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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Maggio 2012
RIDURRE LA PRODUZIONE DI RIFIUTI, MIGLIORARE LA DIFFERENZIATA ED ENERGIA DAI RIFUTI: OBIETTIVI PRIORITARI DELLA VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 16 maggio 2012 – Ha preso il via ieri la nuova campagna d’informazione e sensibilizzazione della Regione Valle d’Aosta per diminuire la produzione e migliorare la differenziazione dei rifiuti, che ricoprono, come in ogni società contemporanea, una posizione di rilievo nelle politiche regionali legate all’ambiente. L’assessorato del territorio e ambiente porta avanti, infatti, un programma integrato di gestione dei rifiuti basato sulle cosiddette 4 R indicate dall’Unione Europea (Direttiva 2008/98/Ce) e recepite attraverso la legge regionale 31/2007: riduzione della produzione dei rifiuti, riutilizzo dei prodotti, riciclaggio per produrre nuovi oggetti, recupero di materia e di energia. «Da sempre conduciamo politiche per l’ambiente che mirano alla tutela dei cittadini condividendole attraverso campagne d’informazione. - sottolinea l’Assessore Manuela Zublena - Oggi presentiamo le azioni previste per i prossimi mesi per attuare le strategie di gestione dei rifiuti». È attivo quindi da oggi un nuovo strumento di comunicazione, il sito www.Menorifiutivda.it  che intende informare gli utenti del web sulla politica dei rifiuti della Valle d’Aosta, sulle misure per lo smaltimento e il recupero di energia e sulla riduzione e differenziazione dei rifiuti. Concepito come un sito dallo spirito didattico e informativo, punta su contenuti tecnicamente e scientificamente scrupolosi ma proposti in una forma di facile lettura e supportati da una grafica che rende ancor più chiara l’informazione puramente testuale. Si parte dal macrotema della gestione dei rifiuti, descritto nelle sue linee guida attraverso l’illustrazione grafica del ciclo dei rifiuti, per poi sviluppare i due cardini della politica regionale: la raccolta differenziata e lo smaltimento con recupero energetico con il pirogassificatore. «Abbiamo pensato ad un sito ad hoc per il tema dei rifiuti - evidenzia l’Assessore Zublena - che valorizzi tutte le informazioni che costantemente sono state rese disponibili ai cittadini, perché il web consente di comunicare con un numero elevato di utenti in un tempo ridottissimo, informandoli su una materia complessa ma con un approccio gradevole e informale, pur nel pieno rispetto dell’autorevolezza dei contenuti». Parallelamente prende il via l’iniziativa di sensibilizzazione a favore dei cittadini per diminuire la quantità di rifiuti prodotta e migliorare la raccolta differenziata, nell’ambito del Programma di riduzione dei rifiuti per il 2011-2013 dell’Assessorato del territorio e ambiente, che prevede tre temi centrali: riduzione dei rifiuti, potenziamento delle raccolte differenziate e promozione del compostaggio. Questa nuova campagna, dal titolo “Ieri, oggi e domani” è focalizzata sulla qualità delle raccolte e prevede un’azione di sensibilizzazione basata su affissioni, locandine e inserzioni sui media; un incontro pubblico il 29 maggio per l’analisi merceologica nella piana di Aosta volta a dimostrare che nelle pattumiere ci sono molti materiali riciclabili che, invece, finiscono ancora a smaltimento; un furgone verde itinerante che da fine maggio toccherà le Comunità montane e Aosta, a disposizione per chiarire eventuali dubbi sulla raccolta differenziata; dal 3 al 5 giugno uno chalet informativo in piazza Chanoux ad Aosta con la mostra sugli imballaggi e sulla raccolta differenziata; un gioco-test, sul furgone e presso lo chalet, che punta a sensibilizzare sui temi della sostenibilità ambientale. «Nella nostra Regione la raccolta differenziata dei rifiuti è ormai da diversi anni un fatto consolidato, con risultati che si possono considerare positivi e incoraggianti in termini di percentuali di raccolta delle diverse frazioni di rifiuti - conclude l’Assessore Zublena. - Dobbiamo tuttavia proseguire nell’impegno, convinti che bisogna, e si può, fare ancora meglio per alleggerire il nostro impatto sull’ambiente, svolgendo in modo più attento la raccolta differenziata e impegnandoci a ridurre i rifiuti con semplici gesti legati a un consumo più consapevole e a un utilizzo più attento delle risorse».  
   
   
SORGENIA: PRESENTATO IL PIANO DI SVILUPPO 2012-2017 NEL SETTORE DELL’ESPLORAZIONE E PRODUZIONE DI IDROCARBURI (E&P)  
 
 Milano, 16 maggio 2012 - Sorgenia, società controllata da Cir e partecipata da Verbund e primo operatore privato nel settore energetico italiano, ha presentato oggi alla comunità finanziaria le proprie attività nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi (E&p) e il relativo piano di sviluppo 2012-2017. Il gruppo Sorgenia opera nel settore dell’E&p attraverso la controllata al 100% Sorgenia E&p Spa, costituita come start-up nel 2008 con l’obiettivo di rafforzare la propria posizione di operatore verticalmente integrato con una diversificazione bilanciata del portafoglio di attività. Sorgenia E&p è caratterizzata da un management di grande esperienza e da un’organizzazione molto snella, flessibile e dinamica. Nei primi quattro anni di attività, grazie a una strategia di investimenti selettivi e a un adeguato bilanciamento dei rischi tecnici, commerciali e geopolitici, la società ha sviluppato un portafoglio di progetti internazionali con importanti potenzialità di crescita nel medio periodo in termini di risorse disponibili e risultati economici. Nell’ambito di tali progetti, Sorgenia E&p svolge normalmente un ruolo di socio di minoranza, in partnership con primari operatori internazionali e con attenzione alle performance ambientali e di sicurezza delle attività. L’attuale portafoglio di Sorgenia E&p è composto da tre principali aree di attività: - Europa: Sorgenia E&p detiene 11 licenze di esplorazione offshore nel Regno Unito direttamente e attraverso la controllata al 75% Mpx Energy. L’avvio della produzione nel primo campo (Orlando) è prevista entro la fine del 2013. - Sud America: Sorgenia E&p detiene 4 licenze di esplorazione onshore in Colombia come partner di minoranza (con quote comprese tra il 10% e il 40%) con operatori come Petrobras e Cepsa. In una delle quattro licenze è stato ritrovato un campo petrolifero ed è stata già avviata la produzione di petrolio su piccola scala. - Ricerca non convenzionale: Sorgenia E&p, prima in Italia e tra le prime nel continente europeo, già a partire dal 2010, è impegnata a replicare in Europa i successi della ricerca petrolifera non convenzionale che in meno di un decennio hanno totalmente rivoluzionato il mercato energetico nord-americano. La società detiene una quota del 26,8% in 3 licenze esplorative di complessivi 2251 km2 nelle gas shales del Bacino Baltico, nel nord est della Polonia, e del 32,3% in una licenza di 2350 km2 per la ricerca nelle oil shale nel promettente Bacino Lusitano in Portogallo, oltre a vari progetti in fase di sviluppo e valutazione in altri paesi europei. In Polonia, gli incoraggianti risultati dei primi tre pozzi esplorativi effettuati dalla società partecipata da Sorgenia, hanno confermato la presenza di scisti (shales) con contenuti di gas metano in linea e talora superiori agli scisti in produzione nel Nord America. Nel corso delle prossime attività dovranno essere messe a punto tecniche e metodiche di estrazione del metano che ne rendano economico lo sfruttamento a livello industriale. Complessivamente, l’attuale portafoglio di attività “convenzionale” di Sorgenia E&p è caratterizzato da risorse stimate in più di 40 milioni di barili di petrolio equivalenti (boe). L’obiettivo di Sorgenia è raggiungere 50 milioni di boe tra produzione e riserve disponibili al 2017. Il piano della società, in caso di un buon esito dei progetti “convenzionali” in corso, prevede investimenti complessivi nell’esplorazione per 81 milioni di euro nel periodo 2012-2017. In caso di successo nelle attività esplorative, sono previsti nel periodo investimenti di produzione/sviluppo per 332 milioni di euro, con un fabbisogno massimo di equity di circa 200 milioni di euro di cui 87 milioni di euro già impiegati. Considerata la notevole liquidità del mercato di questi assets, in caso di successo delle attività esplorative sarà possibile cedere (farm out) parte degli interessi di Sorgenia così da ridurre le necessità di equity. Si prevede di generare Ebitda positivo già a partire dal 2013 ed il target per il 2017 è un Ebitda di circa 200 milioni di euro. Per prudenza il piano di sviluppo non include le risorse (potenzialmente alcune decine di miliardi di metri cubi ovvero alcune centinaia di milioni di barili di petrolio equivalente) e gli investimenti eventualmente derivanti dallo sviluppo della ricerca “non convenzionale” ma solo i costi esplorativi ad essa associati. Sorgenia E&p ha affidato al consulente internazionale indipendente Rps un’analisi sul potenziale degli asset attualmente a disposizione della società (Competent Person’s Report, “Cpr”). Secondo la stima indipendente effettuata da Rps, il portafoglio di attività di Sogenia E&p esprime volumi di risorse e valori economici superiori rispetto a quanto considerato da Sorgenia nel proprio Business Plan.  
   
