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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Luglio 2013 |
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UE, IL MERCATO UNICO DEI SERVIZI FINANZIARI: ABBIAMO BISOGNO DEL REGNO UNITO A BORDO |
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Londra, 16 luglio 2013 – Di seguito l’intervento del
12 luglio di Michel Barnier Commissario
europeo per il Mercato interno ei servizi alla conferenza su: "La Gran
Bretagna, l´Unione europea e del mercato unico dei servizi finanziari"
Signore e signori,
Permettetemi innanzitutto di ringraziare Policy
Network, e il suo presidente Peter Mandelson, per avermi invitato.
Allo stesso modo, vorrei ringraziare la città di
Londra e del Parlamento europeo per la co-organizzazione di questa conferenza.
Vorrei salutare Arlene Mccarthy e Sharon Bowles,
membri del Parlamento europeo, che oggi sono qui presenti e con la quale
collaboro molto bene.
Per gli inglesi di quest´anno, ci sono molti eventi
più emozionante che l´anniversario della Gran Bretagna 40 anni nella Ue: dopo
Olimpiadi dello scorso anno, è un altro brillante estate per lo sport con la
vittoria recente dei Leoni ´, straordinaria vittoria di Murray a pochi giorni
fa a Wimbledon e ora le ceneri. Per non parlare della nascita imminente di un
bambino reale ...
Ma io continuo a credere fermamente l´anniversario
dell´adesione all´Ue del Regno Unito è la pena di celebrare.
Personalmente, ricordo bene l´occasione. Vivevo in
Francia. Da giovane nei suoi 20 anni, l´adesione della Gran Bretagna alla Ue è
stata la mia prima esperienza di voto.
Ho votato sì al referendum in Francia. E mi sono mai
pentito di quella scelta.
Da allora, dal 1973, il Regno Unito ha beneficiato di
appartenenza europea. L´esempio evidente è il mercato unico. Il 46% dei beni
della Gran Bretagna e servizi esportazioni andare in altri paesi dell´Ue. E il
mercato unico consente 1.500.000 cittadini britannici per studiare, lavorare e
andare in pensione nella Ue senza richiedere un permesso di lavoro.
Dal 1973, il paese ha sempre avuto la sua voce in
capitolo sulle politiche europee.
Il Regno Unito sa come difendere i propri interessi
nazionali. Chi può dimenticare lo sconto britannico nel 1984? Bruxelles ricorda
ancora, e alcuni nel profondo può anche ammirare Margaret Thatcher e la sua
borsetta. Più di recente, il Regno Unito ha detto no al l´adesione all´euro e
Schengen, non la politica delle frontiere dell´Ue.
Ma il Regno Unito ha molto di più di un ordine del
giorno negativo.
Nelle parole del vostro collega e connazionale Chris
Patten: "la difesa degli interessi nazionali non può più essere solo
nazionale".
Il Regno Unito sa anche di beneficiare della Ue,
spingendo avanti il programma si ritiene pollici A guidare il dibattito. Sul
mercato interno, i cambiamenti climatici, lo sviluppo, una migliore
regolamentazione, e l´allargamento dell´Unione europea a dare solo alcuni
esempi.
Oggi - il Regno Unito sta ripensando il suo rapporto
con l´Unione europea. David Cameron si è aperto il dibattito sulla riforma e il
rimpatrio delle politiche dell´Ue. Il saldo delle competenze revisione è in
corso. Il primo ministro ha detto che ci sarà un referendum nel 2017, se i
conservatori sono restituiti al potere.
Discutendo rapporto del Regno Unito con l´Ue è una
buona cosa.
In tutta Europa, non solo nel Regno Unito, vi è una
frattura tra i cittadini e l´élite politica del progetto europeo.
E la cosa peggiore di risposta è il silenzio.
Rifiutando di discutere.
La democrazia ha bisogno di dibattito.
L´anno prossimo ci saranno le elezioni del Parlamento
europeo. Ora è un buon momento per ripensare ciò che il progetto europeo è di
circa. La sua visione.
Non ci dovrebbero essere tabù. Nessun problema chiusi.
Il mondo è in continua evoluzione. Quando il Regno Unito è entrato, 40 anni fa,
non esisteva il concetto di internet, la globalizzazione, il riscaldamento
globale.
Io sono il primo ad essere d´accordo che l´Unione
europea ha bisogno di riforme profonde per affrontare le nuove sfide. Sono
tornato a Bruxelles per contribuire a rendere alcuni di questi cambiamenti
avvengono.
E sono anche d´accordo che ci sono alcune aree in cui
l´Ue è attualmente impegnata, ma potrebbe non essere necessario. Eurocrati
parlano di ´sussidiarietà´. In pratica questo significa semplicemente che
l´Unione europea dovrebbe intervenire solo se si può agire in modo più efficace
rispetto agli Stati membri. Il principio di sussidiarietà deve essere
rispettato di più.
Non so che cosa il popolo britannico deciderà. Tocca a
loro.
Ma so una cosa.
Il mercato unico non può essere ´pick and mix´.
Ho sentito alcune persone suggeriscono che i servizi
finanziari dovrebbero essere rimpatriati.
E ´la causa sbagliata per cui lottare.
Poiché i servizi finanziari sono parte integrante del
mercato unico.
Il mercato unico è il cuore dell´Europa. E la città
dipende da esso per vendere prodotti e attrarre investimenti.
Naturalmente l´accesso al mercato unico non è solo
carta vincente della città. Ma è importante.
Non dimentichiamo che il mercato unico è il motivo per
il 40% di nuove istituzioni finanziarie ha scelto Londra come loro quartier
generale negli ultimi sette anni.
Per definizione, non ci possono essere due singoli
mercati: uno per i servizi finanziari e una per il resto dell´economia. Uno per
la città, e uno per il resto dell´Ue.
Rimpatrio responsabilità politica piena per i servizi
finanziari significherebbe lasciare il mercato unico nel suo complesso e di
fatto l´Ue.
Credo che il Regno Unito dovrebbe perdere su molti dei
suoi propri interessi, se ha scelto questa strada.
C´è sempre molto di parlare di tutto divide tra la
Commissione e il Regno Unito sui servizi finanziari. Tuttavia, molte di queste
differenze sono esagerati. Come il Commissario per i servizi finanziari, ho
sempre lavorato a stretto contatto e in modo costruttivo con il Regno Unito.
Tenendo conto delle specificità britanniche, per quanto possibile. Questo non è
stato per caso, ma in base alla progettazione.
La risposta dell´Unione europea alla crisi è stata
quella di creare un quadro per un solido, robusto settore finanziario sostenuto
da un codice unico. È importante sottolineare che questo significa che tutte le
istituzioni finanziarie che operano in Europa per quanto riguarda una serie di
regole. Il Regno Unito è sempre stato un sostenitore di tale regolamento.
Questo è essenziale per evitare le lacune dove la
prossima crisi potrebbe dare il via. E aiuta anche le imprese che operano in
tutta l´Ue, molti dei quali hanno sede qui in città, in modo che possano
beneficiare pienamente del mercato unico.
Il codice unico che permette anche l´Europa a
negoziare su un piano di parità con le altre giurisdizioni.
Scambi transatlantici rappresentano ancora il 70% del
mercato dei servizi finanziari al mondo.
Il Regno Unito e la Commissione, entrambi fortemente
convinti che i servizi finanziari dovrebbero essere parte del mandato del Ttip
[Transatlantic Trade e Investment Partnership].
Perché? Così possiamo garantire una vera parità di
condizioni tra l´Ue e le società statunitensi, e di evitare l´arbitraggio
regolamentare, nell´interesse della stabilità finanziaria globale.
Gli Stati Uniti non sono d´accordo.
La nostra unica possibilità di persuaderli è che se ci
presentiamo al tavolo dei negoziati a parlare con una sola voce.
Non credo che nessun paese europeo - per quanto
speciale il loro rapporto con gli Stati Uniti è - può farcela da solo. Ma
quando ci si siede al tavolo delle trattative che rappresenta il più grande
mercato di consumo al mondo, sei in una posizione negoziale più forte.
E ciò che è vero per una trattativa commerciale
trasversale vale anche per i singoli aspetti dei servizi finanziari.
Prendere over-the-counter. La Commissione e il Regno
Unito hanno entrambi lavorato duramente per creare un quadro comune dell´Ue.
Gli americani hanno anche le loro regole.
Norme europee ed americane sono quasi identici. Ma ci
sono alcune differenze. E le piccole differenze possono causare mal di testa
massiccia regolamentazione. E costi per le aziende.
È per questo che la Commissione ha negoziato con gli
americani per un anno per trovare una via comune da seguire.
Siamo riusciti ieri. L´accordo potrà beneficiare tutte
le imprese europee e la città in particolare. Vorrei qui ricordare la buona
collaborazione che abbiamo avuto con il presidente Cftc Gary Gensler e dei suoi
colleghi.
Ancora una volta, siamo nella posizione ideale per
raggiungere i nostri obiettivi negoziali perché siamo una grande blocco, e
perché abbiamo già un unico insieme di norme Ue, piuttosto che 28 norme
nazionali.
Spiegherò ai miei omologhi statunitensi che l´Ue
un´unica regolamentazione sta procedendo. Con il Regno Unito a bordo. Come è
stato sottolineato ancora una volta il 27 giugno con l´accordo in Consiglio
sulle nuove regole per ristrutturare e risolvere le banche in fallimento.
Volevo concludere su un punto leggermente diverso.
La crisi finanziaria ha evidenziato che l´Ue per un
settore finanziario forte. E ´quello che abbiamo costruito mattone per mattone
dal 2010 - per tutti i 28 Stati membri dell´Ue.
La più recente crisi della zona euro ha evidenziato
che l´area dell´euro ha bisogno di maggiore integrazione di una moneta unica
per funzionare.
Non c´è contraddizione in sé tra un codice unico per
il 28 e un´Unione Monetaria Europea più profondo.
In effetti, una zona euro più integrata è
nell´interesse del Regno Unito. La Gran Bretagna ha bisogno di più stabilità
nel continente.
Ed è per questo che il sostegno britannico per
l´unione bancaria, che si basa su un quadro solido per 28, ma va oltre,
centralizzando alcuni ruoli come la vigilanza e la risoluzione, ha un senso
anche se non vuole appartenere ad esso.
Stiamo facendo progressi reali con il sindacato
bancario. Il meccanismo di supervisione unico farà la Bce supervisore bancario
della zona euro il prossimo anno.
E due giorni fa, ho proposto un meccanismo unico
risoluzione. Con la risoluzione e la supervisione allineata a livello centrale,
le banche in crisi possono essere gestiti in modo più efficace nel sindacato
bancario. E siamo in grado di spezzare la spirale negativa tra le crisi sovrane
e le banche in difficoltà.
Non è e non è mai stato vero che gli Stati membri
della zona euro hanno sempre coincidenti viste. O votare come un caucus.
Infatti alcuni sono più vicini al Regno Unito in prospettiva rispetto a molti
dei loro omologhi della zona euro.
Detto questo, è anche vero che l´interazione tra il
mercato unico e la zona euro è complessa.
Ci sono punti di dissanguamento.
Ad esempio, la Bce ritiene che le controparti centrali
(Ccp) che offrono compensazione in euro devono essere basati all´interno della
zona euro per salvaguardare la stabilità finanziaria. Il Regno Unito ritiene
che questa violazione del mercato unico.
Credo che ricevendo le modalità di lavoro e le
relazioni giuste tra i pro ei contro della zona euro e l´interazione con il
mercato unico sarà una delle grandi sfide dei prossimi anni.
E ´un processo di apprendimento. E abbiamo bisogno del
Regno Unito per aiutarci a trovare il giusto equilibrio.
Per concludere:
Siamo in un periodo di cambiamento continuo. Su molti
fronti.
Meno di un anno di distanza dalle elezioni europee,
l´Unione europea e la zona euro sono ancora di fronte a una crisi dura. E anche
se non c´è luce alla fine del tunnel, c´è ancora una lunga strada da
percorrere.
Credo che siamo meglio equipaggiati per affrontare
queste sfide insieme.
L´ue ha bisogno la Gran Bretagna, con la sua lunga storia
democratica, la sua capacità di innovare, il suo pragmatismo, la sua influenza
nel mondo e la sua grande centro finanziario della City di Londra.
E credo che la Gran Bretagna ha bisogno dell´Ue. Non
solo per i benefici del mercato unico. Ma anche perché, di fronte a nuove
superpotenze come Cina, Brasile e India, nessun paese dell´Ue, sia esso la Gran
Bretagna, la Francia e la stessa Germania, può esercitare sufficiente influenza
globale da solo.
Il dibattito sulla relazione del Regno Unito con
l´Unione europea ha una lunga strada da correre. L´interesse del pubblico
aumenterà.
Ci sarà una più forte domanda di informazione sobria
su come funziona l´Ue.
Penso che significherà un profilo più alto per i
benefici economici e politici che l´appartenenza alla Ue - e l´impegno per esso
- portare a questo grande e fiera nazione.
A mio parere, tali benefici sono immensi, non da
ultimo per la Città.
Essi possono essere anche maggiore in futuro.
In un mercato unico moderno che gioca a molti dei
maggiori punti di forza del Regno Unito. Finanza, economia digitale, Pmi
vibranti e altro ancora.
Penso che vedremo anche più controllo delle
rivendicazioni a volte bizzarre fatte da alcune parti della lobby anti-Ue.
Essi caricatura del giorno per giorno la realtà
dell´Unione europea.
Essi presentano, in alternativa, un mondo di sovranità
nazionale assoluta, che non esiste da decenni o addirittura secoli.
Al risultato di un dibattito che sarà - per usare
eufemismo britannico - vigorosa - sarà per il Regno Unito per decidere il suo
percorso.
La mia convinzione, da quel voto di mine nel 1973, è
rimasto semplice: insieme, tutti noi siamo più forti.
Grazie.”
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"NON C´È TEMPO DA PERDERE": INTERVENTO DEL COMMISSARIO UE AL COMMERCIO KAREL DE GUCHT SULLE COMPLETO ECONOMICA NEGOZIATI SULL´ACCORDO DI PARTENARIATO TRA L´UE E LA COMUNITÀ DELL´AFRICA ORIENTALE (EAC) |
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Nairobi, 16 luglio 2013 -
Sono contento di essere in Kenya, in un momento in cui
i negoziati dell´Unione europea con la Comunità dell´Africa orientale su un
accordo di partenariato economico potevano muoversi molto vicino alla
conclusione.
Il Kenya è un attore politico chiave e leader
economico nella regione dell´Africa orientale. Il nostro rapporto commerciale è
molto importante: l´Ue è il primo partner commerciale del Kenya, con il 25%
delle esportazioni del Kenya effettivamente andando verso l´Ue. Negli ultimi 5
anni, le esportazioni del Kenya hanno continuato a crescere e si attesta a
1.000 milioni di euro nel 2012.
Questa storia di successo si basa su del Kenya libero
accesso al mercato dell´Ue, garantito da uno strumento temporaneo in attesa
della ratifica del Kenya dell´accordo di partenariato economico 2007 framework.
