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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Novembre 2012
FVG: BILANCIO ATTIVITÀ REGIONE E PROGRAMMA UTILIZZO FONTI RINNOVABILI  
 
Trieste, 26 novembre 2012 - Nell´intento di dare un segnale forte in un settore strategico nello sviluppo del Friuli Venezia Giulia, l´Amministrazione regionale ha promosso un confronto tra esperti per fare il punto sull´attività svolta in questa legislatura in tema di energia e per parlare delle sfide future che, nella prospettiva di un nuovo Piano energetico regionale, dovranno prevedere un crescente utilizzo delle fonti rinnovabili. L´appuntamento è per lunedì prossimo 26 novembre, a Udine, all´auditorium di via Sabbadini, con inizio alle ore 9.30. I lavori saranno introdotti dal presidente della Regione, Renzo Tondo. "Si tratta di una importane occasione - anticipa l´assessore all´Ambiente, Sandra Savino - per illustrare la recentissima legge in materia di energia e distribuzione carburanti (la 19 del 2012, approvata lo scorso ottobre), che darà una risposta adeguata sia nell´ambito della programmazione che in quello autorizzativo, semplificando le procedure a tutto vantaggio delle imprese e dei cittadini". Nel corso del convegno sarà anche presentata la prima parte del lavoro svolta dal Ceta (Centro di Ecologia Teorica ed Applicata) nell´ambito delle energie alternative, come prevede la nuova programmazione europea, propedeutico proprio alla definizione del Piano energetico regionale. "Il Friuli Venezia Giulia - spiega Savino - si candida ad essere tra le prime Regioni in Italia a centrare gli obiettivi comunitari in tema di energia derivante da fonti rinnovabili". Il confronto sarà moderato da Alessandro Colautti, presidente della Iv Commissione permanente del Consiglio regionale, il quale illustrerà l´importante lavoro svolto dalla Commissione setssa, senza mancare di sottolineare come il futuro modello di sviluppo che si potrà prefigurare dopo la grave crisi economica-finanziaria dovrà basarsi proprio sull´impiego delle energie rinnovabili. In questo senso la presentazione del progetto sulle "smart cities" (reti intelligenti), già selezionato dall´organismo europeo Joint Research Center (Jrc), ne è un primo importante esempio che permetterà di fare del Friuli Venezia Giulia un esempio a livello europeo di Euroregione nell´ambito dello stoccaggio e scambio energetico con i paesi contermini. La mattinata prevede anche interventi programmati, come contributo alla creazione del futuro Piano Energetico da parte di vari portatori di interesse in rappresentanza del mondo dell´innovazione, economico, scientifico e finanziario.  
   
   
VERTENZA ENERGIT: ONDA ENERGIA NUOVO PROPRIETARIO  
 
Cagliari, 26 Novembre 2012 - L´azienda siciliana Onda Energia è il nuovo proprietario della Energit. E´ stato sottoscritto il 23 novembre l´atto notarile di cessione delle quote societarie, con la revoca contestuale dello stato di liquidazione della società. "Il mio pensiero va ai lavoratori - ha affermato l´assessore dell´industria, Alessandra Zedda -; si riapre una prospettiva per il loro futuro e per la nostra economia. L´assessorato dell´industria - ha aggiunto l´esponente dell´esecutivo - ha creduto sin dall´inizio nel potenziale dell´azienda e nel valore delle sue risorse umane e ha lavorato in sinergia con i vertici della multinazionale Alpiq, con la Provincia di Cagliari, con i lavoratori e le parti sociali per trovare un imprenditore che potesse garantire il rilancio produttivo. L´impegno congiunto delle istituzioni - ha aggiunto Zedda - e´ stato determinante per il buon esito della vertenza, non ultimo il supporto del Ministero dello Sviluppo economico che ha favorito la trattativa di vendita".  
   
   
LOMBARDIA: NORME PIÙ FACILI PER LE CERTIFICAZIONI ENERGETICHE  
 
Milano, 26 novembre 2012 - La Giunta regionale lombarda, su proposta dell´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Leonardo Salvemini, ha introdotto importanti novità per quanto riguarda il rilascio delle certificazioni energetiche degli edifici. In questo modo si semplifica ulteriormente l´iter a carico del cittadino e si amplia la categoria dei certificatori. Novità - Con il nuovo testo, ad esempio, sarà possibile dimostrare, anche solo tramite autocertificazione, che il proprio immobile non necessita della relazione di un tecnico perché privo di impianto termico. In questo caso, dunque, nell´atto di compravendita, non dovrà essere esibita la relazione del tecnico, ma solo l´autocertificazione. I cittadini avranno poi la possibilità di accedere liberamente al Catasto energetico regionale degli edifici, in modo da conoscere l´efficienza energetica di quelli che sono stati certificati in Lombardia. "Questo aspetto è particolarmente significativo - sottolinea l´assessore Salvemini -, perché rende il cittadino consapevole della svolta energetica che vogliamo dare a questa regione, nel segno di un sempre minor consumo di energia legato a comportamenti virtuosi e all´efficientamento del patrimonio edilizio lombardo. Così facendo ne beneficerà, in primis, l´ambiente". I Certificatori - Per quanto riguarda i certificatori è stato eliminato il requisito dell´abilitazione all´esercizio della professione e sono stati ampliati i titoli di studio idonei per poter essere accreditati. Sono stati infatti inseriti il Diploma di laurea in Scienze e Tecniche dell´Edilizia, in Scienze e Tecnologie Fisiche, in Scienze Geologiche, nonché la Laurea magistrale in Fisica, Pianificazione Territoriale e Urbanistica, Scienze della Natura, Scienze e Tecnologie Geologiche. Resta sempre ferma la necessità di frequentare anche un corso di formazione che, per durata e contenuti, sia stato ritenuto idoneo da Cestec, la società regionale che svolge le funzioni di organismo di accreditamento. Non solo: proprio in considerazione dell´importanza dei dati contenuti nella certificazione energetica, la Giunta regionale ha previsto che i futuri corsi di formazione (avviati dopo il primo ottobre 2013) vengano conclusi con un esame finale gestito da Cestec e non dallo stesso ente formatore. I certificatori energetici dovranno comunque sostenere, ogni cinque anni, un esame di aggiornamento professionale, pena la loro cancellazione dall´elenco dei certificatori accreditati. I Dipendenti Comunali - Un´altra importante novità riguarda i dipendenti comunali che svolgono, come liberi professionisti, questo tipo di attività. Potranno anch´essi certificare gli edifici situati nel territorio del Comune presso cui prestano servizio. "E´ importante sottolineare - commenta l´assessore - che tutte queste norme e semplificazioni tengono conto del lavoro di consultazione e confronto con le associazioni di categoria che operano nel settore dell´edilizia e dei cittadini, che spesso scrivono e telefonano agli Uffici regionali per segnalare criticità e fare proposte". "In questo modo - prosegue Salvemini - definiamo meglio la disciplina della certificazione energetica, grazie anche all´esperienza maturata in ormai 5 anni dalla sua introduzione. Ne sono state rilasciate già oltre un milione e con questo ulteriore passo puntiamo a migliorarne la qualità eliminando i vincoli inutili. Una riduzione dei consumi, quindi, che va in parallelo con la riduzione dei vincoli burocratici".  
   
   
PATTO DELLE ISOLE: UNA OPPORTUNITA´ ENERGETICA PER LA SICILIA  
 
Bruxelles, 26 novembre 2012 - La Sicilia puo´ sperare di recuperare il suo spazio operativo nel quadro del Patto delle Isole, che rappresenta - per le isole europee - il quadro d´insieme del Patto dei Sindaci: i due strumenti attraverso cui le istituzioni europee hanno promosso negli ultimi anni la crescita dell´uso di energia sostenibile. Di questi argomenti si e´ discusso il 22 novembre a Bruxelles, alla presenza dei rappresentanti di molte isole europee, nel quadro della seconda conferenza europea del Patto delle Isole. Cosi´ come il Patto dei sindaci, il Patto delle Isole, permette alle amministrazioni di accedere a finanziamenti e a prestiti agevolati per la realizzazione di iniziative che, attraverso la produzione di energia sostenibile, riducano le emissioni di Co2 in atmosfera. La Sicilia e´ - insieme alla Sardegna - il maggior partner del Patto nel Mediterraneo. La Regione ha dichiarato la sua adesione al Patto nell´aprile 2011, nel corso della cerimonia ufficiale di apertura del progetto. Poi, nel novembre successivo l´assessore all´Energia, Giosue´ Marino, ha formalmente firmato l´impegno della Sicilia, anche a nome delle amministrazioni comunali delle isole minori. Entro novembre 2012, la Sicilia e le sue isole avrebbero pero´ dovuto presentare il proprio piano per la riduzione delle emissioni di Co2: il primo passo per la selezione delle iniziative finanziabili dalla Commissione e di quelle che invece possono ricevere finanziamenti agevolati dalla Banca europea degli investimenti. Durante tutte le attivita´ preliminari avviate dalla Sicilia insieme ai dirigenti europei, erano stati individuati gli obiettivi strategici su cui operare nella fase di primo impatto. Per ottimizzare gli sforzi si era pensato di concentrare le azioni intorno alle centrali elettriche e ai dissalatori che producono l´energia e l´acqua potabile necessarie nelle isole minori. Sia le centrali elettriche sia i dissalatori funzionano infatti a gasolio e producono un forte impatto ambientale. Per le iniziative sul territorio regionale, si erano proposti interventi di riconversione degli scarichi ai piu´ grossi insediamenti industriali siciliani. La Sicilia, a causa del lungo periodo di transizione legato alla fine anticipata della legislatura e alle nuove elezioni, non e´ riuscita a presentare il suo piano. Tra una settimana il progetto sara´ ufficialmente chiuso e potenzialmente le opportunita´ di finanziamento saranno perse. Ma dalla seconda conferenza di Bruxelles arriva la notizia del possibile prolungamento del "Patto" e del suo "rilancio" in chiave europea, in sinergia con il Patto dei Sindaci e un pacchetto di nuove misure che la Commissione sta elaborando e che sono finalizzate soprattutto alla tutela del mare e dell´ambiente. Le prossime settimane saranno, in questo senso, decisive. E´ gia´ previsto un calendario di incontri tra i responsabili del Patto delle Isole, la Dg Mare e la Dg Energia.  
   
