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Notiziario Marketpress di
Venerdì 25 Maggio 2012 |
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MILANO (SARDEGNA STORE MILANO - PIAZZA DIAZ, 7 ): MOSTRA "MODA E SARDEGNA" - VENERDÌ 25 MAGGIO
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In occasione dell’apertura degli eventi legati alla moda milanese, il Sardegna Store di Milano, sito in Piazza Diaz 7, a pochi passi da Piazza Duomo, propone un evento legato alla tradizione sartoriale della Sardegna. Venerdì 25 e sabato 26 maggio all’interno dello showroom saranno presenti dieci creazioni di moda della sartoria De Modè, accompagnate dalla proiezione di immagini fotografiche dei costumi tradizionali sardi scattate in occasione di sfilate di carattere laico e religioso. All’inaugurazione dell’esposizione prevista per le ore 17.00 di venerdì 25 , seguirà una degustazione di prodotti sardi nell’attiguo spazio di “Milano a Memoria” che per l’occasione ospiterà la prestigiosa creazione di Daniela Arnoldi e Marco Sarzi – Sartori della Damss. L’opera “Hommage a Lucie” rappresenta una coppia di ali, dell’altezza di 2 metri, ricamate finemente con lane sarde policrome; l’ala più grande consta di due milioni e mezzo di nodi. Le creazioni di Annamaria e Giangiuseppe della Sartoria Demodè rappresentano un raffinato mix di antico e moderno dove l’esultanza del barocco incontra la semplicità dei tessuti tradizionali mescolandosi ancora con broccati, damascati e deliziosi ricami. A dare ulteriore lustro all’evento sarà la presenza dei manichini dell’Abc Italia, azienda leader nella creazione di manichini artistici curati nei minimi dettagli. Info: www.Sardegnaturismo.it |
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CASALZUIGNO (VILLA DELLA PORTA BOZZOLO): IL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO PRESENTA “ROSE DI MAGGIO” - SABATO 26 E DOMENICA 27 MAGGIO 2012, DALLE 10 ALLE 18
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Sabato 26 e domenica 27 maggio 2012, dalle ore 10 alle 18, la splendida Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (Va), ospiterà la manifestazione “Rose di maggio” pensata dal Fai – Fondo Ambiente Italiano in onore di questo affascinante fiore, sinonimo di bellezza ed eleganza. Una festa per celebrare lo splendore del roseto della Villa, dove sono presenti oltre duecento varietà di rose galliche – tra cui anche Anais segales, Gloire de France, Camaieux, Belle Isis, Tuscany Superb, Empresse Josephine - e che in autunno verrà ampliato con numerose altre collezioni di rose botaniche, rampicanti, sarmentose, noisette, cinesi, etc. Per l’occasione a Villa Bozzolo il famoso Vivaio Rose Barni di Pistoia – che vanta una grandissima esperienza nella coltivazione e nell´ibridazione di questo fiore – esporrà una vasta collezione di rose sia antiche che moderne, che riempiranno di profumi inebrianti e colori soavi gli spazi di questa bella dimora cinquecentesca. I visitatori avranno quindi la possibilità non solo di acquistare piante di qualità certificata e di conoscere le caratteristiche che differenziano le diverse specie botaniche ma anche di chiedere ad esperti del settore consigli e indicazioni sulla coltivazione e la cura delle diverse varietà. Oltre ai fiori, in vendita anche arredi da giardino, vasi e cesti, cappelli e abbigliamento, dolci e cioccolatini alla rosa, miele e altri prodotti biologici, acquerelli botanici, editoria specializzata. Inoltre domenica 27 maggio, alle ore 11, Anna Peyron e Piero Barni presenteranno una speciale rosa dedicata al Fai - appartenente al gruppo delle Ecorose, costituito da varietà rustiche e resistenti, adatte alla creazione di bordure compatte e sempre in fiore - con fiori doppi e ricchi di una tonalità giallo crema in boccio che poi si aprono in un delicato bianco avorio. In più, in entrambi i giorni di manifestazione verranno organizzati interessanti laboratori per adulti e bambini: sabato 26 maggio il fioraio milanese Raimondo Bianchi terrà, dalle ore 11 alle 12, un laboratorio creativo di composizioni floreali, mentre in entrambi i giorni di manifestazione, dalle ore 10 alle 17, è in programma un intrattenimento per i più piccoli. Ingresso: Adulti € 6,00; Ragazzi (4-14 anni) e Iscritti Fai € 3,00. Orario: sabato 26 e domenica 27 maggio, dalle 10 alle 18. Per informazioni: Villa Della Porta Bozzolo - tel. 0332/624136; e-mail: faibozzolo@fondoambiente.It Per maggiori informazioni sul Fai consultare il sito www.Fondoambiente.it |
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PARCO NAZIONALE GRAN PARADISO: UNA VALLE FANTASTICA |
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Quest’anno l’appuntamento con la natura incontaminata e le tradizioni secolari della Valle Soana raddoppia: al weekend del 7 e 8 luglio si aggiunge la giornata di domenica 15, dedicata ad un evento celebrativo della figura di Mario Rigoni Stern Per il quarto anno consecutivo la Valle Soana ospita “Una valle fantastica”, manifestazione ideata dal Parco Nazionale Gran Paradiso in collaborazione con la Comunità Montana Valli Orco e Soana, i Comuni di Ronco, Valprato e Ingria, le Pro loco, le associazioni locali e con il contributo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino: una serie di eventi, incontri, escursioni e appuntamenti con la tradizione e il folklore serviranno a raccontare la storia e le leggende di questa valle, oltre alla sua straordinaria biodiversità, che la rende unica nel panorama del Parco (e non soltanto). La mattina del 7 luglio, il comune di Ingria ospiterà un’esposizione delle 10 migliori fotografie finaliste del primo concorso fotografico “Una Valle Fantastica” , oltre ad un mercatino a cura dei Mastri Artigiani delle Valli Orco e Soana, che quest’anno propongono anche un breve corso di riconoscimento delle erbe selvatiche commestibili delle alte terre; l’iniziativa, ribattezzata “Che non si dica….Di tutte le erbe un fascio!”, comprende anche una visita guidata alla ricerca e raccolta delle piante edibili: un appuntamento utile … e gustoso! Dopo un pranzo a base di prodotti tipici locali alla Trattoria “Pont Viej”, si svolgerà la premiazione del concorso fotografico e, a seguire, una serata indimenticabile: dopo una cena a base di prodotti a Marchio di Qualità Gran Paradiso a cura della Pro Loco di Valprato, alla luce delle candele, tra giochi, rappresentazioni e canti, si assisterà al suggestivo racconto delle Masche, le temute streghe che un tempo popolavano queste valli e che usavano le erbe per curare malanni, preparare pozioni e filtri d’amore. Domenica 8 luglio vi attende un’escursione collettiva di circa un’ora: due guide del parco vi guideranno sui sentieri, spiegando i valori della biodiversità attraverso un’accurata descrizione della flora e della fauna di questi luoghi e stupendovi con aneddoti emozionanti sui luoghi di queste vallate. La breve salita si concluderà con un gustoso pranzo, alla festa del Pane di Moschettiera, a base di prodotti locali, tra cui il caldo pane cotto nell’antico forno a legna, accompagnato da racconti sulla tradizione della Valle. Sempre a Ronco, nel pomeriggio, due interessanti opportunità: il laboratorio “Le tradizioni si rinnovano”, dedicato ai lavori artigianali e alle tradizioni, aperto a grandi e piccini, e la presentazione, nel centro visitatori del Parco di Ronco, dell’edizione 2012 di “Sapori e Saperi del Gran Paradiso”, a cura della Comunità Montana. “Una valle fantastica” prosegue con un appuntamento straordinario previsto per la domenica 15 luglio: per volontà degli Amici del Gran Paradiso nascerà in Valle Soana, al Pian dell’Azaria, l’«Oasi» dedicata al grande scrittore Mario Rigoni Stern, che nella tarda primavera del ’40 trascorse qui un periodo di addestramento con gli alpini del battaglione Vestone. Verranno poste una roccia, dove sarà stilizzato il profilo dello scrittore di Asiago (opera dell’artista Gianfranco Schialvino), e una panchina, dove, dalla prossima estate, gli escursionisti potranno sedersi e sfogliare i libri del «Sergente della neve». Il programma della giornata prevede anche l’intervento dello scrittore Giovanni Tesio e la proiezione della video-intervista a Rigoni Stern realizzata il 30 ottobre 1999 da Emilio Champagne ad Asiago. --- La giornata del 15 luglio, ideata dall’associazione Amici del Gran Paradiso, vuole ricreare l’atmosfera spensierata e allegra dei giovani alpini, compagni dello scrittore di Asiago, che di lì a poco sarebbero sprofondati nel dramma della guerra. Per questo l’Associazione chiede ai giovani (e vecchi) alpini di presentarsi in divisa, ma soprattutto con il cappello, per fare da comparse alla ricostruzione del «campo» di Rigoni Stern. Chi fosse disponibile, è pregato di inviare una mail a info@granparadiso-amici.It . --- Calendario degli eventi per i festeggiamenti dei 90 anni del Pngp Torino – 20/05/2012 - Evento inaugurale di presentazione del novantennale Valsavaranche – 26-27/05/2012 - Giornata Europea dei Parchi e premiazione del concorso “Lupus in fabula” Locana – 31/05/2012 – Buon compleanno Parco! Festa con le scuole del territorio Ceresole Reale – 16-17/06/2012 – Convegno Locana , Premiazione concorso fotografico dei Parchi, cena di gala per l’inaugurazione del “Grand Hotel” e concerto dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte Ceresole Reale – 21-23/06/2012 – Convegno sull’Energia Vallesoana 7-8/07/2012 - Una Valle Fantastica Valle Di Cogne – 30/06 E 1/07/2012 – Floralpe Valle Orco – 1/07/2012 – Alborada Cogne – 13-14/07/2012 – Due giorni da ricercatore (Lauson) Valle Soana – 15/07/2012 – Promozione della letteratura e celebrazione della figura di Mario Rigoni Stern Valle Orco – 21-22/07 E 5/08/2012 – Noasca da Re Valle Orco – 29/07/2012 – Festa di Sant’anna Valsavaranche – 4-5/08/2012 – Due giorni da ricercatore (Orvieille) Val Soana – 10/08/2012 – Festa di San Besso Valle Di Ribordone – 9/09/2012 – Inaugurazione dei restauri della foresteria del Santuario di Prascondù Soggiorni Nel Parco In Autunno – Soggiorno storico – enogastronomico “Colori e sapori nei parchi” e tour trekking “ … Escursionista reale cercasi … ” Aosta – 3/12/2012 – Evento conclusivo dei festeggiamenti per i 90 anni del Pngp --- A Piedi Tra Le Nuvole Nelle domeniche dall’8/07 al 26/08 e nel giorno di Ferragosto, in Valle Orco e Valsavarenche, si svolgerà, come ogni anno, “A piedi tra le nuvole”, iniziativa si sensibilizzazione alla mobilità sostenibile, alla storia, alla cultura e alle tradizioni locali. “A piedi tra le nuvole” prevede un comodo servizio di navette che porta gli escursionisti fino ai 2.500 metri di quota del Colle del Nivolet e, oltre ad evitare di trasformare il colle in un parcheggio ad alta quota e consentire così di godere di un panorama unico ed emozionante , offre la possibilità di approfittare di tutte le iniziative promosse dal Pngp (escursioni con le guide del Parco, mostre, rievocazioni storiche e rappresentazioni teatrali, concerti e degustazioni di prodotti locali) e di scoprire gli artigiani e i prodotti tipici del territorio, oltre all’accoglienza e la cordialità negli alberghi, rifugi, ristoranti con il Marchio di Qualità Gran Paradiso. Senza l’inquinamento e il rumore prodotti dalle automobili, il Nivolet si trasforma in un vero Paradiso a portata di mano |
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BORDIGHERA (VILLA REGINA MARGHERITA): SGUARDI SUL NOVECENTO" |
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“Anche qui il momento è pessimo però io sfonderò: Sono già comparsi articoli su giornali importanti e preparo un’esposizione che “farà presa”. Moralmente… le cose vanno a gonfie vele…naturelllment Non farà una scappata? E la mostra di Milano e di Padova? Come è andata? Troppe mostre!! Troppe mostre!!” Potrebbe sembrare una missiva di questi giorni…invece è quanto Filippo de Pisis scriveva nel 1944 da Parigi a Carlo Cardazzo, figlio di un costruttore edile con la passione per l’arte, collezionista, gallerista e mercante, fondatore della galleria del Cavallino - una delle prime attive a Venezia, fin dal 1942 – e quindi della galleria del Naviglio di Milano e di Selecta a Roma. Soprattutto è la testimonianza di un clima culturale, di un intreccio tra artisti, nuovi collezionisti e mercato che ha percorso tutto il Novecento a partire dal terzo decennio, consentendo il diffondersi dell’arte contemporanea, motivando il supporto a maestri spesso squattrinati, coltivando passioni, sostenendo genialità ancora in ombra, dando vita a raccolte che, oggi, ci permettono di avere riscontro dell’opera dei maggiori protagonisti del Novecento. Ed è appunto all’arte italiana del secolo scorso attraverso gli occhi e i gusti del collezionismo privato, risorsa culturale che è rimasta viva e vitale per tutto il Novecento, che la Fondazione Famiglia Terruzzi–villa Regina Margherita (costituita da Famiglia Terruzzi, Comune di Bordighera, Provincia di Imperia e Regione Liguria) dedica un’importante esposizione dal 27 giugno al 30 settembre, nel borgo ligure di Bordighera a pochi passi dalla Francia, in quel nuovo e straordinario polo museale sorto dal connubio pubblico-privato, che è Villa Regina Margherita. L’ultima, amata residenza della Regina madre dallo scorso anno ha infatti aperto al pubblico - dopo un integrale restauro finanziato dalla Fondazione Anna Fiamma Terruzzi – esponendo oltre 1200 pezzi di grande pregio della collezione del noto mecenate: più di 170 dipinti dal Tre al Settecento, superbi arredi d’alto antiquariato, arazzi, tappeti, argenti, ceramiche, porcellane. Opere appositamente selezionate e allestite in via permanente nel fascinoso edificio, circondato da un parco secolare e dotato dei servizi di un grande museo: biblioteca specialistica, gabinetto di restauro, caffetteria con terrazza panoramica e vista fino a Monaco e alla costa Azzurra da un lato, e ai promontori della Corsica dall’altro (come l’architetto Broggi, progettista della villa, scriveva cent’anni fa alla