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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Novembre 2012
LA BANCA D´INVESTIMENTO EUROPEA SOSTIENE IL PRIMO PROGETTO DI TORRE SOLARE IN SUD AFRICA  
 
 Bruxelles, 8 novembre 2012 - La Banca europea per gli investimenti, ha accettato di fornire un prestito a lungo termine di 50 milioni di euro per il progetto solare Khi. Questo è il primo grande progetto di energia solare concentrata nell´Africa sub-sahariana e uno dei primi progetti privati ​​ nel settore delle energia rinnovabile del paese. Il progetto contribuirà a raggiungere gli obiettivi Sudafrica aumentando la produzione di energia rinnovabile. "La Banca europea per gli investimenti è impegnata a sostenere gli investimenti in tecnologia delle energie rinnovabili in Africa e condivide pienamente la missione del Dipartimento per l´energia di promuovere progetti di energia rinnovabile che portino ad una riduzione dei costi energetici. Sviluppo del progetto Khi One Solar è una pietra miliare, che vi aiuteranno a convertire risorsa immensa città del Sud Africa in energia pulita e sostenibile che possono essere memorizzati, e integra più intermittente delle fonti di energia rinnovabili. Questa iniziativa continua l´unità di riferimento per l´energia verde in Sudafrica rinvigorito Cop17 a Durban un anno fa. ", Ha detto Pim van Ballekom, della Banca europea per gli investimenti vicepresidente responsabile del sub-sahariana. Il Khi Solar Un progetto è costituito da una torre alta 200 metri e più di 4.500 heliostat movimento degli specchi per riflettere la luce sulla torre. Si trova su un sito di 600 ettari vicino a Upington, in Sud Africa Provincia di Northern Cape. Controllata congiuntamente da Abengoa, l´Industrial Development Corporation (Idc) e il Black Economic Empowerment (Bee) del programma, il progetto 50 Mw sarà Abengoa la terza torre solare commerciale e la sua prima al di fuori della Spagna. L´impianto del Sud Africa avrà più del doppio della capacità rispetto alla Abengoa ultima torre costruita in Andalusia. Khi Solar One utilizzerà concentrato di tecnologia solare che sfrutta la radiazione solare concentrandolo su una piccola area per produrre vapore, che aziona una turbina e produce energia elettrica. Avanzata tecnologia di raffreddamento a secco riduce il consumo di acqua di due terzi. Il Khi Solar One impianto sarà vendere la propria energia elettrica allo stato di utilità del Sud Africa di energia elettrica di proprietà, Eskom, per 20 anni, ha accettato nell´ambito di un accordo di acquisto di energia (Ppa). Una media di 600 posti di lavoro di costruzione, in media, verrà creato durante il periodo di costruzione l´anno e circa 35 dipendenti a tempo pieno di piante operazioni. Sarà in grado di immagazzinare energia termica per 2 ore e prevenire circa 183.000 tonnellate di emissioni di Co2 all´anno. Il Khi Solar One regime è stato finanziato con un quadro di finanza di progetto e sono attesi sviluppi, investitori e finanziatori per supportare altri sistemi di energia rinnovabili e garantire un più ampio supporto per il finanziamento di progetto.  
   
   
EXPORT & ENERGIE RINNOVABILI: ´REW-SA, UN PROGETTO CHE PUNTA A FAVORIRE LA PENETRAZIONE COMMERCIALE DELLE IMPRESE EMILIANO-ROMAGNOLE IN SUDAFRICA CON LA POSSIBILITÀ DI AVVIARE PARTNERSHIP CON LE IMPRESE LOCALI.  
 
Bologna, 8 novembre 2012 - Promuovere l’internazionalizzazione delle imprese dell’Emilia-romagna del settore dell’energie rinnovabili in Sudafrica. È questo l’obiettivo del progetto ‘Rew-sa - cofinanziato dalla Regione Emilia-romagna con 90 mila euro - che verrà presentato venerdì 9 novembre a Rimini, in occasione della sedicesima edizione di Ecomondo, e martedì 13 novembre a Bologna, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna. Il progetto è promosso dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e dei Materiali (Dicam) dell’Università di Bologna e dalla società di ingegneria Techno srl specializzata nel campo della sicurezza e dell’ambiente, ed ideato da Roncucci&partners. Ai due workshop di presentazione del progetto parteciperanno: Ruben Sacerdoti, responsabile dello Sportello per l’Internazionalizzazione della Regione Emilia-romagna; Alessandra Bonoli, docente al Dicam della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna; Roberto Nicolucci di Techno Srl; Giovanni Roncucci e Stella Occhialini di Roncucci&partners; Pietro Torretta di Enerray Spa (Gruppo Maccaferri). Scarica l’invito e la scheda di progetto. Quella del Sudafrica è l’economia più sviluppata del continente africano e il governo di Pretoria per sostenere la crescita e far fronte al problema di carenza energetica ha varato un generoso piano di incentivi (con un primo stanziamento di 5,4 miliardi di dollari) per promuovere le energie rinnovabili, attirando nella punta meridionale dell’Africa investitori da tutto il mondo. L’obiettivo del progetto Rew-sa è quello di favorire la penetrazione commerciale delle imprese emiliano-romagnole in Sudafrica con la possibilità di avviare partnership con le imprese locali. Contemporaneamente l’iniziativa vuole promuovere la collaborazione scientifica per la ricerca e lo scambio di know how a livello di università, centri di ricerca e imprese per l’utilizzo di nuove tecnologie verdi.  
   
   
REGIONE TOSCANA, FOTOVOLTAICO: SÌ AD IMPIANTI SUPERIORI A 200 KW IN ZONE DEGRADATE VOTATA A MAGGIORANZA LA MODIFICA ALLA LEGGE REGIONALE SULL’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI PER L’ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI  
 
Firenze, 8 novembre 2012 - Via libera a maggioranza alla modifica della legge regionale in materia di installazione di impianti per l’energia elettrica da fonti rinnovabili. Su 39 votanti, 22 si sono espressi a favore (gruppi di maggioranza e Udc), 15 si sono astenuti (Pdl e Più Toscana), 2 (Dario Locci e Marina Staccioli del Gruppo misto) hanno votato contro. La proposta di legge, come illustrato dal presidente della commissione Ambiente Vincenzo Ceccarelli (Pd), prevede che nelle aree ambientalmente degradate si possano costruire impianti di fotovoltaico con capacità di potenza superiore a 200 kw. “In pratica andiamo ad equiparare le zone degradate alle aree vincolate ai sensi del decreto ex Galasso”, ha sottolineato Ceccarelli. “Questa legge non mi convince, perché di fronte al degrado occorrerebbe rimuoverne le cause e non andare ad aggravare la situazione”, ha sottolineato Dario Locci (Gruppo misto), annunciando il voto contrario. Dello stesso parere la collega di gruppo Marina Staccioli, che ha portato ad esempio l’area intorno al lago di Massacciuccoli, che sarà sì ripristinata ma non otterrà benefici da tale legge. Anche Andrea Agresti (Pdl) ha voluto sottolineare il concetto di Locci, non capendo per quale motivo la legge regionale, così attenta a definire gli standard per le aree non degradate, non risolva adeguatamente quelli per le aree con degrado, specificandone gli interventi. Profondamente convinto della legge si è detto Giuseppe Del Carlo (Udc) - presentatore della proposta insieme a Marta Gazzarri (Idv) e Ardelio Pellegrinotti (Pd) – “perché a chi fa impianti chiediamo di intervenire sul degrado ambientale”.  
   
   
VERSO UN NUOVO SISTEMA ENERGETICO: PRESENTATO A TORINO L’OTTAVO RAPPORTO ENERGIA NELL’AMBITO DEL CONVEGNO CITIES ON POWER  
 
