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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Novembre 2012
MEET NO NEET: QUANDO L’IMPEGNO SOCIALE GENERA OCCUPAZIONE IL PROGETTO SI RIVOLGE AI GIOVANI PER FORNIRE LORO, ATTRAVERSO UN PERCORSO FORMATIVO, STRUMENTI INNOVATIVI E COMPETENZE NECESSARIE PER ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO DALLA PORTA DELL’IMPEGNO SOCIALE.  
 
Roma, 14 novembre 2012 - Un progetto per giovani. Non è una novità. Il nostro non sembra essere un Paese per giovani. Il 9,8% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni è in cerca di lavoro, con un tasso di disoccupazione pari al 34,5% (dati Istat). Non solo. Crescono anche da noi i cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all’università, che non lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. Sono oltre due milioni, il 23% per cento della popolazione nazionale di riferimento. Numeri che spaventano, ma di fronte ai quali la formazione diviene una strada obbligata per uscire dalle statistiche a segno meno. Il progetto Meet No Neet parte da questo presupposto per offrire – nella sua prima sperimentazione, riproducibile su tutto il territorio nazionale - un percorso di formazione che unisce tecnologia, innovazione sociale e competenze professionali a 1000 giovani dai 18 ai 24 anni residenti in Campania e Lazio. Le parole chiave sono inclusione e interazione: attraverso la partnership tra Fondazione Mondo Digitale, Microsoft e le Scuole del territorio, il progetto vuole costruire alleanze tra mondo aziendale, formazione e terzo settore. Innovazione sociale. La formazione è stata pensata in modo flessibile, per consentire ai partecipanti di fruirne ovunque: a scuola, a casa, da soli e in gruppo, grazie all’ausilio delle nuove tecnologie e dei social network. Video lezioni e video tutorial con esperti di Microsoft sui software di ultima generazione, formazione in aula e laboratori sul territorio che forniranno ai giovani gli strumenti per l’elaborazione di progetti di innovazione sociale, ovvero progetti che cercano di dare soluzione a bisogni sociali non ancora soddisfatti. In altre parole, i partecipanti – singolarmente o in gruppo – dovranno individuare un problema presente nel proprio contesto di vita quotidiana – scuola, quartiere, città – e proporre una soluzione definendo anche le possibili sinergie sul territorio (enti, associazioni, aziende) per contribuire insieme alla risoluzione del problema. Ciak, si impara! Le video lezioni sono anche mini fiction in cui ragazzi divenuti attori per un giorno mostrano ai loro coetanei come individuare un problema del proprio territorio, farsene carico e cercare le soluzioni per risolverlo. Meet No Neet ha scelto così di far uscire la formazione dalle pagine dei libri per accompagnare i giovani partecipanti sul terreno dell’esperienza, facendo vedere loro “come si può fare” e traducendo i concetti astratti della progettazione, nelle azioni concrete di ragazzi e ragazze che, impersonando loro stessi alle prese con un problema reale, mostrano che dare il proprio contributo per migliorare la propria scuola, quartiere, città è alla fine “un gioco da ragazzi”. Il video della mini fiction è disponibile a questo indirizzo http://mondodigitale.Org/risorse/materiali-multimediali/video-e-spot/meet-no-neet-serve-un-progetto . Tra tutti quelli realizzati, saranno selezionati i 20 migliori progetti, presentati nel corso di un evento finale e i vincitori del concorso riceveranno il “Passaporto delle Competenze del Xxi secolo”, riconoscimento ufficiale Microsoft – Fondazione Mondo Digitale. “Microsoft è da sempre impegnata nel supportare i giovani a sviluppare nuove competenze, nuove idee e opportunità di lavoro grazie alla tecnologia. Lo facciamo con programmi globali localizzati per il nostro Paese e con un piano di iniziative locali realizzate in collaborazione con realtà fortemente radicate sul territorio nazionale. Il progetto Meet no Neet, sviluppato con la Fondazione Mondo Digitale, conferma il nostro impegno nell’offrire ai ragazzi nuove opportunità di impiego e di imprenditorialità, mettendo loro a disposizione le competenze necessarie per affrontare le nuove professionalità richieste dal mercato”, dichiara Roberta Cocco, Direttore Responsabilità Sociale di Microsoft Italia. “La missione della Fondazione Mondo Digitale è quella di costruire una società della conoscenza inclusiva. Sin dalle sue origini la Fondazione si è impegnata nel garantire ai giovani l’acquisizione delle competenze per vivere e lavorare nel Xxi Secolo e ha avuto il privilegio di condividere i progetti con importanti organizzazioni come Microsoft. L’iniziativa Meet No Neet è un’importante manifestazione di questo lavoro”, dichiara Alfonso Molina, professore di Strategie delle Tecnologie all’Università di Edimburgo e direttore scientifico della Fondazione Mondo Digitale.  
   
   
TELECOM ITALIA: ARRIVA A PESCARA LA RETE IN FIBRA OTTICA DI NUOVA GENERAZIONE A PARTIRE DAI PROSSIMI MESI I CITTADINI DI PESCARA POTRANNO USUFRUIRE DI SERVIZI A BANDA ULTRALARGA CON VELOCITÀ DI CONNESSIONE DA UN MINIMO DI 30 AD UN MASSIMO DI 60-80 MEGABIT AL SECONDO  
 
 Pescara, 14 novembre 2012 - Telecom Italia avvia a Pescara la rete in fibra ottica di nuova generazione (Ngan) che renderà disponibili servizi innovativi a cittadini e imprese. L’annuncio è stato dato oggi alla presenza di Eugenio Seccia, Assessore all’Innovazione del Comune di Pescara, e di Luciano Montaldo, Responsabile Access Operations Line Abruzzo e Molise di Telecom Italia. L’iniziativa si inserisce nel piano di sviluppo nazionale di Telecom Italia per la realizzazione della rete Ngan con architettura Fttcab (Fiber to the cabinet), che prevede di raggiungere 100 città entro il 2014 con una copertura di circa 6 milioni di unità immobiliari corrispondenti al 25% della popolazione. Entro il prossimo anno Telecom Italia poserà a Pescara circa 120 Km di fibra ottica che serviranno a collegare oltre 390 armadi stradali dotati di elettronica di nuova generazione, raggiungendo in questo modo circa 75 mila cittadini e circa 7 mila utenze business. La fibra verrà posata per la maggior parte nei cavidotti già esistenti, verranno realizzati solo 35 km di nuovi scavi. I lavori riguarderanno tutte le aree della città: inizieranno dai quartieri di Zanni, Centro e Tiburtina e successivamente si realizzeranno nelle zone di Stadio e Colli. A partire dai prossimi mesi, i cittadini di Pescara potranno cominciare a usufruire di connessioni ultrabroadband con velocità comprese da un minimo di 30 ad un massimo di 60-80 Megabit al secondo, che rendono molto più performanti gli attuali servizi e abilitano nuove generazioni di applicazioni come ad esempio la Tv ad alta definizione, la telepresenza, i servizi di cloud computing per le imprese e servizi per la realizzazione del modello di città intelligente per le amministrazioni locali come la sicurezza e il monitoraggio del territorio, l’infomobilità e le reti sensoriali per il telerilevamento ambientale. L’architettura Fttcab prevede l’utilizzo della fibra ottica fino all’armadio stradale e presenta il vantaggio, rispetto ad altre soluzioni, di una maggiore velocità di realizzazione dell’infrastruttura, minori disagi per i cittadini e una maggiore copertura a parità di investimenti. Per dare impulso alla nuova infrastruttura di rete Ngan e minimizzare l’impatto dei lavori sulla città, Telecom Italia e l’Amministrazione comunale hanno siglato oggi un Protocollo d’Intesa grazie al quale, per la posa dei cavi, verranno impiegate tecniche di scavo innovative che permettono la riduzione dei tempi e dei costi di intervento, garantendo nel contempo un basso impatto ambientale. In particolare, per garantire la sicurezza di tutti gli interventi infrastrutturali che verranno effettuati, saranno utilizzate le cosiddette “minitrincee”, innovative tecniche di scavo e ripristino del suolo che consentono, grazie a scavi di pochi centimetri di larghezza e di soli 30 centimetri di profondità, di ridurre fino all’80% i disagi per i cittadini e per le amministrazioni, del 67% gli incidenti sul lavoro e dell’80% i tempi necessari per la realizzazione di infrastrutture di Tlc.  
   
   
MILANO - ANIMAZIONE E VIDEOGAMING: PREMIO ANIMA(PP)  
 
Milano, 14 novembre 2021 - La Camera di Commercio di Milano e la Provincia di Milano - nell´ambito dell´ "Accordo di collaborazione sulla promozione delle imprese creative nell´area milanese" del 23/01/2012 - promuovono il Premio Anima(pp) Milano. L´obiettivo dell´iniziativa è promuovere la creatività digitale nel settore dell´animazione e del videogaming, per la realizzazione di progetti finalizzati alla promozione delle eccellenze del territorio della provincia di Milano.attraverso questa iniziativa si vuole contribuire alla promozione di un settore con forti potenzialità di crescita, anche in vista di Expo 2015, e stimolare l´innovazione, il talento e la creatività presenti nell´area milanese.Il progetto si divide in due aree: “Misura Digital Animation”, rivolta a scuole e studenti (anche in collaborazione con imprese), dedicata alla realizzazione di un cortometraggio in animazione digitale, per la promozione di Expo 2015, e “Misura Mobile Videogaming”, rivolta alle imprese del settore videogame (in forma singola o associata, anche in collaborazione con scuole e professionisti), dedicata alla realizzazione di una mobile app di tipo videoludico, sul tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.Per partecipare al Premio bisogna inviare le domande entro le seguenti date: ore 24.00 del 30/11/2012 per le domande inviate tramite posta elettronica certificata; - alle ore 12.30 del 30/11/2012 per le domande consegnate direttamente all’Ufficio Protocollo della Camera di Commercio Per la categoria “Misura Digital Animation”, il budget disponibile per questa misura è di € 12.500, che sarà così assegnato: per il primo progetto classificato un premio pari a € 7.000 - per il secondo progetto classificato un premio pari a € 4.000 - per il terzo progetto classificato un premio pari a € 1.500 Per la categoria “Misura Mobile Videogaming”, il budget disponibile per questa misura è di € 17.500, che sarà così assegnato: per il primo progetto classificato: un premio pari a € 15.000 - per il secondo progetto classificato: 1 voucher da € 2.500 quale concorso spese per la partecipazione ad una fiera internazionale del settore digitale Per leggere il bando, scaricare e compilare il modello di partecipazione al premio, seguire il seguente link: http://www.Mi.camcom.it/animapp    
   
   
PRATOWIFI, SI AMPLIANO LE POSSIBILITÀ DI CONNESSIONE ANCHE AL DI FUORI DEL TERRITORIO PRATESE A OGGI LA RETE DELLA PROVINCIA CONTA 8700 UTENTI ISCRITTI E CONSOLIDA IL SUO SUCCESSO, ANCHE IN AREA METROPOLITANA  
 
