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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 25 Gennaio 2013 |
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MILANO (CASTELLO SFORZESCO, SALE PANORAMICHE ): MOSTRA DI RENZO BERGAMO “ATOMO LUCE ENERGIA” - INGRESSO GRATUITO - FINO AL 17 MARZO
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Il 15 gennaio è stata ianugurata nelle Sale Panoramiche del Castello Sforzesco di Milano la mostra Atomo Luce Energia, che raccoglie 55 opere pittoriche di Renzo Bergamo (1934 – 2004), a più di trent’anni dalla sua ultima esposizione nel capoluogo lombardo e prima del suo definitivo abbandono del circuito pubblico. La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Castello Sforzesco e Palazzo Reale insieme all’Associazione Renzo Bergamo per l’Arte e la Scienza, è a cura di Claudio Cerritelli, Giulio Giorello, Simona Morini. All’interno delle Sale Panoramiche del Castello Sforzesco, Atomo Luce Energia esplora l’eclettismo della prolifica produzione artistica di Renzo Bergamo, attraverso un’accurata selezione di opere, facenti parte di cinque dei sette periodi che scandirono la sua vita. Il segno, l’energia e la forte tensione caratterizzano tutti i suoi lavori, in una sintesi moderna che descrive una nuova mitologia. Fin dai primi anni ’60 la pittura di Bergamo crea un mondo che anticipa immagini e concetti come le esplosioni cosmiche, gli scontri tra particelle, la genesi delle galassie, la forma delle cellule, secondo una sua personalissima visione del Cosmo che attraversa differenti fasi di ricerca - dal figurale all’astratto e dall’astratto al figurale - mescolando assieme materiali e tecniche - dall’acquarello alla china, dall’acrilico all’olio - accomunate da una fortissima tensione immaginativa. Chi osserva i suoi quadri non può non ricordare “Le Cosmicomiche”, “Le città invisibili”, “Ti con zero” di Italo Calvino, i cui racconti, proprio come le opere di Renzo Bergamo, pongono le basi di un rapporto più intenso tra creatività artistica e metodo scientifico. “Cercare, cercare cercare cercare e poi cercare” scriveva l’artista in uno dei tanti fogli su cui annotava i suoi pensieri, da cui nascevano le forme che faceva letteralmente esplodere nei suoi lavori. Come dice Simona Morini, professore associato di Teoria delle decisioni e dei giochi: “Davanti ai suoi quadri sembra che qualcuno abbia tolto l’audio. Tutti i sensi sono chiamati in causa. Verrebbe perfino voglia di sentire dei sapori. Non ci sono cose, c’è solo luce, energia, materia, numeri, come lo zero e il Pi greco”. La mostra è corredata da diverse testimonianze multimediali che offrono la possibilità di interagire con scritti e rapporti epistolari di Renzo Bergamo. Sarà mostrata inoltre una serie di recenti fotografie della Nasa, che testimoniano quanto le intuizioni di Bergamo, fin dal 1960, abbiano poi trovato, per somiglianza, un riscontro con le nuove scoperte e i nuovi paradigmi della Scienza. Un programma collaterale di conferenze affiancherà l’esposizione, al fine di approfondire o ampliare con approcci multidisciplinari le tematiche proposte, consultabile sul sito www.Mostrarenzobergamo.it . Renzo Bergamo nasce a Portogruaro nel 1934. Nel corso degli anni ‘50 frequenta intellettuali come Giovanni Comisso, Andrea Zanzotto, Pier Paolo Pasolini, Mario Soldati, Gian Francesco Malipiero e dal 1960, quando si stabilisce a Milano, stringe amicizia con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Gianni Dova ed Emilio Scanavino. Nel 1965 si reca a New York per una collettiva patrocinata dal Ministero degli Esteri dedicata all’Avanguardia Italiana. Nei primi anni ’70 partecipa alla formazione di Astrarte, movimento dove si discute sul rapporto tra Arte e Scienza, dal quale si stacca poco dopo, ritirandosi definitivamente dal circuito pubblico. Muore nel 2004. Info: Renzo Bergamo. Atomo Luce Energia - 16 gennaio/17 marzo 2013 - Castello Sforzesco, Sale Panoramiche, Milano |
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MILANO (MUSEO MARTINITT E STELLINE): LABORATORI CREATIVI PER BAMBINI E PER FAMIGLIE - SABATO 26 GENNAIO 2013 DALLE 16.00 ALLE 18.00
