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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 26 Ottobre 2012 |
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PAVIA: DISEGNI ROMANI DI FRANCO PURINI - DAL 25 OTTOBRE |
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Presso il Museo della Tecnica Elettrica dell’Università degli Studi di Pavia in via Ferrata 6, è in corso la mostra “Disegni Romani” a cura di Franco Purini, già esposta a Roma nel mese di settembre nella sede della Casa Editrice Gangemi. La mostra rimarrà aperta fino al 16 novembre. La mostra Disegni romani si propone di presentare unaserie di opere di architetti, appartenenti a più generazioni, attivi nella capitale dagli Anni Cinquanta e Sessanta a oggi. La mostra è stata pensata “come un colloquio a più voci sulla relazione tra l’architettura e il disegno” spiega Franco Purini nell’introduzione del catalogo edito da Gangemi che l’accompagna, e gli architetti e i disegni selezionati sono stati scelti “non solo per il valore intrinseco della loro ricerca architettonica, ma soprattutto per aver coltivato un rapporto con la rappresentazione non semplicemente strumentale, considerando l’esercizio del disegno un insostituibile itinerario ideativo”. Si tratta di elaborati - schizzi, morfemi, diagrammi, disegni di progetto, disegni di invenzione, rilievi, disegni dal vero, temi figurativi, tessiture materico-decorative attraverso i quali è possibile individuare alcuni percorsi conoscitivi e creativi nell’ambito della rappresentazione dell’architettura |
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ALBA (FONDAZIONE FERRERO): "CARLO CARRÀ 1881-1966" - DAL 27 OTTOBRE AL 27 GENNAIO 2012 |
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Sono trascorsi quasi vent´anni dall´ultima retrospettiva di rilievo dedicata a Carlo Carrà, ospitata nel 1994 dalla Galleria Nazionale d´Arte Moderna di Roma. Negli ultimi due decenni, a cavallo tra Xx e Xxi secolo, Carrà è stato oggetto di numerosi approfondimenti critici che hanno evidenziato l´esigenza di una nuova presentazione dell´intero percorso del grande pittore. La Fondazione Ferrero, attenta a favorire - con coerenza e costanza - la crescita del territorio e a promuoverne i valori anche all´esterno, mediante la diffusione della conoscenza dei più autorevoli esponenti dello scenario culturale piemontese, ha realizzato l´antologica di Carlo Carrà, a cura di Maria Cristina Bandera. Nato in Piemonte, Carrà è stato uno dei pochi artisti italiani ad attraversare e interpretare con indipendenza creativa i movimenti più significativi della cultura figurativa italiana del Novecento. La mostra Carlo Carrà 1881-1966 sarà aperta al pubblico, gratuitamente, dal 27 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013, nelle sale della Fondazione Ferrero di Alba (Cn). Sobrio ed elegante l´allestimento firmato dall´architetto Danilo Manassero. Il progetto, sin dalle sue battute d´avvio, si è avvalso della collaborazione istituzionale della Fondazione di Studi di Storia dell´Arte Roberto Longhi di Firenze e della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte. Sostengono generosamente la mostra la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Nomi di grande prestigio compongono il comitato scientifico: Sandrina Bandera (Soprintendente Bsae di Milano e Direttore Pinacoteca di Brera), Gabriella Belli (Direttore Fondazione Musei Civici di Venezia e già Direttore Mart di Trento e Rovereto), Roberta Cremoncini (Direttore Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra), Danilo Eccher (Direttore Gam, Torino), Edith Gabrielli (Soprintendente Bsae del Piemonte), Maria Vittoria Marini Clarelli (Soprintendente e Direttore Galleria Nazionale d´Arte Moderna, Roma), Antonio Paolucci (Direttore Musei Vaticani) e Maria Cristina Bandera (Direttore Fondazione di Studi di Storia dell´Arte Roberto Longhi, Firenze). Il rigore scientifico dell´iniziativa e la straordinarietà dei prestiti ottenuti hanno valso alla mostra l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Il percorso artistico di Carlo Carrà Ë testimoniato in ogni sua fase: le prime prove divisioniste, i capolavori del Futurismo, la parentesi dell´ ´Antigrazioso´, la Metafisica e il ´Realismo mitico´, i paesaggi (dagli anni Venti in poi), le composizioni monumentali di figura degli anni Trenta e una selezione di nature morte, così da arrivare agli ultimi anni della sua attività. Saranno dunque riuniti 76 dipinti conservati nelle più prestigiose istituzioni pubbliche nazionali e internazionali, oltre che in importanti collezioni private. «Attraverso una rigorosa selezione delle opere in mostra, molte delle quali ormai vere e proprie icone dell´arte del ´900 - afferma Maria Cristina Bandera - il pubblico potrà tornare a scoprire il lungo percorso compiuto da Carlo Carrà, protagonista dei grandi movimenti delle avanguardie italiane e interprete di un nuovo linguaggio altamente narrativo e di grande suggestione.» E´ disponibile al bookshoop il volume Carlo Carrà 1881-1966, a cura di Maria Cristina Bandera, edito da 24 Ore Cultura. La Fondazione Ferrero ha anche prodotto il film documentario Solo me stesso, propedeutico alla visita alla mostra, per la regia di Clarita Di Giovanni (Italia 2012, 20´) |
