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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Ottobre 2012
Politica
UE, IN DIRETTA - LA COMMISSIONE PER I BILANCI VOTA IL BUDGET 2013  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2012 - Questo mercoledì e giovedì il Parlamento europeo si esprimerà sul budget europeo per il 2013. La commissione per i Bilanci si riunirà per discutere e votare gli emendamenti. Il Pe ha già espresso chiaramente la necessità di un budget solido per rilanciare la crescita e il mercato del lavoro, e non sarà pronto a tollerare la posizione del Consiglio che desidera tagliare i fondi alla ricerca, l´innovazione e il lavoro per i giovani. Durante le discussioni sul budget, i deputati hanno criticato la posizione confusa del Consiglio. Se in un primo tempo i capi di stato hanno concordato durante il vertice di giugno d´investire maggiormente in crescita e lavoro, poche settimane dopo, il Consiglio ha proposto dei tagli per ricerca e sviluppo nel budget 2013. Una posizione molto diversa dalla proposta iniziale della Commissione. È previsto che i risultati del budget della commissione ai Bilanci si avvicineranno più alle proposte iniziali della Commissione per la crescita e il mercato del lavoro. Un tema controverso sarà anche quello delle spese amministrative. Se hai domande sul budget, unisciti alla chat con il relatore al budget europeo e deputato italiano di centro-destra Giovanni La Via. Mercoledì, alle ore 10 e 30, mattina sarà infatti in chat con i fans Facebook del Parlamento europeo. Subito prima del voto in commissione.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON IL CAPO DEL GOVERNO DELLA TUNISIA, HAMADI JEBALI  
 
 Bruxelles, 3 Ottobre 2012 – Di seguito il testo del discorso di Barroso: “Sono contento di vedere il mio amico, il signor Hamadi Jebali, a Bruxelles, la Commissione europea, per la seconda volta da quando si è insediato a capo del governo della Tunisia. Ogni incontro è una nuova opportunità per noi di ribadire il nostro pieno sostegno alla transizione democratica in Tunisia, così come a sottolineare i rapporti privilegiati fra l´Ue e la nuova Tunisia. Oggi abbiamo fatto un bilancio di queste relazioni in un momento preciso: 20 mesi dopo l´inizio della transizione democratica in Tunisia. Abbiamo parlato dei successi, ma anche le sfide che rimangono. So che dopo tutte le rivoluzioni democratiche aspettative sono molto alte. Voglio assicurare tutti i tunisini, come faccio con il loro capo di governo, l´impegno europeo di una Tunisia democratica rimangono intatti. Durante la nostra intervista, abbiamo parlato della situazione politica in Tunisia. Abbiamo discusso la preparazione della nuova costituzione e le elezioni politiche e le riforme in corso. Accolgo con favore le assicurazioni fornite da voi oggi, caro amico, il carattere irreversibile della transizione democratica e il costante impegno del suo governo per i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti i tunisini. La libertà di espressione, il rispetto dei diritti umani, la parità di diritti tra uomini e donne, lo stato di diritto, in generale, sono i principi fondamentali per la futura stabilità del paese. Abbiamo anche discusso dei recenti avvenimenti che hanno portato ad attacchi contro le ambasciate degli Stati Uniti. Sono stato molto incoraggiato dalle dichiarazioni del capo del governo: ha confermato che la posizione di una minoranza di estremisti non deve essere confuso con il sentimento della grande maggioranza del popolo tunisino che rifiuta la violenza, l´odio e l´estremismo. Oggi più che mai dobbiamo essere tolleranti sfortunati provocazioni faccia e chiamare una responsabilità di tutti nell´esercizio della libertà di espressione. In termini di relazioni bilaterali, sono convinto che l´Accordo di partenariato privilegiato tra l´Ue e la Tunisia, attualmente in fase di negoziazione, rafforzeremo la nostra cooperazione. Abbiamo confermato oggi il nostro comune desiderio di fare tutto il possibile per raggiungere un accordo politico sul partenariato privilegiato in occasione del prossimo Consiglio di associazione che si terrà nel mese di novembre. Accordo di partenariato privilegiato conferma il ruolo pionieristico di Tunisia in transizioni democratiche nel sud del Mediterraneo. Ancora una volta ribadito il sostegno dell´Unione europea, attraverso i nostri strumenti di cooperazione, tutti i soggetti coinvolti nella transizione democratica tunisina: le autorità, le forze politiche democratiche e la società civile. L´ue ha raddoppiato la sua assistenza in Tunisia per il periodo 2011-2013 per un importo di 400 milioni di euro. Siamo pronti a fare di più nel 2013, sostenendo le autorità tunisine del pacchetto di stimolo. Abbiamo anche parlato di soluzioni che ci permettono di accelerare i negoziati sulle questioni commerciali varie. Una maggiore integrazione con il mercato interno dell´Ue sarebbe utile. Sarebbe anche un segnale forte agli investitori. È per questo che dobbiamo andare avanti con i negoziati su un accordo di libero scambio completo e avanzato. Sono convinto che una tale rapida conclusione dei negoziati per l´agricoltura e l´aria molto positivo per il turismo e l´agricoltura tunisina e, di conseguenza, l´occupazione e la ripresa economica. Allo stesso modo, un rapido progresso relativa alla conclusione di un partenariato per la mobilità di fornire una prima risposta, visibile e simbolica, le aspettative tradizionali tunisine circa lo scambio e la mobilità in termini di occupazione. L´elenco dei settori di cooperazione è molto lungo. Abbiamo anche discusso di questo durante il nostro incontro. Abbiamo appena assistito alla firma di due accordi di finanziamento nel settore della giustizia e le disuguaglianze sociali e servizi sanitari per un importo di oltre € 35 milioni. Signore e signori, il dialogo e la cooperazione tra la Tunisia e l´Unione europea guadagna di più in profondità, ed è il nostro desiderio di continuare a lavorare per un partenariato forte e solida tra la Tunisia e l´Unione europea. Come ti ho detto nel mese di febbraio il signor Jebali, la Commissione europea è dalla vostra parte, insieme con il vostro paese, insieme a tutti i tunisini in questa storica marcia verso la piena democrazia. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
IL GRUPPO DI ESPERTI DI ALTO LIVELLO SULLA RIFORMA DELLA STRUTTURA DEL SETTORE BANCARIO IN EUROPA FA LA SUA RELAZIONE  
 
 Bruxelles, 3 ottobre 2012 - La Commissione ha ricevuto ieri il rapporto preparato dal gruppo di esperti di alto livello sulla riforma della struttura del settore bancario nell´Ue (Memo/12/129) . Il gruppo, presieduto da Erkki Liikanen, governatore della Banca centrale di Finlandia e ex membro della Commissione europea ha presentato le sue conclusioni principali a Michel Barnier, Commissario europeo per il Mercato interno ei servizi. Erkki Liikanen ha dichiarato a questo proposito: "La relazione individua le raccomandazioni del gruppo di ulteriori riforme, tra cui settore bancario strutturale. Nel proseguimento delle misure sostanziali già in corso, credo che l´attuazione delle raccomandazioni del sistema bancario potrebbe creare un servizio più sicuro, più stabile e più efficiente per i cittadini dell´Unione europea e dell´economia di mercato. " Michel Barnier ha dichiarato: "Vorrei ringraziare Erkki Liikanen e membri del gruppo. Si tratta di una relazione importante che influenzerà la nostra politica di regolamentazione del settore finanziario. La relazione mette in evidenza i rischi eccessivi che sono state fatte in passato da parte delle banche e fa importanti raccomandazioni volte a garantire che le banche operano nell´interesse dei loro clienti ", ha aggiunto: "Questa relazione andranno ad alimentare le nostre riflessioni ulteriori azioni. Passo ora a considerare i passi successivi, durante i quali la Commissione prenderà in considerazione l´impatto di queste raccomandazioni nel contempo della crescita e la sicurezza e l´integrità dei servizi finanziari. Abbiamo anche bisogno di prendere in considerazione questi problemi alla luce delle riforme finanziarie che ho proposto al Parlamento europeo e al Consiglio. " In breve, il gruppo raccomanda azioni sui seguenti cinque punti: obbligo di separare le attività di proprietary trading e altri operatori del mercato ad alto rischio; possibilità di separare le altre attività a seconda del piano di salvataggio e piani di risoluzione; possibilità di cambiare l´uso di strumenti salvataggio interno come strumento per la risoluzione delle crisi; revisione dei requisiti di capitale a fronte di attività detenute per la negoziazione e dei finanziamenti relativi a beni immobili e rafforzamento della governance e la supervisione delle banche.  
   
   
´CONNETTERE L´EUROPA´ - GLI IMPRENDITORI E DECISORI POLITICI SOSTENGONO FORTEMENTE LA COMMISSIONE EUROPEA 50 MILIARDI IL PIANO DI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE STRATEGICHE NEL SETTORE DEI TRASPORTI, DELL´ENERGIA E INTERNET  
 
Bruxelles, 3 Ottobre 2012 – Una conferenza di alto livello a Bruxelles, imprenditori e politici ha sostenuto con forza la creazione di un meccanismo per collegare l´Europa, come proposto dalla Commissione europea per nuovo periodo di finanziamento dell´Unione europea 2014-2020. Con 50 miliardi di euro il meccanismo per collegare l´Europa potrebbe diventare uno strumento chiave per gli investimenti infrastrutturali mirati a livello europeo per assicurare il buon funzionamento del mercato unico e stimolare la crescita sostenibile, l´occupazione e la competitività in tutta l´Unione europea. Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di un ambizioso meccanismo per collegare l´Europa per investire nella crescita il futuro dell´Europa e incentivare la creazione di posti di lavoro Troppo spesso, i cittadini e le imprese sono bloccati da incomplete, inefficienti o semplicemente inesistenti reti infrastrutturali ´Collegamento.. Fondo Europa ´offre una soluzione europea a un problema europeo con la sua attenzione per le infrastrutture strategiche, il suo carattere innovativo e il suo vero valore aggiunto europeo. Ciò è stato ampiamente riconosciuto in occasione della conferenza di oggi e sono sicuro che questo messaggio viene emesso nelle capitali dei nostri Stati membri. " Durante gli eventi e relatori partecipanti hanno apprezzato il carattere innovativo e importante valore aggiunto che il meccanismo per collegare l´Europa avrebbe fornito. Il meccanismo per collegare l´Europa sarebbe di aiuto per le infrastrutture strategiche da terra che aiuta "l´Europa di competere e di crescere" in un mondo globalizzato, in linea con la strategia Europa 2020 e il Compact approvato di recente per la crescita. Senza di essa, i partecipanti hanno convenuto, molti investimenti infrastrutturali necessari nel settore dei trasporti, dell´energia e internet nell´Unione europea non sarebbe successo se trattati esclusivamente a livello nazionale. Ciò è particolarmente vero nella crisi in corso, il che ostacola ad esempio prestiti bancari per gli investimenti infrastrutturali. Maggior parte dei partecipanti si aspettano significativi investimenti privati ​​grazie a strumenti finanziari innovativi legati al meccanismo per collegare l´Europa, come le obbligazioni di progetto, e gli orientamenti a lungo termine e la sicurezza di pianificazione che fornisce. Molti indicò a progetti di infrastrutture esistenti sostenuti attraverso l´Unione europea, che dimostrano chiaramente i vantaggi e il valore aggiunto a livello Ue investimenti in infrastrutture, come ad esempio il collegamento elettrico recentemente inaugurato tra l´Irlanda e il Regno Unito o compressori che consente flussi di gas inverse nell´Europa centrale e orientale membri europei Stati. Ad alte prestazioni, sostenibile ed efficiente interconnesse reti transeuropee sono stati considerati essenziali per il pieno funzionamento del mercato unico dell´Ue e il passaggio ad un più sostenibile a basse emissioni di carbonio. Alcuni partecipanti hanno inoltre sottolineato la complementarità della politica di coesione dell´Ue con il meccanismo per collegare l´Europa, sottolineando l´importanza della politica di coesione per il miglioramento della competitività di tutta l´Unione europea. I partecipanti hanno convenuto che il meccanismo per collegare l´Europa è l´espressione concreta di un nuovo modo di pensare e il partenariato di cui beneficeranno gli europei in tutti gli Stati membri, i cittadini e le imprese allo stesso modo come una migliore interconnessione sarebbe rendere il lavoro più facile e viaggiare, migliorare la competitività, opportunità di business e la sicurezza energetica e rendere l´economia europea più verde. Molti hanno espresso il desiderio che il sostegno globale forte per il meccanismo per collegare l´Europa proveniente da questo evento di alto livello in grado di mobilitare altri importanti soggetti interessati e responsabili delle decisioni e di influenzare positivamente il corso dei negoziati nel periodo che precede il Consiglio europeo straordinario del 22 - 23 Novembre 2012 dedicata al quadro finanziario pluriennale.  
   