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Dopo il successo delle precedenti settimane, il Museo Martinitt e Stelline di Milano propone ai suoi piccoli visitatori un laboratorio ludico – creativo ogni sabato pomeriggio. Si imparerà e si vedrà qualcosa di nuovo divertendosi, immersi tra storie dell’800, cartoline da realizzare e spedire, storie da ricucire o bauli di soffitta da rovistare… I genitori o gli accompagnatori adulti avranno la possibilità di assistere alle attività o di lasciare i bambini al Museo. Ad ogni appuntamento verrà proposto un diverso laboratorio. Questa è l’attività programmata per sabato 26 gennaio 2013 Menù Stellina Dal dietetico originale dell´istituto femminile si condurranno i bambini nella realizzazione di un menù dal gusto personale, sottolineando le differenze che separano i gusti dei bambini di una volta da quelli di oggi, evidenziando evoluzioni e cambiamenti… Età consigliata: da 7 a 10 anni Per info e prenotazioni: Museo Martinitt e Stelline, Corso Magenta 57, 20123 Milano, 02-43006522/20, didatticamuseo@pioalbergotrivulzio.I t Mm Cadorna/sant’ambrogio (Linea Verde o Rossa)/tram 16-27/ bus 50-58-94 Costi: 7 euro a bambino, 6 euro se fratelli. Prossimi appuntamenti: Sabato 2 febbraio 2013 - Vesti e vestine Sabato 9 febbraio 2013 - Rovistiamo in una vecchia soffitta: il baule dei Martinitt sabato 16 febbraio 2013 Ri-cuciamo la storia sabato 23 febbraio 2013 Mail-art sabato 2 marzo 2013 - Rovistiamo in una vecchia soffitta: il baule delle Stelline |
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MILANO (LISSON GALLERY MILAN): CARMEN HERRERA - WORKS ON PAPER 2010/2012 - 25 GENNAIO/15 MARZO 2013
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Lisson Gallery Milan è lieta di presentare una mostra personale di Carmen Herrera, interamente dedicata alle sue nuove opere su carta. Nel corso degli anni Sessanta, l’artista, nata a Cuba nel 1915, ha principalmente lavorato su questo materiale, per poi in seguito concentrarsi sulla tela, sino a quando nel 2010 è di nuovo tornata alla carta, rivisitandone le possibilità espressive. Questo nuovo corpus di lavori mette in luce non solo il diverso modo che l’artista ha di trattare il mezzo, ma anche la nuova dimensione che il suo lavoro artistico ha assunto. Il disegno preparatorio si colloca al centro della pratica artistica di Herrera ed è il punto di partenza per tutto il suo lavoro. Herrera dà inizio al processo creativo di questi dipinti (che comprende l’uso di matita e acrilico su carta) con disegni matematici su carta da lucido, nei quali sono combinati nsieme linee, numeri e decisioni rigorose. È qui che la logica compositiva e la scelta dei colori vengono formulate. Le opere in mostra dimostrano che - una volta trasferiti su carta di grande formato i due disegni basati sulle stesse proporzioni - la precisione matematica dell’artista e la sua chiarezza di visione danno luogo a una varietà di forme, strutture e relazioni spaziali. Composte da forme geometriche essenziali che galleggiano su sfondo bianco, queste opere si misurano con un vocabolario visivo che ricorda i dipinti su tela di Herrera. La somiglianza è innegabile. Qui però, i contorni rimangono definiti all’interno di una cornice disegnata sulla carta: la struttura e i campi di colore sono delineati e racchiusi entro precisi parametri. La forma definita dal colore, con la sua conseguente purificazione, è una caratteristica centrale nel lavoro di Herrera sin da quando ha esposto al Salon des Réalités Nouvelles tra il 1949 e il 1953. La mostra è accompagnata da un catalogo di 42 opere, con un saggio di Estrellita B. Brodsky. --- Cenni biografici sull’artista Carmen Herrera, nata nel 1915, a L´avana, Cuba; vive e lavora a New York City. Sue precedenti personali sono state organizzate presso: Lisson Gallery, Londra (2012), Museum Pfalzgalerie, Kaiserslautern (2010), Ikon Gallery, Birmingham (2009), Miami Art Central (2005), Museo del Barrio, New York (1998), The Alternative Museum, New York (1984). Tra le mostre collettive: Sheldon Museum of Art, Nebraska (2012), Deutsche Bank, New York (2010), Museum of Modern Art,
