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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 12 Luglio 2013 |
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BORDIGHERA (VILLA REGINA MARGHERITA): "POUR LE PLAISIR DES YEUX" - LE FOTOGRAFIE DI MATTEO CARASSALE E LE SCULTURE DI STEFANO BOMBARDIERI IN UNA MOSTRA SPETTACOLARE SUL VIAGGIO - DAL 13 LUGLIO AL 30 SETTEMBRE 2013 |
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Il viaggio in quanto itinerario, esperienza reale e mataforica, è al centro di una spettacolare mostra che fa dialogare le fotografie intense di Matteo Carassale e le gigantesche, sorprendenti sculture di Stefano Bombardieri. In un gioco di rimandi, pieno di sorprese. Nel vasto panorama dell’arte, Villa Regina Margherita a Bordighera, sede amata dell’ultima regina d’Italia e oggetto di un recente, splendido restauro, si è affermata come importante punto di riferimento, grazie alla sua esposizione permanente – costituita da un nucleo di oltre 1200 pezzi della prestigiosa collezione Terruzzi tra dipinti, ceramiche, arredi d’alto antiquariato, arazzi, ecc. - ma anche per l’intenso programma di eventi che durante la stagione estiva animano il fascinoso sito, dotato di servizi museali di primo livello. Dal 13 luglio al 30 settembre 2013, la Fondazione Famiglia Terruzzi-villa Regina Margherita ospiterà una mostra spettacolare per tema, opere e ambientazione: Pour le plaisir des yeux. Ideata e curata da Eleonora Turbiani, questa esposizione raccoglie alcuni dei lavori più significativi dello scultore Stefano Bombardieri e del fotografo Matteo Carassale. Tema della mostra: il viaggio in quanto itinerario, esperienza reale e metaforica. Un invito a guardare solo "per il piacere degli occhi", come ricorda il titolo che riprende un´espressione tipica di chi, nell´Africa nera, esorta a osservare gli articoli che mercanteggia. Qui, a colpire sono i soggetti, le forme, i colori, ma anche la poesia, l’intensità e l’ironia con cui gli artisti guardano il mondo, in un linguaggio che mira all’equilibrio tra armonia formale ed emotività. Le opere, seppur così diverse, sono accostate dall’immediatezza del messaggio che vogliono comunicare e nel costante dialogo che le associa seducono lo spettatore, a cui viene chiesto di guardare in modo “attivo” con gli occhi, la testa e il cuore. Stefano Bombardieri (www.Stefanobombardieri.it ) è un artista dalla fama consolidata. Espone nelle più famose gallerie d’arte italiane ed estere e ha partecipato ripetutamente alla Biennale di Venezia. I soggetti che più ama scolpire provengono dal mondo animale: balene, rinoceronti, coccodrilli o elefanti, sospesi, anzi, appesi, oppure incastrati e schiacciati da montagne di bagagli. Le sue opere sono a grandezza naturale e mostrano una tale maestria nella cura dei dettagli che queste enormi fiere, non solo sembrano animate, ma lasciano tutti col fiato sospeso. Matteo Carassale (www.Matteocarassale.it ) è un affermato fotografo “di strada” che collabora con le più importanti riviste italiane e straniere di viaggio, interni e verde. Dotato di una particolare sensibilità nel calibrare luci e ombre, ha il grandissimo pregio di rendere un evento della vita, un gesto ordinario, come quello dei contadini che lavorano in un campo di cotone, di un cavallo portato dal veterinario o di un tuffo in mare, qualcosa di straordinario. Le immagini sono sempre spontanee e invogliano chi le guarda a sognare ad occhi aperti. Catalogo della mostra: Silvana Editorale Info: Villa Regina Margherita - Via Romana 34-36, 18012 Bordighera (Imperia) - Tel. 0184.276111 - www.Fondazioneterruzzivillareginamargherita.it |
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CIVIDALE DEL FRIULI (PALAZZO DE NORDIS): TABULæ PICTæ. PETTENELLE E CANTINELLE - A CIVIDALE TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO - 13 LUGLIO/29 SETTEMBRE 2013
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Cividale del Friuli (Ud) ospita dal 13 luglio al 29 settembre 2013, negli spazi di Palazzo de Nordis, la mostra “Tabulæ Pictæ. Pettenelle e Cantinelle. A Cividale tra Medioevo e Rinascimento”, evento atteso da anni e promosso dall’Accademia culturale musicale Harmonia. Oltre a presentare per la prima volta al pubblico alcuni fra i più pregevoli cicli pittorici di ambiente friulano, per la varietà dei soggetti illustrati e per l’assoluta fedeltà di rappresentazione presente in molte iconografie, l’esposizione consentirà di far conoscere alcuni aspetti della cultura materiale cividalese fra Medioevo e Rinascimento. I diversi argomenti saranno affrontati prendendo spunto dalle raffigurazioni presenti nelle pettenelle, che fungono da prezioso fil rouge dell’intera mostra, integrando l’esposizione con esemplari originali, ricostruzioni, fotoriproduzioni e modelli. Per questo motivo, saranno coinvolti esperti di differenti settori: studiosi della storia e della società cividalesi, storici dell’arte, della cultura materiale, di araldica, iconologia, dell’abbigliamento, delle produzioni artigiane, delle armi, della musica e degli strumenti musicali. Il percorso espositivo è articolato in sezioni. “Cividale fra la fine del Xiv secolo e la prima metà del Xvi”: vita politica, civica e amministrativa, sviluppo urbano, nobili, imprenditori, artigiani, l’arte e la musica. “Le pettenelle dipinte”: risultanze tecniche, proposte di lettura dei cicli pittorici, araldica, abbigliamento, armi e armati, strumenti musicali, fisiognomica, confronti con realizzazioni analoghe nell’immediato Veneto, in Slovenia, in Carinzia. “Le cantinelle dipinte”: risultanze tecniche, tipologie d’ornato. Aperture: giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 11 alle 19 con orario continuato e ingresso libero. All’inaugurazione, che si terrà il 13 luglio 2013, alle ore 17, negli spazi di Palazzo de Nordis saranno presenti, tra gli altri, il curatore Grattoni D’arcano, il sovrintendente regionale Luca Caburlotto, il presidente di Harmonia Paola Gasparutti, i rappresentanti del Comune di Cividale del Friuli, della Fondazione Crup, della Banca di Cividale, della Provincia di Udine e della Regione Fvg. Info: http://www.accademiaharmonia.org/ - info@accademiaharmonia.Org - tel +39 347 1031738 |
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LA VALLE D´AOSTA ASPETTA I BIANCONERI: UNA MOSTRA AD USSEL DEDICATA ALLA JUVENTUS |
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In occasione del ritiro della Juventus in Valle d’Aosta, il Castello di Ussel (Châtillon) ospiterà dal 13 luglio la mostra dal titolo La marcia trionfale – Juventus Campione d’Italia 2012/2013. L’esposizione verrà inaugurata venerdì 12 luglio, alle ore 11, dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, dal Sindaco di Châtillon Henri Calza e dall’Assessore regionale al turismo Aurelio Marguerettaz, alla presenza di alcuni rappresentanti della squadra Campione d’Italia, che proprio venerdì comincerà il soggiorno precampionato in Valle d’Aosta. «Sarà ancora una volta una grande festa dello sport e dei tifosi – dichiara il Presidente della Regione Augusto Rollandin -. Frutto di un gioco di squadra vincente portato avanti dalla Valle d’Aosta e dalla società Juventus, il ritiro dei Campioni d’Italia sarà arricchito quest’anno da un programma in grado di accogliere al meglio, appassionare e far sognare le decine di migliaia di persone che durante il soggiorno in Valle dei giocatori affolleranno la nostra regione, trasformandola in un vero e proprio Summer Juventus Stadium. Considerata la presenza dei nuovi acquisti, di molti titolari e dei commenti entusiasti dei tifosi presenti, riteniamo infatti che l’affluenza di pubblico nei giorni del ritiro sarà ancora maggiore rispetto al 2012, con conseguenti ricadute positive, sia dal punto di vista dell’immagine che da quello economico, sull’intero tessuto ricettivo e produttivo della Valle d’Aosta e della Comunità montana Monte Cervino in particolare». «Anche quest’anno – spiega Aurelio Marguerettaz - la Juventus ripartirà dunque da Châtillon per preparare una stagione che si preannuncia ancora più ricca di obiettivi importanti da raggiungere. Come l’anno scorso la squadra alloggerà presso la struttura della Scuola alberghiera, mentre Conte terrà gli allenamenti nell’attiguo stadio Brunod. Nei pressi dell’impianto sportivo verrà allestito il Summer Village dove andranno in scena gli incontri serali tra giocatori, giornalisti e tifosi e dove l’info-point Valle d’Aosta garantirà un servizio informativo e di assistenza turistica a 360°, aperto tutti i giorni, dalle 9.30 alle ore 20.. Non mancheranno la vendita dei prodotti del territorio al Villaggio, le uscite sul territorio, le feste a tema, la mostra sulla marcia trionfale della Juventus nel Campionato 2012\2013 allestita nella splendida cornice del castello di Ussel, i laboratori per i bambini, la prima partita della stagione contro una selezione valdostana