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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Luglio 2012
SOFTWARE LIBERO. VENDOLA: "PUGLIA ALL´AVANGUARDIA, PIÙ LIBERTÀ E DEMOCRAZIA"  
 
Bari, 12 luglio 2012 - “Una Puglia all’avanguardia e che fa tendenza, proiettata sempre di più in un futuro di libertà e democrazia. Abbiamo approvato all’unanimità una legge che fa della nostra Regione, ancora una volta, una delle realtà più avanzate e innovative d’Italia”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando l’approvazione questa mattina in Consiglio regionale del ddl su “Norme su software libero, accessibilità dei dati e documenti ed hardware documentato”. “Da oggi – ha continuato Vendola - assumiamo il valore della Comunicazione e della partecipazione alla formazione dei processi comunicativi come elementi costitutivi fondamentali della democrazia e del diritto di cittadinanza e consideriamo beni comuni la Comunicazione e il diritto di tutti e tutte di accedere liberamente alle risorse della conoscenza, dell’informazione e della Pubblica Amministrazione”. Per Vendola “il software libero è una straordinaria opportunità e una conquista fondamentale per i cittadini che hanno il diritto a comunicare e ad essere informati”. “Con la legge approvata oggi – ha concluso Vendola – mettiamo in campo, per la pubblica amministrazione, uno strumento normativo in grado di consentire il massimo livello di controllo delle attività e procedure informatiche, organizzative e del lavoro, oltre che rappresentare anche un’ottima occasione di risparmio”.  
   
   
BANDA LARGA: CHIODI, ABRUZZO PUO´ RECITARE RUOLO NAZIONALE  
 
 L´aquila, 12 luglio 2012 - In Abruzzo l´10,5% della popolazione, pari circa a 150 mila residenti, non è raggiunta da alcuna rete telematica. È uno dei dati emersi all´incontro promosso dal Corecom Abruzzo sullo stato di attuazione dell´Agenda digitale e sull´obiettivo dichiarato di portare a zero il Digital divide che di fatto impedisce ad una parte della popolazione abruzzese di non fruire dei servizi di internet a banda larga. "E´ un obiettivo inserito nell´Agenda digitale del Governo, ma è anche e soprattutto un obiettivo della Regione Abruzzo - ha voluto precisare il presidente della Regione Gianni Chiodi -. E ritengo che sia un obiettivo alla nostra portata, anche perché negli ultimi anni la Regione ha fatto e investito molto nel campo della diffusione della banda larga. La scommessa della competitività, e non solo, si gioca su questo terreno e l´impegno dichiarato deve essere di tutti". L´incontro promosso dal presidente del Corecom, Filippo Lucci, di fatto ha messo insieme le esperienze dei piccoli comuni, che più di tutti soffrono il Digital divide, con le proposte operative degli addetti ai lavori e con gli obiettivi politici della Regione Abruzzo. Su questo terreno, il presidente Gianni Chiodi ha snocciolato alcune importanti cifre in termini di investimenti operati negli ultimi anni in Abruzzo sul fronte della banda larga. "Allo stato abbiamo impiegato circa 50 milioni di euro per l´infrastrutturazione della banda larga nei comuni e negli agglomerati industriali proprio perché sappiamo quanto sia strategico questo settore per lo sviluppo del territorio. La programmazione futura conferma questo indirizzo politico. Sul Fas 2007-2013 abbiamo previsto risorse regionali per 18 milioni di euro che saranno destinate a creare e a migliorare l´infrastrutturazione informatica sul territorio, anche perché non possiamo pensare da un lato di eliminare il Digital divide senza potenziare la consistenza delle reti già esistenti. Altri 3 milioni di euro - ha proseguito il Presidente - sono stati utilizzati nell´ambito del Psr su aree rurali che presentavano particolari criticità, a cui si aggiungono i 7 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico. In un contesto complicato di finanza pubblica, mi sembra questo un impegno di non poco conto". Nei programmi della Regione, illustrati dal responsabile dei sistemi informatici regionali Domenico Longhi, c´è l´obiettivo di ridurre a breve del 5% il Digital divide sul territorio per arrivare successivamente al raggiungimento di uno dei punti dell´Agenda digitale di portare la banda larga su tutto il territorio regionale. "E su questo - ha concluso Chiodi - possiamo recitare un ruolo di primo piano a livello nazionale come Regione di riferimento".  
   
   
COMUNE E AMSA LANCIANO PULIAMO: LA APP CHE AIUTA I MILANESI A TENERE PULITA LA CITTÀ  
 
Milano, 12 luglio 2012 - Comune e Amsa lanciano Puliamo, la nuova applicazione che aiuterà tutti i cittadini di Milano a mantenere pulita la città e a conoscere le modalità per il corretto conferimento dei rifiuti, comunicando direttamente con l’Azienda che cura i servizi di igiene urbana. Puliamo è stata presentata ieri a Palazzo Marino dall’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo urbano e Verde Pierfrancesco Maran, dal Presidente di Amsa Sonia Cantoni, dal Direttore generale di Amsa Paola Petrone e dal Direttore generale dell’Area Tecnico-operativa di A2a Paolo Rossetti. L’applicazione Puliamo è stata pensata per informare al meglio i milanesi e dare precise indicazioni sulla raccolta differenziata e sullo smaltimento dei rifiuti: un esempio di come la tecnologia possa affiancare il senso civico dei cittadini con l’uso di strumenti familiari e ampiamente diffusi, come gli smartphone e i tablet (25 milioni gli utilizzatori di smartphone nel 2011). La App è stata sviluppata da Amsa in collaborazione con A2a e le altre società ambientali del Gruppo, Aspem per Varese e Aprica per Brescia e Bergamo. Tramite la funzione Segnalazioni i cittadini possono comunicare la presenza di rifiuti abbandonati, discariche abusive o cestini pieni: basterà fotografarli e inviare la segnalazione ad Amsa affinché possa intervenire per la pulizia dell’area. La geolocalizzazione del dispositivo consente di rintracciare immediatamente il luogo dove è necessario intervenire. Il ritiro dei rifiuti ingombranti, servizio estremamente utile e apprezzato dai cittadini, può oggi essere prenotato in pochi secondi direttamente dal proprio smartphone: bastano pochi “tap” e Amsa provvederà all’inserimento della richiesta di ritiro del materiale. Attraverso l’applicazione è possibile anche prenotare il servizio di cancellazione graffiti per ripulire le facciate degli edifici. Puliamo contiene anche una guida per la raccolta differenziata “dovelobutto”, un pratico motore di ricerca per scoprire come conferire correttamente qualsiasi tipo di rifiuto. È sufficiente digitare il nome dell’oggetto che si vuol buttare o selezionarlo da un comodo menu a tendina per scoprire in quale sacco o cassonetto deve essere gettato. È possibile segnalare anche gli oggetti non inclusi nel database. Per agevolare la raccolta differenziata e l’informazione sui servizi, sono state create altre sezioni semplici ed efficaci: Posizione campane e cassonetti: per localizzare i contenitori stradali per la raccolta differenziata del vetro e della carta più vicini. Calendario raccolta: per conoscere i giorni in cui viene effettuato il ritiro dei vari materiali (vetro, carta, indifferenziato, etc.) in una determinata via. Calendario servizi spazzamento: per conoscere, sempre per ogni via, i giorni in cui è programmato lo spazzamento stradale e se questo implica il divieto di sosta delle automobili. Ricerca Ricicleria: per trovare la piattaforma ecologica più vicina e il percorso per raggiungerla. Segui il Cam: con il calendario e i percorsi della stazione ecologica itinerante, che quotidianamente fa tappa nei quartieri di Milano presso i mercati rionali e i principali punti di aggregazione, dove i cittadini possono portare vari tipi di rifiuti come pile, bombolette spray, cartucce per stampanti, oggetti in legno e piccoli elettrodomestici. La App fornisce anche le informazioni “ultima ora”, avvisi utili sui servizi e news sulle attività di Amsa. Puliamo, realizzata dalla società italiana Modomodo, è compatibile con tutti i sistemi operativi mobili ed è disponibile gratuitamente per tutti gli smartphone e i tablet in commercio. Scaricarla è semplice: basta cercare Puliamo sull’application store o catturare il Qr Code con il lettore del proprio dispositivo mobile.  
   