Ma se vogliamo che questa storia di successo per
continuare, abbiamo bisogno di andare oltre. L´accordo di partenariato
economico completo stiamo attualmente negoziando non solo fare del Kenya
esistente libero accesso al mercato dell´Unione europea permanente.
Sarebbe anche approfondire le nostre relazioni
commerciali in una serie di settori, riducendo le barriere commerciali, la
semplificazione delle procedure doganali, e migliorando la cooperazione in
materia commerciale. Questo è un vero e proprio aggiornamento che sarebbe
adattata alle specifiche esigenze di sviluppo del Kenya.
Tuttavia, siamo in un momento critico di oggi. Mentre
il Kenya ha giocato un ruolo cruciale in cui la Comunità dell´Africa orientale
ha siglato l´accordo di partenariato economico quadro nel 2007, i membri di Eac
ha deciso di non firmare questo quadro dell´accordo di partenariato economico
nel 2010.
Questo ha creato una situazione che è sia irregolare e
ingiusto:
irregolare in quanto non è coerente con Unione europea
e le regole dell´Organizzazione mondiale del commercio;
e sleale nei confronti di altri paesi che non solo
siglato, ma anche firmato un accordo di partenariato economico.
L´unione europea ha adottato a maggio la modifica del
regolamento sull´accesso al mercato, chiarendo in tal modo le opzioni
disponibili per i paesi Acp nella scelta del rapporto commerciale che
desiderano avere con l´Unione europea.
Ma voglio essere chiaro su una cosa: l´emendamento non
è mai una scadenza per i negoziati. Mentre abbiamo bisogno chiusura sugli
accordi siglati nel 2007, in corso negoziati Ape possono continuare fino a
quando essi hanno la prospettiva di dare i suoi frutti.
Ora abbiamo l´occasione storica di concludere un
accordo di partenariato economico regionale globale. Se abbiamo la volontà
politica su entrambi i lati per renderlo una realtà, siamo in grado di
realizzarlo. In ogni caso, ho incaricato i miei negoziatori di non tornare a
mani vuote.
Prima di concludere, permettetemi di fare un ultimo
punto importante:
Poiché vi è un secondo punto critico che giace davanti
a noi. Mi riferisco alla prossima conferenza ministeriale dell´Omc che si terrà
il 9 a Bali nel dicembre di quest´anno.
Un settore in cui i ministri del commercio hanno
deciso di fare progressi è la cosiddetta "facilitazione degli
scambi", che significa eliminare la burocrazia e di evitare inutili
procedure alla dogana.
E se c´è una cosa che già d´accordo oggi, allora è il
fatto che questo andrà a beneficio in modo significativo i paesi Acp. È un dato
di fatto, sarebbe aiutare i paesi a far parte di catene globali del valore -
perché i controlli di frontiera più facili significa ridurre i costi sia per
l´importazione e l´esportazione.
L´unione europea, in Kenya e di tutti i paesi Acp
hanno congiuntamente la responsabilità di lavorare per rendere Bali un
successo.
Non abbiamo tempo da perdere. Io credo che questo sia
vero per la liberalizzazione del commercio multilaterale, ma anche per il
nostro Epa. Le ricompense saranno certamente ripagare i nostri sforzi.
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LA VIA EUROPEA DELLA GEORGIA |
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Batumi, Georgia 12 Luglio 2013 – Di seguito l’intervento
di Štefan Füle Commissario europeo per
l´allargamento e la politica di vicinato al convegno: "Via della Georgia
europea: partner dell´Europa orientale dell´Ue - Verso il vertice di
Vilnius": “
Signor Primo Ministro, Onorevoli Ministri e
parlamentari, Excel lencies, Signore e Signori
Sono felice di essere a Batumi per il 10 °
anniversario di questa importante conferenza. Il momento è giusto, come si
guarda verso il terzo vertice del partenariato orientale che si terrà a Vilnius
nel mese di novembre. Questa è la mia terza visita in Georgia nel giro di nove
mesi e testimonia l´importanza che l´Unione europea attribuisce alla Georgia
come un amico e un partner.
Sono molto felice di avere l´opportunità di fare
proprio all´inizio di un commento personale su due miti, che sembrano offuscare
il dibattito in corso sulla Georgia e il suo modo di procedere.
Il primo mito è che le probabilità di successo della
Georgia a Vilnius sono bassi; che la Georgia dopo ultime elezioni di ottobre
non continua nel suo orientamento pro-europeo, pro-democrazia e pro-riforma precedentemente
definito. Questo è davvero un mito e deve essere dissipato - non vediamo questo
come un riflesso veritiero della realtà del paese.
Il secondo mito è che non importa come il governo
gestisce le eredità del passato e ogni abuso passato, e che l´Ue non è vigile
sufficiente per il processo di affrontare questi lasciti. Questo semplicemente
non è vero. Stiamo guardando questi sviluppi con la massima attenzione e il
processo che conta molto per noi in Europa. Norme e dei valori dell´Ue devono
essere accolte per noi per avanzare insieme.
Il sentiero che conduce a Vilnius deve essere un
percorso autenticamente europea, e passi lungo lo devono essere prese in
maniera europea. Non c´è altro modo per arrivarci.
Ma questo non vuol dire che questi due obiettivi - il
successo della Georgia a Vilnius, da una parte e il suo confronto con il
passato, dall´altro, sono o dovrebbero essere in contraddizione. Anche questo
sarebbe infatti un mito.
Nessuno è al di sopra della legge e le eventuali
ingiustizie che sono state commesse dovranno essere affrontati - ma questo deve
essere fatto in modo da escludere la politicizzazione della giustizia e la sua
strumentalizzazione - da qualsiasi lato - per fini politici o per non parlare
di vendetta. Questo deve essere fatto in modo equo e apolitica, nel pieno
rispetto di un giusto processo.
Georgia deve andare avanti, non deve rimanere bloccato
nel passato e la lotta amareggiato per il record del precedente governo. Più
energia deve essere investito nella costruzione del futuro. Occorre stabilire
un sistema giudiziario veramente indipendente e profondamente le istituzioni
democratiche con pesi e contrappesi efficaci. Ad-hocism e breve termine devono
essere sostituite da procedure più forte stabiliti e concordati ed istituti nuovi
o migliorati. Solo allora la strada della Georgia sia veramente europea.
Parlando del modo europeo, vorrei anche dire due
parole sul vertice di Vilnius.
Questo vertice ha il potenziale per essere un momento
di svolta nelle relazioni dell´Unione europea con la Georgia e il suo intero
quartiere orientale, in realtà io lo chiamo un punto di svolta. Siamo molto
vicini a finalizzare il nostro accordo di associazione, tra cui una profonda e
vasta zona di libero scambio. Sono fiducioso che questo accordo di vasta
portata porterà benefici tangibili a tutti i cittadini in Georgia e di essere
il principale motore della sua trasformazione. Vorrei citare alcuni esempi:
In primo luogo, non solo aprire nuove opportunità in
termini di accesso al mercato, la mobilità e la cooperazione, ma consentirà
anche la Georgia di sfruttare queste opportunità con le istituzioni rafforzate
statali, mercato del lavoro e infrastrutture.
In secondo luogo, sarà anche affrontare alcune
questioni molto concrete che riguardano la vita di tutti i giorni, come la
sicurezza del prodotto e rapporto qualità-prezzo, il miglioramento della
sicurezza stradale e di miglioramento della qualità dell´aria - per citarne
solo alcuni.
Ma la cosa più importante l´accordo di associazione
rappresenta un progetto per la costruzione di un´Unione più europea in Georgia,
non solo con tutti i suoi strumenti per lo sviluppo sociale ed economico
previsto per la prosperità, ma anche per le istituzioni democratiche forti ed
efficaci e di stato di diritto che garantiscono le libertà fondamentali, i
diritti e le singole libertà come l´unico modo per sbloccare completamente il
potenziale di ogni cittadino.
Sono molto contento di vedere i nostri negoziati quasi
completato in modo che possiamo preparare l´accordo nella sua forma definitiva
e condividere i contenuti con i cittadini. Si aprirà un nuovo capitolo non solo
nelle relazioni Unione europea-Georgia, ma anche nel proprio sviluppo della
Georgia.
La nostra cooperazione in settori chiave sarà inoltre
rafforzata. Ad esempio in materia di trasporti, un grande motore di crescita e
di occupazione, speriamo di concordare una rete di trasporto partenariato
orientale. Questo darà un contributo concreto per l´obiettivo del partenariato
orientale di portare l´Unione europea ei nostri partner più vicini.
Inoltre, cercheremo di costruire sui progressi
compiuti in agenda la mobilità attraverso il partenariato orientale, tra cui
naturalmente il lancio del piano d´azione liberalizzazione visti con la
Georgia.
Mi auguro che il Vertice adotterà un ordine del giorno
in avanti alla ricerca del partenariato orientale nel corso dei prossimi due
anni, il che renderà i processi di associazione politica e l´integrazione economica
tra l´Unione europea ei suoi partner orientali irreversibili. Perché ciò
avvenga, la piena attuazione e applicazione efficace sarà la chiave.
Naturalmente, non tutti i nostri partner desiderano
viaggiare alla stessa velocità. Alcuni vorranno progredire più velocemente di
altri. Il partenariato orientale non è una camicia di forza. Spetta ai nostri
partner di definire cosa intendono per un rapporto più stretto con´´ l´Unione
europea´´. Siamo in grado di offrire un grande sostegno in una grande varietà
di modi per aiutare quelli dei nostri partner che cercano un rapporto più
stretto. In breve, la differenziazione è fondamentale. Ma richiede l´assoluta
determinazione dei nostri partner per perseguire e realizzare vere riforme e
per sostenere i valori condivisi.
Siamo ormai alla vigilia di un accordo storico a
Vilnius che cementare luogo della Georgia in una partnership di valori comuni,
obiettivi comuni e le politiche e norme comuni. Esorto la Georgia a cogliere
questa opportunità con entrambe le mani e difendere i valori europei e rendere
più attraente la Georgia per i propri cittadini. Saremo un partner vigile ed
esigente. Ma noi faremo tutto il possibile per stare con la Georgia, mentre
entriamo questa nuova entusiasmante fase della nostra storia comune.
Grazie per la vostra attenzione.”
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MERCATI SWAP INTERDIPENDENTI BISOGNO DI REGOLE TRANSFRONTALIERE INTERATTIVE |
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Washington Dc, 16 luglio 2013 - Di seguito l’intervento di ieri di Michel
Barnier Commissario europeo per il Mercato interno ei servizi al Brookings
Institution - Ripristino Momentum in cooperazione transatlantica sulla riforma
finanziaria:”
Signore e signori,
Vorrei ringraziare sia il Global Financial Markets
Association e la Brookings Institution per avermi invitato a parlare di
buon´ora su un Lunedi mattina.
Gli antichi abitanti della Mesopotamia hanno inventato
i derivati, o "swap" come li chiamate voi qui negli Stati Uniti, nel
1750 aC.
Non sapevano che un giorno gli swaps avrebbero portato
il sistema finanziario mondiale in ginocchio.
Più tardi, il filosofo greco Aristotele scrisse il suo
libro sulla "politica". Nell´antica Grecia, i commercianti di ulivo
guadagnato fortune sulle loro offerte di swap.
Ma Aristotele
non poteva sapere che un giorno gli swap sarebbero costati cara al suo paese e
lasciato il segno su Pil dell´Europa.
E nessuno poteva prevedere che l´Europa e gli Stati
Uniti avrebbero passato anni su come regolare gli swap transfrontalieri. Le
nostre discussioni sono diventate più
concrete un anno fa, quando la Commodity Futures Trading Commission presidente
Gary Gensler ha pubblicato le sue proposte.
Europa e Stati Uniti condividono lo stesso impegno e
gli stessi obiettivi in questo settore.
Essi sono stati concordati tre anni e mezzo fa, quando
i leader delle nazioni del G20 riuniti a Pittsburgh. Essi hanno convenuto di
un´ambiziosa riforma della regolamentazione globale dei mercati swap. Si
proponevano di fare tre cose .
In primo luogo, la compensazione . Per ridurre il
rischio nelle nostre imprese finanziarie e di sistema cancellando tutti gli
swap standardizzati attraverso controparti centrali.
Secondo, trasparenza . Per far luce su questo mercato
opaco e segnalare tutti i mestieri di repertori. Abbiamo bisogno di sapere dove
il rischio è costruire nel sistema.
In terzo luogo, la negoziazione . Se del caso, per
spostare gli swap standardizzati a locali per aumentare la trasparenza del
mercato.
L´europa ha rapidamente attuato tali riforme
normative. In tal modo, siamo riusciti a battere i record. La nostra legge
(chiamato ´Emir´ regolamento sulle infrastrutture del mercato europeo ) è stato
adottato entro 24 mesi. E ´stato in vigore dallo scorso agosto. Ed un secondo
insieme di regole tecniche è stata adottata dopo 6 mesi. Sono diventati legge a
marzo.
I nostri obblighi di comunicazione si applicano dopo
l´estate. Le nostre regole di compensazione in tempo di 6 mesi. Accordo è stato
ormai raggiunto dai nostri ministri delle Finanze sulle nostre regole di
negoziazione obbligatori.
E ´giusto dire che ci stiamo muovendo velocemente in
riforme normative .
Le nostre regole sono anche robusti. Spesso
addirittura identici a quelli negli Stati Uniti. Per alcuni aspetti sono ancora
più dura.
Quindi la riforma regolamentare in Europa è stata
rapida e solida. Ma sarà solo raggiungere il suo pieno potenziale se le nostre
regole funzionano senza problemi con leggi simili al di fuori dei nostri
confini.
Gli swap sono mestieri veramente internazionali. Essi
non sono vincolati da confini geografici. E lo stesso vale per il regolamento
swap negli Stati Uniti .
Regolamentazione transfrontaliera è motivo di seria
preoccupazione. Regolatori hanno trascorso due anni a discutere il loro
patchwork internazionale di regole locali. E come potrebbero lavorare insieme
in modo che tutti i mestieri sarebbero disciplinate in modi molto simili.
Chiunque ha accettato un mestiere o dovunque sia stato prenotato.
Sforzi coordinati per regolamentare questi mercati
sono come spremere una barra di sapone con le mani bagnate: scivola dalle mani.
Trades saranno ri-prenotato. I mercati si frammenti. Non saranno raggiunti gli
obiettivi della riforma del G20.
Questo è il motivo accordo della scorsa settimana con
la Cftc è così importante. Risolve molti problemi per operazioni
transfrontaliere.
L´accordo con la Cftc è fondamentale . Ed è per questo
che apprezzo molto di tutto Gary Gensler ha fatto per rendere l´accordo possibile.
La Cftc regola la maggior parte degli swap scambia qui negli Stati Uniti. E la
maggior parte degli scambi mondiali sono tra gli Stati Uniti e l´Europa.
