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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 04 Febbraio 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO FRA I TEMI DELLA SESSIONE DEL 4-7 FEBBRAIO 2013: FUTURO DELL´UE; IL PRESIDENTE TUNISINO MONCEF MARZOUKI; BILANCIO DELL´UE 2014-2020; MEDICINALI GENERICI; RIDURRE IL RUMORE; RIFORMA PESCA; CRESCITA E OCCUPAZIONE; LE BANCHE DEVONO FINANZIARE LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. |
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Strasburgo, 4 febbraio 2013 - Dibattito sul futuro dell´Ue con il Presidente francese François Hollande. Il Presidente della Repubblica francese François Hollande discuterà del futuro dell´Unione europea e dell´Eurozona, della crisi economica e del bilancio europeo 2014-2020 con i leader dei gruppi politici e il presidente della Commissione José Manuel Barroso, martedì dalle 10:30. Il Presidente tunisino Moncef Marzouki al Parlamento europeo - Moncef Marzouki, Presidente della Repubblica tunisina, interverrà in Plenaria mercoledì a mezzogiorno. L´assemblea costituente della Tunisia ha presentato a gennaio, in ritardo, un progetto per la nuova costituzione, provocando dubbi e preoccupazione sul ruolo della religione e i diritti delle donne. Il governo del Paese nordafricano ha annunciato lo scorso ottobre che nel giugno 2013 si terranno le elezioni legislative e presidenziali. Dibattito su bilancio dell´Ue 2014-2020 in vista del decisivo summit - I deputati discuteranno del bilancio comunitario 2014-2020 con la Presidenza irlandese e la Commissione europea, mercoledì dalle 9:00. Gli Stati membri saranno avvertiti che se i tagli alla proposta iniziale saranno aumentati, le possibilità di ricevere il necessario assenso del Parlamento diminuiranno di conseguenza. Accesso più rapido e trasparente a medicinali generici - Per garantire l´accesso dei pazienti a trattamenti medici più convenienti, il progetto di legislazione in votazione martedì introduce maggiore trasparenza e limiti precisi entro i quali i Paesi dell´Ue devono decidere su prezziario e rimborso delle medicine. In questo modo, sarebbero anche rimosse le barriere che impediscono ai medicinali, specialmente quelli generici, di essere immessi sul mercato. In arrivo nuove regole per ridurre il rumore dei veicoli - I limiti per i rumori dei veicoli a motore dovrebbero essere drasticamente abbassati per proteggere la salute dei cittadini europei, secondo un disegno di legge che sarà votato mercoledì. Questa legge introdurrebbe anche un sistema per l´etichettatura del livello di rumore per le nuove auto e stabilirebbe gli standard per rendere le vetture elettriche udibili dai pedoni. Riforma pesca: stop alla pesca intensiva, verso un´"Europa blu" - La nuova politica europea di pesca deve essere sostenibile: è quanto sosterranno i deputati durante la votazione di mercoledì su un progetto radicale di riforma. Si vuole così fermare la pesca intensiva, ritenuta il peggior fallimento dell´attuale politica comune della pesca (Pcp), e vietare lo scarico a mare di pesci già morti. I deputati chiedono più attenzione a crescita e occupazione - Il risanamento dei conti pubblici deve essere valutato in relazione all´impatto che ha su crescita, occupazione e inclusione sociale nel breve termine, soprattutto nei paesi in recessione, secondo quanto si afferma in un progetto di risoluzione della commissione occupazione, presentato in risposta all´analisi annuale sulla crescita 2013 realizzata dalla Commissione europea. Nel testo, s´invita inoltre la Commissione a ricorrere alla flessibilità prevista nella legislazione del "six-pack". Le banche devono finanziare le piccole e medie imprese - Le banche che hanno ricevuto aiuti di stato o dalla Banca centrale europea per sopravvivere alla crisi finanziaria dovrebbero destinare una parte dei loro fondi al finanziamento delle piccole e medie imprese (Pmi). Questa è una delle proposte per migliorare l´accesso al credito degli imprenditori europei contenute in un progetto di risoluzione che sarà votato martedì. Come facilitare la ripresa industriale nell´Ue? I deputati discuteranno del sistema migliore per aiutare la ripresa dell´industria Ue con il Commissario Antonio Tajani lunedì, con un occhio particolare al rischio di chiusura di diversi impianti, incluso quello di Arcelormittal a Liegi (Belgio). |
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FRA I TEMI DELL´AGENDA EUROPEA 4-10 FEBBRAIO: PAGAMENTI IN RITARDO, FINANZIAMENTI PMI, VERTICE 7/8 FEBBRAIO, VERTICE DEL 27 FEBBRAIO. |
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 - Questa settimana si aprirà con due importanti appuntamenti a Milano. Alle 9, presso il Palazzo delle Stelline, si terrà l´evento dedicato a "I ritardi di pagamento: cosa cambia per imprese e Pubblica Amministrazione con la nuova direttiva in vigore" con la partecipazione del Vicepresidente Antonio Tajani, europarlamentari e rappresentanti del mondo economico. Alle 14 e 30 dello stesso giorno, presso l´Aula Magna dell´Università Cattolica del Sacro Cuore, si parlerà di 20 anni di Mercato unico europeo con Antonio Tajani e Alberto Quadrio Curzio. Da lunedì a giovedì a Strasburgo si riunirà per la sua sessione plenaria il Parlamento europeo. Al centro dei dibattiti: migliorare l´accesso ai finanziamenti per le Pmi, la ripresa dell´industria, l´intervento del Presidente francese Hollande (5 febbraio), il semestre europeo, la responsabilità sociale delle imprese, le politiche dell´occupazione ecc. L´ordine del giorno completo può essere consultato qui. Sempre lunedì si aprirà con il Consiglio Affari generali dell´Unione europea che avrà come punto principale, come sempre, la preparazione dei lavori del Vertice europeo del 7-8 febbraio. Il Collegio dei commissari si riunirà martedì 5 a Strasburgo per adottare due importanti proposte legislative. La prima riguarderà la revisione della legislazione Ue relativa all´anti-riciclaggio e al trasferimento di fondi . La seconda concerne invece la Direttiva rafforzando la protezione dell´euro e altre valute contro la contraffazione. Il 6 febbraio in visita in Italia arriva il Commissario per la Politica regionale Johannes Hahn che visiterà gli scavi di Pompei, assieme con il Ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca. A Roma il 7 febbraio sarà presentato il rapporto 2012 di Share. L´appuntamento è alle 15 presso lo Spazio Europa. L’edizione Share 2012 (Stations at High Altitude for Reaserch on Environment), presenta con una nuova dinamica il progetto di Ev-k2-cnr su clima e montagne: Report, Highlights e Focus. Giovedì 7 invece sarà adottata una comunicazione della Commissione e dell´Alto Rappresentante per la Politica estera e di difesa in materia di sicurezza cibernetica. Il 7 arriverà in visita in Italia il Commissario per il Mercato interno e i Servizi Michel Barnier. Infine, il 7 e l´8 l´attenzione sarà tutta concentrata sul vertice dei Capi di Stato e di Governo dei 27 che si riuniranno per discutere del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020. |
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UE: MERCATO UNICO, TRA CRISI E OPPORTUNITÀ DI CRESCITA CONFRONTO TRA ANTONIO TAJANI E ALBERTO QUADRIO CURZIO |
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Milano, 4 febbraio 2013 - Il vicepresidente della Commissione europea e il noto economista fanno un bilancio degli ultimi vent’anni, con uno sguardo alle prospettive future Quali insegnamenti ci arrivano dall’esperienza ormai ventennale del mercato unico europeo? Quale via percorrere per restituire alla politica europea vigore e capacità di guida? Sono questi alcuni degli interrogativi al centro del dibattito “Vent’anni di mercato unico: opportunità per uscire dalla crisi”, che si terrà lunedì 4 febbraio alle ore 14.30 nell’Aula Pio Xi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (largo Gemelli, 1). Si confronteranno sul tema - facendo un bilancio dei risultati raggiunti e con uno sguardo alle prospettive future - Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’industria e l’imprenditoria, e Alberto Quadrio Curzio, professore emerito di Economia all’Università Cattolica. Gli interventi dei relatori saranno preceduti dal saluto del magnifico rettore Franco Anelli e dal preside della facoltà di Scienze politiche e sociali Guido Merzoni. Le relazioni dell’on. Tajani e del professor Quadrio Curzio saranno poi discusse dai docenti dell’Università Cattolica Ugo Draetta, Valeria Miceli e Andrea Santini. Il mercato unico europeo ha trasformato il modo di vivere, di lavorare, di viaggiare e di studiare degli europei. Ha offerto nuove opportunità di crescita per le imprese ottenendo grande successo nel mercato mondiale. Regole comuni hanno consentito ai soggetti economici di proporre i loro prodotti e di far conoscere il proprio brand a circa mezzo miliardo di potenziali consumatori, i quali, a loro volta, hanno visto ampliare la possibilità di scegliere con le conseguenti ricadute sulla qualità e sulla concorrenzialità dei prezzi. I cittadini europei, inoltre, hanno avuto maggiori opportunità di spostarsi, attraversando confini assai più permeabili che in passato e anche di trovare lavoro in altre nazioni, di creare imprese, di vendere beni e servizi in tutta l´Unione europea. Tuttavia, molto resta ancora da fare per migliorare l´accesso ai mercati e le condizioni in cui operano le imprese. In questa direzione si muove il Single Market Act Ii, recentemente presentato dalla Commissione, ovvero un pacchetto di proposte per rilanciare la crescita economica in Europa e completare il mercato unico nel campo delle infrastrutture e dei trasporti, dell’energia, dell’economia digitale, del sostegno all’economia sociale e della tutela dei consumatori. |
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UE:IL PRESIDENTE BARROSO INCONTRA IL CANCELLIERE AUSTRIACO WERNER FAYMANN |
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Vienna, 4 febbraio - 2013 – Di seguito la dichiarazione del 31 gennaio del Presidente Barroso dopo l´incontro con il cancelliere austriaco Werner Faymann: “ Caro Werner, Signore e Signori, Voglio ringraziare il cancelliere Werner Faymann per la calorosa accoglienza e la conversazione eccellente. L´incontro di oggi è stato particolarmente uno scambio di opinioni sul quadro finanziario pluriennale dell´Unione europea. Siamo entrambi impegnati a lavorare verso un accordo al Consiglio europeo della prossima settimana. Faymann ed io guardiamo al futuro bilancio dell´Unione europea come un importante strumento per la crescita e l´occupazione, per gli investimenti nel futuro dell´Europa nel campo della ricerca e l´energia, per la solidarietà e come un mezzo per affrontare le grandi sfide sociali. In particolare il tasso di disoccupazione giovanile in Europa veramente mi preoccupa. Sono fermamente convinto che questo misure supplementari a livello di Ue sono necessari. Abbiamo ora bisogno di un rapido accordo e ambizioso in questo senso - in modo che possiamo essere sicuri del consenso del Parlamento europeo. Chi vuole una tale efficace, lungimirante l´Europa che deve essere dotato di tutti gli strumenti necessari mirati. Probabilmente è più facile per voi capire se parlo in inglese ora. Parlando al Parlamento europeo due settimane fa, il Cancelliere Faymann ha ´dimostrare il suo impegno europeo in un discorso molto importante. Sono certo che l´Austria continui a segnare e ispirare il cammino di integrazione europea, per esempio con la sua garanzia per i giovani nazionale o dal suo sistema duale di formazione professionale, pertanto spero vivamente che la proposta della Commissione per un sistema europeo di garanzia per i giovani sarà adottato. Austria rende quindi importante contributo al raggiungimento del nostro clima e obiettivi energetici. Proprio oggi ho partecipato qui a Vienna la conferenza R20 sul nostro futuro energetico sostenibile, insieme con il cancelliere e la R20 fondatore Arnold Schwarzenegger. E, naturalmente, l´Austria è stata una forza trainante dietro la tassa sulle transazioni finanziarie. Sono molto lieto che ora 11 Stati membri può andare avanti. Questa è una vittoria di equità! In un futuro molto prossimo, la Commissione presenterà la sua proposta legislativa per renderlo una realtà. Oggi, dunque, ha parlato dello stato dell´economia. Siamo entrambi d´accordo che la minaccia esistenziale dell´euro sta dietro di noi, ma che allo stesso tempo, sono necessari ulteriori sforzi. Questo è vero per il consolidamento fiscale e le riforme strutturali. E così Vale per l´architettura generale dell´euro. Abbiamo bisogno di rafforzare questa architettura per rendere l´euro e solido come una roccia alla base la sua irreversibilità. Come la Commissione ha indicato nella sua visione la necessità di rafforzare l´Unione economica e monetaria (il cosiddetto "progetto"), questo deve essere accompagnato da un ampio dibattito pubblico e democratico maggiore legittimità. Signore e signori! Sono assolutamente certo che i cittadini di Austria in modo attivo e costruttivo partecipare a questo dibattito. E sono sicuro che l´Austria resta un partner affidabile e importante nel cuore dell´Europa procedere verso la sua responsabilità di un forte ed efficace dell´Ue - percepita - nel loro stesso interesse. Grazie. |
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UCRAINA: PRIMO INCONTRO COMMISSARIO UE CON IL NUOVO MINISTRO DEGLI ESTERI |