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BRESCIA (GALLERIA AGNELLINI): AMERICAN DREAM - INAUGURAZIONE 27 OTTOBRE - DAL 29 OTTOBRE AL 13 MARZO 2013 |
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Dal 29 ottobre 2012 al 13 marzo 2013 alla Galleria Agnellini Arte Moderna di Brescia si terrà la mostra American Dream. Esposte opere di Jim Dine, Sam Francis, Robert Indiana, Franz Kline, Robert Rauschenberg, Mark Tobey, Andy Warhol e Larry Rivers. Nel percorso espositivo alle opere si alternano esemplari d’epoca di moto Harley Davidson e Indian. L´esposizione, attraverso opere significative di artisti espressionisti e pop che animarono la scena americana degli anni ´60, vuole illustrare lo spirito di entusiasmo e di libertà che s´impose nel paese in quegli anni in cui l´arte, l´industria e l´economia parteciparono a uno slancio creativo che sconvolse le abitudini di vita. La meccanizzazione produceva già da lungo tempo oggetti di desiderio che l´arte, grazie alla Pop art, trasformò in icone moderne, rappresentazioni spesso moltiplicate di simboli di una civiltà potente e dominatrice. Gli Stati Uniti, in uno stesso slancio, seppero altrettanto bene esportare il loro modello di società e imporre un´arte che ne era il principale sostegno. L´esposizione ci mostra, in un parallelo tra le mitiche moto Harley Davidson e Indian, e le opere di artisti come Warhol, Rauschenberg, Sam Francis, Robert Indiana il rapporto sottile che esiste tra l´industria e l´arte in quegli anni di totale euforia. Il mito americano si è costruito sulla produzione di oggetti che hanno cambiato la quotidianità degli individui apportando profonde modificazioni nella vita di ognuno. La meccanizzazione trasforma le realtà più comuni e trasforma l´animo umano. La velocità d´esecuzione dei compiti diventa uno standard illustrato dallo sviluppo dell´elettrodomestico, dell´automobile e molto altro. Questi oggetti tanto ambiti raggiungono il Pantheon di una mitologia contemporanea al pari delle opere d´arte. Moto, automobili, aerei sono le «sculture» dei tempi moderni, ideali di perfezione, oggetti di desiderio, magnifici nella loro struttura e nella loro concezione.Insieme alle automobili nascono le prime moto. Le Indian s´imposero per prime, nel 1899. In mostra alcuni modelli del 1922, 1928, 1935 illustrano l’innovazione di moto diventate leggende e che restano tra gli oggetti mitici di quest’epoca in cui l´invenzione impone i propri sogni. L´aspetto trionfante dell´America che vince è illustrato dall´epopea Harley Davidson. La mostra propone moto del 1922, 1928, 1935, 1941 fino al 1970. La storia delle Harley appartiene alla leggenda americana che raggiunge il suo apogeo negli anni ´60 con un film come Easy Rider, realizzato da Dennis Hopper nel 1969. Simbolo della gioventù e del rifiuto dei pregiudizi, Hopper incarna un cinema libertario, al limite della rottura. Con Easy Rider, road movie nichilista e metafisico dalla colonna sonora esplosiva, si crea un nuovo ordine del mondo nel quale gli artisti riconquistano il reale. Questo spirito definisce perfettamente la generazione americana del dopoguerra il cui atteggiamento disinvolto, sperimentale e conquistatore trova la sua rappresentazione nel mondo dell´arte che si apre a tutte le possibilità. La ridefinizione dell´arte, integrando la provocazione come mezzo d´azione, così come l´ironia e la libertà, elementi che appartengono anche al comportamento dada al quale si riferiscono artisti come Rauschenberg, s´impone in un mondo che si reinventa. L´espressionismo astratto - rappresentato nell´esposizione da Franz Kline, Mark Tobey, Sam Francis, il cui lavoro oscilla tra astrazione e figurazione - rivendica questa libertà e inventa nuove tecniche, mescolando influenze diverse come il surrealismo (subconscio, scrittura automatica, dripping), l´astrazione di Wassily Kandinsky e di Arshile Gorky e l´insegnamento di Hans Hofmann. In mostra opere di questi artisti dell’astrazione americana del dopoguerra.La pop art rimette fondamentalmente in questione i criteri che fino ad allora avevano caratterizzato “l´opera d´arte”, desacralizzando l´immagine dipinta o la scultura, e conferendo così all’oggetto artistico la dimensione di oggetto comunicante (allo stesso titolo della pubblicità), o proiettandolo nella sfera dell´oggetto industriale multiplo, proprio del consumo di massa. In mostra opere di Andy Wharol, Jim Dine e Robert Indiana, che moltiplica i messaggi d´amore e di pace ovunque nel mondo. Inaugurazione: Sabato 27 ottobre 2012, ore 18.30 Catalogo: Edito da Agnellini Arte Moderna, bilingue Italiano-inglese, con testo di Dominique Stella Info: Inaugurazione mostra sabato 27 ottobre 2012, ore 18.30 - Brescia, Galleria Agnellini Arte Moderna - Via Soldini 6/A - Da martedì a sabato 10.00/12.30; 15.30/19.30, chiuso domenica e lunedì - - Tel. +39 030.2944181 - Fax 030.2478801 - nfo@agnelliniartemoderna.It - www.Agnelliniartemoderna.it |
