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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 30 Maggio 2012 |
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ENERGIA - CAPPELLACCI, STOP PROGETTO EOLICO OFF-SHORE LARGO ASINARA; GIUNTA DELIBERA DIFFIDA E INIZIATIVE LEGALI |
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Cagliari, 30 Maggio 2012 - "La nostra comunità non svende il suo patrimonio naturalistico e le sue bellezze paesaggistiche". L´ha sottolineato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, proponendo alla Giunta, che l´ha approvata, una delibera con la quale si da mandato all´area legale di adottare tutti gli atti tesi a contrastare le richieste di realizzare impianti eolici off-shore nel mare antistante le coste dalla Sardegna. La delibera fa riferimento alla richieste presentate alla Capitaneria di Porto Torres. Illustrando le implicazioni di natura giuridica del provvedimento, il presidente ha ricordato che la Corte Costituzionale ha ribadito le "indeclinabili funzioni e attribuzioni della Regione in materia paesistico-ambientale e di gestione del territorio ai sensi dello Statuto speciale". A questo si aggiungono le disposizioni introdotte con la legge regionale n. 4 del 2009 (Piano casa) che vietano espressamente la realizzazione nelle fascia dei 300 metri dalla linea di battigia, la realizzazione di linee eletriche diverse da quelle strettamente necessarie e funzionari agli insediamenti urbanistico-edilizi. "Le energie rinnovabili devono essere - ha concluso Ugo Cappellacci - uno strumento di salvaguardia dell´ambiente, idoneo a produrre benefici economico-sociali che migliorino la qualità della vita. Quando invece, dietro l´etichetta ´rinnovabili´ si nascondono progetti che non solo non rispettano tali finalità ma rappresentano un palese tradimento delle stesse, la Regione di opporrà in tutte le sedi". |
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SORGENIA: INAUGURATA A LODI UNA CENTRALE ELETTRICA DI NUOVA GENERAZIONE INVESTIMENTO DA 450 MILIONI DI EURO PER 800 MW DI POTENZA |
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Milano, 30 maggio 2012 - Sorgenia (gruppo Cir), ha inaugurato ieri la centrale a ciclo combinato di Bertonico-turano Lodigiano (Lodi) entrata in marcia commerciale nel corso del 2011. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas Guido Bortoni, il presidente della Provincia di Lodi Pietro Foroni, il sindaco di Bertonico Verusca Bonvini, l’amministratore delegato di Cir e presidente di Sorgenia Rodolfo De Benedetti e l’amministratore delegato di Sorgenia Massimo Orlandi. La centrale ha una potenza di circa 800 Megawatt (Mw) ed è in grado di produrre annualmente circa 2,5 miliardi di kilowattora (kwh) di energia elettrica. L´investimento complessivo effettuato da Sorgenia per la realizzazione dell’impianto, inclusi gli interventi in favore dell’ambiente e del territorio, è ammontato a circa 450 milioni di euro. Situata nell´area di una ex raffineria, la centrale si estende su una superficie di 150.000 metri quadri ed è composta da due turbine alimentate a gas naturale e da una turbina a vapore. L’impianto è dotato anche di una linea elettrica ad alta tensione di 1,6 km e di un metanodotto di 6 km per il collegamento alle reti nazionali. I lavori, durati circa 24 mesi, sono stati effettuati da Ansaldo Energia. Alla realizzazione della centrale hanno contribuito, nei momenti di picco, oltre 800 persone e circa 30 aziende, provenienti per circa la metà dal territorio lodigiano. Pur essendo caratterizzato da una elevata automazione, oggi l’impianto dà lavoro a circa 50 persone tra dipendenti e indotto. “Questo importante investimento – commenta Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato di Cir e presidente di Sorgenia - conferma l’impegno di Sorgenia e dei suoi azionisti per lo sviluppo della società anche in una fase impegnativa per l’economia e per il mercato energetico nazionale. L’impianto lodigiano, insieme all’intero parco di generazione che Sorgenia ha realizzato negli ultimi dieci anni, testimonia anche la nostra fiducia sulle potenzialità del nostro Paese, nel quale abbiamo investito finora circa 2 miliardi di euro e che resterà centrale nelle strategie future della società”. “La nuova centrale – dichiara Massimo Orlandi, amministratore delegato di Sorgenia – contribuisce a rendere il nostro parco di generazione elettrica tra i più moderni ed efficienti in Italia, garantendo a Sorgenia un importante vantaggio competitivo. Siamo convinti che la combinazione tra centrali a ciclo combinato alimentate a gas naturale e fonti rinnovabili sia il mix di generazione più adatto per il futuro sistema energetico del nostro paese. Riteniamo perciò essenziale che si proceda a una piena liberalizzazione del mercato nazionale del gas per ridurre i costi del combustibile ai livelli del resto d’Europa, a beneficio degli operatori e soprattutto dei clienti finali. Ciò, peraltro, potrebbe consentire all’Italia di diventare esportatore di elettricità e servizi di flessibilità”. La centrale di Bertonico-turano Lodigiano, realizzata interamente da aziende italiane, è dotata delle più moderne tecnologie di produzione termoelettrica in termini di rendimento, compatibilità ambientale e sicurezza. Il rendimento medio, ovvero il tasso di conversione dell´energia chimica del combustibile in energia elettrica, è superiore al 57% rispetto a circa il 40% del termoelettrico tradizionale, mentre le emissioni di anidride carbonica e ossido di azoto sono inferiori rispettivamente di circa il 30% e il 70%. La società, inoltre, si è impegnata a ridurre rispetto ai valori