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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Giugno 2013
UE: IL PRESIDENTE BARROSO DIFENDE L´ACCESSO UMANITARIO ILLIMITATO E INCONDIZIONATO IN SIRIA NEL VERTICE CON LA RUSSIA  
 
Bruxelles, 6 giugno 2013 - In occasione del vertice Ue-russia, il presidente Barroso ha dichiarato: "La Commissione europea è il principale donatore di aiuti umanitari alla crisi siriana. Infatti l´Unione Europea, Commissione più Stati membri, sono di gran lunga il principale donatore di aiuti umanitari per i profughi provenienti dalla Siria, con circa 800 milioni di euro. Solo alcuni giorni fa ho ricevuto le maggiori organizzazioni internazionali in aiuti umanitari delle Nazioni Unite: l´Alto Commissario per i rifugiati, l´Onu sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi d´emergenza e il Direttore Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. E un punto sottolineo indipendentemente dalle preoccupazioni più ampie di natura politica e di sicurezza, è la necessità di garantire immediatamente l´accesso illimitato e incondizionato alle vittime. E questo è un appello che la comunità internazionale deve chiaramente sia al governo e ai partiti di opposizione là, perché la situazione è davvero drammatica. Abbiamo ricevuto un debriefing completo della situazione. E ´davvero una catastrofe umanitaria che cosa sta succedendo in Siria e, naturalmente, ci aspettiamo ulteriori risultati. Credo che ora, tutti noi con i canali che abbiamo, dovrebbe trasmettere questo messaggio alle parti in conflitto di accesso illimitato e incondizionato agli aiuti umanitari, perché quello che sta succedendo in Siria oggi, è davvero una macchia nella coscienza dell´umanità.  
   
   
LETTONIA PRONTA A ADOTTARE L´EURO NEL 2014  
 
Bruxelles, 6 giugno 2013 - La Commissione europea pubblica oggi la relazione sulla convergenza 2013 relativa alla Lettonia, corredata di una sintesi per i cittadini che ne illustra brevemente il contenuto e la logica. La Commissione giunge alla conclusione che la Lettonia ha conseguito un livello elevato di convergenza economica sostenibile con la zona euro e propone al Consiglio di pronunciarsi sull´adozione dell´euro da parte della Lettonia il 1° gennaio 2014. Olli Rehn, Vicepresidente della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro, ha dichiarato: "L´esperienza della Lettonia insegna che un paese può superare squilibri macroeconomici, anche gravi, uscendone rafforzato. A seguito della profonda recessione del 2008-2009, la Lettonia ha avviato un´azione politica risoluta che, supportata dal programma di assistenza finanziaria dell´Ue-fmi, ha migliorato la flessibilità e la capacità di aggiustamento dell´economia nel quadro generale dell´Ue per una crescita sostenibile ed equilibrata. E i risultati si vedono: nelle previsioni la Lettonia sarà quest´anno l´economia dell´Ue in più rapida crescita.". Il Vicepresidente ha aggiunto: "La volontà della Lettonia di adottare l´euro è indice di fiducia nella nostra moneta comune e un´ulteriore smentita concreta di coloro che prevedevano la disintegrazione della zona euro.". La relazione sulla convergenza corona una valutazione positiva dei risultati economici ottenuti dalla Lettonia riguardo ai criteri di convergenza stabiliti dal trattato Ue, illustrati in maggior dettaglio qui di seguito. Inflazione - Nei dodici mesi fino a aprile 2013 il tasso medio di inflazione nel paese è stato pari all´1,3%, ovvero nettamente inferiore al valore di riferimento del 2,7%, al di sotto del quale dovrebbe restare anche nel prossimo futuro. Sebbene all´inflazione particolarmente bassa di oggi abbiano contribuito fattori a breve termine (in particolare, il taglio dell´Iva nello scorso luglio), l´analisi dei fondamentali sottostanti e il fatto che il valore di riferimento sia stato rispettato con un ampio margine sono elementi a sostegno di una valutazione positiva del rispetto del criterio della stabilità dei prezzi. La Lettonia dovrà continuare a vigilare per tener bassa l´inflazione, anche perseverando in una politica di bilancio prudente e mantenendo la domanda interna su un percorso sostenibile. Finanze pubbliche (disavanzo e debito) - Dopo aver raggiunto l´8,1% nel 2010, nel 2012 il rapporto disavanzo pubblico/Pil è sceso