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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Febbraio 2013
UE: LA SOCIETÀ CIVILE CHIEDE SISTEMA COMUNE DI TASSAZIONE DELL´ENERGIA  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2013 . Se l’ obiettivo dell´Ue è quello di soddisfare la politica energia climatica, dovrà adottare un regime fiscale comune, l´energia, ha detto che il Comitato economico e sociale europeo (Cese) nel suo parere sul mercato interno dell´energia adottata ieri. Il Cese ha detto che i paesi della Ue deve "ripensare la tassazione dell´energia", al fine di renderla "uniforme e più intelligente in tutta Europa". Ha suggerito la creazione di un quadro comune d´imposta che collegherebbe l´aliquota d´imposta alla fonte di energia e il fattore di Co 2 emissioni. "Il peso di tasse e Iva per campi di energia elettrica dal 4,7% nel Regno Unito al 45,6% in Danimarca, senza alcuna attenzione al contenuto di energia di energia elettrica prodotta", ha dichiarato Pierre-jean Coulon (gruppo Lavoratori, Francia), relatore per il parere. Risultati fiscali locali e nazionali a distorsioni dei prezzi che penalizzano fortemente i consumatori e le industrie ad alta intensità energetica, secondo il Cese. Mercato europeo dell´energia: europeo solo di nome - Il parere, che presenta la posizione della società civile europea sul progetto della Commissione europea di completare il mercato interno dell´energia entro il 2014, deplora il fatto che il gas e dell´energia elettrica sono ancora europea solo di nome. "In pratica, è più di un guazzabuglio di prassi nazionali, mercati e fornitori", ha dichiarato Coulon. Il mercato interno dell´energia aveva lo scopo di dare ai consumatori maggiore scelta e valore, consentendo loro di cambiare fornitore di energia. E ´stato anche dovuto liberare le forze di mercato a guidare tanto necessari investimenti nel settore energetico. In realtà, vi è stato un passaggio da monopoli oligopoli con poca concorrenza tra i soggetti del mercato, ha detto il Cese. "In un terzo dei paesi dell´Ue, l´80% di energia elettrica è prodotto da fornitori storici. Per quanto riguarda il mercato interno del gas, è in gran parte ipotetica causa della posizione dominante dei fornitori nazionali del gas", ha aggiunto Coulon. Egli deplora l´effetto della regolamentazione dei prezzi a livello nazionale sul consumo di energia e di ritorni di business. "I prezzi dell´energia amministrati non forniscono i necessari segnali di prezzo per i consumatori a ridurre il consumo di energia, né coprire i costi reali di produzione e dell´approvvigionamento di energia". A suo parere, ciò mette a repentaglio i bilanci delle imprese e gli investimenti nella produzione di energia e le reti che saranno necessarie nei prossimi decenni. Prezzi amministrati in contrasto con gli interessi dell´Unione europea e deve essere accettato come "una deroga temporanea" in circostanze straordinarie, ha detto che il Comitato nel suo parere. Ha inoltre ribadito il suo appello per l´adozione di un sistema europeo di definizione di povertà energetica, che attivare automaticamente le politiche nazionali di sostegno per i più vulnerabili. "L´ue deve fare una chiara distinzione tra le politiche destinate povertà energetica e le pratiche protezionistiche che vanno contro lo spirito del mercato interno", ha dichiarato Coulon. Mettere in consumatori al centro - Il Cese ha detto che i consumatori devono essere posti al centro della politica energetica dell´Ue, consentendo loro di sfruttare al meglio un nuovo mercato più intelligente dell´energia. Ha chiesto alla Commissione europea di lanciare una campagna di informazione, che consentirebbe ai consumatori in tutta l´Ue pratici e di facile comprensione informazioni sui loro diritti e benefici. Come l´onorevole Coulon sottolinea, "pochi consumatori hanno cambiato fornitore di energia dal 2007, quando è diventato giuridicamente possibile. Questo è semplicemente il risultato di una cronica mancanza di informazione e di comunicazione da parte degli Stati, le autorità di regolamentazione e fornitori". Il parere del Cese invita industrie che producono dispositivi di energia intelligenti per la progettazione e rotolare fuori in stretta collaborazione con le associazioni dei consumatori, in modo da garantire che essi sono "benefici e vantaggi per i consumatori e dare loro la possibilità di cambiare fornitore".  
   
   
GAS: PASSERA FIRMA DECRETI DI LIBERALIZZAZIONE STOCCAGGIO, AUMENTA COMPETITIVITA’ DEL MERCATO. CON MISURE ASSUNTE DAL GOVERNO PREZZO INGROSSO GAS CALATO DEL 20%  
 
