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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Luglio 2013
IL PARLAMENTO EUROPEO PESCA APPROVA NORME PER UN FONDO DI € 6,5 MILIARDI DI AIUTI UE PER LA PESCA  
 
Norme di funzionamento marittima europea e Fondo per la pesca (Feamp) sono stati approvati dalla commissione per la pesca il Mercoledì scorso. Dal 2014, il Feamp finanzierà politica Ue comune della pesca (Pcp) misure volte a rendere la pesca sostenibile dell´Ue e sviluppare l´acquacoltura. Il Feamp finanzierà anche la politica di cooperazione marittima integrata (Pmi), tra le parti interessate marittime in diversi settori politici. "L´adozione della mia relazione è un passo fondamentale per la protezione di un modello europeo di pesca sostenibile e competitivo", ha affermato il relatore Alain Cadec (Ppe, Fr). Verso la sostenibilità della pesca nell´Ue - Per dare efficacia al l´accordo del Parlamento con il Consiglio sulla prossima Pcp, che impone agli Stati membri di fissare le quote di pesca sostenibile a partire dal 2015 e introduce un divieto di rigetto di pesca indesiderate, il Feamp contribuirà pescatori a conformarsi alle nuove norme, sostenendo gli investimenti in più attrezzi da pesca selettivi o di attrezzature per facilitare la movimentazione, lo sbarco e lo stoccaggio delle catture indesiderate. Rinnovo della flotta - Un emendamento controverso che consente il finanziamento a sostegno degli investimenti per rinnovare le navi da pesca su piccola scala e costiere più di 35 anni anni è stata approvata con una maggioranza risicata, a determinate condizioni (il contributo di finanziamento Ue deve essere inferiore al 15% del totale degli investimenti e anche inferiore a € 80.000, e la capacità di pesca della nave deve essere ridotta di almeno il 40%). La commissione ha inoltre modificato la proposta Feamp per consentire ai giovani pescatori di meno di 35 anni da concedere fino a € 100.000 nel supporto individuale di avviamento, se lui o lei compra una nave piccola pesca costiera e tra 5 e 20 anni e ha cinque anni di esperienza professionale nel settore. Norme più semplici - La politica comune della pesca e della politica marittima integrata saranno entrambi finanziati attraverso il Feamp, sulla base del fatto che l´utilizzo di un unico fondo contribuirà a semplificare e integrare le due politiche. Inoltre, allineando attentamente le modalità per l´erogazione di finanziamenti Feamp quelle previste per i fondi della politica regionale Ue dovrebbe rendere le norme Ue di finanziamento più consistente. Per esempio, ci sarà un unico comune di gestione e di controllo di tutti questi fondi, che dovrebbe contribuire a ridurre la burocrazia. Prossimi passi - La prima lettura plenaria voto è da prendere in del Parlamento seconda tornata di ottobre.  
   
   
CREARE VALORE E RIDURRE GLI SPRECHI SFRUTTANDO I SOTTOPRODOTTI ANIMALI  
 
Il settore dei sottoprodotti animali è un anello fondamentale della catena di produzione alimentare globale, crea infatti nuovi prodotti e riduce gli sprechi. Sono però necessari nuovi strumenti e processi biotecnologici per soddisfare i mercati in espansione e raggiungere gli ambiziosi obiettivi ambientali. È per questo che un progetto europeo ha sviluppato un nuovo modo di trasformare resti di pollame prima non commercializzabili in prodotti che vanno dagli additivi alimentari al biodiesel. Il progetto finanziato dall´Ue Prospare ("Progress in saving proteins and recovering energy") si propone di sviluppare una piattaforma tecnologica per la lavorazione dei sottoprodotti animali (Ab-p), in particolare pollame, per diversi scopi. Usando un nuovo approccio biocatalitico, i resti di pollame non commercializzabili possono essere adesso trasformati in proteine e valore aggiunto - peptidi idrolizzati - che si possono usare in prodotti finali commercializzabili. Il progetto aveva anche lo scopo di ampliare le attuali conoscenze scientifiche sulle tecniche di bioconversione per preparare il terreno a un migliore sfruttamento dei residui animali su scala industriale. Il progetto ha cominciato esaminando come si potevano ottenere miscele di peptidi a valore aggiunto a partire da materie prime. Ha poi cercato di mettere questo procedimento a disposizione dell´industria per una lavorazione su scala più ampia. L´obiettivo finale era rendere queste miscele di peptidi sfruttabili nei settori dei prodotti alimentari, dei mangimi e dei prodotti biochimici (cosmetica e microbiologia). La piattaforma tecnologica si è occupata in particolare di portare avanti diversi benefici chiave. Il primo è l´utilizzo, rendendo gli Ab-p potenzialmente interessanti per una serie di settori industriali attraverso lo sviluppo di un nuovo processo di conversione basato su un approccio biocatalitico. Questo a sua volta dovrebbe creare valore, trasformando questi residui in peptidi idrolizzati per additivi alimentari e mangimi, per esempio. Il grasso che li accompagna e il sego (reso grasso animale) può essere usato anche per l´energia rinnovabile e la produzione di prodotti chimici organici. Un altro centro di interesse del progetto è stata la funzionalità. I nuovi ingredienti devono soddisfare le aspettative del consumatore se vogliono avere successo sul mercato. Quindi il progetto ha cercato di ottenere le caratteristiche sensoriali necessarie per gli ingredienti nutrizionali - gusto, aroma e digeribilità - per migliorare il loro potenziale commerciale. Le proprietà funzionali dei nuovi additivi alimentari prodotti sono stati studiate usando metodi di analisi standard e nuovi. Il progetto ha messo tra le priorità anche la sicurezza. Sono stati impiegati inoltre una serie di tecniche complementari a basso costo per il monitoraggio della contaminazione microbica e strumenti per la rilevazione della micotossina, per assicurare che gli additivi alimentari sviluppati fossero conformi alle normative. Il progetto Prospare rapprensenta una rivoluzione radicale perché dimostra come gli Ab-p in precedenza non commercializzabili possono essere sfruttati attraverso efficienti metodi di bioconversione e biocatalizzatori (enzimi e/o composti enzimatici). È una novità anche nel senso che è un progetto altamente interdisciplinare che applica competenze biotecnologiche, chimiche, biofisiche, immunologiche e tossicologiche. Inoltre ha coinvolto partner industriali che hanno sperimentato le tecnologie proposte e le hanno valutate. I primi impianti di produzione pilota (in Russia e Belgio) hanno raggiunto lo standard richiesto di piena produttività e sostenibilità. Si prevede che questo progresso tecnologico trasformerà la lavorazione degli Ab-p e contribuirà a ridurre gli sprechi inutili. Anche se usare in modo sicuro questi prodotti ha costantemente comportato grandi difficoltà, le nuove tecnologie di lavorazione sviluppate per mezzo di Prospare dovrebbero soddisfare i requisiti della sicurezza alimentare dell´Ue ed essere allo stesso tempo economicamente sostenibili. Per maggiori informazioni, visitare: Prospare http://www.Prospare.eu/ Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/87819_it.html  
   