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TOLENTINO: MARATONA FOTOGRAFICA D´AUTUNNO |
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Successo di partecipazione alla Maratona Fotografica d’Autunno che si è svolta a Tolentino domenica 21 ottobre, organizzata dall’Associazione Cometa in collaborazione con Mastro T mostre arte. L’iniziativa si ispira alla Fotomarathon Berlin, un appuntamento annuale consolidato a Berlino, a cui partecipano tantissime persone. Si è trattato di un concorso divertente di fotografia digitale, un’occasione per promuovere la fotografia e la città di Tolentino, per divertirsi e per mettere alla prova le proprie capacità creativa e d’improvvisazione. Tutte le foto sono state scattate durante le sei ore di durata della maratona stessa; a ogni tappa venivano assegnati tre temi che servivano da spunto per altrettante foto da scattare; la sequenza delle foto doveva rispettare la sequenza dei temi ricevuti, con un tema principale da tenere sempre in mente e dodici sottotemi. Entro il 5 novembre una giuria di fotografi decreterà la sequenza migliore. Tutte le serie fotografiche verranno stampate ed esposte in una mostra che verrà allestita entro dicembre. Il vincitore vedrà la sua serie stampata in un formato più grande e avrà la possibilità di esporre una personale all’interno della mostra stessa, oltre a ricevere in premio un Weekend all’Agriturismo Colle Regnano di Tolentino. Colle Regnano è convinto che la carta migliore per il futuro dei territori dell’entroterra maceratese, sia il turismo che sappia valorizzare le identità, costituite da montagne, colline e pianure, città d’arte e parchi naturali, monumenti e storia, usi e costumi, gastronomia. Http://www.tolentinoturismo.it/eventi.html - http://mastrotmostraarte.Wordpress.com/ http://mastrotrestauro.Wordpress.com/ - http://www.Colleregnano.it |
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MILANO (GALLERIA CARTIERE VANNUCCI, VIA ATTO VANNUCCI 16, MILANO): ESPOSIZIONE FELLINI OTTO E MEZZO - DAL 4 AL 19 NOVEMBRE 2012 - VERNISSAGE SABATO 3 NOVEMBRE DALLE 18.00 |
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Incursione senza precedenti nella settima arte per Crans-montana Turismo. In qualità di partner principale della Fondazione Fellini per il cinema con sede a Sion (Vs), Crans-montana Turismo sostiene l’esposizione Fellini Otto e Mezzo che si terrà a Milano dal 4 al 19 novembre prossimo. Sostenere la Fondazione Fellini e la sua esposizione dedicata al celebre film del maestro, 8 ½, è un modo per Crans-montana di dimostrare ancora una volta l’importanza dei legami creati con i suoi ospiti transalpini. Un modo anche di ringraziarli della loro fedeltà. È negli anni 40 i primi turisti italiani sono arrivati sul altopiano e da allora tornano sempre. Tantissimi sono i residenti che vivono a Crans-montana tutto l’anno o semplicemente dei turisti fedeli. Per di più, molte stelle del cinema e della nobiltà italiana hanno mantenuto un affetto speciale per Crans-montana. Gina Lollobrigida veniva ogni anno a sciare con « Bouby », una personalità di origine italiana di Crans-montana. Sophia Loren era proprietaria di un appartamento con vista sul golf di Crans-montana, mentre Roberto Benigni, Roberto Donadoni (ex Ct della Nazionale di Calcio Italiana) e la Regina d’Italia Maria José hanno trascorso alcuni giorni a respirare una delle arie più pure delle Alpi svizzere. L’esposizione propone di riscoprire attraverso le fotografie del famoso fotografo di scena Paul Ronald una delle maggiori opere di Federico Fellini 8 ½ (Otto e Mezzo), che ha vinto l´Oscar per il miglior film straniero nel 1964. Con queste fotografie per lo più inedite, Paul Ronald ci porta nel cuore della realizzazione del film e rivela in un modo finissimo l’universo di Fellini creato sul palcoscenico con Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Sandra Milo, Anouk Aimée. La mostra rivela, a sorpresa, l´importante lavoro di Fellini sui colori delle scene e costumi per ottenere dei contrasti unici per un film in bianco e nero. L´inaugurazione si terrà sabato 3 novembre a Milano e sarà accompagnata da un aperitivo offerto dal paneificio-pasticceria Taillens di Crans-montana. La mostra è stata presentata lo scorso agosto presso il Palazzo Benzon di Venezia come evento nel programma ufficiale della Mostra del cinema. Sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e la principessa Carolina Murat (partner culturale della Fondazione Fellini), la mostra è stata inaugurata alla presenza del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e 600 Vip |
