto di qualità alle nostre montagne. Abbiamo introdotto la formula del Piano di sviluppo triennale, per consentire una programmazione reale e strategica delle opere da realizzare con la certezza del finanziamento. Insieme alle Comunità montane abbiamo avviato questa sfida di buon governo, che completa la riforma che abbiamo avviato dieci anni fa". Strade, Ambiente E Cultura - I progetti sono di vario tipo: saranno realizzate nuove strade e sistemate quelle esistenti che lo necessitano e saranno costruite infrastrutture locali per i giovani, lo sport, centri culturali, strutture per lo sviluppo della banda larga, biblioteche, centri per il turismo, realizzati progetti per le scuole, trasporti, opere di tutela del territorio ecc. "I 48 milioni di euro - sottolinea Colozzi - hanno consentito l´attivazione di ulteriori 42 milioni di euro di cofinanziamenti da parte di altri soggetti: in tre anni la montagna lombarda potrà dunque contare su investimenti per 90 milioni complessivi. In un quadro finanziario critico come quello attuale, queste risorse non rappresentano solo una boccata d´ossigeno, ma sono uno strumento concreto di sviluppo". Il Riparto Dei Fondi Provincia Di Bergamo: Laghi Bergamaschi: 2.259.304 euro; - Valle Seriana: 2.967.267 euro; - Scalve: 1.886.014 euro; - Valle Brembana: 2.318.488 euro; - Valle Imagna: 1.061.922 euro; Provincia Di Brescia: - Alto Garda Bresciano: 1.784.033 euro; - Valle Sabbia: 2.144.905 euro; - Valle Trompia: 2.090.116 euro; - Valle Camonica: 3.544.300 euro; - Sebino Bresciano: 1.268.965 euro; Provincia Di Como: - Triangolo Lariano: 1.641.758 euro; - Lario Intelvese: 1.293.500 euro; - Valli del Lario e del Ceresio: 2.158.319 euro; Provincia Di Lecco: - Lario Orientale-valle San Martino: 2.012.106 euro, comprensivo della quota del Comune di Lecco pari a 113.470 euro; - Valsassina, Valvarrone, Val d´Esino e Riviera: 1.739.193 euro; Provincia Di Pavia: - Oltrepò Pavese: 2.296.240 euro; Provincia Di Sondrio: - Alta Valtellina: 3.268.451 euro; - Valtellina di Tirano: 1.961.156 euro; - Valtellina di Sondrio: 2.902.394 euro; - Valtellina di Morbegno: 1.994.096 euro; - Valchiavenna: 2.368.694 euro; Provincia Di Varese: - Piambello: 1.565.825 euro; - Valli del Verbano: 1.938.481 euro. |
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REGIONE MARCHE INCONTRA I CONSULENTI DEL LAVORO |
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Ancona, 10 aprile 2012 - Una disamina e un approfondito scambio di informazioni sul panorama legislativo nazionale e regionale, sull´esigenza di aumentare la qualita` dei servizi alle imprese, sulle applicazioni dei diversi livelli di apprendistato e una forte e comune presa di posizione sulla necessita` di contrasto ad ogni forma di irregolarita` contrattuale e nelle gare di appalto di lavoro. Questi i temi trattati nel corso dell´incontro del 4 aprile in Regione tra l´assessore regionale alla formazione ´lavoro , Marco Luchetti e i rappresentanti dei Consigli provinciali degli Ordini professionali dei consulenti del lavoro delle Marche. Un terreno fertile di collaborazione ´ ha commentato l´assessore al termine della riunione ´ su cui, in particolar modo in questo periodo cruciale, coltivare ampi spazi di impegno comune soprattutto per fronteggiare i cambiamenti in atto derivanti dalle riforme, promuovere l´apprendistato professionalizzante e l´alternanza scuola -lavoro, contrastare e prevenire le varie forme d´irregolarita` del lavoro che in momenti di crisi economica potrebbero acuirsi. Proprio su quest´ultimo punto si e` manifestato l´intento comune di una piu` stretta e concreta collaborazione , da rendere efficace anche attraverso scambi informativi piu` frequenti con gli Ordini dei Consulenti del Lavoro , al fine di garantire il rispetto dei parametri contrattuali, far emergere forme di lavoro sommerso, scongiurando nel contempo il rischio di concorrenza sleale in tema di appalti. Nel corso dell´incontro sono stati anche approfonditi gli aspetti della formazione e dell´utilizzo del contratto di apprendistato anche negli Studi Professionali che alla luce della nuova disciplina possono essere oggetto di sperimentazioni importanti. Infine, dando atto della rapidita` con cui il Servizio Lavoro della Regione compie l´iter delle pratiche per le richieste della cassa integrazione in deroga , i consulenti del lavoro hanno poi rappresentato l´esigenza delle imprese a ostruire insieme un sistema integrato di regolamenti che possa garantire un aumento della qualita` dei soggetti formatori e motivare i lavoratori alla formazione permanente. |
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LOMBARDIA: 103 MILIONI DI DOTI PER IL RILANCIO DELL´OCCUPAZIONE |
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Milano, 10 aprile 2012 - Vero che la legge per lo sviluppo approvata dal Consiglio regionale è a costo zero. "Non è vero però, come qualcuno delle opposizioni ha detto, che la Regione non metta risorse per l´occupazione, il lavoro e l´impresa. Ha infatti stanziato 103 milioni di euro per un pacchetto di ´Doti´ o voucher per giovani, disoccupati, piccoli imprenditori". Lo ha rimarcato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni nel corso della conferenza stampa tenuta sull´argomento ´Doti´ insieme all´assessore all´Occupazione e Politiche per il lavoro Gianni Rossoni. Cinque Bandi In Un Mese - Nell´arco di poco più di un mese - dal 28 marzo al 3 maggio - sono calendarizzati cinque diversi bandi, legati ad altrettante forme di Dote (complessivamente sono 102,9 milioni): la misura già sperimentata, ma arricchita da alcune novità, della Dote Lavoro-ricollocazione-riqualificazione (80,884 milioni), viene affiancata dalla Dote Lavoro-tirocini per i giovani (6 milioni), da due inedite linee di Dote Impresa, sotto forma di voucher aziendale, per la Sicurezza nei luoghi di lavoro (9 milioni) e per la Formazione dell´imprenditore (5 milioni) e, infine, da una Dote Formazione per assistenti familiari (2 milioni). 1 - Dote Lavoro: Ricollocazione E Riqualificazione - "La quota più consistente - ha sottolineato Formigoni - di risorse (80,884 milioni) è destinata alla Dote Lavoro. Questa misura, destinata ai lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, dà attuazione all´accordo regionale sugli ammortizzatori sociali per il 2012, offrendo la possibilità a questi lavoratori di usufruire di varie facilitazioni". Per la Dote ricollocazione si tratta di servizi forniti da operatori accreditati ai servizi al lavoro riguardanti orientamento e formazione alla ricerca attiva del lavoro, scouting aziendale, accompagnamento al lavoro. Per la Dote riqualificazione si tratta invece di servizi garantiti da operatori accreditati per la formazione. I percorsi formativi hanno come obiettivo il mantenimento del posto di lavoro e il potenziamento delle competenze. Con l´avviso che uscirà il prossimo 10 aprile ci sarà una importante novità che riguarda il sostegno all´autoimprenditorialità e all´autoimpiego, come opzione alternativa al lavoro subordinato. Novità importante è che l´erogazione dei contributi agli operatori sarà commisurata ai risultati raggiunti in termini di occupazione. 