sua committente), bookshop Skira allestito tra gli arredi originari della biblioteca della Regina Margherita, sale per esposizioni temporanee, ecc. Da fine giugno dunque, a questo già entusiasmante percorso museale, si affiancherà la mostra “Sguardi sul Novecento”: un’intensa carrellata di grandi autori che hanno segnato l’arte del Xx secolo – De Pisis, Severini, De Chirico, Casorati, Morandi, Fontana, Martini, Rosai, Schifano, Manzù e molti altri – con 55 opere tra gli anni Venti e Sessanta prestate, per l’occasione, non solo dalla collezione Terruzzi ma anche da altre, importanti raccolte private italiane. “Il collezionismo italiano del secolo scorso – scrive Annalisa Scarpa - pur non fatto di nomi roboanti e mediatici, come Saatchi negli Stati Uniti o Pinault in Francia, è stato molto più capillare che in altri paesi e, pur vedendo maggior concentrazione in città egemoni come Milano, Torino, Venezia, Bologna e Roma, si è diffuso, soprattutto dagli anni ’60, anche in quella provincia che è stata motore dell’economia del paese. Grandi industriali prima, negli anni tra le due guerre, piccoli e fieri imprenditori poi, ma anche professionisti di prestigio, alta borghesia ricca di passione e curiosità, hanno costruito nel nostro paese collezioni che hanno gallerie pubbliche d’arte moderna”.Ora “al museo di Villa Margherita”, nato da un collezionismo appassionato e poliedrico talmente eclettico, nelle sue impetuose predilezioni, da lasciare stupiti e affascinati, si affianca un omaggio affettuoso a quello di tanti, altrettanto appassionati qualitativamente se non quantitativamente, che hanno saputo credere nell’estro e nella genialità del proprio tempo”. Ecco dunque che la mostra, grazie anche a una ricca selezione di foto e documenti storici prestati dall’Archivio Il Cavallino, ci conduce a riassaporare il clima e il fervore di quegli anni in cui non era ancora il mondo delle aste a polarizzare le scelte dei collezionisti ma le gallerie sorte soprattutto a Milano, Venezia e Roma a suggerire nomi e correnti artistiche, oppure le grandi manifestazioni: la Quadriennale di Roma nata nel 1927, la Triennale di Milano, fondata a Monza nel ’23 e quindi trasferita nel capoluogo lombardo nel 1933, e soprattutto la Biennale d’Arte di Venezia che dal 1895, con la sua proclamata indipendenza da condizionamenti, fu tra i garanti del successo di molti artisti del nostro paese. “Sguardi sul Novecento” ci riporta a quel tempo, attraverso le opere di 33 autori che in modo diverso hanno dato voce alle tante anime del secolo, focalizzando tuttavia l’attenzione su alcune figure chiave di questa epopea come Felice Casorati - il cui “Ritratto di Riccardo Gualino”, elegantissimo e profondo, assurge quasi a simbolo di questa mostra con tutta la nobiltà della passione per l’arte che l’opera racchiude - Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Gino Severini, Antonio Ligabue, Renato Guttuso e Arturo Martini, di cui vengono presentati gruppi di lavori davvero notevoli. Così se di Balla la mostra a Villa Regina Margherita propone due importanti dipinti che riconducono ad altrettante fasi dell’excursus artistico del pittore - “Villa Borghese dalla finestra” del 1908 circa, con la sua sperimentazione su effetti di luce e scomposizione di colore che rivela l’adesione “parigina” al divisionismo puntinista e “Quando?” del 1929 circa, in cui è ampiamente matura la svolta futurista elaborata nel ‘18 con il “Manifesto del Colore”- di De Chirico l’esposizione propone cinque autentici capolavori, che attraversano quasi un trentennio della sua rutilante attività artistica. É soprattutto tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, che De Chirico è concentrato nel recupero del mondo classico che sarà cardine di gran parte della sua poetica. “Les Constructeurs de Trophées” (in mostra una bellissima versione del ‘28) ne è il simbolo pregnante, insieme ai “Gladiatori”: opere che nascono accanto a quel volume – “l’Hebdomeros” - uscito nel 1929 con il sottotitolo “le peintre et son génie chez l’écrivain”, considerato da Maurizio Fagiolo dell’Arco “tra i capolavori della letteratura d’invenzione” e dove si ritrovano “molti dei motivi plastici che l’artista, in quagli stessi anni, stava svolgendo in pittura”. “Piazza d’Italia”, così come “Andromaca” o “Il Trovatore”, sono viceversa temi che accompagneranno l’artista per una più dilatata fase del suo cammino. Soprattutto le “Piazze d’Italia” sono elemento fondante della Metafisica dechirichiana di cui possiamo vedere gli albori già nel 1912: un soggetto che ritorna in numerose varianti sia cromatiche che scenografiche anche nei decenni della Neometafisica e reca in se uno spasmodico amore per la luce nella sua valenza atmosferica, con ombre lunghe e nette che tutto abbracciano e sublimano. Ne emerge - come nelle versioni proposte in questa occasione - l’idea stessa che De Chirico aveva della bellezza, più visionaria che onirica, carica di un’atmosfera che allude a una sottile realtà interiore. “Ho lavorato molto e fatto grandi progressi – scriveva De Chirico a Cardazzo nel febbraio del 1946 – sono sicuro che le mie nuove cose piaceranno molto a quelli che capiscono ed amano sinceramente le vere pitture”. Sfilano davanti agli occhi altri protagonisti del gruppo degli artisti italiani residenti a Parigi: Campigli con “Giocatori di Scacchi” del 1921 e una versione di “Bagnanti” risalente ai felici anni Quaranta (1942) e soprattutto Severini, con un pastello su carta raffigurante uno degli affascinanti paesaggi notturni del periodo parigino, “Rue des Arts à Civrai” (1909), che precede il periodo futurista e con una “Danseuse” del 1957, ripresa più tarda ma non meno efficace di quei motivi cubo-futuristi che avevano reso famose le sue composizioni dei secondi anni Dieci. L’altra anima dell’arte italiana del Ventennio e in particolare degli anni Trenta, quella legata al programma “Novecento”, è rievocata con nomi di primo livello come Mario Sironi, Arturo Tosi, Ottone Rosai, Adolf Wildt - bella e intellettualistica la sua “Concezione” del ‘21 - e Arturo Martini, di cui vengono presentati tre bozzetti: “I Dioscuri” del ’34, “Giustizia Corporativa” del ’37, preparatorio del celebre bronzo realizzato per il Palazzo di Giustizia di Milano, e il bozzetto del monumento a Tito Livio per l’Università di Padova del ’42, anno in cui Martini viene nominato membro onorario dell’Accademia di Venezia. Anche ad Antonio Ligabue e a Renato Guttuso, tra le personalità più “intriganti” del panorama artistico del Novecento, la mostra riserva particolare rilievo. Di Ligabue affascina la vita geniale e disperata, ma soprattutto la carica vitale della sua pittura e il mondo naif dei suoi quadri in cui rivivono tutte le paure e le ossessioni di un’anima inquieta e tormentata. Nel percorso espositivo si contano ben sette opere dell’artista nato a Zurigo: con i suoi soggetti tipici desunti dalla natura - cani da caccia, fagiani, gatti, leoni, volpi, cavalli - e con uno dei suoi molteplici, inquietanti autoritratti. Di Guttuso colpisce invece la potenza del colore e la grande forza espressiva della sua pittura che diventa resistenza, passione etica e denuncia civile. “L’uccisione del capolega” del 1947 nasce in quell’ambiente culturale fatto di artisti e amici come Birolli, Vedova e il gallerista Cairola, che si esprime nel “Fronte Nuovo per le Arti”: manifesto artistico ma anche movimento politicamente molto impegnato. I temi sociali diventano proprio in questi anni predominanti per Guttuso, che porta sulle proprie tele le lotte dei contadini, la vita dura di zolfatara e cucitrici e, soprattutto, il proprio rancore per la violenza e l’arroganza della “forma mentis” che si arrocca attorno a tutto quello che è violenza e mafia. Accanto a questo capolavoro, in mostra si possono però ammirare anche tre tele eseguite dall’artista tra il 1965 e il ‘66: un periodo che vede il pittore, al culmine del successo, impegnato non solo sulle tele, ma anche nella realizzazione di scenografie teatrali e nell’elaborazione di testi, nel fervore ideologico e sociale. Eppure l’ebbrezza del successo non affievolisce la sua vena creativa, che si alimenta sempre di una vigile etica politica. In quest’ottica va letto anche il dipinto “Asse Roma-berlino” del 1966, subliminale omaggio all’amico di sempre, Pablo Picasso, al quale Guttuso era legato da grande affetto fin dal primo incontro a Parigi nel 1945. Siamo dunque arrivati ai mitici anni Sessanta: abbiamo lasciato alle spalle i lavori di Crippa - “Composizione Spaziale” (1952 -54) - e i “décollages” di Mimmo Rotella con le loro stravaganti lacerazioni e abrasioni su carte colorate di manifesti incollati a strati, talvolta strappati direttamente dai muri della città, e siamo giunti alla celeberrima serie dei “Tagli” (Attese) di Lucio Fontana (1968), alle “Composizioni” di uno Schifano affascinato dalla vitalità diurna e notturna di Milano produttiva e prosperosa, pur vivendo tra Roma e New York, o alla rivisitazione in chiave pop di artisti del passato proposta da Tano Festa, come in “Studio n°1 per la solitudine nel museo”, con i coniugi Arnolfini, nel quale l’artista ridipinge immagini icona proiettate sulle tele. Il percorso sta per concludersi, ma un’ultima sezione riserva ancora sorprese ed emozioni con alcuni grandi maestri stranieri che furono particolarmente vicini all’esperienza e all’ambiente artistico italiano e fortemente legati in particolare alla Liguria e alla Costa Azzurra: artisti che Annalisa Scarpa ha sentito la necessità di ricordare in una mostra così intimamente legata, nella sua costruzione, al luogo che la ospita. Asger Jorn per esempio giunse ad Albisola, in Liguria, dalla Danimarca nel 1954. Era malato e il movimento artistico di cui era stato uno dei fondatori, in un caffè di Parigi, qualche anno prima, era ormai sciolto, il gruppo dei "militanti" di un´arte libera da formalismi, disperso in mille rivoli per l´Europa. Dalle miti coste liguri, Jorn continuerà però a lavorare e a tessere una rete di fertili relazioni. É la breve fiammata del gruppo “Cobra”, che raccolse per un fertile, anche se transitorio periodo, artisti, poeti e letterati provenienti da tre città, Copenhagen, Bruxelles e Amsterdam (da cui l´acronimo del più aggressivo dei rettili), e che fu propugnatore di una totale libertà d´espressione all´insegna della creatività collettiva. Sulla Riviera di Ponente, dove già trascorreva l´estate Lucio Fontana, approdò anche un altro esponente del gruppo “Cobra”, Karel Appel, e vi giunse anche il cubano Wilfredo Lam (ricordato in mostra con un dipinto del ’45, “Nascono i mostri o maternità”), grande amico di Picasso, frequentatore di molti artisti surrealisti che si raccoglievano attorno ad André Breton, come Max Ernst e Victor Brauner, entrambi presenti in questa sezione dell’esposizione. Era del resto lo stesso gallerista Carlo Cardazzo ad incoraggiare Jorn e i suoi amici a trasformare questo estremo territorio ligure in un grande centro di sperimentazione artistica, sottolineando ancora una volta il ruolo fecondo svolto da tanti collezionisti e mercanti nello sviluppo dell’arte del Novecento. E la Francia è lì a due passi, la Francia della Costa Azzurra e della Provenza, rifugio di un nugolo di artisti giovani e meno giovani che alimentano con le loro creazioni il mercato, le gallerie e il fertile collezionismo italiano: da Hartung, che nel 1976 venne nominato cittadino onorario di Antibes, la prediletta da Picasso, ad Arman, che a Nizza ebbe la propria formazione artistica e dove ebbe modo di frequentare Yves Klein, pochi sfuggiranno al fascino sottile di questi luoghi, la cui vicinanza con Bordighera ha per villa Margherita un valore che non è solo simbolico, ma anche di forte scambio interculturale |
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CHIAVARI (FONDAZIONE ZAPPETTINI PER L’ARTE CONTEMPORANEA, CORSO BUENOS AIRES, 22). ASTRATTA - DAL 26 MAGGIO AL 31 LUGLIO 2012
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Ritorna “Astratta”, ciclo di quattro progetti espositivi curati dal direttore Riccardo Zelatore, tramite cui la Fondazione Zappettini si fa osservatorio di quanto avviene in Italia oggi in campo pittorico e scultoreo. Per “Astratta Due”, seconda collettiva di una serie iniziata nel 2011, che sarà inaugurata sabato 26 maggio (ore 18), altri sei artisti (Valerio Bevilacqua, Barbara Colombo, Greta Grillo, Aurelio Sartorio, Rita Siragusa, Alessandro Traina) delle ultime generazioni propongono le proprie riflessioni sul colore, sulla forma, sul procedimento, sul rigore. «I pittori e gli scultori che abbiamo selezionato – spiega Zelatore – pur mantenendo una sostanziale autonomia espressiva, condividono presupposti poetico ideologici, l’impegno nella teorizzazione del loro pensiero, una concezione interdisciplinare e un modo rigoroso e coraggioso di fare arte, la costante ricerca di procedimenti inediti di comunicazione. Il valore della strutturazione geometrica, all’interno della ricerca di tutti questi autori, è stato ed è fondamentale per cogliere i processi di organizzazione della superficie, le coordinate spaziali, la scelta dei contenuti luminosi, gli equilibri delle forme in gioco, in un divenire espressivo che non è mai statico ma esplora in modo sempre diverso il rapporto con lo spazio in un incessante e coerente divenire di situazioni percettive». La mostra sarà visitabile fino al 31 luglio ed è accompagnata da un catalogo a colori di 32 pagine con un testo di Alberto Rigoni. Info: tel. + 39 0185 324524 - fax + 39 0185 324524 - info@fondazionezappettini.Org - www.Fondazionezappettini.org |
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MILANO (CAMERA 16): LA PERSONALE DI ALBERTO GARCÌA-ALIX A CURA DI CARLO MADESANI - 6 GIUGNO / 27 LUGLIO 2012
