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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 10 Maggio 2013
BRESCIA (MUSEI MAZZUCCHELLI): MUSEI IN FIORE - MOSTRA MERCATO FIORI, ARTE E MODA - DAL 10 MAGGIO AL 2 GIUGNO  
 
In attesa che sbocci la primavera i Musei Mazzucchelli dedicano il mese di maggio al fiore nelle sue più varie rappresentazioni. La manifestazione raccoglie l’eredità del Festival delle Rose, evento che per alcuni anni ha arricchito i cortili della villa settecentesca di centinaia di varietà del fiore più amato. La svolta determinante di questa nuova mostra-mercato, nasce dalla volontà di offrire al pubblico, oltre che la possibilità di acquistare piante floreali per tutto il mese di maggio, un panorama di prodotti ispirati a questo romantico tema e provenienti dai campi che contraddistinguono l’identità dei Musei Mazzucchelli. I visitatori potranno dunque acquistare: rose, ortensie, peonie, lillà, agrumi, frutti nani e frutti da sottobosco, arredi e complementi da giardino; capi vintage a tema floreale provenienti dai vintagisti che collaborano da tempo alla nota mostra mercato del vintage ideata dai Musei Mazzucchelli; oggetti di design e di arredo. Per tutta la durata della manifestazione, in mostra le pregiate sete dei foulards a tema di Ghioldi srl di Appiano Gentile, storica azienda produttrice di tessuti che ha collaborato con le più importanti Case di Moda italiane ed internazionali. Tra le esposizioni, opere pittoriche a tema floreale di W. Bettoni e L. Mor e una selezione di importanti Bijoux a tema provenienti da una collezione privata. Per la prima volta apre al pubblico il magnifico parco della Villa dal 10 maggio al 2 giugno, nei consueti orari di ingresso al Museo, sarà possibile visitare liberamente il parco e ogni sabato e domenica dalle ore 16, su prenotazione, i visitatori, grandi e piccini, potranno partecipare a una speciale visita guidata (€ 2,00 su prenotazione) che, dagli ambienti settecenteschi della Casa Museo G. Mazzucchelli, li condurrà nel bellissimo parco, tra storie e piccole curiosità, alla scoperta delle varie specie arboree presenti, tra cui un Cedro del Libano del 1750. Aperitivi in concerto a cura di Brixia Symphony Orchestra. (dalle 18.30 € 15,00 cad.,su prenotazione - ingresso alla manifestazione incluso) 12 maggio in concerto il Trio Felix - Violino Cesare Zanfini, Violoncello Chiara Burattini, Pianoforte Giuliano Guidone - con musiche di Schubert, Debussy e Brahms; 19 maggio in concerto il Quartetto Thymosax, - sax soprano Livia Ferrara, sax contralto Isabella Fabbri, sax tenore Marina Notaro, sax baritono Mattia Fiore – con musiche di Itturalde, Glass, Bernstein, Gershwin, Geiss, Firth, Escaich. Infine il 26 maggio si esibirà la pianista Miriam Rigamonti con musiche di Mozart, Chopin, Brahms e Scriabin. 26 maggio in concerto la pianista Miriam Rigamonti con musiche di Mozart, Chopin, Brahms e Scriabin. Brunch e Aperitivi tutti i sabati e le domeniche presso la Sala Caffetteria dei Musei, Brunch dalle 11.30 alle 15.30 (€ 12,00 a persona) e Aperitivo dalle 18 (€ 7,00 persona). L’evento promosso dai Musei Mazzucchelli gode del patrocinio di Regione Lombardia -Culture, Identità e Autonomie, Provincia di Brescia - Cultura e Turismo, Come di Mazzano, Fai, Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Brescia. In collaborazione con Ghioldi srl, Brixia Symphony Orchestra e Accademia Santa Giulia, Brescia. Info: Musei Mazzucchelli - Via G. Mazzucchelli 2, 25080, Ciliverghe di Mazzano (Bs) - Tel. +39 030 212421 - Fax +39 030 2124255 -   http://www.museimazzucchelli.it/ - info@museimazzucchelli.It  
   
   
MILANO (GALLERIA SPAZIO MUSEALE SABRINA FALZONE, SALA EUROPA): PERSONALE DI PITTURA DI GIORGIO CENTOVALLI "RITMI DELLA MENTE" - DAL 14 AL 31 MAGGIO 2013  
 