Torino, 8 novembre 2012 - Il progetto europeo “Cities on Power”, cui partecipano la Città di Varsavia e Klagenfurt e le Province di Torino e Ravenna, cofinanziato nell’ambito del Programma Europa Centrale grazie al Fondo europeo di sviluppo regionale, ha affrontato oggi il primo bilancio di metà lavoro, nell’ambito del convegno Verso un nuovo sistema energetico: Cities on power, dal Piano alle azioni locali, che si è svolto presso l’Auditorium del Palazzo della Provincia di Torino in corso Inghilterra. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la diffusione delle energie rinnovabili in ambiente urbano, attraverso l’elaborazione di Piani d´Azione Locale; si propone inoltre di individuare i possibili interventi di riqualificazione energetica conseguibili su una serie di edifici pubblici pilota. In provincia di Torino sono state selezionate tre scuole (a Nichelino, Beinasco e San Mauro) e un bocciodromo a Collegno, su cui, grazie al contributo tecnico scientifico di Environment Park, anch’esso partner del progetto, al termine della fase di monitoraggio verranno costruiti degli scenari di intervento per riqualificare gli edifici in modo che l’attuale fabbisogno energetico diventi prossimo a zero. Obiettivo che richiede un attento monitoraggio energetico, e per questo il convegno è stato l’occasione per presentare l’ottavo Rapporto sull’energia redatto dalla Provincia di Torino per monitorare i consumi energetici del territorio. “Torino, con altre nove realtà italiane, sta vivendo la trasformazione da Provincia a Città Metropolitana: il presupposto di base è che per territori come quello torinese, complessi ed economicamente rilevanti in Italia, servano competenze e specificità maggiori rispetto ad altri contesti, indispensabili per poter affrontare le sfide del futuro” ha commentato l’assessore all’ambiente Roberto Ronco.”il Piano di sviluppo del teleriscaldamento, l’indizione e il coordinamento delle gare per la concessione del servizio di gas naturale, l’assistenza dei comuni nella pianificazione locale e nell’attuazione di interventi di riqualificazione energetica sono solo alcuni esempi di ciò che ci troveremo a affrontare nel prossimo futuro per un sistema energetico più competitivo e sostenibile”. Dalla lettura dell’ottavo rapporto emerge un quadro a luci e ombre. Le ombre risiedono principalmente nella lettura dei dati del comparto industriale locale. Simile è anche l’andamento sui trasporti, che però porta in sé anche elementi positivi, quali l’affermazione di un sistema di mobilità diverso e di carburanti alternativi a quelli tradizionali. Le luci del sistema energetico provinciale sono legate, invece, a diversi elementi. Innanzitutto, al calo delle emissioni climalteranti associate all’uso dell’energia; sicuramente influenzato dalla contrazione della domanda del comparto produttivo, ma anche da un aumento di efficienza complessiva del sistema di generazione elettrica, che ha visto l’ulteriore affermazione della cogenerazione, del teleriscaldamento e delle fonti rinnovabili. Inoltre si può notare come il sistema energetico provinciale sia caratterizzato da un uso di fonti energetiche, principalmente gas, a minor contenuto di carbonio rispetto alla media nazionale. I dati del Rapporto energia - Il sistema energetico provinciale torinese è fortemente dipendente dagli approvvigionamenti esteri (pari a circa il 93%) e dal gas naturale, a cui è legato ben il 66% dei consumi totali. Considerando solo la domanda di energia negli usi finali, nel 2011 si è registrata una riduzione del 16% rispetto al picco di consumo del 2001, con un valore molto simile a quello del 1990. La riduzione dei consumi di consumi registrata tra il 2011 e il 2010 rappresenta il calo maggiore mai registrato accelerando il processo già in atto a partire dal 2007. A trainare tale riduzione sono i settori dell’industria e dei trasporti. L’industria subisce un vero e proprio crollo tra il 2011 e il 2010 con valori superiori a quelli, già rilevanti, registrati tra il 2009 e il 2008. Il dato del 2011 segna un calo di circa il 33% rispetto all’inizio del secolo. Analogamente, anche i consumi energetici nel settore dei trasporti sono in forte diminuzione e nel 2011 si registra il valore di consumo più basso degli ultimi vent’anni. Le fonti rinnovabili di energia sono in crescita, rappresentando il 10,4% della domanda di energia degli utenti finali. Sebbene tale dato sia ancora lontano dall’obiettivo regionale al 2020 (superiore al 15%), il contributo delle rinnovabili al bilancio energetico provinciale non è più marginale e lascia ben sperare per gli anni a venire. E’ opportuno segnalare, inoltre, che la quota di fabbisogno elettrico interno soddisfatto con produzione rinnovabile locale risulta superiore al 23%, due punti percentuali in più dell’obiettivo europeo stabilito per il 2010. Continua a crescere anche il contributo energetico del calore distribuito tramite teleriscaldamento, ormai pari al 10% della domanda di energia (termica ed elettrica) complessivamente richiesta dagli edifici della provincia. Infine, risulta degno di nota il valore registrato nel 2011 per le emissioni di anidride carbonica associate all’uso dell’energia. Tali emissioni sono scese, intatti, per la prima volta, sotto i 12 Mton, quasi il 20% in meno di quanto registrato nel 1990. L’obiettivo di Kyoto (-6,5% rispetto al 1990) risulta pertanto ampiamente raggiunto anche se il risultato è sicuramente influenzato dalla contrazione della domanda di energia del comparto produttivo. Per approfondimenti: http://www.Provincia.torino.gov.it/speciali/2012/rapporto_energia/    
   
   
VERTENZA ENERGIT: RINVIO INCONTRO AL MISE SE UTILE ALLA RICERCA DI UN’INTESA TRA ALPIQ E ONDA  
 
Cagliari, 8 Novembre 2012 - "Il rinvio di una settimana del tavolo ministeriale sulla vertenza Energit, sarà utile per approfondire in modo positivo le trattative tra Alpiq e Onda Energia. L’auspicio è che il 16 novembre si giunga ad un accordo decisivo per la cessione dell’azienda". E’ il commento dell’assessore dell’Industria, Alessandra Zedda sul rinvio dell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico, inizialmente previsto per venerdì 9 novembre.  
   
   
H&P 30, UNITA’ ORC PER LA COGENERAZIONE DA BIOMASSA SOLIDA BASATA SULLA TECNOLOGIA EXERGY CON TURBINA RADIALE OUTFLOW, LA NUOVA UNITÀ DA 300 KW È CONCEPITA PER POTENZIARE IMPIANTI A BIOMASSA PIENAMENTE INCENTIVABILI IN BASE ALLA NUOVA NORMATIVA IN VIGORE DAL PRIMO GENNAIO 2013  
 
 Rimini/Legnano, 8 novembre 2012. La tecnologia Orc (Organic Rankine Cycle) ad alta efficienza di Exergy, società del Gruppo Industriale Maccaferri, è ora disponibile anche per i piccoli impianti di cogenerazione a biomassa solida, favoriti dalla nuova normativa sugli incentivi alle rinnovabili in vigore dal primo gennaio del prossimo anno. L’unità H&p 30, presentata in occasione della manifestazione Ecomondo/keyenergy in programma alla Fiera di Rimini dal 7 al 10 novembre (Hall D3 stand 80), ha infatti una potenza elettrica di 300 kW ed è in grado di produrre, in modalità cogenerazione, elettricità ed acqua calda a partire dal calore generato da una caldaia alimentata a biomassa solida, come scarti agricoli e da silvicoltura. Come tutte le unità Orc di Exergy, la H&p 30 si basa sulla tecnologia esclusiva con turbina radiale ouflow ( a flusso radiale centrifugo), che garantisce uno sfruttamento ottimale dell’energia termica in un ampio arco di temperature. La nuova unità consuma in media a funzionamento continuo circa 6000 tonnellate di biomassa solida l’anno e può operare in modalità cogenerazione oppure per produzione di sola energia elettrica. Il tempo di rientro dall’investimento, sulla base degli incentivi previsti dal prossimo gennaio, è stimato in 4/6 anni a seconda delle condizioni di contorno. Exergy ha concepito la nuova unità per essere di semplice gestione e installazione, condizione necessaria vista la dimensione degli impianti in cui opererà. A causa del suo potenziale termico ridotto, non richiede autorizzazioni particolari oltre alla Pas (Procedura Abilitativa Semplificata) e all’autorizzazione delle emissioni in atmosfera. La conduzione è totalmente automatica e non richiede un operatore dedicato, comprimendo notevolmente i costi di gestione. Infine, l’unità non richiede un locale dedicato e può essere installata all’aperto, riducendo così al minimo i costi per le opere connesse. Inoltre, grazie alla collaborazione con le altre aziende del Gruppo Industriale Maccaferri, Exergy offre la possibilità di acquistare il solo impianto Orc oppure l’intero impianto a biomassa chiavi in mano, inclusa caldaia e sistema biomassa, dal cancello alla cabina elettrica. “Con la H&p 30 siamo ben posizionati per avere successo nella nuova configurazione che il mercato delle rinnovabili termo-elettriche assumerà dal prossimo gennaio – commenta Luca Xodo, Business Development Manager di Exergy-. In Italia esiste un ottimo potenziale di biomassa da residui difficile o impossibile da trasformare in biogas o biofuel a costi accettabili, e che invece è facilmente bruciabile in caldaie a bassa temperatura. E’ l’ambiente ideale per la nostra tecnologia Orc a turbina radiale outflow, già ben provata in applicazioni ad alta potenza come la geotermia e il recupero di calore in impianti industriali”. Exergy è una società controllata da Seci Energia, subholding energetica del Gruppo Maccaferri, che propone oggi sul mercato impianti Orc con turbina radiale centrifuga, a partire da 300 kWe fino a 5000 kWe per applicazioni di tipo cogenerativo e produzione di energia elettrica, nonché soluzioni complete su misura per grandi impianti.  
   
   
TOSCANA ENERGIA INCONTRA GLI AMMINISTRATORI DEL CHIANTI I VERTICI DELL’AZIENDA SI CONFRONTERANNO CON SINDACI, ASSESSORI E TECNICI SULLE PROSPETTIVE DEL MERCATO ENERGETICO, LE GARE PER LA DISTRIBUZIONE DEL GAS, LE FONTI RINNOVABILI  
 
Greve, 8 novembre 2012 - Fa tappa a Greve in Chianti il viaggio nella Toscana tra distribuzione del gas e fonti rinnovabili. Dieci incontri con i comuni che si svolgono nel mese di novembre sul territorio regionale, a cui partecipano i vertici di Toscana Energia e Toscana Energia Green. Quello di oggi pomeriggio alle ore 16 presso la sede del Comune di Greve in Chianti sarà il sesto incontro e interesserà 8 amministrazioni: Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Impruneta, Radda in Chianti, San Casciano Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa. Un momento di confronto con sindaci, assessori, dirigenti e tecnici per informare, illustrare le strategie aziendali, rafforzare il rapporto con il territorio in cui Toscana Energia opera e che oggi conta oltre 100 comuni. Il momento per quest’iniziativa, giunta alla seconda edizione, non è casuale: il mercato energetico italiano è infatti alla vigilia di un’importante svolta. Il prossimo appuntamento che interesserà il settore è dietro l’angolo: prenderanno il via a breve le gare per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas. Diventa cruciale affinare e potenziare il patrimonio di conoscenze degli amministratori locali. “Anche attraverso questa iniziativa – afferma il presidente Lorenzo Becattini – l’azienda realizza una delle sue mission: essere al fianco delle pubbliche amministrazioni che si trovano di fronte a scelte importanti nel settore energetico, mettendo a disposizione di tecnici e amministratori la propria esperienza e gli strumenti per compiere le scelte migliori per i territori che gestiscono”.  
   