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Negli spazi milanesi di Camera 16 (via Pisacane16), dal 6 giugno al 27 luglio 2012, saranno presentati i lavori di uno dei più importanti fotografi europei contemporanei: Alberto Garcia-alix. Nato in Spagna, a Léon, nel 1956, Garcia-alix è stato uno degli esponenti della Movida madrilena, il movimento sociale e artistico nato a Madrid alla fine della dittatura di Francisco Franco, e che durò per tutti gli anni ’80, agitando e riportando alla luce, dopo quarant’anni di silenzio, le vite della popolazione spagnola all’insegna della provocazione, in un’alternanza di droga, arte, musica. Lui per la fotografia, Joaquín Sabina per la musica e Pedro Almodóvar per il cinema furono i cantori della nascita di questa cultura alternativa che rivelava il cambiamento in atto in Spagna: dall´ingessata società franchista si stava faticosamente passando ad una nazione aperta alla modernità. L’esposizione, curata da Carlo Madesani, con il patrocinio del Consolato Generale di Spagna a Milano, presenta quindici immagini – inedite per l’Italia - che raccontano il suo intero percorso creativo fatto di squarci intimi di sé, degli amici e conoscenti; il panorama umano ritratto è soprattutto quello della vita notturna, popolata da prostitute, pornostar, delinquenti e tossici, anime provocatorie, spesso schiave dalla dipendenza da alcol e stupefacenti. Ottimista di natura, sovversivo e malfidente nei confronti del potere Garcia-alix, ancora legato alla Movida e a ciò che ha rappresentato, cattura con la sua vecchia Leica lo spirito di quegl’anni che ancora oggi persiste, nonostante il fallimento, tra gli animi più radicali, realizzando fotografie di un realismo estremo, a tratti lugubri in cui la crudezza viene smorzata dal raffinato estetismo della pellicola in bianco e nero. Racconta così il suo debutto: ”All’inizio non ho cominciato a lavorare come fotografo. Ero innamorato di una donna, avrei fatto qualsiasi cosa per lei. Le ho detto che ero fotografo e lei mi ha creduto. Poi lei mi disse qui c’è bisogno di un lavoro per mangiare, che facciamo con queste fotografie? Ho preso in mano una macchina fotografica e sono entrato in laboratorio. Ho cominciato a guardare e pensavo. Amerò questo lavoro oppure no? Mi piace o non mi piace? La fotografia mi obbligava ad una riflessione”. Negli ultimi anni il fotografo di Léon ha intrapreso una nuova ricerca attraverso i video. Da Camera 16 verranno proiettati tre suoi film recenti, appena raccolti in un box-dvd. Nonostante sia famoso per i suoi ritratti, Garcia-alix si addentra nel terreno della narrazione audio visuale per raccontare attraverso il video la sua costante battaglia fisica e psicologica con le sue “traversie”: l’epatite C e la dipendenza da stupefacenti. Vincitore in Spagna del Premio Nacional de Fotografia nel 1999, è un fotografo autodidatta che collabora con riviste come Vogue, Vanity Fair e The British Journal of Photography. Dopo la sua prima esposizione nel 1981 alla Galería Buades di Madrid, il suo lavoro è stato oggetto di numerose mostre tra cui: Círculo de Bellas Artes di Madrid (Photoespaña, 1998), Les rencontres Internationales d’Arles (2007), Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid (2008). Info: Alberto Garcìa-alix - Milano, Camera16, via Pisacane 16 - 6 giugno / 27 luglio 2012 - tel. +39 02 36601423 – info@camera16.It – www.Camera16.it |
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MILANO (GALLERIA BIANCA MARIA RIZZI & MATTHIAS RITTER): L´ARTE SENZA TEMPO DI LUCA GASTALDO A CURA DI ALBERTO MATTIA MARTINI - 5 GIUGNO / 7 LUGLIO
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4 Fuori dal tempo e contemporaneamente modernissimo è il lavoro di Luca Gastaldo, che dal 5 giugno al 7 luglio 2012 è esposto alla Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter di Milano. La personale – dal titolo “Luca Gastaldo. Senza tempo” – presenta un nucleo di dipinti, accuratamente selezionato da Alberto Mattia Martini, che nasce da situazioni vissute, luoghi visitati, libri letti, film visti dall’artista. Sono scorci di paesaggio non riconducibili a luoghi precisi, reali ed unici, ma un assemblaggio fra realtà, ricordo e desiderio: esperienze personali che attraverso il filtro della memoria vogliono suscitare emozioni universali. “Una situazione vissuta e lasciata sedimentare nel ricordo – afferma l’artista – è come se subisse una pulizia, il tempo che passa funge da filtro, elimina tutti quei particolari che non sono fondamentali nella memoria di un’esperienza”. Grande attenzione è riservata allo spettatore: desiderio dell’artista è infatti che ogni sua opera sia “vissuta” e indagata in modo approfondito, in una intensa condivisione, da parte dell’osservatore, dell’emozione che è rappresentata nell’opera. A tal fine verrà realizzata un’installazione site specific che coinvolgerà il pubblico in un’esperienza multi-sensoriale: oltre alla vista, saranno infatti sollecitati il tatto, l’olfatto e l’udito attraverso la riproduzione di profumi e suoni della campagna che trasporteranno il visitatore in un luogo “altro” dove è più facile ritrovare ricordi e sensazioni perdute. Solo apparentemente le tele di Gastaldo raffigurano paesaggi: in realtà ritraggono l’uomo, e le emozioni che quei panorami suscitano in lui. Solo l’uomo è infatti in grado di commuoversi davanti allo spettacolo immenso della natura, solo l’uomo può viverne e sentirne intensamente e consapevolmente il dramma. Per questo, è l’essere umano il vero protagonista delle tele di Luca Gastaldo, sebbene solo raramente egli sia fisicamente presente nei dipinti. “Non mi interessa – prosegue l’artista – che l’opera sia riconducibile ad un luogo visionabile, non mi interessano le reali tonalità dei cieli, realizzare prospettive precise o scorci perfetti, ricerco solo delle emozioni, dei desideri, dei ricordi, delle interiorità”. Come suggerisce il titolo della mostra è inoltre il tempo, o la sua sospensione, a ricoprire un ruolo fondamentale. Nelle vedute di Gastaldo, dai cieli grevi e pur altissimi, la catastrofe incombe. La natura appare immobile, nell’istante che precede lo scatenarsi degli elementi. “Le ambientazioni sognate e poi concretizzate da Luca Gastaldo – scrive Alberto Mattia Martini nel suo testo - si manifestano come spazi immobili, privi di riferimenti temporali, dove i luoghi descritti sembrano non sottostare alle leggi della natura. Una dimensione atemporale che al contempo è metamorfosi, cambiamento, emozione, attesa di qualcosa che sta per accadere, che è già accaduto o che forse non avverrà mai, se non nei nostri pensieri. Panni stesi al ritmo del vento, strade deserte abitate solamente da un cielo plumbeo, uomini assorti in poetiche elucubrazioni e tralicci della luce unici guardiani del tempo immobile”. Da un punto di vista tecnico, parte fondamentale del lavoro è occupata dal disegno, dagli studi dei paesaggi e delle figure umane quando esse sono presenti nell’opera. Il bitume e il colore coprono interamente la grafite ma è il disegno a conferire all’opera la sua forza. Il cielo è poi una continua elaborazione, un continuo cambiamento e stravolgimento dell’idea iniziale: bitume, acrilici, stracci, pennelli, gessetti creano nuvole, ombre, luci che si sviluppano in modo “autonomo” e quasi incontrollato con l’avanzare del lavoro. Info: Titolo Luca Gastaldo. Senza tempoa a cura di Alberto Mattia Martini - Galleria Bianca Maria Rizzi & Matthias Ritter - Via Cadolini 27, 20137 Milano - Tel. 02 58314940 - info@galleriabiancamariarizzi.Com - www.Galleriabiancamariarizzi.com - 5 giugno / 7 luglio 2012 - |
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LE CORDE DELL’ANIMA. CREMONA, 1/3 GIUGNO 2012
MUSICA E LETTERATURA CONDIVIDONO UN’ESSENZA
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Si rinnova nel primo week end di giugno, in una magica cornice d’inizio estate, l’appuntamento con il festival di letteratura e musica Le Corde Dell’anima, una full immersion di incontri, reading d’autore, novita’ editoriali, spettacoli e laboratori, di scena quest’anno nel week end di Pentecoste, da venerdì 1 a domenica 3 giugno, come sempre nel centro storico di Cremona. Musica e letteratura si intrecciano per il terzo anno nella città di Stradivari e delle magiche “botteghe” di liuteria, tra chiostri, piazze, caffè storici e palazzi, in primis il magnifico Duomo romanico dove si svolgeranno gli incontri più importanti. Anche quest´anno tante anteprime, il meglio delle novità letterarie e della musica rock e classica, jazz e pop, in dialogo fra loro. La direzione scientifica de Le Corde Dell’anima 2012 è affidata ad Anna Folli, il comitato scientifico è formato da Vittorio Cosma (musica), Mercedes Meloni (immagine), Nicoletta Polla-mattiot (letteratura). A scandire il festival saranno incontri con autori di richiamo e importanti Prime Letterarie: se l’autrice inglese Catherine Dunne presenterà proprio a Cremona, in anteprima internazionale, il nuovo romanzo “The things we know now”, dedicato alla musica e al violino come passione totalizzante di una vita (il romanzo è tuttora inedito anche nel Regno Unito, in Italia uscirà in autunno per Guanda), è altrettanto atteso al festival lo scrittore e sceneggiatore inglese David Nicholls, celebrato autore di One day, il romanzo che ha ispirato l’omonimo, fortunato film con Anne Hathaway. Sul palcoscenico di Cremona incontrerà il cantautore Niccolo’ Fabi, per una serata che promette alchimie originali e coinvolgente fra due artisti che hanno saputo raccontare, con la scrittura e con la musica, i desideri, le aspettative e le inquietudini della loro generazione. La scrittrice danese Anne Lise Marstrand-jorgensen, appassionata studiosa del Medio Evo, presenterà in prima a Cremona il romanzo La Sognatrice, dedicato alla figura di Ildegarda di Bingen, monaca veggente, poetessa e musicista (Sonzogno). E un’altra autrice straniera, la neozelandese Sarah Quigley, sarà a Cremona per presentare in anteprima nazionale il romanzo Sinfonia di Leningrado, sulle note del pianista Emanuele Ferrari (Neri Pozza). Sempre in tema di anteprime letterarie, torna a Le Corde Dell’anima una figura carismatica e indimenticabile della scena italiana, il grande compositore e musicista triestino Lelio Luttazzi: al festival sarà ricordato nella dimensione artistica di scrittore con l’anteprima assoluta del romanzo inedito “L’erotismo di Oberdan Baciro”, edito Einaudi. Con la moglie Rossana Luttazzi, presidente della Fondazione dedicata al Maestro, saranno a Cremona il grande chitarrista jazz Franco Cerri e il giornalista Alessandro Mezzena Lona. Numerosissimi i protagonisti del cartellone 2012 del festival: sfogliando il programma troviamo Dario Vergassola, chiamato a presentare il suo Panta Rai: tutta l´ironia e l´irriverente comicità di Vergassola racchiusa in un libro, uno spazio inventato in cui rilegge il Paese reale e il Paese irreale, la nostra storia e il mondo. E Veronica Pivetti, che incontrerà il pubblico in uno scoppiettante aperitivo domenicale, raccontando il suo rapporto con i libri e la letteratura, e suggellerà questa edizione del festival, in serata, con lo spettacolo di imminente debutto, “Tête a tête. Passioni stonate”, accompagnata al pianoforte da Alessandro Nidi. Fra musica e parole, dopo il successo al Festival di San Remo, a Cremona farà tappa Arisa, fresca autrice del romanzo autobiografico Il paradiso non è un granché. Storia di un motivetto orecchiabile. Nel segno di un tuffo fra storia e mistero, Marco Buticchi presenterà La voce del destino, sulle note dell´arpista Vincenzo Zitello. Fulvio Ervas, fresco autore di Se ti abbraccio non avere paura, racconterà il viaggio attraverso l’America di un padre e un figlio “diverso”, sulla colonna sonora on the road del musicista itinerante Tao. E nell’ambito del progetto Lingua Madre, si rinnova al festival l’incontro con tre autrici selezionate all’edizione 2012 del Premio, giovani donne straniere che scrivono in italiano. Quest’anno a Cremona un focus sul Brasile, nei libri di Gracy Pelacani, Simone Silva e Claudileia Lemes Dias. Dialoghi eccellenti fra parole e musica, anche per questa edizione 2012, a Le Corde Dell’anima: li intrecceranno lo scrittore Erri De Luca, chiamato a raccontarsi in una conversazione “per accordi di violino”, e il Premio Bagutta Gianfranco Calligarich, autore di Privati Abissi, protagonista al festival di un originale dialogo musicale con il cantautore Samuele Bersani; mentre l’eclettico attore-autore-cantautore David Riondino incontrerà il disegnatore Milo Manara in una performance dedicata a Il trombettiere: ovvero, alla storia quasi vera del trombettiere di Giuseppe Garibaldi e del generale Custer. Alla tromba il jazzista Giovanni Falzone. Una emozionante ‘linea gialla’ attraversa quest’anno Le Corde Dell’anima, schiudendo la scena ai grandi autori “noir” della letteratura italiana contemporanea: ci saranno infatti Gianni Biondillo, con la raccolta di racconti Strane Storie, diciassette storie che spaziano dall’horror al comico, dall’erotico al fantascientifico fra luoghi comuni e leggende metropolitane. E con lui i Calibro 35, gruppo funk, jazz, rock che si ispira alle colonne sonore dei film polizieschi Anni Settanta. E ci sarà Donato Carrisi, autore fra i più amati dai lettori italiani, anche lui chiamato a esibirsi in una performance musicale nel segno dell’happening. Paroliere, attore, scrittore, e a Cremona anche musicista: Giorgio Faletti sarà protagonista con la sua band, al festival, per un medley dal vivo dedicato ai suoi più grandi successi autoriali. Torna a Cremona anche Marco Malvaldi, vero beniamino del pubblico del festival: e lo farà, a sorpresa, per mcimentarsi addirittura in alcune romanze nel ruolo di baritono. Alle Corde Dell’anima 2012 anche le riflessioni sull’amore, e sulle parole migliori per raccontarlo: ne parleranno Sveva Casati Modignani (autrice di Leonie), Ambra Somaschini (Le regole della nebulosa) ed Elena Stancanelli (Un uomo giusto). Ad accompagnarle sarà la voce straordinaria di Rossana Casale. E sempre di amore, ma da una prospettiva diversa e decisamente contemporanea, parlerà a Cremona