e molte altre offerte, pensate appositamente per il pubblico bianconero, ancora in fase di definizione». La Juventus sarà in ritiro precampionato in Valle d’Aosta dal 12 al 22 luglio, ospite alla scuola alberghiera di Châtillon e in allenamento allo stadio Brunod, sempre di Châtillon, in due sessioni quotidiane. Nel corso del soggiorno valdostano, la squadra Campione d’Italia, affronterà in amichevole una rappresentativa locale. La partita è prevista per mercoledì 17 luglio allo stadio Perucca di Saint-vincent. «Per quanto concerne l’accoglienza – aggiunge Henri Calza -, abbiamo messo a punto delle soluzioni viarie più funzionali ad accogliere un maggior numero di tifosi rispetto allo scorso anno, quando erano stati venduti quasi 30 mila biglietti d’ingresso allo stadio per le sessioni di allenamento e quasi 3 mila biglietti per la partita contro la rappresentativa valdostana. E riteniamo che potranno essere ulteriormente migliorati i già positivi riscontri avuti nel 2012, quando gli esercizi commerciali hanno registrato notevoli incrementi delle vendite con punte del 120 per cento. In particolare le attività ricettive hanno registrato il tutto esaurito già alle prime notizie di un possibile ritiro, le attività legate alla ristorazione in alcuni casi hanno incrementato anche del 500 per cento il loro fatturato ed i passaggi al casello autostradale di Châtillon hanno subito un aumento del 25 per cento che, se si considera il calo dei flussi turistici rispetto al 2011, è stato del 38 per cento rispetto allo stesso periodo. In particolare, le aree di parcheggio sono state individuate nelle zone attorno al paese, mentre un servizio navetta nei week end collegherà lo Juventus Summer Village al Castello di Ussel dove è stata allestita la mostra sulla marcia trionfale della Juventus nel campionato 2012/2013. Abbiamo scelto di non aumentare il costo dei biglietti per le sessioni di allenamento visto l’elevato numero di famiglie che verranno in visita a Châtillon cercando con questa azione di dimostrare sensibilità ed attenzione verso il turista e verso il momento di difficoltà economica». «Il ritiro della Juventus – conclude Maura Susanna, Assessore al turismo del Comune di Saint-vincent - sposa quella che è la filosofia di sviluppo e di promozione del nostro territorio, che si riassume in salute, sport – divertimento. L’investire quindi nel soggiorno estivo nelle località di Saint-vincent e di Châtillon di una squadra come questa ha quindi per noi una duplice valenza, da un lato l’immediato ritorno turistico dato dalle presenze e dalla ricaduta economica sul territorio, mentre dall’altra vi è il legame che da sempre la cittadina termale ha con il benessere. Con questa operazione vogliamo quindi sottolineare che l’immagine di Saint-vincent è gioco, ma anche occasioni di sport e momenti dedicati alla salute e al benessere, da vivere nelle rinnovate terme ma anche nelle numerose passeggiate che si possono effettuare nelle zone limitrofe». Biglietti Allenamenti E Partita I biglietti di ingresso allo stadio Brunod di Châtillon per gli allenamenti potranno essere acquistati direttamente alla biglietteria dello stadio, al prezzo di 8 euro il giornaliero (10 euro il sabato e domenica) e 4 euro il mezzo giornaliero. Nel corso del ritiro la Juventus affronterà in una partita amichevole una rappresentanza dilettantistica valdostana. La partita è in programma il 17 luglio allo stadio Perucca di Saint-vincent. In quest’occasione il costo dei biglietti è di 25 euro per la tribuna e di 20 euro per la zona prato. Sia per gli allenamenti che per la partita sono previste riduzioni per i minori di 14 anni. I bambini fino ai 6 anni accederanno gratuitamente. I proventi dei biglietti degli allenamenti e della partita amichevole sono destinati al Comune di Châtillon. La Valle D’aosta Protagonista Al Summer Juventus Village • Info-point Vda: un vero e proprio sportello turistico informativo sarà allestito nei pressi dello Stadio Brunod. Qui sarà possibile ricevere informazioni sull´offerta turistica e gli eventi di tutta la regione, prenotare alberghi, laboratori didattici per i bambini, ritirare i voucher per accedere con sconti e promozioni alle Terme di Saint-vincent e di Pré-saint-didier, al Castello Gamba di Châtillon e al Museo archeologico regionale di Aosta (mostra dedicata a Renato Guttuso), così come per usufruire della promozione offerta dal Forte di Bard e per usufruire degli sconti per la Funivia verso il Plateau Rosa (Breuil-cervinia). • La cantina dei sapori: sempre nei pressi dello stadio di Châtillon sarà allestito un punto vendita e degustazione di prodotti enogastronomici della Valle d’Aosta. Iniziative Bianconere Da 13 luglio al 1 settembre 2013 Mostra La marcia trionfale: Juventus Campione d’Italia 2012/2013, al Castello di Ussel (Châtillon) Orario: dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e dalle 13.30 alle 18.30 (chiuso il lunedì) Ingresso: gratuito Inaugurazione: venerdì 12 luglio ore 11. Nella suggestiva ambientazione del castello medievale, si potranno ritrovare le immagini fotografie e gli oggetti che hanno caratterizzato l’ultima grande stagione calcistica della Juventus, raggiungendo ancora una volta il titolo di Campione d’Italia. Venerdì 12 Luglio, ore 19: serata di benvenuto Terrazza Black&white organizzata da Termecafè presso le Terme di Saint-vincent. Dalle 19 i tifosi potranno godersi l’impagabile panorama offerto dal dehors del nuovo stabilimento termale, gustando un “apericena” rigorosamente bianconero. All’evento potranno prendere parte tutti i maggiorenni in possesso dell’invito che verrà distribuito allo stand della Regione allestito all’interno del Summer Juventus Village di Châtillon. Sabato 13 Luglio, ore 21: Piazza Cavalieri di Vittorio Veneto di Saint-vincent si trasformerà nella base di una magica Caccia al Tesoro bianconera che attraverserà gli angoli più suggestivi di Saint-vincent. L’iscrizione è gratuita e può essere effettuata direttamente presso gli organizzatori Insaintvincent (Telefono 0166.522460; E-mail: carla.Giacomello@svrc.it) Venerdì 19 Luglio – Notte Bianconera, a Châtillon Saranno allestiti 11 punti musicali, con un Dj per postazione, a rappresentare i locali notturni valdostani. Nelle varie piazze del paese si svolgeranno inoltre spettacoli di vario genere con artisti valdostani e saranno allestite pedane per ballo liscio, tango, zumba e balli caraibici. La Notte Bianconera coinvolgerà anche tutte le attività commerciali. Per tutto il periodo del ritiro della Juventus saranno inoltre in programma, in Piazza Duc, dalle 19 alle 21, eventi nei quali si alterneranno dibattiti e talk show. Incontra I Campioni Domenica 14 Luglio - ore 14.00 - Piazza dell´Arco di Augusto e Cittadella dei giovani ad Aosta Due giocatori Juventus prenderanno parte alla premiazione del Giro ciclistico della Valle d´Aosta. Cinque tappe in linea, un cronoprologo, 702 chilometri e mezzo secolo di storia, per il Giro ciclistico dilettantistico della Valle d´Aosta, giunto alla 50° edizione, che per le sue difficoltà tecniche è conosciuto come “Petit Tour” e da sempre rappresenta il trampolino di lancio verso il professionismo. E’ qui infatti che sono stati consacrati campioni del calibro di Ivan Gotti e Vladimir Belli. Mercoledì 17 Luglio – ore 17.00, Stadio Perucca di Saint-vincent Prima amichevole stagionale dei Campioni d’Italia contro una rappresentativa dilettantistica valdostana. Giovedì 18 Luglio - ore 14.00/15.00, Golf Club del Cervino a Breuil-cervinia - Due calciatori si cimenteranno sul campo del Golf Club Cervino e incontreranno gli ospiti del circolo per autografi e foto presso la Club House. Il 18 buche più alto d´Italia è stato realizzato da Donald Harradine nei primi anni cinquanta. Con i suoi 2050 metri di altitudine, il campo offre ad atleti e spettatori un contesto naturalistico unico, al cospetto della “Gran Becca”. |
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FERRARA (DIAMANTI): ZURBARáN PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA |