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 - Il Commissario per l´allargamento e la politica di vicinato europea, Štefan Füle, ha incontrato il 31 gennaio il ministro degli Esteri ucraino Leonid Kozhara a Bruxelles in ritardo Mercoledì. Era il loro primo incontro ufficiale dopo la nomina del sig Kozhara come il nuovo ministro degli Esteri e ha fornito l´occasione per discutere dei recenti sviluppi in Ucraina e di studiare il modo per promuovere relazioni Ue-ucraina, in linea con le conclusioni più recenti del Consiglio sull´Ucraina da dicembre 2012 che ha definito la via da seguire nelle relazioni bilaterali. "L´unione europea riconosce le aspirazioni europee dell´Ucraina e si compiace della sua scelta europea. Nostro impegno con l´Ucraina rimane fermo e si basa sul rispetto di valori comuni" , ha detto il commissario Füle. Allo stesso tempo, ha ribadito che l´Unione europea si aspetta che l´azione determinata e progressi tangibili da parte dell´Ucraina che consentirebbe la firma dell´accordo di associazione, tra cui una zona ampia e generalizzata di libero scambio, possibilmente al momento del vertice del partenariato orientale a Vilnius prossimo mese di novembre. Si tratta dei temi della giustizia selettiva, le elezioni e le riforme agenda di associazione. Commissario Füle ha espresso le sue preoccupazioni circa l´improvviso trasferimento dell´ex ministro degli Interni Yuri Lutsenko dall´ospedale al carcere precedente il Mercoledì, subito dopo un intervento chirurgico serio. "Stiamo seguendo da vicino questo caso, le circostanze del trasferimento e le condizioni di salute del sig Lutsenko rimangono una preoccupazione per noi. Esorto le autorità di assumersi la responsabilità per gli aspetti umanitari e di salute del signor Lutsenko e dei rischi portati alla sua salute dal trasferimento ", ha sottolineato. Commissario Füle ha anche chiesto per la situazione di preoccupazione Yulia Tymoshenko esprime sul contesto politico generale del procedimento contro di lei. Sulla sua prossima visita in Ucraina, ha detto: "Non vedo l´ora di visitare Kiev il 7-8 febbraio per ottenere un quadro più chiaro in obiettivi dell´Ucraina ei recenti sviluppi in vista del prossimo vertice Ue-ucraina Vorrei anche sottolineare l´importanza di rafforzare le relazioni. Tra l´Ue e l´Ucraina a fare dell´Europa una stalla, continente unito e prospero. Vedo l´ora di lavorare, in linea con le aspirazioni europee dell´Ucraina e, in modo reciprocamente vantaggioso, per l´associazione politica e l´integrazione economica a modernizzare l´Ucraina, ristrutturare la propria economia e rafforzare la democrazia e lo Stato di diritto in modo che i cittadini ucraini può chiaramente trarre beneficio da esso.´´ |
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L´EUROPA DICE BASTA AI RITARDI DI PAGAMENTO IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA TAJANI ILLUSTRERÀ GLI EFFETTI DELL´ATTUAZIONE DELLA NUOVA DIRETTIVA SU P.A. E IMPRESE |
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Milano, 4 febbraio 2013 - Regole certe contro i ritardi di pagamento. Ripartire da una strategia per la crescita che punti sull´economia reale. Garantire accesso ai capitali per permettere alle imprese, specie alle Pmi, di poter investire in competitività, innovazione e nuova occupazione. Questi temi saranno al centro del dibattito "L´europa dice basta ai ritardi di pagamento", che si terrà lunedì 4 febbraio alle ore 09.00 nella Sala Volta del Palazzo delle Stelline (Corso Magenta, 61) a Milano. Oltre a Tajani, parteciperanno i deputati al Parlamento europeo Raffaele Baldassarre e Francesco De Angelis, il Presidente Ansi, Massimiliano Alfieri, il Presidente di Piccola Industria, Confindustria Vincenzo Boccia, il Presidente dell´Ance, Paolo Buzzetti e il portavoce di R.e Te. Imprese Italia e Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti. Modererà il dibattito il Vicedirettore de Il Sole 24 Ore Alberto Orioli. Il dibattito sarà l´occasione per presentare la nuova direttiva europea relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento, recepita dall´Italia a inizio gennaio. La direttiva Ue prevede infatti l´obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di pagare entro 30 giorni (salvo limitate eccezioni), pena interessi di mora superiori all´8%. Il ritardo nei pagamenti ha un effetto drammatico sulle imprese europee creditrici, che sono costrette ad accumulare debiti per decine di miliardi di euro e a sottrarre risorse all´economia reale. Senza accesso ai capitali, specie per le Pmi, non vi potranno essere investimenti in competitività, innovazione e nuova occupazione. Attualmente in Europa un´impresa su tre non riesce a ottenere il credito richiesto e circa 1/3 dei fallimenti in Europa sono causati da ritardi nei pagamenti. Se è legittimo per gli Stati imporre una riscossione tempestiva dei tributi, specie in tempi di austerità, è altrettanto doveroso, anche moralmente, che le amministrazioni pubbliche paghino i debiti alla scadenza, evitando la chiusura di aziende sane e la perdita di occupazione. L´evento del 4 febbraio a Milano fa parte di una campagna d´informazione lanciata dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo a Roma il 5 ottobre scorso. Eventi di sensibilizzazione saranno organizzati in tutti gli Stati dell´Unione europea. Contesto Per uscire dalla crisi l´Unione europea deve puntare su una strategia per la crescita mettendo al centro l´economia reale. Punto nevralgico, l´accesso ai capitali, specie per le Pmi, senza il quale non vi possono essere investimenti per competitività, innovazione e nuova occupazione. In Italia la situazione è particolarmente delicata. Negli ultimi mesi l´accesso al credito è ulteriormente peggiorato, con un´impresa su tre che non riesce a ottenere il credito richiesto. Molte banche hanno chiesto indiscriminatamente il rientro di fidi e ora stentano a erogare credito, se non a condizioni estremamente restrittive. In questo contesto drammatico, sul nostro Paese pesa anche il triste primato europeo dei ritardi di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni con una media di 180 giorni che in alcuni settori e regioni supera i 600 giorni. Dei 180 miliardi complessivi che gli Stati europei devono alle imprese, oltre la metà sono debiti dello Stato italiano. Per porre fine a questo malcostume l´Ue ha emanato una direttiva che prevede l´obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di pagare entro 30 giorni (salvo limitate eccezioni nel settore sanitario), pena interessi di mora superiori all´8%. In considerazione dell´aggravarsi della crisi la Commissione europea ha più volte sollecitato gli Stati ad anticipare l´attuazione della direttiva, il cui termine ultimo scade nel marzo del 2013. Ora che lo Stato italiano ha attuato la direttiva, resta il problema dei debiti accumulati che continuano a schiacciare come un macigno migliaia d´imprese. Questi debiti alimentano una spirale perversa di fallimenti, perdita di posti, minori entrate per lo Stato, peggioramento dei conti, ulteriori ritardi e fallimenti. E´ quindi urgente un piano per erogare al più presto alle imprese creditrici le somme dovute. Per sensibilizzare e informare istituzioni, operatori economici e media sull´applicazione della direttiva la Commissione europea e il Parlamento europeo hanno lanciato una Campagna d´informazione con eventi in tutti gli Stati membri. Maggiori informazioni sull´evento: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/single-market-goods/fighting-late-payments/late-payment-campaign/events/italy/index_en.htm Lancio campagna sui ritardi nei pagamenti: http://europa.Eu/rapid/press-release_memo-12-742_it.htm e http://europa.Eu/rapid/press-release_ip-12-1071_it.htm |
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UE: RIFORMA DEGLI AIUTI DI STATO E LE NUOVE LINEE GUIDA REGIONALI SUGLI AIUTI DI STATO |
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 – Di seguito il discorso dell’ 1 febbraio di Joaquín Almunia Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per la politica della concorrenza al Comitato delle Regioni sessione plenaria: “ Sig.ra Presidente Bresso, illustri membri, Signore e Signori: E ´sempre un piacere per me incontrare i rappresentanti delle regioni europee. Ringrazio il Comitato per avermi invitato a parlare alla vostra Sessione Plenaria. Ho sentito che era necessario - di rafforzare il dialogo già buono tra la Commissione europea e il Comitato delle regioni - per avere questo dibattito pubblico subito dopo la discussione sui nuovi orientamenti per gli aiuti regionali, la Commissione prevede di adottare prima dell´estate. Colgo l´occasione per ringraziare il relatore del parere - Mr Denanot - per il suo prezioso contributo, di cui abbiamo parlato durante il nostro incontro ai primi di dicembre. Sono lieto di notare che il parere sostiene ampiamente lo spirito della nostra recensione. Sono anche grato per le numerose raccomandazioni che ci aiuteranno a migliorare l´attuale progetto. I nuovi orientamenti per gli aiuti regionali prevede importanti modifiche sostanziali, tra cui alcuni che sono strettamente legate all´uso dei fondi strutturali nell´ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale. Come sapete, questa revisione è parte di un più ampio la nostra strategia di modernizzazione degli aiuti di Stato. Dopo la presentazione di proposte di modifica della abilitazione e dei regolamenti procedurali e l´adozione di nuove linee guida per il settore della banda larga, alla fine dello scorso anno, la nostra iniziativa strategica sarà davvero decollare nel 2013. I nuovi orientamenti per gli aiuti regionali sarà il primo ad essere completato quest´anno e mi sembra che si arriva al momento più opportuno. A seguito della crisi finanziaria, i sussidi pubblici che promuovono gli investimenti nelle aree meno sviluppate d´Europa può fare la differenza. E possono aiutare i governi dell´Ue spendono i soldi dei contribuenti in modo più saggio e più efficace nel momento in cui la maggior parte dei bilanci pubblici devono essere consolidati - tra cui con ogni probabilità il bilancio dell´Ue. A questo proposito, i nuovi orientamenti per gli aiuti regionali si traduce in politiche concrete i principi della strategia di modernizzazione degli aiuti di Stato. Essi sono progettati per aiutare gli Stati membri fare di più con meno - cioè, migliorare l´efficienza e la qualità delle loro spese; Essi comprendono i requisiti maggiori in materia di trasparenza e di valutazione degli aiuti di Stato; Saranno snella e in linea con gli obiettivi di Europa 2020, e Essi ci permettono di focalizzare meglio la nostra recensione di aiuti di Stato sui casi che hanno un impatto reale e significativo sul mercato interno. Signore e Signori: Qual è la logica della nostra revisione degli orientamenti? Le nostre nuove norme devono rispondere a tre fattori principali: In primo luogo, le disparità regionali in Europa si sono ridotte negli ultimi dieci anni. Questa è un´ottima notizia, perché significa che l´Unione europea è ancora una macchina di convergenza. Ma questa convergenza rende solo più necessario concentrare gli sforzi sulle regioni più povere. In secondo luogo, ovviamente, sono le sfide poste dalla crisi, le economie più deboli, la disoccupazione e l´esclusione sociale - in particolare la disoccupazione giovanile - e la pressione di tutto questo mette sui bilanci pubblici. Il terzo fattore è il fatto che, anche in questa economia incerta, alcuni Stati membri hanno ancora tasche profonde, mentre altri sono costretti a ridimensionare il loro sostegno alle imprese. Guardando questa immagine, dobbiamo modernizzare il nostro controllo sulle sovvenzioni statali e allinearlo con le sfide del nostro tempo. Oggi più che mai, abbiamo bisogno di ridurre al minimo le distorsioni della concorrenza che possono essere causati da loro e gli investimenti privati. Per mettere a fuoco il sostegno del governo sulle regioni meno sviluppate, si propone di concentrare la portata geografica degli aiuti regionali, una riduzione dei livelli massimi ammissibili di aiuti, e un approccio più mirato per quanto riguarda il tipo di investimenti o imprese che possono beneficiare di aiuti regionali . Aiutare i governi europei spendono mezzi migliori garantire che l´aiuto non viene sprecato e che va a investimenti che non avrebbero luogo senza l´aiuto, e che quindi apportano un valore aggiunto reale e lo sviluppo regionale. Credo anche che questo ambiente politica richiede un riequilibrio delle nostre priorità di esecuzione. Proponiamo pertanto un trattamento più semplice per non distorsivo degli aiuti e una maggiore attenzione per l´aiuto che può limitare la concorrenza in modo significativo. Infine, i nuovi orientamenti forniranno una guida migliore alle autorità degli Stati membri su come progettare e monitorare le misure di aiuto e politiche. Questo, in breve, è lo spirito della nostra riforma degli orientamenti sugli aiuti regionali. Vorrei ora commentare più concretamente sui cambiamenti che proponiamo. Il primo numero vorrei sottolineare è la copertura della popolazione complessiva, che serve a identificare quali regioni sono ammissibili agli aiuti di Stato regionali. Oggi, solo un europeo su quattro vivono nelle regioni meno sviluppate, rispetto a uno su tre, al momento