Roma, 18 febbraio 2013 - Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha firmato due decreti ministeriali che ridisegnano le regole di assegnazione della capacità di stoccaggio di gas naturale e completano un importante ‘pacchetto’ di misure di liberalizzazione del mercato del gas italiano avviate dal Governo. Questi provvedimenti si inseriscono in un più ampio programma di liberalizzazione del mercato e di rafforzamento delle infrastrutture gas - la principale fonte di energia per il nostro Paese - e in prospettiva un ruolo maggiore dell´Italia come Hub sud-europeo. In tale ambito, nell’ultimo anno e mezzo sono state prese numerose misure importanti: dallo scorporo di Snam da Eni all’avvio del mercato del bilanciamento e, a breve, del mercato a termine, dalla maggiore flessibilità nell’uso della capacità di importazione dall’Austria e dalla Svizzera (quest’ultima attraverso un recente accordo interministeriale) all’autorizzazione di 3 nuovi rigassificatori e di circa 2,5 miliardi di metri cubi di nuovi stoccaggi, dal recente accordo intergovernativo sul gasdotto Tap (che è previsto che connetta l’Italia ai giacimenti della regione del Caspio) all’avvio delle gare per l’assegnazione delle concessioni di distribuzione. Tali misure stanno producendo risultati importanti per il Paese: negli ultimi mesi il prezzo all’ingrosso del gas si è sostanzialmente allineato a quello degli altri paesi europei, partendo da un differenziale di oltre 20% (vd grafico allegato). In particolare, il primo dei due decreti firmati oggi, in attuazione di norme inserite nei decreti legge Liberalizzazione e Crescita, prevede l’assegnazione di oltre 4,2 miliardi di metri cubi di capacità di stoccaggio attraverso aste competitive e aperte a tutti gli operatori (2,5 miliardi per modulazione stagionale e 1,7 miliardi con utilizzo costante della capacità erogativa). Ciò consentirà di allocare in maniera ottimale la capacità di stoccaggio, una risorsa del sistema gas importante e scarsa, rendendo più liquido e competitivo il mercato: in questo modo, ad esempio, un grossista o un cliente industriale potranno acquistare partite di gas a prezzi competitivi sui mercati internazionali, immagazzinarle negli stoccaggi e utilizzarle durante l’intero anno. Questa misura consentirà inoltre di ridurre le tariffe di distribuzione e trasporto per i consumatori finali (famiglie e pmi), riducendo le rendite oggi consentite dall’allocazione a prezzi regolati. La restante capacità di stoccaggio di modulazione (anch’essa pari a circa 4,2 miliardi di metri cubi) continuerà ad essere assegnata attraverso le attuali regole di allocazione pro-quota agli operatori di vendita ai consumatori. Il secondo decreto è finalizzato principalmente a facilitare l’approvvigionamento di gas naturale liquefatto (Gnl), sempre più importante per la sicurezza e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e per la competitività del mercato. Si prevede che i 500 milioni di metri cubi di capacità, derivanti dalla recente revisione dei volumi destinati allo stoccaggio strategico, siano assegnati alle imprese industriali per l’approvvigionamento di Gnl e alle imprese di rigassificazione per garantire la regolarità del servizio. “In questa fase finale della legislatura – ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera – stanno arrivando a compimento diversi provvedimenti a cui abbiamo lavorato nel corso degli scorsi mesi. Con questi due decreti – ha continuato - favoriamo concretamente l’aumento della competitività del mercato nazionale del gas, generando vantaggi per operatori e consumatori. Aggiungiamo inoltre un ulteriore tassello alla liberalizzazione del mercato, così come previsto anche dalla nostra Strategia Energetica Nazionale. Le azioni finora portate avanti hanno contribuito a riallineare il prezzo all’ingrosso del gas con la media europea. Si tratta di un importante risultato, che può portare vantaggi concreti sia per famiglie che imprese” ha concluso Passera.  
   
   
ENERGIA. FONDO DI QUASI 40 MLN. PER PMI VENETE CHE INVESTONO NEL CONTENIMENTO DEI CONSUMI  
 
Venezia, 18 febbraio 2013 - Per le piccole e medie imprese venete che intendono investire nel contenimento dei consumi energetici, la Regione tramite una convenzione stipulata con la propria finanziaria Veneto Sviluppo ha attivato una nuova opportunità. Si tratta del Fondo Energia che, con un apposito bando, mette a disposizione delle Pmi, con sede in Veneto, 23,8 milioni di euro parte come finanziamento agevolato a tasso zero (15 milioni) e parte come contributo in conto capitale (8,8 milioni). Ai fondi regionali vanno aggiunti altri 15 milioni di finanziamenti bancari a tasso convenzionato, portando il plafond complessivo a quasi 40 milioni di euro. I contenuti e le finalità dell’iniziativa regionale sono stati illustrati ai rappresentanti delle categorie economiche del Veneto, a Palazzo Grandi Stazioni della Regione a Venezia, dall’assessore regionale all’economia, sviluppo, ricerca e innovazione insieme al presidente di Veneto Sviluppo. “Riteniamo – ha sottolineato l’assessore –che anche questo sia un modo concreto per essere vicini alle esigenze delle imprese, operando in forma sempre più stretta fianco a fianco con la finanziaria Veneto Sviluppo”. L’assessore ha fatto presente inoltre che la modalità scelta, che sposa il finanziamento a fondo perduto con quello agevolato del fondo di rotazione, è già stata positivamente sperimentata e si pone nell’ottica di moltiplicare le risorse disponibili. Anche questo intervento – ha concluso – aiuta “ad accendere un raggio di sole” per l’economia e le imprese venete. Il Fondo Energia è stato costituito, in attuazione di una misura prevista dal Por Veneto 2007-2013, per la concessione di agevolazioni a fronte di investimenti orientati al perfezionamento delle tecniche produttive al fine di migliorare i rendimenti energetici degli impianti, mediante l’adozione di soluzioni che consentono di sfruttare il potenziale energetico utilizzando le fonti rinnovabili e sistemi di generazione non tradizionali. L’importo minimo delle operazioni agevolate è di 25 mila euro, quello massimo di 2 milioni. La durata massima è di 84 mesi. La modalità di presentazione delle domande a Veneto Sviluppo, che vanno fatte pervenire tramite la banca finanziatrice o un organismo consortile, è “a sportello”, il bando cioè resta sempre aperto fino al 30 giugno 2015. La modulistica e la documentazione sono scaricabili dai siti della Regione e di Veneto Sviluppo.  
   
