|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Luglio 2013 |
 |
|
 |
IL PARLAMENTO EUROPEO PESCA APPROVA NORME PER UN FONDO DI € 6,5 MILIARDI DI AIUTI UE PER LA PESCA |
|
|
 |
|
|
Norme di funzionamento marittima europea e Fondo per
la pesca (Feamp) sono stati approvati dalla commissione per la pesca il
Mercoledì scorso. Dal 2014, il Feamp finanzierà politica Ue comune della pesca
(Pcp) misure volte a rendere la pesca sostenibile dell´Ue e sviluppare
l´acquacoltura. Il Feamp finanzierà anche la politica di cooperazione marittima
integrata (Pmi), tra le parti interessate marittime in diversi settori
politici.
"L´adozione della mia relazione è un passo
fondamentale per la protezione di un modello europeo di pesca sostenibile e
competitivo", ha affermato il relatore Alain Cadec (Ppe, Fr).
Verso la sostenibilità della pesca nell´Ue -
Per dare efficacia al l´accordo del Parlamento con il
Consiglio sulla prossima Pcp, che impone agli Stati membri di fissare le quote
di pesca sostenibile a partire dal 2015 e introduce un divieto di rigetto di
pesca indesiderate, il Feamp contribuirà pescatori a conformarsi alle nuove
norme, sostenendo gli investimenti in più attrezzi da pesca selettivi o di
attrezzature per facilitare la movimentazione, lo sbarco e lo stoccaggio delle
catture indesiderate.
Rinnovo della flotta -
Un emendamento controverso che consente il
finanziamento a sostegno degli investimenti per rinnovare le navi da pesca su
piccola scala e costiere più di 35 anni anni è stata approvata con una
maggioranza risicata, a determinate condizioni (il contributo di finanziamento
Ue deve essere inferiore al 15% del totale degli investimenti e anche inferiore
a € 80.000, e la capacità di pesca della nave deve essere ridotta di almeno il
40%).
La commissione ha inoltre modificato la proposta Feamp
per consentire ai giovani pescatori di meno di 35 anni da concedere fino a €
100.000 nel supporto individuale di avviamento, se lui o lei compra una nave
piccola pesca costiera e tra 5 e 20 anni e ha cinque anni di esperienza
professionale nel settore.
Norme più semplici
-
La politica comune della pesca e della politica
marittima integrata saranno entrambi finanziati attraverso il Feamp, sulla base
del fatto che l´utilizzo di un unico fondo contribuirà a semplificare e
integrare le due politiche.
Inoltre, allineando attentamente le modalità per
l´erogazione di finanziamenti Feamp quelle previste per i fondi della politica
regionale Ue dovrebbe rendere le norme Ue di finanziamento più consistente. Per
esempio, ci sarà un unico comune di gestione e di controllo di tutti questi
fondi, che dovrebbe contribuire a ridurre la burocrazia.
Prossimi passi -
La prima lettura plenaria voto è da prendere in del
Parlamento seconda tornata di ottobre.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CREARE VALORE E RIDURRE GLI SPRECHI SFRUTTANDO I SOTTOPRODOTTI ANIMALI |
|
|
 |
|
|
Il settore dei sottoprodotti animali è un anello
fondamentale della catena di produzione alimentare globale, crea infatti nuovi
prodotti e riduce gli sprechi. Sono però necessari nuovi strumenti e processi
biotecnologici per soddisfare i mercati in espansione e raggiungere gli
ambiziosi obiettivi ambientali. È per questo che un progetto europeo ha
sviluppato un nuovo modo di trasformare resti di pollame prima non
commercializzabili in prodotti che vanno dagli additivi alimentari al
biodiesel.
Il progetto finanziato dall´Ue Prospare
("Progress in saving proteins and recovering energy") si propone di
sviluppare una piattaforma tecnologica per la lavorazione dei sottoprodotti
animali (Ab-p), in particolare pollame, per diversi scopi. Usando un nuovo
approccio biocatalitico, i resti di pollame non commercializzabili possono
essere adesso trasformati in proteine e valore aggiunto - peptidi idrolizzati -
che si possono usare in prodotti finali commercializzabili.
Il progetto aveva anche lo scopo di ampliare le
attuali conoscenze scientifiche sulle tecniche di bioconversione per preparare
il terreno a un migliore sfruttamento dei residui animali su scala industriale.
Il progetto ha cominciato esaminando come si potevano
ottenere miscele di peptidi a valore aggiunto a partire da materie prime. Ha
poi cercato di mettere questo procedimento a disposizione dell´industria per
una lavorazione su scala più ampia. L´obiettivo finale era rendere queste
miscele di peptidi sfruttabili nei settori dei prodotti alimentari, dei mangimi
e dei prodotti biochimici (cosmetica e microbiologia).
La piattaforma tecnologica si è occupata in
particolare di portare avanti diversi benefici chiave. Il primo è l´utilizzo,
rendendo gli Ab-p potenzialmente interessanti per una serie di settori
industriali attraverso lo sviluppo di un nuovo processo di conversione basato
su un approccio biocatalitico. Questo a sua volta dovrebbe creare valore,
trasformando questi residui in peptidi idrolizzati per additivi alimentari e
mangimi, per esempio. Il grasso che li accompagna e il sego (reso grasso
animale) può essere usato anche per l´energia rinnovabile e la produzione di
prodotti chimici organici.
Un altro centro di interesse del progetto è stata la
funzionalità. I nuovi ingredienti devono soddisfare le aspettative del
consumatore se vogliono avere successo sul mercato. Quindi il progetto ha
cercato di ottenere le caratteristiche sensoriali necessarie per gli
ingredienti nutrizionali - gusto, aroma e digeribilità - per migliorare il loro
potenziale commerciale. Le proprietà funzionali dei nuovi additivi alimentari
prodotti sono stati studiate usando metodi di analisi standard e nuovi.
Il progetto ha messo tra le priorità anche la
sicurezza. Sono stati impiegati inoltre una serie di tecniche complementari a
basso costo per il monitoraggio della contaminazione microbica e strumenti per
la rilevazione della micotossina, per assicurare che gli additivi alimentari
sviluppati fossero conformi alle normative.
Il progetto Prospare rapprensenta una rivoluzione
radicale perché dimostra come gli Ab-p in precedenza non commercializzabili
possono essere sfruttati attraverso efficienti metodi di bioconversione e
biocatalizzatori (enzimi e/o composti enzimatici). È una novità anche nel senso
che è un progetto altamente interdisciplinare che applica competenze
biotecnologiche, chimiche, biofisiche, immunologiche e tossicologiche. Inoltre
ha coinvolto partner industriali che hanno sperimentato le tecnologie proposte
e le hanno valutate. I primi impianti di produzione pilota (in Russia e Belgio)
hanno raggiunto lo standard richiesto di piena produttività e sostenibilità.
Si prevede che questo progresso tecnologico
trasformerà la lavorazione degli Ab-p e contribuirà a ridurre gli sprechi
inutili. Anche se usare in modo sicuro questi prodotti ha costantemente
comportato grandi difficoltà, le nuove tecnologie di lavorazione sviluppate per
mezzo di Prospare dovrebbero soddisfare i requisiti della sicurezza alimentare
dell´Ue ed essere allo stesso tempo economicamente sostenibili.