abbiamo adottato delle regole attuali. Alla luce di questa riduzione delle disparità, avevamo originariamente proposto di fissare la copertura complessiva della popolazione al 42% della popolazione dell´Ue. Tuttavia, dopo aver esaminato tutti gli argomenti, credo che è garantito per mantenere l´attuale livello di copertura della popolazione del 45% anche per i futuri orientamenti. Ciò consentirà sia di mantenere l´attenzione sulle regioni che hanno più bisogno dal punto di vista dell´Unione europea, e per dare autorità nazionali e regionali spazio sufficiente per affrontare le disparità interne. Un altro punto importante è decidere come molte delle regioni ammissibili devono essere pre-definito a livello dell´Ue, e ciò che la flessibilità è lasciata agli Stati membri decidere in merito alle restanti regioni. Dal punto di vista dell´Ue, le regioni più in difficoltà sono quelle con un Pil pro capite inferiore al 75% della media Ue e le regioni che non hanno raggiunto il 75%, hanno mostrato lo sviluppo economico, ma rimane inferiore al 90% della media Ue. Allo stesso modo, le regioni con svantaggi permanenti, come le regioni ultraperiferiche o le zone scarsamente popolate, può anche essere pre-definiti dalla Commissione. La copertura della popolazione rimanente sarà distribuito tra gli Stati membri secondo criteri oggettivi che tengano conto sia delle disparità nazionali e dell´Ue. Ed è per le autorità nazionali di decidere sulla ripartizione interna. Questi dibattiti nazionali in materia di politica regionale sono importanti. A volte, nei miei numerosi incontri con le parti interessate, ho sentito le richieste alla Commissione di pre-definire il tipo di questa o quella regione. Il mio messaggio è semplice: il sottosviluppo e permanenti svantaggi sono riconosciuti a livello dell´Ue. Per quanto riguarda il resto, dibattiti nazionali deve avvenire - e nazionale, spesso scelte difficili devono essere effettuate - su come affrontare le disparità rimanenti interni, come ad esempio le esigenze specifiche delle isole, regioni di frontiera, e in altre aree. Credo che la nostra proposta il giusto equilibrio tra l´Ue a livello di decisioni per le quali sono le regioni più bisognose, e la flessibilità per gli Stati membri a completare il presente con le decisioni nazionali. A volte ho anche sentito commenti che la mappa finale dei cosiddetti "c" regioni ammissibili agli aiuti di Stato ai sensi degli orientamenti sugli aiuti regionali e la mappa di "regioni in transizione" ammissibili per i fondi strutturali non sono identici. Alcuni dicono che questo renderebbe la politica di coesione regionale e alla politica incoerente. Io non sono d´accordo con questo punto di vista. Infatti, le mappe non coinciderà - poiché non coincidono attualmente. Ma questo non significa che non vi è contraddizione, perché la politica di coesione e regionale alla politica usano strumenti diversi. Per prima cosa, solo una frazione dei fondi strutturali, misure prende la forma di un aiuto di Stato, come una gran parte di essi non sono usati per sostenere direttamente le imprese. In secondo luogo, le misure di aiuto di Stato che sono co-finanziati dai fondi strutturali possono essere esaminati e approvati dalla Commissione sulla base di altre linee guida, come quelle per la ricerca, sviluppo e innovazione, capitale di rischio, e le direttive ambientali oa banda larga - e questi i tipi di aiuto sono disponibili in tutto il territorio dell´Ue. Ad esempio, secondo le nostre stime, solo circa un terzo dei Fesr cofinanziate misure di aiuto è stato valutato sulla base delle nostre linee guida regionali di aiuto, il resto è stato giudicato compatibile sulla base di altre norme tematici. In terzo luogo, tappatura aiuto a ciò che è strettamente necessario è di fondamentale importanza per evitare gare di sovvenzioni fra gli Stati membri, in un periodo di stretti vincoli di bilancio. Tenendo conto - come ho detto prima - che il divario tra le regioni europee si sono ridotte negli ultimi dieci anni, si propone di abbassare l´intensità degli aiuti ad eccezione delle peggiori regioni più. Le regioni dovrebbero investire in miglioramenti duraturi e strutturali, invece di attirare capitale mobile da una regione all´altra, la creazione di profitti eccezionali sulla strada. È per questo che ho deciso di rafforzare le disposizioni contro gli aiuti indotte delocalizzazioni. Un altro elemento importante della riforma è una nuova attenzione per garantire il valore aggiunto di misure di aiuto imponendo che ci sia una valutazione più rigorosa della loro effetto di incentivazione. Ciò significa che l´aiuto deve dare alle aziende un incentivo ad investire o impostare le operazioni in una regione assistita, che non avrebbero altrimenti intrapreso. Se ben progettato le misure di aiuto fare questo, essi possono contribuire allo sviluppo economico di intere regioni. Tuttavia, ci sono molti fattori che attirano imprese di una regione, e le sovvenzioni deve essere utilizzato solo quando si può rovesciare l´equilibrio e innescare nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro. L´evidenza empirica mostra che nella maggior parte dei casi le sovvenzioni non sono il motivo principale per investire in una regione. Altri investimenti di azionamento fattori, come la disponibilità di una forza lavoro qualificata, delle infrastrutture e delle risorse naturali. Le decisioni di investimento sono anche in funzione del costo del lavoro, la domanda crescente, e la pressione competitiva che spinge le aziende a modernizzare impianti di produzione esistenti. La nostra esperienza in materia di applicazione della normativa di aiuti di Stato conferma questi risultati. Inoltre, un forte corpo di evidenza suggerisce che gli aiuti agli investimenti regionali è più efficace ed efficiente quando si è orientata verso le Pmi piuttosto che le grandi imprese. Io non voglio dire che le grandi imprese non contribuiscono allo sviluppo regionale, ma certamente fare. Ma le grandi imprese hanno spesso effettuato l´investimento nelle regioni assistite, anche senza il sostegno finanziario. Dare sussidi in queste circostanze equivale a distribuire "denaro gratis" alle imprese. In molte occasioni, questo porta ad uno spreco di risorse pubbliche che semplicemente non possono permettersi. Questo porta anche a distorsioni della concorrenza nel mercato interno, con effetti dannosi sulla crescita. Tenuto conto di questa evidenza e la nostra esperienza, si propone la concessione di aiuti regionali agli investimenti alle grandi imprese solo nelle regioni meno sviluppate - la "a" zone - in cui l´equilibrio tra il contributo allo sviluppo e la distorsione della concorrenza è più favorevole. Vorrei sottolineare che continueremo ad autorizzare aiuti alle grandi imprese in "c" aree e di altre regioni, a condizione che soddisfi obiettivi di Europa 2020, quali la ricerca, lo sviluppo, l´innovazione e la protezione dell´ambiente in base alle direttive di Stato rispettivi aiuti settoriali. Un altro elemento importante della nostra riforma riguarda la proporzionalità dell´aiuto e l´aiuto-massimali di intensità. Il nostro obiettivo qui è trovare il giusto equilibrio. Da un lato, le regioni più bisognose devono essere in grado di attirare gli investimenti hanno bisogno per crescere, dall´altro, l´aiuto deve essere limitato a quanto è necessario per attrarre tali investimenti. Inoltre, in linea con gli obiettivi generali della strategia di modernizzazione degli aiuti di Stato, vogliamo semplificare il trattamento dei casi di minori - in particolare le Pmi - e, pertanto, proporrà un numero inferiore di categorie di aiuti devono essere notificati alla Commissione. L´ambito di esenzione per categoria degli aiuti sarà ampliato e le norme semplificate in modo da consentire una migliore concentrazione sulle misure più distorsive e più rapide le decisioni a livello nazionale. Le regole per esenzione per categoria degli aiuti saranno stabilite nel nuovo regolamento generale di esenzione per categoria, che è ora in fase di preparazione. Infine, vorrei citare due proposte più che faranno la politica degli aiuti di Stato più trasparente e più efficace. Il primo prevede che gli Stati membri di pubblicare sul web i principali dati relativi agli aiuti che essi concedono. Ciò consentirà di aumentare la trasparenza e la responsabilità e corrisponde a ciò che avviene attualmente nel quadro dei Fondi strutturali e ai pagamenti diretti nell´ambito della politica agricola comune. Inoltre - come già avviene in alcuni Stati membri - che stanno prendendo in considerazione che richiede una valutazione ex-post di determinati regimi di aiuto di grandi dimensioni. L´obiettivo è quello di verificare se l´aiuto ha raggiunto i risultati che avevano lo scopo, quando è stato approvato. Queste valutazioni dovrebbero servire a migliorare la progettazione delle misure future. Essi dovrebbero anche aiutare a fare un uso migliore delle risorse pubbliche. Sono convinto che la concessione di aiuti le autorità - comprese le regioni - trarrebbero beneficio da queste nuova trasparenza e di valutazione, perché, grazie a loro, tutti sapranno ciò che gli altri stanno facendo e essere sicuri che tutti giocano con le stesse regole. Per concludere, lasciate che vi dica dove siamo nel processo che porterà all´adozione di nuovi orientamenti che, come ho detto, è prevista prima dell´estate. Una bozza delle nuove linee guida è stato inviato agli Stati membri, la vostra commissione, il Parlamento europeo e il Comitato economico e sociale europeo, che è anche preparando un parere. Il progetto è disponibile anche sul sito web della Dg Concorrenza. Invito tutte le parti interessate a esprimere il proprio parere il 11 marzo, quando la consultazione si chiude. Il progetto sarà discusso anche con gli Stati membri a breve. Quindi, ci saranno molte opportunità per migliorare e perfezionare le linee guida prima che la Commissione formula il suo parere definitivo. La nuova disciplina degli aiuti regionali e, più in generale, gli aiuti di Stato strategia di modernizzazione coinvolgere tutti i livelli di governo. Essi offrono una piattaforma politica che i governi nazionali e regionali possono utilizzare per dare il loro sostegno all´economia una vera dimensione europea e un maggior impatto sulla crescita. Grazie. |
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GLI AIUTI UE ALLA SOMALIA DOVREBBERO CONCENTRARSI SULLA CREAZIONE DI ISTITUZIONI |
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Strasburgo, 4 febbraio 2013 - "La Somalia è senza Stato funzionante da 22 anni" e il suo nuovo governo ha urgente bisogno di assistenza dell´Unione europea per aiutarlo a costruire "istituzioni statali forti", ha dichiarato giovedi scorso il presidente della Somalia Sheikh Hassan Mohamud ai deputati dei comitati europei per lo sviluppo e gli affari esteri. Gli aiuti umanitari dell´Ue "hanno contribuito a salvare milioni di vite" in Somalia, ma un nuovo approccio ora è necessario per consolidare lo stato somalo, ha detto. "La Somalia è nella stessa situazione in cui l´Europa era nel 1945", ha proseguito Mohamud, "l´estremismo, il terrorismo e la pirateria" . Negli ultimi due decenni è mancato uno Stato funzionante, con il risultato che solo il 25% dei bambini va a scuola. Ciò ha reso fin troppo facile reclutare i giovani per le attività criminali, ha sottolineato. "Dobbiamo dare speranza a questi ragazzi", ha detto Mohamud, delineando i piani del governo per fornire servizi di base quali l´approvvigionamento idrico l´istruzione, e la polizia in tutte le 18 regioni somale. "Riconciliazione nazionale e lo sviluppo sociale deve continuare a avere la priorità", concorda Jose Ignacio Salafranca (Ppe, Es). La lotta alla pirateria - "La quantità di riscatti richiesti dai pirati è cresciuto di oltre sette volte dal 2007", ha detto Nirj Deva (Ecr, Uk). Ha individuato mancato di perseguire i pirati catturati come uno dei maggiori difetti di sforzi per fermare la pirateria "settore". Presidente Mohamud ha risposto "la pirateria è in declino," grazie alle forze navali europee impegnate nella Ue-navfor operazione Atalanta. Ha anche detto che le autorità somale stavano mobilitando gli anziani della comunità e la società civile a negoziare con i pirati e ha chiesto ulteriore assistenza dell´Unione europea per la riforma del sistema giudiziario. Diritti umani e diritti delle donne: banco di prova per il nuovo governo I deputati elogiato i successi del governo signor Mohamud, ma ha sottolineato che la sua credibilità internazionale dipende da quanto efficacemente protegge i diritti umani. "Il caso del giornalista Abdiaziz Abdinur Ibrahim è un banco di prova", ha detto Ana Gomes (S & D, Pt). Ibrahim è stato arrestato per intervistare una donna che ha detto di essere stata violentata dalle forze di sicurezza governative. "Il neo-eletto presidente ha bisogno di rassicurare i suoi cittadini, e in particolare le donne, che sono sicuri per le strade", ha aggiunto Judith Sargentini (Verdi / Ale, Nl). I deputati hanno anche chiesto informazioni indagini su omicidi di giornalisti nel paese. "Abbiamo tolleranza zero per l´uccisione di persone innocenti, stupri di donne innocenti e la corruzione," rispose il presidente Mohamud, aggiungendo che una task force speciale è stato istituito per esaminare l´uccisione di giornalisti e le forze speciali di sicurezza accusato di stupro commesso . Costruire relazioni di buon vicinato "Lo Stato somalo non è una minaccia per nessuno," Il presidente Mohamud risposto ai molti deputati chiedendo relazioni Somalia con i suoi vicini. Nella regione "70% del bilancio è destinato ai militari e solo il 2% per la fornitura di servizi. Vogliamo invertire questa", ha sottolineato. Una nuova commissione cooperazione congiunta con l´Etiopia, che è quello di affrontare con sicurezza, il commercio, gli scambi culturali ed educativi, si riunirà presto a Mogadiscio, ha aggiunto. Background: Il Parlamento europeo ha adottato il 15 gennaio una risoluzione non vincolante sul Corno d´Africa, redatto da Charles Tannock (Ecr, Uk), in cui ha chiesto ai donatori internazionali non di concentrare gli aiuti sulle istituzioni federali Mogadiscio a spese delle regioni del paese . I deputati hanno anche detto che a lungo termine la stabilità nel Corno d´Africa può essere costruita solo sulle istituzioni democratiche forti e responsabili. |