   
ASILO E MIGRAZIONE: L’UE DEVE FARE DI PIÙ PER PROTEGGERE I MINORI NON ACCOMPAGNATI  
 
Bruxelles, 3 ottobre 2012 - Ogni anno migliaia di minori non accompagnati giungono in Europa alla ricerca di una nuova vita. La maggior parte di essi è in fuga da guerre, conflitti o altre condizioni di vita difficili e alcuni hanno persino perduto dei familiari lungo il tragitto. Lo scorso 28 settembre in una relazione sulla situazione dei minori non accompagnati nell’Unione europea, la Commissione chiede di aumentare l’impegno a livello sia nazionale che europeo, per poter rispondere a questo complesso problema transnazionale in modo efficace e nel pieno rispetto dei diritti del minore. L’arrivo di minori non accompagnati provenienti da paesi terzi non è un fenomeno temporaneo, ma una componente duratura dei flussi migratori in direzione dell’Ue. Nel 2011 hanno presentato domanda di asilo nell’Ue-27 ben 12 225 minori non accompagnati, un numero analogo a quello registrato negli anni precedenti e che probabilmente non cambierà nei prossimi anni. Molto superiore è il numero complessivo di minori non accompagnati che entrano in Europa attraverso canali di migrazione irregolari, come suggeriscono le stime fornite da alcuni Stati membri: secondo i dati forniti dall’Italia, il 31 dicembre 2011 si trovavano sul territorio italiano 59 559 minori non accompagnati, mentre ad esempio la Francia calcola che ve ne fossero 6 000 e in Spagna la cifra aggregata per il periodo 2008-2011 era superiore a 5 500. “I minori che arrivano da soli alle nostre frontiere sono tra le persone più esposte e vulnerabili ella società. Le politiche dell’Unione europea hanno contribuito a migliorare le condizioni e la protezione dei minori, ma abbiamo altre sfide da affrontare. Dobbiamo migliorare le nostre procedure per garantire che questi minori ricevano un’accoglienza dignitosa alle frontiere europee, e per far questo occorre anche migliorare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra i paesi dell’Unione”, ha affermato Cecilia Malmström, commissaria per gli Affari interni. Per aumentare la protezione dei minori che giungono nell’Ue non accompagnati e assicurare il rispetto dei diritti del minore, la Commissione ha adottato nel 2010 un piano d’azione che ha contribuito ad attirare l’attenzione sulla questione, stabilendo che qualsiasi decisione che riguardi l’avvenire di un minore dev’essere presa in funzione del suo interesse superiore, a prescindere dalla sua condizione di migrante. La Commissione ha adottato oggi una relazione intermedia sull’attuazione del piano d’azione sui minori non accompagnati (2010-2014) (Ip/10/534), che fa il punto sui progressi conseguiti e identifica i settori a cui occorre dedicare maggiore attenzione e iniziative mirate nei prossimi due anni. Nell’ultimo biennio il piano d’azione ha esercitato effetti positivi: il riconoscimento esplicito dell’interesse superiore del minore come principio guida ha contribuito ad accentuare le misure di protezione nei nuovi strumenti legislativi dell’Ue (nel campo dell’asilo, dell’immigrazione e della tratta di esseri umani); · grazie all’approccio comune dell’Ue, viene attribuita maggiore importanza alle misure di finanziamento a favore di questo gruppo di migranti particolarmente vulnerabile; il piano d’azione ha stimolato discussioni tra istituzioni, autorità nazionali, organizzazioni intergovernative e non governative, e ha accresciuto lo scambio di conoscenze e prassi, ad esempio per quanto riguarda la tutela e l’accertamento dell’età. Sono però necessari ulteriori sforzi: occorre impegnarsi di più nella raccolta e nello scambio di dati quantitativi e qualitativi, ad esempio relativi al numero di minori che scompaiono dalle strutture di assistenza o a quelli rimpatriati, migliorando ulteriormente la raffrontabilità dei dati raccolti nel territorio dell’Ue; è necessario che l’Ue e gli Stati membri proseguano il loro impegno e gli scambi con i paesi di origine e di transito, allo scopo di mettere in comune esperienze e buone prassi, comprendere meglio le esigenze di quei paesi e trovare soluzioni concrete per prevenire il fenomeno, rintracciare le famiglie e assicurare il rimpatrio sicuro dei minori non accompagnati; la Commissione continuerà a considerare prioritario il finanziamento dei progetti in questo campo; gli Stati membri e le organizzazioni internazionali e non governative sono incoraggiati a utilizzare appieno le risorse finanziarie disponibili; l’Ue si è impegnata a realizzare un sistema europeo comune di asilo entro la fine del 2012; in questo contesto, la Commissione ha proposto di aumentare i livelli di protezione per i minori non accompagnati e spera che il Parlamento e il Consiglio trovino un terreno d’intesa.  
   
   
UE: PROGETTO DI SOSTEGNO ALLA RIDUZIONE DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI E DEI SERVIZI DI ASSISTENZA SANITARIA E DI PRIMA LINEA PER LE REGIONI SVANTAGGIATE IN TUNISIA  
 
Bruxelles, 3 Ottobre 2012 - Lo scorso 3 agosto 2012, la Commissione europea ha adottato un nuovo progetto per sostenere la riduzione delle disuguaglianze sociali e di miglioramento dei servizi sanitari nelle regioni svantaggiate in Tunisia comprendono una popolazione di 4 milioni di persone. Il progetto ha un budget totale di 12 milioni di euro. Questo progetto, l´accordo di finanziamento è stato firmato in occasione della visita del capo del governo tunisino H. Jebali a Bruxelles il 2 ottobre 2012, beneficeranno direttamente quattro milioni di persone, aumentando significativamente l´accesso all´assistenza sanitaria di base, la qualità delle cure e di condizioni di accoglienza nei centri di salute. Le azioni principali del progetto riguardano l´acquisto di attrezzature per i servizi ambulatoriali, acquisto di nuovi mezzi di trasporto e sviluppo delle capacità medico del Ministero della Salute. Il supporto per la salute è una priorità della cooperazione tra l´Ue e la Tunisia. Tuttavia, questa assistenza assume una dimensione particolare nel contesto della transizione democratica nel paese: a supporto dei servizi di base è un elemento chiave per sostenere lo sviluppo regionale e le popolazioni più povere i cui bisogni sono acuti. In particolare, i servizi, come i test e servizi specializzati sarà ampliato e la qualità dei servizi sanitari nei centri sanitari di base e intermedio sarà aumentata. Ad esempio, il progetto generalizzare screening precoce per le malattie croniche associate all´invecchiamento. Un altro obiettivo è quello di allocare meglio le risorse tra i centri sanitari di base, in particolare i laboratori di assistenza tecnica, di imaging e odontoiatria.Particolare attenzione sarà rivolta anche ai servizi di emergenza in aree remote per mezzo di trasporto di emergenza del caso e, infine, i mezzi saranno utilizzati per meglio pianificare e programmare servizi medici esaminando la tessera sanitaria e adeguata formazione del personale medico e paramedico. La sfida è quella di far fronte alle sfide della popolazione transizione demografica ed epidemiologica qu´entraînent invecchiamento e richiedono l´intervento sanitario più costoso adattato. Questo nuovo progetto è complementare ad altre azioni sostenute dalla Ue, come l´iniziativa che coinvolge l´Unione europea e l´Organizzazione Mondiale della Sanità, ha lanciato nel 2011, che comprendeva anche una riabilitazione componente di centri sanitari. Inoltre, la società civile è associata con il nuovo progetto. I rappresentanti dei fornitori, il Consiglio del Collegio dei medici e delle associazioni regionali e locali nei confronti di alcune malattie croniche partecipare al comitato direttivo incaricato di sorvegliare l´attuazione del progetto. Alcune attività saranno inoltre condotti a beneficio diretto della società civile.  
   
   
ADRISTORICAL LANDS, PRESENTATO IL PROGETTO  
 
 Campobasso, 3 ottobre 2021 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, anche nella sua veste di Presidente dell´Euroregione Adriatica, ha presentato il 29 settembre , presso l´Hotel Fonte dell´Astore, il progetto "Adristorical Lands". L´evento, cui hanno partecipato operatori turistici provenienti da varie regioni e i Sindaci dei Comuni interessati, ha aperto il ciclo di iniziative della Giornata Nazionale del Turismo, che quest´anno si tiene a livello italiano in Molise e che ha per tema "Turismo e sostenibilità energetica. Propulsori di turismo sostenibile". La Giornata Nazionale del Turismo è stata patrocinata dalla Regione Molise e dal Ministero del Turismo, ed è stata organizzata dalla Cei, dalla Curia Arcivescovile di Campobasso-bojano, in collaborazione con le Province e con le Camere di Commercio. «Quello che presentiamo oggi - ha detto il Presidente Iorio - è un progetto molto importante che si inserisce nelle varie iniziative che stiamo seguendo nell´ambito di una politica adriatica che porti le istituzioni pubbliche e private a lavorare insieme in rete per generare nuovo sviluppo in un contesto europeo che sposti l´attenzione della Ue al Mediterraneo e alle sue caratteristiche. Pensiamo ad uno sviluppo dell´Adriatico sotto molteplici aspetti e, non in modo secondario, a quello turistico; il tutto, nell´ottica della sostenibilità di ogni iniziativa dal punto di vista energetica e ambientale. Ciò nella convinzione che il turismo può svolgere a pieno il suo ruolo solo se sa valorizzare, promuove e conservare il patrimonio paesaggistico, naturalistico, ma anche quello storico, artistico, valoriale e culturale dei luoghi in cui insiste. Questa vetrina nazionale, che vede il Molise ospitare per tutt´Italia le iniziative della Giornata Mondiale del Turismo, può essere un incipit a fare di questo settore, proprio nell´attuale momento di crisi, un propulsore di crescita, mediante la realizzazione di nuove opportunità. Un´occasione di grande valore per riflettere con esperti del settore, per presentare idee, per scambiare buone pratiche e per avviare nuovi e fruttuosi rapporti di collaborazione».  
   
   
SEGUITO AUDIZIONE MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E PER LA SEMPLIFICAZIONE, FILIPPO PATRONI GRIFFI SUL RIORDINO DELLE PROVINCE IN DIRETTA SULLA WEB TV DELLA CAMERA MERCOLEDÌ 3 OTTOBRE ALLE ORE 14.30  
 
 Roma, 3 ottobre 2012 - Oggi Alle ore 14.30 la Commissione Affari Costituzionali svolgerà il seguito dell’Audizione del Ministro per la pubblica amministrazione e per la semplificazione, Filippo Patroni Griffi, sul riordino delle province e sull’attuazione delle disposizioni di legge, recentemente approvate, recanti misure di semplificazione amministrativa. Http://webtv.camera.it/portal/portal/default/default    
   
   
FORMIGONI: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PROTAGONISTA  
 
Milano, 3 ottobre 2012 - "La cooperazione sarà uno dei temi guida di Expo 2015". Lo annuncia il presidente della Regione Lombardia e Commissario Generale di Expo, Roberto Formigoni, ricordando che il "Documento strategico già evidenzia gli ambiti nei quali i progetti di cooperazione si svilupperanno" e delinea, al tempo stesso, la prospettiva nella quale muoversi: "lavorare per un grande Protocollo di Milano che sarà sottoscritto nel 2015 da tutti i partecipanti a Expo, governi, istituzioni internazionali, società civile, mondo economico e imprenditoriale". Un protocollo che, dice Formigoni "affronti in modo concreto e responsabile le grandi sfide della alimentazione e della sostenibilità assumendo impegni concreti come la lotta alle speculazioni sul cibo e agli sprechi nella catena alimentare o il sostegno alle fasce più fragili e deboli della popolazione mondiale". "A questo lavoro - assicura Formigoni - chiameremo tutti, in particolare le associazioni e le Ong che quotidianamente operano con grande spirito di sacrificio al servizio dello sviluppo nel mondo". E intanto sono in via di pubblicazione i progetti di cooperazione internazionale che saranno sostenuti da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, prioritariamente dedicati alle tematiche oggetto di Expo 2015: sicurezza alimentare, lotta alla fame, sostenibilità, valorizzazione colture e produzioni locali.  
   