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Francisco de Zurbarán fu, insieme a Velázquez e Murillo, tra i protagonisti del Siglo de oro della pittura spagnola e di quel naturalismo raffinato che lasciò un’eredità duratura nell’arte europea. A rendere unico lo stile del pittore fu la sua capacità di tradurre gli ideali religiosi dell’età barocca con invenzioni grandiose e al contempo quotidiane, plasmando forme di una tale essenzialità, purezza e poesia, da toccare profondamente l’immaginario moderno, come traspare dall’opera di quanti, da Manet a Morandi, fino a Picasso e Dalí, hanno guardato nei secoli successivi all’opera del maestro sivigliano. In tempi più recenti, studi autorevoli ed esposizioni internazionali hanno definitivamente sancito il suo fondamentale contributo alla storia dell’arte. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Centre for Fine Arts di Bruxelles, la monografica dedicata a Zurbarán è l’occasione per ammirare per la prima volta in Italia i capolavori di uno dei massimi interpreti dell’arte barocca e della religiosità controriformista. Con questa rassegna, curata da Ignacio Cano con la consulenza di Gabriele Finaldi, la città di Ferrara intende rilanciare il proprio progetto culturale, teso a far conoscere al pubblico italiano autori di altissimo livello e interesse, ma poco noti nel nostro paese. Una rigorosa selezione di opere provenienti da musei e collezioni private europee e americane ripercorrerà le tappe salienti della carriera di Zurbarán. Dalle prove con le quali l’artista si afferma sulla scena di Siviglia, “la Firenze spagnola”, come La visione di san Pietro Nolasco (1629, Madrid, Museo del Prado) o il più tardo San Francesco d’Assisi nella sua tomba (1630-34, Milwaukee Art Museum), segnate dal luminismo drammatico e contrastato della corrente del tenebrismo ispirata a Caravaggio e Ribera, alle opere successive al soggiorno madrileno e al contatto con Velázquez, improntate a un più sobrio lirismo, dove a prevalere sono atmosfere più chiare, felici scorci sul paesaggio e dettagli domestici, come ad esempio nell’Immacolata Concezione con san Gioacchino e sant’Anna (c. 1638-40, Edimburgo, Scottish National Gallery) o nella Vergine con il Bambino Gesù e san Giovannino (1662, Bilbao, Museo de Bellas Artes). Il percorso espositivo, scandito in sezioni cronologico-tematiche, metterà in evidenza il talento del pittore nell’imporre un registro innovativo a generi e temi della tradizione. Stupiscono per la vena intima e immediata i soggetti legati all’iconografia mariana, come mostrano quelle opere venate di una malinconia sospesa (La casa di Nazaret, c. 1640-45, Madrid, Fondo Cultural Villar Mir), o capaci di toccare corde di straordinario candore e tenerezza (Vergine bambina addormentata, c. 1655-60, Jerez de la Frontera, Cattedrale di San Salvador). E se il motivo dell’estasi raggiunge vertici d’ineguagliabile intensità, come nell’Apparizione della Vergine a san Pietro Nolasco dipinta attorno al 1628-30 (Collezione privata), il tema della meditazione trova una delle sue interpretazioni più originali nel Cristo crocifisso con un pittore (c. 1635-40, Madrid, Museo del Prado), un dipinto in grado di trasmettere nella maniera più diretta il dialogo intimo tra l’umano e il divino. Una delle punte più avanzate nella direzione del rinnovamento formale sono senza dubbio le nature morte e i temi allegorici, come Una tazza d’acqua e una rosa (c. 1630, Londra, The National Gallery) e Agnus Dei (c. 1634-40, San Diego Museum of Art). La raffinatezza poetica di questi dipinti, in cui gli oggetti sono collocati in uno spazio rarefatto e silenzioso, è affidata alla sobrietà della composizione, alla purezza delle forme e alla regia dei valori luminosi. In queste opere di piccolo formato, così come nelle nature morte disseminate in molte delle tele presenti in mostra, Zurbarán restituisce le forme come purificate dalla luce, in una visione cristallina del particolare e di silenziosa monumentalità. Tra le invenzioni più originali dell’artista vi sono infine le grandi figure di santi, raffinate effigi che godettero di straordinaria popolarità e che furono realizzate in serie soprattutto per le colonie del Nuovo mondo. La sequenza riunita per questa mostra conta esiti notevoli come la Santa Casilda (c. 1635, Madrid, Museo Thyssen-bornemisza), il Beniamino (c. 1640-45, Collezione privata) e la Sant’orsula (Genova, Palazzo Bianco), che testimoniano la capacità di ammantare gli episodi sacri di un fascino elegante, grazie alla ricercatezza delle pose, alla resa virtuosistica di stoffe preziose e alla tavolozza brillante. Queste figure maestose, rivolte verso l’osservatore come protagonisti di un ritratto esercitano, oggi come allora, un fascino magnetico. Info: Zurbaràn (1598-1664) - Ferrara, Palazzo dei Diamanti - 14 settembre 2013/6 gennaio 2014 - Mostra a cura di Ignacio Cano, con la consulenza scientifica di Gabriele Finaldi, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Centre for Fine Arts di Bruxelles - tel. 0532 244949 - diamanti@comune.Fe.it - www.Palazzodiamanti.it |
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FORTE DEI MARMI: MOSTRA “PASSE-PARTOUT ITALIANO”DI ANTONIO GIOVANNI MELLONE - DAL 13 AL 29 LUGLIO
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La personale del giornalista/pittore verrà inaugurata sabato 13 luglio, alle ore 18.30, al Museo Ugo Guidi” (Mug) e al Logos Hotel di Forte dei Marmi. I suoi “cavalieri” e le “donne” rimarranno in esposizione fino al 29 dello stesso mese. Due tematiche, i “cavalieri” (metafora dei valori da recuperare) e le “figure femminili” (simbolo dell’essere donna nel mondo attuale); un’unica mostra per un solo artista, in un luogo unico. Sabato 13 luglio, alle ore 18.30, è previsto un primo incontro dell’artista con il pubblico presso il Mug dove sono ospitati alcuni cavalieri, tra cui quelli “poveri” in carta e la sontuosa tela con acrilici “Il Re Pescatore”.a seguire, la presentazione della mostra, che è a cura della critica Stefania Provinciali, avverrà presso il Logos Hotel, che accoglie tele e disegni di Mellone dedicati alle “dame””, come “Il pianoforte rosso”, “Desiderio d’amore”, “Donne con gatto” e “Le grandi bagnanti”. L’esposizione “Passe-partout italiano” rimarrà aperta al pubblico fino a lunedì 29 luglio, con orario di visita al Mug dalle ore 18.00 alle 20.00 (o su appuntamento al 348/3020538 o museougoguidi@gmail.Com ) e al Logos Hotel dalle ore 10.00 alle23.00. Inoltre un’opera di Mellone, durante il periodo della personale, sarà presente, insieme a materiale dedicato, nel “Mug space” alla famosa Capannina di Franceschi, durante "l´aperitivo culturale", dalle ore 18.30 alle 21.00. L’espressionismo moderno, realizzato nelle tele con colori acrilici, secondo la tecnica del pennello a secco, e su carta, soprattutto con collage acquerellati, è l’attuale approdo artistico di Mellone, già grafico/illustratore del quotidiano Il Giorno, con all’attivo numerose mostre e molti premi. Su “Passe-partout italiano” e il suo autore, così si esprime Stefania Provinciali: «Donne e cavalieri, temi che possono apparire distanti. In realtà è l’approccio alle tematiche della vita che unisce in un unico percorso, reale ed ideale, le opere - tecniche miste e disegni - di Antonio Giovanni Mellone, visibili al Museo Ugo Guidi, al Logos Hotel e alla Capannina di Franceschi, a Forte dei Marmi. Cavalieri che raccolgono le tensioni del mondo e ne combattono il male affondando le loro armi nei colori, blu, gialli, rossi permeati di materia e di speranze, nell’impari lotta. Ma basta un volto, un sorriso, una traccia grafica a distogliere ogni sguardo, ad invitare il cavaliere, un don Chisciotte deigiorni nostri, al riposo. La dama è là che lo aspetta, anch’ella intrisa di colore, primitiva, pittorica illusione di un sorso di felicità». In un continuo con la precedente personale dell’artista, “A midsummer (K)night’s dream”, ovvero “Sogno di un cavaliere di mezza estate”, che si è tenuta a Parma, a Palazzo Giordani, sede della Provincia, tra dicembre e gennaio scorsi, anche per la mostra a Forte dei Marmi, la critica ribadisce che: «Padrone del segno grafico, pittore dai connotati figurativi, Mellone ha proseguito sulla via di una tecnica non solo illustrativa, anche se l’illustrazione che propone nelle carte, mantiene intatto il suo fascino» |
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MITTELFEST, PRIMA GIORNATA DEDICATA ALLA CROAZIA |
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Cividale del
Friuli - Con il concerto de I Solisti di
Zagabria e lo spettacolo Michelangelo (venerdì sera 12
luglio nel Teatro
Nuovo di Udine) si è aperto il focus che Mittelfest
2013 dedica
alla Croazia in occasione dell´ingresso del Paese
nell´Unione
Europea.
Il concerto dei Solisti, che hanno avuto nel primo
violino Sreten
Krstic il direttore primus inter pares, ha confermato la
fama di
questo storico ensemble croato, che ha proposto un
programma di
musiche classiche e moderne sulla forma del concerto
grosso
barocco.
Michelangelo, tratto dal dramma del croato Miroslav
Krleza per la
regia dello sloveno Tomaz Pandur, è segno dell´internazionalità
dell´operazione e racconta i conflitti interiori del
massimo
artista, alle prese con gli affreschi della Cappella
Sistina.
Spettacolo visionario, esteticamente rigoroso nello
stile di
Pandur, da esso emergono gli ideali rinascimentali e l´interesse
per l´arte, la scienza e la tecnologia assieme ai
tormenti
esistenziali di Michelangelo.
Nella giornata inaugurale del festival è stato
apprezzato anche
lo spettacolo Emigrant - Chants du Friul di e con
Nadia Fabrizio,
nel quale la Fabrizio, figlia e nipote di emigrati
friulani, nata
in Svizzera e residente in Francia, eleva il suo canto
d´amore
per la terra delle radici.