   
SCUOLA, I DATI DELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA DI FIRENZE PRESENTATI I NUMERI SU PENDOLARISMO STUDENTESCO, ANDAMENTO E POPOLAZIONE SCOLASTICA  
 
Firenze, 12 luglio 2012 - Una città nella città quella degli studenti di Firenze, con 44mila tra ragazzi e ragazze che ogni giorno – da settembre a giugno – frequentano le 315 scuole (considerando tutti i livelli) del capoluogo. Proprio nei giorni in cui si stanno concludendo le “fatiche” dei maturandi, prosegue il tour di incontri sul territorio per capire, insieme alle Conferenze scolastiche di zona, quali sono le dinamiche della scuola con i numeri ed i dati della popolazione scolastica di Firenze. La terza tappa dei sei appuntamenti in programma si è svolta ieri nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, con l’Assessore all’Istruzione della Provincia di Firenze, Giovanni Di Fede, e il referente dell’Osservatorio Scolastico Provinciale, Stefano Passiatore. “Con queste presentazioni sul territorio e con il lavoro dell’Osservatorio Scolastico Provinciale che mostriamo alle Conferenze – ha sottolineato Di Fede – vogliamo individuare ed incentivare le migliori esperienze scolastiche e cercare, allo stesso modo, di capire come contrastare fenomeni come i ritardi o la dispersione scolastica”. “Quella della dispersione – ha proseguito Di Fede – è una problematica preoccupante su cui dobbiamo concentrare maggiormente i nostri sforzi per non lasciare sole le scuole”. I dati fiorentini. La popolazione scolastica complessiva è composta da ben 44.300 tra bambini e ragazzi (tutti i dati sono aggiornati all’anno scolastico 2010-2011 incluso) che rappresentano un terzo (cioè il 33,8%) del totale provinciale e che sono suddivisi – come detto – nelle 315 scuole pubbliche e private del comune capoluogo. Speculari i dati nei diversi ordini scolastici: sono 8.658 i bambini della scuola dell’infanzia, 14.470 quelli della scuola primaria, 8.552 della secondaria di primo grado e 12.620 della secondaria di secondo grado. La percentuale degli alunni stranieri è superiore alla media provinciale a tutti i livelli d’istruzione dell’1,5% (materne Fi 15,3% prov. 13,9% - elementari Fi 15,5% prov 14,1% - medie Fi 16,5% prov 14,9%) con il picco nelle scuole superiori di Ii grado, dove la forbice supera il 2% (11,9% vs 9,8%). Un dato quello fiorentino, tra l’altro, in costante crescita negli ultimi 5 anni dove la popolazione scolastica straniera è in crescita in media dello 0,5% l’anno. Nel dettaglio, la cittadinanza studentesca straniera maggiormente presente a Firenze è quella peruviana (907), seguita da quella romena (881) e da quella albanese (867); poco meno quelle filippine (663) e cinese (596). Quasi annullata, nell’ultimo lustro, la forbice tra gli studenti stranieri di prima generazione e quelli di seconda: dal 62% a 38% del 2006, al 53,7% al 46,3% del 2010/2011. Pochissimi gli studenti – solo il 5,2% - che decidono di uscire dal comune di Firenze per andare a studiare in un altro. Per di più non molto lontano, se si considera che i comuni maggiormente interessati dai pendolari in uscita sono Bagno a Ripoli, Scandicci e Sesto Fiorentino. Vicina alla media provinciale, invece, l’attrattività in entrata (22,8% contro il 21,6%). Valutazioni praticamente identiche in uscita dalle scuole medie (media del 7,59/10) ed alla maturità (media di 75,85/100). Molto differenti le percentuali dei non ammessi all’anno successivo: se nelle scuole primarie è appena lo 0,4%, il dato cresce progressivamente nelle scuole secondarie di primo grado (4,9%) per arrivare al 16,1% delle scuole superiori. Dividendo il dato delle superiori per la cittadinanza si scopre che le bocciature hanno riguardato nel 2010-2011 il 13,4% degli italiani e il 35,8% degli stranieri, in linea con la media provinciale. Stesso andamento anche per i “ritardi”, non molto differenti rispetto al resto del territorio: il 23,8% tra gli italiani (23,9% a livello provinciale) e 69,3% tra gli stranieri (68%).  
   
   
BANDO PER TESI DI LAUREA SULLA STORIA DELL’EMIGRAZIONE TRENTINA  
 
 Trento, 12 luglio 2012 - Il Centro di documentazione sulla storia dell’emigrazione trentina e la Provincia autonoma di Trento, intendono premiare le migliori tesi di laurea discusse sia in Italia che all’estero che hanno come oggetto la storia dell’emigrazione trentina. I premi, che ammontano complessivamente a 6.000 € , saranno conferiti dalla Fondazione Museo storico del Trentino sulla base della valutazione redatta da un’apposita commissione. Le domande di ammissione al concorso dovranno essere inviate entro il giorno venerdì 14 dicembre 2012 all’indirizzo della Fondazione Museo Storico del Trentino, in via Tommaso Gar 29 a Trento. Per informazioni: Valentina Galasso, 0461 230482 Si raccomanda di consultare il Bando completo sul sito: www.Museostorico.it    
   
   
FORMAZIONE IN SICILIA: ISTITUITO COMITATO INDIRIZZO E CONCERTAZIONE  
 
 Palermo, 12 luglio 2012 - Si insedia oggi a Palermo nei locali dell´assessorato regionale all´Istruzione e alla Formazione professionale il comitato di indirizzo e concertazione istituito con decreto dall´assessore Accursio Gallo. Il comitato ha lo scopo di promuovere, implementare e monitorare le iniziative nel settore della Formazione professionale. L´istituzione del comitato e´ il primo atto formale del neo-assessore alla Formazione e ha l´espressa missione di realizzare il pieno coinvolgimento dei soggetti istituzionali responsabili delle attivita´ di programmazione e delle parti sociali. Il comitato, inoltre, avra´ il compito di supportare l´attivita´ del Dipartimento nello svolgimento delle proprie funzioni e responsabilita´ di indirizzo politico-amministrativo, per garantire la massima trasparenza dell´azione amministrativa a sostegno di quanti operano nel settore della Formazione Professionale.  
   
   
IL CENTRO INTERNAZIONALE COOPERAZIONE PER LO SVILUPPO (CICOPS) A MONTECITORIO  
 
Pavia, 12 luglio 2012 - Presentate le attività internazionali dell’Ateneo e il fondo cooperazione e conoscenza, nell’ambito del convegno “Tecnologia solidale - La tecnologia che migliora la vita delle persone” che si è svolto il 9 luglio Presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio. Il Presidente del Cicops, Giambattista Parigi, ha partecipato, al convegno “Tecnologia solidale - La tecnologia che migliora la vita delle persone” che si è svolto il 9 luglio, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio. Al centro del convegno, l’“agenda digitale” e degli effetti benefici che può avere sul Pil e sull’occupazione. In particolare è stato analizzato il modo in cui la tecnologia rende migliore, cioè più umana, la vita quotidiana delle persone in difficoltà e facilita l’azione di quanti si prodigano accanto a loro. In apertura dei lavori, è stato letto un messaggio di Maurizio Lupi, Vicepresidente della Camera dei deputati. Ha chiuso i lavori Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, Commissario europeo per l’Industria e l’Imprenditoria. Coordinatore, Antonio Palmieri, deputato Commissione Cultura Camera. Organizzatori del Convegno Antonio Palmieri e Biteb (Banco Informatico Tecnologico e Biomedico), in collaborazione con l’Associazione culturale “Il Cortile”, Club “L’inguaribile voglia di vivere”, “Techeconomy.it”. Nel corso della seconda sessione del convegno, “La tecnologia solidale possibile: esperienze e iniziative che migliorano la vita”, il Presidente del Cicops ha presentato le attività internazionali dell’Università di Pavia nell’ambito di Cooperazione e sviluppo e il Fondo cooperazione e conoscenza.  
   