   
COOPERAZIONE, FORMIGONI: IL GOVERNO NON IGNORI LE REGIONI  
 
Milano, 3 ottobre 2012 - "La cooperazione è un elemento importante della politica internazionale. Lo ha sottolineato il presidente Napolitano nel suo messaggio al Forum di Milano. Ne è ben convinta Regione Lombardia, che negli ultimi dieci anni ha sostenuto 647 progetti investendo 55 milioni e sviluppando una fitta rete di relazioni diplomatiche e istituzionali con Governi di Regioni e Paesi in tutto il mondo". E´ quanto sottolinea il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Risultati Importanti - "In questo modo - prosegue Formigoni - abbiamo ottenuto risultati virtuosi riuscendo anche in un momento di crisi economica a mettere in rete i diversi attori pubblici e privati della cooperazione. E così ad esempio nel 2012 è stato attuato un bando congiunto da 3,5 milioni con Fondazione Cariplo (1,5 stanziati dalla Regione, 2 dalla Fondazione)". "Peccato - si rammarica il presidente della Lombardia - non aver potuto raccontare questa ed altre buone esperienze in un momento di confronto così importante come il Forum. Sorprendentemente infatti non si è avvertita l´esigenza di dare un ruolo adeguato alle Regioni all´interno del dibattito". Regione Lombardia ha "seguito" i lavori con una delegazione guidata dal sottosegretario Paolo Alli. Più Fondi E Più Competenze A Regioni - "Se la cooperazione è fattore di politica internazionale, occorre che il Governo ci investa con decisione e lungimiranza", sostiene Formigoni. Che indica tre priorità. La prima: "aumentare i fondi". La seconda: "riformare la normativa per allinearla a una cooperazione sempre meno assistenzialistica e sempre più basata su modelli di collaborazione tra pubblico e privato e su progetti efficaci nei Paesi in via di sviluppo". La terza è giustappunto "il rafforzamento del ruolo chiave delle Regioni, che in materia hanno sviluppato esperienze avanzate e buone pratiche".  
   
   
PATTO PER IL VENETO. RIUNITO TAVOLO PER LO SVILUPPO  
 
Venezia, 3 ottobre 2012 - “Il Patto per il Veneto, firmato il 2 maggio scorso, passa dalla fase uno alla fase due. Ci siamo dati come obiettivo il riordino di tutte le linee di investimento e di fare sinergia con il privato. Da quest’ultima ricognizione, che ha introdotto anche nuove proposte operative, emerge che le risorse potenzialmente attivabili per dare impulso alla ripresa socio-economica del territorio veneto ammontano a oltre 9 miliardi di euro”. E’ quanto ha comunicato ai giornalisti il presidente della Regione, Luca Zaia, al termine dei lavori del Tavolo regionale per lo sviluppo del Veneto, riunitosi a Palazzo Balbi. Ne fanno parte i rappresentanti delle autonomie locali, degli imprenditori, delle associazioni agricole, del commercio, degli artigiani, delle organizzazioni sindacali, delle università venete. Il Patto per il Veneto prevede priorità, interventi e azioni per lo sviluppo del tessuto socio-economico regionale. Le priorità individuate riguardano le imprese, il lavoro e il welfare, i giovani, il territorio e la riforma della pubblica amministrazione. Rispetto a quattro mesi fa, è stata inserita ora una nuova priorità, l’ambiente. “L’incontro è servito a declinare le attività fin qui realizzate e quelle da realizzare – ha detto Zaia – e a monitorare le cifre impegnate e quelle da impegnare nei prossimi mesi. Ci siamo dati 15 giorni di tempo per presentare osservazioni e proposte e avviare La fase due nell’attuazione di questo Patto con il quale, di fronte ad una crisi di cui non si vede la fine, il Veneto vuole fare squadra”.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA, "CONVOCARE VELOCEMENTE LA CONFERENZA METROPOLITANA PER STESURA STATUTO" VIA LIBERA ALL´UNANIMITÀ DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE  
 
 Firenze, 3 ottobre 2012 - "Un invito al sindaco a prendere i necessari accordi con il Presidente della Provincia per convocare nei tempi più rapidi possibili la Conferenza Metropolitana che la legge vuole composta dai 44 sindaci dei comuni della provincia di Firenze e dal Presidente della stessa in modo che questa possa subito lavorare alla stesura dello statuto". Così l´ordine del giorno sulla Città metropolitana che è stato varato ieri all´unanimità dal Consiglio comunale. Nell´ordine del giorno è deciso "di promuovere come momento di informazione e di partecipazione un incontro delle presidenze dei consigli comunali e delle commissioni consiliari interessate, insieme alle espressioni della società civile e produttiva, in modo da coinvolgere il più possibile le espressioni della società fiorentina in una riforma di portata così rilevante per le capacità di governo del nostro territorio, anche come supporto alla elaborazione di indirizzi del Consiglio Comunale verso lo statuto della Città Metropolitana; Vengono inoltre invitati "tutti i soggetti coinvolti ad operare coerentemente allo spirito della legge per istituzioni capaci di rendere un servizio al tempo stesso più efficiente e più democratico alla cittadine e ai cittadini del territorio chiamato a far parte della città metropolitana di Firenze". Si allega l´ordine del giorno: Il Consiglio Comunale Di Firenze udite le comunicazioni presentate dalla Giunta al Consiglio in merito all’istituzione delle città metropolitane con particolare riguardo a quella fiorentina; richiamate le mozioni 694/2010 e 700/2011 approvate dal Consiglio comunale nelle sedute del 22 novembre 2010 e del 24 ottobre 2011; ricordato quanti tentativi siano stati fatti nel passato sia a livello di strumenti urbanistici che di accordi istituzionali per l’introduzione della necessaria dimensione intercomunale nel governo del nostro territorio; sottolineato con soddisfazione che a più di venti anni dalla legge n.142 dell’8 giugno 1990, e a più di dieci anni dall’inclusione in Costituzione (2001) delle città metropolitane nel nuovo titolo V, l’istituzione delle città metropolitane è ormai prevista dalla legge dello stato n.135 del 7 agosto 2012; preso atto che la legge stessa prevede che il territorio della città metropolitana coincida con quello della provincia di Firenze, fatto salva la facoltà dei singoli comuni, di aggregarsi, con le procedure previste, in entrata o in uscita, ad altra provincia confinante; evidenziato che le funzioni della città metropolitana saranno, oltre le funzioni fondamentali attribuite alle province, altresì quelle della 1) pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali; 2) strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano; 3) mobilità e viabilità; 4) promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale. Data la necessità di arrivare ad una maggiore razionalizzazione dei servizi non solo in termini di revisione della spesa ma soprattutto di efficacia rispetto alle esigenze dei cittadini rilevato che è ormai possibile per la legge in vigore, procedere alla convocazione della Conferenza Metropolitana destinata ad elaborare lo Statuto della Città Metropolitana stessa; rilevato che la legge fissa nel 31 ottobre 2013 il temine per l’elaborazione di tale statuto, passato il quale si procede comunque ad un funzionamento provvisorio della stessa che entrerà in vigore il 1 gennaio 2014 contemporaneamente alla cessazione della provincia; sottolineato che lo Statuto è lo strumento con il quale si articolano nella città metropolitana i diversi rapporti che possono intercorrere tra il capoluogo e le varie aree dell’attuale provincia in relazione alla loro posizione urbanistica e geografica; sottolineato altresì che lo Statuto provvede a fissare quale dei tre sistemi elettorali previsti sarà scelto per eleggere il Sindaco della Città metropolitana, organo, insieme al Consiglio Metropolitano, composto nel caso fiorentino da dodici componenti ad elezione indiretta,di governo della città metropolitana, insieme all’eventuale vicesindaco; Considerato positivamente il ruolo del decentramento amministrativo e la realtà delle circoscrizioni fiorentine, ritenendo quindi opportuno valorizzarle tramite una riorganizzazione istituzionale a integrazione della Città Metropolitana - richiamata l’importanza del raccordo con la programmazione della Regione Toscana; Invita Il Sindaco del Comune di Firenze a prendere i necessari accordi con il Presidente della Provincia per convocare nei tempi più rapidi possibili la Conferenza Metropolitana che la legge vuole composta dai 44 sindaci dei comuni della provincia di Firenze e dal Presidente della stessa in modo che questa possa subito lavorare alla stesura dello statuto; Decide di promuovere come momento di informazione e di partecipazione un incontro delle presidenze dei consigli comunali e delle commissioni consiliari interessate, insieme alle espressioni della società civile e produttiva, in modo da coinvolgere il più possibile le espressioni della società fiorentina in una riforma di portata così rilevante per le capacità di governo del nostro territorio, anche come supporto alla elaborazione di indirizzi del Consiglio Comunale verso lo statuto della Città Metropolitana; Invita tutti i soggetti coinvolti ad operare coerentemente allo spirito della legge per istituzioni capaci di rendere un servizio al tempo stesso più efficiente e più democratico alla cittadine e ai cittadini del territorio chiamato a far parte della città metropolitana di Firenze. Valdo Spini  
   
   
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE A FIRENZE SULLA CITTÀ METROPOLITANA GLI INTERVENTI DEI VARI GRUPPI CONSILIARI  
 