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UE: IL MERCATO UNICO: LA VIA EUROPEA ALLA CRESCITA E L´OCCUPAZIONE |
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La City di Londra, 4 febbraio 2013 – Di seguito l’intervento dell’ 1 febbraio di Michel Barnier Membro della Commissione europea, responsabile per il mercato interno e dei servizi nel corso della Conferenza "mercato unico e la crescita nel 2013": Signore e signori, Prima di tutto, vorrei ringraziare la città di Londra, e sindaco Assessore Roger Gifford, per avermi invitato oggi. L´ue sta facendo i titoli nel Regno Unito. E devo dire che questo non è necessariamente una cosa negativa. Qualsiasi dibattito sul progetto europeo è il benvenuto. Ho anche chiamato per un ampio dibattito nel mio paese. E sono felice di dare il mio contributo alla discussione. Io non sono né sconvolto dall´idea di revisione del trattato, se si dimostri necessario. Ma ogni revisione dovrebbe mirare a un migliore funzionamento. Non a minarlo. Un approccio frammentario porterebbe ad una frammentazione maggiore del mercato unico, un mercato unico, che il Regno Unito ha sempre sostenuto con forza. E sarebbe sicuramente andare contro gli interessi della città di Londra - il 40% di nuove istituzioni finanziarie che hanno scelto Londra negli ultimi 7 anni ha fatto a causa del mercato unico. Alla fine, sarà per il popolo britannico decidere se vogliono soggiornare nell´Ue. Non so quale sia il loro decisione sarà. Ma so una cosa: in un mondo globale, la Gran Bretagna e gli altri paesi europei sono e saranno più forti insieme. L´ue ha bisogno la Gran Bretagna, con la sua lunga storia democratica, la sua capacità di innovazione, il suo pragmatismo, la sua influenza nel mondo e il suo grande centro finanziario, la City di Londra. E credo anche che la Gran Bretagna ha bisogno dell´Ue. Non solo a causa del mercato unico. Ma anche perché, di fronte a nuove superpotenze come Cina, Brasile e India, nessun paese dell´Unione europea, che si tratti di Gran Bretagna, Francia o qualsiasi altro, eserciterà un´influenza sufficiente da solo. Dire che non vuol dire che tutto sta andando alla perfezione in Europa ("liscio", credo che tu dici). La crescita è ancora lenta e la disoccupazione è vicina al 11% nella Ue. Naturalmente , abbiamo bisogno di risolvere i problemi della zona euro! Pur preservando gli interessi dei paesi non appartenenti all´area Euro. Compreso il Regno Unito. Naturalmente , abbiamo bisogno di rendere il mercato unico più adatto per il 21 ° secolo! Naturalmente , abbiamo bisogno di ricollegare l´Europa con il pubblico! Permettetemi di tornare a questi 3 punti . I - In primo luogo, la zona euro Nel corso degli ultimi 12 mesi, abbiamo compiuto passi senza precedenti. Passaggi che sarebbe stato impensabile solo 2 o 3 anni fa: un patto fiscale per mettere le nostre finanze pubbliche in ordine; il meccanismo europeo di stabilità per rompere il circolo vizioso tra le banche e debiti sovrani; e la supervisione delle banche da parte della Bce. La crisi ha confermato che non possiamo avere un´unione monetaria senza un vero e proprio settore bancario, unione fiscale ed economica. Questo è ciò che stiamo costruendo. A partire da un sindacato bancario. Il Regno Unito non fa parte degli euro. E tuttavia, ha sostenuto la creazione di un nuovo sindacato bancario, pur premettendo che non vuole essere parte di esso. Questo è un suo diritto. E rispettiamo pienamente questa decisione. Stiamo anche prendendo misure per garantire che la nuova banca sindacato non compromettere il ruolo importante del Regno Unito nel plasmare le regole del mercato unico dei servizi finanziari. L´autorità bancaria europea (Eba), con sede qui a Londra - Adam Farkas, il direttore esecutivo è qui oggi - rimarrà la sede per il coordinamento della vigilanza bancaria e il luogo in cui sono elaborate le modalità su. E le decisioni Eba dovrà essere approvato da una maggioranza di paesi al di fuori della Union Banking. Questa è una salvaguardia forte. Come Cancelliere Osborne dice spesso, la Gran Bretagna beneficeranno del ritorno alla stabilità della zona euro. Pur rimanendo in grado di modellare le regole del mercato unico insieme ad altri. Ii - In secondo luogo, proprio per il mercato unico La scorsa settimana, il primo ministro Cameron ha detto che il mercato unico è ancora incompleto nei servizi, l´energia e l´economia digitale. Sono d´accordo! Questi sono esattamente i settori che la Commissione ha indicato come necessaria un´azione prioritaria. Abbiamo bisogno di aggiornare il mercato unico. Adattarlo alle nuove realtà economiche europee, tecnologica e sociale. E lo uso come base per rilanciare la crescita e creare posti di lavoro. Il mercato unico non è tutta l´economia. Ma è il suo fondamento. Se questa roccia è frammentato, qualsiasi iniziativa privata o pubblica è meno efficace. Questo è lo scopo della legge sul mercato unico avviato dalla Commissione europea nel mese di aprile 2011 con il forte sostegno di Malcolm Harbour, presidente della commissione Imco del Parlamento europeo. Con 50 proposte concrete, 12 azioni chiave, E un metodo: trovare il modo di promuovere la crescita e l´occupazione nel mercato unico. E per la loro attuazione. Alcune di queste proposte sono già state adottate. Come il brevetto europeo unitario che il Regno Unito ha scelto di aderire. Dividerà il costo della protezione dell´innovazione in tutta l´Ue di un fattore 7. E arreca un beneficio diretto per i nostri 22 milioni di imprese. Nel mese di ottobre 2012, nel secondo atto mercato unico, abbiamo presentato 12 azioni prioritarie nuove in 4 diversi campi. 1. In primo luogo, una maggiore integrazione dell´energia europea e reti di trasporto. Per esempio con la creazione del "cielo unico europeo". In questo modo porre fine alla frammentazione dello spazio aereo europeo. E ridurre i costi per le compagnie aeree ed i passeggeri fino a 5 miliardi di euro all´anno. 2. In secondo luogo, vogliamo migliorare la mobilità delle persone e delle imprese attraverso le frontiere. So che ci sono preoccupazioni in alcuni ambienti del Regno Unito in merito alla libera circolazione delle persone. Ma la Gran Bretagna beneficia tanto quanto chiunque altro. La libera circolazione ha permesso a 1,5 milioni di cittadini britannici di studiare e lavorare in altri paesi dell´Ue senza bisogno di un permesso di lavoro. E porta le competenze, l´esperienza e denaro in università del Regno Unito e le imprese. Mobilità del lavoro è un modo per risolvere il ´paradosso di posti di lavoro´ in Europa, con una disoccupazione forte in alcune aree e carenze di manodopera in altri. Vogliamo incoraggiare la mobilità. Con una migliore riconoscimento delle qualifiche professionali. E la creazione di un vero e proprio sistema europeo on-line professionale e collocamento e anche attraverso la carta professionale per alcune professioni. 3. In terzo luogo, abbiamo bisogno di costruire un vero e proprio mercato unico digitale. Noi accelerare lo sviluppo di una infrastruttura di comunicazione ad alta velocità. E faremo i servizi di pagamento nell´Unione europea più efficiente. Oggi, il 35% degli utenti di internet non si compra on-line a causa di dubbi rispetto ai metodi di pagamento. Ci cambiare la situazione. Costruzione di un mercato unico del digitale significa anche sviluppare l´e-government, come il Regno Unito ha fatto sul mercato interno. Esso fornisce un migliore servizio al pubblico. A un costo inferiore. Per esempio, noi proponiamo di generalizzare fatturazione elettronica per gli appalti pubblici. Questo potrebbe risparmiare le imprese dell´Ue 1000000000 € all´anno. 4. In quarto luogo, il mercato unico dovrebbe essere più inclusivo. L´ue deve inoltre prestare attenzione ai problemi sociali, se vogliamo conquistare l´opinione pubblica. L´europa deve essere per le persone, non solo per le aziende. Ad esempio, le imprese sociali meritano un posto migliore in Europa. Vi aiuteremo a trovare l´accesso ai finanziamenti con un quadro europeo per i fondi imprenditoria sociale. Tutte le nostre proposte, Signore e Signori, sono cruciali per l´Europa. Spero che saranno attivamente sostenuto dal Regno Unito nel Consiglio Competitività, che in realtà è il Consiglio del mercato unico. Il Regno Unito ha bisogno di sedersi al tavolo se vuole influenzare l´esito di queste proposte. Ho anche contare sul governo del Regno Unito, come in tutti gli Stati membri, di applicare le regole sul campo. Ad esempio, la piena attuazione della direttiva sui servizi potrebbe aggiungere fino a 2,6 per cento al Pil dell´Ue entro il 2020. Questo significa che non abbiamo scelta. Dobbiamo guardare al nostro mercato unico per trovare 2 al 3 per cento di crescita in più. Iii - Ultimo ma non meno importante, come possiamo ricollegare l´Europa ai cittadini? In primo luogo, dobbiamo mantenere gli impegni assunti a fare quello che abbiamo deciso di fare. E mostrano i vantaggi concreti d´Europa. Lo studente Erasmus del programma, i biglietti aerei più economici, riduzione delle tariffe di roaming e la sicurezza alimentare più sono realtà tangibili per le persone. Abbiamo bisogno di maggiori progressi. Come un ben funzionante mercato unico digitale e una maggiore mobilità, con la tessera professionale europea di cui ho parlato in precedenza. Ma gli europei devono anche rendersi conto che l´Unione europea non è solo una questione di interesse individuale, la concorrenza e il ritorno sugli investimenti. Senza solidarietà non ci sarà vero mercato unico. Attenzione l´aumento del protezionismo e del populismo è l´Europa con la crisi. La loro prima vittima sarebbe il mercato unico. L´unione europea non è solo una rete. Si tratta di un progetto comune. La vera domanda è: che cosa vogliamo costruire insieme? Accolgo con favore il dibattito su tale questione. Ogni europeo dovrebbe prendere parte. Sia attraverso incontri a livello locale, in linea consultazioni, i parlamenti nazionali e deputati, che sono nella posizione migliore per rappresentare gli interessi del popolo a Bruxelles. Credo che dovremmo approfittare delle prossime elezioni del Parlamento europeo nella primavera del 2014 per avviare questo dibattito. E spero che la maggioranza del popolo inglese utilizzerà il dibattito per ribadire il loro attaccamento al progetto europeo. Ancora una volta, oggi dobbiamo guardare il mondo negli occhi e in questo mondo, gli europei britannici e di altri hanno tutto l´interesse a stare insieme. Grazie. |
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DICEMBRE 2012 IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE È STATO DEL 11,7% NELLA ZONA EURO AL 10,7% NELL´UE-27 |
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 - Nella zona euro 1 (Ea17) disoccupazione 2 destagionalizzato tre pari al 11,7% nel dicembre 2012, invariato rispetto a novembre 4 . Nella Ue-27 1 , il tasso di disoccupazione si attesta al 10,7%, anche stabile rispetto a novembre 4 . In entrambe le aree, i tassi sono risultati significativamente aumentati rispetto a dicembre 2011, in cui erano rispettivamente 10,7% e 10,0%. Questi dati sono pubblicati da Eurostat , l´ufficio statistico dell´Unione europea . Secondo Eurostat stima che 25,926 milioni gli uomini e le donne erano disoccupati nel mese di dicembre 2012 nel -27 , di cui 18,715 milioni nella zona euro . Rispetto a novembre 2012, il numero dei disoccupati è rimasto pressoché stabile sia nella Ue-27 e nella zona euro . Rispetto a dicembre 2011, la disoccupazione è aumentata di 1,763 milioni nella Ue-27 e 1.796.000 nella zona euro . Tra gli Stati membri, il tasso di disoccupazione più basso sono stati registrati in Austria (4,3%), in Germania e Lussemburgo (5,3% ciascuno) e Paesi Bassi (5,8%), e la più alta in Grecia (26,8% nel mese di ottobre 2012) e la Spagna (26,1%). In un anno, il tasso di disoccupazione è aumentato in 20 Stati membri ed è diminuito in sette maggiori diminuzioni sono state osservate in Estonia (12,1% al 9,9% tra novembre 2011 e novembre 2012), Lettonia (15,7% al 14,1% tra il terzo trimestre del 2011 e 2012) e Lituania (13,7% al 12,3%). I maggiori incrementi sono stati registrati in Grecia (19,7% al 26,8% tra ottobre 2011 e ottobre 2012 ), a Cipro (9,7% al 14,7%) e Spagna (23,2 % al 26,1%). Tra il dicembre 2011 e il dicembre 2012, il tasso di disoccupazione per gli uomini è aumentato dal 10,5% al 11,6% nella zona euro e dal 10,0% al 10,7% nella Eu27 . Il tasso di disoccupazione femminile è aumentato dal 10,9% al 11,8% in zona euro e del 10,1% al 10,7% nella Eu27 . Nel mese di dicembre 2012, 5.702.000 persone di età inferiore ai 25 anni erano disoccupati nel -27 , di cui 3.624.000 nella zona euro . Rispetto a dicembre 2011, il numero di giovani disoccupati è aumentato di 237 000 nella Ue-27 e da 303 000 in zona euro . Nel mese di dicembre 2012, il tasso di disoccupazione giovanile pari al 23,4% del -27 % e al 24,0 in zona euro , contro il 22,2% e il 21,7% nel dicembre 2011. I tassi più bassi nel mese di dicembre 2012 sono stati osservati in Germania (8,0%), in Austria (8,5%) e Paesi Bassi (10,0%) e il più alto in Grecia (57,6 % nel mese di ottobre 2012) e la Spagna (55,6%). Nel mese di dicembre 2012, il tasso di disoccupazione era del 7,8% nel Stati Uniti . E ´stato del 4,1% in Giappone nel mese di novembre 2012. |
