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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Ottobre 2012
PADOVA (PALAZZO DELLA RAGIONE): FABRIZIO PLESSI - IL FLUSSO DELLA RAGIONE - 27 OTTOBRE 2012/24 FEBBRAIO 2013  
 
Nell’ambito di Ram, il format dedicato ai linguaggi artistici contemporanei, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova propone al Palazzo della Ragione dal 27 ottobre 2012 al 13 gennaio 2013 il grande evento Il flusso della Ragione, una mostra di Fabrizio Plessi, uno tra i più noti ed apprezzati artisti italiani contemporanei. L’intento della mostra è quello di rileggere la storia creativa dell’artista attraverso i disegni che rappresentano la fase ideativa e progettuale delle sue videoinstallazioni, già esposte nei più grandi musei e nelle più importanti manifestazioni d’arte contemporanea del mondo. I disegni saranno parte di una grande installazione che, progettata dallo stesso Plessi, attraverserà lo spazio del Salone: a percorrerne la struttura sarà quel “flusso elettronico” di acqua e di fuoco che costituisce la cifra forse più riconoscibile dei suoi lavori. Presentando l’evento, Plessi ha ringraziato il Comune di Padova per il «privilegio straordinario» che gli ha concesso, nel permettergli di misurarsi con il Palazzo della Ragione, un «monumento che ha richiami ancestrali e una capacità liberatoria». «Un progetto espositivo ­- afferma l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio – pensato appositamente per il Palazzo della Ragione, che affronta con un linguaggio altamente tecnologico e al tempo minimale un dialogo rispettoso con uno straordinario e imponente monumento del passato, di grande valore civile e artistico». Il nome del monumento ha ispirato l’artista nello scegliere il titolo della mostra che, come precisa, «non si limiterà a ripercorrere la storia della mia attività artistica, rappresentando soprattutto una grande sfida, perché uno degli obiettivi dell’artista è coniugare in modo armonico la memoria del passato con la realtà tecnologica del presente». Esperto di “umanizzazione delle tecnologie”, Fabrizio Plessi proporrà all’interno del percorso espositivo alcune macchine fotocopiatrici - rielaborate dall’artista e realizzate dal Gruppo Pellegrini – che permetteranno di acquisire le riproduzioni fotostatiche di alcune immagini delle opere in mostra e di inviarle in qualsiasi parte del mondo alle persone con cui condividere un’emozione. I numerosi disegni presentati nella mostra, esposti per la prima volta e caratterizzati sempre da un’altissima qualità, verranno selezionati in base al loro valore emblematico riguardo la ricerca dell’artista e affastellati seguendo un flusso narrativo. Per Plessi il disegno è lo strumento per «sovvertire l’ordine statico delle cose» e una « attività naturale e vitale come il respiro». Un percorso che si snoda appunto come un “flusso” di pensieri, di modifiche, di abbandoni, delineato in fogli, schizzi anche occasionali, quando l’insorgere di un’idea era impellente, nei carnet, in cui si susseguono le evoluzioni del progetto iniziale, come dei pensieri segreti, non destinati al pubblico, che ora vengono presentati allo scopo di far vedere il lavoro principale dell’artista, che è quello della progettazione. L’esposizione si pone quindi come indagine sul funzionamento del pensiero creativo, in cui il disegno rappresenta lo scheletro costitutivo dell’opera. La mostra e il catalogo sono a cura di Annamaria Sandonà. --- Nato a Reggio Emilia nel 1940, veneziano d’adozione, Fabrizio Plessi è uno tra i più noti ed apprezzati artisti italiani contemporanei. La sua ricerca, pur esplorando differenti prassi operative e campi d’applicazione – numerose sono le esperienze dell’artista nell’ambito del cinema, del teatro, del design - ha trovato nella video installazione, spesso declinata in dimensioni monumentali, la forma d’espressione che meglio la identifica. Già titolare della cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nonché dal 1990 al 2000 professore di “Umanizzazione delle tecnologie” e di “Scenografie elettroniche” alla Kunsthochschule für Medien di Colonia, Fabrizio Plessi ha fatto il suo esordio in ambito espositivo nel 1962, proprio nella città lagunare. Da allora, il