   
CONTRIBUTO AL PAGAMENTO DEL CANONE DI LOCAZIONE RIVOLTO AI GIOVANI TOSCANA DAI 25 AI 34 ANNI UN BANDO DI GIOVANISÌ  
 
Firenze, 8 novembre 2012 - E´ attivo il bando "Misure a sostegno dell´autonomia abitativa dei giovani. Contributo al pagamento del canone di locazione rivolto ai giovani dai 25 ai 34 anni (con priorità alla fascia 30-34) residenti presso il nucleo familiare d´origine in Toscana da almeno 2 anni. Il bando prevede un contributo della durata di tre anni per il pagamento dell´affitto variabile da 1.800 a 4.200 euro all´anno per tre anni (da un minimo di 150 ad un massimo di 350 euro al mese) a seconda delle fasce di reddito e tenendo conto della presenza e del numero di figli. E´ possibile presentare domanda fino al 21 dicembre 2012. Tutte le informazioni e la modulistica sono disponibili al seguente link http://www.Giovanisi.it/2012/10/08/casa-bando-per-il-contributo-allaffitto/  Per ulteriori chiarimenti potete telefonare al numero verde 800098719 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 16.00)  
   
   
PIANO PAESAGGISTICO: IN CAMPANIA NEANCHE UN METRO CUBO IN PIÙ DI CEMENTO"  
 
Napoli, 8 novembre 2012 - "Neanche un metro cubo in più di cemento". Così l´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio della Regione Campania Marcello Tagliatatela, a margine della seduta di ieri di Consiglio regionale che ha proseguito l’esame del disegno di legge in materia di norme paesaggistiche incardinato in aula il 18 settembre scorso. "La nostra sfida per pianificare a volumetria zero - spiega l’assessore - è continuata senza un attimo di tregua in queste settimane. Abbiamo tenuto fede alla promessa di approfondire la discussione di merito, di chiarire dubbi e possibili errate interpretazioni. E lo abbiamo fatto sia con un serrato confronto in Commissione, sia incontrando professionisti del settore e del mondo accademico, mantenendo sempre attivo il confronto con la Direzione Regionale dei Beni culturali. "Consapevoli della portata storica di questa legge (la prima in quarant´anni di vita istituzionale della Campania) e certi della bontà del lavoro svolto, abbiamo garantito confronto e dialogo con l´opposizione. Ci aspettiamo, a questo punto, che il centrosinistra abbandoni la strategia di ostruzionismo basata esclusivamente su questioni pregiudiziali. "Il disegno di legge - sottolinea Taglialatela - si fonda sul principio di pianificare a volumetria zero e si ispira ai criteri dell´ecologia del paesaggio e della compensazione ambientale. In Campania non c´è bisogno di realizzare nuove volumetrie. E’ necessaria, piuttosto, un’azione di recupero, ristrutturazione e valorizzazione di quelle esistenti fra le quali, ovviamente, non sono contemplate le costruzioni abusive. Così come è necessario demolire strutture vecchie e fatiscenti al cui posto sarà possibile realizzare aree a verde laddove il principio dell’ecoconto lo preveda o edifici costruiti nel rispetto dell’ambiente e con l’impiego di fonti energetiche rinnovabili. Questo disegno di legge non mette a rischio alcun vincolo paesaggistico. Nella cosiddetta "zona rossa" (ex l.R. N.21/2003) le modifiche proposte non hanno alcuna incidenza sul relativo regime di tutela e non consentiranno alcun aumento di volumetrie. Qui le norme limitano gli interventi edilizi agli adeguamenti funzionali sismici ed a quelli finalizzati ad eliminare il degrado degli immobili mediante interventi di riqualificazione e ristrutturazione edilizia", conclude l’assessore all´Urbanistica.  
   
   
QUINTA CONFERENZA INTERNAZIONALE SU EDILIZIA E DESIGN SOSTENIBILI  
 
Gand, 8 novembre 2012 - La quinta conferenza internazionale su edilizia e design sostenibili (Fifth International Conference on Sustainable Construction and Design) si terrà dal 20 al 22 febbraio 2013 a Gand, in Belgio. L´edilizia sostenibile si riferisce a questioni ambientali, aspetti sanitari e questioni di convenienza. Gli edifici assorbono la quota maggiore del consumo energetico totale dell´Ue (42%) e producono circa il 35% di tutte le emissioni di gas serra. Al fine di ridurre l´impatto ambientale degli edifici, va considerato il modo in cui essi sono costruiti e progettati. La conferenza copre diversi aspetti legati al cedimento meccanico di strutture e componenti di macchine, con un´attenzione particolare alla tribologia e alla fatica nelle costruzioni odierne. Sarà un forum per vari specialisti per garantire che la ricerca attuale risponda alle esigenze degli utenti finali di domani. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Scad.ugent.be/    
   
   
URBANPROMO: L’IMPEGNO DELLA REGIONE MARCHE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA .  
 
Ancona, 8 novembre 2012 - La Regione Marche è presente alla Ix edizione di Urbanpromo, l’evento culturale di riferimento sui temi della rigenerazione urbana e del marketing territoriale, in programma a Bologna fino al 10 novembre. Un’edizione che si annuncia ricca di stimoli e di interesse, all’insegna della qualità e dell’affidabilità che fanno dell’evento organizzato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit un luogo di aggiornamento avanzato per amministratori, operatori economici, professionisti, studiosi e ricercatori. Quattro giorni di convegni, seminari, workshop e una mostra per rappresentare le buone pratiche di pubbliche amministrazioni e di operatori privati, promuovere l’innovazione nel governo del territorio, aprire nuove prospettive al partenariato pubblico privato, sviluppare l’integrazione di competenze e di saperi qualificati. Il contributo regionale è previsto per domani, 8 novembre, alle ore 16.30, alla Salaborsa Urban Center, all’interno dell’incontro “L´azione delle Regioni per la rigenerazione delle città”. Ad illustrarne i contenuti sarà il dirigente del Servizio Territorio e Ambiente, Antonio Minetti, che partendo dalla legge regionale sulla riqualificazione urbana varata lo scorso anno, parlerà della strategia che l’Amministrazione intende perseguire in vista di una normativa organica per il governo del territorio. “La legge già approvata – ricorda l’assessore Luigi Viventi - si basa sul principio generale del costruire sul costruito e anticipa la riforma complessiva della normativa sul governo del territorio su cui la Regione e` impegnata. Il concetto di qualità urbana si coniuga in un elenco di obiettivi: riduzione del consumo di suolo, spazi pubblici di qualità, modernizzazione delle reti infrastrutturali e miglioramento dell’efficienza energetica, previsione di servizi e infrastrutture, riduzione del rischio idrogeologico e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici”. “In termini generali – conclude Viventi - l’obiettivo è anche quello di attivare processi di riqualificazione urbana sostenibili dal mercato. Per questo la legge poggia su alcuni capisaldi fondamentali: creare regole certe per favorire il rilancio dell´edilizia collegata alla riqualificazione urbana e dotare il territorio di strumenti di governo innovativi come la perequazione, la compensazione e la premialità”.  
   
   
RETI PER LA RIGENERAZIONE URBANA: CONVEGNO INDIS-UNIONCAMERE  
 
Bologna, 8 novembre 2012 - Si intitola “Città intelligenti, sostenibili e solidali: reti per la rigenerazione urbana” il convegno curato da Indis-unioncamere in programma giovedì 8 novembre 2012, nella sala Borsa dell’Auditorium Biagi, con orario 09.30-13.30, nell’ambito della nona edizione di Urban Promo (Bologna, 7-10 novembre). L’iniziativa s’inserisce nel percorso di avvicinamento alla programmazione della Commissione europea “Europa 20 20” che Indis-unioncamere, in collaborazione con Urbit, intende seguire partendo già dall’edizione 2012 di Urbanpromo in modo da favorire la migliore partecipazione possibile delle imprese alle misure del settennato 2014-2020. Le priorità della strategia poste in agenda dalla Ue, tutte connesse alla crescita, trovano collocazione in un percorso caratterizzato da specifici obiettivi. I 27 Stati membri dovranno favorire crescita intelligente, sostenibile e solidale. In questo ambito appare rilevante affrontare ruoli e potenzialità dei territori attraverso anche il coinvolgimento del sistema camerale che, nel suo ruolo istituzionale di supporto alle imprese, può rafforzare l’azione governativa sui temi della rivitalizzazione economica delle città e contribuire significativamente all’efficacia delle azioni che la suddetta programmazione metterà in atto nel periodo 2014-2020. Il tema posto al centro dell’iniziativa riguarda le reti per la rigenerazione urbana, con particolare attenzione alla presenza e ruolo delle imprese, così come già da oggi stanno formandosi nelle città italiane, come testimoniano i numerosi progetti raccolti dall’Indis-unioncamere nel corso della mappatura delle iniziative delle Camere di Commercio per la valorizzazione dei centri urbani, lo sviluppo e la promozione dei territori, l’innovazione digitale. La mappatura delle 21 iniziative delle Camere di Commercio per la valorizzazione dei centri urbani, realizzata dall’Indis-unioncamere nel mese di ottobre di questo anno, mette in evidenza una diffusa attenzione sui temi dello sviluppo. I 21 progetti proposti dal sistema camerale italiano sono stati raccolti in un Quaderno, "Città & Imprese", che sarà distribuito al convegno. Nel corso dell’incontro sarà anche possibile conoscere alcuni tra i 21 progetti proposti: le Camere di Commercio di Cuneo, di Bergamo e di Pescara, avranno infatti uno spazio per raccontare le loro iniziative. La Camera di Commercio di Cuneo parlerà di "Innovazione e fidelizzazione della clientela del commercio di vicinato", la Camera di Bergamo interverrà sul tema "Negozi multiservizio, spesa, servizi e informazioni turistiche a portata di mano". L´ente camerale di Pescara relazionerà su "Punto zero, cultura digitale Business Solution". In allegato il programma del convegno.  
   