autorizzati le emissioni di ossido di azoto di un ulteriore 15%, le emissioni di monossido di carbonio del 90% e il prelievo idrico del 70%. Sorgenia ha fornito un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria nelle zone limitrofe alla centrale che viene gestito dall´Agenzia Regionale per la Protezione dell´Ambiente (Arpa). La società ha anche avviato un monitoraggio acustico della zona. Anche grazie alla nuova centrale di Bertonico-turano Lodigiano, nel 2011 gli impianti a ciclo combinato realizzati da Sorgenia hanno registrato il 30,8% di emissioni di anidride carbonica in meno rispetto alla media nazionale da termoelettrico (386 grammi per Kilowattora rispetto a un valore medio di 557 grammi per kilowattora, secondo i dati Terna). Sorgenia, inoltre, ha siglato una convenzione con la Provincia di Lodi e alcuni comuni della zona che prevede una serie di interventi a tutela dell´ambiente e a favore del territorio per un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro. In particolare, sono state realizzate le opere di urbanizzazione dell’area industriale in cui si inserisce la centrale (strade, illuminazione pubblica, fognature, impianto per il trattamento delle acque reflue e per il riutilizzo dell´acqua piovana) per un totale di circa 1 milione di metri quadrati. La realizzazione di tali opere ha coinvolto per circa un anno una forza lavoro diretta di 20 persone provenienti dal territorio. Le opere di urbanizzazione, abbinate alla disponibilità a basso costo di energia elettrica e calore, possono rappresentare un volano per lo sviluppo industriale dell’area nella quale sorge la centrale. Intorno all´impianto saranno inoltre realizzati circa 50 ettari di bosco e 5 chilometri di piste ciclabili. Sorgenia, infine, si è impegnata a fornire energia termica ed energia elettrica a prezzi contenuti alle imprese della zona, a realizzare interventi per l´efficienza energetica (distribuzione di lampade a basso consumo, installazione di pannelli fotovoltaici sulle abitazioni e gli edifici pubblici) e a sostenere la filiera agricola locale. Il nuovo impianto consente a Sorgenia di avvicinarsi all´obiettivo di produrre in autonomia tutta l´energia venduta ai clienti finali. Con la centrale di Bertonico-turano Lodigiano, la capacità installata di Sorgenia ha superato i 5.000 Megawatt. Si tratta della terza centrale a ciclo combinato progettata e realizzata da Sorgenia dopo quelle avviate a Termoli (Campobasso) nel 2006 e a Modugno (Bari) nel 2010. All’inizio del 2012 è stata inoltre completata la costruzione del quarto impianto previsto dal piano di sviluppo della società e situato nella città di Aprilia (Latina). L’avvio della marcia commerciale è previsto entro la fine del primo semestre del 2012. |
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LIGURIA: APPROVATO DALLA GIUNTA IL PIANO DI VALORIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI EX ASL PER COLMARE DISAVANZO SANITARIO |
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Genova, 30 Maggio 2012 - Sono stati approvati ieri dalla Giunta regionale ligure su proposta del vicepresidente e assessore all’urbanistica Marylin Fusco di concerto con l’assessore al bilancio e al patrimonio Sergio Rossetti gli ultimi due stralci del programma di valorizzazione degli immobili ex Asl e del patrimonio della Regione Liguria con i relativi cambi di destinazione d’uso senza dimenticarne la finalità destinata a coprire il disavanzo sanitario 2011. Sarà Arte, l’agenzia regionale territoriale per l’edilizia che a dicembre aveva acquistato tali immobili, a farsi carico della loro massima valorizzazione. Si tratta di un vasto programma di dismissione del patrimonio immobiliare non più necessario allo svolgimento delle funzioni a cui erano destinati, ma che potrà essere ricollocato sul mercato attraverso operazioni di ristrutturazione edilizia e non di nuova edificazione in osservanza del principio di riqualificare e recuperare il patrimonio edilizio esistente, riutilizzandolo per funzioni compatibili con la loro ubicazione come previsto dai rispettivi piani urbanistici comunali di riferimento. L’attività di analisi degli immobili da cartolarizzare e di selezione delle destinazioni d’uso è stata curata direttamente da Arte Genova e dal vicepresidente e assessore all’urbanistica della Regione Liguria Marylin Fusco, d’intesa con i Comuni interessati per trovare soluzioni condivise e non imposte dalla Regione. Le proposte di cambio di destinazione d’uso approvate oggi dalla Giunta regionale per gli immobili verranno inviate ai Comuni per le conseguenti deliberazioni e in questo modo sarà concluso l’iter procedurale come previsto dalla legge regionale. I due stralci approvati nella seduta odierna della giunta si aggiungono al primo approvato circa due mesi fa e nello specifico riguardano i seguenti immobili: l’ex ospedale Maria Teresa ad Arenzano in via S. Pietro 4 con destinazione urbanistica per servizi socio-assistenziali (Rsa), l’ex ospedale Barellai nel Comune di Costarainera in Provincia di Imperia con destinazione urbanistica mista, per strutture turistico ricettive, residenza e pubblici esercizi; l’ex struttura sanitaria assistenziale (rsa) in via Adelasia nel Comune di Alassio con destinazione urbanistica mista per strutture turistico ricettive, residenza e pubblici esercizi. E poi un terreno nel Comune di Savona in via Nizza con destinazione urbanistica per parcheggi privati interrati, servizi e parcheggi pubblici in superficie, il complesso di villa Zanelli nel Comune di Savona con destinazione urbanistica per strutture turistico ricettive sulla villa e residenza per l’edificio