Le nostre discussioni sono state a lungo e talvolta
difficile. Ma, insieme alle Autorità europea degli strumenti finanziari e dei
mercati, che sono stati vicino, continuo e collaborativo.
Come ci si aspetterebbe da buoni partner e amici.
E come dice un vecchio proverbio africano: "Se
vuoi andare veloce, vai da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme ".
Abbiamo preso la strada giusta e abbiamo seguito un percorso comune insieme.
Gli elementi chiave del nostro ´percorso comune in
avanti´ per swap transfrontalieri rispondano ai problemi di due regole (Emir e
Dodd-frank) che coprono il commercio stesso.
Abbiamo concordato su cinque elementi importanti.
In primo luogo, un ambito territoriale più ristretto .
Le imprese dovrebbero essere soggette a un solo insieme di regole.
In secondo luogo, il riconoscimento reciproco di più
(o di ´compliance sostituito´, come si chiamano qui). Abbiamo stabilito che le
nostre regole sono sostanzialmente identiche in settori importanti. Questo
significa che ci permetterà alle imprese degli Stati Uniti e l´Unione europea
di scegliere il regime da applicare a un mestiere: Emir o Dodd-frank.
In terzo luogo, un regime transitorio per alcune
controparti centrali europee. Questo impedirà loro di essere costretti a
chiudere compensazione statunitensi compravendite.
In quarto luogo, le sedi di negoziazione europei
avranno una deroga temporanea da regole commerciali degli Stati Uniti. Ciò
colma il divario fino a nuove regole europee per mercati degli strumenti
finanziari - che si occupano di trading di scambio - sono state adottate.
E quinto, abbiamo preso misure per evitare
l´arbitraggio normativo tra le nostre regole. E stiamo chiudendo scappatoie.
Faremo in modo commerci tra succursali o filiali garantiti saranno
regolamentati.
Abbiamo ottenuto molto. Qualche lavoro è ancora
necessario. Per esempio su requisiti di margine per le controparti centrali.
Il messaggio più importante è che l´Europa e gli Stati
Uniti stanno conducendo da esempio . Invitiamo gli altri paesi ad aderire a
questo approccio. Così possiamo assicurarci impegni del G20 sono applicati in
maniera ragionevole e rigorosamente a swap transfrontaliere.
E ´solo con la piena attuazione degli impegni del G20
che i paesi avranno gli standard che sono di alta qualità e comparabili. Questo
è essenziale per la regolamentazione e di vigilanza per avere la necessaria
fiducia gli uni negli altri. E per il business internazionale a fiorire. Se le
autorità di regolamentazione non possono avere fiducia nelle norme applicate
dai loro colleghi all´estero, mercati finiscono frammentato.
Questo mi porta al commercio transatlantico in
generale.
Come sapete abbiamo lanciato i nostri negoziati
commerciali Ue-usa la scorsa settimana. Si tratta di una crescita e di
leadership.
La crescita in termini di nostre economie e posti di
lavoro per i nostri cittadini.
Leadership perché siamo in grado di trovare soluzioni
ai problemi commerciali che nelle discussioni multilaterali non riesce a
trovare. Queste soluzioni saranno un peso perché si applicherebbero a metà
dell´economia mondiale. Essi costituiscono una buona base per le future
discussioni globali quando il tempo è maturo.
L´ue è impegnata a tra cui la regolamentazione dei
servizi finanziari in questa crescita e agenda leadership.
E le nostre discussioni e recente accordo su swap è il
miglior esempio perché regolamentazione dei servizi finanziari deve essere inclusa.
I veri ostacoli al commercio Ue-usa e gli investimenti
sono nei dettagli della politica di regolamentazione. Le norme, i processi e le
procedure di regolazione.
Le nostre discussioni su swap hanno dimostrato che le
barriere normative possono bloccare a titolo definitivo commercio. Rendere
troppo costoso per essere praticabile. Frammento mercati globali. O
semplicemente agire come un freno per l´efficienza economica complessiva. E
aumentare i costi per le principali compagnie di strada, non solo le banche di
Wall Street.
Sono le barriere del futuro per le relazioni
commerciali mondiali .
Tutto quello che sappiamo fare con il regolamento
finanziario è complesso e politicamente sensibile. Ma protegge le nostre
economie dai rischi ai loro cittadini e la sicurezza finanziaria.
Ma la dura realtà è che i nostri settori finanziari
non conoscono confini. Esse sono strettamente legate e interdipendenti. Questa
è la lezione fondamentale della crisi finanziaria.
L´accordo su swap è una grande conquista.
Ma non è certo che si tratta di un modello da seguire
di nuovo. E ´la prova che abbiamo bisogno di un quadro prestabilito per
discutere e risolvere questi problemi. Un quadro che dà la certezza del diritto
e del processo. Un quadro che permetterà di evitare l´incertezza politica del
rischio calcolato e nei nostri mercati finanziari.
Siamo ancora di fronte difficili discussioni sulle
banche, imprese di investimento e in altre aree.
Il nostro accordo su swap dimostra che siamo in grado
di fidarsi l´uno dell´altro. Abbiamo superato quel caso di test.
Ora dobbiamo dare prova di leadership congiunta e
alzare il livello nel mondo di domani, del regolamento finanziario.
E ´il nostro unico modo per raggiungere la stabilità
finanziaria globale e duratura.
Grazie”
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PRIMO PRESTITO DOPO L´ADESIONE DELLA CROAZIA ALL´UNIONE EUROPEA: 250 MILIONI DI EURO PER I PROGETTI PIÙ PICCOLI |
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Lussemburgo, 16 luglio 2013 - La Banca europea per gli
investimenti (Bei) ha accordato un finanziamento di 250 milioni di euro alla
Banca croata per la ricostruzione e lo sviluppo (Hbor - Hrvatska banka za
obnovu i Razvitak) al finanziamento di progetti promossi da piccole e medie
imprese (Pmi), le società a media capitalizzazione e Comuni in Croazia . Fondi
Bei sosterrà le imprese nei settori dell´industria e dei servizi, compreso il
turismo, e di sistemi di infrastrutture di piccola e media scala promosse da
autorità locali.
Vicepresidente della Bei Anton Rop ha dichiarato:
"Sono molto lieto del fatto che il primo prestito Bei ha firmato dopo la
Croazia ha aderito all´Unione affronta la priorità di prestito chiave della Bei
- per migliorare le condizioni di finanziamento estremamente ristretti per le
Pmi e mid-caps nel crisi economica prolungata. Migliore disponibilità di
finanziamenti a lungo termine è di vitale importanza per l´ulteriore sviluppo
di questo settore, che è la spina dorsale dell´economia croata e il principale
motore della crescita e dell´occupazione ".
"Vi è una forte domanda per i prestiti di Hbor:
nei primi sei mesi dell´anno, l´approvazione dei prestiti è aumentato del 11
per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che era stato un anno
record per noi in termini di sia il numero e la quantità di prestiti approvati
. Fondi della Bei, che saranno disponibili a noi da oggi, ci permetterà di
continuare la nostra maggiore attività di prestito e mantenere le condizioni
favorevoli di prestiti per progetti di investimento ", ha dichiarato Anton
Kovacev, Presidente del Consiglio di Gestione della Banca croata per la
Ricostruzione e lo Sviluppo.
La Bei opera in Croazia dal 2001 al fine di aiutare il
paese a integrarsi nella Ue da soddisfare i criteri di adesione e che entrano
in linea con lo sviluppo economico dell´Unione. Fino ad ora, i prestiti Bei
impegni ammontano a circa 3,5 miliardi di euro per rafforzare la competitività
della Croazia. Portafoglio prestiti della Bei in Croazia è ben equilibrato e
copre tutti i settori economici del paese, che vanno da infrastrutture di base
per la produzione e servizi, tra cui il sostegno alle piccole e medie imprese
attraverso le istituzioni finanziarie locali.
Tale finanziamento rappresenta una continuazione della
collaborazione di grande successo tra la Bei e Hbor. Compreso il prestito in
corso, la Bei ha già concesso crediti per Hbor un totale di circa 1 miliardo di
euro. Tale linea di credito è stata effettuata con il piano d´azione congiunto
Ifi per la crescita in Europa sud-orientale, che si concentra sulla fornitura
di un migliore accesso ai finanziamenti a lungo termine per le Pmi europee per
contribuire a mitigare gli effetti della crisi finanziaria centrale e
orientale. Quei fondi sosterranno la crescita, favorendo la ristrutturazione
economica, il consolidamento e la diversificazione, nonché migliorare la
competitività a lungo termine attraverso la maggiore disponibilità di credito a
lungo termine.
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UE: TAJANI E POTOčNIK IN MISSIONE IN CINA CON UNA DELEGAZIONE DI 50 IMPRESE EUROPEE PER PARLARE DI "CRESCITA VERDE" |
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Bruxelles, 16 luglio 2013 - Dal 17 al 19 luglio il Vicepresidente della
Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, Antonio
Tajani e il Commissario responsabile per l´Ambiente, Janez Potočnik, saranno a
Pechino per una missione per la crescita accompagnati da una delegazione di 50
rappresentati di industrie e associazioni di imprese europee.
Tajani e Potočnik in missione in Cina con una
delegazione di 50 imprese europee per parlare di "crescita verde"
Obiettivo principale della missione è promuovere il
grande potenziale delle tecnologie di punta e dei prodotti e servizi europei
per la sostenibilità ambientale, le rinnovabili o l´efficienza energetica.
Questo in una fase in cui le autorità e le imprese cinesi sono sempre più alla
ricerca di partner tecnologici o commerciali per far fronte alle sfide relative
a qualità dell´aria, emissioni o sicurezza energetica.
Anche per questo il tema della “crescita verde” è
stato proposto come argomento chiave per l´imminente vertice Ue in occasione
della celebrazione del 10° anniversario del partenariato strategico globale
Ue-cina.
Il mercato globale di prodotti e servizi verdi è
stimato attualmente a circa 1 000 miliardi di euro all´anno, cifra che potrebbe
addirittura triplicare entro il 2020.
Questa missione per la crescita fa seguito a quelle
già avvenute in America Latina, Usa, Nord Africa e Russia. Servirà anche per
migliorare la cooperazione industriale in settori chiave quale l´armonizzazione
degli standard e delle norme tecniche o il miglioramento del contesto
imprenditoriale, in particolare per le
Pmi.
Nel corso della visita il Vicepresidente Tajani e il
Commissario Potočnik discuteranno con il presidente della Commissione nazionale
per lo sviluppo e la riforma della Cina le modalità per intensificare la
cooperazione in tema di crescita verde.
Nel contesto di questo processo è stato già costituito
nel 2010, di concerto con il Ministero cinese dell´industria e della
cooperazione tecnologica, il gruppo di lavoro su "Efficienza energetica
industriale e riduzione delle emissioni di gas a effetto serra". Le sue
tre principali aree di collaborazione sono: azioni settoriali di efficienza
energetica nell´industria, politica di prodotto (in particolare eco-design) e
politica industriale sostenibile. Ci si augura che questa collaborazione possa
essere ulteriormente sviluppata.
Il Vicepresidente Tajani firmerà inoltre una
dichiarazione comune sul turismo con il Vicepresidente dell´amministrazione
nazionale cinese per il turismo. Il suo obiettivo è avviare una cooperazione in quest´area importante,
relativamente nuova per la Cina, che può offrire ampi vantaggi a entrambe le
parti incoraggiando i rispettivi flussi turistici.
Il Vicepresidente Tajani incontrerà anche il Ministro
Wan Gang, responsabile per la Scienza e la tecnologia, per discutere una
cooperazione nel settore spaziale e un´eventuale futura cooperazione sui
cluster.
Il Vicepresidente Tajani intavolerà inoltre
discussioni con le sue controparti, il Ministro Miao, responsabile per
l´Industria e la tecnologia dell´informazione, e il Ministro Zhi Shuping,
responsabile per l´Amministrazione del controllo di qualità, l´ispezione e la
quarantena, finalizzate alla firma di dichiarazioni congiunte volte a
rafforzare la cooperazione con la Commissione europea usando i canali esistenti
del dialogo regolamentare.
Nell´ottobre 2012 è stato avviato uno strumento online
denominato “Cesip”, una piattaforma d´informazione sugli standard cinesi ed
europei. La piattaforma fornisce alle imprese informazioni sugli standard che
si applicano ai prodotti regolamentati oggetto di intensi scambi e aiuta così
le Pmi ad aprirsi a una dimensione internazionale. Cesip fornisce informazioni
(in due lingue) utili alle imprese cinesi ed europee su tematiche che vanno dai
regolamenti tecnici ai requisiti per l´accesso al mercato, compresi i dettagli
di migliaia di standard. Durante la visita il Vicepresidente Tajani e il
Ministro Zhi Shuping formuleranno un impegno a sviluppare ulteriormente questa
piattaforma.
Nel contesto della visita, le imprese dell´Ue potranno
assistere a una dimostrazione dei servizi dell´Ue già disponibili per aiutarle
a operare sul mercato cinese, segnatamente il Cina Ipr Sme Helpdesk e il Centro
per le Pmi dell´Ue, mediante presentazioni e consultazioni individuali. La
cooperazione in tema di diritti di proprietà intellettuale (Dpi) verrà
rafforzata grazie al nuovo progetto "Ip Key".
Il 19 luglio 2013 si terrà un evento di abbinamento
con imprenditori locali, in particolare per le imprese che operano nei settori
della qualità dell´aria, delle acque, dei rifiuti, dell´efficienza energetica e
delle tecnologie verdi. L´iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno
del Centro per le Pmi dell´Ue e della rete Enterprise Europe, la più grande
rete al mondo di sostegno alle imprese, che fornisce un servizio di base
gratuito alle Pmi. La rete Enterprise Europe ha recentemente esteso la propria
copertura alla Cina e dispone oggi di cinque consorzi che coprono la Cina
centrale, sudorientale, nordorientale, occidentale e orientale.
Background
Superficie:
9.327,5 103 km2;
Popolazione:
1354,0 milioni (2012);
Pil nel 2012: 8.227 miliardi di euro (stime dopo il
2012);
Pil cinese pro capite nel 2012: 6.075,9 euro (stime
dopo il 2012);
Pil per settore nel 2011 (valore aggiunto, % del Pil):
Industria (46,6%); servizi (43,3%); agricoltura (10,0%);
Esportazione di prodotti dell´Ue verso la Cina nel
2012: 143,8 miliardi di euro;
Esportazioni di prodotti cinesi verso l´Ue nel 2012:
289,7 miliardi di euro;
Esportazione di servizi commerciali dell´Ue verso la
Cina nel 2011: 26,2 miliardi di euro;
Esportazione di servizi commerciali cinesi verso l´Ue
nel 2011: 18,3 miliardi di euro;
L´ue è il più grande partner commerciale della Cina e
ha registrato nel 2012 scambi complessivi per 433,6 miliardi di euro. La Cina è
il secondo partner commerciale dell´Ue (dopo gli Usa). L´europa è una delle
prime cinque fonti di Ied della Cina (17,8 miliardi di euro nel 2011) ma la
Cina è all´origine soltanto del 2,1% dei flussi complessivi di Ied dell´Ue.