Firenze, 3 ottobre 2012 - Città metropolitana, Scola e Fittante (Idv): “Avanti tutta. Non si può più aspettare” - “Avanti tutta con la Città metropolitana. Basta, basta, basta: è’ la terza volta che il Consiglio comunale dà al sindaco la delega per la convocazione della conferenza metropolitana. E’ ora di andare avanti”. Questo quanto espresso dal capogruppo dell’Italia dei Valori Giuseppe Scola e dal consigliere Giovanni Fittante. “Siamo al 3° pronunciamento del riconoscimento di Firenze fra le 10 città metropolitane di Italia. La Costituzione- aggiungono Scola e Fittante - prevede tale riconoscimento, alcuni atti amministrativi e giuridici ne sanciscono l’istituzione. C’è da chiedersi perché ci sia ancora questo ‘empasse’ da parte dei comuni (44) che ne fanno parte, di pronunciarsi per il riconoscimento e la convocazione della conferenza metropolitana. Atti formali danno corpo ad un riconoscimento istituzionale che deve garantire il corretto funzionamento della struttura metropolitana. Condivido le conclusioni fatte dal collega Spini che invita il nostro sindaco a farsi promotore presso il presidente della provincia e i comuni interessati per dare luogo alla convocazione della Conferenza. Tutto questo non è solo un auspicio, ma spero che sia una garanzia per il nostro Consiglio comunale che per la terza volta conferisce tale delega al sindaco”. Città metropolitana, Giocoli (Fli): “Pensare in grande per cogliere questa opportunità” - “Firenze non giochi di rimessa ma abbia un ruolo trainante con la Regione” - Questo l’intervento della vice capogruppo di Fli Bianca Maria Giocoli - “Bisogna pensare in grande. L´occasione è unica. Troppi sono quelli che remano contro; dagli orfani di poltrone delle province ai sindaci che temono di perdere la loro identità e pensano di fare il bene dei cittadini marciando contro la riforma o ostacolandola. Bisogna capire che il momento è di quelli storici: bisogna guardare avanti ad un nuovo modo di fare politica e di amministrare le città. Niente sarà più come prima, dai consigli comunali ai quartieri ma anche le regioni subiranno l´influsso della novità. Il nuovo ente sovraordinato può portare benefici a tutti, anche economici e non solo di organizzazione di mobilità, trasporti, sanità, ambiente, urbanistica. A cominciare dai numerosi progetti finanziabili a livello europeo. L´europa guarda con interesse queste nuove realtà. Lo ribadisco, avendolo detto già più volte: sarebbe stata la mossa ideale cancellare del tutto le province, così da non dare vita a queste guerre fratricide tra novelli Orazi e Curiazi. Come Firenze non facciamoci guidare da una visione ristretta e limitata. Siamo Firenze, siamo il capoluogo: se non si capisce questo non ci si può comportare come un comunello di provincia e anche nei confronti della Regione bisogna avere un atteggiamento trainante e non giocare di rimessa. Qualcuno ha detto che in Italia si fanno le riforme sperando che non si attuino. Non aveva tutti i torti”. Città metropolitana, Razzanelli: “Con il nuovo ente finiscano le scaramucce che hanno impedito lo sviluppo del territorio” “Il sindaco di Firenze sia anche governatore della Toscana” Questo l’intervento del capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli - “Mi auguro che con la creazione della città metropolitana cessino per sempre le scaramucce che hanno impedito a Firenze la costruzione di un aeroporto degno della nostra città. Comuni come Campi o Sesto avranno il peso che è giusto che continuino ad avere, ma non potranno più mettere il veto su infrastrutture essenziali per lo sviluppo del territorio, impedendo di fatto ai nostri giovani di trovare delle opportunità serie di lavoro. Spero anche che si possa prendere spunto da quello che ho potuto vivere nelle mie esperienze a Ningbo (in Cina). Il sindaco di Ningbo è contemporaneamente sindaco della città e governatore della Regione che prende il nome di città di Ningbo. Si tratta di 9 milioni di persone e l’area è divisa in tre contee e undici distretti; praticamente tre province e 11 città più grandi, ma tutto questo con un’unica giunta che snellisce e riduce i costi della politica. Anche a Firenze, con il nuovo ente, il sindaco di Firenze diventi anche governatore della regione”. Città metropolitana, Pieri (Udc): “Noi ci siamo, da tempo. Ora troviamo insieme le soluzioni” “In troppi remano contro pensando solo alle rendite di posizione” Questo l’intervento del consigliere Udc Massimo Pieri “Innanzitutto desidero ringraziare l’On. Valdo Spini per l’ottimo lavoro svolto come presidente della Commissione Affari Istituzionali. Ci troviamo davanti una grande opportunità: la possibilità di trasformare – e speriamo ovviamente in meglio – l’assetto degli enti locali in Italia. In molti remano contro questa trasformazione, pensando solo alle reciproche rendite di posizione. Come Udc, noi ci siamo, e siamo anzi in prima linea, con Federico Tondi presidente della commissione speciale in Provincia. Auspico che ora si possano trovare le soluzioni insieme, per il bene di Firenze e del nostro territorio”. Città metropolitana, Spini: "Dobbiamo essere pienamente consapevoli della grande innovazione nell´ordinamento enti locali" "L´istituzione di dieci città metropolitane nelle regioni a statuto ordinario, senza contare quelle che potranno sorgere nelle regioni a statuto speciale, rappresenterà un elemento di grande innovazione nell´ordinamento degli enti locali italiani". Lo ha detto il presidente della commissione Affari istituzionali Valdo Spini. "Dobbiamo averne a Firenze piena consapevolezza. Per questo - ha concluso Spini - è importante che il consiglio comunale di firenze voti un documento in proposito all´unanimità". Città metropolitana, l´intervento di Federica Giuliani (Pd) - "Il documento votato all´unanimità dal Consiglio comunale dopo un bel dibattito molto partecipato, sottolinea la volontà di tutti i consiglieri di dare attuazione alle norme che istituiscono la Città Metropolitana, che seppur normata in modo anomalo in un articolo del decreto legge sulla Revisione della spesa, risponde ad una attesa ormai ventennale e ad una esigenza sentita dai cittadini come naturale". Così la vice presidente della commissione Affari istituzionali Maria Federica Giuliani (Pd). "La richiesta - conclude Giuliani- è quindi rivolta al sindaco ed al Presidente della Provincia, di convocare quanto prima la Conferenza Metropolitana che è il luogo deputato a costruire la le fondamenta e l´anima del nuovo ente e che saprà rispondere meglio alle sfide future". Questo l’intervento del consigliere Pd e presidente della commissione urbanistica Mirko Dormentoni - “La costituzione della Città Metropolitana è una grande opportunità perché molti servizi e molte funzioni pubbliche potrebbero essere svolte meglio di quanto si fa oggi restando limitati dentro i confini comunali. I cittadini dei nostri territori potranno trarne un vantaggio perché, se saremo in grado di strutturare bene il nuovo ente (che sostituirà la Provincia), la pubblica amministrazione locale diventerà più efficiente ed efficace. L´urbanistica e l´edilizia possono essere un settore esemplare in questo senso: un Piano Strutturale Metropolitano unico, Regolamenti Urbanistici e Regolamenti Edilizi fortemente coordinati perché non sono più tollerabili normative e modulistiche diverse e magari contraddittorie tra comuni della stessa area. Naturalmente un ente così importante non dovrebbe sfuggire dalla legittimazione diretta dei cittadini, quindi si valuti subito la possibilità di inserire nello Statuto l’elezione diretta degli organi rappresentativi e decisionali, pur mantenendo la grande snellezza prevista dalla legge. Per questo occorre che, adesso, l´amministrazione comunale faccia un passo avanti, esca dalla sottovalutazione dei temi di area metropolitana e del coordinamento con i Comuni contermini e assuma un ruolo da protagonista, un ruolo di capofila e traino di questo processo per certi versi rivoluzionario. Naturalmente cercando fino in fondo una convergenza con la Provincia e con gli altri comuni del territorio; non possiamo e non dobbiamo andare avanti da soli. Il Sindaco dovrebbe essere in prima fila, come stanno facendo Fassino a Torino, Pisapia a Milano, Orsoni a Venezia. Così purtroppo non è. Senza nulla togliere al vicesindaco Nardella, questa è una grave mancanza. In ogni caso, la richiesta che oggi ha espresso il Consiglio Comunale e che condivido pienamente, è che si proceda, congiuntamente al Presidente della Provincia, alla convocazione della Conferenza Metropolitana, perché a questo punto non possiamo non andare avanti”.  
   
   
RIORDINO PROVINCE. VENDOLA SCRIVE AI PRESIDENTI ANCI E UPI.  
 
Bari, 3 ottobre 2012 - Riordino Province e assenza al tavolo istituzionale di questo pomeriggio. Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha inviato una lettera aperta ai Presidenti dell’Anci e dell’Upi. Qui di seguito il testo integrale. Cari Presidenti, apprendo con rammarico la notizia della Vostra assenza al tavolo che avrebbe dovuto definire oggi il nuovo assetto delle Province in Puglia. Noi, come Governo regionale, abbiamo cercato di accompagnare i nostri Enti locali nel processo di riordino istituzionale. Nella contesa politica si è cercato di mescolare le carte, mettendo in capo alla Regione responsabilità che non ci competono. Dire, ad esempio, che il sottoscritto ha deciso di sopprimere la Bat è una menzogna. Non frequentare i tavoli istituzionali è un modo di scaricare i problemi su qualcun altro. A me spiace che sia accaduto. Siamo pronti, come sempre, a contribuire ad un confronto serio e leale; ma se qualcuno vorrà proseguire nella direzione evanescente della non scelta, dovrà cercare i suoi interlocutori soltanto a Roma. Nichi Vendola  
   
   
NUOVA RIDUZIONE DEI COSTI DELLA POLITICA IN PIEMONTE  
 
Torino, 3 ottobre 2012 - Un nuovo passo avanti nel percorso di razionalizzazione dei costi della politica è stato compiuto il 2 ottobre dal Consiglio regionale. E’ stata approvata la proposta di legge, frutto dell’attività del “tavolo di concertazione”, che prevede la riduzione delle spese per i viaggi effettuati dai consiglieri, l’eliminazione dell’indennità di presenza e del rimborso chilometrico a fronte della partecipazione a riunioni convocate da soggetti esterni, la riduzione da undici a sette del numero annuale di viaggi sul territorio nazionale per i quali ciascun consigliere ha diritto al rimborso, l’azzeramento del numero di viaggi rimborsabili effettuati da ciascun consigliere nel territorio dell’Unione Europea, l’introduzione di meccanismi di attestazione di regolarità da parte di revisori esterni e la pubblicazione delle note riepilogative sull’utilizzo dei fondi dei gruppi consiliari. Insieme alla nuova norma è stato votato un ordine del giorno che impegna il Consiglio a verificare entro lunedì 8 ottobre le ricadute del decreto legge sulla riduzione delle spese delle Regioni che il Consiglio dei ministri voterà il 4 ottobre e le eventuali leggi da approvare per la sua applicazione. Infine, entro giovedì il Consiglio esaminerà un’altra legge che, modificando lo Statuto, ridurrà da 60 a 50 il numero dei consiglieri (più il presidente della Giunta) e da 14 a 11 quello degli assessori (oggi ne sono in carica 12). Alla discussione e alla votazione ha presenziato anche il presidente della Regione, Roberto Cota, che nei giorni scorsi aveva ricordato che in Piemonte, già nel maggio 2010, tutta la Giunta si era autoridotta lo stipendio in attesa della normativa regionale che poi fissò questa diminuzione per legge (il risparmio venne girato sul fondo a sostegno della cassa integrazione).  
   
   
COSTI POLITICA - CAPPELLACCI, SARDEGNA ANTICIPATO TAGLI E ERRORI EVIDENTI IN ALCUNE TABELLE MASS MEDIA  
 
 Cagliari, 3 Ottobre 2012 - La Regione Sardegna ha anticipato di diversi mesi la spending review avviata dal Governo con una serie significativa di tagli dei costi del proprio apparato, cominciando dalle indennità di presidente e assessori per proseguire con la riduzione drastica delle auto blu. Lo sottolinea il Governatore Ugo Cappellacci, che fornisce una serie puntualizzazioni a proposito di classifiche e tabelle pubblicate da diversi quotidiani, segnalando "errori macroscopici" che portano a "classifiche non veritiere". Gli errori più evidenti sono in alcune tabelle pubblicate da diversi quotidiani e diffuse anche da agenzie e teleradiogiornali. In particolare la voce consulenze e collaborazioni colloca la Sardegna al primo posto nel 2010 con una spesa di circa 136 milioni di euro, cioè un incremento del 540,9 per cento rispetto al 2001. In realtà la spesa per tali voci e´ stata pari a 11,8 milioni e l´errore è stato probabilmente determinato dall´inserimento nel conteggio di alcuni contratti di servizio, il più oneroso dei quali è quello del trasporto pubblico locale che e´ ammontato a 109,2 milioni di euro. "E´ paradossale che, dopo aver dovuto presentare ricorso alla Consulta, appellarsi al Capo dello Stato e arrivare perfino al decreto ingiuntivo, notificato anche in sardo (l´"Atu de Intima") al Governo per la vertenza Entrate, ora ne vada di mezzo anche l´immagine della Regione, classificata tra le più sprecone - osserva Cappellacci -. Questo perchè dando seguito a un accordo sottoscritto nella precedente legislatura, la Regione si è fatta carico costo del trasporto pubblico locale, che non è certo una consulenza. Altri errori riguardano le spese di funzionamento dove la Sardegna non è al primo posto tra le Regioni ma al 12/o, mentre sul personale si trascura un aspetto fondamentale: nei costi del personale è compreso quello del Corpo forestale (1265 persone) che è a carico della Regione e non dello Stato come avviene per le regioni a statuto ordinario. Insomma, la strada che la Regione ha imboccato da tempo è quella di una doverosa e attenta riduzione dei costi, non solo per un "sentire comune" tra i cittadini ma per ribadire che la cultura del dovere e del servizio sono l´unico antidoto - conclude il presidente della Regione - per rilanciare il ruolo essenziale della politica come guida dei processi di crescita e sviluppo della società secondo i principi della democrazia e del buon governo".  
   
   
REGIONE: CHIODI, TAGLIATI CONSIGLIERI DEL 30 PER CENTO L´ABRUZZO PRIMA REGIONE D´ITALIA  
 
L´aquila, 3 ottobre 2012 - L´abruzzo è la prima regione ad aver approvato la riduzione del 30 per cento del numero di consiglieri regionali. Il consiglio ha approvato nella seduta di oggi la modifica dello Statuto che riduce il numero dei componenti del Consiglio da 45 a 31 e quello degli assessori da 10 a 6. "Siamo la prima regione d´Italia ad aver approvato questo taglio" ha commentato soddisfatto il Presidente Gianni Chiodi - Nessuna regione in Italia in tre anni e mezzo è riuscita a fare tanto sul fronte dei costi della politica fino a diventare una regione virtuosa. Siamo passati dalla parole ai fatti e questa ne è una ulteriore dimostrazione".  
   
   
RIDUZIONE CONSIGLIERI A 50. VENDOLA: "UN SEGNO DI SOBRIETÀ"  
 
Bari, 3 ottobre 2012 - “Credo sia un segno di sobrietà. Il primo di questa stagione, in passato il Consiglio regionale pugliese ne ha dati molti di segnali di sobrietà. Siamo il Consiglio regionale d’Italia che spende di meno, la metà di quello che spendono gli altri consigli regionali. Ora si tratta di continuare in questa opera”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando ieri pomeriggio con i giornalisti l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale, della norma che modifica e integra lo Statuto nella parte riguardante il numero dei consiglieri regionali fissato a 50 dalla prossima legislatura. “Di fronte ad un paese che soffre in maniera terribile le pene della crisi e, per tante famiglie, le pene della povertà – ha continuato Vendola - noi siamo chiamati a dare il buon esempio. Non soltanto a fare battaglie per non lasciare per strada nessuno, ma anche a fare battaglie per l’abbattimento dei nostri privilegi perché occorre avere uno stile di sobrietà anche quando si tratta dei nostri emolumenti”. “Io l’ho avuto in tutti questi anni - ha aggiunto il Presidente - e l’ho avuto anche ora, manifestandolo con estrema durezza. Spero che tutti quanti vogliano seguire l’esempio. Anzi, invito tutti coloro che mi hanno criticato ad essere più strumentali di me perchè penso che i cittadini apprezzerebbero. Io penso che possa essere proprio una bella gara”.  
   