all´1,2%, tasso che, stando alle ultime previsioni di primavera della Commissione, rimarrà inalterato anche nel 2013. A fine 2012 il debito pubblico era pari al 40,7% del Pil. La Commissione, ritenendo che il disavanzo eccessivo fosse stato corretto in modo credibile e duraturo, ha raccomandato al Consiglio "Economia e finanza" (Ecofin) di chiudere la procedura per disavanzi eccessivi nei confronti della Lettonia (cfr. Memo/13/463). Se così sarà, la Lettonia rispetterà il criterio relativo alla situazione delle finanze pubbliche. Tassi di interesse - Nei dodici mesi fino a aprile 2013 il tasso di interesse medio a lungo termine in Lettonia è stato pari al 3,8%, ossia inferiore al valore di riferimento del 5,5%. I differenziali rispetto alle obbligazioni di riferimento a lungo termine della zona euro sono andati notevolmente riducendosi dal 2010, a riprova della fiducia che i mercati nutrono nella Lettonia. Tasso di cambio - Il lats lettone partecipa al meccanismo di cambio (Erm 2) dal 2 maggio 2005, ossia da molto più dei due anni richiesti. Quando la Lettonia ha aderito all´Erm 2, le autorità del paese si sono impegnate a mantenere il lats entro un margine di fluttuazione di ±1% attorno alla parità centrale. Nei due anni precedenti la valutazione effettuata, il tasso di cambio del lats non si è discostato dalla parità centrale di oltre ±1% né è stato sottoposto a tensioni. Si sono altresì esaminati altri fattori, quali l´andamento della bilancia dei pagamenti e l´integrazione dei mercati finanziari, del lavoro e dei prodotti. Nel corso della crisi la bilancia commerciale lettone ha registrato un notevole aggiustamento, sostenuto anche da miglioramenti nella competitività esterna. L´economia del paese è ben integrata in quella dell´Ue grazie alle interrelazioni tra i mercati commerciali e del lavoro, e attira investimenti esteri diretti di entità considerevole. Notevole è l´integrazione del settore finanziario nazionale nel sistema finanziario dell´Ue, grazie soprattutto alla forte presenza estera negli assetti proprietari all´interno del comparto bancario. Infine, la legislazione monetaria lettone è compatibile con la normativa dell´Ue. La valutazione è completata dalla relazione sulla convergenza elaborata dalla Banca centrale europea (Bce), pubblicata anch´essa in data odierna. Contesto - Durante tutta la crisi la Lettonia è riuscita a gestire un difficile processo di aggiustamento macroeconomico. L´attuazione risoluta del programma di assistenza finanziaria dell´Ue-fmi ha aiutato il paese a uscire da una recessione profonda e a tornare alla crescita economica. A norma del trattato Ue, la Commissione e la Bce presentano una relazione in materia ogni due anni ovvero a richiesta di uno Stato membro con deroga. Il 5 marzo scorso la Lettonia ha chiesto ufficialmente alla Commissione di elaborare una relazione straordinaria sulla convergenza ai fini dell´adesione del paese all´euro a partire dal 1° gennaio 2014. Le condizioni per l´adozione dell´euro consistono nel soddisfacimento su base duratura di quattro criteri economici orientati alla stabilità, riguardanti la situazione delle finanze pubbliche, la stabilità dei prezzi, la stabilità del tasso di cambio e la convergenza dei tassi d´interesse a lungo termine. Anche la legislazione monetaria nazionale dev´essere in linea con il trattato Ue. Nella valutazione sono stati inoltre presi in considerazione, a norma del trattato, altri fattori (bilancia dei pagamenti, integrazione dei mercati) che fungono da indicatori della fluidità dell´integrazione dello Stato membro nella zona euro e che permettono una visione più ampia riguardo alla sostenibilità della convergenza. La decisione definitiva sull´adozione dell´euro in Lettonia sarà adottata a luglio dal Consiglio Ecofin, una volta che il Parlamento europeo avrà espresso un parere, i ministri delle finanze della zona euro avranno formulato una raccomandazione e i leader dell´Ue avranno discusso la questione nella riunione del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno. La procedura sarà definitivamente completata quando il Consiglio dei ministri, deliberando all´unanimità degli Stati membri appartenenti alla zona euro e della Lettonia, avrà fissato irrevocabilmente il tasso di cambio tra lats e euro.  
   