Prato, 14 novembre 2012 - Una media di 200 accessi giornalieri e quasi 8700 utenti iscritti, solo 150 negli ultimi quindici giorni: non conosce pause la crescita della rete Pratowifi della Provincia di Prato che da qualche giorno consente la navigazione, con le medesime credenziali di accesso, anche lungo le fermate e il percorso della tramvia fiorentina. Si sta sempre più completando la rete Freeitaliawifi, a cui la Provincia ha aderito fin dal 2010 con il progetto di area metropolitana condiviso con Pistoia e Firenze e all´interno del quale ha realizzato Pratowifi, e che a oggi conta 35 amministrazioni federate e un bacino di utenti che supera le 344 mila unità e 1816 hot spot attivi e dislocati sul territorio nazionale. Pratowifi si va consolidando grazie a un efficace lavoro di squadra che ha consentito la distribuzione degli access point in tutti i palazzi sede della Provincia, a tutti i Comuni (eccetto quello di Prato che non ha aderito), ma anche alla Questura, Monash University, Museo del Tessuto, Aci, Asl 4, Tribunale e Museo di Scienze planetarie, oltre a esercizi commerciali e associazioni di volontariato. Ma le possibilità di connessione si ampliano al di fuori del territorio pratese proprio grazie al progetto comune di area metropolitana. “E´ una vera soddisfazione vedere concretizzarsi un progetto che coinvolge unitariamente le province di Prato, Pistoia e Firenze e che consente già ai cittadini di area metropolitana di sentirsi uniti sul fronte dell´innovazione tecnologica – mette in evidenza Alessio Beltrame, assessore provinciale all´Innovazione – La rete a connessione libera si rafforza ogni giorno di nuove connessioni che le consentono così di esprimere il suo massimo potenziale, puntando a una diffusione ampia sul territorio che non si limita a un funzionamento ´a isole´”. Sul sito della Provincia (www.Provincia.prato.it) è possibile consultare la mappa completa con i punti di accesso del servizio, mentre sul sito www.Freeitaliawifi si possono localizzare tutte le connessioni di area metropolitana e sul territorio nazionale a cui si può accedere con la stessa password, è necessario solo aggiungere al proprio userid l´estensione “@pratowifi”. Accedere al sistema è semplice: basta registrarsi al sito www.Pratowifi.provincia.prato.it  ottenere una username e una password e navigare con il proprio smartphone o computer portatile.  
   
   
POLO TECNOLOGICO MAGONA, 15 ANNI DI ECCELLENZA NEL SETTORE DELLA CHIMICA  
 
 Firenze, 14 novembre 202 - “Quella del Consorzio polo tecnologico Magona è la storia di un progetto di eccellenza, una scommessa nata 15 anni fa e che ha visto il gioco di squadra, sul territorio, di istituzioni pubbliche e imprese private, con l’obiettivo di stimolare la ricerca e l’innovazione in un settore vitale per l’economia toscana come quello della chimica”. Così l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini ha portato il saluto della Regione al convegno organizzato dal Polo tecnologico nella sua sede, a Cecina, per festeggiare i 15 anni di attività. “In attuazione del Prs – ha aggiunto – stiamo lavorano alla predisposizione del Piano integrato di sviluppo sulla Chimica, a sostegno delle 1103 aziende chimiche della nostra regione, per favorire i processi di innovazione, aggregazione, ma anche di attenzione e supporto delle grandi imprese presenti sul territorio. Il Polo di Magona sarà uno strumento importante in questo percorso”. “Mai come in questa difficile congiuntura economica – ha affermato ancora l’assessore – è importante potenziare le iniziative che puntano a rendere più moderno e competitivo il nostro sistema produttivo, a favorire il trasferimento tecnologico e l’innovazione e la nascita di nuove imprese. E in questi anni la Regione ha investito e continua, nonostante le difficoltà nel reperire risorse, ad investire su questo, potenziando il sistema attraverso i poli d’innovazione e i distretti tecnologici, creando gli incubatori e una rete di servizi qualificati in un intreccio sempre più stretto fra mondo produttivo e Università e centri di ricerca”. Il Consorzio Polo Tecnologico Magona, fondato nel 1997 e operativo dal 1998, ha recuperato l’area industriale della Magona di Cecina, realizzandovi un centro di ricerca privato d’eccellenza. Il Comune di Cecina e di Rosignano Marittimo, la Provincia di Livorno e l’Università di Pisa hanno messo a disposizione gli edifici e la strumentazione scientifica. L’attività di ricerca è svolta interamente su commissione delle aziende, consorziate e non. Le applicazioni vanno dall’ingegneria chimica e dei materiali alla protezione ambientale e alla sicurezza dai rischi generati da sostanze pericolose. La Regione ha cofinanziato l’attività del Consorzio con un programma di fertilizzazione tecnologica per 240 mila euro, cui si aggiungono i contributi legati ad una serie di iniziative specifiche e legate rispettivamente al settore geotermico e green economy (752 mila euro), alla nautica (731 mila euro), alle nuove tecnologie per il tessile e la moda (800 mila euro). A questi si affiancano i contributi, pari a 186 mila euro, per il laboratorio qualificato per i materiali compositi secondo un progetto presentato dal Comune di Cecina. “Ci auguriamo – ha concluso Simoncini – che il processo virtuoso innescato dall’attività del polo consolidi le realtà che si stanno costruendo e realizzi pienamente le potenzialità che il territorio può esprimere”.  
   
   
ECSA CONFERENZA MONDIALE, BRUXELLES: LA CRESCITA SOSTENIBILE NELL´UNIONE EUROPEA - PERCHÉ NON POSSIAMO ANDARE PIANO IN MATERIA DI ISTRUZIONE  
 