   
IMU A 360 GRADI: OBBLIGHI, AGEVOLAZIONI, ALIQUOTE SECONDO INCONTRO GRATUITO NOTAI-CITTADINI PER COMPRAR CASA SENZA RISCHI  
 
Milano, 15 maggio 2012 – Si terrà il 16 maggio, ore (18.00-20.00) all’Urban Center (Galleria Vittorio Emanuele, Milano) il secondo dei tre appuntamenti “Comprar casa senza rischi” interamente dedicato all’Imu. L’iniziativa di informazione al cittadino è promossa dal Consiglio Notarile di Milano in collaborazione con il Comune di Milano per spiegare la normativa della nuova Imposta Municipale Propria e aiutare chi sarà tenuto a pagare, illustrando le agevolazioni e le aliquote applicabili. In particolare sarà possibile approfondire molte casistiche che toccano da vicino i contribuenti: i requisiti che rendono un immobile prima o seconda casa; la concessione dell’immobile di proprietà in comodato d’uso e/o usufrutto a un parente; l’Imu per gli anziani e i disabili che non abitano nella casa di proprietà; il meccanismo di rivalutazione delle rendite catastali. Comprar Casa Senza Rischi è l´iniziativa di servizio al cittadino promossa dal 2007 dal Consiglio Notarile di Milano, che rappresenta i notai dei Comuni di Milano, Lodi, Monza, Busto Arsizio e Varese. L´obiettivo è di offrire supporto e consulenza a chi sta per acquistare o vendere casa, vuole rinegoziare il mutuo o, semplicemente, vuole porre domande al notaio sulla propria abitazione. La sesta edizione prevede complessivamente tre incontri gratuiti, nel corso dei quali i cittadini avranno occasione di porre ai notai di Milano domande e quesiti sulle soluzioni alternative per l’acquisto casa, l’Imu e la compravendita del box. L’ingresso è gratuito, fino a esaurimento posti. Ulteriori informazioni su www.Comprarcasasenzarischi.it  
   
   
FVG, TERRITORIO: ALTRI 410MILA EURO PER VALORIZZARE PATRIMONIO NATURALE  
 
Udine, 16 maggio 2012 - La Regione darà risposta a ulteriori richieste di finanziamento rispetto alle domande presentate dai Comuni sul bando della misura 2.1.1 a del Por Competitività per la realizzazione di progetti volti alla valorizzazione del patrimonio naturale. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore a Risorse Rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, di concerto con l´assessore a Cultura, sport, relazioni Internazionali e comunitarie, Elio De Anna, ha infatti disposto di assegnare alla disponibilità del bando 486 per l´attuazione dei progetti di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale la somma di 410mila euro. Tale importo si compone di oltre 130 mila euro messi a disposizione dal Fesr e di oltre 279 mila euro disposti da parte dello Stato. Il bando per gli interventi di carattere naturale è ora dotato di una capacità finanziaria pari 1.994.000 euro, dei quali 634.000 euro messi a disposizione dalla Ue e 1.360.000 stanziati dallo Stato  
   
   
BOLZANO: DOMANDA DELLA SETTIMANA: NOVITÀ DEL SUSSIDIO CASA, "FALSE" RAGAZZE MADRI  
 
Bolzano, 16 maggio 2012 - Quali sono le novità in arrivo nel sistema del sussidio casa? Come impedire il fenomeno dei contributi a "false" ragazze madri? Sono le due domande alla Giunta più votate dai cittadini nella nuova rubrica online "Domanda della settimana.". Alla più cliccata risponde in video l´assessore Christian Tommasini, alla seconda per iscritto l´assessore Richard Theiner. Le risposte alle domande più votate in lingua tedesca negli ultimi 7 giorni riguardano il sistema fiscale e le spese legali del caso Laimer. Prosegue il dialogo settimanale sul web tra i cittadini e la Giunta provinciale grazie alla nuova rubrica online "Domanda della settimana" che offre agli utenti la possibilità di interrogare Presidente e Assessori. "Ho sentito che la Giunta vuole approvare delle novità nell´assegnazione del sussidio casa in Alto Adige: cosa cambia rispetto ad oggi, soprattutto per chi già lo riceve ?": è stata questa, inviata da "mcapitano" di Merano, la domanda più votata la scorsa settimana all´interno. Alla domanda sul sussidio casa risponde oggi con un video su Youtube l´assessore Christian Tommasini, competente sull´edilizia abitativa. La risposta è visibile qui. La seconda domanda più cliccata è stata inviata da "egolego69" di Bolzano: "Cosa intendete fare per impedire il fenomeno dei contributi sprecati a false "ragazze madri" formalmente non coniugate ma che in realtà convivono da anni con i loro compagni, spesso con alte retribuzioni, nonchè padri a tutti gli effetti ?" Ecco la risposta dell’assessore alla famiglia Richard Theiner: "Ormai da diversi anni i criteri per la concessione di contributi e sussidi tengono di norma conto della composizione "effettiva" della familiga e non di quella strettamente anagrafica o di un legame di tipo coniugale tra i genitori. Il fatto che i genitori siano sposati o meno non influisce quindi sulla considerazione o meno dei genitori per l´accesso ai contributi, dato che si tiene conto del fatto che siano i genitori biologici o dell´effettiva convivenza. Esistono ovviamente situazioni in cui vi è un legame tra due genitori pur in assenza di un riconoscimento del minore e di una convivenza dichiarata. Trattandosi di una situazione di falsa dichiarazione rispetto alla situazione effettiva, i vari enti pubblici sono ovviamente impegnati a scoprire tali situazioni – attraverso l´incrocio di dati - e ad escludere tali persone dal beneficio dei contributi. Ovviamente nessun sistema di controlli può garantire che siano del tutto escluse situazioni di persone che non avrebbero diritto che accedono alle prestazioni. L´obiettivo dei criteri e dei sistemi di controllo deve essere quello di avere il minor numero possibile di tali situazioni." Tra i navigatori di lingua tedesca la domanda più votata della settimana arriva dalla Venosta e riguarda la richiesta di impegnarsi per un sistema fiscale più equo dove tutti (anche i contadini) paghino il giusto. La risposta del presidente Luis Durnwalder è visibile su Youtube. La seconda domanda più cliccata arriva da Montagna: chi paga i conti degli avvocati e delle perizie del caso Laimer? Risposta scritta del presidente Durnwalder: "Spero che il collega Laimer abbia presto la possibilità di smontare le accuse nei suoi confronti e di provare la sua non colpevolezza. Ciò premesso, la questione viene regolata secondo il trattamento previsto per ogni membro della Giunta e ogni dipendente dell´Amministrazione provinciale: deve assumersi i costi in prima battuta, ma se il caso si conclude con la sua assoluzione le spese gli vengono rimborsate dalla Provincia. Se invece viene condannato, si paga tutte le spese."  
   