   
MOSTRA DIDATTICA "CONTENITORE-CONTENUTO. LA MATERIA SI CON-FORMA" A FERRARA CONTENITORI PLASTICI PER L’ORDINARIA QUOTIDIANITÀ  
 
 Ferrara, 12 luglio 2012 - martedì 17 luglio alle ore 16.30 presso Palazzo Tassoni Estense, via della Ghiara 36, Ferrara verrà inaugurata la mostra mostra "Contenitore-contenuto. La materia si con-forma". L´esposizione didattica illustrerà gli elaborati degli studenti del secondo anno del Corso di laurea in Design del prodotto industriale della Facoltà di Architettura di Ferrara, nell´ambito del corso Laboratorio di Tecnologie di prodotto Ii tenuto dal docente Raffaello Galiotto. Siamo circondati da oggetti e molti di essi, tra le loro virtù, annoverano quella di saper “contenere” altre sostanze, proteggendole, conservandole, ordinandole, selezionandole, consentendone la trasformazione, conferendo loro forma. Solamente nel quadro dell’ambiente domestico, tra soggiorno, cucina e bagno, l’universo degli oggetti atti ad accogliere, grazie alla loro configurazione formale e per tempi più o meno brevi, altri elementi, sostanze, materiali utili, è sconfinato. Può dirsi inoltre, tra i materiali, che la famiglia dei polimeri si sia affermata fin dal Xx secolo quale quella più convincente per svolgere tali funzioni; per la lavorabilità, per il basso costo, per le proprietà fisiche e meccaniche, le plastiche si sono confermate tra le più adatte alla configurazione di forme utili nell’ordinario quotidiano. Il Laboratorio di Tecnologie di Prodotto Ii del Corso di laurea in Design del prodotto industriale, A.a. 2011-2012, tenuto dai docenti Raffaello Galiotto per la disciplina “Design di prodotto”, Andrea Morgante per “Tecnologie del design” e Enrico Milani per “Metodi di ottimizzazione della forma”, si è posto l’obiettivo di esplorare i processi generativi di artefatti del quotidiano - specificatamente i cosiddetti “contenitori in plastica” -, invitando i discenti alla formulazione di proposte innovative sul tema. L’esercizio didattico ha proposto attività formative pratiche e momenti di riflessione, volti allo studio della cultura di progetto - imprescindibile elaborazione intellettuale precedente alla produzione -, dunque ai modi della produzione industriale e quindi alla riflessione sull’utilizzo e sul consumo consapevole delle risorse. Ai futuri progettisti è rivolto il messaggio di apprendere a coniugar il trinomio forma/funzione/materia con valori espressivi che inseguano anche il piacere di vista e tatto, in artefatti che possano spiccare quanto dissimularsi nello scenario artificiale che ci circonda. Esito del corso sono stati proposte di innovazione in quanto ad intuizione di un bisogno latente, inedito, o piccole migliorie in continuità con una tradizione produttiva; oggetti necessari quanto accessori, che raccontano come devono essere usati o che lo dissimulano sotto una maschera di empatia con l’utente, di stile; soluzioni semplici o complesse alla formulazione di problemi del quotidiano. Prima ancora che assecondando l’affermazione autoriale, i “quindici minuti di notorietà” cui i creativi contemporanei inevitabilmente ambiscono, la specificità del presente percorso didattico è stata mostrare un’ipotesi di percorso professionale concreto, sensato, ove il designer possa acquisire un ruolo identitario e specifico negli uffici tecnici o di ricerca e sviluppo di molte piccole e medie imprese, affermandosi come figura fondamentale a determinare il salto di qualità, nel prodotto e nella cultura d’impresa, e innescando processi di design-driven innovation. All’azienda Ve.ca. S.p.a. Di Albettone (Vi), specializzata nella produzione di articoli per la casa, un particolare ringraziamento non solo per aver sostenuto l’atelier ma soprattutto per essersi offerta come modello di esperienza nel settore nonché come potenziale soggetto di verifica e sperimentazione delle neonate proposte progettuali. Http://www.materialdesign.it/    
   
   
BOLZANO: NUOVE SCADENZE PER LE ISCRIZIONI UNIVERSITARIE IN AUSTRIA  
 
 Bolzano, 12 luglio 2012 - La Ripartizione Diritto allo studio, Università e Ricerca Scientifica informa che la nuova modifica alla legge austriaca del 2002 che regolamenta lo studio universitario in Austria prevede, dal semestre invernale 2012/13, una tempistica diversa riguardo l’accesso allo studio. Il termine per l’accesso allo studio dei corsi universitari di Bachelor, Diplom- o Lehramtsstudium è ora fissato a livello generale dal 1 luglio e perentoriamente entro il 5 settembre 2012. Ciò vale sia per i nuovi immatricolati che per coloro i quali si iscrivono a semestri successivi ovvero per qualsiasi prima o nuova immatricolazione e per la prosecuzione degli studi dopo un periodo di interruzione degli stessi. Per l’accesso agli studi per i quali è prevista una particolare forma di ammissione (ad es. Medicina, Veterinaria, studi artistici, Psicologia, Scienze della comunicazione, Scienze sportive) le singole università possono prevedere termini d’iscrizione più lunghi. L’accesso agli studi di Master e di dottorato è comunque previsto entro il termine del 30 novembre 2012; ciò vale inoltre per quelle università che prevedono particolari normative. Tutti gli studenti e tutte le studentesse che vogliono intraprendere un corso di studio di Bachelor-, Diplom-, Lehramt- o Master sono pregati di voler provvedere all’inserimento online dei propri dati nei sistemi informatici delle singole università prima di provvedere all’iscrizione vera e propria.  
   
   
SISMA, STANZIATI 5 MILIONI PER LE SCUOLE INAGIBILI DEL MANTOVANO  
 
Milano, 12 luglio 2012 - La Giunta regionale lombarda ha stanziato 5,1 milioni di euro per il ripristino degli edifici scolastici del Mantovano dichiarati inagibili a seguito delle scosse del terremoto. Lo fa sapere l´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione e sub commissario per il terremoto Carlo Maccari, illustrando i contenuti di una delibera approvata dalla Giunta regionale, proposta di concerto con l´assessore all´Istruzione, Formazione e Cultura Valentina Aprea. In questo modo sale a oltre 58 milioni di euro il valore del pacchetto di interventi finanziati dalla Regione Lombardia per la ricostruzione delle zone del Mantovano colpite dal sisma. "Spingiamo l´acceleratore - spiega Maccari - lungo quel percorso che ci fa dire che la ricostruzione sta effettivamente avvenendo. E´ un ulteriore messaggio di positività che l´intera Giunta ha voluto trasmettere a cittadini e amministratori. Un ulteriore segno di concreta vicinanza". "Lo stanziamento - spiega l´assessore Aprea - intende garantire i lavori per la sistemazione degli edifici scolastici lesionati dal sisma e consentire così la regolare attività didattica dell´anno scolastico 2012-2013". Il Provvedimento - I fondi messi a disposizione da Regione Lombardia serviranno a sistemare gli edifici dichiarati inagibili (ma che risultano ripristinabili con interventi realizzabili entro l´apertura dell´anno scolastico 2012/13) e ad allestire e gestire apposite sedi temporanee per lo svolgimento delle attività didattiche. Il contributo regionale copre la totalità del costo degli interventi e gli importi previsti potranno essere rideterminati successivamente all´aggiudicazione dei lavori, qualora il costo effettivo degli interventi sia inferiore a quanto attualmente stimato. Inoltre, eventuali risparmi dovuti a ribasso d´asta potranno essere riutilizzati per l´implementazione e il completamento degli interventi già previsti, previa espressa autorizzazione della Direzione regionale Istruzione, Formazione e Cultura. Esaudite Tutte Le Richieste - "Si tratta del primo di una serie di provvedimenti operativi - ha sottolineato Maccari -, che rispondono ai bisogni puntualmente segnalati da sindaci e Provincia. Dei 28 edifici scolastici dichiarati inagibili, 18 potranno dunque avere di nuovo l´agibilità, mentre i rimanenti 10 saranno spostati in moduli in altre sedi nello stesso Comune". "Voglio anche sottolineare - aggiunge Maccari - che con questo primo stanziamento abbiamo risposto al centesimo a tutte le richieste che ci sono arrivate relativamente alle scuole inagibili. C´è ancora qualche fondo a disposizione, che potremo eventualmente mettere a disposizione anche per quelle agibili ma che necessitano di interventi di maquillage". Ora spetta ai Comuni, che hanno già annunciato di riunirsi venerdì prossimo, il compito di indire le gare di appalto per l´assegnazione dei lavori e l´acquisto dei moduli. L´assessore Maccari ha anche ricordato che il Decreto legge 74 e il Codice degli appalti prevedono procedure più snelle rispetto alla norma per le assegnazioni in casi di emergenza. "Abbiamo voluto inserire le scuole fra le priorità - concludono Maccari e Aprea - non solo per garantire ai nostri ragazzi la possibilità di cominciare regolarmente l´anno scolastico, ma anche perché questa è una delle principali richieste che è arrivata dai Comuni".  
   