crescente interesse suscitato dalla sua opera lo ha portato ad esporre sempre più frequentemente oltre i confini nazionali, conducendo le sue installazioni video nei “templi” mondiali dell’arte contemporanea. Il successo conosciuto dall’artista in numerosi Paesi europei ha avuto tra i suoi esiti una grande retrospettiva allestita nel 1982 al Centre Pompidou di Parigi, così come l’invito ad esporre a Documenta 8 di Kassel nel 1987; negli Stati Uniti ha avuto la sua celebrazione nel 1998 con una mostra organizzata al Guggenheim Museum di New York. Negli ultimi anni, l’opera di Plessi ha fatto il suo ingresso al Parlamento Europeo di Strasburgo, dove è stata esposta nel 2003, mentre il 2011 ha registrato la dodicesima partecipazione dell’artista alla Biennale veneziana, unico protagonista del Padiglione Venezia con l’imponente ciclo titolato Mari Verticali. Info, prenotazioni: Servizio Mostre – Settore Attività Culturali - http://padovacultura.Padovanet.it  
   
   
MILANO (MUSEO MINGUZZI): WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR  
 
I suggestivi e antichi spazi del Museo Minguzzi di Milano, in via Palermo 11, - sede storica dell’archivio dello scultore Luciano Minguzzi (Bologna 1911 – Milano 2004) - tornano a vivere come luogo di incontro e di aggregazione grazie alla neonata associazione culturale Radicediunopercento che intende valorizzare questa sede prestigiosa con manifestazioni di alta qualità e con finalità sociali ed educative. Il primo appuntamento è con l’importante evento di fotografia Wildlife Photographer of The Year, mostra itinerante di proprietà del Natural History Museum di Londra e di Bbc Wildlife Magazine che ha debuttato al Museo di Storia Naturale di Londra ed è arrivata in Italia grazie all´esclusiva concessa dal Museo londinese alla Pas Events di Torino. Organizzata da Radicediunopercento e con il patrocinio del Comune di Milano, la mostra Wildlife Photographer of The Year torna a Milano dopo oltre dieci anni ed è allestita al Museo Minguzzi dal 20 ottobre al 18 dicembre 2012. In esposizione 100 spettacolari fotografie naturalistiche, selezionate all’ultima edizione dell’omonimo concorso internazionale, indetto dal Museo di Storia Naturale di Londra e dalla rivista Bbc Wildlife e sponsorizzato da Veolia Environnement. Il Concorso e La Mostra Ogni anno sono migliaia le fotografie che partecipano al rinomato concorso Wildlife Photographer of The Year che si tiene dal 1964 e che è considerato l´Oscar nella rappresentazione artistica del mondo naturale. In ogni parte del globo, fotografi professionisti e amatoriali aspirano a vincere questo importante premio e a scattare la foto perfetta, grazie alla loro conoscenza della natura, alla capacità di esprimersi con la macchina fotografica, alla creatività, alla pazienza e alla passione. Per l’ultima edizione, una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti ha esaminato più di 41.000 scatti provenienti da tutti gli angoli del pianeta e a dimostrazione della crescente portata internazionale del concorso, quest´anno sono arrivate, per la prima volta, anche adesioni da Cambogia, Moldova, Brunei e Kirghizistan. Distribuita sui quattro piani del Museo Minguzzi, l’esposizione consente di immergersi in un viaggio indimenticabile negli aspetti più incontaminati della natura; attimi di ineguagliabile bellezza catturati in immagini che spaziano da paesaggi sconfinati a intimi ritratti di animali, regalando al nostro sguardo il dramma e la diversità spettacolare dell’ecosistema. Tra le 100 opere finaliste esposte spiccano, tra i vincitori dell’ultima edizione, due fotografi italiani. Sinuosità di Marco Colombo di Varese è stata insignita del primo premio nella categoria Ritratti di animali. La foto è stata scattata in Lombardia, dove Marco ha trovato la natrice femmina ritratta accanto a un bellissimo ruscello. La biscia stava rilassata e immobile, probabilmente in attesa di scorgere anfibi da cacciare e non ha notato l’essere umano “alle sue spalle”. Secondo il giudice Joe Cornish “I contorcimenti serpentiformi delle radici, l’eleganza del portamento e il linguaggio del corpo del serpente e la cascata attutita dalla lunga esposizione fanno dell’immagine una composizione affascinante”. Anche