Per maggiori informazioni, visitare:
Prospare
http://www.Prospare.eu/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/87819_it.html
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OGM, ORLANDO: BIODIVERSITA’ E’ NOSTRA INFRASTRUTTURA ECONOMICA |
|
|
 |
|
|
Roma – Di seguito la dichiarazione del 12 luglio del ministro
dell’Ambiente Andrea Orlando in merito agli Ogm: “
Il decreto interministeriale sul divieto di
coltivazione del mais geneticamente modificato firmato oggi insieme ai ministri
De Girolamo e Lorenzin è un provvedimento importante perché offre una prima
copertura giuridica a difesa della nostra agrobiodiversità.
La decisione presa oggi in Consiglio dei ministri
rappresenta però solo la prima parte di un percorso nel quale il sistema Italia
nel suo complesso deve offrire una convinta prova di unità e compattezza. Le
Regioni devono innanzitutto dare il loro immediato contributo per la
costruzione di un quadro di misure idonee a garantire la salvaguardia delle
nostre coltivazioni tradizionali e biologiche. A livello comunitario,
parallelamente, c’è bisogno che il nostro Paese si renda protagonista in Europa
di una seria discussione sul tema dell’autonomia dei singoli Stati
sull’ammissibilità degli Ogm.
Tutelare le nostre specificità non è una battaglia di
retroguardia, tutt’altro. La biodiversità è la grande infrastruttura economica
del nostro Paese ed è anche lavorando su questo terreno che l’Italia potrà
uscire dalla difficile situazione in cui si trova.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
RIUNITO AD ACRI IL COMITATO DI SORVEGLIANZA PSR CALABRIA 2007-2013 |
|
|
 |
|
|
Il Comitato di Sorveglianza Psr Calabria del Piano di
Sviluppo Rurale regionale 2007-2013, si è riunito nella sala consiliare di
“Palazzo Sanseverino Falcone” di Acri. All’annuale seduta del Comitato erano
presenti Maria Merlo della Commissione Europea, Giulio Cardini del Ministero
delle Politiche Agricole e Forestali, i rappresentanti del partenariato socio-
economico e, per la Regione, l’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra.
Nel corso del dibattito, in cui sono intervenuti anche il Dirigente generale
del Dipartimento “Agricoltura” Giuseppe Zimbalatti, l’Autorità di Gestione del
Psr Maurizio Nicolai ed il dirigente Giovanni Aramini, è stato fatto il punto
sullo stato di attuazione del Psr.
Dopo il saluto del Sindaco Nicola Tenuta, ha aperto i
lavori l’Assessore Trematerra il quale ha espresso compiacimento per il fatto
che la riunione del Comitato si sia svolta proprio nella sua città d’origine
“perché – ha detto - è bene che anche attraverso manifestazioni istituzionali
di tale rilievo si dia visibilità alle comunità calabresi poco conosciute”.
L’assessore ha sottolineato il trend di crescita del settore agro- alimentare
calabrese degli ultimi tre anni. In particolare, mentre nel 2010 la Calabria
occupava la terzultima posizione rispetto alle altre regioni italiane, oggi è
perfettamente allineata con il resto d’Italia. “Grazie al duro lavoro del
dipartimento, all’attenta guida della Comunità Europea ed al constante
confronto con partenariato, mondo agricolo e sindacale, siamo riusciti a
risalire la china – ha affermato Trematerra – e si tratta di una grande
soddisfazione considerato che siamo una regione meridionale con una serie di
problematiche socio- economiche che vanno a sommarsi alla crisi generale del
momento”. L’assessore ha, inoltre, sottolineato come il settore
dell’agricoltura sia l’unico in Calabria a non aver compiuto passi indietro e
che la percentuale di errore del Psr della nostra regione sia al di sotto della
media nazionale. Fondamentale è l’attenzione che il dipartimento sta prestando
alla qualità della spesa. “Terminata l’era dei finanziamenti a pioggia, e
considerato il problema dell’accesso al credito – ha detto ancora l’assessore
Trematerra – ora c’è bisogno di un pacchetto di norme nazionali e regionali che
indichino come impiegare al meglio i fondi comunitari, in modo da favorire realmente
le aziende”. L’assessore ha spiegato, poi, che il dipartimento “Agricoltura” ha
già elaborato un’accurata analisi di contesto che porta alla luce punti di
forza e criticità e che condurrà con maggiore consapevolezza alla nuova
programmazione”. Secondo Trematerra, inoltre, la vera sfida della nuova
programmazione, consiste nel sapersi proiettare nel futuro, tenendo conto, ad
esempio, dell’aspetto demografico della regione. L’operato della Regione ha
ottenuto buoni consensi dalla Commissione Europea e dal Ministero, che hanno
riconosciuto l’importanza dei risultati raggiunti dal dipartimento
“Agricoltura”, dal punto di vista finanziario nell’attuale programmazione e
hanno elogiato l’impegno rivolto al prossimo sessennio. In particolare, Merlo
ha sottolineato l’importanza del monitoraggio e dei controlli per limitare
ulteriormente il tasso d’errore, illustrando le strategie anti frode della
Direzione Generale dell’agricoltura e ha invitato la Calabria a mirare sempre
di più alla modernità. Cardini, dal canto suo, si è soffermato sulla bontà
delle proposte di modifiche al Psr Calabria, con le quali l’Adg Nicolai ha
inteso, in quest’ultima fase della programmazione, riallocare alcune risorse
nell’ottica di poter intervenire laddove c’è una maggiore domanda da parte dei
beneficiari.
A proposito di modernità e trasparenza, Nicolai ha
illustrato il nuovo piano di informazione: “Abbiamo attivato un sito,
www.Calabriapsr.it, nel quale – ha detto -sono presenti tutti i documenti
amministrativi e giuridici, insieme con un blog che servirà per il confronto
costante col partenariato. Grande attenzione sarà rivolta inoltre alla banda
larga, l’investimento più rilevante della nuova programmazione”. Per quanto
riguarda lo stato di avanzamento nella preparazione della prossima
programmazione, l’Adg ha annunciato che entro il trenta novembre sarà pronta la
prima bozza completa. Il dirigente Aramini ha illustrato una dettagliata
analisi sull’avanzamento finanziario del Psr, rendendo noto che dei 652 milioni
di euro destinati alla Calabria, ad oggi ne risultano impegnati 606, con una
spesa effettiva al trenat giugno scroso di 350. “Sono dati che dimostrano come
l’attività di spesa sia in linea con quella nazionale – ha affermato - e che
provano che in un momento fortemente regressivo, il settore agricolo abbia
invece avuto piccoli margini di crescita”. Le conclusioni della seduta sono
state tratte dal Dirigente Generale Zimbalatti. “In riferimento ai dati
illustrati dall’assessore Trematerra – ha esordito – posso affermare che siamo
riusciti a conseguire degli ottimi risultati. Inizialmente solo come aumento di
spesa, ma adesso anche a livello di qualità. Accoglieremo di buon grado le
richieste della Merlo circa la modernità, la rapidità e il controllo della
qualità degli interventi. Proprio per quanto riguarda la qualità di gestione,
mi preme sottolineare quanto siano stati importanti gli stimoli dell’assessore
che, con largo anticipo, ha invitato il dipartimento a lavorare sulla nuova
programmazione. Infatti abbiamo creato numerosi documenti, presenziamo
costantemente ai tavoli di partenariato e siamo in contatto continuo con
Commissione Europea e Ministero”. La nuova programmazione, secondo Zimbalatti,
come fortemente voluto dall’assessore Trematerra, guarderà al futuro e proprio
per questo al centro dell’attenzione ci saranno nuovi programmi tematici, come
ad esempio le montagne e le foreste calabresi, patrimoni che fino ad oggi sono
stati, a torto, trascurati.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“FERMO PESCA” SLITTA A OTTOBRE: ACCOLTE LE RICHIESTE DELLA TOSCANA |
|
|
 |
|
|
Firenze – Buone notizie per i pescatori della
marineria toscana. Il Ministero delle politiche agricole e forestali ha accolto
le richieste avanzate dalla Regione Toscana, che recepiscono le istanze delle
associazioni di pescatori, circa il cosiddetto “Fermo pesca”, provvedimento
temporaneo che vieta la pesca in determinate aree.
