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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 28 Settembre 2012
VILLAFRANCA (MUSEO NICOLIS): 7 COLLEZIONI DA NON PERDERE, VISITE GUIDATE E INGRESSO GRATUITO FINO A 18 ANNI AUTO D’EPOCA, MOTO E BICICLETTE DEI CAMPIONI, STRUMENTI MUSICALI, MACCHINE FOTOGRAFICHE E PER SCRIVERE… E MOLTO, MOLTO DI PIÙ  
 
Belle notizie per chi vuole conoscere il patrimonio culturale del nostro Paese. Le Giornate Europee del Patrimonio, iniziativa promossa dal Ministero per i Beni e le attività Culturali rappresentano una occasione da non perdere per andare alla scoperta dei tesori italiani. Musei, monumenti, aree archeologiche, archivi, biblioteche aprono i loro “forzieri” artistici e culturali.Come il Museo Nicolis di Villafranca, alle porte di Verona, oggi uno dei più prestigiosi musei privati italiani che in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio propone a visitatori di tutte le età le sue collezioni esclusive a tariffe agevolate. Il 29 e 30 settembre l’ingresso al Museo sarà gratuito per tutti i visitatori fino a 18 anni; nella giornata del 29 è prevista anche una visita guidata gratuita (su prenotazione) Una opportunità unica per ammirare ben sette collezioni con centinaia di auto d’epoca, moto e biciclette dei grandi campioni, strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere, piccoli velivoli, oggetti inediti dell’ingegno umano. Creato nel 2000 dall’imprenditore veronese Luciano Nicolis, appassionato di meccanica e grande collezionista, il Nicolis è un museo spettacolare e non convenzionale che racconta, attraverso percorsi espositivi storici e cronologici, la storia dei mezzi di trasporto e l’evoluzione della società e dell’uomo contemporaneo. L’automobile è la indiscussa protagonista del Museo perché la passione per il recupero e il restauro sono stati - e sono tuttora - il “motore propulsivo” di questo Museo e hanno consentito di ritrovare in tutto il mondo vetture spesso ridotte a rottami, di recuperarle e restaurarle, restituendo alla storia dell’automobile e al nostro Paese un patrimonio altrimenti irrimediabilmente perduto. Fra i tesori che si potranno ammirare basti ricordare, per citare solo alcuni esempi, la Motrice Pia, il primo motore a benzina brevettato dal veronese Enrico Bernardi nel 1882, le mitiche Bugatti e Isotta Fraschini, la Lancia Astura Mille Miglia di Gigi Villoresi oppure, per gli amanti delle due ruote, la Draisina del 1816, vera antesignana della moderna bicicletta oppure, ancora, innumerevoli due ruote a motore “di culto” come la Bianchi Tonale 175 cc.Completano la visita al Museo Nicolis il ricchissimo archivio storico e la biblioteca, una libreria fra le più fornite del Nord Italia sulla storia dell’automobile e un modernissimo Centro Congressi. La struttura, modernissima e realizzata con criteri ergonomici, è accessibile e interamente fruibile anche dai portatori di handicap. Nelle Giornate europee del Patrimonio (29 e 30 settembre) l’ingresso al Museo sarà gratuito per i ragazzi fino a 18 anni; il 29 settembre inoltre, alle 15:30 è prevista una visita guidata gratuita con ingresso omaggio. Il tour, in compagnia di esperti del Museo, prevede la prenotazione per un minimo di 20 persone. Http://www.beniculturali.it/mibac/export/mibac/sito-mibac/contenuti/mibacunif/eventi/visualizza_asset.html_903794572.html iNfo: Museo Nicolis- Via Postumia, 37069, Villafranca di Verona - tel. +39 045 630 32 89 - 630 49 59 - fax +39 045 79 79 493 - www.Museonicolis.commuseonicolis@museonicolis.Com    
   
   
(SOTHEBY’S, PALAZZO BROGGI, VIA BROGGI 19): ASTA DI OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA PER IL TERREMOTO DELL´EMILIA - L´INTERO RICAVATO SARÀ DEVOLUTO PER IL RESTAURO DEL CASTELLO DEI PICO DELLA MIRANDOLA  
 
Il castello situato nel centro storico di Mirandola risale al Xiii secolo. A partire dal nucleo originario ebbe modo di divenire nel corso dei secoli una splendida reggia con diversi spazi di elevato pregio artistico. Simbolo del potere militare della famiglia Pico, a partire dal Xvi sec. Rivestì un ruolo cruciale nelle vicende politiche italiane ed europee, trovandosi in un punto di passaggio obbligato tra le grandi Signorie, lo Stato Pontificio e la Chiesa. Esposizione aperta al pubblico: Martedì 2 ottobre ore 10 - 13; 14 - 18. I drammatici eventi che hanno colpito alcune aree dell’Emilia Romagna hanno causato ingenti danni al territorio e a tutti coloro che lo abitano. Un terremoto che continua a farsi sentire e che, oltre alle perdite umane, ha costretto migliaia di persone ad abbandonare la propria casa, il proprio lavoro, la propria quotidianità, compromettendo la serenità di un luogo e di una collettività fortemente scossa da quanto sta accadendo. Il mondo dell’arte, sensibile a questa circostanza, si mobilita a favore di un’iniziativa solidale promuovendo un’asta benefica di opere d’arte che si svolgerà martedì 2 ottobre 2012 presso Sotheby’s Milano alle ore 18.00 Saranno posti all’incanto circa 30 lotti che importanti artisti contemporanei, italiani e stranieri, doneranno a sostegno di questa causa. Tra i nomi presenti: Getulio Alviani, Miquel Barceló, Huma Bhabha, Remo Bianco, Domenico Bianchi, Alberto Biasi, Greg Bogin, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Sheba Chhachhi, Billy Childish, Francesco Clemente, Pietro Consagra, Bart Domburg, Flavio Favelli, Hans-peter Feldmann, Timothy Greenfield Sanders, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Conrad Marca-relli, Elio Marchegiani, Jonathan Meese, Fausto Melotti, Alessandro Mendini, Mimmo Paladino, Claudio Parmiggiani, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Salvo, Paolo Scheggi, Ettore Sottsass, Mauro Staccioli. Fiduciosi di ricevere l’appoggio e la partecipazione degli appassionati ed estimatori d’arte, l’intero ricavato verrà devoluto per la ricostruzione del territorio e in particolare per il restauro del Castello dei Pico della Mirandola, uno tra i paesi più colpiti dal sisma. Il castello di Mirandola costituisce un complesso imponente, composto da vari edifici costruiti in epoche diverse. Simbolo della città, ha ospitato grandi dinastie del passato come quella dei Pico, che nel 1463 vede la nascita del filosofo umanista Giovanni Pico della Mirandola. Ancora oggi il Castello è il punto di riferimento della vita culturale di Mirandola: qui hanno sede il Museo Civico, sale espositive per mostre temporanee, spazi per conferenze e una mostra permanente del biomedicale, settore trainante dell’economia locale. A seguito dell’evento sismico che ha colpito quest’area, la struttura portante del castello risulta pesantemente compromessa, la loggia dei Carabini pericolante e crolli su parte della copertura. Il Comune di Mirandola è lieto di accogliere questa iniziativa solidale, un segno di partecipazione e di collaborazione del mondo dell’arte a sostegno dei cittadini mirandolesi, un contributo affinché il prima possibile ci sia per tutti loro un ritorno alla tranquillità e alla sicurezza nelle proprie case e nella propria città. Il Sindaco di Mirandola Maino Benatti, è sicuro che: “…così come il nostro illustre concittadino Giovanni Pico della Mirandola, da sempre associato alla mitologica fenice, la Mirandola del 2012 saprà rinascere dalle proprie macerie ed andare verso il futuro.” Questa iniziativa si svolge con il patrocinio del Comune di Milano, del Comune di Mirandola, del Corriere della Sera, con il prezioso contributo dell’Associazione Croce Rosa Celeste e con il supporto dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea (A.n.g.a.m.c.).  
   
   
MILANO (HANGARBICOCCA): TOMáS SARACENO - DAL 25 OTTOBRE 2012 AL 3 FEBBRAIO 2012  
 
Dal 25 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013 Hangarbicocca presenta On Space Time Foam, un grande progetto espositivo di Tomás Saraceno, artista visionario conosciuto per le sue sorprendenti strutture che coinvolgono il pubblico in esperienze spaziali ed emozionali straordinarie. E’ il primo artista ad essere stato invitato a Boston per il nuovo progetto di residenza del Center for Art, Science & Technology (Cast) del prestigioso Mit (Massachussets Institute of Technology). L’intervento monumentale è costituito da una superficie trasparente sospesa a 24 metri di altezza, dell’ampiezza di 400 metri quadrati. Un lavoro di creatività e ricerca scientifica reso possibile, con il sostegno di Pirelli, dall’interazione di competenze e esperienze nei campi più diversi del sapere. E inoltre Hangarbicocca continua anche per la stagione invernale l’intenso programma di iniziative gratuite per diversi tipi di pubblici: visite guidate, rassegne cinematografiche e attività per i bambini. Vive e lavora “sul pianeta terra e oltre” si legge nella biografia ufficiale di Tomás Saraceno, nato in Argentina, a San Miguel de Tucumán, trentanove anni fa. Artista, architetto e cittadino del mondo che da sempre studia universi alternativi, Tomás Saraceno porta a Milano un’installazione site-specific inedita, capace di coniugare scienza e arte. A cura di Andrea Lissoni, il progetto di Saraceno si affiancherà all’installazione audiovisiva di Carsten Nicolai unidisplay (fino al 2 dicembre). On Space Time Foam è una struttura formata da tre livelli di membrana spessa e trasparente innalzata e incastonata sulle pareti del “Cubo” di Hangarbicocca per un’estensione di 400 metri quadrati. L’ampia pellicola morbida e fluttuante accoglie i visitatori che si trovano a muoversi a mezz’aria, librandosi tra il pavimento e il soffitto, tra la terra e il cielo: portando chi la fruisce alla perdita delle coordinate spaziali.L’artista si misura con il concetto di limite sfidandolo e arrivando a concepire un dispositivo mai realizzato prima, che viene attivato dalla partecipazione del pubblico. On Space Time Foam trasforma l’architettura in un organismo vivente, che respira grazie ai movimenti di chi la attraversa, rendendo visibili le infinite relazioni che ci legano allo spazio. Come spiega l’artista, “le membrane che costituiscono il nucleo abitativo di Hangarbicocca sono costantemente modificate dal clima e più semplicemente dai movimenti delle persone. Ogni passo, ogni respiro modifica l’intero spazio: una metafora di come le nostre interrelazioni condizionano la terra”. L’opera, che ha richiesto mesi di progettazione ingegneristica e test statici, rappresenta un importante momento nel processo di studio e sperimentazione dell’opera di Tomás Saraceno, sempre in bilico tra ricerca dell’impossibile e rigore scientifico. On Space Time Foam è infatti realizzata grazie alla collaborazione tra un team di ingegneri e Lindsrand Technologies, azienda leader nella ricerca e nella produzione di prodotti e materiali aerostatici, di mongolfiere e di veicoli spaziali creati anche per l’Esa (European Space Agency). L’opera per Hangarbicocca è la concretizzazione di un sogno utopico, quello del volo e della leggerezza al di là dei vincoli della fisica attraverso una sperimentazione di materiali e tecniche mai utilizzati in precedenza. Frutto della visionarietà dell’artista-architetto, di elaborati studi scientifici e di sinergie tra competenze e esperienze differenti, il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di Pirelli, che sulla costante dialettica tra rigore della ricerca tecnologica e capacità di guardare agli scenari del futuro, ha costruito la sua storia d’impresa sempre aperta al nuovo. On Space Time Foam si pone come un lavoro centrale nel percorso di sperimentazione di Saraceno, primo artista ad essere invitato al nuovo progetto di residenza del Center for Art, Science & Technology (Cast), del prestigioso Mit (Massachussets Institute of Technology) di Boston. Partendo dal progetto creato per Hangarbicocca, l’artista coinvolgerà studiosi, scienziati e Premi Nobel per analizzare la fattibilità di un vero e proprio modello abitativo, dando vita a una biosfera fluttuante da posizionare tra le isole Maldive, con pannelli solari e un sistema per desalinizzare l’acqua marina. On Space Time Foam rientra nella ricerca che da anni l’artista porta avanti sulla creazione di sistemi volanti, come ad esempio piattaforme capaci di cambiare forma e di mutare grazie all’interazione del pubblico. Nei suoi lavori il contesto strutturale, le forme ambientali e i materiali innovativi si fondono per dare vita a progetti dalla forte carica ideale che abbattono qualsiasi barriera disciplinare, e che focalizzano l’attenzione sulla poetica dello spazio e sulle dinamiche sociali Cloudy City e Airport City sono progetti in progress, sistemi di opere che nel loro insieme costituiscono una riflessione articolata su grandi temi del presente come la necessità di concepire nuovi stili di vita, nuove modalità di viaggiare e di comunicare, soluzioni ecosostenibili per la creazione di architetture non omologate, nuove relazioni interpersonali e, in ultima istanza, nuove forme di libertà. Hb Public: un fitto programma di eventi e attività per il pubblico Anche per la mostra On Time Space Foam Hangarbicocca mette a punto il programma Hb Public, un calendario di appuntamenti e momenti d’approfondimento, proiezioni cinematografiche, visite guidate, incontri ed eventi rivolto a tutti, ad ingresso gratuito. Il giovedì sera è dedicato al cinema con Rassegna d’autore – I film scelti da Tomás Saraceno: una selezione di opere cinematografiche scelte per far avvicinare il pubblico ai mondi di riferimento dell’artista, un appuntamento ormai consolidato che arricchisce di significati l’opera degli artisti esposti in Hangarbicocca. Hangarbicocca organizza anche visite guidate ogni domenica, alle ore 17.00, con esperti e storici dell’arte alla scoperta delle installazioni permanenti e delle mostre in corso, e due appuntamenti speciali, l’8 e il 22 novembre alle ore 19.00, con Andrea Lissoni – per il ciclo di incontri Aperitivo col curatore – momenti informali per approfondire tematiche e contenuti con chi ha pensato e realizzato le mostre in corso, per confrontarsi con professionisti del settore, per incontrarsi e discutere attorno all’arte contemporanea. Hb Kids: percorsi creativi e rassegne cinematografiche per i più piccoliProsegue il programma di attività proposto da Hangarbicocca per avvicinare i bambini e i ragazzi all’arte contemporanea e ai suoi linguaggi. Gli Arts Tutor, personale qualificato nella didattica culturale, accompagneranno i giovani visitatori alla scoperta del progetto espositivo, stimolando la loro curiosità attraverso il dialogo e l’analisi di forme e contenuti. Le attività sono proposte durante il weekend per le famiglie e durante la settimana per le scuole con Hb School, il nuovo programma di Hangarbicocca appositamente concepito per gli istituti scolastici di ogni ordine e grado. Sono previste inoltre rassegne cinematografiche realizzate in collaborazione con il Mic – Museo Interattivo di Cinema per avvicinare il pubblico più giovane ai linguaggi dell’arte utilizzando la forza comunicativa del cinema. La Fondazione Hangarbicoccahangarbicocca è una Fondazione presieduta da Marco Tronchetti Provera. Pirelli è Socio Fondatore Promotore della Fondazione ed è affiancata dai Soci Fondatori Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano: i tre partner condividono la visione della cultura e dell’arte contemporanea come uno dei principali motori dello sviluppo. Per Pirelli, in particolare, Hangarbicocca è il naturale proseguimento di una cultura d´impresa che da sempre pone al centro la ricerca e l’innovazione. Attraverso la sponsorizzazione delle mostre Pirelli garantisce la qualità internazionale della programmazione di Hangarbicocca e la possibilità di produrre installazioni site-specific progettate e realizzate internamente: un contributo che fa di questo centro per l´arte una vera e propria officina progettuale i cui processi di ricerca e di innovazione ben riflettono i valori dell’impresa. Info: Tomás Saraceno, On Space Time Foam - Hangarbicocca, Via Chiese 2, Milano - www.Hangarbicocca.org  - info@hangarbicocca.Org  - tel. 02.6611.1573 - Opening 25 ottobre, ore 19.00 - Dal 26 ottobre al 3 febbraio 2013  
   