   
UNIVERSITÀ DI FIRENZE: DA SCHUBERT A DE ANDRÉ: I MISTERI DELLA VOCE IN MUSICA GIOVEDÌ 12 LUGLIO SPETTACOLO DI DIVULGAZIONE SCIENTIFICA A VILLA IL GIOIELLO  
 
Firenze, 12 luglio 2012 – Oggi alle ore 21.15, nel giardino di Villa il Gioiello (via Pian de’ Giullari, 42) si svolge lo spettacolo Da Schubert a De André: i misteri della voce in musica, ideato da Luigi Dei. Dei, docente della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università di Firenze, accompagnerà il pubblico in un percorso fra le caratteristiche della voce e le sue applicazioni al canto spiegando, grazie a registrazioni audio e video, le interazioni fra la voce in musica e le nostre percezioni neurofisiologiche. Lo spettacolo è organizzato da Openlab, il servizio educazione e divulgazione scientifica dell’Ateneo fiorentino, e dal Museo di Storia Naturale dell’Università. L’ingresso allo spettacolo è libero fino ad esaurimento posti. Ulteriori info su www.Msn.unifi.it    
   
   
NUOVA CONOSCENZA SISMICA SUI TREMORI TETTONICI  
 
Bruxelles, 12 luglio 2012 – Ogni mese la terra trema a causa di circa 80.000 terremoti; in effetti, con una media di 2 terremoti al minuto, da qualche parte c´è un terremoto proprio mentre state leggendo questo articolo. Per fortuna, però, molti di questi passano inosservati poiché colpiscono aree remote o possiedono magnitudini talmente piccole da risultare praticamente impercettibili. Ora una nuova ricerca europea, guidata dall´Istituto di tecnologia di Karlsruhe (Kit) in Germania, sta studiando questi leggeri segnali sismici, nella speranza che ci forniscano indizi circa il comportamento di tutti i tipi di terremoti, compresi quelli più distruttivi che avvengono più vicino alla superficie. I segnali che vengono studiati appartengono ai tremori sismici, una forma meno pericolosa di attività sismica che si verifica molto più in profondità nel cuore della terra rispetto ai terremoti devastanti che si verificano molto più vicino alla sua superficie. Una differenza fondamentale tra i tremori tettonici e i terremoti è che i tremori tettonici causano una scossa del terreno relativamente debole e non sono motivo di immediata preoccupazione. "Sia i terremoti che i tremori hanno la stessa causa. Essi sono la conseguenza del movimento relativo sulle superfici di faglia, un risultato del movimento delle placche tettoniche," spiega la sismologa dott.Ssa Rebecca Harrington, a capo di un gruppo di ricerca al Kit. "Mentre i terremoti al nostro sito di ricerca in California solitamente avvengono a profondità fino a 15 km sotto la superficie, i segnali del tremore tettonico sono generati a profondità comprese approssimativamente tra 15 e 35 km." Noi sappiamo poco dei tremori tettonici poiché essi sono stati scoperti solo una decina di anni fa. Questa mancanza di conoscenze ha spinto i ricercatori del Kit a raccogliere dati sismici sui tremori tettonici in California, dati che vengono adesso studiati allo scopo di meglio comprendere questo fenomeno sismico relativamente nuovo. Anche se i sismologi ammettono che siamo ancora molto lontani dal poter prevedere i terremoti, abbiamo tuttavia aumentato la nostra capacità di stimare il pericolo rappresentato dai terremoti mediante la comprensione di ciò che avviene su una faglia durante un evento sismico. Secondo la dott.Ssa Harrington, la ricerca sui tremori tettonici potrebbe giocare un ruolo importante nella comprensione del comportamento della faglia: "Noi comprendiamo molto poco di ciò che avviene su una faglia quando essa si rompe. Il tremore tettonico generato sulla parte profonda della faglia potrebbe fornire indizi circa il comportamento sulle parti più superficiali di una faglia dove avvengono i terremoti più dannosi." La California è un ottimo luogo dove iniziare la ricerca, poiché il tremore tettonico è stato individuato per la prima volta in zone di subduzione nel Pacifico nordoccidentale in Nord America e in Giappone. Le zone di subduzione sono le aree in cui la placca tettonica si muove al di sotto di un´altra placca tettonica. Sin dalla loro scoperta i sismologi si sono accorti che i tremori si verificano in molti altri luoghi, compresa la Faglia di Sant´andrea in California. La Faglia di Sant´andrea segna il limite dove la placca Pacifica e la placca Nordamericana scorrono l´una accanto all´altra; durante questo processo si generano i terremoti. A metà del decennio scorso, ricercatori del Kit al lavoro assieme a scienziati provenienti dall´Università della California, Riverside, e la Us Geological Survey, Pasadena, istallarono 13 stazioni sismiche vicino a Cholame, situato circa a metà strada tra San Francisco e Los Angeles. Ogni stazione sismica fu quindi equipaggiata con sismometri a larga banda in un buco nel terreno isolato termicamente, un piccolo computer e un pannello solare per l´energia. I sismometri a larga banda usati sono estremamente sensibili ai piccoli movimenti del suolo e furono quindi considerati ideali per rilevare tremori e piccoli terremoti. I dati registrati in un periodo di 14 mesi stanno venendo attualmente analizzati al Kit. Il lavoro tuttavia iniziò prima dell´istallazione delle stazioni sismiche. Poiché i segnali dei tremori tettonici possiedono caratteristiche uniche diverse da quelle dei terremoti, essi erano più difficili da rilevare usando le tradizionali tecniche automatiche. Per superare questa difficoltà, i ricercatori al Kit per prima cosa svilupparono un nuovo algoritmo per l´isolamento automatico del tremore tettonico. Usando questa nuova tecnica, essi scoprirono oltre 2600 eventi di tremore che stanno venendo attualmente analizzati in dettaglio. "Oltre a individuare i tremori, noi determineremo la loro dimensione o la magnitudine dei singoli eventi. Per fare questo, ogni evento di tremore deve essere localizzato con precisione," dice la dott.Ssa Harrington. Geofisici al Kit stanno inoltre confrontando le registrazioni di tremori e terremoti in California con le registrazioni di terremoti presso il vulcano del Monte Sant´elena, situato nella zona di subduzione della Cascadia nello stato di Washington negli Stati Uniti. Tra ottobre del 2004 e gennaio del 2008 il vulcano del Monte Sant´elena eruttò in modo continuo con una graduale espulsione di magma che portò alla progressiva formazione di una nuova cupola di lava. Questa eruzione graduale provocò una serie di terremoti su faglie appena formate dove vennero raccolti i dati. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto di tecnologia di Karlsruhe: http://www.Kit.edu/english/  Società Helmholtz: http://www.Helmholtz.de/en/    
   