   
SICILIA: GIUNTA SCRIVE A MINISTRO GRILLI SU PATTO STABILITA´  
 
Palermo, 3 ottobre 2012 - La giunta di governo della Regione siciliana, riunita a Palermo nella sede di Palazzo d´Orleans, ha deciso di inviare una nota al ministro dell´economia, Vittorio Grilli, per chiedere l´applicazione di quanto concordato in sede tecnica in materia di patto di stabilita´ e relative deroghe. Revocato, poi, il bando per undici esperti del Dipartimento regionale dell´Energia. Alle relative esigenze si provvedera´ ricorrendo a risorse interne. In materia di personale l´esecutivo ha deciso di dare mandato all´Aran di riaprire la trattativa limitatamente alla parte giuridica del contratto di lavoro allo scopo di giungere alla mensilizzazione del Famp. Il provvedimento, dopo il necessario passaggio sindacale, permettera´ di erogare con cadenza mensile (e non piu´ semestrale) le somme relative al piano di lavoro del comparto regionale non soggette a valutazione.  
   
   
CAPPELLACCI: RINFORZARE AZIONI INTERGOVERNATIVE CON AZIONE REGIONI E COOPERAZIONE MULTI LIVELLO  
 
Milano, 3 Ottobre 2012 - "Le esperienze di politica estera per il Mediterraneo fino ad oggi maturate, sia a livello nazionale che a livello europeo, avviate fin dall´anno 1995, fanno emergere oggettive difficoltà del processo di cooperazione a livello inter-governativo nell’area mediterranea". E´ quanto affermato dal Governatore della Sardegna al forum della cooperazione internazionale in corso nel capoluogo lombardo. "Dobbiamo prendere atto - prosegue - che il processo inter-governativo sarà ancora lungo e difficile e che oggi occorre rinforzarlo con altri approcci, più pragmatici e progettuali, meno legati alle relazioni formali fra i Governi e più direttamente connessi al ruolo centrale che possono svolgere le Regioni e la cooperazione multi-livello. La scelta del Governo Monti di affiancare al Ministero degli esteri un Ministero per la cooperazione internazionale - conclude - va nella direzione dell’allargamento dei possibili approcci ad un tema così delicato come quello che oggi affrontiamo".  
   
   
LA CRIMINALITÀ AL TEMPO DELLA CRISI, ROSSI: “MASSIMA VIGILANZA, NON SIAMO UN’ISOLA FELICE”  
 
 Firenze, 3 ottobre 2012 – La criminalità al tempo della crisi: è questo il tema su cui si è svolta ieri la Conferenza regionale sulla sicurezza, presieduta in Palazzo Medici Riccardi dal prefetto Luigi Varratta. “Siamo di fronte – ha detto tra l’altro il presidente della Regione Enrico Rossi nel suo intervento – a un proliferare dei cosiddetti ‘delitti predatori’, un fenomeno preoccupante legato alla criminalità economica, che trova terreno fertile nelle difficoltà finanziarie in cui versano le aziende”. “La Toscana – ha proseguito il presidente – non è un’isola felice, e preoccupano i fenomeni legati alla presenza della criminalità organizzata, che dobbiamo combattere con la massima vigilanza ed energia, presidiando di più la lotta alle infiltrazioni criminali. Un terreno importante è quello della normativa sugli appalti, che va rivista. Un altro punto imprescindibile è la lotta all’evasione fiscale: non diventeremo un paese europeo finché non avremo risolto questo problema”. “Una questione morale investe tutti il paese – ha detto Rossi – Il sentimento di legalità, come quello dell’imparzialità della Pubblica amministrazione, si è attenuato. Le istituzioni hanno bisogno di riacquisire credibilità, autorevolezza. E infine – ha concluso – una febbre affligge il corpo politico e c’è la necessità di intervenire d’urgenza e di riformare, con una legge anticorruzione e con norme che interessino i partiti e segnino l’inizio di un rinnovamento morale”  
   
   
BOLZANO: BERGER A COLLOQUIO CON IL BUNDESRAT AUSTRIACO SU AUTONOMIA E TAGLI DI SPESA  
 
Bolzano, 3 ottobre 2012 - L´autonomia e gli effetti sull´Alto Adige della politica di tagli attuata dal governo centrale, la soluzione della questione toponomastica, la collaborazione transfrontaliera: sono stati questi i temi al centro dell´incontro svoltosi il 28 settembre a Bolzano tra il vicepresidente della Giunta provinciale Hans Berger e il presidente del Bundesrat austriaco Georg Keuschnigg. "Ho ribadito al presidente Keuschnigg - ha spiegato Berger - che il governo nazionale non rispetta alcune prerogative dell´Autonomia altoatesina, a partire dall´Accordo di Milano. Una situazione che anche a Vienna viene ritenuta poco comprensibile". Da parte austriaca è arrivata l´assicurazione che la questione altoatesina verrà costantemente monitorata. "Al momento - ha però aggiunto il vicepresidente Hans Berger - la situazione non è tale da chiedere l´intervento della potenza tutrice. Quella economica è una questione tutta interna al rapporto tra Bolzano e Roma, e solo se l´Autonomia venisse davvero messa in dubbio sarebbe necessario rivolgerci al governo austriaco". Durante l´incontro è stato poi affrontato il tema della toponomastica, con Berger che ha ribadito la linea della Giunta provinciale sottolineando che "l´obiettivo è quello di dare ufficialità ai nomi realmente in uso tra la popolazione". In chiusura, infine, spazio alla collaborazione transfrontaliera, con particolare attenzione al Gect Euregio Tirolo-alto Adige-trentino, e alla politica agraria. "Il lavoro di lobbying portato avanti in maniera congiunta a Bruxelles sta producendo ottimi risultati - ha concluso Hans Berger - e credo che possa essere preso come esempio virtuoso di ciò che si può fare unendo le forze".  
   
   
SICILIA: GIUNTA DELIBERA IMPUGNATIVA INNANZI CORTE COSTITUZIONALE  
 
Palermo, 3 ottobre 2012 - La Giunta regionale di governo, riunita a Palazzo d´Orleans, ha deliberato l´impugnativa, dinanzi la Corte costituzionale, di due norme statali ritenute lesive delle prerogative autonomistiche. In primo luogo, il ricorso riguarda norme che impongono alla Sicilia una contrazione delle entrate fiscali a vantaggio dello Stato. Si tratta dell´art. 16 del D.l. N.95/2012. Secondo la Regione, con questa norma, il legislatore statale ha scaricato sulla Sicilia un ulteriore, ingente e continuativo concorso alla finanza pubblica a partire dal 2012 e con cadenza annuale disponendo, nelle more dell´espletamento delle procedure di concordato previste per le Regioni a statuto speciale, che l´importo venga comunque accantonato annualmente sulle quote di compartecipazione ai tributi erariali. In pratica, una parte delle entrate regionali verrebbero accantonate a vantaggio dello Stato in assenza di qualsiasi trattativa o applicazione concordata in sede di conferenza paritetica come stabilito dallo Statuto e dalla giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale. Tale disposizione, che comprime l´autonomia fiscale regionale a vantaggio dello Stato, e´ dunque da ritenersi illegittima. L´impugnativa e´, inoltre, di primaria importanza, considerati gli effetti che la contrazione delle entrate produrrebbero per le casse regionali rischiando di compromettere la possibilita´ per la Regione siciliana di assolvere alle proprie funzioni. Impugnato anche l´art.4, comma 3, D.l. 6 luglio 2012 n.95 (convertito dalla legge 7 agosto 2012, n.1359) che ha disposto l´obbligo per la Regione di trasmettere i piani di ristrutturazione e razionalizzazione delle societa´ controllate al Commissario per la razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi (Bondi) e l´approvazione da parte di quest´ultimo. La Regione siciliana ha gia´ anticipato rispetto allo Stato il riordino e la riduzione delle societa´ partecipate regionali prevedendolo nella propria legge finanziaria (art. 20, l.R. N.11/2010). La pretesa approvazione statale del piano di ristrutturazione e razionalizzazione viola le attribuzioni statutarie della Regione siciliana e quelle proprie degli enti locali. Infatti, l´attribuzione allo Stato della decisione ultima sulla concreta applicazione della norma invade le competenze della Regione siciliana e degli enti locali ubicati nel suo territorio. Per questo motivo, il Governo ha deciso di impugnare la norma statale solo nella parte in cui (art.4, comma 3) dispone che i piani di razionalizzazione vadano sottoposti all´approvazione dello Stato.  
   
   
TRENTO, DELLAI: LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO UNA RICCHEZZA PER IL PAESE E PER I TERRITORI  
 
Trento, 3 ottobre 2012 - Secondo giorno ieri a Milano del Forum della cooperazione internazionale, dedicato all´impegno italiano nel mondo sul fronte della solidarietà. "Muovi l´Italia, cambia il mondo" lo slogan dell´evento, che ieri ha visto anche la partecipazione del presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, nell´ambito di una tavola rotonda moderata dal direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli e a cui hanno partecipato anche Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, Paolo Dieci, portavoce delle ong-organizzazioni non governative italiane, Emma Bonino, vicepresidente del Senato, il presidente dell´Anci Graziano Del Rio, il presidente della regione Sardegna Ugo Cappellacci, l´avvocato Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo. Al centro dell´intervento di Dellai, il ruolo dei territori e la necessità di legare la solidarietà internazionale alle politiche di cittadinanza realizzate "in casa". Parlando dell´esperienza trentina, forte di una specifica legge provinciale e di 270 associazioni di volontariato, Dellai ha aggiunto inoltre: "Ci sono tante realtà nelle quali i soldi pubblici non vengono usati per fare festicciole, ma cose utili e giuste, all´interno dei propri confini e al di fuori di essi, in paesi e regioni che si misurano quotidianamente con la guerra, la povertà, le diseguaglianze sociali. Speriamo che l´opinione pubblica se lo ricordi sempre e ne tenga conto." Spesso - come sottolineato da Emma Bonino - si sente dire che in Italia c´è già abbastanza povertà, e non si dovrebbe pensare ad aiutare gli altri. Ciò non tiene conto non solo degli obblighi internazionali, che anche l´Italia è tenuta ad ottemperare, in quanto paese industrializzato, ma anche dei benefici che la cooperazione allo sviluppo può apportare al sistema-mondo nel suo complesso, e quindi agli stessi paesi donatori. Un mondo più equo e meno disequilibrato è infatti garanzia di relazioni internazionali fondate sulla pace, la reciprocità, la libertà degli scambi. Non solo: la cooperazione allo sviluppo è veicolo di integrazione, cosa di fondamentale importanza in un´epoca segnata (come già altre volte in passato) dalle migrazioni internazionali. Infine, come sottolineato ieri dal premier Mario Monti, il settore della cooperazione allo sviluppo crea posti di lavoro anche in Italia. Ma al primo posto, quando ragioniamo di solidarietà internazionale, ci sono naturalmente i valori. "Soprattutto in un periodo di crisi - ha sottolineato nel suo intervento il presidente Dellai - il rischio che si corre non è solo quello della recessione economica ma anche della regressione etica, culturale, civile. Questo forum è dunque un momento di confronto molto importante. Il mio auspicio è che uno dei punti dell´agenda Monti sia anche quello di mantenere un ministero che si occupa di cooperazione allo sviluppo e di migrazioni. Certamente siamo in una fase di grandi cambiamenti. Siamo chiamati a misurarci di più con altre culture, con l´interdipendenza fra ogni parte del mondo. Anche noi in Trentino nel nostro piccolo cerchiamo di esplorare strade nuove: ad esempio ospiteremo, con il progetto Rondine, diversi giovani provenienti dalla sponda sud del Mediterraneo, analogamente a quanto già stiamo facendo nei confronti di donne leader di comunità provenienti dal Medio Oriente, che trovano nel nostro territorio un luogo favorevole al dialogo e al confronto." Dellai ha quindi proposto quattro elementi di riflessione fondamentali. "Penso innanzitutto che, pur nel quadro nazionale ed europeo tracciato dall´onorevole Bonino, dobbiamo sempre di più far crescere un´idea di cooperazione fra territori, oltre che fra associazioni e ong. L´esperienza trentina mostra che sono importanti. In Trentino ci siamo anche dati una legge che fissa un tetto minimo di risorse da stanziare a questo settore, legato al bilancio provinciale. Questo dà certezza alle nostre 270 associazioni circa che operano nei vari paesi del mondo, spesso supportando l´operato dei nostri 500 missionari. Dobbiamo insomma avere una visione globale ma coltivare al tempo stesso la dimensione territoriale, quella legata alle comunità. In secondo luogo, è importante dare continuità agli interventi. Non servono azioni-spot. Noi siamo riusciti a fare cose buone quando ci siamo dati una proiezione a medio-lungo periodo, crescendo insieme alle realtè con le quali siamo venuti in contatto, ad esempio con il Mozambico o i Balcani. Questo consente anche una valutazione ex-post dei risultati realmente raggiunti,. Per terzo, vorrei dire che è utile associare questi ragionamenti sulla cooperazione alle politiche di solidarietà interne al proprio territorio. Senza un legame forte con le politiche di cittadinanza che si applicano a casa propria la cooperazione internazionale perde significato. Infine la formazione. Vogliamo che volontari e cooperanti siano preparati. Abbiamo dato vita a Trento a una scuola di formazione proprio per questo motivo, perché non basta solo il cuore. I volontari hanno il diritto e il dovere di essere a conoscenza delle realtà ove andranno a operare." Dellai ha concluso ricordando che queste attività "sono una ricchezza e non un costo per il Paese. Bene fa dunque il ministro Riccardi a porle come un punto fondamentale dell´azione di governo. Ci sono tante realtà nelle quali i soldi pubblici non vengono usati per fare festicciole, ma cose utili e giuste. Speriamo che questa ´furia purificatrice´ che rischia di non fare distinzione fra i delinquenti e gli onesti ne tenga conto e non rovini le cose buone fatte. Il mio auspicio finale è dunque che si parta dai valori del volontariato per recuperare un rapporto positivo con le nostre opinioni pubbliche."  
   