   
BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA: PREMIO APULIA  
 
 Bari, 8 novembre 2012 - Venerdì 9 novembre 2012, presso il Padiglione Italia della Biennale di Architettura di Venezia, saranno presentati nel corso di un Forum i progetti vincitori della prima edizione del Premio Apulia per le opere di architettura contemporanea o di urbanistica. Il premio, istituito dalla Legge regionale pugliese 14/2008, viene assegnato ogni anno ad opere di architettura ed urbanistica realizzate in Puglia e si articola in due sezioni riservate rispettivamente a giovani progettisti under 40 e alla committenza privata. L’iniziativa sarà occasione per tracciare un profilo dell’architettura contemporanea in Puglia grazie agli interventi di profondi conoscitori dell’architettura e dell’urbanistica pugliesi e di progettisti che ad essa hanno significativamente contribuito. Gli interventi previsti daranno anche conto degli strumenti legislativi e delle iniziative che la Regione Puglia e il Ministero dei Beni Culturali hanno messo in campo per perseguire la qualità in architettura. I progetti premiati sono stati raccolti nel volume Premio Apulia 2011 / 11 progetti di architettura realizzati in Puglia, che sarà presentato nel corso dell’evento. Al Forum, interverranno l’Assessore Angela Barbanente, Maria Grazia Bellisario della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee, Mauro Galantino Professore Associato di Progettazione Architettonica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Francesca Pace Dirigente del Servizio Assetto del Territorio della Regione Puglia, Matelda Rheo Ordinario di Economia e politiche dello sviluppo rurale e politiche ambientali presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Nicola Signorile Giornalista e critico di architettura, componente della commissione di valutazione del Premio Apulia 2011, Caponio/de Napoli/bdf architetti/Calò-nanna/colonna/mari/foresta/picos/serim/zullo Progettisti e committenti vincitori, menzionati e segnalati del Premio Apulia 2011  
   
   
SARDEGNA: FINANZIAMENTI AGLI ENTI LOCALI PER LA REALIZZAZIONE DI INFRASTRUTTURE  
 
Cagliari, 8 novembre 2012 - L´assessorato dei Lavori pubblici invita gli enti locali a presentare le domande di finanziamento per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche finalizzate a soddisfare le esigenze prioritarie delle comunità e un adeguato livello di servizi. I fondi disponibili per realizzare le opere nelle annualità che vanno dal 2014 al 2017 ammontano a 17 milioni di euro. Le richieste di finanziamento devono pervenire all´Assessorato dei Lavori pubblici – Direzione generale - viale Trento, 69 - 09123 Cagliari, entro il 7 dicembre. Eventuali richieste di chiarimenti devono essere inviate via e-mail all´indirizzo llpp.Difesa.suolo@regione.sardegna.it  entro il 17 novembre. Le risposte saranno pubblicate nei successivi 10 giorni.  
   
   
CALABRIA: INCONTRO A CASSANO ALLO IONIO SUI PISL  
 
Catanzaro, 8 novembre 2012 - L’assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria, Giacomo Mancini, ha presieduto l’incontro sulla Progettazione Integrata, che si è svolto nel salone delle Terme Sibarite di Cassano allo Ionio, accogliendo l’invito di Gianluca Gallo, vicecapogruppo dell’Udc in consiglio regionale. Approvati e finanziati i Pisl cosa resta da fare, anche in termini procedurali, per produrre in realtà un’importante opportunità di crescita? Questo il quesito al quale è stata data risposta nel corso del convegno introdotto da Mimmo Lione, alla guida del consiglio d’amministrazione delle Terme, e che ha visto la partecipazione numerosa di cittadini, amministratori locali e sindaci dei comuni aderenti ai Pisl. Dopo gli interventi dei sindaci del comprensorio, l’Assessore Mancini ha tirato le conclusioni: “E’ una partita notevole dal punto di vista economico e finanziario – ha affermato – che può dare ricadute importanti su tutto il territorio. Questa comunità, composta da amministratori fattivi ma anche da un tessuto imprenditoriale che sa essere vivo e produttivo, non si lasci scappare questa grande opportunità. In 22 mesi di lavoro abbiamo portato a compimento un’operazione da 350milioni di euro che ha rimesso in moto il Por Fesr Calabria – ha aggiunto Mancini - ma anche la progettualità che mancava alla nostra regione. A partecipare, infatti, sono stati 402 comuni sui 409 presenti su tutto il territorio regionale. Non è, però, giunto il momento di sedersi. Dobbiamo rimboccarci le maniche perché ai cittadini non interessano i numeri ma i fatti. Bisogna arrivare a concludere gli appalti per dicembre 2013 ed entro il 2015 le risorse dovranno essere spese. Sono stati finanziati i progetti migliori – ha concluso l’Assessore – ma stiamo lavorando affinché anche quelli esclusi, con i dovuti miglioramenti, possano rientrare nella progettazione futura”.  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L’ACQUISIZIONE DI INOXUM DA PARTE DI OUTOKUMPU, A DETERMINATE CONDIZIONI  
 
Bruxelles, 8 novembre 2012 - A seguito di un esame approfondito, la Commissione europea ha autorizzato, a norma del regolamento Ue sulle concentrazioni, la proposta acquisizione di Inoxum, la divisione “Acciaio inossidabile” della tedesca Thyssenkrupp, da parte dell’impresa siderurgica finlandese Outokumpu. L’approvazione è subordinata alla cessione dell’impianto di produzione di acciaio inossidabile di Inoxum situato a Terni. La Commissione temeva che l’associazione dei due principali fornitori di prodotti di acciaio laminati a freddo conferisse all’impresa risultante dalla concentrazione la facoltà di aumentare i prezzi. Gli impegni offerti tenevano conto di queste preoccupazioni. “L’acciaio inossidabile è una componente fondamentale di una vasta gamma di prodotti, dai casalinghi alle attrezzature industriali, e un fattore di produzione essenziale per molte industrie europee. La cessione dello stabilimento di Terni evita che la comparsa di un nuovo leader sul mercato europeo abbia effetti negativi per i consumatori e le imprese europee”, ha dichiarato Joaquín Almunia, Vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza. L’esame approfondito della Commissione si è concentrato sulla produzione di prodotti di acciaio inossidabile laminati a freddo nello Spazio economico europeo (See). La concentrazione proposta riunirà il primo e il secondo fornitore su questo mercato. Nella forma notificata inizialmente, l’operazione avrebbe creato un’impresa di dimensioni tre volte superiori a quelle della lussemburghese Aperam e cinque volte superiori a quelle della spagnola Acerinox, i concorrenti diretti, che si collocano rispettivamente al terzo e al quarto posto sul mercato. La Commissione ha constatato che, pur rappresentando una parte considerevole del mercato See, le importazioni non erano sufficienti a contenere gli aumenti di prezzo, perché in genere non sono considerate totalmente sostituibili dai consumatori finali. È inoltre probabile che, malgrado il loro livello di capacità inutilizzata, i due principali concorrenti europei delle parti, cioè Aperam e Acerinox, avrebbero considerato più conveniente allinearsi agli aumenti di prezzo dell’impresa risultante dalla concentrazione anziché dar prova di un’aggressività sufficiente a contrastarli. Gli aumenti di prezzo derivanti dall’operazione, quale notificata inizialmente, sarebbero stati probabilmente di gran lunga superiori alle sinergie potenziali. Per ovviare a questi problemi, le parti hanno proposto di cedere l’impianto di produzione di acciaio inossidabile di Inoxum situato a Terni e un certo numero di centri di distribuzione in Europa. Grazie alla cessione, l’acquirente disporrà di un’attività di produzione e distribuzione autonoma pienamente integrata, con un accesso a tutti i principali paesi del See. Per scelta dell’acquirente, la cessione comprenderà la Società delle Fucine di Terni e la grande linea di produzione Lba2. La Commissione si accerterà che questa attività sia venduta a un acquirente idoneo, a norma del regolamento Ue sulle concentrazioni, e che la redditività e la competitività dello stabilimento di Terni sia assicurata. Gli impegni proposti garantiscono che l’impresa risultante dalla concentrazione continui a subire una pressione concorrenziale sufficiente sul mercato per la produzione di prodotti di acciaio inossidabile laminati a freddo nel See. La Commissione ha pertanto concluso che l’operazione proposta, come modificata da questi impegni, non desta preoccupazioni sotto il profilo della concorrenza. La decisione è subordinata al pieno rispetto degli impegni.  
   
   
INNOVAZIONE: ITALIA IN CRESCITA SOPRATTUTTO AL SUD  
 
Bruxelles, 8 novembre 2012 - Se la crescita economica è l´obiettivo, l´innovazione è il mezzo per raggiungerla. Il quadro di valutazione dell´innovazione regionale (Regional Innovation Scoreboard) del 2012 ha messo a confronto le 190 regioni dell´Unione europea e di Croazia, Norvegia e Svizzera, per vedere a che punto si trovano, quali risultano essere le migliori e quali invece hanno maggiori difficoltà. Le regioni sono suddivise in 4 gruppi principali – leader dell´innovazione, regioni che tengono il passo, innovatori moderati e regioni in ritardo – in base a 12 parametri che vanno dal numero di abitanti al Pil, dalla quantità di investimenti in ricerca e sviluppo all´insieme delle attività di innovazione delle piccole e medie imprese. Il quadro che ne esce mostra una notevole spaccatura non solo tra le diverse regioni europee ma anche all´interno di uno stesso paese. A guidare la classifica dei paesi più virtuosi in materia d´innovazione Danimarca, Germania, Finlandia e Svezia, con la più alta concentrazione di aree leader dell´innovazione. L’italia si colloca sul secondo gradino del podio, occupato dai paesi che pur non essendo capofila tengono comunque il passo, insieme a Repubblica Ceca, Norvegia e Spagna. Per quanto riguarda il nostro paese, vale la pena sottolineare il miglioramento registrato negli ultimi anni: se nel 2007 la maggior parte delle regioni del Sud e le isole (Molise, Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia) erano i fanalini di coda con un certo ritardo nell´innovazione, nel 2012 la mappa è notevolmente migliorata. Sicilia, Sardegna, Basilicata e Puglia sono entrate a far parte degli "innovatori moderati", mentre solo Molise e Calabria rimangono ancora un po’ indietro. In generale l´Italia è considerata un "innovatore moderato", dato che la maggior parte delle regioni (12 su 20) rientra in questo gruppo. Ben sette regioni, quelle del nord Italia e il Lazio, si qualificano come zone che tengono il passo. Il quadro di valutazione dell´innovazione regionale è ancora più specifico e ognuno dei quattro gruppi è suddiviso a sua volta in 3 sottogruppi (alto, medio e basso). In questa differenziazione più dettagliata la Calabria, pur rimanendo nello scalino più basso (regioni in ritardo), è passata da un netto ritardo ("modest – low") nel 2007 a poco ritardo ("modest – high") nel 2011, mentre il Molise è rimasto fermo a "medio ritardo". Spiccano nel panorama italiano il Lazio, l´Emilia-romagna, la Lombardia e il Piemonte, che già nel 2007 erano regioni “al passo” ma nel 2011 hanno raggiunto lo scalino più alto di questa fascia, appena sotto il livello massimo di "regioni leader dell´innovazione".  
   