Bruxelles, 14 novembre 2012 - Di seguito l’intervento di Androulla Vassiliou Membro della Commissione europea responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù: “ Signore e signori Cari amici, Sono molto grato per questa opportunità di rivolgermi a voi su un argomento di tale importanza - il ruolo dell´istruzione e della formazione per una crescita sostenibile. Nessuno oggi potrebbe contestare l´idea che l´istruzione e la formazione sono importanti per la crescita - ma se vogliamo veramente all´altezza della situazione di una Conferenza Jean Monnet, allora credo che dobbiamo fare un passo indietro e guardare il quadro generale. Oggi e domani dovremmo concentrarci chiaramente come politiche di istruzione e formazione possono aiutare l´Europa a far fronte alla crisi economica che detiene ancora il nostro continente nella sua morsa, per tutto il tempo contribuendo a porre le basi per un futuro prospero, sostenibile, pacifica e coesa. La sfida a lungo termine della sostenibilità è altrettanto importante quanto la ricerca di una via d´uscita dalla crisi. I nostri problemi economici e finanziari hanno rivelato crepe nell´edificio stesso del progetto europeo. E, nonostante la prospettiva ristretta politica moderna "sul breve termine, abbiamo il dovere di raccogliere le grandi sfide sociali che si profilano, per non parlare della crisi di identità che rischia di minare il concetto stesso di integrazione europea. L´europa ha risposto alla crisi su molti fronti, anche se i progressi sono stati lenti a volte. Ma tale è la nostra democrazia, ed è sempre un prezzo da pagare. Gli strumenti di una nuova e più profonda solidarietà hanno preso forma di fronte a implacabili tempeste finanziarie, i nostri Stati membri hanno istituito nuovi fondi di solidarietà, quali-come la Esm - in un momento di consolidamento fiscale. Un sindacato bancario è già in preparazione. I piani per un´unione fiscale sono in corso. La necessità di un nuovo trattato viene concordato, ei suoi contorni sono in fase di studio. Sarà un po ´di tempo prima di poter dire che la crisi è dietro di noi, e che siamo usciti più forti da esso. Ma questa è la direzione che abbiamo preso, ed è qui che vogliamo arrivare. Oggi, nella tradizione dei nostri incontri Jean Monnet, si discuterà di come rendere l´Europa più forte, ed esplorare il ruolo dell´educazione nella costruzione di un più dinamico, più resistente e più unita. Qualcuno potrebbe mettere in discussione l´importanza di discutere istruzione - sempre un progetto a lungo termine che porta i suoi frutti nel tempo - in un momento in cui la gente vuole i rimedi veloci per i disturbi acuti. Ma sono convinto che l´istruzione è la chiave per la nostra sia una risposta immediata e le nostre prospettive in tutto il mondo e in rapida evoluzione imprevedibile che ci attende. Oggi, più che mai, è l´istruzione in grado di fornire il progresso sociale. Quando investiamo in formazione, ci impegniamo per lo sviluppo dei nostri cittadini e il benessere della nostra società. Ma se l´educazione e la diffusione della conoscenza sono giustamente apprezzati per il loro contributo all´innovazione, l´occupabilità e il progresso economico, vorrei sottolineare che, così come la visione di Jean Monnet per l´Europa è andato ben al di là di un mercato comune, così anche la nostra visione di educazione, conoscenza e la cultura non sarà mai ridotta a mera utilitarismo o funzionalismo. Il successo della formazione dipende anche dalla sua capacità di nutrire "europei potere" che può adattarsi ad un ambiente in continuo cambiamento, che sono disposti a contribuire come cittadini di una società che valorizza la solidarietà tanto quanto lo fa la libertà. Ecco perché la salute di una società dipende dalla qualità della formazione che impartisce ai suoi cittadini. Per sentirsi a casa nel mondo, con tutta la sua diversità e di incertezza, è sempre stato il segno di una colta ed equilibrata individuale. Ma il mondo abbiamo bisogno di capire oggi è profondamente complessa, e molto del suo impatto sulle nostre vite ha origine oltre i confini dei nostri singoli Stati. Credo che abbiamo bisogno di sviluppare una nuova consapevolezza di ciò che ´Europa´ significa che oggi, se vogliamo capire il mondo in cui viviamo, se vogliamo sfruttare le opportunità ed evitare che le sue minacce. In questo, la missione di educazione non è cambiata: le "arti liberali" che vengono insegnate nelle nostre università (e di cui l´economia appartiene pure) portano questo nome perché possono infatti liberare i loro studenti, e aiutarli a raggiungere il loro pieno potenziale come esseri umani. La crisi, se non altro, si è intensificata la nostra attenzione per l´istruzione. Si è, in primo luogo, ha rivelato gravi carenze nei sistemi di istruzione in Europa. Mentre l´economia ha rallentato, i primi e più duramente colpiti erano invariabilmente il non qualificato e le persone poco qualificate. Questo mostra i pericoli di permettere troppi giovani a cadere nel dimenticatoio durante la loro formazione, e dimostra l´urgente necessità di affrontare l´insuccesso scolastico - in particolare l´abbandono scolastico. In secondo luogo, ha affinato il nostro senso di aspettativa dei nostri sistemi educativi. Siamo chiaramente che molti cittadini europei hanno bisogno di un aggiornamento nelle loro competenze per essere in grado di soddisfare le esigenze del mercato del lavoro. E che le imprese europee hanno bisogno di persone più altamente qualificati, al fine di competere a livello mondiale. La domanda ora davanti a noi è come affrontare tali carenze, come garantire che l´istruzione fornisce più completo sulle nostre aspettative da esso. Qual è il modo migliore e più efficace per sviluppare la base di competenze dei cittadini europei, al fine di accrescere la competitività e l´occupazione? Come possiamo far fronte alle esigenze di rapido cambiamento tecnologico e l´innovazione? Come possiamo modernizzare i sistemi di quando le nostre finanze pubbliche sono così teso? L´educazione ha una comprovata esperienza quando si tratta di sostenere la crescita economica. La maggior parte dei paesi che hanno vissuto un lungo periodo di espansione economica, aveva inizialmente investito risorse ingenti per migliorare i livelli di istruzione dei suoi cittadini. L´aumento dei tassi di riuscita scolastica powered il motore delle economie europee e americana dopo la guerra. Lo stesso fenomeno è alla base della crescita a volte spettacolare delle economie emergenti, la sua assenza spiega perché gli altri restano indietro. Ma il punto che voglio fare oggi è che la crescita sostenibile evocato il tema di questa Conferenza è più che una crescita sostenuta. Ci sono diverse possibili motori di crescita. La storia passata e recente fornisce esempi di crescita economica guidati da un ampliamento dei settori di costruzione o finanziaria, da afflussi improvvisi di investimenti esteri diretti o anche a spirale livelli di debito pubblico o privato. Tutti questi motori hanno dimostrato che ad un certo punto possono stallo. Sappiamo cosa succede quando lo fanno. Ma non c´è mai stata una bolla educativo. Nessuna crisi è stata innescata da educativa mai sbilanciarsi o iperinflazione. Per questo motivo la crescita dell´Unione europea obiettivi, ma non solo qualsiasi tipo di crescita. La nostra strategia per il futuro, la strategia Europa 2020, i campioni favorendo politiche di crescita che è intelligente, inclusiva e sostenibile. Esso comprende un duplice obiettivo in materia di istruzione, che riflette il nostro obiettivo sia di ampliare le competenze e di aumentare a nuove altezze: entro il 2020, meno del 10% dei giovani deve essere lasciato prematuramente la scuola, con qualifiche o pochi, e il 40% dei giovani la gente dovrebbe essere completato l´istruzione superiore. E non dimentichiamo che a prescindere dal risolvere la sua crisi economica, l´Europa ha bisogno di fare importanti trasformazioni. Ho già detto come la nostra necessità immediata di una strategia di uscita non deve far dimenticare i problemi che stanno plasmando le nostre società nel lungo termine: le sfide di trattare con la globalizzazione, l´invecchiamento della popolazione, interruzione tecnologica e il cambiamento climatico. Per questo l´educazione compare notevolmente in annuali raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio su proposta della Commissione per quanto riguarda ciò che è necessario per ottenere le economie europee di nuovo in pista. L´istruzione è ormai a pieno titolo pilastro della strategia Europa 2020, la visione dell´Ue per il futuro. Abbiamo assistito ad un vero e proprio cambiamento di qualità a livello europeo: l´istruzione è ora parte della governance economica europea attraverso il semestre europeo. E ´in questa prospettiva che la Commissione raccomanda agli Stati membri di continuare ad investire in formazione, anche se questi sono tempi duri, tempi in cui scelte difficili devono essere fatte. Perché l´educazione non è una "questione morbido", ma non è né un lusso né una scelta, ma una necessità. L´istruzione non è un problema normale quando ogni anno, uno su sette studenti esce dalla scuola senza qualifica. L´istruzione non è un problema morbido quando più di un giovane su cinque è disoccupato. L´istruzione non è un problema morbida perché la crisi ha anche sottolineato il valore dell´istruzione superiore. In netto contrasto con i loro coetanei meno qualificati, laureati hanno registrato risultati migliori anche nella maggior parte delle economie in crisi, con i tassi più bassi di disoccupazione in tutto il continente. Altamente qualificati posti di lavoro si sono dimostrate più resistenti nella fase di recessione, e altamente qualificati individui sono stati più in grado di affrontare e adattarsi a un mercato del lavoro difficile. Istruzione ha importanza quando quasi 80 milioni di europei hanno competenze contenuti o non - che è il 30% della forza lavoro. Istruzione conta ancora di più quando sappiamo che entro il 2020 il 35% dei nuovi posti di lavoro richiederà persone altamente qualificate: 16 milioni in più rispetto ad oggi, mentre la domanda di lavoratori poco qualificati sarà scesa di 12 milioni di posti di lavoro. La verità è che il panorama economico e sociale del mondo intero sta cambiando radicalmente. Stiamo passando da un´epoca all´altra. L´occidente deve affrontare "l´ascesa del resto", come i commentatori hanno messo. E la velocità e la vastità della scoperta scientifica e l´innovazione significa che la frontiera tecnologica è disaccoppiato dalla frontiera economica. Ciò di cui abbiamo bisogno oggi non è solo il successo commerciale che implichi il rifacimento dei prodotti e delle imprese: l´intera società deve abbracciare il cambiamento e l´innovazione come un modo di vita. L´innovazione è rischioso, lo sappiamo. Se ci si attiene a ciò che è stato fatto ieri è molto più rischioso che fare un nuovo domani. Se vogliamo prosperare in questo "nuovo mondo", abbiamo bisogno di costruire un´economia più flessibile, un´economia in grado di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze e cambiamenti di circostanze, un´economia in grado di assorbire gli urti e prontamente rimbalzare di nuovo in piedi. Tale economia può prosperare solo in una società che è fiducioso e coesa, composta da persone con competenze elevate che abbracciano il cambiamento. Questo è il motivo concentrandosi su obiettivi quantitativi di istruzione da sola non basta. La qualità è di vitale importanza. Poiché il quadro globalmente positivo della situazione occupazionale dei laureati che ho appena dipinto non vale per tutti. La disoccupazione dei laureati - o "sotto-occupazione", in cui i laureati lavorano in comparativamente poco qualificati posti di lavoro - è un problema reale e crescente in alcuni Stati membri. Ciò è in parte dovuto al clima rigido economico di oggi. Ma è anche in parte un riflesso di laureati che lasciano l´università senza il tipo di profili, conoscenze, competenze ed esperienze di cui hanno bisogno per avere successo nel mercato del lavoro. Per tutte queste ragioni, il ruolo dell´istruzione nel promuovere la crescita sostenibile è un anno decisivo; ottenere le nostre politiche è proprio uno dei temi politici più importanti che dobbiamo affrontare, sia a livello europeo e nazionale. Queste e altre domande saranno oggetto delle vostre discussioni al nostro incontro di oggi. Le vostre idee saranno sicuramente aiutare la Commissione europea nel plasmare le sue future iniziative. Vi ringrazio in anticipo per il vostro contributo, ma non poteva venire in un momento migliore. Sono ora mettere a punto una strategia per "Ripensare l´educazione". Si parte dal riconoscimento franco che, nonostante i progressi compiuti nel corso degli ultimi anni, i sistemi europei di istruzione e formazione sono ancora lontani, quando si tratta di fornire tutti gli studenti, con le giuste competenze per l´occupabilità. Le idee su cui stiamo lavorando, e sarete già avere familiarità con alcuni di loro, includere lo sviluppo di competenze trasversali, quali la capacità di pensare in modo critico, prendere iniziative, risolvere i problemi e lavorare in modo collaborativo. Saranno estremamente importante nel preparare gli individui per oggi e percorsi di carriera varia e imprevedibile di domani. La strategia sottolinea anche la necessità di una maggiore formazione professionale di alta qualità, in particolare in collaborazione tra imprese e istruzione / istituti di formazione. A tal fine, vogliamo promuovere l´apprendistato e gli altri modelli che facilitano il passaggio dall´apprendimento al lavoro e una migliore corrispondenza tra l´offerta e la domanda di capacità e competenze. La nostra strategia riconosce inoltre che, al fine di rendere tutte le riforme proposte educative successo, il sostegno e l´impegno attivo degli insegnanti e dei docenti è essenziale. Senza di loro, nessun progresso è possibile. La Commissione europea si è impegnata a sostenere gli istituti di istruzione superiore nello sforzo di migliorare la qualità e la pertinenza del loro insegnamento. Per questo motivo abbiamo recentemente lanciato un nuovo gruppo ad alto livello per esaminare le modalità per promuovere e migliorare la qualità dell´istruzione superiore per l´insegnamento a tutti i livelli. Raccomandazioni sarà pubblicato la prossima estate. Mentre la maggior parte degli studenti di istruzione superiore in gran parte continuano a venire direttamente dalla scuola secondaria, sempre più studenti più anziani sono alla ricerca di accesso all´istruzione superiore. Questa domanda non viene solo da persone che non sono mai stati all´università, che vedono un titolo di istruzione superiore come un modo per migliorare le loro possibilità in un mercato del lavoro competitivo. Viene anche da persone che hanno già un alto livello di qualifica, ma vogliono di aggiornare le proprie competenze o potenzialmente riqualificarsi per un´altra carriera. Economia in rapido movimento di oggi saranno sempre più necessità di tale "la riqualificazione" e "riqualificazione", compreso tra il già altamente qualificati. E i sistemi di istruzione superiore devono essere in grado di rispondere con nuovi programmi di studio, un migliore uso delle nuove tecnologie e modelli di studio più flessibili. Infine, e mi rivolgo a lei come ora accademici e professori universitari, c´è un altro modo importante in cui gli istituti di istruzione superiore possono contribuire direttamente alla ripresa economica in Europa: E ´incanalando le loro competenze e conoscenze per il beneficio di tutta l´economia. Vediamo molti esempi di istituzioni che cooperano con le aziende e altre organizzazioni per sviluppare nuovi prodotti, servizi e sistemi. E le autorità pubbliche sono sempre più consapevoli che gli istituti di istruzione superiore sono attori economici nel loro diritto. I modelli di cooperazione variano. Non vi è certamente one-size-fits-all modello. Ma i molti esempi di successo di collaborazione mostrano ciò che può essere raggiunto quando le istituzioni di istruzione superiore collaborare attivamente con altri soggetti - sia a livello locale e regionale e su scala nazionale o internazionale. Abbattere le barriere tra l´istruzione superiore e il mondo circostante - sostenere il coinvolgimento diretto degli istituti di istruzione superiore in questioni economiche e sociali - è essenziale per la creazione di un modello migliore e più economica di successo. Istruzione e le imprese devono impegnarsi più decisamente a forme strutturate di cooperazione. Le imprese in grado di creare nuova ricchezza e occupazione nel prossimo decennio dipenderà da persone che hanno sia una profonda conoscenza della scienza e della tecnologia, e un talento per la sua applicazione per soddisfare le esigenze dei mercati e della società. E ´solo combinando formazione imprenditoriale e l´interazione con le imprese, che gli studenti sviluppano la pratica competenze, conoscenze e atteggiamenti che permetterà loro di innovare - di avere idee su come migliorare la comunità locale, per l´avvio di un´impresa, o di avviare e portare avanti un processo di innovazione nel loro posto di lavoro. Questo è un obiettivo chiave del programma Erasmus per tutti che ho proposto per il periodo 2014-2020 e che includerà un nuovo schema, le alleanze della conoscenza. Si tratta di partenariati che riuniscono partner del mondo imprenditoriale e mondo accademico impegnata a fornire metodi di insegnamento nuovi e innovativi e approcci, e di promuovere l´imprenditorialità e più mentalità imprenditoriale. Due chiamate pilota sono stati lanciati nel 2011 e 2012 e la risposta estremamente positiva ci ha dimostrato che questo tipo di partenariato strutturato risponde a un´esigenza reale nel settore educativo quando alla ricerca di un modo affidabile di collegamento con le imprese. A lungo termine partnership tra imprese ed i più alti livelli di istruzione e di ricerca del tipo che abbiamo guidando con l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia, e che sosterremo con Erasmus per tutti, sono di vitale importanza per dare impulso all´innovazione in Europa. Queste partnership ci aiuterà a sviluppare un sistema educativo sostenibile e flessibile che risponda alle sfide sociali ed economiche del futuro. Signore e signori, Erasmus per tutti continueranno le attività Jean Monnet. Alla luce dei suoi sforzi specifici per promuovere l´eccellenza nei settori dell´istruzione e della ricerca sull´integrazione europea, Jean Monnet iniziativa si divideranno i meccanismi di esecuzione del programma integrato, ma continuerà al suo interno come attività distinta. Ci sono quattro aree in cui vorremmo concentrare il nostro lavoro futuro: In primo luogo, voglio garantire la partecipazione di una nuova generazione di docenti e ricercatori in progetti Jean Monnet. Abbiamo bisogno del vostro insegnamento di qualità e la ricerca sui temi dell´Unione europea a continuare anche in futuro. Per questo mi rivolgo a voi per incoraggiare con forza i suoi colleghi più giovani a richiedere progetti Jean Monnet. In secondo luogo, l´integrazione europea tocca ormai tutti i settori della società. Ciò dovrebbe riflettersi nei nostri programmi scolastici. Pertanto, auspica che il programma Jean Monnet di rafforzare studi sull´integrazione europea nelle facoltà non tradizionalmente coinvolti nella materia. Naturalmente, tali moduli dovrebbe essere mirata a soddisfare le esigenze specifiche degli studenti in questione. In terzo luogo, credo che potrebbe essere utile per creare un marchio di eccellenza Jean Monnet per gli enti interessati ad ottenere il riconoscimento della qualità dei loro programmi di studi europei di integrazione. Il nostro nuovo programma si muoverà in questa direzione. In quarto luogo, si vuole sottolineare la "capacità del serbatoio pensare" della rete i professori Jean Monnet ´, l´aspetto di Jean Monnet siamo impegnati qui oggi. Il ruolo della rete Jean Monnet è molto importante nella promozione del dibattito politico e gli scambi tra il mondo accademico e decisori politici sulle priorità dell´Unione europea. Infine, la Jean Monnet iniziativa proseguirà con il supporto specifico per le istituzioni accademiche che hanno un chiaro obiettivo di sostenere l´integrazione europea, come il Collegio d´Europa e l´Istituto universitario europeo. Tuttavia, per dare la possibilità al crescente numero di istituzioni accademiche attive nel campo dell´integrazione europea per accedere a questo sostegno, nonostante i limitati mezzi di bilancio, vogliamo un bando di gara e pluriennale aperto a presentare proposte che saranno lanciati per premiare i progetti migliori. Riconosco questo ultimo punto è oggetto di discussioni con il Parlamento europeo e il Consiglio, ma spero che il compromesso sarà raggiunto, permettendo nuove istituzioni da sostenere. Signore e signori, Oggi ho fatto il caso che l´educazione non è una questione morbido. E ´forse la più potente forza civilizzatrice che abbiamo mai conosciuto. E abbiamo bisogno di tutti di quella forza quando si sa che il futuro porterà profondi sfide ambientali, economiche e sociali. Cambia saranno costretti su di noi, dobbiamo prepararci, capire e modellarlo - in questo modo, il cambiamento può essere per il meglio. Alla fine, la preparazione per il futuro è solo un altro modo di definire l´educazione. Questo è ciò che l´istruzione fa per una crescita sostenibile. Questo è ciò che fa per lo sviluppo sostenibile e una società sostenibile. A sostegno del mio caso, vorrei prendere in prestito, e un po ´adattare, un concetto chiave del premio Nobel Amartya Sen: "Istruzione e cultura sono fondamentali per rendere la crescita e lo sviluppo sostenibile non solo perché sostenere i bisogni e la vita standard delle future generazioni, ma perché sostengono, e questo è il loro contributo unico nel suo genere, la libertà delle generazioni future di avere o salvaguardare ciò che di valore e alla quale hanno motivo di attribuire importanza ". Istruzione e cultura sostenere il progresso della crescita, dello sviluppo e sociale prima di tutto, perché danno senso alla loro. È per questo che una società sostenibile è una società ben istruita. Grazie.  
   