dell’ex custode; una residenza sanitaria assistenziale nel Comune di Varazze in via Calcagno con destinazione urbanistica mista per residenza e strutture turistico ricettive; il centro diurno Alzheimer di via Calcagno nel Comune di Varazze con destinazione urbanistica mista per residenza e strutture turistico ricettive e pubblici servizi; l’ex ospedale vecchio in via Polleri nel Comune di Recco con destinazione urbanistica mista sia a residenza che strutture turistico ricettive e pubblici esercizi; l’ex ospedale Arpe nel Comune di S. Margherita con destinazione urbanistica mista a residenza, strutture turistico-ricettive, terziario, servizi pubblici e privati, parcheggi pubblici e privati interrati. Infine nello spezzino è prevista la valorizzazione dei seguenti immobili: la Casa della Gioventù nel Comune della Spezia (ex liceo Pacinotti) in viale Amendola con destinazione urbanistica mista per strutture turistico ricettive, servizi privati, commerciali, pubblici esercizi, parcheggi pubblici e privati; il complesso dell’ex colonia Olivetti a Marinella nel Comune di Sarzana con destinazione d’uso urbanistica mista per strutture turistico ricettive, servizi privati, commerciali, pubblici esercizi, parcheggi pubblici e privati. La proposta della Regione verrà ora inviata ai Comuni interessati che avranno 45 giorni di tempo per trasformarla in una delibera di consiglio o aprire una procedura di conferenza dei servizi che avrà un termine di 60 giorni. “L’obiettivo – ha spiegato la vicepresidente e assessore all’urbanistica Marylin Fusco - è quello di arrivare al più presto ad un accordo considerando che, qualora i Comuni rimangano inerti, esiste il potere sostitutivo della Regione. Per quanto riguarda il primo stralcio di cartolarizzazione degli immobili abbiamo già avuto dei ritorni perché il Comune di Costarainera e quello di Alassio hanno già deliberato il cambio di destinazione d’uso e ora ci auguriamo che anche gli altri Comuni, entro 45 giorni, provvedano al cambio di destinazione d’ uso, in modo che si possa procedere alla valorizzazione degli immobili entro la fine dell’estate”. L’intera operazione ha un valore complessivo di 76 milioni che potranno essere incrementati sulla base della valorizzazione effettuata. |
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START UP: PASSERA INCONTRA ASSOCIAZIONI GIOVANI IMPRENDITORI “DISCUTERE CON VOI SIGNIFICA TOCCARE CON MANO LA VOGLIA DI FUTURO” |
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Roma, 30 maggio 2012 – Innovazione, cultura d’impresa, start up e prospettive di sviluppo economico del Paese. Sono stati questi i temi al centro dell’incontro, durato circa 3 ore, tra il ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera e le delegazioni dei Gruppi Giovani delle principali associazioni di imprenditori. Le associazioni coinvolte rappresentano in modo esaustivo i principali settori dell’economia italiana: industria (Confapi, Confindustria, Ance), commercio (Confcommercio, Confesercenti), artigianato (Cna, Confartigianato), agricoltura (Agia, Coldiretti, Confagricoltura) e cooperative (Confcooperative, Legacoop). Il confronto ha fatto emergere alcune tematiche fortemente sentite dai giovani imprenditori, quali l’accesso al credito, la formazione, l’innovazione e l’attenzione per il territorio. Il ministro Passera ha proposto alle delegazioni presenti di valutare eventuali ulteriori incontri per entrare insieme nel dettaglio delle principali tematiche, a partire dalle start up. Il ministro ha indicato come referente il suo Consigliere per gli Affari europei, giovani e innovazione e coordinatore della task force sulle start up, Alessandro Fusacchia. “Vedersi e discutere in modo approfondito con tanti giovani imprenditori – ha dichiarato il ministro Corrado Passera – significa toccare con mano l’energia e la voglia di costruire un futuro che c’è nel Paese”. Passera ha infine chiesto alle delegazioni di portare la sua solidarietà agli imprenditori che vivono o svolgono la propria attività nelle aree colpite dal sisma. |
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IN ITALIA NASCONO PIU’ DI 1300 IMPRESE AL GIORNO
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Monza – Brianza, 30 maggio 2012 - In Italia nei primi tre mesi del 2012 sono nate più di 120 mila nuove imprese. Un dato in lieve flessione rispetto allo stesso periodo di due anni fa (-2,3%). Le start up nascono un po’ per crisi, un po’ di più per creatività: rispetto alle iscrizioni del I trimestre 2010 a crescere sono, infatti, i settori “non tradizionali”: in aumento del 6,9% chi ha deciso di mettersi in proprio nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +11,1% per le iscrizioni nel settore dei servizi di supporto alle imprese e +3% per i servizi di informazione e comunicazione. E la Camera di commercio di Monza e Brianza per sostenere le start up partecipa al Salone Mi Faccio impresa, la due giorni dedicata agli aspiranti imprenditori che si è chiusa ieri a Palazzo Isimbardi a Milano, tra workshop, business game e Elevator Pitch. L’iniziativa è stata l’occasione per presentare le attività che il Distretto Culturale Evoluto di Monza e Brianza mette in campo per sostenere l’avvio di nuovi business e l’incentivo di attività imprenditoriali innovative sul territorio. La Camera di Commercio infatti – insieme alla Provincia, soggetto capofila– è partner responsabile della linea strategica “Innovazione e Impresa” del Distretto Culturale Evoluto, uno dei sei distretti sostenuti dal progetto Distretti culturali ideato e realizzato da Fondazione Cariplo, con il duplice obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e