Anche se in espansione, gli investimenti cinesi in Europa ammontavano a solo
3,1 miliardi di euro nel 2011, pari al 5% dello stock totale di Ied della Cina
all´estero.
Le importazioni in Unione europea dalla Cina sono
dominate dai prodotti industriali e di consumo: macchine e attrezzature,
calzature e indumenti, mobili, lampade e giocattoli. Le esportazioni dell´Ue
verso la Cina si concentrano su macchine e attrezzature, veicoli a motore,
aerei e prodotti chimici.
Missioni per la crescita -
La missione rientra nella serie di "Missioni per
la crescita" finalizzate ad aiutare le imprese europee, in particolare le
piccole e medie imprese, a trarre profitto dai mercati internazionali in rapida
crescita. L´obiettivo generale della missione è incentivare la crescita e la
competitività dell´industria europea sfruttando meglio le potenzialità di
crescita nei paesi terzi grazie al rafforzamento della cooperazione economica e
delle riforme. Le imprese dell´Ue avranno quindi un sostegno per accedere al
mercato cinese e nel contempo si rafforzerà la cooperazione politica bilaterale
in diversi settori.
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CORSI SEU A BRUXELLES: ESPERIENZA POSITIVA PER I GIOVANI SU TEMI DI INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ SISTEMA UMBRIA |
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Perugia, 16 luglio 2013 - Entusiastica partecipazione
e grande soddisfazione hanno caratterizzato il ciclo di seminari ed incontri
conclusivi organizzati dal Seu - Servizio
Europa svolti a Bruxelles, dall´8 all´11 luglio, nel quadro delle attività
formative del corso in esperto per la progettazione europea per lo sviluppo
economico locale e del corso in
politiche e diritto dell´Unione europea per le imprese. I percorsi formativi
sono stati realizzati grazie al contributo
della Regione Umbria, nel quadro delle attività finanziate dal Programma
Operativo Regionale (Por) Umbria "Obiettivo Competitività regionale e
occupazione" 2007-2013. "Un sincero apprezzamento - ha dichiarato
Alberto Naticchioni, Amministratore Unico del Seu e della Scuola umbra di
amministrazione pubblica - a coloro che hanno offerto a questi giovani la
possibilità di confrontarsi su temi chiave per il processo d´innovazione e
competitività del sistema Umbria. Un riconoscimento del ruolo svolto a
Bruxelles - ha proseguito - Alberto Naticchioni - desidero indirizzarlo
all´Ufficio di rappresentanza della Regione Umbria guidato da Paola Simone ed
all´Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Giunta Regionale, rappresentato
da Livia Menichetti, che hanno collaborato intensamente all´organizzazione
degli incontri svolti nelle sede della Regione Umbria e presso il Comitato
delle Regioni".
La visita
studio a Bruxelles ha rappresentato l´occasione per vivacizzare e accrescere le
relazioni e lo scambio di esperienze fra le diverse generazioni che hanno
frequentato i corsi del Seu. I ragazzi hanno partecipato valutando i programmi
europei ed individuando le sedi di tirocinio che avranno avvio nel mese di ottobre.
L´incontro fra gli ex allievi del Seu e gli attuali studenti ha permesso un
costruttivo paragone delle diverse esperienze offrendo ottimi spunti per le future scelte professionali. A questa
nutrita e qualificata rappresentanza degli ex allievi è stato espresso il più sincero e cordiale
ringraziamento per la loro partecipazione contraddistinta da un profondo legame
affettivo con Perugia ed il Seu " che ha cambiato loro la vita" come
è stato dichiarato da tutti i presenti all´incontro. A settembre sarà definitivamente attivata la
rete di coloro che si sono formati con il Seu, molti dei quali metteranno a
disposizione le loro competenze che
rappresentano per il Seu e per i giovani umbri una vera opportunità.
Infine il Seu
ha deciso di programmare altre attività formative ed informative da tenere a
Bruxelles nel mese di ottobre. In particolar modo saranno approfonditi i temi
legati alla ricerca ed innovazione, cultura, turismo, agenda digitale europea.
Verranno altresì programmate attività utili alla Pa per raggiungere efficienza,
tempistica certa e trasparenza così come indicato dalla Commissione europea per
la gestione dei fondi europei legati alla programmazione 2014-2020.
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REGIONE EMILIA ROMAGNA, IL PRESIDENTE VASCO ERRANI HA INCONTRATO LA DELEGAZIONE DELLA PROVINCIA DEL GUANGDONG GUIDATA DAL HU CHUNHUA. NELL´OCCASIONE CONSOLIDATE LE RELAZIONI BILATERALI TRA L´ EMILIA-ROMAGNA E LA GRANDE PROVINCIA CINESE. |
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Bologna, 16 luglio 2013 – Una occasione per consolidare le relazioni
bilaterali e la firma di una dichiarazione di intenti in vista della
sottoscrizione di una formale intesa fra Regione Emilia-romagna e Provincia del
Guangdong. Tra gli obiettivi quelli di individuare iniziative comuni
Emilia-romagna–guangdong per la partecipazione congiunta a Expo Milano 2015, di
verificare la fattibilità di un programma bilaterale di confronto
tecnico-scientifico e imprenditoriale sui temi delle green technologies, nonché
definire di un meccanismo permanente Italia-guangdong per l’organizzazione
sistematica di traineeship tra imprenditori e di scambi di ricercatori e
studenti.
In viale Aldo Moro, ieri, il presidente della Regione
Emilia-romagna Vasco Errani ha
incontrato la delegazione cinese della Provincia del Guangdong, in questi
giorni in Italia, guidata da Hu Chunhua, membro del Politbureau del Pcc e
segretario del Pcc della Provincia di Guangdong.
All’incontro – oltre gli assessori regionali Gian
Carlo Muzzarelli (Attività produttive ed
economia verde) e Patrizio Bianchi (Scuola, università, ricerca e formazione) –
hanno partecipato anche, Ivano Dionigi (Rettore Università di Bologna), Roberto
Barilli (Hera), Maurizio Marchesini (Confindustria Emilia-romagna), Paolo
Cattabiani (Legacoop), Paolo Govoni (Cna), Luca Lorenzi (Abi), Liviana Zanetti
(Apt), Fabio Rangoni (Aster), Elisa Valeriani (Ervet), Nicola Zanardi (Fiera di
Ferrara) e Enrico Postacchini (Bolognafiere).
Durante l’incontro è stato siglato dal presidente
Vasco Errani e dalla vicepresidente della Provincia del Guangdong Zhao Yufang
una dichiarazioni di intenti - in vista della sottoscrizione di una formale
intesa - tra le due realtà territoriali emiliano romagnola e cinese, per sviluppare
i propri sistemi economici, universitari e formativi attraverso una
collaborazione di lungo periodo e realizzando una collaborazione che porterà a
condividere le condizioni culturali ed economiche per realizzare congiuntamente
progetti di educazione, ricerca e business in grado di coinvolgere gli
imprenditori, i ricercatori e gli studenti.
Alla luce del successo delle iniziative pilota
realizzate congiuntamente negli anni scorsi (il progetto di formazione
realizzato con la collaborazione tra Dipartimento delle risorse umane e la
Previdenza sociale della Provincia del Guangdong e l’Università di Ferrara, il
progetto di management per dirigenti delle Pmi tra l’Italia e la Provincia del
Guangdong e i percorsi sulla green economy, Renewal), si punta ad «ampliare
ulteriormente la collaborazione sia direttamente sia attraverso i propri
sistemi educative e universitari e le imprese per l’implementazione di
programmi finalizzati allo sviluppo sostenibile dei propri territori».
Particolare attenzione, sarà dedicata
«all’identificazione di una piattaforma di collaborazione istituzionale,
imprenditoriale e tecnico-scientifica sui temi delle green technologies, della
gestione delle acque e delle bonifiche».
Regione Emilia-romagna e Provincia Guangdong, hanno
confermato l’interesse a «collaborare nell’organizzazione della partecipazione
congiunta a Expo Milano 2015 attraverso l’organizzazione di conferenze
internazionali e incontri fra esperti, la movimentazione di turisti, il
confronto fra imprese», condividendo l’obiettivo di «ampliare ed approfondire
la cooperazione economica, scientifica e culturale» valutando «la possibilità
di promuovere, nel rispetto delle proprie normative nazionali, un formale
accordo di collaborazione».
Il Guangdong
La provincia del Guandong, con una superficie di
179.757 kmq, è situata nella zona sudorientale della Repubblica Popolare cinese
confinante con le regioni amministrative speciali (S.a.r.) di Hong Kong e
Macao. La Provincia, che alla fine del 2012 conta circa 105,9 milioni di abitanti,
è stata tra le prime province, insieme al Fujian, a sperimentare le politiche
di riforma e di apertura inaugurate alla fine degli anni ‘70. La Provincia,
infatti, ospita tre delle prime quattro zone economiche speciali istituite in
quegli anni: Shenzhen, Shantou e Zhuhai.
Il Guangdong – che si è affermato per primo come una
delle principali aree produttive della Cina - ha sviluppato un ampio e
strutturato settore industriale, fortemente orientato all’export e ricco anche
di piccole medie imprese. Al successo economico fin qui ottenuto, si accompagna
anche la consapevolezza, da parte delle autorità del Guangdong dell’importanza
di favorire un percorso di riqualificazione e innovazione dei prodotti e di
rafforzamento delle competenze manageriali e professionali. A questi obiettivi,
si affianca l’esigenza di garantire uno sviluppo più equilibrato sia dal punto
di vista sociale che da quello dell’impatto e della sostenibilità ambientale.
Si tratta di temi sui quali l’Italia ha già un’esperienza consolidata e sui
quali si stanno concentrando gli investimenti di molte imprese e filiere
produttive.
Il Guangdong è dal 1989 la più grande economia
provinciale della Cina per popolazione, Pil e commercio con l’estero,
rappresentando nel 2012 circa l’11% del Pil della Repubblica popolare, il 10,8%
delle vendite al dettaglio, il 28% dell’export totale ed il 22,5% dell’import.
Nel 2012, il Guangdong ha attratto il 16,7% degli Ide totali (gli investimenti
diretti esteri) che affluiscono in Cina. Le imprese a partecipazione estera
contribuiscono nel Guangdong addirittura al 59,4% delle esportazioni ed al
56,2% delle importazioni.
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FONDI EUROPEI 2014/2020 - LE MARCHE TERZE IN ITALIA PER BRAVURA NELL´UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI FESR |
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Ancona, 16 luglio 2013 - Paola Giorgi, assessore alle
Politiche comunitarie della Regione Marche, ha tenuto ieri mattina una
conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa dal titolo “Marche. Una
Regione Intelligente, Sostenibile e Inclusiva”. L’incontro, che si svolgerà il
prossimo 18 luglio presso l’Università Politecnica delle Marche – Polo Monte
Dago di Ancona, intende aprire un confronto con gli attori del territorio per
la costruzione del nuovo Programma del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
(Fesr) 2014/2020. Alla conferenza stampa erano presenti Mauro Terzoni e Fabio
Travagliati, rispettivamente responsabile e funzionario Autorità di Gestione
Fesr e Fse Regione Marche. “L’evento di giovedì prossimo è molto importante –
ha detto Giorgi – avviamo infatti la fase di ascolto, concertazione e
partenariato con tutti gli attori del territorio, per realizzare insieme la
nuova programmazione dei fondi Ue dopo che la programmazione 2007-2013 si
chiude con le Marche al terzo posto per capacità di gestione del Fesr. L’evento
avrà carattere operativo, sarà introdotto dal presidente Spacca e si articolerà
su quattro workshop tematici: uno dedicato alle piccole e medie imprese, uno
alla green economy, uno alla cultura e al turismo ed infine uno trasversale su
aree interne e strumenti innovativi. Vogliamo un coinvolgimento ampio, dalle
associazioni di categoria agli enti locali, ai semplici cittadini, per questo
abbiamo creato anche un blog e una newsletter. Avremo un collegamento in
video-conferenza con la Commissione Ue e cinque sindaci che faciliteranno il
lavoro dei singoli tavoli, affinché la giornata possa concludersi con un
documento con le proposte operative su cui basare la nuova programmazione.
Siamo la terza Regione italiana come performance nella gestione dei fondi Ue ed
è una buona notizia che le Regioni più virtuose avranno più fondi in futuro,
anche se va discusso con il Governo il livello di programmazione di questi
maggiori fondi, che deve essere regionale. Altro aspetto molto positivo è la
creazione in seno alla Commissione affari europei della Conferenza delle
Regioni, di una sottocommissione per i finanziamenti della Macro Regione
adriatico ionica, che sarà presieduta dalle Marche. A riconoscimento del grande
lavoro svolto dal presidente Spacca”. L’assessore ha anche ricordato il bando
di prossima approvazione, che riguarda le professionalità per la progettazione
Ue. Uno strumento utile per agevolare l’intercettazione delle 27 linee
d’intervento finanziario diretto che la Commissione Ue prevede accanto ai fondi
strutturali. Mauro Terzoni ha previsto che entro fine anno i programmi
operativi delle Marche saranno pronti e ricordato l’avvio del partenariato
anche per il Fondo sociale europeo, per garantire la massima integrazione tra
strumenti di sostegno al territorio. Costruire una regione intelligente,
sostenibile ed inclusiva. È questo l’obiettivo che la Regione Marche intende
mettere in campo nel disegno delle politiche di sviluppo e coesione per il
periodo 2014/2020. L’incontro del 18 luglio A partire dalle ore 9.00, presso la
Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche - Polo Monte
Dago di Ancona, la Regione Marche aprirà uno spazio di confronto con gli
stakeholders territoriali in vista della programmazione del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale per il periodo 2014/2020. Dopo i saluti istituzionali del
Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, del rettore dell’Università
Politecnica delle Marche, e dei rappresentanti del Ministero dello Sviluppo
Economico e della Commissione europea, la giornata, coordinata dall’assessore
regionale alle Politiche comunitarie Paola Giorgi, sarà aperta dalla relazione
tecnica del responsabile dell’Autorità di Gestione Fesr della Regione Marche,
Mauro Terzoni.a partire dalle ore 11.30 i lavori si articoleranno in quattro
workshop paralleli dedicati rispettivamente alle seguenti tematiche portanti
per lo sviluppo regionale: “ricerca, innovazione, competitività delle piccole e
medie imprese”; “energia, efficienza energetica, ambiente e clima, mobilità
sostenibile”; “agenda digitale, cultura, turismo”; più un quarto workshop che
tratterà temi trasversali quali “città, aree interne, strumenti finanziari
innovativi”. Si tratta di veri e propri laboratori di progettazione, introdotti
da una relazione di orientamento da parte di funzionari e dirigenti regionali e
condotti da facilitatori con esperienza e competenza in materia di
programmazione comunitaria, tra cui cinque sindaci marchigiana a testimoniare
la vicinanza fra le istituzioni locali e la Regione. La sessione pomeridiana
sarà invece dedicata al confronto aperto e alla condivisione in seduta plenaria
dei risultati e delle questioni emerse nelle sessioni parallele. Le conclusioni
della giornata saranno affidate all’assessore Giorgi.il programma dettagliato
dell’incontro è consultabile sul portale www.Europa.marche.it dove sarà
possibile effettuare la registrazione per la partecipazione all’evento.