   
OGM, ORLANDO: BIODIVERSITA’ E’ NOSTRA INFRASTRUTTURA ECONOMICA  
 
Roma – Di seguito la dichiarazione del 12 luglio del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando in merito agli Ogm: “ Il decreto interministeriale sul divieto di coltivazione del mais geneticamente modificato firmato oggi insieme ai ministri De Girolamo e Lorenzin è un provvedimento importante perché offre una prima copertura giuridica a difesa della nostra agrobiodiversità. La decisione presa oggi in Consiglio dei ministri rappresenta però solo la prima parte di un percorso nel quale il sistema Italia nel suo complesso deve offrire una convinta prova di unità e compattezza. Le Regioni devono innanzitutto dare il loro immediato contributo per la costruzione di un quadro di misure idonee a garantire la salvaguardia delle nostre coltivazioni tradizionali e biologiche. A livello comunitario, parallelamente, c’è bisogno che il nostro Paese si renda protagonista in Europa di una seria discussione sul tema dell’autonomia dei singoli Stati sull’ammissibilità degli Ogm. Tutelare le nostre specificità non è una battaglia di retroguardia, tutt’altro. La biodiversità è la grande infrastruttura economica del nostro Paese ed è anche lavorando su questo terreno che l’Italia potrà uscire dalla difficile situazione in cui si trova.  
   
   
RIUNITO AD ACRI IL COMITATO DI SORVEGLIANZA PSR CALABRIA 2007-2013  
 
Il Comitato di Sorveglianza Psr Calabria del Piano di Sviluppo Rurale regionale 2007-2013, si è riunito nella sala consiliare di “Palazzo Sanseverino Falcone” di Acri. All’annuale seduta del Comitato erano presenti Maria Merlo della Commissione Europea, Giulio Cardini del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, i rappresentanti del partenariato socio- economico e, per la Regione, l’Assessore all’Agricoltura Michele Trematerra. Nel corso del dibattito, in cui sono intervenuti anche il Dirigente generale del Dipartimento “Agricoltura” Giuseppe Zimbalatti, l’Autorità di Gestione del Psr Maurizio Nicolai ed il dirigente Giovanni Aramini, è stato fatto il punto sullo stato di attuazione del Psr. Dopo il saluto del Sindaco Nicola Tenuta, ha aperto i lavori l’Assessore Trematerra il quale ha espresso compiacimento per il fatto che la riunione del Comitato si sia svolta proprio nella sua città d’origine “perché – ha detto - è bene che anche attraverso manifestazioni istituzionali di tale rilievo si dia visibilità alle comunità calabresi poco conosciute”. L’assessore ha sottolineato il trend di crescita del settore agro- alimentare calabrese degli ultimi tre anni. In particolare, mentre nel 2010 la Calabria occupava la terzultima posizione rispetto alle altre regioni italiane, oggi è perfettamente allineata con il resto d’Italia. “Grazie al duro lavoro del dipartimento, all’attenta guida della Comunità Europea ed al constante confronto con partenariato, mondo agricolo e sindacale, siamo riusciti a risalire la china – ha affermato Trematerra – e si tratta di una grande soddisfazione considerato che siamo una regione meridionale con una serie di problematiche socio- economiche che vanno a sommarsi alla crisi generale del momento”. L’assessore ha, inoltre, sottolineato come il settore dell’agricoltura sia l’unico in Calabria a non aver compiuto passi indietro e che la percentuale di errore del Psr della nostra regione sia al di sotto della media nazionale. Fondamentale è l’attenzione che il dipartimento sta prestando alla qualità della spesa. “Terminata l’era dei finanziamenti a pioggia, e considerato il problema dell’accesso al credito – ha detto ancora l’assessore Trematerra – ora c’è bisogno di un pacchetto di norme nazionali e regionali che indichino come impiegare al meglio i fondi comunitari, in modo da favorire realmente le aziende”. L’assessore ha spiegato, poi, che il dipartimento “Agricoltura” ha già elaborato un’accurata analisi di contesto che porta alla luce punti di forza e criticità e che condurrà con maggiore consapevolezza alla nuova programmazione”. Secondo Trematerra, inoltre, la vera sfida della nuova programmazione, consiste nel sapersi proiettare nel futuro, tenendo conto, ad esempio, dell’aspetto demografico della regione. L’operato della Regione ha ottenuto buoni consensi dalla Commissione Europea e dal Ministero, che hanno riconosciuto l’importanza dei risultati raggiunti dal dipartimento “Agricoltura”, dal punto di vista finanziario nell’attuale programmazione e hanno elogiato l’impegno rivolto al prossimo sessennio. In particolare, Merlo ha sottolineato l’importanza del monitoraggio e dei controlli per limitare ulteriormente il tasso d’errore, illustrando le strategie anti frode della Direzione Generale dell’agricoltura e ha invitato la Calabria a mirare sempre di più alla modernità. Cardini, dal canto suo, si è soffermato sulla bontà delle proposte di modifiche al Psr Calabria, con le quali l’Adg Nicolai ha inteso, in quest’ultima fase della programmazione, riallocare alcune risorse nell’ottica di poter intervenire laddove c’è una maggiore domanda da parte dei beneficiari. A proposito di modernità e trasparenza, Nicolai ha illustrato il nuovo piano di informazione: “Abbiamo attivato un sito, www.Calabriapsr.it, nel quale – ha detto -sono presenti tutti i documenti amministrativi e giuridici, insieme con un blog che servirà per il confronto costante col partenariato. Grande attenzione sarà rivolta inoltre alla banda larga, l’investimento più rilevante della nuova programmazione”. Per quanto riguarda lo stato di avanzamento nella preparazione della prossima programmazione, l’Adg ha annunciato che entro il trenta novembre sarà pronta la prima bozza completa. Il dirigente Aramini ha illustrato una dettagliata analisi sull’avanzamento finanziario del Psr, rendendo noto che dei 652 milioni di euro destinati alla Calabria, ad oggi ne risultano impegnati 606, con una spesa effettiva al trenat giugno scroso di 350. “Sono dati che dimostrano come l’attività di spesa sia in linea con quella nazionale – ha affermato - e che provano che in un momento fortemente regressivo, il settore agricolo abbia invece avuto piccoli margini di crescita”. Le conclusioni della seduta sono state tratte dal Dirigente Generale Zimbalatti. “In riferimento ai dati illustrati dall’assessore Trematerra – ha esordito – posso affermare che siamo riusciti a conseguire degli ottimi risultati. Inizialmente solo come aumento di spesa, ma adesso anche a livello di qualità. Accoglieremo di buon grado le richieste della Merlo circa la modernità, la rapidità e il controllo della qualità degli interventi. Proprio per quanto riguarda la qualità di gestione, mi preme sottolineare quanto siano stati importanti gli stimoli dell’assessore che, con largo anticipo, ha invitato il dipartimento a lavorare sulla nuova programmazione. Infatti abbiamo creato numerosi documenti, presenziamo costantemente ai tavoli di partenariato e siamo in contatto continuo con Commissione Europea e Ministero”. La nuova programmazione, secondo Zimbalatti, come fortemente voluto dall’assessore Trematerra, guarderà al futuro e proprio per questo al centro dell’attenzione ci saranno nuovi programmi tematici, come ad esempio le montagne e le foreste calabresi, patrimoni che fino ad oggi sono stati, a torto, trascurati.  
   