   
AOSTA: AVVIATE LE PROCEDURE PER LA REVOCA DELLA GARA D’APPALTO DEL PIROGASSFICATORE  
 
Aosta, 26 novembre 2012 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che, a seguito dell’esito del referendum propositivo di domenica scorsa, sono state avviate le prime azioni per procedere alla revoca della gara d’appalto per la realizzazione del pirogassificatore. In attesa della promulgazione del nuovo testo di legge che recepisce la modifiche approvate, è stato pubblicato ieri, giovedì 22 novembre, sul sito istituzionale della Regione, l’avviso dell’annullamento della gara per l’affidamento dei servizi di verifica della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva relativa all’affidamento in concessione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani della Valle d’Aosta. Bando appalto: http://appweb.Regione.vda.it/dbweb/bandigara/bandigar.nsf/(veditutti)/5db389cb45e6fe73c1257a91002a8fb7?opendocument&l=ita&tp=ente&r=1&    
   
   
GIUNTA SARDA, APPROVATA RIPARTIZIONE CONTRIBUTI AFFITTO FAMIGLIE INDIGENTI PER 6,7 MILIONI  
 
Cagliari, 26 Novembre 2012 - Sono 279 i Comuni sardi che beneficeranno dei finanziamenti per sostenere i canoni di affitto delle famiglie a basso reddito. La Giunta, su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, ha dato il via libera alla ripartizione del fondo per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Complessivamente le risorse regionali disponibili che saranno assegnate alle amministrazioni locali ammontano a 5 milioni di euro, che si sommano a 1,5 milioni provenienti dai Comuni e a 187 mila euro di economie degli anni precedenti, per un totale di 6,714 milioni. Il finanziamento è incrementato per i Comuni che hanno integrato il fondo con proprie risorse. "A fronte di una assenza di risorse da parte dello Stato, la Regione si fa carico totalmente di un intervento fondamentale per il settore abitativo come il contributo agli affitti per le famiglie in difficoltà - dice l’assessore - rispondendo soprattutto alle esigenze manifestate dagli amministratori delle città dove più alta è la richiesta di case in locazione". Attraverso apposite procedure concorsuali i Comuni hanno appurato che le famiglie comprese nelle graduatorie dei beneficiari del fondo affitto sono complessivamente 9150. Potranno usufruire dei contributi soltanto i titolari di regolari contratti di locazione ad uso residenziale per abitazioni principali o esclusive. Tra i requisiti richiesti per ottenere i benefici ci sono quelli relativi al reddito annuo complessivo del nucleo familiare che, in fascia A, non deve superare 12.493,78 euro e in fascia B, 15.403,33 euro. Nel caso della prima fascia, l’incidenza del canone annuo sul reddito deve essere superiore al 14 per cento, nel secondo caso deve essere superiore al 24 per cento. Sono previsti incrementi del limite di reddito in base alla composizione del nucleo familiare.  
   
   
LEGGE ANTICEMENTO, VENETO: SPARITE DAL TESTO DEL GOVERNO LE NORME DI SALVAGUARDIA  
 
Venezia, 26 novembre 2012 - “Quello che preoccupa non è il menefreghismo statale nei confronti delle Istituzioni locali, ma l’incapacità di accettarne i contributi, specie se positivi, in nome di un centralismo di ritorno che non ha mai, dico mai, dato segni di efficienza, se non quando si è trattato di esigere”. La butta in “politica” l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato che, dopo aver plaudito alla presentazione formale da parte del governo della proposta di legge anticemento, si è accorto assieme ai colleghi delle altre Regioni che il vero contributo dato dalle regioni non era neppure stato preso in considerazione ed era sparito dal testo licenziato dal Consiglio dei Ministri. “Sto parlando della clausola di salvaguardia, che prevedeva un blocco immediato di tre anni dall’approvazione della Legge per ogni modificazione dell’uso del suolo, per evitare assalti alla diligenza dell’ultima ora in attesa che venga portato a termine tutto il complesso iter burocratico – amministrativo – istituzionale previsto dal testo governativo. Il quale prevede sì la salvaguardia del territorio agricolo, ma di fatto ci vorranno anni perché questa sia effettiva, mentre noi volevamo che invece lo fosse da subito”. Le Regioni hanno formalmente obiettato che “il testo così come approvato dal Consiglio dei Ministri presenta numerose lacune, probabilmente generate da un approccio parziale ad una problematica complessa e multidisciplinare, e risulta essere di difficile applicazione concreta, portando al paradosso di esporre, nella prima fase di applicazione, ad una corsa alla cementificazione”. “Fa rilevare, altresì, le criticità relative alla ripartizione costituzionale delle competenze tra Stato e Regioni nei diversi ambiti in cui interviene il provvedimento”. “Io aggiungo che a pensar male si rischia di indovinare – ha concluso Manzato – e così com’è questa sembra una proposta di legge elettorale alla ricerca di un facile consenso ma, nel migliore dei casi, di una difficile e posticipata applicazione che oltretutto non agisce sui motivi della cementificazione, che riguardano il continuo impoverimento delle casse comunali da parte dello Stato. Nel peggiore dei casi è solo l’ennesima vittoria di lobby cementiere”.  
   
   
PIU EUROPA, 17 MILIONI PER CASALNUOVO  
 
 Napoli, 26 novembre 2012 - E’ stato presentato il 24 novembre a Casalnuovo il Programma Integrato Urbano (Piu) Europa, con cui vengono messi a disposizione risorse per circa 17 milioni di euro per la riqualificazione della città. Sono intervenuti l’assessore all’Urbanistica della Regione Campania Marcello Taglialatela, il sindaco di Casalnuovo Antonio Peluso con il vicesindaco delegato all’attuazione del programma Andrea Orefice, il presidente del Consiglio Comunale Nicola Esposito, il responsabile del programma Enzo Discetti, i rappresentanti di Confindustria Luigi Giamundo, e di Confcommercio Pietro Russo, Gaetano Coppola e Pasquale Bruscino. I primi quattro interventi infrastrutturali che verranno realizzati riguardano la viabilità complessiva del centro urbano, la mobilità in generale, la sicurezza urbana, infine l’utilizzo di un edificio storico, “Palazzo Lancellotti”, come luogo privilegiato per la promozione dell’artigianato sartoriale, settore nel quale Casalnuovo vanta eccellenze riconosciute a livello internazionale. L’area individuata per gli interventi in cantiere comprende il centro storico della città e le limitrofe aree industriali dismesse ed è delimitata da via 25 luglio; via V. Emanuele Iii; Corso Umberto I; via Arcora; via Roma, Iv traversa via Pigna; via C. A. Dalla Chiesa; via G. Fontana e parti del tessuto urbano ed edilizio della struttura “storica”. “Con il Programma Integrato Piu Europa puntiamo alla riqualificazione dei territori, dei centri cittadini, al miglioramento della qualità della vita, al recupero di edifici ed all’ ottimizzazione dei servizi urbani”, ha detto l’assessore Marcello Taglialatela. “Casalnuovo ha dato prova di saper cogliere una sfida importante grazie alla quale riceverà risorse economiche significative, alle quali contiamo di aggiungerne altre per poter completare l’insieme degli interventi pianificati e ritenuti già ammissibili di finanziamento”, ha concluso l’assessore. “Con le opportunità che provengono dal Programma Piu, abbiamo la possibilità di realizzare contemporaneamente diversi interventi in un’ottica di programmazione integrata”, ha aggiunto il sindaco Antonio Peluso. “Alcuni di questi partiranno nell’immediato, grazie alla disponibilità dei 17 milioni di fondi comunitari. Altri sono in avanzato stato di progettazione. L’obiettivo è trasformare e ridisegnare la nostra città, rendendola più vivibile e più attrattiva”, ha concluso.  
   