L’azienda umbra Agro-bio-turistica Monterosello e lo Spazio Museale Sabrina Falzone di Milano presentano dal 14 maggio un progetto espositivo interamente dedicato all’Artista Giorgio Centovalli. La mostra Personale s’intitola “Ritmi della mente” ed intende indagare gli aspetti più affascinanti del dinamismo segnico che contraddistingue l’operato creativo dell’autore umbro, ormai affermato a livello europeo. A seguito di numerosi ed autorevoli riconoscimenti internazionali, Centovalli arriva al mercato artistico del capoluogo lombardo, portando con sé nuovi messaggi artistici. L’esposizione dei suoi dipinti, che sarà inaugurata Martedì 14 maggio alle ore 18 nella Sala Europa dello Spazio Museale Sabrina Falzone, illustra la sua ricerca artistica nella dimensione del movimento, che secondo la curatrice Sabrina Falzone “nasce grazie ad un confronto interiore tra logos e pathos. La parte istintuale dell’autore è surclassata da un singolare dinamismo intellettuale, che determina un ritmo ipnotico dell’immagine visiva. Nella dimensione creativa di Giorgio Centovalli la mente è al centro dell’indagine artistica tra armonici contrasti di luci ed ombre. L’amore per la natura affiora da un percorso mnemonico che suggerisce un valore universale ed esistenziale in ogni opera d’arte”. Si ringrazia l’azienda Monterosello per la sponsorizzazione dell’evento. Giorgio Centovalli nasce a Città di Castello il 2 marzo 1976, inizia a dipingere da giovanissimo e sin dal 1994 con notevole dedizione, studia sperimentando le differenti possibilità creative dell’olio, riuscendo a creare suggestioni visive in quadri d’atmosfera, dove lo studio coloristico è messo a punto mediante un raffinato impiego della luce. È, infatti, questo particolare effetto luministico con le sue ombre naturali ad anticipare il fascino arcano dell’energia della natura e tutta la sua forza comunicativa. L’oasi naturale dell’azienda Agro-bio-turistica Monterosello, si estende su un territorio collinare di 125 ha,con boschi, sentieri e laghetti che consentono tranquille passeggiate tra i boschi o piu´ impegnativi trekking, pesca o sport in canoa nel lago, nuoto in piscina, tiro con l´arco ,osservazione degli animali selvatici.E tante altre attività La dolcezza delle verdi colline,il panorama rilassante sull’Alta Valle del Tevere, l´atmosfera tranquilla e confortevole della baita del bosco e di due antichi casali,restaurati nel rispetto delle tradizioni ,con camere ed appartamenti, permettono di vivere una vacanza all’insegna del benessere. Le ampie e confortevoli sale dei casolari sono l’ideale per riunioni,gruppi di yoga,feste e piccoli matrimoni. Gli animali sono bene accolti ed i cani hanno a disposizione ampi spazi per correre liberamente e fare il bagno nel nostro lago. Monterosello è un ottimo punto di partenza per visitare le vicine città d’arte ed i suggestivi borghi medioevale dell’Umbria. Info: www.Giorgiocentovalli.com  - giorgiocentovalli@gmail.Com  - dal 14 al 31 maggio 2013 - Galleria Spazio Museale - Via Giorgio Pallavicino 29 20145 Milano - martedì/venerdì h.16-19; sabato h.10-12, chiuso lunedì e festivi - Ingresso gratuito -  www.Galleriasabrinafalzone.commostre@sabrinafalzone   
   
   
MILANO (ARTE STUDIO INVERNIZZI): MOSTRA PERSONALE DI GÜNTER UMBERG DAL 17 MAGGIO AL 16 LUGLIO  
 
La galleria A arte Studio Invernizzi inaugura giovedì 16 maggio 2013 alle ore 18.30 una mostra personale dell’artista tedesco Günter Umberg. Dopo le precedenti mostre tenutesi in galleria a partire dal 1996, anche in questa occasione l’artista ha specificamente ideato un percorso espositivo in cui il corpus di opere è pensato in relazione allo spazio espositivo. Attraverso un coerente percorso artistico, Günter Umberg interpreta e indaga in modo strettamente personale il tema del monocromo e le sue opere acquisiscono lo status di entità pienamente corporee, condizioni concrete e attuative, inserendosi pienamente nel contesto del reale e dell’esperienza vissuta. Nella prima sala del piano superiore verrà esposta l’opera Territorium 20A, 2012-2013, costituita da sei lavori ordinati e disposti dall’artista sulle pareti per creare uno spazio definito e adatto all’esperienza percettiva, creando una connessione dialogica tra i lavori stessi, la stanza e lo spettatore, che viene chiamato a interagire e divenire parte attiva. Nella seconda sala dello stesso piano verrà esposto, per la prima volta in Italia, un gruppo di opere del 1976, fogli di carta trasparente immersi in pigmenti puri miscelati con cera o paraffina, sui quali l’artista ha praticato dei fori. Al piano inferiore della galleria, secondo un intenso procedere dialogico con quanto esposto nelle sale precedenti, saranno presentati Territorium, 22, 2013, 2013 ed alcuni lavori recenti, caratterizzati da intense cromie scure, ottenute attraverso diverse stesure di pigmenti e resine, e da una fisicità imperante che si disvela già nel momento del processo creativo, grazie a un’azione fortemente consapevole di sè e dell’interazione fisica tra l’artista e l’opera. In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere esposte, un saggio introduttivo di Paolo Bolpagni, una poesia di Carlo Invernizzi e un aggiornato apparato biobibliografico. Catalogo di Paolo Bolpagni. Info: Arte Studio Invernizzi - Via Domenico Scarlatti 12 20124 Milano - Tel/fax 02 29402855 - Info@aarteinvernizzi.it  - Www.aarteinvernizzi.it  
   