   
INCONTRO IN PREFETTURA A CATANZARO FINALIZZATO ALLA CREAZIONE DELLE “ZONE A BUROCRAZIA ZERO” PER SCOPELLITI È UN’ “OPPORTUNITÀ PER VELOCIZZARE PROCEDURE BUROCRATICHE”  
 
Catanzaro, 3 ottobre 2012 - Si è svolto l’ 1 ottobre presso la Prefettura di Catanzaro, su richiesta del Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, un incontro presieduto dal Prefetto di Catanzaro, a cui hanno partecipato i Prefetti di Cosenza e Crotone, nel corso del quale è stato approfondito il percorso per la creazione delle cosiddette “zone a burocrazia zero” (zbz) ai sensi dell’articolo 14 della Legge 183 12 novembre 2011. All’incontro hanno preso parte, oltre a Scopelliti, anche la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi e il Dirigente Generale del Dipartimento Attività Produttive Maria Grazia Nicolò. La norma in questione prevede che, in via sperimentale e fino al 31 dicembre 2013, sull’intero territorio nazionale si applichi la disciplina delle zone a burocrazia zero, di cui all’art.43 del Decreto Legge N.78/2010. I provvedimenti sono adottati, ferme restando le altre previsioni ivi contenute, in via esclusiva ed all’unanimità dall’ufficio locale del Governo, presieduto dal Prefetto e composto da un rappresentante della Regione, da un rappresentante della Provincia ed uno del Comune interessato, istituito in ciascun capoluogo di provincia su richiesta del Presidente della Regione. L’incontro odierno ha avuto come scopo l’individuazione di un percorso che possa consentire, con la massima celerità, l’attivazione di tali uffici, il cui obiettivo è quello della riduzione degli oneri amministrativi per imprese e cittadini e i cui provvedimenti conclusivi si intendano positivamente adottati entro 30 giorni dall’avvio del procedimento. In via sperimentale si è convenuto che, per la Regione Calabria, possano essere interessate le aree di Rossano, Lamezia Terme e Crotone (zone franche urbane introdotte con la finanziaria del 2007). Successivamente tale modello organizzativo potrà essere esteso anche ad altri territori. Sarà cura della Regione avviare un incontro con le province e i comuni interessati per la necessaria intesa e successiva proposta al Prefetto delle province interessate affinché, su proposta del Ministro dell’Interno, possa essere istituito con Dpcm l’ufficio locale del Governo. “E’ questa un’opportunità che la Regione Calabria – ha affermato il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - intende cogliere quale strumento di accelerazione nelle procedure finalizzate all’insediamento di attività produttive. Si tratta di iniziative molto importanti, in un momento di grave crisi economica, dove l’auspicata crescita produttiva potrà realizzarsi anche attraverso i suddetti provvedimenti”. “La Regione Calabria - ha aggiunto la Vicepresidente Antonella Stasi – non vuole perdere l’occasione di recuperare risorse già attribuite a queste aree, pari a 14,4 milioni di euro, che potranno essere spese entro il 31 dicembre 2013 per potenziali sgravi fiscali a nuove imprese”.  
   
   
SERVIZI DELLE PROVINCE, LA PREOCCUPAZIONE DEI LAVORATORI IL DOCUMENTO CONSEGNATO DAL COORDINAMENTO DELLE RSU DELLE PROVINCE TOSCANE AL CAL  
 
Firenze, 3 ottobre 2012 - Il Coordinamento delle Rsu delle Province Toscane, in occasione della seduta del Consiglio Autonomie Locali convocata a Firenze il 27/9/2012 per discutere sul tema del riordino delle Province, ha effettuato un presidio all’ingresso della sede di via Cavour 18. Il Coordinamento ha consegnato agli intervenuti il documento concordato tra tutte le Rsu toscane , nel quale si chiedono garanzie sull’organizzazione dei servizi e sulla situazione occupazionale/lavorativa degli addetti. Il vice Presidente del Consiglio Regionale, dr. Giuliano Fedeli, ha incontrato il Coordinamento a margine della seduta del Cal, dimostrando interesse per il documento consegnatogli , pur nel quadro di una problematica istituzionale assai complessa generata dai tempi e dai modi della legislazione in materia. Non essendo nemmeno in presenza della proposta di riassetto definitiva, il Vice Presidente ha dichiarato arduo rispondere alle esigenze manifestate dalle Rsu , ma ha sottolineato la sua solidarietà ai dipendenti e ha condiviso la difficoltà di prospettive riguardanti i servizi per i cittadini. I rappresentanti sindacali hanno manifestato le preoccupazioni dei lavoratori attualmente impegnati nell’erogazione dei servizi delegati alle Province, che subiscono pesanti attacchi da certa stampa interessata a farne dei capri espiatori per i costi della politica e sono allo stesso tempo “dimenticati” dagli interlocutori istituzionali. Il Dr Fedeli si è quindi impegnato a farsi tramite di quanto esposto dai rappresentanti sindacali e ha riconvocato il Coordinamento per il prossimo 8 ottobre, allo scopo di illustrare la proposta definitiva trasmessa dal Cal alla Regione. Il Coordinamento delle Rsu riunitosi successivamente ha valutato positivamente l’incontro (il primo concesso da un rappresentante istituzionale dalla sua costituzione), si è ripromesso di seguire da vicino la prossima seduta del Cal prevista per il 2 ottobre, intensificando la mobilitazione dei lavoratori e il confronto con le Confederazioni Sindacali.  
   
   
PARMA: TIROCINI E WORK EXPERIENCES, LA PROVINCIA RADDOPPIA DUE STRUMENTI PER TRACCIARE UN PERCORSO VERSO IL LAVORO. OLTRE 200 INTERVENTI PER UN INVESTIMENTO DI 300MILA EURO  
 
 Parma, 3 ottobre 2012 - Nel 2012 quasi due tirocini su tre sono diventati posti di lavoro: è soprattutto questo dato a raccontare l’utilità di uno strumento attivo dal 2002, che ha portato in molti casi a tracciare un percorso verso il lavoro per i giovani, dopo la scuola e l’università, nell’approccio alla prima occupazione. Ora ai tirocini la Provincia affianca le work experiences, al via in questi giorni, anch’esse attività formative individuali da svolgersi per lo più in azienda ma rivolte a un pubblico più vasto ovvero a persone che non hanno lavoro o lo hanno perso, iscritti alle liste di mobilità oppure persone che si trovano in condizioni svantaggiate. I risultati ottenuti fin qui e la nuova iniziativa sono stati presentati oggi in Provincia dall’assessore alla Formazione e Politiche del Lavoro Manuela Amoretti. “Sono iniziative con cui intendiamo promuovere una possibilità concreta di contatto fra l’azienda e le persone alla ricerca di un lavoro, un incontro che avviene attraverso una esperienza formativa sviluppata presso l’impresa coinvolta anziché in aula. – ha spiegato Amoretti – Si tratta di strumenti importanti attraverso i quali le persone possono imparare cose nuove, aumentando il proprio bagaglio di conoscenze, e l’azienda può conoscere meglio questa persona. I risultati ottenuti con i tirocini ci hanno indotto a raddoppiare gli sforzi con un´altra azione: la work experience. Dunque con un investimento rilevante, che supera i 300mila euro mettiamo a disposizione oltre 200 interventi individuali per altrettante persone”. Il “pacchetto” della Provincia si compone di circa 135 work experiences e 70 progetti di tirocinio, strumento attivo dal 2002 e i cui dati, presentati nell’incontro, forniscono indicazioni sulla loro validità anche nella crisi che si sta attraversando. Complessivamente nell’ultimo triennio i Centri per l’Impiego della Provincia di Parma hanno promosso 1425 tirocini, di una durata media tra i 3 e i 6 mesi e con un incremento progressivo anno dopo anno. In particolare nel corso del 2011 – anno in cui è cambiata la normativa che ha reso possibile l’accesso solo a diplomati o laureati da non più di 12 mesi e per alcune categorie di soggetti cosiddetti svantaggiati - i Centri per l’Impiego ne hanno promosso 438, formativi e di orientamento, per persone che sono state inserite in 200 aziende; solo nel primo semestre di quest’anno ne sono stati promossi 140. Così come per i tirocini, anche l’attivazione delle work experiences avviene con la modalità just in time e coinvolge tre soggetti: la persona interessata, l’azienda dove effettuare l’esperienza e l’ente di formazione. Una volta che questi protagonisti sono individuati, entro una settimana parte l’attività formativa individuale. Il finanziamento viene valutato dal Servizio Formazione professionale della Provincia mentre la modalità di funzionamento viene seguita dai Centri per l’Impiego, entrambe attività preziose che secondo Amoretti va salvaguardata nell’ambito del riordino delle Province. “ La discussione su quale sarà il nuovo assetto e sulle funzioni è ancora aperta – ha detto l’assessore rispondendo a una domanda – mi auguro, e credo bisogni lavorare in questa direzione, che quella che sarà la nuova Provincia metta in valore l’enorme patrimonio di competenze, esperienze e sistema di relazioni che i Centri per l’Impiego e la Formazione professionale hanno acquistato nel corso del tempo. Il riordino non può essere in alcun modo un passo indietro ma deve rappresentare un salto di qualità e un momento di crescita per tutto questo sistema,”. Le work experiences - Sono la novità che va ad affiancarsi ai tirocini. Partono in questi giorni le Work Experiences, attività formative integrate individuali finanziate dalla Provincia con 250mila euro (Fondo Sociale Europeo). Complessivamente se ne prevedono circa 135. Rappresentano momenti di formazione in azienda durante i quali è possibile acquisire nuove competenze certificabili e spendibili nella ricerca di un’occupazione. Non rappresentano un rapporto di lavoro e, di conseguenza, non vincolano le aziende ospitanti all’assunzione al termine dell’esperienza formativa. Oltre ad agevolare l´incontro tra domanda e offerta di lavoro, le Work Experience sono uno strumento a sostegno del processo di accoglienza delle imprese verso i giovani e verso le persone in uscita dal mercato del lavoro, favorendo, in alcuni casi, l´inserimento o il reinserimento lavorativo di soggetti in difficoltà rispetto al mercato stesso. Questi percorsi personalizzati sono destinati a persone rientranti nelle seguenti categorie: Disoccupati e inoccupati iscritti ai Centri Impiego della Provincia; iscritti alle liste di mobilità; (75 interventi) persone, in carico ai servizi sociali del territorio e segnalati dai Tavoli di ricollocazione, sede che coinvolge i soggetti operanti sul territorio (40 interventi) rifugiati politici, richiedenti asilo e soggetti in protezione umanitaria (20 interventi). A seconda degli utenti coinvolti, il percorso delle Work Experiences è articolato in un numero variabile di ore, ad esempio per le persone disoccupate o inoccupate (punto 1) si tratta di 480 ore di esperienza diretta in azienda, oltre a 15 ore di aula (dedicate soprattutto al tema della sicurezza sul lavoro) e altrettante di accompagnamento di un tutor dedicato. La sua attivazione in corso in questi giorni da parte della Provincia avviene secondo la procedura just in time (sino all’esaurimento delle risorse disponibili) e coinvolge tre soggetti: la persona interessata, l’azienda dove effettuare l’esperienza e l’ente di formazione. Una volta che questi protagonisti sono individuati, entro una settimana parte l’attività formativa individuale. Ai partecipanti che non percepiscono alcun ammortizzatore sociale, sarà riconosciuta dalla Provincia, grazie al sostegno di Fondazione Cariparma, un’indennità di frequenza per un massimo di 400,00 euro mensili. Le aziende e le persone interessate all’attivazione di una Work Experience potranno rivolgersi al Centro per l’impiego di Parma nella persona della Dott.ssa Chiara Rossi tel.0521931234, e.Mail: c.Rossi@provincia.parma.it. I Tirocini, una via per il lavoro anche in tempo di crisi - Il tirocinio fluidifica il passaggio dalla scuola e dall’Università al lavoro, può agevolare i percorsi di reinserimento nel mercato, e gli inserimenti delle fasce più deboli. Permette alle persone di rafforzare la propria consapevolezza, con la valutazione delle scelte, accresce la professionalità potenziando il bagaglio delle competenze tecnico professionali e relazionali. Consente alle aziende di conoscere e formare nuove potenziali risorse. I 1425 tirocini realizzati nell’ultimo triennio hanno coinvolto donne (56%) e uomini (42%) quasi tutti italiani, in un progetto studiato a loro misura e secondo il bisogno dell’azienda, seguiti da un tutor. Il quadro delle aziende è diversificato per settore e dimensioni, con una prevalenza di imprese fino a 15 dipendenti. Sono state coinvolte anche grandi aziende, con oltre 100 dipendenti (oltre il 20%), per lo più interessate ad accogliere neolaureati. Dal 2010 l’indennizzo (400 euro mensili) è stato effettuato con risorse del pacchetto anticrisi della Provincia di Parma, realizzato col sostegno di Fondazione Cariparma. Attivo presso tutti i Centri per l’Impiego della Provincia di Parma il servizio prevede: · Percorso di orientamento in ingresso per i tirocinanti, attraverso colloqui individuali. · Consulenza alle Imprese nella definizione del progetto formativo e nell’individuazione di una rosa di candidati motivati all’esperienza . - Stipula con l’Azienda ospitante della convenzione, gestione delle pratiche amministrative, assicurazione per i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l’I.n.a.i.l. E per la Responsabilità civile contro terzi. - Erogazione ai tirocinanti di un’indennità di frequenza pari a 3,10 euro l’ora utilizzando le risorse messe a disposizione della Fondazione Cariparma - Monitoraggio in itinere del percorso, attraverso contatti periodici con il tirocinante e con il Tutor aziendale.  
   
