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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 14 Novembre 2012 |
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BOLZANO: POLITICA ENERGETICA: PROVINCIA E COMUNI NOMINANO L´ESPERTO
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Bolzano, 14 novembre 2012 - Dopo una serie di contatti e colloqui il presidente della Provincia Luis Durnwalder e il presidente del Consiglio dei Comuni Arno Kompatscher hanno concordato sul nome dell´esperto che dovrà contribuire a trovare una soluzione nella questione dell´energia in Alto Adige: si tratta di Giuseppe Caia, professore ordinario di diritto amministrativo all´Università di Bologna. Negli ultimi giorni il presidente della Giunta provinciale Durnwalder e il presidente del Consiglio dei Comuni Kompatscher hanno lavorato a fondo all´individuazione di un esperto a cui affidare l´incarico di arbitrato sulla questione dell´energia in Alto Adige e di giungere a un compromesso accettabile per tutte le parti coinvolte. In aggiunta, all´incaricato viene chiesto di elaborare proposte per la futura politica energetica nel suo complesso. L´impegno di Durnwalder e Kompatscher è stato quello di cercare una personalità esperta e obiettiva, svincolata da collegamenti. Dopo numerosi contatti e colloqui i presidenti Durnwalder e Kompatscher hanno concordato sul nome di Giuseppe Caia, professore ordinario di diritto amministrativo alla facoltà di giurisprudenza dell´Università di Bologna. Ha grande esperienza in campo giuridico e in qualità di componente della Commissione paritetica dei 12 conosce bene anche la normativa che regola l´autonomia speciale. Durnwalder e Kompatscher sono inoltre dell´opinione che al professor Caia dovrebbe essere affiancato un secondo giurista conoscitore della situazione locale. |
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PUGLIA: VIA LIBERA A PROTOCOLLO ITACA RESIDENZIALE |
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Bari, 14 novembre 2012 - La Giunta regionale ha approvato il sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici denominato "Protocollo Itaca Puglia 2011- Residenziale" che sostituisce, pertanto, il "Sistema di valutazione del livello di sostenibilità ambientale degli edifici, approvato dalla Giunta il 4 agosto 2009. "La Regione Puglia - ha detto l´assessore alla qualità del Territorio, Angela Barbanente illustrando il provvedimento - che sin dal 2009 ha reputato opportuno approvare un sistema di valutazione della sostenibilità degli edifici di tipo prestazionale, coerente con il Protocollo Itaca nazionale, oggi lo allinea al Protocollo Itaca 2011. L’aggiornamento del Protocollo nasce dall’esigenza di rendere lo strumento di valutazione conforme alle nuove norme tecniche Uni in materia di energia (serie Uni 11300) e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica”. Inoltre, il nuovo sistema di valutazione riguarda non più solo le nuove costruzioni ma anche gli interventi di recupero del patrimonio edilizio residenziale esistente, e adotta migliori metodi di calcolo, principalmente per gli indicatori relativi ai materiali da costruzione, alla qualità del servizio e alla qualità del sito. Per rendere più snello e agevole lo strumento di valutazione, infine, i criteri si sono ridotti a 34 rispetto ai 49 del 2009. Altra innovazione riguarda un’articolazione del sistema di valutazione in due parti, la prima relativa alla localizzazione (che prescinde dalle scelte progettuali), la seconda relativa alla qualità della costruzione. "il Servizio Assetto del Territorio - ha continuato la Barbanente- ha elaborato una versione aggiornata del Protocollo Itaca Puglia 2009 che, pur recependo il Protocollo Itaca nazionale 2011, conserva alcune specificità regionali già presenti nell´Itaca Puglia 2009 condivise con un ampio partenariato, attinenti all´incentivazione dell´uso di materiali biosostenibili e di provenienza locale, del risparmio, dell´uso consapevole delle risorse con particolare riguardo alla risorsa idrica, del ricorso a tecnologie passive per il contenimento dei consumi energetici, dell´integrazione paesaggistica e del recupero dei saperi diffusi della pratica costruttiva tradizionale, dell´accessibilità e della facilità d´uso degli edifici. Questo aspetto è di particolare importanza per sostenere lo sforzo di costruire una via mediterranea alla sostenibilità edilizia, coniugando tradizione e innovazione, che è in atto nell’intera filiera dell’edilizia pugliese, anche grazie alla spinta propulsiva del distretto produttivo dell’edilizia sostenibile e a tanti professionisti, imprese, enti di ricerca e associazioni attivi nel settore. Mai come nel campo dell’edilizia sostenibile ecologia ed economia si sposano perfettamente: investire in questo campo significa non solo migliorare la qualità dell’ambiente e dell’edificio ma anche garantire alle famiglie un considerevole risparmio sulle bollette.” |
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UMBRIA : BLOCCARE GLI SFRATTI CHE SONO UNA VIOLAZIONE DEI DIRITTI UMANI DEI PIÙ DEBOLI UN SUGGERIMENTO DALLA SPAGNA |
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Perugia, 14 novembre 2012 – Di seguito una dichiarazione dell’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti, : “Nell’ultimo anno in Spagna 400 mila sfratti, più di 500 al giorno, 2 milioni di appartamenti sfitti, una pressione sociale alle stelle, la disobbedienza civile dei poliziotti incaricati di eseguire gli sfratti e tragici casi di suicidi hanno imposto ai maggiori partiti spagnoli, Pp e Psoe, un impegno straordinario per cambiare la legge sui mutui. Stanno quindi identificando misure legislative per il blocco dell’ondata di sfratti, e per una riforma della legge ipotecaria. Potremmo prendere spunto? In Italia la situazione non è molto più rosea: siamo già a circa 140 sfratti al giorno per i quali non è fornito alcun percorso di passaggio da casa a casa. In Umbria nel 2011, 1200 sfratti di cui ben il 90% per morosità. La dimensione del problema è ampia, complessa e si va aggravando, non ci vorrà molto per giungere ai livelli spagnoli. Nonostante i proclami, a tutt’oggi, non vi è stato da parte del Governo centrale alcun intervento economico o fiscale a favore degli inquilini. Anzi, semmai, è da registrare la tendenza opposta, si scaricano, cioè, sugli inquilini i maggiori oneri. L´estensione della proroga alla morosità è una misura assolutamente necessaria anche se non sufficiente. L’umbria in questo senso ha mostrato un’importante attenzione al problema che si è concretizzata con le modifiche recentemente apportate alla Legge 23/2003, in particolare con gli articoli 14 e 34bis, in cui sono formulate misure di sostegno ai nuclei familiari sfrattati per morosità “incolpevole”. Nel primo si prevede la concessione di contributi integrativi, nel secondo l’istituzione di commissioni finalizzate al reperimento di alloggi. Rimane comunque necessario un impegno a livello nazionale. Il Governo dovrebbe urgentemente varare un piano nazionale, con adeguato stanziamento di risorse per: incrementare l´offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale, attuare un piano di recupero delle unità immobiliari di proprietà dei comuni, rifinanziare il fondo di sostegno agli affitti, istituire un fondo di garanzia per favorire forme di tutela sulla morosità.E i “nostri” maggiori partiti potrebbero guardare ai loro omologhi spagnoli”. Stefano Vinti. |
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OLTRE 7,6 MILIONI DI EURO PER LA MESSA IN SICUREZZA DI EDIFICI PUBBLICI NEI COMUNI COLPITI DAL SISMA. |
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Bologna, 14 novembre 2012 - – Edifici pubblici, culturali e religiosi, opere viarie, ponti, impianti di bonifica: sono le strutture destinatarie degli oltre 7,6 milioni di euro messi a disposizione dall’ordinanza 71 firmata ieri dal Commissario delegato alla ricostruzione, Vasco Errani. Tra le oltre 80 voci oggetto dell’ordinanza, a Mirandola si segnalano i 912 mila euro per interventi al Castello dei Pico, gli oltre 480 mila euro per la Chiesa del Gesù e i 237 mila euro per il Teatro Nuovo. Al Comune di Crevalcore vanno 488 mila euro per lo stabile che ospita il Municipio oltre a nove alloggi e a tre esercizi commerciali. Al Consorzio di Bonifica dell’Emilia-romagna sono destinati 350mila euro per l’impianto di Mondine, mentre 380 mila euro verranno impiegati per la messa in sicurezza del Ponte sul Panaro lungo la tangenziale di Finale Emilia, dove ulteriori 230 mila euro saranno utilizzati per la messa in sicurezza del ponte sul Panaro in località Ca’ Bianca. 1 milione e 70 mila euro andranno al consolidamento dei cavalcaferrovia sulla linea Bologna-verona, rispettivamente al km 20+500 della provinciale 469 (215mila euro), in via Diavolo a Quarantoli (425 mila euro) e in via Imperiale a Mortizzuolo (430 mila euro). Altri 367mila euro sono destinati al Comune di San Felice sul Panaro per la messa in sicurezza del cavalca ferrovia sulla provinciale 468 al chilometro 54+600. A Cento andranno oltre 85 mila euro per la messa in sicurezza della copertura della piscina comunale, mentre più di 74mila euro serviranno al puntellamento di Palazzo Martelli per poter riaprire la viabilità della zona rossa tra via Matteotti e via Ugo Bassi. Sempre nel ferrarese 100mila andranno al Comune di Bondeno per le indagini geotecniche e geofisiche e per i rilievi dell’argine sul canale di Burana. A Guastalla sono destinati oltre 324 mila euro per la messa in sicurezza della sede del Centro per l’impiego e della sede distrettuale dell’Asl. Gli interventi provvisionali finanziati hanno l’obiettivo di consentire il ripristino urgente dei servizi pubblici essenziali, evitare la compromissione irreversibile di edifici e beni pubblici salvaguardandone il valore, tutelare la pubblica incolumità. |
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ALER, LOMBARDIA: SERVONO LEGALITÀ E TRASPARENZA |