   
“FERMO PESCA” SLITTA A OTTOBRE: ACCOLTE LE RICHIESTE DELLA TOSCANA  
 
Firenze – Buone notizie per i pescatori della marineria toscana. Il Ministero delle politiche agricole e forestali ha accolto le richieste avanzate dalla Regione Toscana, che recepiscono le istanze delle associazioni di pescatori, circa il cosiddetto “Fermo pesca”, provvedimento temporaneo che vieta la pesca in determinate aree. Il decreto ministeriale è stato già emesso e stabilisce che per le unità di pesca iscritte “nei compartimenti marittimi da Brindisi a Imperia (all’interno di questi è inserita la Toscana) l’interruzione temporanea obbligatoria, per il 2013, è disposta per 30 giorni consecutivi dal 30 settembre al 29 ottobre del corrente anno”. L’assessore Salvadori si dice soddisfatto. “Abbiamo ricevuto pieno riconoscimento delle nostre richieste – dice l’assessore –, ottenendo che il “Fermo Pesca” venisse effettuato a ottobre invece che a settembre. La Regione ha anche destinato a questa misura circa 500 mila euro di fondi di provenienza statale e comunitaria riferiti agli anni 2012 e 2013. Per l’anno prossimo – conclude Salvadori – stiamo lavorando ad una riforma di tutto il meccanismo in modo da venire incontro ancora meglio alle richieste della nostra marineria”.  
   
   
NUOVO PROGETTO “AL VIA”: DALLE RACCOLTE DIFFERENZIATE COMPOST DI PRIMA QUALITÀ UTILE A MIGLIORARE I TERRENI AGRICOLI  
 
Firenze - Aer Spa, Publiambiente e Frescobaldi insieme per chiudere in maniera virtuosa il ciclo del materiale verde ed organico recuperato con le raccolte differenziate A pieno regime, dopo la firma degli atti formali, i materiali organici raccolti nei Comuni della Valdisieve, serviti da Aer Spa, saranno selezionati e trasformati in compost di alta qualità presso l’impianto di Faltona, nel Comune di Borgo San Lorenzo, gestito da Publiambiente, localizzato all’interno dell’Ato Toscana Centro. Il compost in uscita dall’impianto sarà reimpiegato dall’Azienda Agricola Frescobaldi, che produce da 700 anni vini toscani di grande qualità, rinomati sia in Italia che all´estero. Tutto questo è il fulcro di un progetto che sarà possibile grazie alla collaborazione tra le due aziende di igiene urbana e l’Azienda Frescobaldi. Obiettivo del progetto è il recupero dei materiali organici prodotti sul territorio con un reimpiego diretto sull’area interessata. Al momento, dopo un periodo di prova, Aer Spa e Publiambiente sono operativi per quello che riguarda il conferimento di materiale verde, ossia sfalci, potature di piante e siepi, fiori recisi, erba tagliata. Per il conferimento di materiale organico proveniente dalle raccolte differenziate, invece, le aziende stanno organizzando al meglio il processo e la logistica, per essere a regime entro fine anno. Il compost in uscita dall’impianto, risultato di un processo di lavorazione rispondente a standard di alta qualità ed efficienza certificati, verrà reimpiegato dall’Azienda Frescobaldi per fertilizzare i terreni post aratura, prima della sostituzione delle colture esistenti con altre. Indubbio è, chiaramente, il benefit di questo progetto dal punto di vista ambientale per il territorio. Realizzare il conferimento ad un impianto vicino ad Aer Spa, nel dettaglio, implica un minor impatto dal punto di vista veicolare, un’ottimizzazione dei costi e soprattutto permette di recuperare i materiali e reinserirli in cicli produttivi sul territorio. «Tanto per rendere un’idea dell’impatto di organico e verde sulle raccolte differenziate nel 2012, nei 10 comuni serviti da Aer Spa, su 47.000 tonnellate di rifiuti raccolti nell’anno circa 8.000 erano materiale organico e verde– commenta il Presidente di Aer Spa, Silvano Longini-. Con questo progetto a regime, una importante percentuale di questi materiali verrà avviata al compostaggio e reimpiegato direttamente sul territorio. Questo è un risultato importante, un’esperienza tangibile per i cittadini che si impegnano a differenziare i rifiuti ma anche per l’Azienda da sempre attenta alle ricadute sul territorio.» «Il progetto presentato stamani – dichiara il Presidente di Publiambiente Spa Paolo Regini - è l’esempio di una sinergia proficua che soggetti pubblici e privato hanno saputo avviare. Questa collaborazione ci permette di ottimizzare e massimizzare l’operatività dell’impianto di Faltona, che ha una capacità di trattamento di 35 mila tonnellate/anno e di chiudere efficacemente il ciclo di recupero dei materiali organici, vero fine della raccolta differenziata e del lavoro delle nostre aziende. Il coinvolgimento di un marchio di eccellenza quale Frescobaldi, poi, valorizza ed al tempo stesso conferma ancor più la qualità del compost che produciamo, realizzando anche per questo prodotto una filiera “corta”, interamente locale.» «Auspichiamo che un simile progetto possa presto essere validato anche attraverso una collaborazione con l’Università di Firenze, per esempio – commenta Lamberto Frescobaldi, Responsabile di produzione dell’omonima Azienda -. Il percorso che ci avviamo a fare, corredato dalle debite analisi, credo infatti potrà essere replicato in Azienda e portare ad ottimi risultati». Dal punto di vista dei costi economici, spiegano gli intervenuti in conferenza stampa, la realizzazione del progetto non avrà aggravi sugli attuali costi del servizio di raccolta, selezione e recupero del materiale; l’operazione sarà effettuata con un bilancio finanziario in equilibrio.  
   
   
AGRICOLTURA IN UMBRIA: PRESENTATO NUOVO PIANO ZOOTECNICO, PER CONIUGARE ZOOTECNIA E SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE  
 