Stephano Unterthiner della Valle d’Aosta si è aggiudicato due riconoscimenti. La sua fotografia, Illusione, si è piazzata al primo posto nella categoria Visioni creative della natura, mentre Disposizione di cigni ha ricevuto una menzione speciale nella categoria Ritratti di animali. Per Illusione, Stephano ha fotografato un raduno invernale di cigni selvatici sul lago Kussharo a Hokkaido, in Giappone, immaginando il gruppo in movimento come se fosse un solo cigno, visto in diversi punti del tempo e dello spazio. L´illusione creata tramite l’immagine è stata definita dal giudice Rosamund Kidman Cox come “un momento straordinario, una composizione perfetta creata dalla natura e catturata da un artista”. Wildlife Photographer of The Year Milano, Museo Minguzzi 20 ottobre – 18 dicembre 2012 www.Wpymilano.it  Il premio più ambito, il Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year, è andato invece a Daniel Beltrá (Spagna) per Natura morta in olio, tratta dal suo portfolio per il Wildlife Photojournalist of the Year Award con il quale ha documentato la catastrofe naturale avvenuta in seguito all´ esplosione al pozzo petrolifero Deepwater Horizon della Bp, nel Golfo del Messico, il 20 aprile del 2010. Accanto alle opere premiate nelle 17 categorie in gara, altre moltissime immagini straordinarie fanno di questa esposizione il simbolo della fotografia naturalistica che esalta la meraviglia e l´importanza della natura. La mostra si articola in un percorso che corrisponde alle 17 categorie in gara > Categorie > Animali nel loro ambiente | Comportamento animale: uccelli | Comportamento animale: mammiferi | Comportamento animale: tutti gli altri animali | ll mondo subacqueo | Ritratti di animali |Natura in città | Natura in bianco e nero | Visioni creative della natura | Paesaggi incontaminati | Fotogiornalismo. Tre premi speciali > Animali in estinzione | Interazione tra l´uomo e il mondo naturale | Migliore portfolio di sei immagini scattate da fotografi di età non superiore ai 26 anni. Tre categorie Junior > Fotografi di età compresa tra i 15-17 anni | tra gli 11-14 anni | sotto i 10 anni. Proprio la presenza di queste ultime categorie indica che il concorso è aperto a tutti, senza i limiti imposti dalla confidenza con la macchina fotografica. Il percorso espositivo è arricchito da una proiezione e da una colonna sonora originale. Le didascalie e i testi che accompagnano le immagini raccontano sia i requisiti tecnici della fotografia sia la storia e le emozioni che hanno motivato l´autore nella realizzazione dello scatto, insieme a dati di carattere scientifico sulle specie fotografate. Didattica ed eventi collaterali > Per i bambini della Scuola Primaria saranno a disposizione due schede didattiche realizzate ad hoc da Editoriale Scienza s.R.l. E diversificate per età (+6 anni e +9 anni) che li aiuteranno a interagire con le immagini esposte in mostra. Le schede, corredate di foto e illustrazioni, si prestano anche ad essere utilizzate in classe. Alle classi delle Scuole Superiori di I grado verrà invece fornito un kit comprendente una serie di attività e giochi didattici dinamici e creativi realizzati da Costanza Merzagora Piatti, insegnante e autrice di materiali didattici, e da Romano Antico per il progetto grafico. Alcuni eventi collaterali organizzati da Radicediunopercento aggiungeranno, inoltre, ulteriore spessore culturale e scientifico all’esposizione. In particolare, due serate con fotografi italiani professionisti, selezionati al Wildlife Photographer of the Year Competition nel corso degli ultimi anni, consentiranno un contatto diretto con il pubblico milanese che in quell´occasione potrà conoscere da vicino l´attività sul campo dei due fotografi e assistere alla proiezione dei loro lavori più recenti. Catalogo > Il libro commemorativo Wildlife Photographer of the Year Portfolio 21, edito da The Natural History Museum, è curato da Rosamund Kidman Cox, con una prefazione dell’acclamato fotografo paesaggista Joe Cornish, e contiene tutte le immagini del concorso. (Lingua inglese; Pagine 160; € 35,00) Wildlife Photographer of The Year Milano, Museo Minguzzi 20 ottobre – 18 dicembre 2012 www.Wpymilano.it  
   
   
VALLE D´AOSTA: APERTURA AL PUBBLICO DEL CASTELLO GAMBA DI CHâTILLON  
 