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Milano 14 novembre 2012 - Un sentito richiamo alla necessità di massima trasparenza e legalità. Inoltre, l´importanza di dar vita a sinergie e ´lavoro di squadra´ per il raggiungimento di sempre più alti livelli qualitativi nell´espletamento delle proprie funzioni. Sono questi gli obiettivi che Nazzareno Giovannelli, assessore alla Casa della Regione Lombardia, ha indicato ai presidenti e direttori delle Aler di tutta la Lombardia nel corso di un incontro da lui voluto per puntualizzare modi e strategie operative delle aziende di edilizia popolare. "Occorre avere molto rispetto per gli utenti-inquilini - ha spiegato Giovannelli -, dando loro risposte quotidiane e lavorando nel tempo a disposizione, elaborando obiettivi concreti e perseguendoli con grande senso di squadra". Socialità, La Vera Grande Sfida - "Abbiamo davanti un periodo complicato - ha spiegato Giovannelli - con tante difficoltà, in particolare per gli ´utenti´ delle case delle Aler. Da qui, la necessità di risposte concrete e immediate". Le Linee Guida E La Spending Review - L´assessore ha spiegato le direttive della Giunta per il 2013 per le Aler, che recepiscono i principi della spending review, al fine di garantire una migliore efficienza gestionale, nuove condizioni di correttezza degli appalti e la riduzione dei costi. Giovannelli ha anche sottolineato l´importanza di applicare con scrupolo il procedimento di centralizzazione degli acquisti con Arca (Agenzia regionale centrale acquisti), oltre all´implementazione del sistema informativo regionale. "Direttive - ha detto Giovannelli - che rispondono al desiderio della Regione di innovare il mondo delle Aler e di renderle sempre più vicine agli inquilini con la massima trasparenza e legalità". Le Preoccupazioni Per Imu E Iva - Loris Zaffra, presidente regionale di Federcasa e Aler Milano, ha espresso all´assessore la volontà di collaborare attivamente per il raggiungimento dei propositi dichiarati, ma anche la preoccupazione per l´Imu e l´Iva, che mettono in ginocchio i bilanci delle Aler. L´assessore Giovannelli ha ribadito l´impegno di Regione Lombardia a cercare di mitigare il peso della quota di competenza dei Comuni relativa all´Imu. |
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BOLZANO: NUOVE REGOLE PER IL CONTRIBUTO AL CANONE DI LOCAZIONE |
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Bolzano, 14 novembre 2012 - Dal 1° gennaio 2013 i contributi provinciali al canone di locazione saranno strutturati in modo nuovo: le due prestazioni finora esistenti, il sussidio casa pagato dall’Ipes e il contributo al canone di locazione erogato dei distretti sociali, saranno riuniti in unica prestazione. Questa unificazione ha reso necessari nuovi criteri, approvati oggi (12 novembre) dalla Giunta provinciale su proposta dell’assessore Richard Theiner. 31,8 sono stati i milioni di euro spesi nel 2011 dall´Ipes per il sussidio casa, 11,1 milioni l´importo pagato dai Distretti sociali come contributo al canone di locazione. "Avendo le due prestazioni di fatto il medesimo obiettivo, l´unificazione è una misura quanto mai sensata. La prestazione unica sarà in futuro gestita dai Distretti sociali. In questo modo si evita anche che si debbano presentare domande presso due enti", sottolinea l´assessore provinciale Richard Theiner, i cui uffici hanno elaborato il nuovo sistema in stretto raccordo con l´assessore all´edilizia agevolata Christian Tommasini, che Theiner ringrazia per l´impegno puntuale garantito in un ambito cruciale per molti cittadini. Con il nuovo sistema una domanda può essere presentata in ogni momento e i tempi di concessione sono più rapidi. La Giunta provinciale ha ora deliberato i nuovi criteri della prestazione, dopo che il Consiglio provinciale aveva già approvato nel 2012 l´unificazione delle due prestazioni a partire dal 2013. Per rendere il passaggio graduale, per gli attuali beneficiari del sussidio casa è prevista una fase di transizione. "Chi è in possesso di un contratto registrato e beneficia attualmente del sussidio casa, continuerà a riceverlo dall´Ipes alle medesime condizioni fino alla prima scadenza del contratto e in ogni caso per non più di quattro anni", spiega l´assessore Theiner. Nuovi contratti verranno invece gestiti esclusivamente dai Distretti sociali. Per avere diritto al contributo al canone di locazione, il locatario deve avere un regolare contratto a fini abitativi registrato. Gli importi massimi del canone di locazione ammessi a contributo sono fissati dalla Giunta provinciale e differenziati per dimensione del nucleo familiare e del comune (si veda tabella allegata). Come finora, non tutti i locatari avranno diritto ad un contributo ma solo coloro il cui nucleo familiare si colloca al di sotto di una determinata condizione economica. Sono inoltre previsti ulteriori criteri di esclusione: ad esempio per locatari i cui genitori sono proprietari di una seconda abitazione non locata o locata al di fuori della parentela più prossima o locatari che hanno beneficiato della prestazione ma non hanno pagato l´affitto. Per i cittadini non comunitari vi è il requisito dei cinque anni di residenza. Il diritto al contributo alla locazione nonché la sua entità dipendono dalla condizione economica familiare valutata in base ai criteri della rilevazione unificata di reddito e patrimonio (Durp), in modo da garantire una erogazione mirata del contributo. Più sono alti reddito e patrimonio, più è ridotta la percentuale del canone di locazione coperta, in modo da garantire un sostegno progressivo e senza salti. "In confronto alla situazione attuale ci potranno essere beneficiari che prendono di più, così come altri che prenderanno di meno, ad esempio quelli con redditi e patrimonio un po´ più alti. Nel complesso credo siano stato definite regole equilibrate e al passo coi tempi", sottolinea Theiner, che ricorda come i nuovi criteri siano stati preliminarmente concordati con i sindacati. Dal contributo sono escluse persone e famiglie la cui situazione economica superi i previsti massimali di reddito in base al sistema Durp (si veda altra tabella allegata). Non sono invece stati modificati i limiti di reddito per il contributo alle spese accessorie. Informazioni dettagliate sui nuovi criteri per il contributo al canone di locazione saranno fornite nelle prossime settimane dall´Amministrazione provinciale, dai Distretti sociali e dall´Ipes. |
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BOLZANO: ENTRO IL 2013 ASSEGNATI ALTRI 421 ALLOGGI IPES |
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Bolzano, 14 novembre 2012 - La Giunta provinciale ha esaminato il 12 novembre la relazione sul programma di costruzione e risanamento del´Ipes: "Entro il 2013 saranno assegnati 421 alloggi, 95 dei quali nuovi e gli altri risanati", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder. Causa le difficoltà nell´individuazione e reperimento di nuove aree edificabili per l´edilizia abitativa, specie nei grandi centri abitati, gli interventi di risanamento sono diventati un punto centrale nell´attività dell´Istituto per l´edilizia sociale Ipes. Nella relazione illustrata alla Giunta provinciale, l´assessore competente Christian Tommasini ha fornito le cifre del programma dell´Istituto per il 2013: entro i prossimi 14 mesi sono previsti 421 alloggi da assegnare, 95 dei quali di nuova costruzione e i restanti risanati. Grazie al notevole numero di abitazioni risanate, ha spiegato il presidente Durnwalder dopo la seduta di Giunta, diventa possibile far beneficiare di un alloggio anche i cittadini in graduatoria che sinora non avevano un punteggio sufficiente: "Il programma di risanamento consente di assegnare un alloggio anche ai richiedenti al di sotto della soglia dei 25 punti", ha confermato Durnwalder. Il 10% del contingente Ipes del 2013 sarà assegnato a cittadini non Ue. L´ipes dispone attualmente di un patrimonio edilizio costituito da circa 13.500 alloggi e stima di poter risanare circa 350 alloggi all´anno. Un numero analogo di appartamenti si libera ogni anno e viene riassegnato alle famiglie. |
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IMMIGRATI: CONCLUSO IL PROGETTO START IT UP DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E UNIONCAMERE A QUOTA 364MILA LE IMPRESE DI IMMIGRATI |
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Roma, 14 novembre 2012 – Si è chiuso con un bilancio positivo il progetto "Start it up. Nuove imprese di cittadini stranieri", nato per sostenere percorsi di crescita professionale e fornire competenze basilari per lo start-up di imprese e/o di lavoro autonomo a persone provenienti da Paesi non appartenenti alla Unione europea, residenti in Italia e in possesso di regolare permesso di soggiorno. L´iniziativa, avviata a metà dello scorso anno, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e realizzata in collaborazione con Unioncamere, ha coinvolto dieci Camere di commercio - Ancona, Bari, Bergamo, Catania, Milano, Roma, Torino, Verona, Vicenza e Udine - e si è rivolta a coloro che nel “fare impresa” hanno voluto cercare una concreta possibilità di integrazione economica e sociale. Al termine dei diciotto mesi di sperimentazione, l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale ed economico di 400 immigrati extracomunitari è stato raggiunto e superato: sono stati, infatti, 492 coloro che si sono rivolti agli sportelli attivati dalle Camere di commercio aderenti all´iniziativa. Di questi, 434 hanno beneficiato dei servizi di orientamento, formazione e assistenza offerti dalle Camere e 409 hanno anche elaborato un vero e proprio business plan per la creazione di un’impresa. L’identikit dell’aspirante imprenditore immigrato corrisponde a persone prevalentemente giovani e di istruzione elevata, equamente distribuite tra entrambi i generi e nella maggior parte dei casi provenienti dall’Africa o dall’America latina. Meno frequenti i partecipanti provenienti dall’Europa non Ue e dall’Asia. Il Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Cecilia Guerra, rispetto all’efficacia dell’iniziativa, ha sottolineato che “soprattutto in un momento di crisi economica come quello che il Paese e l’Europa intera stanno vivendo attualmente, è importante riflettere su come valorizzare al meglio le risorse umane