Perugia – Un nuovo piano per la zootecnia regionale, capace non soltanto di migliorare la competitività del settore, nel segno della qualità delle produzioni, ma di assicurare la sostenibilità e l’ecocompatibilità degli allevamenti, all’interno di un nuovo modello di sviluppo per l’Umbria. Gli assessori all’Agricoltura Fernanda Cecchini e all’Ambiente Silvano Rometti hanno presentato così, in una conferenza-stampa tenutasi a Palazzo Donini, il Piano Zootecnico Regionale, preadottato la settimana scorsa dall’esecutivo, e che verrà ora “partecipato” e discusso nei suoi vari aspetti con i soggetti interessati. Frutto del lavoro congiunto degli assessorati all’agricoltura e ambiente (con il coinvolgimento anche di quello alla sanità), dell’apporto dell’Inea (ente pubblico di ricerca nel settore agroindustriale), del “Crpa” (Centro Ricerche Produzioni Animali) e del continuo confronto con il “Tavolo regionale della Zootecnia”, il Piano – ha detto l’assessore Fernanda Cecchini – “rappresenta un’assoluta novità per l’Umbria, per la sua capacità di mettere insieme compatibilità economica e compatibilità ambientale, secondo le norme comunitarie, attraverso allevamenti moderni e attrezzati per lo smaltimento dei reflui, e in grado di coniugare il ‘benessere animale’ con la qualità delle produzioni”. L’assessore Cecchini ha annunciato che, per la zootecnia, verranno messi a punto una misura o un “sottoprogramma” specifico, a valere sul Piano di Sviluppo Rurale. “La zootecnia – ha detto – rappresenta il 40 per cento della produzione dell’agroalimentare: è arrivato il momento di qualificare i nostri prodotti, in una unità di paesaggio, ambiente e qualità, che facciano tutt’uno con il ‘brand Umbria’”. “È un atto di grande importanza amministrativa – ha sottolineato l’assessore Rometti -, che si propone di creare le condizioni per una zootecnia moderna, in linea con le normative europee e la massima sostenibilità ambientale”. Rometti ha ricordato come la redazione del Piano Zootecnico si sia “coordinata” con il Piano di Tutela delle Acque, tenendo conto di analisi e studi sulle acque superficiali e profonde e postulando l’adozione di tecniche innovative per il trattamento dei reflui liquidi e la loro trasformazione in reflui solidi attraverso procedure di compostaggio. Le aziende avranno tempo (grazie alla proroga del termine) fino a settembre 2015 per riconvertire i propri sistemi. Nel bacino del fiume Nestore si svolgerà una sperimentazione, che prevede l’utilizzazione di macchine ad alta efficienza per lo spandimento dei liquami suinicoli con iniezione diretta in profondità, collegabili a tecniche di separazione “solido-liquido”.  
   
   
IL CLUSTER DEL RISO DI EXPO MILANO 2015 ARRIVA A PAVIA IL LAOS FIRMA IL CONTRATTO DI PARTECIPAZIONE  
 
Pavia – È con la firma del contratto di partecipazione del Laos che , l 11 luglio, a Pavia, si è chiuso il secondo incontro dei Paesi interessati a far parte del Cluster del Riso di Expo Milano 2015. Sale a 60 il numero dei contratti che la società che organizza l’Esposizione Universale ha sottoscritto con i Partecipanti Ufficiali alla manifestazione. Organizzato presso la Fondazione Banca Monte di Lombardia, l’incontro ha visto la presenza dei rappresentanti di Bangladesh, Cambogia, Pakistan, Myanmar e Laos. I delegati di Cina e Giappone hanno preso parte all’incontro in qualità di osservatori. All’appuntamento ha preso parte Maurizio Martina, Sottosegretario del Ministero delle Politiche Agricole con delega all’Expo 2015, che ha illustrato le grandi prospettive che l’evento del 2015 aprirà per il territorio e l’Italia. Sono intervenuti Stefano Gatti, General Manager Participants Division di Expo 2015 S.p.a., Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia, Daniele Bosone, Presidente della Provincia di Pavia, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, Presidente della Camera di Commercio di Pavia, Angiolino Stella, Rettore dell’Università degli Studi di Pavia, e Aldo Poli, Presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. I Cluster rappresentano un’importante innovazione per le Esposizioni Universali: sono spazi espositivi che riuniscono sotto lo stesso progetto architettonico più Paesi accomunati dalla produzione di alcune tipologie di cibo (Caffè; Riso; Cacao; Spezie; Frutta e legumi; Cereali e tuberi) o interessati a sviluppare tematiche specifiche legate all’alimentazione (Bio Mediterraneo; Agricoltura e Nutrizione nelle Zone aride; Isole, Mare e Cibo). La scelta di Pavia come sede per ospitare il tavolo di lavoro dedicato al riso acquista un valore particolare, proprio perché, con ben 80.000 ettari di coltivazione, la sua provincia è la prima produttrice di questo alimento in Italia. Il merito di tale primato è da attribuire al lavoro dei pavesi che hanno trasformato un terreno paludoso in una fonte di ricchezza. Attualmente le imprese risicole della Provincia di Pavia sono circa 1700. Nel corso della riunione Stefano Gatti ha illustrato ai delegati presenti le opportunità offerte del padiglione che li ospiterà, il cui concept si intitola “Growth reflections”. Il Cluster, ideato con la collaborazione del Politecnico di Milano, la Tongji University, (Shanghai, China) e la National University of Civil Engineering (Hanoi, Vietnam) appare come una risaia fuori scala in cui sono riconoscibili le texture dei campi, ma anche colori, profumi e ombre che accompagnano la crescita del riso e lo scorrere del tempo tra i padiglioni; le attrezzature mobili disposte in modo sparso nella struttura, che richiamano i tipici covoni che popolano le risaie, diventano tavoli, cucine, sedute, moduli espositivi, ma anche laboratori creativi per coinvolgere i visitatori. Per favorire la reciproca conoscenza e il dialogo tra il gruppo di lavoro sul Cluster del Riso e la città, i rappresentanti dei Paesi che hanno preso parte all’incontro sono stati invitati a scoprire alcuni dei luoghi simbolo di Pavia: l’Orto Botanico, con le sue serre storiche risalenti al ‘700 e la banca del seme che conserva tutte le tipologie di riso presenti in Lombardia e Piemonte; la Certosa, monastero che dal 1866 fu dichiarato monumento nazionale italiano diventando così proprietà del Regno d’Italia prima e dello Stato italiano in seguito; e la Cascina Darsena, parte di un progetto pilota sulla Biodiversità con l’80% di area coltivata e il 20% di area rinaturalizzata. Sottosegretario del Ministero per le Politiche agricole con delega all’Expo 2015, Maurizio Martina - “La ricchezza enogastronomica delle Regioni e delle città d’Italia è senza dubbio un punto di forza per l’Esposizione Universale di Milano che come tema centrale ha proprio l’alimentazione. Come dimostra l’incontro di oggi sul riso, abbiamo a disposizione una produzione agroalimentare di alto livello, la cui qualità è apprezzata e nota in tutto il mondo. Promuoverla attraverso gli itinerari del progetto Cluster è uno dei modi migliori per alimentare il dialogo tra tradizioni e culture differenti, per dare forza alla rete internazionale di sapere e relazioni che Expo Milano 2015 sarà in grado di attivare e di cui l’intero Paese potrà beneficiare negli anni a venire”. General Manager Participants Division Expo 2015 S.p.a., Stefano Gatti - “Siamo molto felici che il Cluster del Riso si sia riunito a Pavia. Con il progetto Cluster Expo Milano 2015 propone ai Paesi del mondo di superare confini geografici e politici per affrontare il tema dell’alimentazione in modo corale, valorizzando l’abilità che ognuno di loro ha nella coltivazione di un preciso prodotto. L’esperienza pavese nella produzione del riso, come quella di molte altre aree d’Italia, sarà un solido punto di riferimento per i Paesi, già numerosi, che parteciperanno a questo padiglione tematico. I Cluster di Expo Milano 2015 sono uno degli elementi che più caratterizzerà l’Esposizione Universale del 2015, una manifestazione di altissimo rilievo internazionale che conta già oggi 131 adesioni ufficiali tra Paesi e Organizzazioni”. Sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo - “Mettere in rete le eccellenze, riuscendo a fare sistema per valorizzare appieno le migliori vocazioni del territorio. Poche parole e una formuletta semplice, che tuttavia spesso non riesce a tramutarsi in fatti concreti. Perciò un momento come questo rappresenta un’occasione molto importante per Pavia, che partendo dalle proprie eccellenze deve avere il coraggio di mettersi in gioco e la capacità di confrontarsi. Expo 2015 pone al centro dell’attenzione il riso e tutto quanto lo accompagna come valore di importanza planetaria oltre che come cultura e alimento: Pavia c’è”. Presidente della Provincia di Pavia, Daniele Bosone - “Siamo orgogliosi che Expo si faccia in Lombardia e, in particolar modo, che Pavia ospiti questa tappa importante che vede riuniti Paesi che in ambito Expo svilupperanno il tema riso. La nostra provincia intende assumere un ruolo di centralità, non solo per la sua produzione di riso, ma anche per la cultura e l’ambiente che può offrire ai Paesi che parteciperanno all’Esposizione Universale. Expo, in particolar modo, sarà occasione per mettere a confronto colture, antropologie, storie di paesi molti diversi e che in modo altrettanto diverso usano riso come base per l’alimentazione. E’ necessario spendere il potenziale di altri Paesi nella coltivazione di riso per aiutare il mondo a far fronte alla carenza alimentare come d’altra parte è necessario per noi far conoscere il nostro riso. La produzione risicola italiana è una produzione di qualità, non solo legata alla grande alimentazione ma ad una particolare qualità enogastronomica che si qualifica con il nostro riso da risotto. Un prodotto che speriamo di far conoscere a tutto il mondo attraverso Expo”. Presidente della Camera di Commercio, Giacomo de Ghislanzoni Cardoli - “Si sta concretizzando quella collaborazione tra enti locali e tutti quei paesi che, tramite la società Expo 2015, proporranno congiuntamente il tema del riso come alimento per nutrire il pianeta, atteso il fatto che è la base alimentare di 2 miliardi di persone. La presenza dell´Italia, in virtù del protocollo d´intesa siglato tra le principali province risicole, sta anche a significare tutto quel patrimonio di ricerca che è alla base di un aumento della produzione di riso e di una sempre più marcata sicurezza alimentare nel rispetto della difesa dell´ambiente”. Rettore dell’Università di Pavia, prof. Angiolino Stella - “Siamo orgogliosi di poter accogliere la delegazione internazionale in una delle più antiche Università del mondo, che unisce alla formazione pluridisciplinare una ricerca all’avanguardia. In particolare, per il cluster del riso, mettiamo a disposizione competenze scientifiche legate sia al prodotto sia alla persona: dallo studio dei funghi patogeni e delle malattie del riso, alla banca dei semi, con più di 20 varietà italiane di riso, fino all’indagine sugli aspetti nutrizionali e funzionali del riso, base dell’alimentazione di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo”. Presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Aldo Poli - “Tutta la Fondazione è lieta e orgogliosa di aver ospitato un momento come questo che, all’interno di un evento importante come Expo Milano 2015, è destinato ad occuparsi di temi vitali per la comunità internazionale. Ci auguriamo di contribuire, così, ad un percorso che si possa tradurre in azioni di sviluppo a vantaggio di tante persone nel mondo”.  
   