Il decreto ministeriale è stato già emesso e
stabilisce che per le unità di pesca iscritte “nei compartimenti marittimi da
Brindisi a Imperia (all’interno di questi è inserita la Toscana) l’interruzione
temporanea obbligatoria, per il 2013, è
disposta per 30 giorni consecutivi dal 30 settembre al 29 ottobre del corrente
anno”.
L’assessore Salvadori si dice soddisfatto. “Abbiamo
ricevuto pieno riconoscimento delle nostre richieste – dice l’assessore –,
ottenendo che il “Fermo Pesca” venisse effettuato a ottobre invece che a
settembre. La Regione ha anche destinato a questa misura circa 500 mila euro di
fondi di provenienza statale e comunitaria riferiti agli anni 2012 e 2013. Per
l’anno prossimo – conclude Salvadori – stiamo lavorando ad una riforma di tutto
il meccanismo in modo da venire incontro ancora meglio alle richieste della
nostra marineria”.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
NUOVO PROGETTO “AL VIA”: DALLE RACCOLTE DIFFERENZIATE COMPOST DI PRIMA QUALITÀ UTILE A MIGLIORARE I TERRENI AGRICOLI |
|
|
 |
|
|
Firenze - Aer Spa, Publiambiente e Frescobaldi insieme
per chiudere in maniera virtuosa il ciclo del materiale verde ed organico
recuperato con le raccolte differenziate
A pieno regime, dopo la firma degli atti formali, i
materiali organici raccolti nei Comuni della Valdisieve, serviti da Aer Spa,
saranno selezionati e trasformati in compost di alta qualità presso l’impianto
di Faltona, nel Comune di Borgo San Lorenzo, gestito da Publiambiente,
localizzato all’interno dell’Ato Toscana Centro. Il compost in uscita
dall’impianto sarà reimpiegato dall’Azienda Agricola Frescobaldi, che produce
da 700 anni vini toscani di grande qualità, rinomati sia in Italia che
all´estero.
Tutto questo è il fulcro di un progetto che sarà
possibile grazie alla collaborazione tra le due aziende di igiene urbana e
l’Azienda Frescobaldi. Obiettivo del progetto è il recupero dei materiali
organici prodotti sul territorio con un reimpiego diretto sull’area
interessata.
Al momento, dopo un periodo di prova, Aer Spa e
Publiambiente sono operativi per quello che riguarda il conferimento di
materiale verde, ossia sfalci, potature di piante e siepi, fiori recisi, erba
tagliata. Per il conferimento di materiale organico proveniente dalle raccolte
differenziate, invece, le aziende stanno organizzando al meglio il processo e
la logistica, per essere a regime entro fine anno. Il compost in uscita
dall’impianto, risultato di un processo di lavorazione rispondente a standard
di alta qualità ed efficienza certificati, verrà reimpiegato dall’Azienda
Frescobaldi per fertilizzare i terreni post aratura, prima della sostituzione
delle colture esistenti con altre.
Indubbio è, chiaramente, il benefit di questo progetto
dal punto di vista ambientale per il territorio. Realizzare il conferimento ad
un impianto vicino ad Aer Spa, nel dettaglio, implica un minor impatto dal
punto di vista veicolare, un’ottimizzazione dei costi e soprattutto permette di
recuperare i materiali e reinserirli in cicli produttivi sul territorio. «Tanto
per rendere un’idea dell’impatto di organico e verde sulle raccolte
differenziate nel 2012, nei 10 comuni serviti da Aer Spa, su 47.000 tonnellate
di rifiuti raccolti nell’anno circa 8.000 erano materiale organico e verde–
commenta il Presidente di Aer Spa, Silvano Longini-. Con questo progetto a
regime, una importante percentuale di questi materiali verrà avviata al
compostaggio e reimpiegato direttamente sul territorio. Questo è un risultato importante,
un’esperienza tangibile per i cittadini che si impegnano a differenziare i
rifiuti ma anche per l’Azienda da sempre attenta alle ricadute sul territorio.»
«Il progetto presentato stamani – dichiara il
Presidente di Publiambiente Spa Paolo Regini - è l’esempio di una sinergia
proficua che soggetti pubblici e privato hanno saputo avviare. Questa
collaborazione ci permette di ottimizzare e massimizzare l’operatività
dell’impianto di Faltona, che ha una capacità di trattamento di 35 mila tonnellate/anno
e di chiudere efficacemente il ciclo di recupero dei materiali organici, vero
fine della raccolta differenziata e del lavoro delle nostre aziende. Il
coinvolgimento di un marchio di eccellenza quale Frescobaldi, poi, valorizza ed
al tempo stesso conferma ancor più la qualità del compost che produciamo,
realizzando anche per questo prodotto una filiera “corta”, interamente locale.»
«Auspichiamo che un simile progetto possa presto
essere validato anche attraverso una collaborazione con l’Università di
Firenze, per esempio – commenta Lamberto Frescobaldi, Responsabile di
produzione dell’omonima Azienda -. Il percorso che ci avviamo a fare, corredato
dalle debite analisi, credo infatti potrà essere replicato in Azienda e portare
ad ottimi risultati».
Dal punto di vista dei costi economici, spiegano gli
intervenuti in conferenza stampa, la realizzazione del progetto non avrà
aggravi sugli attuali costi del servizio di raccolta, selezione e recupero del
materiale; l’operazione sarà effettuata con un bilancio finanziario in
equilibrio.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGRICOLTURA IN UMBRIA: PRESENTATO NUOVO PIANO ZOOTECNICO, PER CONIUGARE ZOOTECNIA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE |
|
|
 |
|
|
Perugia – Un
nuovo piano per la zootecnia regionale, capace non soltanto di migliorare la
competitività del settore, nel segno della qualità delle produzioni, ma di
assicurare la sostenibilità e l’ecocompatibilità degli allevamenti, all’interno
di un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria. Gli assessori all’Agricoltura
Fernanda Cecchini e all’Ambiente Silvano Rometti hanno presentato così, in una
conferenza-stampa tenutasi a Palazzo Donini, il Piano Zootecnico Regionale,
preadottato la settimana scorsa dall’esecutivo, e che verrà ora “partecipato” e
discusso nei suoi vari aspetti con i soggetti interessati. Frutto del lavoro
congiunto degli assessorati all’agricoltura e ambiente (con il coinvolgimento
anche di quello alla sanità), dell’apporto dell’Inea (ente pubblico di ricerca
nel settore agroindustriale), del “Crpa” (Centro Ricerche Produzioni Animali) e
del continuo confronto con il “Tavolo regionale della Zootecnia”, il Piano – ha
detto l’assessore Fernanda Cecchini – “rappresenta un’assoluta novità per
l’Umbria, per la sua capacità di mettere insieme compatibilità economica e
compatibilità ambientale, secondo le norme comunitarie, attraverso allevamenti
moderni e attrezzati per lo smaltimento dei reflui, e in grado di coniugare il
‘benessere animale’ con la qualità delle produzioni”. L’assessore Cecchini ha
annunciato che, per la zootecnia, verranno messi a punto una misura o un
“sottoprogramma” specifico, a valere sul Piano di Sviluppo Rurale. “La
zootecnia – ha detto – rappresenta il 40 per cento della produzione
dell’agroalimentare: è arrivato il momento di qualificare i nostri prodotti, in
una unità di paesaggio, ambiente e qualità, che facciano tutt’uno con il ‘brand
Umbria’”.