   
WORKING TOWER: IL PRIMO PALAZZO DEI PROFESSIONISTI DELLA CITTÀ UNDICI PIANI, TRENTAQUATTRO UFFICI E QUATTRO NEGOZI SU UNA SUPERFICIE DI CINQUEMILA METRI QUADRATI SI QUALIFICA PER SICUREZZA ANTISISMICA ED EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Bologna, 26 novembre 2012 - Working Tower: è questo il nome del primo “Palazzo dei Professionisti” di Bologna. Composto da 34 uffici e 4 spazi commerciali, il nuovissimo immobile vuole rappresentare simbolicamente la rinascita culturale ed economica della nostra città, desiderosa di un nuovo futuro. In particolare, in un periodo storico in cui gli Ordini Professionali sono al centro di una riforma che ormai sta arrivando alla sua realizzazione, i promotori di questo progetto mirano a ribadire l´importanza delle competenze del mondo professionale: una risorsa preziosa per il Paese. Working Tower è un edificio di design dall´aspetto avveniristico realizzato su una superficie di 5mila metri quadrati e sviluppato su 11 piani in via di Corticella 184, una delle zone più strategiche e servite della città. La struttura, costata 12 milioni di euro e curata da Vignoli Costruzioni, è stata realizzata in tre anni di lavoro, con l’obiettivo primario di ridurre l’impatto ambientale. Non a caso, il progetto si qualifica per le soluzioni ottimali in termini di efficienza energetica ed idrica, scelta dei materiali e qualità ambientale degli spazi interni. “Questo edificio - afferma il geometra Mauro Vignoli, titolare e amministratore unico della Vignoli S.p.a. – è stato realizzato con lo scopo di soddisfare tutte le esigenze operative, di comfort e d´immagine di professionisti e specialisti. Il tutto secondo i più moderni standard di edilizia sostenibile. Working Tower, infatti, non fa che sottolineare la nostra mission aziendale, da sempre attenta alle tecnologie d´avanguardia e a valori, come la naturalità e la tutela dell´ambiente, nei quali crediamo fortemente ”. Nello specifico, in questo immobile sono stati raggiunti ottimi risultati di risparmio energetico grazie all´installazione di moduli fotovoltaici installati sul tetto, che consentono di trasformare le radiazioni luminose del sole in energia elettrica senza l´uso di alcun combustibile inquinante. Tutti gli infissi del fabbricato, inoltre, sono a taglio termico di alta qualità, il che garantisce isolamento termico e acustico, utilizzo di prodotti ecologici e manutenzione ridotta al minimo. Dietro al progetto, l´architetto Robert Coath di No Gap Bologna il quale, oltre ad aver posto particolare attenzione alla normativa tecnica antisismica, ha voluto dedicare una notevole importanza alla persona e al contesto naturale di riferimento anche nell´organizzazione degli spazi. Tra le scelte progettuali infatti spiccano i pavimenti sopraelevati di altissimo livello: moderni sistemi di pavimentazione concepiti per rispondere a tutte le esigenze di modularità. La vivacità e la creatività del progetto si esprimono anche nella scelta dei materiali, rigorosamente naturali (legno, porfido e cristallo), e in quella dell´interior design: pezzi di arredamento di qualità e divisori studiati per garantire la massima flessibilità degli spazi. Da segnalare, il futuristico sistema domotico integrato applicato a climatizzazione, ventilazione, illuminazione e sicurezza: un´automazione domestica programmabile e controllabile con un dito per facilitare la vita ai professionisti. Scenografica e particolarmente curata anche l´illuminazione a Led dell´edificio, pensata per creare un suggestivo gioco di luci ispirato ai tecnologici grattacieli della moderna Shanghai. Un giardino pensile, un percorso jogging ed una minipiscina ricoprono la struttura conferendole un sapore vagamente newyorkese, ed offrendo ai condomini un´area wellness ideale per il raggiungimento del benessere psico-fisico. A soli 200 metri dall´uscita numero 6 della tangenziale e dallo svincolo autostradale per Bologna-arcoveggio, Working Tower è equidistante da San Lazzaro e Casalecchio di Reno ed è a soli 7 minuti d´auto dalla stazione centrale, dalla Fiera e dall´aeroporto Guglielmo Marconi. Settantacinque i posti auto dell´immobile, di cui 45 coperti, tutti con facile accesso da via di Corticella, 75. Per maggiori informazioni, sito web: www.Workingtowerbologna.it    
   
   
BEI-ICO RAFFORZARE IL SOSTEGNO ALLE PMI DI EUR 1 000 MILIONI  
 
Lussemburgo, 26 novembre 2012 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito di 500 milioni di euro per l´Istituto di Credito Ufficiale (Ico) per finanziare progetti di investimento promossi da piccole e medie imprese, soprattutto nei settori dell´industria e dei servizi. Questo finanziamento verrà utilizzato sia per gli investimenti e del capitale circolante, a condizioni preferenziali. Ico fornirà ulteriore prestito di 500 milioni dalla Bei, in modo che l´accordo prevede una iniezione di 1 000 milioni di euro in finanziamenti totali per le Pmi. La firma del contratto ha avuto luogo in Lussemburgo con la partecipazione del Vice Presidente della Bei Magdalena Álvarez e Presidente di Ico, Roman Escolano. Il prestito della Bei sarà dedicata al finanziamento di progetti di piccola e media dimensione promossi da piccole e medie imprese, in particolare nelle regioni di convergenza della Spagna, in cui le Pmi sono un pilastro fondamentale per mantenere e creare posti di lavoro, e l´Unione europea. Inoltre, il prestito sosterrà anche progetti che contribuiscono al risparmio energetico, la diversificazione delle risorse energetiche e promuovere le iniziative private nei settori dell´istruzione e della sanità. E sta linea di credito si aggiunge alla linea di fondo con l´Ico firmato nel giugno 2012 a favore delle Pmi, mettendo in evidenza l´importante sostegno della Bei alla ripresa economica in Spagna, soprattutto, consentendo alle Pmi di accedere a finanziamenti condizioni preferenziali. Questa struttura è stata interamente utilizzata, beneficiando di un totale di 12.863 progetti di investimento, soprattutto nel campo dell´industria automobilistica (3.221 progetti), attività manifatturiere (2.046 progetti) e dei trasporti (1.949 progetti) . E questo è il prestito quinto di questo tipo che la Bei ha firmato con l´Ico per il finanziamento delle piccole e medie imprese per un totale di 2 500 milioni di euro. Questo unisce la contribuzione da parte del Ico, che è stata una iniezione finanziaria di 5.000 milioni di euro negli ultimi anni, e completa altre aree di collaborazione che la Bei ha con l´Ico dal 1986. La collaborazione tra le due istituzioni dimostra il particolare sforzo che entrambi porterà ad agevolare l´accesso delle Pmi al credito nelle attuali circostanze economiche. Il sostegno alle Pmi è una priorità per l´Unione europea ed è quindi una delle priorità di investimento della Bei. Tale finanziamento fa parte della politica della Bei e Ico sostegno alle piccole e medie imprese che mira a facilitare, nel clima economico attuale, l´accesso al finanziamento a condizioni favorevoli, in termini di scadenze più lunghe, erogazione flessibile o tassi di interesse più bassi, che senza dubbio comportare la sostenibilità delle piccole e medie imprese e, di conseguenza, la creazione di posti di lavoro.  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA L´ACQUISIZIONE DA GLENCORE XSTRATA, A DETERMINATE CONDIZIONI  
 
Bruxelles, 26 novembre 2012 - La Commissione europea ha autorizzato, ai sensi del regolamento Ue sul regolamento sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di Xstrata, quinto settore più grande del mondo delle miniere e metalli, Glencore, globale commerciante metalli primo e carbone termico. L´autorizzazione è subordinata al rispetto degli impegni assunti dalla Glencore di cessare i contratti per la rimozione di zinco nello Spazio economico europeo (See), che ha concluso con il più grande produttore Nyrstar di zinco e vendere la sua partecipazione di minoranza nel secondo. La Commissione temeva che l´entità risultante dalla concentrazione ha la capacità e l´incentivo ad aumentare il prezzo del metallo dello zinco, importante materia prima per molte industrie nell´Ue. L´impegno lenisce paure. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, ha detto in proposito: "Questa fusione porterà insieme due principali attori nel mercato globale dei beni essenziali. La proposta di impegno assicura il mantenimento della concorrenza sul mercato europeo per il metallo di zinco, in modo che i clienti europei, come automobili e Galvanizers possono continuare a produrre beni di consumo il valore a basso prezzo e buona di qualità. " L´istruttoria condotta dalla Commissione ha dimostrato che, come inizialmente notificata, il progetto di concentrazione avrebbe sollevato problemi di concorrenza nella fornitura di zinco in Europa, in quanto potrebbe essere significativamente rafforzare la posizione Glencore già forte sul mercato nel See. Glencore è attualmente il più grande fornitore di zinco nel See, a causa di un accordo con il rapimento Nyrstar accordo in esclusiva, l´acquisto di una parte della produzione di Xstrata nel See, la produzione di sue importazioni fonderia e italiano. Inoltre, i controlli di Glencore) Pacorini, proprietario di magazzini approvati dal London Metal Exchange, tra cui New Orleans, dove è memorizzato grandi quantità di zinco metallico e ii) di grandi volumi di esportazioni e di stoccaggio zinco prodotto nel See. Xstrata, il secondo più grande produttore di zinco metallo See dispone di una fonderia grande in Spagna e un altro, più piccolo, in Germania. Insieme, Glencore e Xstrata il fornitore leader a livello mondiale di zinco concentrato a monte. A seguito dell´operazione, l´entità risultante dalla fusione sarebbe, ancora più di oggi, l´opportunità e la motivazione di controllare l´offerta di zinco nel See, come lo zinco esportazione ai magazzini approvati dal London Metal Exchange di fuori del See o di cessazione, un altro modo di rifornire il mercato nel See. La reazione dei concorrenti, comprese le importazioni, non sarebbe stato sufficiente a evitare il rischio di un forte aumento del prezzo del metallo zinco. Per fugare questi timori, Glencore si impegna a) a risolvere il contratto per rimuovere a lungo termine in esclusiva con il produttore leader in Europa di Nyrstar metallo zincato, nella misura in cui questo accordo copre il greggio prodotto da zinco Nyrstar in See, b) di non acquistare, direttamente o indirettamente, zinco Nyrstar prodotto nel See per un periodo di dieci anni, c) ad astenersi, per dieci anni, avere alcun effetto pratico prevenire o scoraggiare Nyrstar di competere efficacemente nel mercato Glencore zinco metallico e il See) di vendere la sua partecipazione di minoranza (circa il 7,79%), in Nyrstar. La Commissione ha concluso che l´operazione, come modificata dagli impegni, non sarebbero più problemi di concorrenza. La decisione è soggetta alla piena attuazione degli impegni.  
   