   
MILANO (OFFICINE SAFFI, VIA A. SAFFI 7): FAUSTO SALVI - TEN YEARS AFTER... - FINO AL 25 LUGLIO 2013  
 
Officine Saffi prosegue il proprio percorso nell´ambito della ceramica contemporanea presentando una esposizione di opere dell’artista Fausto Salvi nella mostra Ten years after. La mostra, inaugurata giovedì 8 maggio, presso gli spazi della galleria, in via Saffi 7 a Milano, resterà aperta al pubblico fino al 25 luglio 2013. Ten years after prende il nome da una serie di lavori, squared- heads che hanno rappresentato un momento fondamentale nel lavoro dell’artista bresciano. Un simbolo ancora attuale di denuncia ideato dieci anni fa in un punto di svolta della sua vita e che ha affascinato grandi nomi del design come Philippe Starck. Il suo lavoro sempre in continua evoluzione viene presentato nuovamente dieci anni dopo, ten years after appunto, con le necessarie variazioni acquisite nella sua continua ricerca esperienziale e tecnica esplorata durante i numerosi viaggi, le residenze d’artista all’estero ed il confronto con altre creatività. Un punto di ritorno e allo stesso tempo di partenza, ma visto da una prospettiva differente, e con un bagaglio artistico sicuramente più ricco. Nella mostra vengono presentati i lavori frutto di questi viaggi, a partire dalla serie di bassorilievi “waiting for an answer” resoconto artistico del suo percorso interiore nonché dei programmi di residenza all’estero, a cui fanno seguito le domande necessarie sulla destinazione del proprio iter. Ed ecco che la molteplicità delle esperienze compone un puzzle, pezzi unici in se per sé ma che si incastrano, a volte perfettamente a volte creando dei piccoli rilievi a formare un nuovo pezzo unico, la sua vita d’artista. Ed ancora le T-shirts Stories dove la maglietta diventa il supporto - attuale - da rendere pubblico e attraverso il quale Salvi esprime le proprie idee. In tutti i suoi lavori Fausto Salvi si concentra sul messaggio da comunicare piuttosto che sulla ricerca di soluzioni tecniche, scelta quest´ultima, tipica per chi lavora con la maiolica. Un materiale tradizionale che spesso è poco “svecchiato” ma che rappresenta il mezzo di elezione dell’artista che lo reinterpreta con una grande innovazione di stile e utilizzo e che rappresenta allo stesso tempo un luogo sicuro, una base solida e sincera dalla quale partire per le sue denunce. I temi delle sue denunce sono molto attuali ed indagano il rapporto tra uomo e natura (ricordiamo le sue foreste, i ceppi, il “motivo” concentrico del fusto delle piante in sezione che troviamo molto spesso nei suoi lavori) alternando disegni a forme, smalti colorati a tratti grafici precisi, l´uso del bianco e nero a colori mescolati tra loro. Un lavoro attuale in cui la ceramica viene spesso contaminata con materiali diversi e con il quale Officine Saffi continua il suo viaggio nella ceramica d’arte. ---- Fausto Salvi nasce a Brescia nel 1965 e studia presso la Scuola d’Arte del Garda, a Gargnano. Scopre la ceramica negli anni ‘80, frequentando i corsi dell’Istituto Statale d’Arte della Ceramica di Faenza. Affida fin da subito la propria formazione ad una intensa pratica artistica ed esperienze di residenze d’artista in Europa, Stati Uniti, Corea, India. Nel corso degli anni apre il proprio studio dapprima a Faenza, in seguito a Buenos Aires, Brescia, Milano e ancora Brescia, dove ora risiede. Il viaggio ed il confronto sono il motore e la fonte di energia del suo lavoro spingendolo alla ricerca di spazi in cui lavorare a contatto con artisti o studenti di diverse culture. Così facendo arricchisce il proprio bagaglio culturale di nuovi linguaggi, senza tuttavia appesantirlo. Il suo è un lavoro soprattutto di denuncia, e facendo questo contamina spesso il suo mezzo di elezione, la ceramica, con materiali diversi. Officine Saffi gli dedica a riconoscimento del suo percorso artistico la sua prima personale in Italia. Salvi di se stesso dice: “sono pronto a partire, quasi sempre”. Info: info@officinesaffi.Com  - Tel: +39 02 36 68 56 96  
   
   
PIEVE DI CADORE (PALAZZO COSMO): TIZIANO, VENEZIA E IL PAPA BORGIA - DAL 29 GIUGNO AL 6 OTTOBRE 2013  
 
Ruota attorno alla preziosa tela “Il Vescovo Jacopo Pesaro e il papa Alessandro Vi davanti a San Pietro” conservata presso il Museo Reale di Belle Arti di Anversa la mostra che Pieve di Cadore dedica – dal 29 giugno al 6 ottobre – al suo concittadino più famoso: il grande Tiziano. Un prestito eccezionale che giunge per la prima volta in Italia grazie agli eventi tizianeschi e una mostra-dossier che svela attraverso un percorso iconologico di grande fascino – curato dal Professor Bernard Aikema – tutti i segreti di quella che è considerata una testimonianza cruciale dell’attività giovanile del Maestro Tiziano. Un’occasione fortemente voluta dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e da tutto il territorio anche per celebrare i 10 anni di attività, studio e ricerca sull’opera e sulla figura del grande Pittore da parte del Centro  
   