2 - Dote Lavoro: Tirocini Per Giovani - Lo scorso 28 marzo è stato pubblicato il bando relativo alla Dote lavoro - tirocini per i giovani (stanziamento di 6 milioni), che segue di pochissimi giorni l´approvazione della Disciplina regionale sui tirocini formativi e di orientamento (delibera del 20 marzo). Si tratta di tirocini aziendali che hanno come obiettivo quello di favorire esperienze formative e lavorative in azienda della durata massima di 6 mesi, ai quali è agganciato un bonus - da un minimo di 2.500 euro per un contratto a tempo determinato a un massimo di 5.000 euro per un contratto a tempo indeterminato - nel caso in cui l´azienda decida di trasformare quell´esperienza in un vero e proprio contratto di lavoro. "E´ un provvedimento - ha spiegato l´assessore Rossoni - al quale teniamo particolarmente, perché concretizza la nostra attenzione per le giovani generazioni, favorisce il loro ingresso nel mondo della produzione, ci allinea alle migliori esperienze europee". 3 - Dote Impresa: Sicurezza Nei Luoghi Di Lavoro - E´ finalizzata al miglioramento e innalzamento del livello delle conoscenze e delle competenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte degli addetti alla sicurezza nelle micro e piccole imprese lombarde (da 0 a 49 addetti), ai sensi del testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (Decreto legislativo 81/2008). Il valore economico massimo del voucher che viene riconosciuto all´imprenditore è di 5.000 euro. Le risorse messe a disposizione con questa dote ammontano a 9 milioni. L´avviso sarà operativo a partire dal prossimo 18 aprile. 4 - Dote Impresa: Formazione Imprenditori - Riguarda interventi formativi personalizzati per il consolidamento e lo sviluppo delle competenze manageriali degli imprenditori (titolari e loro soci, collaboratori o coadiuvanti dell´impresa) ed è finalizzata a sostenere indirettamente il riposizionamento competitivo delle micro e piccole imprese lombarde (da 0 a 49 dipendenti). Il valore economico massimo del voucher che viene riconosciuto all´imprenditore è di 5.000 euro. L´imprenditore partecipa al percorso formativo con un cofinanziamento del 30 per cento delle spese sostenute e ha la possibilità di utilizzare il voucher aziendale oltre che con gli operatori accreditati anche con le università, i consorzi universitari e le istituzioni formative non accreditate, purché abbiano la formazione quale attività prevalente e certificata nei propri statuti. Le risorse messe a disposizione con questa dote ammontano a 5 milioni. L´avviso sarà operativo a partire dal prossimo 3 maggio. 5 - Dote Formazione: Assistenti Familiari - Completa il quadro degli interventi regionali a sostegno dell´occupazione, uno specifico avviso rivolto alle persone addette ai servizi di assistenza alla persona e alla famiglia. Si tratta di un intervento realizzato nell´ambito di un Accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, finalizzato alla qualificazione delle reti degli operatori e dei servizi di assistenza alla persona e, non da ultimo, alla regolarizzazione del lavoro nero, che proprio in questo settore vede la maggiore incidenza di lavoratori immigrati irregolari. Le risorse messe a disposizione con questa dote ammontano a 2 milioni. L´avviso sarà operativo a partire dal prossimo 18 aprile. |
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ISTAT. VENDOLA: IN PUGLIA 12MILA OCCUPATI IN PIÙ. RIPARTIRE DALLA FIDUCIA. |
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Bari, 10 aprile 2012 - La Puglia ha chiuso l’anno 2011 con 12mila occupati in più rispetto al 2010. Ne ha dato notizia il 4 aprile il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola durante l’adunanza pubblica alla Corte dei Conti. I dati sono stati pubblicati dall’Istat nel report “Occupati e Disoccupati” e nell’area I.stat del portale www.Istat.it Secondo le rilevazioni dell’Istituto, la Puglia risulta essere la quinta regione in Italia per incremento occupazionale dopo l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Veneto e l’Abruzzo. “Questi dati – ha detto Vendola - ci dicono che la Puglia della produzione, la Puglia della formazione e della ricerca, la Puglia della società, la Puglia dei lavoratori e delle famiglie, insieme, sta lottando con i denti per mantenere i risultati ottenuti, anche sotto i colpi della crisi. Proprio su questo dobbiamo concentrarci: sui margini di miglioramento. In un contesto nel quale altre regioni non ce la fanno, noi dobbiamo ripartire dal riconoscimento delle cose che vanno bene. Per la Puglia queste cose sono un sistema industriale forte, un sistema sociale coeso, un sistema della formazione e della ricerca che sta producendo innovazione, un sistema di incentivi regionali capaci di adattarsi alle necessità delle imprese e del mondo del lavoro. Ecco perché il dato di oggi sugli occupati e il dato di alcune settimane fa sulle esportazioni sono fatti che devono riempirci di orgoglio. Dell’orgoglio di chi, lottando con le mani, con i denti e con la mente, sta cercando di uscire dal tunnel. L’economia si nutre della fiducia e dalla fiducia dobbiamo ripartire. Chiediamo anche ai nostri ministri di farlo e in particolare al ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. Valutare le cose che vanno bene per ripartire è il messaggio che oggi voglio rivolgere dal sistema Puglia al sistema Italia”. Tornando ai dati, al primo posto per incremento occupazionale nel 2011, rispetto al 2010, c’è l’Emilia Romagna (+ 31.000), al secondo il Piemonte (+23.000), al terzo il Veneto (+22.000), poi l’ Abruzzo (+13.000) e la Puglia (+12.000) che passa dunque da 1,223 milioni di occupati a 1,235 milioni. Seguono Sardegna (+9.000), Marche e Liguria (+6.000), Calabria (+ 4.000), Basilicata e Friuli (+3.000), Umbria, Trentino e Trento (+2.000), Toscana (+1.000). Chiudono l’anno con zero incrementi, dunque con gli stessi posti dell’anno precedente, Valle D’aosta, Lombardia e Bolzano, mentre il segno meno caratterizza le regioni Molise (-1.000), Marche (-6.000), Sicilia (-7.000) e Campania (-17.000). Per la Puglia il tasso di occupazione sale dunque dello 0,4%, mentre il tasso di disoccupazione scende di altrettanti punti (-0,4%). Allo stesso tempo il tasso di attività cresce tra un anno e l’altro di +0,2 punti percentuali. |
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IMPRESE ABRUZZESI: PRONTI 35 MLN PER AIUTI A GRANDI AZIENDE CRATERE