   
EURALLUMINA. FIRMATO AL MISE IL PROTOCOLLO D’ INTESA PER LA RIPRESA PRODUTTIVA RIPARTE L’IMPIANTO FERMO DA OLTRE 3 ANNI, SOTTOSCRIVONO ANCHE SINDACATI E RSU PASSERA: “ACCORDO CHIARO E CONCRETO, SULCIS CE LA PUO’ FARE CON IMPEGNO DI TUTTI”  
 
 Roma,26 novembre 2012 - E’ stato sottoscritto il 22 novembre , al Mise, il protocollo d’intesa che fissa un percorso condiviso con Rusal per la ripresa produttiva di Eurallumina, l’impianto di Portovesme fermo da oltre tre anni. A firmare l’accordo sono stati: il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, il First Deputy di Rusal (proprietaria dell’impianto) Vladislav Soloviev , l’Amministratore Delegato di Eurallumina Vincenzo Rosino, il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il Viceministro del Dicastero del Lavoro Michel Martone, il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci, quello della Provincia del Sulcis Iglesiente Salvatore Cherchi, il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera e l’Amministratore Delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Prima della breve cerimonia per la firma del memorandum of understanding, le organizzazioni sindacali e le Rsu aziendali - in una riunione presieduta dal Sottosegretario Claudio De Vincenti - hanno manifestato apprezzamento per l’intesa raggiunta e annunciato formalmente la loro sottoscrizione del testo. Il protocollo d’intesa prevede studi di fattibilità e investimenti - anche con il sostegno pubblico - sulla linea produttiva e, sul fronte energetico, la realizzazione di una nuova caldaia, nel quadro di una sostenibilità ambientale dello stabilimento. In forza di tali investimenti, viene così assicurato il futuro produttivo e occupazionale di Eurallumina. “Con la firma di oggi, si definisce un percorso chiaro e concreto per la ripartenza di Eurallumina“ ha detto il Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera . “Per ottenere questo risultato – ha proseguito - sono state importanti la determinazione e la volontà di tutte le persone che ci hanno creduto. Con l’impegno congiunto delle istituzioni nazionali e locali e delle forze sociali il Sulcis può avere un futuro, industriale e occupazionale. Noi ci crediamo e continuiamo a lavorare intensamente affinché anche per le altre aziende in crisi della zona si possa trovare una soluzione” ha concluso Passera.  
   
   
CONVEGNO "STARTUP COMO. IL BUSINESS DEI GIOVANI" - 4 DICEMBRE 2012  
 
Como, 26 novembre 2012 - Il Coordinamento Gruppo Giovani della Provincia di Como, realtà che riunisce dodici associazioni produttive e professionali della Provincia di Como, da sempre attento al futuro e allo sviluppo del territorio, organizza per il 4 dicembre 2012 alle ore 20:30, presso la Sala Bianca del Teatro Sociale a Como, un convegno dal titolo "Start Up Como – il business dei giovani". Le start-up sono un tema strategico per la politica economica di oggi e soprattutto di domani: energie ed idee giovani sono una delle leve più importanti per proiettarsi in una realtà di progettualità e successo professionale. Il Coordinamento intende, con questo convegno, lanciare un segnale positivo, focalizzando l’attenzione sulle possibilità concrete che stanno per presentarsi ai giovani con intraprendenza e spirito imprenditoriale. La prima parte della serata sarà dedicata alla presentazione ed analisi degli aspetti principali del rapporto "Restart Italia", redatto dalla task force sulle startup istituita dal Ministero dello Sviluppo Economico per volontà del Ministro Passera. E’ un documento fortemente innovativo, per l’attenzione agli aspetti internazionali, la concretezza e chiarezza dell’analisi, la volontà di proporre soluzioni pratiche per agevolare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. Gli aspetti principali del rapporto Restart Italia sono stati recepiti dal Decreto Crescita 2.0 approvato dal Governo in ottobre ed attualmente al vaglio delle Camere. La seconda parte del convegno sarà focalizzata sul nostro territorio, dove è presente una realtà d’avanguardia, Comonext, parco scientifico tecnologico ed incubatore d’imprese. Comonext è un unicum in Italia, ed ha anticipato l’attenzione alle start-up, ottenendo già ottimi risultati: ci sarà infatti la presentazione di case-history di successo. "Start Up Como – il business dei giovani" ospiterà Giorgio Carcano, nella doppia veste di membro della task-force di Restart Italia e Presidente di Comonext, Alberto Bubbio, Professore associato di Economia Aziendale presso l’Università Liuc di Castellanza ed esperto di consulenza direzionale, e giovani imprenditori del parco scientifico tecnologico con le loro testimonianze: Stefano Butti per Webmodels srl, Francesco Fratton e Francesco Mascia per Microenergy srl. Il convegno si terrà martedì 4 dicembre 2012, alle ore 20:30, presso la Sala Bianca del Teatro Sociale, a Como. Ingresso libero con conferma presenza a: gruppogiovani@confindustriacomo.It    
   
   
IMPRESA: AL VIA DA CONFAPI E AGENZIA REGIONALE LAVORO IL CONCORSO PER MIGLIORI PROGETTI IMPRENDITORIALI  
 
Cagliari, 26 Novembre 2012 - Confapi Sardegna e Agenzia regionale per il lavoro uniscono le forze per promuovere e incentivare la creazione di nuove aziende in Sardegna, rivolgendosi alla platea di disoccupati o inoccupati che hanno usufruito dei tirocini formativi della Regione, convinti che il patrimonio di conoscenze e di formazione maturato nelle aziende con i tirocini, possa risultare loro utile per rientrare nel mondo del lavoro, non da semplici lavoratori, ma piuttosto da imprenditori. Nasce così l´obiettivo del concorso "Eureka", finalizzato al sostegno e alla realizzazione di nuove idee d’impresa per la produzione di beni e servizi, da realizzarsi in qualunque settore dell’economia, che abbiano sede legale e operativa in Sardegna. Il concorso, spiegano il presidente di Confapi Sardegna, Francesco Lippi, e il direttore dell´Agenzia regionale per il lavoro, Stefano Tunis, "vuole proprio sperimentare un nuovo percorso di creazione d’impresa, che sappia far tesoro dell’esperienza ricavata dai 3200 disoccupati e inoccupati che hanno fruito dei percorsi di inserimento lavorativo promossi dalla Regione, per stimolarli a sviluppare la loro creatività e la capacità di fare impresa". Possono partecipare al concorso esclusivamente i beneficiari dei tirocini formativi e di orientamento con voucher, attivati dall’Agenzia regionale per il lavoro con l’avviso pubblico del 2011, svolti presso aziende con sede operativa in Sardegna (sono esclusi i tirocini prestati presso le pubbliche amministrazioni). Gli interessati devono compilare la domanda di partecipazione e la scheda contenente la progettazione di massima dell’idea imprenditoriale; la modulistica è scaricabile dal sito della Confapi Sardegna www.Confapisardegna.it  (nell’apposita sezione dedicata al Concorso) o nel sito web dell’Agenzia regionale per il lavoro www.Sardegnatirocini.it  oppure potrà essere richiesta presso il Centro Studi e Ricerche della Confapi Sardegna scrivendo all’indirizzo di posta elettronica pisu@confapisardegna.It    
   
   
FIRENZE: NECESSARIO PIÙ CREDITO E NUOVI CANALI DI FINANZIAMENTO PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE. IN PARTICOLARE LE START UP INNOVATIVE  
 