   
MISSIONE INTERNAZIONALE DELLA FILIERA CSO IN PERU’ UNA REALTÀ PRODUTTIVA IN FORTE MOVIMENTO  
 
Cso ha partecipato alla fiera Tecno Agro Perù a Trujillo. Si tratta di una fiera piccola ma molto interessante dedicata a tutte le novità tecnologiche da utilizzare sia su campo che nella fase di post raccolta. All’edizione di quest’anno hanno partecipato anche come espositori l´azienda Unitec, tramite i propri referenti della sede cilena. Federico Milanese, responsabile per l’ internazionalizzazione di Cso che ha organizzato la partecipazione dichiara: “il mercato peruviano è molto interessante per la filiera tecnologica Cso, è un mercato giovane in fortissima crescita e sviluppo, oltre a produrre enormi volumi di asparagi, vi sono grosse produzione di uva da tavola, avocado mango e pimiento. Il clima peruviano facilita molto la produzione di alta qualità e ci sono per le nostre aziende di filiera buone possibilità per aumentare il business in un futuro prossimo. Il Cso a breve organizzerà, con i propri soci interessati una missione commerciale in Cile e Perù per approfondire con le aziende le nuove possibilità di questo mercato.  
   
   
AGRICOLTURA: FVG, DA TAVOLO VERDE STRATEGIE PER FUTURO  
 
Udine - "Dopo l´avvio del percorso finalizzato al Piano di sviluppo rurale per il periodo 2014-20, con il Tavolo Verde iniziamo a disegnare il futuro dell´agricoltura in Friuli Venezia Giulia nei prossimi anni". E´ con questo obiettivo che il vicepresidente ed assessore regionale all´Agricoltura, Sergio Bolzonello, ha convocato 11 luglio a Udine i rappresentanti di Ersa, Legacoop, Kmecka Zveza, Confagricoltura, Confcooperative, Aiab, Unione dei Consorzi di Bonifica e Coldiretti, Associazione Allevatori, Confederazione italiana agricoltura e Ordine dei dottori agronomi e forestali in modo da coinvolgere tutti gli attori del sistema in un´azione di confronto sui temi alla base della tenuta e della crescita dell´agricoltura in Friuli Venezia Giulia. "Un comparto, quest´ultimo, che assieme al turismo - ha detto lo stesso Bolzonello - costituisce un sistema integrato in un contesto produttivo regionale che mantiene nel settore manifatturiero la propria centralità". Dimostrando di condividere l´indirizzo di Bolzonello, i partecipanti al Tavolo hanno approvato la scaletta delle riunioni ("almeno 4 all´anno", ha detto il vicepresidente) del Tavolo, arrivando a chiedere ulteriori incontri in caso di emergenze o della necessità di approfondire argomenti connessi alla gestione del Psr in vista delle indicazioni comunitarie e dei relativi regolamenti connessi all´erogazione dei fondi destinati all´agricoltura in Italia. Bolzonello ha evidenziato l´importanza di agire con tempestività a salvaguardia del lattiero-caseario, ma dal tavolo sono arrivate richieste di informazioni e suggerimenti su molteplici altri argomenti: dalla collaborazione con la Slovenia su progetti di respiro comunitario ai vincoli che limitano lo sviluppo dell´agricoltura sul Carso; dai temi dei fitofarmaci e dei nitrati e del loro smaltimento al nuovo ruolo di Ersa; da uno sportello Agea più rispondente alle esigenze del mondo agricolo ad un´attività promozionale che accompagni le aziende dell´agroalimentare sui mercati ed all´opportunità di fare massa critica ai fini dell´export.  
   