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PRESENTATO RAPPORTO STATISTICO 2013 SUL VENETO |
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Piazzola sul Brenta (Padova), 16 luglio 2013 - “Al
giorno d’oggi le trasformazioni avvengono con grande rapidità e occorre saperle
elaborare in tempi brevissimi, sia per capire dove va l’economia e la società,
sia per indirizzare le risorse disponibili”. Lo ha detto il vicepresidente
della giunta regionale Marino Zorzato evidenziando il lavoro che sta alla base
del Rapporto statistico sul Veneto, la cui edizione 2013 è stata
presentata ieri a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta
(Padova). Era presente anche l’assessore regionale al bilancio Roberto
Ciambetti. L’importanza di questi dati – ha aggiunto Zorzato – sta proprio nel
contributo che possono dare alla politica per tarare l’attività amministrative
in modo da assecondare i processi di sviluppo e non frenare le imprese. Il tema
che attraversa il rapporto di quest’anno è proprio quello delle trasformazioni
e dello sviluppo. “Anche il Veneto sta scambiando - ha sottolineato il
vicepresidente – ma non sta subendo passivamente le trasformazioni e sa
individuare le opportunità”..
Nel 2012 in Veneto la variazione percentuale del -2,3%
del Pil risulta leggermente migliore del -2,4% nazionale. Secondo le analisi,
il 2013 rappresenterà ancora un anno di contrazione (-1,2%) per poi lasciare il
passo alla ripresa che dovrebbe avviarsi nel 2014 riportando una crescita
attorno allo 0,9%. Nonostante le difficoltà congiunturali, il Veneto rimane la
terza regione in Italia per la produzione di ricchezza, dopo Lombardia e Lazio:
il 9,4% del Prodotto Interno Lordo nazionale è realizzato in Veneto.. A fronte
della stagnazione della domanda interna, le esportazioni risultano
un’importante fonte di crescita. Le esportazioni venete hanno registrato nel
corso del 2012 un incremento pari al +1,6% rispetto all’anno precedente,
attestandosi ad un valore pari a 51,1 miliardi di euro. Il Veneto si conferma
la seconda regione italiana, dietro solo alla Lombardia, per valore di beni
esportati, con una quota pari al 13,1% del fatturato estero nazionale. La
crescita delle esportazioni è sostenuta dall´aumento delle vendite sui mercati
extra Ue (+6,7%), mentre quelle verso l´area Ue sono in lieve flessione (-1,9%).
Nel 2012 il turismo veneto ha retto il confronto con
un 2011 da record, grazie a un flusso di visitatori di 15,8 milioni di arrivi
(+0,3%). I 62,4 milioni di presenze (-1,7% rispetto l’anno precedente)
evidenziano ancora una volta la riduzione della permanenza degli ospiti nelle
località di villeggiatura. Nel primo trimestre del 2013 si continuano a
registrare buoni risultati con un incremento rispetto allo stesso periodo del
2012 del 2,2% per gli arrivi e una stabilità delle presenze (-0,4%). Questi risultati
sono però influenzati da un’anticipazione del periodo pasquale da aprile (nel
2012) a fine marzo (nel 2013). %). Il Veneto registra un valore occupazionale
in linea con quello dell’anno precedente, pari al 65%, e un tasso di
disoccupazione del 6,6%, il più alto del decennio, ma nel confronto fra
regioni, si conferma ancora una volta tra le regioni leader con il quarto tasso
di occupazione più alto e il secondo tasso di disoccupazione più basso.
Sul fronte delle opportunità da cogliere, Zorzato ha
evidenziato come il rapporto confermi l’ascesa sui mercati mondiali dei
cosiddetti Paesi emergenti e in particolare i Brics (Brasile, Russia, India,
Cina e Sudafrica). E’ nei loro confronti che va focalizzata l’attenzione,
perché si tratta di realtà che cercano la qualità e la bellezza dei nostri
prodotti ed è su questo che le imprese venete devono puntare. Zorzato ha detto
che anche nel settore turistico è in atto una trasformazione che vede in
crescita i flussi verso le città d’arte. “Se un turista balneare – ha aggiunto
– spende mediamente circa 90 euro, il turista straniero arriva a spendere nel
circuito arte-cultura 140 euro. Questo richiede che ci sia un’offerta turistica
complessiva di qualità, collegata a cultura a paesaggio, perché il turista soddisfatto
diventa poi il promo promotore del prodotto veneto all’estero”.
La relazione sui dati che emergono dal rapporto 2013 è
stata svolta dal segretario generale della programmazione della Regione,
Tiziano Baggio, mentre la struttura del rapporto è stata illustrata da Maria
Teresa Coronella, dirigente della Direzione Sistema Statistico Regionale. Sono
poi intervenuti Rita Trombini, di Ervet s.P.a., sul web al servizio del sistema
turistico del bacino adriatico, e Giampietro Brunello, amministratore delegato
di Sose (Soluzioni per il Sistema Economico) S.p.a. - società costituita con la
partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e della Banca
d’Italia – che ha parlato delle opportunità di sviluppo delle piccole e medie
imprese del Veneto e sui livelli di efficienza dei servizi locali.
“Sono numeri che servono per poter decidere meglio –
ha detto tirando le conclusioni l’assessore al bilancio Ciambetti – soprattutto
in un momento come quello attuale in cui i soldi pubblici vanno spesi al meglio.
Il Veneto deve poter progredire ma per farlo dobbiamo augurarci che arrivino
presto i costi standard per lavorare sull’efficientamento di tutte quelle
realtà che finora in Italia non l’hanno mai fatto”.
Il rapporto completo si trova all’indirizzo:
http://statistica.Regione.veneto.it/pubblicazioni_elenco_rapporto_statistico.jsp
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TOSCANA: LA DIRETTA STREAMING DELLA SEDUTA DI GIUNTA DEL 15 LUGLIO 2013 |
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Firenze, 16 luglio 2013 – Ecco in sintesi gli
argomenti più importanti approvati nella seduta odierna della Giunta regionale,
trasmessa in diretta streaming:
finanziamento, con 365 mila euro, di attività di
valutazione degli effetti sismici in comuni soggetti a rischio e delle
condizioni di pericolosità per il patrimonio edilizio. In particolare si
riferisce all’attuazione di un protocollo d’intesa sottoscritto con i Comuni di
Coreglia Antelminelli e Piazza al Serchio in relazione al sisma del 25 gennaio
2013 (da 8’23” a 10’54”);
attuazione 2013 del progetto regionale ‘Arte
Contemporanea’ e rimodulazione finanziaria di quello, sempre regionale,
‘Biblioteche e archivi nella società della conoscenza’. Per il primo progetto
vengono messi a disposizione 600 mila euro, per il secondo viene incrementata
la dotazione precedente con altri 44 mila euro per interventi specifici di
promozione del libro e della lettura (Liberfest, Premio Bancarella, Festival di
Montereggio, Banca della Memoria) (da 26’25” a 29’10”);
proposta di modifica del regolamento regionale
relativamente ai criteri di individuazione di opere di facile rimozione
realizzati su aree demaniali in concessione (da 39’35” a 42’56”).
Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili
all’indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew dopo la loro verbalizzazione
da parte degli uffici regionali.
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PIEMONTE: SBLOCCO DEI PAGAMENTI: AL VIA IL TRASFERIMENTO RISORSE A COMUNI ED ENTI LOCALI |
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Torino, 16 luglio 2013 - Ieri, inoltre, e´ stato
firmato a Roma l´accordo per l´anticipazione di 803 milioni di euro, da girare
alle Asl a copertura del buco sanitario del precedente quinquennio
Il decreto legge 35 garantisce in queste ore alle
casse del Piemonte risorse complessive per 1 miliardo e duecentocinquanta
milioni di euro, 447 milioni grazie all´articolo 2 (pagamenti dei debiti delle
regioni) e 803 milioni in base all´articolo 3 (pagamento dei debiti degli enti
del servizio sanitario nazionale).
Sono stati infatti ufficialmente avviati in mattinata
i primi trasferimenti delle risorse dalla Regione agli enti locali per il
pagamento delle fatture alle imprese relativamente ai crediti scaduti, così
come previsto dal primo dei due articoli. L´elenco di tali crediti è pubblicato
da quasi un mese sul sito web istituzionale e da oggi si provvederà
materialmente a mettere a disposizione le risorse, il che consentirà di rendere
il Piemonte la prima tra le regioni italiane a completare l´iter previsto dal decreto
legge sblocca pagamenti.
« Nel giro di qualche giorno completiamo lo
stanziamento dei fondi a Comuni, Province, consorzi e Comunità Montane -
assicura il Vice Presidente e Assessore al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin -
e allo stesso tempo provvediamo a estinguere i debiti con i fornitori diretti
della Regione. I due terzi dei 447 milioni complessivi che il Piemonte ottiene
dallo Stato spettano infatti proprio agli enti locali. Essere in regola con le
spettanze è il primo segnale di fiducia per l’intero sistema. La Regione è la
più grande azienda del Piemonte, con un bilancio che rappresenta il 10% del Pil
regionale. Rimane fermo l´obiettivo di riuscire a pagare sempre e comunque
entro 60 giorni »
Completato l´iter sull´articolo 2 del decreto legge
35, oggi è stato firmato al Ministero dell´Economia e delle Finanze l´accordo
sull´anticipazione di liquidità prevista dall´articolo 3 per coprire il buco
della Sanità del precedente quinquennio. In questo caso la cifra in questione è
di 803 milioni di euro. Quella odierna è la formalizzazione ufficiale
dell´intesa raggiunta. In questo caso, per la messa a disposizione effettiva
dei fondi, saranno necessarie ancora un paio di settimane.
“ Il pagamento dei debiti delle Aziende Sanitarie è
stato il nostro primo obiettivo – osserva l’Assessore alla Sanità Ugo Cavallera
– insieme all’impegno di evitare il Commissariamento della Sanità piemontese da
parte del Governo mediante la presentazione di ‘Programmi Operativi’ di rientro
e riqualificazione 2013-2015 che saranno esaminati il prossimo 23 luglio dal
tavolo interministeriale. La tabella indica la ripartizione provinciale dei
primi pagamenti per circa 803 milioni di euro, mentre stiamo lavorando per la
seconda tranche che, all’inizio del 2014, dovrebbe chiudere questa difficile
vicenda ”.
Per quanto riguarda la suddivisione provinciale, non
considerando i fondi assegnati a Finpiemonte e le somme relative ai fornitori
diretti della Regione, le risorse stanziate per il 2013 grazie agli articoli 2
e 3 del decreto legge 35/2013 vedono l’assegnazione di 621 milioni per Torino
(134.9 dall´articolo 2 e 486.1 dall´articolo 3), 100,9 per Alessandria (34.6
più 66.3), 35.9 per Asti (16.6 più 19.3), 29.2 per Biella (12.4 più 16.8),
183.9 per Cuneo (54.1 più 129), 71.6 per Novara (20 più 51.6), 43.6 per il Vco
(13.6 più 30) e 15.4 per Vercelli (12.4 più 3.3).
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PIEMONTE, FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE: FORMAZIONE, PATTO DI STABILITÀ E AGRICOLTURA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI AFFRONTATI DALLA GIUNTA REGIONALE. |
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Torino, 16 luglio 2013 - La riunione del 12 luglio è
stata coordinata dal presidente Roberto Cota.
Formazione. Su proposta dell’assessore Claudia
Porchietto è stato disposto il finanziamento delle attività formative 2013-14
riguardanti la direttiva per la lotta alla disoccupazione, che assegna alle
Province piemontesi 40 milioni di euro (22.800.000 a Torino, 1.440.000 a
Vercelli, Biella e Asti, 2.480.000 al Vco, 4.720.000 a Cuneo, 4.320.000 ad
Alessandria). Sono inoltre stati autorizzati uno stanziamento di 400.000 euro
per le azioni previste dal Piano nazionale scuola digitale, l’avvio del primo
ciclo delle attività formative per il conseguimento dei diplomi di Tecnico
superiore, sei percorsi di istruzione tecnica attivabili dalle Fondazioni piemontesi
nei settori della mobilità sostenibile, delle nuove tecnologie per il made in
Italy (meccanica e moda), delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
Patto di stabilità. E’ stata definita, su proposta del
vicepresidente Gilberto Pichetto, la concessione di deroghe al Patto di
stabilità interno che stanzia 115 milioni di euro per favorire i pagamenti
degli enti locali a valere sulle risorse dei cofinanziamenti nazionali dei
fondi strutturali comunitari. Il riparto a Province e Comuni sarà definito
sulla base delle richieste che verranno presentate entro il 30 luglio.
Agricoltura. Arpea (Agenzia regionale per i pagamenti
in agricoltura) è stata autorizzata, su proposta dell’assessore Claudio
Sacchetto, ad anticipare entro il 31 luglio prossimo fino alla metà dei
contributi relativi al Regime di pagamento unico europeo. Le aziende agricole
interessate riceveranno complessivamente 60 milioni di euro.
Sono stati inoltre approvati:
- su proposta dell’ assessore Riccardo Molinari, la
scelta di Cuneo per la decima edizione della Festa della Polizia locale del
Piemonte, che si terrà sabato 5 ottobre 2013;
- su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, la
revisione generale del piano regolatore di Lombardore (To) e le varianti
generali al piano regolatore di Rivarossa (To);
- su proposta dell’assessore Roberto Ravello, la
scheda progettuale “Novara in rete - Studio di fattibilità per la definizione
della rete ecologica in provincia di Novara”, in modo da presentarla alla
Fondazione Cariplo per essere finanziata con il bando sulla connessione
ecologica;
- su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, i
piani di prelievo degli ungulati selvatici per l’attività venatoria da
appostamento temporaneo per la stagione 2013-14.
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FIRENZE: CITTÀ METROPOLITANE, ENTRO IL MESE IL PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO IERI PALAZZO VECCHIO INCONTRO CON I PARLAMENTARI TOSCANI |
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Firenze, 16 luglio 2013 - Si è svolto
ieri in Palazzo Vecchio, su iniziativa del presidente della commissione
Affari Istituzionali Valdo Spini un incontro sull’istituzione delle città
metropolitane. Erano presenti, oltre a Valdo Spini, il presidente del Consiglio
Eugenio Giani, i vicepresidenti Jacopo Cellai e Salvatore Scino. Ha partecipato
anche l’onorevole Dario Nardella deputato al Parlamento, hanno fatto pervenire
il loro interesse per la riunione il Sottosegretario di Stato al Miur Gabriele
Toccafondi e le onorevoli Maria Elena Boschi, Rosa Maria Di Giorgi, Donella
Mattesini, Alessia Petraglia ed Elisa Simoni. Era altresì presente il Presidente
della Circoscrizione n. 1 Nicola Benvenuti.