   
LOMBARDIA: CRISI, SUBITO UN MILIONE PER LE PMI  
 
Milano, 8 novembre 2012 - La Giunta della Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell´assessore al Commercio, Turismo e Servizi Giovanni Bozzetti, lo schema di accordo da sottoscrivere con Asconfidi Lombardia e Italia confidi a sostegno dell´accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese del settore. Accesso Al Credito - "Regione Lombardia - ha spiegato l´assessore Bozzetti - è al fianco del mondo del commercio in questo momento di grave crisi economica e finanziaria. Le maggiori difficoltà derivano dalla contrazione dei consumi delle famiglie e, dall´altro, dai problemi di accesso al credito bancario con pesanti conseguenze sul piano della liquidità per le imprese. Ho ritenuto quindi necessario attivare azioni di tutela a favore delle imprese lombarde che si trovano ad affrontare uno scenario così incerto. La Regione - ha proseguito Bozzetti - ha stanziato un milione di euro a favore di Confidi, un investimento capace di generare un accesso al credito per le imprese pari a 60 milioni di euro". Assistere Le Imprese - L´accordo prevede, tra l´altro, l´impegno, da parte di Confidi di assistere l´impresa indirizzando le richieste di finanziamento verso l´istituto di credito che offra le condizioni più favorevoli sottoponendo almeno tre proposte che consentano all´impresa di scegliere quella più idonea alle proprie necessità.  
   
   
GLI EFFETTI DELLA CRISI SUI RAPPORTI FRA LANDER TEDESCHI E IL VENETO GLI STRUMENTI ISTITUZIONALI E FINANZIARI A SUPPORTO DELL’ECONOMIA E DEI DISTRETTI PRODUTTIVI  
 
Venezia, 8 novembre 2012 - Ci sono due aree della comunità europea strettamente connesse per lo scambio commerciale, due aree definite “locomotive” economiche dei rispettivi Paesi. Si tratta del Nordest, Veneto in particolare, per l’Italia e dei Länder meridionali e orientali, dalla Baviera al Baltico, per la Germania. Se la Germania assorbe il 13,1% dell’export veneto, il 15,6% dell’import regionale arriva dalla repubblica tedesca. A diritto si può parlare del cuore manifatturiero d’Europa che, grazie a questo legame d’interscambio, può rivelarsi estremamente competitivo nel mercato globale anche per affrontare e superare la crisi. Ma sarebbero sufficienti solo nuovi accordi commerciali? Oppure è interessante guardare e confrontare anche i rispettivi sistemi di governo, ossia il regionalismo italiano e il federalismo tedesco coinvolgendo in questa sfida ai mercati anche gli enti pubblici? Il tema sarà al centro del convegno organizzato da Unioncamere del Veneto-eurosportello, Regione del Veneto e Confindustria Veneto, in collaborazione la Camera di Commercio Italo-tedesca e la Camera di Commercio Italiana per la Germania “Gli effetti della crisi sui rapporti fra Länder tedeschi e il Veneto e gli strumenti istituzionali e finanziari a supporto dell’economia e dei distretti produttivi - Quali prospettive, quali soluzioni, quali programmi di finanziamento per superare insieme la crisi? Il regionalismo italiano e il federalismo tedesco a confronto in un’ottica europea” L’evento si terrà lunedì 12 novembre presso Villa Canossa a Casale sul Sile (Via alle Cave, 21) a partire dalle ore 9.00 e vuole evidenziare come una più stretta relazione istituzionale tra la nostra Regione, la Baviera e la Germania possa rappresentare un potenziale sviluppo dei rapporti economici, ma anche rafforzare questi ultimi grazie all’utilizzo dei fondi europei e progetti comuni che coinvolgano le imprese e anche gli enti pubblici. Il convegno sarà aperto dai saluti di Maria Luisa Coppola, assessore regionale all’Economia, Paola Nardini, console onorario della Germania a Venezia, e Andrea Tomat, presidente Confindustria Veneto. Seguiranno gli interventi di Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto, Viktor Elbling, direttore generale del ministero tedesco per gli affari esteri, e Horst Sauer, capo dipartimento Pianificazione Territoriale Berlino - Brandenburg. A chiudere la tavola rotonda “Quale futuro nei rapporti fra il Veneto e i Lander tedeschi nella politica, nell’economia e nella cultura? Il federalismo tedesco può essere d’esempio al regionalismo italiano? Come superare insieme la crisi attuale?” a cui parteciperanno Fabrizio Pezzani (Università Bocconi–milano), Antonio Costato (presidente Grandi Molini s.P.a.), Giuseppe Bortolussi (direttore Cgia Mestre), Stefano Bruno Galli (presidente Upolis Lombardia), Annamaria Andretta (presidente Camera di Commercio Italo-tedesca), Giuseppe Tartaglione (presidente Relazioni Istituzionali Gruppo Volkswagen), Giuseppe De Grandi (managing director Fresenius Kabi Italia), Andrea Rovatti (Cbbm Italy Foreign Network–unicredit). Le conclusioni saranno affidate a Marino Finozzi, assessore regionale al Turismo.  
   
   
CAMPOBASSO, CRESCONO LE IMPRESE NEL III TRIMESTRE 2012  
 
 Campobasso, 8 novembre 2012 - Dalle analisi dei dati del terzo trimestre 2012, elaborate dall’ufficio studi e ricerche di Unioncamere Molise su dati Infocamere, emerge che il Registro Imprese della Camera di Commercio di Campobasso ha registrato l’iscrizione di 242 nuove imprese, con un andamento in forte contrazione sia rispetto al trimestre precedente, quando si contarono 411 imprese iscritte, che su base tendenziale; in rallentamento anche le cancellazioni, pari a 194 imprese. Dalla differenza tra le imprese iscritte e quelle cessate, il saldo risulta positivo e pari a 49 imprese. Come sintesi delle iscrizioni e cancellazioni del terzo trimestre, a fronte di 26.290 imprese registrate a inizio periodo, che rappresentano il 75% del totale delle imprese molisane, il tasso di crescita risulta positivo ma di lieve entità (pari allo 0,19%). Tra le province, nonostante la positività di tutti i tassi di crescita, Campobasso scende, dalla 45-esima posizione del secondo trimestre, alla 67-esima del terzo trimestre collocandosi tra Pistoia (0,19%) e Brescia (0,18%). “Da una prima analisi per tipologia di impresa – ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Campobasso, De Angelis - sembrerebbe che in provincia siano state le imprese giovanili a dare maggiore slancio alla vitalità del tessuto. Infatti, seppur rappresentano solo l’11,5% del tessuto produttivo (sono 3.037 le imprese giovanili), l’incidenza delle iscrizioni di imprese under 35 sul totale delle iscrizioni in provincia è pari al 43,4% del totale, contribuendo significativamente al saldo provinciale con un saldo positivo pari a 72 imprese. Iscrizioni delle imprese giovanili che nel Iii trimestre 2012 hanno interessato (al netto delle imprese non ancora classificate) prevalentemente i settori dell’agricoltura (saldo tra iscrizioni e cessazioni pari a 13 imprese), del commercio (saldo pari a 13 imprese) e dei servizi in genere (+12 imprese). Diversamente da quando accade a livello nazionale – ha proseguito De Angelis - dove per la prima volta in dieci anni le imprese artigiane registrano un saldo negativo nel trimestre appena passato, in provincia il saldo è positivo e in linea con quanto accade nell’area geografica di appartenenza. Tuttavia, il peso delle imprese artigiane iscritte sul totale delle iscrizioni è pari al 35,5% e, a fronte di un saldo di 14 imprese, il contributo alla crescita del totale delle imprese di Campobasso è pari al 28,6%. Detto in breve – ha proseguito il Presidente camerale - mentre le imprese giovanili pesano poco più di un nono sul totale delle imprese campobassane, in termini di contributo alla crescita hanno pesato per più della metà del risultato conseguito”. La distribuzione dei dati demografici delle imprese in base alla forma giuridica adottata aiuta a comprendere meglio, da un lato, gli elementi di tenuta del sistema imprenditoriale e, dall’altro, i segmenti del sistema sui quali la crisi fa sentire maggiormente i propri effetti. Anche da questo punto di vista il raffronto fra il peso di ciascuna forma giuridica nel determinare lo stock e il peso nel determinare la dimensione dei flussi (iscrizioni, cessazioni e saldi) è particolarmente significativo. A garantire la sostanziale tenuta del sistema, ancora una volta, è la forte incidenza del saldo delle imprese costituite in forma di società di capitali che determinano il 63,31% del bilancio complessivo del periodo. Dunque, un peso notevolmente superiore a quello che le imprese con questa natura giuridica hanno nel determinare lo stock complessivo delle imprese della provincia capoluogo di Regione (rappresentano il 13,7% del totale delle imprese registrate ma contribuiscono alla crescita del tessuto produttivo con un peso pari al 63,31%). Negativo il contributo delle Ditte individuali alla composizione del saldo. Il loro contributo, tuttavia, si conferma importante soprattutto se visto in termini di vitalità e di ricambio del sistema: le 165 iscrizioni con questa forma giuridica costituiscono il 68,18% del flusso complessivo delle entrate, mentre le 167 cancellazioni rappresentano addirittura l’86,08% delle uscite totali. Nel terzo trimestre sono il Commercio e il Turismo i settori che, rispetto al trimestre precedente, hanno mostrato i maggiori incrementi di stock, rispettivamente 21 e 23 unità. Ed è sempre il commercio che ha attratto maggiormente l’attenzione degli imprenditori: 45 delle 242 iscrizioni (ovvero il 19% del totale) hanno interessato questo settore, tuttavia si presenta anche come il settore con maggiori difficoltà in quanto, a fronte di 45 iscrizioni, 58 hanno chiuso i battenti rappresentando il 24% delle cessazioni totali. Segnali positivi arrivano anche dal settore più tradizionale: l’agricoltura, che riesce ancora a suscitare interesse assorbendo il 14% delle iscrizioni. Segue il settore delle costruzioni con 21 iscrizioni, pari al 9% del totale. Complessivamente questi tre settori registrano oltre il 52% del totale delle iscrizioni, le restanti si distribuiscono tra le attività manifatturiere (6 iscrizioni), le attività professionali, scientifiche e tecniche (5 iscrizioni), le attività immobiliari e le attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese.  
   