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L´aquila, 10 aprile 2012 - È partito il confronto Regione-imprenditori per attivare tempestivamente il bando di aiuti alle imprese produttive che hanno sede nelle aree del cratere. Sul piatto dei finanziamenti ci sono 43,8 milioni di euro che rappresentano risorse aggiuntive previste nell´Opcm 3959/2011 in favore del Commissario delegato , il quale ha indicato la direzione Affari generali della Regione quale soggetto attuatore. "È una importante dotazione finanziaria che abbiamo intenzione di rendere subito disponibile - ha affermato il Presidente della Regione - con l´obiettivo di prevedere linee di contribuzione utili a sostenere le medie e grandi imprese che hanno subito danni dal terremoto del 2009 e che hanno consolidato e incrementato l´occupazione. Per accelerare i tempi, siamo partiti immediatamente dopo aver ottenuto il via libera di regolarità contabile dalla Corte dei Conti. La collaborazione delle imprese beneficiarie, tramite il partenariato economico-sociale convocato oggi - ha concluso il Presidente -, dovrà ora indicarci il modo migliore per definire un bando quanto più possibile condiviso con il duplice scopo di ridurre al minimo rischi di ingiustificate esclusioni e di permettere agli aventi diritto di beneficiare tempestivamente delle relative risorse". La novità più importante è che dei 43,8 milioni previsti dall´ordinanza, 35 saranno messi a bando esclusivamente in favore delle grandi imprese. Gli altri 8,8, invece, serviranno a far scorrere la graduatoria del precedente bando Por del 2010 che si riferiva agli aiuti alle piccole e medie imprese danneggiate dal sisma. L´erogazione dei contributi è mirata a risarcire danni causati dal sisma alle imprese al solo fine della riattivazione dell´attività. Anche per questo bando, le forme di indennizzo fanno riferimento alla copertura al 100% dei danni subiti a beni immobili e mobili fino ad un massimo di 5 milioni. È previsto, inoltre, un contributo legato ai costi di trasferimento o, in alternativa, un contributo per i danni subiti per la sospensione temporanea dell´attività. La riunione del partenariato ha infine stabilito un percorso di massima condiviso: entro la metà di aprile gli imprenditori potranno presentare suggerimenti alla Regione per l´elaborazione del bando; entro maggio è prevista la pubblicazione del bando stesso. Si conta che l´erogazione del contributo ai soggetti beneficiari possa perfezionarsi entro l´anno. |
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I GIOVANI DEL PIEMONTE PROTAGONISTI DEL LORO FUTURO |
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Torino, 10 aprile 2012 - La Regione lancia un altro concreto aiuto per stimolare le idee, la creatività e soprattutto il lavoro autonomo degli under 35: i giovani che vogliono avviare una cooperativa o che intendono fare investimenti produttivi su realtà già esistenti potranno contare su 2 milioni di euro fino al 2013 con finanziamenti a tasso agevolato e contributi a fondo perduto. Gli interventi per lo sviluppo della cooperazione rientrano nell’ambito della misura 10 del Piano Giovani “Cooperative giovani di partite Iva”, dedicata a tutte le società di nuova costituzione a mutualità prevalente formate per almeno il 60% da lavoratori autonomi di età compresa tra 18 e 35 anni. Gli aiuti sono aperti anche ai consorzi di nuova costituzione, purché con una presenza di giovani prevista sempre secondo la quota minima del 60%. Due gli incentivi previsti: finanziamenti a tasso agevolato per investimenti produttivi e concessione di contributi a fondo perduto per spese di avvio. Il finanziamento copre fino al 100% delle spese ammissibili e viene erogato in anticipo sulle spese (60% fondi regionali a tasso zero e 40% fondi bancari a tasso convenzionato), mentre il contributo a fondo perduto viene invece concesso al 50% della spesa riconosciuta ammissibile. Dal punto di vista operativo le richieste di finanziamento verranno prese in carico dalla Regione e gestite attraverso un comitato tecnico di valutazione. Successivamente l’erogazione dei contributi spetterà a Finpiemonte. “Vogliamo offrire alle giovani ed ai giovani piemontesi - commenta il presidente Roberto Cota - un sistema di opportunità adeguate alle capacità, consentendo loro di fare ingresso nel mondo del lavoro da protagonisti. Vogliamo renderli forti e artefici del loro futuro, stimolando la grande capacità che possono avere nel trasformare il talento in azienda. I giovani sono per noi un’opportunità e noi vogliamo puntare su di essi per rilanciare il Piemonte”. “Sappiamo come siano sempre di più i giovani che vorrebbero un aiuto da parte degli enti istituzionali per realizzare i loro progetti - sottolinea l’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano - Da un’indagine da noi commissionata risulta che i giovani piemontesi più che il posto fisso vogliono essere aiutati a cogliere nuove opportunità. La maggioranza chiede infatti sostegno ad iniziare un’attività imprenditoriale”. “Questa misura intende principalmente aiutare i giovani che vogliono fare impresa incentivando le forme di aggregazione per presidiare meglio il mercato, fornire servizi più complessi, realizzare forme di marketing associato, ottimizzare i costi - osserva l’assessore al Lavoro, Claudia Porchietto - La parola d´ordine è però individualità: questa azione di governo, infatti, pur promuovendo la forma di aggregazione in consorzi se sono imprese di giovani o cooperativa se sono partite Iva riesce a tutelare l’individualità e le peculiarità di ogni singolo soggetto, perché proprio partendo dalle differenze creative si può aggredire il mercato globale in modo più competitivo”. “Da sempre - chiosa l’assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili, Michele Coppola - la cultura è attività creativa e produttiva, per cui siamo certi che proprio in questo settore i giovani piemontesi sapranno capitalizzare al meglio le opportunità messe in campo, trasformandole in realtà aziendali”. Il bando sarà pubblicato da metà aprile su www.Regione.piemonte.it/lavoro e www.Regione.piemonte.it/pianogiovani |
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ALTRO ANNO DI CIGS PER LAVORATORI EATON MONFALCONE |
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Trieste, 10 aprile 2012 - Presso il Servizio lavoro e pari opportunità della Regione, il 4 aprile, è stato espletato l´esame congiunto, con sottoscrizione del relativo accordo, della domanda di proroga di cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per riorganizzazione dello stabilimento di Monfalcone della Eaton. I nuovi 12 mesi di Cigs, che decorreranno dal 14 aprile 2012 senza soluzione di continuità con l´analogo precedente periodo di ricorso all´ammortizzatore sociale e interesseranno un numero massimo di 232 lavoratori, sono motivati dalla necessità, condivisa dall´azienda e dalle organizzazioni sindacali, di accompagnare l´ampliamento, con previsione di ulteriori, significativi, investimenti, del piano industriale in corso di attuazione, finalizzato ad adeguare l´organizzazione del sito di Monfalcone alle mutate esigenze del settore. "Pur consapevoli delle permanenti criticità del mercato - ha affermato l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi - è significativo che l´azienda abbia assicurato il rafforzamento di un piano di investimenti sensibilmente orientato allo sviluppo industriale del sito. In ogni caso bisogna continuare a mantenere alta l´attenzione perché il problema occupazionale che coinvolge i lavoratori della Eaton non può ancora essere considerato risolto". |
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REGGIO EMILIA: NASCE UN CENTRO DI ANALISI CONTRO L´ILLEGALITÀ |