Sabato 27 ottobre 2012, dopo un complesso intervento di restauro, apre al pubblico il Castello Gamba di Châtillon, una nuova realtà museale dedicata all’arte moderna e contemporanea, dotata di caratteri peculiari, che si inserisce all’interno del sistema di valorizzazione e fruizione pubblica delle dimore storiche e dei castelli valdostani. Il Castello, costruito tra il 1901 e il 1903 dal barone Carlo Maurizio Gamba, appartiene alla Regione autonoma Valle d´Aosta dal 1982 e, dopo un complesso intervento di restauro, ospita la collezione di arte moderna e contemporanea regionale che comprende oltre 1.500 opere. Il percorso espositivo si snoda attraverso 13 sale distribuite sui due piani dell’edificio e presenta una selezione - curata da Rosanna Maggio Serra - di 150 opere tra dipinti, sculture, installazioni, raccolte grafiche e fotografiche, che vanno dalla fine dell’800 a oggi. A fianco delle opere dei maestri del ́900 tra le quali sculture di Martini, Mastroianni, Manzù, Arnaldo e Giò Pomodoro e dipinti di Casorati, De Pisis, Carrà, Guttuso, la collezione documenta la produzione figurativa italiana della seconda metà del secolo sino a esponenti della ricerca contemporanea come Schifano, Baruchello, Rama, Mainolfi. Un’ampia scelta di opere testimonia inoltre con varietà i movimenti che hanno animato la scena artistica italiana negli ultimi 25 anni: sono rappresentati ad esempio l’Informale, l’Astrattismo geometrico, la Transavanguardia e la Pop Art. Particolare rilievo è dato al territorio valdostano attraverso l’attività degli artisti locali, o attivi nella Valle su committenza regionale. Relativamente agli artisti valdostani, una volta inaugurato il nuovo centro museale, sarà pianificato e programmata un’attività di valorizzazione e promozione. A Italo Mus (1892-1967), artista simbolo della Valle d’Aosta, è dedicato uno speciale omaggio, allestito nello spazio destinato alle esposizioni temporanee e nell’altana panoramica al terzo piano del Castello. Il nucleo delle opere qui conservate è particolarmente ricco e conta oltre una quarantina di dipinti. Il restauro architettonico del Castello, realizzato tra 2002 e 2005, ha conservato e valorizzato l’originale uso abitativo potenziando il rapporto con l’esterno sia per la contemplazione del paesaggio alpino circostante sia per l’utilizzo del futuro spazio espositivo all’aperto nel parco. Il parco, di circa 7 mila metri quadrati, ospita due alberi monumentali: la sequoia ai piedi del castello, e il cipresso calvo lungo la recinzione. L’edificio è composto da due piani parzialmente interrati - destinati all’ingresso e all’accoglienza dei visitatori oltre che a locali tecnici - e da tre fuori terra ai quali si accede mediante l’ampio scalone e l’ascensore. Le 13 sale espositive sono situate al primo e al secondo piano in uno spazio complessivo di 600 metri quadrati e accolgono dipinti e sculture – in media una decina di opere, corredate da materiale informativo, per ciascun ambiente – secondo uno sviluppo sia cronologico che tematico. Nel salone centrale del primo piano sono allestite le sculture di grande formato mentre il secondo piano ospita il deposito di conservazione delle opere – uno spazio di 150 metri quadrati, visitabile su appuntamento - un’aula di consultazione attrezzata, gli spazi per le mostre temporanee e gli uffici. Il notevole sviluppo in altezza della ex cappella al centro del secondo piano ha consentito l’inserimento di un soppalco per aumentare la superficie espositiva e il collegamento con una scala allo spazio dell’altana panoramica del terzo piano. Il Castello Gamba si presenta al pubblico come un luogo di arte e di cultura dotato di una serie di servizi programmati per avvicinare le diverse fasce di visitatori (famiglie, adulti, scuole, bambini, giovani) all’arte moderna e contemporanea attraverso attività di laboratorio, visite guidate e una serie di eventi ideati per offrire occasioni di scoperta, emozione e apprendimento dell’arte. Info: www.Lovevda.it    
   
   
CHâTILLON (CASTELLO GAMBA): APRE IL MUSEO REGIONALE DI ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA  
 