   
EDILIZIA: GEMONA, REGIONE ACCOGLIE FEDERCASA E INAUGURA LAVORI ATER  
 
 Gemona, 16 maggio 2012 - L´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi ha accolto ieri in Friuli Venezia Giuli il presidente nazionale di Federcasa, Emidio Ettore Isacchini, che ha scelto Gemona "cuore del Friuli e della ricostruzione post terremoto" come sede dei lavori della Giunta esecutiva dell´organizzazione italiana per l´edilizia residenziale pubblica. Nell´occasione è stata organizzata da parte dell´Ater dell´Alto Friuli la cerimonia di consegna dei lavori di riqualificazione ai fini di risparmio energetico che hanno interessato complessivamente dal 2008 fino ad oggi 7 fabbricati per 52 alloggi in via Tarcento, nella parte bassa della cittadina, per un costo globale di 443 mila euro finanziati dalla Regione con prestiti trentennali senza interessi. "Oggi non inauguriamo dei nuovi insediamenti ma degli interventi di ristrutturazione e riqualificazione: è un tema centrale all´ordine del giorno in questo settore - ha fatto notare Riccardi nel corso della cerimonia, alla quale sono intervenuti il presidente e direttore di Ater Alto Friuli, Paolo Pittini e Daniele Damele - perché continuare a dare risposte sociali differenziate e farlo in maniera omogenea su tutto il territorio regionale sono due degli obiettivi che il sistema dell´edilizia residenziale pubblica deve raggiungere per il futuro". Riccardi ha poi ringraziato il presidente Isacchini perché nella questione sull´applicazione dell´Imu "tutto il sistema di Federcasa ha saputo fare squadra per esercitare la determinante pressione sul Governo affinché si rimediasse alla stortura insostenibile di una tassa applicata in eguale misura sulle seconde case come sulle realizzazioni dell´edilizia residenziale pubblica. Insieme a Federcasa e a tutto il sistema regionale siamo riusciti a convincere il Governo almeno sul taglio dell´Imu per quanto riguarda la quota statale del 3 per mille". Da parte sua Isacchini ha convenuto che la sinergia istituzionale sia fondamentale per consentire al sistema di superare un momento di difficoltà e di superare altre contraddizioni e paradossi normativi che gravano sull´edilizia residenziale pubblica. "Ad esempio ai privati sono consentite le detrazioni fiscali per opere di riqualificazione che a noi sono precluse", ha citato Isacchini. Il presidente di Federcasa ha riportato un quadro generale in cui sono in aumento gli sfratti per notevoli stati di morosità, "il più delle volte - ha spiegato - generati dall´impossibilità dei locatari di pagare i consumi energetici". La società cambia, l´aumento sociale di domanda di edilizia residenziale pubblica è evidente e fa il paio con la sempre minore disponibilità di risorse a bilancio. A fronte di questa situazione solo la strada di una gestione virtuosa e priva di sprechi consentirà di mantenere alto il servizio a pro dei cittadini. In questo senso il Friuli Venezia Giulia ha già imboccato la strada di una riforma virtuosa. "Una riforma che crea dissenso e che il presidente della Regione Tondo ha avuto il coraggio di intraprendere - ha detto Riccardi - e che nasce con l´obiettivo unico di continuare a garantire un servizio essenziale. Bisogna cercare di razionalizzare mirando alla salvaguardia del servizio e cercando di intervenire a livello di dinamiche di spesa, riducendo il numero di aziende che in una regione di un milione e 200 mila abitanti non può continuare a contare cinque sedi", ha ribadito l´assessore. Riccardi di fronte ai vertici delle Ater - presenti Paolo Pittini per l´Alto Friuli, Tullio Pantaleo per Trieste, Lorio Murello per Udine, Pietro Zandegiacomo per Gorizia e Claudio Serafini per Pordenone - ha ribadito la "stima per i presidenti che si sono dimessi" e ha ricordato che quella per la riduzione delle aziende territoriali "non è una riforma contro nessuno, anzi è una garanzia per consentire che il grande patrimonio residenziale di questa regione continui ad essere assicurato per i cittadini che in questo momento di difficoltà economica presentano maggiore bisogno di edilizia residenziale pubblica". Ad accogliere i membri di Federcasa nella sala consiliare del comune di Gemona è stato il sindaco Paolo Urbani che assieme a Riccardi ha ricordato il recente anniversario del terremoto e ha reso noto che la cittadina pedemontana sta vivendo una fiorente fase di espansione edilizia. "Nel 2011 - ha affermato Urbano - sono stati ben 650 mila euro i fondi recuperati con la Buccalossi e la città sta continuando a mostrare interessanti sviluppi soprattutto per quello che riguarda il recupero e la riqualificazione di edifici già esistenti". Al termine dell´incontro in municipio al quale ha partecipato anche Graziano Pizzimenti per l´Anci Fvg, Riccardi si è recato in visita con i delegati Federcasa alla mostra "1976 Frammenti di memoria" e al Duomo.  
   