   
L´AGROALIMENTARE VERONESE NELLA GRANDE MELA  
 
Successo dell’agroalimentare veronese e buone prospettive di sviluppo per l’export del comparto: questi i primi risultati della partecipazione della Cdc, alla guida di 9 imprese veronesi, alla 59º edizione della fiera Fancy Food, la più importante rassegna americana dedicata all’agroalimentare, conclusasi in questi giorni a New York. Le 9 imprese partecipanti hanno potuto beneficiare di una grande visibilità internazionale grazie all’ottima posizione dello stand camerale, situato di fronte ai maggiori importatori americani di specialità europee e grazie anche alla visita del Console Generale italiano a New York, Natalia Quintavalle, che ha espresso vivo apprezzamento per le produzioni locali. Ottimo l’afflusso di visitatori professionali, importatori, distributori, buyer della Gdo, dettaglianti e ristoratori, che, secondo le prime stime, va ben oltre i 28mila visitatori previsti inizialmente. Il vino, i prodotti da forno, l’olio extravergine di oliva Garda dop e Veneto dop, le verdure sott´olio e sott´aceto e l’immancabile pasta fresca, sono stati i protagonisti assoluti dello stand camerale, che spiccava nell’area Italia e tra i 2.400 espositori provenienti da 80 paesi. Per promuovere il Sistema Verona a tutto tondo, la partecipazione all’evento si è conclusa con una visita alla risotteria Melotti, recentemente inaugurata nell’East Village, un pezzo di tradizione veronese che si sta facendo strada nel cuore della Grande Mela. “La partecipazione a Fancy Food è stata un’ottima occasione per rafforzare l’export veronese del comparto agroalimentare - afferma Damiano Berzacola, componente della Giunta camerale veronese - soprattutto in questo momento di stallo generale dell’economia. E’ necessario, infatti, consolidare la nostra vocazione all’export e gli Stati Uniti si confermano da anni come un importante partner commerciale, con un export pari a oltre 35 milioni di euro e un incremento del 1,5 % nel 2012 rispetto al 2011. Auspico che sempre più imprese sappiano cogliere queste importanti occasioni promozionali proposte e organizzate dalla Camera di Commercio per supportare l’internazionalizzazione delle Pmi” .  
   
   
TRENTO: FRUTTICOLTURA: DUE MILIONI DI EURO PER LE CELLE FRIGO  
 
Le cooperative frutticole potranno contare già per la prossima campagna di raccolta delle mele sulle nuove risorse, circa 2 milioni di euro, che la Provincia metterà a loro disposizione per l´acquisto dei cassoni (i cosiddetti bins) e per adeguare la capacità di frigoconservazione dei propri magazzini frutta. I criteri per la concessione dei contributi sono stati approvati oggi dalla Giunta provinciale con una delibera firmata dall´assessore Tiziano Mellarini. Stretto il tempo a disposizione per la presentazione delle domande: dal 15 al 30 luglio prossimi. "Ciò consentira di stilare in fretta la graduatoria degli aventi diritto al contributo, mettendo così in grado le cooperative di poter programmare l´acquisto dei cassoni in tempo per la prossima raccolta" spiega l´assessore Mellarini. I consistenti rinnovi di impianti frutticoli resisi necessari a seguito della malattia degli scopazzi, hanno comportato, com´era previsto, un incremento della produzione di mele e una conseguente sofferenza nella capacità di frigoconservazione, con aumentati costi a carico dei consorzi frutta per l´affitto di celle e il trasporto della frutta. Da qui la decisione della Giunta provinciale di finanziare anche per il 2013 quegli interventi di potenziamento delle strutture, previsti dalla legge provinciale 4/2003 e non "coperti" dal Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, nei quali rientrano appunto sia l´acquisto dei cassoni destinati alla raccolta e movimentazione della frutta, sia la realizzazione di nuove celle per la frigoconservazione della stessa. Per quanto riguarda le celle frigo, gli interventi - si legge nella delibera - dovrebbero caratterizzarsi per una cantierabilità a breve-medio termine e dovranno essere realizzati attraverso utilizzo o recupero di volumi esistenti. L´importo minimo della spesa preventivata in ciascuna domanda è pari a 30.000 euro, l´importo massimo della spesa ammessa a contributo è pari a 3 milioni di euro.  
   
   
MATILDE POGGI È IL NUOVO PRESIDENTE FIVI  
 
Mercoledì 10 luglio i Vignaioli Indipendenti hanno eletto il nuovo Consiglio Direttivo della Federazione per il triennio 2013-16. Alla guida Matilde Poggi, Leonildo Pieropan e Walter Massa. Mercoledì 10 luglio, presso la Reggia di Colorno, si è svolta l’assemblea ordinaria 2013 di F.i.v.i. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. I Vignaioli Indipendenti, dopo i saluti e i ringraziamenti di Costantino Charrère, Presidente in carica fin dalla fondazione nel 2008, e ora uscente, hanno votato il Consiglio Direttivo che guiderà la Federazione nel prossimo triennio 2013-16. L’ufficio di Presidenza è così composto: Presidente Matilde Poggi, Vicepresidenti Leonildo Pieropan e Walter Massa, Segretario Nazionale Saverio Petrilli, Consigliere Delegato agli Affari Istituzionali Gianmario Cerutti. I Consiglieri eletti sono: Stefano Casali, Giulia Cavalleri, Lorenzo Cesconi, Costantino Charrère, Ettore Ciancico, Luca Ferraro, Celestino Gaspari, Armin Kobler, Marco Vercesi, Guido Zampaglione. Queste nuove nomine giungono in un momento importante per Fivi che, come ricordato da Costantino Charrère nel corso della sua relazione morale, ha saputo in poco tempo ritagliarsi in Italia e in Europa grande autorevolezza nei confronti delle Istituzioni di riferimento, attraverso iniziative tangibili e in particolare grazie all’elaborazione del Dossier Burocrazia, documento concreto e dettagliato di sfoltimento burocratico. Il Dossier, recentemente presentato in Commissione Agricoltura del Senato, è stato adottato come testo base per una prima proposta di legge per la semplificazione del lavoro dei Vignaioli. Matilde Poggi, Presidente neoeletto, al momento del suo insediamento ha dichiarato: “Fivi continuerà a procedere, insieme a C.e.v.i. (Confédération Européenne des Vignerons Indépendants), con energia e convinzione sulla strada della tutela dei diritti dei Vignaioli presso tutte le istituzioni preposte sia in Italia sia in in Europa. La nostra presenza sarà attiva e propositiva a tutti i tavoli decisionali per il comparto vitivinicolo/agricolo e il nuovo Consiglio è consapevole dell’impegno e dello spirito di sacrificio necessario. Gli obiettivi si raggiungono operando uniti e insieme, è quindi fondamentale che tutti i vignaioli nostri soci si impegnino per comunicare e diffondere le iniziative e idee Fivi, e soprattutto il nostro marchio che in sé racchiude ciò che noi siamo: vignaioli che coltivano le loro vigne, imbottigliano il loro vino e curano personalmente il loro prodotto”. L’occasione migliore per conoscere i Vignaioli associati a Fivi e per gustare e acquistare i loro vini è l’appuntamento annuale con il grande Mercato Dei Vini Dei Vignaioli Indipendenti, che si svolge quest’anno sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre alla Fiera di Piacenza. 200 produttori dalle zone vitivinicole di tutta la penisola, oltre 1.000 vini in assaggio, approfondimenti su specifiche tipologie attraverso degustazioni guidate, e soprattutto la possibilità di conoscere tanti territori, le loro unicità, la loro storia attraverso le voci dei Vignaioli. Fivi - Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti Attualmente sono oltre 700 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 7.000 ettari di vigneto, quindi una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. 412.000 sono gli ettolitri di vino prodotti, 55 i milioni di bottiglie commercializzate e oltre 0,5 i miliardi di euro di fatturato. I 7.000 ettari di vigneto sono condotti per il 44 % in regime biologico/biodinamico, per il 18 % secondo i principi della lotta integrata e per il 38 % secondo la viticoltura convenzionale  
   