disponibili quali fattori di crescita e progresso della società. Gli immigrati, e in particolare quelli disoccupati o che svolgono lavori per i quali sono sovra qualificati, rappresentano una risorsa inutilizzata e uno spreco di capitale umano, certamente in danno della loro condizione personale, ma soprattutto dello sviluppo della condizione dell’intera società di accoglienza. Il forte incremento dell’imprenditoria straniera degli ultimi anni ha evidenziato la diffusa capacità dei migranti di essere attori economici autonomi che, per quanto indotta da fattori complessi, va pienamente riconosciuta e valorizzata. Il progetto ‘Start it up’ va in questa direzione, nella consapevolezza che la partecipazione al mercato del lavoro rappresenta uno dei mezzi più efficaci e concreti per integrarsi in una società e nella convinzione che anche i migranti possono apportare un contributo fattivo, oggi e in futuro, allo sviluppo del sistema produttivo nazionale”. “La promozione e il sostegno all’imprenditorialità sono tra i principali obiettivi del Sistema camerale e dunque è stato del tutto naturale coniugare, con il progetto Start it up, questo obiettivo con quello di favorire una maggiore coesione sociale nei territori, promuovendo processi di integrazione dei cittadini immigrati attraverso l´impresa e il mercato. Questo il commento del Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, nello spiegare i risultati raggiunti con il progetto Start it up. “Trattandosi di un primo esperimento, l’obiettivo iniziale era di aiutare 400 immigrati ma, grazie all’impegno di tutti i protagonisti - in particolare, delle Camere di commercio di Ancona, Bari, Bergamo, Catania, Milano, Roma, Torino, Udine, Verona e Vicenza siamo arrivati a 434. Questi positivi risultati del progetto insieme ai dati del Registro Imprese sulla crescita degli stranieri che detengono cariche di titolari e soci d’impresa - ha proseguito Dardanello – ci dicono due cose, la prima, che c’è una forte propensione imprenditoriale da parte di chi decide di migrare in Italia, la seconda che questa va accompagnata con servizi reali in modo che nascano imprese capaci di stare sul mercato e di essere parte attiva della società civile.” Scheda di sintesi I partecipanti al progetto 492 migranti si sono rivolti alle Camere di commercio. Di questi, 434 hanno beneficiato dei servizi fino ad arrivare ad elaborare 409 business plan d’impresa, nella forma individuale oppure nella forma associata. Tab. 1 – Sedi di sperimentazione e aspiranti imprenditori immigrati beneficiari dei servizi
Area geografica |
Regione |
Camera di commercio |
Aspiranti imprenditori beneficiari dei servizi |
Business plan d´impresa |
Nord |
Lombardia |
Bergamo |
30 |
30 |
Nord |
Lombardia |
Milano |
64 |
64 |
Nord |
Piemonte |
Torino |
32 |
33 |
Nord |
Friuli V.g. |
Udine |
31 |
27 |
Nord |
Veneto |
Verona |
31 |
30 |
Nord |
Veneto |
Vicenza |
31 |
30 |
Centro |
Marche |
Ancona |
37 |
33 |
Centro |
Lazio |
Roma |
91 |
79 |
Sud |
Puglia |
Bari |
46 |
44 |
Sud |
Sicilia |
Catania |
41 |
39 |
Totale |
434 |
409 | Fonte: Monitoraggio progetto Start it up I paesi di origine degli aspiranti imprenditori sono numerosi, ma sembrano emergere alcune concentrazioni coerenti con le caratteristiche del fenomeno migratorio in Italia negli ultimi anni. Le principali aree di provenienza sono quelle dell’Africa centrale (principalmente Senegal e Nigeria) e dell’ America Latina (in particolare Perù). Oltre metà degli aspiranti imprenditori è relativamente “giovane”, cioè ha una età compresa fra 18 e 35 anni. In questo senso, sono gli uomini ad avere la maggioranza dei candidati giovani, mentre è leggermente più elevata la quota di donne immigrate che intendono avviare una impresa dopo i 35 anni. Tab. 2 - Distribuzione degli aspiranti imprenditori per classe di età e per sesso. Valori %
Classe di età |
Femmine |
Maschi |
Totale |
Classe 18-35 anni |
53% |
57% |
55% |
Classe 36-55 anni |
46% |
41% |
43% |
Classe + di 56 anni |
2% |
2% |
2% |
Totale |
100% |
100% |
100% | Fonte: elaborazioni su scheda-dossier individuale, Progetto Start It Up E’ noto che i cittadini stranieri che arrivano in Italia possiedono un titolo di studio mediamente più elevato rispetto alle attività professionali e alle mansioni che svolgono. Anche tra coloro che hanno partecipato al progetto è stata rilevata una quota di soggetti laureati non marginale (35%). Tab. 3 - Distribuzione degli aspiranti imprenditori per titolo di studio. Valori percentuali
Titolo di studio |
Val. % |
Diploma o scuola professionale |
61% |
Laurea |
35% |
Altro |
4% |
Totale |
100% | Fonte: elaborazioni su scheda-dossier individuale, Progetto Start It Up Le informazioni raccolte dagli aspiranti imprenditori immigrati del progetto Start It Up consentono di evidenziare alcuni aspetti interessanti sulle motivazioni. Si può osservare che la grande maggioranza (65%) sembra intenzionato a cercare una realizzazione personale o una maggiore indipendenza economica. Tab. 4 - Distribuzione degli aspiranti imprenditori per motivazione al fare impresa. Valori percentuali
Motivazione |
Val. % |
Realizzazione personale |
35% |
Indipendenza economica e/o lavorare in proprio |
32% |
Decisione forzata dalla congiuntura economica |
14% |
Aiuto familiare e/o sociale |
5% |
Business paese d´origine |
3% |
Altro |
2% |
Non risponde |
10% |
Totale |
100% | Fonte: elaborazioni su scheda-dossier individuale, Progetto Start It Up Il 56% degli aspiranti imprenditori intende avviare una impresa nel settore dei servizi (56%) oppure nel commercio al dettaglio (35%). Tale distribuzione denota una specificità delle aspirazioni degli immigrati: una nuova impresa nei servizi può fare leva in larga misura sulle competenze, sulle opportunità di utilizzare le particolari produzioni del proprio paese di origine e sulle risorse umane disponibili per i lavoratori immigrati. Tab. 5 - Distribuzione degli aspiranti imprenditori per settore di attività economica dichiarato nel business plan. Valori percentuali
Settore |
Val. % |
Servizi |
56% |
Commercio |
35% |
Manifatturiero |
5% |
Costruzioni |
3% |
Agricoltura, allevamento, pesca |
1% |
Totale |
100% | Fonte: elaborazioni su scheda-dossier individuale, Progetto Start It Up Le imprese straniere in Italia al 30 settembre 2012 Tab. 6 – Nati-mortalità delle imprese di extracomunitari in Italia per regioni nel Iii trim. 2012 e confronto con il tasso di crescita nel Iii trim. 2011.
Regione |
Iscrizioni |
Cessazioni (*) |
Saldo Iii trim. 2012 |
Stock al 30.09.2012 |
Tassi di crescita Iii trim. 2012 |
extraUe |
Totale imprese |
Abruzzo |
211 |
122 |
89 |
8.693 |
1,0% |
0,2% |
Basilicata |
17 |
16 |
1 |
1.361 |
0,1% |
0,1% |
Calabria |
274 |
77 |
197 |
9.325 |
2,1% |
0,3% |
Campania |
993 |
225 |
768 |
22.550 |
3,4% |
0,6% |
Emilia Romagna |
1.067 |
722 |
345 |
35.631 |
1,0% |
0,2% |
Friuli-venezia Giulia |
190 |
143 |
47 |
8.207 |
0,6% |
0,2% |
Lazio |
1.436 |
531 |
905 |
39.189 |
2,3% |
0,1% |
Liguria |
411 |
181 |
230 |
13.652 |
1,7% |
0,2% |
Lombardia |
2.039 |
1.054 |
985 |
72.770 |
1,4% |
0,3% |
Marche |
283 |
226 |
57 |
10.791 |
0,5% |
0,1% |
Molise |
24 |
12 |
12 |
1.233 |
1,0% |
0,3% |
Piemonte |
701 |
517 |
184 |
25.864 |
0,7% |
0,1% |
Puglia |
333 |
123 |
210 |
11.888 |
1,8% |
0,3% |
Sardegna |
201 |
56 |
145 |
6.621 |
2,2% |
0,2% |
Sicilia |
434 |
196 |
238 |
17.985 |
1,3% |
0,3% |
Toscana |
1.131 |
724 |
407 |
36.363 |
1,1% |
0,3% |
Trentino - Alto Adige |
114 |
65 |
49 |
4.375 |
1,1% |
0,2% |
Umbria |
129 |
79 |
50 |
4.904 |
1,0% |
0,3% |
Valle D´aosta |
25 |
4 |
21 |
436 |
4,8% |
0,5% |
Veneto |
1.073 |
786 |
287 |
32.110 |
0,9% |
0,0% |
Italia |
11.086 |
5.859 |
5.227 |
363.948 |
1,4% |
0,2% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Tab. 7 - Confronto imprese extraUe e imprese totali per regione al 30.09.2012
Regione |
Stock imprese extra Ue |
Stock totale imprese |
Imprese extra Ue/ Totale imprese |
Abruzzo |
8.693 |
150.228 |
5,8% |
Basilicata |
1.361 |
60.937 |
2,2% |
Calabria |
9.325 |
180.461 |
5,2% |
Campania |
22.550 |
559.667 |
4,0% |
Emilia Romagna |
35.631 |
474.534 |
7,5% |
Friuli-venezia Giulia |
8.207 |
109.135 |
7,5% |
Lazio |
39.189 |
614.591 |
6,4% |
Liguria |
13.652 |
167.627 |
8,1% |
Lombardia |
72.770 |
953.144 |
7,6% |
Marche |
10.791 |
177.026 |
6,1% |
Molise |
1.233 |
35.268 |
3,5% |
Piemonte |
25.864 |
463.923 |
5,6% |
Puglia |
11.888 |
384.650 |
3,1% |
Sardegna |
6.621 |
168.748 |
3,9% |
Sicilia |
17.985 |
464.083 |
3,9% |
Toscana |
36.363 |
417.788 |
8,7% |
Trentino - Alto Adige |
4.375 |
110.027 |
4,0% |
Umbria |
4.904 |
96.462 |
5,1% |
Valle D´aosta |
436 |
13.957 |
3,1% |
Veneto |
32.110 |
501.950 |
6,4% |
Italia |
363.948 |
6.104.206 |
6,0% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tab. 8 – Titolari e soci d’impresa extracomunitari, per principali paesi di nascita, al 30.09.2012
|
Paese |
Titolari |
|
Paese |
Soci |
1) |
Marocco |
58.135 |
1) |
Cina |
6.833 |
2) |
Cina |
42.163 |
2) |
Svizzera |
6.436 |
3) |
Albania |
30.580 |
3) |
Bangladesh |
3.301 |
4) |
Svizzera |
16.514 |
4) |
Albania |
2.938 |
5) |
Bangladesh |
16.394 |
5) |
Marocco |
2.855 |
6) |
Senegal |
16.174 |
6) |
Egitto |
2.764 |
7) |
Egitto |
13.235 |
7) |
Pakistan |
1.866 |
8) |
Tunisia |
12.488 |
8) |
Argentina |
1.848 |
9) |
Pakistan |
8.001 |
9) |
Venezuela |
1.530 |
10) |
Nigeria |
7.922 |
10) |
Brasile |
1.443 |
11) |
Serbia E Montenegro |
6.544 |
11) |
Stati Uniti D´america |
1.385 |
12) |
Macedonia |
4.602 |
12) |
Serbia E Montenegro |
1.363 |
13) |
Argentina |
4.429 |
13) |
Tunisia |
1.106 |
14) |
Brasile |
4.423 |
14) |
India |
1.104 |
15) |
Moldavia |
3.925 |
15) |
Libia |
1.006 |
16) |
Ucraina |
3.417 |
16) |
Canada |
906 |
17) |
Venezuela |
3.313 |
17) |
Ucraina |
848 |
18) |
India |
3.122 |
18) |
Australia |
760 |
19) |
Peru´ |
3.093 |
19) |
Turchia |
692 |
20) |
Ecuador |
2.888 |
20) |
Russia (Federazione) |
675 |
|
Totale |
299.325 |
|
Totale |
52.312 | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tab. 9 – Imprese extra Ue, imprese totali e confronto per i principali settori di attività economica al 30.09.2012
Provincia |
Stock imprese extra Ue |
Stock totale imprese |