   
TECNOLOGIE PER IL LEGNO: ORDINI INTERNI AL MINIMO STORICO, MENTRE “TENGONO” I MERCATI INTERNAZIONALI  
 
Assago, 8 novembre 2012 - Mercato domestico “sonnolento”, mercati stranieri più dinamici. L’indagine congiunturale per il terzo trimestre 2012 ribadisce ancora una volta il quadro che da molto tempo ritrae il settore delle tecnologie per la lavorazione del legno. La situazione italiana è quella che tutti conosciamo: stagnazione dei consumi, pressione fiscale, un tessuto produttivo caratterizzato da piccole e medie imprese, la mancanza di strumenti a sostegno di investimenti e processi di innovazione non possono che far sentire il proprio peso negativo e ritardare anche la più piccola opportunità di ripresa. L’indice degli ordini nazionali è a quota 32, il minimo storico dal 2002 a oggi. Oltre confine si registrano mercati più attivi e altri meno ricettivi, con una continua alternanza delle parti: alcuni Paesi emergenti quest’anno registrano importanti flessioni, mentre da Paesi meno attenti appaiono segnali di una domanda in crescita. Le cifre: dalla indagine congiunturale dell’Ufficio studi di Acimall emerge che l’industria italiana delle macchine e degli utensili per la lavorazione del legno nel terzo trimestre 2012 ha perso il 3,7 per cento sull’analogo periodo dell’anno precedente. Più 3,1 per cento per gli ordini dall’estero, insufficienti a compensare il 25,2 per cento di contrazione del mercato nazionale. Il carnet ordini rimane attorno ai due mesi; i prezzi aumentano dell’1 per cento dall’inizio dell’anno. L’indagine qualitativa rivela che il 16 per cento del campione indica un trend di produzione positivo, il 48 per cento stabile, il 36 per cento in calo. Occupazione stazionaria per il 68 per cento degli intervistati, in diminuzione per il 24 per cento, in aumento per l’8 per cento. Giacenze stabili per il 44 per cento, in diminuzione per il 40, in crescita per il rimanente 16 per cento. Affidandoci all’indagine previsionale per avere una idea di cosa potrebbe accadere nel breve periodo risulta evidente che per quanto concerne la ripresa del mercato italiano dovremo attendere almeno fino al 2013; maggior ottimismo per i mercati esteri, che per il 32 per cento degli intervistati cresceranno nel prossimo periodo, mentre per il 52 per cento rimarranno stazionari. Il restante 16 per cento prevede un calo (il saldo positivo è pari a 16). Mercato interno in calo per il 56 per cento del campione e stabile per il 32 per cento. Il 12 per cento intravede la possibilità di una crescita nel breve periodo (il saldo è pari a meno 44).  
   
   
CREDITO: ABRUZZO AUSPICA UNICA BANCA REGIONALE  
 
Pescara, 8 novembre 2012 - Per ciò che concerne il sistema della garanzia, "l´attuale governo regionale ha posto in essere una riforma epocale che consentirà a regime di avere garanzie efficaci e rispondenti alle esigenze del mondo bancario". Lo ha affermato l´assessore allo Sviluppo economico, Alfredo Castiglione, intervenendo sul rapporto banche e imprese. "Solo la scelleratezza di chi si ostina a non accettare la necessaria riforma in essere - ha aggiunto - può ostacolare la sua efficacia, e ciò solo perché interessi personalistici sono ritenuti più importanti di quelli generali, che consistono nel fornire solide garanzie, e più efficaci, per l´accesso al credito. A ciò aggiungo che non sarebbe male intervenire a livello centrale, lavorando con le altre Regioni, sulla leva fiscale, ovverosia detassare i rendimenti finanziari dei depositi dei consorzi fidi, nella misura in cui essi siano destinati interamente alla concessione di garanzie". Per quanto riguarda le fondazioni bancarie e il ruolo attivo che esse stesse possono avere nel sistema bancario "penso che esse debbano porre più attenzione al mondo che produce piuttosto che aumentare il proprio assetto patrimoniale, fatto questo che in nessun caso risolve il problema credito. Non è assurdo pensare che le fondazioni possano destinare fondi ai consorzi fidi locali, forti patrimonialmente, almeno per quelle iniziative sociali ed economiche compatibili con i loro statuti. Per ciò che concerne il tema centrale relativo al numero e all´operatività delle banche presenti sul territorio, sarebbe auspicabile arrivare ad un´unica e solida banca regionale, con le quattro casse di risparmio che siano in grado di affrontare le sfide che abbiamo davanti. Diverse volte questo tema è stato affrontato nel corso degli anni, ma alla sfida aggregativa ha sempre prevalso la spinta centrifuga e la visione localistica e territoriale di ognuna di esse. Ma la partita delle banche locali è di tutti, gli istituti di credito nazionali possono essere valutati positivamente solo se pongono in essere una valida piattaforma di confronto con il territorio, senza sostituirsi ad esso, date le sue peculiarità e le sue microeconomie". Al fine di rendere più efficiente il sistema creditizio, "il governo regionale ha istituito il Tavolo sul credito all´interno del Patto per lo Sviluppo. Ma penso occorra andare oltre, verso la sua autoregolamentazione creando un osservatorio regionale delle banche con funzioni di censimento delle istituzioni presenti, di supporto alla clientela, di divulgazione delle singole iniziative presenti sul territorio, di promozione legislativa verso l´ente Regione, per quanto di sua competenza, ed ancora di monitoraggio dell´applicazione degli effetti di legge nazionale e regionali sul sistema creditizio, per verificarne se producono gli effetti desiderati"  
   
   
CRISI: I CASI PIÙ GRAVI, AZIENDA PER AZIENDA ILLUSTRATO LO STATO DEI TAVOLI DI CRISI AZIENDALI CHE LA REGIONE TOSCANA STA SEGUENDO  
 