Sarà una mostra dedicata alla figura di Italo Mus, artista simbolo della Valle d’Aosta e originario di Châtillon, l’evento che darà il battesimo ufficiale al nuovo Museo regionale di arte moderna e contemporanea, con sede all’interno delle sale del castello Gamba, restaurato dall’Assessorato regionale dell’istruzione e cultura e pronto ufficialmente ad aprire al pubblico il 27 ottobre 2012. A presentare il nuovo polo museale valdostano, che vuole essere luogo di cultura a 360 gradi attraverso il coinvolgimento attivo degli artisti locali, dei diversi target di pubblico, dai grandi ai più piccoli, e dei turisti, sono stati, nel corso di un’affollata conferenza stampa, l’Assessore regionale alla cultura, Laurent Viérin, il Soprintendente ai beni culturali, Roberto Domaine, il Sindaco di Châtillon, Henri Calza, e la curatrice della mostra Sandra Barbieri, storica dell’arte e ricercatrice. Laurent Viérin – Assessore regionale dell’istruzione e cultura: "Dopo 30 anni restituiamo il castello Gamba alla comunità e questo rientra nella filosofia di Restitution e di inserimento del castello Gamba nel circuito dei castelli della Valle d’Aosta. Questo luogo poi costituisce un ulteriore volano: è un luogo di arte e cultura, e questo è anche lo slogan che abbiamo coniato. Un luogo dove produrremo arte e cultura, un luogo accessibile alle famiglie, ai bimbi attraverso le visite didattiche, ai giovani e a tutte le persone che vorranno accedervi. È una dimora storica che ospiterà al suo interno momenti di valorizzazione espositiva temporanea, come oggi la mostra su Italo Mus, ma sarà anche la sede di collezioni che vengono esposte in modo permanente e che fanno parte del patrimonio artistico acquistato nel tempo dall’amministrazione regionale. Il parco attorno al castello dona suggestione a questo luogo che vogliamo far vivere e far diventare una casa della cultura e dell’arte moderna e contemporanea per i valdostani e per i turisti presenti in Valle d’Aosta, sviluppando in questo modo un turismo culturale in cui noi crediamo tantissimo. Il Museo ospiterà la collezione di arte moderna e contemporanea regionale che comprende oltre 1.500 opere. A fianco dei lavori dei maestri del ‘900, tra cui le sculture di Martini, Mastroianni, Manzù, Arnaldo e Giò Pomodoro e i dipinti di Casorati, De Pisis, Carrà, Guttuso, la collezione documenta la produzione figurativa italiana della seconda metà del secolo sino a esponenti della ricerca contemporanea come Schifano, Baruchello, Rama, Mainolfi. Un’ampia scelta di opere testimonia inoltre con varietà i movimenti che hanno animato la scena artistica italiana negli ultimi 25 anni: sono rappresentati, ad esempio, l’Informale, l’Astrattismo geometrico, la Transavanguardia e la Pop Art. Particolare rilievo è dato al territorio valdostano attraverso l’attività degli artisti locali, o attivi in Valle su committenza regionale. Il castello è stato acquisito nel 1982 dalla Regione e il restauro architettonico, realizzato tra il 2002 e il 2005, è costato, comprendendo anche l’attuale progetto di allestimento, complessivamente circa 5 milioni di euro. Roberto Domaine – Soprintendente beni culturali Regione autonoma Valle d´Aosta: L’iter comincia nel 1982 con l’acquisizione da parte della Regione del castello, realizzato agli inizi del Novecento, il che costituisce anche una novità per quanto attiene al restauro monumentale che finora ha interessato interventi riguardanti la stagione medievale, che ha visto la Valle d’Aosta protagonista. Questo intervento poi, vuole valorizzare le collezioni d’arte della Regione autonoma Valle d’Aosta che erano in questi anni disperse negli uffici e luoghi istituzionali e quindi difficilmente visibili all’intera collettività. Pertanto è un luogo che raccoglierà il percorso artistico che ha vissuto la Valle d’Aosta dal dopoguerra ai giorni nostri e che ha visto, quale momento fondante, l’acquisizione della collezione Sitav negli anni 1985-86. Questo luogo deve avere una funzione didattica importante. E’ un polo culturale e i poli culturali servono a formare le nuove generazioni al tema dell’arte e dovranno servire anche agli artisti locali per sperimentare, confrontarsi con il mondo esterno. Deve altresì essere un luogo dove tutti possano liberare la loro creatività in modo positivo. Non solo, i poli culturali per vivere hanno bisogno di continua