Firenze, 22 novembre 2012 - Sostenere lo sviluppo delle imprese e le start up innovative facilitando l’accesso al credito e aprendo nuovi canali di finanziamento alternativi a quello bancario, è quello che è stato sottolineato dalla 2° riunione del Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio Camerale che si è tenuto a Firenze. Il canale bancario rimane, tuttora, lo strumento di finanziamento più diffuso tra le imprese ma la pesante crisi di liquidità e di fiducia del mercato del credito ha generato un notevole peggioramento delle condizioni di accesso per le Pmi. Allo stesso tempo, le possibili alternative al capitale di debito continuano a essere poco diffuse, sia pure nel quadro di una “cultura” d’impresa in costante evoluzione e caratterizzata da una presenza sempre maggiore di giovani e di innovazione. Le ultime rilevazioni sul mercato del credito (fonte Banca d’Italia e Crif) evidenziano una forbice che si va allargando tra domanda e offerta. Da un lato, la domanda di finanziamenti da parte delle imprese ha evidenziato una crescita del 9% nel corso del mese di ottobre, rispetto allo stesso mese del 2011, dall’altro, l’offerta di credito risulta diminuita del 3,2% a settembre, rispetto all’anno prima. “Nel quadro della grande crisi economica – ha dichiarato Carlo Sangalli, Presidente Camera di commercio Milano -- l’accesso al credito è in testa alla classifica dei problemi con i quali si confrontano le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni. Il sistema bancario ha ulteriormente stretto i rubinetti e per le aziende ottenere l’ossigeno creditizio è sempre più difficile. In questo contesto è sempre più importante per le istituzioni agevolare il rapporto tra banche e imprese come il sistema delle Camere di commercio ha fatto con il Fondo Centrale di Garanzia. Tuttavia è importante promuovere anche altri canali di finanziamento. Un esempio sono i mini bond, le obbligazioni pensate per le piccole imprese non quotate. Oppure il crowfunding che permette a risparmiatori di comprare piccole quote azionarie delle imprese. Proprio le Camere di commercio potrebbero essere dei facilitatori nella diffusione e promozione di queste forme di finanziamento pensate per le piccole e medie imprese e le start up innovative”. “Le Camere di Commercio che, nella primavera scorsa, hanno dato vita alla sezione speciale del Fondo centrale di garanzia per l’internazionalizzazione delle imprese – così si è espresso Vasco Galgani, presidente della Camera di Commercio fiorentina - rappresentano una massa critica notevole nei confronti del sistema bancario, perché l’accesso al credito è molto differenziato nelle varie aree del Paese e il dialogo tra le Camere coinvolte nel Consorzio va nella direzione giusta per trovare approcci unitari con le diverse modalità con cui si articola – zona per zona - il credito alle imprese. Eppure, lo sforzo del sistema camerale è poco più che una goccia d’acqua nel deserto. Credo quindi che sia il momento per riflettere sulla necessità da parte delle fondazioni bancarie sull’importanza di fare da supporto con loro proprie risorse per venire incontro all’economia reale, in particolare verso le start-up innovative e le reti d’impresa settoriali e finalizzate.” Strumenti alternativi. Diventa necessario chiedersi quali altri strumenti, alternativi ai tradizionali canali di finanziamento, possano essere attivati o valorizzati per sostenere le imprese non solo nella fase recessiva ma anche e ancor più nella fase di ripresa e di rilancio dell’economia. Un tema tanto più importante in Italia, dove il credito bancario continua a rivestire un ruolo centrale nelle strategie di finanziamento delle imprese. Nel corso degli ultimi mesi, d’altra parte sono stati creati, anche grazie all’iniziativa legislativa, nuovi canali di finanziamento, così come hanno iniziato a svilupparsi alcuni strumenti “ibridi” nel campo delle garanzie che hanno ampliato l’offerta di capitali a sostegno delle imprese. Tra i principali il Ricorso al mercato dei capitali per le società non quotate (mini-bond) e il Crowfunding: uno strumento già utilizzato in altri Paesi Europei, che permette anche ai singoli risparmiatori di acquisire anche minime quote azionarie di imprese (oppure prodotti e servizi offerti dalle imprese stesse) a fronte di investimenti anche di dimensione limitata. Il sostegno alla nascita di nuove imprese innovative è l’altro tema su cui si è voluto incentrare la 2° riunione del Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio Camerale. Il recente Decreto Sviluppo-bis, nella parte dedicata alle start up innovative, introduce, tra gli altri, tre importanti elementi che delineano altrettanti possibili ambiti di intervento per le Camere di commercio: -fornendo, innanzitutto, una definizione ufficiale e univoca di “start up” e di start up “innovativa“ e mettendo ordine nelle diverse (e talvolta contrastanti) terminologie utilizzate nel corso degli anni per indicare le nuove imprese - In secondo luogo, assegnando un compito di “certificazione” alle Camere di commercio, con la creazione e la gestione di una apposita sezione del Registro delle imprese destinata alle nuove realtà imprenditoriali innovative - In terzo luogo, incoraggiando e autorizzando nuove forme di finanziamento alternative al credito bancario, tra cui il ricorso al crowdfunding. Modalità innovative di intervento. A questi elementi, già previsti dal Decreto, è opportuno aggiungere il tema altrettanto importante, affrontato nel Rapporto della Task force sulle start up, della costruzione dei presupposti culturali e formativi necessari al rilancio dell’economia secondo un approccio innovativo e tecnologico. Sulla base di queste considerazioni, il Consorzio Camerale ha individuato tre possibili linee di intervento lungo le quali sviluppare le azioni concertate a livello di sistema camerale. Il tema delle fonti di finanziamento è senza dubbio il principale ma non l’unico ambito di possibile intervento considerato in sede di proposta. Si è infatti privilegiato un approccio integrato che possa contribuire a fornire risposte – si spera – esaurienti non solo all’esigenza di fornire un supporto finanziario efficace alle start up ma anche a quella di creare canali e strumenti di comunicazione e informazione efficienti tra i diversi attori coinvolti nel processo: Camere di commercio, start up, università, investitori, banche. Si sviluppano, quindi, tre ipotesi di lavoro: -la conoscenza, per fornire alle Camere di Commercio un quadro chiaro e sistematizzato del mondo finora poco esplorato delle start up innovative, -la formazione, per fornire agli startupper l’assistenza basilare per concretizzare e far crescere le proprie idee di business, -la finanza, per offrire alle start up canali di finanziamento complementari a quello bancario.  
   
   
COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, I MERCATI EXTRA-UE DANNO NUOVA BENZINA ALL’EXPORT ITALIANO  
 
Roma, 26 novembre 2012 – Si conferma il trend positivo per l’export italiano al di fuori dell’Ue a 27: in aumento del 10% circa le vendite di prodotti italiani nell’Area nel periodo gennaio-ottobre 2012 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Solo nel mese di ottobre, le esportazioni crescono del 17,2% rispetto al 2011. A livello complessivo, si riduce di oltre 21 miliardi di euro il deficit della bilancia commerciale, mentre, se si guarda il saldo al netto dei prodotti energetici, il surplus raggiunge quest’anno quasi i 50 miliardi, in crescita di 21,8 miliardi rispetto al dato 2011. “I prodotti italiani conquistano spazi di mercato nei Paesi Extra-ue, grazie, secondo gli ultimi dati disponibili, a forti incrementi del tessile-abbigliamento e dei prodotti in metallo. Il Made in Italy ottiene quindi buoni risultati nell’Area sia nei beni di consumo, in aumento del 10,0%, capaci di intercettare il gusto dei consumatori locali grazie alla qualità dei prodotti, sia nei prodotti intermedi e beni strumentali, in crescita rispettivamente dell’11,0% e del 5,8%, utilizzati nei processi produttivi delle industrie locali e in grado di contribuire ai processi di sviluppo di questi Paesi”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero, commentando i dati Istat sul commercio estero diffusi oggi. Per quanto riguarda i Paesi di destinazione, si conferma il ruolo predominante dei tradizionali partner Extra-ue dell’Italia, quali Stati Uniti (con un avanzo pari a oltre 11 miliardi di euro, in crescita di 3,3 miliardi rispetto al 2011), Svizzera (con un surplus di 9,6 miliardi) e Giappone, in cui si registra l’incremento più consistente del saldo (+1,6 miliardi rispetto allo scorso anno, con un valore attuale di 1,9 miliardi). Inoltre, l’attivo registrato in Stati Uniti e Svizzera (in totale quasi 21 miliardi), compensa abbondantemente il deficit in Paesi come Cina e India (pari a 14,6 miliardi).  
   
   
“PISTOIA ORIGINAL TUSCAN”: SI INAUGURA LA PROMOZIONE ‘DIFFUSA’ I VALORI DI UN TERRITORIO E LE STRATEGIE DI SVILUPPO IN UN SIMBOLO ED UN NUOVO PORTALE WEB  
 