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PIÙ EUROPA PER UN´EUROPA MIGLIORE, IL MINISTRO JOAN BURTON E IL COMITATO D´ACCORDO SULLA NECESSITÀ DI UNA DIMENSIONE SOCIALE PER L´UNIONE ECONOMICA E MONETARIA. |
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 - Ha l´adesione all´Unione europea beneficiato l´Irlanda? Il 1 ° febbraio, i membri del Comitato economico e sociale europeo ( Cese , l´Ue corpo civile della società) ei rappresentanti del governo irlandese e le organizzazioni della società civile si sono riuniti a Dublino per discutere di questo e di più tra cui la crisi economica e finanziaria, il Politica agricola comune, il coinvolgimento dei cittadini e il futuro dell´Europa. Ministro per la protezione sociale, Joan Burton Td "il ruolo svolto dal Cese e, in particolare, i diversi interessi di gruppo-in che rappresenta la voce della società civile dell´Unione processo decisionale. Il Comitato contribuisce alla formazione della politica a livello europeo in grado di fornire vantaggi reali a tutti i nostri cittadini ". "Dopo cinque anni di austerità, aumentando l´estremismo politico e anti-Bruxelles sentimento, è imperativo che noi rendere l´Ue più visibile, tangibile, pertinenti e accessibili per la vita dei cittadini", ha dichiarato Luca Jahier , presidente del gruppo Attività diverse del il Comitato in occasione della conferenza organizzata in collaborazione con il Movimento europeo in Irlanda. I partecipanti hanno chiesto alla Commissione europea di valutare il costo della "non Europa" in tutte le politiche e di valutarne l´impatto sull´occupazione e la crescita. Inoltre, hanno chiamato per un coinvolgimento attivo della società civile e dei cittadini nella formulazione e attuazione delle politiche europee (ad esempio attraverso l´articolo 11 del trattato di Lisbona e l´iniziativa dei cittadini europei ). In particolare, la dimensione sociale dovrebbero essere meglio integrati nella futura architettura dell´Unione europea a partire dal prossimo Consiglio europeo di giugno. , infatti, il Comitato è stato chiesto dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, di contribuire e proporre eventuali misure sulla dimensione sociale dell´Unione economica e monetaria (Uem). Oltre 26 milioni di europei sono disoccupati e circa 116 milioni di persone sono a rischio di povertà. Queste persone non possono essere trascurati. "I costi del non fare niente sono molto significativi. Il tasso di disoccupazione tra i giovani in Irlanda è attualmente il 29,7%, e l´impatto sociale negativo su di loro, le loro famiglie e le comunità è incalcolabile ", ha detto il senatore Jillian van Turnhout. Inoltre, nel caso specifico dell´Irlanda, conclusioni sono chiare. Il Consiglio europeo dovrebbe rendere possibile la ricapitalizzazione diretta delle banche attraverso il meccanismo europeo di stabilità (Fse). Il collegamento diretto tra i salvataggi delle banche e del debito sovrano degli Stati membri ha un effetto dannoso sulle economie europee. Più o meno Europa? Gli Stati membri dell´Ue stanno attualmente oscillante tra un tentativo di rendere l´Europa più efficace e feroce critica nazionale dell´Ue. Il messaggio in vista del 7-8 febbraio riunione del Consiglio europeo è inequivocabile: una più profonda l´Europa e di un bilancio più forte per creare crescita e posti di lavoro per il prossimo quadro pluriennale finanziario 2014-2020 . " Il nostro Comitato continuerà a seguire da vicino i negoziati sul bilancio dell´Unione europea 2014-2020. Dobbiamo difendere la necessità di una forte, adeguatamente finanziato pluriennale quadro finanziario, in quanto influenzerà il futuro di tutta la gamma delle politiche dell´Ue, compresa la politica agricola comune ", ha dichiarato Staffan Nilsson , Presidente del Cese. Nuova politica agricola comune - La Pac dovrebbe continuare a svolgere un ruolo centrale in Europa. Un bilancio sufficiente focalizzata sulla più verde agricoltura e gli agricoltori che lavorano e producono (e non agricoltori che non producono più), e una visione a lungo termine della Pac come fonte di crescita e di creazione di posti di lavoro sono della massima importanza. Senza il sostegno della Pac, le comunità rurali degli Stati membri, come l´Irlanda sarà sicuramente a rischio. |
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EUROPA: SPACCA NOMINATO ALLA GUIDA DELL’INTERGRUPPO ADRIATICO-IONICO DEL CDR. |
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Bruxelles, 4 febbraio 2013 Nasce l’Intergruppo Adriatico-ionico del Comitato delle Regioni d’Europa. Un organismo composto da tutti i gruppi politici presenti nel Parlamento europeo, che assume particolare rilievo alla luce dell’avvicinarsi del 2014, quando l’Europa ufficializzerà la nascita della Macroregione adriatico-ionica. Il 31 gennaio si è svolta a Bruxelles la riunione costitutiva alla quale ha partecipato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca (gruppo Alde) che è stato eletto all’unanimità presidente dell’Intergruppo, in virtù dell’impegno sempre profuso per la nascita della Macroregione e per lo sviluppo della strategia adriatico-ionica. Vicepresidente è stato nominato il greco Apostolos Katsifaras (gruppo Pse). “Il Comitato delle Regioni – ha detto Spacca – ha accolto la nostra richiesta di creare un luogo di confronto tra tutte le Regioni e le istituzioni dell’area, riconoscendo il particolare momento che tutti i territori che si affacciano sui due mari stanno vivendo. Il Consiglio della Ue ha dato infatti mandato alla Commissione Europea di redigere il piano di azione per la Macroregione Adriatico-ionica entro il 2014, l’anno di presidenza della Grecia e dell’Italia. Il percorso verso la concretizzazione di questo obiettivo va accompagnato con il massimo coinvolgimento e la partecipazione attiva delle autorità regionali e locali, accanto agli Stati membri. Un’azione corale, dunque, a supporto della Commissione Europea nella predisposizione del piano di azione. Solo così la strategia potrà focalizzarsi sin da subito su priorità fondamentali concertate e ampiamente condivise, grazie ad un’azione di governance multilivello”. Diverse le attività che svolgerà l’Intergruppo. Tra queste, un lavoro di “equipe” con gli altri intergruppi già esistenti, quello per la regione Baltica e quello per la regione Danubiana. “Un lavoro utile – ha sottolineato Spacca – per recepire le esperienze delle altre due strategie macroregionali europee e per valutare azioni comuni nell’ambito dei collegamenti e dei trasporti, a partire dai corridoi Baltico-adriatico previsti da Europe Connecting Facility”. Uno stretto collegamento sarà poi avviato tra Intergruppo Ai e Commissione Europea. Non a caso alla riunione costitutiva ha preso parte Giannantonio Ballette, Direzione Generale della Politica Regionale. Presente all’incontro anche il parlamentare europeo François Alfonsi: anche con il Parlamento, il nuovo organismo intende rapportarsi in modo operativo. Tra i compiti dell’Intergruppo, anche quello di proporre congiuntamente emendamenti relativi a prossimi pareri che abbiano attinenza con la strategia Ue Adriatico-ionica, come ad esempio il prossimo parere che sarà elaborato dalla commissione Nat sulla strategia marittima Adriatico Ionica. |
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LE CAMERE DI COMMERCIO DELL’EUROREGIONE ALPMED AD ANNECY: LA PRESIDENZA PER IL 2013 PASSA DA MAUDUY A DARDANELLO |
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Annecy, 4 febbraio 2013 - Si è tenuta l’ 1 febbraio, presso la Camera di commercio francese di Annecy, l’Assemblea Generale delle Unioni regionali delle Camere di commercio dell’Euroregione Alpmed (Liguria, Piemonte, Provence Alpes Côte d’Azur, Rhône-alpes, Valle d’Aosta, Corsica e Sardegna), nel corso della quale è avvenuto il passaggio di consegne della Presidenza dalla Camera di commercio regionale del Rhône-alpes a Unioncamere Piemonte. “Inizia il quarto anno di collaborazione tra le Camere di commercio Alpmed e sono lieto di constatare che abbiamo ormai l´abitudine di condividere i nostri progetti e pensare in un’ottica italo-francese, ma anche europea grazie al nostro ufficio comune a Bruxelles. Mi auguro che le azioni sviluppate nel 2012 abbiano valorizzato il nostro contributo sia presso le istituzioni europee, sia dinanzi alle autorità francesi e italiane. Dopo un anno di presidenza Rhône-alpes, ho l´onore di passare il testimone per il 2013 a Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte, ma anche di tutte le Camere di commercio italiane” ha dichiarato il Presidente della Camera di commercio regionale del Rhône-alpes Jean Paul Mauduy. “Per me è un onore assumere la Presidenza delle Camere di commercio dell’Alpmed. Questo 2013 sarà un anno di transizione a livello europeo, con il completamento della programmazione finanziaria per il periodo 2014-2020. È quindi molto importante che la nostra realtà possa essere coinvolta in questa fase e rappresentare un collegamento tra le nostre imprese e i servizi della Commissione – ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte –. L’alpmed si è sempre più consolidato come un territorio dotato di quella prospettiva economica e relazionale in grado di collocarlo come unicum dinamico nel panorama delle macroregioni europee. Ed è a partire da questo scenario che si può comprendere l’importanza del nostro impegno: trovare nuove strategie per offrire alle imprese del territorio italo-francese dell’Euroregione Alpi-mediterraneo nuove opportunità di sviluppo e promuovere una realtà economica che supera le frontiere”. Obiettivi E Piano Attività 2013 Azioni di lobbying in un’ottica italo-francese con le Regioni politiche e la Commissione europea in vista dello sviluppo del processo di preparazione della programmazione 2014-2020, con particolare attenzione anche al tema dei trasporti; Costituzione di un Gect (Gruppo economico di cooperazione territoriale), il cui compito deve essere quello di concepire, definire e attuare dei progetti di cooperazione territoriale e promuovere gli interessi dell’Euroregione presso gli Stati e le istituzioni europee; Organizzazione di eventi, tra cui il Congresso Alpmed a Bruxelles presso il Comitato Economico e Sociale Europeo, e la Partecipazione al Vertice italo-francese previsto a Torino nell’autunno 2013; · Promozione delle eccellenze enogastronomiche e turistiche transfrontaliere, con particolare attenzione ai giovani; Valorizzazione dell’imprenditoria femminile e della rete Enterprise Europe Network. L’euroregione Alpmed In Numeri - I territori italiani di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna e quelli francesi di Rhône-alpes Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica condividono, oltre alla vicinanza geografica, anche una storia e una cultura comune. Se venisse considerato congiuntamente, questo territorio rappresenterebbe una forte realtà economica e sociale a livello europeo, con i suoi 19 milioni di abitanti, circa 2 milioni di unità locali e un Pil pari a 525 miliardi di euro, assimilabile a quello di interi Stati come i Paesi Bassi o la Turchia. Si tratta di un territorio che possiede una straordinaria varietà di eccellenze nel campo industriale, in quello agroalimentare e nella ricettività turistica, e che ha impostato il proprio modello di sviluppo su una forte proiezione internazionale, sulla qualità di prodotti e servizi e della ricerca innovativa. Nel 2011 le quattro regioni italiane dell’Alpmed (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Sardegna) hanno esportato merci verso la Francia per 6,8 miliardi di euro, con una crescita del 12% circa rispetto al 2010. Nello stesso periodo, le esportazioni di merci delle tre regioni francesi (Rhône-alpes, Provence-alpes-côte d’Azur, Corsica) verso l’Italia hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro, realizzando un incremento del 23% rispetto all’anno precedente. |
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VISITA IN REGIONE BASILICATA DELL’AMBASCIATORE D’OLANDA MICHIEL DEN HOND |