   
PRESENTATO "VOJVODINA BIOMASS ENERGY"  
 
Trieste, 18 febbraio 2013 - La Regione ha ospitato il 15 febbraio a Trieste, nella sede della Presidenza, l´evento di presentazione del progetto di sviluppo locale "Vojvodina Biomass Energy", che prevede la costruzione di nove centrali a boimasse in altrettanti Comuni della Provincia autonoma della Vojvodina della Repubblica di Serbia. Al termine sono stati firmati gli accordi con i Comuni, premessa per l´approvazione del progetto da parte della Banca Europea per gli Investimenti (Bei). All´incontro hanno partecipato l´assessore regionale per le Relazioni internazionali e comunitarie Elio De Anna, il ministro della Vojvodina Bronislav Bugarski, accompagnato dal console generale di Serbia a Trieste Momcilo Milovic. Erano presenti anche i sindaci dei nove Comuni della Vojvodina coinvolti nel progetto e numerosi imprenditori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto interessati a investire nella Provincia autonoma della Serbia. Nell´occasione sono stati illustrati i dettagli industriali e finanziari del progetto "Vojvodina Biomass Energy", con il quale si punta a utilizzare l´ampia disponibilità di biomasse di provenienza agricola presenti nella Provincia autonoma, come occasione di crescita sia per le imprese del Nordest che per le comunità locali. "Vojvodina Biomass Energy" nasce nel quadro degli intensi rapporti istituzionali tra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Repubblica di Serbia, che prevedono lo sviluppo della collaborazione in numerosi campi, tra cui quello delle energie rinnovabili. La Regione ha garantito il suo sostegno per "accompagnare" il progetto, mettendo a disposizione strumenti come Finest, per promuovere l´innovazione e l´internazionalizzazione del sistema delle imprese del Friuli Venezia Giulia.  
   
   
GIUNTA REGIONALE:PARERE NEGATIVO A RICERCHE PETROLIFERE MAR JONIO IL DINIEGO RIGUARDA 2 PROGETTI NEL GOLFO DI TARANTO PRESENTATI DA SHELL ITALIA E&P SPA  
 
Potenza, 18 febbraio 2013 - La Giunta regionale ha espresso nella seduta del 14 febbraio, ai sensi del decreto legislativo 152/2006, parere contrario al rilascio del giudizio favorevole di compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, relativamente ai Progetti di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in mare con indagine geofisica 3D denominati “d 73 F:r -.Sh” e “d 74 F.r - .Sh” proposti da Shell Italia E&p S.p.a. Lo rende noto il Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità. Lo stop del Governo lucano si basa su una serie di motivazioni evidenziate nel provvedimento. In primo luogo il parere contrario, sui due progetti, che riguardano 2 aree ubicate nel mar Jonio ( la prima nella porzione centro-meridionale e la seconda in quella meridionale del Golfo di Taranto), espresso all’unanimità dal Comitato Tecnico Regionale per l’Ambiente nella seduta del 5 febbraio 2012. “Valutato che l’intervento in esame contrasta con gli obiettivi di tutela ambientale e di rilancio eco-turistico della costa jonica lucana in quanto – spiegano i tecnici del Ctra – dall’analisi dello S.i.a. (Studio di impatto ambientale) proposto, non è possibile escludere, con ragionevole certezza, l’innesco di impatti negativi significativi a carico dell’ambito marino interessato e delle fasce costiere prospicenti”. Si ritengono, inoltre, “condivisibili le osservazioni prodotte dalle Amministrazioni Comunali costiere e della Provincia di Matera in merito al rischio di impatti negativi a carico del delicato sistema ambientale coinvolto, che possono provocare gravi ripercussioni sul sistema economico locale”. Il riferimento è ai pareri negativi, espressi attraverso delibere dei rispettivi Consigli, inviati in precedenza all’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata dai Comuni di Rotondella, Pisticci, Nova Siri, e dalla Provincia di Matera. “La Regione Basilicata – si legge nelle considerazioni contenute nella delibera della Giunta – ha assunto quale obiettivo prioritario la tutela ambientale e il rilancio turistico della fascia jonica costiera attraverso la redazione di specifici strumenti di pianificazione territoriale quali: il redigendo ‘Piano regionale Coste’; il vigente ‘Piano regionale di utilizzo delle aree demaniali marittime’; il Programma ‘Rete Natura 2000’ che, nell’ambito degli studi e monitoraggi svolti e su esplicita richiesta del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), ha previsto l’estensione a circa 2 miglia marine prospicienti i siti posti lungo la zona costiera jonica, con una visione applicativa di area vasta, che andranno tutelate, attesa l’enorme valenza naturalistica”.  
   
   
PISTOIA: REGOLAMENTO EDILIZIO, IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA  
 