   
TRENTO: INAUGURATO “PALAZZO DELLA RICERCA”  
 
Trento, 14 novembre 2012 - Il presidente della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini, ed il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, hanno espresso grande soddisfazione per l’inaugurazione, avvenuta il 9 novembre a San Michele, del nuovo “Palazzo della Ricerca e della Conoscenza. Una struttura all’avanguardia, un altro tassello in quel mosaico complesso e prezioso rappresentato dal sistema trentino della ricerca scientifica e dell’alta formazione. Il presidente della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini, ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della struttura. Dal Consiglio di Amministrazione della presidenza di Giovanni Gius (presente e più volte ringraziato sentitamente), al direttore generale Alessandro Dini, alla giunta provinciale, senza dimenticare il ruolo dei progettisti, delle aziende e degli operai che vi hanno lavorato. “Questo nuovo palazzo – ha affermato – conferma l’ambizione che la Fondazione Mach ha nel fare alta formazione, attraverso corsi di laurea e post laurea. Allo stesso tempo, soddisfa la necessità di avere laboratori adeguati per la biologia avanzata, come la biologica computazionale e la post genomica. Questa struttura – ha proseguito Salamini – è il segno tangibile di come la Fondazione Mach si stia adeguando ai tempi, anche a livello infrastrutturale, e voglia fare innovazione ad alto livello in ambito internazionale”. Infine, il presidente Salamini ha voluto mandare un messaggio ai ricercatori, riprendendo il discorso “kennedyano” che Barack Obama ha fatto agli Stati Uniti dopo la seconda elezione, nel quale spiegava di non attendersi nuovi contributi solo dalla sua amministrazione, ma chiedeva soprattutto cosa faranno gli americani per la nazione. “Io – ha concluso Salamini – chiedo a voi ricercatori cosa farete in questa struttura per la Fondazione e a quale livello vorrete onorare l’investimento che la comunità trentina ha fatto su di voi”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha apprezzato i riferimenti ad Obama e Kennedy, ricordando che il governo provinciale investe il 2,2% del Pil in ricerca e conoscenza, una percentuale molto vicina agli obiettivi fissati dall’Unione Europa. “Questo – ha proseguito Dellai – significa che le imprese ed i cittadini, con le loro tasse, partecipano in modo fortissimo a queste attività e c’è un dovere direi quasi morale nel rivolgere un appello a tutto il mondo della ricerca e dell’Università affinché venga considerato questo aspetto. Lo scopo di questi investimenti, infatti, è rendere migliore questa comunità, questo Paese, l’Europa, il mondo”. A San Michele, quindi, nasce un contributo che si declina su scala globale. “In alcuni ambiti – ha sottolineato il Presidente – sappiamo esprimere leadership di livello internazionale e la Fondazione Mach è un esempio in questo senso. La realizzazione di questo Palazzo rende ancora più chiaro il ruolo internazionale della Fondazione, e quindi del Trentino, e rafforza l’idea dell’importanza del trasferimento della conoscenza nell’impresa e nell’economia del territorio, ma non solo. Quest’opera, bella anche esteticamente, fa parte di un disegno più ampio che riguarda un piano di riqualificazione degli spazi della Fondazione, andando nella direzione di un vero e proprio “campus”. Qui – ha continuato Dellai – si sviluppa una delle aspirazioni più importanti della Fondazione Mach: l’alta formazione, possibile grazie alle collaborazioni con gli atenei di Trento e Udine. Esplicito però in questo momento il nostro desiderio che prima o poi la Fondazione possa esprimere essa stessa la sua aspirazione accademica. Viviamo in un Paese a canne d’organo, ma prima o poi si abbatteranno e questo istituto potrà ricomporre la filiera della ricerca, dell’alta formazione e della conoscenza. C’è anche questo dietro alla delega che abbiamo avuto da Roma. Insomma – ha concluso Dellai – anche in una fase di restrizioni di risorse pubbliche esprimiamo la volontà di onorare l’impegno affinché venga mantenuta la massima attenzione su questo versante perché da qui dipende il futuro del nostro territorio, non solo dal punto di vista della sua economia, del suo sviluppo, ma anche in considerazione del ruolo che esso può assumere in un contesto internazionale”.  
   
   
IL NUOVO PALAZZO DELLA RICERCA E DELLA CONOSCENZA LA STRUTTURA OSPITA AULE PER CORSI DI LAUREA, POST-LAUREA E MODERNI LABORATORI PER L’ATTIVITÀ SCIENTIFICA  
 
Trento, 14 novembre 2012 - Moderno, spazioso, hi-tech, luminoso, ecologico. Si presenta così il nuovo “Palazzo della Ricerca e della Conoscenza” che è stato inaugurato il 9 novembre a San Michele. Una struttura che cambia la “skyline” della Fondazione Edmund Mach – aggiungendosi all’antico monastero – e che arricchisce con un nuovo tassello il “campus” che si sta espandendo a nord di Trento. La Fondazione Mach è una realtà d’eccellenza che si occupa di agricoltura, viticoltura e ambiente. Al top a livello internazionale nel campo della ricerca scientifica (genomica in primis) e della sperimentazione, ma anche riconosciuta e apprezzata nel panorama nazionale per quanto riguarda la formazione. Da oggi la Fondazione Edmund Mach di San Michele ha quindi una nuova struttura che testimonia lo sviluppo che questo ente ha avuto negli ultimi anni. Un moderno “Palazzo della Ricerca e della Conoscenza” che, accanto all’antico monastero Agostiniano, rispecchia perfettamente lo slogan della Fondazione: “tradizionalmente innovativi”. Vetrate all’esterno, un’imponente scalinata all’interno: sono queste le caratteristiche architettoniche del palazzo che dispone di 15 avanzati laboratori di ricerca, 12 aule ed un’aula magna da 100 posti, oltre ad alcuni uffici. La struttura si sviluppa su 4 piani, per una superficie totale di 6.000 metri quadrati. Tra i punti di forza c’è certamente il risparmio energetico grazie al recupero ottenuto attraverso il trattamento dell’aria delle aule e delle cappe dei laboratori. I vetri delle facciate, inoltre, sono ad alto isolamento termico e c’è una centrale operativa che tiene costantemente monitorate le temperature nei vari locali. Restando in tema d’innovazione, il nuovo Palazzo è completamente cablato e dispone di oltre 1.000 prese per la connessione alla rete della Fondazione e può vantare 12 lavagne dotate di videoproiettori nelle aule. I lavori sono stati realizzati e completati da un Raggruppamento Temporaneo d´Impresa (Rti) sotto la guida e il coordinamento della capofila Sei - Strumentazione Elettrotecnica Industriale S.p.a. Di Cusago (Milano). Ai lavori, costati 18 milioni di euro (tra costruzione, arredi, strumentazioni di laboratorio e esterni), hanno contribuito diverse imprese locali. L’inaugurazione è avvenuta oggi alla presenza del Presidente della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini, del Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, del sindaco di San Michele all’Adige, Clelia Sandri, del Consiglio di Amministrazione e del vescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, che ha benedetto come da tradizione il nuovo edificio. Un momento importante, quello del taglio del nastro, che ha ufficialmente aperto un palazzo strategico per lo sviluppo futuro della Fondazione Edmund Mach. Al suo interno, infatti, ospiterà corsi di laurea e post-laurea, tra i quali uno di viticoltura ed enologia organizzato in collaborazione con gli atenei di Trento e Udine. I nuovi spazi permettono anche al centro scolastico il recupero di locali adeguati per soddisfare il continuo aumento di iscritti che ha portato, quest’anno, a sfiorare le 1.000 unità. Rimanendo in tema di formazione e conoscenza, sarà ospitata all’ultimo piano anche la Scuola di Dottorato di Ricerca. La nuova struttura sarà il centro della ricerca scientifica più avanzata grazie a laboratori all’avanguardia come quelli di biologia computazionale o analisi sensoriale. In questi spazi, pensati dagli architetti Giovanni Bertolotto e Luca Vacchelli, lavoreranno un centinaio di ricercatori. Nel complesso, i ricercatori che lavorano a San Michele sono oltre 200, molti dei quali under 35 e provenienti dall’estero, come accade nei più importanti centri di ricerca del mondo. Il direttore generale della Fondazione Edmund Mach, Alessandro Dini, esprime grande soddisfazione per questa inaugurazione. “Si tratta di una struttura attesa, che rappresenta un elemento importante per lo sviluppo futuro della Fondazione. Avere nuovi spazi da mettere a disposizione alle attività di ricerca e alta formazione, significa infatti investire sul domani non solo di questo ente, ma più in generale del Trentino e del Paese”. E lo sviluppo futuro della Fondazione prevede anche altre novità dal punto di vista urbanistico. Il campus che occupa quasi 14 ettari cambierà ancora. Nella primavera del prossimo anno il Centro Trasferimento Tecnologico si trasferirà nelle due palazzine accanto al “Palazzo della Ricerca e della Conoscenza”, per le quali i lavori sono arrivati alla fase conclusiva. Dopodiché, la fusione con il Centro di Ecologia Alpina delle Viote troverà la sua naturale conclusione con la realizzazione della nuova “Palazzina Ambiente”, che ospiterà tutti i dipendenti che si occuperanno delle tematiche ambientali nei prossimi anni. L’appalto del progetto sarà definito a breve. A livello geografico, questa struttura sorgerà a sud del palazzo inaugurato oggi, verso la sede dell’Azienda agricola della Fondazione. I Numeri Del “Palazzo Della Ricerca E Della Conoscenza”: 6.000 i metri quadrati che occupa la superficie complessiva; 30.000 metri cubi è il volume totale dell’opera; 100 i posti di cui dispone l’aula magna; 12 le aule a disposizione per i corsi di laurea, post-laurea e della Scuola di Dottorato; 15 i laboratori dedicati all’attività di ricerca scientifica; 1.000 le prese per la connessione a Internet; 100 i ricercatori che lavoreranno in questa struttura; 585 il massimo affollamento della struttura; 7 le camere di crescita a temperatura controllata per le piante situate al piano interrato; 12 le lavagne con videoproiettore sistemate nelle aule; 18 milioni di euro: è il costo complessivo dell’opera; 4 i piani del Palazzo, ai quali si aggiunge il piano interrato. Al link che segue è possibile trovare una galleria fotografica della struttura: https://plus.Google.com/photos/109356845551571403035/albums/5807286082278850465?authkey=cmp82obuvvty8ae    
   