New York (2007), Discovery Museum, Bridgeport (1997). Info: Mostra Carmen Herrera - Works on paper 2010-2012 - 25 gennaio/15 marzo 2013 - Lisson Gallery Milan, via Zenale 3, Milano - tel +39 02 89 05 06 08 |
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MILANO (MUSEO DIOCESANO): CAMMIN BREVE - PERCORSO ARTISTICO, MA NON SOLO, NEL QUARTIERE DELLA MOVIDA -
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Ieri, 24 gennaio 2013, nella sala dell’Arciconfraternita del Museo Diocesano di Milano (corso di Porta Ticinese, 95), è stato presentato il "Cammin Breve", un percorso artistico, ma non solo, nel quartiere della movida, nato da un’idea della commissione comunicazione dell´area pastorale Torino – Ticinese. Sono interveniti Paolo Biscottini, direttore del Museo Diocesano, Mario Brianza, presidente della Fondazione Sant’ambrogio, Mons. Domenico Sguaitamatti, Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano, Stefano Boeri, assessore alla Cultura, Expo, Moda e Design del Comune di Milano, Francesco Pinciroli, Politecnico di Milano, Udo Wenzel, Stefano Mezzenzani, direttore Duomo Viaggi. Il Cammin Breve è un cofanetto che raccoglie sette pieghevoli, tante quante sono le tappe di cui è costituito l’itinerario che dal centro si muove fino a Porta Ticinese e che comprende le chiese e le basiliche di S. Satiro, S. Sebastiano, S. Alessandro, S. Giorgio, S. Lorenzo, S. Maria delle Vittorie e S. Eustorgio. Il Cammino non è destinato agli studiosi e non ha la pretesa di presentare in modo esaustivo tutte le peculiarità di questi meravigliosi monumenti. Le schede contengono la spiegazione di ciascuna chiesa in una forma breve e piacevole. È un invito a pensare a quello che si trova dietro la storia e l’arte e permette, a chiunque sia interessato, di compiere la visita in uno spazio di tempo compatibile con i ritmi incalzanti della vita di tutti i giorni. Il Cammin Breve è un percorso destinato a chiunque si trovi a transitare lungo il tragitto che va da Piazza Duomo a Piazza S. Eustorgio. Che si giunga nella zona per lavoro, per turismo o semplicemente per diletto, pur avendo a disposizione un tempo limitato, chiunque voglia approfondire un itinerario attraverso l´arte, la storia e la fede grazie alla straordinaria testimonianza che questi meravigliosi monumenti ci hanno lasciato nel corso dei secoli potrà da oggi farsi accompagnare da una "guida" mirata che gli faciliterà la via |
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LEGNANO (AVIS): IL GIRO DEL MONDO IN 118 VOLTI - MOSTRA FOTOGRAFICA
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A Legnano, nella sede di via Girardi fino alla fine di aprile si possono ammirare gli scatti di Armando Belloni, fotografo e cardiologo. I fondi raccolti con le libere offerte andranno all´istituto "Mario Negri". Un percorso tematico attraverso lo spirito dell´uomo, ancor prima che attorno al globo. Questo l´intento della mostra "Volti del mondo", allestita nella sede Avis di Legnano di via Girardi sino alla fine di aprile. Autore dei 118 scatti esposti Armando Belloni, che oltre a svolgere la professione di cardiologo all´ospedale Sacco di Milano è un appassionato di viaggi e fotografia. «Questa mostra si può considerare una retrospettiva degli scatti realizzati nel corso di una vita -racconta-. Non una semplice raccolta, ma un percorso di formazione del mio sguardo sul mondo». Un percorso con un inizio, uno svolgimento e una fine, quello di "Volti del mondo", in cui il messaggio di fondo vuole suggerire un sentimento di gioia verso la vita: «La mostra comincia e termina con immagini di bambini a scuola -spiega Belloni-. I primi sono bimbi della Cambogia, gli ultimi del Togo. Tra le due foto c´è una vita intera, la mia ma anche quella delle persone fotografate. C´è tutto: la socialità, il lavoro, la religione, la vita domestica. Alla ricerca dei valori comuni nelle zone più lontane nel mondo. In particolare il finale ha per me un significato profondo. Negli ultimi scatti si assiste a una cerimonia di cremazione, quindi all´estremo atto di saluto a una vita che non c´è più. Ma