   
NAPOLI: NEW YORK – COLUMBUS DAY – PRESENTAZIONE DELLA MISSIONE ASMEF IN USA  
 
Napoli, 3 ottobre 2012 - Le “Giornate dell’ Emigrazione”, rassegna annuale promossa dall’ associazione Asmef, presieduta da Salvo Iavarone, volano a New York. La rassegna, giunta quest’anno alla Vii Edizione, e patrocinata dalla Regione Campania, Ministero per gli Affari Esteri, Senato ed altre importanti istituzioni, giunge al suo evento centrale: la partecipazione alle celebrazioni ufficiali previste in settimana a New York nell’ ambito del Columbus Day. La missione, sostenuta dal Ministro Terzi, sarà presentata in conferenza stampa mercoledì 3 ottobre alle ore 11:00 a Palazzo Armieri, via Nuova Marina 19c , Sala Conferenze al 1° piano, sede dell’ Assessorato Regionale all’ Emigrazione. Vi prendono parte: l’Assessore al Lavoro e all’ Emigrazione Severino Nappi, il Presidente di Asmef Salvo Iavarone, il direttore Valeria Vaiano e l´art director Annamaria Pugliese, artista, protagonista di un reading che aprirà gli appuntamenti newyorchesi all´Istituto Italiano di Cultura - Italian Cultural Institute of New York 686 Park Avenue, New York, Ny 10065 - venerdì 5 ottobre alle ore 12:00. La performance dell’artista, dal titolo “Landscapes of Memory: memory as an instrument of creative consciousness” prevede la partecipazione di numerosi poeti italiani residenti negli States. L´appuntamento clou per tutti sarà al prestigioso John D. Calandra Italian American Institute - 25 West 43rd Street, 17th Fl New York, Ny 10036 - dove il tema dell´emigrazione diventerà fattore strategico di relazioni e sviluppo per il network di personalità scientifiche, accademiche dell´impresa che convergono. Interverranno con Salvo Iavarone, Presidente Asmef, Anthony Tamburri, preside dell’ Istituto, Massimo Lucidi, giornalista economico e Presidente di e-novation, Antonio Giordano, membro del Niaf – National Italian American Foundation, Fred L. Gardaphé, docente del John Calandra Institute, Joseph Scorra, direttore dei programmi culturali dell’ Istituto e Maria Addeo, membro di Asmef. Inoltre sarà presentato al board di sostenitori americani l´iniziativa del "premio del Bien Vivre", che vedrà la luce nel 2013 e che si mette subito al lavoro, capitanato dal giornalista economico Massimo Lucidi, per dare un riconoscimento internazionale a quegli italiani che migliorano la qualità della vita grazie al proprio originale talento e impegno verso l´innovazione. Lunedì la suggestiva partecipazione alla parata del Columbus Day. Inoltre la delegazione visiterà il Consolato italiano a New York portando i saluti dell’ assessore Nappi, dell’ onorevole Erminia Mazzoni e del presidente della provincia di Salerno Edmondo Cirielli. “La continuità e l´originalità di Asmef di tradurre il patrimonio storico dell´Emigrazione Italiana forte di emozioni e di dolori in una prospettiva futura di sviluppo relazionale ed economico del Paese viene ogni anno premiata per la quantità e la qualità di adesioni al progetto” - dichiara Salvo Iavarone, presidente di Asmef.  
   
   
DONNE INFORMATE: CONFERENZE IL 9 OTTOBRE A BOLZANO E MARTELLO  
 
 Bolzano, 3 ottobre 2012 - Nell´ambito del ciclo di conferenze su temi specifici legati al mondo femminile "Donne informate", organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia, che fa capo all´assessore provinciale Roberto Bizzo, martedì 9 ottobre a Bolzano e a Martello, si terranno una conferenza incentrata su edilizia abitativa agevolata e diritto di famiglia ed una sulla menopausa. Due le conferenze in programma per martedì prossimo, 9 ottobre 2012 - alle ore 15.15, a Bolzano presso il punto d´incontro dell´associazione "Frauen helfen Frauen", Julia Unterberger, avvocato, parlerà, in lingua tedesca, dell´edilizia abitativa agevolata in connessione con il diritto di famiglia. Molte coppie godono delle agevolazioni edilizie per l´acquisto o la costruzione della casa. Molte donne, però, non conoscono quali sono i loro diritti in caso di una separazione. Comunione o separazione dei beni e molti altri fattori svolgono un ruolo fondamentale. - alle ore 20.00, a Martello presso la "Bürgerhaus" Moidi Paregger, medico ed omeopata, parlerà, in lingua tedesca, della menopausa e di come i cambiamenti corporei si tramutino in energia spirituale in un corpo fuori ritmo. Accanto a vari consigli pratici sarà cnhae suggerito l´impiego di piante e mtodi di cura omeopatici e antropofisici. Le serate rientrano nel ciclo di conferenze che la Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna della Provincia propongono in varie località altoatesine su temi specifici legati al mondo femminile. Alcune conferenze sono tenute in tedesco ed altre in italiano. Gli incontri si svolgono in collaborazione con i rispettivi Comuni ed in particolare con le consigliere comunali e le associazioni femminili locali. L´obiettivo dell´iniziativa è quello di creare contatti con donne da tutte le parti della provincia e incentivare la collaborazione con le organizzazioni femminili e le rappresentanti politiche a livello locale per lo scambio di informazioni, per favorire lo sviluppo di progetti al femminile e suscitare nuovi impulsi per un´attività formativa. Le varie iniziative programmate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità riferite all´autunno 2012 spaziano dal diritto di famiglia ed ereditario alle cure sanitarie al femminile, dal coraggio civile al rapporto con il proprio corpo, dal ruolo genitoriale al rapporto della donna con il lavoro. Informazioni presso il Servizio Donna, in via Dante 11 a Bolzano, serviziodonna@provincia.Bz.it  ; il programma delle conferenze è pubblicato sulla homepage www.Provincia.bz.it/pariopportunita    
   
   
OCCUPAZIONE FEMMINILE IN TOSCANA, DA OBIETTIVO A RISORSA PER LO SVILUPPO  
 
 Firenze, 3 ottobre 2012 – “Non può esserci sviluppo della Toscana che non passi attraverso un aumento dell’occupazione delle donne”. Lo ha detto l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini nel suo intervento ieri , a conclusione del seminario sul tema “L’occupazione femminile in Toscana”, promosso a Palazzo Strozzi Sacrati dall’autorità di gestione Por Fse 2007-2013. Obiettivo dell’incontro, fare il punto della situazione attuale e prospettare soluzioni e interventi sulla base delle iniziative che la Regione sta mettendo in campo per favorire e sostenere il lavoro delle donne. Lavoro che (come evidenziato dagli esperti presenti: Chiara Saraceno e Stefano Casini Benvenuti, dai rappresentanti delle istituzioni: Caterina Bini terza commissione consiliare; e delle parti sociali: Antonella Mansi vice presidente nazionale Confindustria, Antonio Chelli Legacoop Toscana, Daniele Quiriconi Cgil), non è solo un traguardo di parità, ma come testimoniato dalla situazione di vari paesi del Nord Europa, è un forte e innegabile volano di sviluppo direttamente collegato alla crescita del Pil. Il quadro La situazione della Toscana – come ha ricordato l’assessore – si inserisce in un quadro che si mantiene non roseo, con un mercato del lavoro ancora in affanno e circa 24 mila posti di lavoro in meno dal 2008 ad oggi, cui si aggiungono i circa 29 mila lavoratori equivalenti in cassa integrazione dallo scorso gennaio. E’ in questo quadro che si devono leggere anche i dati sull’occupazione femminile, dati che mostrano come l’impatto della recessione in Toscana sia stato pesante su una componente già fortemente penalizzata come quella femminile. Una crisi che, comunque, ha colpito più duramente la componente maschile, a causa del peso prevalente dell’industria dove le donne sono tradizionalmente meno presenti e dell’effetto mitigatore esercitato dai servizi, che vedono invece una presenza massiccia di donne. Resta, innegabile, un gap ancora fortissimo fra i generi, con un tasso di disoccupazione femminile che alla fine del primo semestre 2012 si assestava sul 9,7%, a fronte di un tasso maschile del 6,7%. Se si guarda, però, al trend di crescita della disoccupazione, si vede che il tasso è più forte per gli uomini (+108,4% dal 2008), più basso per le donne +35,9%. Quanto all’occupazione, nel primo semestre di quest’anno le donne occupate sono cresciute (+0,7%), mentre gli uomini registrano una perdita pari al -0,3%. Ciò significa che il mercato del lavoro femminile torna ad essere, sia pure debolmente, dinamico. In altre parole le donne, dopo essere state ricacciate ai margini del mercato del lavoro, anche sulla spinta delle crisi dei consumi, tornano a cercare attivamente un impiego, anche se, con un tasso di occupazione nel primo semestre 2012 attestato sul 54,8%, siamo ancora al di sotto dei livelli di occupazione del 2008 (56,2%). Le iniziative della Regione “La Regione, anche in questa fase di crisi, ha investito e continua ad investire sul lavoro delle donne – sostiene l’assessore – consapevole che si tratta di una risorsa essenziale per il futuro. Per questo abbiamo stanziato notevoli risorse e abbiamo utilizzato per questo i fondi messi a disposizione dal Fondo sociale europeo. Vorremmo però che l’occupazione femminile fosse una priorità anche per il governo, che fino ad oggi non sembra voler andare in questa direzione”. L’assessore ha ricordato i risultati, in termini occupazionali ma anche politici e culturali, dello sforzo profuso dalle iniziative varate dalla giunta già a partire dal 2007. Come i voucher di conciliazione e i buoni servizio per la prima infanzia, per cui ha stanziato oltre 18 milioni dal 2007 ad oggi, che oltre a ridurre le liste di attesa per gli asili nido ha consentito a tante madri di accedere al servizio a tariffe agevolate. Sul fronte degli incentivi all’occupazione (contributi alle aziende per l’assunzione di donne over 30, laureati, dottori in ricerca, stabilizzazioni, lavoratori in mobilità o prossimi alla pensione) lo scorso anno hanno usufruito degli incentivi 1133 donne, su un totale di 2219. A queste si sono aggiunte le agevolazioni per chi assume persone svantaggiate, con un bando partito da qualche mese e che ha già coinvolto 25 donne (quasi la metà delle domande presentate). “Ma non abbiamo puntato solo sul lavoro dipendente- aggiunge Simoncini – visto che dal governo nazionale non sono venuti segnali e che la legge per l’imprenditoria da anni non viene rifinanziata, abbiamo approvato la prima legge per l’imprenditoria giovanile e femminile che sta già dando ottimi risultati. Le richieste da parte di donne sono state 571, di cui già autorizzate 249 ammesse al finanziamento. La legge è solo l’ultimo atto di una serie di interventi, alcuni dei quali mirati sulle donne, altri contenuti in quelli ordinari a favore delle piccole e medie imprese come la recente legge per la competitività, che presentano però corsie preferenziali o agevolazioni supplementari a favore delle imprese e dell’occupazione in rosa”. Il tema è all’ordine del giorno dell’agenda regionale ormai da tempo. Fra le iniziative ricordate, il patto per l’occupazione femminile siglato nel 2008, il primo che ha coinvolto istituzioni e parti sociali, promuovendo una sinergia inedita fra risorse pubbliche e private. ”E’ uno strumento – ha concluso l’assessore – che oggi deve essere rivisto ed aggiornato”.  
   