anche il giovane autore piu’ trendy del momento, Gugliemo Scilla - in arte, Willwoosh - con le sue ormai celebri “dieci regole” per far innamorare. Incontro decisamente inedito, a Le Corde Dell’anima, fra lo scrittore Diego De Silva e la rock band dei Marlene Kuntz: insieme sfoglieranno a Cremona l’ultimo libro dell’autore, Sono contrario alle emozioni, brillante sproloquio di un uomo che soffre per amore, e che invece di piangere si ride addosso. Da Sette storie gotiche di Karen Blixen è tratto il racconto musicale Un conflitto irrisolto, che sarà proposto dal saggista e drammaturgo Luca Scarlini. E sarà invece itinerante nel centro storico cittadino, lo spettacolo teatrale Lo specchio di Borges, di e con Massimiliano Finazzer Flory, accompagnato dalle musiche di Astor Piazzolla. Ancora un esordio letterario: quello del grande compositore e direttore d’orchestra Carlo Pedini, che a Cremona presenterà l’opera prima La Sesta stagione. Debutto sulla scena letteraria anche per il giornalista Giuseppe di Piazza, a Cremona con il romanzo d’esordio I quattro canti di Palermo. Le atmosfere sospese di un mondo che sembra vivere solo d’estate riecheggeranno nell’incontro con Fabio Genovesi, esperto di musica e autore di Versilia Rock City: una conversazione musicale in compagnia della più irriverente tra le band di blues, gli Cyborgs. E al festival di Cremona, fra musica e letteratura non poteva mancare un incontro di presentazione della raccolta edita Minimum fax, dedicata interamente alla creatività musicale: Cosa volete sentire, florilegio di celebri autori della nuova scena musicale italiana alle prese con la narrativa, sarà presentata a Cremona da Alessandro Raina degli Amor Fou, Dario Brunori dei Brunori Sas, Max Collini degli Oflaga Disco Pax, Rossano Lo Mele dei Perturbazione. L’offerta turistica: Anche quest’anno, Le Corde Dell’anima offre agli spettatori la possibilità di incontrare i loro scrittori e musicisti preferiti nelle vie e nelle piazze della città: un modo per assaporare, in un’atmosfera non accademica, il piacere della letteratura abbinata ad un’esecuzione dal vivo. Attive una serie di proposte turistiche e pacchetti speciali che guideranno i visitatori nei percorsi più suggestivi di Cremona, e verso le sponde del Po, per gustare Cremona e il suo fiume attraverso due escursioni in barca, fra musiche e letture. “Un Po di musica e parole” è il tema del suggestivo itinerario lungo il fiume, che salperà domenica alle 17.30 ed alle 18.30. E inoltre, sabato 2 e domenica 3 giugno Casa Stradivari apre le sue porte: sarà un´occasione straordinaria per visitare la casa natia di Antonio Stradivari, eccezionalmente aperta al pubblico. Così come, nella giornata di sabato, un elegante percorso di “liuterie aperte” accoglierà i visitatori del centro storico cittadino. E nel corso del festival, per tutti l’angolo “A tu per tè”: un accogliente luogo relax, predisposto nella Loggia dei militi, dove lasciare messaggi, informarsi e rilassarsi fra profumi e una tazza di tè. Info Le Corde Dell’anima 2012 Cremona, varie location del centro storico 1/3 giugno 2012 tel: (+39) 0372404512 – 0372404565 – 3341517736 publia.Eventi@publia.it |
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BARANZATE (LABORATORIO DI FUTURO: LA MOSTRA FOTOGRAFICA "IL MONDO IN CASA" AL VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE - DAL 29 MAGGIO AL 2 GIUGNO |
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Se si vuole provare a immaginare che cosa sarà il nostro Paese nei prossimi anni occorre venire qui, periferia ovest di Milano. Una strada, via Gorizia, e poco oltre. Casermoni tirati su senza troppa lungimiranza negli anni Sessanta. Quasi tremila immigrati su una popolazione di undicimila, precisamente il 26,5 per cento. Un terzo europei dell’Est (romeni, moldavi e albanesi), un terzo africani (senegalesi e maghrebini soprattutto), un terzo asiatici (cinesi e filippini), ma anche molti latinoamericani. Baranzate è il Comune con il più alto tasso di immigrati in Italia; quello dove in una strada convivono 72 nazionalità diverse; quello in cui un bambino su due ha almeno un genitore straniero. Certo, le difficoltà non mancano. E neppure i pregiudizi. Ma via Gorizia non è un ghetto. Anche perché la presenza degli immigrati sta assumendo sempre più una dimensione familiare. Genitori con figli, che spesso vivono gli stessi problemi e aspettative delle famiglie italiane: il lavoro, la scuola, servizi sanitari, occasioni di aggregazione... E sono proprio loro, queste famiglie, le protagoniste della mostra “Il mondo in casa. Una paese, una strada. Il mondo. Baranzate, laboratorio di futuro” realizzata da Media Pime con gli scatti di Bruno Zanzottera di Parallelozero, a cura di Anna Pozzi in programma in occasione del Vii Incontro Mondiale delle Famiglie al Mico – Fieramilanocity dal 29 maggio al 2 giugno. Alcuni scatti accompagneranno anche i pellegrini sull’Ultimo Miglio che porterà all’area dove il Santo Padre, domenica 3 giugno, celebrerà la Messa. Un percorso domestico e intimo, che documenta la varietà delle presenze e delle situazioni umane e sociali degli immigrati a Baranzate, attraverso una prospettiva unica e significativa: quella, appunto, del contesto familiare. Anisoara, Regina, Malick, Mussaid, Ye Weibin e tutti gli altri si raccontano nei luoghi della vita quotidiana, nei loro appartamenti, con i figli attorno; qua e là, qualche oggetto a ricordo dei luoghi d’origine e molte situazioni che evocano la terra di approdo. Il Mondo In Casa, dunque, in una duplice accezione. In casa nostra, ovvero nel nostro Paese. Ma anche e soprattutto in casa loro. I 29 scatti a colori ritraggono altrettante famiglie provenienti da 29 paesi diversi: Albania, Argentina, Benin, Bolivia, Brasile, Burkina Faso, Capo Verde, Cile, Cina, Colombia, Filippine, Gambia, Libia, Marocco, Mauritzius, Moldavia, Palestina, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Romania, Salvador, Senegal, Serbia-montenegro, Somalia, Sri Lanka, Togo-costa d’Avorio, Tunisia |
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NEL SECONDO ANNO DI ATTIVITA’ DELLA STRADA DEL GRAN PARADISO LA NATURA, LA STORIA E LA SPIRITUALITA’ SONO PROTAGONISTE DEGLI EVENTI DI INIZIO E FINE ESTATE |
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Nel 2011 la Provincia di Torino e 44 Comuni del Canavese occidentale, con la collaborazione di soggetti privati hanno dato vita alla “Strada del Gran Paradiso”, un progetto di aggregazione, per unire e raccontare un “territorio unico”, ma soprattutto un’iniziativa di promozione del territorio e delle sue peculiarità storico-culturali, naturalistiche ed enogastronomiche: - la natura, protagonista nel Parco Nazionale del Gran Paradiso e in quattro vallate dai nomi arcani ed evocativi: Orco, Soana, Gallenca, Sacra - gli itinerari storico-culturali e quelli della spiritualità, che toccano luoghi-simbolo dell’epoca medioevale come castelli e torri, ma anche i luoghi della spiritualità come, tra gli altri, l’Abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese ed il Santuario di Belmonte - l’enogastronomia Nel 2011, a pochi mesi dalla sua “nascita” ufficiale, la Strada del Gran Paradiso si è presentata all’attenzione dell’opinione pubblica locale e dei turisti con l’evento “Un assaggio di Paradiso”, che ha proposto una vetrina enogastronomica del territorio a Pont Canavese, Cuorgnè e Rivarolo Canavese, in una sorta di “benvenuto ufficiale” nella “Strada del Gran Paradiso”. Il secondo anno di attività del progetto si apre con un evento che si tiene nei giorni del Solstizio d’estate ed è dedicato al patrimonio naturale con una giornata all’insegna dello sport nella natura, in programma sabato 23 e domenica 24 giugno. Ceresole Reale, Locana e Valprato Soana saranno lo scenario di numerose attività sportive tra cui nordic walking, canoa, tiro con l’arco, passeggiate a cavallo, giri in bicicletta, arrampicata ed escursioni sui sentieri di montagna. Il 23 settembre sarà invece la cultura a fare da protagonista nella manifestazione “Medioevo e oltre”, che segnerà il passaggio dall’estate all’autunno con visite guidate al patrimonio storico-culturale canavesano, tra castelli, chiese, torri, personaggi storici e … streghe. Il Parco Del Gran Paradiso Compie 90 Anni E Saluta La Nascita Della “Strada” Gli eventi del 2012 della Strada si inseriscono nel quadro delle celebrazioni per i 90 anni del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il cui programma è stato presentatato ieri sera a Milano, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede del Touring Club Italiano. Durante la conferenza stampa il saluto della Provincia di Torino è stato portato dall’Assessore all’Agricoltura, Montagna, Tutela della Fauna e della Flora, Parchi e Aree protette, Marco Balagna. “Il Parco del Gran Paradiso è un patrimonio ambientale di importanza nazionale ed europea, ma è anche una grande risorsa per i territori. – ha sottolineato Balagna - Non è un caso se la Strada, pensata come uno strumento promozionale che deve consentire al territorio di fare sistema, richiama nel proprio nome la montagna a cui il Parco è intitolato, l’unico ‘4.000’ che ricade interamente in territorio italiano. Da anni sul versante piemontese del Parco il turismo e la mobilità sostenibili sono al centro del progetto ‘A piedi tra le nuvole’. Ora, con la Strada, intendiamo compiere un ulteriore passo in avanti, per contribuire alla notorietà dellle vallate e della zona pedemontana e per sostenere una fruzione del territorio attenta alla salvaguardia dell’ambiente ed al patrimonio storico, culturale ed enogastromomico”. I festeggiamenti per il 90° compleanno del Parco Nazionale Gran Paradiso si apriranno domenica 20 maggio nel Parco del Valentino a Torino, mentre ad Aosta il 3 dicembre si terrà l’evento delle celebrazioni. Tra i viali del Valentino e i saloni storici del suo Castello affacciato sul Po, si svolgeranno, a partire dalle 11, gli appuntamenti e le attività dedicati al pubblico. La corte centrale sarà allestita con numerosi stand che ospiteranno le guide del parco, gli operatori aderenti al Marchio di Qualità Gran Paradiso, il Museo del Gusto di Frossasco e tutte le istituzioni che sostengono il novantennale del parco: Regione Piemonte, Regione Autonoma Valle d’Aosta, Provincia di Torino, Città di Torino, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino, Uisp. La corte centrale sarà il punto di ritrovo per quanti desiderano prendere parte alle attività che verranno proposte durante la giornata: tour guidati in bicicletta tra i viali del Valentino, laboratori didattici per bambini e adulti legati a temi naturalistici (come la vita degli uccelli, degli insetti e degli alberi), visite guidate al Castello e all´adiacente Orto Botanico. Nel pomeriggio l’appuntamento sarà con i ricercatori e i guardaparco, che proporranno simulazioni di attività scientifiche, come la cattura degli animali selvatici e l’utilizzo di moderni strumenti di osservazione. Nella Sala delle Colonne, al piano terra del Castello, sarà allestito uno schermo su cui verranno proiettate fotografie e immagini storiche del Parco Nazionale Gran Paradiso: reperti che raccontano la storia del Parco, la grande varietà ambientale e la sua enorme ricchezza naturale. Alle 16 il Salone d’Onore del Castello ospiterà la presentazione presentazione del libro “Uomini e terre del Gran Paradiso”, mentre alle 16,30 l’Assessore provinciale Marco Balagna parlerà del progetto della “Strada del Gran Paradiso”. Alle 17 il Presidente del Parco, Italo Cerise, insieme al testimonial Luca Mercalli, aprirà ufficialmente le celebrazioni per il 90° compleanno dell’area protetta con un momento istituzionale, presentando le attività svolte dal Parco durante i 90 anni della sua storia ed i grandi risultati raggiunti. Per saperne Di Più Sul Parco Nazionale Del Gran Paradiso e sulla Strada del Gran Paradiso http://www.Pngp.it/ http://www.Provincia.torino.it/agrimont/itinerari_del_gusto/strada_gran_paradiso |
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MILANO (A ARTE STUDIO INVERNIZZI): RICCARDO DE MARCHI - LE PARTI MANCANTI - 24 MAGGIO/6 LUGLIO 2012
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La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 24 maggio 2012 una mostra personale dell’artista Riccardo De Marchi. Dopo la mostra svoltasi al Macro di Roma nel 2011, l’artista presenta in questa occasione opere pensate in relazione allo spazio espositivo. “Nella mostra attuale dal titolo ´Le parti mancanti´ sono presentate diverse opere realizzate in acciaio inox a specchio, alluminio, plexiglas e polietilene. Il titolo si riferisce ad un lavoro dall’aspetto decisamente scultoreo, composto da ´trucioli´ di alluminio e posto al centro di una delle sale. Si tratta di quelle parti che durante il processo di lavorazione sono state sottratte e asportate e che l’artista vuole porre in risalto proprio perché sono la risultanza metaforica ma anche fisica dell’atto del forare. ´Le parti mancanti´ costituiscono il ´tolto´ che viene restituito e riposizionato, come a ricreare un equilibrio di forze e che diviene parte integrante dell’insieme della mostra, seppure trasformato nella forma e nella sostanza da quello originale”. Nella prima sala del piano superiore viene esposta “Spazio bianco”, opera composta da volumi di plexiglas di vari formati mentre nella seconda sala si trova appunto il lavoro “Le parti mancanti”. Al piano inferiore sono esposti due blocchi in plexiglas trasparente che, penetrando nella parete della galleria, danno vita all’opera “Attraverso”. Il buco-traccia-scrittura di De Marchi vuole essere non solo uno spazio mentale e fisico, ma propriamente un "luogo" ove l´arte si fa recupero della materialità concreta, plurale e finita del reale, attraverso l´imprimersi,il tracciarsi ed il ritracciarsi del gesto. La scrittura-foratura di De Marchi riporta la traccia del passaggio dell’artista all’interno di un percorso mentale, metaforico e soprattutto fisico, che trasforma l’assenza della materia in presenza, all’interno di un percorso in cui ciò che si percepisce come una mancanza, in realtà, non sparisce ma trova un altro luogo dove far emergere la propria esistenza. In occasione della mostra viene pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere esposte, un saggio introduttivo di Antonella Soldaini e un aggiornato apparato bio-bibliografico. Info: A arte Studio Invernizzi – via Domenico Scarlatti, 12, Milano |