   
OGGI IL PRESIDENTE DELL’ECUADOR RAFAEL CORREA PARLA DI ECONOMIA ALL´UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA : “UNA PROPOSTA ECUADORIANA PER USCIRE DALLA CRISI DEL DEBITO"  
 
Milano, 14 novembre 2012 – Oggirafael Correa, presidente della Repubblica dell´Ecuador sarà all´Università di Milano-bicocca dove alle 10.30 terrà una lezione di economia in Aula Magna e incontrerà gli studenti ecuadoriani che frequentano le università milanesi e tutti gli interessati. Il tema della lectio magistralis è “Una proposta ecuadoriana per uscire dalla crisi del debito”. L’incontro rientra tra gli appuntamenti della visita a Milano del presidente dell’Ecuador. Interviene: Marcello Fontanesi, rettore dell’Università di Milano-bicocca. Partecipano: René Ramirez, ministro dell’Istruzione dell’Ecuador; Ricardo Patiño, ministro degli Affari esteri dell’Ecuador; Fernando Alvarado, ministro della Comunicazione dell’Ecuador. L’incontro è aperto a tutti fino ad esaurimento dei posti disponibili. Edificio U6, Aula Magna, Piazza dell’Ateneo Nuovo, 1, Milano A conclusione della lectio non è prevista una conferenza stampa del presidente Correa.  
   
   
L’UNIVERSITÀ DI PAVIA E PRICE WATERHOUSE COOPERS PRESENTANO IL CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN GOVERNANCE, CONTROLLO E REVISIONE  
 
 Pavia 14 novembre 2012 - Il 15 novembre 2012, alle ore 19.00 nell’Aula Foscolo dell’Università di Pavia, si terrà la presentazione del biennio magistrale in Governance, Controllo e Revisione, organizzato dal Dipartimento di Ricerche Aziendali della Facoltà di Economia in collaborazione con Price Waterhouse Coopers. All’incontro interverranno Angiolino Stella, Rettore dell’Università di Pavia, Carluccio Bianchi, già Preside di Economia, Antonella Zucchella, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli Studi di Pavia e Pierangelo Schiavi, già Presidente Pricewaterhousecoopers – Pwc Pwc ha firmato una convenzione con la Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Pavia finalizzata a garantire una formazione specialistica e professionalizzante con l’obiettivo di agevolare l’inserimento dei laureati più qualificati nella società di revisione operante in Italia. La convenzione assicura agli studenti che scelgono il percorso in “Governance, Controllo e Revisione” di ottenere da Price Waterhouse Coopers l’assunzione in contratto di apprendistato professionalizzante, previsto dal protocollo nazionale d’intesa. Pwc rende inoltre disponibili, in collaborazione e sotto il coordinamento del corpo docente dell’Ateneo pavese, professionisti interni altamente qualificati a supporto dell’attività didattica. Gli studenti più meritevoli (con media di esami non inferiore a 26/30, età anagrafica non superiore a 26 anni e adeguata conoscenza della lingua inglese) tra quelli che frequenteranno il percorso di studi sviluppato in collaborazione con l’Università saranno assunti presso Pwc. L’opportunità di assunzione sarà offerta dalla società di revisione ancora prima del traguardo della laurea, ovvero negli ultimi 6 mesi previsti dal biennio della laurea magistrale in Economia e Legislazione d’Impresa, purché abbiano completato l’80% degli insegnamenti previsti dal percorso formativo in “Governance, controllo e revisione”. Pwc ha altresì sottoscritto, a partire dall’anno accademico 2007/2008 un accordo con l’Università degli Studi di Pavia, per il finanziamento privato di un posto di ricercatore nell’ambito disciplinare Sec/p07. La decisione di mantenere per un quinquennio il posto di ricercatore, conferma il riconoscimento di eccellenza dell’Università di Pavia nel contesto accademico nazionale e internazionale.  
   
   
DAL "VECCHIO" LEGGERE SCRIVERE E FAR DI CONTO ALLE COMPETENZE DI CITTADINANZA  
 
Trento, 14 novembre 2012 - Dopo la puntualizzazione sulla figura del dirigente scolastico nella gestione delle risorse umane, il 26 ottobre scorso, l’Iprase del Trentino in collaborazione con Isre – Istituto Internazionale Salesiano di Ricerca Educativa propone un nuovo confronto nazionale, giovedì 15 novembre prossimo su: “Leggere, scrivere, far di conto e poi? – Competenze chiave di cittadinanza e curricula del primo e secondo ciclo d’istruzione”, rivolto a dirigenti scolastici e insegnanti. Contributi da esperti nazionali, tra i quali Anna Maria Ajello (La Sapienza-roma) e Carlo Petracca (Miur) ed esperienze a confronto. Interventi d’apertura dell’assessore Marta Dalmaso e del direttore Iprase, Beatrice de Gerloni. Seminario su “Leggere, scrivere, far di conto e poi? Competenze chiave di cittadinanza e curricula del primo e secondo ciclo di istruzione” giovedì 15 novembre dalle 8.30 alle 18.00 presso l’Aula Magna del Palazzo Istruzione (via Gilli 3, Trento) L’obiettivo del seminario, rivolto a dirigenti Scolastici e insegnanti delle scuole trentine, è affrontare il tema dell’educazione alla cittadinanza, nelle sue evoluzioni normative e pedagogiche, analizzandone il rapporto e le potenzialità di sviluppo attraverso i curricoli scolastici. Il seminario costituisce infatti una significativa opportunità per esplorare il concetto stesso di competenza di cittadinanza così come si è evoluto negli ultimi anni, anche alla luce della normativa europea. Per la provincia di Trento si tratta di un’occasione di particolare rilievo in quanto offre un momento di riflessione rispetto alla collocazione di tali competenze nei nuovi piani di studio provinciali. Il tema sarà esplorato da due relatori principali, Annamaria Ajello e Carlo Petracca cui seguiranno testimonianze su esperienze realizzate in tre regioni italiane. Il lavoro prosegue nel pomeriggio con approfondimenti in lavori di gruppo. Tre dirigenti trentini saranno coinvolti come discussant con il ruolo di promuovere la discussione tra i partecipanti e favorire il confronto tra le esperienze presentate e la realtà delle scuole trentine su tre tematiche in particolare: il rapporto tra le competenze chiave e le discipline nella costruzione dei curricula scolastici, le competenze di cittadinanza nell’obbligo di istruzione e l’acquisizione delle competenze di cittadinanza in progetti di sinergia tra scuola e territorio. Iscirizoni ancora aperte sul sito di Iprase www.Iprase.tn.it . Per informazioni: signora Desj Carli (desj.Carli@iprase.tn.it ., tel. 0461-494360). Ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di frequenza.  
   
   
“120 POESIE TANG” PROVE DI TRADUZIONE LIRICA DAL CINESE ALL’ITALIANO  
 
Milano, 14 novembre 2012 - Sentimento, precisione, ritmo. Sono tanti gli elementi da tenere in considerazione nella traduzione di un testo poetico, e tradurre dalla lingua cinese pone difficoltà maggiori rispetto ad altre lingue più simili all’italiano. Lo sa bene Liu Liting, traduttore di “120 poesie Tang”, che martedì 20 novembre alle 10.30, in aula T4 al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano (piazza Montanelli 1, 20099 Sesto San Giovanni, Mm1 Sesto Marelli), parlerà del suo lavoro e delle difficoltà della traduzione. Nel corso dell’incontro, Liu mostrerà anche alcune prove innovative di traduzione metrica in endecasillabo dal cinese all’italiano, prove che puntano a mantenere un senso del ritmo e della rima simile all’originale. Liu esaminerà poi quelli che sono a suo parere i punti fondamentali della traduzione poetica: la comprensione del sentimento del poeta e dello spirito della poesia, l’attenzione all’essenza più che alla forma, e la precisione nell’uso di ogni singola parola. L’appuntamento, presentato da Alessandra C. Lavagnino, traduttrice e docente di lingua e cultura cinese all’Università degli Studi di Milano, è organizzato dall’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano in collaborazione con Carc (Contemporary Asia Research Centre). Ingresso libero. Liu Liting è interprete e traduttore e vive tra Roma e Pechino. È stato inviato dell’Ufficio Affari Esteri del Ministero dell’Agricoltura di Pechino come terzo segretario dell’Ufficio di Rappresentanza cinese della Fao a Roma e rappresentante legale dell’azienda “La via della Seta” a Roma. Ha curato, tra le varie pubblicazioni, la traduzione in cinese delle “Metamorfosi” di Ovidio, di "Metello" di Vasco Pratolini e dei “Racconti di Dante” e la traduzione in italiano di “120 poesie Tang” (in collaborazione con Letterio Cassata e Romano Vateroni, con la prefazione di Alessandra C. Lavagnino). Www.istitutoconfucio.unimi.it    
   