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LUCCA (ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI DI LUCCA): GARY FRANK TRIBUTE - 26 OTTOBRE / 5 NOVEMBRE 2012
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In arrivo a Lucca una mostra-evento di uno dei più grandi Maestri dell’illustrazione a livello mondiale: Gary Frank, il famoso disegnatore di fumetti cult come Batman e Superman, trasforma da venerdì 26 ottobre Palazzo Bernardini, sede dell’Associazione degli Industriali, in suggestivo spazio espositivo, con un percorso di sedici tavole che raccontano il suo lavoro dagli anni Novanta ad oggi. Il Perini Journal, in collaborazione con Lucca Comics&games è il promotore di questo evento che dà inizio ad un nuovo, ulteriore capitolo sul connubio tra la cultura della carta, la città di Lucca e le diverse espressioni del contemporaneo, che Fabio Perini S.p.a. Ha inaugurato lo scorso anno (con la Pjl One Night 2011), scegliendo di aprirsi alla città con progetti non convenzionali di arte e cultura che continueranno negli anni a venire. La mostra è un’occasione unica per scoprire alcuni dei lavori più significativi dell’artista che provengono dalla sua collezione privata, quindi solitamente inaccessibili: dalle sue tavole più datate, come la copertina del numero 400 de L´incredibile Hulk, a quella di Midnight Nation, uno dei fumetti più interessanti dei primi anni Duemila (sceneggiato da J.m. Straczynski, lo stesso del film Changeling di Eastwood). E ancora, le tavole di Kin, l’unica storia sceneggiata, oltre che disegnata, dallo stesso Frank, il personaggio dei videogames Tomb Raider, per arrivare fino a Vampirella, il famoso fumetto horror-erotico: un excursus di vent’anni di successi, per un pubblico di addetti ai lavori ma non solo, che mostra a quanti personaggi è riuscito a dar vita la sua incredibile penna e ricalca la sua evoluzione stilistica che lo ha reso noto in tutto il mondo. Al vernissage sarà presente lo stesso Gary Frank, al momento al lavoro sui nuovi albi del personaggio Shazam, realizzati per il progetto The New 52s, il reboot, vale a dire l reset del continuum narrativo, dell´intero universo dei supereroi Dc comics. Perini Journal (magazine edito dalla Fabio Perini S.p.a.), dal 1979 si occupa non solo “del mondo del tissue e della sua tecnologia”, ma anche della storia e della cultura della carta. Le oltre 20.000 copie tradotte in tre lingue portano in tutto il mondo l’eccellenza dell’industria del tissue attraverso rubriche tecniche e di mercato, accanto alle quali non mancano mai creatività e originalità, considerate assi portanti della rivista che procedono di pari passo alle scelte strategiche dell´azienda di promuovere progetti culturali. Notizie sempre fresche e curiosità hanno reso nel tempo Perini Journal un magazine sui generis e un vero e proprio esperimento editoriale, dove non si parla solo di carta, ma di cultura della carta a tutto tondo. La mostra è visitabile tutti i giorni 9:00 12.45 e dalle 14.45 alle 18, ingresso gratuito |
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PARMA (SCUDERIE IN PILOTTA): UN GRANDE MEDHAT SHAFIK – 10 NOVEMBRE/9 DICEMBRE
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Si apre a Parma il giorno 10 novembre alle ore 17 al Salone delle Scuderie in Pilotta e resterà aperta fino al 9 dicembre 2012, la mostra delle opere di Medhat Shafik, 25 dipinti e 106 carte, dagli anni sessanta al 2011, importante acquisizione delle collezioni del Csac della Università di Parma. Il catalogo, edito da Skira, che riproduce l´insieme delle opere, apre con un ampio saggio di Gloria Bianchino la quale ripercorre la ricerca dell´artista dalle origini ad oggi. Medhat Shafik è un caso sul quale la critica ha aperto un dibattito che dura ancora oggi. Egiziano, a vent´anni giunge a Milano, studia e si diploma alla Accademia di Brera, vive facendo il traduttore, l´interprete, ma sempre per continuare a dipingere e oggi è certo una delle figure eminenti nella ricerca artistica in Italia e fuori. Il problema sta proprio qui, Medhat è un artista occidentale oppure un figlio della cultura in Egitto? E quale sarà poi la cultura dell´Egitto, quella delle antiche lontanissime piramidi e dei faraoni, quella dell´Islam, quella dei copti che sono i cristiani d´Egitto e che hanno sul Nilo, come la civiltà dell´Islam, una loro lunga storia? Il dibattito, la discussione della critica, quella degli interpreti della ricerca dell´artista, è