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MITTELFEST: PRIMA ASSOLUTA DI STROLIC CON OMERO ANTONUTTI |
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Udine - Sarà
Omero Antonutti a dare voce ai versi degli
Strolic di Pietro Zorutti che sono stati raccolti con
libera
ispirazione da Valter Sivilotti per lo spettacolo che
andrà in
scena in prima assoluta a Mittelfest, sabato 13
luglio,
alle 18, nella chiesa di San Francesco a Cividale.
Lo spettacolo Strolic - Un almanacco in musica,
patrocinato dalla
Arlef - Agenzia regionale per la lingua friulana, è
nato da
un´idea di Luca Bonutti ed è diventato musica grazie
al lavoro
compositivo del maestro Sivilotti.
"Uno spettacolo che non ha proprio nulla
dell´operazione
nostalgica - spiega il presidente della Arlef, Lorenzo
Zanon - ma
che fonda su una grande qualità artistica e musicale
per fare
riscoprire il nostro patrimonio letterario. Strolic,
assieme allo
spettacolo di apertura di Mittelfest, Emigrant,
rappresenta
un´offerta teatrale e musicale in friulano di grande
impatto che
la Arlef è orgogliosa di poter presentare sulla scena
internazionale anche grazie - precisa Zanon - al
protocollo
d´intesa siglato con il festival con il fine di
promuovere le
produzioni in lingua friulana".
Per Strolic si esibiranno il coro maschile Natissa di
Aquileia
diretto da Luca Bonutti, la voce solista di Claudia
Grimaz e,
appunto, la voce narrante del grande attore friulano
Omero
Antonutti. Alla fisarmonica Sebastiano Zorza, alla
chitarra Marko
Ferri e al contrabbasso Mauro Meroi.
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PECCIOLI (PALAZZO PRETORIO): LA TOSCANA HA UN NUOVO GRANDE MUSEO
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Il nuovo Museo, ricco di una collezione permanente d’eccezione, riapre al pubblico dopo un imponente restyling con la suggestiva mostra “Daily Golgotha”. Atmosfera delle grandi occasioni per l’evento inaugurale del Museo di Palazzo Pretorio, che riapre i battenti dopo un imponente restyling.Grande affluenza di pubblico per “Daily Golgotha”, prima tappa del ciclo di mostre “Crossing Art”, che porta la grande arte contemporanea a confronto con la collezione permanente del Museo, che include: icone russe risalenti ai secc. Xviii-inizi Xx, icone lignee provenienti dal mondo ortodosso, polittici di bronzo (tra cui spicca un rarissimo esemplare di croce battesimale risalente al Xv secolo), nonché la collezione di incisioni e litografie donate da Vito Merlini: una raccolta di opere che spaziano dall’informale al figurativo, alla Metafisica.“daily Golgotha”, straordinaria esposizione sul tema della “Croce” trattato con grande coinvolgimento emotivo dall’artista Renato Meneghetti, è invece una mostra temporanea che durerà fino a ottobre: curata da Francesco Buranelli, con la regia di Alberto Bartalini, è promossa dalla Fondazione Peccioliper.un’esposizione, coraggiosa e inusuale, che suggella la collaborazione tra Meneghetti e Buranelli iniziata con l’installazione “Guardare dentro per vedere oltre” realizzata a Roma nel 2012 e con la bella mostra statunitense di quest’anno “I have come to you again. Blessed John Paul Ii”, dedicata al pontificato di Giovanni Paolo Ii, che ha visto la partecipazione, oltre di Meneghetti, di molti altri e affermati artisti come Giuliano Vangi, Mimmo Paladino, Igor Mitoraj, Giuseppe Ducrot.prima dell’apertura dell’esposizione il pubblico ha potuto assistere alla proiezione del docufilm di Alberto Michelini sulla vita di Giovanni Paolo Ii, con il commento del regista, presente per l’occasione.Il Museo prende il nome proprio dall’antico Palazzo Pretorio, di epoca medievale, che si trova nella piazza principale del borgo di Peccioli: Edificio adibito allo svolgimento della pubblica amministrazione, fu prima residenza dei Consoli del Comune pisano e poi dei Podestà del Governo fiorentino.Sulla facciata, secondo l´usanza di applicare all´esterno e all´interno delle residenze dei podestà i loro blasoni, sono inseriti venti stemmi in pietra serena, terracotta invetriata policroma e marmo. Diciannove formano una sorta di coronamento del primo piano.Entrando nell’atrio si trovano alle pareti altri stemmi podestarili dipinti. Al di sotto del pavimento sono visibili, attraverso tre aperture chiuse da vetri, gli ambienti in origine adibiti a prigione. Questi spazi oggi ospitano l’installazione di Vittorio Corsini dal titolo Fonte. Il palazzo presenta, inoltre, una corte interna di forma rettangolare nella quale sempre Corsini ha collocato la sua opera Chiacchiere.un polo espositivo d’eccellenza dunque quello appena inaugurato, che ha l’ambizione di divenire un punto di riferimento culturale a livello nazionale. In allegato:• Immagine di installazione all´interno del Museo Info: Museo di Palazzo Pretorio - Piazza del Popolo, 556037 Peccioli (Pi) - Tel. 0587 672877 - info@fondarte.Peccioli.net - http://www.fondarte.peccioli.net/ |
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CASTIGLIONCELLO (CASTELLO PASQUINI): MARIO SCHIFANO 1960/970
A CURA DI LUCIANO CAPRILE - 20 LUGLIO/6 OTTOBRE 2013
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Con il Patrocinio della Regione Toscana, dal 20 luglio al 6 ottobre 2013 le sale del Castello Pasquini di Castiglioncello, ospiteranno la mostra “Mario Schifano 1960 -1970”. L’iniziativa, promossa dal Comune di Rosignano Marittimo in collaborazione con la Fondazione Marconi, intende offrire un panorama significativo del primo periodo di attività di Mario Schifano, uno tra i più affermati artisti italiani del Xx secolo. Mario Schifano nasce a Homs, in Libia, nel 1934. Agli inizi degli anni Quaranta si trasferisce con la famiglia a Roma. Il suo impegno pittorico s’avvia verso la metà del decennio successivo sotto l’influsso dell’informale. La mostra, curata da Luciano Caprile, è dedicata alla sua decisiva trasformazione e consacrazione che avviene negli anni Sessanta: documenta infatti il passaggio a quel monocromatismo che costituirà il prologo e l’annuncio della sua stagione più felice. Il percorso espositivo raccoglie circa 80 opere, presentate in ordine cronologico. La prima sala espositiva è dedicata ai monocromi, che si propongono subito con due smalti su carta intelata intitolati Congeniale (del 1960) e Vero amore incompleto (del 1962), in cui il colore compatto occupa totalmente o in parte la superficie delimitata da un riquadro, che idealmente rimanda a uno schermo televisivo o cinematografico. Verso la fine del 1962 compaiono nelle opere di Schifano dettagli della realtà urbana, segni iconici (come i marchi “Esso” e “Coca Cola”) a rammentare le ricorrenti, tipiche pubblicità della contemporanea società dei consumi. Schifano, che in quegli anni si divide tra Roma e New York, affronta i temi della “pop art” e li rielabora con spirito autonomo e ironico. Il 1963 annuncia la presenza dei “paesaggi anemici”: racconti di visioni appiattite, dove lo spettro cromatico si impoverisce e ogni elemento descrittivo si annulla. Ha affermato in proposito Maurizio Fagiolo Dell’arco: “Niente cielo, niente tramonto, niente panorama; o meglio, il fantasma del panorama, del tramonto, del cielo”. La sala successiva è dedicata alla serie del “futurismo rivisitato”, dove la celebre fotografia del gruppo d’avanguardia si presta a infinite variazioni interpretative. Di particolare rilievo il grande smalto su carta intelata del 1965 dal titolo Camminare, che riprende idealmente il tema del movimento di “Bambina che corre sul balcone”, un dipinto concepito da Giacomo Balla nel 1912. Inoltre si può ammirare Spazio, sempre del 1965, che proietta nei tentativi di conquista del cosmo l’anelito espansivo del movimento marinettiano. La produzione del 1967 si concentra in particolare sui paesaggi stellati e sulle “palme”. Così l’artista recupera lo spirito della terra natale attraverso toni squillanti e antinaturalistici. Per lui la palma è un simbolo di appartenenza. Invece la sequenza denominata Tuttestelle non rimanda a una contemplazione del cielo, ma alle luci riflesse dalle insegne dei locali notturni che Schifano riproduce sulla tela usando sagome stellate su cui interviene con spray fluorescenti. L’ultima sala espositiva è dedicata alla serie Compagni Compagni del 1968, in cui slogan rivoluzionari fanno da sfondo a personaggi che impugnano la falce e il martello. In chiusura si incontrano i “paesaggi Tv”, concepiti tra il 1969 e il 1970. Queste immagini di fatti significativi e spesso drammatici, trasmessi dalla televisione, vengono riportate da Schifano su tela emulsionata e sottoposte a un intervento pittorico. Questo il commento dell’artista: “Naturalmente ciò che mi interessava non era la cultura della Tv, ma la cultura dell’immagine della televisione”. Per approfondire questo aspetto, l’esposizione sarà accompagnata dalla proiezione dei film realizzati dallo stesso Schifano e delle interviste da lui rilasciate nel corso degli anni. La mostra sarà inoltre impreziosita da un catalogo di circa 160 pagine, edito da Skira, con tavole a colori e apparati critici a cura di Luciano Caprile. Info: Ufficio Cultura Comune di Rosignano M.mo - Tel. 0586 724.395/.496 fax 0586 724.286 - c.Bellucci@comune.rosignano.livorno.it - c.Fantoni@comune.rosignano.livorno.it ; Centro per l’Arte Diego Martelli - Tel. 0586 759012 (in orario mostra) - www.Comune.rosignano.livorno.it |