   
LOMBARDIA: GUIDA ALL´APPRENDISTATO PER GIOVANI E IMPRESE  
 
 Milano 14 novembre 2012 - Oltre 200 studenti di licei e istituti tecnici di Milano e provincia hanno affollato l´auditorium di Assolombarda per la giornata di orientamento scolastico, a cui ha partecipato l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Cultura Valentina Aprea. Ragazzi e ragazze invitati a dotarsi degli strumenti utili, per decidere il percorso formativo post diploma, in modo che rispecchi le loro reali inclinazioni e consenta uno sbocco lavorativo. - In occasione di ´Orientagiovani´ 2012, dedicata a ´Dopo il diploma: come fare la scelta giusta´, è stata presentata e distribuita ai partecipanti la pubblicazione ´Guida facile all´apprendistato per imprese e giovani´, realizzata da Regione Lombardia e Assolombarda. "L´affermazione dell´apprendistato come strada maestra per l´inserimento lavorativo dei giovani - ha detto l´assessore Aprea - è una delle sfide più impegnative ma stimolanti che ci attendono nel prossimo futuro". "La Lombardia - ha continuato l´assessore - è pronta ad affrontarla. Da tempo, nel nostro territorio, abbiamo infatti puntato sulla valorizzazione dell´apprendistato come strumento cardine di primo inserimento dei giovani". Nel 2011 Regione Lombardia ha avviato la sperimentazione per l´apprendistato di primo livello, destinato ai giovani dai 15 ai 18 anni. Oggi, dopo l´entrata in vigore del Testo unico sull´apprendistato, ci sono oltre 130 ragazzi in formazione ed è stato decisa una prima tranche di finanziamento con 5 milioni. Apprendistato Di Terzo Livello - Per l´apprendistato di terzo livello (formazione superiore) Regione Lombardia ha sottoscritto lo scorso anno un accordo con 10 università lombarde per il conseguimento della laurea triennale e magistrale. "Si è trattato - ha commentato l´assessore Aprea - di una sperimentazione unica in Italia, che ora sta dando i primi, buoni frutti. Sono oltre 400 i giovani che hanno intrapreso questo percorso innovativo, per conseguire una laurea, un master o un dottorato". "Siamo inoltre pronti - ha aggiunto Aprea - a sottoscrivere l´accordo per la disciplina dell´apprendistato di terzo livello in tutte le sue forme, dando l´opportunità di conseguire non solo lauree, master e dottorati in apprendistato, ma anche diplomi di scuola secondaria superiore, Ifts e Its". Apprendistato Professionalizzante, In Arrivo 6 Milioni - Per l´apprendistato professionalizzante Regione Lombardia programma e finanzia - nel 2012 stanziati 15 milioni assegnati alle Province - le attività formative (competenze di base e trasversali) e i servizi integrati per gli apprendisti assunti. "Sempre in tema di apprendistato professionalizzante - ha anticipato Aprea - Regione Lombardia sta mettendo a punto (uscirà a breve) anche un intervento del valore di 6 milioni, finalizzato ad affiancare le aziende fin dai primi adempimenti amministrativi e contrattuali, attraverso gli enti accreditati e gli enti bilaterali, in collaborazione con i consulenti del lavoro e i commercialisti. Potranno beneficiarne le aziende fino a 250 dipendenti". Questo intervento prevede il finanziamento, attraverso una dote del valore fino a 1.000 euro per apprendista, di un´ampia serie di servizi, pensati per supportare e accompagnare le aziende nell´avvio e nella gestione del contratto di apprendistato. Cosa Sono Gli Its - Gli Istituti tecnici superiori formano nuove figure professionali in possesso di conoscenze, abilità e competenze, indispensabili per operare in contesti di lavoro tecnologicamente avanzati e rispondono alla domanda di specifiche figure professionali, proveniente dal mondo produttivo. Grazie all´offerta Its i giovani lombardi possono accedere a una specializzazione tecnica di alto livello, progettata e realizzata in collaborazione con imprese, università, sistema scolastico e formativo. Il Diploma di tecnico superiore che si ottiene ha valore sull´intero territorio nazionale. Il Percorso Formativo - Il percorso, che si articola in semestri, ha una durata, di norma, biennale, con un numero di ore formative complessive di 1.800/2.000, che possono arrivare a sei semestri in casi particolari (conseguimento certificazioni, convenzioni con le Università). È previsto lo svolgimento obbligatorio di uno stage per almeno il 30 per cento della durata del monte ore complessivo. Molti docenti provengono dal mondo del lavoro e hanno un´esperienza importante nel settore industriale di riferimento per il percorso Its scelto. E´ necessario, per iscriversi, il diploma di istruzione secondaria superiore e avere una buona conoscenza della lingua inglese e dell´informatica. Certificazione - Alla fine del percorso, per quelli di 4 semestri, il titolo rilasciato è il Diploma di tecnico superiore: V livello Eqf (qualifiche per l´apprendimento permanente). L´eqf è un quadro comune europeo di riferimento, che collega fra loro i sistemi di qualificazione di Paesi diversi, fungendo da dispositivo di traduzione utile a rendere le qualifiche più leggibili e comprensibili tra Paesi e sistemi europei differenti. I crediti acquisiti nei percorsi Its sono riconosciuti per l´accesso alle professioni di Agrotecnico, Geometra, Perito agrario e Perito industriale e per il conseguimento della laurea di I livello. Ambiti Professionali - Questi corsi formano Tecnici superiori in 7 diverse aree: produzione e manutenzione di mezzi di trasporto e/o relative infrastrutture; trasformazioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali; processo, prodotto, comunicazione e marketing per il settore tessile-abbigliamento e moda; marketing e internazionalizzazione delle imprese; organizzazione e fruizione dell´informazione e conoscenza; innovazione e qualità delle abitazioni; ricerca e sviluppo di prodotti e processi biotecnologici industriali e ambientali. Cosa Sono Gli Ifts - Il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) permette di formare personale specializzato in modo particolare nel settore dei servizi, degli Enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche, ma anche dalla internazionalizzazione dei mercati. Gli orientamenti formativi seguiti nella progettazione dei percorsi Ifts devono rispettare linee di indirizzo e priorità indicate dalla programmazione economica regionale. A differenza degli Its sono percorsi non più gestiti da una fondazione ma da Associazioni temporanee di scopo (Ats), si svolgono in due semestri (800-1.000 ore), prevedono stage aziendali corrispondenti al 30 per cento del monte ore generale e consentono di ottenere il Certificato di specializzazione tecnica superiore. Agli Ifts si può accedere anche dal quarto anno della scuola secondaria superiore.  
   
   
DIVERSITALAVORO, IL CAREER DAY DELL’INCLUSIONE, TORNA A ROMA  
 
Milano, 14 novembre 2012 - Favorire l’incontro delle persone con disabilità, appartenenti alle categorie protette, di origine straniera e transgender con le aziende che offrono opportunità di lavoro. È questo l’obiettivo di Diversitalavoro, il progetto promosso da Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), Fondazione Sodalitas, Synesis Career Service e Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, che per questa edizione autunnale si terrà a Roma il 21 novembre dalle 10 alle 16 presso l’Università di Tor Vergata, Facoltà di Ingegneria – Edificio Didattica (via del Politecnico, ingresso da Via Columbia). «Cerchiamo talenti cui offrire pari opportunità nel mondo del lavoro» è il motto che anima il progetto nato nel 2008 e che negli anni ha aiutato diplomati e laureati a trovare un impiego, cercando di soddisfare le esigenze proprio delle persone con più difficoltà a trovare lavoro. “Il valore aggiunto dell’evento consiste nell’avere la possibilità non solo di consegnare il proprio cv dal vivo, ma di presentarsi alle aziende, dire agli Hr per quale motivo si vuole lavorare in quella società e quale apporto si pensa di potere dare all’interno - spiega Rosanna Paiano, event coordinator di Synesis Career Service - Per questo, oltre alla possibilità di candidarsi via Internet, cosa che è possibile fare durante l’anno, ci teniamo a organizzare un evento che sia un momento importante di incontro e di scambio. E il fatto che negli anni molte persone abbiano trovato lavoro grazie al progetto ci spinge ad andare avanti, soprattutto in un momento delicato come quello che stiamo vivendo”. Roberto Ramasco, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas afferma: “Il successo crescente di Diversitàlavoro ci dà una conferma importante: sempre più imprese credono che realizzare un ambiente di lavoro inclusivo e davvero capace di valorizzare le diversità le renda migliori. Fondazione Sodalitas è impegnata a convincere di questo un numero ancora maggiore di aziende, aiutandole con percorsi di formazione ed accompagnamento ad hoc a superare ostacoli, difficoltà, e talvolta pregiudizi”. Queste le aziende che finora hanno confermato la loro partecipazione all’edizione capitolina: Allianz, American Express, Apple, Bnl Gruppo Bnp Paribas, Ernst & Young, Ibm, Leroy Merlin, Philip Morris Italia. Parteciperanno inoltre in modalità Web: Abb, Bosch, Ceva Logistics, Dell, Eni, L’oréal, Luxottica, Roche. L’elenco sarà continuamente aggiornato fino al giorno dell’evento. Tante le possibilità per i candidati che parteciperanno all’evento di Roma. Durante la giornata potranno incontrare i manager aziendali (dalle 10 alle 16), sostenere un eventuale colloquio individuale e ricevere una consulenza personalizzata su come scrivere il curriculum e usarlo come strumento di self marketing. Gli interessati alle opportunità offerte da Diversitalavoro possono già candidarsi agli annunci presenti sul sito www.Diversitalavoro.it. È sufficiente registrarsi gratuitamente e caricare il proprio curriculum per essere selezionati dalle aziende. Sono inoltre previsti, per tutti, seminari informativi ad accesso libero su temi riguardanti il mondo del lavoro e l’integrazione: 11.00-11.30 Come preparare un curriculum vitae; 11.45-12.15 Come affrontare un colloquio di lavoro; 12.30-13.00 Azioni positive contro ogni discriminazione nel mondo del lavoro. Per aiutare le persone audiolese sarà a disposizione un servizio di interpreti Lis, Interpreti della lingua dei segni. Per tutti coloro che vorranno raggiungere il career day con i mezzi pubblici, dalla stazione Termini si potrà prendere la metropolitana linea A fino alla fermata Anagnina, capolinea, dove sarà a disposizione una navetta gratuita che condurrà i partecipanti fino alla sede dell’evento. Per tutte le informazioni, gli utenti possono cliccare sul sito www.Diversitalavoro.it  oppure scrivere un’e-mail a info@diversitalavoro.It . Diversitalavoro è anche su Facebook all’indirizzo www.Facebook.com/diversitalavoro  e su Twitter @diversitalavoro. Per seguire tutti gli aggiornamenti, l’hashtag ufficiale è #diversitalavoro.  
   