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ROMA (CHIOSTRO DEL BRAMANTE): SPLIT ME RESONANCE - INSTALLAZIONE / PERFORMANCE DI ALESSANDRO FONTE, SHAWNETTE POE, FABIO RAO CON ELISABETH KAISER (PERFORMER)
A CURA DI ADA BIAFORE
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Venerdì 25 maggio nel suggestivo spazio - perfettamente simmetrico - del Chiostro del Bramante si condenserà la performance/installazione “Split Me Resonance” degli artisti: Alessandro Fonte, Shawnette Poe e Fabio Rao, in collaborazione con la performer Elisabeth Kaiser.il lavoro dei quattro artisti si inserisce nella rassegna Vari(e)azioni, organizzata dal Chiostro del Bramante (http://chiostrodelbramante.It/) per fornire una concreta opportunità di visibilità ai giovani che operano nel campo delle arti visive e performative, del teatro e della musica.L’installazione “Split Me Resonance”, attraverso l’azione performativa di Elisabeth Kaiser, riflette sulla capacità di conquista proiettiva del sé, ma mostra anche il fallimento reiterato dell’incapacità umana.L’azione è fortemente legata allo spazio architettonico del Chiostro. Infatti la performer (cantante lirica sperimentale), attraverserà un percorso di diciotto metri di lunghezza - reso accidentato dall’emersione dei frantumi acuminati del travertino - nel tentativo di raggiungere il proprio doppio virtuale. Un’azione difficoltosa e fallimentare quella della Kaiser, che tradurrà istantaneamente in suono l’interazione corporea ed emotiva con gli elementi dell’installazione. La performance - ideata dai quattro artisti - è, dunque, un tentativo impossibile di ricongiungimento attraverso un’azione di completamento tra l’identità e il suo doppio, descritta mediante l’immagine della performer proiettata all’interno di un pozzo, nell´atto di immergersi ed emergere, in un gioco di riflessi e riflessione tra reale e virtuale, tra percezione e intuizione.L’impossibilità di guardare insieme all’aspetto immanente e a quello trascendente dei fenomeni rende però possibile la riconfigurazione di un equilibrio – pure se stremato, interrotto, frangente – tra la tensione all’inabissamento (che è una perdita di sé e il guadagno di una origine) e l’insensatezza di un canto muto (perché non necessita una interlocuzione a distanza - come il bambino nello stato prenatale o perché in uno stato ideale l’articolazione è superflua).------------------------------------------------------------------------ Alessandro Fonte (1984, Polistena) e Shawnette Poe (1980, Varsavia) vivono e lavorano tra l’Italia e la Germania, hanno esposto in importanti istituzioni pubbliche europee e partecipato alla 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia / Calabria a cura di Vittorio Sgarbi. Lavorano nel campo delle arti visive (installazioni/ pittura/ video) e in quello dell’architettura. Fabio Rao (1981, Addis Abeba ), regista e produttore, lavora e vive tra l’Italia e l’Etiopia. Selezionato e premiato in vari festival internazionali tra cui “Images that matter” (Africa), “Project direct” (U.s.a.) di cui è l’unico finalista italiano.La performer, Elisabeth Kaiser - cantante lirica sperimentale e compositrice - nata a Regensburg, si è esibita in importanti teatri europei tra cui nel 2011 al Selianitika/patra Grecia con l’aria “Erda” di Wagner e al Philharmonie of Essen con “Aria” voce solo di John Cage. Luogo: Chiostro del Bramante - via Arco della Pace, 5 - Romadata: 25 Maggio 2012 - Opening - 19:30 installazione - 20:45 performanceIngresso libero - http://www.splitmeresonance.tumblr.com/ - http://chiostrodelbramante.it/ - http://alessandrofonte.com/ - http://shawnettepoe.com/ - http://fabiorao.tumblr.com/ |
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ALTO ADIGE: DISPONIBILE NUOVA PUBBLICAZIONE "VIVERE I PARCHI NATURALI ESTATE 2012"
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Le iniziative e gli eventi che attendono i visitatori nei sette parchi anturali dell´Alto Adige nei prossimi mesi estivi sono racolti nella nuova edizione di "Vivere i Parchi naturali". Tema centrale per l´estate 2012 saranno i pipistrelli. Ai pipistrelli è dedicata l´estate 2012 nei Centri visite dei sette parchi naturali altotesini in occasione della ricorrenza dell´anno internazionale del pipistrello. Sono state predisposte tavole con immagini sorprendenti su questi mammiferi, ai visitatori interessati sarà donata il box dei pipistrelli per conoscere meglio il mondo dei pipistrelli ed ogni Centro visite organizzerà una notte dei pipistrelli. La pubblicazione contiene le indicazioni sulle iniziative e sulle escursioni che vengono proposte al pubblico. L´offerta comprende ad esempio un´escursione guidata sulla geologia delle Dolomiti nel parco naturale Puez-odle con un paleontologo, un´esposizione sui serpenti locali presso il Centro visite Monte Corno o la mostra "Il fascino dell´Ape domestica" preso i Centri Visite Tre Cime e Vedrette di Ries-aurina. La pubblicazione "Vivere i Parchi naturali Estate 2012" riporta, altresì, informazioni sui sinoli parchi naturali e sui sentieri naturalistici allestiti dall´Ufficio parchi naturali della Provincia. Redatto in lingua italiana e tedesca il volume è in distribuzione gratuita presso l´Ufficio parchi naturali della Provincia, in via Renon 4 a Bolzano, presso la sede periferica dell´ufficio a Brunico, in pioazza Municipio 10 e presso i sette Centri visite a Naturno, Trodena, Tires, S.maddalena di Funes, S. Vigilio di Marebbe, Dobbiaco e Campo Tures, nonché presso gli uffici turistici e le sedi dei Comuni nei territori compresi nei parchi naturali altoatesini |
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UN CONVEGNO INTERNAZIONALE DI DUE GIORNI, TRENTINO VISITATO: STORIA DEL TURISMO IN UNA REGIONE ALPINA |
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La Fondazione Museo storico del Trentino propone un convegno internazionale di due giorni per avviare una riflessione su come sia nata, cresciuta e cosa abbia rappresentato, quella che oggi viene comunemente chiamata l’industria del turismo. Il convegno, coordinato da Claudio Ambrosi della Biblioteca della Montagna - Sat di Trento e da Michael Wedekind dell’Università di Vienna, si terrà a Palazzo Roccabruna (via Ss. Trinità, 24 – Trento) venerdì 25 e sabato 26 maggio 2012. All’apertura dei lavori è previsto il saluto dell’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini. Nel corso del Xx secolo il turismo è divenuto un vero e proprio fenomeno di massa. La ricerca, pur cogliendo l’importanza dell’industria delle vacanze, non è ancora riuscita a indagarlo interamente con l’attenzione che avrebbe meritato. Oltre che nella dispersione ed eterogeneità delle seppur numerose fonti, le ragioni risiedono soprattutto nella differenza e distanza tra i diversi ambiti disciplinari e le rispettive metodologie di ricerca. Gli approcci sociologici e storiografici fin d’ora sperimentati si sono rivelati, infatti, poco adeguati a restituire la complessità del fenomeno. Il convegno, promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentino nei giorni 25-26 maggio 2012, intende mettere a confronto i diversi approcci disciplinari per far emergere la vasta gamma di implicazioni e ripercussioni socio-culturali del turismo, scegliendo come caso d’indagine il Trentino. I viaggiatori e turisti che hanno visitato questa regione alpina sono stati portatori, di epoca in epoca, di nuove richieste e nuovi modelli socio-culturali cui le comunità locali hanno risposto, di volta in volta, in un gioco di reciproci scambi e influssi. Ad un immaginario costruito sulle istanze più diverse (siano esse religiose, salutistiche, identitarie, politiche o puramente di svago) ha corrisposto la crescita e lo sviluppo di un essenziale comparto economico, una conseguente progettazione del paesaggio, tracce indelebili sul territorio e la nascita di nuovi luoghi. (fr) Programma Venerdì 25 maggio 10.00 Apertura Dei Lavori Tiziano Mellarini Saluto dell’Assessore provinciale all’agricoltura, foreste, turismo e promozione; Giuseppe Ferrandi Saluto del direttore della Fondazione Museo storico del Trentino; Claudio Ambrosi – Michael Wedekind Introduzione e saluto dei responsabili del progetto. 10.30 I Sessione: Panorami Sul Turismo- presiedono Claudio Ambrosi (Biblioteca della Montagna-sat, Trento) / Michael Wedekind (Università di Vienna); Hasso Spode (Università libera di Berlino) Il turismo come oggetto storiografico: lo sviluppo di un nuovo campo di ricerca; Andrea Leonardi (Università di Trento) La rilevanza economica del turismo nel contesto alpino tra Xix e Xx secolo; Roberta Giovanna Arcaini (Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici della Provincia Autonoma di Trento, Trento); Panorami archivistici: uno sguardo alle fonti degli archivi trentini (dalla fine del Xix alla prima metà del Xx secolo). Pausa caffè - 11.50 Ii Sessione: Dalla Salute Del Corpo A Quella Dello Spirito presiede Rodolfo Taiani (Fondazione Museo storico del Trentino, Trento); Elena Libardi (Levico Terme) Nascita e sviluppo delle stazioni termali trentine tra Ottocento e inizio del Novecento; Giovanna Rech (Università di Trento) Fra pellegrinaggio e turismo religioso: una storia recente del viaggio religioso in Trentino; 12.30 Discussione - 15.00 Iii Sessione: Paesaggi E Territori presiede Patrizia Battilani (Università di Bologna); Mauro Grazioli (Riva del Garda) Turismo e paesaggio tra Otto e Novecento; Bruno Zanon (Università di Trento) La costruzione del territorio turistico tra interventi spontanei e pianificazione; Fabio Campolongo (Soprintendenza per i beni architettonici della Provincia Autonoma di Trento - Università di Trento) / Cristiana Volpi (Università di Trento) Trento anni Trenta: architetture per il turismo sulle montagne «redente»; Claudio Ambrosi (Biblioteca della Montagna-sat, Trento) L’industria della neve in Trentino e i progetti turistici della Società degli Alpinisti Tridentini per la montagna; Pausa caffè; Nicola Fontana (Museo storico italiano della guerra, Rovereto) «Im Interesse der Landesverteidigung»: militarizzazione del territorio e industria turistica nel Tirolo meridionale tra la fine del Xix secolo e la vigilia del primo conflitto mondiale; Stefano Malatesta (Università degli studi di Milano-bicocca) / Valentina Anzoise (Università degli studi di Milano-bicocca) Turismo, paesaggi e immaginario geografico, lungo il confine meridionali del Trentino contemporaneo Luciana Palla (Belluno); Tradizioni locali e turismo in val di Fassa nella prima metà del Novecento 17.40 Discussione e chiusura della prima giornata. Sabato 26 maggio 09.30 Iv Sessione: Lo Sguardo Del Turista presiede Annunziata Berrino (Università di Napoli Federico Ii); Corinna Peniston Bird (Università di Lancaster) Scalatori appassionati - turisti controvoglia: gli alpinisti inglesi e le Dolomiti; Riccardo Decarli (Biblioteca della Montagna-sat, Trento) / Fabrizio Torchio (Trento) Le Dolomiti, il nuovo terreno di gioco inglese; Cord Pagenstecher (Università libera di Berlino) L’immagine del lago di Garda nei turisti e «tour operators» tedeschi; Roberto Pancheri (Trento) Esperienza turistica e produzione letteraria nel Trentino della «belle époque»: il caso di Anna Zuccari (in arte Neera); Pausa caffè - 11.00 V Sessione: Tradizioni, Immaginari E Identità presiede Andrea Leonardi (Università di Trento); Christian Arnoldi (Museo degli usi e costumi della gente trentina, San Michele all’Adige) Fassaland: dal regno dei Fanes al «Dolomiti Ride»; Angelo Longo (Cooperativa di ricerca Testo, Fiera di Primiero) / Bianca Pastori (Avoce. Etnografia e storia del lavoro, dell’impresa e del territorio, Milano); Immaginari a confronto: giochi di specchi tra turisti e locali nella valle di Primiero – una prospettiva antropologica; Elena Tonezzer (Fondazione Museo storico del Trentino, Trento) Trento - città turistica: luoghi di attrazione e di identità politica. 12.00 Discussione - 14.00 Vi Sessione: Politicizzazione Del Turismo: presiedono Claudio Ambrosi (Biblioteca della Montagna-sat, Trento) / Michael Wedekind (Università di Vienna); Michael Wedekind (Università di Vienna) Tra turismo e nazionalismo: la politicizzazione del turismo in Trentino tra Otto e Novecento; Eugenio De Bernardis (Trento) «Italiani, visitate il Trentino!»: i «dal vero» di matrice irredentista e la promozione turistica del Trentino: Davide Bagnaresi (Università di Bologna) Il ruolo della Società per l’incremento del concorso di forestieri in Trentino nella promozione del turismo locale (1890-1915); Stefano Morosini (Università di Milano) Pellegrinaggi nei «luoghi della memoria» del Trentino (1918-1943): Pausa caffè: Paola Antolini (Fondazione Museo storico del Trentino, Trento); Un «luogo della memoria» battistiana e bellica nella «città redenta»: visita al Museo trentino del Risorgimento nel Castello del Buonconsiglio di Trento; Irene Guerrini (Biblioteca dell’Università di Genova) / Marco Pluviano (Genova) Il turismo di regime: l’Opera nazionale Dopolavoro e il Trentino; 16.15 Discussione e chiusura dei lavori. Per ulteriori informazioni: www.Museostorico.it |
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CESENATICO: NASCE LA SPIAGGIA VEGETALE |
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A Valverde di Cesenatico nasce la “Spiaggia Vegetale”, primo esempio in Italia di arenile rinaturalizzato, un’oasi di benessere in cui ombra, fresco, natura e ossigeno si fondono con i profumi del mare.