   
BOLZANO: GIORNATE DELLE LINGUE - PROGETTI E PROPOSTE IN MOSTRA - 10 E 11 MAGGIO  
 
Oggi, venerdì 10, e domani, sabato 11 maggio, a Bolzano si svolge la prima edizione delle "Giornate delle lingue", un vero e proprio festival del plurilinguismo fra Palais Campofranco e Centro Trevi. L´evento è aperto a tutti su iniziativa dell´Assessorato provinciale alla scuola e cultura italiana. Le "Giornate delle lingue 2013" presentano offerte e proposte di plurilinguismo per giovani e adulti. Le scuole di lingua italiana mostrano in concreto i progetti avviati nell´apprendimento linguistico, le agenzie linguistiche e di educazione permanente illustrano la loro attività e le loro offerte per giovani e adulti. Sono anche previste simulazioni delle certificazioni linguistiche ai fini dell´attestato di bilinguismo. Non mancano neppure giochi e spettacoli attorno all´apprendimento linguistico. "Sarà un momento per fare il punto su quanto fatto nella scuola italiana e sui passi futuri: vogliamo mostrare l´impegno e i risultati ottenuti nel progetto complessivo sul plurilinguismo ma anche indicare la strada lungo cui proseguire nei prossimi anni, quella di una scuola trilingue per sentirsi a casa in questa terra", ha sottolineato il vicepresidente della Giunta provinciale Christian Tommasini. "Queste iniziative" - ha ricordato Tommasini - "spingono a superare il blocco psicologico dell´approccio all´altra lingua", che ha trovato un formidabile strumento nelle certificazioni linguistiche, in quattro anni più che quintuplicate nelle scuole italiane: quelle che svolgono la certificazione sono salite da 11 a 49 per il tedesco e da 19 a 40 per l´inglese. In conclusione l´assessore ha invitato le famiglie a partecipare alle Giornate delle lingue del 10 e 11 maggio, "perchè la famiglia che aiuta a dedicarsi all´altra lingua è parte integrante di questo patto chde vuole realizzare la scuola e la società plurilingue."  
   
   
ROMA (PALAZZO RUSPOLI): FONDAZIONE MEMMO ARTE CONTEMPORA​NEA - MOSTRA PERSONALE STERLING RUBY - CHRON II - 24 MAGGIO/15 SETTEMBRE 2013  
 
La Fondazione Memmo è orgogliosa di annunciare Chron Ii, mostra dell´artista americano Sterling Ruby, a cura di Cloé Perrone. L’esposizione presenta oltre settanta opere selezionate dall´artista all’interno della propria collezione personale, illustrando oltre un decennio della sua produzione artistica. Chron Ii apre al pubblico venerdì 24 Maggio 2013 a Roma, presso la storica sede della Fondazione a Palazzo Ruspoli, e sarà visibile – a ingresso gratuito - fino al 15 settembre 2013. Questa è la seconda mostra del nuovo programma espositivo dedicato alla giovane scena artistica contemporanea, promosso dalla Fondazione Memmo su iniziativa di Fabiana Marenghi Vaselli e Anna d’Amelio. Nel 2008, presso il The Drawing Center di New York, Sterling Ruby presentò Chron, una selezione di opere su carta che evidenziava l’importanza del disegno nella sua ricerca. Allo stesso modo Chron Ii sottolinea il ruolo significativo del collage, sia da un punto di vista materiale che allegorico, all´interno della pratica artistica di Ruby, incentrata sull’interdisciplinarietà. L’artista descrive il collage come una “fusione illecita”, accentuando ciò che egli vede come la natura intrinsecamente trasgressiva di questo mezzo espressivo. Le opere in mostra permettono allo spettatore di immergersi nelle continue ossessioni formali e tematiche di Sterling Ruby, dall´hip-hop all’horror, dai sistemi carcerari alla scultura pubblica, dall’artigianato all’esistenzialismo. Prison (2004) è uno dei primi lavori in cui l’artista utilizza il tema delle prigioni come soggetto artistico. Lo smalto schizzato in opere come Mapping (2008) e Scratch / La Chanel Vernis (2008) può visivamente ricollegare all’uretano schizzato nella serie Exhm (2011-2013). Le implicazioni trascendentali della serie Head Trekkers, in cui teschi diventano pianeti, si riscontrano in altri lavori più recenti dell´artista, come quelli intitolati Drftrs (2013), dove le immagini di motori, teschi, grotte, necropoli, cuscini artigianali, mostri del cinema e la copertina appuntata di Helter Skelter sembrano galleggiare su sfondi di vernice slavata. Confluendo immaginari aggressivi e destabilizzanti, Ruby crea opere intriganti grazie a un’estetica inaspettata e non convenzionale. Sterling Ruby vive e lavora a Los Angeles ed è nato a Bitburg, in Germania, nel 1972. Completa gli studi all’Art Center College of Design, Pasadena, California. Fra le principali mostre personali: Soft Work, Centre d´Art Contemporain, Ginevra (2012), Frac Champagne-ardenne, Reims (2012), Bonniers Konsthall, Stoccolma (2012); Grid Ripper, Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo (2008); Supermax 2008, Museum of Contemporary Art, Los Angeles (2008); Chron, The Drawing Center, New York (2008). È inoltre prevista una sua personale al Museum Dhont-dhaenens, Gand, Belgio, nell´autunno del 2013. La Fondazione Memmo, che dal 1990 realizza mostre dedicate all’arte antica, nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani e il vasto pubblico al mondo dell´arte attraverso la conoscenza di capolavori di tutti i tempi e delle più varie civiltà, mediante la divulgazione, la conservazione e il restauro delle opere d´arte, il sostegno della ricerca scientifica, l´organizzazione diretta o indiretta di convegni, seminari e mostre, anche in collaborazione con musei, università e imprese pubbliche e private. La Fondazione Memmo - Arte Contemporanea, nata da un progetto di Fabiana Marenghi Vaselli e Anna d’Amelio, dal 2012 ha introdotto un nuovo piano espositivo dedicato al panorama artistico contemporaneo. Nello stesso periodo in cui si svolge la mostra presentata dalla Fondazione Memmo - Arte Contemporanea, Sterling Ruby viene celebrato anche dal Macro – Museo d’Arte Contemporanea Roma con la personale Soft Work, nella sede di Testaccio (piazza O. Giustiniani 4, Roma): inaugurazione martedì 21 maggio 2013, ore 19.00, e apertura al pubblico dal 22 maggio al 15 settembre 2013. L´esposizione, pensata dall´artista come un´unica opera, è composta da grandi “sculture morbide”, di cui molte create appositamente in un allestimento suggestivo e originale. Inoltre mercoledì 22 maggio 2013, alle ore 18.00, Ruby terrà una lecture presso l’auditorium del Macro (via Nizza). Scheda tecnica della mostra Artista: Sterling Ruby Titolo: Chron Ii A cura di: Cloé Perrone Periodo: 24 maggio – 15 settembre 2013 Orari di apertura: da martedì a domenica, dalle 12 alle 20, lunedì chiuso Ingresso: libero Presso: Palazzo Ruspoli, Via del Corso 418 (Metro Spagna), Roma Inaugurazione: giovedì 23 maggio 2013 (su invito) ore 18.00 Informazioni: Benedetta Rivelli +39 06 68136598 +39 06 68136598 Gratis , artecontemporanea@fondazionememmo.It http://www.fondazionememmo.it/   
   