   
NUOVA INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE EURO-MEDITERRANEA  
 
Bruxelles, 14 novembre, 2012 - La Commissione europea ha annunciato l’ 8 novembre il lancio di un nuovo programma di protezione civile nella regione del Mediterraneo, sulla base dei risultati del successo euromediterraneo Programma regionale per la prevenzione, preparazione e risposta alle catastrofi naturali e di origine umana (Pprd). Il nuovo programma avrà inizio nella primavera del 2013 e durerà fino al 2016. E ´stato annunciato in una conferenza di alto livello a Bruxelles, che ha segnato il completamento del programma corrente Pprd. Parlando alla conferenza il commissario, europeo per la cooperazione internazionale, gli aiuti umanitari e la risposta alle crisi, Kristalina Georgieva ha detto: "Negli ultimi 20 anni si è verificato nel 1085 disasters regione del Mediterraneo, uccidendo circa 47.000 persone Questo significa un disastro a settimana Nessun paese può.. Far fronte a sfide così frequenti e di grandi dimensioni in modo autonomo, e la cooperazione in modo chiaro una maggiore e migliore regionale è necessario. Pprd Il Sud è un esempio dei vantaggi di tale cooperazione offre non solo ai paesi della regione, ma anche per i loro cittadini, aumentando disastro capacità di prevenzione, preparazione e risposta. " "Al di là della solidarietà in caso di crisi, abbiamo bisogno di cooperare per prevenire e mitigare tali eventi. Essere ben preparati significa essere pronti ad agire insieme. Abbiamo già ottenuto molto grazie a questo programma, ma c´è ancora molto da fare. C´è un reale valore aggiunto a continuare gli sforzi regionali di protezione civile. ´solo unendo le forze che si può contribuire a ridisegnare un Mediterraneo più preparato per calamità naturale o provocata dall´uomo ", ha aggiunto il commissario europeo per la Politica di vicinato allargamento ed europeo, Štefan Füle. Il nuovo programma di protezione civile avrà un forte accento sulla prevenzione e la preparazione, piuttosto che sulla risposta ai disastri. Saranno trattate le seguenti questioni: 1. Rafforzare la cooperazione tra l´Ue e le istituzioni partner del Mediterraneo meridionale impegnate nella protezione civile; 2. Incoraggiare reazione coordinata dei paesi colpiti dalla catastrofe; 3. Stimolare lo sviluppo di un approccio regionale alla gestione delle catastrofi, basato sulla prevenzione e la preparazione, coinvolgendo non solo i governi ma anche la società civile. Il nuovo programma sarà finanziato con € 5 milioni, provenienti dal europeo di vicinato e partenariato (Enpi). Http://ec.europa.eu/echo/policies/disaster_response/mechanism_en.htm  
   
   
SISMA/LOMBARDIA, ADESIONE A PROGETTO QUADRILATERO UNESCO  
 
Milano, 14 novembre 2012 - Il rilancio e la promozione turistica delle aree del Mantovano colpite dal sisma dello scorso mese di maggio passano anche attraverso l´adesione della Giunta regionale al progetto ´Quadrilatero dell´Unesco´. Il progetto, fortemente voluto dall´assessore regionale al Commercio, Turismo e Servizi Giovanni Bozzetti, è promosso dal Ministero per gli Affari regionali, Turismo e Sport, in collaborazione con le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e mira a realizzare attività di rilancio e promozione turistica nelle aree colpite dal terremoto. Storia, Arte E Cultura - Cuore della campagna è il ´Quadrilatero dell´Unesco´ composto da Mantova, Sabbioneta, Rovigo, il Delta del Po, Ferrara, Reggio Emilia, Modena e Bologna, che rappresenta un itinerario ideale per conoscere luoghi ricchi di cultura, storia, arte, bellezze naturali e tradizioni enogastronomiche uniche. Il progetto di promozione prevede una serie di eventi tra i quali gli Educational tour, organizzati per far conoscere ai giornalisti tedeschi, inglesi, russi e italiani le attrattività e i servizi offerti in queste zone, con visite alle città, ai monumenti patrimonio dell´Unesco e con degustazioni enogastronomiche, e i pacchetti turistici per tutti i cittadini, che partono da un minimo di 39 euro. Il quadrilatero dell´Unesco può contare su 979 alberghi (100 dei quali a Mantova) e 58.450 posti letto (3.406 dei quali nella terra di Virgilio). L´apporto Del Ministero - "Il terremoto dello scorso mese di maggio - ha detto l´assessore Bozzetti - ha fatto danni inestimabili. Nel Mantovano, solo per fare un esempio, su 129 chiese circa la metà sono inagibili e molte di queste non potranno neppure essere recuperate. Questo triste dato ci ha permesso di capire, una volta di più, che il turismo è un fattore di crescita e di sviluppo e che, per ritornare agli antichi splendori, dovevamo partire proprio da qui. Grazie alla collaborazione del Ministero del Turismo e delle altre Regioni colpite dal sisma abbiamo dato vita a questo progetto, che vuole valorizzare le eccellenze di questo ampio territorio". Oltre alla campagne di valorizzazione del patrimonio dell´Unesco ogni Regione ha messo in campo proprie iniziative territoriali. Enogastronomia - A Mantova, proprio in questi giorni, ha preso il via una particolare ´staffetta´, che coinvolgerà alcuni esperti di cibo, i cosiddetti "food blogger". Ogni fine settimana visiteranno una città del Quadrilatero dell´Unesco colpita dal terremoto e racconteranno sul proprio sito internet le bellezze architettoniche e le prelibatezze enogastronomiche del luogo. A Mantova, ferita ma già nuovamente in piedi e pronta a far conoscere le sue eccellenze, si comincia con la manifestazione ´Di zucca in zucca´. Le quattro tappe successive saranno invece in Emilia Romagna. Per realizzare il programma, Regione Lombardia ha messo a disposizione 50.000 euro.  
   
   
IL BILANCIO DELLA SITUAZIONE AD ALBINIA. ROSSI AL SUMMIT DELLA PROTEZIONE CIVILE  
 
 Firenze, 14 novembre 202 - “Al primo posto c’è la messa in sicurezza delle persone, la rimozione dell’acqua e del fango. Mi auguro che nei prossimi giorni questo tipo di intervento si possa concludere. Ma fin da ora bisogna pensare al dopo. In situazioni come quella attuale della Maremma, ma anche quella di Massa e Carrara che in tre anni ha avuto tre alluvioni, non ce la facciamo più da soli. Al governo chiediamo, lo ripeto, una legge speciale, chiediamo finanziamenti e poteri speciali”. Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ieri, prima di partecipare al summit presso la sala operativa della Protezione civile di Grosseto, ha effettuato un sopralluogo con l’elicottero sulla zona a sud di Grosseto, e in particolare su Albinia, epicentro del disastro. Ora Rossi si sta spostando nelle zone alluvionate della provincia di Massa Carrara. “Questa volta – ha proseguito Rossi – dobbiamo guardarci in faccia con il governo nazionale, e fare un patto programmatico nuovo. Ci interessa una legge specifica che il governo deve approvare come per l’Emilia Romagna, per gestire sia l’emergenza che l’opera di ricostruzione, ma soprattutto va fatto un patto per la prevenzione. Chiediamo al governo 50 milioni all’anno per 10 anni per la messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico e idraulico, questo finanziamento sarebbe la vera spending review. Intanto ieri ne abbiamo stanziati 5 per le prime necessità”. Il bilancio della situazione nella zona disastrata. Albinia è raggiungibile ma solo dai mezzi di soccorso. Gli aiuti vengono coordinati dal Centro coordinamento soccorsi presso la sala operativa della Protezione civile della Provincia di Grosseto in collaborazione con i Vigili del fuoco e la Prefetture. Si sconsigliano inziative di soccorso fai-da- te e “turismo delle disgrazie”. Si sta allestendo un centro di accoglienza ad Albinia per chi non può rientrare nelle proprie case. Verrà allestito un capannone con brandine e bagni chimici, vicino alla caserma dei Vigili del fuoco. Insieme al Comitato operativo dei volontari di Albinia e Orbetello e al Comune sarà allestita anche una tensostruttura per fornire pasti caldi per le persone che ne abbiano bisogno. Il comune organizzerà un servizio catering. Tra i problemi ancora da risolvere, gli studenti di Orbetello bloccati a Grosseto (43 + 13 alloggiati in centri di accoglienza con 7 adulti). Si è attivato il Comune di Grosseto allestendo 2 autobus per riportarli a cassa, dopo avere contattato le famiglie. Per quanto riguarda la linea ferroviaria tirrenica Pisa-roma, continua a essere chiuso il tratto Grosseto-orbetello. Al momento i treni regionali continuano ad avere come capolinea le stazioni di Grosseto a nord ed Orbetello e Civitavecchia a sud. Si ricorda che nella stazione di Grosseto è presente personale di assistenza di Trenitalia per aiutare i viaggiatori in difficoltà. Su fronte della viabilità, è interrotta l’Aurelia che è percorribile solo dai mezzi di soccorso fino a Orbetello (tratto da Albinia a Marsiliana). Dissesti vari si registrano sulla Sr 74. Altre viabilità interrotte sono Scansano-orbetello e Sorano-sovana per frana. Tra le strade comunali chiuse quella di Maiano, e quella delle Conce. Situazione Enel. Sono ancora 2400 gli utenti senza corrente quasi tutti nel centro abitato di Albinia. Sono intanto arrivati alle porte di Albinia dei generatori per rifornire di corrente elettrica gli abitanti. Sarà possibile attivarli nelle prossime ore. Fiume Ombrone. La situazione sta tornando lentamente nei limiti di sicurezza, l’ondata di piena dovrebbe essere passata. Gli idrometri stanno continuando a scendere e la curva dell’idrogramma di piena sta calando. Sono previste ancora piccole piogge e poi miglioramento.  
   
   
CON DDL SU PRESTITO BEI AQP AVRÀ VANTAGGI FINANZIARI  
 
Bari, 14 novembre 2012 - "Se questo disegno di legge sarà approvato al più presto dal Consiglio regionale, come auspichiamo, per la prima volta la Banca Europea degli Investimenti (Bei) concederà un prestito di tali proporzioni ad un´azienda centromeridionale del servizio idrico integrato, con notevoli vantaggi finanziari; e ciò lo dico sottoponendomi ai più moderni procedimenti di fact checking sulle notizie propagandate dagli amministratori pubblici. Il disegno di legge si è reso necessario per consentire alla Regione Puglia di prestare garanzia fideiussoria sussidiaria del corretto e puntuale adempimento di tutte le obbligazioni pecuniarie di Acquedotto Pugliese s.P.a. Nei confronti della Bei, con riferimento alla contrazione di un mutuo di importo pari a 150 milioni di euro, necessario per la realizzazione di molteplici opere previste dal Piano d´Ambito vigente." Lo ha detto l´Assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati, con riferimento allo schema di disegno di legge, adottato oggi dalla Giunta regionale, sulla garanzia regionale in favore della Banca Europea degli Investimenti per la contrazione di mutuo da parte di Aqp destinato al programma di investimenti in opere del servizio idrico integrato. Il disegno di legge prevede che la garanzia della Regione Puglia è concessa fino all’importo massimo di 172,5 milioni di euro calcolato in misura pari al 115% dell’importo capitale. "L´importanza del procedimento - ha puntualizzato l´Assessore - non rileva solo per aver avuto ulteriore prova della notevole credibilità finanziaria di Acquedotto pugliese, ma attiene al conseguimento di un considerevole risparmio sugli interessi, calcolato dalle 2 alle 3 volte, che diversamente avremmo dovuto remunerare alle fonti ordinarie di acquisizione del credito. È onesto sottolineare per parte mia - ha concluso Fabiano Amati - che l´operazione non si sarebbe mai potuta avviare senza la complicità di diversi elementi e saperi: la solidità di Acquedotto Pugliese e la maturità tecnica dei suoi servizi finanziari, congiunta alla volontà innovatrice del collega Michele Pelillo ed alla puntuale preparazione dell´Area Bilancio e Finanze della Regione." Lo schema di Disegno di legge è stato presentato dunque per consentire ad Acquedotto Pugliese, gestore del Servizio Idrico Integrato in Puglia, di stipulare un prestito presso la Banca Europea degli Investimenti, al fine di rendere possibile la realizzazione di tutti gli investimenti previsti nel Piano d’Ambito. Alla base di quest´ultimo, e del relativo piano degli investimenti, vi sono le necessità specifiche rilevate del territorio, derivanti dallo stato delle infrastrutture, dall’esigenza di migliorare il servizio offerto contribuendo allo sviluppo del territorio servito, dall’adeguamento obbligato alla normativa vigente. Il Piano d’Ambito rimodulato 2010-2018, approvato nell’ottobre 2009 dall’Ato Puglia (ora Aip- Autorità Idrica Pugliese), prevede investimenti per nuove opere, ristrutturazioni e sostituzioni pari a circa 1.484 milioni di euro, di cui circa 536 M€ sono finanziati con il ricorso a fondi pubblici, mentre la restante parte, per un ammontare di 948 M€, è invece a carico del gestore, a valere per la gran parte sui ricavi della gestione caratteristica (tariffa, allacciamenti ecc), ed in parte residuale con capitale di debito. In tale contesto si inserisce la richiesta di fideiussione per l’accensione del prestito di 150 Milioni di euro alla Bei; la richiesta di fideiussione alla Regione a garanzia di un mutuo da parte di Aqp, non solo è funzionale alla copertura del piano di investimenti previsti dal Piano d´Ambito, ma costituisce presupposto necessario ai fini dell’ammissibilità a finanziamento della quota finanziata con fondi comunitari. La scelta di stipulare il prestito con la Bei scaturisce da una dettagliata analisi delle varie possibilità di finanziamento, della fattibilità e dei relativi costi, anche alla luce della crisi di liquidità che sta caratterizzando il mercato finanziario: la convenienza economica, se si paragona il prestito Bei con un corrispondente mutuo acceso presso il sistema bancario commerciale ordinario, inclusa la Cassa Depositi e Prestiti, consiste negli oneri finanziari che si moltiplicherebbero per 2 - 3 volte.  
   