proprio sulla interpretazione della sua ricerca, artista d´occidente oppure artista legato a una civiltà vagamente mediterranea. La grande raccolta donata al Csac, con opere dagli anni sessanta al 2011, servirà forse anche a chiarire questa esperienza complessa e a ripercorrere una ricerca di ricca e vibrante capacità narrativa. Shafik è un grande narratore e le sue origini, le terre d´Egitto, il Nilo, la memoria degli spazi dei suk piuttosto che delle dune, i colori e il cotone, i vasi e i frammenti di scritture che affiorano un poco ovunque nei suoi dipinti, tutto, insieme al sogno di cieli alti, di notti nere di stelle, tutto questo è parte della memoria infantile e della giovinezza dell´artista e diventa, nel suo racconto, un altro sogno, quello della unione delle diverse culture sulle rive del Mediterraneo. Ma proprio i dipinti della mostra provano, al di là di quello che lo stesso artista racconta sulle proprie origini e memorie e affetti, che la sua arte nasce in occidente, nasce da scelte e passioni precise che del resto lo stesso pittore confessa. Prima di tutto l´incontro con la cultura della memoria dell´Occidente, quella di artisti come Paul Klee, Wassilij Kandinskij, Marc Chagall, dunque con la ricerca fra primo e secondo decennio del novecento che ha trasformato il modo di pensare la pittura, suggerendo un dialogo fra questa e la scrittura da una parte e, dall´altra, con la musica. Del resto le attenzioni di Shafik per la ricerca del Cavaliere Azzurro, le attenzioni per Gabriele Mùnter piuttosto che per gli Espressionisti sono evidenti in molti dipinti degli anni ottanta, e ancora sono chiare quelle per Marc e per Macke. Lo provano pezzi significativi come Toro o Cavallo in fuga del 1984. I titoli per Shafik sono sempre discorso sulla memoria e le attenzioni per Kafka e la letteratura mitteleuropea, ma anche per la psicoanalisi, sono parallele alle attenzioni per lo stratificarsi del tempo nelle immagini che alludono sempre alla durata e che mostrano complessi rapporti con altre figurazioni del passato, come in A tavola con Kafka (1991) o in Luoghi di scavi (1991 e 1994) e in molte altre opere. La ricerca ulteriore dell´artista si fa più complessa e sono chiare le attenzioni all´Abstract Expressionism e quindi all´Action Painting americana, poi per le scritture pittoriche della più recente ricerca espressiva in Germania e in Italia. Shafik è fra i pochi pittori che reggono una grande dimensione e alcuni suoi pezzi in mostra sono imponenti. Così Le porte di Samarcanda, un trittico del 2006 dove il grande gesto, quello di Kline, le capacità di corrompere la materia di Schwitters, con le sue dense stratificazioni di forme e materia, e insieme la sensibilità per le strutture che emerge da una lunga attenzione alla ricerca compositiva astratta, costruiscono un´opera densa di memorie. In mostra sono esposte anche delle opere scavate nel legno oppure impresse su spesse carte bagnate, forme in negativo o a rilievo di alfabeti perduti, alfabeti mitici che nascono da una moderna riflessione sulle grafie dell´arte in occidente ma che citano geroglifici e ideogrammi, la grafia islamica e l´alfabeto greco. Shafik sa anche creare spazi vibranti sul foglio (sono qui oltre cento i suoi disegni), con una grafia mossa e sottile, che esce da Giacometti piuttosto che dalla illustrazione francese dell´Ottocento, ma anche dalla ricerca più alta dell´Informale. Dunque una mostra importante da leggere nel quadro della nuova pittura europea contemporanea. Info: Salone delle Scuderie, Palazzo della Pilotta - Piazzale Bodoni, 1 Parma - dal 10 novembre al 9 dicembre 2012 - dalle 10 alle 19 - chiuso il lunedì; Csac - tel. 0521/033652, 235825 - csac@unipr.It |
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FIRENZE: MONUMENTALE INSTALLAZIONE DI MIMMO PALADINO PER FLORENS2012 - BIENNALE INTERNAZIONALE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI – 3/11 NOVEMBRE
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Si svolgerà a Firenze dal 3 all’11 Novembre Florens 2012, seconda edizione della Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, un laboratorio globale di arte, cultura ed economia. (www.Fondazioneflorens.it) Numerosi gli eventi in programma, tutti aperti gratuitamente al pubblico: il Forum Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, convegni, tavole rotonde, lectio magistralis, mostre, aperitivi culturali, appuntamenti musicali e spettacolari installazioni di piazza che coinvolgeranno l’intera città. Sabato 3 novembre alle 15 sarà inaugurata l’opera site-specific concepita per Florens 2012 dall’artista Mimmo Paladino e ideata appositamente per Piazza Santa Croce: una gigantesca croce di 80x50 metri realizzata disponendo davanti alla basilica francescana più di 50 blocchi di marmo estratti dalle cave di Carrara, diversi