Pistoia, 18 febbraio 2013 - Le nuove norme entreranno in vigore una volta approvato il Regolamento urbanistico Lunedì scorso (11 febbraio) intorno a mezzanotte il consiglio comunale ha licenziato il Regolamento edilizio. Il via libera al nuovo strumento di gestione degli interventi edilizi (hanno votato a favore i 20 consiglieri presenti della maggioranza, mentre si sono astenuti i 9 dell’opposizione) è giunto al termine di una articolata discussione e dopo che sono stati accolti due emendamenti del Movimento 5 Stelle (uno relativo all’articolo 3 sulla composizione della commissione edilizia, subemendato dal Pdl e uno all’articolo 36, di natura più tecnica); sei del gruppo Pistoia Futura che hanno aggiunto e modificato diversi termini negli articoli 27, 34, 58, 59 e 77; sei del gruppo Pdl: all’articolo 4 e al 9 sulle opere soggette al permesso di costruire, agli articoli 28, 29, 32 e 58. L’assemblea invece ha respinto l’emendamento dello stesso gruppo Pdl all’articolo 39 che prevedeva per i nuovi edifici cisterne non solo interrate, ma anche esterne e schermate, per la raccolta dell’acqua piovana da utilizzare negli impianti idrici duali. Il testo approvato dall’assemblea consiliare è scaturito da un lavoro di confronto con gli ordini professionali e i consiglieri all’interno della commissione n.2. Tra le maggiori novità normative si registrano una diversa composizione della commissione edilizia; una spinta nei confronti della edilizia sostenibile, con alti target qualitativi per le nuove edificazioni; una maggiore semplificazione e chiarezza normativa, snellendo le procedure per favorire gli interventi di manutenzione e ristrutturazione; la possibilità di intervenire su edifici storici nell’ambito di un complessivo progetto di restauro, favorendo gli interventi di recupero dell’esistente. Adesso il Regolamento edilizio dovrà attendere l’approvazione del Regolamento urbanistico, per divenire a tutti gli effetti norma sul territorio comunale. Il consiglio comunale ha approvato anche, all’unanimità, una modifica al regolamento degli istituti della partecipazione proposta dal Movimento 5 Stelle. In sostanza, con l’aggiunta dell’articolo 43, le sottoscrizioni previste dallo stesso regolamento potranno essere apposte anche per via telematica ed a tal fine, un´area apposita del sito internet del Comune verrà riservata alla pubblicazione dei documenti presentati. Ogni cittadino titolare del diritto di partecipazione, dopo essersi registrato al sito del Comune, potrà sottoscrivere on-line gli atti pubblicati. Hanno completato i lavori dell’assemblea consiliare due interpellanze del gruppo Pd. Una sulla riduzione delle centrali operative 118, alla quale ha risposto il sindaco dando lettura di una missiva dell’assessore regionale alla sanità, secondo cui i territori saranno chiamati a dire la loro in vista della sede unica per Firenze-prato-pistoia. L’altra ha riguardato lo spostamento dei cassonetti per la raccolta dei rifiuti a Spazzavento avvenuto in maniera “veloce” e in una nuova posizione che creerebbe disagi ai cittadini: ha risposto l’assessore alle politiche ambientali dicendo che in via sperimentale un cassonetto sarà collocato di fronte a dove era precedentemente posizionato, il tutto in attesa dell’estensione della raccolta porta a porta, che eliminerà tutti i cassonetti a bordo strada.  
   
   
APPROVATO IL QUARTO AGGIORNAMENTO DEL PIANO INVESTIMENTI DEGLI IMMOBILI PROVINCIALI DEL TRINTINO  
 
Trento, 18 febbraio 2013 - Su proposta del suo Presidente, la Giunta provinciale ha approvato il 15 febbraio il quarto aggiornamento al Piano pluriennale 2010-2013 degli investimenti per la costruzione, sistemazione e manutenzione straordinaria di immobili provinciali o utilizzati dalla Provincia, che ammonta complessivamente a 43.341.682,85 euro di cui da impegnare 5.500.000,00 sul 2013 in scadenza fine legislatura. Per fare ciò, la Giunta ha provveduto a rimodulare parte degli impegni precedentemente assunti, relativamente agli Investimenti sugli immobili Pat e risparmio energetico, sugli esercizi 2016-2018, al fine di adeguarsi ai nuovi stanziamenti di bilancio 2013/2015 Nello specifico, ai fini della programmazione delle attività sul 2013, sono previste risorse per un milione di euro sul bilancio vigente da destinare alla manutenzione straordinaria e alla realizzazione di alcuni interventi (delega al Comune di Trento della manutenzione straordinaria del Palazzo di Giustizia; sostituzione della centrale termica del Palazzo ex Poste di Via Gilli; sostituzione macchina riciclo aria e canalizzazione del Palazzo Tre Torri; primo stralcio del rifacimento della copertura dell’ex convento Agostiniani), oltre a due milioni di euro per la realizzazione della Centrale unica per le emergenze già programmata. Sul capitolo relativo agli Investimenti sulle strutture scolastiche sono stati programmati due milioni e mezzo di euro sul 2013 per la manutenzione straordinaria e per altri interventi di ridotte dimensioni (rifacimento della copertura del Liceo Linguistico di Trento, realizzazione della cabina Bt e Mt dell’Istituto superiore Lorenzo Guetti di Tione, riqualificazione della centrale termica con metanizzazione del Cfp Arco, completamento della sostituzione dei serramenti del Cfp Barelli di Levico Terme. In sintesi: Nuove risorse disponibili sul piano per il 2013: investimenti immobili Pat pari a 1.000.000,00 da destinare alla manutenzione straordinaria e qualificazione energetica; investimenti per le strutture scolastiche pari a 2.500.000,00 da destinare a manutenzione straordinaria e interventi di ridotte dimensioni - centrale unica per l´emergenza pari a 2.000.000,00. Totale Risorse Disponibili Da Impegnare Per Nuovi Lavori Nel 2013 = 5.500.000,00 (nuove opportunità per le imprese).  
   