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Reggio Emilia, 10 aprile 2012 - Nasce un “Centro di formazione e di analisi” sui fenomeni di illegalità legati alla criminalità organizzata. L’iniziativa è lanciata dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia e dalla Fondazione “Antonino Caponnetto” di Firenze, intitolata al giudice ideatore di quel Pool Antimafia di Palermo che ebbe come figure di spicco i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Con la creazione di questo nuovo strumento – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini – intendiamo non solo riaffermare il nostro impegno sul versante di quella legalità che è il presupposto per qualsiasi sviluppo economico e civile, ma soprattutto offrire alle istituzioni, al mondo imprenditoriale e sociale nuove opportunità di monitoraggio dei fenomeni criminali, di contrasto delle infiltrazioni malavitose e di diffusione e di radicamento della cultura della legalità”. Il Centro sarà gestito – sulla base della convenzione siglata proprio oggi – dalla Fondazione Antonino Caponnetto, attiva dal 2003 ed impegnata in diversi progetti finalizzati a sostenere ed orientare la società civile nella lotta contro le mafie. “Il Centro di formazione e di analisi” – spiega il presidente Salvatore Calleri – avrà sede operativa nei locali messi a disposizione dalla Camera di Commercio, e la sua attività andrà ad associare due funzioni essenziali; da una parte quella di monitoraggio della situazione relativa alle infiltrazioni criminali, mafiose e non, nel territorio provinciale, con la redazione di un report a cadenza semestrale e, dall’altra, coinvolgerà le istituzioni, le associazioni imprenditoriali, le associazioni di cittadini e le diverse espressioni organizzate della comunità locale in eventi pubblici, incontri con esperti nazionali e in percorsi di informazione e formazione che consentano di rafforzare le azioni di contrasto del fenomeno criminoso”. “In questo quadro di iniziative – sottolinea Bini – riteniamo particolarmente importanti le attività formative che saranno riservate agli imprenditori, continuamente sollecitati a denunciare i fenomeni di criminalità di cui possono essere a conoscenza e/o vittime, ma altrettanto frequentemente in grave difficoltà anche per la scarsa conoscenza degli strumenti di prevenzione e contrasto dai quali possono trarre sostegno”. “Dopo aver firmato il “patto reggiano per una società senza mafie” e, prima ancora, il protocollo d’intesa contro la criminalità sottoscritto con gli enti camerali di Modena, Caltanissetta e Crotone – prosegue il presidente della Camera di Commercio - siamo certi, in questo modo, di assicurare un contributo ancor più concreto alla conoscenza e alla lotta a fenomeni quali l’usura, l’estorsione, il riciclaggio di proventi illeciti, l’inquinamento dell’economia legale e la corruzione, in una catena di crimini che si ripercuotono – direttamente o indirettamente – sia sui cittadini che sulle imprese, distorcendo le fondamenta della competizione, frenando lo sviluppo e minando la coesione sociale”. Il progetto, che sarà avviato nei prossimi giorni, è stato parzialmente finanziato dalla Regione Emilia-romagna e rientra nelle attività dell’Osservatorio economico, coesione sociale e legalità che l’Ente camerale ha attivato insieme a Provincia e Comune capoluogo, con la collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università Cattolica di Piacenza. |
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CALABRIA: ENTRO IL PROSSIMO VENTICINQUE APRILE SARANNO APPROVATI DALLA GIUNTA REGIONALE I REGOLAMENTI RELATIVI ALL’APPRENDISTATO
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Catanzaro, 10 aprile 2012 - L’assessore regionale al Lavoro Francescantonio Stillitani il 5 aprile, ha presieduto, assieme alla dirigente regionale del settore Formazione Concettina Di Gesu, un incontro per discutere dei nuovi contratti di apprendistato, alla luce della recente approvazione in Parlamento del “Testo Unico dell’Apprendistato”. Alla riunione hanno preso parte tra gli altri, i rappresentanti delle associazioni di categoria, degli ordini professionali, delle sigle sindacali, delle associazioni datoriali, delle università calabresi, dell’ufficio regionale scolastico, degli enti bilaterali e dell’Abi calabrese. L’intento dell’Assessorato regionale al Lavoro è stato quello di concordare, con le parti sociali e datoriali del territorio calabrese, i testi per la regolamentazione di competenza regionale sul contratto dell’apprendistato, per giungere così ad un documento, il più possibile condiviso e che dovrà essere approvato dalla Giunta regionale entro il prossimo venticinque aprile. Sono tre i livelli previsti dal contratto di apprendistato: professionalizzante o di mestiere, diploma professionale e quello di alta formazione e di ricerca. Ad illustrarli in maniera approfondita è stata la rappresentante di Italia Lavoro Cristina Viruleo, che supporta per conto del Ministero, le regioni in questa fase operativa. L’apprendistato infatti, completamente rinnovato dal testo unico, sta assumendo alla luce delle modifiche apportate, un’importanza centrale e fondamentale per l’inserimento dei giovani all’interno del mercato del lavoro e mira a formare e qualificare i giovani durante il loro primo periodo lavorativo. Il contratto di apprendistato, già esistente ma con un ruolo decisamente marginale rispetto ad oggi, potrà diventare uno strumento di incremento dell’occupazione in Calabria oltre a costituire la reale opportunità di assunzione a tempo indeterminato, se allo scadere dei tre anni previsti, il datore di lavoro o il dipendente non chiedano di disdire il contratto. Un contratto che prevede inoltre, tutta una serie di agevolazioni e riduzione del costo del lavoro. “E’ mia intenzione – ha precisato Stillitani – prevedere all’interno della rimodulazione dei Fondi Comunitari, degli ulteriori incentivi finalizzati al mantenimento del posto del lavoro degli apprendisti. Parallelamente, la diffusione del contratto di apprendistato darà un altro buon motivo alle aziende calabresi per non assumere lavoratori in nero, soprattutto perché diventerà sempre più conveniente assumere in maniera regolare”. Un lavoro questo che porterà alla stesura di una legge regionale sull’apprendistato. “Noi oggi, anche se siamo pronti – ha detto ancora l’Assessore regionale al Lavoro - non proponiamo un testo di legge regionale, perché ancora potrebbero essere previste delle ulteriori modifiche in merito, dal Parlamento, sul mercato del lavoro ma due accordi e un regolamento, che sottoporrò alla giunta regionale entro il venticinque aprile, una volta terminata la fase di concertazione”. Dopo questa prima discussione, l’Assessorato al Lavoro attenderà ancora una settimana per recepire le ulteriori osservazioni che arriveranno dalle parti sociali presenti, prima di passare alla stesura definitiva dei testi. “L’incontro di oggi – ha concluso Stillitani – oltre ad essere stato particolarmente partecipato ha registrato delle osservazioni molto attente ed oculate da parte dei presenti. La Regione Calabria è particolarmente coinvolta nella riforma del mercato del lavoro con tutta una serie di attività che vanno dall’utilizzazione dei fondi comunitari, lotta al lavoro irregolare e riorganizzazione dei centri per l’impiego. “Un lavoro a tutto campo che non può però prescindere dalle modifiche e dai nuovi strumenti che saranno forniti dal Governo centrale”. |