   
ROMA (GALLERIA IPER URANIUM, VIA DEI BANCHI NUOVI, 58 ): MOSTRA RIVER A CURA DI STEFANIA VALENTE - 11 MAGGIO/24 MAGGIO 2013  
 
Nella galleria Iper Uranium – nuovo spazio espositivo romano aperto a nuove sperimentazioni artistiche – sabato 11 maggio inaugura River, mostra a cura di Stefania Valente, che espone quanto realizzato da un gruppo di artisti esordienti all’interno del laboratorio di pitto-scultura tenuto da Anna Maria Angelucci: pittrice e scultrice romana che, da oltre vent’anni, mentre porta avanti la sua ricerca artistica iniziata nei primi anni ottanta sulla scia del ritorno alla Figurazione, mette a disposizione i suoi talenti al fine di far emergere in ogni allievo-artista la propria identità. Ognuno, in questo contesto libero, cerca il proprio linguaggio, mettendo in gioco se stesso e la propria fantasia. Più precisamente, la mostra, dall’11 al 24 maggio 2013, offre la possibilità di vedere i progetti artistici di 14 studenti che, per mesi, hanno lavorato insieme in questa inedita galleria. Infatti, questo luogo esclusivo per l’arte, oltre ad essere uno spazio espositivo, in alcuni giorni della settimana si trasforma in un laboratorio fondato su un metodo di insegnamento che guarda, da una parte all´Espressionismo astratto Made in Usa - caratteristico per le sue pennellate e "sgocciolate" di colori forti – e, dall’altra, all’Arte informale italiana tipica per le sue "materie” fortemente espressive, senza tuttavia escludere nessuna altra esperienza artistica o inedita invenzione. Come di per sé rivela il titolo, River, quale metafora di questo modus operandi, è l´acqua che scorre incessantemente, fluida e libera, senza trovare ostacoli lungo il corso di un fiume. Non ci sono massi, tronchi o altro che interrompa il suo fluire, come avviene quando si crea in questo singolare spazio dedicato alla creatività quale massima espressione dell’essere umano. Qualsiasi espediente, materiale, dagli scarti agli elementi trovati in natura, tutto può stimolare l’invenzione, trasformarsi in fantasia, rimandando al gioco e alla curiosità del bambino. Sabbia, colori, terra, cemento, gesso, carta, corde, fili ogni cosa concorre a far in modo che l’immagine esca fuori con purezza, autenticità, vitalità, dove, in questo continuo divenire creativo - un laboratorio fatto di tanti "cuori" che interagiscono tra loro – le emozioni diventano quadri. Artisti partecipanti: Alessandra Valente, Giorgia Sborlino Garcia, Patrizia Pacicco, Fabio Pagliarin, Daniele Giacomini, Simona Rapanà, Simona Paciotti, Nello Formisano, Valter Gilardoni, Simona Piscopo, Iolanda Iannuzzi, Maria Paci, Cristina Pennacchi, Luisa Timpone. Contatti: 366-4920837 Apertura: tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 19  
   
   
ROMA (COMPLESSO DEI DIOSCURI AL QUIRINALE): UNA MOSTRA RACCONTA VITTORIANA BENINI, L’ARTISTA DELLE BAMBOLE - IN ESPOSIZIONE CIRCA 50 OPERE CHE RAPPRESENTANO UN INTERESSANTE SPACCATO DELLA FECONDA ATTIVITÀ PITTORICA DI QUEST’ARTISTA, AFFERMATASI IN MANIERA PROROMPENTE NEL PANORAMA ITALIANO E INTERNAZIONALE - DAL 15 AL 30 MAGGIO  
 