   
FEDERMACCHINE PRESENTA AI CANDIDATI ALLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE UN PROGRAMMA DI INTERVENTI PER IL RILANCIO DEL MANIFATTURIERO: RIDUZIONE IRAP SUL PERSONALE, AMMORTAMENTI LIBERI RIPRISTINO LEGGE SABATINI CINISELLO  
 
 Balsamo, 18 febbraio 2013. Riunitosi questa mattina, il Consiglio Direttivo di Federmacchine, la federazione che rappresenta i costruttori italiani di beni strumentali, ha ufficializzato il documento: “Suggerimenti per il nuovo governo. Linee essenziali di azione a supporto dell’industria italiana”. Il rapporto, che presenta un articolato programma di interventi volti a favorire e incentivare l’attività di sviluppo delle imprese manifatturiere italiane, è stato inviato al presidente di Confindustria e ai candidati alle prossime elezioni politiche. All’interno sono presentate misure e proposte concrete studiate dalla federazione che rappresenta un settore, quelle del bene strumentale, che conta 3.300 imprese, 141.000 addetti per un fatturato complessivo risultato pari a 28 miliardi di euro. Tra le misure suggerite da Federmacchine vi sono: l’introduzione del provvedimento che permette la riduzione del pagamento dell’Irap sul personale per una percentuale pari alla quota di produzione destinata ai mercati stranieri; la liberalizzazione delle quote di ammortamento, le cui aliquote vanno comunque attualizzate, misura che non inciderebbe, nel medio termine, sulle casse dello Stato, poiché il implicherebbe soltanto la traslazione degli incassi per l’erario; e un rinnovato provvedimento sul modello della legge 1329/65 (legge Sabatini) che molto ha concorso all’industrializzazione del paese. Il Consiglio direttivo della Federazione, cui aderiscono dodici associazioni di categoria in rappresentanza dei principali comparti del bene strumentale, ha inoltre sottolineato all’attenzione di coloro i quali si apprestano a governare la necessità di operare sempre più intensamente con i colleghi dell’Unione per sensibilizzare la Bce verso una politica monetaria più favorevole al made in Europe, attualmente penalizzato dal cambio sfavorevole con le principali monete, prima fra tutte il dollaro.  
   
   
DAVIDE CANAVESIO ENTRA NEL BOARD DI UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE  
 
Cinisello Balsamo, 18 febbraio 2012. In occasione della riunione di febbraio il Consiglio Direttivo di Ucimu-sistemi Per Produrre ha nominato, per cooptazione, Davide Canavesio (Saet, Leinì To) nuovo membro del board. Proposto da Luigi Galdabini, presidente dell’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari, Davide Canavesio, amministratore delegato Saet, entra a far parte del Consiglio Direttivo sostituendo Carlo Garoldi, dimissionario. Il Consiglio Direttivo è così composto: Luigi Galdabini (Galdabini Spa, Cardano al Campo Va) presidente dell’associazione e coadiuvato dai vicepresidenti Massimo Carboniero (Omera Chiuppano Vi), Giulio Maria Giana (Giuseppe Giana, Magnago Mi), e Riccardo Rosa (Rosa, Rescaldina Mi). Consiglieri della associazione sono: Domenico Appendino (Prima Industrie, Collegno To), Sergio Bassanetti (D’andrea, Lainate Mi), Mauro Biglia (Biglia, Incisa Scapaccino At), Barbara Colombo (Ficep, Gazzada Schianno Va), Stefano Dal Lago (Cms, Zogno Bg), Davide Canavesio (Saet, Leinì To), Patrizia Ghiringhelli (Ghiringhelli, Luino Va), Veronica Just (Millutensil, Milano), Luigi Maniglio (Jobs, Piacenza), Giuseppe Sceusi (Marposs, Bentivoglio Bo), Tomaso Tarozzi (Iemca Giuliani, Faenza Ra). Del consiglio direttivo fanno parte anche i Past President: Ezio Colombo (Ficep, Gazzada Schianno Va), Cesare Manfredi, Flavio Radice (Carnaghi Pietro, Villa Cortese Mi), Bruno Rambaudi, Andrea Riello (Gruppo Riello Sistemi, Minerbe Vr), Alberto Tacchella (Imt, Casalecchio di Reno Bo) e il consigliere emerito Dante Speroni (Speroni, Sostegno di Spessa Po Pv). Direttore generale è Alfredo Mariotti.  
   
   
CERTIFICATI ANTIMAFIA. D´ORA IN POI LI RILASCIA LA PREFETTURA  
 
Firenze, 18 febbraio 2013 - Dal 13 febbraio 2013 le Camere di Commercio non rilasciano più certificati recanti la dicitura antimafia, a seguito dell´entrata in vigore del decreto legislativo n. 218 del 15 novembre 2012 relativo alle nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 dicembre 2012). L´art. 9 lettera b) del decreto dispone l´abrogazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, per cui cessa la base normativa che affidava alle Camere di Commercio la competenza al rilascio di queste certificazioni. I richiedenti dovranno pertanto a rivolgersi direttamente alle Prefetture competenti ai sensi degli articoli 87, commi 1 e 2, e 90, commi 1 e 2 del Codice delle leggi antimafia (decreto legislativo n. 159 del 6 settembre 2011).  
   