“È un atto di
grande importanza amministrativa – ha sottolineato l’assessore Rometti -, che
si propone di creare le condizioni per una zootecnia moderna, in linea con le
normative europee e la massima sostenibilità ambientale”. Rometti ha ricordato
come la redazione del Piano Zootecnico si sia “coordinata” con il Piano di
Tutela delle Acque, tenendo conto di analisi e studi sulle acque superficiali e
profonde e postulando l’adozione di tecniche innovative per il trattamento dei
reflui liquidi e la loro trasformazione in reflui solidi attraverso procedure
di compostaggio. Le aziende avranno tempo (grazie alla proroga del termine)
fino a settembre 2015 per riconvertire i propri sistemi. Nel bacino del fiume
Nestore si svolgerà una sperimentazione, che prevede l’utilizzazione di
macchine ad alta efficienza per lo spandimento dei liquami suinicoli con iniezione
diretta in profondità, collegabili a tecniche di separazione “solido-liquido”.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL CLUSTER DEL RISO DI EXPO MILANO 2015 ARRIVA A PAVIA IL LAOS FIRMA IL CONTRATTO DI PARTECIPAZIONE |
|
|
 |
|
|
Pavia – È con la firma del contratto di partecipazione
del Laos che , l 11 luglio, a Pavia, si è chiuso il secondo incontro dei Paesi
interessati a far parte del Cluster del Riso di Expo Milano 2015. Sale a 60 il
numero dei contratti che la società che organizza l’Esposizione Universale ha
sottoscritto con i Partecipanti Ufficiali alla manifestazione.
Organizzato presso la Fondazione Banca Monte di
Lombardia, l’incontro ha visto la presenza dei rappresentanti di Bangladesh,
Cambogia, Pakistan, Myanmar e Laos. I delegati di Cina e Giappone hanno preso
parte all’incontro in qualità di osservatori.
All’appuntamento ha preso parte Maurizio Martina,
Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole con delega all’Expo
2015, che ha illustrato le grandi prospettive che l’evento del 2015 aprirà per
il territorio e l’Italia. Sono intervenuti Stefano Gatti, General Manager
Participants Division di Expo 2015 S.p.a., Alessandro Cattaneo, sindaco di
Pavia, Daniele Bosone, Presidente della Provincia di Pavia, Giacomo de
Ghislanzoni Cardoli, Presidente della Camera di Commercio di Pavia, Angiolino
Stella, Rettore dell’Università degli Studi di Pavia, e Aldo Poli, Presidente
della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.
I Cluster rappresentano un’importante innovazione per
le Esposizioni Universali: sono spazi espositivi che riuniscono sotto lo stesso
progetto architettonico più Paesi accomunati dalla produzione di alcune
tipologie di cibo (Caffè; Riso; Cacao; Spezie; Frutta e legumi; Cereali e
tuberi) o interessati a sviluppare tematiche specifiche legate
all’alimentazione (Bio Mediterraneo; Agricoltura e Nutrizione nelle Zone aride;
Isole, Mare e Cibo).
La scelta di Pavia come sede per ospitare il tavolo di
lavoro dedicato al riso acquista un valore particolare, proprio perché, con ben
80.000 ettari di coltivazione, la sua provincia è la prima produttrice di
questo alimento in Italia. Il merito di tale primato è da attribuire al lavoro
dei pavesi che hanno trasformato un terreno paludoso in una fonte di ricchezza.
Attualmente le imprese risicole della Provincia di Pavia sono circa 1700.
Nel corso della riunione Stefano Gatti ha illustrato
ai delegati presenti le opportunità offerte del padiglione che li ospiterà, il
cui concept si intitola “Growth reflections”. Il Cluster, ideato con la
collaborazione del Politecnico di Milano, la Tongji University, (Shanghai,
China) e la National University of Civil Engineering (Hanoi, Vietnam) appare
come una risaia fuori scala in cui sono riconoscibili le texture dei campi, ma anche
colori, profumi e ombre che accompagnano la crescita del riso e lo scorrere del
tempo tra i padiglioni; le attrezzature mobili disposte in modo sparso nella
struttura, che richiamano i tipici covoni che popolano le risaie, diventano
tavoli, cucine, sedute, moduli espositivi, ma anche laboratori creativi per
coinvolgere i visitatori.
Per favorire la reciproca conoscenza e il dialogo tra
il gruppo di lavoro sul Cluster del Riso e la città, i rappresentanti dei Paesi
che hanno preso parte all’incontro sono stati invitati a scoprire alcuni dei
luoghi simbolo di Pavia: l’Orto Botanico, con le sue serre storiche risalenti
al ‘700 e la banca del seme che conserva tutte le tipologie di riso presenti in
Lombardia e Piemonte; la Certosa, monastero che dal 1866 fu dichiarato
monumento nazionale italiano diventando così proprietà del Regno d’Italia prima
e dello Stato italiano in seguito; e la Cascina Darsena, parte di un progetto
pilota sulla Biodiversità con l’80% di area coltivata e il 20% di area
rinaturalizzata.
Sottosegretario del Ministero per le Politiche
agricole con delega all’Expo 2015, Maurizio Martina -
“La ricchezza enogastronomica delle Regioni e delle
città d’Italia è senza dubbio un punto di forza per l’Esposizione Universale di
Milano che come tema centrale ha proprio l’alimentazione. Come dimostra
l’incontro di oggi sul riso, abbiamo a disposizione una produzione
agroalimentare di alto livello, la cui qualità è apprezzata e nota in tutto il
mondo. Promuoverla attraverso gli itinerari del progetto Cluster è uno dei modi
migliori per alimentare il dialogo tra tradizioni e culture differenti, per
dare forza alla rete internazionale di sapere e relazioni che Expo Milano 2015
sarà in grado di attivare e di cui l’intero Paese potrà beneficiare negli anni
a venire”.
General Manager Participants Division Expo 2015
S.p.a., Stefano Gatti -
“Siamo molto felici che il Cluster del Riso si sia
riunito a Pavia. Con il progetto Cluster Expo Milano 2015 propone ai Paesi del
mondo di superare confini geografici e politici per affrontare il tema
dell’alimentazione in modo corale, valorizzando l’abilità che ognuno di loro ha
nella coltivazione di un preciso prodotto. L’esperienza pavese nella produzione
del riso, come quella di molte altre aree d’Italia, sarà un solido punto di
riferimento per i Paesi, già numerosi, che parteciperanno a questo padiglione
tematico. I Cluster di Expo Milano 2015 sono uno degli elementi che più
caratterizzerà l’Esposizione Universale del 2015, una manifestazione di
altissimo rilievo internazionale che conta già oggi 131 adesioni ufficiali tra
Paesi e Organizzazioni”.
Sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo -
“Mettere in rete le eccellenze, riuscendo a fare
sistema per valorizzare appieno le migliori vocazioni del territorio. Poche
parole e una formuletta semplice, che tuttavia spesso non riesce a tramutarsi
in fatti concreti. Perciò un momento come questo rappresenta un’occasione molto
importante per Pavia, che partendo dalle proprie eccellenze deve avere il
coraggio di mettersi in gioco e la capacità di confrontarsi. Expo 2015 pone al
centro dell’attenzione il riso e tutto quanto lo accompagna come valore di
importanza planetaria oltre che come cultura e alimento: Pavia c’è”.
Presidente della Provincia di Pavia, Daniele Bosone -
“Siamo orgogliosi che Expo si faccia in Lombardia e,
in particolar modo, che Pavia ospiti questa tappa importante che vede riuniti
Paesi che in ambito Expo svilupperanno il tema riso. La nostra provincia
intende assumere un ruolo di centralità, non solo per la sua produzione di
riso, ma anche per la cultura e l’ambiente che può offrire ai Paesi che
parteciperanno all’Esposizione Universale. Expo, in particolar modo, sarà
occasione per mettere a confronto colture, antropologie, storie di paesi molti
diversi e che in modo altrettanto diverso usano riso come base per
l’alimentazione. E’ necessario spendere il potenziale di altri Paesi nella
coltivazione di riso per aiutare il mondo a far fronte alla carenza alimentare
come d’altra parte è necessario per noi far conoscere il nostro riso. La
produzione risicola italiana è una produzione di qualità, non solo legata alla
grande alimentazione ma ad una particolare qualità enogastronomica che si
qualifica con il nostro riso da risotto. Un prodotto che speriamo di far
conoscere a tutto il mondo attraverso Expo”.
Presidente della Camera di Commercio, Giacomo de
Ghislanzoni Cardoli -
“Si sta concretizzando quella collaborazione tra enti
locali e tutti quei paesi che, tramite la società Expo 2015, proporranno
congiuntamente il tema del riso come alimento per nutrire il pianeta, atteso il
fatto che è la base alimentare di 2 miliardi di persone. La presenza
dell´Italia, in virtù del protocollo d´intesa siglato tra le principali
province risicole, sta anche a significare tutto quel patrimonio di ricerca che
è alla base di un aumento della produzione di riso e di una sempre più marcata
sicurezza alimentare nel rispetto della difesa dell´ambiente”.
Rettore dell’Università di Pavia, prof. Angiolino
Stella -
“Siamo orgogliosi di poter accogliere la delegazione
internazionale in una delle più antiche Università del mondo, che unisce alla
formazione pluridisciplinare una ricerca all’avanguardia. In particolare, per
il cluster del riso, mettiamo a disposizione competenze scientifiche legate sia
al prodotto sia alla persona: dallo studio dei funghi patogeni e delle malattie
del riso, alla banca dei semi, con più di 20 varietà italiane di riso, fino
all’indagine sugli aspetti nutrizionali e funzionali del riso, base
dell’alimentazione di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo”.
Presidente della Fondazione Banca del Monte di
Lombardia, Aldo Poli -
“Tutta la Fondazione è lieta e orgogliosa di aver
ospitato un momento come questo che, all’interno di un evento importante come
Expo Milano 2015, è destinato ad occuparsi di temi vitali per la comunità
internazionale. Ci auguriamo di contribuire, così, ad un percorso che si possa
tradurre in azioni di sviluppo a vantaggio di tante persone nel mondo”.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MISSIONE INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CSO IN PERU’ UNA REALTÀ PRODUTTIVA IN FORTE MOVIMENTO |
|
|
 |
|
|
Cso ha partecipato alla fiera Tecno Agro Perù a Trujillo.
Si tratta di una fiera piccola ma molto interessante dedicata a tutte le novità
tecnologiche da utilizzare sia su campo che nella fase di post raccolta.
All’edizione di quest’anno hanno partecipato anche come espositori l´azienda
Unitec, tramite i propri referenti della sede cilena.
Federico Milanese, responsabile per l’
internazionalizzazione di Cso che ha organizzato la partecipazione
dichiara:
“il mercato peruviano è molto interessante per la filiera
tecnologica Cso, è un mercato giovane in fortissima crescita e sviluppo, oltre a
produrre enormi volumi di asparagi, vi sono grosse produzione di uva da tavola,
avocado mango e pimiento.
Il clima peruviano facilita molto la produzione di alta
qualità e ci sono per le nostre aziende di filiera buone possibilità per
aumentare il business in un futuro prossimo.
Il Cso a breve organizzerà, con i propri soci
interessati una missione commerciale in Cile e Perù per approfondire con le
aziende le nuove possibilità di questo mercato. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGRICOLTURA: FVG, DA TAVOLO VERDE STRATEGIE PER FUTURO |
|
|
 |
|
|
Udine -
"Dopo l´avvio del percorso finalizzato al Piano
di sviluppo rurale per il periodo 2014-20, con il
Tavolo Verde
iniziamo a disegnare il futuro dell´agricoltura in
Friuli Venezia
Giulia nei prossimi anni".
E´ con questo obiettivo che il vicepresidente ed
assessore
regionale all´Agricoltura, Sergio Bolzonello, ha
convocato 11 luglio a
Udine i rappresentanti di Ersa, Legacoop, Kmecka
Zveza,
Confagricoltura, Confcooperative, Aiab, Unione dei
Consorzi di
Bonifica e Coldiretti, Associazione Allevatori,
Confederazione
italiana agricoltura e Ordine dei dottori agronomi e
forestali in
modo da coinvolgere tutti gli attori del sistema in
un´azione di
confronto sui temi alla base della tenuta e della
crescita
dell´agricoltura in Friuli Venezia Giulia.
"Un comparto, quest´ultimo, che assieme al
turismo - ha detto lo
stesso Bolzonello - costituisce un sistema integrato
in un
contesto produttivo regionale che mantiene nel settore
manifatturiero la propria centralità".
Dimostrando di condividere l´indirizzo di Bolzonello,
i
partecipanti al Tavolo hanno approvato la scaletta
delle riunioni
("almeno 4 all´anno", ha detto il
vicepresidente) del Tavolo,
arrivando a chiedere ulteriori incontri in caso di
emergenze o
della necessità di approfondire argomenti connessi
alla gestione
del Psr in vista delle indicazioni comunitarie e dei
relativi
regolamenti connessi all´erogazione dei fondi
destinati
all´agricoltura in Italia.