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NOVALESA CELEBRA I QUARANT’ANNI DI RINASCITA DELL’ABBAZIA |
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Proseguono le celebrazioni per il quarantennale
dell’acquisizione e del recupero dell’Abbazia di Novalesa da parte della Provincia
di Torino. Sabato 13 luglio alle 16, sono in programma una commemorazione del
ritorno dei monaci benedettini all’Abbazia ed una celebrazione religiosa, alle
quali sarà presente il Presidente della Provincia, Antonio Saitta, che sarà
accolto a Novalesa dal Priore dell’Abbazia padre Paolo Gionta e dal Sindaco
Ezio Rivetti
L’abbazia è stata recentemente coinvolta dalla
Provincia in un progetto europeo che intende valorizzare la rete di edifici
religiosi medievali attraverso l´uso di nuovi strumenti tecnologici. La scelta
è caduta appunto sulla millenaria abbazia, che fu acquistata dalla Provincia
esattamente 40 anni fa ed è stata restituita nel tempo all’antico splendore. Il
progetto si chiama Thetris -Thematic Touristic Route development with the
Involvement of local Society ed è stato finanziato sul quarto bando del
programma di cooperazione territoriale europea “Europa Centrale” - Asse 4
“Aumentare la competitività e l´attrattività di Città e Regioni” - Area di
intervento 4.3 “Capitalizzazione delle risorse culturali per rendere più
attrattive le regioni e le città”. Capofila
di Thetris è l´Association of cities of the Upper-tisza area (Ungheria). I partner
sono per l´Italia la Provincia di Torino e la Provincia di Padova, oltre
all´agenzia di sviluppo turistico Lamoro. Gli
altri partners sono Centre for Technology Structure Development (De), District
Office Forchheim (De), Rda of the Presov Self-governing Region (Sk),
Association of Communes and Cities of Malopolska Region (Pl), Diocese
Graz-seckau (At), Bohemian Switzerland Pbo (Cz), Regional Development Agency
Ostrava (Cz), Scientific Research Centre of the Slovenian Academy of Sciences
and Arts, Research Station Nova Gorica (Sl), Bsc - Business Support Centre Ltd,
Kranj (Sl).
Gli obiettivi del progetto, che ha la durata di 30
mesi ed è in pieno svolgimento, sono l´individuazione delle soluzioni di sviluppo
per le aree rurali, utilizzando il patrimonio culturale esistente,
concentrandosi in particolare sul patrimonio delle chiese medievali; lo
sviluppo di strategie di sviluppo turistico utilizzando quali attrattori i beni
culturali; il coinvolgimento delle popolazioni locali nella partecipazione
attiva alle strategie di sviluppo di un turismo culturale per le aree
interessate.
40 Anni Fa Il Ritorno Dei Monaci
Nel 1973 la Provincia scelse di affidare l’Abbazia
alla Congregazione Benedettina Sublacense, con una convenzione della durata di
29 anni, che fu siglata ufficialmente nel 1974 e rinnovata nel 2006. La prima
convenzione ha consentito di procedere ai restauri e alla valorizzazione del
complesso. Di particolare rilevanza l´attuale attività di restauro di
antichissimi volumi da parte dei Benedettini. La nuova convenzione ha
consolidato il rapporto tra la Provincia e l´ordine religioso, che si sta
adoperando per diffondere la conoscenza dell´antichissima tradizione
spirituale, culturale e sociale dell´Abbazia. È la comunità religiosa, in
quanto custode della Novalesa, a segnalare le necessità di intervento per le
opere di manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i locali, dei mobili e
del parco circostante. Il programma di recupero portato a termine all’inizio
del nuovo millennio, è stato incentrato sulla riorganizzazione degli spazi
necessari per la vita della comunità dei monaci e per le relazioni con l´esterno,
a cui la comunità stessa si è aperta negli ultimi anni. Il monastero conserva
ancora oggi quella che doveva essere la planimetria originaria: un chiostro
centrale, fiancheggiato sul lato nord dalla chiesa e sugli altri lati dagli
ambienti necessari al funzionamento della comunità. All’interno del recinto
murario si possono ammirare quattro cappelle. Quella di Sant’eldrado conserva i
suggestivi affreschi di età romanica dedicati alla vita del santo. L´obiettivo
degli interventi degli anni scorsi è stato quello di localizzare all´interno
del complesso funzioni diverse: dalla residenza dei monaci alle attività legate
al libro, dall´ospitalità dei visitatori alla realizzazione di spazi museali.
Novalesa è il luogo ideale per ritemprare corpo e spirito, per dedicare un po’
di tempo alla meditazione e alla riflessione, alternando momenti di relax a
momenti turistici e culturali. Il tutto è reso possibile dalla cortese
accoglienza dei monaci Benedettini, i quali perseguono tuttora nella loro vita
quotidiana il motto “Ora et labora”. La chiesa e le cappelle di San Salvatore e
Sant’eldrado si possono ammirare durante visite guidate il sabato e la domenica
dalle 9 alle 11,30. La chiesa abbaziale e le sale del museo sono visitabili nei
giorni feriali e festivi estivi (dal 1° luglio al 15 settembre) escluso il
giovedì) dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30. Per informazioni:
telefono 0122-653210, www.Abbazianovalesa.org
1287 Anni Di Storia
Posta al centro della Valle Cenischia, l’Abbazia di
Novalesa è circondata da uno straordinario anfiteatro naturale, ai piedi del
Monte Rocciamelone. Fu fondata nel 726 da Abbone, signore franco di Susa e
Maurienne, che ne volle fare un presidio e controllo del valico del Moncenisio,
affidandola ai monaci benedettini. Dedicata ai Santi Apostoli Pietro e Andrea,
l’Abbazia figurava tra le più importanti d’Europa nell’Xi secolo, quando furono
realizzati gli affreschi della cappella di Sant’eldrado, che ancora oggi
stupiscono e affascinano per la luminosità e la conservazione cromatica. Nella
chiesa, costruita nel Xviii secolo sulle fondamenta di un preesistente edificio
di culto di epoca tardo-romana, sono ancora visibili degli affreschi risalenti
a più di mille anni fa, come la “lapidazione di Santo Stefano”. Il monastero
conserva ancora oggi quella che doveva essere la planimetria originaria: un
chiostro centrale, fiancheggiato sul lato nord dalla chiesa e sugli altri lati
dagli ambienti necessari al funzionamento della comunità. Nei pressi del
monastero, quattro cappelle sono dedicate a Santa Maria, al Santissimo
Salvatore, a San Michele, (la più famosa) a Sant’eldrado e San Nicola. Nei
primi anni successivi alla fondazione l’abbazia ottenne dai sovrani franchi
Pipino il Breve e Carlo Magno numerosi privilegi, tra cui quello della libera
elezione dell´abate e del pieno possesso dei beni di fronte ad ogni autorità
laica ed ecclesiastica. In quel tempo il monastero estendeva i suoi domini
anche nel Basso Piemonte, fino all´entroterra ligure di Ponente. Distrutto dai
Saraceni nel 906, il monastero fu ricostruito nella prima metà dell´Xi secolo
su iniziativa di Gezone, abate di Breme. Con i villaggi della Val Cenischia
(Ferrera, Venaus e Novalesa) l’abbazia costituì per alcuni secoli una
circoscrizione ecclesiastica autonoma. Nel 1646 ai benedettini si sostituirono
i Cistercensi, che rimasero a Novalesa fino al 1798, quando furono espulsi dal
Governo provvisorio piemontese. Il monastero fu successivamente affidato ai
monaci trappisti. Fu requisito dallo Stato nel 1855, quando fu approvata la
Legge sui Conventi. La storia più recente è quella che sarà raccontata nelle
celebrazioni del quarantennale dell’acquisto da parte della Provincia.