Imprese extra Ue/ Totale imprese |
G 47 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e d... |
117.174 |
872.059 |
13,4% |
F 43 Lavori di costruzione specializzati |
66.486 |
540.941 |
12,3% |
I 56 Attività dei servizi di ristorazione |
24.235 |
353.082 |
6,9% |
G 46 Commercio all´ingrosso (escluso quello di autoveicoli e d... |
22.947 |
513.916 |
4,5% |
F 41 Costruzione di edifici |
15.735 |
345.547 |
4,6% |
C 14 Confezione di articoli di abbigliamento; confezione di ar... |
13.137 |
58.708 |
22,4% |
S 96 Altre attività di servizi per la persona |
8.215 |
186.332 |
4,4% |
N 82 Attività di supporto per le funzioni d´ufficio e altri se... |
7.402 |
56.588 |
13,1% |
N 81 Attività di servizi per edifici e paesaggio |
7.043 |
60.917 |
11,6% |
A 01 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, c... |
6.901 |
800.279 |
0,9% |
H 49 Trasporto terrestre e mediante condotte |
6.454 |
141.267 |
4,6% |
C 25 Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari ... |
4.821 |
118.045 |
4,1% |
G 45 Commercio all´ingrosso e al dettaglio e riparazione di au... |
4.614 |
162.863 |
2,8% |
C 15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili |
4.186 |
26.428 |
15,8% |
J 61 Telecomunicazioni |
3.717 |
11.095 |
33,5% |
L 68 Attivita´ immobiliari |
3.080 |
282.765 |
1,1% |
M 74 Altre attività professionali, scientifiche e tecniche |
2.620 |
62.321 |
4,2% |
H 52 Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti |
2.001 |
30.467 |
6,6% |
C 32 Altre industrie manifatturiere |
1.958 |
45.046 |
4,3% |
S 95 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per... |
1.662 |
43.448 |
3,8% |
K 66 Attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attivi... |
1.587 |
101.041 |
1,6% |
C 13 Industrie tessili |
1.472 |
21.630 |
6,8% |
M 73 Pubblicità e ricerche di mercato |
1.422 |
39.166 |
3,6% |
C 10 Industrie alimentari |
1.394 |
63.766 |
2,2% |
J 62 Produzione di software, consulenza informatica e attività... |
1.160 |
44.049 |
2,6% |
M 70 Attività di direzione aziendale e di consulenza gestional... |
1.097 |
52.451 |
2,1% |
I 55 Alloggio |
1.070 |
47.674 |
2,2% |
R 93 Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento |
1.064 |
45.073 |
2,4% |
C 16 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero (es... |
1.020 |
43.730 |
2,3% |
Totale |
363.948 |
6.104.206 |
6,0% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese Tab. 9 – Nati-mortalità delle imprese di extracomunitari in Italia per provincia nel Iii trim. 2012 e confronto con il tasso di crescita nel Iii trim. 2011
Provincia |
Stock al 30.09.2012 |
Saldo Iii trim. 2012 |
Tasso di crescita Iii trim. 2012 |
|
Provincia |
Stock al 30.09.2012 |
Saldo Iii trim. 2012 |
Tasso di crescita Iii trim. 2012 |
extraUe |
Totale imprese |
|
extraUe |
Totale imprese |
Agrigento |
1.791 |
40 |
2,20% |
0,20% |
|
Messina |
2.592 |
37 |
1,40% |
0,40% |
Alessandria |
2.514 |
57 |
2,30% |
0,20% |
|
Milano |
32.466 |
518 |
1,60% |
0,40% |
Ancona |
2.692 |
6 |
0,20% |
0,10% |
|
Modena |
5.735 |
79 |
1,40% |
0,30% |
Aosta |
436 |
21 |
4,80% |
0,50% |
|
Monza E Brianza |
4.049 |
68 |
1,70% |
0,20% |
Arezzo |
2.059 |
6 |
0,30% |
0,20% |
|
Napoli |
8.878 |
533 |
6,00% |
0,90% |
Ascoli Piceno |
1.167 |
10 |
0,90% |
0,20% |
|
Novara |
2.506 |
36 |
1,40% |
0,20% |
Asti |
1.477 |
15 |
1,00% |
0,00% |
|
Nuoro |
800 |
12 |
1,50% |
0,00% |
Avellino |
1.716 |
12 |
0,70% |
0,30% |
|
Oristano |
292 |
5 |
1,70% |
0,00% |
Bari |
4.008 |
41 |
1,00% |
0,40% |
|
Padova |
5.291 |
126 |
2,40% |
0,40% |
Belluno |
929 |
2 |
0,20% |
0,20% |
|
Palermo |
5.424 |
103 |
1,90% |
0,50% |
Benevento |
965 |
2 |
0,20% |
0,20% |
|
Parma |
3.694 |
24 |
0,60% |
0,20% |
Bergamo |
6.545 |
75 |
1,10% |
0,20% |
|
Pavia |
2.992 |
39 |
1,30% |
0,10% |
Biella |
756 |
6 |
0,80% |
-0,10% |
|
Perugia |
3.981 |
30 |
0,80% |
0,20% |
Bologna |
7.201 |
98 |
1,40% |
0,20% |
|
Pesaro E Urbino |
2.710 |
26 |
1,00% |
0,20% |
Bolzano |
1.947 |
33 |
1,70% |
0,30% |
|
Pescara |
2.272 |
52 |
2,30% |
0,40% |
Brescia |
9.740 |
106 |
1,10% |
0,20% |
|
Piacenza |
2.431 |
4 |
0,20% |
0,20% |
Brindisi |
716 |
6 |
0,80% |
0,10% |
|
Pisa |
4.064 |
49 |
1,20% |
0,30% |
Cagliari |
3.307 |
52 |
1,60% |
0,20% |
|
Pistoia |
2.230 |
48 |
2,20% |
0,20% |
Caltanissetta |
818 |
-1 |
-0,10% |
0,20% |
|
Pordenone |
2.013 |
18 |
0,90% |
0,20% |
Campobasso |
822 |
3 |
0,40% |
0,20% |
|
Potenza |
826 |
5 |
0,60% |
0,20% |
Caserta |
6.347 |
169 |
2,70% |
0,40% |
|
Prato |
7.193 |
67 |
0,90% |
0,40% |
Catania |
3.201 |
8 |
0,20% |
0,10% |
|
Ragusa |
1.431 |
22 |
1,50% |
0,40% |
Catanzaro |
2.692 |
42 |
1,60% |
0,20% |
|
Ravenna |
3.024 |
4 |
0,10% |
0,10% |
Chieti |
1.867 |
11 |
0,60% |
0,10% |
|
Reggio Calabria |
2.988 |
86 |
2,90% |
0,30% |
Como |
3.440 |
56 |
1,60% |
0,20% |
|
Reggio Emilia |
6.018 |
101 |
1,70% |
0,20% |
Cosenza |
2.648 |
51 |
1,90% |
0,40% |
|
Rieti |
493 |
5 |
1,00% |
0,30% |
Cremona |
2.001 |
23 |
1,10% |
0,40% |
|
Rimini |
2.998 |
-18 |
-0,60% |
0,00% |
Crotone |
471 |
6 |
1,30% |
0,20% |
|
Roma |
33.467 |
812 |
2,40% |
0,10% |
Cuneo |
3.017 |
19 |
0,60% |
0,00% |
|
Rovigo |
1.821 |
38 |
2,10% |
0,30% |
Enna |
226 |
3 |
1,30% |
0,20% |
|
Salerno |
4.644 |
52 |
1,10% |
0,50% |
Fermo |
1.358 |
10 |
0,70% |
0,10% |
|
Sassari |
2.222 |
76 |
3,40% |
0,30% |
Ferrara |
2.005 |
43 |
2,10% |
0,20% |
|
Savona |
2.243 |
26 |
1,20% |
0,10% |
Firenze |
11.315 |
139 |
1,20% |
0,30% |
|
Siena |
1.519 |
-1 |
-0,10% |
0,20% |
Foggia |
1.647 |
50 |
3,00% |
0,20% |
|
Siracusa |
1.153 |
13 |
1,10% |
0,40% |
Forli´ - Cesena |
2.525 |
10 |
0,40% |
0,00% |
|
Sondrio |
647 |
-4 |
-0,60% |
0,00% |
Frosinone |
1.848 |
20 |
1,10% |
0,30% |
|
Taranto |
938 |
22 |
2,30% |
0,30% |
Genova |
7.500 |
119 |
1,60% |
0,20% |
|
Teramo |
3.211 |
28 |
0,90% |
0,40% |
Gorizia |
994 |
17 |
1,70% |
0,20% |
|
Terni |
923 |
20 |
2,20% |
0,40% |
Grosseto |
1.329 |
18 |
1,40% |
0,30% |
|
Torino |
13.790 |
31 |
0,20% |
0,10% |
Imperia |
2.443 |
54 |
2,20% |
0,10% |
|
Trapani |
1.349 |
13 |
1,00% |
0,30% |
Isernia |
411 |
9 |
2,20% |
0,50% |
|
Trento |
2.428 |
16 |
0,70% |
0,00% |
L´aquila |
1.343 |
-2 |
-0,10% |
0,10% |
|
Treviso |
6.984 |
52 |
0,70% |
0,10% |
La Spezia |
1.466 |
31 |
2,10% |
0,40% |
|
Trieste |
1.875 |
7 |
0,40% |
0,20% |
Latina |
2.095 |
33 |
1,60% |
0,20% |
|
Udine |
3.325 |
5 |
0,20% |
0,20% |
Lecce |
4.579 |
91 |
2,00% |
0,30% |
|
Varese |
4.853 |
65 |
1,30% |
0,30% |
Lecco |
1.244 |
20 |
1,60% |
0,20% |
|
Venezia |
5.214 |
93 |
1,80% |
-0,90% |
Livorno |
2.341 |
33 |
1,40% |
0,30% |
|
Verbano C.o. |
654 |
6 |
0,90% |
-0,10% |
Lodi |
1.379 |
6 |
0,40% |
-0,10% |
|
Vercelli |
1.150 |
14 |
1,20% |
0,10% |
Lucca |
2.739 |
24 |
0,90% |
0,20% |
|
Verona |
6.539 |
82 |
1,30% |
0,10% |
Macerata |
2.864 |
5 |
0,20% |
0,00% |
|
Vibo Valentia |
526 |
12 |
2,30% |
0,10% |
Mantova |
3.414 |
13 |
0,40% |
0,00% |
|
Vicenza |
5.332 |
-106 |
-2,00% |
0,00% |
Massa Carrara |
1.574 |
24 |
1,50% |
0,40% |
|
Viterbo |
1.286 |
35 |
2,70% |
0,20% |
Matera |
535 |
-4 |
-0,70% |
0,10% |
|
Italia |
363.948 |
5.227 |
1,40% |
0,20% | Fonte: Unioncamere-infocamere, Movimprese - (*) Al netto delle cancellazioni d’ufficio effettuate nel periodo Tab. 10 - Confronto imprese extraUe e imprese totali per provncia al 30 settembre 2012
Provincia |
Stock imprese extra Ue |
Stock totale imprese |
Imprese extra Ue/ Totale imprese |
|
Provincia |
Stock imprese extra Ue |
Stock totale imprese |
Imprese extra Ue/ Totale imprese |
Agrigento |
1.791 |
42.952 |
4,2% |
|
Messina |
2.592 |
60.008 |
4,3% |
Alessandria |
2.514 |
46.208 |
5,4% |
|
Milano |
32.466 |
353.547 |
9,2% |
Ancona |
2.692 |
47.255 |
5,7% |
|
Modena |
5.735 |
75.581 |
7,6% |
Aosta |
436 |
13.957 |
3,1% |
|
Monza E Brianza |
4.049 |
73.292 |
5,5% |
Arezzo |
2.059 |
38.622 |
5,3% |
|
Napoli |
8.878 |
269.851 |
3,3% |
Ascoli Piceno |
1.167 |
24.829 |
4,7% |
|
Novara |
2.506 |
31.958 |
7,8% |
Asti |
1.477 |
25.611 |
5,8% |
|
Nuoro |
800 |
28.029 |
2,9% |
Avellino |
1.716 |
44.025 |
3,9% |
|
Oristano |
292 |
14.753 |
2,0% |
Bari |
4.008 |
151.997 |
2,6% |
|
Padova |
5.291 |
101.883 |
5,2% |
Belluno |
929 |
16.618 |
5,6% |
|
Palermo |
5.424 |
99.492 |
5,5% |
Benevento |
965 |
34.930 |
2,8% |
|
Parma |
3.694 |
47.532 |
7,8% |
Bergamo |
6.545 |
96.240 |
6,8% |
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Pavia |
2.992 |
49.965 |
6,0% |
Biella |
756 |
19.571 |
3,9% |
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Perugia |
3.981 |
74.340 |
5,4% |
Bologna |
7.201 |
97.593 |
7,4% |
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Pesaro E Urbino |
2.710 |
42.274 |
6,4% |
Bolzano |
1.947 |
58.086 |
3,4% |
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Pescara |
2.272 |
35.397 |
6,4% |
Brescia |
9.740 |
122.647 |
7,9% |
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Piacenza |
2.431 |
31.492 |
7,7% |
Brindisi |
716 |
37.110 |
1,9% |
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Pisa |
4.064 |
43.858 |
9,3% |
Cagliari |
3.307 |
70.555 |
4,7% |
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Pistoia |
2.230 |
33.305 |
6,7% |
Caltanissetta |
818 |
25.003 |
3,3% |
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Pordenone |
2.013 |
28.317 |
7,1% |
Campobasso |
822 |
26.337 |
3,1% |
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Potenza |
826 |
39.051 |
2,1% |
Caserta |
6.347 |
89.582 |
7,1% |
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Prato |
7.193 |
33.297 |
21,6% |
Catania |
3.201 |
100.482 |
3,2% |
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Ragusa |
1.431 |
35.524 |
4,0% |
Catanzaro |
2.692 |
32.737 |
8,2% |
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Ravenna |
3.024 |
41.958 |
7,2% |
Chieti |
1.867 |
47.262 |
4,0% |
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Reggio Calabria |
2.988 |
50.303 |
5,9% |
Como |
3.440 |
50.535 |
6,8% |
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Reggio Emilia |
6.018 |
57.285 |
10,5% |
Cosenza |
2.648 |
66.619 |
4,0% |
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Rieti |
493 |
15.269 |
3,2% |
Cremona |
2.001 |
30.780 |
6,5% |
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Rimini |
2.998 |
41.170 |
7,3% |
Crotone |
471 |
17.361 |
2,7% |