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Potenza, 4 febbraio 2013 - La Basilicata è nel cuore del Mediterraneo e l’Olanda in quello d’Europa, ma nonostante questa distanza esistono affinità e interessi reciproci tra i territori e le popolazioni. Olanda e Basilicata hanno tratti simili nel paesaggio e gli olandesi e i lucani sono accumunati da operosità e creatività. E’ quanto emerso il 31 gennaio nel corso di un incontro al quale hanno preso parte, tra gli altri, l’ambasciatore d’Olanda a Roma Michiel den Hond, il console dei Paesi Bassi a Bari Massimo Salomone, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il direttore generale del Dipartimento Presidenza della Giunta Angelo Nardozza e il capo di Gabinetto del Presidente della Regione Raffaele Rinaldi. L’incontro si inserisce nel quadro di una serie di visite ufficiali del diplomatico olandese che nei giorni scorsi hanno toccato anche la vicina Puglia. Nell’ambito delle politiche di rafforzamento dei mercati storici l’Olanda considera l’Italia un partner privilegiato – si è detto nel corso della visita- e gli investitori olandesi guardano con particolare interesse ai nostri territori, soprattutto per quelli che potranno essere gli sviluppi delle attività minerarie. Su questi temi – è stato ribadito- la Regione Basilicata intende continuare a promuovere un dibattito democratico, a condizione che ogni iniziativa futura che si vorrà proporre coniughi il più rigoroso rispetto del territorio a un reale nuovo ciclo di sviluppo e occupazione. |
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GIUDIZIO POSITIVO DELLA CORTE DEI CONTI NELLA RELAZIONE ANNUALE SUL BILANCIO DELLA REGIONE DEL VENETO |
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Venezia, 4 febbraio 2013 - “E’ un giudizio positivo quello che incassiamo anche quest’anno dalla Corte dei Conti”. Lo ha affermato il 31 gennaio l’assessore regionale veneto al bilancio e agli enti locali, commentando la relazione sulla gestione finanziaria della Regione relativa all’esercizio 2011. “Dall’esame del rendiconto da parte della magistratura contabile – prosegue l’assessore – non solo si dà atto della sostanziale correttezza nell’azione svolta dalla nostra Regione, ma soprattutto emerge che l’ossatura del bilancio veneto è solida, nonostante le innumerevoli difficoltà riversate soprattutto dal Governo centrale sugli Enti territoriali: tagli, limitazioni e impedimenti che hanno negativamente condizionato l’operatività delle amministrazioni regionali in quest’ultimo periodo”. “In particolare, dalla relazione annuale presentata oggi dal Presidente della Sezione Regionale di Controllo – evidenzia l’assessore – traspare una situazione finanziaria della Regione del Veneto complessivamente sana e un giudizio sul bilancio regionale dell’esercizio 2011, nel suo complesso, sicuramente positivo. La conferma di un comportamento virtuoso riferito al conseguimento di importanti obiettivi di natura finanziaria: il rispetto degli equilibri di bilancio di competenza e di cassa; il rispetto dei vincoli imposti dal Patto di stabilità interno; il rispetto dei limiti e la positiva diversificazione nella gestione dell’indebitamento; l’adeguatezza della copertura realizzata con gli strumenti finanziari derivati; il rispetto della riduzione delle spese per il personale; l’esito positivo della maggior parte degli indicatori finanziari”. “Nel generale giudizio positivo, – precisa l’assessore veneto – che non può che essere motivo di legittima soddisfazione ma anche stimolo a perseverare nella nostra politica di sana e prudente amministrazione, sono emerse alcune criticità, che, come da costume della nostra Regione, saranno raccolte e affrontate sollecitamente nella direzione auspicata dalla Corte dei Conti. Significativo, tra i vari aspetti, è il contributo dato dalla Sezione sulla Governance regionale e i flussi finanziari delle partecipate regionali: un approfondimento di cui faremo sicuramente tesoro”. “Voglio sottolineare – ha concluso l’assessore al bilancio – il forte spirito di collaborazione, finalizzato al comune obiettivo del miglioramento gestionale, che anche quest’anno ha ispirato l’azione della Corte dei Conti e della Regione Veneto, enti che hanno imparato a conoscersi e a cooperare nel pieno e assoluto rispetto dei reciproci ruoli istituzionali”. |
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VALLE D’AOSTA, POLITICA REGIONALE DI SVILUPPO 2007/13: OGGI FORUM PARTENARIALE |
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Aosta, 4 febbraio 2013 - La Presidenza della Regione informa che lunedì 4 febbraio, dalle ore 9 alle 11, nella saletta al piano terra di Palazzo regionale, si riunirà il Forum partenariale della Politica regionale di sviluppo 2007/13. Al Forum, che si ritrova dal 2009 con cadenza annuale, partecipano i componenti della Giunta regionale, il partenariato economico, sociale e istituzionale, nonché i componenti del Nucleo di valutazione dei programmi a finalità strutturale (Nuval) della Valle d’Aosta. Nel corso dell’incontro, il Nuval illustrerà i contenuti del Rapporto di valutazione 2012, nel quale sono analizzate le performance della Politica regionale di sviluppo - cui contribuiscono tutti i Programmi a cofinanziamento europeo e statale che interessano la Valle d’Aosta - alla luce dell’evoluzione del contesto socio-economico regionale. Il Rapporto di valutazione 2012 si propone anche di fornire risposte alle domande valutative espresse dal partenariato in occasione del Forum partenariale dello scorso anno, su aspetti meritevoli di particolare attenzione, quali: la sostenibilità degli interventi; l’integrazione tra gli interventi; la semplificazione delle procedure. Il Nuval ha curato questi approfondimenti analizzando quanto sta avvenendo nella fase di attuazione dei Programmi e, soprattutto, in previsione della nuova programmazione, che interesserà il periodo 2014-2020. La riunione di lunedì rappresenterà inoltre l’occasione per confrontarsi sui risultati dell’attuale programmazione e per far emergere indicazioni e suggerimenti di cui tener conto nella definizione della prossima strategia regionale e dei relativi Programmi cofinanziati. L’incontro è aperto ai giornalisti. |
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GIUNTA REGIONALE, I PROVVEDIMENTI. 150 MILIONI PER 5 AREE DI CRISI IN CAMPANIA |
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Napoli, 4 febbraio 2013 - Si è riunita il 30 gennaio a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, sono state individuate le aree di crisi industriale destinatarie di misure straordinarie di sostegno, per un importo complessivo pari a 150 milioni di euro. Le risorse, che potranno essere rimodulate alla luce del livello di attuazione degli investimenti realizzati, sono state così appostate: •Airola - 30 milioni •Acerra - 20 milioni •Castellammare - 40 milioni •Avellino - 20 milioni •Caserta - 40 milioni La Regione si riserva di attivare le procedure ministeriali per il riconoscimento dell’area di Castellammare come area in situazione di crisi industriale complessa. Sono state approvate le direttive per il controllo analogo degli organismi in house della Regione. Sarà simile a quello che viene esercitato sugli uffici interni. In campo sanitario, la Giunta ha recepito l´accordo sancito in sede di Conferenza Permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome contenente le linee guida sui criteri per la predisposizione dei piani di autocontrollo per l’identificazione e la gestione dei pericoli negli stabilimenti che trattano alimenti di origine animale. D´intesa con gli assessori al Lavoro e Formazione Severino Nappi e all´Università e Ricerca scientifica Guido Trombetti sono stati rimodulati gli obiettivi operativi relativi agli interventi "Ifts" e "Dottorati in azienda", al fine del completamento delle iniziative già in itinere in entrambi i programmi. Su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza è stato approvato il nuovo prezzario dei lavori pubblici, che sostituirà quello in vigore dal giorno della data di pubblicazione sul Burc. Infine, su proposta dell’assessore Nappi, sono state prorogate al 28 febbraio le attività dei 947 lavoratori socialmente utili a titolarità regionale. |
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BOLZANO: NUOVA LEGGE ELETTORALE: PUBBLICAZIONE IL 5 FEBBRAIO |
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Bolzano, 4 febbraio 2013 - La nuova legge elettrale altoatesina sarà pubblicata martedì prossimo 5 febbraio 2013 nel Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-alto Adige. La legge era stata approvata dal Consiglio provinciale il 17 gennaio scorso. La legge "Disposizioni sull´elezione del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano per l´anno 2013 e sulla composizione e formazione della Giunta provinciale" sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Trentino-alto Adige in uscita con il numero 6, martedì prossimo 5 febbraio 2013. La legge entra in vigore il giorno dopo la sua pubblicazione. |
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TRENTO: NUOVI TAGLI ALLE SPESE DISCREZIONALI NEL 2013 |
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Trento, 4 febbraio 2013 - E´ stato annunciato come uno degli obiettivi del programma di Giunta per il 2013: parliamo di un ulteriore contenimento delle spese discrezionali dell´apparato provinciale, formalizzato l’ 1 febbraio con una decisione della Giunta, su proposta del presidente Alberto Pacher. Già nel 2012, in realtà, si sono raggiunti risultati migliori rispetto a quelli indicati nella Finanziaria: se l´obiettivo era infatti una riduzione del 35% rispetto al triennio 2008-2010, i dati al 31 dicembre parlano di un calo della spesa pari al 58% (7.745.000 euro rispetto ai 18.386.552 della media 2008-2010). Nel 2013 l´asticella del risparmio è quindi stata ulteriormente alzata. Se la Finanziaria 2013 aveva fissato come nuovo obiettivo di risparmio un - 50% (come abbiamo visto già superato nel 2012) con la decisione odierna è stato stabilito che la riduzione dovrà essere non inferiore al 60 %, sempre rispetto al triennio preso in considerazione. Ed in realtà le previsioni dell´amministrazione fanno ritenere possibile una riduzione delle spese discrezionali, complessivamente intese, ancora maggiore. L´assegnazione dei budget ai singoli dipartimenti della Provincia verrà fissata nei prossimi giorni con determinazione del Direttore Generale. Nella voce "spese discrezionali" rientrano diverse categorie di spesa, dalle consulenze alle collaborazioni fino alle spese per la comunicazione. Ecco in sintesi come verranno ripartiti i risparmi, voce per voce. Per il contenimento e la razionalizzazione delle spese per incarichi di consulenza, studio e ricerca della Provincia l´obiettivo di contenimento delle spese dovrà essere di almeno l´80% rispetto alla media del biennio 2008-2009 (solo per questa categoria di spesa viene preso a riferimento il biennio anziché il triennio). Per il contenimento e la razionalizzazione delle spese per organi collegiali di amministrazione attiva, consultiva e di controllo è stata fissata una riduzione di almeno il 25% rispetto alla media 2008-2010. Per il contenimento e la razionalizzazione delle spese per collaborazioni è prevista una riduzione di almeno il 65% rispetto alla media 2008-2010. Per il contenimento e la razionalizzazione delle spese per la comunicazione della Provincia è prevista una riduzione non inferiore al 50% rispetto alla media 2008-2010. In questa voce rientrano sia le spese in capo all´Ufficio stampa e al Servizio Grandi eventi sia le quote a carico di ciascun dipartimento. |
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ELEZIONI 2013: IL MANIFESTO PROGRAMMATICO DELLE PROVINCE |
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Roma, 4 febbraio 2013 - Le Province italiane chiedono al nuovo Governo e al nuovo Parlamento di considerare le istituzioni locali come una risorsa del Paese e non come una voce di costo, una spesa inutile e da tagliare, poiché ritengono prioritario il mantenimento dei servizi essenziali erogati ai cittadini. Occorre pertanto con serenità e determinazione aprire una nuova fase di collaborazione per condividere in modo equo e rispettoso delle diverse attribuzioni, l’onere e la responsabilità di contribuire alla ripresa dell’Italia, puntando sull’approccio territoriale integrato e sulla piena partecipazione degli enti locali, raccomandata anche dall’Unione Europea. Per questo le Province chiedono: Di adottare nei primi 100 giorni della nuova legislatura interventi normativi per ridurre il taglio imposto alle Province per il 2013 dalle manovre economiche. Di intervenire a correggere ed alleggerire i vincoli imposti dal patto di stabilità interno, che bloccano gli investimenti su strade, scuole e contrasto al dissesto idrogeologico. Di porre al centro delle politiche del Paese la scuola, programmando un piano di riqualificazione, messa in sicurezza e ammodernamento delle scuole pubbliche attraverso un fondo unico per l’edilizia scolastica che raccolga tutte le risorse ora bloccate o disperse. Di rilanciare l’occupazione rafforzando la funzione dei centri per l’impiego delle Province, definendo standard qualitativi nazionali per garantire livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio, attraverso piani di miglioramento definiti con le Regioni in una logica di maggiore integrazione tra servizi pubblici e privati. Di promuovere la centralità della Provincia quale ente di area vasta in grado di coniugare le vocazioni imprenditoriali e le esigenze di professionalità espresse dai territori, attraverso l’integrazione delle politiche del lavoro con l’offerta di una formazione professionale effettivamente rispondente ai bisogni del tessuto produttivo locale. Di rifinanziare