   
AUMENTANO GLI IMPRENDITORI NON ITALIANI  
 
Roma, 16 maggio 2012 - I titolari di imprese individuali di nazionalità non italiana, nel 1° trimestre 2012, passano dal 17,3% del periodo precedente al 17,8%. Un imprenditore su 4 proviene dall’Africa ed in particolare dai paesi della fascia settentrionale (66,6%). Il Marocco e l’Egitto restano i paesi da cui arrivano oltre la metà degli imprenditori africani ( il 28,80% e il 24,30%), seguono i titolari provenienti dalla Tunisia con il 6,74%, dalla Libia con il 3,88% ed dall’Algeria con il 2,17% di imprenditori. Le imprese del commercio, pur rimanendo le più numerose in valori assoluti, continuano a diminuire (scendono, infatti, dal 58,54% al 57,48%), mentre crescono quelle legate alle attività professionali, scientifiche e tecniche che passano dal 5,72% al 6,52%, quelle del noleggio e dei servizi di supporto alle imprese (dal 5,54% al 5,81%) ed, infine, le imprese che offrono servizi di informazione e comunicazione (dal 3,79% al 4,16%). Come avvenuto per il precedente trimestre la localizzazione di imprenditori nel territorio della provincia registra una maggiore presenza nella città di Roma e nei comuni più grandi (Anzio, Nettuno, Velletri e Ardea). Mentre la concentrazione di imprese gestite da nordafricani rispetto alle imprese individuali totali presenti nei singoli comuni segnala, invece, una prevalenza nelle piccole comunità come Roccagiovine, Nemi e Marcellina con percentuali che oscillano tra il 10,1% e l’11,8%.  
   
   
CREATIVE CLUSTER, AL VIA IN CAMANIA IL PERCORSO FORMATIVO PER 30 POTENZIALI IMPRENDITORI CHE HANNO IDEATO NUOVI PROGETTI DI IMPRESA. INIZIATIVA IMPORTANTE PER IL SOSTEGNO ALLA CRESCITA E PER RILANCIARE LO SVILUPPO  
 
 Napoli, 16 maggio 2012 - E’ stato illustrato ieri il sistema integrato di programmi e servizi a favore della creazione d’impresa, promosso da Campania Innovazione per la valorizzazione delle idee innovative ed il potenziamento dei progetti imprenditoriali. La presentazione è avvenuta nel corso del workshop "Start up creative per rilanciare sviluppo ed occupazione", svoltosi al Pico, con il quale ha preso inizio la fase operativa di Creative Cluster, il concorso di idee innovative che porterà cinque di queste ad essere incubate presso il Polo Tecnologico di Campania Innovazione. "Creative Cluster - ha detto Guido Trombetti, assessore regionale alla Ricerca Scientifica - è una iniziativa importante da più punti di vista. Prima di tutto è nuova linfa per lo sviluppo ed il mercato in un periodo storico-economico difficilissimo. In un momento tanto complesso ogni canale di sviluppo deve essere percorso. "Obiettivi e risultati sono ben definiti ed arriveremo ad incubare 5 nuove imprese dalle idee progetto più innovative. Abbiamo così dato opportunità di crescere e diffondersi a nuovi "germi" creativi che contribuiranno a scatenare un processo di contaminazione positiva per l´innovazione. L´obiettivo è quello di far crescere il numero di iniziative come questa perché significherebbe sostenere con maggior forza lo sviluppo. La Regione Campania, attraverso l´Agenzia Campania Innovazione, è fortemente orientata in questa direzione", ha concluso Trombetti. "Abbiamo creato - ha aggiunto Edoardo Imperiale, direttore generale di Campania Innovazione - lo spazio sinergico che favorisce una serie di azioni per lo stimolo delle intuizioni creative e gli strumenti per la verifica tecnica ed economica del progetto di impresa. Viene garantita una rete di contatti con gli operatori del mercato impegnati in un’azione di scouting di menti creative generatrici di prodotti e processi ad alto valore innovativo. Inoltre, avvieremo il crowdfunding, un´azione di finanziamento dal basso utile a sostenere i progetti di Creative Clusters e le start up innovative, già molto diffuso nel sistema statunitense." "E´ necessario - ha sottolineato Donald Moore, console Usa a Napoli - liberare le energie che esistono nel Paese. Al Sud bisogna impiegare le risorse inutilizzate. Nessuno può innovare da solo. La rete è importante per uno sviluppo competitivo del mercato globale. Come ha detto il presidente Obama, da adesso in poi dipende da noi." "Con la rivoluzione digitale - ha sostenuto Giuseppe Zollo, presidente di Campania Innovazione - il mondo è cambiato, ed anche il sistema economico: non si trasforma più la materia ma la conoscenza. I giovani sono i portatori di questa rivoluzione, i detentori della creatività, il motore di innovazione. E’ necessario essere coraggiosi, investire sui giovani e valutare le loro idee con una metodologia nuova, non con la conoscenza del passato." Hanno partecipato all’iniziativa anche Marco Agostini (vicepresidente Vertis), Luca Barilà (delegato Cisl Campania), Fulvio Bartolo (segretario organizzativo Uil Campania), Arturo Capasso (presidente della Commissione di valutazione di Creative Clusters), Luigi Iavarone (Confindustria Campania), Angelo Pinto (Unicredit), Alfonso Viola (segreteria Cgil Campania). Ha coordinato i lavori Emil Abirascid, giornalista esperto d’innovazione. Per dare a tutti i giovani potenziali imprenditori l’opportunità di accedere ai servizi per la creazione di servizi d’impresa innovativi è possibile rispondere all’avviso pubblico, che sarà pubblicato a breve sul sito www.Agenziacampaniainnovazione.it, con scadenza programmata al 31/12/2013.  
   
   
FVG, INNOVAZIONE: RIPARTITI FONDI AI DISTRETTI INDUSTRIALI  
 
Trieste, 16 maggio 2012 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato - su proposta dell´assessore all´Istruzione e ricerca, Roberto Molinaro - la delibera che ripartisce i fondi ai distretti dell´innovazione, individuati in base alla Lr 22/2010. Le risorse stanziate per l´anno 2012 - si tratta nel complesso di 400 mila euro - per le finalità previste dalla Lr 26/2005 (Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico) - sono state ripartite tra i soggetti gestori dei distretti per il 70 per cento delle risorse stanziate sulla base degli oneri sostenuti per il personale non di ricerca dipendente da tali soggetti nell´anno precedente; per il 30 per cento delle risorse stanziate in misura uguale tra i due soggetti. Pertanto, al soggetto gestore del Distretto tecnologico regionale di biomedicina molecolare sono stati assegnati 279.533,47 euro; al soggetto gestore del Distretto tecnologico navale e nautico del Friuli Venezia Giulia - Ditenave 120.466,53 euro. Per l´assessore Molinaro "grazie alla Lr 26/2005 la Regione promuove l´attività dei distretti dell´innovazione mediante la concessione di contributi per l´attuazione di progetti finalizzati al rafforzamento delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione e di trasferimento tecnologico e alla realizzazione di un efficace sistema di relazioni interindustriali nell´ambito dei rispettivi settori di riferimento. Ora, con questo riparto, abbiamo dato concretezza a questa finalità".  
   