di promuovere lo sviluppo del territorio, attraverso un sostegno di quasi 4 milioni di euro solo sul territorio brianzolo (www.Fondazionecariplo.it/distretticulturali). Le start up in Italia A livello territoriale, la Lombardia risulta la regione con il maggior numero di nuove imprese iscritte: circa 20 mila venute alla luce tra gennaio e marzo, in lieve flessione rispetto a due anni fa (-1,5%). Migliore rispetto allo stesso periodo del 2010 il bilancio delle nascite di imprese in Liguria (+5,7%), in Calabria (+5,2%), in Puglia (+5,2%) e in Sicilia (+4,5%). In particolare anche in Lombardia, rispetto alle iscrizioni del I trimestre 2010 a crescere sono i settori “non tradizionali”: in aumento del 6,4% chi ha deciso di mettersi in proprio nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +10,7% per le iscrizioni nel settore dei servizi di supporto alle imprese, anche se registra una crescita di nuove iscrizioni anche la manifattura. Salone Mi Faccio Impresa ha chiuso ieri la fiera di due giorni dedicata ai nuovi aspiranti imprenditori tenutasi presso Palazzo Isimbardi a Milano. Partecipano all’iniziativa numerosi espositori, realtà istituzionali, associazioni di categoria, centri di ricerca e realtà private. La Camera di Commercio di Monza e Brianza è presente con diverse iniziative focalizzate su cultura e creatività, in linea con le azioni che sta sviluppando in partnership con la Provincia di Monza e Brianza nell’ambito del Distretto Culturale Evoluto di Monza e Brianza. Elevator Pitch “...E se un giorno incontrassi in ascensore un importante investitore?.. Hai solo quattro piani per convincerlo (T: idea imprenditoriale; 1: business plan; 2: ricerca finanziamenti; 3: start – up) 30 aspiranti imprenditori hanno sperimentato la formula dell’elevator pitch, simulando un incontro in ascensore con un importante investitore, sotto gli occhi delle telecamere. Le idee imprenditoriali più originali? C’è chi vuole investire sul self branding abbinato ai new media per vendere meglio la propria immagine; chi propone un team di formatori che osservano la squadra di lavoro, analizzando i loro punti di forza e debolezza; chi eroga pillole di bon ton per semplificare la vita, con regole di galateo per tutte le tasche ed età, bimbi compresi; chi propone soluzioni per la vendita on line con sito dedicato, attraverso sistemi di pagamento on line collegati automaticamente ai social network; e ancora chi vuole creare un luogo virtuale per far incontrare “storie di cibo” dal produttore al consumatore, sviluppando un consumo consapevole; chi punta sull’artigianato e vuole raccontare storie di vita disegnandole su uova di struzzo; chi pensa di creare piattaforme on line attraverso un sistema geolocalizzato per creare spazi interconnessi tra il virtuale e il reale. |
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FORLÌ-CESENA: LA CONGIUNTURA NEL MANIFATTURIERO NEL I TRIMESTRE 2012 |
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Forli – Cesena, 30 maggio 2012 - Continuano le difficoltà per le imprese manifatturiere provinciali secondo i dati della rilevazione della Camera di Commercio di Forlì-cesena riferita al primo trimestre 2012 - Cali generalizzati degli indicatori, sia rispetto al trimestre precedente che rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno – In leggera ripresa gli ordini esteri – Caute le previsioni. Una situazione ancora difficile per le imprese manifatturiere provinciali è quella che emerge dall’indagine congiunturale curata dall’Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio di Forlì-cesena e riferita al I trimestre 2012. I dati infatti confermano cali generalizzati sia rispetto al trimestre precedente che rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno e valori in ulteriore rallentamento per la maggioranza dei settori analizzati, nell’arco degli ultimi 12 mesi. Le performance produttive risultano negative per “mobili”, “confezioni”, “alimentare”, “legno” e “chimica e plastica”, mentre restano contrassegnati da segno positivo i settori “calzature”, “prodotti in metallo” e “macchinari”. Questi dati sono confermati in tutte le classi dimensionali e sui principali indicatori (produzione, fatturato, ordinativi interni); una nota incoraggiante viene invece dall’andamento degli ordini esteri (2,9%). A fronte della situazione generale così delineata è risultata bassa anche la percentuale delle imprese in crescita: solo il 34,5% ha dichiarato un aumento della produzione, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, contro il 43,5% che ha indicato una diminuzione. L’occupazione rilevata fra le imprese manifatturiere con oltre 10 addetti sembra tenere ed anche le previsioni per il secondo trimestre, rispetto al primo, complessivamente confermano gli attuali livelli occupazionali (il numero di imprese che prevedono una riduzione di personale (pari all’11,0%), aumenta, però, leggermente, mentre quelle che assumeranno scendono al 13,0%. “La situazione attuale si conferma difficile - afferma il Dott. Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-cesena - e, pertanto, la Camera continua nel proprio impegno mirato nel sostenere tutte le imprese, agevolandone l’accesso al credito e supportandone gli sforzi nelle aree strategiche dell’innovazione di processo e di prodotto e nell’area dell’internazionalizzazione. Continua anche l’azione di dialogo e coordinamento con le Istituzioni e le Associazioni di Rappresentanza, affinché il territorio elevi il proprio grado di competitività e torni a crescere, preservando la propria coesione sociale. Si illustrano di seguito i principali risultati. Risultati Rispetto Al Trimestre Precedente - Gli ultimi tre mesi hanno segnato una battuta d’arresto nei volumi della produzione rispetto al trimestre precedente; il primo trimestre ha infatti registrato una diminuzione del volume fisico della produzione (-5,6%) e del fatturato (-2,9% a valori correnti). Anche la domanda interna è diminuita (-0,7%), mentre quella estera è apparsa in leggera ripresa (+1,2%). Nel corso di questo trimestre il numero degli occupati ha registrato una crescita dello 0,8%. L’occupazione, nel suo complesso, ha fatto registrare dati negativi nei settori “calzature”, “mobili” e “legno”; tutti gli altri settori hanno invece riscontrato una crescita del numero degli addetti. Risultati Rispetto Allo Stesso Trimestre Dello Scorso Anno - Gli andamenti evidenziati dal complesso delle imprese intervistate, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, sono parsi preoccupanti; la produzione è diminuita del 4,1% e il fatturato, a valori correnti, è stato inferiore del 2,2%; anche gli ordinativi raccolti sul mercato italiano sono stati in sensibile calo (-2,5%), mentre quelli pervenuti dall’estero sono risultati in aumento (+3,6%). Nell’arco degli ultimi 12 mesi, il numero degli occupati è rimasto stabile con risultati, però, molto differenti fra settore e settore, che vanno dal -3,8% del “legno” al +3,9% di “chimica e plastica”. Risultati Della Media Degli Ultimi 12 Mesi Rispetto Ai 12 Mesi Precedenti - Su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti), tutti gli indicatori sono ancora positivi, ma con valori più contenuti: all’aumento della produzione dell’1,4% si accompagna quello del fatturato (a valori correnti) del 5,2%. La domanda italiana è cresciuta di appena lo 0,3%, quella estera invece del 2,9%; la percentuale media delle vendite effettuate al di fuori dell´Italia si è attestata al 26,1% del fatturato complessivo. Sul dato occupazione complessivo (+1,7%) hanno influito positivamente i settori “calzature”, “prodotti in metallo”, “alimentare” e “chimica e plastica”, mentre sono stati negativi (fra -0,6 e -4,5%) i saldi per tutti gli altri settori osservati. I livelli occupazionali sono risultati in leggero calo per le imprese che occupano fra 20 e 49 addetti, mentre per tutte le altre classi il risultato è positivo. Dal punto di vista territoriale il settore industriale ha segnato un rafforzamento produttivo, sia nell’area di Forlì, sia in quella di Cesena, ma con un dato più accentuato per quest’ultima per effetto della diversa composizione settoriale. Analizzando i dati secondo le classe di addetti, si evidenzia che tutte le classi considerate hanno registrato risultati produttivi positivi, compresi fra l’1,1% e il 3,1% ad eccezione della classe di imprese con “oltre 249 addetti”, che ha segnato una leggera contrazione. Prospettive - Per il secondo trimestre del 2012, rispetto al primo, gli imprenditori intervistati prevedono crescite della produzione, del fatturato e degli ordini, accompagnata dalla tenuta dell’occupazione; tali aspettative, seppur positive, sono però complessivamente inferiori a quelle raccolte un anno fa. Alla rilevazione hanno partecipato 200 imprese che, a fine trimestre, occupavano oltre 17.000 addetti. Con un grado di copertura del 25% delle imprese e del 54% degli addetti, si tratta di un campione largamente rappresentativo delle imprese con dimensione aziendale di 10 addetti e oltre; sono invece escluse dall’indagine le piccolissime imprese (da 1 a 9 addetti). |
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VENDOLA: "CONFINDUSTRIA CORREGGE TIRO, RILANCIA DIALOGO. INCIDENTE CHIUSO"
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Bari, 30 maggio 2012 – Di seguito la dichiarazione del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “Nei giorni scorsi il reggente di Confindustria Puglia, Sig. Bozzetto, si era lasciato andare a dichiarazioni di rara violenza polemica nei confronti di tutta la politica pugliese, del Consiglio regionale nella sua qualità di assemblea legislativa e nei miei confronti. Si è trattato di una polemica pretestuosa, lesiva dei normali rapporti tra istituzioni e forze sociali, ma anche devastante per l’immagine falsa che offriva di una Puglia inospitale e nemica delle imprese. Noi abbiamo lavorato con passione per sostenere lo sforzo competitivo e la crescita innovativa di tutto il sistema d’impresa regionale, con risultati che in questi giorni sono stati ricordati da tanti imprenditori sconcertati dalla sortita del reggente. I nostri nemici dunque non sono gli imprenditori. I nostri nemici sono le diossine, l’amianto, il benzopirene, le polveri sottili, i veleni che soffocano la quotidianità di intere comunità. I nostri nemici sono le patologie oncologiche, il male che ferisce i polmoni, il fuoco che spaventa i bambini. Noi combattiamo l’inquinamento e spesso ci tocca di dover contrastare il cattivo realismo di chi pensa che non è mai il tempo di produrre cambiamenti. Noi certo dialoghiamo con tutti, e positivamente abbiamo dialogato in questi anni con le imprese: ma mai in ginocchio. Avere la schiena dritta significa cercare l’equilibrio più avanzato tra industria e ambiente, tra ragioni dell’economia e diritto alla salute. Per questo apprezzo il comunicato odierno di Confindustria, che volta pagina e cambia radicalmente stile rispetto al reggente. Ovviamente, come ho già dichiarato pubblicamente, non ho mai messo e non metterò mai becco nelle vicende interne dell’associazione datoriale. Prendo atto della volontà di dialogo che cancella la precedente dichiarazione di guerra. Era Confindustria che aveva rotto, con quelle parole rozze e irresponsabili, le relazioni con la Regione. Che l’assemblea degli imprenditori abbia corretto il tiro è una buona notizia. L’incidente così oggi si ridimensiona, assume una valenza relativa, legata ad uno stile personale che io francamente credo inconciliabile con un ruolo di rappresentanza tanto delicato e significativo. Se l’approccio è quello che ripristina insieme alla buona educazione anche il dialogo costruttivo, Confindustria non può che essere la benvenuta. La ascolteremo con rispetto e attenzione. Ma senza nessuna esitazione a proseguire sul nostro cammino: difendere il lavoro e la sua dignità, difendere e promuovere la vita, la salute, l’ambiente”. |