Bolzonello ha evidenziato l´importanza di agire con
tempestività
a salvaguardia del lattiero-caseario, ma dal tavolo
sono arrivate
richieste di informazioni e suggerimenti su molteplici
altri
argomenti: dalla collaborazione con la Slovenia su progetti
di
respiro comunitario ai vincoli che limitano lo
sviluppo
dell´agricoltura sul Carso; dai temi dei fitofarmaci e
dei
nitrati e del loro smaltimento al nuovo ruolo di Ersa;
da uno
sportello Agea più rispondente alle esigenze del mondo
agricolo
ad un´attività promozionale che accompagni le aziende
dell´agroalimentare sui mercati ed all´opportunità di
fare massa
critica ai fini dell´export.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L´AGROALIMENTARE VERONESE NELLA GRANDE MELA |
|
|
 |
|
|
Successo dell’agroalimentare veronese e buone
prospettive di sviluppo per l’export del comparto: questi i primi risultati
della partecipazione della Cdc, alla guida di 9 imprese veronesi, alla 59º
edizione della fiera Fancy Food, la più importante rassegna americana dedicata
all’agroalimentare, conclusasi in questi giorni a New York. Le 9 imprese
partecipanti hanno potuto beneficiare di una grande visibilità internazionale
grazie all’ottima posizione dello stand camerale, situato di fronte ai maggiori
importatori americani di specialità europee e grazie anche alla visita del Console
Generale italiano a New York, Natalia Quintavalle, che ha espresso vivo
apprezzamento per le produzioni locali. Ottimo l’afflusso di visitatori
professionali, importatori, distributori, buyer della Gdo, dettaglianti e
ristoratori, che, secondo le prime stime, va ben oltre i 28mila visitatori
previsti inizialmente.
Il vino, i prodotti da forno, l’olio extravergine di
oliva Garda dop e Veneto dop, le verdure sott´olio e sott´aceto e l’immancabile
pasta fresca, sono stati i protagonisti assoluti dello stand camerale, che
spiccava nell’area Italia e tra i 2.400 espositori provenienti da 80 paesi. Per
promuovere il Sistema Verona a tutto tondo, la partecipazione all’evento si è
conclusa con una visita alla risotteria Melotti, recentemente inaugurata
nell’East Village, un pezzo di tradizione veronese che si sta facendo strada
nel cuore della Grande Mela. “La partecipazione a Fancy Food è stata
un’ottima occasione per rafforzare
l’export veronese del comparto agroalimentare - afferma Damiano Berzacola,
componente della Giunta camerale veronese - soprattutto in questo momento di
stallo generale dell’economia. E’ necessario, infatti, consolidare la nostra vocazione all’export e gli Stati Uniti
si confermano da anni come un importante
partner commerciale, con un export pari a oltre 35 milioni di euro e un incremento del
1,5 % nel 2012 rispetto al 2011. Auspico
che sempre più imprese sappiano cogliere queste importanti occasioni promozionali
proposte e organizzate dalla Camera di Commercio per supportare l’internazionalizzazione
delle Pmi” .
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRENTO: FRUTTICOLTURA: DUE MILIONI DI EURO PER LE CELLE FRIGO |
|
|
 |
|
|
Le cooperative frutticole potranno contare già per la
prossima campagna di raccolta delle mele sulle nuove risorse, circa 2 milioni
di euro, che la Provincia metterà a loro disposizione per l´acquisto dei
cassoni (i cosiddetti bins) e per adeguare la capacità di frigoconservazione
dei propri magazzini frutta. I criteri per la concessione dei contributi sono
stati approvati oggi dalla Giunta provinciale con una delibera firmata
dall´assessore Tiziano Mellarini. Stretto il tempo a disposizione per la presentazione
delle domande: dal 15 al 30 luglio prossimi. "Ciò consentira di stilare in
fretta la graduatoria degli aventi diritto al contributo, mettendo così in
grado le cooperative di poter programmare l´acquisto dei cassoni in tempo per
la prossima raccolta" spiega l´assessore Mellarini.
I consistenti rinnovi di impianti frutticoli resisi
necessari a seguito della malattia degli scopazzi, hanno comportato, com´era
previsto, un incremento della produzione di mele e una conseguente sofferenza
nella capacità di frigoconservazione, con aumentati costi a carico dei consorzi
frutta per l´affitto di celle e il trasporto della frutta. Da qui la decisione
della Giunta provinciale di finanziare anche per il 2013 quegli interventi di
potenziamento delle strutture, previsti dalla legge provinciale 4/2003 e non
"coperti" dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, nei quali
rientrano appunto sia l´acquisto dei cassoni destinati alla raccolta e
movimentazione della frutta, sia la realizzazione di nuove celle per la frigoconservazione
della stessa.
Per quanto riguarda le celle frigo, gli interventi -
si legge nella delibera - dovrebbero caratterizzarsi per una cantierabilità a
breve-medio termine e dovranno essere realizzati attraverso utilizzo o recupero
di volumi esistenti. L´importo minimo della spesa preventivata in ciascuna
domanda è pari a 30.000 euro, l´importo massimo della spesa ammessa a
contributo è pari a 3 milioni di euro.
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MATILDE POGGI È IL NUOVO PRESIDENTE FIVI
|
|
|
 |
|
|
Mercoledì 10 luglio i Vignaioli Indipendenti hanno eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Federazione per il triennio 2013-16. Alla guida Matilde Poggi, Leonildo Pieropan e Walter Massa. Mercoledì 10 luglio, presso la Reggia di Colorno, si è svolta l’assemblea ordinaria 2013 di F.i.v.i. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. I Vignaioli Indipendenti, dopo i saluti e i ringraziamenti di Costantino Charrère, Presidente in carica fin dalla fondazione nel 2008, e ora uscente, hanno votato il Consiglio Direttivo che guiderà la Federazione nel prossimo triennio 2013-16. L’ufficio di Presidenza è così composto: Presidente Matilde Poggi, Vicepresidenti Leonildo Pieropan e Walter Massa, Segretario Nazionale Saverio Petrilli, Consigliere Delegato agli Affari Istituzionali Gianmario Cerutti. I Consiglieri eletti sono: Stefano Casali, Giulia Cavalleri, Lorenzo Cesconi, Costantino Charrère, Ettore Ciancico, Luca Ferraro, Celestino Gaspari, Armin Kobler, Marco Vercesi, Guido Zampaglione. Queste nuove nomine giungono in un momento importante per Fivi che, come ricordato da Costantino Charrère nel corso della sua relazione morale, ha saputo in poco tempo ritagliarsi in Italia e in Europa grande autorevolezza nei confronti delle Istituzioni di riferimento, attraverso iniziative tangibili e in particolare grazie all’elaborazione del Dossier Burocrazia, documento concreto e dettagliato di sfoltimento burocratico. Il Dossier, recentemente presentato in Commissione Agricoltura del Senato, è stato adottato come testo base per una prima proposta di legge per la semplificazione del lavoro dei Vignaioli. Matilde Poggi, Presidente neoeletto, al momento del suo insediamento ha dichiarato: “Fivi continuerà a procedere, insieme a C.e.v.i. (Confédération Européenne des Vignerons Indépendants), con energia e convinzione sulla strada della tutela dei diritti dei Vignaioli presso tutte le istituzioni preposte sia in Italia sia in in Europa. La nostra presenza sarà attiva e propositiva a tutti i tavoli decisionali per il comparto vitivinicolo/agricolo e il nuovo Consiglio è consapevole dell’impegno e dello spirito di sacrificio necessario. Gli obiettivi si raggiungono operando uniti e insieme, è quindi fondamentale che tutti i vignaioli nostri soci si impegnino per comunicare e diffondere le iniziative e idee Fivi, e soprattutto il nostro marchio che in sé racchiude ciò che noi siamo: vignaioli che coltivano le loro vigne, imbottigliano il loro vino e curano personalmente il loro prodotto”. L’occasione migliore per conoscere i Vignaioli associati a Fivi e per gustare e acquistare i loro vini è l’appuntamento annuale con il grande Mercato Dei Vini Dei Vignaioli Indipendenti, che si svolge quest’anno sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre alla Fiera di Piacenza. 