   
LOTTA A INCENDI BOSCHIVI E ELENCO ALBERI DI PREGIO: PRESENTATO NUOVO SERVIZIO WEB REGIONALE  
 
Perugia, 12 luglio 2012 - "Dall´inizio dell´anno ad oggi dal Corpo Forestale dello Stato in Umbria sono stati rilevati 71 incendi, di cui 58 hanno interessato il bosco per un totale di superficie boscata percorsa dal fuoco di 175 ettari. Se si tiene conto del fatto che la quasi totalità degli incendi è di origine antropica,cioè provocata dall´uomo, l´informazione in questo contesto è determinante". Lo ha affermato stamani a Perugia, l´assessore regionale all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, nel corso della presentazione del nuovo servizio web attivato dalla Regione Umbria, insieme alla società "Webred", per diffondere i dati sugli incendi boschivi e sugli alberi di particolare pregio presenti in Umbria e che incoraggia anche la partecipazione attiva dei cittadini i quali potranno contribuire con le proprie segnalazioni. "Confrontando i valori registrati quest´anno con quelli degli anni precedenti nei primi sei mesi, ad esempio nel 2011 29 incendi e 15 nel 2007, appare evidente - ha detto l´assessore Cecchini - che il fenomeno degli incendi in Umbria nel 2012 ha già assunto una rilevanza superiore al passato. Altra particolarità è che sebbene i dati storici sugli incendi evidenzino che in Umbria il periodo ad elevato rischio sia quello estivo che va dalla seconda quindicina di luglio alla fine di agosto, negli ultimi anni si rileva una tendenza dell´insorgenza degli incendi anche nel periodo del tardo inverno e della primavera. Ciò trova conferma nel fatto che nel 2012 in Umbria, come anche nel 2011, prima che iniziasse il periodo storicamente critico si sono registrati 60 incendi per una superficie di 169 ettari, cifre che negli scorsi anni non si sono registrati neanche alla fine dell´anno. Il tutto - ha aggiunto l´assessore - in un quadro caratterizzato da un azzeramento delle risorse da parte del Governo centrale". In quest´ottica - ha spiegato l´assessore - il Servizio Foreste ed Economia montana della Regione Umbria ha ritenuto importante intraprendere un lavoro di progettazione e di implementazione dei sistemi informatici specificamente dedicati alla gestione degli incendi boschivi e alla tutela degli alberi monumentali al fine di gestire, controllare e monitorare la produzione di materiale informativo tramite siti Web". "L´attività Antincendi Boschivi (Aib) ed, in generale la tutela del patrimonio forestale e delle singole piante - prosegue becchetti - in Umbria vengono disciplinate dalla legge regionale 28/2001 e, relativamente alla gestione degli incendi boschivi, attraverso un Piano regionale antincendi che programma le attività necessarie per la difesa del patrimonio boscato dagli incendi e un documento operativo che stabilisce il modello organizzativo e procedurale annualmente". In riferimento al progetto in senso stretto il coordinatore regionale, Ciro Becchetti, ha riferito che "con l´intento di promuovere e favorire l´utilizzo degli strumenti informatici nei rapporti con la pubblica amministrazione, a partire da giugno 2011, il Servizio Foreste ed Economia Montana insieme alla Società Webred spa ha realizzato un sito web dedicato all´attività Antincendi boschivi ( www.Antincendi.regione.umbria.it ) che nella sua versione rinnovata, prevede la possibilità di mettere a disposizione del cittadino e degli operatori una banca dati interattiva. Inoltre, è stata curata in modo innovativo la realizzazione di una ´community´ degli alberi di rilevante interesse ( www.Alberi.regione.umbria.it ), che dà possibilità ai cittadini di avanzare nuove proposte, segnalare ulteriori soggetti di rilevante interesse storico-paesaggistico. Tutto ciò - ha detto - parte dalla consapevolezza del grande patrimonio che il mondo dei boschi e delle foreste rappresenta per l´Umbria, non solo da punto di vista ambientale, ma anche per gli importanti risvolti economici". La pubblicazione web della banca dati incendi e dell´archivio delle piante di rilevante interesse che conta giòà sull´inserimento di 108 esemplari - hanno spiegato i responsabili del progetto per Webred, mediante servizi per la consultazione on-line di banche dati cartografiche con l´utilizzo di tecnologie Google e del sistema di gestione e pubblicazione dei contenuti Opengeo, è costituita da una infrastruttura Software interamente Open Source (L.r. 11/2006) ed Open Data (L.r. 8/2011), cioè gestibile direttamente dall´utente, in questo caso la Regione, senza oneri relative a licenze d´uso e senza la necessità di attivare contratti di servizio. L´obiettivo primario del progetto è di rendere consultabili da parte dell´utente web le banche dati incendi aggiornata e l´archivio degli alberi di rilevante interesse. L´utente finale è stato quindi messo in grado di consultare le banche dati su mappa interattiva Google accedendo a tutte le informazioni di interesse disponibili, effettuare ricerche e per visualizzare ed esportare i risultati". Per gli alberi di rilevante interesse sarà realizzato il nucleo base di un servizio di segnalazione di alberi di particolare interesse con possibilità, per gli iscritti, di inserire i dati relativi ad un esemplare e di geo-localizzarli proponendoli all´attenzione del Servizio. Inoltre, è stata realizzata un´area di scambio di informazioni specifica per gli addetti al settore che permette agli operatori Aib che fanno parte della organizzazione antincendi boschivi (Regione Umbria, Prefettura di Perugia e di Terni, Provincia di Perugia e di Terni, Corpo Forestale dello Stato, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Comunità Montane) di disporre rapidamente delle informazioni necessarie, in grado di garantire la riservatezza delle notizie attraverso un sistema integrato con il sistema di Identità Digitale della Regione Umbria (Fedumbria). "Considerata la necessità di ridurre i costi relativi alla attività antincendi boschivi - ha concluso l´assessore Cecchini - si è ritenuto prioritario rafforzare il sistema di informazione dei soggetti coinvolti direttamente nell´organizzazione antincendi anche coinvolgendo con sempre maggiore intensità i cittadini. In altri termini, i migliori risultati potranno essere raggiunti lavorando in via prioritaria affinché gli incendi non si inneschino, ottenendo in questo modo risultati positivi, oltre che sui danni prodotti dal passaggio del fuoco, anche in termini di contenimento della spesa pubblica.  
   
   
TERREMOTO, ERRANI: "BENE L´OK DELLA CAMERA AL DECRETO. ORA UNA LEGGE SULLA RICOSTRUZIONE"  
 
Bologna, 12 luglio 2012 - “L’approvazione del decreto 74 da parte della Camera rappresenta un primo passo utile per affrontare con urgenza i problemi della ripresa sociale ed economica dei territori investiti dal terremoto del 20 e 29 maggio scorsi”. E’ il commento del commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani al passaggio nell’aula di Montecitorio del decreto sul terremoto. “Va detto che diverse questioni importanti rimangono non risolte – aggiunge Errani - dal tema del differimento dei termini per gli adempimenti fiscali e tributari, ai vincoli del patto di stabilità per gli Enti locali con i conseguenti problemi di cassa, al tema del credito d’imposta per quanti investono nella ricostruzione. Solo per fare alcuni esempi. “A questo punto – conclude Errani - si motiva ancor più l’esigenza di una legge nazionale per la ricostruzione adeguatamente finanziata, come del resto si fece in passato in occasioni simili, capace di rispondere anche alle diverse questioni rimaste irrisolte con il provvedimento varato dalla Camera oggi”.  
   
   
MONTAGNA. LA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMANGAN APPROVA LA DIRETTIVA REGIONALE SULLA TUTELA DEI BACINI IDRICI  
 
Bologna, 12 luglio 2012 - Cinque milioni di euro all’anno per tutelare e rafforzare la qualità della vita in montagna. È questo il principale effetto della direttiva regionale sulla tutela dei bacini idrici nel territorio montano dell’Emilia-romagna approvata il 9 luglio dalla Giunta regionale. Le risorse che verranno investite nei territori montani rientrano nei costi già esistenti del servizio idrico integrato: la direttiva prevede, infatti, la possibilità di destinare alla montagna fino a un tetto massimo dell’1,5% dei costi operativi del servizio. “Queste risorse verranno destinate al contrasto del dissesto idrogeologico, alla tutela della ricarica delle falde e dello sfruttamento delle sorgenti, alla manutenzione del territorio montano: la Regione conferma il proprio impegno per tutelare la montagna e per ridurne le disparità rispetto al resto del territorio emiliano-romagnolo”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-romagna, che ricorda come questo provvedimento sia conseguenza diretta della legge regionale 23 dello scorso dicembre che ha istituito un unico Ato regionale in luogo dei nove precedenti.  
   