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BOLZANO: MENO BUROCRAZIA, GIÀ INTRAPRESA LA STRADA GIUSTA
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Bolzano, 30 maggio 2012 - La Giunta provinciale risponde alle critiche di Assoimprenditori sulla burocrazia. "Il mondo dell´economia tocca argomenti che ci trovano d´accordo - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - ma ci aspettiamo maggiore collaborazione nella ricerca di soluzioni comuni, e non vogliamo passare per i capri espiatori. Anche perchè la Provincia ha già intrapreso la strada giusta". "Da oltre un anno l´amministrazione provinciale sta lavorando per la semplificazione e l´abbattimento della burocrazia, e ha già ottenuto i primi risultati concreti". Il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder ribatte dunque alle critiche avanzate da Assoimprenditori. "In molti settori la Provincia si è già mossa - ha commentato - penso ad esempio al cosiddetto sportello unico, che consentirà ai cittadini di presentare un´unica domanda e un´unica documentazione per questioni riguardanti più uffici di pubbliche amministrazioni anche diverse. Il processo, però, è lungo e non privo di ostacoli, e per questo occorre avere anche un po´ di pazienza". Altri esempi portati dal presidente della Giunta provinciale sono quelli dell´Agenzia unica per gli appalti, "che garantirà risparmio di risorse e maggiore sicurezza per cittadini e pubblica amministrazione", e della semplificazione nell´assegnazione delle zone produttive. Per quanto riguarda le certificazioni di inizio attività, Durnwalder fa notare come ci sia "diversità di vedute tra le stesse categorie economiche", mentre sui pagamenti alle imprese il presidente altoatesino ricorda che "tutto viene evaso in un periodo compreso tra i 14 e i 45 giorni. Se si supera questa soglia significa che la documentazione è quasi certamente incompleta". |
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RETI D’IMPRESA: 380 IN LOMBARDIA |
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Milano, 30 maggio 2012 - In Lombardia sono presenti 380 aziende che fanno già parte di una rete d’impresa, il 23,2% del totale nazionale. Milano prima con 91 imprese (23,9% del totale lombardo e il 5,5% di quello italiano), seguita da Brescia e Lecco con 68 (17,9%) e Bergamo e Monza-brianza con 47 (12,4%). La maggior parte delle aziende appartengono al settore dell’information tecnology (24%), dell’edilizia (22%), delle infrastrutture (18%), del metalmeccanico e metallurgico (12%). Il 73% delle aziende che ha già stipulato un contratto di rete dichiara di aver già ottenuto dei vantaggi concreti nonostante la sua recente introduzione nel nostro ordinamento. Tra i principali vantaggi la conquista di mercati più ampi (33%) e la possibilità di un incremento dei ricavi (29%). Tra i miglioramenti proposti dalle aziende per le reti d’impresa, al primo posto con il 25% il raggiungimento di una propria soggettività giuridica, seguito al 18% dalla necessità di una minore burocrazia e dalla richiesta di agevolazioni fiscali. Circa il 45% delle reti è costituito da un numero esiguo di imprese (2 e 3), il 44% da 4 a 9 aziende e solo l’11% ha una struttura articolata su 10 o più imprese. L’indagine. Oltre il 60% degli imprenditori milanesi considera le reti d’impresa un valido strumento per rendere più competitive le Pmi; un imprenditore su quattro (25%) ritiene che il maggiore vantaggio per le imprese coinvolte sia la possibilità di risparmiare sui costi grazie alle economie di scala, il 23,4% invece pensa di più ad un vantaggio derivante dai maggiori finanziamenti disponibili. Se la maggior parte delle Pmi milanesi ancora non fa parte di una rete d’impresa (62,9%), il 14,3% sta pensando di entrare a farne parte in un futuro prossimo. Chi invece ha già aderito alla rete riscontra un risparmio sulle materie prime grazie agli accordi presi con i fornitori (21,8%) e con i venditori (18,2%). Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano attraverso Digicamere sugli imprenditori milanesi a maggio 2012. Di reti d’impresa si è parlato ieri in Camera di Commercio durante il convegno “Progettare e fare le reti d’impresa”. Nell’ambito dell’incontro è stato presentato il bando per la costituzione di reti di impresa nei settori del commercio, turismo e servizi. E’ stato inoltre distribuito il vademecum per le reti di impresa, realizzato dalla Camera di Commercio di Milano. Bando “Concessioni di contributi per la costituzione di reti d’impresa nei settori commercio, turismo e servizi”: circa 1,6 milioni di euro, di cui 823 mila euro stanziati dalla Camera di Commercio di Milano, messi a disposizione delle imprese del settore terziario (commercio, turismo, servizi) di Milano e provincia che intendono aggregarsi in reti d´impresa. Promossa e finanziata da Regione Lombardia e Camere di commercio lombarde, l´iniziativa promuove le aggregazioni provinciali e sovraprovinciali che propongono progetti da realizzarsi