Pistoia, 26 novembre 2012 - Lo scorso 22 novembre presso il Piccolo Teatro Bolognini di Pistoia, si è tenuta, in forma di talk show, la presentazione alle Istituzioni, al comparto produttivo e al pubblico della Marca Ombrello "Pistoia Original Tuscan", nata per aiutare il turista, il consumatore, il business partner o l’investitore ad identificare meglio il territorio provinciale pistoiese ed i suoi elementi d’eccellenza. Con l’Assessore Provinciale allo Sviluppo Economico Paolo Magnanensi nella veste straordinaria di Presentatore, Federica Fratoni (Presidente della Provincia di Pistoia e di Pistoia Futura, il Laboratorio per la Programmazione Strategica della Provincia di Pistoia che ha promosso la Marca "Pistoia Original Tuscan" in concertazione con tutti gli attori pubblici e privati del territorio), Stefano Morandi (Presidente della Camera di Commercio di Pistoia), Gianfranco De Gregorio (Docente universitario di New Media nella Comunicazione Pubblica) e Federico Lomys (Esperto di Marketing Territoriale) hanno toccato, in forma di talk show, i punti-chiave dell’operazione “Pistoia Original Tuscan”. “Un’operazione che non è pura pubblicità perché non inventa slogan che durano il tempo di una stagione, ma che veicola i valori del nostro territorio. Si tratta, infatti, di ottenere visibilità per Pistoia e le sue Aziende utilizzando uno strumento che non crea costi supplementari e che raggiungerà il proprio obiettivo tanti più saranno gli Enti e le Aziende che lo utilizzeranno”, dice Paolo Magnanensi. “Un’operazione che risulta importante ora più che mai - dice Federica Fratoni -. Con il nuovo assetto istituzionale previsto per le Province ed il passaggio del nostro territorio nella più ampia Città Metropolitana Firenze-prato-pistoia avere una marca che mantiene viva e intatta la nostra identità a prescindere dai confini formali è davvero fondamentale per continuare a distinguerci. E oggi comunicare cosa si è e cosa si ha è cruciale nella competizione tra territori”. Per Stefano Morandi “sarà con l’attiva partecipazione di tutte le Aziende ed Enti del territorio che la marca ombrello potrà trasformarsi in un concreto strumento di sviluppo. Oggi da soli si è deboli, ma insieme si può andare lontano.” Ma i veri protagonisti della giornata sono stati gli Imprenditori di eccellenza selezionati da Pistoia Futura con la collaborazione delle Associazioni di Categoria, i quali, incarnando i valori veicolati dalla marca – Sostenibilità, Innovazione, Dinamismo-modernità, Qualità e Know-how -, si sono fatti testimonial per la realizzazione dei video di lancio di “Pistoia Original Tuscan”: Alberto Vescovi (Locanda San Marco – Evö Café - Evö Benessere – Evö Travel di Pistoia), Daniele Matteini (Ecm Rail Revolution di Serravalle P.se), Gianni Overi (Formitalia Luxury Group di Valenzatico – fornitore, peraltro, delle poltrone sul palco, realizzate per Aston Martin “a km 0”, ovvero utilizzando competenze e knowhow di aziende del nostro territorio), Luciana Armento (Hotel Ercolini e Savi – Ristorante Pecora Nera di Montecatini Terme), Maria Serena Porcari (Fondazione Dynamo – Dynamo Camp di San Marcello P.se), Massimo Desideri (Utilplastic – Utilgreen di Larciano), Mauro Agostini (Antichi Mestieri di San Quirico – Pescia), Roberto Catinari (Roberto Catinari Arte del Cioccolato di Agliana), Sergio Tricomi.  
   
   
CRISI E IMPRESE: IN ITALIA LA STRETTA CREDITIZIA CONTA MOLTO MENO DELLE RIGIDITA’ LO CONFERMA UN’ANALISI CONDOTTA DA EXPERIAN SUI BILANCI DI MIGLIAIA DI AZIENDE ITALIANE FALLITE NEGLI ULTIMI DUE ANNI.  
 
Milano 26 novembre 2012 – La difficoltà di accedere al credito preoccupa le imprese italiane, ma il suo peso va molto ridimensionato rispetto alle rigidità che impediscono di adeguare prontamente la struttura dei costi a una domanda fiacca. Lo afferma Experian, gruppo leader mondiale dell’informazione creditizia, che ha condotto in Italia un’analisi sui bilanci di oltre 8000 aziende fallite nel 2010 e oltre 9000 fallite nel 2011 (l’ultimo per il quale sono disponibili bilanci completi). Un’analisi estesa a circa l’80% delle aziende fallite negli ultimi due anni e dalla quale emerge che in esse l’elevata incidenza dei costi fissi e la capitalizzazione limitata hanno accentuato gli effetti della crisi; e che il tentativo di ridurre i tempi di incasso dalla clientela non è servito a migliorare le disponibilità correnti (cash flow.) Tutto avviene in tempi più brevi e conta sempre più l’economia reale L’analisi Experian supera la solita rappresentazione del quadro delle aziende fallite, ove è scontata la virata in negativo degli indicatori di bilancio. Essa infatti va oltre ed evidenzia come con l’avvento della crisi gli effetti della gestione finanziaria siano diventati marginali rispetto a quelli delle variabili reali. Tab1 Andamenti delle aziende fallite nel 2010 e nel 2011- Voci di bilancio caratteristiche
Crediti Crediti Su clienti Giorni credito a clienti Debiti Valore produz. Banche su circolante Copertura immobiliz-zazioni Mezzi pro- pri/Capit. Investito Oneri fin. /Fat-turato Rapporto indebi-tamento
Aziende fallite 2010 andam.2008 € 483.540 € 300.294 91 € 1.224.595 € 899.655 24,7% 8,3% 1,7% 3,4% 98,3%
andam 2009 € 346.494 € 192.183 67 € 1.277.773 € 367.619 33,8% -214,6% -50,2% 4,6% 150,2%
var. 2009 -08 -28% -36% -26% 4% -59% 37,2% -2670% -3137% 35,9% 52,7%
Aziende fallite 2011 andam.2008 € 466.293 € 255.089 82 € 1.059.924 € 986.649 22,2% 27,6% 4,1% 2,5% 95,9%
andam.2009 € 442.952 € 224.398 91 € 1.244.096 € 687.435 26,2% 2,7% 0,8% 2,9% 99,2%
andam.2010 € 290.276 € 146.950 65 € 1.391.681 € 309.574 34,0% -224,1% -61,7% 3,2% 161,7%
var. 2009-08 -5% -12% 11% 17% -30% 18% -90% -80% 16% 3%
var. 2010-09 -34% -35% -29% 12% -55% 30% -8468% -7656% 9% 63%
Più in particolare, per gli analisti di Experian (Tab 1): sia le aziende fallite nel 2011 che quelle fallite nel 2010 hanno visto peggiorare la situazione quasi esclusivamente per il calo d’attività. Le prime, ad esempio hanno visto calare il valore della produzione del 30% nel 2009 (e del 55% nel 2010, e le seconde del 59% nel 2009, e in entrambi i casi senza ridurre l’indebitamento. Le aziende fallite fià avevano segnali chiari sugli effetti del calo d’attività sin dai 3 anni precedenti il fallimento. Ad esempio, nel 2009 e nelle aziende fallite nel 2011, il calo del 30% del valore della produzione aveva innescato un netto peggioramento del grado di copertura delle immobilizzazioni (-90%), l’ indicatore che più di ogni altro dà conto di una rigidità strutturale dei costi; a poco è servito il tentativo di far meno credito ai clienti. Infatti anche solo a guardare le fallite nel 2011, si rileva sì una contrazione dei crediti commerciali (es. -12% nel 2009 e -35% nel 2010 ) e una riduzione dei tempi di incasso delle fatture (-11% nel 2009 e -29% nel 2010), ma anche che l’esposizione è calata assai meno della produzione (-30% nel 2009 e -55% nel 2010); le aziende poi fallite hanno continuato nei limiti del possibile a far ricorso al credito bancario, senza però trarne beneficio. L’incremento del credito bancario sul capitale (+ 37,2% nel 2009 per le fallite 2010; +15 nel 2009 e +30% nel 2010 per le fallite 2011) non vuol dire che le aziende in sofferenza abbiano avuto più credito, anzi, ma mostra comunque che le banche non hanno chiuso tutte le porte alle aziende in difficoltà. “La nostra analisi richiama una verità ineludibile. E cioè che soprattutto nelle fasi di recessione, le imprese in gravi difficoltà non escono dal sentiero del fallimento se non cambiano rapidamente passo. - ha commentato Giglio del Borgo, Country Manager di Experian in Italia – Riorganizzare, tagliare i costi e innovare sono le sole scelte per risalire la china e avere anche l’appoggio del sistema creditizio.” “La cautela delle banche nell’erogare finanziamenti è oggi vista con apprensione da molte imprese, e si può anche capire, ma il credito non può che andare alle aziende sane o che, pur con qualche problema, hanno avviato programmi di rilancio efficaci. – ha aggiunto Del Borgo, richiamando anche il fatto che l’analisi presentata è stata effettuata con gli stessi strumenti che Experian dà alle banche e alle finanziarie per valutare il merito creditizio.
 
   
   
EX LAVORATORI CCR. NOTA DELLA TASK FORCE SULL´OCCUPAZIONE DELLA REGIONE PUGLIA  
 
Bari, 26 novembre 2012 - Purtroppo si deve constatare che i lavoratori delle ex Ccr hanno preferito la via della protesta a quella della collaborazione con la Task force della Regione Puglia, unica strada, forse, in grado di portare ad una soluzione una vicenda che da troppo tempo impegna risorse finanziarie e storie umane. Si ricorda che il Comitato per il monitoraggio del Sistema Economico Produttivo ed Aree di Crisi (la Task Force per l’occupazione) ha incontrato i lavoratori il 30 ottobre e il 7 novembre scorsi. In entrambi gli appuntamenti si è lavorato per disegnare un percorso mirante alla ricollocazione guidata dei lavoratori ex Ccr. In particolare il progetto, che necessitava del loro contributo per la sua realizzazione, prevedeva da un lato la possibilità di inserire nei contratti di appalto (da bandire per il futuro dagli Enti pubblici operanti sul territorio regionale) alcune clausole di riserva per quanti in possesso di caratteristiche tali da richiedere una tutela rafforzata e dall’altro la possibilità di costituzione di cooperative da parte dei lavoratori stessi per l’offerta di servizi agli Enti operanti sul territorio. L’impegno assunto dalla Task Force, nei due incontri con i lavoratori ex Ccr, è stato dunque quello di monitorare la mappa dei bisogni, anche attraverso il coinvolgimento dell’Anci, con l’impegno assunto dai lavoratori di collaborare offrendo tutte le informazioni utili alla ricollocazione (età, residenza, abilitazioni conseguite). Da parte sua, la Task Force della Regione Puglia continuerà ad offrire soluzioni al problema del lavoro per i cittadini del territorio e continuerà la sua attività di scouting nell’interesse sia dei lavoratori delle ex Ccr sia degli altri lavoratori ex dipendenti di altre aziende versanti nelle medesime condizioni.  
   