   
MILANO (GALLERIA D´ARTE MODERNA): VOGLIO ARIA DI CIELO! - MOSTRA DI VINCENZO GEMITO -  
 
Aperta al pubblico nella Sala del Parnaso, presso la Gam |Galleria d’Arte Modena di via Palestro, la mostra dello scultore napoletano Vincenzo Gemito, dal titolo “Voglio aria di cielo!”, in programma con ingresso libero fino al 3 ottobre 2012. In questi giorni è possibile scoprire dieci sculture di diverso formato e materiali diversi – cera, terracotta, bronzo – che sono state conservate finora nei depositi della Gam e che, recentemente restaurate, vengono esposte per la prima volta nelle sale del museo. “Voglio aria di cielo!”, esclamava Gemito durante gli ultimi giorni di vita: e allo stesso modo la Gam sceglie di dare nuovo respiro anche a un nucleo singolare di opere che anch’esse “vedono il cielo” dopo essere state custodite nei depositi per oltre settant’anni, provenienti da una donazione della figlia Giuseppina; opere che consentono di comprendere alcuni aspetti della produzione scultorea di una delle personalità più eccentriche dell’Ottocento italiano. “Una mostra piccola e preziosa – ha dichiarato l’assessore a Cultura, Moda, Design Stefano Boeri – non solo per l’accurato lavoro di restauro delle opere, ma anche perchè valorizza un patrimonio artistico straordinario, che è accessibile gratuitamente e che costituisce il nucleo identitario della Galleria d’Arte Moderna di Milano”. Vincenzo Gemito (Napoli 1852 – 1929) fu infatti sempre, a suo modo, un innovatore. Sempre attratto dalle personalità più autonome e anticonformiste, oltre che dagli effervescenti ambienti parigini, fu instancabile modellatore nella piccola fonderia che il suo protettore barone Oscar Du Mesnil gli allestì a Mergellina (Napoli). Lì Gemito lavorò instancabilmente con l’aiuto di pochissimi collaboratori fino al 1886, anno del ricovero in casa di cura a causa una crisi depressiva, che sfociò in una forma di follia durata quasi un ventennio. Solo nel 1909-1910 ritornò ad un’attività frenetica ed esasperata che esaurì le ultime energie nel 1929, anno della morte. Le dieci opere esposte sono state scelte tra le numerose custodite nei depositi della Galleria, privilegiando i materiali più amati dall’artista quali la cera e la terracotta. La Cantatrice fu realizzata a Parigi, dove lo scultore entra in contatto con il giapponismo, filtrato dalle esperienze di Meissonier, a cui fu legato da intensa amicizia, e Mariano Fortuny. Di Fortuny verrà esposto un magistrale ritratto, realizzato da Gemito in altre numerose repliche, a mezzo busto in cera. Tre testine e un Pescatorello in cera testimoniano, invece, l’interesse per il mondo popolare delle sue origini e i soggetti della realtà quotidiana. Del Pescatorello è esposta anche una versione in bronzo che rivela una maggiore ricerca materica e l’influenza classicista. Un tributo all’antico sono le ultime tre opere in mostra: Testa di Medusa, Giovinezza di Nettuno e Maschera di Alessandro. Esposto in mostra anche il diario di Vincenzo Gemito, che fa parte del patromonio della Gam dal 1956, anno in cui la collezione Grassi venne donata al Comune di Milano. Il manoscritto riveste particolare importanza per la conoscenza della personalità dell’artista dal momento che mette in luce aspetti della sua psicologia altrimenti insondabili. Gemito infatti scrive il diario durante il periodo più buio della sua follia, quando in rari momenti di lucidità decide di fermare su carta ciò che la sua “memoria non ritiene”. Per approfondire alcuni aspetti della vita e della produzione artistica di Vincenzo Gemito, la sua originalità tecnica, la carica vitale, i rapporti internazionali, la Gam propone una serie di visite guidate precedute da brevi approfondimenti che avranno luogo in Sala da Ballo nelle seguenti date: 29 settembre “ Mi segno queste memorie perché la mia non ritiene nulla”. Sfogliando il Diario di Vincenzo Gemito - ore 17.30 “La cognizione del passato per creare un capolavoro”. Gemito e l’Antico - ore 18.00 30 settembre Gemito e le tecniche della scultura - ore 17.30 Gemito e Cellini. Note intorno a un dialogo ideale - ore 18.00 2 ottobre Appunti su Vincenzo Gemito: tra biografia, mito e letteratura - ore 17.30 Il soggiorno di Gemito a Parigi: ricordi classici e nuove conoscenze - ore 18.00 3 ottobre Vincenzo Gemito e Antonio Mancini. Storia di una amicizia - ore 17.30 Il fascino degli scugnizzi mediterranei - ore 18.00 “Voglio Aria Di Cielo”, Vincenzo Gemito Dal 25 settembre al 3 ottobre Ingresso libero Orario dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30 (chiuso il lunedì) Per le letture e le visite guidate la prenotazione è obbligatoria Info e prenotazioni Tel. 02.884.45947 -  c.Galleriadartemoderna@comune.milano.it -  www.Gam-milano.com  
   
   
MILANO (MUSEO DIOCESANO): LA PERSONALE DI ALBERTO DE BRAUD - FINE DEL GIOCO - INAUGURAZIONE, MARTEDÌ 2 OTTOBRE 2012, ORE 18.30 - DAL 3 OTTOBRE ALL’11 NOVEMBRE 2012  
 

Dopo avere accolto nel 2008 la grande installazione Unexpected di Alberto de Braud - due gigantesche mele che volteggiavano nel cielo di Milano - il Museo Diocesano si appresta a ospitare, dal 3 ottobre all’11 novembre 2012 , la sua personale dal titolo Fine del gioco.

 

 

Curata dal direttore del Museo, Paolo Biscottini, realizzata grazie a Banca Generali, la mostra raccoglie quaranta opere dell’artista milanese che, attraverso lavori basati sulla figura stilizzata dell’uomo, indagano temi come la fragilità dell’essere umano, l’equilibrio precario del rapporto tra società e individuo e il continuo sforzo che quest’ultimo affronta nel cercare mete e obbiettivi sempre più audaci.

 

Il percorso espositivo presenta sculture e installazioni che documentano una ricerca artistica che dura da più di 30 anni, in cui la ripetizione è vissuta come rappresentazione del significato o del simbolo nascosto delle cose attraverso forme allegoriche che cercano nella leggerezza e nell’equilibrio il loro stato d’essere.

 

Come sottolinea Alberto de Braud: “Personalmente, la figura umana è stato uno dei temi che ho esplorato più spesso perché è un tema inesauribile, ancora pieno di  possibilità e carico di significati e simbolismi, ma non è il solo. Ho lavorato e lavoro ancora in altre direzioni e per questa ragione ho voluto fortemente in questa mostra  offrire al pubblico una visione completa di questo soggetto a me caro e liberarmene per affrontare nuove avventure.”

 

Filo conduttore delle opere di Alberto de Braud rimane il concetto di idea metaforica che lega la sua ricerca di artista all’accumulazione, alla sequenza, alla moltiplicazione. In mostra, le opere decontestualizzate si rincorrono tra la dimensione del gioco e una realtà in bilico, ironica e bizzarra. Tale processo fornisce allo spettatore solo frammenti della realtà, segni vuoti senza senso, che montati insieme assumono un significato nuovo, arbitrario e imposto dall’artista.

 

“Banca Generali da anni coniuga la propria professionalità in campo finanziario all’impegno per la collettività in ambito sia sociale sia culturale” - dichiara l’Amministratore delegato di Banca Generali, Piermario Motta - “Siamo felici di accompagnare la mostra di un artista così attento e sensibile alle dinamiche attuali. La centralità dell’uomo nelle opere di de Braud risulta infatti quanto mai contemporanea con una tensione emotiva mutevole tra paradigmi surreali ed esistenziali”.

 

La mostra sarà accompagnata da un catalogo con testi di Paolo Biscottini e Valerio Dehò.

 

 

Alberto de Braud. Note biografiche

Alberto de Braud nasce a Milano nel 1959 e consegue il Bachelor of Fine Arts presso la Rhode Island School of Design, a Providence, nel 1983. A New York espone alla Galleria Mokotoff, New Gallery, ABC No Rio Gallery, Art in General, e partecipa alla mostra “Artist in the Market place” (Bronx Museum, 1986). Nel 1991 lavora ed insegna alla Bemis Foundation, Nebraska, e crea una fontana in bronzo per un parco vicino Boston. Nel 1992 partecipa alla Biennale di Scultura di Gubbio. Si trasferisce a Parigi nel 1994, presso la Fondazione Citè International des Arts, ed espone alle gallerie Pascal Lansberg e Sous-sol.

A Milano dal 1998, i suoi lavori sono in mostra presso la galleria Bruna Soletti, E-studio, Galleria Blu. Nel 2004 presenta una personale al Parlamento Europeo a Strasburgo. Nel 2007 gli viene commissionata una scultura monumentale di 20 mt per il Maciachini Center di Milano.

Attualmente, oltre a mostre in gallerie private, si dedica alla scultura monumentale, pubblica e privata in Italia, Spagna, Svizzera e Francia: ricordiamo le installazioni allo Chalet Mollino di Salice d’Ulzo ed a Palazzo Europa a Padova e la personale alla Galleria Quintocortile di Milano, nel 2011.