Firenze, 8 novembre 2012 - vQuesto il quadro delle principali crisi aziendali che l’assessore Simoncini ha illustrato all’aula ad integrazione dell’analisi generale della situazione economica. Polo siderurgico di Piombino, quasi 3mila lavoratori a rischio. La Regione, attraverso uno specifico protocollo, ha garantito e dato futuro alla presenza di Dalmine Lucchini, 2200 lavoratori. La società ha avviato la ricerca di possibili acquirenti ma il ritardo accumulato rischia un punto di non ritorno. L’azienda perde milioni al mese e negli ultimi tavoli nazionali, di fronte a questa situazione e all’assenza di prospettive certe sul piano industriale e di possibili acquirenti, si era anche ipotizzato l’utilizzo di normative nazionali per una gestione che guardasse al futuro del secondo polo siderurgico italiano. Solo nei giorni scorsi si è affacciata una proposta del gruppo Klesch. Ad oggi, però, non sono ben noti i contenuti e sembrerebbe presentare un forte ridimensionamento delle attività produttive e degli occupati. La Regione ha presentato da tempo al Ministero dello Sviluppo l’istanza per il riconoscimento di Piombino come “area di crisi industriale complessa”. Magona, 540 lavoratori. Appena ieri (lunedì 5 novembre, ndr) si è tenuto l’incontro al Ministero dello Sviluppo durante il quale si è appreso che l’azienda è ferma nel voler mantenere l’attività produttiva, pur in un quadro di difficoltà crescenti che portano a considerare l’ipotesi della cessione. La Regione spinge per un Accordo di Programma, primo e principale atto da perseguire per l’azienda e per l’intero polo piombinese. Menarini, 1500 lavoratori. A seguito dell’entrata in vigore del decreto con cui si introduce l’obbligo, per i medici, di prescrivere farmaci in base al solo principio attivo, l’azienda ha annunciato di dover procedere a 1000 esuberi. La Regione ha promosso un tavolo nazionale sul settore farmaceutico. La Menarini di Firenze ha accettato di congelare gli esuberi per un mese. Si attende la disponibilità manifestata dal governo nazionale e in particolare dal sottosegretario De Vicenti che è stato direttamente interessato della vicenda. Isi (354 lavoratori). A gennaio 2013 si terrà la terza asta per la cessione dell’azienda di Scandicci (Fi). Nei prossimi giorni, intanto, l’assessore incontrerà i soggetti dell’ex cordata Easy Green per capire se ci sono nuove ipotesi di intervento dopo il fallimento della prima proposta. Già fissata anche la riunione con la Eneco, che ha intenzione di procedere all’assunzione di circa 70 lavoratori ex Isi. Infine, non dovrebbero esserci difficoltà a confermare per il 2013 gli ammortizzatori sociali in essere. De Tomaso Spa (142 lavoratori). La Regione si sta muovendo con il Governo in due direzioni: cercare nuovi investitori in vista del bando di vendita che il tribunale fallimentare intende emanare, e sostenere un progetto di ricollocazione del personale con un pacchetto di politiche attive, già predisposto e finanziato ricorrendo anche al fondo europeo Feg. La vicenda della De Tomaso di Livorno, come quella Eaton di Massa e quelle Magna, Trw e Mpn di Livorno, è legata alla crisi della componentistica auto, settore per il quale la Regione ha chiesto al Governo il riconoscimento di “area di crisi industriale complessa”. Nca (140 lavoratori). Invitalia ha fissato al 31 dicembre la scadenza per cedere o mettere in liquidazione l’azienda di Massa Carrara. Ministero dello sviluppo economico e Invitalia sono al lavoro per trovare acquirenti. Ad oggi, tre sono i soggetti ancora in corsa per l’acquisto: Ocean, Antonini-corsi e Admiral-tecnomar. Invitalia sta aspettando una proposta definitiva con la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali. La Regione sostiene il lavoro di Invitalia e ha messo a disposizione strumenti di supporto verso i lavoratori e le aziende. Inoltre, anche a sostegno della vertenza Eaton, la Regione ha richiesto la ripresa del confronto ministeriale per l’accordo di programma di Massa. (f.Cio/lm) – Segue - Buitoni (340 lavoratori). La Regione, con la Provincia di Arezzo, si è attivata per chiedere soluzioni alternative alla riduzione di personale a livello nazionale, che prevede la perdita di 32 posti di lavoro nello stabilimento di San Sepolcro. L’azienda ha accettato di prolungare i termini delle procedure per la mobilità e si è impegnata a presentare un nuovo piano industriale. Floramiata (Piancastagnaio, 250 lavoratori). La nomina del nuovo amministratore delegato ha sbloccato il reperimento di liquidità, ha permesso di pagare parte degli stipendi e quindi determinato la fine dello sciopero dei lavoratori. Nel frattempo si è manifestato l’interesse di un investitore argentino. Molte, comunque, sono ancora le incertezze che gravano sull’azienda. Richard Ginori Spa (Sesto Fiorentino, 325 lavoratori). Sono pervenute due proposte di acquisto da parte di Lenox/apulum e di Sambonet. Le procedure per la scelta dell’acquirente dovrebbero concludersi fra dieci giorni. Altro tassello per la salvezza dell’azienda, il conferimento allo Stato del Museo della porcellana di Sesto a compensazione degli ingenti debiti fiscali. Eaton (300 lavoratori). La Regione è impegnata per individuare e incentivare la localizzazione di nuovi insediamenti in grado di assorbire la manodopera ex Eaton. Serve però sbloccare l’accordo di programma per Massa, che contiene alcuni incentivi e che però si è bloccato per la mancanza di alcuni decreti attuativi sulle aree di crisi. Positiva, invece, la nuova riperimetrazione dei Sin (le aree da bonificare, ndr). La Regione è pronta a intervenire con il Fondo per la reindustrializzazione. Intanto è in fase avanzata la candidatura dell’azienda Marcolini per la ricollocazione dei circa 70 lavoratori. Per gli altri, anche nel 2013 dovrebbero essere possibile la conferma degli ammortizzatori sociali. Abbigliamento Grosseto (234 lavoratori). Ci sarà proprio in serata un incontro con i vertici della ex Mabro e i sindacati per fare il punto della situazione. È un’azienda con grandi potenzialità di mercato, ma bloccata da una crisi di liquidità che rischia di compromettere la situazione. La regione chiederà l’immissione di nuove risorse di liquidità e la messa a punto di un nuovo piano industriale. Ansaldo Breda (Pistoia, 880 lavoratori). È una delle vertenze dalle quali verificare la volontà del paese di mantenere una seria politica industriale. La regione ha chiesto per questo, a Governo e gruppo Finmeccanica, di chiarire quali siano le prospettive industriali che intende perseguire per il comparto e per la Breda, e a convocare un tavolo nazionale di confronto. La Regione ritiene che vada mantenuto integro il perimetro della Breda, anche in caso di cessione. Selex Elsag, Selex Galileo e Amtec (Firenze, 1360 lavoratori). Sono le altre presenze del gruppo Finmeccanica in Toscana, tutte avviate ad entrare nella “grande Selex” a partire dal 2013. Un percorso complesso, che la Regione intende seguire da vicino vista la collocazione al massimo livello della frontiera tecnologica di queste aziende. Su Elsag pesa il mancato rifinanziamento del progetto Tetra, mentre per Galileo risulta incomprensibile l’esclusione dal bando di gara per una commessa per l’Agenzia spaziale italiana. La Regione chiede al Governo chiarezza sul futuro del settore, in particolare del settore spazio, dove la Toscana ha punte di eccellenza. Beltrame (78 Lavoratori). L’azienda ha ribadito l’intenzione di chiudere lo stabilimento di San Giovanni Valdarno, ma la Regione ha invitato l’azienda a cambiare linea sulla base di nuove controproposte ottenendo un ulteriore momento di valutazione da parte della proprietà. Camperistica. È un settore di grande importanza per l’area senese e fiorentina, per il quale è stato aperto un tavolo nazionale ed è in vista la firma di un protocollo d’intesa che attualizzi quello firmato nel 2007. Altri tavoli di crisi. Si stanno aprendo in questi giorni i tavoli per la Sacci, la cooperativa La Rondine, il Monte dei Paschi. L’assessore Simoncini, infine, ha affermato di essere “preoccupato a seguito del decreto del governo sulle province, perché da gennaio tutti i tavoli di crisi aperti a livello provinciale resteranno senza referenti, rischiando un ingolfamento del lavoro in carico alla Regione. Servirà perciò valutare le nuove modalità e i nuovi strumenti di intervento regionali”. (lm) Il dibattito sulla comunicazione di Simoncini Nel corso del dibattito Nicola Nascosti (Pdl) ha rilevato che la crisi “comincia a colpire fortemente la piccola e media impresa, la cui maggiore difficoltà è quella dell’accesso al credito”. A questo proposito ha chiesto perché non sia ancora stato nominato il direttore di Fidi Toscana, “l’unico strumento di assistenza e garanzia al credito che possiamo mettere in campo”. E sempre in relazione alla recente trasformazione di Fidi, Nascosti ha chiesto se sia stato attivato l’ufficio per la reindustrializzazione, “senza il quale è difficile immaginare di risolvere la crisi di alcuni settori e delle aree complesse in particolare”. Nascosti, in particolare per le Acciaierie, Breda e Selex, ha chiesto un impegno più forte “perché il Governo si decida ad aprire tavoli di confronto nazionale, cosa che fuori Toscana fa senza problemi”. Infine, ha condiviso la preoccupazione di Simoncini per l’azzeramento delle giunte provinciali. Paolo Marini (Fds-verdi) ha giudicato che gran parte della responsabilità delle crisi “è da attribuirsi alla mancanza di una politica industriale nazionale ormai da quasi vent’anni”. Marini ha sollecitato la Regione a chiedere al Governo di sbloccare l’accordo di programma per Massa, per dare risposte alle crisi Eaton e Nca e alle altre crisi minori del territorio. Rispetto alla situazione generale, Marini ha condiviso le preoccupazioni di Simoncini rispetto a quanto avverrà con la riforma delle Province e ha affermato che “si è caricato la Regione di compiti non suoi e per questo serve ottenere risposte chiare e impegni a livello nazionale”. Secondo Giuseppe Del Carlo (Udc), “siamo davanti a un quadro allarmante, che non tiene oltretutto conto di una crisi grave come quella della cantieristica o di situazioni che potrebbero sfociare in crisi come quella delle cartiere, strangolate dai costi dell’energia e da norme assai vincolanti in materia di smaltimento dei rifiuti”. Del Carlo ha inoltre lamentato che la Regione “vuole attrarre investimenti, ma è uno dei casi eclatanti in cui si accumulano ritardi nelle risposte a chi vuole investire”. Infine, ha sollecitato risposte sul Pit e sull’aeroporto, che potrebbero “ridare slancio agli investimenti nelle opere strategiche”. “Il lavoro svolto dalla Giunta regionale è positivo, ma è necessario che si apra una nuova fase nella politica industriale del paese, supportata da risorse pubbliche adeguate”. Lo ha dichiarato Ivan Ferrucci (Pd), preoccupato da un lato degli effetti della legge Fornero sugli ammortizzatori sociali, dall’altro dalle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese. A queste difficoltà, a suo parere, si aggiunge un quadro istituzionale profondamente cambiato, che assegna alle province un ruolo di programmazione, che rischia di mettere in discussione il ruolo della Regione. In questo quadro, secondo Ferrucci, anche il ricorso alle agevolazioni previste per le aree a crisi complessa rischia di non produrre gli effetti desiderati, se non supportate dai finanziamenti necessari. “Un toscano su cinque ricorre oggi ai centri per l’impiego, o perché disoccupato o perché sottoccupato. E’ un dato drammatico”, ha affermato Marina Staccioli (Gruppo misto), sottolineando che la crisi sta investendo anche settori come l’alberghiero, il turismo, la ristorazione. Da qui la necessità di garantire l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. “Quasi tutti i comuni hanno innalzato l’Imu ai livelli massimi – ha osservato – Speriamo che la Giunta regionale ne tenga conto”. Staccioli ha inoltre espresso qualche perplessità sulla capacità delle Province o dei Comuni di sostituirsi alla Regione sul tema del lavoro, mentre resta ancora l’incognita sulla fine dei dipendenti delle amministrazioni provinciali, che potrebbero essere dichiarati in esubero. La vicenda della Lucchini è stata al centro dell’intervento di Matteo Tortolini (Pd). “C’è in corso un braccio di ferro – ha affermato – Da una parte il consiglio di amministrazione dell’azienda, con il suo progetto di sostituire l’area a caldo con un forno elettrico, e dall’altro l’ipotesi di un commissariamento per un piano industriale unitario che intervenga su tutta l’area. Non possiamo che stare a fianco del territorio e delle istituzioni locali”. L’assessore Gianfranco Simoncini, nella replica, ha ribadito che le crisi aziendali non possono essere affrontate se non nel contesto più complessivo delle strategie di sviluppo. “Abbiamo punte di eccellenza che hanno retto alla crisi – ha rilevato – Occorre sostenerle e aggregare il nostro sistema di impresa con l’innovazione ed interventi per la tenuta sociale. Il tema del lavoro sarà centrale anche nel prossimo bilancio 2013”. In questo quadro, secondo l’assessore, sarà usata attentamente anche la leva fiscale, salvaguardando il manifatturiero e favorendo la ricollocazione dei lavoratori. In particola Simoncini ha precisato che sulla vicenda Eaton gli uffici regionali stanno lavorando con scadenze precise per utilizzare i 5 milioni previsti dalla legge, mentre l’assessore all’ambiente sta rivedendo la normativa che rischia di frenare lo sviluppo delle aree. “Quella di Piombino è una questione nazionale – ha concluso –. Il nostro interlocutore non può essere chi vuole soltanto avere un ritorno dagli investimenti fatti. Il consiglio di amministrazione ci illustri comunque le sue posizioni, sulle quali diremo la nostra”.  
   