   
BANCHE, LE NUOVE REGOLE CHE TUTELANO IL CONSUMATORE  
 
Milano, 16 maggio 2012 -Rapporti tra banche e clienti all’insegna della chiarezza, trasparenza e reciproca lealtà. E’ questo lo spirito che ha animato la procedura di verifica e controllo delle condizioni contrattuali dei conti correnti bancari e dei servizi di incasso e pagamenti che ha visto coinvolti i maggiori istituti di credito milanesi ed italiani e le Camere di Commercio di Milano e di Monza e Brianza. Oggi, in un momento di difficoltà economica, un rapporto contrattuale improntato sulla reciproca fiducia, tra banca e proprio cliente non può che facilitare i rispettivi interessi. Le clausole vessatorie nei contratti di conto corrente bancario e servizi di incasso e pagamenti. 1. Conto corrente. Esistono due differenti tipologie di conto corrente: quello bancario, detto anche conto corrente di corrispondenza, e quello ordinario. Il conto corrente bancario non è esplicitamente previsto dal codice civile e con esso la banca, custodendo le somme affidatele, assume l’incarico di compiere pagamenti o riscossione per conto del cliente, previa disponibilità di quest’ultimo; il saldo è in ogni momento a disposizione del correntista. Il conto corrente ordinario è invece previsto dal codice civile ed è “il contratto col quale le parti si obbligano ad annotare in un conto i crediti derivanti da reciproche rimesse, considerandoli inesigibili e indisponibili fino alla chiusura del conto”. 2. Diritto di recesso. Il cliente può recedere senza penalità e senza specificarne il motivo entro il termine di 10 giorni lavorativi dalla data di conclusione del contratto. 3. Motivo di recesso. Sia il cliente che la banca possono recedere anche senza preavviso qualora vi sia un giustificato motivo o una giusta causa, dandone immediata o pronta comunicazione all’altra parte. 4. Tempistica del recesso. Il recesso ha effetto nel momento in cui la parte non recedente ne riceve comunicazione. A partire da tale data non sarà dovuto il corrispettivo mensile per il servizio da cui si recede, ma anche prima di tale data non potranno essere imposti costi aggiuntivi per servizi non richiesti dal cliente. 5. Modifica unilaterale da parte della banca delle condizioni contrattuali. Due mesi il preavviso “minimo” per l’invio della comunicazione di proposta di modifica da parte della banca, da presentarsi in forma scritta o mediante altro supporto durevole preventivamente accettato dal cliente. Il cliente dovrà essere informato in modo preciso e tale da consentire una valutazione circa la congruità della variazione. 6. Clausola c.D. Di pegno “omnibus”. La clausola in questione prevede che tutti i beni del correntista “detenuti” dalla banca, siano assoggettati al vincolo di garanzia per tutti crediti attuali e futuri del correntista. Essa è spesso invocata dalle banche per ritardare la restituzione di somme, valori e titoli nel caso di recesso del cliente dal rapporto di conto. Ciò non risponde in realtà ai canoni di correttezza e lealtà nei rapporti con la clientela richiamati dall’Autorità di Vigilanza. 7. Rifiuto o sospensione dei pagamenti. Sospendere o rifiutare di dar corso agli ordini di pagamento e per di più senza specificarne i motivi, viola i principi ed è un atto censurabile che la banca non può giustificare. 8. Chiarezza. Non è conforme al Codice del Consumo rimandare il cliente alla lettura di fogli informativi presenti nei siti internet della banca; ma è prassi corretta segnalare invece al cliente in maniera dettagliata e semplice gli organismi deputati a risolvere le controversie. Fornire informazioni chiare ed esaustive è anche nell’interesse della banca onde scongiurare l’intervento del Giudice ordinario. 9. Foro competente. E’ sempre competente il foro del consumatore tranne che la il cliente non sia un consumatore.  
   
   
MILANO - CONTI CORRENTI SENZA SORPRESE, CONVEGNO  
 
Milano, 16 maggio 2012 - Arriva dalle Camere di Commercio di Milano e di Monza e Brianza il parere sulle clausole vessatorie nei contratti di conto corrente bancario e dei servizi di incasso e pagamenti, clausole che d’ora in poi non potranno più essere inserite. Un’impresa milanese su sei, soprattutto tra quelle con oltre 5 milioni di fatturato, ha richiesto un finanziamento negli ultimi 3 mesi. Ma un quarto non l’ha ottenuto mentre il 28% lo ha avuto solo in maniera parziale. Tra i motivi del mancato ottenimento del credito ci sono prima di tutto la mancanza delle necessarie garanzie aziendali e personali e le ridotte marginalità economiche. E sempre più aziende si dicono preoccupate dalla difficoltà di accesso al credito, dandogli come voto 7 in una scala che va da 1 a 10. Emerge dal rapporto Economi realizzato dal servizio Studi della Camera di Commercio di Milano. Contratti di conto corrente senza soprese: se ne parlerà venerdì 18 maggio. Durante il convegno, promosso dalle Camere di Commercio di Milano e di Monza Brianza, verrà presentato il “Parere in materia di clausole vessatorie nei contratti di conto corrente bancario e servizi di incasso e pagamenti”, clausole che d’ora in poi non potranno più essere inserite. L’incontro “Conti correnti senza sorprese”, a ingresso libero, si terrà a Milano, Palazzo Clerici, via Clerici 5 nella Sala degli Specchi dalle ore 9.00 alle ore 13.00. In allegato l´invito.  
   
   
I RITARDI NEI PAGAMENTI DELLO STATO ALLE IMPRESE COSTANO LO 0,33% DI PIL STUDIO FINEST: BENEFICIO DI 5,3 MILIARDI PER L’ECONOMIA ITALIANA SE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PAGASSE A 30 GIORNI SOLUZIONE FACTORING: LE 10 PROPOSTE DI ASSIFACT  
 