Dal 15 maggio il Complesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale rende omaggio a Vittoriana Benini con la mostra dal titolo “Vittoriana Benini - Intima atmosfera del reale”, in programma nella splendida cornice di Via Piacenza 1 fino al 30 maggio prossimo (dal lunedì al sabato, con orario 10.00-13.00 e 14.30-18.00 e ingresso libero). L’esposizione - che nasce da un progetto ideato da Nicolina Bianchi, critico d’arte, editore e direttore responsabile del periodico Segni d’Arte e da Maurizio Fallace, già Direttore Generale del Mibac per gli Istituti Culturali, Biblioteche e Diritto d’Autore e che è stata patrocinata dal Mibac – Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore, dalla Presidenza del Consiglio Regionale, dal Comune di Mordano e dal Municipio I - Centro Storico di Roma Capitale - offre al grande pubblico la possibilità di conoscere uno spaccato importante della vasta e ricca attività pittorica di Vittoriana Benini e di ammirare da vicino i lavori di un’artista che ha raggiunto un ruolo di primo piano nell’arte contemporanea italiana e internazionale, ottenendo riconoscimenti significativi. Pittrice e scultrice dalla spiccata sensibilità, ma anche grafica e disegnatrice, Vittoriana Benini è dotata di un talento non comune, che l’ha resa capace, pur attenendosi ai valori ereditati dalla tradizione, di elaborare un linguaggio proprio, sia per le tematiche e i soggetti trattati che per le soluzioni pittoriche adottate, in grado di esprimere sentimenti ed emozioni che trovano il proprio spazio tra il presente della vita quotidiana e la memoria. In questo contesto i suoi quadri rappresentano una vetrina dei sogni in cui la pittura dell’artista - caratterizzata dai colori ricchi di vibrazioni timbriche, ma delicata, morbida e amabilissima nell’approccio con chi la osserva - seppur ancorata alla percezione dell’infanzia, la dilata su scala universale facendone un’intera costruzione figurativa. La mostra, egregiamente curata da Nicolina Bianchi, punta a raccontare la prorompente forza creativa della Benini attraverso un’ampia raccolta di lavori, circa 50 opere, che rappresentano un interessante viaggio all’interno delle tematiche della sua produzione. Così accanto alle tante tele che celebrano la donna in una condizione familiare e domestica “dove – per dirla con le parole di Vittorio Sgarbi – sono presenti malinconia, dolore, insoddisfazione, indifferenza nel senso di Alberto Moravia”, si impongono all’attenzione dello spettatore anche pagine autobiografiche e quadri in cui, ad essere ritratti, sono bambini e pagliacci, fiori e nature morte, anziani e contadini fino ad arrivare alle amate bambole, in quest’occasione celebrate anche con una preziosa raccolta di esemplari antichi la cui presenza sottolinea ulteriormente l’amore della pittrice per questo giocatolo, metafora dei più importanti sentimenti e valori della famiglia e della vita. Nata a Imola nel 1941, Vittoriana Benini inizia a disegnare e a dipingere giovanissima, tanto che già in quinta elementare vince il primo di una lunga serie di premi e riconoscimenti. Negli anni ’70, dopo aver comunque perfezionato il disegno tecnico e quello a mano libera, si iscrive alla “Scuola di arti e Mestieri” di Massalombarda e all’ “Accademia di Belle Arti” di Ravenna, dove è allieva dei Maestri Folli, De Grada, Spadoni, Zancanaro e Caldari, e si dedica allo studio del corpo umano e particolarmente alla figura femminile. Oltre che quello di Massalombarda e Ravenna, l’artista continua ad avvertire il clima del contesto imolese, animato fino alla metà del ‘900 da artisti di tradizione, quali Amleto Montevecchi, Tommaso Della Volpe e Anacleto Margotti, ma intrattiene anche rapporti con Rossi, Ruffini e Gottarelli, che le danno l’apertura mentale per crescere. Dopo un periodo dedicato all’insegnamento, Vittoriana Benini si indirizza verso la grafica pubblicitaria. Negli anni ’80 decide, poi, di raccogliersi in sé stessa e rielaborare quanto acquisito dagli studi accademici per fonderlo con la preesistente ispirazione soggettiva. Nel decennio successivo arriva a definire una tematica propria nella quale un ruolo di primo piano è affidato alla donna, figura dalla profonda forza interiore consacrata in una condizione che, come scrive Vittorio Sgarbi, ”è la condizione della donna nella storia, una storia che è fatta non combattendo, non facendo la guerra, ma attraverso la costruzione e l’educazione dei figli”. Accanto alla figura femminile, acquisisce un ruolo da protagonista la bambola. E’ questo un ciclo di lavori importante in quanto con esso viene in luce la capacità dell’artista di compiere il gesto pittorico con minuzia e con notevole intensità intimistica. “L’idea della bambola – come scrive anche Claudio Strinati nella sua presentazione a catalogo – sembra infatti la vera chiave di lettura di tutto il mondo poetico dell’artista”, un mondo che vede partecipe anche il passato che ritorna, un’umanità fatta di clown, teatranti da strada e maghe capaci di predire la sorte, una carrellata di personaggi che si perdono nella nostalgia. A consacrarla, nel 1997, la mostra “Women and Dolls” alla prestigiosa Feirligh Dickinson University negli Stati Uniti, e l’anno successivo l’esposizione in Arkansas, all’Art Foundation Hot Spring. Nel 2000 l’artista inizia un nuovo percorso: “tra sogno e realtà” e “il teatro della vita”, nel quale si alternano artisti di strada, clown e personaggi del circo. A queste tematiche si affiancano presto quelle rappresentate dalle “vecchie cartoline”, rappresentazioni pittoriche che legano il passato al presente attraverso personaggi reali e di sogno. La sua continua evoluzione la porta nel 2008 a una nuova ricerca della tridimensionalità, nei volumi, nelle luci e nelle architetture dove i suoi personaggi prendono vita. Intanto negli Stati Uniti cresce la notorietà di Vittoriana che registrata un ottimo successo di pubblico e di critica alla mostra in Texas. Significativo anche il successo ottenuto con l’esposizione all’Ambasciata alla Repubblica Araba d’Egitto e quello dell’anno successivo a Palazzo Barberini. Dopo l’ennesima esposizione in Texas, nel 2010, Vittoriana registra un ottimo riscontro anche all’evento Admo al Palazzo Ducale di Sassuolo (Mo). Di lei hanno detto: “(…) L’idea della bambola sembra infatti la vera chiave di lettura di tutto il mondo poetico dell’artista. “Mondo”, è lecito definirlo perché Vittoriana Benini ha fortissimo il senso della famiglia e della sua trasposizione pittorica. Dipinge sempre, si sarebbe tentati di dire, un solo soggetto che è, appunto, la sua famiglia, ma logicamente questa famiglia in parte è quella vera, della vita reale, in parte è quella della fantasia della bambina in grado di animare le cose e le persone stesse intorno a lei, secondo un progetto fantastico da giudicare più come quello depositato nella mente che come quello della concreta esistenza. Tutti i personaggi rappresentati da Vittoriana sono in effetti, dal punto di vista pittorica, “pupazzi”. Lo sono le bambole, ovviamente, ma anche le persone autentiche, ma tutti sono presi dall’autrice e immessi in quella specie di teatrino che riguarda tutta la sua parabola di artista e il suo modo di pensare e di esprimersi in pittura ricorda in qualche modo quelle domeniche in cui qui a Roma da bambini andavamo vedere il teatro dei burattini sulla piazzetta del Pincio (…). Vittoriana