L’intervento, la cui ideazione e progettazione tecnica è della Angelo Grassi Design di Gambettola, ribattezzato la “Spiaggia delle Tamerici”, è stato realizzato dalla Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico in partnership con il Comune di Cesenatico e l’ Associació Integració de Les Persones Amb Disminució de Girona, grazie al coordinamento della Provincia di Forlì-Cesena. Tale intervento, inserito in “A-Best”, Accessibility_Beach Ecology Safety Technology, nell’ambito del progetto europeo Ernest, è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e persegue l’obiettivo di attuare un modello di turismo balneare sostenibile ed accessibile al fine di creare un’offerta di qualità. Il progetto prevede anche interventi per garantire la massima sicurezza e la fruibilità della spiaggia a tutti i turisti, rispondendo in particolare alle esigenze delle persone disabili ed anziane e alle attese dei turisti sensibili ai temi della sostenibilità ambientale.L’intervento, concepito pensando ad un nuovo modo di vivere la spiaggia, a basso impatto ambientale ed antropico, è caratterizzato dall’impiego di materiali semplici e rispettosi dell’ambiente tra i quali spicca, soprattutto, la tamerice in due principali declinazioni: siepe ed albero (nell’area ne sono presenti 35).
L’albero, a cui è stata data la forma del classico ombrellone, ha un ruolo preponderante nella creazione di questa oasi verde, è collocato in spiaggia con il vaso completamente interrato ed è dotato di struttura in acciaio sulla quale si svilupperà la chioma; questa struttura, a chioma formata, verrà rimossa lasciando la tamerice libera di crescere garantendo zone d’ombra sotto di esso. Si tratta di una essenza molto diffusa in alcune zone del mediterraneo ed è pertanto molto adatto all’ambiente marino. Ogni anno la chioma arborea aumenterà creando un meraviglioso effetto naturale. La siepe, anch’essa in tamerice, da continuità visiva e cromatica all’intera area, dotata, inoltre, dei servizi essenziali per una migliore fruizione della spiaggia: cabine spogliatoio, docce, deposito biciclette.
Le cabine spogliatoio e tutte le strutture di servizio sono realizzate in pali di castagno privati della loro corteccia con copertura permeabile.
L’acqua tiepida delle docce sarà fornita da tubi interrati 15 cm così da sfruttare il surriscaldamento del suolo.
Altra scelta importante è l’utilizzo di Ripietra per i camminamenti, la prima pietra composta interamente in materiale di recupero. Il 55% della sua composizione è plastica derivante dalla raccolta differenziata urbana, mentre il restante 45% è legno proveniente dagli scarti della lavorazione industriale.
Nell’area saranno presenti anche isole ecologiche per la raccolta differenziata dei rifiuti.
La “Spiaggia delle Tamerici” rimane comunque un arenile libero, pertanto l’accesso al pubblico è assolutamente gratuito, così come la fruizione di tutti i servizi di cui dispone
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BOTTEGA TALANI: UN VIAGGIO NELL’AFFRESCO
1 GIUGNO – 28 LUGLIO 2012
MUSEO PIAGGIO “GIOVANNI ALBERTO AGNELLI”
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Dopo New York, Washington, Parigi, Beirut, Berlino, Firenze, Napoli, l’artista toscano di fama internazionale Giampaolo Talani “approda” al Museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli” con la mostra “Bottega Talani: un viaggio nell’affresco”, dal 1 giugno fino al 28 luglio 2012. Una sequenza di dipinti, sculture in bronzo in cui i concetti di tempo e di spazio si integrano con quelli più vasti e complessi dei linguaggi dell’arte in un susseguirsi di immagini nostalgiche, colori delicati che alludono a figure esili mosse da un vento capace di sovvertire in qualsiasi momento i nostri precari equilibri. Questo modo di percepire e di tradurre la realtà, Talani, l’ha trasmesso con grande passione agli studenti dell’Istituto Superiore Xxv Aprile che hanno frequentato la “sua” bottega d’arte coordinata dalla professoressa Anna Ferretti. In questo luogo Massimo Callossi, artista che collabora con il Maestro Talani, ha condotto i ragazzi nella tecnica dell’affresco con grande perizia mentre Talani li ha introdotti in quel meraviglioso mondo della sua pittura a fresco donando chiavi possibili per leggersi dentro, per libere realizzazioni secondo estri e motivazioni personali. Una novità assoluta di questa mostra è sicuramente rappresentata dall’esposizione del cartone lungo venti metri relativo all’affresco Partenze realizzato nel 2007 per la stazione di S. Maria Novella a Firenze. Un susseguirsi di immagini poetiche, colori delicati che alludono a figure esili mosse da un vento in un’atmosfera serena che sottintende la bellezza di questo nostro umano viaggio. Al Museo Piaggio sarà possibile ammirare la Vespa Px rivisitata artisticamente da Talani. La Vespa emblema delle partenze e dei ritorni esprime benissimo la tematica dell’artista che privilegia la dimensione del viaggio estremamente complessa e affascinante perché fortemente evocativa. Il Museo Piaggio ospita una tra le più prestigiose collezioni di Vespa d’autore tra cui si distingue quella realizzata dal surrealista Salvador Dalì attualmente esposta nell’ambito della mostra Salvador Dalì: l’uomo, l’artista al complesso del Vittoriano di Roma. Talani ha inoltre eseguito un altro intervento artistico su una seconda Vespa Px esposta temporaneamente all’Aeroporto pisano Galileo Galilei. Giampaolo Talani nato a San Vincenzo (Li) nel 1955, ha frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti a Firenze. Uno dei massimi conoscitori della tecnica dell’affresco, ha tenuto importanti personali in Italia e all’estero tra cui si ricordano le mostre di New York, Washington, Parigi, Beirut, Berlino, Firenze, Napoli. Ha eseguito Partenze affresco di 80 m2 per la stazione di Santa Maria Novella a Firenze. Il dipinto L’ombra dell’eroe è stato donato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il Quirinale; l’opera Mille uomini è nel Museo del Risorgimento al Vittoriano di Roma. Suo è il recentissimo busto di Giuseppe Garibaldi collocato al Quirinale per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Unico artista straniero invitato dal Parlamento berlinese ha aperto le celebrazioni del ventennale della caduta del muro. Il marinaio, bronzo alto 7 m è il simbolo di San Vincenzo; l’artista attualmente sta progettando l’esecuzione di una replica alta 20 m per il porto di Miami. Sue opere sono in importanti collezioni; collabora con note gallerie italiane ed estere. Di lui hanno scritto tra gli altri Vittorio Sgarbi, Maria Cristina Acidini Luchinat, Maurizio Fagiolo dell’Arco, Tommaso Paloscia, Mario Bucci, Umberto Cecchi, Riccardo Ferrucci, Marco Moretti, Pier Francesco Listri. Ha partecipato alla 54a Biennale di Venezia. È consulente particolare designato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dalle Sovrintendenze per le problematiche relative alla conservazione e valorizzazione delle più antiche opere “a fresco” esistenti in Italia. La sua recente e nuova attività nell’ambito della creazione di opere in bronzo gli ha valso ampi consensi di critica e di pubblico al punto da fargli conseguire importanti commesse pubbliche anche a livello statale. Ha inoltre scritto e pubblicato diverse raccolte di pensieri, racconti e poesie da cui sono stati tratti numerosi adattamenti teatrali; scrive periodicamente per rubriche di costume su quotidiani nazionali.È stato ideatore e protagonista per Rai Rete1 della trasmissione televisiva Rosa dei venti – l’isola che c’è, messa in onda giornalmente nel mese di dicembre 2009 e volutamente inserita dopo le notizie dei Tg1 quasi a bilanciare con un momento poetico e culturale la spesso brutale realtà della cronaca. Dal titolo della fortunata trasmissione Rai ha preso il nome l’esposizione pubblica, svoltasi a Pietrasanta dal luglio all’agosto 2010; nella suggestiva cornice della piazzetta lato campanile del Duomo di Pietrasanta, L’isola che c’è di Talani ha suscitato forte suggestione mediante la mostra di pitture e sculture inedite, ricreando il mondo poetico peculiare del maestro toscano. Con Muri strappati, straordinaria esposizione pubblica di strappi d’affresco ed oli inediti, tenutasi a Pontassieve tra maggio e giugno 2011, Talani ha riconfermato l’estrema attualità e versatilità del linguaggio dell’affresco, elaborando una tecnica eccezionale che gli ha permesso di ottenere opere assolutamente uniche nel loro genere. Www.museopiaggio.it cultura@comune.Pontedera.pi.it - Tel. 0587/57282 ufficioturistico@comune.Pontedera.pi.it - Tel. 0587/53354 www.Comune.pontedera.pi.it |
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WWF, COOP E ACQUARIO DI CATTOLICA LANCIANO INSIEME LA TURTLE SUMMER, IL GIRO DEL MEDITERRANEO CON LE TARTARUGHE
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Una mostra itinerante, un gioco online e tante iniziative per tutta l’estateNella giornata internazionale della Biodiversità, dedicata quest’anno dall’Onu alla biodiversità marina, parte la scoperta del mondo delle tartarughe marine con la “Turtle summer” organizzata da Wwf Italia e Coop. Inaugurata oggi all’Acquario di Cattolica, cuore dell’iniziativa è una mostra itinerante tridimensionale dedicata alle tartarughe marine. In collaborazione con la Fondazione Cetacea di Riccione, Zorro, una tartaruga adulta della specie caretta caretta, ritrovata dai pescatori e curata dal centro riccionese, è stata rilasciata in mare a 2 miglia da Cattolica, dal Sindaco Piero Cecchini, tra le urla festose dei ragazzini delle scuole elementari e medie che oggi si trovavano all’ Acquario in gita di istruzione. La mostra inaugurata oggi nella splendida cornice dell’ Acquario, alla presenza del Sindaco della città, Piero Cecchini, delle massime autorità e alle forze dell’ ordine locali e provinciali, oltre ai responsabili mare del Wwf Nazionale e della Coop Adriatica, è un’occasione per conoscere il ruolo ecologico e i problemi di conservazione di questi preziosi animali grazie a pannelli informativi e all’installazione dedicata alle specie di tartarughe a rischio presenti nel Mediterraneo. La mostra si compone di dodici pannelli esplicativi, con la novità della rappresentazione a grandezza naturale delle diverse specie di tartarughe presenti nel Mediterraneo, dell’anatomia, e diorami del nido e della corsa in mare dei piccoli. Per visitare l’esposizione situata nel percorso blu all’Acquario di Cattolica, è previsto uno sconto sul biglietto dell’ Acquario di 3,00€, per i Soci Wwf e per un loro accompagnatore,Il percorso della mostra, che durerà tutta l’estate, partito oggi dall’Acquario di Cattolica, e resterà fino al 10 giugno, proseguirà per Venezia, toccando poi Trieste e giungendo con varie tappe fino alla Sicilia di Mazara del Vallo e Torre Salsa.tutte le specie esistenti di tartarughe marine sono considerate in pericolo di estinzione: dopo decine di milioni di anni gli oceani rischiano di perdere per sempre alcuni dei loro ospiti più affascinanti. Da qui prende avvio l’iniziativa “Turtle Summer” che nasce dopo il successo dell’album dedicato agli animali “Il giro del mondo in 180 figurine” creato e distribuito da Coop in collaborazione con il Wwf Italia. Coop Adriatica supporta il Progetto Tartarughe Wwf grazie al contributo derivante dalla vendita degli album negli scorsi mesi (vedi scheda allegata). Il Progetto Tartarughe Wwf è dedicato in particolare alla specie Caretta caretta, quella presente nei mari italiani e minacciata da varie attività umane. Ogni anno in Italia vengono deposti circa 30 nidi localizzati per la maggior parte tra la Sicilia meridionale e la Calabria Jonica. Nell´intero bacino del Mediterraneo se ne contano circa 7.200. Alberghi, locali, strade, centri balneari possono spaventare una femmina che voglia deporre, ma anche nel caso riesca a farlo la riuscita del nido è a rischio. A mare è l’attività di pesca a costituire il principale problema per le tartarughe. Palangrese, strascico e reti fisse sono gli