Spini ha illustrato ai presenti la proposta di legge
elaborata dall’Anci.
"La filosofia della proposta - ha detto Spini- è
improntata alla necessità di dare attuazione all’istituzione delle città metropolitane,
sospesa dalla Legge di stabilità 2013 fino al 31 dicembre 2013 in modo da
permetterne il decollo per il 2014. Spini si è altresì riferito alla recente
intervista al Ministro affari regionali Delrio il quale ha annunciato un
disegno di legge per la riorganizzazione amministrativa dell’Italia che vedrà
la luce entro fine mese non appena la Corte costituzionale depositerà la
sentenza con cui ha bocciato il decreto Monti sulle Province. In questa stessa
intervista il Ministro Delrio afferma che le città metropolitane a metà del
2014, non solo dovranno essere state elette ma dovranno anche aver iniziato a
scrivere il loro Statuto. Spini ha allora invitato i parlamentari toscani a
lavorare perché i contenuti della proposta dell’Anci siano al massimo possibile
trasfusi nel testo finale del Disegno di Legge sulla riorganizzazione
amministrativa, con particolare riguardo all’allargamento del numero dei
componenti del Consiglio Metropolitano e alla definizione dei poteri della
città metropolitana stessa e ha così concluso: “Le città metropolitane sono in
varie forme attive nei nostri principali partner europei e sono un elemento di
razionalità e competitività dei grandi sistemi urbani. E’ ora che anche
l’Italia si metta al passo con i tempi. Firenze è particolarmente interessata
in quanto la storia le ha lasciato dei confini comunali particolarmente
ristretti e quindi ha una particolare necessità di affrontare in termini
organici la programmazione urbanistica dell’intera area urbana che si è venuta
a formare”. L’onorevole Dario Nardella dal canto suo ha confermato il suo
impegno sul tema, e si è impegnato a seguire attivamente l’iter parlamentare
della legge di riordino del sistema amministrativo italiano in modo che essa
tratti adeguatamente della città metropolitana e a tenere i collegamenti tra il
coordinamento nazionale delle commissioni Affari Istituzionali e gli organi
parlamentari competenti.
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FVG, AUTONOMIE LOCALI: PROROGA BILANCIO COMUNI AL 30 SETTEMBRE |
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Trieste, 16 luglio 2013 Anche i Comuni del Friuli
Venezia Giulia
potranno approvare il bilancio di previsione per
l´anno in corso
entro il termine del 30 settembre 2013.
L´assessore regionale alla Funzione pubblica, Autonomie
Locali e
Coordinamento delle Riforme, Paolo Panontin, ha
infatti firmato
il decreto che posticipa ulteriormente tale termine,
uniformandolo a quello stabilito su scala nazionale
dallo Stato e
così accogliendo le richieste pervenute dall´Anci Fvg.
In precedenza il termine per la presentazione dei
bilanci degli
enti locali del Friuli Venezia Giulia era stato
fissato al 17
giugno scorso, ovvero alla scadenza dei sessanta
giorni
successivi alla data di approvazione della delibera
della Giunta
regionale di riferimento, la n.765 del 18 aprile 2013.
Sulla base delle molteplici sollecitazioni pervenute,
l´assessore
aveva poi provveduto a emanare un decreto che
prevedeva lo
slittamento di tale termine al prossimo 31 luglio.
Successivamente, erano giunte alla Regione ulteriori
segnalazioni
da parte dei Comuni e dell´Anci, che hanno indotto
l´assessore a
posticipare ulteriormente tale scadenza, tenuto conto
delle
problematiche inerenti il Patto di stabilità e la
difficoltà
incontrate dalle amministrazioni locali nel
quantificare le poste
di bilancio relative all´Imu e alla Tares.
Il decreto dell´assessore Panontin riguarda
specificatamente i
Comuni, in quanto alla data del 5 luglio scorso
soltanto 77 di
essi (rispetto ai 218 esistenti nel Friuli Venezia
Giulia)
avevano approvato i propri bilanci di previsione, e
non le
quattro Province, perché esse hanno già provveduto ad
approvare i
rispettivi bilanci in anticipo rispetto alla scadenza
precedentemente fissata al 31 luglio.
Il decreto sarà pubblicato nei prossimo giorni sul
Bur, il
Bollettino ufficiale della Regione.
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CORTE DEI CONTI: FVG, SERRACCHIANI, STIAMO LAVORANDO A RIDUZIONE SPESA |
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Trieste, 16
luglio 2013 - "Per quanto riguarda il calo delle entrate e
di conseguenza le difficoltà che il bilancio regionale
affronterà
nei prossimi anni a partire da quello corrente, stiamo
già
lavorando sia nel senso del contenimento delle spese
che in
quello della ricerca di risorse".
Così la presidente della Regione, Debora Serracchiani,
ha
confermato il 12 luglio l´indirizzo dell´attuale
esecutivo ed
un impegno in linea con quanto sottolineato dalla
Corte dei
Conti, che, come richiesto dal procuratore regionale
Maurizio
Zappatori, dopo la relazione del consigliere Fabrizio
Picotti si
è pronunciata in maniera favorevole sulla
parificazione del
rendiconto 2012.
"In riferimento ai richiami della Corte rispetto
al controllo di
gestione ed alla necessità di fare controlli maggiori
rispetto
alla capacità di spesa della Regione - ha detto ancora
la
presidente -
abbiamo già da tempo convenuto con gli uffici che è
necessario prendere i provvedimenti che sono di nostra
competenza; provvedimenti che tardano da troppo tempo
e
riguardano appunto il controllo di gestione e della
spesa
pubblica.
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LA CALABRIA AI LAVORI DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE REGIONALI E DELLE PROVINCE AUTONOME RIUNITA |
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Catanzaro, 16 luglio 2013 - L’assessore regionale
all’Internazionalizzazione e alle Politiche euromediterranee Luigi Fedele ha
partecipato, in rappresentanza del Presidente della Giunta regionale della
Calabria, Giuseppe Scopelliti, ai lavori della Conferenza dei Presidenti delle
Assemblee regionali e delle Province Autonome riunita in assemblea plenaria a
Palazzo Campanella. “Ho portato – ha dichiarato l’Assessore Fedele - i saluti
del presidente Scopelliti al coordinatore della Conferenza dei Presidenti dei
Consigli regionali Brega ed al ministro D’alia che a Reggio Calabria a mio
avviso hanno contribuito a produrre un documento prezioso sia dal punto di
vista culturale che geopolitico. E l’ho fatto con immenso piacere anche in
virtù delle funzioni da me esercitate nel tempo, sia da presidente del
Consiglio che da vicepresidente della Conferenza dei Presidenti dei Consigli
regionali. Discutere in questi giorni di Mediterraneo, tra l’altro dopo
l’importante visita di Papa Francesco a Lampedusa, in una sede rappresentativa
come il Consiglio regionale della Calabria, ed alla presenza di un ministro
della Repubblica, è stata una scelta azzeccata, di cui va dato merito al
presidente Talarico. Una scelta tra l’altro coerente con l’approvazione
all’unanimità da parte del Consiglio regionale della Calabria, su input della
Giunta, della proposta di legge al Parlamento per l’istituzione di una Zona
economica speciale nel distretto logistico industriale della Piana di Gioia
Tauro. Si può essere, quindi, soddisfatti per la “due giorni” reggina dei
Presidenti delle Assemblee, perché l’urgenza di ridare slancio e prospettiva ad
un’area strategica per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, com’è
Gioia Tauro, evidentemente – ha concluso Fedele - è entrata nel pieno
convincimento del Paese”.
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OK CORTE CONTI A RENDICONTO 2012. VENDOLA: "CONTI IN ORDINE. NOI A TESTA ALTA" |
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Bari, 16 luglio 2013 -
“Voglio esprimere la mia
soddisfazione perché il giudizio complessivo della Corte dei Conti consente
alla Regione Puglia di potersi presentare a testa alta di fronte ai propri
cittadini con i conti in ordine”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola
a margine dell’adunanza pubblica, il 12 luglio, per la parifica del rendiconto generale 2012
della Regione Puglia da parte della Corte dei Conti.
“Credo che in questi anni – ha spiegato Vendola – le
critiche della Corte dei Conti abbiano sortito un effetto molto positivo, ci
hanno aiutato a guardare la qualità della spesa e della contabilità”.
“Abbiamo
guardato in tutte le zone d’ombra dell’Amministrazione Regionale – ha
continuato il Presidente della Regione Puglia – e abbiamo pulito, risanato,
moralizzato e bonificato. Oggi nel giudizio di parificazione, che dice che i
conti della nostra Regione sono in ordine, osserviamo con molta soddisfazione
il fatto che non ci sono più rilievi critici sulla gestione della sanità; che
c’è la considerazione dei passi in avanti che abbiamo fatto, per esempio, nella
capacità di abbattere il nostro debito storico”.
“Insomma – ha concluso Vendola – abbiamo fatto il
nostro dovere e sempre di più il rapporto continuo tra Corte dei Conti e
Regione, tra controllore e controllato, instaura una dialettica che diventa una
vera e propria scuola di buona amministrazione”.
Il rapporto di natura collaborativa e propositiva che
ha la Regione Puglia con la Corte dei Conti è stato evidenziato anche
dall’assessore regionale al Bilancio Leonardo Di Gioia.
“Un avanzamento importante, nel segno della più
completa trasparenza nel rapporto tra controllore e controllato – ha detto Di
Gioia – lo si può vedere nella decisione della Regione Puglia di dare alla
Corte dei Conti l’accesso diretto alla nostra contabilità attraverso terminali
dedicati”.
Sul bilancio consolidato, l’assessore Di Gioia ha
spiegato che “la legislazione nazionale impone l’unificazione dei sistemi
contabili per tutte le regioni dal 1 gennaio del 2014”.
“Noi dunque – ha concluso Di Gioia – consolideremo il
nostro bilancio dal 2014. Sul 2013 invece cercheremo di fare delle esperienze,
quanto più evolute possibile, per venire incontro a questa esigenza che però si
potrà perfezionare solo nel momento in cui si avrà una contabilità uguale per
tutte le regioni, contabilità che possa essere controllabile da tutte le Corti
dei Conti con i medesimi strumenti”.
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MONTAGNA: SERRACCHIANI, TOLMEZZO FONDAMENTALE PER SISTEMA REGIONE FVG |
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Trieste, 16
luglio 2013 - "Tolmezzo è un centro
fondamentale per la
tenuta della montagna friulana e più in generale del
sistema
Regione, perciò merita attenzione e
considerazione". Lo ha detto
ieri a Tolmezzo (Udine) la presidente della Regione
autonoma
Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, incontrando
il sindaco
del capoluogo carnico, Dario Zearo.
Nel corso del colloquio sono state affrontate alcune
delle
questioni di maggior rilievo per Tolmezzo, tra cui in
primo luogo
la permanenza in loco del Tribunale, a proposito del
quale
Serracchiani ha evidenziato "la pressione assidua
espressa dalla
Regione sul Governo, anche con il sostegno di una
larga parte dei
parlamentari regionali, disponibili ad attivarsi in
Commissione
Giustizia e Affari Costituzionali".
L´allarme per l´accelerazione della chiusura della
caserma
Cantore alla fine del 2013, che metterebbe anche a
rischio
gravissimo la conservazione di elementi di grande
pregio storico
architettonico risalenti al ´400, è stato accolto
dalla
presidente Serracchiani, che ha invitato
l´Amministrazione
comunale a "presentare un progetto di recupero
urgente della
struttura, in modo da finalizzare l´acquisizione ad un
interesse
sociale ed evitare così il vincolo del demanio
militare".
Ricordando come da tempo l´ospedale di Tolmezzo sia in
attesa di
un´apparecchiatura per la risonanza magnetica e che
l´attuale
utilizzo di una struttura mobile risulta più costoso
di una
dotazione stabile, il sindaco Zearo ha anche
sottolineato la sua
contrarietà a soluzioni che prevedano di affidare
questo tipo di
diagnostica a privati. Il sindaco di Tolmezzo ha
chiesto infine
che siano rivisti i parametri dei trasferimenti
ordinari al suo
Comune.
La presidente Serracchiani ha assicurato che "con
l´assessore
Telesca saranno fatte tutte le verifiche necessarie
per garantire
la salute dei cittadini evitando sprechi" ed ha
annunciato, sul
fronte finanziario, "una riforma complessiva che
eviti di esporre
gli enti locali alla discrezionalità di singoli
politici o di
gruppi di pressione".
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AL VIA LE CONVENZIONI PER I PISL, AI COMUNI UN ANTICIPO DI OLTRE 7,5 MILIONI, LA CALABRIA PROCEDE SECONDO I TEMPI CON RISPOSTE IMPORTANTI PER IL TERRITORIO |
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Catanzaro, 16 luglio 2013 - L´assessore alla Programmazione nazionale e
comunitaria Giacomo Mancini ha dichiarato che "Entro poche settimane la
Regione siglerà ottantacinque convenzioni nell´ambito dei Pisl, ed erogherà ai
comuni un anticipo di oltre sette milioni e mezzo di euro. I decreti di impegno
per un importo totale di trentanove milioni di euro sono al momento in corso di
registrazione. A breve partiranno le convocazioni ai sindaci per la firma degli
accordi – aggiunge Mancini -ed entro fine mese saranno erogati a ottantacinque
comuni gli anticipi del venti per cento delle somme ammesse a finanziamento”.
Le risorse in fase di impegno provengono dall’Asse 8
del Por Calabria Fesr 2007-2013, e riguardano i Pisl “Qualità della vita” per
un importo di nove milioni e 344 mila euro, “Borghi di eccellenza” per quattro
milioni 556 mila, “Sistemi turistici” per cinque milioni 203 mila, “Sistemi
Produttivi” per un milione 317 mila e “Contrasto alla spopolamento per diciotto
milioni 474 mila. Con la firma delle convenzioni partiranno gli anticipi del
venti per cento, destinati a ventisei comuni del Cosentino per un importo di
due milioni e quattrocentomila euro (su impegni per dodici milioni), a
diciassette enti municipali del Reggino per un importo di un milione 578
mila (impegni per sette milioni 889
mila), a diciassette del Catanzarese per un milione 378 mila (sei milioni 889
mila), a undici del Vibonese per un milione 164 mila (cinque milioni 818 mila),
e a quattordici del Crotonese per un milione 253 mila (sei milioni 266 mila).
Nel frattempo, sono stati predisposti gli atti per le convenzioni destinate ad
altri diciotto comuni. I documenti sono stati trasmessi per le verifiche di
competenza agli uffici dei Dipartimenti interessati: Cultura (importo previsto
oltre tre milioni di euro), Politiche dell´ambiente (un milione e
settecentomila) e Turismo (un milione e duecentomila). In totale si tratta di
altri sei milioni di euro a valere sull’Asse 5 del Por Fesr.