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Roma |
33.467 |
456.608 |
7,3% |
Cuneo |
3.017 |
73.400 |
4,1% |
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Rovigo |
1.821 |
28.710 |
6,3% |
Enna |
226 |
15.835 |
1,4% |
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Salerno |
4.644 |
121.279 |
3,8% |
Fermo |
1.358 |
22.783 |
6,0% |
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Sassari |
2.222 |
55.411 |
4,0% |
Ferrara |
2.005 |
37.366 |
5,4% |
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Savona |
2.243 |
31.737 |
7,1% |
Firenze |
11.315 |
109.215 |
10,4% |
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Siena |
1.519 |
29.418 |
5,2% |
Foggia |
1.647 |
74.397 |
2,2% |
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Siracusa |
1.153 |
37.225 |
3,1% |
Forli´ - Cesena |
2.525 |
44.557 |
5,7% |
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Sondrio |
647 |
15.932 |
4,1% |
Frosinone |
1.848 |
46.597 |
4,0% |
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Taranto |
938 |
48.104 |
1,9% |
Genova |
7.500 |
86.872 |
8,6% |
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Teramo |
3.211 |
36.490 |
8,8% |
Gorizia |
994 |
11.007 |
9,0% |
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Terni |
923 |
22.122 |
4,2% |
Grosseto |
1.329 |
29.696 |
4,5% |
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Torino |
13.790 |
235.505 |
5,9% |
Imperia |
2.443 |
27.928 |
8,7% |
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Trapani |
1.349 |
47.562 |
2,8% |
Isernia |
411 |
8.931 |
4,6% |
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Trento |
2.428 |
51.941 |
4,7% |
L´aquila |
1.343 |
31.079 |
4,3% |
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Treviso |
6.984 |
92.686 |
7,5% |
La Spezia |
1.466 |
21.090 |
7,0% |
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Trieste |
1.875 |
16.820 |
11,1% |
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SULCIS: FIRMATO PIANO DI SVILUPPO, SI PARTE CON 451 MLN DI EURO PASSERA, BARCA, DE VINCENTI INCONTRANO DELEGAZIONI DI PORTOVESME, ALCOA, EURALLUMINA, CARBOSULCIS |
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Roma, 14 novembre 2012 - Si è svolta ieri la visita istituzionale del ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e del sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti nella Provincia del Sulcis. Nel corso della giornata, la delegazione governativa ha discusso con gli esponenti delle istituzioni regionale, provinciale e locale, e con le organizzazioni sindacali e imprenditoriali le principali problematiche industriali e occupazionali – tra cui Alcoa, Eurallumina, Portovesme e Carbosulcis - e le prospettive di sviluppo del territorio. Al centro dei lavori la firma, tra il ministero dello Sviluppo Economico, il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministro per la Coesione territoriale, la Regione Autonoma della Sardegna e la Provincia Carbonia Iglesias, del protocollo d’intesa sul “Piano Sulcis”, lo strumento che individua gli obiettivi e i relativi programmi per lo sviluppo del Sulcis. Le linee-guida del “Piano Sulcis” prevedono: la salvaguardia del tessuto produttivo attraverso iniziative industrialmente sostenibili (con particolare riferimento al settore della metallurgia non ferrosa); la realizzazione di un centro di eccellenza “carbone pulito” nel quadro di un polo tecnologico di ricerca e produzione di energia eco-compatibile; la realizzazione delle infrastrutture indispensabili a creare le condizioni per la realizzazione di nuove iniziative settoriali e imprenditoriali; l’individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alla filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile, alla filiera del risanamento ambientale, alla filiera del turismo; il lancio, entro febbraio 2012, di un concorso internazionale di idee per tradurre le ipotesi territoriali di sviluppo in un progetto concreto. La dotazione finanziaria del Piano è di circa 451 ml di euro, dei quali 233 a valere su fondi regionali e locali, 128 dal fondo Sviluppo e Coesione (sulla base di un accordo tra Regione e Governo), 90 di provenienza del Governo Nazionale (Fondi del Piano Operativo Nazionale Sviluppo Imprenditoriale Locale). Si tratta di un programma operativo, con assi di intervento ben definiti e risorse certe ad essi destinati. Sul fronte delle vertenze aziendali aperte, nel corso degli incontri si è riscontrata: la positiva sottoscrizione, avvenuta in luglio, del contratto di sviluppo con Portovesme srl che ha portato investimenti significativi e a nuove assunzioni di personale; la svolta in corso nella vicenda Eurallumina, con la firma del protocollo d’intesa con Rusal prevista per il prossimo 22 novembre. Tale protocollo d’intesa prevede un piano d’investimenti capace di assicurare il futuro produttivo e occupazionale dell’impianto. Per quanto riguarda Alcoa, le istituzioni hanno ribadito di essere innanzitutto impegnate a mettere in sicurezza, attraverso gli ammortizzatori sociali, i redditi dei lavoratori, e hanno inoltre confermato di stare seguendo con la massima attenzione l’evolversi delle negoziazioni in atto, sollecitando l’azienda ad accelerare il più possibile le tempistiche. Si è infine ribadito che, nell’arco di un mese, il Governo tornerà nuovamente in Sardegna per affrontare ulteriori problematiche legate al territorio. |
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OPPORTUNITÀ DI BUSINESS DAI FINANZIAMENTI DELLA BANCA MONDIALE GIOVEDÌ 15, A TREVISO, SEMINARIO PER ILLUSTRARE COME PARTECIPARE AI BANDI DI GARA |
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Treviso, 14 novembre 2012 - L’ambito degli appalti pubblici internazionali per i contratti finanziati dalle istituzioni multilaterali riveste un potenziale di interesse e sviluppo notevole per le imprese e per i consulenti, ma è ancora poco conosciuto. Unioncamere del Veneto e Camera di Commercio di Treviso, giovedì 15 novembre dalle 9.45 alle 16.00 presso la Camera di Commercio di Treviso, organizzano un incontro informativo dedicato alle modalità di partecipazione alle gare d´appalto internazionali finanziate dalla Banca Mondiale. L’obiettivo è proporre alle imprese interessate nuove opportunità di business per forniture di beni e servizi nel quadro dei progetti previsti. L’invito è aperto alle imprese appartenenti ai settori ammessi alla partecipazione alle gare finanziate dalla Banca Mondiale. Inoltre sono invitati ad intervenire i consulenti, le associazioni di categoria e i funzionari Camere di Commercio e Aziende Speciali. Il seminario, a partecipazione gratuita, offre una panoramica completa sulle gare in materia di forniture, lavori e consulenza, analizzando l´intero processo - dall´individuazione della gara fino alla presentazione della proposta/offerta e all´eventuale aggiudicazione - illustrando infine alcuni casi pratici. L´incontro si avvale dell’esperienza di Antonietta Poduie, che da oltre vent’anni lavora nell´ambito dei finanziamenti delle Banche Multilaterali di Sviluppo, presso la Banca Mondiale e presso i Paesi in via di sviluppo ed economie emergenti, operando inoltre come "Business Finder" dalla Multilateral Investment Guarantee Agency (Miga). |
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INTESA CON LA REGIONE TOSCANA RILANCIA LA COOPERAZIONE |
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Firenze, 14 novembre 2012 - Regione Toscana e Confservizi Cispel Toscana hanno stipulano un protocollo d’intesa per il consolidamento e lo sviluppo della collaborazione per attività di cooperazione internazionale nel settore dei servizi pubblici locali. L’intesa è stata formalizzata il 12 novembre presso la sede della Giunta regionale da Anna Rita Bramerini, assessore regionale all’Ambiente e Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana. "La Regione Toscana – ha commentato Anna Rita Bramerini - è impegnata da anni nell´attività di cooperazione internazionale e questo protocollo non fa che confermare una tradizione consolidata e la volontà di esportare azioni che adesso come obiettivo avranno anche i servizi pubblici. Un fronte sul quale si rafforza la collaborazione con Cispel e che vedrà coinvolte anche nostre imprese a favore di territori che, trovandosi a subire situazioni di ritardo, potranno contare su un supporto concreto". “Il protocollo d’intesa – ha detto De Girolamo – è il primo in Italia a mettere assieme l’impegno di un ente regionale e quello dell’associazione di categoria per promuovere e sostenere l’internazionalizzazione delle aziende di servizio pubblico della Toscana”. Con questo accordo – ha proseguito – “abbiamo individuato uno strumento che dimostra la capacità del sistema dei servizi pubblici locali di essere partner della Regione nelle sue iniziative estere”. Già nel 2010 il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha indicato nel tema dell’internazionalizzazione della Toscana una delle priorità della legislatura, che è stata confermata nella Finanziaria 2013 che ha mantenuto una dotazione significativa (2,4 milioni di euro) per i progetti di cooperazione. Uno degli obiettivi principali è l’area del Mediterraneo: “Come meglio organizzare le aree urbane della sponda sud del Mediterraneo – ha affermato ancora De Girolamo - è un tema che l’Europa vede oggi prioritario, basti considerare l’impegno che a questo proposito sta profondendo l’Unione per il Mediterraneo, alla quale pensiamo che Regione Toscana e Cispel possono apportare un serio contributo”. Confservizi Cispel Toscana, che con le sue 200 imprese rappresenta il settore dei servizi pubblici locali ormai da tempo realizza progetti di cooperazione in ambito internazionale, talvolta in maniera autonoma ma spesso in partenariato con la Regione Toscana. In particolare nel corso degli anni sono stati realizzati progetti di assistenza tecnica con molti paesi esteri, scambiando il know-how delle aziende toscane nella pianificazione e nella gestione dei servizi pubblici. Questi alcuni dei progetti in fase di attuazione: - assistenza tecnica ad alcuni comuni nel sud-est europeo (Niš, Pec, Scutari, Skopje, Prijedor, Livno, Nevesinje, Trebinje) per riorganizzare e rafforzare i servizi di gestione idrica e dei rifiuti; - formazione del personale dell’agenzia di protezione ambientale del nord-est della Romania, assieme all’Arpat; - sostegno al sistema di gestione dei rifiuti di alcuni distretti del Sudafrica, entro un progetto realizzato dalla Regione Toscana e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri; - consulenza per la costituzione dell’Autorità di trasporto dell’area metropolitana di Haifa in Israele, assieme al Settore Mobilità della Regione Toscana; - consulenza alla costituzione di un’azienda unica di fornitura idrica nei comuni rurali di Betlemme in Palestina; - assistenza all’agenzia nazionale dell’acqua potabile del Marocco per la realizzazione di un acquedotto rurale a Oujda; - riorganizzazione del piano comunale dei rifiuti a Kasserine in Tunisia. |