   
FAMIGLIE VULNERABILI: DA REGIONE UMBRIA SOSTEGNO AI NUCLEI IN DIFFICOLTÀ, OLTRE 2MILA LE RICHIESTE EVASE  
 
Perugia, 3 ottobre 2012 - L´ingresso dei figli nel circuito dell´istruzione, una riduzione del reddito a causa della perdita o diminuzione dell´orario di lavoro, malattia, la nascita di un altro figlio, problemi di alloggio o separazione e divorzio, sono le principali cause della sofferenza economica delle famiglie umbre: è quanto emerge dal monitoraggio effettuato su richiesta della Regione Umbria-assessorato alle Politiche sociali, relativamente alla presentazione delle domande agli uffici delle Zone sociali per il finanziamento di interventi previsti dall´articolo 7 della legge regionale "13/2010" che tutela in generale la famiglia e, nello specifico dell´articolo citato, le famiglie vulnerabili. Il periodo rilevato va dal 5 settembre 2011 al 31 luglio 2012 e i dati riguardano le 12 Zone sociali: "Si tratta del periodo di vigenza del primo avviso - ha commentato la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari - Le risorse destinate a finanziare l´avviso per l´anno 2011 e 2012 ammontano a 1milione 500 mila euro, allo stato attuale è stato utilizzato il 95,84 per cento delle risorse, di conseguenza il rimanente va sommato alle risorse che andranno a finanziare il prossimo avviso 2012/2013. Va comunque precisato che Città di Castello, Perugia, Panicale, Foligno e Narni hanno utilizzato il 100 per cento del finanziamento, Assisi, Gubbio, Norcia e Terni il 99 per cento, Marsciano 81 per cento e Spoleto 62 per cento. Le Zone che hanno utilizzato tutte le risorse trasferite hanno chiuso in anticipo l´avviso rispetto alla scadenza del 31 luglio 2012". Complessivamente le 12 Zone hanno sottoscritto con le famiglie richiedenti 2070 ´contratti di sostegno´, di cui 416 a Perugia, 283 a Terni, Foligno 247, Gubbio 233 e Città di Castello 182. Il 66 per cento hanno fruito di un contributo compreso tra 300 e 800 euro, il 24 per cento tra 300 e 800 euro, il 13 per cento tra 800 e mille euro. Rispetto a quest´ultimo dato emerge quello della Zona di Perugia che ribalta parzialmente l´andamento delle altre Zone, in quanto di 416 domande accolte a 76 famiglie è stato riconosciuto un contributo superiore a 600 euro. "Tutte le richieste sono pervenute da famiglie con residenza anagrafica nella Regione Umbria e nessuna richiesta da parte di famiglie domiciliate o dimoranti nella regione - ha precisato la vicepresidente Casciari - Lo conferma il dato secondo il quale l´83 per cento dei richiedenti è cittadino italiano e solo il 17 per cento è composto da stranieri che risiedono in Umbria". Altra caratteristica importante che rileva la situazione di sofferenza delle famiglie è quella relativa alla persona richiedente: "La percentuale più alta, pari al 72 per cento, è di domande pervenute da persone tra i 36-64 anni di età quindi ancora in età lavorativa, mentre il 20 per cento di richieste è stato presentato da persone tra 18-35 anni e solo il 8 per cento da ultra 65enni. Emerge inoltre, una forte incidenza di richiesta da parte di lavoratori dipendenti, pari al 49per cento, a seguire i disoccupati (22per cento), persone in cassa integrazione (10per cento), pensionati (9 per cento),altre categorie, tra cui le casalinghe, il 7 per cento. Solo il 4 per cento di domande sono state presentate da lavoratori autonomi e precari". In merito alla tipologia di famiglia che ha presentato domanda, i dati del monitoraggio mostrano che: il 41 per cento sono pervenute da famiglie con figli, il 30 per cento da famiglie con 4 o più componenti, mentre il 17 per cento di domande state presentate da madri o padri con figli e il 12 per cento da nuclei unipersonali. L´l´82 per cento di domande sono pervenute da persone con Isee da 7.500 a 15.000, il 18 per cento con Isee da 15.001 a 23.000 euro. In merito al ´rischio vulnerabilità´ "risulta confermato che la causa prioritaria di vulnerabilità è rappresentata dall´ingresso dei figli nel circuito dell´istruzione la richiesta (il 37 per cento delle domande) - ha riferito Casciari - A seguire la riduzione di reddito, motivo addotto dal 29 per cento delle famiglie, che hanno subito, l´ 11% famiglie con persone malate in famiglia". Il 10 per cento dei nuclei familiari è entrato in sofferenza economica per la nascita di un altro figlio, il 4 per cento per problemi di alloggio, o per scomposizione familiare, o gravate dal carico di cura di una persona non autosufficiente". Concludendo la vicepresidente ha segnalato che "rispetto alle domande pervenute nel complesso alle Zone sociali 193 sono state respinte per mancanza di requisiti previsti dal regolamento e dal relativo avviso. La punta più elevata - ha detto - si registra a Spoleto con 62 domande non accolte, di cui 41 per mancanza del requisito Isee di accesso all´intervento". "In considerazione di ciò - ha reso noto Casciari - è stato deciso, anche dietro sollecitazione dei Comuni, di modificare il tetto minimo e il tetto massimo dell´Isee per accedere all´intervento stabilendo che lo status economico fissato dall´indicatore della situazione economica equivalente (Isee), deve essere ricompreso fra 4.500 e 15.000 euro anziché 7.500 e 23.000. Di conseguenza viene previsto che l´entità del sostegno riconosciuto alla famiglia vulnerabile ammonterà da 300 a euro 800 euro se l´Isee è ricompreso tra 4.500 e 9.500 euro, e da euro 300 a 500 se l´Isee è tra 9.501 euro e 15.000".  
   
   
"ESSERE DONNA NELLA SOCIETA´ DEL BEN-ESSERE"  
 
Firenze, 3 ottobre 2012 - A partire dal 4 ottobre, alle ore 15, nella Sala Fabiani di Palazzo Medici Riccardi, via Cavour,1 - Firenze,avrà inizio il ciclo degli Incontri Divulgativi "Essere Donna Nella Societa´ Del Ben-essere" I quattro incontri, organizzati tutti i giovedi di Ottobre dall´Associazione culturale Scienza & Gusto di Firenze e patrocinati dalla Provincia di Firenze, sono aperti al pubblico di ogni età che voglia approfondire le tematiche del benessere e della prevenzione. Tema del primo Incontro "Alimentazione come prevenzione dall´infanzia all´adolescenza. Per contrastare obesità e malnutrizione". Introdotto dall´Assessore provinciale Antonella Coniglio e dal Presidente dell´Associazione Dott. Canino,modera l´incontro la giornalista Tv Graziana Vitti, parleranno il pediatra Dott. Paolo Sarti, la biologa nutrizionista Dott.ssa Annalisa Olivotti e la Psicoterapeuta Dott. Sonia Pestelli. Seguiranno alcune testimonianze di altre culture ed una presentazione di consigli alimentari per l´infanzia, a cura di Simona Fantoni del Gruppo Fucina delle donne di Viareggio.  
   
   
POLITICHE SOCIALI: OGGI A PERUGIA PRESENTAZIONE PROGETTO “P.I.U.M.A”  
 
Perugia, 3 ottobre 2012 - Oggi alle ore 11 nella Sala Fiume di Palazzo Donini, la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, e l´assessore alle politiche sociali del Comune di Perugia, Andrea Cernicchi, illustreranno i contenuti e gli obiettivi del progetto P.i.u.m.a (Progetto Integrato Unità Multidisciplinare Abuso) esperienza pilota per il trattamento dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. "Tra gli obiettivi strategici per l´anno 2011 - ha spiegato la vicepresidente Casciari - il Ministero per le pari opportunità ha inserito quello dell´informazione, formazione e sensibilizzazione della società civile e il coinvolgimento delle istituzioni, degli altri soggetti pubblici e privati e dei cittadini nella prevenzione e il contrasto dei crimini sessuali a danno di minori". In questo ambito è stato bandito un avviso pubblico con l´obiettivo di promuovere e sostenere progetti pilota per il trattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale. Il Comune di Perugia ha chiamato a raccolta tutti i soggetti istituzionali, a vario titolo coinvolti nel trattamento del fenomeno oggetto dell´avviso, si è condivisa l´opportunità di presentare una proposta che ha ottenuto il massimo del finanziamento da parte del Ministero". Il soggetto proponente dell´iniziativa è costituito da un insieme di soggetti pubblici e privati (Asl n. 2, Regione, Azienda ospedaliera, Zona sociale n. 2, Cooperativa Borgo-rete, Nuova Dimensione, Associazione con finalità relativa alla tutela psico-fisica dei minori) che, dopo l´approvazione del progetto, hanno sottoscritto un´associazione temporanea di scopo (Ats). Alla Regione Umbria è stato assegnato il ruolo di soggetto capofila con il compito di coordinamento e monitoraggio. Nel corso dell´incontro di mercoledì si procederà all´insediamento formale del Tavolo Interistituzionale, che vede la partecipazione ed il contributo di tutti coloro che hanno espresso adesione formale al progetto. E´ prevista la presenza dei rappresentanti di tutti i partner coinvolti nell´iniziativa.  
   
   
SOCIALE, ABRUZZO: 8.6 ML PER PIANI DI ZONA DA FONDI FAS  
 
L´aquila, 3 ottobre 2012 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore Paolo Gatti, ha approvato ieri la delibera di riprogrammazione delle economie del Fas 2000/2006 non utilizzate a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione, con la quale stanzia 8,6 milioni di euro per dare attuazione ai piani di zona quali strumento di programmazione dei servizi sociali sul territorio. Gatti: "Quella di oggi è una decisione politica importante che garantisce la continuità dei servizi sociali sul territorio nella nostra Regione. Devo ringraziare il presidente Chiodi e tutti i membri della Giunta per aver condiviso una iniziativa politica che permette di garantire risorse indispensabili per il welfare regionale. In questo momento di fortissime restrizioni da parte del governo nazionale sulle risorse destinate al sociale, pari ad un taglio del 93%, occorre realizzare operazioni di ingegneria amministrativa per reperire fondi. Sono risorse ingenti che di fatto garantiscono la piena continutà di tutti i servizi sociali programmati dai piani di zona. Un paio di settimane fa, insieme al Presidente Errani e agli assessori alle politiche sociali delle altre Regioni, abbiamo incontrato il Ministro Fornero. Su questo versante siamo ancora in attesa di una presa di coscienza e di atti conseguenti".