“Stiamo procedendo secondo i tempi prestabiliti –
commenta l’Assessore Mancini -
e prima della breve pausa estiva erogheremo gli
anticipi a ben ottantacinque comuni, e altri diciotto seguiranno a breve, per
un totale di centotre convenzioni e quarantacinque milioni di risorse messe in
campo. Si tratta di somme cospicue per progetti con finalità molto importanti,
con cui comincia a concretizzarsi un’azione su cui l’Amministrazione regionale
guidata dal Governatore Scopelliti ha puntato sin dall’inizio. Continuiamo ad
operare con serietà e costanza, mantenendo gli impegni assunti – conclude
Mancini – e le nostre attività producono ricadute positive fondamentali per la
crescita della Calabria”.
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ABRUZZO, ENTI LOCALI: CEDUTI SPAZI FINANZIARI PER 35 MLN DA PATTO STABILITÀ VERTICALE BENEFICI PER COMUNI E PROVINCE |
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Pescara, 16 luglio 2013 - "Con il patto di
stabilità verticale siamo riusciti a dare un aiuto importate alle Province e ai
Comuni abruzzesi". E´ quanto afferma l´assessore agli Enti Locali, Carlo
Masci, commentando gli effetti della deliberazione approvata il 28 giugno
scorso con la quale la Giunta Regionale ha ceduto spazi finanziari a Province e
Comuni che, quindi, possono garantire maggiori pagamenti a favore delle
imprese. "Gli spazi finanziari ceduti - ha spiegato Masci - sono pari a
circa 35 mln, di cui 8,7 mln a favore delle Province e 26,2 mln a favore dei
Comuni. I beneficiari dell´intervento sono le quattro Province regionali e
oltre l´80% dei Comuni abruzzesi. I Comuni con popolazione compresa tra i 1.000
e i 5.000 abitanti hanno potuto disporre di una riserva prevista dalla norma
statale grazie alla quale hanno potuto acquisire spazi superiori al 25% di
quanto avevano richiesto". Lo scorso anno la Regione ha creato maggiori
spazi finanziari a favore degli enti locali per circa 30 mln. Quest´anno, con
il patto verticale incentivato, la Regione ha già concesso spazi finanziari per
35 mln. La Regione ha ancora la possibilità di rendere ancora più larghe le
maglie dei vincoli gravanti sugli enti locali qualora proceda, entro il 31
ottobre prossimo (termine previsto dalla legge dello Stato), a realizzare il
patto di stabilità verticale ordinario e il patto di stabilità orizzontale che
le norme statali già prevedono. "Contiamo di poter assegnare ulteriori
spazi agli enti locali nel mese di ottobre - ha confermato l´assessore - la
possibilità della Regione di non utilizzare pienamente i propri spazi
finanziari e di cederli agli enti locali è il frutto delle attente ed oculate
politiche di bilancio che stiamo realizzando, seppur in un contesto
finanziario, particolarmente difficile per le pubbliche amministrazioni, che
non ha precedenti storici. Poter consentire maggiori pagamenti a favore delle
imprese creditrici della pubblica amministrazione è un ulteriore importante
contributo della Regione a favore del sistema economico regionale. E´ anche un
ulteriore segno dell´impegno e della serietà con cui stiamo operando". Nel
dettaglio, alle Province sono stati assegnati spazi finanziari per 8 milioni
747 mila euro, ai Comuni superiori a 5.000 abitanti spazi finanziari per 13 milioni 121 mila euro ed ai Comuni tra
1.000 e 5.000 abitanti 13 milioni 121
mila euro. Il totale ammonta a 34 milioni
989 mila euro.
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ABRUZZO, ENTI LOCALI: CEDUTI SPAZI FINANZIARI PER 35 MLN DA PATTO STABILITÀ VERTICALE BENEFICI PER COMUNI E PROVINCE |
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Pescara, 16 luglio 2013 - "Con il patto di
stabilità verticale siamo riusciti a dare un aiuto importate alle Province e ai
Comuni abruzzesi". E´ quanto afferma l´assessore agli Enti Locali, Carlo
Masci, commentando gli effetti della deliberazione approvata il 28 giugno
scorso con la quale la Giunta Regionale ha ceduto spazi finanziari a Province e
Comuni che, quindi, possono garantire maggiori pagamenti a favore delle
imprese. "Gli spazi finanziari ceduti - ha spiegato Masci - sono pari a
circa 35 mln, di cui 8,7 mln a favore delle Province e 26,2 mln a favore dei
Comuni. I beneficiari dell´intervento sono le quattro Province regionali e
oltre l´80% dei Comuni abruzzesi. I Comuni con popolazione compresa tra i 1.000
e i 5.000 abitanti hanno potuto disporre di una riserva prevista dalla norma
statale grazie alla quale hanno potuto acquisire spazi superiori al 25% di
quanto avevano richiesto". Lo scorso anno la Regione ha creato maggiori
spazi finanziari a favore degli enti locali per circa 30 mln. Quest´anno, con
il patto verticale incentivato, la Regione ha già concesso spazi finanziari per
35 mln. La Regione ha ancora la possibilità di rendere ancora più larghe le
maglie dei vincoli gravanti sugli enti locali qualora proceda, entro il 31
ottobre prossimo (termine previsto dalla legge dello Stato), a realizzare il
patto di stabilità verticale ordinario e il patto di stabilità orizzontale che
le norme statali già prevedono. "Contiamo di poter assegnare ulteriori
spazi agli enti locali nel mese di ottobre - ha confermato l´assessore - la
possibilità della Regione di non utilizzare pienamente i propri spazi
finanziari e di cederli agli enti locali è il frutto delle attente ed oculate
politiche di bilancio che stiamo realizzando, seppur in un contesto
finanziario, particolarmente difficile per le pubbliche amministrazioni, che
non ha precedenti storici. Poter consentire maggiori pagamenti a favore delle
imprese creditrici della pubblica amministrazione è un ulteriore importante
contributo della Regione a favore del sistema economico regionale. E´ anche un
ulteriore segno dell´impegno e della serietà con cui stiamo operando". Nel
dettaglio, alle Province sono stati assegnati spazi finanziari per 8 milioni
747 mila euro, ai Comuni superiori a 5.000 abitanti spazi finanziari per 13 milioni 121 mila euro ed ai Comuni tra
1.000 e 5.000 abitanti 13 milioni 121
mila euro. Il totale ammonta a 34 milioni
989 mila euro.
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SARDEGNA, PATTO DI STABILITÀ: REGIONI SPECIALI CHIEDONO APERTURA PER ENTI LOCALI |
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Cagliari, 16 luglio 2013 - "Le Regioni Speciali
hanno chiesto l´esclusione dal patto di stabilità dei trasferimenti regionali
in favore degli enti locali. Tale richiesta è stata recepita da tutte le
Regioni e, se accolta, rappresenterebbe una boccata d´ossigeno per i nostri
territori". Lo ha annunciato l´assessore alla Programmazione, Alessandra
Zedda. "Considerata la gravissima crisi che ha interessato tutti i
territori ed il bassissimo livello delle entrate a disposizione degli enti
locali, - prosegue l’esponente della Giunta - i servizi sono attualmente
garantiti solo grazie alla interazione istituzionale con le regioni e, in
particolare, alla permanenza dei trasferimenti regionali. In alcuni questa
azione rappresenta una voce di spesa particolarmente rilevante ai fini del
rispetto del patto di stabilità, i cui limiti massimi, drasticamente ridotti
negli ultimi anni, impedirebbero oggi anche il regolare sostenimento della
spesa obbligatoria. Per questo occorre assolutamente adottare delle misure che,
in ragione delle motivazioni che stanno alla base di queste decisioni, del
fatto che i destinatari dei servizi sono cittadini, imprese e territori e che
occorre evitare il sorgere di nuove sperequazioni tra le diverse aree del
paese, correggano l’attuale disciplina del patto di stabilità".
L´assessore ha inoltre sottolineato l´importanza del
punto 4 del documento approvato dalla Conferenza, relativo alla costituzione di
un "Fondino per gli investimenti produttivi": "Una
rivendicazione particolarmente importante per la Sardegna, che non ha richiesto
nuove liquidità, perché proprio il minor ricorso alla liquidità di cui al Dl
35/2013 viene proposto come elemento chiave per l’attribuzione alle
Regioni". L´assessore infine pone l´accento, oltre che sugli aspetti
inerenti all’edilizia scolastica, sulla proposta di prevedere l´esclusione dal
patto di stabilità dell´intero importo per il trasporto pubblico locale,
peraltro già considerato nel suo intero stanziamento negli equilibri di finanza
pubblica.
"Si tratta di un lavoro - spiega l´assessore -
che ora sarà proposto al Governo durante la Conferenza Stato Regioni. Resta
comunque ancora aperta la posizione della Sardegna in ordine all´adeguamento
del patto di stabilità al nuovo regime delle entrate, sulla quale ancora una
volta, anche alla luce dell’emendamento approvato dal Parlamento su proposta
dei senatori sardi, sollecitiamo risposte urgenti da parte del Governo
nazionale".
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PROVINCE, SAITTA “I CITTADINI CHIEDONO DI ELEGGERE CHI GUIDERA´ LE CITTA´ METROPOLITANE MA IL RESTO DEL PAESE NON SIA ABBANDONATO" |
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Roma, 16 luglio 2013 -
“I cittadini sanno bene quanto sia importante la Citta´ metropolitana,
quali processi complessi dovra´ gestire e quanto potra´ essere utile per
accelerare le politiche per lo sviluppo e quindi per l´occupazione. Per questo
chiedono di potere votare per eleggere i politici che dovranno guidare questa
istituzione". E´ il commento del Presidente dell´Upi, Antonio Saitta, ai
dati emersi dal sondaggio Ipsos sulla Citta´ Metropolitana di Milano presentato
oggi a Milano da Renato Mannheimer, secondo cui 3 cittadini su 4 chiedono di
potere eleggere gli organi della nuova istituzione. "Pensare che i
cittadini non comprendano la differenza tra eletti e nominati - afferma Saitta
- e´ un errore grave che dimostra il distacco sempre crescente tra la politica
nazionale che si consuma nei palazzi e le richieste che vengono dai territori e
dalle comunita´. I cittadini sanno bene che, per riuscire a costruire Citta´
metropolitane davvero in grado di semplificare i processi e prendere decisioni
in grado di rilanciare lo sviluppo, c´e´ bisogno di rappresentanti eletti.
Nelle aree metropolitane come nel resto del Paese. E´ evidente - sottoline
Saitta - il disegno del Governo sull’abolizione delle Province: costruire una
Italia con 10 grandi metropoli, e intorno il nulla. Si decide di abbandonare i
territori lontani dalle Città metropolitane, come se non si sapesse che è
proprio nell’Italia dei Paesi e dell’entroterra che si combatte la lotta contro
la crisi e la difesa dello stato sociale. -l Governo – sottolinea Saitta –
continua a dire che la riforma delle Province non serve per risparmiare spesa
pubblica, perché ammette candidamente che risparmi non ce ne saranno. Sostiene
che cancellare la parola Province dalla Costituzione è necessario per mettere
ordine nel sistema istituzionale del Paese, e per questo si prepara a
costituire un nuovo ente intermedio, non elettivo. Immagina Città metropolitane
nate da unioni di comuni senza organismi eletti, quindi del tutto incapaci di
gestire processi di governance così complessi mentre nel resto del Paese
potranno esserci, se le Regioni lo vorranno, Enti intermedi, oppure agenzie e
società per gestire i servizi modello Ato, il regno degli sprechi e della spesa
pubblica incontrollata quindi. Ecco a cosa serve cancellare la parola Province
dalla Costituzione: per avere mano libera e fare nuovi carrozzoni regionali. Se
si decidesse ad ascoltare di più´ i cittadini e meno i giornali, capirebbe che
non e´ con questa destrutturazione del Paese che si riconquista la fiducia
nella politica, tantomeno si risana la spesa pubblica, che piuttosto, se questo
progetto non verra´ impedito dal Parlamento, subira´ una impennata vertiginosa
a fronte di un drammatico crollo della qualita´ e della qualita´ dei servizi
per i cittadini".
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MILANO, CITTÀ METROPOLITANA. PISAPIA: “IMPORTANTE ITER VADA AVANTI CON IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI” CONVOCATA PER IL 19 LUGLIO ASSEMBLEA DEI SINDACI |
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Milano, 16 luglio 2013 - “Siamo tutti convinti
dell’assoluta necessità dell’avvio della Città Metropolitana. E il mio impegno
va in questa direzione. È importante quindi che l’iter vada avanti con il
coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, dei Comuni, delle forze sociali,
dei cittadini. Devono poi essere coinvolti anche quei Comuni che oggi non fanno
parte dell’attuale Provincia, ma che chiedono di poter entrare a far parte
della Città Metropolitana. Il Governo e il Parlamento ci devono dare gli
strumenti necessari per permettere questo processo decisionale.
Indipendentemente dai tempi del legislatore è necessario fare dei passi in
avanti e preparare il regolamento e il nuovo statuto, per essere pronti al
momento giusto. Per questo abbiamo deciso di convocare per il 19 luglio
l’Assemblea dei Sindaci per lavorare insieme su questi due punti e sui temi di
carattere metropolitano, dai trasporti al lavoro, all’ambiente. Oggi siamo a un
passo dall’attuazione della Città Metropolitana di diritto, oltre che di fatto,
questa occasione non va assolutamente persa”.
Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia
intervenendo il 12 luglio al convegno “Governo Metropolitano. Migliori servizi
e meno costi per cittadini, famiglie e imprese”.
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AREA VASTA MEDIO PADANA, A REGGIO EMILIA L’INCONTRO INTERISTITUZIONALE |
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Parma, 16 luglio 2013 – Strutturare una governante fra Comuni e
Province di Mantova, Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia. E’ nella città del
tricolore che si è svolto il primo incontro fra i sindaci, presidenti delle
Province e assessori degli enti locali coinvolti, un confronto su diversi temi
finalizzato a creare un percorso condiviso che porti alla costruzione dell’area
vasta medio padana. Alla riunione ha partecipato il presidente della
Provincia Vincenzo Bernazzoli insieme all’assessore alle Infrastrutture Ugo
Danni.