   
A ISTANBUL CIRCA LE SFIDE E LA VISIONE PER LA TURCHIA ´S L´ADESIONE ALL´UE  
 
Bruxelles, 6 giugno 2013 – Il Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Stefan Fule è in visita a Istanbul il Giovedi e Venerdì per discutere il processo di adesione della Turchia. Si incontrerà con il ministro per gli Affari europei e capo negoziatore Egemen Baðýþ, rappresentanti della società civile e di riflessione. Commissario Füle parlerà anche al convegno "Ripensare Sfide globali", circa una visione più ampia per le relazioni Ue-turchia sullo sfondo delle sfide attuali e future. La conferenza sarà anche l´occasione per un dibattito sul futuro a medio termine per la Turchia e riflessioni sugli insegnamenti tratti da avvenimenti di questi giorni.  
   
   
UE: CONTROLLARE MEGLIO GLI ATTRAVERSAMENTI ILLEGALI DI FRONTIERA  
 
Bruxelles, 6 giugno 2013 - Gli attraversamenti di frontiera illegali in Europa continuano a essere un problema, visto che secondo le ultime stime ammontano a 141 000, con un aumento del 35 % rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, il progetto Talos ha sviluppato un sistema trasportabile di pattugliamento autonomo per la sorveglianza dei confini terrestri, che mira ad affrontare questo problema. La ricerca è stata coordinata dall´Istituto industriale dell´automazione e delle misure (Piap) in Polonia, con finanziamenti per 20 milioni di euro, di cui 13 milioni erogati dalla Commissione europea. Il progetto ha riunito un consorzio di team di ricerca esperti provenienti dal mondo dell´industria, della ricerca e sviluppo, e accademico per formare tre squadre. I tre team hanno sviluppato diversi sensori capaci di rilevare persone, veicoli e sostanze pericolose che attraversano i confini terrestri non sottoposti a controlli, nonché un concetto di unità senza pilota in grado di effettuare alcuni compiti di navigazione e sorveglianza in modo autonomo, sotto la supervisione delle guardie di frontiera. Tre team provenienti da dieci paesi hanno contribuito a sviluppare tre sottosistemi - Ugv (Unmanned Ground Vehicle), Uucc (Unmanned Units Command Centre) e un sistema di comunicazione tra tutti gli elementi - che sono poi stati integrati in un sistema operativo. Agnieszka Spronska, un membro del team coordinativo nella divisione sistemi di sicurezza e difesa presso il Piap, ha detto: "Questo progetto ha comportato moltissime ricerche, e abbiamo dovuto affrontare una lunga serie di sfide. Una di queste è stata quella di mettere assieme tutti i team provenienti dai vari paesi in modo da poter integrare tutti i componenti del sistema". Ha proseguito: "Questo è il motivo per cui tutti quelli che hanno lavorato al progetto sono dovuti venire in Polonia varie volte durante la fase di integrazione, in modo da permetterci di sviluppare e testare ulteriormente il sistema. Si è trattato di un compito colossale, ma lavorare con persone provenienti da tutta Europa è stata anche un´esperienza interessante". Finora, i feedback successivi alla prova di Talos sono stati positivi da parte degli utenti finali e delle guardie di frontiera che hanno potuto vedere i benefici derivanti dal sistema operativo. Nonostante le sue dimensioni, esso è facilmente trasportabile, in particolare se confrontato all´infrastruttura usata attualmente per controllare i confini. Tuttavia, prima che il sistema possa essere usato ufficialmente, si devono affrontare i vincoli transfrontalieri e il quadro legale. Per fare questo potrebbero essere necessari un aumento della consapevolezza e degli sforzi per spiegare i benefici di questi sistemi, ovvero che sono più versatili, efficienti, flessibili ed efficaci in termini di costi. Tuttavia, il team Talos spera di vedere il proprio sistema pienamente operativo nel prossimo futuro. Per maggiori informazioni, visitare: Talos http://talos-border.Eu/ Istituto industriale dell´automazione e delle misure (Piap) http://www.Piap.pl/en/   Frontex http://www.Frontex.europa.eu/  
   
   
AZERBAIJAN: CON IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLE AMBIZIONI CONDIVISE PER UN VERTICE DI SUCCESSO A VILNIUS  
 
Bruxelles, 6 giugno 2013 - Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha incontrato Oktay Sabir Asadov, Presidente del Milli Majlis, il parlamento della Repubblica di Azerbaigian ieri a Bruxelles. Entrambi hanno concordato sull´importanza di rafforzare la dimensione parlamentare delle relazioni Ue-azerbaigian, nel contesto dello sviluppo di una partnership di lungo termine basato su associazione politica. Essi hanno inoltre discusso le possibilità di migliorare la capacità del Milli Majlis, costruendo sul sostegno già fornito dall´Unione europea. Commissario Füle e presidente Asadov esaminato i recenti sviluppi in Azerbaigian, che coprono questioni come i diritti umani, la democrazia e le libertà fondamentali, la politica energetica, nonché una serie di iniziative e politiche nell´ambito del partenariato orientale. Hanno parlato l´ambizione condivisa Azerbaigian e l´Ue a girare il vertice partenariato orientale a Vilnius in novembre in un successo per le relazioni bilaterali, assicurandosi che vi sia una possibilità di spostarlo in avanti in un certo numero di settori, unitamente ai progressi nel l´area dello Stato di diritto, dei diritti umani e delle libertà fondamentali. In questo contesto, il Commissario Füle ha espresso preoccupazione per l´adozione definitiva delle modifiche al codice penale che stabilisce misure punitive contro la diffamazione e insulto su internet, affermando che la libertà di espressione incluso su Internet deve essere rafforzata e non limitato. Nel corso della riunione, il commissario ha sottolineato che le elezioni presidenziali di ottobre in Azerbaigian sarà un test importante per lo sviluppo democratico del paese e che salvaguardare lo spazio per uno scambio di opinioni pluralista era essenziale.  
   
   
DICHIARAZIONE CONGIUNTA UE ALTO RAPPRESENTANTE CATHERINE ASHTON E IL COMMISSARIO ŠTEFAN FüLE SULLE ONG  
 
Bruxelles, 6 giugno 2013 - ´´ Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per la recente sentenza della Corte in Egitto, condanna i 43 dipendenti di Ong straniere di cui al processo a dicembre 2011 tra uno e cinque anni di carcere. Questo verdetto trasmette un segnale negativo per quanto riguarda il lavoro della società civile. Noi continueremo a seguire da vicino il processo giudiziario in questo caso. La società civile ha un ruolo cruciale da svolgere in corso di transizione democratica dell´Egitto. Essa deve essere consentito di operare liberamente. L´ue sta lavorando attivamente con la società civile egiziana e ha sviluppato diversi progetti di grande successo che promuovono i diritti umani universali. Ribadiamo l´impegno dell´Ue a lavorare a stretto contatto con tutte le parti interessate per garantire che una legge sulle Ong, pienamente in linea con gli standard internazionali e agli impegni dell´Egitto in base al diritto internazionale dei diritti umani, è adottato´´.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA: UNA NUOVA CASA COMUNE IN EUROPA. FIRMATA A BRUXELLES LA DICHIARAZIONE DI PARTENARIATO CON ASSIA, AQUITANIA E WIELKOPOLSKA. ERRANI, BOUFFIER, ROSSET E WOZNIAK INAUGURANO LA NUOVA SEDE  
 