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FVG: 390 MILA EURO A CAT/CENTRI ASSISTENZA TECNICA ALLE IMPRESE |
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Trieste, 14 novembre 2012 - Sono stati stanziati, per un totale di 390.423 euro, i finanziamenti ai Centri di assistenza tecnica (Cat) alle imprese per l´anno 2012. Ne dà notizia l´assessore regionale al Commercio Angela Brandi, ricordando che l´articolo 85 della legge regionale 29/2005 autorizza la Regione a finanziare i Cat presenti in Friuli Venezia Giulia. Quest´anno i fondi sono stati destinati all´80 per cento (312.338 euro) per l´attività e il funzionamento degli stessi Centri di assistenza tecnica, mentre il rimanente 20 per cento (78.085 euro) viene destinato ai programmi specifici presentati dai singoli Cat. Per quel che riguarda il metodo di riparto dei 312.338 euro, le risorse sono state stanziate suddividendo l´importo per il 50 per cento in quote fisse su base territoriale (quasi 40 mila euro per provincia) e per l´altra metà proporzionalmente al numero delle imprese operanti in ciascuna area. Sulla base di questi parametri la distribuzione ai Cat regionali è stata la seguente: Gorizia (5.288 aziende) 55.781 euro, Pordenone (11.909 aziende) 76.739 euro, Trieste (9.392 aziende) 68.772 euro ed infine Udine (22.746 aziende) 111.044 euro. Il rimanente 20 per cento del finanziamento è stato destinato, come da regolamento, ai specifici programmi presentati dai Cat: in particolare, sono stati assegnati 50 mila euro a Terziaria Trieste, per un Osservatorio permanente finalizzato al monitoraggio del terziario del Friuli Venezia Giulia, e 28 mila euro a Cat Microimprese Udine, per un progetto d´indagine conoscitiva in merito all´adeguamento alle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Contestualmente a questi stanziamenti sono anche stati riassegnati, per un totale di 33.347 euro, quei fondi inutilizzati destinati, attraverso i Cat, direttamente alle imprese. |
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SLOVENIA, REFERENDUM SU BAD BANK E MAXI HOLDING STATALE |
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Lubiana, 14 novembre 2012 - Le norme sulla creazione della "bad bank" per la gestione dei crediti a rischio delle banche slovene e della maxi-holding per la gestione dei beni dello Stato, già sospese dal Consiglio di Stato (la Camera alta del Parlamento) e riapprovate dall´Assemblea nazionale, saranno oggetto di un referendum. Inoltre il sistema sindacale ha protestato con forza sia contro la nascita della "bad bank", in quanto potrebbero venirle affidate anche le quote confiscate alle imprese dei settori chimico, metalli non ferrosi e gomma, sia contro la maxi- holding, che potrebbe portare allo sfruttamento e alla svendita delle aziende energetiche, mettendo a rischio i posti di lavoro. |
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ITALIA AL RECORD EUROPEO NEL CARICO FISCALE SULLE IMPRESE PER IL PESO DI ADDIZIONALI E COSTI INDEDUCIBILI |
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Roma, 14 Novembre 2012 - L’italia primeggia in Europa per la pressione fiscale sulle imprese, non solo per le aliquote elevate, ma anche per il complicato gioco di addizionali e spese non deducibili, in tutto o in parte. Il risultato è che, a parità di ricavi e costi, in Italia l’utile netto è inferiore del 60% rispetto ad una analoga azienda spagnola, del 39% inglese e del 23% francese. Solo le aziende tedesche subiscono un prelievo superiore di circa il 6% rispetto a quelle della Penisola. È quanto emerge da una ricerca di Synergia Consulting Group, alleanza professionale di 14 studi di commercialisti con oltre 200 professionisti ubicati in varie regioni italiane, che sarà presentata in occasione del convegno annuale che si svolgerà venerdì 16 novembre prossimo a Roma sul tema “Rapporto Fisco e imprese: una relazione da migliorare”. La Penisola, ricorda il survey, è al 5° posto fra i 27 Paesi dell’Unione Europea per incidenza delle entrate fiscali sul prodotto interno lordo, con il 45,2%, contro una media del 40,6%. Ci precedono (di poco) Danimarca, Francia, Svezia e Belgio. Dal 2000 ad oggi, inoltre, la pressione fiscale è scesa un po’ ovunque. L’italia, invece, ha avuto il record nell’aumento con un + 3,4% sul prodotto interno lordo. La ricerca di Synergia Consulting Group mostra come l’Italia, secondo la Banca Mondiale, raggiunga il primato europeo con il 68,5%, nel “total tax rate”. Questo indice tiene conto del carico fiscale effettivo sulle imprese, considerando non solo le aliquote ufficiali ma tutti i fattori. Sul podio continentale ci seguono la Francia (65,7%) e l’Estonia (58,6%). Il prelievo record è il frutto di un complicato intreccio di elementi: l’Italia brilla per la giungla di costi non deducibili, in tutto o in parte, dal reddito di impresa e di addizionali che aggravano il carico fiscale. “La base imponibile - osserva Pietro Mastrapasqua, amministratore delegato di Synergia Consulting Group - viene estesa in modo consistente. Alla fine le imposte non si pagano sul reddito vero e proprio, ma anche su alcuni costi, come la telefonia, le auto aziendali, le spese di rappresentanza e gli interessi passivi. Sistemi analoghi esistono anche all’estero, ma hanno un impatto molto più modesto”. Il nostro Paese spicca per la tassazione sugli utili distribuiti dalle imprese, dopo aver già pagato le imposte societarie. L’incidenza totale dei tributi arriva in Italia al 68%, rispetto al 48% della Germania, al 37% della Gran Bretagna e al 26% della Spagna. La Francia in questo caso ci supera con il 70%. L’italia svetta anche per la tassazione sul lavoro, che finisce per riflettersi sui costi aziendali, rileva l’analisi di Synergia Consulting Group. Nel 1995 si collocava al decimo posto continentale, con un “tax rate” (aliquota complessiva) del 37,8%, già allora superiore alla media europea (35,3%). Poi il balzo negli anni ’90. E a fine 2010 il livello era salito al 42,6%, con un incremento del 4,8%, che ha portato la Penisola al record assoluto. In quasi tutti i Paesi c’è stata invece una riduzione del carico fiscale e contributivo sul lavoro, e la media continentale è scesa al 33,4%. Qualche esempio concreto? Una coppia con due figli, in cui entrambi i coniugi lavorano e hanno uno stipendio medio, paga in Italia il 10% in più di imposte sul reddito rispetto alla media dei Paesi sviluppati Ocse. Un divario analogo del 10% penalizza i “single”, con o senza figli. “L’unione Europea è considerata l’area del mondo con il più elevato carico fiscale e l’Italia purtroppo è ai primi posti - aggiunge Mastrapasqua -. Per attirare nuovi investimenti e favorire lo sviluppo delle economie, bisogna ragionare su un carico impositivo più equilibrato. I mercati ormai sono globali e per stimolare la crescita anche il fattore tributario è diventato un elemento di competitività rilevante del sistema Paese.” |
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INDAGINE QUALITATIVA ANASTA BENE I PRODOTTI DI CONSUMO, IN CALO GLI INVESTIMENTI |
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Milano, 14 novembre 2012 - Le rilevazioni statistiche di Anasta del Iii trimestre 2012 per il mercato nazionale saldatura e taglio evidenziano un preoccupante andamento dei ricavi in linea. Sono diversi gli andamenti delle merceologie rappresentate da Anasta. Per quanto riguarda saldatrici manuali e semiautomatiche sta emergendo con sempre più forza la difficoltà di posizionamento dell´offerta dell´investimento di sostituzione, con un andamento negativo di circa il 20% arretrando così all´anno 2005. L´investimento produttivo, automazione saldatura e taglio, evidenzia un andamento altalenante con variazioni del 50% a volte negativo con recupero nel periodo successivo. Non poteva essere diversamente tenendo conto che i settori industriali utilizzatori di procedimenti di saldatura stanno terminando le commesse acquisite e si preparano per quelle nuove. Il cambiamento della domanda obbliga i produttori del settore ad intensificare la ricerca e sviluppo per aggiornare la loro offerta. Mentre la copertura del livello della capacità produttiva orienta la ricerca di mercati esteri nuovi ed in crescita. Passando ai prodotti di consumo per la saldatura le rilevazioni statistiche del trimestre, portate a fine anno 2012, ci dicono che si lavora e si salda. Infatti la quantità venduta è pari a quella dell´anno 2011, anche se ancora lontana dagli anni 2007-2008. In questi anni la variabile incontrollata per i produttori sono i costi delle materie prime, acciaio e minerali, che comporta un loro difficile trasferimento al mercato con conseguenze negative sui margini. |
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SICUREZZA SUL LAVORO, CALANO DEL 6% GLI INFORTUNI DENUNCIATI IN EMILIA-ROMAGNA NEL 2011: NELLE COSTRUZIONI FORTE RIDUZIONE DEI MORTALI. |