il Fondo per il contrasto al Dissesto idrogeologico, azzerato dalle passate manovre finanziarie e di destinare tali risorse esclusivamente a investimenti diretti alla prevenzione del rischio. Di definire contestualmente un Piano nazionale di tutela del paesaggio e di difesa del territorio che assegni a ciascuna istituzione responsabilità, obiettivi e interventi necessari sul medio e lungo periodo per uscire dalla logica dell’emergenza e progettare uno sviluppo urbanistico e territoriale che ponga la valorizzazione e la difesa del paesaggio come priorità. Di considerare prioritari gli investimenti nelle medie e piccole opere infrastrutturali, rispetto a quelli destinati alle grandi opere la cui costruzione non sia ancora stata avviata, per rafforzare il grado di sicurezza stradale dell’ingente patrimonio viario delle Province, anche al fine di ridurre l’incidentalità. Di riformare le istituzioni nel rispetto della Costituzione in modo complessivo e organico, garantendo ad ogni livello di governo organi autorevoli e risorse adeguate, per dare al Paese un sistema di governo efficace e funzionale che consenta una revisione strutturale della spesa pubblica salvaguardando l’erogazione dei servizi ai cittadini e ai territori. Di procedere all’individuazione delle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane, in modo da eliminare inutili duplicazioni e razionalizzare la spesa pubblica. Di eliminare gli enti strumentali di non diretta derivazione democratica, oltre 7.000 enti strumentali territoriali (agenzie, società, consorzi) che svolgono senza mandato democratico le funzioni tipiche degli enti locali. Di procedere alla revisione delle circoscrizioni territoriali di tutti i livelli di governo (Regioni, Province e Comuni) abbandonando la strada dei criteri rigidi e numerici, nel rispetto delle vocazioni economiche, delle condizioni socio culturali, delle stesse caratteristiche fisiche dei territori, per dare ad ogni istituzione le dimensioni adeguate allo svolgimento delle loro funzioni. Di istituire le Città metropolitane, in attuazione dell’art. 114 della Costituzione, come enti di area vasta per il governo integrato delle aree metropolitane nel quale fondere la capacità e le competenze dei Comuni capoluogo e delle Province. Di avviare il contestuale riordino dell’amministrazione periferica dello Stato, con la razionalizzazione e l’accorpamento degli uffici periferici, operando così un risparmio sia in termini di spesa pubblica che di snellimento delle procedure amministrative. Il documento programmatico dell´Upi per la Xvii Legislatura http://www.Upinet.it/docs/contenuti/2013/01/1_documento%20programmatico%20province%20xvii%20legislatura.pdf |
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RICERCA E INNOVAZIONE. ALTRE RISORSE PER INSERIMENTO NELLE AZIENDE DI PERSONALE QUALIFICATO NEL VENETO |
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Venezia, 4 febbraio 2013 - La Regione mette a disposizione del sistema veneto altri due milioni di euro per incentivare ricerca e innovazione nelle aziende attraverso l’inserimento di personale qualificato. A darne notizia è l’assessore all’economia, sviluppo, ricerca e innovazione richiamando il bando che la giunta regionale aveva approvato lo scorso mese di agosto per l’assegnazione di contributi a fondo perduto, con il cofinanziamento dal Programma Operativo Regionale Obiettivo "Competitività Regionale e Occupazione"-fesr 2007-2013 (Azione 1.1.3). L’intervento, articolato in due distinte Misure, destinava complessivamente 21,5 milioni di euro alle imprese per la realizzazione di progetti di ricerca tramite la collaborazione con strutture qualificate (Misura I) o per l’inserimento in azienda di personale qualificato di ricerca (Misura Ii). Nello specifico, la Misura Ii per l’inserimento nelle imprese di personale qualificato per la realizzazione di idee progettuali relative a ricerca, sviluppo e innovazione, aveva un finanziamento iniziale di 3 milioni di euro. “Abbiamo registrato una notevole risposta sul territorio da parte delle imprese su questa seconda Misura – spiega l’assessore - con oltre 110 progetti presentati fino ad oggi: una settantina nel manifatturiero, una trentina nell’informazione e Ict, gli altri con riferimento al settore delle costruzioni. L’istruttoria di queste domande si è conclusa e a stretto giro saranno pubblicati gli esiti. Per questo abbiamo ritenuto di rafforzare la stessa Misura con ulteriori 2 milioni di euro e aprire così nuove possibilità di inserimento nelle aziende per i nostri giovani ricercatori e il personale qualificato” Beneficiarie, oltre alle piccole e medie imprese, possono essere anche le grandi imprese in forma singola, purché le progettualità abbiano un impatto diretto sulle sedi operative localizzate in Veneto. Le domande vanno presentate utilizzando il sistema “online” che si chiama ‘Piattaforma Gif’. In cartaceo sarà necessaria solo la documentazione essenziale per l’autenticità dei documenti caricati, limitando in tal modo i costi per le imprese. Le aziende interessate possono fin d’ora registrarsi alla Piattaforma Gif. La modalità di presentazione delle domande è “a sportello” e il loro esame in base all’ordine cronologico di arrivo. Con riferimento alla Misura I, gli uffici regionali fanno presente che sono ancora disponibili risorse finanziarie per il finanziamento di nuove progettualità. Il bando è sempre consultabile sul sito della Regione. |
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BOLZANO: INCONTRO PRESIDENTE DURNWALDER-MINISTRO FORNERO: PROGRAMMI PER IL LAVORO E LA PREVIDENZA |
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Bolzano, 4 febbraio 2013 - I programmi della Giunta provinciale per contenere la disoccupazione, la previdenza integrativa territoriale, la formazione professionale: questi i principlai temi affrontati questa sera (1° febbraio) a Bolzano dal ministro Elsa Fornero nell´incontro con il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Rientrato da Bruxelles dove ha partecipato al Comitato delle Regioni Ue, il presidente Durnwalder ha incontrato in serata a Palazzo Widmann il ministro per il lavoro e le politiche sociali Elsa Fornero. Nell´ora di colloquio Durnwalder e Fornero hanno affrontato le questioni più rilevanti riguardanti l´occupazione in Alto Adige: "Ho illustrato alla signora Ministro il programma di interventi elaborato dalla Giunta provinciale per contenere la disoccupazione, che dai valori inferiori al 3% degli ultimi anni ha ora superato il 4%", ha spiegato Durnwalder al termine del vertice. In questo scenario, ha ricordato, la Giunta provinciale ha deciso anticipare al 2013 l´elaborazione del nuovo Piano pluriennale delle politiche del lavoro in scadenza nel 2014. Grande attenzione viene posta sull´occupazione giovanile e femminile nonchè sul reinserimento al lavoro dei disoccupati, "ma vogliamo anche garantire un futuro in sicurezza per le persone che hanno lavorato una vita, e quindi pensiamo anche a una forma di pensione complementare", ha aggiunto il Presidente. In Alto Adige si vuole elaborare un sistema di welfare moderno, sviluppato sull´intero arco della vita, tenendo conto che la persona oggi deve lavorare più a lungo. E proprio Pensplan, lo strumento di una previdenza integrativa territoriale, è stato definito "un progetto ben disegnato e ben gestito nelle politiche del welfare" dal ministro Fornero, che ha invitato l´Alto Adige, "in quanto buona realtà territoriale, a mettersi a disposizione di altre realtà per costruire percorsi comuni." In tal senso Fornero ha ricordato anche la formazione professionale e lo strumento dell´apprendistato molto sviluppati in Alto Adige, "un modello che vi pone all´avanguardia." In mattinata, dopo la visita alla scuola professionale per l´artigianato e l´industria in via Roma (comunicato a parte), il ministro Fornero aveva incontrato i rappresentanti dele parti sociali e della formazione professionale nella scuola provinciale "Gutenberg" in via Siemens. |
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TRENTO: AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA: FIRMATO UN ACCORDO TRA PROVINCIA E PARTI SOCIALI |
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Trento, 4 febbraio 2013 - Sottoscritto l’ 1 febbraio da Provincia e parti sociali il Protocollo d´intesa che disciplina gli ammortizzatori sociali in deroga. Hanno siglato l´accordo il presidente della Provincia autonoma di Trento, la Confindustria, i sindacati, l´Unione Commercio turismo servizi professionali e piccole imprese, la Confesercenti, l´Associazione Artigiani e piccole imprese, l´Associazione Albergatori, la Federazione trentina della Cooperazione e la Coldiretti. Preso atto che la crisi economica continua a produrre i propri effetti negativi sulla struttura occupazionale del Trentino, che pure versa in condizioni migliori rispetto ai livelli raggiunti nel resto del Paese, il protocollo estende anche per il 2013 le azioni provinciali messe in atto per affrontare l´emergenza occupazionale e per attuare gli ammortizzatori sociali in deroga, che prevedono il riconoscimento di un sostegno al reddito utilizzando la cassa integrazione guadagni (cig) in caso di mantenimento del posto di lavoro e la mobilità in caso di perdita del posto di lavoro. Il 12 dicembre 2012 il Consiglio dei ministri ha approvato la norma di attuazione che conferisce alla Provincia autonoma di Trento la delega alla gestione degli ammortizzatori sociali, ad esclusione degli ammortizzatori in deroga. In attesa degli ammortizzatori sociali provinciali, anche per il 2013 sono comunque previsti sostegni al reddito a favore dei lavoratori disoccupati e sospesi dal lavoro. Per il 2013 gli ammortizzatori sociali in deroga potranno contare su un finanziamento complessivo da parte dello Stato pari a 200 milioni di euro; qualora però le risorse messe a disposizione fossero insufficienti, potranno intervenire i ministeri del Lavoro e dell´Economia e finanze che disporranno in via eccezionale l´utilizzo di quota a parte delle risorse destinate al finanziamento dei fondi interprofessionali nel periodo giugno-dicembre 2013. Sulla base dell´intesa sottoscritta tra Governo, Regioni e Province autonome il 22 novembre dello scorso anno e relativa al corrente 2013, la concessione dei trattamenti previsti per gli ammortizzatori in deroga rimane assegnata alle Regioni e alle Province autonome e sarà effettuata sulla base delle risorse disponibili che, per la Provincia autonoma di Trento, ammontano a 1.200.000 euro per il 2013. Criteri e modalità - Il protocollo siglato oggi fissa i criteri di utilizzo delle prime risorse statali per il 2013 per la mobilità in deroga e la cassa in deroga, che ammontano a 1.200.000 euro. Per la mobilità in deroga viene riservata una quota di 700mila euro, mentre per la cassa in deroga saranno a disposizione 500mila euro. Per quel che riguarda la ripartizione delle risorse destinate alla Cassa integrazione guadagni in deroga fra i diversi settori economici, si seguiranno i seguenti criteri: - un primo 70% delle risorse viene ripartito coerentemente ai fabbisogni emersi nei diversi settori economici nel corso del 2012 (secondo la classificazione Inps agricoltura, artigianato, industria, terziario). - Il rimanente 30% sarà assegnato successivamente, in relazione ai bisogni che emergeranno. Disciplina degli ammortizzatori sociali in deroga Per quel che riguarda la disciplina degli ammortizzatori in deroga, il protocollo fissa le seguenti modalità. Cassa integrazione guadagni in deroga - La cig in deroga viene riservata agli stessi destinatari, alle medesime condizioni e modalità già contemplate negli accordi sottoscritti tra le parti nel 2009 e nel 2011, a meno che non intervengano sostanziali modifiche nella legislazione statale e salvo quanto previsto dal protocollo firmato oggi. La cassa in deroga viene autorizzata per un periodo di sospensione dal lavoro non superiore a 200 ore per lavoratore a decorrere dal 7 gennaio 2013. Sono escluse le imprese che dal 2010 al 2012 hanno avuto una media di ore autorizzate per lavoratore sospeso superiore a 500 ore e quelle cessate o soggette a procedura concorsuale. Le domande devono essere presentate entro il termine perentorio di 20 giorni di calendario dalla data di inizio della sospensione. Mobilità in deroga e durata dell´intervento - Possono beneficiarne i lavoratori con età pari o superiore a 50 anni al momento del licenziamento, che risultino iscritti alla lista di mobilità, siano in possesso nel corso del 2012 dei requisiti per usufruire della mobilità in deroga ed esserne beneficiari alla data del 31 dicembre 2012 per un periodo inferiore agli otto mesi. Per questa categoria di lavoratori la durata dell´indennità di mobilità in deroga deve consentire al lavoratore di completare il periodo di otto mesi non interamente goduto nel corso del 2012 e non può comunque essere superiore a 60 giorni. Ne beneficiano anche i lavoratori con età pari o superiore ai 50 anni al momento del licenziamento, iscritti alla lista di mobilità, senza diritto alla indennità di mobilità nazionale e in possesso nel corso del 2013 dei seguenti ulteriori requisiti: scadenza dell´indennità di disoccupazione ordinaria nel corso del 2013, aver assolto all´obbligo di dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Per questa categoria la durata dell´indennità è fissata in un periodo massimo di 60 giorni. Disciplina applicativa - Per tutto ciò che non è ricompreso nell´accordo siglato oggi, si applica quanto previsto in materia di mobilità statale dalla legge n. 223 del 1991. Le modalità applicative e interpretative della regolamentazione fissata dall´accordo di oggi verranno stabilite dalla Commissione provinciale per l´impiego. I termini massimi di istruttoria per la concessione delle autorizzazioni ai trattamenti sono disciplinati con provvedimento dell´Agenzia del Lavoro. Le procedure di accesso agli ammortizzatori in deroga verranno integrate con un apposito accordo tra Provincia autonoma di Trento e Inps. Gli ammortizzatori sociali in deroga che fanno parte dell´accordo siglato oggi in Provincia sono concessi fino all´esaurimento delle risorse disponibili. Le future assegnazioni di risorse statali saranno riservate alla cassa integrazione in deroga, con una ripartizione che sarà concordata con un successivo atto. |