   
ECONOMIA: QUALCHE DEBOLE SEGNALE INCORAGGIANTE A COMO  
 
Como, 18 febbraio 2013 - Il clima che conclude il 2012 resta negativo e le previsioni degli imprenditori sono ancora all’insegna del pessimismo ma, nel manifatturiero industriale, il numero di chi si aspetta un’ulteriore contrazione delle principali variabili inizia a ridursi. Questo è quanto emerge dalla consueta indagine congiunturale svolta da Unioncamere relativa al quarto trimestre 2012. Industria. La produzione industriale del quarto trimestre 2012 è rimasta sostanzialmente stabile rispetto ai dati dello stesso periodo dell’anno precedente: la variazione è del -0,4%, dato che, pur se negativo, rappresenta un rallentamento del ritmo di caduta dell’indicatore, quasi ad anticipare una possibile inversione di segno. Malgrado il difficile contesto economico, un timido segnale di miglioramento è ravvisabile nella variazione congiunturale destagionalizzata della produzione industriale, che non risulta più in contrazione (+0,3%, stazionaria). Il dato non si riflette ancora sull’indice di produzione industriale che evidenzia ancora il forte gap rispetto al periodo antecedente la crisi. L’importanza del ruolo trainante dei mercati esteri a compensazione della stagnazione del mercato interno trova ulteriore conferma nel quarto trimestre 2012: il fatturato estero cresce del +6,8%, quello interno risulta ancora in flessione del -1,0% (a livello regionale il calo è anche maggiore: -3,5%). Artigianato. Il settore artigiano, invece, conferma una performance tutt’altro che positiva dovuta il larga parte alla difficoltà della piccola dimensione aziendale di agganciare quei segnali di ripresa riscontrabili unicamente sui mercati esteri. Il maggior radicamento nel contesto locale, segnato dal calo dei consumi, degli investimenti e della spesa pubblica, infatti, espone le aziende artigiane a maggiori rischi. La produzione artigiana nel quarto trimestre 2012 registra un calo della variazione tendenziale del -5.6% e della variazione congiunturale del – 2%. Cala anche il fatturato (-3.2%). Commercio. Anche il settore commercio registra una variazione tendenziale del fatturato pari a -1.1% e una contrazione dei prezzi di vendita (-0.2%). Demografia d’impresa. Al 31 dicembre 2012 risultano registrate in Camera di Commercio di Como 50.353 sedi di impresa, in calo dello 0,5% rispetto ai dati del quarto trimestre 2011. Analogo trend per le imprese effettivamente attive, che risultano in contrazione dello 0,6%, portandosi a 45.149. Le iscrizioni avvenute nel periodo sono state 678, dato inferiore a quello di fine 2011 (714) mentre le cancellazioni (specie quelle non d’ufficio) sono lievemente aumentate (864 contro 841). Il saldo conseguente è negativo e pari a -186 unità.  
   
   
BANCA MONDIALE: OPPORTUNITA’ DI BUSINESS E STRUMENTI PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI  
 
Venezia, 18 febbraio 2013 - Le imprese italiane e venete in particolare non sembrano tenere in grande considerazione le opportunità offerte per gli appalti pubblici internazionali da istituzioni come Banca Mondiale. Oggi le nostre imprese risultano sottorappresentate rispetto ai contributi versati alla Banca Mondiale dal Governo italiano, ma soprattutto al potenziale che potrebbero esprimere in ambito internazionale. Da qui l’invito di Unioncamere del Veneto e Regione Veneto, Martedì 19 febbraio, ore 9.30 in collaborazione con Confindustria Veneto, a conoscere da vicino le iniziative di Banca Mondiale e delle istituzioni collegate Miga (Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti) e Ifc (Società finanziaria internazionale) attraverso un confronto con gli imprenditori in cui illustrare le strategie della World Bank e le opportunità d’affari per le aziende italiane, la gestione dei rischi per gli investimenti nei mercati emergenti e gli strumenti d’investimento a favore del settore privato. Questi gli argomenti al centro del seminario “World Bank, Miga e Ifc: Opportunità di business e strumenti per accedere ai finanziamenti del Gruppo Banca Mondiale”, in programma martedì 19 febbraio, a partire dalle ore 9.00, presso la Sala Europa di Unioncamere del Veneto (Pst Vega, via delle Industrie 19/C Marghera-venezia). I lavori saranno aperti dall’assessore regionale al Bilancio Roberto Ciambetti, dal segretario generale di Unioncamere del Veneto Gian Angelo Bellati e dal direttore generale di Confindustria Veneto Giampaolo Pedron, cui seguiranno le relazioni di Tindaro Paganini (Banca Mondiale, Advisor to the Executive Director for Italy), Lorenzo Nelli Feroci (Ifc Brussells ), Olivier Lambert (Banca Mondiale, Manager Regional Office Europe, Middle East and Africa), Antonietta Poduie (Miga). E). Gli interventi di Mattia Esposito (Withers Studio Legale) e Stefano Miotto (referente Aggregazioni di impresa di Confindustria Veneto) forniranno una panoramica sul contratto di rete e i servizi che Confindustria propone a supporto delle reti d’impresa con l’intento di individuare gli strumenti più efficaci per accedere ai finanziamenti degli enti multilaterali. Dopo la pausa pranzo gli imprenditori potranno avere colloqui individuali con i relatori.  
   
   
SITO BUSSI: A ROMA IN AVVOCATURA IL TAVOLO SOLVAY PASSO ULTERIORE VERSO APQ PER RIQUALIFICARE L´AREA  
 
Pescara, 18 febbraio 2013 - A Roma, presso l´Avvocatura dello Stato, il 14 febbraio si è tenuto un altro decisivo incontro per arrivare alla definizione di un accordo di programma quadro tra le parti interessate, una importante realtà imprenditoriale con base nel chietino e la Solvay, in relazione alla riqualificazione del sito industriale di Bussi. "Ritengo - ha dichiarato il vice presidente della Regione - che si stiano ponendo le basi per arrivare alla bonifica e reindustrializzazione del sito dove era originariamente il manufatto Solvay, che sta smantellando le attività per poter permettere nuovi insediamenti. Quale controparte, infatti, già da circa tre anni, l´impresa interessata all´investimento ha intessuto i rapporti opportuni anche con le Istituzioni per seguire al meglio la vicenda. Al momento, la stessa impresa ha chiesto non più di venti giorni di tempo per arrivare ad una condivisione completa dell´accordo di programma nel quale, certamente, la salvaguardia dei lavoratori è il primo punto da tutelare, unitamente alla messa in sicurezza del sito e ad altri punti che saranno, mi auguro, definiti entro e non oltre quella data". "Di certo, - ha proseguito - come Regione Abruzzo siamo in linea con la prospettiva di favorire insediamenti sul territorio, come quello che, ad esempio, l´impresa in questione vorrebbe realizzare in luogo della Solvay. Si tratta di investimenti che sottendono interessi sovracomunali con processi economico-sociali importanti e degni di rilievo. Per cui, sono escluse attività di mero interesse locale e che non abbiano, invece, almeno un respiro regionale. Le istituzioni, - spiegano dall´assessorato allo Sviluppo ecnomico - tanto la Regione quanto il Comune di Bussi, hanno dato rassicurazioni di non ostacolare processi che vadano a reindustrializzare ed in primis assorbire le maestranze locali, per quanto di loro competenza ed in relazione alla vigente normativa in essere considerando anche che, in quarta commissione consigliare, già da diverso tempo è stata consegnata anche la nuova disciplina in materia di attività estrattiva. Per cui, ci si è dati una tempistica precisa anche perché il commissario Goio ha tempi ristretti, imposti dal Ministro dell´Ambiente".  
   