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NAPOLI (BIBLIOTECA NAZIONALE): MOSTRA "TRADIZIONI DI VIAGGI IN CALABRIA" |
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In corso nella Biblioteca Nazionale la mostra "Tradizioni di viaggi in Calabria", realizzata dalla stessa Biblioteca Nazionale. La mostra si svolge nell’ambito del progetto della Fondazione Napoli 99: “Napoli e la Calabria, un viaggio attraverso i secoli”, promosso dalla Regione Calabria d´intesa con la Regione Campania e già avviato con gli incontri alla Galleria Nazionale di Cosenza e di Torre Camigliati nel cuore della Sila il 7 e l’8 giugno scorsi. La veduta manoscritta del 1700 di Tropea di Francesco Cassiano de Silva, le belle incisioni seicentesche di Alessandro Baratta, opere riccamente illustrate, testi rari, a volte unici, carte geografiche del Regno di Napoli, libri di viaggio, testimonianze scritte, epistolari, cronache tracciano le sezioni dell’esposizione: nove itinerari di viaggio, da percorrere liberamente tra momenti di storia, memorie del territorio, contributi dell’ingegno umano, esperienze e sensibilità. La mostra della Biblioteca Nazionale di Napoli sottolinea anche i rapporti culturali tra Napoli e la Calabria, allestendo nove itinerari di viaggio all’interno di nove storie che si susseguono nel tempo e nello spazio, ma che il tempo e lo spazio travalicano, sopravvivendo allo scorrere della storia, scavalcando i margini di confine di tempo e spazio. Nove diversi modi, scelti tra i tanti, per raccontare altrettante formule di viaggio nei luoghi, nel costume, nella natura, nella memoria, nelle tradizioni del lavoro di una regione. Nove itinerari che ripercorrono le strade montane e marine, corsi dei fiumi o, proprio come se fossero strade, le carte geografiche, i libri di viaggio, le testimonianze scritte, i racconti, gli epistolari, le cronache, attraversando la natura o l’agglomerato costruito dall’uomo. I Viaggiatori documentati in mostra non sono solo gli escursionisti che si muovono in carrozza, a piedi, in treno, perfino i bicicletta; non sono solo gli autori di grandi resoconti di esplorazioni, di escursioni e di visite; non sono solo i rappresentanti e gli epigoni del Grand Tour che si è spinto fino in Calabria, come, solo per citare qualche esempio, François Lenormant, Richard de Saint-non, Henri Swinburne, Duret de Tavel. Non sono solo acuti osservatori di tempi diversi come Giuseppe Maria Galanti, Norman Douglas, George Gissing o Guido Piovene. Sono, di fatto, anche quelli che nel passarvi da nord a sud o da sud a nord, nel sostarvi e nel fermarsi provvisoriamente o stabilmente, hanno lasciato la loro impronta e la loro memoria; sono anche quelli che di questa regione hanno scritto parte rilevante della storia: da Alarico a Federico Ii; da Filippo Iii l’Ardito ai cavalieri diretti in Terra Santa; da quelli che fuggono ed emigrano a quelli vi ritornano o che arrivati occasionalmente vi sono rimasti. Una grande storia da raccontare ancora |
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MITTELFEST: SERRACCHIANI, PALCOSCENICO OFFERTO A CULTURA E TURISMO |
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Trieste - "Un
grande palcoscenico offerto alla cultura,
una prospettiva per una sempre più ricca
collaborazione
transfrontaliera, un´occasione importante per il
turismo
regionale".
Per la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani,
sono queste "le fondamenta ed allo stesso tempo
le ambizioni di
Mittelfest 2013 e di tutta la nostra regione che deve
vivere il
prestigioso appuntamento di Cividale come la
manifestazione di un
patrimonio culturale globale".
L´edizione numero 22 di Mittelfest ha visto il 12
luglio a Cividale del
Friuli, accanto a Serracchiani, il presidente della
Repubblica di
Slovenia, Borut Pahor, ed il ministro italiano alle
Attività
culturali ed al Turismo, Massimo Bray, nonché gli
ambasciatori
d´Italia a Zagabria, Emanuela D´alessandro, e di
Croazia a Roma
Damir Grubisa.
Per la Giunta regionale ci saranno anche il
vicepresidente Sergio
Bolzonello e l´assessore alla Cultura, Gianni
Torrenti.
"Mittelfest - osserva ancora la presidente della
Regione - può
rappresentare uno dei più importanti biglietti da
visita del
Friuli Venezia Giulia che, proprio in questa sinergia
fra cultura
e turismo, deve poter ritrovare una delle carte
vincenti da
giocare per il proprio sviluppo civile ed
economico".
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MERCANTIA 2013, TORNA IL GRANDE FESTIVAL DEL TEATRO DI STRADA DI CERTALDO |
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Firenze – Mercantia, il più grande festival italiano
del teatro di strada, a Certaldo dal 17 al 21 luglio, si presenta nell’edizione
2013 anche con un progetto speciale su Giovanni Boccaccio nel settimo
centenario della nascita. Una vera e propria offerta straordinaria di cultura
teatrale e letteraria.
La manifestazione è stata illustrata stamani in una
conferenza stampa a Firenze, nel corso della quale il sindaco di Certaldo
Andrea Campinoti ha voluto sottolineare che la ricchezza di Mecantia è il suo
pubblico, un popolp capace ormai da venticinque anni di arrivare da tutta
Europa per non perdere questo spettacolo di cultura.
Un milione di spettatori ha animato le strade di
Certaldo dalla nascita di Mercantia, un quarto di secolo addietro, per unirsi
ai teatranti di strada, ai giocolieri, ai musicisti, ai burattinai. L’edizione
numero 26 non sarà da meno: cento spettacoli a sera per fare davvero di questo
evento la Grande Madre teatrale, autentico punto di nascita e valorizzazione
dell’arte di strada, che salva dalla peste dell’oggi, quella “cinica modernità”
fatta di egoismo e individualismo affogati nella crisi dell’economia che ha voluto ricordare il direttore
artistico Alessandro Gigli.
“Il Comune di Certaldo ha operato una scelta per la
cultura che la Regione non poteva che condividere e valorizzare – ha sostenuto
l’assessore regionale alla cultura e al turismo Cristina Scaletti -. Scelta che
si sostanzia in Mercantia come esempio di
risposta alla crisi attraverso la creazione d’arte operata da chi ne ha
fatto professione artigiana. E un contributo importante alla politica culturale
e turistica che la Regione sta sviluppando, dentro la quale si intrecciano
arte, enograstronomia, beni ambientali e culturali riuniti sotto l’unico
marchio qualificante di Toscana”.
Boccaccio si affaccierà con un progetto speciale di
letture spettacolari, come ovvio e giusto nell’anno del settecentesimo
anniversario dalla nascita. In una fusione che crea Mercaccio, un biscotto nato
per questa occasione speciale a ricordo; accompagnerà insieme ad un bicchiere di vinsanto gli eventi in
programma.
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DOMENICA APERTURA STRAORDINARIA DI VILLA LONATI SPLENDIDA OCCASIONE PER VISITARE UN TESORO NASCOSTO DI MILANO CHE APRIREMO SEMPRE PIÙ ALLA CITTÀ |
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Villa Lonati, lo splendido edificio settecentesco
immerso nel verde in zona Niguarda, apre alla città domenica prossima, dalle
10.30 alle 18.00. Milanesi e turisti potranno ammirare una straordinaria varietà
di specie vegetali e ambienti naturali, oltre all’edificio in sé il cui nucleo
originario risale addirittura al ‘400, quando Niguarda era parte del Comune di
Corpi Santi di Porta Comasina. Dal 1975 Villa Lonati è sede del settore Parchi
e Giardini del Comune.
“Villa Lonati è uno splendido patrimonio di Milano –
ha dichiarato Chiara Bisconti, assessora al Verde e Arredo urbano - un vero
tesoro nascosto. Vogliamo che diventi sempre di più un punto di riferimento,
specialmente dal punto di vista didattico. Domenica ci sarà un’anteprima delle
aperture straordinarie che stiamo pianificando per l’autunno. È un luogo unico
e bellissimo, un angolo speciale di Milano, l’occasione per passare una
domenica diversa per chi resta in città”.
Domenica 14 luglio Villa Lonati apre i suoi cancelli
dalle 10.30 alle 18.00. Dalle 11 alle 16.30 visite guidate per tutti alla serra
didattica, al laghetto delle piante acquatiche e alle sezioni sulle piante
degli ambienti desertici e officinali.
Previste anche tante iniziative per il pubblico, a
partire dai bambini: meccanismi sonori, macchine in movimento, costruzioni
originali con cui giocare e divertirsi in una grande festa in compagnia di
animatori.
Intorno alle 11.30, alle 15.30 e alle 17.00, ci sarà
l’esibizione di un attore in vesti medioevali che, con l’arte
dell’affabulazione tipica del cantastorie, affascinerà i presenti con racconti
veri e di fantasia. A lui si affiancherà un mago/clown per allietare i
visitatori, soprattutto i più piccoli, con giochi, gags e storie divertenti.
Dalle 15.30 in poi, anche un concerto gratuito dell’artista newyorchese Mike
Ogletree e della sua band, con cover dei Simple Minds.