   
LOMBARDIA: OZONO, APPROVATO IL PIANO CHE INFORMA SUI RISCHI  
 
Milano, 12 luglio 2012 - Su proposta dell´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi la Giunta regionale lombarda ha approvato il Piano di azione per l´ozono. Il testo recepisce la direttiva europea 2008/50, che istituisce un quadro unitario e prevede una doppia soglia di "informazione" e di "allarme", nel caso in cui le concentrazioni di ozono superino rispettivamente i 180 e i 240 microgrammi per metro cubo. E quindi suggerisce comportamenti virtuosi dei singoli sia per ridurre l´esposizione nelle ore più critiche, che per diminuire il rischio di inquinamento da ozono. "Le condizioni climatiche degli ultimi giorni - spiega Raimondi - hanno fatto registrare valori che vanno avvicinandosi ai limiti stabiliti. Pertanto, in collaborazione con Arpa, abbiamo attivato le procedure di informazione alla popolazione. Va infatti tenuto ben presente che l´ozono è un gas naturale, impossibile da eliminare. Quello che possiamo fare, dunque, è dare una corretta e tempestiva informazione e suggerire comportamenti virtuosi volontari". Il Vademecum - L´intensità degli effetti dell´ozono cresce con la durata dell´esposizione, quindi la regola principale è quella di limitare l´esposizione e le attività all´aria aperta nelle ore di maggiore insolazione, generalmente dalle 12 alle 16. E´ bene circoscrivere i lavori pesanti o le attività sportive nelle prime ore della mattina o in serata, quando i livelli di ozono sono più bassi. Le ore più calde della giornata andrebbero trascorse in ambienti chiusi. Anche l´alimentazione ha la sua importanza: una dieta ricca di sostanze antiossidanti può aiutare ad abbassare la sensibilità di un individuo ed è quindi consigliato privilegiare cibi come frutta e verdura di stagione, che contengano tali sostanze. Riduzione Inquinamento - Le principali azioni per ridurre l´inquinamento da ozono devono essere indirizzate verso il contenimento delle emissioni dei suoi precursori, vale a dire gli ossidi di azoto (Nox) e i composti organici volatili (Cov). I primi sono emessi nei processi di combustione a temperatura elevata (e quindi anche dai motori dei veicoli e, in assenza del riscaldamento durante l´estate, dai processi industriali che prevedono una combustione); i secondi derivano dal traffico veicolare e dalle attività industriali. Pochi semplici accorgimenti possono contribuire a limitare la formazione di Ozono, cercando, ad esempio, di: - ridurre l´uso degli autoveicoli privati; - utilizzare in modo condiviso l´automobile; - mantenere una velocità costante, con una guida non aggressiva, mantenendo una velocità compresa tra i 70 km/h e i 90 km/h in ambito extraurbano e in autostrada; - verificare periodicamente gli scarichi dei veicoli; - prediligere l´impiego di vernici all´acqua; - evitare l´accensione di fuochi e barbecue. I Soggetti Più A Rischio - Diverse le categorie esposte: - bambini: sono il gruppo a più alto rischio, perché trascorrono gran parte del periodo estivo all´aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense; i bambini hanno anche maggiori probabilità di sviluppare fenomeni asmatici o altre malattie respiratorie; - soggetti sani che fanno attività fisica all´aperto: adulti in buona salute che fanno attività fisica all´aperto (sia essa sportiva o lavorativa) diventano un gruppo "sensibile" perché sono più esposti all´ozono rispetto alla popolazione meno attiva. L´esercizio fisico infatti può aumentare la frequenza respiratoria e quindi l´introduzione di sostanze inquinanti nei polmoni fino a 10 volte rispetto la situazione di riposo; - persone con malattie respiratorie (asma, broncopneumopatie croniche): tali malattie rendono i polmoni più vulnerabili agli effetti dell´ozono; - persone con una particolare suscettibilità all´ozono: la reazione all´ozono è molto diversa da individuo a individuo, per cui anche soggetti in buona salute possono risultare più suscettibili di altri. "Pochi semplici accorgimenti - conclude Raimondi - possono dunque essere sufficienti a non esporsi a rischi seri per la salute. Per questo stiamo diffondendo capillarmente semplici regole, che possono aiutare soprattutto le categorie più a rischio. Sicuramente ci sarà occasione anche per un confronto ampio sulle misure per la qualità dell´aria nel percorso di condivisione sul Piano regionale di interventi sull´aria (Pria) che inizierà a breve". Tutte le informazioni su siti: www.Ambiente.regione.lombardia.it  www.earpalombardia.It  
   
   
A MONTECCHIO MAGGIORE SI E’ PARLATO DI DIFESA IDRAULICA E SISMICA  
 
 Montecchio Maggiore (Vicenza), 12 luglio 2012 - L’alluvione del 2010 e i recenti eventi sismici hanno riproposto all’attenzione generale il tema della difesa idrogeologica e sismica del territorio veneto. L’argomento è stato affrontato il 9 luglio  a Montecchio Maggiore (Vicenza) in occasione di uno dei sette incontri pubblici promossi su altrettante tematiche dalla Regione in vista dell’aggiornamento del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (Ptrc), adottato nel 2009, con la partecipazione del vicepresidente della giunta regionale e assessore al territorio Marino Zorzato e l’assessore veneto all’ambiente e alla difesa del suolo Maurizio Conte. In apertura dei lavori hanno portato il saluto il presidente della Provincia di Vicenza Attilio Schneck e l’assessore ai lavori pubblici del comune di Montecchio Maggiore Gianfranco Trapula, che hanno sottolineato come il tema sia di particolare attenzione e attualità e rappresenti un elemento fondamentale dell’attività delle amministrazioni sul territorio. Zorzato ha posto l’accento sul significato del lavoro che la Regione sta organizzando per aggiornare il Ptrc con la prima variante, che avrà valenza paesaggistica, riposizionando il paesaggio come autentica risorsa. Questa variante parziale sarà adottata entro l’anno e trasmessa al consiglio regionale per l’approvazione. Per costruirla insieme, è stata scelta la strada del confronto con il territorio con sette azioni, ognuna su una tematica specifica, per raccogliere suggerimenti e osservazioni. “Vogliamo soprattutto – ha detto – dare certezze su quello che si può fare e sui tempi in cui potrà essere fatto. Insieme al Ministero per i Beni e le attività culturali è stato costituito un comitato paritetico per gli aspetti paesaggistici della variante, che sta analizzando tutti i vincoli di legge che riguardano il territorio veneto. Ne sono stati classificati più di mille e già validati 250. Qualcuno di questi, essendo venute meno le condizioni che lo aveva originato, come Regione lo stiamo già togliendo”. Da parte sua l’assessore Conte ha detto che il Ptrc è un piano fondamentale, anche per guardare alle opportunità di sviluppo futuro. In quest’ottica la messa in sicurezza del territorio è sicuramente una priorità. Alluvioni e terremoti recenti ne sono un’ulteriore conferma. Sul fronte della sicurezza idrogeologica la Regione ha già predisposto un piano di interventi per oltre 2,7 miliardi di euro. Una cifra ingente, ma che dà l’idea di quanto sia prioritario il tema. Nel bilancio regionale sono stati previsti 50 milioni di euro l’anno per un triennio. C’è poi la necessità di legare lo sviluppo urbanistico e la relativa pianificazione con la sicurezza idrogeologica. E in questo l’adeguamento del Ptrc avrà un ruolo essenziale così come nel dare indicazioni sul fronte della prevenzione del rischio. Silvano Vernizzi, segretario regionale alle infrastrutture, ha annunciato che nel Ptrc ci sarà un apposito capitolo dedicato alla difesa idraulica e geologica, e Mariano Carraro, segretario regionale per l’ambiente, ha ricordato la vulnerabilità del territorio veneto e la necessità di attrezzarsi per affrontare le nuove emergenze conseguenti anche ai cambiamenti climatici e alle attività antropiche. Sono poi seguiti i contributi di Vincenzo Bixio e Claudio Modena dell’Università di Padova, Tiziano Pinato dirigente della Direzione difesa del suolo della Regione, Giuseppe Romano presidente del Consorzio di bonifica Piave, Roberto Casarin segretario dell’Autorità di bacino dell’Alto Adriatico, Maurizio De Gennaro dirigente dell’Unità di progetto Sit e Cartografia della Regione.  
   
   
ROMA - ACEA, ALEMANNO: TAR CONFERMA CORRETTEZZA OPERATO ASSEMBLEA CAPITOLINA  
 
Roma, 12 luglio 2011 - «La conferma, anche in sede collegiale, del rigetto da parte del Tar delle richieste dell’opposizione in assemblea capitolina dimostra che la procedura seguita sulla delibera Acea è legittima e fondata. I 160mila emendamenti e ordini del giorno dimostrano la volontà ostruzionistica che non solo è una violazione delle procedure democratiche dell’Aula ma anche degli interessi della città. Mi auguro che questa sentenza del Tar porti l´opposizione a un comportamento più serio e responsabile. In un momento di crisi economica e di spending review non si possono agitare le armi dell’ideologia, del rifiuto pregiudiziale e dell’ostinata conferma dell’esistente, coperte da una propaganda fuorviante e offensiva. La nostra delibera garantisce la proprietà pubblica dell’acqua, non svende Acea, non lede alcun diritto dei cittadini e dei lavoratori ma serve a trovare nuove risorse per gli investimenti, modernizzando e aprendo al mercato le società che erogano servizi pubblici essenziali». È quanto dichiarato ieri dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno.  
   