Milano, 16 maggio 2012 - <<Se nel 2011 lo Stato avesse pagato i suoi debiti verso le imprese a 30 giorni, così come previsto dalle direttive dell’Unione Europea, il beneficio complessivo per il sistema economico italiano sarebbe stato di 5,3 miliardi di euro e il Pil sarebbe cresciuto dello 0,83% invece che dello 0,50%.>> afferma Alessandro Carretta, Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università di Roma - Tor Vergata e Segretario Generale di Assifact. E’ questo il risultato di una ricerca del Finest (Financial intermediation european studies), un network che riunisce docenti di tutta Europa, diretto da Franco Fiordelisi (professore presso l’Università di Roma Tre e University of Bangor Uk) - che studiano le imprese e l’intermediazione finanziaria. Finest ha calcolato per la prima volta il costo per il sistema economico italiano del crescente ritardo nel pagamento dei debiti commerciali da parte della Pubblica Amministrazione, tenendo conto sia dell’effetto diretto sulle imprese creditrici, sia del costo sociale per l’intera economia che deriva da due fattori: a) un effetto “indotto” costituito dai minori redditi per le famiglie; b) un effetto “dinamico” costituito dal fallimento di alcune delle imprese creditrici a causa dei problemi di liquidità generati dal ritardato incasso dei loro crediti. <<Finest ha stimato che il beneficio complessivo per il sistema economico italiano (la somma dei tre effetti: diretto, indotto e dinamico) nel 2011 sarebbe stato pari a 5.3 miliardi di Euro (0.33% del Pil ) qualora lo Stato avesse pagato i propri debiti commerciali a 30 giorni - sottolinea Carretta - Nel caso in cui invece la Pubblica Amministrazione fosse stata in grado di pagare senza ritardi, nei termini di pagamento attualmente in uso (90 giorni), il beneficio complessivo sarebbe stato comunque notevole: 3.2 miliardi di Euro, pari allo 0.20% del Pil>>. Il pagamento reale dei debiti commerciali da parte della Pubbilca amministrazione è avvenuto nel 2011 mediamente a 180 giorni, il doppio del dovuto. Il ritardo è infatti arrivato ai 90 giorni. Nel 2010 era stato in media di 86 giorni, nel 2009 di 52 e nel 2008 di 40. L’accresciuto ritardo si associa a un elevato volume di debiti generati dalla Pubblica Amministrazione: 168.23 miliardi di euro (pari al 10.6% del Pil) nel 2011, mentre l’ammontare dei crediti esistenti alla fine dell’anno era stimabile in 84.11 miliardi di Euro. Per rimediare al cronico ritardo nei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione, Assifact, l’associazione che raggruppa gli operatori del factoring, lancia un pacchetto di 10 proposte. Misure che se adottate, potrebbero liberare un’ulteriore quota di risorse per le imprese dall’enorme debito (circa 70 miliardi di euro) vantati alle aziende verso la Pubblica Amministrazione, in aggiunta all’oltre 30% già acquisito oggi dalle società di factoring. Le 10 proposte di Assifact Le proposte dell’industria del factoring si basano sulla considerazione che i ritardi di pagamento della Pa non derivano unicamente dagli squilibri strutturali dei conti pubblici e dalla stratificazione del debito nel corso degli anni ma anche da carenze organizzative, inefficienze operative, procedure vischiose, norme spesso caotiche o in contrasto con la legislazione europea (specie la nuova direttiva in tema di ritardi di pagamento) e, più in generale, da un diffuso radicamento delle cattive abitudini di pagamento imposte grazie al marcato potere contrattuale a cui sono assoggettate soprattutto le piccole e medie imprese. Un primo gruppo di proposte ha come obiettivo l’utilizzo di strumenti volti a migliorare direttamente la tempistica degli incassi da parte delle imprese fornendo contemporaneamente alla P.a. La possibilità di gestire, in modo più razionale e sfruttando economie di scala, i propri debiti commerciali. Nel primo pacchetto si propone di: 1) sviluppare iniziative di “reverse factoring” (o factoring indiretto). È il debitore ceduto, in questo caso la Pubblica Amministrazione, che promuove le operazioni di cessione dei debiti verso i propri fornitori, attraverso accordi con operatori specializzati. I creditori della Pa, così, ricevono il pagamento direttamente dalla società di factoring. 2) concordare la concessione, con una apposita convenzione, di dilazioni al debitore ceduto, in modo da contenere l’importo degli interessi di mora e garantire una migliore pianificazione dei flussi di cassa. Un secondo gruppo di proposte riguarda forme di liberalizzazione della cessione dei crediti vantati dalle imprese verso la Pa, con l’obiettivo di favorire lo smobilizzo dei crediti e dunque di contribuire alla risoluzione dei problemi finanziari delle imprese. Asifact propone di: 3) riportare da 45 a 15 giorni il termine a disposizione delle Amministrazioni Pubbliche per rifiutare la cessione di crediti derivanti da appalti. 4) superare, in quanto anacronistica e eccessivamente burocratica, la cessione del credito mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata e la notifica a mezzo ufficiale giudiziario, non previste per le altre cessioni di credito. 5) facilitare la cessione dei crediti derivanti da appalti. Ciò può avvenire con l´introduzione del principio per cui le amministrazioni pubbliche siano tenute a indicare specificamente e pubblicizzare nella documentazione preliminare relativa all´acquisizione di servizi, prodotti, lavori e opere, alternativamente: a) un nulla osta preventivo alla cessione alle banche e agli intermediari finanziari indicati al comma 1 dell´art. 117 dei crediti derivanti dall´esecuzione dei relativi contratti; b) le motivazioni in forza delle quali le Pa si riservano di valutare se rifiutare o meno la detta cessione. Un terzo gruppo di proposte riguarda la necessità di rimuovere alcune importanti anomalie che costituiscono le ragioni profonde alla base dei ritardati pagamenti e dei comportamenti non ortodossi da parte della pubblica amministrazione. In dettaglio, si ritiene necessario che: 6) la pubblica amministrazione venga dotata di bilanci chiari, trasparenti, tempestivi e certificati che consentano di comprendere a valere su quali fondi vengono effettuati i pagamenti ai fornitori. La stessa Corte dei Conti è più volte intervenuta sul tema della scarsa attendibilità dei dati di bilancio di Asl e Aziende Ospedaliere e della mancanza di rilievo di partite debitorie in contestazione ovvero non liquidabili per mancanza di indicazioni normative certe, oltre che sul tema dell’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni e degli enti locali, rilevando la disomogeneità dei dati e la loro difficile raffrontabilità, prodotta dalle differenti modalità di applicazione della classificazione funzionale e dal diversificato ricorso all’esternalizzazione dei servizi. 7) vengano riviste le diverse norme vessatorie che consentono alla Pubblica Amministrazione di non pagare i propri debiti. Ciò avviene, ad esempio, con la possibilità per le amministrazioni pubbliche di invocare la sospensione dei pagamenti dei propri debiti nei confronti dell’azienda in presenza di crediti verso tale soggetto anche vantati da altre amministrazioni. Ci sono poi le norme relative al blocco dei pignoramenti e delle azioni esecutive da parte dei creditori nei confronti di numerosi enti ed istituzioni pubbliche, i provvedimenti che modificano le attribuzioni di spesa ai ministeri, stornando dal bilancio fondi destinati a spese già previste, il tema del “patto di stabilità”, che porta gli enti locali a sospendere i pagamenti anche in presenza dei fondi per contenere il saldo finanziario nei limiti di quello obiettivo. 8) la certificazione del credito da parte della pubblica amministrazione venga resa più chiara, maggiormente efficace e vengano eliminate le difformità di applicazione da parte dei diversi enti pubblici. 9) vengano chiariti in modo anticipato i criteri di pagamento dei debiti da parte della pubblica amministrazione, in particolare con riferimento al momento in cui essa paga e all’individuazione delle priorità di pagamento fra i debiti. 10) vengano effettuati interventi strutturali che consentano di ottenere una drastica riduzione dei tempi per ottenere un decreto ingiuntivo, in linea con quanto già avviene negli altri paesi europei e con quanto richiesto la direttiva europea 2011/7/Ue.  
   