per dimensioni (dai 2 metri ai 4 metri di altezza), peso (alcuni fino a 38 tonnellate), forma e colore. Su ogni blocco Paladino inciderà e tratteggerà segni arcaici, volti, arti, cifre e lettere: tutti elementi che contraddistinguono il suo linguaggio figurativo e attraverso cui Paladino affronta ed esplora i simboli e le iconografie cristiane da cui trarre ispirazione. La monumentale croce entrerà in dialogo con la facciata ottocentesca di Santa Croce e sarà percepibile nella sua interezza dal sagrato e dalle finestre dei palazzi mentre l’invaso della piazza sarà coperto con un tappeto di ciottoli bianchi dell’estensione di circa 4000 metri quadrati: un candido manto di marmo che rifletterà la luce del sole e quella artificiale notturna trasformando piazza Santa Croce in uno specchio di spiritualità e arte, un immenso foglio bianco su cui Paladino ha immaginato di disporre i blocchi in forma di croce. Il progetto, a cura di Pino Brugellis e Sergio Risaliti, associa l’universalità del simbolo cristiano alla contemporaneità del patrimonio artistico che in questa occasione viene re-interpretato offrendo una nuova esperienza della piazza e restituendola ad una sua originaria identità, quella di spazio pubblico, e, insieme, di spazio sacro: le pietre impressioneranno con la loro mole lo sguardo dei cittadini, attratti all’interno della croce come in un labirinto o in un sacro recinto dei primordi. Non è la prima volta che l’artista realizza un’opera monumentale: già nel 1995 a Napoli in piazza Plebiscito l’artista aveva innalzato una Montagna di sale che divenne un’installazione ambientale, un oggetto di culto collettivo, vissuto e saccheggiato dagli stessi abitanti di Napoli che portarono via il sale a scopo scaramantico. Ora, l’opera di Piazza Santa Croce si confronterà a distanza con simili iniziative organizzate in passato a Parigi (Monumenta-grand Palais) e all´interno della Tate di Londra (Unilever Series), ma in quel caso le opere esistevano all´interno di spazi chiusi e in contesti industriali; qui invece la croce sfida lo spazio pubblico all’aperto, dialogando con la sacralità del contesto e la sua aura rinascimentale. I blocchi di marmo saranno forniti dall’azienda di escavazione e lavorazione di materiali lapidei Henraux di Querceta. Il calendario delle iniziative è disponibile sul sito www.Fondazioneflorens.it |
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RAVENNA: BIENNALE DELLE CHIESE LAICHE - V EDIZIONE - “LE ARTI FINO ALLA FINE DEL MONDO” - MOSTRE PER 70 ARTISTI |
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Sono più di 70 gli artisti contemporanei che espongono alla V Biennale delle Chiese Laiche, chiamati a indagare il tema delle arti e della “fine del mondo” attraverso molteplici espressioni dell´arte contemporanea visiva: pittura, fotografia, scultura, design, mosaico, ceramica, grafica. Gli artisti coinvolti appartengono a diverse generazioni, maestri e giovani talenti protagonisti dell’arte oggi. Il progetto si snoda sul territorio della provincia di Ravenna ed espone artisti che gravitano attorno alla regione: un anello culturale, reso dall’allestimento di sette mostre in contemporanea raccolte in un unico evento. Splendide le location scelte che di fatto identificano il fil rouge della Biennale delle Chiese laiche, intese, queste ultime, come quei contenitori storici di grande prestigio in grado di allargare i confini della memoria storica e culturale, luoghi che una volta erano adibiti al lavoro e che oggi, avvolti da quell’energia tangibile delle vicissitudini e delle genti che hanno ospitato, sono destinati a nuova identità culturale: l’Autorità Portuale di Ravenna, la Sala della Manica Lunga Biblioteca Classense di Ravenna, la Sala Rubicone di Cervia, la Galleria San Vitale 41 di Massa Lombarda, Casa Rossini a Lugo, l’ex-Macello di Russi, la Sala delle bandiere del Comune di Faenza. Il progetto organizzato dall’associazione Il Cerbero è realizzato grazie alla disponibilità dei Comuni che accolgono l’evento. In collaborazione con Regione Emilia-romagna, Provincia di Ravenna, Romagna Acque, Autorità Portuale di Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, Vertical Pmc, Four service. Si parte il 26 ottobre, venerdì è prevista l’inaugurazione di Lugo e Massa Lombarda. Precisamente Casa Rossini ospita sei artisti rappresentativi delle arti visive: Mirta Carroli, Ubaldo Della Volpe, Monika Grycko, Paola Martelli, Alberto Mingotti e Ivo Sassi. Mentre negli spazi della Galleria San Vitale 41 di Massa Lombarda si confrontano due espressioni tra presente e antico: la pittura e il mosaico. In mostra: Walter Cascio, Sara Faccin, Roberto Floreani, Giovanni Lombardini, Riccardo Negri e i mosaicisti Cinzia Montanari, Samantha Holmese, Andrea Sala. A Ravenna, negli spazi espositivi dell’autorità