   
LOMBARDIA/FONDAZIONE CARIPLO, INTESA PER GLI SPAZI APERTI  
 
Milano, 12 luglio 2012 - Regione Lombardia ha ribadito e confermato la propria attenzione al ruolo degli spazi aperti del proprio territorio - in particolare per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e la qualità della vita dei cittadini - attraverso un Protocollo d´intesa sottoscritto dall´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio della Regione Lombardia, Alessandro Colucci e dal segretario generale della Fondazione Cariplo, Pier Mario Vello. Progetti Concreti Per L´ambiente - "In queste ultime settimane - ha ricordato Colucci - sono partite iniziative concrete di Regione Lombardia. Ultime in ordine di tempo: il Sistema Verde V´arco Villoresi per il quale è stato sottoscritto un Patto fra 5 province, 5 parchi regionali, 11 Plis (Parchi Locali d´Interesse Sovracomunale), oltre al Consorzio Etvilloresi e alla Società Expo; la stipula del Protocollo d´intesa per la condivisione della strategia per lo sviluppo rurale di Milano con il Comune, la Provincia e il Distretto Agricolo Milanese; le progettazioni concernenti le compensazioni del sito Expo e il Parco delle Vie d´acqua; la piena partecipazione e adesione della Regione ai Bandi di Fondazione Cariplo relativi al tema degli spazi aperti". Una Cintura Verde Per Milano - L´intesa siglata il 9 luglio mattina prevede la realizzazione di progetti di valorizzazione degli spazi aperti. La Fondazione Cariplo, infatti, nello svolgimento delle proprie attività istituzionali, negli anni 2010 e 2011 ha indetto specifici bandi volti a promuovere la salvaguardia e la qualificazione degli spazi aperti in ambito urbano e peri-urbano, attraverso il sostegno a progetti finalizzati sia alla diffusione della conoscenza su tali porzioni del nostro territorio, sia alla elaborazione e divulgazione di proposte per la relativa tutela e valorizzazione. In particolare, tra i ventiquattro progetti finanziati, per oltre 830.000 euro, diversi sono sinergici alla costituzione di una cintura verde intorno a Milano. "L´insieme delle progettualità a favore dell´area metropolitana - ha evidenziato l´assessore - concorre attivamente all´attuazione delle politiche e strategie relative all´uso del suolo, alle connessioni ecologiche e al ruolo dell´agricoltura multifunzionale in un rinnovato rapporto città-campagna". Collaborazione Sinergica - "E´ importante che si trovino soluzioni concrete per favorire la realizzazione dei progetti di tutela e valorizzazione degli spazi aperti - ha aggiunto Pier Mario Vello -. Regione Lombardia si è impegnata a favorire l´accesso dei progetti finanziati da Fondazione Cariplo agli strumenti finanziari già esistenti (Fondi Por, Psr, Expo), attraverso la diffusione delle informazioni relative a tali strumenti ed eventualmente organizzando sessioni di formazione dedicate". "La sottoscrizione del Protocollo - ha concluso Colucci - permetterà di condividere le finalità e gli obiettivi dei bandi ´Spazi Aperti´ indetti dalla Fondazione Cariplo e di avviare una collaborazione sinergica tra le due istituzioni con il comune obiettivo di realizzare progetti che valorizzino e si inseriscano nel più ampio progetto regionale per la Rer (Rete Ecologica Regionale) a tutela della biodiversità, dell´ambiente naturale e, in sostanza, della qualità stessa della vita dei cittadini lombardi".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI 2012-2016, NUOVE REGOLE PER VIVERE I BOSCHI. NEL 2012 INVESTITI UN MILIONE 200 MILA EURO TRA RISORSE REGIONALI ED EUROPEE PER INTERVENTI PREVENTIVI E DI MANUTENZIONE  
 