 

Info: ALBERTO DE BRAUD. Fine del gioco - Museo Diocesano -  Corso di Porta Ticinese 95, Milano - 3 ottobre/11 novembre 2012

 tel. 02.89420019; info.biglietteria@museodiocesano.it

www.museodiocesano.it

 

 

 
   
   
MILANO (PALAZZO PIRELLI): LE IDENTITA´ DI SALVATORE FIUME - 24 OTTOBRE/23 DICEMBRE 2012  
 
. Dal 24 ottobre al 23 dicembre 2012, Palazzo Pirelli di Milano ospita un’importante personale che celebra la figura di Salvatore Fiume (1915-1997), a quindici anni dalla sua scomparsa. Curata da Alan Jones, Elena Pontiggia, Laura e Luciano Fiume, promossa dalla Regione Lombardia e dalla Fondazione Salvatore Fiume, in collaborazione con Artesanterasmo, la mostra, dal titolo Le identità di Salvatore Fiume, presenterà 50 opere - 25 dipinti, 15 disegni, 5 sculture e 5 ceramiche - in grado di tracciare una sintesi della produzione artistica di Fiume nella pittura, nel disegno, nella scultura e nella ceramica tra gli anni Quaranta e gli anni Novanta del secolo scorso, dimostrando come la sua personalità, pur rimanendo intatta nel corso degli anni, si evolse costantemente, concependo nuovi temi e sperimentando nuove tecniche. Il percorso espositivo si snoda in due sezioni distinte: nella prima, s’incontreranno lavori realizzati tra gli anni ´40 e gli anni ´60, precedenti alla ‘rivoluzione’ stilistica che fece seguito al suo viaggio a Londra nella metà degli anni ´60, mentre, nella seconda, si vedranno opere eseguite nel successivo trentennio. La rassegna si apre con Cristo deriso dai soldati, un olio su masonite del 1946, firmato con lo pseudonimo di Francisco Queyo, un pittore gitano mai esistito, dietro il quale Fiume si nascose in attesa che la sua pittura di allora, ispirata al Quattrocento italiano e alla Metafisica di de Chirico e Savinio, raccogliesse i consensi che fino a quel momento non aveva ricevuto. Il successo che i dipinti firmati F. Queyo – ispirati al folklore e alla tradizione spagnola - ottennero alla mostra tenuta alla Galleria Gussoni di Milano nel 1948, fu straordinario. Tutti i quadri vennero acquistati e un autorevole critico come Leonardo Borgese scrisse che molti artisti italiani avrebbero dovuto prendere ispirazione dal maestro spagnolo. L’itinerario prosegue con 8 opere degli anni ´40 e ´50, ascrivibili al ciclo delle Città di statue, in cui è manifesta l’influenza dell’arte rinascimentale italiana, come quella delle ricerche metafisiche di de Chirico, Savinio e Carrà. Fiume propose - questa volta firmando col suo vero nome - questi lavori alla Galleria Borromini di Milano nel 1949, riuscendo a impressionare l’allora direttore del Moma di New York, Alfred Barr, che decise di acquistarne uno, da allora conservato nelle collezioni del museo americano. Le Città di statue contenevano degli elementi di novità, non solo rispetto alla pittura, ma anche rispetto a un ideale architettonico che prefigurava i futuri progetti di Fiume, costituiti da edifici geometricamente antropomorfi e zoomorfi. La partecipazione alla Biennale d’Arte di Venezia del 1950 segnò l’incontro con Gio Ponti con il quale Fiume iniziò una lunga collaborazione che lo portò a realizzare enormi dipinti per i transatlantici di cui Ponti avrebbe curato gli allestimenti. In quello per il transatlantico Andrea Doria (48 m x 3) Fiume riprodusse svariati capolavori presenti nel nostro paese allo scopo di offrire ai viaggiatori diretti in Italia un’anticipazione di ciò che avrebbero ammirato dal vivo. Fiume creò una serie di spazi (piazze, vie, loggiati) nei quali inserì riproduzioni di opere di Giorgione, Verrocchio, Donatello, Raffaello, Leonardo, Tiziano, Michelangelo e molti altri. In mostra vi sarà il bozzetto di uno dei grandi pannelli che decoravano il salone di prima classe dell’Andrea Doria, affondata nel 1956. Ponti, da grande appassionato di ceramica, e raffinato ceramista egli stesso, apprezzava molto i lavori che Fiume realizzava con questo materiale, e li inserì spesso tra i suoi arredi. A Palazzo Pirelli si troveranno due piatti e tre sculture, tutti del periodo ‘metafisico’. La prima parte dell’esposizione si chiuderà con il ciclo ispirato alla cultura Beat. Alla metà degli anni Sessanta, infatti, Fiume è a Londra, durante la straordinaria stagione della Swinging London. In quel vivace clima culturale nascono opere caratterizzate da una nuova libertà espressiva, evidente soprattutto in quelle realizzate su carta da parati o nei collage, composti da elementi estranei al linguaggio rigorosamente pittorico e che si discostano dai temi trattati da Fiume fino ad allora. Un capitolo importante della rassegna milanese sarà dedicato alla figura femminile. In particolare, i due dipinti del 1957 e 1958, ispirati al tema della Donna e toro e della Donna e gallo entrambi caratterizzati da un’inedita sensualità, introducono un nuovo passaggio nell’arte di Fiume, sul piano della trasformazione tematica e su quello evolutivo della materia pittorica che, per la prima volta, si fa più luminosa, corposa ed espressiva, grazie anche alle stratificazioni e alle trasparenze ottenute con l’uso della spatola. La mostra inoltre documenta un ulteriore approfondimento nella ricerca materica con la serie degli affreschi degli anni ´80 - concepiti fin dall’inizio in funzione dello ‘strappo’ e della successiva trasposizione su tela - ispirati ai dipinti murari di Pompei e di quelli delle tombe etrusche di Tarquinia. Nel 1989 Fiume si dedica a un ciclo di 10 Poemi giapponesi - due dei quali esposti a Palazzo Pirelli - nei quali reinterpreta i temi erotici dell’arte del Sol Levante del ‘700 e dell’800. La parte dedicata alla pittura si chiude con un grande dipinto dal ciclo delle Ipotesi, in cui Fiume fa coesistere su un’unica tela elementi peculiari della propria pittura, come le Isole di statue, con citazioni da capolavori dell’arte europea (in questo caso da Raffaello, Picasso e de Chirico), esemplificando il concetto a lui caro della contemporaneità di tutta l’arte. Il percorso si conclude idealmente con le sezioni dedicate rispettivamente al disegno e alla scultura. Nella prima, si potranno ammirare 15 lavori su carta, realizzati tra gli anni ´40 e gli anni ´80, che dimostrano come il segno di Fiume, pur evolvendo, sia rimasto inconfondibile per la sua forza espressiva. Nella seconda, opere plastiche caratterizzate dalla pluralità dei materiali utilizzati, come la ceramica, il bronzo, il legno e il poliuretano espanso. Tra queste, sono da segnalare le due sculture in legno, Mito africano del 1974, e l’Antropotauro, una figura ‘mitologica’ creata da Fiume sul modello del centauro, nella cui parte inferiore le forme del cavallo sono sostituite da quelle del toro. Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Fondazione Salvatore Fiume. Info: Le Identità Di Salvatore Fiume. 50 opere, anni ’40-‘90 - Milano, Palazzo Pirelli - Spazio Eventi 1° piano (via Fabio Filzi 22) - 24 ottobre/23 dicembre 2012  
   
   
AMENO (MUSEO TORNIELLI):UN PROGETTO DI ASILO BIANO - "NATIVITÀ E NASCITE LAICHE" A CURA DI FRANCESCA PASINI 17 NOVEMBRE / 27 GENNAIO 2013  
 

Il Museo Tornielli di Ameno (No) ospita dal 17 novembre al 27 gennaio 2013 la mostra "Natività e nascite laiche. Appunti di dialogo tra iconografia sacra e visioni contemporanee" a cura di Francesca Pasini. Come spesso accade per i progetti promossi da Asilo Bianco, la mostra offre una lettura interessante e insolita, grazie a un sottile filo rosso che cerca di ricostruire un legame tra passato e presente. Artisti contemporanei si mettono in dialogo con artisti e opere dell´iconografia sacra, attraverso un percorso dialettico nelle sale del Museo Tornielli di Ameno. Al di là dell´iconografia classica, cosa significa oggi per gli artisti "mettere al mondo"? Qual è il rapporto tra la Natività e la nascita contemporanea nella storia dell´arte? La mostra delinea un possibile percorso tra le opere di diversi artisti, invitati e scelti per i temi trattati e le modalità espressive utilizzate. In mostra opere di: Elizabeth Aro, Vanessa Beecroft, Eva Frapiccini, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Margherita Morgantin, Liliana Moro, Traslochi Emotivi Info: www.Museotornielli.it  - www.Asilobianco.it

 

 
   
   
MUSEO NICOLIS DI VILLAFRANC​A - INGRESSO GRATUITO FINO A 18 ANNI NELLE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO  
 
Il 29 e 30 settembre alla scoperta dei tesori italiani Al Museo Nicolis di Villafranca 7 collezioni da non perdere e ingresso gratuito fino a 18 anni Auto d’epoca, moto e biciclette dei campioni, strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere…….E molto, molto di più Villafranca, 26 settembre 2012 - Belle notizie per chi vuole conoscere il patrimonio culturale del nostro Paese. Le Giornate Europee del Patrimonio, iniziativa promossa dal Ministero per i Beni e le attività Culturali, rappresentano un’occasione da non perdere per andare alla scoperta dei tesori italiani. Musei, monumenti, aree archeologiche, archivi, biblioteche aprono i loro “forzieri” artistici e culturali.Come il Museo Nicolis di Villafranca, alle porte di Verona, oggi uno dei più prestigiosi musei privati italiani che in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio propone a visitatori di tutte le età le sue collezioni esclusive a tariffe agevolate. Il 29 e 30 settembre l’ingresso al Museo sarà gratuito per tutti i visitatori fino a 18 anni; nella giornata del 29 è prevista anche una visita guidata gratuita (su prenotazione)Una opportunità unica per ammirare ben sette collezioni con centinaia di auto d’epoca, moto e biciclette dei grandi campioni, strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere, piccoli velivoli, oggetti inediti dell’ingegno umano. Creato nel 2000 dall’imprenditore veronese Luciano Nicolis, appassionato di meccanica e grande collezionista, il Nicolis è un museo spettacolare e non convenzionale che racconta, attraverso percorsi espositivi storici e cronologici, la storia dei mezzi di trasporto e l’evoluzione della società e dell’uomo contemporaneo. L’automobile è la indiscussa protagonista del Museo perché la passione per il recupero e il restauro sono stati - e sono tuttora - il “motore propulsivo” di questo Museo e hanno consentito di ritrovare in tutto il mondo vetture spesso ridotte a rottami, di recuperarle e restaurarle, restituendo alla storia dell’automobile e al nostro Paese un patrimonio altrimenti irrimediabilmente perduto. Fra i tesori che si potranno ammirare basti ricordare, per citare solo alcuni esempi, la Motrice Pia, il primo motore a benzina brevettato dal veronese Enrico Bernardi nel 1882, le mitiche Bugatti e Isotta Fraschini, la Lancia Astura Mille Miglia di Gigi Villoresi oppure, per gli amanti delle due ruote, la Draisina del 1816, vera antesignana della moderna bicicletta oppure, ancora, innumerevoli due ruote a motore “di culto” come la Bianchi Tonale 175 cc.Completano la visita al Museo Nicolis il ricchissimo archivio storico e la biblioteca, una libreria fra le più fornite del Nord Italia sulla storia dell’automobile e un attrezzato Centro Congressi. La struttura, modernissima e realizzata con criteri ergonomici, è accessibile e interamente fruibile anche dai portatori di handicap. Queste le proposte speciali del Museo Nicolis per le Giornate Europee del Patrimoniosabato 29 e domenica 30 settembre: Ingresso Gratuito Fino A 18 Anni Sabato 29 ore 15:30- Visita Guidata Gratuita ( Su Prenotazione) Info: www.Museonicolis.com - museo Nicolis – Viale Postumia, 39069 Villafranca di Verona - tel 045-6303289museonicolis@museonicolis.Cominfo@museonicolis.,com,  
   
   
CASSANO D´ADDA (PALAZZO BERVA): TRACCE. MARCELLO PARISI A CURA DI PAOLA ED ELENA PARISI - 23 SETTEMBRE / 8 OTTOBRE  
 

Poeta e narratore di storie e di colore ha creato un regno d´incanto pittorico dove la scenografia di tessuti dipinti a mano ricrea magiche atmosfere …”.

 

 
   
   
MILANO: GRAPPA CANDOLINI E GIUSEPPE MASTROMATTEO - A LIQUID VISION  
 

Dopo il successo di Indepensense torna sulla scena milanese Giuseppe Mastromatteo, artista milanese di fama internazionale e direttore creativo esecutivo di Ogilvy&Mather. A Liquid Vision è il titolo della nuova mostra che aprirà ufficialmente il 2 ottobre alla Fondazione Forma per la Fotografia, un percorso tra i sensi e la sensualità, tra liquidità e trasparenza, purezza ed essenzialità, curato da Denis Curti, Vice presidente di Fondazione Forma, che riprende e fa convivere una selezione tra le opere delle ultime personali di Mastromatteo.