   
PREMIO SODALITAS SOCIAL AWARD-11^ EDIZIONE: CANDIDATURE APERTE FINO AL 28 FEBBRAIO  
 
 Milano, 18 febbraio 2013 – Le imprese e le organizzazioni del mercato italiano hanno tempo fino al prossimo 28 febbraio per partecipare all’11^ Edizione del Sodalitas Social Award, il più autorevole riconoscimento italiano per i progetti di Sostenibilità e Responsabilità Sociale d’Impresa, promosso da Fondazione Sodalitas. Giovani, Lavoro, Ambiente, Consumo sostenibile: questi i temi al centro del Sodalitas Social Award. Grazie alle categorie previste dal Bando, l’11^ Edizione del Premio sarà infatti attribuita a iniziative d’impresa riferite a tutti gli ambiti della Sostenibilità: · Valorizzazione della Persona e protezione del Lavoro · Consumo Sostenibile e Catena di Fornitura responsabile · Tutela e Sensibilizzazione Ambientale · Occupazione dei Giovani e promozione dell’inserimento lavorativo · Iniziative di responsabilità sociale realizzate da Istituzioni ed Enti Pubblici Un Premio Speciale sarà poi assegnato all’impresa capace protagonista di Progetti di partnership nei Paesi in via di Sviluppo. Infine, due riconoscimenti dedicati sono riservati rispettivamente alle Associazioni Imprenditoriali e alle Istituzioni ed Enti Pubblici che realizzano iniziative di Responsabilità Sociale. Quest’anno, il Sodalitas Social Award offre anche l’opportunità di concorrere alla prima edizione del Premio Europeo sulla Csr, che la Commissione Europea ha voluto istituire in 28 Paesi per dare visibilità alle migliori pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa realizzate in Europa, scegliendo Fondazione Sodalitas come partner per l’Italia. Le imprese che si candideranno al Sodalitas Social Award nella categoria Csr Award Scheme potranno infatti presentare all’Europa le partnership di successo realizzate con gli stakeholder del territorio per implementare la sostenibilità e la coesione attraverso l’innovazione. Ad essere premiate dall’Europa saranno una grande impresa e una Pmi del nostro Paese, in occasione della cerimonia organizzata dalla Commissione Europea prevista a Bruxelles il prossimo 25 giugno. Oltre alla Commissione, anche il Parlamento Europeo – all’interno della risoluzione dell’8 febbraio scorso “C.s.r.. Accountable, transparent and responsible business behaviour and sustainable growth” – ha ribadito l’importanza di questo tipo di riconoscimenti, e dichiara di voler “incoraggiare la Commissione nei suoi sforzi per diffondere la Csr le sue buone pratiche, e di essere fortemente a favore dell’introduzione di un European Award Scheme per le imprese e le partnerships Csr”. La partecipazione all’11^ Edizione del Sodalitas Social Award è gratuita e aperta alle realtà di tutte le dimensioni e settori di mercato. Le imprese e le organizzazioni che vogliono candidarsi possono scaricare il Bando e inviare la Scheda d’iscrizione in formato elettronico entro il 28 febbraio 2013 all’indirizzo socialaward@sodalitas.It  
   