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“L’USURA E GLI ALTRI REATI AL TEMPO DELLA CRISI”, GIOVEDÌ 12 APRILE CONVEGNO A PERUGIA
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Perugia, 10 aprile 2012 - "L´usura e gli altri reati al tempo della crisi": è questo il tema del convegno organizzato dalla Fondazione Umbria contro l´usura, in collaborazione con la sezione di Perugia dell´Aiga (Associazione italiana giovani avvocati), che si avvale del patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia e si terrà giovedì 12 aprile (dalle ore 9.30 alle 19) nella Sala dei Notari a Perugia. La prima parte dei lavori, coordinata dalla vicepresidente della Fondazione Umbria contro l´usura Lucia Baldoni, avrà come relatori il presidente della Fondazione Umbria contro l´usura Alberto Bellocchi, l´assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi, il presidente di "Sos Impresa" Lino Busà, don Marcello Cozzi dell´Ufficio di presidenza di "Libera", il segretario regionale della Cgil Umbria Mario Bravi. Seguirà il dibattito. Nella seconda sessione, dalle ore 15, interverranno il procuratore della Repubblica di Perugia Giacomo Fumu, il procuratore della Repubblica di Terni Fausto Cardella, il procuratore della Repubblica di Forlì Sergio Sottani, l´avvocato Francesco Falcinelli e l´avvocato Marco Angelini, docente all´Università di Perugia. La conclusione dei lavori, coordinati dall´avvocato Ermes Farinazzo, presidente della sezione Aiga di Perugia, è prevista per le 19. Il convegno è accreditato dal Consiglio dell´Ordine degli Avvocati di Perugia ai fini della formazione permanente con l´attribuzione di otto crediti formativi (quattro per sessione). Le domande di iscrizione dovranno pervenire all´indirizzo aigaperugia@libero.It. |
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PROFUGHI, LIGURIA: A MINISTERO DELL’INTERNO: “SERVE CERTEZZA DI RISORSE FINO A FINE ANNO”
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Genova, 10 Aprile 2012 - Certezza di risorse economiche da parte del Ministero dell’Interno per gestire l’accoglienza profughi almeno fino al 31 dicembre di quest’anno, termine ultimo per l’emergenza. La chiede l’assessore regionale alle politiche sociali Lorena Rambaudi di fronte alla difficoltà degli Enti gestori delle strutture sparse sul territorio ligure di continuare a gestire le strutture e ad occuparsi dell’accoglienza. “Senza queste certezze sarà molto difficile arrivare a fine anno – spiega l’assessore Rambaudi - che il 4 aprile, ha inviato una lettera ai Prefetti e ai Questori per portare all’attenzione il problema di ordine pubblico nel caso in cui non venissero confermate le risorse”. Ammontano a 570 i profughi presenti in Liguria di questi 530 hanno fatto richiesta di asilo e per la maggior parte non hanno ancora ricevuto risposte. “Vogliamo evitare problemi, sia per il piano di accoglienza che per l’ordine pubblico – continua Rambaudi – per questo chiediamo agli uffici territoriali del Governo di fare pressioni sull’esecutivo per definire una strategia complessiva e dare così indicazioni agli Enti gestori delle strutture che in questo momento non sanno cosa fare”. “E’ indispensabile infatti - continua Rambaudi - avere risposte sia per incentivare il rimpatrio volontario assistito, sia per l’inserimento sociale dei profughi che ne hanno diritto”. Fino ad oggi il Governo non ha dato risposte né sulle risorse per proseguire il piano di accoglienza fino alla fine del 2012 né sulle strategie future. “A questo proposto come conferenza delle Regioni – conclude Rambaudi - abbiamo chiesto con forza la ripresa della cabina di regia Stato-regioni e Autonome locali per affrontare quella che rischia di diventare una nuova fase di emergenza”.. |
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CALABRIA: BANDI PER LE MINORANZE LINGUISTICHE |
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Catanzaro, 10 aprile 2012 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha commentato il finanziamento di ventotto progetti presentati da comuni, province e associazioni per complessive duecentomila mila euro. “Anche i riti della Settimana Santa di questi giorni – ha detto Caligiuri- sottolineano la pluralità e la ricchezza culturale delle minoranze linguistiche della Calabria, che dopo secoli come un fiume carsico sono giunte fino a noi. Tra questi: difesa della lingua, scambi culturali in Italia ed all´estero, iniziative sulla scuola, festival folkloristici, promozione del patrimonio storico, culturale, artistico”. L’elenco completo dei finanziamenti si trova sui siti www.Regione.calabria.it e www.Conoscenzacalabria.it. Caligiuri, che a Bova ha partecipato alle cerimonie religiose per la domenica delle Palme, ha confermato l’impegno per il riconoscimento delle minoranze linguistiche calabresi quale patrimonio mondiale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco, attraverso il progetto “Le Culture della Calabria: un valore universale”. Infatti, approvato in Giunta su proposta degli Assessori Mancini e Caligiuri, entro la metà del mese, verrà emanato il bando Pisl sulle minoranze per circa quindici milioni di euro. Per fare il punto sulle iniziative in corso, un’ ulteriore riunione del Comitato regionale per le Minoranze Linguistiche sarà convocata per la fine di aprile. |
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AL VIA NELLE MARCHE IL PROGETTO "WORK FARE" , DAL DISAGIO SOCIALE ALLA CITTADINANZA ATTIVA, A FAVORE DI 14 DONNE IMMIGRATE
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Ancona, 10 Aprile 2012 - Quattordici donne immigrate sono le destinatarie di un progetto regionale di inclusione socio lavorativa che e` gia` entrato nella fase di realizzazione. Il progetto si chiama ´Work Fare- dal disagio sociale alla cittadinanza attiva´ ed e` promosso dall´assessorato al Lavoro e realizzato in collaborazione con le associazioni On the Road Onlus e Freewoman. Sono donne di diversa nazionalita` straniera- romena, nigeriana ed eritrea- che vivono nella nostra regione con un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari o inserite in programmi di protezione sociale. Hanno quindi vissuto momenti di grave disagio sociale e poi hanno scelto, talvolta con una buona dose di coraggio, di intraprendere un percorso di inserimento che le associazioni, attive da anni nel nostro territorio per contrastare i fenomeni della prostituzione e della tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo, costruiscono in maniera mirata. ´Abbiamo creduto fortemente a questo progetto ´ spiega l´assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti ´ perche` pensiamo che dovere delle istituzioni pubbliche sia anche fornire gli strumenti di inserimento e integrazione socio-lavorativa a chi per motivi di disagio sociale non ne ha possibilita`, ma possiede le motivazioni per imprimere una svolta alla propria vita. Questo progetto infatti vuole fornire opportunita` d´inserimento lavorativo e sociale alle immigrate permettendo loro di acquisire autonomia, sicurezza, basi culturali e linguistiche, insomma trasmettere una reale capacita` di cittadinanza attiva. Opportunita` importanti per entrare a far parte della comunita` con un ruolo di partecipazione e non passivo, non assistenziale, ma produttivo. Al termine del progetto, infatti, il risultato atteso e` che almeno otto siano inserite con un regolare contratto di lavoro.