A Liquid Vision vede la collaborazione di un partner che, proprio come Mastromatteo, è nel suo campo un simbolo dell’eccellenza italiana: Grappa Candolini, grappa leader in Italia prodotta e distribuita dalle Distillerie Branca. Il binomio tra Candolini e il lavoro di Mastromatteo espresso in A Liquid Vision balza subito agli occhi: trasparenza, sensualità, essenzialità delle forme sono alcuni dei tratti distintivi della Grappa Candolini che emergono chiaramente anche dalle opere di Mastromatteo.

“È stato evidente fin dall’inizio come i valori che stanno alla base del brand Candolini potessero sposarsi perfettamente con il progetto di Giuseppe Mastromatteo – afferma Niccolò Branca, Presidente e amministratore Delegato di Fratelli Branca Distillerie.  – Candolini è infatti la Grappa della seduzione italiana, che conquista per la sua purezza, la sua trasparenza e la sua autenticità. Le sue forme sono essenziali ed armoniose e i suoi colori sono il bianco, il nero e il rosso. La donna e la sua seduzione ne sono l’emblema. Tratti che ritroviamo tutti nelle opere di Giuseppe. Dopo la collaborazione con Lorenzo Mattotti, celebre illustratore che realizzò un’opera ispirata alla seduzione italiana, con questo progetto Candolini intende  rinnovare ancora una volta la sua vicinanza al mondo dell’arte ed evidenziare in modo significativo e originale le caratteristiche essenziali del brand”.

E per celebrare questa importante partnership, Grappa Candolini ha deciso, in occasione delle festività, di fare un dono ai propri consumatori. A partire da metà ottobre, infatti, nelle principali catene della grande distribuzione la Grappa delle Distillerie Branca regalerà una preziosa confezione con un’immagine tratta dalla mostra A Liquid Vision da collezionare, regalare, incorniciare.

Ma non finisce qui. Infatti la mostra A Liquid Vision, dopo Fondazione Forma, continuerà da fine ottobre, con una selezione delle opere più significative, presso la Collezione Branca, nella storica sede delle Distillerie di via Resegone a Milano. La visita, che andrà a impreziosire ulteriormente il percorso all’interno del Museo Branca, sarà possibile su invito con prenotazione, telefonando al numero 02.8513970 o collezione@branca.it
 
   
   
LA MORRA (CN): MOSTRA FOTOGRAFICA "LA MORRA CI METTE LA FACCIA" - IL CENTRO STORICO DIVENTA UNA MOSTRA A CIELO APERTO CON I RITRATTI DEGLI IMPRENDITORI LAMORRESI DI STOBBE E SCAPARONE E SI PARLA DI IDENTITÀ CON I PROTAGONISTI DEL FILM "TUTTI I RUMORI DEL MARE" - 13 OTTOBRE  
 
Il 13 ottobre, a partire dalle ore 11.30, il centro storico di La Morra (Cn) si trasforma in un museo d´arte a cielo aperto. Saranno infatti posizionate sui muri del paese le fotografie che ritraggono gli imprenditori lamorresi (ristoratori, albergatori, produttori di vino, negozianti ...) scattate dai fotografi Thorsten Stobbe e Sarah Scaparone. La mostra, visionabile nel mese di ottobre, costituisce il cuore del progetto: "La Morra ci mette la faccia", che si propone come strumento di marketing territoriale, fortemente voluto dall´Associazione "La Morra Eventi e Turismo" sede dell´Ufficio turistico con il contributo del Comune di La Morra. L´esigenza è quella di smarcare l´offerta turistica lamorrese rispetto ad altre realtà locali, attraverso la promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico e delle attività socio - culturali del paese. In un momento di incertezze economiche, l´obiettivo fondante è la presentazione, attraverso un´importante attività di comunicazione, della qualità dell´offerta turistica, della dignità e dell´unità degli operatori del settore. Nelle difficoltà contingenti le attività lamorresi intendono reagire e, attraverso un progetto artistico di alto livello, dimostrare di assumersi le proprie responsabilità e di "metterci la faccia". L´obiettivo del progetto è quello di ridare orgoglio e fiducia a chi si impegna quotidianamente per la valorizzazione del panorama turistico e imprenditoriale. La dignità degli operatori del settore, vista attraverso la forma di un´opera d´arte, rappresenta uno strumento di efficace marketing territoriale, basato sulla creazione di un´identità tra i creatori dell´offerta turistica e i luoghi in cui essi operano. Passeggiando per le vie del centro i turisti osserveranno i volti degli operatori, immortalati nei pannelli allestiti lungo il percorso e da semplice strumento promozionale diventeranno essi stessi motivo di attenzione, riconoscibilità e curiosità. Per presentare la mostra e per discutere del progetto alle ore 16.00 presso la Cantina Comunale di La Morra (via Carlo Alberto 2) avrà luogo la tavola rotonda "Obbiettivo & Obiettivi" dedicata anche ad evidenziare l´orgoglio di appartenenza ad una comunità agricola e imprenditoriale che affonda le radici in un territorio di grande pregio, dove la qualità e la trasparenza sono elementi irrinunciabili. Questa tavola rotonda sarà animata da autorità, critici d´arte, fotografi, opinion leader e giornalisti tra cui: Alberto Cirio, Assessore regionale al Turismo; Luigi Barbero, Presidente Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero; Giovanni Bosco, Sindaco La Morra; Roberto Perrone, giornalista Corriere della Sera; Susanna Scafuri, photo editor Bell´italia; Piero Negri Scaglione, redattore de La Stampa; Ivan Lantos, giornalista e scrittore; Raffaella Martinotti, channel manager Tgcom 24 Viaggi; Alessandro Albert, fotografo. Ospiti d´eccezione saranno il regista Federico Brugia, l´attore Sebastiano Filocamo e lo sceneggiatore Giovanni Robbiano protagonisti del film "Tutti i rumori del mare". Il lungometraggio di Brugia attualmente in prima visione nelle sale è una pellicola che affronta l´importante tema dell´identità, parte integrante del progetto lamorrese. Protagonista è X (Sebastiano Filocamo), un uomo che ha deciso di non esistere e lavora per un´organizzazione criminale per la quale trasporta merci e persone, in particolare donne da avviare alla prostituzione di alto bordo. Ad X viene chiesto di condurre in Italia Nora (Orsi Tóth), ma la donna è molto diversa da quelle che è abituato a trasportare. Il lungo viaggio da Budapest all´Italia in compagnia della giovane spingerà l´uomo a mettere in discussione la propria scelta di non-vita. L´impossibilità di mettere a tacere le emozioni di un passato che ritorna, porterà il protagonista ad ascoltare finalmente "tutti i rumori di quel mare", grazie al quale era riuscito ad annullare la propria esistenza. L´incontro di La Morra terminerà con una degustazione di cibo e vino dei produttori e dei ristoratori lamorresi e alle ore 21.00 con la proiezione del film "Tutti i rumori del mare" di Federico Brugia presso il Salone Polifunzionale di piazza Vittorio Emanuele. Info: Ufficio turistico "La Morra Eventi e Turismo" Piazza Martiri I - La Morra Tel. 0173.500344 info@la-morra.It  http://www.la-morra.it/ --- Dopo diciannove elettrizzanti anni trascorsi nell´aviazione militare tedesca Thorsten Stobbe, classe 1970, ha deciso di dedicarsi a qualcosa di completamente diverso. In quel periodo la macchina fotografica era una fedele compagna nella cabina di guida e il cielo blu era la tela sulla quale ha iniziato a catturare numerosi momenti della magia del volo. Attualmente il suo lavoro si estende al di là della fotografia comune e negli ultimi due anni una serie di reportage e ritratti è cresciuta sotto l´ispirazione di fotografi famosi come Paul Elledge e Jan Grarup. Direttore creativo del progetto di marketing e comunicazione "La Morra ci mette la faccia" realizzato nel Comune di La Morra (Cn) e dedicato a raccontare i volti di chi in questo paese delle Langhe ci abita e ci lavora, Thorsten Stobbe vive attualmente fra Germania e Italia. Alcune delle sue opere sono esposte presso la Galleria Paola Meliga di Torino. --- Sarah Scaparone Giornalista professionista freelance Sarah Scaparone racconta e fotografa tutto ciò che la emoziona. Laureata in Lettere Moderne, da dodici anni si occupa di uffici stampa legati al settore dell´enogastronomia e della cultura lavorando in tutta Italia. Appassionata di viaggi e di cinema vive a Torino. Convinta che nulla succeda per caso, ha pubblicato nel 2011 con Newton Compton Editori il suo primo libro: "101 Cose da fare in Piemonte almeno una volta nella vita". Folgorata dalla fotografia durante un workshop con Paul Elledge al Tpw, ha studiato allo Ied di Torino, ad Arles con Eric Bouvet e nel 2012 ha firmato con il fotografo tedesco Thorsten Stobbe il progetto di comunicazione "La Morra ci mette la faccia"  
   
   
IL CASTELLO DEL BUONCONSIG​LIO RACCONTATO IN UN TOTEM  
 
Presentato al Castello del Buonconsiglio di Trento il totem multimediale che racconta la storia del castello, realizzato da Franco Dossena e Adriano Freri nell’ambito del progetto Peach, finanziato nel 2006 dalla Provincia autonoma di Trento e curato da Fbk. Presenti gli autori del totem Franco Dossena e Adriano Freri, l’assessore provinciale alla cultura, rapporti europei e cooperazione Franco Panizza, il direttore del museo Franco Marzatico e il direttore del progetto Peach di Fbk Oliviero Stock, che ha inviato un video intervento. L’assessore provinciale Franco Panizza ha lodato la sinergia creatasi tra il museo e la Fondazione Fbk e che ha portato, dopo anni di studi, alla realizzazione di uno strumento multimediale che fa conoscere in maniera innovativa il più importante monumento storico della Provincia. Il direttore del Museo Franco Marzatico si è anche auspicato che questo sistema multimediale possa essere esportato anche alla Rete Castelli del Trentino. Con pochi click è possibile smontare i pavimenti delle sale, spostare i tetti, zoomare sui particolari entrando in tutti i luoghi del castello scoprendone i segreti e le opere in esso contenute. Un sistema complesso quello del Castello del Buonconsiglio che diventa, grazie a questo sistema informativo multimediale, modo leggibile in modo interattivo e molto semplice. Adulti e bambini possono andare alla scoperta del mondo dividendolo, smontandolo e separandone le singole parti: si può scoprire come il castello sia giunto sino a noi e come si siano susseguite le fasi architettoniche e storiche che ha attraversato; possiamo scoprire come era il castello nel 1200 oppure nel 1300 quando fu sopra elevata Torre Aquila ma anche nel 1500 quando si iniziò la costruzione del Magno Palazzo. La residenza principesca può essere visitata in ogni sua parte, ruotata e smontata in modo semplice…. Con il solo indice della mano. E’ anche possibile “immergersi” nel cortile dei leoni. L’applicazione è estremamente completa e vuole coinvolgere sia il visitatore, che non conosce ancora questa stupenda dimora, ma anche il visitatore che già la conosce ma vuole approfondire il tema. Proprio gli approfondimenti consentono di percepire quello che spesso ci sfugge davanti ad opere così ricche. E’ il caso di Torre Aquila e dei suoi famosi affreschi dei mesi che sono qui proposti attraverso piccoli “trucchi” interattivi che consentono di individuarne gli infiniti e curiosi particolari. Per esempio, è utile “spogliare” gli affreschi da tutti i personaggi per poi farli apparire in sequenza e permettere al visitatore di individuarli in un unicum ricco e complesso. Il sistema è previsto in italiano, inglese e tedesco e consente al visitatore di registrarsi per ottenere informazioni aggiornate sull’attività del Museo Castello del Buonconsiglio. Questa applicazione è stata denominata “Sistema di presentazione delle informazioni del Museo Castello del Buonconsiglio” perché si tratta di una sorta di indice che consente a chiunque di “sfogliare” questo grande e prestigioso contenitore di informazioni. Un “indice” molto interattivo e semplice da utilizzare creato per permettere a tutti di percepire la quantità e l’interesse delle opere presenti nel Museo Castello del Buonconsiglio. Franco Dossena ne ha curato l’ideazione e la realizzazione e Adriano Freri ne ha curato e ideato la sceneggiatura e regia, nell’ambito del progetto di ricerca Peach (Personal Experience with Active Cultural Heritage) diretto da Oliviero Stock di Fondazione Bruno Kessler ( http://peach.Fbk.eu/home.html ). Grazie al supporto di Franco Marzatico, direttore del castello, di Francesca Jurman e degli storici dell’arte della struttura provinciale oggi è un prodotto finito ed utilizzabile  
   