portuale, inaugura il giorno dopo, il 27 ottobre, la sezione dedicata alla fotografia e al design. Gli artisti: Cinzia Aze Lanci, Mario Beltrambini, Jean Franco Bernucci, Silvio Canini, Nicola Cicognani, Giulia Marchi, Mattia Morelli, Marco Vincenzi, Aida Morelli. A Faenza il 29 ottobre inaugura la sezione della ceramica. “La Quinta edizione della Biennale delle Chiese Laiche indaga sulle arti alla fine del mondo, sul loro senso, sulla loro utilità, ma anche sulla loro estetica e poetica – scrive nel catalogo Massimo Isola, Vice sindaco e assessore alla cultura del Comune -. Faenza dà il proprio contributo con una mostra nella storica residenza municipale, nella Sala delle Bandiere, simbolo di una storia con radici nelle signorie rinascimentali, che nel corso dei secoli ha unito società, arte, ceramica e cultura. Così le opere dei designer contemporanei dialogheranno con ambienti quattrocenteschi, in teche che di solito raccontano i tanti volti della Faenza ceramica”. Espongono: Marco Bolzen, Paolo Polloniato, Marco Polloniato, Andrea Dal Pra, Carlo Stringa, Bertozzi & Casoni, Silvio Cattani, Andri Ioannou, Piero Mazzotti, Davide Gatti Servadei, Luigi Capraro, Muky, Tullio Mazzotti, Guido Venturini. In mostra anche il progetto con cui gli allievi dell’Isia hanno vinto quest’anno il Premio Cersaie: “Cersaie ed elogio della normalità”. Il 31 ottobre inaugurano le sezioni di Russi e di Cervia, due spazi dedicati alla pittura contemporanea con le opere di: Cinzia Baccarini, Antonio Caranti, Barbara Casabianca, Domenico Casadei, Rudy Cremonini, Claudio Irmi, Laura Marchese, Matteo Nannini e Fabrizio Pavolucci sono in mostra all’ex-Macello di Russi, mentre alla Sala Rubicone, negli antichi Magazzini del Sale, espongono Antonella Cinelli, Gaia Cortesi, Roberta Dallara, Stefano Gattelli, Luca Giovagnoli, Isabellangela Germinario, Enrico Lombardi, Mussoni Morena, Monica Spada. L’ultima inaugurazione, prevista il 7 novembre, porta il pubblico della Biennale nuovamente a Ravenna, alla Biblioteca Classense, nella Sala della Manica Lunga. Ancora una volta la pittura ma in questo caso accanto alla grafica: Enrico Benetta, Elisa Clementi, Filippo Farneti, Ettore Frani, Davide Frisoni, Massimo Giannoni, Domenico Grenci, Alessandro La Motta, Nanni Menetti, Mauro Moscatelli, Bruno Pinto, Beatrice M. Serpieri, Giorgio Tonelli gli artisti in mostra. Per la sezione grafica le opere di: Claudia Casamenti, Stefano Tonti, Lorella Perdicca, Riccardo Vanni. La Biennale delle Chiese Laiche nasce nel 2004 dall’idea di Silvana Costa per celebrare l’importanza di quegli edifici che in passato hanno rappresentato la vita economica e lavorativa di una città e che nel tempo sono stati adibiti a luoghi di scambio culturale con spazi utilizzati per mostre, incontri, teatro e cultura ma si può leggere come una ricognizione sulla creatività artistica delle province di Romagna. In questa edizione è condizionata da un tema importante tanto da diventare luogo attorno al quale attivare spunti di riflessione. Il tema del 2012 “Qualcuno, tempo fa, ci ha benevolmente informato che quest’anno il mondo avrà fine. Non ne siamo del tutto convinti – spiega la curatrice Silvana Costa -. Non ne sono convinte le arti, nella loro ricca complessità, nel loro desiderio di interrogare le infinite varianti del mondo che ci è stato consegnato. “Le arti alla fine del mondo” gioca con questa previsione incerta ed inopportuna, ma gioca anche con un romanzo scritto da Luis Sepulveda nel 1989: Il mondo alla fine del mondo. Un romanzo ricco di tematiche “ambientali”, una sorta di romanzo-inchiesta sul massacro delle balene che ancor oggi si consuma. Poiché non si tratta più della lotta del capitano Achab per descrivere una mappa del mare sulle tracce delle movenze di Moby Dick – come ci aveva magistralmente narrato Hermann Melville – ma piuttosto di una rapina, di un vero e proprio attentato compiuto contro la fragilità del sistema ambientale nel quale ci troviamo a vivere. Nel romanzo di Sepulveda, l’avidità e la cecità degli uomini sarà sconfitta dalla battaglia che i cetacei ingaggiano contro la nave che cerca di sterminarli. Potremmo provare a immaginare che il “canto delle sirene” riviva oggi, soprattutto oggi, nell’improvvisa ed indefinibile ricchezza dei linguaggi delle arti”. Schede Mostre Lugo (Ra) Arti visive Inaugurazione 26 ottobre/ore 17.30 Casa Rossini, via G. Rocca, 14 Periodo apertura mostra: 26 ottobre/11 novembre orari venerdì 15.30 - 17.30, sabato e domeniche 10.00/ 12.00 / 15.00 - 18.00 per informazioni tel. 0545 38556 Massa Lombarda (Ra) Pittura e mosaico Inaugurazione 26 ottobre/ore 19.30 Galleria Sanvitale, via San Vitale, 41 Periodo apertura mostra: 26 ottobre/18 novembre tutti i giorni dalle 16.00 - 19.00 sabato e domenica: 10.00 - 12.00 per informazioni cell. 328 8462759 