   
ALLUVIONE, TRASFERITI DA GOVERNO A REGIONE BASILICATA SETTE MILIONI DI EURO I FONDI SI AGGIUNGONO A QUELLI DI DERIVAZIONE REGIONALE PER UN TOTALE DI 14,5 MILIONI DI EURO E FINANZIANO INTERVENTI URGENTI DI PROTEZIONE CIVILE  
 
 Potenza, 14 novembre 2012 - Il governo nazionale ha accreditato alla Regione Basilicata sette milioni di euro per finanziare interventi urgenti di protezione civile in conseguenza dell’alluvione del marzo 2011 e in attuazione dell’Ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri del 25 novembre 2011. Lo ha comunicato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, con una nota inviata al presidente della Regione e Commissario delegato, Vito De Filippo. In particolare, i fondi saranno impiegati per le operazioni di messa in sicurezza degli argini dei fiumi Bradano, Basento, Sinni e Ofanto, danneggiati dagli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio lucano dal 18 febbraio al 1 marzo 2011. Per queste opere, i fondi a disposizione sono 14,5 milioni di euro, di cui 7 assegnati dal Governo nazionale e adesso materialmente trasferiti alla Regione. L’accreditamento alla Basilicata delle risorse stanziate dalla legge 14 settembre 2011 n. 148 è stato più volte sollecitato in quest’ultimo anno dal presidente della Regione, nella sua veste di Commissario Delegato. Per le famiglie e le imprese danneggiate del Metapontino la Giunta regionale ha stanziato un milione di euro, risorse aggiuntive rivenienti dal bilancio regionale. “In attesa dei fondi nazionali, la Regione – ha commentato De Filippo – ha anticipato le poste finanziarie, consentendo l’avvio delle opere di messa in sicurezza dei territori a rischio esondazione. Se non è possibile anticipare o prevedere fenomeni naturali di forte entità, è possibile, però, lavorare per limitarne i danni, come nel caso delle alluvioni che, per i cambiamenti climatici, si stanno verificando sempre più frequentemente”.  
   
   
MALTEMPO, SOPRALLUOGHI PRESIDENTE REGIONE UMBRIA MARINI IN AREE PIÙ COLPITE  
 
Perugia, 14 novembre 2012 - In Umbria, a seguito delle precipitazioni piovose delle ultime 36 ore, permane una situazione di seria criticità, soprattutto per ciò che riguarda il livello e la portata idrica del fiume Tevere. Lo riferisce la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che si recherà nelle due aree più colpite dagli eventi calamitosi, quelle di Marsciano ed Orvieto, per effettuare dei sopralluoghi insieme ai tecnici della Protezione civile regionale e dei sindaci dei Comuni interessati. A Marsciano la presidente si recherà nella giornata di oggi, attorno alle ore 13; dopo un sopralluogo avrà un incontro con il sindaco della città. Nella giornata di ieri, la presidente si recherà ad Orvieto dove è previsto, sempre attorno alle ore 13, un incontro presso la sede del Comune con i sindaci di Orvieto e di tutti gli altri Comuni i cui territori sono stati interessati dalle forti piogge e da esondazioni dei corsi d´acqua. "In questa fase - ha dichiarato la presidente Marini - siamo ancora concentrati con la nostra Protezione civile, in collaborazione con le Prefetture e con le amministrazioni comunali, nella gestione dell´emergenza in tutto il territorio regionale. A preoccupare maggiormente è la situazione del fiume Tevere, le cui ondate di piena previste nelle prossime ore potrebbero creare ulteriori danni e difficoltà. In ogni caso tecnici regionali, insieme a quelli delle altre amministrazioni locali, stanno già effettuando sopralluoghi per la verifica di danni che questa eccezionale ondata di maltempo ha creato ai cittadini ed a tutto il sistema economico".  
   
   
ALLUVIONI, ROSSI: “CHIEDO AL GOVERNO UNA LEGGE SPECIALE”  
 
Firenze, 14 novembre 202 - “Abbiamo iniziato sabato notte con Massa e Carrara e le inondazioni dell’area di Grosseto. Abbiamo ritenuto di dover chiedere l’intervento dell’esercito. In tutto sono 140 le persone evacuate e adesso mi sto recando a Grosseto per incontrare il prefetto e il presidente della Provincia. Stiamo facendo arrivare in Toscana tutte le idrovore anche dalle altre Regioni. Purtroppo sono morti tre operai dell’Enel. Il quadro è disperante. La Toscana molte volte ce l’ha fatta da sola, questa volta non ce la fa e chiedo al governo una legge speciale. Massa e Grosseto però avranno bisogno di interventi costanti, almeno 50 milioni all’anno per dieci anni. In tempi di spending review questo è un modo per risparmiare. Nei prossimi giorni incontrerò il presidente del consiglio”. Con queste parole il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è intervenuto in diretta a Tgcom24.  
   
   
MALTEMPO. ZAIA: TUTELA DEL TERRITORIO PRIORITÀ NAZIONALE. POTERI SPECIALI AI GOVERNATORI. DIMENTICATI I VENEZIANI  
 
Venezia, 14 novembre 2012 - “La tutela idrogeologica del territorio deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori”. Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, nel tracciare il quadro del maltempo che ha investito il territorio regionale nei giorni scorsi. “Questi interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapidamente su questo fronte, che significa meno cemento è più bacini di espansione e arginature, e dobbiamo farlo utilizzando i Governatori, conferendo loro poteri speciali come si è fatto per i debiti della sanità in qualche regione”. “Dal 2010 il recupero del dissesto idrogeologico – ha ricordato Zaia – è il primo interesse dal Veneto: la nostra regione è l’unica che abbia messo nel piatto 50 milioni l’anno per queste finalità. Abbiamo realizzato dopo l’alluvione di Ognissanti 812 opere puntuali per 137 milioni di euro, la gran parte già terminate prima dell’inverno scorso e che hanno permesso di non avere gli allagamenti come due anni fa. Questi lavori aiutano, ma non bastano: ci servono le opere di mitigazione del rischio, le casse di espansione, l’ultima e l’unica delle quali in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previste 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già finanziati. La prima, quella di Caldogno, va in gara per la fine dell’anno. Nessuno può permettersi di dire che in due anni non è stato fatto nulla: è vergognoso e vomitevole speculare sulla pelle della gente”. “I bacini non entrano nella gestione commissariale – ha ricordato ancora Zaia – e attualmente si devono realizzare con procedure ordinarie. Ogni amministratore sa quali sono e dove si perde il tempo: non tanto sulle gare, ma nei passaggi burocratici, nella tutela dei detentori di interessi, nei ricorsi, nei contenziosi”. “In questa situazione ci siamo dimenticati dei veneziani – ha concluso il presidente del Veneto – che hanno subito una grande tragedia: un metro e mezzo di acqua alta lo è per questa città. Significa cittadini isolati, anziani che non possono muoversi, nemmeno andare a fare la spesa, gente con la casa allagata, così come molti magazzini e molti negozi”.  
   
   
PREVENZIONE RIFIUTI: LA REGIONE MARCHE PROTAGONISTA ALLA CONFERENZA FINALE DEL PROGETTO PRE-WASTE A BRUXELLES.  
 
Ancona, 14 novembre 2012 - A distanza di due anni dal meeting di presentazione ad Ancona, si è recentemente tenuta a Bruxelles la conferenza finale del progetto europeo Pre-waste sulla prevenzione rifiuti che vede la Regione Marche nel ruolo di guida e coordinamento di altri nove partner europei. “L’unione europea riconosce la riduzione della produzione dei rifiuti come una delle leve fondamentali per realizzare modelli di consumo e di produzione con minor prelievo di risorse naturali - afferma l’assessore regionale all’Ambiente e Energia, Sandro Donati - Riconosce anche la poca incisività delle politiche pubbliche in questo settore ed è per questo che ha accolto positivamente l’idea progettuale della Regione Marche con Pre-waste, ammettendolo al finanziamento tramite il programma Interreg Iv C. L’obiettivo dichiarato di Pre-waste è stato, infatti, quello di incrementare l´efficacia delle politiche pubbliche attraverso lo scambio di buone pratiche e lo sviluppo di metodologie e strumenti per l’applicazione delle strategie nei rispettivi contesti locali”. Si sono riuniti, a Bruxelles, presso il Comitato delle Regioni, oltre 200 esperti in tema di prevenzione rifiuti da tutta Europa per approfondire i risultati di Pre-waste. Nella sessione sul contesto europeo delle strategie di prevenzione rifiuti, i funzionari regionali (ufficio Ciclo dei rifiuti) hanno illustrato gli obiettivi e i principali risultati: una metodologia per la progettazione e l´attuazione di piani e azioni di prevenzione dei rifiuti; una rassegna di migliori pratiche di prevenzione dei rifiuti (27 in totale); un set di indicatori di prevenzione dei rifiuti; uno strumento su web che consente di valutare e monitorare l’efficacia delle azioni di prevenzione; i risultati dei nove studi di fattibilità redatti dai partner per il trasferimento, nei propri territori, delle migliori pratiche di prevenzione presentati durante workshop paralleli. La brochure finale del progetto sarà presto disponibile sul sito internet www.Prewaste.eu    
   
   
EMERGENZA MALTEMPO: PRESIDENTE UMBRIA MARINI FIRMA ORDINANZA PER SMALTIMENTO RIFIUTI “ATI 4”  
 
 Perugia, 14 novembre 2012 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha firmato un´ordinanza con la quale si stabilisce che, in attesa del ripristino dell´accesso agli impianti di "Le Crete" di Orvieto, la cui viabilità è stata interrotta a causa degli eventi alluvionali, i rifiuti provenienti dai Comuni dell´Ati 4 devono essere trattati e smaltiti negli impianti di Ponte Rio del Comune di Perugia e di Rorgogiglione del Comune di Magione, autorizzati alla gestione dei rifiuti provenienti dall´Ati 2. L´ordinanza è stata firmata per un periodo di tre giorni e, comunque, fino al superamento delle cause che attualmente rendono impossibile il conferimento dei rifiuti agli impianti di Le Crete.