Bologna, 6 giugno 2013 - L’ufficio di Bruxelles della Regione Emilia-romagna da ieri occupa una nuova sede comune insieme ad altre tre Regioni europee partner: Assia (Germania), Aquitania (Francia) e Wielkopolska (Polonia). Nel corso della cerimonia di inaugurazione a Bruxelles e della firma della dichiarazione di partenariato insieme ai presidenti Volker Bouffier (Assia), Alain Rosset (Aquitania) e Marek Wozniak (Wielkopolska), il presidente dell’Emilia-romagna Vasco Errani ha espresso “apprezzamento per questa soluzione che rilancia e consente di proseguire l’efficace impegno comune portato avanti con le Regioni nostre partner, garantendo ancora una volta la qualità di un lavoro comune e solido, legato alle vocazioni di ciascuna singola realtà”. La nuova sede Quest’anno, allo scadere del contratto d’affitto della vecchia sede di Merode e preso atto della volontà del proprietario dello stabile di non rinnovarlo per destinare ad altri fini gli spazi, l’Emilia-romagna si è trasferita, insieme alle altre Regioni partner, in una nuova sede comune - sempre in affitto - in rue Montoyer, più vicina al Parlamento europeo. La superficie occupata dagli uffici dell’Emilia-romagna è rimasta la stessa (205 mq) così come i costi di affitto e utenze (circa 120 mila euro l’anno) mentre i nuovi spazi sono disposti in modo più razionale e moderno in un edificio di classe energetica superiore (il che consentirà risparmi nei costi di gestione: riscaldamento, illuminazione, ecc…). L’ufficio si adopera per ottenere finanziamenti europei sempre più importanti in un momento in cui le risorse pubbliche nazionali sono drasticamente calate. I fondi strutturali europei I fondi strutturali destinati all’Emilia-romagna ammontano, per il periodo di programmazione 2007-2013, a circa 1 miliardo e 153 milioni. La Regione, a fine 2012, aveva varato programmi per il 59,4% dei finanziamenti Fse (contro un obiettivo fissato del 41,2%) e il 48,9% dei Fesr (obiettivo 41,2%). In particolare, in Emilia-romagna sono arrivati oltre 128 milioni di euro per il Fondo europeo di sviluppo regionale (attività produttive), quasi 300 milioni di euro per il Fondo sociale europeo (scuola e sevizi socio-sanitari), 411 milioni per lo sviluppo rurale, quasi 8 milioni di euro per la pesca e 51 milioni per la cooperazione territoriale europea. Capitolo a parte è stato il terremoto: l’Emilia-romagna ha potuto beneficiare di quasi 550 milioni di euro di finanziamenti europei.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA MARCHE SPACCA A ROMA PER LA SOTTOSCRIZIONE DI UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON LA REPUBBLICA DELL’URUGUAY  
 
Ancona, 6 giugno 2013 - Favorire le opportunità di scambi commerciali e di investimento, stabilire una integrazione produttiva ed un maggiore rapporto tra imprese e, in particolare, tra cooperative e consorzi uruguayani e marchigiani. E’ una delle principali finalità dell’Accordo di collaborazione internazionale tra le Marche e la Repubblica Orientale dell’Uruguay sottoscritto ieri a Roma dal presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e dall’ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell’Uruguay Gustavo Anibal Alvarez Goyoaga. Marche e Uruguay, in particolare, si impegnano attraverso l’Accordo a promuovere gli investimenti, con speciale attenzione ai settori strategici, e la collaborazione tra le Pmi. Tra gli obiettivi, lo scambio commerciale e tecnologico tra imprese e, in particolare, tra cooperative, accanto al rafforzamento della cooperazione prioritariamente in ambito scientifico, tecnologico, culturale e sociale. Consolidare e promuovere le relazioni bilaterali per favorire interazioni e scambi tra istituzioni, Università e industria, centri di ricerca e imprese, è un altro punto rilevante dell’accordo. Tra gli strumenti individuati per rafforzare l’interscambio di conoscenze, figura la formazione di capitale umano di alto livello, lo scambio accademico e di specialisti, lo stimolo alla ricerca e l’innovazione, il trasferimento di tecnologie, accanto allo scambio di esperienze nell’area dell’economia solidale e delle cooperative di produzione volti a promuovere tra gli altri, lo sviluppo sostenibile, la protezione della salute umana, l’efficienza energetica e le energie rinnovabili. La sottoscrizione dell’Accordo di collaborazione internazionale nasce sulla scia degli elementi emersi durante la visita nelle Marche del Ministro dell’Industria, Energia e del Settore Minerario dell’Uruguay, Roberto Kreimerman, avvenuta dell’ottobre scorso. Visita che ha consolidato le relazioni tra le Marche e l’Uruguay secondo un disegno già tracciato durante l’incontro del presidente Spacca a Montevideo, nel luglio 2012, con il Ministro del Turismo del Governo centrale uruguayano Liliam Kechichian e con l’Ambasciatore italiano in Uruguay Massimo Andrea Leggeri. Partendo, infatti, da progetti di collaborazione culturale ed economica per i quali si sono estese le relazioni anche all’Università di Montevideo - che svolge una funzione fondamentale per la diffusione della cultura e dell’arte italiana in tutta l’area latino americana - si è giunti ora, tramite l’Accordo, alla sistematizzazione e ratifica dei principi e dei rapporti bilaterali che implementeranno forme di collaborazione e investimento imprenditoriale.  
   
   
SVILUPPO: ZANONATO INCONTRA PRESIDENTE REGIONE PIEMONTE COTA  
 
Roma, 6 giugno 2013 - Si e´ svolto  ieri l´incontro tra il Ministro allo Sviluppo economico Flavio Zanonato e il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota presso la sede del dicastero di via Veneto. Presente all´incontro anche l´Assessore regionale Claudia Porchietto. Accesso al credito, politiche in favore della ricerca, dell´innovazione e dell´internazionalizzazione, supporto al comparto siderurgico locale. Questi i principali temi affrontati nel corso dell´incontro. Il Presidente Cota e l´Assessore Porchietto hanno consegnato al ministro un dossier di proposte per il rilancio dell´economia del Piemonte. Per quanto riguarda l’accesso al credito si e´ trovata una comune convergenza sulla necessità di rivedere i criteri di accesso alle garanzie del Fondo centrale di garanzia. Su questo punto il Presidente Cota ha espresso la disponibilità della Regione a mobilitare risorse locali per favorire l´accesso al Fondo. Infine e´ stata sottolineata l´esigenza di considerare il polo siderurgico piemontese all´interno del tavolo nazionale sulla siderurgia.  
   