Tutte le informazioni su Villa Lonati:
http://goo.Gl/ctqq2
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TICINO: GRANDI MOSTRE AL MUSEO D´ARTE DI MENDRISIO E PINACOTECA ZUST DI RENCATE |
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Il Museo d’arte Mendrisio e la Pinacoteca Züst di Rancate aprono la stagione espositiva autunnale con due grandi mostre dedicate rispettivamente ai paesaggi mitici di Carlo Carrà e alla realtà rurale e urbana nella pittura lombarda e ticinese dell’Ottocento. Per l’occasione è stato realizzato un biglietto cumulativo cui è possibile affiancare una visita guidata e/o un pacchetto con pranzo-degustazione in un tipico grotto locale. _ _ Museo d’arte Mendrisio Pinacoteca Züst Rancate I Paesaggi Mitici Di Carlo Carrà Un Mondo In Trasformazione L´ottocento tra poesia rurale e realtà urbana 22 settembre 2013 – 19 gennaio 2014 13 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014 _ _ _ Biglietto cumulativo alle due mostre - Chf 10.- (€ 8) a testa Offerte speciali visite guidate gruppi Museo d’arte Mendrisio: Chf 100.- (€ 80) a gruppo Pinacoteca Züst di Rancate: Chf 100.- (€ 80) a gruppo Dettaglio Offerte A Fine Dossier Umberto Boccioni, Sera Carlo Carrà, L’attesa, 1926 d’aprile, 1908 _ Museo d’arte Mendrisio I Paesaggi Mitici Di Carlo Carrà 22 settembre 2013 – 19 gennaio 2014 Pino sul mare (1921), Crepuscolo (1922), L’attesa (1926), L’estate (1930), I nuotatori (1932), Capanni al mare (1927), Canale a Venezia (1926), Lo Squero di San Trovaso (1938) e I contadini della Versilia (1938), sono alcuni dei capolavori che costellano la prima ampia retrospettiva dedicata da un museo svizzero all’opera di questo grande protagonista della pittura moderna europea. Figura di primo piano dell’arte italiana ed europea del ‘900, Carlo Carrà fu tra i protagonisti prima del Futurismo (1909-15) e poi della Pittura metafisica (1916-19). Attivo tra gli artisti delle avanguardie europee, amico tra gli altri di Apollinaire e Picasso, visse tra il 1916 e il 1920 un decisivo periodo di riflessione che lo condusse verso una sorta di solitudine creativa. Dopo gli intensi anni della Metafisica, vissuti con i fratelli De Chirico, si apre nel 1921 alla lunga stagione del Realismo mitico, contraddistinto da un’immersione nel paesaggio. Le montagne della Valsesia, le marine di Forte dei Marmi, la laguna veneziana, le campagne e le rive dei laghi lombarde, le alpi apuane furono i luoghi prediletti del pittore piemontese. Il paesaggio, soggetto per eccellenza della maturità, divenne fonte continua delle sue sperimentazioni, per le quali attingeva alla storia dell’arte attraverso i secoli. Raffinato intellettuale, amico di Longhi, Papini e Soffici, Carrà fu anche grande teorico e critico di lungo corso. Ben noto il suo impegno per la rivista d’arte internazionale “Valori plastici” e per il quotidiano nazionale “L’ambrosiano”. Cinquantatré dipinti, ventinove disegni e sedici incisioni, oltre a un prezioso materiale documentario, tracciano la storia del pittore negli anni della maturità. Parallelamente è esposta una selezione di opere di autori ticinesi, dipinte tra il 1920 e il 1950, che intendono gettare luce sulla grande influenza esercitata da Carrà sul Ticino. Museo d’arte, Piazza San Giovanni, Mendrisio Orari: martedì-venerdì 10.00-12.00/14.00-17.00, sabato-domenica 10.00-18.00, lunedì chiuso, tranne festivi Ingresso: intero Chf 10.- (€ 8), ridotto Chf 8.- (€ 6.50), ridotto speciale gruppi Chf 5.- (€ 4) Info: +41 (0)91 640 33 50, museo@mendrisio.Ch Carlo Carrà, Pino sul mare, 1921 _ Pinacoteca Züst Rancate Un Mondo In Trasformazione L´ottocento tra poesia rurale e realtà urbana 13 ottobre 2013 – 12 gennaio 2014 La rassegna presenta una novantina di capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca, lombarda e ticinese. L’oculata scelta delle opere si prefigge d’illustrare l’evoluzione della pittura di paesaggio, rurale e urbano, tra il 1830 e il 1915 con le conseguenti implicazioni sulla società. Non solo paesaggi quindi, ma anche scene di vita quotidiana. Il visitatore avrà modo di immergersi nell’ambiente cittadino ottocentesco attraverso le suggestive vedute di Lugano e Milano, dipinte da artisti quali Giovanni Migliara, Giuseppe Canella e Carlo Bossoli, che testimoniano le modifiche dell’assetto urbano. Da queste vedute tipiche dell’epoca romantica si passa a una visione della città più attenta ai mutamenti della modernità: irrompe infatti la presenza della ferrovia, dell’industria e del disagio sociale._ Tra i principali interpreti di questo mondo in trasformazione troviamo Carcano, Franzoni, Feragutti Visconti e Mosè Bianchi che con Corso di Porta Ticinese tratteggia i contorni di una Milano fumosa e brulicante di vita, mentre con Lavandaie immortala la fatica di umili donne iscritte in un paesaggio dalle cadenze bucoliche. Quadri in cui la denuncia sociale si fa più esplicita sono ad esempio Alveare di Luigi Rossi e Venduta! di Angelo Morbelli, dipinto che ritrae l’annichilente realtà della prostituzione minorile. A quest’ultimo la mostra dedica un’intera sala. Alla trasfigurazione della città si affiancano i paesaggi della campagna ticinese e lombarda che paiono cristallizzati in una visione idealizzata dai toni lirici. Profondi mutamenti stilistici stravolgono l’arte del Xix secolo: una diversificazione di linguaggi che spazia da influenze scapigliate a ricerche più veriste per approdare al divisionismo di Segantini, Longoni, Pellizza da Volpedo, Berta e Sottocornola e aprire una finestra sulla prima fase del Novecento con le opere prefuturiste di Boccioni. I vari nodi della mostra verranno sottolineati da testi poetici e in prosa, coevi ai dipinti e a loro legati per tematiche o atmosfere, al fine di evocare lo spirito dell’epoca. Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate Orari: martedì-venerdì 09.00-12.00/14.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.00-12.00/14.00- 18.00, chiuso il 24, 25, 31/12, 01/01, lunedì festivi aperto Ingresso: intero Chf 10.- (€ 8), ridotto Chf 8.- (€ 6.50), ridotto speciale gruppi Chf 5.- (€ 4) Informazioni: +41 91 816 47 91, decs-pinacoteca.Zuest@ti.ch Filippo Carcano, In autunno, 1883 Offerte Gruppi Biglietto cumulativo alle due mostre - Chf 10.- (€ 8) a testa Ingresso ridotto al Museo d’arte di Mendrisio Chf 5.- (€ 4) + Ingresso ridotto alla Pinacoteca Züst di Rancate Chf 5.- (€ 4) Biglietto cumulativo con visite guidate a entrambe le mostre - Chf 10.- (€ 8) a testa + Chf 200.- (€160) a gruppo Ingresso ridotto al Museo d’arte di Mendrisio Chf 5.- (€ 4) + Ingresso ridotto alla Pinacoteca Züst di Rancate Chf 5.- (€ 4) - Costo visita guidata: Chf 100.- (€ 80) + Chf 100.- (€ 80) = Chf 200.- (€160) a gruppo Pacchetto con pranzo al Grotto Bundi - Chf 10.- (€ 8) + Chf 40.- (€ 32) a testa Ingresso ridotto alle due mostre e pranzo al caratteristico Grotto Bundi. I bambini sotto i 6 anni non pagano mentre per i bambini tra i 7 e i 10 anni è disponibile un piccolo menù con carne e patatine o tagliatelle al burro al posto della polenta Chf 16.- (€ 13) a testa Nel biglietto cumulativo è compreso uno sconto del 10% sui cataloghi delle rispettive mostre. La prenotazione è obbligatoria. Eventuali modifiche o cancellazioni devono essere comunicate quindici giorni prima della data prestabilita. Per informazioni e prenotazioni: Dott.ssa Claudia Amato Tel. (0039) 3491000468 - claudia.Amt@gmail.com Come raggiungere il Museo d’arte di Mendrisio In auto: da Milano prendere l´autostrada in direzione del Lago di Como e da qui tenere la direzione di Lugano. Dopo il confine seguire la direzione di Mendrisio per 5 km. Il museo è situato nel nucleo storico. In treno (www.Ffs.ch): linea Milano-como-lugano, scendere alla stazione di Mendrisio e proseguire a piedi. Il museo è raggiungibile in circa 5-10 minuti. In bus: dalla stazione prendere la navetta "Cittàbus” per San Giovanni. Come raggiungere la Pinacoteca Züst di Rancate In auto: per chi proviene dall´autostrada Milano-lugano l´uscita è Mendrisio. Alla prima rotonda si gira a destra e mantenendo sempre la destra, dopo un chilometro, si giunge nel centro di Rancate. La Pinacoteca è di fronte alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano, sulla sinistra della strada. In treno (www.Ffs.ch): linea Milano-como-lugano, scendere alla stazione di Mendrisio e poi prendere la navetta "Cittàbus" linea 3. I Musei si trovano a due chilometri di distanza l’uno dall’altro. Esseci 4 Museo d’arte Mendrisio Fondato nel 1982 negli spazi di un antico convento, il Museo d´arte di Mendrisio propone, con vasto riscontro di pubblico e di critica, esposizioni dedicate a grandi maestri del ´900. Situato in un´incantevole cornice paesaggistica, l´antico chiostro dei Serviti, è inserito per il suo valore storicoarchitettonico tra i monumenti di interesse nazionale. Sorto nel Xiii secolo all´entrata settentrionale