   
SABBIONETA (PALAZZO DUCALE): OMAGGIO A FLAVIO LUCCHINI, UN MANTOVANO DOC - “SUL SOGNO DEL CORPO CHE ‘ABITA’ NELLA CITTÀ IDEALE DI SABBIONETA - MOSTRA ANTOLOGICA - INSTALLAZIONI SITE-SPECIFIC OPERE DAL 1990 AL 2012. A CURA DI ANNA VERGINE E GABRIELE FALLINI  
 
A Flavio Lucchini, artista ma anche art-director e personaggio che ha inciso profondamente nel mondo dell’editoria, della grafica, della cultura e, ultimamente, dell’arte, a Milano, è dedicata la grande antologica presentata a Palazzo Ducale di Sabbioneta, la “citta ideale” in provincia di Mantova. Un omaggio al lavoro di un concittadino radicato nel mondo ma che non ha dimenticato le origini mantovane. L’abito idealizzato, metafora della società contemporanea, leit-motif della ricerca di Lucchini, entra nel palazzo, con installazioni site-specific in dialogo con le antiche stanze e le tracce del passato che ancora lo anima. La lunga storia di vita e professione di Flavio Lucchini prende origine dalla sua straordinaria capacità nel disegno scoperta negli anni del liceo a Mantova, insieme all’anomalo interesse, per quei tempi e quei luoghi, per l’arte e le avanguardie. Una passione che si consolida negli anni della facoltà di Architettura di Venezia e dell’Accademia di Brera, arricchendo conoscenze e senso estetico. Che trova applicazione nella scelta della grafica e nell’invenzione di nuove formule editoriali, che lo porteranno negli anni a creare testate innovative e di grande influenza nella moda, a partire da Fantasia, poi Amica, Vogue Italia, L’uomo Vogue e tutti i titoli del gruppo Condé Nast, Donna, Moda e tante altre. Negli anni novanta, all’apice della carriera editoriale, la passione per l’arte prende il sopravvento e Lucchini inizia la sua ricerca estetica. L’abito femminile, “oggetto” attorno a cui per tanto tempo ha costruito riviste di successo, diventa strumento di indagine, di riflessione, in una visione della moda che trascende dal tempo limitato cui è destinata per definizione. La mostra Sul sogno del corpo che “abita” nella città ideale di Sabbioneta, a cura di Anna Vergine e Gabriele Fallini, ripercorre le tappe del percorso artistico di Flavio Lucchini con le opere – dipinti, altorilievi, sculture, quadri digitali – realizzate dai primi anni ’90 ad oggi, inserite nelle sale e ad esse collegate attraverso un sottile filo logico-estetico che permette di gustare nel contempo le une e le altre: la forza della contemporaneità, la bellezza della classicità. Con eleganza, con ironia, con lungimiranza, Lucchini attraversa gli anni sperimentando tecniche e materiali: dai post-pop Fashion-luna Park rilucenti di paillettes, ai Toys di legno o metallo multicolore, ai deificati Totem di acciaio cor-ten, alla serie di pale e sculture Gold in foglia d’oro, ai sofisticati Dress-memory in resina catalizzata, ai grandi Ghost madreperlati, alle ingenue Dolls di resina colorata, fino ai Flowers di poliuretano rivestito, alle Faces, ritratti a rilievo in gesso alleggerito, per arrivare agli ultimi lavori digitali, con burqa e abaya che toccano un tema di grande attualità, l’artista non si distacca mai da quell’universo femminile che nasconde sopra o sotto l’abito mille implicazioni. Fanno eccezione gli ultimi lavori digitali. Con uno sguardo ormai pago di moda e disincantato Lucchini pone al Louvre o immagina in Paradiso icone contemporanee come i grandi goleador o star mitizzate come Monica Bellucci, reinterpreta in chiave provocatoria le immagini sacre che ornano le chiese, immagina la città del futuro sulla base dei grattacieli di Dubai. Flavio Lucchini ha superato con freschezza di corpo e di mente la soglia degli ottanta. Non l’avrebbero mai detto i critici che gli hanno assegnato il Premio Arte Laguna per la scultura nel 2008 e che leggendo la sua data di nascita, 1928, che accompagnava l’opera selezionata, hanno pensato a un refuso, e che fosse invece 1982. Nato a Curtatone Montanara (Mn), vive tra Milano, Parigi e Dubai. Dal 1990 si dedica alla ricerca artistica a tempo pieno. Nel 2004 pubblica il libro “Dress Art, una vita nella moda” e nel 2010 “From Fashion to Art: the Vogue Lesson” di Luca Beatrice. Ha partecipato alla 54° Biennale d’Arte di Venezia, esposto con personali e collettive in molte città in Italia e all’estero. La mostra di Palazzo Ducale permette di conoscere in maniera esaustiva il percorso artistico di Lucchini e nel contempo di visitare il Palazzo Ducale di Sabbioneta attraversando 20 affascinanti stanze. Come scrivono i curatori Anna Vergine e Gabriele Fallini “….L’anima dell’abito corrisponde ed è parallela all’anima dell’architettura di Sabbioneta, città di fondazione creata da Vespasiano Gonzaga Colonna, grande e tenace personaggio che attraverso il credo in un’idea ha concretizzato il sogno di una Città Ideale. La Città di Sabbioneta è una grandiosa scenografia urbana inventata dal suo fondatore, i cui principali monumenti sono concepiti come scenografie d’interni: per il pubblico (Teatro all’Antica), di rappresentanza politico-amministrativa (Palazzo Ducale), per gli ‘ozi’ e le collezioni private (Palazzo Giardino con Galleria degli Antichi). Flavio Lucchini, come Vespasiano Gonzaga Colonna, lasciato il tempo delle ‘battaglie’ sul campo operativo (l’uno nell’editoria di moda, l’altro nell’arte militare), propone l’idea della fine dell’epoca del lusso ostentato e l’inizio - o il ritorno - di una concezione dell’eleganza intellettuale, legata a una raffinata sobrietà, che guarda anche alla sublimazione della bellezza di un attimo, quasi un omaggio a ‘chi è stato e ora è altrove’: l’abito e l’abitare la storia. Un grande omaggio alla Storia, all’Arte e alla Cultura che il lavoro di Flavio Lucchini, in un luogo monumentale di rilevanza storica come la Città di Sabbioneta, intende proporre attraverso la vitalità del linguaggio espressivo e comunicativo in piena sintonia di dialogo con la temporalità e la consapevolezza dell’essere umani”. Biografia Flavio Lucchini nasce a Curtatone (Mn) nel 1928. Frequenta la facoltà di Architettura di Venezia e il Politecnico di Milano e in seguito l’Accademia di Brera. Insegna disegno e storia dell’arte alle scuole medie, a Mantova e in provincia di Milano. Dal 1960 si occupa di grafica, distinguendosi per l’avaguardia del suo lavoro. Chiamato al Corriere della Sera progetta Amica nel 1962. Nel 1965 per conto di Condé Nast lancia Vogue Italia e crea tutte le nuove testate del gruppo (L’uomo Vogue, Casa Vogue, Vogue Bambini, Lei-glamour ecc), fino al 1979. Nel 1967 fonda con Giancarlo Iliprandi, Horst Blachian, Pino Tovaglia e Till Neuburg l’Art Directors Club di Milano. Nel 1980 torna al Corriere della Sera e fonda Edimoda, prima casa editrice italiana specializzata per pubblicazioni di alto target moda. Crea Donna, Mondo Uomo, Moda e altre testate che influenzeranno contenuti e grafica dei femminili di tutto il decennio. E’ il personaggio più influente dell’editoria di moda, un talent-scout che scopre e sostiene molti giovani che diventeranno grandi stilisti, fotografi, giornalisti di successo. Nel 1993 è richiamato a capo di Condé Nast Italia, ruolo che accetta solo come consulenza temporanea nell’intento di dedicarsi totalmente alla sua passione di sempre. Lascia tutti i prestigiosi incarichi e approfondisce la sua ricerca che esplora i rapporti tra arte e moda. Per anni lavora in totale riservatezza, sperimentando tecniche e materiali, accumulando opere, soprattutto sculture e altorilievi, di grande pathos, in cui non manca mai una sottile ironia. « Mi muovo tra classicismo e new pop, in una sorta di filo diretto tra Canova e Jeff Koons. Mi interessa il mistero, la magia della moda, divinizzarla e, nello stesso tempo, dissacrarla ». Dopo la lunga carriera di art-director sotto i riflettori, come artista si allontana da ogni presenzialismo e si isola nel suo atelier. Solo dopo quindici anni di ricerca artistica accetta di partecipare alle prime mostre. Nel 2004 pubblica il libro « Dress-art », una vita nella moda, nel 2010 esce « From Fashion to Art : the Vogue lesson » di Luca Beatrice, edizioni Skira. Nel 2011 viene invitato a partecipare alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia, a cura di Vittorio Sgarbi. Vive tra Milano, dove ha il suo atelier, aperto fin dal 1990, e un imponente archivio-galleria, Parigi, nella home-gallery di Saint Germain e Dubai. Http://www.flaviolucchiniart.com    
   
   
PISA (BLU PALAZZO D’ARTE E CULTURA): WASSILY KANDINSKY )  
 
Dopo le mostre dedicate a Chagall, a Mirò e a Picasso che hanno portato a Pisa oltre 250.000 visitatori in tre anni, Blu | Palazzo d’arte e cultura apre le sue porte, dal 13 ottobre 2012 al 3 febbraio 2013, all’arte di Wassily Kandinsky, per quello che si annuncia come un imperdibile evento del prossimo autunno. La rassegna ripercorre, attraverso circa cinquanta opere del maestro russo, padre dell’astrattismo, provenienti dal Museo di Stato di San Pietroburgo e da altri importanti musei russi, il periodo fra il 1901 - anno in cui Kandinsky abbandona gli studi giuridici ed etnografici che lo avevano portato a conoscere le tradizioni delle popolazioni originarie dello sterminato impero russo e decide di dedicarsi alla pittura - e il 1922 quando lascia definitivamente la Russia Sovietica, che pure aveva sostenuto nei primi anni della rivoluzione, e accetta l’incarico offertogli da Walter Gropius di dividere con Paul Klee l’insegnamento al Bauhaus. L’esposizione, aperta da una affascinante e sorprendente sezione dedicata alle radici visive e concettuali dell’opera del maestro russo con rari oggetti appartenenti alla tradizione dello sciamanesimo raccolti negli stessi anni in cui Kandinsky li appuntava sui suoi taccuini, e da coloratissimi oggetti della tradizione folclorica russa, guiderà il visitatore dai suoi primi dipinti nati in atmosfera simbolista, alle opere del periodo di Murnau (affiancate da selezionati quadri di Gabriele Munter, Alexej Jawlensky, Marianne Werefkin e Arnold Schonberg), fino alle grandi tele dei pochi anni in cui Kandinsky divenne il punto di unione fra le avanguardie occidentali, raccolte intorno a Der Blaue Reiter, e i maggiori protagonisti dell’avanguardia russa - da Michail Larionov alla Goncharova – per arrivare ai capolavori del periodo finale della sua permanenza in Russia, impegnato nella costruzione di un sistema vasto di musei, ma violentemente avversato dai sostenitori delle avanguardie più radicali, in particolare dai costruttivisti. La mostra è ideata e curata da Eugenia Petrova, direttrice aggiunta del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo in collaborazione con Claudia Beltramo Ceppi, promossa dalla Fondazione Palazzo Blu, col patrocinio del Comune di Pisa, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, organizzata da Giunti Arte mostre e musei, con il coordinamento artistico e segreteria scientifica di Claudia Zevi & Partners. Catalogo Gamm Giunti. Info, biglietti, prenotazioni: Wassily Kandinsky. Dalla Russia all’Europa - Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti 9, Pisa - 13 ottobre 2012/3 febbraio 2013 - www.Mostrakandinsky.it  - www.Vivaticket.it    
   