´ Il progetto riconosce un ruolo fondamentale alla rete dei soggetti, istituzionali e non, presenti sul territorio, in grado di creare un forte legame di comunita`, e coinvolge istituzioni pubbliche e imprese per valorizzare la loro capacita` di fornire risposte concrete alle persone, donne i cui diritti umani sono stati violati. Il progetto si articola in due fasi: un primo percorso di formazione ´ informazione e orientamento gia` iniziato sul tema del mondo del lavoro e un successivo percorso di Formazione Pratica in impresa. Il tutto attraverso laboratori interattivi pluri-tematici e colloqui individuali di orientamento. |
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“FAMILY HELP”: FIRMATO PROTOCOLLO TRA REGIONE UMBRIA E INPS PER UTILIZZO BUONI LAVORO |
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Perugia, 10 aprile 2012 - Promuovere l´utilizzo dei buoni lavoro Inps tra le famiglie umbre il cui reddito è ricompreso nelle fasce "Isee" tra 0 e 15 mila e tra 15 mila e 23 mila euro. E ´lo scopo del Protocollo d´Intesa firmato il 4 aprile a Perugia tra Regione Umbria e Inps regionale in attuazione del progetto regionale Family Help finanziato dal ministero delle Pari opportunità, realizzato in collaborazione tra Regione Umbria, Anci e Upi e che ha tra i suoi obiettivi quello di favorire la conciliazione delle esigenze familiari con quelle professionali. Il documento per la Regione Umbria è stato firmato dalla vicepresidente con delega al Welfare, Carla Casciari, per l´Inps Umbria, dal direttore regionale, Generoso Palermo. "Le risorse destinate a sostegno dell´iniziativa sono pari a 470 mila euro - ha riferito Carla Casciari - e saranno assegnate dalla Regione Umbria alle 12 Zone sociali del territorio. Per accedere al contributo i singoli soggetti o le famiglie dovranno presentare domanda ai Comuni fino al 31 di maggio e, se in possesso dei requisiti richiesti nell´Avviso pubblicato dalla Regione Umbria, potranno usufruire di un contributo da utilizzare per l´acquisto di buoni lavoro Inps per prestazioni e servizi di cura e sostegno educativo la cui entità corrisponde al valore di 10 euro lorde ciascuno per un importo complessivo di 1000 euro (100 buoni lavoro)da utilizzare in 12 mesi". Secondo la fascia Isee dichiarata dal richiedente, il contributo andrà a coprire il costo totale del buono, per la fascia compresa tra 0 e 15 mila euro, mentre per la fascia più alta compresa tra 15 mila e 23 mila, sarà di 6 euro. "Ad erogare i servizi - ha precisato la vicepresidente - saranno i soggetti selezionati in seguito ad un avviso pubblico emanato dalla Regione e debitamente formati in seguito ad un corso di 32 ore organizzato sempre dalla Regione, e al quale hanno partecipato in 100 soggetti scelti tra i 633 che hanno risposto all´avviso regionale pubblicato per la selezione e la formazione delle figure da inserire in un elenco regionale i cui iscritti - ha detto la vicepresidente Casciari - saranno chiamati a supportare i nuclei che ne faranno richiesta ai propri Comuni, aiutandoli nelle attività legate alla gestione della casa, nella cura e l´educazione dei figli, nella cura degli adulti in difficoltà e quindi è prevista oltre alla cura della persona, l´accompagnamento a visite mediche, commissioni pratiche, fare la spesa, attività ricreative, ad esclusione delle prestazioni di tipo specialistico-infermieristico. In particolare si tratta di un sostegno alle donne, anche a quelle sole, che hanno un rapporto di lavoro che sottrae tempo alla cura della famiglia". La vicepresidente evidenziando che "Family Help è una proposta sperimentale", ha ribadito che "è relativa all´emanazione di un bando nazionale da parte del ministero delle pari opportunità per la presentazione di progetti sul tema della conciliazione che prevede risorse dedicate e che è regolato da una convenzione della durata di un anno". "L´iniziativa - ha aggiunto - servirà a fornire una serie di servizi aggiuntivi per i quali normalmente viene fatto ricorso ad un mercato privato che, a sua volta, si rivolge a persone che prestano servizio dietro compenso spesso in ´nero´. Per evitare ciò, è stata fatta la scelta di redigere un elenco di soggetti che forniranno le prestazioni e, inoltre è stata prevista una rendicontazione puntuale anche per effettuare un monitoraggio attento del progetto". Il direttore regionale dell´Inps, Generoso Palermo, ha precisato che "Family Help rientra in una serie di altre iniziative che l´Inps sta portando avanti con gli enti locali. In particolare il progetto di oggi - ha detto - assume un significato importante sotto il profilo sociale per il fatto che, in un momento di crisi, si vuole dare un sostegno alle famiglie, ma anche perché rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione con le amministrazioni con risorse pubbliche canalizzate in modo trasparente e rispettoso delle regole. In questo caso infatti, le famiglie avranno la tranquillità di rivolgersi a dei prestatori dei servizi iscritti in un elenco regionale mentre quest´ultimi, attraverso lo strumento dei buoni lavoro hanno la garanzia della copertura previdenziale, visto che del valore dei voucher di 10 euro, 7,50 euro andranno al lavoratore e la parte restante sarà versata per la previdenza". |
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MINORI A RISCHIO, 150 MILA EURO DALLA REGIONE TOSCANA PER ESTENDERE LA RETE DI PROTEZIONE |
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Firenze, 10 aprile 2012 – Graduale estensione, nei prossimi tre anni, a tutto il territorio regionale del progetto Risc-rischio per l’infanzia e soluzioni per contrastarlo. L’obiettivo è contenere i casi di allontanamento di bambini e ragazzi dalle proprie famiglie e adottare iniziative a sostegno dei genitori in difficoltà, per aiutarli a maturare relazioni adeguate e significative con i propri figli. La giunta regionale ha approvato una delibera che prevede lo stanziamento di oltre 150 mila euro per il triennio 2012-2014. L’atto contiene delle linee di intervento che riconoscono l’importanza di un’azione preventiva su quei nuclei familiari che presentano fattori di rischio per la crescita e lo sviluppo di bambini e ragazzi. “Anche in campo sociale – ha commentato il 4 aprile l’assessore al welfare Salvatore Allocca – come avviene in sanità possiamo dotarci di metodologie e strumenti per misurare il raggiungimento del grado di soddisfazione dei bisogni. É arrivato il momento in cui le politiche di welfare valorizzino il patrimonio di conoscenze e competenze maturato dagli operatori dei servizi pubblici, che ogni giorno sono chiamati ad intercettare e