ricerca e studio, altrimenti sono destinati a perdere la loro azione incisiva nel tempo. Le 13 sale espositive del castello sono situate al primo e al secondo piano in uno spazio complessivo di 600 metri quadrati e accolgono dipinti e sculture secondo uno sviluppo sia cronologico che tematico. Il castello Gamba, circondato da un suggestivo parco di 7000 metri quadrati, si presenta al pubblico come un luogo di arte e di cultura dotato di una serie di servizi programmati per avvicinare le diverse fasce di visitatori all’arte moderna e contemporanea attraverso attività di laboratorio, visite guidate e una serie di eventi ideati per offrire occasioni di scoperta, emozione e apprendimento dell’arte. Info: www.Regione.vda.it    
   
   
MILANO (MUSEO MINGUZZI): WILDLIFE PHOTOGRAPHER OF THE YEAR - 20 OTTOBRE/18 DICEMBRE  
 
Il Museo Minguzzi di Milano, sede storica dell’Archivio dello scultore Luciano Minguzzi (Bologna 1911 – Milano 2004), riapre da quest’anno al pubblico come sede espositiva per mostre ed eventi di arte e cultura. I suggestivi e antichi spazi del Museo, in via Palermo 11, tornano a vivere come luogo di incontro e di aggregazione grazie alla neonata associazione culturale Radicediunopercento che intende valorizzare questa sede prestigiosa con manifestazioni di alta qualità e con finalità sociali ed educative. Il primo appuntamento è con l’importante evento di fotografia Wildlife Photographer of The Year, mostra itinerante di proprietà del Natural History Museum di Londra e di Bbc Wildlife Magazine che ha debuttato al Museo di Storia Naturale di Londra ed è arrivata in Italia grazie all´esclusiva concessa dal Museo londinese alla Pas Events di Torino. Organizzata da Radicediunopercento e con il patrocinio del Comune di Milano, la mostra Wildlife Photographer of The Year torna a Milano dopo oltre dieci anni ed è allestita al Museo Minguzzi dal 20 ottobre al 18 dicembre 2012. In esposizione 100 spettacolari fotografie naturalistiche, selezionate all’ultima edizione dell’omonimo concorso internazionale, indetto dal Museo di Storia Naturale di Londra e dalla rivista Bbc Wildlife e sponsorizzato da Veolia Environnement. Ogni anno sono migliaia le fotografie che partecipano al rinomato concorso Wildlife Photographer of The Year che si tiene dal 1964 e che è considerato l´Oscar nella rappresentazione artistica del mondo naturale. In ogni parte del globo, fotografi professionisti e amatoriali aspirano a vincere questo importante premio e a scattare la foto perfetta, grazie alla loro conoscenza della natura, alla capacità di esprimersi con la macchina fotografica, alla creatività, alla pazienza e alla passione. Per l’ultima edizione, una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti ha esaminato più di 41.000 scatti provenienti da tutti gli angoli del pianeta e a dimostrazione della crescente portata internazionale del concorso, quest´anno sono arrivate, per la prima volta, anche adesioni da Cambogia, Moldova, Brunei e Kirghizistan. Distribuita sui quattro piani del Museo Minguzzi, l’esposizione consente di immergersi in un viaggio indimenticabile negli aspetti più incontaminati della natura; attimi di ineguagliabile bellezza catturati in immagini che spaziano da paesaggi sconfinati a intimi ritratti di animali, regalando al nostro sguardo il dramma e la diversità spettacolare dell’ecosistema. Tra le 100 opere finaliste esposte spiccano, tra i vincitori dell’ultima edizione, due fotografi italiani. Sinuosità di Marco Colombo di Varese è stata insignita del primo premio nella categoria Ritratti di animali. La foto è stata scattata in Lombardia, dove Marco ha trovato la natrice femmina ritratta accanto a un bellissimo ruscello. La biscia stava rilassata e immobile, probabilmente in attesa di scorgere anfibi da cacciare e non ha notato l’essere umano “alle sue spalle”. Secondo il giudice Joe Cornish “I contorcimenti serpentiformi delle radici, l’eleganza del portamento e il linguaggio del corpo del serpente e la cascata attutita dalla lunga esposizione fanno dell’immagine una composizione affascinante”. Anche Stephano Unterthiner della Valle d’Aosta si è aggiudicato due riconoscimenti. La sua fotografia, Illusione, si è piazzata al primo posto nella categoria Visioni