   
COMITATO DI SORVEGLIANZA POR FESR. VENETO: UTILIZZARE AL MEGLIO LE UNICHE RISORSE AGGIUNTIVE PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO  
 
Venezia, 6 giugno 2013 - E’ uno scenario tutt’altro che agevole quello descritto dal Comitato di sorveglianza dei Programmi Operativi Regionali del Fondo Europeo di Sviluppo, riunitosi ieri a Venezia per fare il punto sull’attuazione e sulle prospettive della programmazione comunitaria, finalizzata a rafforzare le competitività, le attrattive e l’occupazione nel territorio regionale. Aprendo i lavori, l’assessore veneto al bilancio e alla cooperazione, Roberto Ciambetti, ha sottolineato che “gli effetti della crisi economica si riverberano anche sull’attuazione del programma, che continua a scontare difficoltà economiche e amministrativo-procedurali”. “L’aspetto positivo – ha detto Ciambetti – è che, nonostante le difficoltà, l’obiettivo intermedio di spesa posto dal Ministero dello Sviluppo Economico per maggio 2013, pari a 214,2 milioni di Euro, cioè il 47,3% del piano finanziario, è stato raggiunto, evitando così l’eventuale riprogrammazione ‘forzata’ del programma. Un risultato che ci permetterà di valutare eventuali riprogrammazioni del Por sulla base non solo di un’emergenza contabile ma, per quanto possibile, di criteri di efficienza”. L’assessore ha poi elencato le principali difficoltà nell’attuazione del programma: le opere pubbliche registrano ritardi a causa della continua evoluzione della normativa in materia di appalti pubblici; il Patto di stabilità rappresenta un ostacolo insormontabile o, al meglio, produce effetti contradditori sull’attuazione del Por; le nuove disposizioni comunitarie relative agli aiuti alle infrastrutture hanno posto nuovi vincoli alle Autorità di Gestione. “La Regione del Veneto – ha rilevato Ciambetti – si sta muovendo all’interno di questo quadro operando un attento e pressante monitoraggio dell’attuazione delle Azioni. Una prima riprogrammazione è stata approvata dalla Commissione Europea, che ha consentito di espandere all’edilizia abitativa le opportunità di finanziamento di progetti relativi all’efficientamento energetico. E’ in corso di approvazione, poi, un provvedimento che prevede l’assegnazione di una quota della dotazione finanziaria del Por alle regioni colpite dal sisma del 2012. Inoltre, ci siamo da tempo attivati, pur in assenza del quadro finanziario e del pacchetto normativo, sulla nuova programmazione 2014-2020”. “Insomma – ha concluso Ciambetti –, la Regione del Veneto è consapevole che le risorse derivanti dai fondi strutturali rappresentano le principali, se non uniche, risorse aggiuntive per lo sviluppo del proprio territorio, ed è impegnata ad adottare tutte le misure necessarie per una loro efficiente attribuzione e allocazione”.  
   
   
MOLISE: SÌ ALLA DEROGA DEL PATTO DI STABILITÀ, RISULTATO IMPORTANTE PER LA RICOSTRUZIONE  
 
Campobasso, 6 giugno 2013 - «Prospettive importanti si aprono davanti a noi con l´atteso sì della commissione di Palazzo Madama agli emendamenti del decreto emergenze. L´approvazione della deroga al patto di stabilità per 15 milioni di euro concessa al Molise rimette finalmente in moto la macchina della ricostruzione post sisma. Sebbene avessimo fatto richiesta per un tetto più alto, il risultato accordato ci appare oggi comunque un risultato significativo. Se l´aula del Senato confermerà il percorso per lo sblocco di 15 milioni di euro, liquideremo subito alle nostre imprese quanto da loro anticipato, in termini di risorse e lavoro, nei cantieri del cratere. Questa deroga è il frutto di un lavoro congiunto tra governo regionale e Roma. Decisivo per tale traguardo, che ci auguriamo diventerà definitivo già nelle prossime ore, è stato il ruolo giocato dalla delegazione parlamentare molisana, composta dal senatore Roberto Ruta e dagli onorevoli Laura Venittelli e Danilo Leva, assieme al sottosegretario Sabrina De Camillis. Abbiamo dimostrato, tutti insieme, di essere squadra nei fatti per il bene di cittadini e delle imprese del nostro Molise. Con sempre maggiore convinzione seguiremo questa strada». È quanto dichiara il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, sull´approvazione in commissione del decreto emergenza. Nel testo emendato, concessa la deroga al patto di stabilità per la ricostruzione post sisma per 15 milioni di euro.  
   