   
NATI-MORTALITÀ DELLE IMPRESE VARESINE NEL 2012  
 
Varese, 14 febbraio 2013 - Nuove imprese? Poche. Incertezza? Tanta. L’analisi dei dati sulla natimortalità imprenditoriale in provincia di Varese nel corso del 2012, condotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio, fa emergere quel clima di preoccupazione che il sistema economico vive ormai da troppo tempo. Lo scorso anno, infatti, il Registro Imprese tenuto nello stesso ente camerale ha accolto 4.443 nuove iscrizioni, valore mai così basso almeno nell’ultimo decennio, nemmeno in quel 2009 anno peggiore della crisi finanziaria, quando furono 4.739. Sul fronte opposto si registrano 4.509 cessazioni, dato, in questo caso migliore dello stesso “anno nero” 2009: allora furono ben 5.531. Entrando nell’analisi 2012, si scopre che quasi il 30% del totale delle cessazioni è avvenuto a dicembre, periodo in cui gli imprenditori in difficoltà scelgono di chiudere la propria attività prima dell’avvio del nuovo anno quando si rinnovano gli obblighi amministrativo-fiscali. Solo nell’ultimo mese dello scorso anno hanno chiuso 1.281 imprese. Quanto ai settori, particolarmente in difficoltà il manifatturiero, che lascia sul campo 550 imprese (pari al 12,2% del totale) e le costruzioni con 982 cessazioni (21,8%). In particolare, oltre ad essere la naturale conseguenza di una perdurante congiuntura negativa dell’edilizia, quest’ultimo dato fa da contraltare a una dinamica di crescita registrata negli anni precedenti quando vi era una diffusa tendenza alla frammentazione: nuove imprese create da lavoratori fuoriusciti da quelle più grandi. Pesanti anche le ripercussioni sul commercio: sul territorio nel 2012 si sono registrate 1.159 chiusure, il che corrisponde al 25,7% delle cancellazioni complessive. Nuove aperture, invece, nei servizi di alloggio e ristorazione con 234 iscrizioni, in quelli alle imprese, in cui le nate sono state 192, e nelle attività professionali, dove le nuove sono state 158. Stabile il numero di imprese femminili, che rappresentano una fetta pari al 22,3% del tessuto economico con 14.238 aziende “rosa”. Commercio e servizi alle imprese i comparti dove l’imprenditorialità femminile trova maggiori sbocchi con rispettivamente 3.705 e 3.319 attività. Sono poco più di 7.000 e calano del 2,7% le imprese giovanili, al cui vertice ci sono persone con meno di 35 anni. Segnale preoccupante anche considerando i dati sulla disoccupazione sempre in crescita: è del 34% il tasso relativo ai soggetti tra i 15 e i 24 anni. Quanto alla dimensione, le imprese maggiormente in difficoltà appaiono quelle piccole a gestione “famigliare” che risultano più vulnerabili di fronte alle difficoltà della crisi: oltre la metà di quelle che chiudono sono ditte individuali. Non bisogna dimenticare tuttavia che, prima di arrivare alla chiusura, molte imprese anche di medio-grandi dimensioni perdono addetti a causa di ristrutturazioni e riorganizzazioni dettate dalla crisi. Nel 2012 sono state oltre una ventina le imprese con più di 50 dipendenti che hanno chiuso i battenti, con un impatto consistente sull’occupazione locale. Infine, ben il 70% delle aziende varesine uscite dal mercato nel 2012 sono imprese con una vita breve, nate dal 2000 in avanti. Difficoltà anche per le aziende in start-up: su 100 imprese nate nel 2009, 87 erano ancora attive nel 2010 per scendere a 78 nel 2011 e 69 nel 2012. Questo vuol dire che ben 31 imprese su cento hanno chiuso i battenti entro i primi 3 anni di attività.  
   
   
MILANO - CARNEVALE, CINQUE ACQUISTI SU DIECI SONO CINESI  
 
Milano, 18 febbraio 2013 - La Cina resta il leader indiscusso nelle importazioni di oggetti, giochi e scherzi per Carnevale, collocandosi al primo posto della classifica dei dieci Paesi stranieri da cui l’Italia acquista articoli per la festa, per un importo che nei primi dieci mesi del 2012 supera i 16 milioni di euro (in flessione del 10,6% rispetto allo stesso periodo del 2011) e un peso del 54,1% sul totale mondiale. Seguono a grande distanza la Germania (7,4% del totale) e il Regno Unito (7,2%). Boom nel 2012 di importazioni dalla Danimarca che da quasi 500 mila euro nel 2011, passa nel 2012 a oltre 2 milioni. Per quanto riguarda l’export italiano, circa un quarto del totale mondiale è diretto in Francia, per oltre 4,4 milioni di euro. Al secondo posto nella classifica dei Paesi che importano giochi per Carnevale dall’Italia si trova la Germania (10,7% con oltre 2 milioni di euro) e al terzo posto Hong Kong (9,9% con quasi 2 milioni). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat gennaio – ottobre 2011 e 2012.  
   
   
SETTORE ORAFO: VERIFICA FABBISOGNO FORMATIVO IN VISTA NUOVA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE  
 
Vicenza, 18 febbraio 2013 - L’assessore veneta al lavoro e alla formazione professionale ha incontrato il 15 febbraio a Vicenza i rappresentanti del comparto orafo nella sede della Camera di Commercio. La riunione, in vista della nuova programmazione triennale della formazione professionale, ha messo a confronto le diverse esigenze degli imprenditori per quanto riguarda i bisogni formativi del settore, alla luce delle difficoltà presenti e delle esigenze di rilancio delle imprese nei mercati internazionali. L’assessore regionale, affiancata dai dirigenti regionali del lavoro e della formazione professionale, ha raccolto proposte e suggerimenti che consentiranno di arrivare alla formalizzazione di un accordo generale sulla formazione tra Regione e imprenditori per il settore orafo definito ‘strategico’ per l’economia regionale. Tale accordo, sulla scorta di quanto già fatto per il settore turistico e per quello agroalimentare, sarà a breve formalizzato in un protocollo d’intesa che riguarderà tutti gli aspetti della formazione professionale, da quella di base (con la ripresa dei percorsi triennali ma anche con l’apprendistato mirato in azienda, aspetti questi che riguardano ‘l’intelligenza delle mani’ e la ‘bottega dei mestieri’), alla formazione continua delle persone già occupate (designer, tecnici, etc.), alla formazione universitaria (borse di studio, dottorati di ricerca destinati a questo settore). Uno sguardo particolare e specifico sarà rivolto all’alta formazione. “Voglio mettere in campo – ha detto l’assessore - tutti gli strumenti che la Regione ha, e ne ha tanti, spalmati trasversalmente su tutti i settori economici e produttivi, per arrivare a questo protocollo d’intesa che sosterrà il settore orafo, come già fatto per quello turistico”. Nel corso dell’incontro l’Assessore veneta ha informato della proposta proveniente dal Ministero per l’istruzione e la ricerca scientifica di creare nel Veneto un’Accademia del vetro e dell’oro, inserita nelle Scuole per i Mestieri a livello nazionale per formare in modo altamente specializzato gli operatori di questi due settori simbolo della grande manifattura artistica veneta: il vetro bandiera della tradizione veneziana e il distretto dell’oro di quella vicentina. Il prossimo incontro dell’Assessore sarà con i rappresentanti del settore veneto del vetro.