Ravenna Fotografia e design Inaugurazione 27 ottobre/ore 17.30 Autorità Portuale, Via Antico Squero 31 Periodo apertura mostra: 27 ottobre/16 novembre dal lunedì a giovedì: 9.00 - 17.00 venerdì 9.00 - 14.00 / sabato e domenica chiuso per informazioni tel. 0544 608811 Faenza (Ra) Ceramica Inaugurazione 29 ottobre/ore 18.00 Sala delle bandiere (Municipio) P. Del Popolo 1 Periodo apertura mostra: 29 ottobre/8 dicembre da lunedì a venerdì: 8.30 - 19.00 per informazioni tel. 0546/691202 Russi (Ra) Pittura Inaugurazione 31 ottobre/ore 17.00 Ex-macello, Via Vecchia Godo 31 ottobre/25 novembre dal venerdì alla domenica: 15.30 - 18.30 per informazioni tel. 0544 587642 Cervia (Ra) Pittura Inaugurazione 31 ottobre/ore 19.30 Sala Rubicone, Via Nazario Sauro Periodo apertura mostra: 31 ottobre/25 novembre dal giovedì alla domenica: 16.00 - 19.00 per informazioni tel. 0544 993435 Ravenna Pittura e grafica Inaugurazione 7 novembre /ore 17.30 Sala della Manica Lunga (Biblioteca Classense) via Baccarini 3 Periodo apertura mostra: 7 novembre/2 dicembre a martedì a sabato: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00 per informazioni Tel. 0544 482112 Tutte Le Mostre Sono A Ingresso Gratuito Per informazioni: Associazione Il Cerbero Tel 335 8151821 info@ilcerbero.It |
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BOLOGNA (SPAZIOBLUE): IN/OUTSIDE OF ME - MIKAYEL OHANJANYAN - A CURA DI SIMONA GAVIOLI
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Oggi, 26 ottobre 2012, alle ore 19, si inaugura la mostra In/outside Of Me | Mikayel Ohanjanyan a cura di Simona Gavioli presso Spazioblue via Gandino 3, Bologna. In/outside Of Me è la prima mostra personale di Mikayel Ohanjanyan a Bologna. Artista di origini armene, vincitore del Premio Targetti 2010, inizia il suo percorso dagli studi classici, utilizzando elementi tradizionali per, poi, maturare il suo pensiero verso la ricerca della forma e dei nuovi materiali. Tutta la mostra è incentrata sul concetto di tensione. Tensione dentro e fuori, da destra a sinistra, che esplode e implode cercando l’agitazione interna della nostra società. Il gioco della contrapposizione del cubo, elemento che si ripete ossessivamente, nelle sue opere, esprime la sua netta opposizione con le corde. Le corde diventano domande in cerca di risposte, enigmi irrisolti, elastici tesi, che vogliono incuriosire, ricercare e dialogare con un’apparente rigidità. Una società irrequieta, costretta e rapida che non lascia spazio al dubbio. Il cubo rappresenta noi stessi, il punto di concentramento, quello focale in cui si fissa lo sguardo, diviene l’elemento accentratore del carattere, si trasforma nella scoperta di uno spazio interiore, conciliante, in cui rifugiarci. Il progetto creativo di Ohanjanyan parte dallo studio degli stati d’animo, di se stesso, prima di indagare gli altri, per poi espandersi al di fuori di sé. Saranno esposte opere significative del percorso artistico dell’artista. Mikayel Ohanjanyan (Erevan - Armenia 1976) viene per la prima volta in Italia in occasione della sua partecipazione alla Xiii Biennale Internazionale Dantesca di Scultura (Ravenna,1998), il più giovane partecipante assoluto nella storia della manifestazione. Si aggiudica in questa occasione il Iii premio con l’opera “La benedizione del segno dell’Ariete”. La formazione dell’artista unisce uno scrupoloso studio estetico della forma ad un’evidente padronanza della materia acquisita negli anni di studio presso il Liceo Superiore Artistico di Erevan e proseguiti presso l’Accademia di Belle Arti della capitale armena, basati sull’approfondimento dell’arte classica e tradizionale. Sull’esperienza maturata in questi anni si inseriscono nuove ricerche artistiche, sperimentazioni dei materiali e ricerche sul rapporto tra l’uomo, la forma e lo spazio, che si sviluppano a partire dal periodo di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e derivanti più in generale dall’elaborazione dei nuovi movimenti artistici d’arte contemporanea. Il suo pensiero è stato influenzato da incontri ed esperienze artistiche avvenute durante i viaggi e i soggiorni in Russia, Siria, Cipro, Egitto, Francia ed Italia e dagli importanti cambiamenti geo–politici legati al crollo dell’Unione Sovietica e all’indipendenza dell’Armenia. Tra i più importanti riconoscimenti ci sono: 1° Premio – Movin´up /2006, 1° Premio – Premio Targetti / 2009, Biennale Architettura di Venezia 2010 Padiglione Armenia 54°Biennale d´Arte di Venezia | Evento Collaterale Neoludica-art is a Game 2011 -1966 Info: In/outside Of Me | Mikayel Ohanjanyan a cura di Simona Gavioli - Venerdi 26 Ottobre 2012 ore 19.00 - Martedì –/ Sabato 16/20 su appuntamento - Spazioblue - Via Gandino 3, Bologna - Tel. +39 339 3290120 - spazioblue@gmail.Com |
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