creative della natura, mentre Disposizione di cigni ha ricevuto una menzione speciale nella categoria Ritratti di animali. Per Illusione, Stephano ha fotografato un raduno invernale di cigni selvatici sul lago Kussharo a Hokkaido, in Giappone, immaginando il gruppo in movimento come se fosse un solo cigno, visto in diversi punti del tempo e dello spazio. L´illusione creata tramite l’immagine è stata definita dal giudice Rosamund Kidman Cox come “un momento straordinario, una composizione perfetta creata dalla natura e catturata da un artista”. Il premio più ambito, il Veolia Environnement Wildlife Photographer of the Year, è andato invece a Daniel Beltrá (Spagna) per Natura morta in olio, tratta dal suo portfolio per il Wildlife Photojournalist of the Year Award con il quale ha documentato la catastrofe naturale avvenuta in seguito all´ esplosione al pozzo petrolifero Deepwater Horizon della Bp, nel Golfo del Messico, il 20 aprile del 2010. Accanto alle opere premiate nelle 17 categorie in gara, altre moltissime immagini straordinarie fanno di questa esposizione il simbolo della fotografia naturalistica che esalta la meraviglia e l´importanza della natura. La mostra si articola in un percorso che corrisponde alle 17 categorie in gara: Categorie > Animali nel loro ambiente | Comportamento animale: uccelli | Comportamento animale: mammiferi | Comportamento animale: tutti gli altri animali | ll mondo subacqueo | Ritratti di animali |Natura in città | Natura in bianco e nero | Visioni creative della natura | Paesaggi incontaminati | Fotogiornalismo. Tre premi speciali > Animali in estinzione | Interazione tra l´uomo e il mondo naturale | Migliore portfolio di sei immagini scattate da fotografi di età non superiore ai 26 anni. Tre categorie Junior > Fotografi di età compresa tra i 15-17 anni | tra gli 11-14 anni | sotto i 10 anni. Proprio la presenza di queste ultime categorie indica che il concorso è aperto a tutti, senza i limiti imposti dalla confidenza con la macchina fotografica. Il percorso espositivo è arricchito da una proiezione e da una colonna sonora originale. Le didascalie e i testi che accompagnano le immagini raccontano sia i requisiti tecnici della fotografia sia la storia e le emozioni che hanno motivato l´autore nella realizzazione dello scatto, insieme a dati di carattere scientifico sulle specie fotografate. Per i bambini della Scuola Primaria saranno a disposizione due schede didattiche realizzate ad hoc da Editoriale Scienza s.R.l. E diversificate per età (+6 anni e +9 anni) che li aiuteranno a interagire con le immagini esposte in mostra. Le schede, corredate di foto e illustrazioni, si prestano anche ad essere utilizzate in classe. Alle classi delle Scuole Superiori di I grado verrà invece fornito un kit comprendente una serie di attività e giochi didattici dinamici e creativi realizzati da Costanza Merzagora Piatti, insegnante e autrice di materiali didattici, e da Romano Antico per il progetto grafico. Alcuni eventi collaterali organizzati da Radicediunopercento aggiungeranno, inoltre, ulteriore spessore culturale e scientifico all’esposizione. In particolare, due serate con fotografi italiani professionisti, selezionati al Wildlife Photographer of the Year Competition nel corso degli ultimi anni, consentiranno un contatto diretto con il pubblico milanese che in quell´occasione potrà conoscere da vicino l´attività sul campo dei due fotografi e assistere alla proiezione dei loro lavori più recenti. Il libro commemorativo Wildlife Photographer of the Year Portfolio 21, edito da The Natural History Museum, è curato da Rosamund Kidman Cox, con una prefazione dell’acclamato fotografo paesaggista Joe Cornish, e contiene tutte le immagini del concorso. (Lingua inglese; Pagine 160; € 35,00) Info: Wildlife Photographer of the Year - Museo Minguzzi - Via Palermo 11, 20121 Milano - 20 ottobre / 18 dicembre 2012 - info@wpymilano.It  - www.Wpymilano.it  - T +39 02 36565440  
   
   
WEEKEND 20-21 OTTOBRE ALLA FATTORIA DEL COLLE DI TREQUANDA PER CHI AMA IL VINO E L’ARTE NEL SENESE  
 