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Bologna, 14 novembre 2012 – «Crisi economica, calo dei lavori nel settore dell’edilizia e necessità di ricostruire con celerità il territorio colpito dal sisma, sono fattori che richiedono la massima vigilanza per la legalità ed il rispetto delle regole da parte di chi fa impresa in Emilia-romagna. Per questo, prosegue l’impegno avviato con la legge regionale 11 del 2010 e la legge regionale 3 del 2011, trovando con la collaborazione di Prefetture, istituzioni, associazioni di imprenditori e lavoratori le condizioni per rafforzare i controlli e premiare le imprese regolari». Lo ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli durante i lavori del Convegno ‘Legalità e sicurezza in edilizia: una sfida possibile’ tenuto oggi in viale Aldo Moro. L’appuntamento è stato realizzato dalla Regione Emilia-romagna e dalla direzione regionale dell’Inail ed è stato anche l’occasione per la presentazione del ‘Rapporto regionale Inail 2011 su infortuni e malattie professioni’. Nel corso del convegno sono stati illustrati i risultati di una iniziativa realizzata da Inail, Regione e il consorzio delle scuole edili Formedil, in tema di buone prassi per la gestione del rischio in cantiere. Si tratta di un’indagine condotta sui cantieri edili emiliano-romagnoli, con il coinvolgimento diretto di tutti coloro che operano nei cantieri stessi. Dai risultati dell’indagine, che saranno utilizzati dalle scuole edili per l’integrazione dei programmi di formazione, emerge l’esigenza di incrementare la motivazione e la capacità di prevenzione delle imprese, oltre che quella di diagnosticare i pericoli, anche attraverso la presa di responsabilità circa il controllo trasversale dei comportamenti pericolosi. I dati - presentati da Alessandro Crisci, Direttore regionale Inail Emilia Romagna - confermano un trend in diminuzione per gli infortuni denunciati (-6% rispetto al 2010) e un aumento delle denunce di malattia professionale (11,4%). In controtendenza rispetto allo scorso anno, ma analogamente al dato Italia, diminuiscono gli infortuni da circolazione stradale in occasione di lavoro (-9,3%). Anche gli infortuni mortali sono in diminuzione: da 91 casi nel 2010 a 84 nel 2011. Nel 64% del totale dei casi si tratta di eventi mortali accaduti sulla strada, sia in occasione di lavoro che in itinere. «La situazione registrata da questo rapporto – ha sottolineato Crisci - non dipende solo dalla crisi economica, ma anche da serie di comportamenti positivi che sono frutto delle azioni messe in campo dai diversi attori istituzionali. Infatti, stanno aumentando da parte delle imprese gli investimenti per la prevenzione sia per la sicurezza nei luoghi di lavoro sia per le malattie professionali». Inoltre, a fronte di un aumento dei lavoratori stranieri nel mercato del lavoro (2,1%) si registra una diminuzione del numero di denunce di infortunio (- 1,9%). Per quanto riguarda il settore costruzioni, nel 2011 è evidente il sensibile calo degli infortuni denunciati (-14,3%). In particolare, per quel che riguarda gli eventi mortali il numero rispetto al 2010 si è più che dimezzato, passando da 19 a 8 casi. Resta, nel triennio consolidato 2007-2009 il primato del rapporto di gravità più elevato. Rapporto Infortuni Sul Lavoro Occupazione Il mercato del lavoro dell’Emilia-romagna si è chiuso nel 2011 con un bilancio che risente ancora degli effetti della crisi, anche se i dati Istat hanno stimato che nel 2011 gli occupati in regione sono risultati pari a 1.967 migliaia di unità, in lieve aumento (1,6%) rispetto all’anno precedente (1.936 migliaia) e, in termini assoluti, pari a circa 32.000 persone. Inoltre i dati Inps indicano un decremento delle ore di Cig a vario titolo autorizzate, che passano da 119.080 migliaia di ore nel 2010 a 79.120 migliaia di ore nel 2011, pari ad un -30,1% rispetto all’anno precedente.
Infortuni denunciati 2010-2011 (Emilia-romagna) |
Gestioni |
2010 |
2011 |
Var % |
Industria e Servizi |
96.361 |
90.771 |
-5,8% |
Agricoltura |
6.728 |
6.286 |
-6,6% |
Conto Stato (dipendenti) |
2.988 |
2.656 |
-11,1% |
Emilia Romagna |
106.077 |
99.713 |
-6,0% |
Italia |
776.099 |
725.174 |
-6,6% | La diminuzione degli infortuni denunciata si è registrata, anche se con percentuali differenti, in tutte le gestioni: nell’industria e servizi (-5,85), in agricoltura (-6,6%) e nella gestione conto Stato (-11,1%), includendo in quest’ultima solo gli infortuni dei dipendenti statali. Consistente il calo degli infortuni accaduti sulla strada in occasione di lavoro: -9,3%, passando dai 7.066 del 2010 ai 6.410 del 2011. Questa tendenza è in linea col dato nazionale, che però presenta una variazione media inferiore: -8,4%. In diminuzione anche gli infortuni in itinere (-9,7%), a fronte del dato nazionale che si attesta intorno al -7,1%, e a quello del Nord-est (-5,8%). In termini assoluti, il settore di attività economica col maggior numero di infortuni per il 2011 è quello del Commercio (8.233 casi), seguito dal settore Costruzioni, che riporta 7.764 casi, dai Trasporti (7.322 casi), e dall’Agricoltura (6.286 casi). Infortuni e lavoratori stranieri (extracomunitari e comunitari) In Emilia Romagna nel 2011 il numero complessivo dei lavoratori stranieri è aumentato rispetto all’anno precedente del 2,1%. Stesso fenomeno si osserva anche a livello nazionale, con una variazione del 2,3% rispetto all’anno precedente. Al contrario, il numero delle denunce di infortunio nel 2011 è diminuito: da 22.837 casi nel 2010 a 22.404 nel 2011, con una variazione percentuale del -1,9% In relazione al paese di nascita dei lavoratori stranieri, le nazioni ai primi posti nella graduatoria degli infortuni denunciati e accaduti in regione si confermano: Marocco (4.502), Romania (2.652), Albania (2.302), e Tunisia (1.301). Infortuni mortali Si registra il calo del numero dei morti sul lavoro in Emilia-romagna (84 nel 2011 contro i 91 del 2010). Il dato nazionale degli infortuni mortali registra invece 853 nel 2011, a fronte di 973 nel 2010. Gli incidenti mortali avvenuti in occasione di lavoro ma durante la circolazione stradale sono stati 17 (contro 34 del 2010), mentre quelli “in itinere” (tragitto casa-lavoro), sono stati 37 (contro 29 del 2010). Indicatori di rischio La frequenza relativa calcolata sul triennio consolidato 2007-2009 colloca ancora l’Emilia-romagna al secondo posto della graduatoria nazionale, con una misura pari a 33,54 infortuni ogni 1000 addetti, contro il dato nazionale di 25,13. Tuttavia, il dato è migliorato rispetto al precedente triennio di riferimento 2006-2008, che era pari a 36,03. Il rapporto di gravità calcolato sullo stesso triennio fornisce un valore pari a 2,94 che colloca la regione ancora al 12° posto della graduatoria nazionale, poco al di sopra del valore nazionale pari a 2,66 e migliorando sensibilmente rispetto al dato precedente (3,26 riferito al 2006-2008). Infortuni nel settore costruzioni Continua la tendenza in diminuzione degli infortuni denunciati in regione nel settore delle costruzioni con una variazione percentuale rispetto al 2010 pari al -14,3%.: 7.764 nel 2011, rispetto ai 9.055 del 2010. A livello nazionale la variazione è del -14,7% (63.505 nel 2011, 74.476 nel 2010). Su un totale di 7.764 casi, 6.664 sono avvenuti in ambiente di lavoro ordinario, 581 sono imputabili alla circolazione stradale e 519 in itinere. Forte la riduzione degli infortuni mortali: da 19 casi nel 2010, si è passati nel 2011 a 8 casi, così ripartiti: 5 in ambiente ordinario, 2 da circolazione stradale e 1 in itinere. Malattie professionali Anche nel 2011 in Emilia Romagna le malattie professionali hanno registrato un incremento di denunce, pari all’ 11,4% rispetto, con un totale di 7.153 denunce contro i 6.418 casi del 2010. Le malattie professionali in Emilia Romagna rappresentano il 15% di quelle denunciate a livello nazionale. Le malattie professionali più frequenti sono le osteo-articolari e muscolo-tendinee, pari a 5.865 casi, che rappresentano quasi l’84% del totale (7.153). |
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VERTENZA BAT-KORUS |
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Bari, 14 novembre 2012 - Prosegue l’impegno della Regione Puglia per sbloccare la vertenza della sede leccese della British American Tabacco Italia (Bat). L’azienda incontrerà presto i vertici della Korus che ha assorbito, per ricollocali nella produzione di persiane di alluminio e di porte blindate, 70 dei 260 lavoratori interessati alla riconversione, senza tuttavia far partire la produzione. Il ministero dello Sviluppo economico, da parte sua, ha assunto l´impegno di rendere noto alle parti, entro le prossime ventiquattro ore, i tempi di corresponsione, ai lavoratori assunti da Korus, delle mensilità arretrate. Ne dà notizia la vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che ha partecipato oggi, insieme con i rappresentati della tarsk-force regionale per l´occupazione, all’incontro che si è svolto a Roma presso il ministero dello Sviluppo economico. È stata proprio la vicepresidente a sollecitare l’assunzione da parte di Korus degli propri impegni e a chiedere alla British American Tabacco di farsene garante. L’incontro di oggi, infatti, si era reso necessario, in seguito alla prima riunione del 26 luglio scorso, proprio per poter verificare la messa a regime delle attività previste dal piano industriale della Korus, che ha assorbito 70 dei 260 lavoratori interessati dalla riconversione. L´incontro tuttavia ha drammaticamente messo in luce molte inadempienze di Korus: ulteriori ritardi nell´avvio delle attività; ritardi del pagamento delle mensilità di luglio e agosto ai dipendenti; l´assoluta incertezza rispetto alle attività da svolgere in uno stabilimento di fatto ancora fermo; la mancata richiesta dell´agibilità dell´impianto di Lecce agli organi competenti; persino lo scarso intesse da parte della proprietà Korus, la quale resta assente al tavolo ministeriale, mentre continua a mantenere alti livelli di produzione sul sito di Sabaudia, addirittura incrementando la propria manodopera attraverso l´impiego di lavoratori somministrati. “Korus – spiegato Loredana Capone – si è rivelata poco credibile e inadempiente rispetto agli impegni già assunti nel dicembre 2010. I proprietari, infatti, si guardano bene dal presentare un documentato piano industriale. Piano industriale che dovrebbe illustrare al ministero, alle amministrazioni territoriali e ai sindacati, cosa fare e come recuperare il tempo inutilmente trascorso”. “Sono molto preoccupata – ha detto – per la situazione dei 70 lavoratori: situazione talmente più grave se si considera che la loro assunzione ha permesso alla Korus di godere di cospicui benefici economici senza che sia stato garantito agli stessi un futuro occupazionale”. “Per questo – ha concluso la vicepresidente – ho sollecitato l´assunzione da parte di Korus degli impegni assunti ed ho chiesto a Bat di farsene garante”. Al termine dell´incontro, la British American Tabacco ha confermato il proprio impegno a garantire il buon esito dell’accordo del 2 dicembre 2010 ed ha assicurato la disponibilità ad incontrare nei prossimi giorni la Korus e a ricercare una soluzione adeguata alla vertenza. Allo stesso tempo il ministero ha assunto l´impegno di rendere noto alle parti entro le prossime ventiquattro ore i tempi di corresponsione delle mensilità arretrate. |