200 produttori dalle zone vitivinicole di tutta la penisola, oltre 1.000 vini in assaggio, approfondimenti su specifiche tipologie attraverso degustazioni guidate, e soprattutto la possibilità di conoscere tanti territori, le loro unicità, la loro storia attraverso le voci dei Vignaioli. Fivi - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti Attualmente sono oltre 700 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 7.000 ettari di vigneto, quindi una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 412.000 sono gli ettolitri di vino prodotti, 55 i milioni di bottiglie commercializzate e oltre 0,5 i miliardi di euro di fatturato. I 7.000 ettari di vigneto sono condotti per il 44 % in regime biologico/biodinamico, per il 18 % secondo i principi della lotta integrata e per il 38 % secondo la viticoltura convenzionale |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL VIA LA SUMMER SCHOOL, UNA SETTIMANA PREMIO OFFERTA DALLA SCUOLA ALMA
PER I MIGLIORI DIPLOMATI DEGLI ISTITUTI ALBERGHIERI D’ITALIA
|
|
|
 |
|
|
Torna anche quest’anno la Summer School promossa da Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana in collaborazione con l’azienda Giblor’s e il patrocinio del Miur, un’occasione unica per 40 tra i migliori diplomati degli Istituti Alberghieri d’Italia per vivere la Scuola e sperimentarne l’offerta formativa. Il programma dell’edizione 2013, che si svolgerà dal 15 al 19 luglio come di consueto presso la Reggia di Colorno (Parma), sede della prestigiosa scuola Alma, vedrà l’attivazione di due indirizzi, un Corso dedicato alla sala e un Corso di Cucina Italiana, entrambi curati da chef e docenti Alma. Alma è infatti il più autorevole centro di formazione dell’ospitalità italiana a 360 gradi, dove, oltre a cuochi e pasticceri, si formano anche sommelier e Manager della Ristorazione. Il programma del corso di Cucina Italiana prevede lezioni di cucina e pasticceria in modalità demo e training, approfondimenti sul tema della costruzione del menu, il food cost control, la “grammatica del gusto”, per culminare con l’esperienza della Masterclass “Dietro le quinte dell’Alta Cucina”, in cui gli studenti prepareranno e serviranno un menu di gala sotto la guida dello Chef e del Maître. Il Corso di Sala si concentrerà invece sulla storia e la pratica del servizio, con focus sul mondo del vino e della birra, la gestione della cantina, le tecniche di comunicazione. Le lezioni si terranno nelle aule training e nei laboratori della Scuola, in modo che gli studenti abbiano la possibilità di vivere gli spazi didattici e le tecnologie all’avanguardia che caratterizzano l’offerta formativa della scuola. Entrambi i gruppi saranno impegnati inoltre in uscite didattiche alla scoperta delle eccellenze della Food Valley, dal sito di produzione del Parmigiano-reggiano, al Culatello di Zibello, all’Aceto Balsamico Tradizionale. Momento clou per tutti i ragazzi sarà l’incontro con il Rettore di Alma Gualtiero Marchesi, che illustrerà alle giovani leve, nel corso di una lezione magistrale, la storia dei suoi piatti e la sua filosofia professionale. “Alunni speciali” anche in questa edizione alcuni autorevoli “penne” del giornalismo food italiano, le blogger Claudia Minnella di La Femme du Chef, Laura Brivio di Golden Backstage, Aurelia Bartoletti di Profumi in Cucina, e il critico enogastronomico Davide Oltolini. La Summer School rientra in un progetto più ampio che Alma ha sviluppato nel corso di quest’anno, Alma Maestro Club, la possibilità di supportare la crescita professionale della community di docenti operanti negli Istituti per l’Enogastronomia e l’ospitalità Alberghiera, che desiderano aggiornare le proprie competenze grazie al patrimonio di contenuti e metodologie messo a punto da Alma (www.Alma.scuolacucina.it/alma_maestro) |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ALPRO SOYA DRINK: IL BENESSERE A PORTATA DI TUTTI
|
|
|
 |
|
|
Nel nostro frigorifero oggi possiamo custodire un magico segreto: quello di una vita sana, con la scelta di cibi altamente naturali e non modificati geneticamente. Il segreto è ben custodito da Alpro il marchio 100% vegetale che propone una ricca gamma di idee squisite a base di soia proveniente esclusivamente da aziende che si trovano su territori immuni da opere di bonifica o disboscamento. Conosciamo bene le infinite proprietà della soia da cui si estrae una sostanza preziosa per la salute: la lecitina, un elemento naturale che aiuta a tenere sotto controllo i valori del colesterolo. La lecitina di soia apporta inoltre due tra i maggiori antiossidanti: la vitamina A e il fosforo. Alpro è una linea completa che comprende bevande, dessert, yogurt e prodotti da cucina graditi a grandi e piccoli Consumatori per il loro alto contenuto di calcio e di preziose vitamine B2 e B12. Sempre più persone scelgono tutti i giorni un´alimentazione sana e naturale senza dover rinunciare al gusto: Alpro, presente in tutti i supermercati, è la scelta più buona e salutare per tutta la famiglia. Alpro Soia Drink Calcium è il latte che consente di godere appieno dei benefici di questo “legume miracoloso”. Nei formati da 1 litro e da 500 ml, è arricchito con calcio per conferire un’ulteriore valore a questa bevanda. Grazie anche allo zucchero di canna poi, il risultato è un latte dal sapore ottimo e dal gusto delicato che sorprenderà grandi e piccoli. Un´alternativa pratica e gustosa per la colazione del mattino e per tutti i momenti di relax è Alpro Soia Light. L´alta digeribilità rende questo prodotto molto richiesto: finalmente chiunque potrà iniziare la propria giornata con un prodotto povero di grassi (solo l’1,2%). Alpro Soia Light unisce il sapore originale della bevanda Alpro Soia Drink a una consistenza leggera e cremosa. Fonte naturale di proteine e vitamine B2 e B12, questa bevanda nutre e gratifica il tuo corpo in modo diverso. Alpro è garantito da Eurofood, il marchio leader in Italia che importa e distribuisce solo le migliori specialità alimentari da tutto il mondo. Alpro Soia Drink Calcium brick 1 litro € 3,12 Alpro Soia Drink Calcium brick 500 ml € 1,69 Alpro Soia Drink Light brick 1 litro € 3,63 |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER L’INAUGURAZIONE DELLA PRIMA AMBASCIATA DEL MOJIITO A ROMA - DI THE HAVANA CLUB MOJITO EMBASSY!