Bologna, 12 luglio 2012 - Una nuova carta del rischio, nuove modalità di intervento per le attività di contrasto agli incendi, ma anche nuove regole per vivere i boschi e le aree naturali protette in piena sicurezza. Sono alcune delle novità del Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi valido per il periodo 2012-2016. Per agricoltori e operatori forestali, ma anche per turisti ed escursionisti, sarà più semplice svolgere le proprie attività anche nei periodi di elevato rischio di incendio, adottando le opportune precauzioni. Il Piano, approvato dalla Giunta regionale, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dall´assessore regionale all´Ambiente Sabrina Freda, alla presenza del Comandante regionale della Forestale Giuseppe Giove e del responsabile del Servizio Pianificazione e gestione delle emergenze della Protezione civile regionale Maurizio Mainetti. Il Piano chiarisce la normativa che regolamenta le attività potenzialmente a rischio di incendio, distinguendo fra azioni effettivamente pericolose, e perciò soggette a limitazioni e sanzioni ai sensi della legge 353 del 2000, e altre attività che, se svolte con gli opportuni accorgimenti, non costituiscono una minaccia per l’innesco e la propagazione degli incendi boschivi. "La nostra volontà è incrementare la fruizione dei boschi, ma in sicurezza - ha spiegato l´assessore regionale all´Ambiente Sabrina Freda - Abbiamo deciso di aggiornare il Piano per ridurre ulteriormente i rischi di incendio e per migliorare la prevenzione, in questo ci aiutano la Forestale, i Vigili del Fuoco, i volontari e tutti i presidi territoriali, che sono un elemento fondamentale per garantire il controllo continuo. Siamo convinti che la tutela del nostro patrimonio forestale debba coniugarsi anche con la possibilità di fruizione, per promuovere nelle persone un maggiore senso di appartenza alle aree boschive". "In questi anni sono diminuiti gli episodi di incendio - ha detto Maurizio Mainetti - e il calo è dovuto al lavoro interforze tra Forestale, Vigili del Fuoco e Protezione civile, che avviene in modo coordinato e con le rispettive attrezzature e personale altamente specializzato, mentre i volontari sono a supporto degli specialisti. In questi anni la Regione ha contribuito al sostegno anche dei corpi dello Stato. Dal 21 luglio al 6 settembre, il periodo di maggiore criticità, viene rafforzata la presenza tecnica, anche attraverso una sala operativa che coordina tutte le forze in campo". "Condividiamo l´impianto di questo Piano - ha aggiunto il comandante Giuseppe Giove - perchè affronta in modo completo tutte le problematiche legate al tema degli incendi boschivi. In Emilia-romagna è preponderante l´incendio colposo, possiamo affermarlo perchè abbiamo sviluppato un sistema di indagine che ci consente di scoprire dove è partito l´innesco e quindi spesso di individuare i colpevoli. Per questo crediamo sia importante svolgere azioni di divulgazione e di educazione, più che di repressione, per fare conoscere i comportamenti a rischio". Di particolare rilevanza è la definizione di specifiche modalità operative e di idonee strutture per regolamentare le attività di fruizione del bosco, anche nel periodo estivo, quando le condizioni meteo determinano un aumento del rischio di incendio. Attività regolamentate attraverso il Piano sono ad esempio la realizzazione di aree di sosta in prossimità delle aree forestali, per le quali vengono individuate caratteristiche minime di sicurezza e un soggetto responsabile della gestione. Viene prevista la formazione per i responsabili delle organizzazioni che svolgono attività nei boschi, come ad esempio gli scout, e ancora viene migliorata l’efficienza delle segnalazioni per le attività di bruciamento controllato dei residui di vegetazione, tramite mail o comunicazione su segreteria telefonica alla Forestale. Per gli interventi preventivi e di manutenzione della viabilità forestale sono a disposizione risorse in parte di provenienza regionale e in parte dell’Unione Europea. Per il periodo 2007-2013 si sono stanziati 5 milioni e 500 mila euro di risorse europee del Programma di Sviluppo Rurale, circa 800 mila euro all’anno assegnati agli enti delegati (Province, Comunità montane e Unioni di Comuni) per gli interventi di manutenzione dei boschi, della viabilità di accesso e dei punti di approvvigionamento idrico. La Regione inoltre destina circa 400 mila euro all’anno per gli interventi di prevenzione nei territori del Patrimonio forestale regionale, che si estendono per oltre 35 mila ettari. Una convenzione inoltre con il Corpo Forestale dello Stato prevede, fra l’altro, attività di sorveglianza, controllo del territorio e lotta attiva agli incendi boschivi. Il provvedimento, sollecitato da amministratori locali, operatori economici, agricoltori e associazioni, tiene conto delle dinamiche degli incendi boschivi attraverso i dati statistici sulla frequenza, sulla localizzazione e sulla consistenza degli eventi. Si è inoltre preso atto dei progressi compiuti in questi anni dalle strutture impegnate nella lotta attiva agli incendi boschivi, corpi statali e strutture di volontariato specializzato. Tali valutazioni tengono conto della necessità, da un lato di rendere più rigorose ed efficaci le misure di repressione dei comportamenti pericolosi di origine colposa e dolosa, e dall’altro delle specificità delle situazioni, della professionalità degli operatori che svolgono attività nelle aree boschive e dell’oggettivo potenziamento delle forze operative avvenuto negli ultimi anni, e anche della sensibilità sviluppata di recente dai cittadini rispetto al tema incendi. Elementi di innovazione introdotti dal nuovo Piano 2012-2016 - - vengono razionalizzati e definiti i comportamenti che possono determinare l’innesco di incendi boschivi. - si introduce una metodologia per la predisposizione di una carta del rischio di incendio di interfaccia, finalizzata alla tutela delle infrastrutture poste in continuità con le aree boscate ad elevato rischio di incendio (borghi ed edifici isolati all’interno di aree forestali, campeggi, parchi periurbani, altri edifici sensibili). La metodologia è conforme a quanto previsto dalla Protezione civile nazionale. Il Piano delinea i criteri per la realizzazione della carta della pericolosità per gli incendi di interfaccia, con l’individuazione dei nuclei urbani e delle strutture ricettive e ricreative interconnesse con gli elementi forestali. - si stabiliscono nuove modalità per segnalare gli eventi di bruciamento controllato - si prevede che le aree di sosta attrezzate dovranno essere realizzate in base a criteri di sicurezza predefiniti e che dovrà essere individuato un soggetto responsabile della gestione. Il Piano contiene inoltre - - l’analisi territoriale dell’uso del suolo per le superfici potenzialmente interessata dal fenomeno incendi, che corrisponde ad oltre la metà del territorio regionale, e la carta del rischio di incendio boschivo per Comuni, determinato partendo da parametri di tipo forestale, meteoclimatici e statistici; - l’elenco delle strutture disponibili per la prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi (Protezione Civile, Corpo forestale, Vigili del fuoco) e il modello d´intervento per la lotta attiva agli incendi, con i ruoli e le modalità operative dei soggetti preposti all’attività antincendio, che recepisce e integra l’Accordo quadro del 2008 sottoscritto dal Ministro dell’Interno per il Dipartimento dei Vigili del fuoco e dal Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali per il Corpo forestale dello Stato; - l’aggiornamento dei moduli per la formazione del personale volontario e le relative dotazioni ed equipaggiamenti; - i divieti e le sanzioni, che recepiscono le richieste e sollecitazioni pervenute da diversi enti ed associazioni, per definire nel dettaglio le modalità dei lavori nel bosco e le attività connesse alla fruizione turistico ricreativa nelle aree forestali La normativa - La legge 21 novembre 2000, n. 353 "Legge-quadro in materia di incendi boschivi", prevede che le Regioni approvino il Piano regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. Anche l’Unione Europea subordina la concessione di incentivi e contributi per le aree protette (Programma di Sviluppo Rurale e Life) proprio alla presenza di un Piano specifico per la tutela dei boschi. I contenuti del Piano sono stabiliti all’art. 13 della legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell’Agenzia regionale di protezione civile”. La Regione Emilia Romagna si è dotata fin dal 1999 di un Piano regionale di protezione delle foreste contro gli incendi. Dal 2000, in fase di prima attuazione della Legge-quadro, ha predisposto un Piano stralcio. Nel 2007 è stato approvato un nuovo Piano valido per il periodo 2007-2011, aggiornato nel 2010. Il nuovo Piano, valido fino al 2016, riprende la struttura del precedente aggiornandone ulteriormente i contenuti e introducendo nuove tematiche. Tabella 2.3 Numero di incendi e superfici percorse dal fuoco.

Anno

incendi

superficie

Superficie boscata

Superficie non boscata

superficie media incendi

N

ha

ha

ha

ha/incendio

Periodo 1994/2004

totale periodo

1.691

5.675

2.454

2.243

media annua

169

568

245

224

3,5

Periodo 2005/2010

totale periodo

522

1.668

744

924

media annua

52

167

74

92

1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tabella mostra la forte contrazione del fenomeno incendi boschivi negli ultimi anni in Emilia-romagna. Confrontando i valori dal 2005 al 2010 con gli stessi del decennio precedente si nota che: il numero di incendi annui passa da 169 a 52; la superficie percorsa dal fuoco passa da 568 a 167 ettari; la superficie media di ciascun incendio passa da 3,5 a 1 ettaro. Bella 2.1 Sintesi del territorio vulnerabile agli incendi boschivi (valori espressi in ettari)

Territorio Vulnerabile Al Fenomeno Incendi Forestali

boschi

cedui 85%

querceti misti

248.000

querceti xerofili

75.000

ripariali, robinieti, castagneti

56.000

fustaie 15%

Faggeti

106.000

Conifere

39.000

altre aree a vegetazione legnosa

pioppeti, impianti arborei

20.000

Arbusteti e praterie arbustate

103.000

altre aree a vegetazione erbacea

praterie, pascoli, incolti, margini, calanchi e formazioni rocciose, coltivi frammentati a bosco

478.000

Totale

1.125.000

 
   
   
RAPPORTO ECOMAFIA. VENETO: NESSUNA PROPENSIONE VENETA PER I REATI ECOLOGICI MA FITTA RETE DI CONTROLLI IN ATTO  
 
Venezia, 12 luglio 2012 - Complessivamente i sopralluoghi ambientali effettuati nell’anno 2011 nel Veneto sono stati 4.098. Lo ricorda l’assessore regionale alle politiche per l’ambiente Maurizio Conte a commento del recente rapporto sull’ecomafia, in cui risulta, tra l’altro, che il Veneto è all’11.Mo posto e, tra le città, Venezia addirittura al 7.Mo: “In buona sostanza – sottolinea Conte - questo rapporto “Ecomafia” si riferisce a diversi reati ecologici accertati e questo significa anche che il Veneto dimostra una maggiore capacità di far emergere i reati ambientali grazie al lavoro delle forze dell’ordine e dell’Arpav”. “Qui da noi – aggiunge Conte - l’attività di prevenzione e controllo ambientale è in capo all’Agenzia Regionale che, oltre alle altre numerose attività e compiti istituzionali, ogni anno stabilisce un calendario gerarchizzato di controllo preventivo sulle fonti di pressione diffuse sul territorio, con sopralluoghi, verifiche, analisi, sorveglianze e valutazioni. Questo rapporto rileva che per il controllo ambientale, sono state complessivamente esaminate 1.463 aziende, con ispezioni che hanno riguardato tutti gli ambiti delle rispettive attività e pertanto tutte le matrici ambientali coinvolte (compresa la produzione di rifiuti). Di queste, 221 aziende (il 15% circa) sono impianti di gestione rifiuti: 83 discariche, 13 impianti di compostaggio, 3 inceneritori e 122 altri impianti dedicati al recupero e allo smaltimento di rifiuti”. “Per la gestione dei rifiuti – conclude l’assessore - la Regione del Veneto si riconferma leader nazionale nel raggiungimento degli obiettivi posti dalle normative europee e nazionali in tema di raccolta differenziata, riutilizzo e riciclaggio, recupero di materia e particolare tutela ambientale nelle operazioni di smaltimento. Per i rifiuti urbani, già dal 2010 era stato superato il 58% di raccolta differenziata, con una produzione di rifiuti totali e di residuo non differenziato tra i più bassi del nord Italia. Nel settore dei rifiuti speciali, il ricchissimo tessuto produttivo veneto produce una quantità di rifiuti gestibile sul nostro territorio che consente un recupero del 64% di quelli non pericolosi e del 21% di quelli pericolosi, grazie a un’idonea dotazione impiantistica”.