   
AL VIA LA SUMMER SCHOOL, UNA SETTIMANA PREMIO OFFERTA DALLA SCUOLA ALMA PER I MIGLIORI DIPLOMATI DEGLI ISTITUTI ALBERGHIERI D’ITALIA  
 
Torna anche quest’anno la Summer School promossa da Alma, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana in collaborazione con l’azienda Giblor’s e il patrocinio del Miur, un’occasione unica per 40 tra i migliori diplomati degli Istituti Alberghieri d’Italia per vivere la Scuola e sperimentarne l’offerta formativa. Il programma dell’edizione 2013, che si svolgerà dal 15 al 19 luglio come di consueto presso la Reggia di Colorno (Parma), sede della prestigiosa scuola Alma, vedrà l’attivazione di due indirizzi, un Corso dedicato alla sala e un Corso di Cucina Italiana, entrambi curati da chef e docenti Alma. Alma è infatti il più autorevole centro di formazione dell’ospitalità italiana a 360 gradi, dove, oltre a cuochi e pasticceri, si formano anche sommelier e Manager della Ristorazione. Il programma del corso di Cucina Italiana prevede lezioni di cucina e pasticceria in modalità demo e training, approfondimenti sul tema della costruzione del menu, il food cost control, la “grammatica del gusto”, per culminare con l’esperienza della Masterclass “Dietro le quinte dell’Alta Cucina”, in cui gli studenti prepareranno e serviranno un menu di gala sotto la guida dello Chef e del Maître. Il Corso di Sala si concentrerà invece sulla storia e la pratica del servizio, con focus sul mondo del vino e della birra, la gestione della cantina, le tecniche di comunicazione. Le lezioni si terranno nelle aule training e nei laboratori della Scuola, in modo che gli studenti abbiano la possibilità di vivere gli spazi didattici e le tecnologie all’avanguardia che caratterizzano l’offerta formativa della scuola. Entrambi i gruppi saranno impegnati inoltre in uscite didattiche alla scoperta delle eccellenze della Food Valley, dal sito di produzione del Parmigiano-reggiano, al Culatello di Zibello, all’Aceto Balsamico Tradizionale. Momento clou per tutti i ragazzi sarà l’incontro con il Rettore di Alma Gualtiero Marchesi, che illustrerà alle giovani leve, nel corso di una lezione magistrale, la storia dei suoi piatti e la sua filosofia professionale. “Alunni speciali” anche in questa edizione alcuni autorevoli “penne” del giornalismo food italiano, le blogger Claudia Minnella di La Femme du Chef, Laura Brivio di Golden Backstage, Aurelia Bartoletti di Profumi in Cucina, e il critico enogastronomico Davide Oltolini. La Summer School rientra in un progetto più ampio che Alma ha sviluppato nel corso di quest’anno, Alma Maestro Club, la possibilità di supportare la crescita professionale della community di docenti operanti negli Istituti per l’Enogastronomia e l’ospitalità Alberghiera, che desiderano aggiornare le proprie competenze grazie al patrimonio di contenuti e metodologie messo a punto da Alma (www.Alma.scuolacucina.it/alma_maestro)  
   
   
ALPRO SOYA DRINK: IL BENESSERE A PORTATA DI TUTTI  
 
Nel nostro frigorifero oggi possiamo custodire un magico segreto: quello di una vita sana, con la scelta di cibi altamente naturali e non modificati geneticamente. Il segreto è ben custodito da Alpro il marchio 100% vegetale che propone una ricca gamma di idee squisite a base di soia proveniente esclusivamente da aziende che si trovano su territori immuni da opere di bonifica o disboscamento. Conosciamo bene le infinite proprietà della soia da cui si estrae una sostanza preziosa per la salute: la lecitina, un elemento naturale che aiuta a tenere sotto controllo i valori del colesterolo. La lecitina di soia apporta inoltre due tra i maggiori antiossidanti: la vitamina A e il fosforo. Alpro è una linea completa che comprende bevande, dessert, yogurt e prodotti da cucina graditi a grandi e piccoli Consumatori per il loro alto contenuto di calcio e di preziose vitamine B2 e B12. Sempre più persone scelgono tutti i giorni un´alimentazione sana e naturale senza dover rinunciare al gusto: Alpro, presente in tutti i supermercati, è la scelta più buona e salutare per tutta la famiglia. Alpro Soia Drink Calcium è il latte che consente di godere appieno dei benefici di questo “legume miracoloso”. Nei formati da 1 litro e da 500 ml, è arricchito con calcio per conferire un’ulteriore valore a questa bevanda. Grazie anche allo zucchero di canna poi, il risultato è un latte dal sapore ottimo e dal gusto delicato che sorprenderà grandi e piccoli. Un´alternativa pratica e gustosa per la colazione del mattino e per tutti i momenti di relax è Alpro Soia Light. L´alta digeribilità rende questo prodotto molto richiesto: finalmente chiunque potrà iniziare la propria giornata con un prodotto povero di grassi (solo l’1,2%). Alpro Soia Light unisce il sapore originale della bevanda Alpro Soia Drink a una consistenza leggera e cremosa. Fonte naturale di proteine e vitamine B2 e B12, questa bevanda nutre e gratifica il tuo corpo in modo diverso. Alpro è garantito da Eurofood, il marchio leader in Italia che importa e distribuisce solo le migliori specialità alimentari da tutto il mondo. Alpro Soia Drink Calcium brick 1 litro € 3,12 Alpro Soia Drink Calcium brick 500 ml € 1,69 Alpro Soia Drink Light brick 1 litro € 3,63  
   
   
GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER L’INAUGURAZIONE DELLA PRIMA AMBASCIATA DEL MOJIITO A ROMA - DI THE HAVANA CLUB MOJITO EMBASSY!  
 