   
POR CALABRIA FSE, GLI APPREZZAMENTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA FONDAMENTALE PUNTO DI PARTENZA PER OBIETTIVI ANCORA PIÙ IMPORTANTI  
 
Catanzaro, 6 giugno 2013 - Nell’evento di Mongiana illustrate le buone pratiche attuate e le priorità individuate per la programmazione futura “Credere, per cambiare la Calabria”. Potrebbe essere questa, prendendo in prestito le parole del Capo Unità della Dg Occupazione della Commissione Europea, Nicolas Gibert Morin, la sintesi dell’importante due giorni promossa dalla Regione Calabria a Mongiana (Vv) aperta ieri con il Vii Comitato di sorveglianza e conclusa oggi con l’evento annuale del Por Calabria Fse 2007/2013. La Calabria è tra le Regioni più virtuose d’Italia: il riconoscimento della Commissione europea, arrivato attraverso l’autorevole voce di Morin è stato anche oggi al centro dell’incontro in cui tra l’altro è stato fatto il punto sull’occupazione e sono state illustrate le buone pratiche del Por-fse. Un risultato che sarà il punto di partenza della futura programmazione relativa ai fondi comunitari. “Siamo già al lavoro perché puntiamo al raggiungimento di tutti gli obiettivi” ha detto Nazzareno Salerno, assessore al Lavoro, Politiche della famiglia e Formazione professionale della Regione Calabria. “Vogliamo affrontare le emergenze sociali, creare reali condizioni di sviluppo -ha affermato- e la strada non può che essere quella di una programmazione efficace della spesa comunitaria. Il Por Fse è la testimonianza che fino ad oggi il cammino è stato positivo e vogliamo continuare a dare esempi positivi alle nuove generazioni. La Calabria, che in passato era stata sempre indicata tra le regioni meno performanti, segna un deciso cambio di passo e manda un bel segnale a tutti e in particolare ai giovani”. E l’assessore lancia la sfida: “A quei giovani che fino ad oggi sono stati costretti ad andare fuori regione vogliamo dare delle opportunità in Calabria: ci impegneremo per impedire ulteriori fughe dei nostri cervelli”. Le priorità saranno lavoro e sociale: lo ha specificato e ribadito l’Autorità di Gestione del Por-fse Bruno Calvetta. “Ci siamo allineati alle altre Regioni -ha spiegato- anche se in questi tre anni abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà ed abbiamo dovuto tenere sotto controllo le tensioni sociali che hanno attraversato la Calabria. Abbiamo ottenenuto risultati positivi, ma il percorso è ancora lungo e molto ci aspettiamo in termini di effetti tangibili prodotti dalla buona gestione dei fondi comunitari”. Un percorso che comincia con una domanda posta un anno addietro a Calvetta proprio da Morin: “Vogliamo cambiare la Calabria?”. “La situazione era critica ha spiegato l’esponente della Commissione Ue- con i pagamenti bloccati e il Por fermo”. Dopo un anno la situazione è cambiata: la Commissione ha riaperto il flusso finanziario, la Calabria è uscita dalla lista nera. “Il Por Calabria Fse -ha ribadito Morin- è oggi il più performante tra le regioni del Mezzogiorno e addirittura più performante rispetto a regioni del centro-nord come Umbria e Lazio. Permangono difficoltà sul versante della spesa -ha chiarito- che però sono state identificate e per le quali sono state già adottate le opportune misure”. Illustrando le indicazioni della Commissione Europea riguardo alla futura programmazione, Morin ha esortato, richiamando il titolo di un libro ricevuto in regalo alla Certosa di Serra San Bruno, “a credere che si possa dare un futuro migliore alla Calabria, credere che si possa far prevalere il bene comune sugli interessi di parte e che si possa restituire alle persone più deboli e disagiate la loro dignità”. Tra le buone pratiche presentate nel corso dell’evento di Mongiana, un percorso formativo per l’insediamento lavorativo “Progetto Enter Work” sull’orientamento; la realizzazione di una rete di eccellenze nel settore della musica e danza etno-antropologica calabrese di contaminazione balcanica; il Programma Calabriae in work sull’apertura internazionale del sistema produttivo regionale e del mercato del lavoro mediante network operativi collegati alle reti dei Calabresi nel Mondo. La giornata si è conclusa con un talk show sulle industrie creative nel corso del quale il celebre musicista e paroliere Mogol ha dialogato con gli assessori Salerno e Caligiuri, con Bruno Calvetta, con l’on. Giuseppe Galati, Presidente della Fondazione Calabresi nel mondo, con la fotografa Paola Salerno e con l’amministratore del Banco Metalli Italiano, Mario Fabiano. A chiudere, le apprezzate performance dei cantautori Erminio Sinni e Nico Scardamaglio (in arte Scarda, con il brano Mario il precario) e le trascinanti percussioni della Wizzdrum Band della Consulta studentesca di Vibo Valentia.  
   
   
SARDEGNA: COSTI POLITICA, CAPPELLACCI: DDL PER RIDURRE LE SPESE DEI GRUPPI  
 
Cagliari, 6 giugno 2013 - "Un segnale chiaro per confermare che la riduzione dei costi della politica, avviata dalla Sardegna con largo anticipo rispetto al quadro politico nazionale, non è un fatto episodico né un processo che si è esaurito nei provvedimenti importanti già approvati dalla Giunta e dal Consiglio regionale, ma è un processo strutturale, irreversibile e che va avanti". Così il presidente Cappellacci ha annunciato l´approvazione da parte della Giunta regionale di un disegno di legge finalizzato a introdurre disposizioni che limitino le dotazioni dei gruppi consiliari alle sole spese necessarie per il personale. "Mentre a livello nazionale la stagione del rigore e della cosiddetta austerità si è consumata quasi totalmente sulle spalle dei cittadini, delle imprese e dei territori, la nostra Regione - ha osservato il presidente - ha iniziato una revisione della spesa che non solo è partita in tempi non sospetti, ma soprattutto è andata a incidere in concreto sui costi della politica. Ora - prosegue il presidente- è fondamentale non fermarsi e continuare un’opera che, ridimensionando la politica, possa contribuire ad un riavvicinamento della stessa con la società che rappresenta. Alla luce delle tappe raggiunte finora - ha concluso il presidente -, confidiamo in un contributo positivo e costruttivo da parte di tutte le forze rappresentate in Consiglio".  
   