tramite investimenti localizzati in Lombardia o all’estero. Sarà finanziato il 50% delle spese ammesse e fino a un importo di euro 100.000 per singolo progetto di aggregazione. Il 75% è concesso a fondo perduto, il 25% è costituito da una quota a restituzione. Le domande di finanziamento potranno essere presentate online tramite il sito https://gefo.Servizi.it fino alle ore 12.00 del 30 luglio 2012. Per ulteriori informazioni e scaricare la documentazione: http://www.Mi.camcom.it/bando-costituzione-reti-impresa-commercio-turismo-servizi . Vademecum sui contratti di rete delle imprese - Il contratto di rete è l’accordo mediante il quale due o più imprenditori si impegnano a collaborare per accrescere sia individualmente (come impresa) sia collettivamente (come parti della rete). Le imprese “retiste” si obbligano, sulla base di un programma comune, a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica/tecnologica e ad esercitare in comune una o più attività. Il contratto di rete non dà vita ad un nuovo soggetto giuridico (come ad esempio un consorzio) ma si configura come contratto plurilaterale con comunione di scopo tra più parti tra loro indipendenti. Forma. Il contratto di rete ha forma vincolata; deve infatti essere stipulato per atto pubblico o scrittura privata autenticata, a pena di nullità. Esso presenta una struttura tipicamente “aperta”, si caratterizza cioè per la possibilità di nuovi ingressi nella rete, successivi alla sua prima formalizzazione. Obblighi. Sono obbligatori nei contratti di rete a pena di nullità del contratto: 1- l’indicazione di nome, ditta, ragione o denominazione sociale di ogni partecipante per originaria sottoscrizione del contratto o adesione successiva; 2- l’indicazione degli obiettivi strategici di innovazione/innalzamento della capacità competitiva 3- la definizione del programma comune, con enunciazione di diritti, obblighi assunti e modalità di realizzazione; 4- la durata del contratto; 5- le modalità di adesione di altri imprenditori; 6- le regole per l’assunzione delle decisioni. Specifiche. Il programma comune e la sua realizzazione costituiscono il cuore del contratto di rete. Per realizzare ciò le imprese in rete possono scegliere di istituire un fondo comune con espresso vincolo di destinazione. Il contratto dovrà prevedere: 1- la misura ed i criteri di valutazione dei conferimenti iniziali (in denaro o in beni o servizi, purchè valutabili economicamente); 2- le regole di gestione del fondo comune. La legge riconosce alla rete d’impresa un’autonomia patrimoniale perfetta. I creditori potranno far valere i loro diritti esclusivamente sul fondo comune; i creditori particolari delle singole imprese retiste non potranno far valere invece alcun diritto sul fondo comune, né chiederne la divisione per tutta la durata del contratto. Gestione. Per previsione di legge il contratto di rete deve prevedere le regole per l’assunzione delle decisioni dei partecipanti su ogni materia o aspetto di interesse comune e per la gestione della rete. Il contratto può anche prevedere l’istituzione di un organo comune al quale conferire mandato per la direzione delle attività previste; l’organo comune è soggetto alle regole previste per il mandato, e più precisamente del mandato collettivo, con o senza rappresentanza. Responsabilità. Nei rapporti interni, l’inadempimento di una delle parti agli obblighi su di essa gravanti in virtù dell’appartenenza alla rete, fa sorgere la responsabilità dell’impresa inadempiente nei confronti delle altre imprese retiste. Facoltà delle imprese retiste è chiedere la risoluzione del contratto limitatamente all’impresa inadempiente oltre al risarcimento del danno. Nel caso venga meno una parte la cui partecipazione è essenziale, è possibile lo scioglimento del contratto. Agevolazioni fiscali. Per accedere all’agevolazione le imprese aderenti ad un contratto di rete devono accantonare ad apposita riserva una quota degli utili di esercizio destinandoli al fondo patrimoniale comune. Le imprese interessate devono presentare per via telematica e come da apposita modulistica specifica comunicazione all’Agenzia delle entrate. Possono accedere all’agevolazione sia le imprese che hanno originariamente sottoscritto un contratto di rete, sia le imprese che hanno aderito ad un contratto di rete già esistente. L’importo agevolabile non può eccedere il limite di 1.000.000 di euro per singola impresa; al limite individuale si aggiunge un limite di carattere generale relativamente alla somma complessiva che può godere dell’agevolazione a livello nazionale per ciascun anno di competenza (es. 20.000.000 di euro per l’anno 2011; 14.000.000 di euro per il 2012; ecc.) |
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PHILIPPE DAVERIO DIALOGA CON LA BRIANZA |
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Monza - Brianza, 30 maggio 2012 - Philippe Daverio dialoga con la Brianza. Ieri al Teatrino della Villa Reale con “I Mestieri, un valore capitale” torna “La Brianza del fare”, iniziativa, giunta al suo quarto appuntamento, promossa da Promos-clab e dalle Camere di commercio di Monza e Brianza e di Como, per valorizzare la Brianza attraverso incontri capaci di creare cultura, impresa e relazione e per supportare le imprese del legno arredo, rafforzando i processi di internazionalizzazione del comparto e l’inserimento in nuovi mercati. Ieri Philippe Daverio ha dialogato con Carlo Edoardo Valli presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza, Marco Accornero membro di giunta della Camera di Commercio di Milano, Fulvio Alvisi vicepresidente della Camera di Commercio di Como e Aldo Colonetti