   
SARDEGNA STORE, INAUGURAZIONE A ROMA  
 
Cagliari, 16 Maggio 2012 - ´Il meglio della Sardegna che produce´ al centro della Capitale. Mercoledì 16 maggio 2012, alle 18 il vice presidente della Regione Sardegna, e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, e l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Luigi Crisponi, inaugureranno a Roma (in via Xx Settembre 21) il terzo ‘Sardegna Store’. Uno spazio espositivo dedicato alle produzioni d’eccellenza sarde che, oltre a mettere in vetrina il meglio dell’artigianato artistico e tradizionale isolano, sarà punto di incontro per eventi culturali, presentazioni e riferimento costante per le aziende sarde artigianali e agroalimentari. L’inaugurazione dello store nella Capitale è l’ultimo di tre appuntamenti dopo l’apertura degli spazi espositivi di Milano e Berlino. "Esportiamo e mettiamo in mostra - affermano gli esponenti della Giunta Cappellacci - uno splendido spaccato dell’Isola: è un riconoscimento a un artigianato sardo in fermento e in evoluzione, capace di inventare forme nuove e funzionali e, nel contempo, mantenere i codici della tradizione e i caratteri identitari. I Sardegna Store concorrono alla promozione dell’immagine dell’Isola e alla valorizzazione delle micro - piccole imprese dell’artigianato artistico e tradizionale isolano e dell’agroalimentare". Lo store romano ospita una significativa selezione di manufatti della collezione Domo, che esprime una riflessione sul passato e una proiezione nel futuro, collezione cui è stato assegnato nel 2011 il ‘Compasso d’oro’ Adi, prestigioso premio nazionale, a conferma dell’eccellenza delle produzioni manifatturiere isolane e un ulteriore stimolo a mantenere un alto standard qualitativo per misurarsi con la concorrenza della penisola e internazionale. Il progetto Sardegna Store è un’iniziativa di promozione che fa parte di un accordo (Apq) per ‘la valorizzazione dei territori di Sardegna’, e "si intona perfettamente con una nuova concezione - spiega l’assessore La Spisa - indicata dall’Unione europea, di sviluppo economico basato su sostenibilità ambientale, coesione sociale, ricerca e innovazione riscoprendo, nel contempo, valori e tradizioni secolari. Una crescita che attinge dal passato proiettandosi nel futuro. "Il turismo e le attività tradizionali dell’Isola, agricoltura, allevamento e artigianato, - prosegue il vice presidente della Regione - insieme alle capacità e all’inventiva del popolo sardo, rivalutate dalla nuova prospettiva indicata dall’Ue, offrono opportunità di sviluppo: siamo pronti a cogliere la sfida". "L´artigianato artistico - aggiunge l’assessore Crisponi - ha un triplice valore: economico, perché crea un tessuto produttivo diffuso, costituito da microimprese; culturale, perché rappresenta un patrimonio unico, frutto di una tradizione secolare, depositaria di conoscenze materiali e immateriali; sociale, per il fortissimo radicamento nel territorio di riferimento e, di conseguenza, la salvaguardia delle tradizioni manifatturiere". "I tre store rappresentano ‘ponti ideali’ - conclude Crisponi - che collegano le eccellenze della nostra storia e della nostra identità alla penisola e a tutto il mondo, una mostra permanente per i nostri imprenditori turistici, artigiani e agroalimentari". Gli store saranno anche punto di incontro per eventi culturali, presentazioni, oltre che riferimento costante per le aziende turistiche, artigianali e agroalimentari sarde. L’apertura dei negozi ‘Sardegna’ rientra nelle strategie promozionali della Giunta regionale e fa parte anche delle linee programmatiche della Carta internazionale dell’Artigianato artistico, cui la Regione ha aderito il 26 gennaio scorso, in particolare per quanto riguarda le linee d’azione dell’internazionalizzazione e della commercializzazione, che prevedono l’allestimento di saloni, negozi specializzati e gallerie.  
   
   
BIELLA, BRUSCO CALO PER LA CRESCITA DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE  
 
Biella, 16 maggio 2012 - La Camera di Commercio di Biella diffonde i dati relativi all´indagine sull´industria manifatturiera della provincia di Biella - 1° trimestre 2012. La crescita della produzione industriale registra un brusco calo pari al 6,8%". Per il secondo trimestre consecutivo la crescita del sistema manifatturiero della provincia di Biella subisce un forte calo. Nel periodo gennaio-marzo 2012, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre del 2011 è pari a -6,8 punti percentuali, risultato peggiore rispetto a quello registrato sia a livello piemontese (-3,6%) che italiano (-3,8%). “In un contesto nazionale di recessione, il sistema manifatturiero biellese sta manifestando una dinamica negativa. I risultati definitivi riferiti al primo trimestre del 2012 mostrano, infatti, una brusca contrazione della produzione industriale, che è stata causata dalla flessione registrata in tutti i settori e, soprattutto, dal calo degli ordinativi interni. L’auspicio è che la domanda proveniente dai mercati esteri possa fungere da traino per il prossimo futuro”, dichiara Andrea Fortolan, Vice Presidente Vicario della Camera di Commercio di Biella.  
   
   
CHAMPION, L’ASSESSORE CONVOCA L’AZIENDA PER GIOVEDÌ 17 MAGGIO  
 
Firenze, 16 maggio 2012 – Un incontro con i vertici dell’azienda Champion ,al quale sono chiamati a partecipare anche il Comune di Scandicci e la Provincia di Firenze, è stato convocato per giovedì 17 maggio, alle 16.30, nella sede degli uffici regionali di via Pico della Mirandola, a Firenze. Lo ha fissato l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini con l’obiettivo di fare il punto sulla ristrutturazione annunciata, che prevede lo spostamento dell’attività e il trasferimento dei lavoratori attualmente impiegati nella sede di Scandicci. L’assessore auspica, con la convocazione dell’incontro, di poter far presente all’azienda l’esigenza di un utile confronto con le organizzazioni sindacali in modo da garantire sostanzialmente il diritto al lavoro dei dipendenti e l’utilizzo eventuale degli ammortizzatori sociali.  
   
   
MANTOVA: PROGRAMMI OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PER IL II TRIM. 2012  
 