   
LAVORO: FVG SIGLA ACCORDO PROSECUZIONE CIG CAFFARO TORVISCOSA  
 
Trieste, 6 giugno 2013 - "Un primo risultato positivo nella crisi della Caffaro". Così l´assessore regionale al Lavoro e Formazione del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti, presente ieri a Roma alla riunione al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha commentato l´accordo raggiunto per la proroga sino al prossimo 31 dicembre 2013 del trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga per 64 dipendenti dello stabilimento di Torviscosa della "Caffaro Chimica", azienda da tempo in liquidazione ed in amministrazione controllata. Il verbale di accordo concordato, sottoscritto dal ministero del Lavoro, dalle Regioni Friuli Venezia Giulia e Lombardia (la Caffaro ha uno stabilimento anche a Brescia), dalle organizzazioni sindacali di categoria di Cisl, Uil e Cgil, dalla Caffaro e da Italia Lavoro, prevede dunque il proseguimento della cig in deroga anche dopo il 30 giugno 2013 "per un numero massimo di 87 lavoratori, di cui 64 presso Torviscosa, comprensivi di un part-time al 50 per cento". In particolare, come ha confermato nel corso della riunione al ministero l´assessore Panariti, il verbale sottolinea che "la Regione Friuli Venezia Giulia, nell´ambito delle politiche attive del lavoro e del Piano regionale di gestione della crisi del settore chimico, promuoverà corsi di formazione e riqualificazione del personale in cig in deroga, attraverso il finanziamento del Fondo sociale europeo". Nel suo intervento l´assessore Panariti ha inoltre ricordato che lo scorso maggio il commissario straordinario di Caffaro ed i vertici della società "Halo Industry" (partecipata da Friulia) hanno firmato il rogito di acquisto della cosiddetta macroarea 7 di Torviscosa, nel cui ambito sorgerà un nuovo stabilimento per la produzione di cloro-soda con la tecnologia delle celle a membrana. Il nuovo impianto produttivo, ha segnalato l´assessore, potrà garantire nuove opportunità di occupazione alle maestranze della Caffaro di Torviscosa, con positive ricadute anche per il sito industriale di Brescia.  
   
   
LOMBARDIA.REGIONE ANTICIPA 42 MILIONI PER CASSA INTEGRAZIONE  
 
Milano, 6 giugno 2013 - Regione Lombardia anticiperà i 42 milioni di euro della Cassa integrazione in deroga assegnati dal Governo Monti, finora fermi in assenza delle autorizzazioni dovute. Lo annuncia l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, che esprime ´grande soddisfazione per l´accordo raggiunto con i sindacati e Finlombarda, promosso dall´Assessorato al Lavoro´. L´accordo, spiega la responsabile regionale del Lavoro, consentirà di anticipare ´in tempi brevissimi, contiamo prima dell´estate, i 42 milioni assegnati dal Governo Monti, per i quali l´autorizzazione a derogare è arrivata solo questa mattina´. Accordo Immediato - Praticamente immediato, dunque, il passaggio dallo sblocco dei fondi alla loro messa a disposizione dei lavoratori. ´Appena giunta la notizia della concessione delle autorizzazioni - ricostruisce l´assessore -, grazie al tempestivo benestare del presidente della Regione e alla piena disponibilità di Finlombarda, abbiamo potuto sancire, qui in Assessorato, l´accordo´. Una boccata d´ossigeno, lo definisce l´assessore, anche se non manca un po´ di rammarico per ciò che - sempre oggi - si sarebbe potuto annunciare. Attesa Per I Fondi Dell´attuale Governo - ´Avevamo sperato di poter dare notizia di ben altre somme, quelle previste dal riparto del miliardo del Governo in carica - ammette l´assessore -. Ci sono delusione e rammarico per come l´attuale Esecutivo si sta muovendo al riguardo: da informazioni giunte direttamente dal ministro del Lavoro, il ministro dell´Economia non ha ancora autorizzato le variazioni per poter fare la decretazione di questo miliardo´. L´impegno Della Regione - ´Probabilmente su input delle Regioni - annuncia l´assessore - il 13 giugno otterremo di poter anticipare 500 milioni di tutto il miliardo previsto, che andranno poi ripartiti tra le Regioni, ma che costituiranno comunque una seconda boccata d´ossigeno´. ´In tempi di crisi - conclude - occorre in ogni caso sapere fare di necessità virtù. E oggi noi siamo comunque in grado di cominciare subito con questi 42 milioni, accelerando al massimo i tempi che in ogni caso occorreranno, perché i finanziamenti arrivino nelle casse dell´Inps e, da queste, ai lavoratori. Regione Lombardia risponde così ai suoi cittadini e ai suoi lavoratori, anche se naturalmente non ci fermeremo nelle battaglie romane´.  
   