è rimasta come ancorata a questa percezione dell’infanzia e la dilata su scala universale facendone una intera costruzione figurativa. Anche un po’ inquietante, a volte, sempre l’essere umano è affascinato da quel crinale, per l’appunto preoccupante, che separa l’animato dall’inanimato. La statua che prende vita, il quadro che si muove, il fantasma che trapela nel buio. (…).La pittura di Vittoriana è poeticamente atteggiata, delicata, morbida, con una punta di voluta ingenuità che la rende gradita all’ osservatore e amabilissima nell’ approccio. Eppure una qualche durezza resta latente nel suo delicato universo poetico. Ma è ben logico e, se possibile, ancor più coinvolgente per chi guarda. Perché questa arte non è un banale incantesimo né un bamboleggiante ammiccamento a un’ idea di arte “naif” e in definitiva marginale, ma è un interessante scandaglio lanciato nel profondo pur nella ferma intenzione di tenersi, nell’ ambito della stesura pittorica, su una superficie che non vuol dire superficialità ma morigeratezza dell’ eloquio. Non è male come lezione inevitabilmente impartita dall’ artista ai suoi ammiratori. Si è parlato per lei di una pittrice che si pone il problema del significato della femminilità. Non è un osservazione fuori di luogo ma anzi è una porta di accesso molto diretta a questa arte, intima ma di larghe vedute e di acute idee.”. (Claudio Strinati) “L’incontro con la pittura di Vittoriana Benini è un incontro felice. Perché si tratta di una pittrice che sa dipingere e dipinge, non sceglie altre strade. Quindi, facendo proprio l’assioma che l’arte è una promessa di eternità, persegue la tradizione della pittura come capacità di esprimere sentimenti, emozioni e visioni. Quella tradizione secondo la quale la vita quotidiana è fondamento dell’arte, in quanto ogni opera d’arte, come ogni essere umano, ha una propria individualità specifica, che è poi il mistero del suo rapporto con l’atto creativo da cui è nata l’opera stessa. Nella sua pittura calda e pastosa, prevalgono le figure femminili, le figure dei bambini e delle bambole. Forse questo ha un significato che andrebbe approfondito in termini psicoanalitici e psicologici più che in termini critici in quanto si percepisce che l’idea che il dominio di questi dipinti sia non il potere dell’uomo, ma la gentilezza o l’antipotere della donna nella sua dimensione domestica, dove i bambini, che hanno la loro formazione grazie alle donne, rappresentano una posizione intimamente e profondamente femminista espressa da una donna che, probabilmente, non è femminista nella sostanza ideologica ma che ritiene che il ruolo della donna sia un ruolo importante, per cui per la Benini la pittura deve consacrare non un ritratto di una donna importante, protagonista, ma piuttosto deve consacrare una condizione che è la condizione della donna nella storia. (…) La sua è un’analisi emotiva, lirica, personale, dove la profonda umanità e la dolcezza dello sguardo intenso e penetrante fanno trasparire parte della vita interiore, dei sentimenti e delle emozioni della donna rappresentata, che assurge a modello di bellezza. Come Modigliani ha rappresentato il simbolo della bellezza femminile nella pittura, dell’eleganza, della grazia, così Vittoriana Benini rappresenta la bellezza femminile fatta di dolcezza, di poesia, di quei sentimenti puri che si traducono in emozioni. E’ una bellezza inaccessibile come la dolcezza delle parole e della musica, come il corpo femminile, come il rigoglio della natura, come l’eternità del tempo.” (Vittorio Sgarbi) “(…) Si respirano gli umori della buona pittura nello studio di Vittoriana Benini, due stanze incastonate nella sua antica casa di Mordano, una piccola oasi immersa nel verde della pianura romagnola. Sparsi in questo ambiente di suggestivo disordine artistico, scaldato da una luce distesa che filtra dall’esterno attraverso la finestra, libri, souvenir, bianchi cavalli a dondolo di legno, piccoli specchi ovali di antiche tolette riflettono una coinvolgente atmosfera ovattata che si distilla nella quiete, quasi in un lirico raccoglimento d’ispirazione. E poi le bambole, le tante bambole d’epoca, di pezza, di cartapesta. Bambole, dolci modelle dagli occhi stupiti, curiosi, divertiti, commossi, molto spesso ammassate le une alle altre come cantori di un grande concerto, che affollano le sue tele, senza mai peraltro alterarne la presenza di piani o personaggi diversi. E’ qui che Vittoriana ancora riesce magistralmente ad inventare quella girandola di personaggi di oggetti e colori che si fondono nel suo ideale universo e nelle sue tele come legati da un’intima intonazione materica. Ogni cosa apporta all’opera l’evocazione di una straordinaria serenità e di una delicata purezza. Ci commuovono quelle maternità di tenera intensità, le musicanti, le giocatrici di carte, quegli artisti di strada, veri interpreti di una vita fuori scena, le sue nature morte con arpe e violini, grandi conchiglie, sveglie dove lancette appena accennate segnano il ritmo infinito del tempo. E poi fiori, coloratissime ortensie, o grandi girasoli che si inchinano al calare del sole quando… è subito sera come nella poetica filosofia di Salvatore Quasimodo.” (Nicolina Bianchi). “(…) Ci sono le emozioni nei quadri di Vittoriana?io li guardo e le sue donne mi affascinano, le sue ragazze mi incuriosiscono, le sue bambole mi inquietano…ci sono le emozioni. E se colpiscono me che vivo a Mordano, in provincia di Bologna, come chi vive nel New Jersey o nell’Arkansas, dove Vittoriana ha esposto con successo, allora non sono s soltanto emozioni, ma emozioni forti. E poi c’è qualcos’altro. Una strana magia per cui quell’emozione provocata da bizzarre combinazioni di segni, suoni nel tempo o forme colorate fa da esca per qualcosa che esplode dentro, si allarga e potrebbe continuare all’infinito, come il Big Bang. (…). Ci sono le storie nei quadri di Vittoriana. Forse non sono le stesse per nessuno, ma non importa. Forse sono tutte diverse per ogni persona che guarda, come lo sono le emozioni e come è giusto che sia. Quando guardo e sento, immagino e mi chiedo, a Mordano come nel New Jersey, allora la cosa funziona. E’ questa la magia”. (Carlo Lucarelli) “(…) L’artista, se è artista vero, diventa regista di una sua personale drammaturgia, capace di trasmettere al pubblico idee e sentimenti. Dopo avere delineato scenografie, arredi, luci e colori il regista-pittore può trarre personaggi e storie da un immaginario scrigno alchemico che contiene risorse infinite: la natura, la storia, la tradizione, i ricordi, i sogni, i simboli…Ecco allora che, all’interno dei confini misurabili e chiusi della cornice, il pittore diventa demiurgo e reinventa il mondo secondo la propria sensibilità e i propri ritmi interiori. Vittoriana Benini conosce bene questa straordinaria facoltà e la esercita con una discrezione e una concentrazione tutta femminile, con una sensibilità attenta e paziente che sa scoprire le sfumature e la profondità dei ricordi e recuperare dallo stock della memoria e dell’infanzia figure emblematiche e suggestive”. (Valter Galavotti) L’appuntamento per il vernissage è fissato per mercoledì 15 maggio 2013 dalle 18.00 alle 20.30. Il catalogo è edito per i tipi di Galeati Industrie Grafiche s.R.l. (Imola). La presentazione del catalogo è a cura di Claudio Strinati. Organizzazione: a cura del Periodico Segni D´arte  
   