attrezzi da pesca che provocano il maggior numero di catture e morti. Si stima che ogni anno circa 150 mila tartarughe marine finiscano catturate nelle attrezzature da pesca nel Mediterraneo e che di queste oltre 40.000 muoiano. La loro cattura non è intenzionale ed è anzi di intralcio al lavoro di bordo, ma il pescatore non può evitarlo e l’unica cosa che può fare è rilasciare la tartaruga nelle migliori condizioni possibili. Per questo motivo durante tutta l’estate il progetto prevede azioni di sensibilizzazione dei pescatori su come comportarsi nel caso di catture accidentali.Una ulteriore fase del progetto vedrà protagoniste cinque esemplari di Caretta caretta, catturate accidentalmente dalle reti, che verranno rilasciate nel mare di Manfredonia, dotate di trasmittenti satellitari. Grazie a questa operazione, svolta in collaborazione con “Centro Cultura del Mare” A.p.s, i pescatori e La Lega Navale di Manfredonia, sarà possibile seguirne le rotte in mare individuando le aree più frequentate, che meritano quindi una particolare attenzione per la conservazione di questi animali e aiuterà a capire meglio la biologia e lo status di conservazione attuale della specie.Per i più piccoli il sito internet, www.Ilgirodelmondo.net è un gioco online sul mondo degli animali ed è l’ultimo dei tasselli del progetto realizzato congiuntamente da Coop Adriatica, Estense, Reno, Eridana, Casarsa, Veneto, Consumatori Nordest, Superstore Trento e Rovereto e la Ipercoop Sicilia. Il gioco vuole far conoscere ai bambini la straordinaria varietà animale e come poterla salvaguardare con i progetti del Wwf. Ogni utente può creare sul sito il proprio diario di viaggio e accompagnare le cinque tartarughe - mascotte; scegliendo un avatar da inviare sul campo di gioco si possono seguire indizi, quiz e curiosità alla scoperta degli animali nascosti nei vari continenti.La prima fase del Progetto Tartarughe Wwf ha visto nel mese di Aprile all’interno dei punti vendita Coop Nord- Est, Estense e Adriatica, le Giornate di Scambio Figurine che hanno coinvolto migliaia di bambini e ragazzi che hanno avuto così la possibilità di completare i loro album, affiancati dai volontari del Wwf che li hanno coinvolti e informati sulle attività del mondo Wwf e sul progetto stesso. Appello Dal Network Tartarughe Per chi passerà l’estate sulle spiagge il Network Tartarughe che raggruppa 20 centri lungo le coste, tra cui i centri recupero del Wwf, invita tutti a segnalare tracce e nidi sulle spiagge e animali in difficoltà al Wwf: tel 06844971 Email tartarughe@wwf.It Per avere maggiori informazioni: www.Wwf.it/tartarughe , www.Ilgirodelmondo.net Tappe Della Mostra, da Nord a Sud 22 Maggio -10 giugno: Acquario di Cattolica 12-17 giugno: Venezia (16 giugno Turtle Day)19-24 giugno: Trieste1 luglio- 8 luglio: Parco del Conero15-22 luglio: Monopoli24-29 Luglio: Policoro5 -12 agosto: Mazara del Vallo14-19 agosto Torre Salsa |
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ROMA (PALAZZO MARGUTTA): COLLETTIVA “STILI, CULTURE E TECNICHE DIVERSE” 24/31 MAGGIO
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L’arte come ponte capace di mettere in contatto culture completamente differenti fra di loro o visioni della realtà eterogenee e che danno corpo a opere altrettanto diverse. Questo il filo conduttore sulla base del quale si sviluppa la collettiva “Stili, culture e tecniche diverse”, organizzata dalla Galleria “Il Mondo dell’arte” e in programma a Palazzo Margutta (Via Margutta, 55) dal 24 al 31 maggio prossimi (ingresso gratuito). L’esposizione, che è uno degli appuntamenti più attesi nel calendario della nota galleria romana, punta a far sì che lo spettatore entri in contatto con artisti che - pur avendo origini, percorsi formativi, patrimoni conoscitivi, esperienze e produzioni assolutamente diversi – sono concordi nel riconoscere all’arte il ruolo di maestra capace di parlare un linguaggio universale, di unire in un discorso comune popoli e civiltà lontane o diverse, di abbattere barriere e confini, avvicinando gli animi e sconfiggendo l’imbarbarimento che spesso ci circonda. Così, raccolte in questa preziosa collettiva e perfettamente amalgamate tra di loro, trovano il proprio spazio tele che evocano un vigore espressivo di grande suggestione, quadri che ripropongono atmosfere rarefatte e silenziose, lavori che spaziano nel metafisico e, per finire, scatti fotografici che sfidano sé stessi lanciandosi alla ricerca di nuovi punti di vista. Tutte queste opere, che nascono da ispirazioni e tecniche stilistiche diverse, sono caratterizzate da un linguaggio forte e da una capacità comunicativa unica che animano e ispirano gli artisti presenti, e rappresentano un intreccio estremamente variegato di fili differenti tra di loro ma assolutamente capaci di generare allo stesso modo nello spettatore emozioni intense. A selezionare i pittori il Maestro Elvino Echeoni, direttore artistico della celebre galleria che, da anni, propone nella sede espositiva di Via Margutta Maestri che hanno portato l’arte italiana nel mondo. “In quest’esposizione – ha detto il Maestro Elvino Echeoni, Presidente dell’Associazione Margutta Arte e direttore artistico della società Il Mondo dell’Arte – abbiamo appositamente scelto di mettere a confronto autori provenienti dal nord, dal sud e dal centro dell’Italia ma anche da altri paesi dell’Europa. L’obiettivo è stato quello di presentare artisti che, avendo bagagli culturali diversi, hanno visioni differenti della realtà e danno vita a pezzi eterogenei ma ugualmente coinvolgenti” . L’organizzazione della mostra è stata curata dal Maestro Elvino Echeoni unitamente a Remo Panacchia e Adriano Chiusuri. A prendere parte a questo piacevole scambio artistico: Anna Rita Alatan, Natalia Cojocari, Fabio D’antoni, Kirsten Murhart, Andrea Pirazzi e Lorena Ulpiani. L’appuntamento per il vernissage è fissato per giovedì 24 maggio 2012 dalle 18.30 alle 22.00. Anna Rita Alatan: nasce a Roma, dove tuttora vive. Il suo percorso creativo, dopo gli anni di studio al Liceo Artistico e all´Istituto di Moda e Costume, la porta a una crescita professionale e a una maturazione continua. Fin dal 1970 le sue opere vengono esposte in personali e collettive e la sua fama cresce a livello internazionale. Nel 1992 studia nell´Atelier del Professor Hugo de Soto, pittore autodidatta cubano, trasferitosi in Europa dal 1961 che dice di lei: "Un´artista piena di immaginazione, fantasia e anche metier, cosa molto rara oggi che il mondo dell´arte sembra andare alla ricerca dell´effimero". Ha esposto ottenendo un ottimo successo di critica e pubblico anche in Francia, Austria, Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi. "Per me – dice l’artista - dipingere è amore: libera la mente da falsi pudori e fa sognare. Questo è quanto vorrei trasmettere a coloro che regalano un minuto del loro tempo ai miei quadri”. Di lei hanno detto: “Il discorso pittorico di Anna Rita Alatan è tutto incentrato sul mondo femminile e racchiude i sogni, i desideri, quanto di più magico o di più doloroso ci possa essere nella vita. L’artista attraverso immagini sia dolci che sensuali svela intense emozioni, trasfigura la realtà, la memoria e ci fa partecipi delle profonde passioni che le sue donne, lontane, irraggiungibili, immerse in atmosfere rarefatte, silenziose, evocano con una “vis” espressiva di grande suggestione. Protagonisti assoluti, dalla linea incisiva e duttile sono i corpi ma Anna Rita esplora il loro animo con tutte le problematiche esistenziali che, s’intuisce, non si allontanano mai da un grande desiderio d’amore.” (Mara Ferloni, critico d’arte) Natalia Cojocari: nasce nel 1979 in una piccola città della Moldavia. Dopo il diploma all’Istituto di Belle Arti, nel 1996, si iscrive al corso di laurea in Belle Arti e Design dell’Università Pedagogica dello Stato “Ion Creanga”. La passione per la pittura di Natalia è dovuta all’amore per l’arte trasmessole dai genitori. Nel tempo affina la sua passione partecipando a numerosi concorsi di pittura. Attualmente vive e lavora in Italia. In lei risulta sempre vivo il desiderio di approfondire le proprie conoscenze artistiche e la voglia di affermarsi in questo settore. Fabio D’antoni: Nonostante sia uno tra i più giovani artisti del nostro paese, il Maestro, di origine catanese, è già affermato nel mondo dell´arte contemporanea come pioniere di uno stile pittorico che lui stesso ha battezzato "Cyber ". Quest’artista dalla spiccata personalità e dalla forte creatività ha saputo imporsi per la capacità di dare un´affascinante impronta metafisica alle proprie opere, lavori nei quali spicca la suggestiva surrealità degli sfondi di cui paesaggi e figure finiscono per essere parte. Eccellente ritrattista riesce a esprimere, tramite il movimento, l´armoniosa bellezza del corpo umano. Nei ritratti e nei volti di donne da lui realizzati si percepiscono sentimenti e stati d´animo di un mondo sospeso tra realtà attese e fantasia. Ma è nell´amore per la mitologia classica, quella greco-romana, che emerge, quasi in contraddittoria apparenza, un puro realismo in un chiaro stile futurista. Un’ariosa festività anima le scene mitologiche in cui la grazia e la raffinatezza delle immagini non giungono mai a espressioni forzate. Apprezzato e recensito da illustri critici tra i quali Alfredo Pasolino, Elena Caruso, Roberto Carnevale, Silvio Rossi, Nadia Velani, Milena Nencioni, Ivano Davoli, ha ricevuto diverse note di apprezzamento ed encomi. Ha esposto in numerose gallerie prendendo parte anche a svariate collettive e riscosso un notevole successo di pubblico e critica. Kirsten Murhart: espressionista figurativa dotata di grande humor, ha lavorato per oltre venti anni come giornalista ed editorialista. E’ stata allieva di due famosi Maestri danesi, l’artista litografico Alfred Immanuel Jensen, e il pittore e artista litografico Ole Vincent Larsen. Nel 2003 ha preso parte a svariate esposizioni e deciso di iniziare a dedicarsi a tempo pieno alla pittura. Da allora ha esposto in Danimarca, Polonia, Russia e Olanda. Le sue opere sono presenti, tra l’altro, anche al museo d’arte contemporanea di Yekaterinburg in Russia e al museo di Sopot in Polonia. L’ispirazione le arriva direttamente dal mondo reale, dalle piccole stranezze che caratterizzano la vita quotidiana, dalle nuove emozioni o da episodi brevi e divertenti, dove sono presenti tanto l’ambiente e la natura quanto la toccante poesia dei clown. I suoi dipinti sono spesso il commento pungente - realizzato in uno stile che è stato definito severo e caricaturale - a problemi etici, tra i quali la tecnologia genetica e la clonazione. Andrea Pirazzi: romano, classe 1973, non si definisce un fotografo ma uno a cui piace l’immagine. Autodidatta, inizia a muoversi in questo campo verso la fine degli anni ’90, frequentando corsi. Successivamente comincia a lavorare sui set cinematografici per l’allestimento dell’illuminazione della scena e, a stretto contatto con direttori della fotografia, ha l’opportunità di continuare a impararne diversi segreti. Attratto fin da bambino dalla regia cinematografica, lavora attualmente come protezionista. Si dedica anche alla scrittura di soggetti e sceneggiature, realizza cortometraggi e documentari e, naturalmente, scatta fotografie. E’ alla prima esposizione fotografica. Tema centrale del suo lavoro il Colosseo. Lorena Ulpiani: marchigiana di origine e padovana d’adozione, persegue una formazione storico-artistica all’Università di Verona. Arriva al pubblico con la personale “Shanti” a Cortina d’Ampezzo. La mostra rappresenta l’avvio di un percorso che la porterà a breve ad altre personali impegnative: a Roma, a Montreal, a New York, dove ha già esposto a Soho da gennaio a fine marzo, e a Ferrara. Diverse le collettive, alle quali impone però una rigorosa selezione prediligendo gallerie di consolidata notorietà o sedi museali, dalla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia, al Palazzo della Gran Guardia a Verona, al Museo del Balì a Fano. Ad