parallelamente c´è una vita che rinasce continuamente, rappresentata dai bambini e dai loro sorrisi. È un messaggio che credo si possa sposare alla perfezione con un´associazione come Avis, che fa del gesto altruistico la propria ragion d´essere». Belloni all´inizio della sua esperienza fotografica tendeva a evitare l´elemento umano nei soggetti. «Mi piacevano i paesaggi, l´architettura -riprende-. Poi un giorno la svolta: mi trovavo a Venezia a fotografare il ponte dei Sospiri e avevo nell´inquadratura un altro fotografo, con una vecchia camera a soffietto. Irritato da quell´invasione aspettai che se ne andasse e poi scattai. Immediatamente mi accorsi di quale ricchezza avessi perso escludendolo dalla foto». Da quel momento inizia il viaggio verso l´essere umano, verso l´incontro dello sguardo, sempre nel rispetto dell´altro e mai alla ricerca dell´esotico fine a se stesso. Dapprima il soggetto è fortemente contestualizzato, poi lo sguardo si fa sempre più vicino, intimo. «Nella mia fotografia cerco una relazione con l´altro. Non un incontro basato sulla parola, bensì su quei pochi attimi in cui il mio sguardo incrocia quello di chi mi sta davanti e, in silenzio, troviamo un accordo per cui la persona mi concede il permesso di riprenderlo». La mostra ha anche una finalità sociale, infatti i fondi raccolti con la distribuzione del cd che raccoglie l´intero catalogo andranno a finanziare una borsa di studio per un ricercatore all´istituto "Mario Negri" di Milano. «È un´iniziativa che porto avanti da tempo, fin dalla seconda volta in cui è stata allestita questa mostra (oggi siamo alla quinta, ndr), in ricordo di un caro amico che non c´è più». L´ultima parola, Armando Belloni la spende per gli amici che hanno permesso a questa mostra di essere divulgata: «C´è un aspetto strettamente personale nella fotografia, che inizia con lo scatto e finisce con la stampa. Ma se questa mostra oggi è pubblica e non chiusa in un armadio o nello stretto delle persone a me vicine lo devo a tre amici, con cui condivido da trent´anni la passione per la fotografia, che mi hanno dato una mano importante per allestire la mostra. Nel ringraziarli colgo l´occasione per sottolineare l´importanza dell´aspetto sociale e collettivo di questa iniziativa, che ancora una volta si collega ai valori di Avis». La mostra, allestita nella sede Avis di Legnano di via Girardi 19/g, è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.30 e il sabato dalle 8.30 alle 11.30. Negli stessi orari sarà possibile ritirare, con offerta libera, il cd contenente il catalogo della mostra |
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MILANO (GALLERIA SPAZIO MUSEALE SABRINA FALZONE – VIA GIORGIO PALLAVICINO, 29): SALONE BERNINI: "MAS. PERCORSI DIVERSI, SPIRITI AFFINI" - DOPPIA PERSONALE CON MICAELA GIUSEPPONE E ANNAMARIA PAPALINI - SPAZIO MIRÒ: "SEGNO, LUCE E MATERIA" CON SILVIA SENNA, BRUNO CARATI, DINA MADALINA - SALETTA GUTTUSO: PERSONALE DI MARCO MENGARELLI - |
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Musica, Arte e Scrittura si fonderanno in un unico progetto creativo: Mas. E’ un titolo che in spagnolo allude a un "quid" in più ed è l’acronimo delle tre iniziali dei suoi protagonisti: Micaela Giuseppone, Annamaria Papalini e Sergio Pucciarelli. Tre percorsi diversi dallo spirito affine sono uniti da un connubio di emozioni indissolubili, strette nell’abbraccio dell’esistenza. Legati da una condivisione d’idee consapevole, tre intelligenze si esprimono con assoluta libertà attraverso immagini, parole e suoni che provengono dalla terra dell’anima. Un’espressione libera e armoniosa affiora dai dipinti di Micaela Giuseppone, autorevole nome dell’arte contemporanea che ha conquistato l’Oriente e affascinato l’Europa in qualità di artista protagonista del Carrousel du Louvre a Parigi. Nelle sue tele la visione ottimistica del cosmo si espande nella gioia brillante dei colori e nelle volteggianti onde infinite, dove festanti omini dell’universo sembrano danzare al ritmo della vita. Un cielo di note è scandito da una musica interiore, che accoglie il sublime senso di infinito. Un desiderio