valutare i bisogni e le possibili risposte attivabili, attività spesso complessa e delicata. Il fatto poi – ha concluso – che questo si possa realizzare partendo dai diritti delle persone più ‘invisibili’, quali rischiano di essere i bambini all’interno di contesti familiari sempre più rarefatti e problematici, ci consente di agire prima che diventino necessari interventi più pesanti di tutela”. Risc è un percorso di ricerca-azione avviato nel 2009 dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali (che ne ha affidato progettazione e gestione alla Fondazione Zancan di Padova) per individuare soluzioni che garantiscano una più efficace tutela di bambini e ragazzi che vivono situazioni di rischio e grave disagio, prevenirne l’allontanamento familiare e rafforzare o recuperare, ove possibile, le competenze genitoriali. Per far questo il progetto prevede la sperimentazione, da parte dei servizi sociali e socio sanitari, di un protocollo metodologico per la presa in carico e la verifica degli esiti. La Toscana, che ha aderito al progetto nel 2011 insieme ad altre 5 regioni (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto), sta effettuando la sperimentazione attraverso l’attiva collaborazione dei servizi sociali e socio sanitari di sei realtà territoriali: Società della Salute Valdarno Inferiore, Fiorentina Sud Est, Alta Val d’Elsa, Mugello, Pisana e Comune di Firenze. Elemento qualificante del progetto è la metodologia: assistenti sociali e altri professionisti che operano nel campo delle tutele dei diritti dei minori potranno contare su un concreto strumento per valutare l’efficacia degli interventi programmati ed attivati. Gli operatori dei servizi coinvolti nella sperimentazione vengono seguiti e supportati da esperti della Fondazione Zancan la quale mette anche a disposizione, oltre al protocollo metodologico, un software realizzato per gestire la presa in carico e valutarne l’esito. Il modello si struttura secondo le seguenti fasi: raccolta della domanda (proveniente dalla persona e/o dalla sua famiglia), analisi della situazione del bambino/ragazzo e della famiglia (vengono approfonditi problemi, fattori di rischio, capacità e potenzialità), definizione dei problemi sui quali intervenire, predisposizione del progetto personalizzato e del piano operativo, verifica e valutazione dell’efficacia. |
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FAMIGLIA DIVENTI PRIORITÀ PER INTERO SISTEMA FVG |
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Udine, 5 aprile 2012 - Il Friuli Venezia Giulia si colloca al secondo posto per livelli di politiche familiari su otto regioni d´Italia analizzate nella ricerca promossa dalla Cisl nazionale e dalla Fnp Cisl. I risultati sono stati illustrati il 4 aprile nel corso di un convegno nell´auditorium della Regione alla presenza dell´assessore regionale alla Famiglia Roberto Molinaro, del segretario generale Cisl-fvg Giovanni Fania e di quello confederale responsabile politiche sociali, Pietro Cerrito. "Stare ai primi posti in Italia per le politiche a sostegno della famiglia è di certo un elemento di soddisfazione - ha commentato Molinaro - ma anche un´ulteriore sollecitazione a rafforzare e migliorare quanto abbiamo fatto in questi anni. Prima di pensare ad altri specifici provvedimenti occorre anzitutto diffondere in tutto il sistema l´esigenza di considerare questo sostegno come necessario a tutti i livelli, non solo a quello istituzionale. La regione tutta - è opinione dell´assessore - deve ´sposare´ la famiglia come una priorità: perché ciò accada c´è bisogno di nuove alleanze, leale cooperazione tra livelli istituzionali e una visione strategica d´insieme". Molinaro nel suo intervento ha ricordato la strategia sottesa ai principali strumenti messi finora in campo e ha citato dati che confermano quanto il Friuli Venezia Giulia consideri fondamentale l´investimento per le politiche della famiglia, tanto da considerare queste e quelle per la crescita "un binomio virtuoso e necessario, perché l´economia demografica è una delle leve della crescita". I dati parlano da soli: nel 2011 il Friuli Venezia Giulia ha stanziato per il fondo famiglia 34,7 milioni di euro, più di quanto ha fatto l´intera Italia (32 ml di euro). Tutto ciò in un regime di progressiva restrizione delle assegnazioni statali per il Fnps (Fondo nazionale politiche sociali) che nell´ultimo triennio hanno registrato un picco vertiginoso del meno 93 per cento (nel 2010 ammontava a 8,3 milioni, quest´anno è stato di 793 mila euro). Molinaro ha citato le varie azioni concrete hanno riguardato anzitutto il sostegno alle famiglie che hanno figli minori (aiuto alle gestanti in difficoltà, assegno di natalità, carta famiglia, accesso facilitato ai servizi per la prima infanzia, interventi specifici per le famiglie numerose). Ciò che sarà importante nel prossimo futuro, oltre agli interventi più contingenti, sarà procedere ad un cambio generale di mentalità, che consideri la famiglia come un soggetto sociale e una priorità dell´intero sistema regionale. La sfida dovrà permeare, ha concluso Molinaro, la prossima nuova cornice all´interno della quale la Regione disegnerà le politiche sociali, il Piano regionale 2012-2014. Del resto, se gli indicatori mostrano che l´amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia molto ha fatto in questi anni per il settore, restano allarmanti i dati statistici che vedono nel 2010 la regione Fvg al primo posto per saldo demografico negativo, con una popolazione più anziana della media, con unioni sempre meno stabili tra coppie, con indebitamento in crescita, consumi sempre più ridotti e spesa media tra le più alte a livello nazionale. Fragilità che potranno essere superare, secondo i rappresentanti del sindacato, con attente politiche dei redditi, di conciliazione famiglia e lavoro, abitative e con efficaci sistemi di servizi. Per la Cisl mancano a livello nazionale politiche familiari vere (a differenza, ad esempio, della Francia che investe su questa voce ben il 3 per cento del suo Pil, contro il nostro 0,9) e un´attenta gestione risorse. "Il punto vero - ha commentato Fania, riferendosi anche alla dimensione regionale e spingendo sulla contrattazione di secondo livello come leva per determinare le politiche sociali e familiari - è che le risorse risultano disperse, ed in particolare non destinate a coprire una serie di urgenze improcrastinabili: il settore della non autosufficienza, la formazione, i servizi territoriali, i giovani e ancora l´alto tasso di abbandono del lavoro da parte delle donne a seguito della maternità". "Servono - è stata infine la richiesta di Fania alla Regione - appositi sportelli per le famiglie, luoghi fisici finanziati con risorse dedicate e rispetto a cui la Cisl si candida alla gestione, dove le famiglie possano trovare informazioni e supporto". Al convegno, concluso dal Pietro Cerrito, sono intervenuti Alessandro Geria (Dipartimento politiche sociali Cisl), Iris Morassi (segretaria regionale Cisl Fvg), Paola Franzin (Responsabile Inas nazionale), Marisa Susanna e Renata Della Ricca (osservatorio sociale per la concertazione territoriale). |