   
ROMA (PALAZZO VENEZIA): BIENNALE INTERNAZIONALE DI ANTIQUARIATO - DAL 5 AL 14 OTTOBRE 2012  
 
"Le immagini delle opere che sono pervenute e le relative schede -afferma Luigi Michielon che della Mostra è il coordinatore- confermano che gli antiquari invitati hanno recepito il nostro invito a portare a Palazzo Venezia pezzi d´assoluta eccezione, con proposte trasversali per intercettare i diversi interessi del pubblico. Dalle opere dell´antichità classica sino all´ultimo Novecento italiano ed internazionale, dalle arti maggiori, pittura e scultura, alle arti applicate. La Biennale coprirà diverse migliaia di anni di storia. Sarà una Biennale ricchissima e vivace, irrinunciabile per chi sappia già come orientarsi non meno che per un pubblico attento ma non specializzato, anche giovane, che voglia inserire un pezzo d´epoca o semplicemente una importante opere d´arte nell´arredo di design della propria casa o ufficio". Pubblico e collezionisti di casa a Palazzo Venezia hanno sempre trovato sicurezza sull´autenticità e sulla qualità degli oggetti proposti accertata dalle gallerie stesse insieme al coordinamento scientifico della mostra mercato, oggi, il comitato organizzativo con il suo Presidente Cesare Lampronti desidera rafforzare questa fiducia auspicando una non impossibile policy sulla garanzia del prezzo. Grand tour della Biennale di Roma Archeologia e scultura Roma, e non poteva essere diversamente, riserva uno spazio da protagonista anche all´archeologia, con proposte che non lasciano certo indifferenti, come il busto marmoreo di Herrinius, figlio dell´imperatore Decio, opera raffinata del terzo secolo, proposto dall´Antichità Valerio Turchi. Archeologia greco romana sarà anche la proposta della new entry galleria Cahn di Basilea. Sulla scultura dal Medioevo al Neoclassico, punterà anche l´allestimento della galleria Tomasso Brothers di Leeds e Londra. Old masters Molto spazio alla Biennale avrà la pittura con opere di ogni epoca di notevolissimo rilievo per autore e per qualità oggettiva. Molti i maestri classici proposti. Tra loro, una incantevole Madonna con bambino di Lorenzo Lippi in mostra alla Galleria Moretti, uno stupendo il "San Pietro pentito", vero capolavoro del Guercino proposto da Robilant e Voena o il raro Todeschini di grandiose dimensioni portato da Carlo Orsi. La Galleria Antonacci-la Piccirella porterà per l´occasione un´opera di Tintoretto raffigurante "Susanna" proveniente dalla collezione di Italico Brass a Venezia. Tra le opere del nostro Ottocento, le due limpide vedute di Ippolito Caffi e quelle di Simone Pomardi della Galleria Paolo Antonacci di Roma, o gli affascinanti ritratti di Mario Cavaglieri che Robertaebasta espone insieme a Depero e ad un pezzo unico: un vaso Richard Ginori disegnato da Gio Ponti appositamente per l´Expo di Parigi del 1925. Balla e un meraviglioso Medardo Rosso proveniente, quest´ultimo dalla Collezione Sarfatti saranno nello stand della Galleria Russo, mentre Phidias espone "La lettura" che Victor Reggiani dipinse su incarico dei celebri Goupil. Poi il grande Novecento con i Savinio, Burri, De Chirico e Fontana di Mazzoleni e ancora Fontana, Picasso, Max Ernst che Tornabuoni allinea a un elegantissimo tavolo da centro e ad una consolle di gusto berniniano. Il Butterfly Institute of Fine Arts di Lugano, new entry alla Biennale di Roma presenterà una affascinante Berthe ritratta da Boldini nel 1878. Mobili antichi ed arredi Le prime segnalazioni sui mobili fanno tutte presagire una qualità da grande connoisseur internazionale. Basti citare le commode francesi e le consolle toscane proposte da Bortolozzi o a quelle del grande ebanista Nicolas Grevenich proposte da Wannenes. Arte orientale Non mancheranno di interessare un pubblico internazionale anche i reperti cinesi, da museo, proposti dalla galleria Ajassa di Torino, come il cavallo in terracotta dipinta della dinastia Tang (618-907) e la coppia di animali fantastici in terracotta dipinta, della medesima dinastia, così come i tappeti rarissimi, tra i quali un perfetto Susani storico e 5 pannelli che sarà invece possibile trovare da Luciano Cohen. Arti Decorative Roma è anche micro mosaico. Capolavoro della Fabbrica di San Pietro è la natura morta esposta dalla galleria Luigi Colasanti, Chi ama gli argenti non avrà che da sbizzarrirsi. A cominciare da un capolavoro di metà Cinquecento: la Croce devozionale in cristallo di rocca e argento fuso commissionata da un grande dignitario spagnolo e proposta da Cesati. O l´Adorazione dei pastori, siciliana del Settecento, in avorio, lapislazzuli, madreperla e ambra de Il Quadrifoglio. Dario Ghio, insieme a pezzi meravigliosi di ambiti diversi, soprattutto sei-settecentesco, porta alla Biennale due stupefacenti "Fiumi", il Congo e il Tevere, di Andrea Spadini. Le arti decorative sono l´autentica passione di molti collezionisti: i vasi di Gallè presentati dalla galleria Centrella attireranno sicuramente l´attenzioneAlta Gioielleria Lo stand della galleria La Piramide risplenderà di perle rarissime e gioielli preziosi. Non è che un primo, ridotto assaggio di quanto i circa 60 invitati riuniranno a Palazzo Venezia. Già da questo si ha la percezione di quanto questa Rassegna sia cresciuta e sia ormai di riferimento per un pubblico non solo italiano. Il restauro La Biennale dell´Antiquariato insieme agli antiquari espositori è impegnata nel progetto di restauro di tre preziosi dipinti ad olio su tela provenienti dalla Cappella della Passione della chiesa di S. Maria in Aquiro a Roma. Le opere, raffiguranti una "Incoronazione di Spine", una "Flagellazione" ed una "Pietà" risultavano fortemente compromesse nel loro stato di salute. Il restauro, finanziato dagli Antiquari della Biennale di Roma è appena stato ultimato. Questo consentirà di esporre le opere al pubblico presso Palazzo Venezia durante la prossima esposizione prima del loro ritorno nella originaria sede. Gli eventi Presentazione di libri a cura di Artlibri lunedi´ 8 ottobre: presentazione di un libro delle Edizioni L´erma di Bretschneider di Roma. (titolo da definire) Martedi´ 9 ottobre: presentazione del libro di Consuelo Lollobrigida, "Maria Luigia Raggi e il capriccio paesaggistico tra Arcadia e Grand-tour". Edizioni Budai di Roma. Mercoledi´ 10 ottobre: presentazione del libro Roma al tempo di Caravaggio, a cura di Rossella Vodret. Edizioni Skira di Milano Giovedi´ 11 ottobre: il professor Antonio Paolucci presenterà il libro "Fare e Disfare. Studi sulla dispersione delle opere d´arte in Italia tra Xvi e Xix secolo". A cura di Loredana Lorizzo. Edizione Campisano di Roma. Info: www.Biennale-antiquariato.roma.it    
   
   
ROMA: INTERESSANTI MOSTRE ED EVENTI CULTURALI IN AUTUNNO  
 
Dopo una calda estate si riparte con un autunno ricco di appuntamenti con l’arte e la cultura a Roma! Interessanti mostre ed importanti eventi culturali ci aspettano nella splendida capitale per arricchire le nostre conoscenze godendo al tempo stesso delle bellezze incontrastate di un’incantevole città come Roma. Vermeer, Klee e Guttuso sono solo alcuni degli artisti che si potranno ammirare nei più famosi musei e palazzi storici romani. La scelta poi dell’albergo giusto renderà il vostro soggiorno davvero unico e speciale. E allora? Che aspettate…..Si parte! 1.“Roma celebra Renato Guttuso nel centenario della sua nascita” al Complesso del Vittoriano – Hotel Splendide Royal 2.“L’età dell’equilibrio” ai Musei Capitolini – Hotel Splendide Royal 3.“Doisneau, uno dei più famosi fotografi francesi” al Palazzo delle Esposizioni – Hotel Quirinale 4.“Vermeer” alle Scuderie del Quirinale – Hotel Quirinale 5.“I Macchiaioli e il mondo della natura” al Chiostro del Bramante – Visconti Palace Hotel 6.“L’italia di Le Corbusier” al Maxxi – Visconti Palace Hotel 7.“Dieci grandi mostre in dieci anni: Dosso Dossi” alla Galleria Borghese – Parco dei Principi Grand Hotel & Spa 8.“L’arte di Paul Klee” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Gnam) – Parco dei Principi Grand Hotel & Spa 9.“Akbar. Il grande imperatore dell’India” al Museo del Corso – Hotel Capo d’Africa 10. “Antonio Canova a Roma” al Palazzo Braschi – Hotel Capo d’Africa --- “Guttuso 1912 – 2012” Al Complesso Del Vittoriano Dal 5 Ottobre Fino Al 3 Febbraio 2013 In occasione del centenario della nascita di Renato Guttuso sarà realizzata al Vittoriano una grande mostra dedicata all´artista. Cento dipinti, scelti in modo da rappresentare l´intero arco creativo dell´attività artistica del maestro siciliano, documenteranno i diversi momenti espressivi dell´artista, dando vita alla prima grande antologica che la capitale gli dedica. --- “I Giorni Di Roma – L’eta’ Dell’equilibrio” Ai Musei Capitolini Dal 4 Ottobre Al 28 Aprile 2013 L’età dell’equilibrio - l’arte romana durante il principato di Traiano e di Adriano dà una panoramica su un quarantennio di grande respiro artistico e politico. Sono i ‘felicia tempora’, salutati in tal modo nelle contemporanee emissioni monetali: l’Impero giunto alla sua massima espansione grazie alle campagne orientali di Traiano in Dacia (attuale Romania) e nel regno dei Parthi (attuale Iran) si trovò allora ad essere amministrato con un raro equilibrio nei rapporti di forza e competenza tra gli Imperatori, il Senato e l’esercito. --- L’albergo Abbinato L’hotel Splendide Royal è una scelta fantastica per chi ama la capitale e i suoi angoli fatti di storia e bellezza ed anche di mondanità e shopping. Ubicato tra la mitica Via Veneto e Villa Borghese, lo Splendide Royal è un albergo lussuoso ed intimo, uno scrigno prezioso risplendente dei colori tipici del barocco romano: rosso, giallo, blu. Lo Splendide Royal vanta una delle più belle ed eleganti "terrazze gourmet" di Roma, il Mirabelle, ristorante tra i top della città. Il pacchetto “Splendide Guttuso 1912-2012” comprende: 2 pernottamenti per due persone, un brindisi di benvenuto al Bar della Terrazza panoramica, prima colazione a buffet servita alla Terrazza “La Limonaia”, 1 cena presso il Ristorante Mirabelle, 2 ingressi omaggio alla mostra “Guttuso 1912-2012” in programmazione al Complesso del Vittoriano. Prezzo del pacchetto a partire da Euro 820. Hotel Splendide Royal Via di Porta Pinciana 4 – 00187 Roma - Tel. 06/421689 http://www.splendideroyal.com/  --- “Robert Doisneau E Parigi” Al Palazzo Delle Esposizioni Dal 29 Settembre Al 3 Febbraio 2013 Finalmente a Roma una rassegna su Johannes Vermeer, massimo esponente della pittura olandese del Xvii secolo e non rappresentato nelle collezioni italiane. La mostra delle Scuderie del Quirinale include, infatti, un’accurata selezione di opere di Vermeer – rarissime e distribuite nei musei di tutto il mondo - e all’incirca cinquanta opere degli artisti olandesi suoi contemporanei. --- “Vermeer, Il Secolo D’oro Dell’arte Olandese” Alle Scuderie Del Quirinale Dal 27 Settembre Al 20 Gennaio 2013 Robert Doisneau e Parigi: un binomio inscindibile tra uno dei più grandi fotografi francesi e la città che ha amato e immortalato con il suo obiettivo. Più di 240 fotografie originali, scattate da Doisneau nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991 e raggruppate tematicamente ripercorrendo i soggetti a lui più cari, sono esposte in una grande rassegna antologica --- L’albergo Abbinato L’hotel Quirinale in via Nazionale ben ricorda il periodo in cui l’albergo fu costruito, nel 1875, con pareti decorate, specchi, colonne. Le camere si ispirano tutte allo stile Impero, veramente ampie, continuamente rinnovate. Ai mobili in stile si accompagnano tutte le comodità moderne che rendono piacevole e tranquillo il soggiorno, dalla cassaforte al frigo bar. Un Internet Point è a disposizione dei clienti e tutte le aree comuni sono in ambiente Wi Fi. Il Ristorante Rossini si affaccia con una vetrata sul tranquillo e riservato giardino interno ricco di piante e fiori. Il pacchetto proposto dall’Hotel Quirinale prevede: 2 notti in camera doppia Superior, cestino di frutta in camera all’arrivo, prima colazione, 1 cena (bevande escluse) per due persone al Ristorante Rossini dell’hotel, 2 biglietti di ingresso ad una delle due mostre in programma. Prezzo del pacchetto a partire da Euro 358. Hotel Quirinale – Via Nazionale 7 – 00184 Roma - Tel. 06/4707 – http://www.hotelquirinale.it/  --- “Dai Macchiaioli A Giuseppe Pellizza Da Volpedo” Al Chiostro Del Bramante Dal 10 Ottobre Al 27 Gennaio 2013 La mostra Dai Macchiaioli a Giuseppe Pellizza da Volpedo curata da Emanuela Angiuli, si propone di rivisitare il mondo del quotidiano nel vissuto della natura delle campagne italiane, attraverso gli artisti che nella seconda metà del 1800 e fino al primo ventennio del 1900, seppero cogliere lo spirito profondamente evocativo ed emozionale della piccola borghesia della provincia italiana. --- “L’italia Di Le Corbusier” Al Maxxi Dal 18 Ottobre Al 17 Febbraio 2013 Le Corbusier, un appuntamento importante non solo per gli appassionati e studiosi di architettura e urbanistica, ma per tutti coloro che abbiano il desiderio di conoscere o approfondire le conoscenze sull’ideatore dei cinque punti dell’architettura moderna. La mostra illustra il ruolo che l’Italia e il suo profondo valore culturale hanno svolto nella formazione artistica e architettonica di uno dei padri dell’urbanistica contemporanea. --- L’albergo Abbinato Il Visconti Palace Hotel offre una location straordinaria, tra Piazza di Spagna e San Pietro: a piedi si raggiungono tutti i punti nevralgici della città, nei dintorni si trovano importanti negozi, ristoranti rinomati e locali dove divertirsi. Per business e per piacere, il Visconti Palace Hotel è il luogo ideale dove soggiornare a Roma. L’albergo offre un servizio di piccola ristorazione “à la petite carte menu” nella hall, nel patio esterno e durante la bella stagione sulla suggestiva terrazza panoramica. Inoltre per gli amanti dello sport una palestra equipaggiata con le più sofisticate attrezzature. Prezzo della Camera Doppia a partire da Euro 160 a notte. Promozioni interessanti sul sito. Visconti Palace Hotel – Via Federico Cesi 37 – 00193 Roma – Tel. 06/3684 http://www.viscontipalace.com/  --- “Dosso Dossi” Alla Galleria Borghese Dal 1° Dicembre Al 31 Marzo 2013 Dieci grandi mostre in dieci anni, imperniate ciascuna su un artista di cui la Borghese conserva ancora oggi un capolavoro inamovibile. Il  ciclo di mostre vuole approfondire la conoscenza che studiosi e grande pubblico hanno di autori, anche molto noti, accostando per la prima volta ai capolavori della collezione Borghese prestigiosi prestiti dalle maggiori istituzioni museali del mondo. --- “Paul Klee E L’italia” Alla Galleria Nazionale D’arte Moderna Dal 9 Ottobre Al 27 Gennaio 2013 La Galleria nazionale d´Arte Moderna e Contemporanea dedica una mostra a Paul Klee. Paul Klee, nato e morto a Berna, ma tedesco per cittadinanza e formazione culturale, come molti altri artisti del Nord Europa amava il Sud e l´Italia ricopre un ruolo determinante nella sua vita e nella sua arte. Il Mediterraneo, infatti, non solo diventa mèta delle sue vacanze, ma anche luogo ispiratore di svolte artistiche e di riflessioni teoriche. --- L’albergo Abbinato Il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa gode di una posizione assolutamente privilegiata nell’esclusivo quartiere Parioli, a ridosso di Villa Borghese, nel cuore di Roma. Nato nel 1962, il progetto è dovuto al celebre architetto Gio Ponti, mentre l´attenta ristrutturazione del design e dell´arredamento degli interni ha ricreato la sontuosità e la ricchezza delle ville patrizie dell´antica nobiltà romana di fine ´600. Nel 2010 è stata anche inaugurata la grandissima “Prince Spa” con piscina interna. Prezzo della camera Doppia Superior a partire da Euro 245 a notte, prima colazione inclusa. Parco dei Principi Grand Hotel & Spa. Via G. Frescobaldi 5 (Villa Borghese) – 00198 Roma Tel. 06/854421 – http://www.parcodeiprincipi.com/  --- “Classico E Classicismo. Antonio Canova A Roma” Al Palazzo Braschi (Museo Di Roma) Dal 15 Novembre Al 31 Marzo 2013 In mostra al Museo del Corso straordinari disegni, lettere e gessi dell´insigne interprete del Neoclassicimo italiano Antonio Canova. La scelta dei lavori canoviani appositamente selezionati dalle ricchissime collezioni del Museo Civico di Bassano - che custodisce duemila disegni dell´artista, l´epistolario, la biblioteca, i bozzetti, numerosi gessi e la serie, unica, dei monocromi - è integrata da opere del Museo di Roma per dar vita a un percorso espositivo intenzionalmente coerente con la lunga esperienza dello scultore a Roma e tale da proiettare il visitatore nella Roma vista e "arricchita" da Canova in un costante confronto tra i modelli classici e l´interpretazione classicista del grande maestro veneto. --- “Akbar. Il Grande Imperatore Dell’india” Al Museo Del Corso Dal 23 Ottobre Al 3 Febbraio 2013 La Fondazione Roma offre al pubblico un?esposizione mai realizzata prima, in cui sono rievocati gli splendori di uno dei più grandi sovrani dell?umanità, l?imperatore dell?India Akbar (Umarkot, 1542 - Agra, 1605). --- L’albergo Abbinato All’interno di un signorile edificio d’inizio Novecento è stato creato l’ Hotel Capo d’Africa con un look cosmopolita, “classico contemporaneo”, arricchito da opere d’arte moderna. L’ubicazione è notevole, a pochi passi dal Colosseo. Oltre a 64 camere doppie ed una Unique Studio Suite, l’hotel dispone di una meravigliosa terrazza che si affaccia sull’abside della chiesa dei Santi Quattro Coronati, nota per il delizioso chiostro e la Cappella di San Silvestro con gli affreschi medievali che narrano la conversione di Costantino. Prezzo della Camera Doppia a partire da Euro 203 a notte. Promozioni interessanti sul sito. Hotel Capo d’Africa, Via Capo d’Africa 54, 00184 Roma Tel. 06/772.801 http://www.hotelcapodafrica.com/    
   