   
LIGURIA: SINDACATI PARTE INTEGRANTE DEL TAVOLO REGIONALE SU OCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Genova, 6 Giugno 2013 - "I sindacati sono parte integrante del patto sul lavoro giovanile siglato in Regione e verranno convocati prossimamente per far parte del tavolo regionale, appena aperto, sulle modalità attuative dei tirocini, visto l´importante contributo dato". Lo ha detto l´assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, a margine del consiglio regionale sulla disoccupazione giovanile. "È giusto che sui tirocini, presentati lunedì scorso, ci sia un´attenta verifica e un monitoraggio puntuale – ha continuato Vesco – perché la Regione Liguria non vuole venir meno al suo ruolo e perché gli obiettivi che ci prefiggiamo, in accordo con le imprese e i sindacati, vengano raggiunti in termini di assunzioni".  
   
   
IMMIGRAZIONE: INCONTRO IN VENETO SU GESTIONE INGRESSI LAVORO STAGIONALE. RISPETTARE LEGGI MA EVITARE INGRESSI INDISCRIMINATI, ATTENZIONE AL CASO CROAZIA  
 
Venezia, 6 giugno 2013 - “La crisi morde il mondo del lavoro veneto e, pur nel rispetto delle leggi, è necessario evitare l’ingresso indiscriminato di migliaia di lavoratori che offrono manodopera a basso costo con due possibili effetti, entrambi negativi: il rischio che diventino essi stessi oggetto di sfruttamento e quello, non meno grave, che ad essere penalizzati siano i lavoratori veneti”. Lo ha detto l’assessore ai flussi migratori della Regione Veneto Daniele Stival, intervenendo ad un incontro tecnico su “gli strumenti di gestione degli ingressi del lavoro stagionale”, cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore al lavoro Elena Donazzan, dirigenti e tecnici del Ministero competente, della Regione e dell’Inps. Stival ha fatto riferimento al tema dell’imminente ingresso della Croazia nell’Unione Europea e alle problematiche che potrebbero discendere dall’ingresso di migliaia di lavoratori croati in Veneto e nel Nordest. “Bene ha fatto il presidente Luca Zaia – ha detto Stival – a portare la questione all’attenzione generale e a scrivere al Presidente del Consiglio Letta. Non abbiamo nulla contro i lavoratori croati – premette Stival – anzi ci legano rapporti profondi anche di tipo storico e culturale, ma se migliaia di loro arrivassero in poco tempo in Veneto si creerebbe un grave problema. E’ quindi assolutamente necessario che intervenga un accordo di transizione con il Governo croato che accompagni il processo e regolamenti gli ingressi. Le norme ci sono – ha osservato Stival – perché è consentito che gli Stati membri dell’Ue, di fronte ad un nuovo ingresso come nel caso della Croazia, ove rilevino l’esistenza di un rischio di gravi turbative del mercato del lavoro interno, possano limitare l’ingresso nel territorio nazionale dei lavoratori dello Stato nuovo entrato per un periodo transitorio, al massimo di 7 anni, dalla data di adesione”. In questi termini si è espressa anche l’assessore Elena Donazzan che, portando il suo saluto all’incontro, ha ribadito le molte problematicità dell’attuale mercato del lavoro in Veneto e ha messo in evidenza “il grande sforzo che sta facendo la Regione per tutelare i propri lavoratori, prima di tutto attraverso lo strumento della cassa integrazione, ma anche attraverso molte altre iniziative per fronteggiare i gravi effetti delal crisi sui lavoratori e sulle loro famiglie”.  
   
   
SICUREZZA URBANA: VENERDÌ 7 GIUGNO A PERUGIA ASSEMBLEA ANNUALE  
 
Perugia, 6 giugno 2013 - Venerdì 7 giugno, a partire dalle ore 9, è in programma alla Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni a Perugia, la prima Assemblea Annuale sulla Sicurezza Urbana. “Scopo dell’incontro – ha riferito l’assessore regionale Fernanda Cecchini - è dar conto, alla presenza del sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, dell’attività svolta negli ultimi tre anni dalla Regione Umbria che si è concretizzata attraverso l’insediamento della Conferenza regionale sulla sicurezza e l’insediamento del Comitato tecnico-scientifico per la sicurezza e la vivibilità e 2 bandi regionali le cui risorse sono state assegnate ai Comuni dell’Umbria e l’avvio di una collaborazione con l’Università di Perugia per dare una lettura più approfondita delle problematiche regionali in materia di sicurezza. Nel corso della mattinata verranno presentati i risultati del Rapporto di ricerca 2012 sulla criminalità in Umbria e sulla percezione della sicurezza dei cittadini umbri”. In apertura dei lavori è previsto il saluto del presidente “Anci” regionale, Wladimiro Boccali, di seguito, dopo l’introduzione dei lavori da parte dell’assessore Cecchini, interverranno il coordinatore regionale Ambito Conoscenza e Welfare, Anna Lisa Doria, Stefano Anastasia dell’Università degli Studi di Perugia, Tamar Pitch, dell’Università degli Studi di Perugia, che illustreranno i risultati di due ricerche volute dalla Regione sul tema della sicurezza, il presidente della Commissione consiliare criminalità organizzata e tossicodipendenze, Paolo Brutti, il portavoce della Conferenza Regionale Sicurezza Urbana Cgil regionale, Vanda Scarpelli. Inoltre, sono programmati gli interventi di “Cnca”, “Libera” e della cooperativa “Il Cerchio”. Sono invitati a partecipare le Forze dell’Ordine, le Istituzioni, il Terzo Settore. Le conclusioni sono del sottosegretario al Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci. L’incontro prevede la partecipazione congiunta sia del Comitato tecnico scientifico per la sicurezza e la vivibilità, che della Conferenza regionale sulla sicurezza, oltre che dei soggetti gestori dei progetti, della Polizia locale, delle Amministrazioni comunali, dei rappresentanti della società civile organizzata, delle Forze dell’Ordine e della Magistratura.