del nucleo storico di Mendrisio, l´intero complesso fungeva da ospizio e ricovero, gestito a partire dal Xv secolo dall´ordine religioso dei Serviti (Servi di Maria). Nei secoli il Convento si è ampliato e rinnovato, divenendo un affascinante insieme di stratificazioni che portano dal Xiii al Xix secolo. Esso comprende tra l´altro la Chiesa di S. Giovanni, gioiello del Xviii secolo per il suo armonioso e fastoso apparato decorativo, e l´Oratorio della Madonna delle Grazie con la preziosa lunetta attribuita a Giovanni da Milano, entrambi ruotanti attorno al suggestivo chiostro con arcate impreziosito da un´ancona lapidea rinascimentale. Aperti i battenti con due significative rassegne su Paul Klee, lungo il ciclo di retrospettive sono stati rivisitati autori quali Georges Braque, Alberto Giacometti, Eduardo Chillida, Mark Tobey, Sam Francis, Jean Arp, Julius Bissier, Ben Nicholson, Meret Oppenheim, Fritz Wotruba, Walter Kurt Wiemken, Renato Birolli, ponendo sempre l´attenzione su aspetti ancora inesplorati e su materiali poco noti della loro opera. Grazie soprattutto a importanti donazioni, il Museo d´arte di Mendrisio può oggi vantare una notevole collezione di dipinti, sculture e opere su carta che spaziano dal Xvi al Xx secolo e che documentano capillarmente la storia artistica locale. Di grande rilievo il fondo di un protagonista dell´arte ticinese e lombarda del Xx secolo, Pietro Chiesa, comprendente insieme a 500 opere tra dipinti e grafica anche il prezioso archivio dell´artista. La collezione è inoltre arricchita da un fondo di opere di figure di spicco dell´arte italiana del dopoguerra come Mario Sironi, Gino Severini, Fausto Pirandello, Atanasio Soldati, Ennio Morlotti, Tancredi Parmeggiani, Gianni Dova e Piero Gilardi. Custodisce inoltre gli oltre 650 Trasparenti eseguiti dalla fine del Xviii secolo fino ai giorni nostri e testimonianza unica, storica e religiosa della regione. Riconosciuto a livello internazionale e nazionale, grazie alle sue iniziative il Museo collabora costantemente con grandi istituti museali svizzeri ed europei |
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RANCATE: PINACOTECA ZüST |
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La pinacoteca cantonale di Rancate nasce grazie all’importante lascito che Giovanni Züst (Basilea 1887 - Rancate 1976) fece al Canton Ticino nel 1966. Uomo d’affari con la passione per l’arte, si trasferì nella Svizzera italiana per ragioni di lavoro e cominciò ad appassionarsi alla pittura ticinese e lombarda. Gli interessi del basilese non si limitavano alle Belle Arti, ma si estendevano anche, tra le altre cose, all’archeologia e all’oreficeria. A tal proposito va ricordata l’importante donazione di argenti che il mecenate fece all’Historische Museum di San Gallo e quella di oggetti etruschi e greci all’Antikenmuseum di Basilea. Le opere lasciate da Giovanni Züst rappresentano ancor oggi il nucleo principale della collezione della Pinacoteca; esse costituiscono una notevole testimonianza artistica della pittura ticinese e lombarda tra il Xvii e il Xix secolo. Il nucleo più strettamente locale della raccolta si compone delle opere di Antonio Rinaldi (1816-1875), di cui si conservano un centinaio di dipinti e oltre 250 disegni. Tra i degni testimoni dell’arte ticinese dell’Ottocento, troviamo anche Luigi Rossi, Adolfo Feragutti Visconti, Ernesto Fontana, Gioachimo Galbusera, tutti accumunati dalla frequentazione dell’Accademia di Brera. Per quanto concerne invece gli esponenti del Xvii e del Xviii secolo, la Pinacoteca annovera degli artisti di grandissimo calibro, come il caravaggesco Giovanni Serodine (1594/1600-1630) e il caronese Giuseppe Antonio Petrini (1677-1759). Del Serodine, «non soltanto il più forte pittore del Canton Ticino, ma uno dei maggiori di tutto il Seicento italiano», come lo definì Roberto Longhi, la Pinacoteca vanta tre opere, tra cui il San Pietro in carcere, senza dubbio il pezzo più pregiato del museo. La collezione della Pinacoteca continua ad arricchirsi con nuovi acquisti, donazioni e depositi, tra questi si ricorda quello della raccolta Molo, che comprende capolavori di arte italiana (Fattori, Segantini, Previati, Mosè Bianchi). Il museo è attivo nella promozione culturale grazie alla frequente proposta di mostre temporanee di grande qualità, curate da personalità di spicco del mondo dell´arte. Si offrono visite guidate su appuntamento e percorsi personalizzati, con variegate attività didattiche pensate per le scuole |
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SAN PAOLO DEL BRASILE: I MAESTRI DEL RINASCIMENTO.CAPOLAVORI ITALIANI - DAL 13 LUGLIO AL 23 SETTEMBRE 2013
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I maestri del Rinascimento Capolavori italiani Una grande mostra a San Paolo del Brasile, dal 13 luglio al 23 settembre 2013e poi a Brasilia, dal 12 ottobre al 5 gennaio 2014 Un grande evento culturale per la conoscenza dell’arte e per lo sviluppo delle relazioni tra Italia e Brasile. San Paolo del Brasile si appresta ad accogliere una grande mostra dedicata al Rinascimento italiano - I maestri del Rinascimento. Capolavori italiani - che dal 13 luglio al 23 settembre, presso il Centro Cultural Banco do Brasil, presenterà al pubblico brasiliano e internazionale la straordinaria ricchezza dell’arte italiana nel momento del suo massimo splendore, attraverso 57 capolavori, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private, di 50 tra i più grandi maestri del Rinascimento. L’esposizione, che avrà una seconda sede a Brasilia, dal 12 ottobre 2013 al 5 gennaio 2014 sempre presso il centro cultural Banco do Brasil, è curata da Cristina Acidini, insieme a Giovanna Damiani, Maria Rosaria Valazzi, Alessandro Del Priori, Stefano Petrocchi, Marcello Toffanello e Marco Bona Castellotti a cui si devono i saggi introduttivi delle 6 sezioni dedicate: Firenze, Roma, Urbino, Ferrara, Venezia e Milano e l’Italia del Nord. La mostra è organizzata da Civita e Start con la collaborazione di Base 7, la società brasiliana con cui Civita ha consolidato un rapporto di cooperazione, che curerà tutte le attività in Brasile. Quando Colombo scopre l’America, l’Italia non è una nazione unitaria, come la Francia, l’Inghilterra e la Spagna, ma è divisa in tanti stati, raccolti intorno ai centri maggiori - Milano, Venezia, Firenze e Roma - ma anche a numerose e più piccole corti, ricche e raffinate. Nella mostra si aprirà con una sezione dedicata a Firenze, che è senza dubbio la culla del Rinascimento, ma nelle sezioni successive documenterà la sua fioritura, che coinvolge un universo molto più ampio, con linguaggi artistici diversificati e soprattutto con una irripetibile concentrazione di grandi maestri, che le corti si contendono come vere e proprie star. Emblematico è il percorso di Raffaello tra Urbino, Firenze e Roma, documentato in mostra con tre opere dipinte nelle diverse epoche, che permetteranno di seguire la sua parabola artistica, breve ma dirompente per lo svolgere di tutta l’arte italiana.Raffaello, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Tiziano sono in qualche modo entrati nel mito, icone assolute della storia dell’arte. Ma insieme a loro l’Italia è percorsa in lungo e in largo da una eccezionale quantità di artisti e di botteghe, che danno vita ad un’immensa produzione artistica, di cui la mostra è una piccola ma significativa campionatura. Insieme alle figure degli artisti e ai tratti salienti dei diversi centri rinascimentali, la mostra cercherà di far conoscere l’evoluzione che ha caratterizzato un secolo di storia a cavallo del 1500. Con l’Umanesimo si era affermata nel Quattrocento una aspirazione all’equilibrio e all’armonia, alla razionalità e alla proporzione, da conquistare imitando il mondo antico, greco e romano. Ma dalla fine del Quattrocento le scoperte geografiche hanno spostato gli interessi economici, l’invenzione della stampa ha favorito il movimento di riforma della chiesa e quindi la sua reazione, le potenze occidentali si sono scontrate per il dominio anche dell’Italia e nel 1527, con il Sacco di Roma, si giunge perfino a profanare la Città eterna. Il sogno umanista si infrange e il Cinquecento diventa un tempo di conflitti, di profondi turbamenti e di nuovi slanci, nel quale anche gli artisti cercano nuovi confini. Il percorso espositivo si articola in 6 sezioni, che rappresentano le principali aree territoriali ad esclusione di Napoli e del Sud, già retti da monarchie straniere – prima la Francia e poi la Spagna – con una cultura artistica differente e peculiare. La mostra propone quindi un viaggio nel tempo, alla scoperta dei maestri e dei loro capolavori, ma è anche un invito a conoscere l’Italia, le sue città, le chiese, i palazzi e i grandi cicli di affreschi, evocati in mostra da un suggestivo filmato |
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