   
BOLOGNA (CAPODILUCCA): BOLOGNA IN ARTE - SECONDA EDIZIONE MOSTRA INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA - DAL 6 ALL’11 OTTOBRE 2012  
 
Al via alla seconda edizione del progetto artistico Bologna In Arte, Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, che sarà inaugurata nel centro storico di Bologna sabato 6 ottobre 2012 alle ore 18 in occasione di un gran Vernissage che si svolgerà nella storica sede Capo di Lucca. Tra gli ospiti sarà presente anche Paolo Menon, il noto scultore che ha realizzato il calice per Papa Benedetto Xvi. Il percorso espositivo, curato dal critico e storico dell’arte Sabrina Falzone, avrà luogo in una location storica della città di Bologna, ad alta suggestione architettonica: lo spazio Capo di Lucca, infatti, è ubicato negli ambienti dell’antico mulino medievale Leone Aposa con una splendida terrazza a giardino che si affaccia direttamente sul Canale delle Moline, uno dei pochi canali rimasti a Bologna, dove è ancora possibile contemplare l’acqua del Reno che scorre verso il mare. A partire dai restauri, la sede ospita i più importanti convegni, mostre e conferenze che richiedano un’atmosfera di originalità e fascino antico, sia pur nella sua modernità. La mostra si inserisce perfettamente in questo contesto unico per sviluppare gli orientamenti attuali della ricerca artistica contemporanea, contraddistinta da una grande verve creativa su scala internazionale. “Bologna In Arte”, giunta alla sua seconda edizione, è una manifestazione culturale di forte impatto urbano e sarà visitabile fino all’11 ottobre. Espongono gli artisti: Daniela Cavallini, Silvia Cimatti, Silvano Crespi, Gianni De Serri, Monica Folegatti, Giulia Infante, Elisa Macaluso, Paolo Menon, Damiano Minozzi, Gabriella Porpora, Chiara Rossato, Jeannette Rutsche Sperya, Tina Saletnich Tonelli, Luca Tridente, Stefano Volpe. Info: Capodilucca - Via Capo di Lucca n.12/a, Bologna - mostre@sabrinafalzone.Info  - http://www.galleriasabrinafalzone.com/  - http://www.sabrinafalzone.info/    
   
   
FIRENZE: LA “PALATINA” SCOPRE I SUOI TESORI - PER LE GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO SABATO 29 E DOMENICA 30 SETTEMBRE  
 
La protagonista dell’edizione 2012 delle Giornate Europee del Patrimonio – sabato 29 e domenica 30 settembre – sarà la Galleria Palatina di Palazzo Pitti dove, come in tutti gli altri musei a pagamento del Polo Museale Fiorentino, l’ingresso sarà gratuito. In occasione dell’inizitiva continentale che dal 1999 si pone l’obiettivo di potenziare e favorire il dialogo e lo scambio in ambito culturale tra i Paesi europei, la galleria diretta da Alessandro Cecchi offre a tutti l’opportunità di condividere il progetto “Una Reggia da scoprire. Capolavori, luoghi, storia nella Galleria Palatina”, che consiste nell’apertura eccezionale di ambienti solitamente non fruibili e nell’offerta al pubblico di una serie di incontri su alcune opere, o sale, scelte tra le più significative nel percorso museale, per orientare il visitatore alla comprensione più approfondita della quadreria e del suo contenitore monumentale. Il programma di sabato 29 quattro prevede visite guidate al mattino e quattro nel pomeriggio, mentre domenica 30 ci saranno quattro visite guidate al mattino. Considerata la delicatezza dell’ambiente le visite saranno necessariamente circoscritte ad un numero limitato di visitatori (circa 15/20 unità per visita). Si consiglia pertanto di raggiungere per tempo il punto di riunione (nella Sala del Castagnoli) dal quale partono i gruppi, secondo le suddette disponibiltà, agli orari indicati sul sito del Polo Museale Fiorentino (www.Polomuseale.firenze.it) e nei pannelli disposti all’ingresso del museo. In occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio” nella Galleria Palatina si renderà disponibile l’Appartamento degli Arazzi, di norma non accessibile al pubblico. Realizzato alla fine del XVI secolo per Ferdinando I de’ Medici, granduca di Toscana dal 1587, e destinato ad ospitare personalità di rango in visita ai Granduchi di Toscana – da qui la denominazione di “Quartiere dei Cardinali e Principi forestieri” -, costituisce il più antico esempio di decorazione pittorica dei soffitti del Palazzo. All’esecuzione del raffinato programma iconografico parteciparono i maggiori pittori fiorentini dei primi anni del Seicento, tra cui Ludovico Cigoli, Domenico Passignano, Cristofano Allori e Bernardino Poccetti, che raffigurarono al centro di ogni volta una Virtù circondata da una decorazione a stucchi policromi, in ambienti di straordinaria ricchezza decorativa e cromatica. Di sicuro richiamo si preannuncia il confronto tra la Bella di Tiziano e la Venere di Canova che, tra i vari elementi caratterizzanti il dipinto e la scultura, consente di esporre le vicende legate alle due opere e la relazione tematica che si instaura con gli affreschi della Sala di Venere che le ospita. Nell’ambito delle stesse Giornate si svolgono brevi focus della durata di 10-15 minuti concentrati su temi e opere della residenza che fu prima dei granduchi medicei, poi di quelli lorenesi, e in seguito della dinastia regnante dei Savoia. I focus sono tenuti dal personale museale ad orari prestabiliti, comunicati all’inizio del percorso museale, oltre che sul sito del Polo Museale Fiorentino (www.Polomuseale.firenze.it). L’incontro diventa così occasione per il visitatore di venire introdotto alla storia di Palazzo Pitti, attraverso un excursus sulle vicende architettoniche che lo hanno investito nel corso dei secoli, fino alla musealizzazione voluta dai Lorena. L’allestimento della Sala di Prometeo, denominata anche “Sala dei Tondi” per la presenza di tondi rinascimentali sul tema della Sacra Famiglia, viene posto in relazione alle sue intrinseche ragioni storiche, frutto di una scelta organica, assolutamente unica all’interno della Galleria, operata dal granduca Leopoldo Ii di Lorena. Altri approfondimenti interessano le grandi pale d’altare acquisite alle collezioni medicee dal Gran Principe Ferdinando sul finire del Seicento, quando le sue stanze si arricchirono, fra gli altri, di capolavori quali la Pala Dei del Rosso Fiorentino e la Madonna del Baldacchino di Raffaello. Ulteriori incontri puntano l’attenzione sull’eroicità classica del San Giovanni Battista Benintendi di Andrea del Sarto, sulla concitata allegoria delle Conseguenze della Guerra di Pietro Paolo Rubens, sulla Cleopatra di Guido Reni, uno tra i pittori bolognesi prediletti dal Cardinale Leopoldo de’ Medici  
   
   
CAMMINARE IL MONFERRATO DOMENICA 30 A VILLAMIROGLIO  
 
 Domenica 30 settembre si svolgerà una tappa autunnale di “Camminare il Monferrato” in concomitanza con la Gara di tiro con l’arco di campagna, valida per i campionati regionali del Piemonte e della Liguria, nel nuovo campo tiro di Villamiroglio (Al). Si partirà dalla piazza antistante il municipio alle ore 14:30 per raggiungere, dopo alcune cascine, i resti del Castello dei Miroglio, grande edificio fortificato che venne distrutto nel corso del ‘400. Si raggiungerà poi l’elegante chiesa di Santa Liberata, recentemente restaurata e aperta al pubblico per l’occasione, dove ci sarà un breve ristoro. Si riprenderà per Case Oddone raggiungendo in breve il centro abitato, dove saranno in corso le premiazioni degli arcieri. Chiunque lo desideri, potrà avvicinarsi all’- affascinante disciplina del tiro con l’arco approfittando dell’- assistenza di maestri. Www.regione.piemonte.it/notizie/piemonteinforma/territorio/index.Php     
   