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PO VAL D´AGRI MELANDRO SAURO CAM.: SOSTEGNO A IMPRESE E DISABILI |
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Potenza, 14 novembre 2012 - Nuovi aiuti alle imprese e alle persone disabili, la futura redazione di un piano per i servizi comprensoriali, una gestione territoriale delle attività culturali, tanti gli argomenti all’ordine del giorno del Comitato di Coordinamento e Monitoraggio del Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra. In un periodo di forte contrazione economica, è parso necessario sostenere le iniziative già intraprese a favore dei portatori di handicap e delle persone svantaggiate con l’approvazione dello scorrimento delle graduatorie del Progetto Match che ha già visto l’attivazione di 64 work experience e che, nei prossimi mesi, permetterà ad altre 124 persone di beneficiare delle attività volte ad un loro inserimento lavorativo. D’altra parte il successo di partecipazione al secondo bando per la rivitalizzazione dei centri storici ha indotto i 35 sindaci ad approvare l’emanazione di 2 nuovi bandi, uno per la creazione di nuove imprese e l’altro per la delocalizzazione di imprese già esistenti, che a breve dovrebbero garantire una boccata d’ossigeno a coloro che vogliono investire sul territorio. “In questi anni il Programma Operativo ha sempre cercato di sostenere le attività produttive– ha sottolineato il presidente della Giunta regionale Vito De Filippo – e in questo momento di difficoltà e di crisi crediamo sia doveroso aiutare coloro, soprattutto i giovani, che hanno voglia di rimanere nell’area e concretizzare le loro idee innovative per far crescere la Basilicata”. Un’economia che può e deve coinvolgere anche il settore culturale da sempre poco considerato dai cittadini quale possibile volano di sviluppo. Sulla stesa linea delle attività regionali volte alla crescita della cultura in tutte le sue forme, anche per il territorio del Programma Operativo Val d’Agri si discute per la nascita di una forma giuridica in grado di unire gli enti, le associazioni e i privati disposti ad investire sul fronte culturale. Dal singolo al comprensorio il passaggio diventa obbligato anche per i servizi comprensoriali. Date le richieste dei singoli comuni, spesso legate ai disagi che quest’ultimi si ritrovano ad affrontare in virtù dei continui tagli sui loro bilanci, il comitato ha assunto l’impegno di individuare le problematicità esistenti sul territorio per la redazione di un piano in grado di gestire al meglio i servizi comprensoriali. In una logica di città-comprensorio, infatti, il confronto diviene obbligatorio non solo tra comuni ma anche tra la Struttura di Progetto e il Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese che, in più occasioni, hanno affrontato problematiche comuni e per la redazione del Piano Strutturale Intercomunale condivideranno le strategie di pianificazione attraverso la costruzione documentale e cartografica dei sistemi informativi territoriali. |
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BIELLA, INDAGINE SULLE IMPRESE COOPERATIVE NEL I° SEMESTRE 2012 |
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Biella, 15 novembre 2012 - L’indagine congiunturale sulle imprese cooperative, condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Biella in collaborazione con Confcooperative e Legacoop Piemonte, evidenzia per il primo semestre 2012 un quadro caratterizzato da un incremento del volume d’affari e da un saldo occupazionale positivo. “Nonostante l’attuale scenario economico difficile e critico che infierisce sulla capacità di resistenza delle nostre imprese, il settore cooperativo locale, pur essendosi ridotto numericamente, nel corso del primo semestre 2012, ha dichiarato nell’indagine di aver incrementato il volume degli affari e di aver registrato un aumento anche per quanto concerne il fronte occupazionale” dichiara Andrea Fortolan, Presidente della Camera di Commercio di Biella. “Ancora una volta si rileva come alcuni fattori, valorizzazione delle risorse umane, condivisione, aggregazione e capitalizzazione, risultino quantomeno funzionali in questo periodo di crisi. Si continua a rilevare un complessivo segno positivo, seppur ridimensionatosi nel tempo, ma è certo che questo ruolo anticiclico della cooperazione non potrà durare a lungo senza un adeguato supporto da parte degli attori del territorio. Mi riferisco ad esempio al rispetto dei termini di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione nel suo complesso, al supporto sindacale nelle situazioni più critiche e nei rinnovi contrattuali, al ruolo degli istituti di credito per assicurare la necessaria liquidità alle nostre imprese” commenta Valentina Gusella, responsabile di Legacoop Biella. “L’indagine congiunturale semestrale, della cui redazione ringrazio il Presidente Andrea Fortolan e l’Ufficio Studi della Camera di Commercio., conferma come il movimento cooperativo sia un elemento di tenuta imprescindibile dal punto di vista economico e sociale. La cooperazione sembra essere una forma d’impresa particolarmente adeguata al superamento del cambiamento strutturale che stiamo attraversando; certo, gli elementi di criticità stanno connotando in modo drammatico le nostre imprese, la spending review nazionale e regionale, l’aumento dell’Iva e il rischio di aumento (per ora evitato) del passaggio dell’Iva dal 4 al 10% sulle prestazioni sanitarie, unito ai ritardi di pagamento e alla difficoltà di accesso al credito, al dumping sui contratti e l’esasperante costo della burocrazia, compongono un quadro che inevitabilmente condizionerà pesantemente anche questo mondo. Certo risulta anomalo come, nell´Anno Internazionale della Cooperazione, innanzi a dati che in modo oggettivo confermano la strategicità di questo settore, la politica nazionale, regionale e locale non operi a favore di questo comparto e addirittura in questi ultimi mesi esprima provvedimenti gravemente penalizzanti che rischiano di porre in crisi l’intero settore” dichiara Elisa Colombo, direttore di Confcooperative Biella-vercelli. Sintesi Dei Risultati Dell’indagine - Nel primo semestre 2012, in confronto allo stesso periodo del 2011, l’andamento del giro d’affari nel suo complesso è in aumento per il 33,3% delle imprese intervistate, in diminuzione per il 27,1% e stabile per il 39,6%, generando un saldo di opinione positivo pari a +6,2%. Dall’analisi dei dati disaggregati per settore, si osserva come tale andamento derivi da un trend positivo registrato nel settore della Sanità e assistenza sociale (il 44,4% delle imprese intervistate di questo settore, infatti, dichiara un aumento) e nel comparto “Altro” (per il 39,1%, al cui interno sono comprese le imprese cooperative dei trasporti, delle costruzioni e del commercio). La quota delle aziende interpellate che ha indicato la contrazione più consistente è quella riferita al settore dei Servizi di supporto alle imprese (43,8%, superiore rispetto a quella di coloro che affermano di aver rilevato un andamento del volume di affari in incremento, pari al 18,8%). Le imprese cooperative interpellate prevedono per il semestre luglio-dicembre 2012, rispetto al semestre precedente, un incremento del giro d’affari. Infatti, la quota di cooperative che prospetta una situazione di stabilità è pari al 38,8%, quella che si attende un aumento del volume del giro d’affari è pari al 34,7% ed infine, la quota dei “pessimisti” è del 26,5%. Il saldo (ottimisti-pessimisti) del volume d’affari complessivo atteso è pari a +8,2% (mentre nella rilevazione precedente era pari a -9,3%). Il saldo positivo previsto è generato dal settore “Altro” (+29,2%) e dalla Sanità e assistenza sociale (+11,1%), mentre il saldo d’opinione delle imprese cooperative appartenenti al comparto “Servizi di supporto alle imprese” risulta negativo (-25,0%). La maggior parte delle imprese cooperative intervistate ha dichiarato che nel I semestre 2012 (rispetto al periodo lug-dic 2011) l’occupazione è rimasta stabile (61,0%), mentre il 22,0% ha segnalato un aumento e il 17,1% una diminuzione, generando un saldo positivo pari a 4,9%. |
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BRESCIA - PROPOSTE PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE |
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Brescia, 14 novembre 2012 - Giovedì 15 novembre alle ore 20.00, presso il Centro Culturale Aldo Moro, via A. Da Brescia, 2 a Orzinuovi, la Camera di Commercio di Brescia e il Comune di Orzinuovi organizzano un incontro dal titolo “Proposte per l´internazionalizzazione delle imprese bresciane”. L’incontro intende fornire un quadro sull´attuale scenario economico mondiale nell´ottica delle prospettive di internazionalizzazione delle imprese bresciane. Nell´occasione verranno anche presentate le opportunità di approccio ai mercati esteri offerte da Pro Brixia, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Brescia. Interverranno ai lavori Andrea Ratti, Sindaco del Comune di Orzinuovi, Francesco Bettoni, Presidente della Camera di Commercio di Brescia, Giuliano Noci, Professore ordinario di Marketing presso il Politecnico di Milano, Massimo Ziletti, Direttore di Pro-brixia. Modera gli interventi Tonino Zana. La partecipazione è libera sino a esaurimento dei posti in sala. |
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