Programma mozzafiato di due giorni (una notte) intensissimi in terra di Siena: visita notturna al Duomo di Siena e festa di fine vendemmia con assaggi Un appuntamento con la cultura che vi darà emozioni forti. Alla Fattoria del Colle di Trequanda di Donatella Cinelli Colombini, il fine settimana del 20 e 21 ottobre sarà particolarmente suggestivo, perchè condurrà gli ospiti in un evento che si verifica soltanto per un giorno ogni anno: la visita guidata in notturna del Duomo di Siena in occasione dell’apertura del pavimento, il quale con 56 tarsie realizzate dal Trecento fino all’Ottocento, costituisce il più grande pavimento figurato del mondo: quasi una Bibbia per immagini. Tale capolavoro è visibile solo per due mesi ogni anno, tra cui una sola volta di notte il 20 ottobre. La suggestione di questa notte magica in Duomo a Siena non si esaurisce con la visita guidata al pavimento, ma prosegue con molti altri tesori custoditi all´interno del Duomo, come le opere dei più grandi scultori italiani partendo da Nicola e Giovanni Pisano, per arrivare a Donatello, Michelangelo e Bernini, la libreria Piccolomini con Pinturicchio e il giovane Raffaello, l’abside con le tarsie lignee di Giovanni da Verona e gli affreschi di Beccafumi. L´appuntamento con l´arte non sarà però l´unico a rendere indimenticabile il week end in terra senese: in occasione della fine della vendemmia alla Fattoria del Colle si potrà partecipare alla "Benfinita", una vera festa contadina d’altri tempi con stornelli ma soprattutto con la polenta fumante da tagliare col filo e condire con il sugo o con cacio e pepe. Nei tegami la zuppa di fagioli, la zuppa dei logaioli di Montalcino, le pappardelle col sugo di cinghiale, i fagioli all’uccelletta, la grigliata all’uso contadino con salcicce, costoleccio, bistecchine di maiale e scoperchiatura di costole di bue, per finire con le crostate con la marmellata fatta in casa e i dolci di mele della tradizione contadina accompagnati dai vini della Fattoria del Colle Cenerentola Doc Orcia, Chianti Superiore Docg e Drago e le 8 colombe Igt Supertuscan. Come contorno a queste due suggestive "attività", il sabato si potrà seguire una lezione sui pinci - pasta fresca tipica senese - prima della merenda cena a base di prosciutto di cinta senese, cacio pecorino di diverse stagionature e pici al sugo accompagnati da Rosso di Montalcino Doc, mentre la domenica - dopo la colazione con torte fatte in casa, salumi, formaggi, frittate e pinzimonio con le verdure dell´orto - si potrà deliziare sia l´occhio, con la visita guidata alla Fattoria del Colle con la Cappella cinquecentesca, le sale storiche della villa, la cantina di vinificazione e maturazione del Chianti e della Doc Orcia e la passeggiata al fantabosco, sia il palato, con la degustazione guidata del vino nuovo e del futuro Brunello 2008, del Brunello 2007 e la Riserva 2006 (95/100 Wine Spectator) e Riserva 1998 accompagnate da bruschette a base di oli di diverse cultivar Moraiolo, Correggiolo e blend. Il costo di una notte in camera doppia e le attività previste dal programma è di € 77,50 a persona, a cui vanno aggiunti 55€ a persona per i due pasti vini inclusi e 12€ per l´ingresso con visita guidata al Duomo di Siena. I trasferimenti sono da effettuare con auto propria. Info: Casato Prime Donne –  Montalcino, Si Fattoria del Colle – Trequanda Si pr@cinellicolombini.It  
   
   
" I PRESEPI ANT IJ SUCH", PRESEPI NEI TRONCHI D’ALBERO A CUCEGLIO  
 
Cuceglio si appresta a presentare la settima edizione della rassegna "I Presepi ant ij such", ovvero ricavati cioè all’interno di sezioni di tronchi d´albero cavi. I presepi si potranno ammirare nel salone dell’oratorio, in via Roma 4b, durante le feste natalizie. Gli interessati ad esporre le loro opere devono, entro lunedì 10 dicembre, consegnare una scheda, reperibile sul sito comunale. Oltre al presepe classico, gli artisti potranno cimentarsi sul tema "Il presepe nel such con le statuine realizzate con ciotoli di torrente". Ciotoli che potranno essere grezzi, incollati o dipinti. Per in formazioni, contattare Piero Carrera tel. 0124 428903 oppure 3341503322; mail pierocarr@libero.It  I presepi verranno votati dal pubblico, tramite una scheda predisposta dall’associazione benefica “Vedremo…”, che promuove la mostra. La chiusura delle votazioni è prevista per le ore 17,00 del giorno 6 gennaio. Http://www.comune.cuceglio.to.it/viewdoc.asp?keypagina=634&idlingua=1