Coordinatore scientifico Clab. Tema dell’incontro le identità e le qualità che stanno alla base del “saper fare bene” il proprio mestiere: da un lato il “capitale” legato al territorio della Brianza dall´altro i percorsi, concreti e virtuosi, capaci di alimentarlo e mantenerlo. “Capitale” che è necessario mettere in circolo all´interno delle attività artigianali e manifatturiere, affinché venga conosciuto e riconosciuto anche dai mercati internazionali. Gli imprenditori artigiani “artisti”, tra moda, legno e design e altri settori creativi sono oltre 27mila in Lombardia e in tre anni hanno registrato una diminuzione di -6,1%. La crisi sembra dunque penalizzare la creatività, dal momento che nel complesso le imprese artigiane registrano una variazione media triennale di -2,5%. Numericamente la parte del leone la fanno gli artigiani del mobile, con più di 3800 imprese attive nella fabbricazione di mobili, con Monza e Brianza che da sola ne vanta 1250 e Como quasi 900. E oltre 4500 imprenditori artigiani sono attivi nel settore di fabbricazione di prodotti in legno, con la massima concentrazione a Milano (circa 700 imprese artigiane). A risentire meno della crisi il settore legato all’abbigliamento: a Milano le imprese artigiane che confezionano articoli di abbigliamento sono in recupero in tre anni di +3,4%; +2,2% fanno registrare le imprese del medesimo settore a Como. Bene anche gli artigiani del gioiello: le imprese attive nella fabbricazione di gioielleria, bigiotteria e lavorazione delle pietre preziose crescono del 9,8% a Monza e Brianza contro una media regionale che comunque registra una variazione triennale negativa (-1,4%). Il progetto “La Brianza del Fare”, sostenuto e promosso dal Comitato Clab e realizzato operativamente da Promos, nasce per valorizzare il territorio - distretto della Brianza e le sue specifiche competenze, attraverso un modello che tiene conto sia delle identità locali sia dei nuovi scenari economici e sociali. All’interno del progetto: “La Brianza che fa Impresa”: iniziative di supporto alle imprese del territorio nelle proprie fasi di sviluppo, ascoltandone i bisogni, cercando delle risposte, indicando nuove vie per mantenersi competitive sul mercato. Concretamente, grazie a Promos, confrontandosi giorno per giorno con il mercato, sarà sostenuta la partecipazione a fiere e a missioni imprenditoriali all’estero mantenendo un presidio costante del territorio, proponendo agli imprenditori progetti ed incontri, in grado di intercettare in tempo reale le trasformazioni e le tendenze del mercato e dei consumi. “La Brianza che fa Relazione”: iniziative di supporto al sistema imprenditoriale per una costante apertura verso i mercati internazionali, mantenendo salda la propria “anima locale”, ricercando opportunità commerciali verso mercati che offrono nicchie ad elevato valore aggiunto, esportando il marchio “Made in Brianza” nel mondo. Promos organizzerà missioni imprenditoriali verso mercati internazionali consolidati ed emergenti, così come verranno programmate attività di incoming per agevolare la conoscenza, da parte degli operatori esteri, della Brianza e del suo tessuto imprenditoriale. “La Brianza che fa Cultura”: iniziative e confronti sul significato del fare un mestiere oggi in uno dei più importanti distretti del design nel mondo, dove le reti lunghe si incrociano con quelle corte, dove i localismi si confondono con l’internazionalizzazione, dove la ricerca, l’innovazione, i nuovi saperi, sono componenti complementari al saper produrre e costruire. |
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AREA EX BASELL: NON PREVISTA PRESENZA REGIONE ALL’INCONTRO DI MILANO
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Perugia, 30 maggio 2012 - Con riferimento alle notizie di stampa circa l’incontro tra i rappresentati di Basell e dei soggetti candidati all’acquisizione dell’area ex Basell interna al Polo Chimico di Terni che si è svolta nei giorni scorsi a Milano ed alla quale non ha partecipato nessun rappresentante della Regione dell’Umbria, una nota dell’Assessorato regionale allo sviluppo economico precisa che “oggetto della riunione era l’ulteriore avanzamento della trattativa per la cessione delle aree e pertanto per la natura ed i contenuti dell’incontro, dedicato ad aspetti tecnico-economici, hanno partecipato Novamont spa e Terni Research in rappresentanza del gruppo di soggetti che si è candidato all’acquisto, così come concordato da tempo. E’ di tutta evidenza che il ruolo della regione è quello di coordinare il progetto e le attività connesse alla reindustrializzazione del sito e non già di entrare operativamente in una trattativa economica tra soggetti privati. Sorprende pertanto, continua la nota dell’assessorato, che un elemento conosciuto e condiviso sia stato interpretato in modo del tutto arbitrario. Nel merito del lavoro da tempo intrapreso per rilanciare il sito produttivo ex Basell, sulla base delle indicazioni progettuali da tempo definite e degli impegni assunti dai vari soggetti in campo, la regione prendendo atto delle risultanze dell’incontro esprime la convinzione che si siano creati ulteriori presupposti per addivenire in tempi rapidi ad una definizione positiva per l’acquisto dell’area. A tal fine, conclude la nota regionale, nei prossimi giorni vi saranno sia sul piano tecnico che sul piano economico i necessari approfondimenti tra i soggetti coinvolti, fermo rimanendo che l’unica cosa certa è la conferma, con i relativi impegni, da parte della regione, della volontà di rilancio produttivo del polo chimico ternano”. |
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