di assoluto avvolge la ricerca pittorica di Annamaria Papalini, anticonvenzionale nel suo stile minimale che sorvola il superfluo per arrivare al cuore della comunicazione artistica. Etereo appare il gioco delicato di trasparenze tonali, dal sapore trascendentale. Vibrante è il grafismo deciso e rassicurante, che avvolge la superficie dipinta con morbida solennità. La ventennale esperienza artistica dell’artista si evince nella sapienza esecutiva. L’ascesa dei ritmi, sempre più incalzanti ed avvolgenti, si fa strada nella creazione letteraria di Sergio Pucciarelli, autore del romanzo “Il Nero e la Rossa. Una storia d’amore negli anni di Piombo” (ed. Gremese). Nel libro dramma e sentimento si alternano in una poetica di contrasti e opposizioni. Storie di amore per la vita, ma soprattutto storie di pace gremiscono le opere pittoriche e letterarie di queste giovani promesse: tre intellettuali, superstiti in un popolo che vive d’incertezze, di decadenze e di assenze, rappresentano tre personalità che si sono salvate dalla tempesta di brutture del nostro secolo, una tempesta che non demorde né decresce. *** Il nero e la rossa - L´amore oltre l´ideologia “…Difficile per la generazione di quegli anni, non leggere quest´opera prima di Pucciarelli senza ricordare, condividere, provare un pizzico di nostalgia per quella voglia di fare e di cambiare che, se ora è un po´ sopita, allora ti prendeva anima e corpo consentendoti di lanciare sfide al mondo… E forse l´autore riesce ad incuriosire e "svegliare" i giovani d´oggi, senza ideologie politiche, che pensano di avere tutto eppure sono insoddisfatti. Malgrado la nota dell´ultima pagina chiarisca che oltre ai fatti di cronaca realmente accaduti, luoghi e persone sono di fantasia, Sergio Pucciarelli, classe 1963, promotore finanziario, riesce a far commuovere quando scrive quel che resta di quell´amore ucciso da un colpo di pistola, in quel tiepido giorno di febbraio, quando gli occhi verdi di Simonetta si chiusero per sempre. E che dolcezza, nell´io narrante, quando ammette l´immensa mancanza di quella giovane donna che amava ripetere: "per un un´onda che muore, ce n´è già un altra in lontananza pronta a partire". Quanto amore per Beatrice e Carlotta, le due figlie di Luca, che hanno Simonetta per secondo nome… e che legame profondo nell´anima quando il "Nero" ricorda "la Rossa" che diceva: "L´amore non va mai perso". Sarina Biraghi (Il Tempo) "…V´è nella pittura della Papalini la costante ricerca di un equilibrio tra principi, tra razionale ed irrazionale, tra realtà e sogni, creatività e ricettività, tra visione onirica e concretizzazione… Il quadro bianco è uno spazio in cui coinvolgersi interamente, tutto può avvenire in quello spazio e l´artista deve rischiare tutto. Ma quello che l´artista sta compiendo è un sottile lavoro di equilibrio tra un processo spontaneo, e cui si mantiene aperto, ed un processo attivo del suo pensiero… La pittrice Papalini individua un uomo capace di trovare una propria legge interna che non lascia spazio alla guerra, alla violenza, alla mortificazione di se stessi e degli altri". Sandra Pier Paoli *** Nel Ritmo Dell´anima “Sobri equilibri nell’etere immaginario di Micaela Giuseppone si frappongono a scenari urbani senza tempo, sospesi nel ritmo dell’anima. Un’atmosfera di solidarietà tinge dei colori più armoniosi lo spazio ancestrale dell’esistenza, generando una musica delle forme fluttuanti nell’infinità del blu. Sono frammenti d’interiorità che nel gesto danzano e nel colore sospirano affinché si possa udire l’unione del mondo. La linea si muove in un incessante gioco di volute, seducente nella sua sinuosità e nella morbidezza del segno. L’essere umano è indagato nella sua universalità mediante un linguaggio espressivo capace di cogliere le sfumature più sottili della comunicazione tra l’uomo e il suo contesto sociale. L’arte di Micaela Giuseppone ci richiama al senso di condivisione che l’epoca contemporanea sta perdendo”. dal 1 al 15 Febbraio 2013 - Galleria Spazio Museale Sabrina Falzone – Via Giorgio Pallavicino, 29, Milano |
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