Mantova, 16 maggio 2012 - Il Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova rende noti i risultati dell’indagine Excelsior relativi alle assunzioni previste per il secondo trimestre del 2012 nella provincia di Mantova. Per il secondo trimestre del 2012 le assunzioni previste dalle imprese mantovane manifatturiere e dei servizi ammontano a circa 910 unità, vale a dire 10 ogni 1.000 dipendenti presenti nelle aziende. Tale valore è inferiore alla media regionale (11 su 1.000) e nettamente più basso della media nazionale (20 su 1.000). Mantova, nella classifica lombarda dei tassi di entrata, in cui svetta Sondrio (con 26), si colloca in una posizione intermedia. Delle 910 assunzioni previste, il 23% sarà di tipo stagionale, valore influenzato sia dall’imminente avvio della stagione turistica, sia dalla debolezza della domanda condizionata dall’andamento del ciclo economico. Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, il 58% delle assunzioni previste nel periodo aprile-giugno avverrà con un contratto a tempo determinato. Di queste, il 40% avrà carattere stagionale, il 28% sarà legato a periodi di prova per l’inserimento di nuovo personale, il 19% sarà finalizzato alla copertura di picchi di attività e il 13% sarà rivolto alla sostituzione di dipendenti temporaneamente assenti. Le assunzioni a tempo indeterminato, invece, risulteranno pari al 32%, una quota superiore al dato nazionale (20%), ma inferiore a quello lombardo (34%). Il restante 10% riguarderà contratti di apprendistato o di altro tipo. Anche per il Ii trimestre, quasi i due terzi delle assunzioni programmate nella provincia di Mantova si concentreranno nei servizi (63%), in particolare nel turismo e ristorazione (18%), nel commercio (15%) e negli altri servizi (15%). L’industria, invece, raccoglie quasi il 37%, mentre le costruzioni sfiorano il 10% del totale. Fra le imprese industriali i numeri più consistenti sono nel comparto metalmeccanico-elettronico (14% del totale) e in quello del “sistema moda” (13%) (Fig. 1). I nuovi inserimenti, dal punto di vista dei profili professionali, riguardano soprattutto le professioni commerciali e dei servizi (37%), seguite dagli operai e conduttori di impianti (24%); i profili generici e quelli “high-skill” (dirigenti, specialisti e tecnici), invece, rappresentano rispettivamente il 18% e il 15% delle assunzioni totali. Le professioni impiegatizie, infine, raccolgono solo il 6%. La professioni più richieste sono figure tipiche del terziario (cuochi, camerieri e professioni simili; commessi e personale di vendita); seguono i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione, gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche e gli operatori dell’assistenza sociale e dei servizi sanitari (Fig. 2). Nel 23% dei casi le imprese mantovane riscontrano difficoltà nel trovare le figure professionali di cui hanno necessità, una quota più elevata rispetto alla media nazionale (14% circa) e a quella regionale (16%). I problemi di ricerca del personale mantovano sono da legare sia alla carenza di candidati disponibili a ricoprire la posizione richiesta (11%) sia all’inadeguatezza degli stessi in termini di competenze e di esperienza possedute (12%). Le difficoltà di reperimento riguardano, nel 15% dei casi, l’industria e nel 28% i servizi: sono soprattutto il comparto del turismo e della ristorazione (51%), dei servizi alle persone (44%), dei servizi avanzati e finanziari (23%) e della altre industrie e costruzioni (22%) a segnalare le difficoltà maggiori. Per il 54% dei nuovi inserimenti le aziende richiedono un’esperienza di lavoro, nella professione o nello stesso settore; nel 28% dei casi, inoltre, viene richiesta una generica esperienza di lavoro. Si segnalano valori superiori alla media nelle imprese del turismo e ristorazione, dei servizi avanzati e finanziari e dell’industria metalmeccanica ed elettronica. Per il 60% delle assunzioni non stagionali viene richiesto un titolo di studio superiore (diploma o laurea), per il 21% una qualifica professionale e per il restante 19% non viene richiesta alcuna formazione specifica (Fig. 3). La quota di diplomati e laureati risulta molto superiore rispetto al trimestre precedente, ma ancora inferiore rispetto sia alla media regionale (69%) sia a quella nazionale (61%). Nel periodo aprile-giugno, le imprese mantovane prevedono di assumere, nel 40% del totale, giovani al di sotto dei 30 anni, soprattutto come operai di alcuni comparti manifatturieri, come operai metalmeccanici e come cuochi e camerieri. Per il 34% delle assunzioni, inoltre, le imprese ritengono le donne più adatte a esercitare le professioni richieste, in particolare come operaie nelle industrie tessili e dell’abbigliamento, operatrici socio assistenziali, commesse e addette alla vendita. Va, tuttavia, sottolineato che, in sede di intervista, una quota rilevante di imprese ha dichiarato indifferente l’età e il sesso della figura ricercata. Le opportunità di queste categorie sono, quindi, destinate a salire ulteriormente. Per concludere, come nei trimestri precedenti, anche per il secondo trimestre 2012 una parte delle assunzioni programmate è rivolta a personale immigrato, soprattutto nei settori del turismo e ristorazione.  
   
   
43MILA A XYLEXPO 2012: LA “GRANDE TENUTA” DELLA BIENNALE MONDIALE  
 
Assago, 16 maggio 2012 I dati sono confortanti e, di fatto, confermano le aspettative della vigilia: 43.295 ingressi, il 15,9 per cento in meno rispetto al 2010. Numeri che testimoniano la sostanziale tenuta della biennale mondiale delle tecnologie e delle forniture per l’industria del legno e del mobile, a fronte di una situazione economica che continua a essere estremamente difficile; anche per i 515 espositori, di cui 177 da 34 Paesi, che hanno animato l’evento milanese. La 23esima edizione di Xylexpo, svoltasi a Fieramilano-rho dall’8 al 12 maggio scorso su una superficie di 32.178 metri quadrati netti espositivi, è stata uno specchio fedele della realtà: i dati diffusi dall’Ufficio studi di Acimall alla vigilia della manifestazione ricordano che nel primo trimestre di quest’anno gli ordini per l’industria italiana sono diminuiti del 4,6 per cento rispetto ai primi tre mesi del 2011, con il meno 24,8 per cento registrato sul mercato nazionale bilanciato dagli ordini provenienti da oltre confine (più 4,25 per cento). Uno specchio del mercato anche nella percepibile differenziazione della attrattiva dei diversi comparti presenti in fiera: nei padiglioni 1 e 3, dove era concentrata l’offerta per la lavorazione del pannello, l’atmosfera è stata più positiva rispetto al padiglione 2, lavorazione del massiccio, e al padiglione 4, dove erano raccolte le tecnologie per la prima lavorazione. Evidente che il mondo del mobile è in condizioni di salute migliori; comprensibilmente più difficile la situazione per il massiccio e per le attrezzature destinate alla produzione del pannello: estremamente difficile programmare investimenti di grande portata e pianificazioni a lungo termine in periodi di forte stagnazione come l’attuale. Un periodo nel quale l’Europa vede settori decisamente trainanti per il nostro comparto, quali l’edilizia, praticamente paralizzati. Non tanto, dunque, una difficoltà della rassegna, quanto il riflesso della mancanza di domanda, con alcune differenziazioni che Xylexpo ha reso evidenti, tangibili. Tornando agli operatori giunti a Milano, ancora una volta rilevante la quota di visitatori stranieri, il 47 per cento del totale. I contingenti più numerosi sono stati, nell’ordine, quelli di Francia, Turchia, Svizzera, Federazione russa e le emergenti Repubbliche confinanti, Germania. Gli incrementi più rilevanti vedono al primo posto la Turchia (più 45,6 per cento), la Cina (più 36,1 per cento) e la Russia, che ha visto una crescita del 33,5 per cento dei visitatori rispetto al 2010. La diminuzione riscontrata nel numero dei visitatori, alla luce della situazione economica particolarmente critica, è da considerarsi assolutamente fisiologica ed è stata ampiamente compensata dalla buona qualità dei visitatori stessi che, a detta degli espositori, hanno consentito l’avvio di trattative assai promettenti e – contemporaneamente – l’instaurarsi di un buon numero di nuovi contatti che sicuramente genereranno buone possibilità di vendita.  
   
   
NOVARA, INDUSTRIA MANIFATTURIERA, SI APRE CON NUOVO CALO L´ANNO  
 
Novara, 16 maggio 2012 - Apertura d’anno all’insegna del ribasso per la produzione industriale novarese, che nel primo trimestre 2012 vede diminuire, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sia la produzione, in calo del -5,8%, che il fatturato, sceso del -7,5%. La 162a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, che in provincia di Novara ha coinvolto 159 imprese, per un totale di oltre 8.000 addetti ed un fatturato superiore ai 2,5 miliardi di euro, evidenzia performance negative per tutte le province del Piemonte: la produzione regionale arretra del -3,6% rispetto al periodo gennaio-marzo dello scorso e anche il fatturato registra una diminuzione di analoga entità. «L’andamento discendente delineatosi durante il 2011 trova ulteriore conferma in questo esordio d’anno – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – Le difficoltà accomunano tutti i comparti manifatturieri, con l’unica eccezione dell’alimentare, tipicamente ad andamento anticiclico. Qualche segnale positivo, seppur non privo di incertezze, si intravede sul fronte estero: l’internazionalizzazione rimane la via maestra per imboccare la ripresa e compensare la debolezza del mercato interno, una via che vogliamo rendere percorribile per tutte le imprese, anche quelle di minori dimensioni, e che a fine maggio ci vedrà presenti alla fiera delle costruzioni Libya Build di Tripoli».