attirare l’attenzione sulla pittrice padovana è la leggerezza del suo astratto geometrico. Nei suoi quadri linee e curve si armonizzano nell’uso di grigi colorati e di tinte pastello, sottolineati da rare note di colore puro. A ridare slancio alla sua passione per la pittura il trasferimento a Belluno, capoluogo montano caratterizzato da inverni lunghi e orari poco adatti alla vita sociale. Il contatto con il locale Circolo artistico Morales di cui è parte e l’amicizia con la presidente di questo, Francesca Lauria Pinter, pittrice e critica d’arte, hanno fatto il resto. E da fisiologico dialogo con se stessa al quale è stata abituata dall’infanzia la pittura di Lorena è diventata “opera”, linguaggio di un’avventura che l’artista intende sperimentare in tutte le sue forme e potenzialità. Attualmente è presente alla Galleria Spazio Arte Immagine di Cremona e Harry Ward Nasse Gallery di New York. Di lei hanno detto: “Informale, si potrebbe chiamare la geometrica creazione che sentiamo respirare attraverso i colori delle tele di Lorena, ma le ricerche possono essere considerate antiche: come la scuola delle geometrie di Pitagora o di Euclide, in cerchi e quadri. Una presentazione dalle mille forme conosciute nel converso ciclo dei colori. In Lorena, figlia d’arte, si riconosce l’astratto-informale, semplice, di cui Kandinzkij è stato l’iniziatore che lei tiene nella memoria profonda. (…)”. (Massimo Deyla, poeta) Galleria Il Mondo dell’Arte “Palazzo Margutta” (www.Ilmondodellarte.com) - Via Margutta, 55 Roma Mostra collettiva degli artisti: Anna Rita Alatan, Natalia Cojocari, Fabio D’antoni, Kirsten Murhart, Andrea Pirazzi e Lorena Ulpiani. Vernissage cocktail giovedì 24 maggio 2012, ore 18.30 - 22.00. La mostra si protrarrà fino al 31 maggio 2012: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00 (lunedì mattina chiuso) |
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CHIETI (MUSEO PALAZZO DE` MAYO, FONDAZIONE CARICHIETI, CORSO MARRUCINO 121): NEL SEGNO DELL`IMMAGINE - DAL 2 GIUGNO
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L’apertura al pubblico del Museo Palazzo de’ Mayo dà il via all’esposizione permanente della collezione “Nel segno dell’Immagine”, donata alla Fondazione Carichieti da Alfredo e Teresita Paglione e dal 2 di giugno 2012 patrimonio della collettività. Una raccolta di ben 130 opere di 90 artisti del Xx secolo che occupa 14 sale del nuovo Museo dell’Abruzzo e permeata globalmente dal segno identificativo della Bellezza, comune denominatore di tutte le opere della collezione. Caratterizzata nel solco dell’arte propriamente e squisitamente figurativa la collezione è l’ultimo atto, in ordine di tempo, che il mecenate abruzzese Alfredo Paglione compie verso la sua amata terra di origine. Sono quasi mille le opere che Alfredo Paglione, anche a nome della compagna di tutta una vita Teresita Olivares Paglione, mancata 4 anni fa, dona ai Musei della Regione Abruzzo quale concreta testimonianza di bene verso la comunità e con l’intento di contribuire a quell’indirizzo di cultura, educazione ed emancipazione cui i giovani possono attingere al fine di uno sviluppo positivo e propositivo. L’arte ha caratterizzato il cammino di tutta la vita del mecenate abruzzese che, in oltre 40 anni di attività, ha avuto il privilegio di lavorare e conoscere molte delle figure inestinguibili del patrimonio artistico-culturale nazionale e internazionale che hanno contribuito a donare “bellezza” alla vita esprimendola in quelle vie privilegiate che sono le rivelazioni del genio artistico. Nato a Tornareccio, città abruzzese nota per l’eccellenza nella produzione del miele, Alfredo Paglione è come se avesse acquisito dalla sua città di nascita quella paradigmatica operosità insita nel lavorio delle api nell’alveare. Nel 1994 viene insignito del “Premio Majella”, selettiva onorificenza destinata agli abruzzesi distintisi nel mondo per alti meriti, e principia un percorso da egli stesso definito “una direzione unica con divagazioni importanti”. In Abruzzo soprattutto, e altrove, il mecenate abruzzese costruisce anno dopo anno una rete cospicua di presenze del suo personale patrimonio artistico che, con umile generosità, viene donato a Istituzioni pubbliche e private il cui intento aderisce ad un disegno di lungimiranza e munificenza. Non sono pochi gli esempi della generosità di Alfredo e Teresita Paglione, fra questi si evidenziano gli arricchimenti delle collezioni del Museo delle ceramiche di Castelli, ove restano in permanenza 206 opere ceramiche di Aligi Sassu che formano il Museo dedicato al maestro; la donazione di 210 opere sempre di Aligi Sassu al Museo Sassu di Atessa; il nucleo di 101 opere del Xx secolo donate nel 2004 al Museo Barbella di Chieti; la raccolta “La bellezza della Croce” ora di proprietà della Santa Casa di Loreto. Ma la natura stessa che muove il nostro mecenate, l’intento di riversare alla collettività il frutto di un’intensa vita di lavoro, fa intendere un prosieguo di nuove munifiche imprese nel prossimo futuro. La collezione che si apre dal 2 di giugno nel Museo Palazzo de’ Mayo “Nel segno dell’immagine” porta in Abruzzo un pezzo di storia dell’arte figurativa del Xx secolo. Si tratta a tutti gli effetti di un’antologia della figurazione italiana e internazionale che nasce dal rapporto privilegiato che il gallerista Alfredo Paglione intrattiene con oltre duecento artisti di fama internazionale in quarant’anni di attività nella sua galleria in Milano. I visitatori potranno ammirare le opere più belle, con non poche sorprese, di questa straordinaria raccolta. La visita inizia con le opere di Aligi Sassu, di cui quest’anno ricorre il Centenario e termina con un vero omaggio di 14 opere al grande pittore spagnolo Josè Ortega. Nel corso della mostra si possono ammirare veri capolavori di: Leonardo Cremonini, Floriano Bodini, Renzo Vespignani, Giuseppe Zigaina, Gianni Dova, Franco Francese, Piero Guccione, Giuliano Vangi, Mimmo Germanà, Claudio Bonichi, Carlo Mattioli, Alberto Sughi, Ennio Calabria, Ruggero Savinio, Giuseppe Modica, Omar Galliani, Mario Schifano, Giuseppe Bergomi, Velasco, Robert Carroll, Larry Rivers, Carlos Mensa, Matias Quetglas. Impossibile citare tutti i 90 artisti e tutte le loro opere della collezione ma di certo il visitatore effettuerà un vero e proprio percorso nella Bellezza. Catalogo: Umberto Allemandi & C. |
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PARCO MURGIA MATERANA: DAL 1° GIUGNO "INTORNO ALLA LUNA PIENA"
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“Intorno alla luna piena” è il titolo dell’iniziativa del Parco della Murgia materana che si svolgerà a Montescaglioso l’1 , il 2 e il 3 giugno. Ricco il programma del “weekend in festa”, fanno sapere in una nota gli organizzatori. Venerdì 1°giugno ritrovo in piazza del Popolo a Montescaglioso per “detective del mistero”, un percorso alla scoperta dei luoghi più nascosti e misteriosi della cittadina. A seguire, alle 20, nell’Abbazia di San Michele Arcangelo presentazione del video “Ali sopra la Murgia” in collaborazione con la trasmissione Geo&geo di Rai 3. Dopo la mezzanotte, escursione di trekking di gruppo con la luna piena da Montescaglioso a Matera seguendo l’antico tratturo. Alle 18 del 2 giugno escursione da Jazzo Gattini - Murgia Timone: “Il sentiero Belvedere”, seguirà alle 20 nel centro visite Jazzo Gattini un dibattito su “Paesaggio umano e conservazione della biodiversità”. Evento conclusivo domenica 3 giugno con “Suoni dalla Murgia materana”: alle 16.45 escursione a Madonna delle Croci partendo dalla stazione di Villa Longo. “Intorno alla luna piena” è organizzato in collaborazione con il Cea di Montescaglioso, il Centro di educazione ambientale “Tomaselli” di Matera, l’Associazione guide del parco Murgia e “Futura Compagnia Senz’arte” di Montescaglioso |
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PARIS (AMBASSADE D’ITALIE): TRIENNALE DESIGN MUSEUM - LE SETTE OSSESSIONI DEL DESIGN ITALIANO - 30 MAGGIO/4 GIUGNO 2012
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Dal concept scientifico di Andrea Branzi per Le Sette Ossessioni del Design Italiano, prima edizione del Triennale Design Museum, 2007. Adattamento e selezione delle opere a cura di Silvana Annicchiarico, direttore del Triennale Design Museum. Promuovere il design e contribuire all’arricchimento delle conoscenze riguardanti questa disciplina: è l’obiettivo dell’Associazione Designer’s Days riunendo ogni anno editori, gallerie, industrie, musei e scuole, proponendo agli appassionati, ai neofiti ed ai curiosi un percorso scenografico e d’esposizione esclusivo in tutta Parigi. In collaborazione con il Triennale Design Museum l’Ambasciata d’Italia a Parigi ospita quest’anno nei suoi saloni la mostra intitolata Le Sette Ossessioni del Design Italiano, uno speciale adattamento e selezione dei pezzi della prima edizione del museo. E ciò con l’intento di sviluppare un dialogo tra gli iconici oggetti di design contemporaneo, nati dalla creatività del genio italiano, e i saloni settecenteschi dell’Hotel de la Rochefoucauld-doudeauville. Ogni sala accoglierà infatti una delle sette ossessioni del design italiano, individuate da Andrea Branzi: I Grandi Semplici; I Grandi Borghesi e la Sacralità del Lusso; La Democrazia Impilabile; La Dinamicità; La Luce dello Spirito; Il Super Comfort e Il Teatro Animista. Inoltre, sette registi italiani presenteranno dei film appositamente realizzati che interpretano le ossessioni del design italiano: Antonio Capuano, Pappi Corsicato, Davide Ferrario, Daniele Luchetti, Mario Martone, Ermanno Olmi, Silvio Soldini. I Grandi Semplici Diversamente dai designer europei e d’oltreoceano, i creativi italiani hanno voluto valorizzare le proprie radici popolari, sviluppando prototipi che, per la loro essenzialità, incarnano i Grandi Semplici: linguaggi semplici e chiari, in grado di trasmettere la modernità e i valori spirituali più essenziali. I Grandi Borghesi e la Sacralità del Lusso I Grandi Borghesi e la Sacralità del Lusso esprimono l’irrequietezza intellettuale che borghesia e nobiltà hanno sperimentato tra le due Guerre Mondiali. Durante questo periodo di profondi cambiamenti storici, il design europeo, fino ad allora diviso tra lusso e severità calvinista, si orienta verso nuove e diversificate forme di espressione. La Dinamicità Dalla corrente del Futurismo il design italiano ha fatto proprio il concetto di contemporaneità quale fattore di costante cambiamento e accelerazione. Nascono così le opere mobili della Dinamicità: una perpetua innovazione espressa grazie a oggetti trasportabili, semplici e di facile utilizzo da inserire nella quotidianità di ognuno. La Luce dello Spirito La luce è una forza vitale e misteriosa che l’uomo è gradualmente riuscito a governare e plasmare. Forte di una tradizione pittorica di luce e colore e di una sapiente tecnica, il designer introduce lo spettatore all’idea che fonti di luce non generano solo luminosità, ma anche ombre. La Democrazia Impilabile Il design italiano si è concentrato sulla creazione di oggetti in plastica, a basso costo, luminosi e colorati, lavabili, impilabili e modulabili; attrezzi domestici di uso quotidiano che rispondono non solo ad ogni necessità funzionale ma che incarnano anche e soprattutto una grande metafora sociale: l’ossessione di creare una modernità semplice e globale. Il Super Comfort L’industria italiana non ha mai avuto dubbi: cuscini destrutturati, materiali comodi e dalle linee affascinanti. Queste sono le caratteristiche del Super Comfort, da misurare in centimetri di morbide imbottiture. Il Teatro Animista L’idea della casa come uno dei principali palcoscenici della vita, in cui gli oggetti sono attori che interagiscono con i propri abitanti, è presente sin dalle civiltà più antiche. E il tema del Teatro Animista incarna proprio questo concetto attraverso oggetti che non solo arredano ma che si intrecciano con simbologie e miti antichi |
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