   
TORNA L´EXECUTIVE MASTER PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE D’IMPRESA  
 
Monza, 26 novembre 2012 - Torna a gennaio l’Executive Master per l’Internazionalizzazione d’Impresa rivolto imprenditori, export manager, consulenti e professionisti di piccole e medie imprese lombarde. Come nella prima edizione dello scorso anno, anche nel 2013 la Camera di commercio di Monza e Brianza mette a disposizione tre borse di studio a copertura parziale della quota d’iscrizione per i partecipanti della Brianza al Master per gli esperti in internazionalizzazione. L’iniziativa è promossa da Nibi, il Nuovo Istituto di Business Internazionale di Promos. Nei primi 6 mesi del 2012 l’export delle imprese di Monza e Brianza con il mondo è stato di 4.268.648.541, registrando +5,5% in un anno (Elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese). E per offrire alle imprese del territorio la possibilità di migliorare le proprie conoscenze in tema di internazionalizzazione e approcciare in maniera strategica i mercati esteri, la Camera di Commercio di Monza e Brianza realizza, in collaborazione con Nibi, “Appunti di internazionalizzazione” un ciclo articolato di workshop sul tema dal taglio pratico e business oriented, volti ad affrontare i diversi elementi chiave utili per competere sui mercati esteri, dalle tecniche di vendita alla responsabilità sociale d’impresa, dai finanziamenti agli assetti organizzativi. Da gennaio 2013 l’Executive Master per l’Internazionalizzazione d’Impresa. Il master offre un percorso multidisciplinare completo, di durata annuale, finalizzato ad approfondire tutti gli aspetti dei processi di internazionalizzazione. Si articola in moduli che affrontano diverse tematiche: dall’analisi dei mercati alle strategie di entrata e distribuzione, dalle modalità di finanziamento al piano marketing, dall’organizzazione interna e della supply chain al business planning. Accanto alla teoria, i partecipanti prenderanno parte a casi pratici, esercitazioni, business games, testimonianze, ed attività di e-learning. È previsto anche un approfondimento con focus geografico e linguistico per perfezionare l’apprendimento di una lingua straniera e la rispettiva macro area geografica. I destinatari del master. Imprenditori, export manager, consulenti e professionisti di piccole e medie imprese. Il master alle imprese e ai liberi professionisti del territorio è stato presentato oggi in Camera di commercio di Monza e Brianza in occasione di “Come partecipare ad una fiera internazionale”, il seminario di approfondimento sugli eventi fieristici internazionali, organizzato dalla Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con Nibi-promos. Il seminario è il primo di una serie di incontri e workshop organizzati nell’ambito dell’iniziativa “Appunti di internazionalizzazione”, finalizzati a fornire agli imprenditori del territorio gli strumenti e gli elementi strategici per competere nel panorama internazionale. “Appunti di internazionalizzazione”, il programma. A partire dal 22 novembre 2012 al 9 gennaio 2013 è previsto un ciclo di 5 incontri formativi focalizzati sui diversi aspetti dell’internazionalizzazione d’impresa. Come partecipare ad una fiera internazionale, 22 novembre; Assetti organizzativi per l’internazionalizzazione, 6 dicembre; Dove, come, quando e perché internazionalizzare, 12 dicembre; Finanziamenti per l’internazionalizzazione, 19 dicembre; Tecniche di vendita nei mercati internazionali, 9 gennaio. Tutti i workshop si svolgeranno a partire dalle 16,00 fino alle 18,30 presso la sede della Camera di commercio di Monza e Brianza, Piazza Cambiaghi 9, Monza. Per informazioni: tel. 0392807598, eventi@mb.Camcom.it La Camera di commercio insieme a Promos Monza accompagna le imprese all’estero. La sede di Promos a Monza e Brianza, attiva ormai da cinque anni, ha servito sino ad oggi 1.237 imprese nelle 92 fiere a cui ha preso parte e 611 imprese durante le 80 missioni organizzate, oltre ad aver seguito circa 4.600 imprese in progetti, seminari e servizi di assistenza specialistica. “Quest’ultima crisi ci ha fatto capire che il futuro delle nostre imprese è sui mercati internazionali, specialmente su quelli emergenti – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza. Ma per affrontare i mercati stranieri è necessario conoscerli in modo approfondito così come le strategie e gli strumenti di internazionalizzazione. In quest’ottica, iniziative come l’Executive Master per l’Internazionalizzazione d’Impresa rappresentano un valore aggiunto per le nostre imprese e per il know how che trasferiscono in azienda.” "Per lo sviluppo di un´impresa e per favorire le sue attività d´internazionalizzazione, riteniamo fondamentale la formazione di capitale umano qualificato in grado di saper far fronte alla sfida rappresentata dall´approccio ai mercati internazionali - dichiara Andrea Bonalumi, Dirigente di Promos - E proprio per supportare imprese ed imprenditori in questo percorso, Promos ha creato Nibi, il Nuovo Istituto di Business Internazionale. Nibi propone un Executive Master per l’Internazionalizzazione che prenderà il via a gennaio con la quarta edizione, indirizzato ad imprenditori, export manager, consulenti e professionisti di Piccole e Medie Imprese, che si pone l´obiettivo, attraverso un approccio business oriented, di sviluppare tutte le competenze di tipo economico e finanziario utili per affrontare con successo le dinamiche di mercati nuovi e in costante evoluzione, avvalendosi anche del supporto del network dei 15 desk esteri di Promos".  
   
   
PNI 2012: I MIGLIORI PROGETTI DI START UP SI SFIDANO A BARI SARÀ LA PUGLIA AD OSPITARE I PROSSIMI 29 E 30 NOVEMBRE LA DECIMA EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE, L’ANNUALE COMPETIZIONE TRA I MIGLIORI PROGETTI D’IMPRESA  
 
 Bari, 26 novembre 2012 - Una "Champions League" delle idee: 64 idee, 4 categorie di concorso, una giuria esperta e come protagonista principale il futuro. A fare da sfondo la splendida cornice della città di Bari, che ospiterà i prossimi 29 e 30 novembre la decima edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (Pni). Si tratta dell’annuale competizione tra i migliori piani d’impresa ad alto contenuto tecnologico, alla quale concorrono i 64 progetti risultati vincitori delle 16 business plan competition organizzate localmente nelle diverse Regioni d’Italia. Il Pni 2012 è organizzato dall’Arti, Agenzia regionale della tecnologia e l’innovazione della Puglia su incarico della Regione Puglia e in coordinamento con il Pnicube, associazione di atenei italiani e di incubatori accademici. È una grande occasione non solo per sostenere la nascita di imprese ad alto contenuto innovativo, promovendo quindi lo sviluppo economico e sociale dei territori, ma soprattutto per diffondere la cultura d’impresa in ambito accademico, favorendo i rapporti tra ricercatori e mondo dell’impresa e della finanza. Per questi motivi, protagonisti a vario titolo della manifestazione saranno imprenditori, esponenti del mondo della ricerca, dell’innovazione, della finanza e del trasferimento tecnologico, ma anche giovani e studenti, per cui molte delle iniziative del Premio sono concepite. Quattro le categorie di concorso: Life Sciences, che comprende prodotti e/o servizi per migliorare la salute delle persone, Ict - Social Innovation, per il miglioramento delle condizioni di vita in termini di conoscenze, di informazione, di svago e le connessioni e i rapporti interpersonali e sociali, Agro-food&cleantech, che concerne prodotti e/o servizi per il miglioramento della produzione agricola e del cibo e/o tecnologie per la salvaguardia dell´ambiente e Industrial che si riferisce a prodotti e/o servizi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti e che sono innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato. A contendersi il titolo di miglior business idea dell’anno saranno 17 progetti per la categoria Life Science, 15 per quella Ict- Social Innovation, 14 per Agro-food&cleantech e 18 per la categoria Industrial, che verranno valutati da una giuria composta da esperti provenienti dal mondo imprenditoriale, finanziario ed accademico per aggiudicarsi premi in denaro, formazione manageriale e un bagaglio di relazioni per superare la fase progettuale e raggiungere il mercato. Telecom Italia è il main sponsor del Premio. Il primo classificato di ogni categoria riceverà infatti un premio in denaro di 25.000 euro e tra i 4 vincitori di categoria verrà scelto il vincitore assoluto del Pni 2012. Sono previsti inoltre tre premi speciali (in denaro e servizi) assegnati da soggetti che partecipano ai lavori della Giuria, un premio in denaro (per un importo di 5.000 euro) assegnato dalla Fondazione Ricerca e Imprenditorialità, un premio in servizi attribuito dal Consolato Generale britannico di Milano e dall’Uk Trade&investment e un ulteriore premio speciale assegnato da Intel. Il Pni è un evento articolato che si snoda in una parte espositiva ed una dedicata agli eventi. Tutte le iniziative, gratuite e aperte a tutti, sono ospitate in location di prestigio e facilmente raggiungibili, situate al centro della città di Bari. I progetti finalisti saranno in mostra nella Sala Murat per due giorni: l’inaugurazione dell’esposizione si terrà il 29 novembre alle ore 16.30. Il 30 novembre alle ore 11.00 nella Sala Convegni della Camera di Commercio avrà luogo il talk show “Startag: le parole chiave dell’innovazione”: in 8 brevi speech, innovatori, esperti di trasferimento tecnologico, economisti, intellettuali interpreteranno le parole chiave dell’innovazione con la regia di un moderatore e per un pubblico di giovani, ricercatori e imprenditori. Il 30 novembre a partire dalle ore 14.30 sarà il Teatro Petruzzelli, luogo simbolo della città di Bari, ad ospitare la Finale della gara, presentata dal giornalista Riccardo Luna, e la consegna dei premi. L’individuazione della Puglia quale sede della decima edizione del Premio costituisce un importante riconoscimento per le politiche attuate in questi anni dalla Regione in materia di trasferimento tecnologico, ricerca e innovazione. E la Regione ha accolto questa opportunità presentandosi al Pni con il proprio sistema: non solo alcuni eventi sono stati resi possibili grazie al coinvolgimento diretto di diversi soggetti ed energie (da Puglia Sounds, all’Assessorato all’Agricoltura, dall’Università di Bari al Comune e alla Cciaa di Bari), ma il programma delle manifestazioni si è arricchito di una speciale vetrina. Si tratta di “Smart Puglia al Pni”, un set televisivo che, all’interno della Sala Murat, nei due giorni di manifestazione ospiterà brevi interviste a startupper, esponenti della ricerca e della finanza, amministratori, per raccontare storie di innovazione e nuove politiche pugliesi. L’evento “Smart Puglia al Pni”, il talk show “Startag: le parole chiave dell’innovazione” e la Finale saranno trasmessi in diretta streaming sul sito ufficiale della manifestazione. Sul sito del Pni e sulla pagina Facebook dell’Arti sono disponibili tutte le informazioni sul programma, sui finalisti del Premio e su come partecipare agli eventi.  
   