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FAMIGLIA LOW COST, MONZA E BRIANZA: I LOMBARDI PIÙ ATTENTI AL RISPARMIO E VITA |
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Monza, 4 febbraio 2013 - Le famiglie lombarde si fanno ancora più attente al risparmio e cambiano stile di vita. L’auto? Meglio i mezzi pubblici. Ristorante? Meglio un take - away. Si torna a controllare che le luci in casa siano spente e magari si abbassa la caldaia nonostante il freddo pungente (3 famiglie lombarde su 5 stanno più attente ai consumi di casa, tra elettricità, gas e telefono), si fa la spesa più spesso e si compra meno per evitare gli sprechi (43%), si esce solo il fine settimana (il 29% rinuncia a cene in pizzeria e aperitivi al bar). Riducono le uscite soprattutto i giovani (circa 1 su 2) e 1 under 35 su 4 passa le serate a casa di amici. Per il risparmio poi 1 famiglia lombarda su 4 lascia più spesso l’auto nel garage. E poi non si butta via niente: il 22% dei lombardi preferisce riparare anziché sostituire. Il vecchio elettrodomestico, l’abito dimenticato nell’armadio e anche il divano di casa tornano a vita nuova “rattoppandoli”. E gli effetti si fanno sentire sulle imprese delle riparazioni, specialmente quelle extracomunitarie: crescono, infatti, del 6,1% in un anno le imprese attive in Lombardia nella riparazione di elettrodomestici, calzature mobili e vestiario con titolare extracomunitario (mentre il dato complessivo del settore registra una flessione annuale di -0,7%). Soprattutto cinesi, che contribuiscono a creare un giro d’affari che vale in Lombardia circa 150 milioni di euro, e che non subisce flessioni. Scegliere le riparazioni e rinviare l’acquisto è anche una scelta psicologica: 4 lombardi su 5 si aspettano ancora nuovi aumenti sui prezzi nel corso del 2013. Come uscire dalla crisi? Se l’agenda del prossimo Governo fosse scritta dalle famiglie lombarde, per far fronte ai problemi del Paese, 6 lombardi su 10 interverrebbero subito sul mondo del lavoro (66%). La disoccupazione infatti preoccupa ancora: l’89% delle famiglie lombarde prevede un aumento della disoccupazione in Italia per il 2013, anche se resta contenuto il numero di nuclei familiari che temono un licenziamento in “casa” (7 su 10 credono che nessuno in famiglia perderà il posto di lavoro. E dopo il lavoro, tra le priorità del prossimo Governo per i lombardi dovrebbero esserci misure più consistenti per il sistema delle imprese (16%), il welfare - tra istruzione, salute e pensioni - (12%) e la famiglia (9%). È quanto emerge dall’indagine “Famiglie e fiducia. Monza e Brianza, Lombardia, Italia”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-ricerche e in collaborazione con Digicamere. I risultati della indagine per provincia - 1 famiglia lombarda su 5 cambia le abitudini per inseguire il risparmio. Per far quadrare il bilancio famigliare, i milanesi riducono le cene (36%), il “fai da te” vince a Monza e Brianza: ormai quasi 1 famiglia su 3 preferisce affidarsi a sarti e riparatori di elettrodomestici piuttosto che affrontare nuove spese. A Varese più attenti alle spese della casa (68%) e a Bergamo si rinuncia alla comodità dell’automobile (31%). |
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FIRENZE: MAMME, FIGLI, COPPIE: CINQUE CENTRI A FIRENZE |
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Firenze, 4 febbraio 2013 - Cambio di sede per il consultorio dell’Azienda sanitaria di Firenze che si trovava nell’Istituto degli Innocenti in piazza Ss. Annunziata. Da lunedì 4 febbraio le mamme che decidono di avere un figlio o in attesa di un bambino, le donne che intendono avvalersi della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, i giovani alle prese con i primi problemi sessuali o con un qualche disagio legato all’età, le coppie alle prese con difficoltà all’interno della loro relazione non troveranno più un punto di accoglienza sotto ai portici disegnati da Brunelleschi sopra ai quali svettano i celebri rilievi in terracotta con i putti realizzati da Andrea della Robbia. I locali pur prestigiosi non erano più adatti ad accogliere tutte le attività che sempre più devono essere svolte dai consultori, quindi meritava dismetterli per dare risposte migliori alle oltre 5 mila donne che ogni anno si rivolgono a quella struttura, ai 221 immigrati e agli oltre 170 giovani. E così al loro posto l’Azienda mette a disposizione una rete sparsa per tutta la città di strutture dove viene tutelata e promossa la salute delle donne, dove affrontare le difficoltà di coppia, dove giovani e adolescenti possono trovare specialisti discreti capaci di ascoltarli, dare risposte ai loro problemi, guidarli nelle scelte più appropriate. Su Firenze sono cinque i punti dove questi utenti potranno rivolgersi: il consultorio di via Gabriele D’annunzio 29 (tel. 055-69341) che dispone di un’equipe completa di specialisti, capaci di essere punto di riferimento all’insegna della discrezione e del rispetto della privacy. Qui è in funzione anche il consultorio pediatrico per immigrati che dispone di un servizio di mediazione culturale in lingua araba, un centro di consulenza per i giovani, i corsi di accompagnamento alla nascita, l’ambulatorio per il puerperio e la consegna del libretto/ricettario per la gravidanza, sottoporsi ai test per la prevenzione oncologica (Pap test e test Hpv). Il centro è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 13. Stesso orario anche presso il nuovo consultorio aperto nel Presidio Palagi (ex Iot) in viale Michelangiolo 41 (tel. 055-69371) dove vengono forniti gli stessi servizi tranne i corsi di accompagnamento alla nascita e il consultorio pediatrico per immigrati. Qui viene fornita anche tutta l’assistenza relativa alle interruzioni di gravidanza: l’accettazione, l’ambulatorio per le urgenze, le visite da effettuare dopo l’intervento. Qui è disponibile anche il servizio di diagnosi prenatale. I principali servizi di consultorio sono disponibili anche nei Presidi Canova in via Chiusi 4 (tel. 055-6935406) e Le Piagge in via dell’Osteria 8 (tel. 055-6934200) sempre in orario 8-19 dal lunedì al venerdì e 8-13 il sabato. Questi due centri sono attrezzati per l’assistenza agli immigrati che non necessita prenotazione tramite Cup, ma direttamente in sede: il primo specialmente per l’etnia Rom e il secondo per i cittadini di lingua cinese. La mediazione culturale è comunque a disposizione, su chiamata, in tutti i consultori. Ambulatorio ostetrico-ginecologico e consegna libretto gravidanza anche presso il consultorio di via Reginaldo Giuliani 250 (tel. 055-6939700) che, a differenza degli altri, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14. Il trasloco dei servizi, programmato fra il 4 e il 9, potrebbe comportare qualche piccolo disagio nelle varie sedi che si stanno appunto riorganizzando. Gli utenti possono avere chiarimenti su orari e servizi telefonando al numero verde 840 003 003 (199 175 955 da cellulare) o consultando la sezione “News servizi” del sito www.Asf.toscana.it . In via dell’Osteria 8 è in funzione il venerdì dalle 14.30 alle 17 anche il Consultorio per adolescenti. Questo servizio, che è disponibile senza appuntamento, è presente anche in via D’annunzio (lunedì 14-17, martedì e giovedì 14.30-17.30), in via Vivaldi a Scandicci (giovedì 15-18), in via Rossini a Campi Bisenzio (martedì 114.30-17.30), in via Alighieri a Grassina (mercoledì 15-17), in via Gramsci a Sesto Fiorentino (mercoledì 14.45-17.45), in via Tanzini a Pontassieve (mercoledì 14-18) e in via La Pira a Borgo San Lorenzo (martedì 14-17). L’accesso ai consultori è senza prescrizione medica, rivolgendosi direttamente ad essi: solo per gli appuntamenti con il ginecologo o il pediatra è indispensabile una prenotazione ai Cup anche mediante il numero verde 840 003 003 (199 175 955 da cellulare). Insieme al consultorio di Santissima Annunziata chiude e si trasferisce anche il servizio di neuropsichiatria infantile dove vengono seguiti circa 300 bambini ogni anno. La nuova sede di questo servizio è il Presidio di via Gabriele D’annunzio 29. |
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BOLZANO, LEGGE SULLA FAMIGLIA: PASSO AVANTI IN COMMISSIONE |
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Bolzano, 4 febbraio 2013 - Un passo avanti importante verso l´approvazione della nuova legge provinciale sulla famiglia: così l´assessore Richard Theiner il 31 gennaio commenta i lavori della Iv Commissione legislativa del Consiglio provinciale. "Siamo impegnati per creare un quadro normativo organico che possa favorire lo sviluppo verso una società sensibile alle esigenze dela famiglia e dei figli", sottolinea Theiner. La legge sulla famiglia rappresenta una delle priorità della Giunta provinciale in questa ultima fase della Legislatura. Il relativo ddl è stato accompagnato in maniera puntuale da un gruppo di lavoro espressione delle organizzazioni della famiglia, sindacati, associazioni di categoria ed esperti della Provincia, che hanno fissato tre punti centrali della nuova normativa: un miglioramento della conciliabilità fra lavoro e famiglia, un potenziamento del lavoro formativo a favore della famiglia e un adeguato sostegno finanziario. "Una combinazione di misure concrete e obiettivi condivisi, che vale come direttiva per tutti i settori e per tutti gli enti", sintetizza l´assessore Theiner. Per la prima volta in una legge "viene fissata chiaramente la volontà politica di sostenere la famiglia", aggiunge. Tra le misure concrete figurano l´ampliamento dei posti nelle strutture per l´infanzia, nuove offerte per l´assistenza dei figli nonché l´accorpamento organico delle prestazioni finanziarie di Provincia e Regione. Senza dimenticare una ulteriore riduzione della burocrazia e il nuovo Pass famiglia, che garantisce vantaggi negli acquisti. "Nella nuova legge non solo la pubblica amministrazione, ma anche le aziende private e i datori di lavoro sono sollecitati a realizzare condizioni adeguate allo sviluppo delle famiglie e a tenere conto dei diversi bisogni: in tal senso il parere positivo della Commissione provinciale è un passo avanti importante", conclude l´assessore Theiner. |
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BOLZANO: CONVEGNO SU BANCHE DEL TEMPO - ISCRIZIONI ENTRO IL 13 FEBBRAIO |
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Bolzano, 4 febbraio 2013 - Con un convegno dal titolo "Tempo per la Banca del Tempo", in programma per il 20 febbraio 2013, dalle ore 14.00, presso la Libera Università di Bolzano, Ripartizione Provinciale Famiglia e Politiche sociali della Provincia in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e le banche del tempo dell´Alto Adige intendono far conoscere al grande pubblico come funzionano le banche del tempo. Il funzionamento delle banche del tempo è molto semplice. I loro soci si scambiano prestazioni, che vengono retribuite non in Euro bensì in ore. Su un conto ore personale vengono registrate le ore prestate e per queste i soci della banca del tempo ottengono in cambio altre prestazioni. In provincia di Bolzano operano per ora una quindicina di banche del tempo che si occupano di lavori di riparazione e di aiuti domestici, di babysitteraggio e aiuti extrascolastici, di supporto per le famiglie e coloro che assistono i loro cari, di servizi di accompagnamento e di visita, di giardinaggio e di molto altro. Il concetto delle banche del tempo, però, non è molto conosciuto in Alto Adige, anche se rappresentano una forma interessante per le famiglie e la comunità. Con un convegno dal titolo "Tempo per la Banca del Tempo", in programma per il 20 febbraio 2013, dalle ore 14.00, presso la Libera Università di Bolzano, Ripartizione Provinciale Famiglia e Politiche sociali della Provincia in collaborazione con la Libera Università di Bolzano e le banche del tempo dell´Alto Adige intendono far conoscere al grande pubblico come funzionano le banche del tempo. I lavori del convegno saranno introdotti dagli interventi dell´assessore provinciale alle politiche sociali Richard Theiner e del rettore dell´Università Walter Lorenz. Il convegno è aperto a tutti gli interessati. È gradita l´iscrizione da presentare entro il 13 febbraio 2013 su www.Provincia.bz.it/politiche-sociali , rubrica "Iscrizioni convegni" o via Fax 0471 418228 o via e-mail serviziosviluppopersonale@provincia.Bz.it |
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