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INFANZIA; 1,4 MILIONI DI EURO PER MIGLIORARE SERVIZI NIDO SISTEMA NIDI ABRUZZO VERSO ECCELLENZA |
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L´aquila, 10 aprile 2012 - E´ stato pubblicato il 4 aprile sul Bura l´avviso pubblico "Interventi a favore del sistema dei servizi educativi per la prima infanzia", finanziato con 1,4 milioni di euro in attuazione dell´Accordo sottoscritto dal Dipartimento Politiche della Famiglia e dalla Regione Abruzzo. L´iniziativa si pone l´obiettivo di proseguire l´azione amministrativa, intrapresa dall´Assessorato alle Politiche Sociali, per ampliare e consolidare la dotazione di nidi e di servizi integrativi per la prima infanzia, per i bambini di età da 0 a 3 anni, anche sotto il profilo dei costi di gestione. "Stiamo attuando un programma articolato di interventi - commenta l´assessore competente in materia - con l´obiettivo di migliorare la qualità dell´offerta dei servizi per la prima infanzia. Dall´inizio della legislatura abbiamo investito oltre 4,5 milioni di euro per questi servizi e per azioni di conciliazione tra vita familiare e lavoro delle donne abruzzesi. Abbiamo costituito il nucleo di coordinamento pedagogico regionale per la prima infanzia e dato una normativa regionale, certa, al sistema di accreditamento delle strutture, basata sulla qualità dell´offerta e sulla professionalità certificata degli operatori, colmando un vuoto di regole che persisteva da 11 anni. Questo ulteriore intervento contribuirà ad attivare nuovi posti presso le strutture educative e a fronteggiare l´emergenza rappresentata dalle liste di attesa. Ma e´ soprattutto un sostegno per incoraggiare l´ingresso delle donne nel mercato del lavoro, attraverso la conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Sulla prima infanzia abbiamo dunque investito molto in termini di risorse e di energie progettuali per la ridefinizione del sistema. Vogliamo rendere gli standard dei servizi che si erogano in Regione e il sistema complessivo - conclude - qualitativamente paragonabili alle migliori esperienze nazionali". Per quanto riguarda l´avviso: possono presentare istanza di partecipazione i Comuni della Regione Abruzzo per entrambi le linee di intervento previste dall´avviso. La prima linea è dotata di un milione di euro per ottenere l´aumento della frequenza da parte dei bambini da 0 a 3 anni presso i servizi educativi per la prima infanzia, pubblici, accreditati e presso i servizi integrativi, e per ottenere l´acquisizione di unità presso i servizi educativi per la prima infanzia, privati e accreditati, o per l´erogazione di voucher alle famiglie, i cui bambini risultino iscritti nelle liste di attesa dei servizi educativi, per la prima infanzia, privati e accreditati. Ciascuna proposta progettuale non può superare il valore economico massimo di 70mila euro, comprensivo della quota del 5% a titolo di cofinanziamento. La seconda linea di intervento è diretta al sostegno alle spese di gestione dei servizi educativi per la prima infanzia pubblici accreditati, con riferimento ai costi sostenuti nell´annualità 2012/2013. Sono destinati 400mila euro. Ciascuna proposta progettuale non può superare il valore economico massimo di 15mila euro, comprensivo della quota del 5% a titolo di cofinanziamento. |
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MILANO: VIOLENZA SULLE DONNE, FONDI A PROGETTI ASSISTENZIALI |
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Milano, 10 aprile 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, ha deciso di stanziare un contributo complessivo di 210.000 euro a favore di alcuni progetti di protezione e integrazione sociale, realizzati da diversi enti, per favorire la pari opportunità. Questi gli interventi finanziati. Assistenza E Integrazione - 1) Progetto ´Accoglienza e inserimento delle persone vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento´, promosso dal Comune di Milano (contributo di 25.000 euro). 2) Progetto ´Donne in volo 2012´, promosso dall´associazione Lule di Abbiategrasso (contributo di 85.000 euro). 3) Progetto ´Strade di periferia e reti di accoglienza Malpensa 2000, programmi di protezione sociale a favore delle vittime di sfruttamento sessuale e del lavoro forzato´, promosso dalla Cooperativa Lotta contro l´emarginazione di Sesto San Giovanni (contributo di 40.000 euro). Emersione E Prima Assistenza - 1) Progetto ´Fuori dal giogo 2012´, promosso dall´associazione Lule di Abbiategrasso (contributo di 35.000 euro). 2) Progetto ´Sistema T.r.a.t.t.a. (Tutela Regionale Articoli Tredici Territori per l´Accoglienza)´, promosso dalla Cooperativa Lotta contro l´emarginazione di Sesto San Giovanni (contributo di 25.000 euro). "Per Regione Lombardia - ha commentato l´assessore Boscagli - la lotta alla tratta di donne e la protezione delle vittime sono una priorità. Per questo, ormai da anni, abbiamo avviato numerose iniziative per aiutare e accompagnare le donne vittime di violenza o di tratta, attraverso un sostegno diretto a tutte quelle realtà che in Lombardia quotidianamente lavorano per salvare queste persone e proteggerle da violenze e soprusi". |
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VIOLENZA SU DONNE,FONDI A PROGETTI ASSISTENZIALI 210.000 EURO AD ASSOCIAZIONI OPERANTI A MILANO E PROVINCIA |
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Milano, 10 aprile 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, ha deciso di stanziare un contributo complessivo di 210.000 euro a favore di alcuni progetti di protezione e integrazione sociale, realizzati da diversi enti, per favorire la pari opportunità. Questi gli interventi finanziati. Assistenza E Integrazione - 1) Progetto ´Accoglienza e inserimento delle persone vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento´, promosso dal Comune di Milano (contributo di 25.000 euro). 2) Progetto ´Donne in volo 2012´, promosso dall´associazione Lule di Abbiategrasso (contributo di 85.000 euro). 3) Progetto ´Strade di periferia e reti di accoglienza Malpensa 2000, programmi di protezione sociale a favore delle vittime di sfruttamento sessuale e del lavoro forzato´, promosso dalla Cooperativa Lotta contro l´emarginazione di Sesto San Giovanni (contributo di 40.000 euro). Emersione E Prima Assistenza - 1) Progetto ´Fuori dal giogo 2012´, promosso dall´associazione Lule di Abbiategrasso (contributo di 35.000 euro). 2) Progetto ´Sistema T.r.a.t.t.a. (Tutela Regionale Articoli Tredici Territori per l´Accoglienza)´, promosso dalla Cooperativa Lotta contro l´emarginazione di Sesto San Giovanni (contributo di 25.000 euro). ´Per Regione Lombardia - ha commentato l´assessore Boscagli - la lotta alla tratta di donne e la protezione delle vittime sono una priorità. Per questo, ormai da anni, abbiamo avviato numerose iniziative per aiutare e accompagnare le donne vittime di violenza o di tratta, attraverso un sostegno diretto a tutte quelle realtà che in Lombardia quotidianamente lavorano per salvare queste persone e proteggerle da violenze e soprusi´. |
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