Dopo aver fatto il giro d’Europa, la temporary experience di Havana Club ha aperto i battenti nella Capitale, offrendo ai romani una vera e propria finestra su Cuba, dove vivere le atmosfere, l’autenticità e la passione cubana In una calda notte di luglio dell’estate romana, The Havana Club Mojito Embassy ha finalmente aperto le porte al pubblico romano, che all’interno di Campo Boario a Testaccio (Città dell’Altra Economia) ha potuto vivere una notte tutta cubana: le delicate fragranze di hierba buena e del lime, le ambientazioni tipiche dei mercati ortofrutticoli dell’Havana, il coinvolgimento della musica grazie alle performance live del gruppo cubana Shama Milan. Protagonista assoluto della serata e di tutta la settimana è il Mojito con il suo avvolgente aroma di menta fresca. The Havana Club Mojito Embassy è, infatti, uno spazio polisensoriale ispirato alla Havana contemporanea, con trolley bar per imparare dalla mano sapiente degli esperti cantineros di Havana Club a preparare il “Mojito-fai-da-te” secondo l’autentica ricetta che parte dai veri ingredienti cubani, quali la hierba buena, per replicarlo anche a casa in compagnia dei propri amici. All’interno dell’Ambasciata c’è anche la tipica Tienda (Negozio), dove si possono acquistare gli ingredienti dell’autentico Mojito e gli strumenti dei barman professionali, per preparare a casa gustosissimi cocktail. Fino al 20 luglio il nuovissimo pop-up bar di Havana Club, ispirato alla Cuba moderna, sarà protagonista dell’estate romana. Per una settimana dalle 20.00 alle 1.30 l’Ambasciata del Mojito continuerà ad essere teatro di performance artistiche di rilievo aperte al pubblico, momenti educational, musica, arte e cultura. Di seguito la programmazione della settimana: - Martedì 16 luglio: dj set Freak &C e Shama Milan - Mercoledì 17 luglio: torneranno a grande richiesta dj set Touch The Wood e Osmany Diaz - Giovedì 18 luglio: dj set Mr Starz e le sonorità cubane di Shama Milan - Venerdì 19 luglio: sarà la volta di dj set Demò e Shama Milan - Sabato 20 luglio: grande serata di chiusura dell’Ambasciata con dj set Rock n Yolk e l’incredibile esibizione live del gruppo Clave Cubana The Havana Club Mojito Embassy è l’esperienza polisensoriale partita lo scorso anno da Milano, che, dopo aver fatto il giro d’Europa, arriva a Roma per trasportare il pubblico romano nel cuore e nell’anima dell’Havana. Nata con l’obiettivo di proteggere dalle imitazioni l’autentico Mojito, fatto di ingredienti freschi cubani, frutto della cura e della passione dei cantineros, The Havana Club Mojito Embassy vuole trasmettere i valori e l’autenticità della Cuba di ieri e di oggi. Inoltre, in perfetto stile responsabile Havana Club i consumatori ricevono all’ingresso dell’Ambasciata del Mojito un passaporto sul quale sono apposti i timbri corrispondenti ai cocktail consumati**. **Il numero massimo di cocktail acquistabili durante ogni serata è 3. Il costo di ogni cocktail è 5 euro. The Havana Club Mojito Embassy presso Campo Boario La Città dell’Altra Economia - Antico Mattatoio Testaccio - Roma Apertura al pubblico: dal 13 al 20 luglio Orario: 19.30 – 01.30 Per informazioni: Lisa di Iorio Tel. 366.4910868 Per tutti gli appassionati digitali l’Hashtag ufficiale dell’iniziativa sarà #Mojitoembassy. Per avere il calendario delle attività visita la pagina Facebook di Havana Club su www.Facebook.com/havanaclubitalia Scopri tutte le curiosità sul Mojito su www.Havana-mojito.com  
   
   
ICHNUSA LANCIA L’EDIZIONE LIMITATA ‘LO SAPEVI CHE…?’ PER SCOPRIRE TUTTE LE CURIOSITÀ SULLA BIONDA DI SARDEGNA! LA BOTTIGLIA DI ICHNUSA DA 66 CL SI RINNOVA CON UN’EDIZIONE LIMITATA DI BEN 7 RETROETICHETTE TUTTE DIVERSE E DA COLLEZIONARE.  
 
Sapevi che cos’è “su ziru” o da dove nasce la parola “Ichnusa”? E se ti chiedessero a quanti gradi deve essere gustata la Bionda di Sardegna, cosa risponderesti? Per tutto il 2013, sarà possibile scoprire questo e molto altro con la nuova limited edition “Lo sapevi che…?”, che veste la bottiglia di Ichnusa da 66 cl con 7 nuove retroetichette tutte da leggere e da collezionare. Tante curiosità dedicate al brand e al suo storico legame con la Sardegna ma anche preziosi consigli su come gustare al meglio un’Ichnusa per esaltarne caratteristiche e sapore. Alcuni esempi? Se messe in ordine una dopo l’altra, le 111 milioni di bottiglie prodotte nel 2012 creerebbero una fila lunga più di 28 volte la lunghezza della Sardegna: una notizia curiosa che testimonia quanto Ichnusa rappresenti un successo travolgente per l’intera isola riuscendo a mettere tutti d’accordo. E ancora…”Ichnusa”, dal greco, è il nome antico della Sardegna, “su ziru” è il rito sardo della sbicchierata che consente di avere una sorsata di birra sempre fresca e, allo stesso tempo, condividere un piacevole momento con gli amici. Per scoprire tutte le curiosità, non resta che dare la caccia alle 7 etichette!  
   
   
IL PERLAGE POMMERY PER L’EMOZIONE DI UN FLÛTE TRA CIELO E MARE CONTINUA LA COLLABORAZIONE TRA POMMERY ITALIA E FABIO BALDASSARRE, IL MITO DELLO CHAMPAGNE POMMERY ACCOMPAGNERÀ LO CHEF STELLATO NEL NUOVO RISTORANTE OPSON DI TAORMINA.  
 
La scelta del nome del nuovo ristorante di Fabio Baldassarre non è casuale: “Opson”, rimanda all’antico greco, il cui significato è “cibo”, arte del gusto e cultura del sapore. Una cucina creativa, ricca di esperienza e passione; fortemente radicata al genius loci siciliano grazie a ingredienti del territorio ma soprattutto a una location suggestiva: Opson e il Roof Terrace dell’Hotel Imperiale, da cui si gode di un panorama ineguagliabile sulla baia di Taormina. In questo contesto Pommery Italia ha scelto di affiancare ancora una volta la creatività dello chef stellato, essere presente in un momento di alta gastronomia, valorizzare un momento leasure e brindare all’Art de bien vivre fra gli ultimi raggi del sole al tramonto sul mare. La Maison di Reims da sempre esalta l’esperienza gastronomica ma anche il contesto in cui assaporiamo le bollicine Pommery. Ad esempio il Domaine Pommery che si estende su 50 ettari di edifici dall’architettura neogotica elisabettiana tra i vitigni coltivati a giardino; lo skyline di Unico al 20° piano del grattacielo Wjc a Milano ed ora anche un Roof Terrace nella perla del mediterraneo. All’opson, sull’incantevole terrazza dell’Hotel Imperiale di Taormina, sarà possibile ogni sera, a partire dalle ore 19:00, godere di un aperitivo a base di Champagne Pommery e finger food firmati da Fabio Baldassarre, la raffinata leggerezza Pommery incontra la cultura dell’happy hour stellato, in un contesto tra cielo e mare. Una sicura scelta anche per la romantica cena a lume di candela secondo un menu che rispecchia il rigoroso percorso professionale di Fabio Baldassarre fatto di esperienze vissute con profonda attenzione e passione. Il tramonto sarà cornice di suggestioni altrettanto uniche, ogni settimana artisti diversi saranno chiamati al esprimere la loro “Arte” davanti ad una rinomata ed esclusiva platea internazionale. Durante l’aperitivo dell’Opson ci sarà un accompagnamento musicale live di sottofondo, ma anche le installazioni floreali della “Deep Flowers” di Milano ed arti visive di artisti locali; il tutto con l’elegante sfondo delle bollicine Pommery