   
PAGANI (BACCARO ART GALLERY): LE "COORDINATE" ARTISTICHE DI EVAN DE VILDE - DALL´11 MAGGIO ALL´11 GIUGNO 2013  
 
Sabato 11 maggio 2013, alle ore 18:30, presso la Baccaro art Gallery - Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea, in Via Carmine, 66, Pagani (Sa), si terrà il vernissage della mostra personale di Evan De Vilde "Coordinate", a cura di Ilario D’amato. Fin dall´antichità l´uomo si è sempre servito di Coordinate per orientarsi nel mondo e porre dei punti fermi nel proprio sistema di conoscenze. Individuare una coordinata rappresenta quel processo atto a tracciare un punto su una linea, nel piano o nello spazio di fondamentale importanza per la costruzione di figure e la mappatura del nostro universo. Analogamente Evan De Vilde, padre fondatore del movimento artistico dell´archeorealismo, attraverso le proprie opere fissa dei punti fermi della memoria collettiva e storica. L´opera archeorealista condensa in sé la coordinazione delle tre dimensioni temporali. Il passato è rappresentato dall´oggetto archeologico, il presente è dato dalla ricontestualizzazione nell´epoca contemporanea mentre la dimensione futura viene ad essere la fenomenologia che quest´opera assume con il tempo. "Si tratta di una sorta di dialogo tra passato e contemporaneo che apre a prospettive future del tutto nuove ma anche la dimensione spaziale è fondamentale. - Ha commentato Ilario D´amato, curatore dell´esposizione. - Tempo e spazio sono due concetti profondamente legati sui quali Evan De Vilde basa la sua ricerca artistica. In tutte le sue opere, infatti, è possibile apprezzare un profondo studio simbolico e semiotico degli oggetti e dei segni che più caratterizzano ogni epoca storica." Curatore della mostra: Ilario D´amato Email : ilariodamato@daphnemuseum.It.  Info: www.Evandevilde.com -  www.Baccaroartgallery.it