|
|
|
 |
|
|
Dopo aver fatto il giro d’Europa, la temporary experience di Havana Club ha aperto i battenti nella Capitale, offrendo ai romani una vera e propria finestra su Cuba, dove vivere le atmosfere, l’autenticità e la passione cubana In una calda notte di luglio dell’estate romana, The Havana Club Mojito Embassy ha finalmente aperto le porte al pubblico romano, che all’interno di Campo Boario a Testaccio (Città dell’Altra Economia) ha potuto vivere una notte tutta cubana: le delicate fragranze di hierba buena e del lime, le ambientazioni tipiche dei mercati ortofrutticoli dell’Havana, il coinvolgimento della musica grazie alle performance live del gruppo cubana Shama Milan. Protagonista assoluto della serata e di tutta la settimana è il Mojito con il suo avvolgente aroma di menta fresca. The Havana Club Mojito Embassy è, infatti, uno spazio polisensoriale ispirato alla Havana contemporanea, con trolley bar per imparare dalla mano sapiente degli esperti cantineros di Havana Club a preparare il “Mojito-fai-da-te” secondo l’autentica ricetta che parte dai veri ingredienti cubani, quali la hierba buena, per replicarlo anche a casa in compagnia dei propri amici. All’interno dell’Ambasciata c’è anche la tipica Tienda (Negozio), dove si possono acquistare gli ingredienti dell’autentico Mojito e gli strumenti dei barman professionali, per preparare a casa gustosissimi cocktail. Fino al 20 luglio il nuovissimo pop-up bar di Havana Club, ispirato alla Cuba moderna, sarà protagonista dell’estate romana. Per una settimana dalle 20.00 alle 1.30 l’Ambasciata del Mojito continuerà ad essere teatro di performance artistiche di rilievo aperte al pubblico, momenti educational, musica, arte e cultura. Di seguito la programmazione della settimana: - Martedì 16 luglio: dj set Freak &C e Shama Milan - Mercoledì 17 luglio: torneranno a grande richiesta dj set Touch The Wood e Osmany Diaz - Giovedì 18 luglio: dj set Mr Starz e le sonorità cubane di Shama Milan - Venerdì 19 luglio: sarà la volta di dj set Demò e Shama Milan - Sabato 20 luglio: grande serata di chiusura dell’Ambasciata con dj set Rock n Yolk e l’incredibile esibizione live del gruppo Clave Cubana The Havana Club Mojito Embassy è l’esperienza polisensoriale partita lo scorso anno da Milano, che, dopo aver fatto il giro d’Europa, arriva a Roma per trasportare il pubblico romano nel cuore e nell’anima dell’Havana. Nata con l’obiettivo di proteggere dalle imitazioni l’autentico Mojito, fatto di ingredienti freschi cubani, frutto della cura e della passione dei cantineros, The Havana Club Mojito Embassy vuole trasmettere i valori e l’autenticità della Cuba di ieri e di oggi. Inoltre, in perfetto stile responsabile Havana Club i consumatori ricevono all’ingresso dell’Ambasciata del Mojito un passaporto sul quale sono apposti i timbri corrispondenti ai cocktail consumati**. **Il numero massimo di cocktail acquistabili durante ogni serata è 3. Il costo di ogni cocktail è 5 euro. The Havana Club Mojito Embassy presso Campo Boario La Città dell’Altra Economia - Antico Mattatoio Testaccio - Roma Apertura al pubblico: dal 13 al 20 luglio Orario: 19.30 – 01.30 Per informazioni: Lisa di Iorio Tel. 366.4910868 Per tutti gli appassionati digitali l’Hashtag ufficiale dell’iniziativa sarà #Mojitoembassy. Per avere il calendario delle attività visita la pagina Facebook di Havana Club su www.Facebook.com/havanaclubitalia Scopri tutte le curiosità sul Mojito su www.Havana-mojito.com |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ICHNUSA LANCIA L’EDIZIONE LIMITATA ‘LO SAPEVI CHE…?’ PER SCOPRIRE TUTTE LE CURIOSITÀ SULLA BIONDA DI SARDEGNA!
LA BOTTIGLIA DI ICHNUSA DA 66 CL SI RINNOVA CON UN’EDIZIONE LIMITATA DI BEN 7 RETROETICHETTE TUTTE DIVERSE E DA COLLEZIONARE.
|
|
|
 |
|
|
Sapevi che cos’è “su ziru” o da dove nasce la parola “Ichnusa”? E se ti chiedessero a quanti gradi deve essere gustata la Bionda di Sardegna, cosa risponderesti? Per tutto il 2013, sarà possibile scoprire questo e molto altro con la nuova limited edition “Lo sapevi che…?”, che veste la bottiglia di Ichnusa da 66 cl con 7 nuove retroetichette tutte da leggere e da collezionare. Tante curiosità dedicate al brand e al suo storico legame con la Sardegna ma anche preziosi consigli su come gustare al meglio un’Ichnusa per esaltarne caratteristiche e sapore. Alcuni esempi? Se messe in ordine una dopo l’altra, le 111 milioni di bottiglie prodotte nel 2012 creerebbero una fila lunga più di 28 volte la lunghezza della Sardegna: una notizia curiosa che testimonia quanto Ichnusa rappresenti un successo travolgente per l’intera isola riuscendo a mettere tutti d’accordo. E ancora…”Ichnusa”, dal greco, è il nome antico della Sardegna, “su ziru” è il rito sardo della sbicchierata che consente di avere una sorsata di birra sempre fresca e, allo stesso tempo, condividere un piacevole momento con gli amici. Per scoprire tutte le curiosità, non resta che dare la caccia alle 7 etichette! |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL PERLAGE POMMERY PER L’EMOZIONE DI UN FLÛTE TRA CIELO E MARE CONTINUA LA COLLABORAZIONE TRA POMMERY ITALIA E FABIO BALDASSARRE, IL MITO DELLO CHAMPAGNE POMMERY ACCOMPAGNERÀ LO CHEF STELLATO NEL NUOVO RISTORANTE OPSON DI TAORMINA.
|
|
|
 |
|
|
La scelta del nome del nuovo ristorante di Fabio Baldassarre non è casuale: “Opson”, rimanda all’antico greco, il cui significato è “cibo”, arte del gusto e cultura del sapore. Una cucina creativa, ricca di esperienza e passione; fortemente radicata al genius loci siciliano grazie a ingredienti del territorio ma soprattutto a una location suggestiva: Opson e il Roof Terrace dell’Hotel Imperiale, da cui si gode di un panorama ineguagliabile sulla baia di Taormina. In questo contesto Pommery Italia ha scelto di affiancare ancora una volta la creatività dello chef stellato, essere presente in un momento di alta gastronomia, valorizzare un momento leasure e brindare all’Art de bien vivre fra gli ultimi raggi del sole al tramonto sul mare. La Maison di Reims da sempre esalta l’esperienza gastronomica ma anche il contesto in cui assaporiamo le bollicine Pommery. Ad esempio il Domaine Pommery che si estende su 50 ettari di edifici dall’architettura neogotica elisabettiana tra i vitigni coltivati a giardino; lo skyline di Unico al 20° piano del grattacielo Wjc a Milano ed ora anche un Roof Terrace nella perla del mediterraneo. All’opson, sull’incantevole terrazza dell’Hotel Imperiale di Taormina, sarà possibile ogni sera, a partire dalle ore 19:00, godere di un aperitivo a base di Champagne Pommery e finger food firmati da Fabio Baldassarre, la raffinata leggerezza Pommery incontra la cultura dell’happy hour stellato, in un contesto tra cielo e mare. Una sicura scelta anche per la romantica cena a lume di candela secondo un menu che rispecchia il rigoroso percorso professionale di Fabio Baldassarre fatto di esperienze vissute con profonda attenzione e passione. Il tramonto sarà cornice di suggestioni altrettanto uniche, ogni settimana artisti diversi saranno chiamati al esprimere la loro “Arte” davanti ad una rinomata ed esclusiva platea internazionale. Durante l’aperitivo dell’Opson ci sarà un accompagnamento musicale live di sottofondo, ma anche le installazioni floreali della “Deep Flowers” di Milano ed arti visive di artisti locali; il tutto con l’elegante sfondo delle bollicine Pommery |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|