   
TRIMESTRE PESANTE PER L´ECONOMIA REGGIANA  
 
Reggio Emilia, 26 novembre 2012 - In concomitanza con il calo degli ordini, che sono di segno negativo anche dall’estero, prosegue e si intensifica la fase di discesa della produzione dell’industria manifatturiera reggiana. Lo rileva l’Ufficio Studi della Camera di commercio con l’elaborazione dei dati tratti dell’indagine congiunturale trimestrale riferita al periodo luglio/settembre 2012. Dopo i primi negativi sintomi registrati sul finire del 2011, il trend della produzione mostra una progressiva accelerazione della caduta, tanto che nel terzo trimestre si evidenzia un calo del 5,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; la flessione, peraltro, investe tutte le tipologie d’impresa, partendo dal -5,9% che caratterizza le microaziende (da 1 a 9 dipendenti) per arrivare al -5,1% che si rileva in quelle più strutturate (oltre i 50 dipendenti). Gli ordini, nel loro insieme, sono in riduzione del 7,4%; il dato negativo coinvolge anche l’export (- 2,1% sugli ordini), che si salva solo in termini di fatturato, con un +1% tendenziale. Fra i settori, il calo degli ordini oscilla dal -11% dell’elettrico–elettronico al -0,6% dell’alimentare, passando dal –8,2/8,4% dell’abbigliamento e del metalmeccanico, per scendere poi al -4,4% delle materie plastiche ed al -2,7% del ceramico. Preoccupanti, in questo contesto, appaiono, in particolare, le contrazioni di acquisti dall’estero che si registrano per il metalmeccanico e l’elettrico-elettronico, i cui prodotti, da sempre, trovano oltre frontiera spazio ed affermazione. Restano invece in crescita i comparti ceramico e dell’abbigliamento, con ordini da oltre confine che registrano incrementi rispettivamente del 3,4% e 2,9%. Per quanto riguarda l’evoluzione della produzione, la riduzione, pur con intensità diverse, si osserva in tutti i settori indagati. Sempre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nel terzo trimestre 2012, i cali variano dal -7,2% dell’abbigliamento al -1,9% del ceramico. Contrazioni significative si osservano per il metalmeccanico (-5,2%) e l’elettrico elettronico (-4,3%). L’alimentare e le materie plastiche registrano una riduzione dei livelli produttivi di poco superiore al 2%. In ulteriore peggioramento anche le previsioni formulate dagli imprenditori circa l’immediato futuro. La maggior parte delle imprese reggiane, infatti, prevede un’evoluzione negativa per produzione, fatturato ed ordini, inclusa la componente estera.  
   
   
BARI - CENSIMENTO, DAL 21 DICEMBRE SCATTANO ACCERTAMENTI SU VIOLAZIONI  
 
Bari, 26 novembre 2012 - E’ iniziato il countdown per la chiusura delle operazioni censuarie del 9° Censimento industria e servizi e istituzioni non profit, partito il 10 settembre per concludersi il 20 dicembre. I dati sulle restituzioni dei questionari mostrano sinora una partecipazione non adeguata da parte di imprese e, soprattutto, di istituzioni non profit. Ad oggi, infatti, nelle province di Bari e Barletta-andria-trani, hanno risposto al questionario inviato dall´Istat soltanto 2.650 imprenditori e professionisti (su un campione di 5.675) e circa 3.300 enti e associazioni non profit (su 8.968). I numeri testimoniano dunque una insufficiente collaborazione da parte dei soggetti coinvolti, chiamati a partecipare ad un grande Censimento del Paese. Dal 20 ottobre sono i rilevatori protagonisti del recupero dei questionari che ancora mancano all’appello. Il coordinamento della rilevazione sul campo nelle province di Bari e Barletta-andria-trani spetta, infatti, all´Ufficio Provinciale di Censimento (Upc) costituito presso la Camera di Commercio di Bari, con la supervisione dell’Istat. Al suo interno operano i rilevatori, che forniscono assistenza alla compilazione e sorvegliano affinché la restituzione dei questionari avvenga secondo le modalità ed entro i tempi previsti. I contatti degli Upc di pertinenza territoriale sono disponibili all’indirizzo web: http://censimentoindustriaeservizi.Istat.it/istatcens/contatti/  Partecipare al Censimento, del resto, è un dovere sancito dalla legge (art. 7 e 11 del D.lgs. N. 322 del 6 settembre 1989). Restano aperti il canale web per la compilazione on line del questionario e gli sportelli di accettazione presso gli Uffici Provinciali di Censimento. Le imprese e le istituzioni non profit che entro il 20 dicembre 2012 non provvederanno a restituire il questionario compilato saranno soggette all’accertamento della violazione dell’obbligo di risposta. La procedura sanzionatoria, attivata dall´Ufficio Provinciale di Censimento, prevede che l´interessato riceva una diffida ad adempiere; in caso di mancata risposta, sarà recapitata la notifica dell´atto di contestazione contenente gli estremi dell´accertamento e le indicazioni sulle modalità di pagamento. Chi non avesse ancora provveduto, quindi, è invitato a farlo nel breve termine prestando la dovuta collaborazione ai rilevatori. Per qualsiasi ulteriore informazione in merito, si prega di contattare l´Ufficio Provinciale di Censimento ai seguenti recapiti 0802174268-286-293-341-371-428 o vistare i siti censimentoindustriaeservizi.Istat.it e www.Ba.camcom.it    
   
   
EURALLUMINA - CAPPELLACCI E ZEDDA, PRIMA TAPPA FONDAMENTALE VERSO RIPRESA ATTIVITÀ  
 
Roma, 26 Novembre 2012 - "Un passo in avanti importante e concreto in una vertenza cruciale per i lavoratori, il territorio e l´intera Sardegna. In questo momento é giusto esprimere un ringraziamento sincero agli operai ed alle loro famiglie, che con loro determinazione e sollecitazione quotidiana hanno permesso che si arrivasse a questo primo risultato". Lo ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci dopo la sottoscrizione, presso il Ministero dello Sviluppo, dell´addendum al protocollo d´intesa siglato sulla vertenza Eurallumina. Il documento prevede la realizzazione ad opera di una Newco, partecipata da Eurallumina e dalla Sfirs, di una centrale di cogenerazione Chp per ridurre i costi energetici, alimentata a carbone. Eurallumina proseguirà le iniziative finalizzate alla modifica dell´impianto al fine di poter utilizzare materiali che consentono la riduzione della temperatura della sezione d´attacco e conseguentemente la diminuzione dei costi dell´energia e del trasporto della materia prima. Il percorso concordato sarà accompagnato con le procedure per la cassa integrazione fino al 31 dicembre 2013 e dalle misure finalizzate a consentire all’azienda di porre in atto gli studi di fattibilità ed ottenere le autorizzazioni di legge per tutti gli interventi necessari a rendere competitivo l’impianto dell’Eurallumina. Soddisfazione é stata espressa anche dall´assessore dell’Industria, Alessandra Zedda. "É una tappa importante di un percorso che deve creare le condizioni per la ripresa dell´attività produttiva e il ritorno degli operai al lavoro - ha sottolineato -. Si tratta di un primo risultato ottenuto grazie alla coesione degli attori locali, nel solco della linea comune concordata circa un anno fa con i rappresentanti istituzionali e sindacali del territorio".