   
SIXTY: CHIODI, CHIESTO INTERVENTO POLITICO DEL GOVERNO REGIONE ABRUZZO AL TAVOLO TECNICO SOLO SE SARA´ PRESENTE ESECUTIVO  
 
pescara, 8 novembre 2012 - La Regione ha chiesto al Governo di essere presente, come rappresentanza politica, al tavolo tecnico sulla vertenza Sixty. È quanto emerso da un colloquio telefonico che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha avuto con il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti. Il contatto telefonico si è avuto durante l´incontro tra il Presidente e i rappresentanti dei lavoratori della Sixty, ricevuti nella sede della Regione, dopo la manifestazione di protesta inscenata dai lavoratori stessi che ha paralizzato il traffico nel centro di Pescara. Accogliendo una espressa richiesta dei lavoratori, il presidente Chiodi ha chiesto al Sottosegretario "se esistono margini effettivi affinché il governo possa sedersi al tavolo delle trattative sulla vertenza Sixty aperto presso il ministero dello Sviluppo economico". Nei prossimi giorni arriverà la disponibilità o meno del Governo, ma il presidente della Regione ha ribadito ai rappresentanti dei lavoratori della Sixty che "la Regione non siederà mai ad un tavolo tecnico senza la presenza politica del Governo. Siederemo a quel tavolo solo se sarà presente anche il Governo". Si tratta, per il Presidente, di una "condizione necessaria e irrinunciabile", anche perché "è bene chiarire che le nostre possibilità di incidere sulle scelte economiche di un fondo Pan-asiatico, che allo stato risulta proprietario della Sixty, sono praticamente ridotte a zero". Il nodo principale, ha aggiunto Chiodi, "è che attualmente non esiste alcuna manifestazione di interesse per l´azienda e questo rende il lavoro della Regione e del Governo particolarmente difficile". Inoltre, "Unicredit vanta nei confronti della Sixty crediti per 250 milioni di euro e questo Gruppo bancario sarà un altro interlocutore importante della vertenza". Al presidente Chiodi, i lavoratori della Sixty hanno anche chiesto di trasformare l´attuale concordato liquidatorio in concordato di continuità o amministrazione controllata, soluzione queste ultime che aprirebbero maggiori spiragli nel campo degli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Insieme con i lavoratori Sixty, dal presidente Chiodi c´erano anche i rappresentanti della Italcables di Pescara e Abb di Loreto Aprutino. Il rappresentante provinciale della Fiom ha chiesto l´intervento della Regione per il proseguimento dell´attività delle due aziende. Per Italcables esistono commesse e manifestazioni di interesse da parte di soggetti imprenditoriali; per Abb esiste anche in questo caso l´interesse di alcuni privati ma la situazione difficile è data dal fatto che i 30 lavoratori licenziati non percepiscono alcuna forma di salario o cassa integrazione.  
   
   
MONTE DEI PASCHI, INCONTRO IN REGIONE TOSCANA CON SINDACATI E ISTITUZIONI  
 
Firenze, 8 novembre 2012 – Il punto sulla situazione del Monte dei Paschi di Siena è stato fatto ieri nel corso di un incontro convocato dall’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini in Regione e al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali e le Rsu, l’assessore alle attività produttive della Provincia di Siena Tiziano Scalpelli, il commissario prefettizio di Siena Enrico Laudanna. Anche se per Mps non è aperto un tavolo di crisi a livello regionale, l”incontro era stato richiesto dalle organizzazioni sindacali di per manifestare le preoccupazioni dei lavoratori, condivise dalle istituzioni locali, per gli effetti del piano industriale presentato dall’azienda la scorsa estate. La Regione ha assicurato la massima attenzione sulla vicenda sottolineandone la grande importanza, sia a livello regionale che nazionale. L’incontro si è concluso con l’auspicio, da parte della Regione e delle istituzioni, di un sereno confronto fra le parti, che porti a soluzioni che consentano il mantenimento della continuità produttiva ed occupazionale dell’azienda, che ne preservi il forte radicamento sul territorio toscano.  
   
   
EX MABRO, PAGATI GLI STIPENDI DI AGOSTO E PARTE DI SETTEMBRE. TRA UN MESE NUOVA VERIFICA  
 
Firenze, 8 novembre 2012 – Un mese ancora di tempo, per verificare quanti passi in avanti avrà fatto il piano industriale e se i contatti che l’azienda ha spiegato e illustrato a istituzioni e sindacati si sono davvero concretizzati in contratti e commesse. Con una richiesta, intanto: che riparta da subito l’attività di fomazione, che l’azienda si era impegnata a fare e da cui dipende anche il proseguo per altri sei mesi della cassa integrazione per le oltre duecento vestaglie blu della ex Mabro di Grosseto, marchio storico maremmano della sartoria per uomo con oltre cinquant’anni di attività alle spalle. E’ durato più di due ore ieri sera l’incontro a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze tra Regione, rappresentanti delle lavoratrici, sindacati e proprietà, che ieri ha dato mandato alla banca di saldare intanto gli stipendi rimasti indietro da agosto e pagare il 60 per cento di quelli di settembre. Il problema dell’azienda è finanziario e di liquidità. “La Regione – precisa l’assessore al lavoro e alle attività produttive, Gianfranco Simoncini – non può intervenire direttamente”. Fidi Toscana, finanziaria di cui la Regione detiene il 40 per cento delle azioni, ha concesso garanzie per un prestito, ma il sistema bancario ha bloccato ulteriori finanziamenti. “L’unica vera soluzione – sottolinea Simoncini – è che si faccia avanti un nuovo soggetto che entri in Abbigliamento Grosseto (la società che detiene il marchio ndr) e porti nuovi capitali e magari anche ordini. Ci viene detto che ci sono soggetti interessati. Siamo disposti a riceverli, accogliere e mettere loro a disposizione tutti gli strumenti possibili, almeno quei pochi che abbiamo”. “L’azienda – aggiunge l’assessore – ci ha anche informato della nuova compagine sociale, che in una decina di giorni, appena modificato lo statuto dell’azienda, si tradurrà in un consiglio di amministrazione con Andrea Barontini presidente e consigliere Anton Giulio Pacenti”. La newco “Fashion T”, soci di riferimento Pacenti e la moglie di Barontini, per il tramite di due fiduciarie, possiede ora il 95 per cento di Abbigliamento Grosseto. Non cambiano invece le strategie, illustrate ieri di nuovo da Pacenti e Barontini. L’azienda punta ad ampliare la confezionatura di abiti per altre griffe, che dovrà assorbire il 50 per cento delle attività. Un 30 per cento sarà riservato agli abiti su misura e il 20 al marchio Mabro. Confermata anche dell’acquisizione di marchi in licenza e di abiti per donna. “Tra un mese – conclude Simoncini – si tireranno le somme”.  
   
   
A MILANO TORNA IN PIAZZA IL TENDONE DELL’ECONOMIA SOLIDALE  
 
Milano, 8 novembre 2012 – Apre domani la 16a edizione del Banco di Garabombo diventato quest’anno per la prima volta Manifestazione Tradizionale Milanese. Lo storico tendone del commercio equo e dell’economia solidale – organizzato dalla Cooperativa Chico Mendes Altromercato, Radio Popolare e Librerie in Piazza – sarà aperto con orario continuato da giovedì 8 novembre 2012 a martedì 25 dicembre 2012: i milanesi che scelgono lo shopping responsabile e solidale avranno ampia scelta per i loro acquisti “giusti fino in fondo”. Tanti nuovi prodotti per la legalità - Si amplia la sezione dedicata ai prodotti coltivati su terreni confiscati alle mafie: oltre alle ormai famose proposte di Libera Terra, novità assolute di quest’anno sono le confezioni regalo di “Facciamo un Pacco alla Camorra”, il miele di “Addio Pizzo” e l’olio calabrese della Cooperativa Giovani in Vita. Dal carcere di Genova le magliette di De Andrè, Battiato e Capossela - O’press è una linea 100% etica che nasce dall’incontro tra i valori del commercio equo e un progetto sociale di formazione ai detenuti. Le magliette provengono da filiera fair trade, mentre la serigrafia è realizzata in Carcere dai detenuti della Casa Circondariale di Genova-marassi, utilizzando frasi di cantautori famosi. Dalla sezione femminile della casa circondariale di Pontedecimo (Genova) arrivano invece tanti gioielli realizzati a mano. Accessori riciclati, borse di Scampia e tazze l180.It - Dopo il successo della scorsa edizione, tornano le borse di Scampia, quelle realizzate con camere d’aria riciclate o con striscioni pubblicitari e la bigiotteria in carta riciclata. La Cooperativa Confini di Trieste - che lavora con persone affette da disagio psichico – propone le nuove mug a marchio l180.It. E inoltre commercio equo, cibo locale e tanti libri - Non potevano mancare le proposte del commercio equo e solidale tra cui le golose novità alimentari, la collezione moda Altromercato autunno-inverno 2012, le proposte regalo della linea cosmetica Natyr – naturale, biologica e non testata sugli animali – e un ricco assortimento di articoli per la casa (tessili, ceramiche): tutti prodotti realizzati con materie prime di qualità, in modo artigianale e nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Per gli amanti del “cibo locale, buono e giusto”, un’ampia scelta di prodotti biologici, di filiera corta e di cooperative sociali italiane: formaggi, salumi, farine, biscotti, salse e presidi “slow food”. Infine un’intera sezione è dedicata ai libri, che completano la proposta del Banco di Garabombo: il più grande negozio del consumo critico e consapevole a 360 gradi, dove fare acquisti insoliti, unici e solidali per un consumo sostenibile e responsabile. Www.chicomendes.it