   
AMSTERDAM (HERMITAGE): VAN GOGH - LE SCELTE CONSAPEVOLI DI UN ARTISTA DI FAMA INTERNAZIONALE - DAL 29 SETTEMBRE 2012 AL 25 APRILE 2013  
 
L’hermitage Amsterdam accoglie temporaneamente parte della collezione del Van Gogh Museum, che rimarrà chiuso per lavori di ristrutturazione fino al 1˚ maggio 2013, e offre l’occasione di riscoprire le opere di Vincent van Gogh (1853-1890). La presentazione Vincent illustra l’appassionante ricerca compiuta dal pittore nel corso del suo sviluppo artistico. Nell’arco di dieci anni, l’autodidatta Van Gogh si trasformò da principiante in un vero artista con uno stile proprio e spiccatamente originale a cui tuttora deve la sua fama in tutto il mondo. La presentazione nell’Hermitage Amsterdam mostra questa evoluzione esponendo circa 75 importanti dipinti, una selezione di lettere, opere su carta e oggetti provenienti dalla collezione del Van Gogh Museum. Capolavori come Girasoli (1889), La camera da letto (1888), Ramo di mandorlo in fiore (1890), I mangiatori di patate (1885) e La casa gialla (1888) insieme a opere meno note illustrano la carica innovativa della sua pittura alla luce dei temi che l’artista stesso predilesse. Nel corso della sua attività artistica, relativamente breve, Vincent van Gogh continuò a porsi nuovi obiettivi, esplorando con inesauribile energia ogni risvolto della pittura, dagli aspetti tecnici del mestiere a tutti gli stili che incontrò sul suo cammino. Questa poliedrica indagine fu strumentale alla conquista di uno stile personale e alla scelta dei soggetti dei suoi quadri. Contrariamente all’immagine ampiamente diffusa di Van Gogh come artista impetuoso, egli era un uomo con obiettivi precisi e una lucida consapevolezza delle sue scelte. Non disegnava o dipingeva a caso la prima cosa che gli veniva in mente, ma ogni disegno, ogni dipinto rappresentava un tentativo ben ponderato di migliorare. Alcuni degli obiettivi che Van Gogh si pose sono illustrati in Vincent. Il Van Gogh Museum nell’Hermitage Amsterdam. Van Gogh definiva “studi” la maggior parte dei suoi sui dipinti, indicando con questa parola che si trattava di tentativi indirizzati a padroneggiare un determinato aspetto formale o un motivo. Ad esempio, egli eseguì una serie di disegni di mani di contadini in preparazione del suo primo capolavoro, il famoso dipinto I mangiatori di patate (1885). Anche in Francia continuò a sperimentare nuove tecniche. Perfino nell’ultimo mese di vita, in un dipinto come Spighe di grano (1890), studiò il motivo raffigurato per utilizzarlo come sfondo in un ritratto. Van Gogh non smise mai di esercitarsi e di sperimentare, ai suoi occhi un artista doveva continuare ad apprendere: “Faccio sempre quello che ancora non mi riesce per esserne capace.” Nell’arco della sua breve parabola artistica il pittore si dedicò alla sperimentazione formale, nello sforzo di conquistare uno stile e una pennellata originali che lo avrebbero portato alla fama internazionale. Durante le varie fasi del suo sviluppo assimilò il linguaggio di altri artisti. A Parigi trasse ispirazione dall’impressionismo e dal pointillisme, tuttavia il quadro Montmartre: dietro il Moulin de la Galette (1887) mostra come egli perseguisse un proprio programma. Van Gogh si dedicò assiduamente allo studio degli effetti coloristici nei disegni e nei dipinti. In quadri come Mele cotogne, limoni, pere e uva (1887) ma anche nei Girasoli (1889) sperimentò le differenti gradazioni di un unico colore. In altri dipinti, ad esempio La sedia di Gauguin (1888) e Iris (1890), scelse di far dialogare tra loro i colori per ottenere un’espressività convincente. Egli divenne sempre più convinto della potenza espressiva del colore stesso, che considerava il mezzo ideale per rappresentare un sentimento o un’atmosfera. Nella visione di Van Gogh la vita dei contadini era intimamente legata alla semplicità, all’eternità e alla rinascita. Questo tema svolse un ruolo di primaria importanza in tutta la sua esperienza artistica, in particolare nei periodi che trascorse a Nuenen e in Provenza. Nel 1885 scrisse al fratello Theo “Se affermo di essere un pittore di contadini è veramente così.” Nell’ambito di questo tema egli si mosse nel solco di Jean-françois Millet, il maestro di questo genere pittorico. L’arte giapponese esercitò un profondo influsso su Van Gogh, che ne riprese sia i soggetti sia i principi compositivi e stilistici. Nel 1888 scrisse da Arles al fratello Theo: “Tutta la mia opera si fonda in un certo modo su ‘giapponeserie’.” Venuto a conoscere le stampe giapponesi, egli fece copie di xilografie famose come Ponte sotto la pioggia (1887) di Hiroshige, ma ben presto assimilò nel suo stile caratteristici elementi giapponesi quali la prospettiva e l´uso del colore, come si vede nei dipinti La mietitura (1888) e Il ponte di Langlois (1888). In Auvers Van Gogh scrisse: “La questione che mi interessa maggiormente nel mio mestiere, molto ma molto più di tante altre, è il ritratto, il ritratto moderno.” Egli cercò di esprimere nei ritratti lo spirito del suo tempo con una pittura fortemente espressiva com´era sua caratteristica. All’inizio della sua attività, l’artista si concentrò principalmente sulla raffigurazione delle “teste” come mostrano i molti studi che eseguì. Lentamente, ma indiscutibilmente le idee del pittore sul ritratto mutarono. Durante il soggiorno ad Arles egli volle dipingere ‘ritratti moderni’, che rendessero giustizia al temperamento della persona raffigurata. Esempi di questa visione sono Lo zuavo (1888) e Ritratto di Camille Roulin (1888). La natura fu importante tanto per la vita quanto per l’arte di Van Gogh. Gli donò infatti forza e tranquillità. Poiché Van Gogh considerava in maniera alquanto vasta il concetto di natura, essa gli era sempre vicina. Van Gogh dipinse giardini lussureggianti, frutteti in fiore e immensi campi di grano. Anche l’uomo non è mai lontano. Il pittore cercava di rappresentare una visione personale, sentita della natura, a volte profonda e quasi religiosa, altre volte allegra e leggera. In concomitanza con la presenza del Van Gogh Museum l’Hermitage Amsterdam propone al 13 gennaio 2013 la mostra Impressionismo: sensazione e ispirazione. I dipinti più amati dell’Hermitage. Le opere di Van Gogh a fianco di quelle di molti importanti artisti suoi contemporanei offriranno una panoramica unica della pittura francese nel diciannovesimo secolo. Il Van Gogh Museum si trasferisce dal 29 settembre 2012 al 25 aprile 2013 nell’Hermitage Amsterdam in conseguenza della necessaria opera di ristrutturazione dell’edificio museale sulla piazza Museumplein, che rimarrà temporaneamente chiuso al pubblico. La collaborazione con l’Hermitage Amsterdam offre al Van Gogh Museum l’opportunità di continuare a esporre la sua collezione ad Amsterdam. Nel maggio del 2013 il Van Gogh Museum riaprirà i battenti con la mostra Van Gogh al lavoro, con cui festeggia il quarantesimo anniversario dalla sua fondazione. In occasione della presentazione nell’Hermitage compare il volume riccamente illustrato Vincent di Leo Jansen e Renske Suijver, con un contributo di Ann Blokland, € 19,95. In anche inglese, francese e olandese  
   
   
IL LOUVRE ABU DHABI SVELA LE NOVITÀ DELLE PROPRIE COLLEZIONI E ANNUNCIA LA GRANDE MOSTRA DEL 2013 PRIMA DEL MUSEO GRAND OPENING NEL 2015  
 
Le opere d’arte continuano ad essere presentate al pubblico attraverso la seconda edizione delle Talking Art Series. Louvre Abu Dhabi ha annunciato ulteriori significative acquisizionI che saranno parte della collezione permanente del museo. Questi nuovi capolavori sono approfonditi nella seconda edizione del Louvre Abu Dhabi: Talking Art Series (che si terrà dal 3 ottobre 2012 al 26 giugno 2013), un ricco programma di eventi pubblici che esplorano il significato dei singoli lavori in termini di storia dell’arte e nell’ambito della crescita della collezione museale. La serie di letture, organizzate da Tca Abu Dhabi, Agence France-muséums e dall’Ecole du Louvre, apre un dialogo con il pubblico dando idea della narrativa del museo e delle sue collezioni prima dell’opening. Commentando sull’importanza della serie di letture, Sua altezza Sheikh Sultan bin Tahnoon Al Nahyan, presidente di Tca Abu Dhabi ha affermato: “Siamo molto contenti di condividere con il pubblico la vasta acquisizione di collezioni del Louvre Abu Dhabi, dando modo di vivere e interagire direttamente con i contenuti del museo mentre modelliamo la collezione e prepariamo l’opening. Le opere d’arte sono state accuratamente selezionate per l’acquisto e per completare la narrativa universale del museo, cercando di rappresentare le varie civiltà del mondo e i più importanti periodi artistici attraverso i tempi”. Alcune delle opere d’arte che saranno condivise con il pubblico nella seconda edizione delle Talking Arts Series quest’autunno, includono: uno dei più fini esempi di figurina stante del terzo millennio a.C., un pavimento perfettamente conservato e una fontana datata al primo periodo ottomano e un pezzo di Paul Gauguin, Breton Boys Wrestling, datato 1888. Inoltre, si aprirà una collezione di fotografie che includono scatti di Joseph Girault de Prangey’s Ayoucha, con la più antica rappresentazione di una donna velata. Henri Loyrette, direttore del Louvre Museum ha dichiarato: “Sono particolarmente contenta dei progressi del Louvre Abu Dhabi. Le Talking Art Series sono uno step essenziale per costruire il futuro del museo e delle sue collezioni, arricchite da nuove eccezionali acquisizioni. Inoltre, sono molto importanti per la trasmissione del know-how e dell’esperienza prima che il museo apra definitivamente, così come un ricco programma di Master Classes per gli studenti della Paris-sorbonne University Abu Dhabi con l’Ecole du Louvre. ” Il Louvre Abu Dhabi ha anche annunciato la nuova mostra sulle sue collezioni del nella capitale degli Eau ad Aprile 2013. Intitolata Birth of a Museum, la mostra sarà la presentazione della collezione del Louvre Abu Dhabi, che aprirà nel 2015. Una versione parigina della mostra sarà esposta anche al Louvre Museum. Per maggiori informazioni e dettagli su Louvre Abu Dhabi: http://www.Facebook.com/pages/saadiyat-cultural-district/294905230524145 -  http://twitter.Com/saadiyatcdhttp://www.Saadiyatculturaldistrict.ae/en/saadiyat-cultural-district/louvre-abu-dhabi  
   
   
MEDAGLIA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL FESTIVAL LUOGHI IMMAGINARI  
 
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha inviato una medaglia premio al maestro Raffaele Mascolo direttore artistico del Festival Luoghi Immaginari. Un riconoscimento prestigioso al lavoro svolto in questi dieci anni di attività e promozione , sia dei capolavori musicali che dei beni architettonici del nostro territorio. Nato e presente sin dall’inizio nella nostra provincia dieci anni fa con un progetto già da allora molto originale, quale le “Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi legate ad un progetto di valorizzazione e divulgazione dei bene paesaggistici del nostro territorio, così come compaiono nei sonetti posti in partitura da Vivaldi. Www.festivaluoghimmaginari.it    
   
   
FESTA DEI POPOLI A VERCELLI  
 
Sabato 29 settembre ritorna per il quarto anno consecutivo la Festa dei Popoli 2012, un evento ideato dall’Arcidiocesi e dalla Caritas di Vercelli e coordinato dal Centro Servizi per il Volontariato. A partire dalle ore 15, nei Giardini di Parco Kennedy a Vercelli, saranno presenti oltre 30 stand di associazioni di volontariato, comunità etniche, gruppi ed enti locali con materiale promozionale e divulgativo, esposizioni di artigianato e prodotti locali, oggetti tipici e costumi tradizionali. Per l’occasione si terrà anche il Book crossing, scambio gratuito di libri in lingua. In caso di maltempo la manifestazione sarà realizzata all’interno del Seminario Arcivescovile di Vercelli, in piazza Sant’eusebio. Www.comune.vercelli.it/cms/