“E’ stata un confronto utile in cui ho posto all’attenzione delle altre
istituzioni due questioni particolarmente urgenti che meritano l’attenzione da
parte di tutti, soprattutto in un ragionamento di area vasta, l’orizzonte
che considero, e non da oggi, più idoneo per costruire le giuste risposte per i
territori. – spiega Bernazzoli – Ho richiamato in particolare
l’attenzione sulle infrastrutture, settore nel quale possiamo insieme giocare un
ruolo importante nel futuro del Paese. Per farlo è necessario garantire
un futuro all’aeroporto di Parma, strategico per tutta l’area e su cui è
necessario un impegno condiviso per mantenere in vita questo scalo. Ho poi
sottolineato il tema della realizzazione della Tibre, il corridoio intermodale
alla cui definizione sta da tempo lavorando il tavolo interregionale e
interistituzionale. Su questo c’è bisogno di una azione urgente, e corale, per
ottenere il ri-finanziamento della tratta di ferrovia Pontremolese
Vicofertile-parma”. |
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BOLZANO - CHECK DELLA SOSTENIBILITÀ PER I COMUNI ALTOATESINI |
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Bolzano, 15 luglio 2013 - Anche per i comuni altoatesini la
sostenibilità – ovvero il rapporto tra economia, società e ambiente –
rappresenta la strategia vincente per il loro sviluppo futuro. L’ire – Istituto
di ricerca economica della Cdc di Bolzano, l’Accademia Europea (Eurac) e
l’Agenzia provinciale per l’ambiente avevano elaborato già nel 2008 una
piattaforma internet con ampi approfondimenti sul tema. Il portale
http://www.sustainability.bz.it/ offre dati statistici importanti su tutti i 116 comuni
dell’Alto Adige riferiti a un periodo di oltre dieci anni e consultabili con un
semplice clic che permettono un’analisi fondata e sempre aggiornata. La
sostenibilità è definita come obiettivo del nostro agire che comporti uno sviluppo
volto a soddisfare i bisogni della generazione attuale senza che ciò
pregiudichi il soddisfacimento dei bisogni delle generazioni future, come
espresso anche dal pensiero “Lascia il mondo nello stato in cui vorresti
ritrovarlo”. Come fare però per raggiungere questo obiettivo? Per sondare la
situazione attuale sulla sostenibilità nei vari comuni altoatesini, l’Ire –
Istituto di ricerca economica della Cdc di Bolzano aggiorna continuamente, in
collaborazione con l’Istituto per l’Ambiente Alpino dell’Eurac e l’Agenzia
provinciale per l’ambiente, una vasta banca dati con informazioni statistiche
su tutti i comuni altoatesini, consultabili sul portale
www.Sustainability.bz.it.
La base dei dati è costituita da 70 indicatori che
permettono un’analisi fondata di tutti i dati statistici rilevanti per ognuno
dei 116 comuni dell’Alto Adige. “Scopo di tale analisi è contribuire allo
sviluppo sostenibile dell’economia, della società e dell’ambiente locale e
offrire un supporto ai responsabili dell’amministrazione pubblica per le loro
decisioni”, sottolinea il presidente della Cdc, Michl Ebner, e aggiunge:
“Inoltre vuole essere uno stimolo per i comuni e la cittadinanza a valutare le
proprie azioni e collaborare attivamente a migliorare determinati valori
statistici.” La banca dati esiste già da cinque anni. I dati partono dal 2000 e
vengono continuamente aggiornati. Questo permette di analizzare il percorso di
ogni comune e di effettuare un confronto tra vari comuni su un periodo
pluriennale per poter così applicare i “best practice” imparando dai comuni
all’avanguardia nel settore. Una serie di funzioni (i cosiddetti tool) permette
inoltre di trasformare rapidamente e senza alcuna conoscenza preliminare dei
semplici numeri in grafici chiari e facilmente comprensibili. L’utente può
elaborare con poche e semplici operazioni mappe tematiche dell’Alto Adige,
confrontare in un profilo i dati dei vari comuni oppure rappresentare lo
sviluppo cronologico di un indicatore in forma di diagramma a barre.
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BERGAMO: UN MILIONE DI EURO PER SOSTENERE L´OCCUPAZIONE GIOVANILE |
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Bergamo, 16 luglio 2013 - La Giunta della Cdc di
Bergamo ha approvato, durante la riunione di giovedì 11 luglio, il bando di
concorso che mette a disposizione un fondo di un milione di euro da erogare
alle imprese bergamasche per sostenere l’occupazione e la stabilizzazione lavorativa
di giovani al di sotto di 35 anni. Con questa iniziativa l’ente camerale
intende contrastare in misura concreta e importante il grave fenomeno della
disoccupazione giovanile, che sta assumendo drammatiche dimensioni quantitative
anche in questa provincia. Con tale decisione la Giunta conferma l’impegno
annunciato nei giorni scorsi dal presidente dell’ente, Giovanni Paolo
Malvestiti, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio camerale del 27 giugno
u.S. Potranno beneficiare dei contributi previsti le imprese con unità
produttive in provincia di Bergamo di tutti i settori (esclusi quelli della
pesca, produzione primaria di prodotti agricoli e carboniero), regolarmente
iscritte nel Registro delle imprese e in regola con il pagamento del diritto
camerale.
Le tipologie di contratto di lavoro che potranno
beneficiare del contributo sono:
a) a tempo indeterminato o apprendistato (tempo pieno
o parziale per almeno il 50%);
b) a tempo determinato (tempo pieno o parziale per
almeno il 50%) della durata di almeno 9 mesi.
Il contratto dovrà essere sottoscritto dopo la data di
approvazione del bando ed entro 60 giorni dalla data di comunicazione di
ammissione al beneficio. Gli importi sopra indicati sono riferiti a contratti a
tempo pieno. In caso di contratti a tempo parziale l’importo sarà ridotto
proporzionalmente all’orario contrattuale. Con la stessa domanda ogni impresa
può richiedere più doti. Dopo l’assegnazione di una dote a ciascuna impresa,
verranno prese in considerazione le richieste della seconda dote ripartendo
dall’inizio in ordine cronologico, e così successivamente fino a esaurimento
delle risorse.La domanda di partecipazione
può essere inviata solo per via telematica all’indirizzo
promozione@bg.Legalmail.camcom.it a partire dalle ore 9.30 del giorno lunedì 22
luglio 2013 e fino alle ore 24.00 del 30 settembre 2013 (bando di concorso e
modello della domanda sono disoponibili sul sito http://www.bg.camcom.gov.it/ ). Le
imprese beneficiarie del contributo non devono aver disposto licenziamenti o
avviato procedure di Cigs che abbiano interessato lavoratori con la stessa
qualifica e mansione nell’anno immediatamente precedente la data di
pubblicazione del bando; devono inoltre impegnarsi a non effettuare
licenziamenti di lavoratori con la stessa qualifica e mansione nei 12 mesi
successivi alla data di assunzione o stabilizzazione, fatto salvo il
licenziamento per giusta causa, per giustificato motivo soggettivo o recesso
per impossibilità sopravvenuta della prestazione, così come contemplati dal
codice civile;
Sono escluse dai benefici le imprese che si trovino in
stato di liquidazione o soggette a procedure concorsuali.
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FVG, LAVORO: APPROVATI 40 PROGETTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER ADULTI |
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Trieste, 16 luglio 2013 - Si è conclusa negli scorsi
giorni la
procedura per la selezione di progetti formativi
finalizzati a
rafforzare le competenze di persone in stato di
disoccupazione o
in condizione lavorativa precaria e comportanti il
rilascio
finale di una qualifica professionale.
I progetti, che sono finanziati dal Fondo sociale
europeo nel
quadro della programmazione 2007/2013, prevedono una
durata di
1.000 ore, di cui il 30 per cento in stage in impresa;
sono
realizzati da enti di formazione professionale
accreditati ai
sensi della normativa regionale vigente e la
partecipazione
avviene a titolo gratuito.
Tutte le attività si innestano nel quadro degli
standard
formativi e professionali definiti a livello nazionale
e
regionale e fanno riferimento alle aree professionali
delineate
in tali ambiti: agroalimentare, manifatturiero e
artigianato,
meccanica impianti e costruzioni, cultura informazione
e
tecnologie informatiche, servizi commerciali, turismo
e sport,
servizi alla persona.
Sono stati finanziati complessivamente 40 progetti
formativi, con
il coinvolgimento previsto di circa 600 persone.
L´inizio dei corsi è previsto dopo il periodo estivo.
La Regione assicura ampia comunicazione rispetto alle
iniziative
finanziate e, per maggiori informazioni, ci si può
rivolgere al
Numero Verde 800 145 538.
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LODI - 100.000 EURO DI CONTRIBUTI PER CHI ASSUME |
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Lodi, 16 luglio 2013 - A fronte dei risvolti negativi
sul fronte occupazionale anche a livello locale, dovuti alla perdurante crisi,
la Cdc di Lodi, d’intesa con la Provincia, le parti sociali e gli attori del
territorio, intende promuovere il miglioramento qualitativo e quantitativo dei
livelli occupazionali delle imprese lodigiane, favorendo le assunzioni di
personale, attraverso un Bando di Promozione dell’Occupazione. Lo stanziamento
complessivo iniziale è di 100.000 euro di contributi a fondo perduto, messi a
disposizione dalla Cdc, per incentivare le assunzioni e le stabilizzazioni di
lavoratori dipendenti. Il bando si rivolge alle Micro, Piccole e Medie Imprese
con sede e/o unità operativa in provincia di Lodi, che siano iscritte al
Registro Imprese, in regola con il versamento di tutti gli oneri e col
pagamento del diritto camerale annuale. Sono previsti incentivi di 5.000 euro a
fronte di un’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo
indeterminato a orario pieno; 5.000 euro a fronte di una trasformazione di un
contratto a tempo determinato (subordinato determinato, a progetto,
somministrato) o un consolidamento di un tirocinio in un contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato a orario pieno; 2.500 euro a fronte di
un’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di almeno
12 mesi a orario pieno. In presenza di contratto a tempo parziale, in tutti i
casi il contributo sarà proporzionale all’orario svolto. Ogni impresa potrà
beneficiare al massimo di due incentivi e non saranno accolte domande che
vadano a beneficio di lavoratori legati da vincoli di parentela con i soci o
gli amministratori. È possibile scaricare la modulistica per presentare la
domanda sul sito www.Lo.camcom.gov.it che andrà poi compilata e inviata
all’indirizzo cciaa@lo.Cert.legalmail.it a partire dal 15 luglio fino a
esaurimento fondi per assunzioni, trasformazioni e consolidamenti effettuati a
partire dal 1 luglio 2013. Non ci sarà graduatoria, ma si seguirà come criterio
di assegnazione l’ordine di presentazione delle domande. La Cdc si riserva di
valutare se rifinanziare il bando, a esaurimento fondi o se chiudere
anticipatamente le adesioni e di compiere poi le dovute verifiche del rispetto
dei termini. “Favorire le Pmi che incrementano la base occupazione è una misura
importante per aiutare e incentivare le imprese stesse a crescere anche in
questo difficile periodo. Ecco perché la Cdc di Lodi ha deciso di intervenire a
livello locale, riproponendo il Bando Occupazione dopo l’elevata richiesta
dello scorso anno, destinando risorse importanti alle imprese lodigiane che
intendono assumere personale. Il nostro intento è di favorire una politica del
lavoro attiva, che possa fronteggiare le incertezze del momento e incoraggiare
le prospettive future” ha dichiarato Alessandro Zucchetti, Presidente della Cdc
di Lodi.
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LAVORO NERO: PUGLIA INSEDIA TAVOLO ISTITUZIONALE INTERFORZE PERMANENTE |
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Bari, 16 luglio 2013 - L’assessore al Lavoro, Leo
Caroli, ha insediato il 12 luglio il tavolo istituzionale interforze permanente
contro l’illegalità e il lavoro sommerso. Hanno partecipato rappresentanti
della Guardia di Finanza regionale, della Direzione regionale e provinciale del
Lavoro, dell’Inps, dell’Inail, della Prefettura di Bari. “Il fenomeno del
lavoro irregolare e del sommerso ha raggiunto – si legge nel documento di
convocazione – in Puglia livelli notevoli, tali da richiedere un rafforzamento
dei tavoli istituzionali già esistenti in modo da prevedere un ampio e maggiore
coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali locali, non solo nella
realizzazione delle attività programmate, ma anche a garanzia di una costante
attività di vigilanza e coordinamento delle azioni di contrasto all’illegalità
nel mercato del lavoro”. Al centro della discussione, i settori e i bacini
territoriali dove è prevalente la manifestazione del fenomeno elusivo delle
regole nel mercato del lavoro. In particolare, autotrasporto, agricoltura,
edilizia, manifatturiero (settore del salotto imbottito, tessile, abbigliamento
e calzaturiero). Infatti proprio la crisi del polo del salotto murgiano, nel
quale sono molte le segnalazioni di lavoro irregolare, sarà al centro
dell’attenzione di un primo nucleo interforze che potrà ispezionare la zona.
“Sono soddisfatto – ha detto Caroli – per l’esito del tavolo, perché c’è stata
disponibilità e entusiasmo da parte di tutti i partecipanti per la necessità di
portare a casa dei risultati insieme, sia per la repressione per chi non è in
regola sia per dare un esempio a chi lavora regolarmente. Procederemo inoltre
al rinnovo della convenzione con la Guardia di Finanza che era stata sospesa.
Le iniziative non sono in contrasto ai comitati provinciali per l’ordine e la
sicurezza, ma sono in loro supporto per interventi mirati e la presenza oggi
della Prefettura di Bari che coordina le altre pugliesi ne è conferma”. L’idea
è quella di ampliare il tavolo a altri soggetti, come i fornitori di energia
elettrica come l’Enel, l’Aqp e le società di telecomunicazioni come la Telecom,
in modo da individuare i consumi da parte di aziende sconosciute al fisco e agli
enti di previdenza. “Se c’è un laboratorio abusivo – è l’opinione di Caroli e
anche dei tecnici intervenuti – esso deve usare elettricità, acqua e altri
servizi per funzionare. Per questo implementeremo banche dati anche con
l’Agenzia delle entrate. Prezioso sarà l’apporto delle Prefetture per il
controllo – tramite polizia stradale – dei trasporti e delle autostrade”.
“Lavorare insieme – ha aggiunto – eviterà la sovraesposizione degli ispettori
degli enti. Che spesso lavorano in un ambiente ostile. Per questo firmeremo
presto un protocollo d’intesa che permetta di istituire specifiche task force
che possano operare insieme alle forze dell’ordine. Penso a controlli mirati
nell’area del Murgiano, ma anche dove serva in Agosto sui campi della raccolta
del pomodoro, quando esplode il lavoro nero. Sono tre le aree da tenere sotto
controllo: la Capitanata, la Murgia e il Salento”. “Tutto questo però lo
attueremo in mancanza di una legislazione organica nazionale di contrasto al
lavoro nero e di emersione, e quindi punteremo al lavoro congiunto di tutti gli
enti preposti”. Caroli ha poi confermato la prossima adozione di una delibera
sugli indici di congruità che possa essere utilizzata per operare meglio con la
legislazione regionale in vigore.
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POLITICHE GIOVANILI: DA REGIONE UMBRIA 150 MILA EURO PER PROGETTI DA REALIZZARE PER I GIOVANI |
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Perugia, 16 luglio 2013 - Ammonta a
150 mila euro la somma destinata dalla Giunta regionale dell´Umbria, su
iniziativa dell´assessore alle politiche giovanili, Carla Casciari, per
finanziare iniziative nell´ambito del progetto
"tempo libero in estate: animazione degli spazi urbani realizzata
da gruppi formali ed informali di giovani". La cifra da ripartire, ai
Comuni capofila delle Zone sociali, sarà investita per interventi e progetti
finalizzati a creare aggregazione tra i giovani di età compresa tra i 14 e i 30
anni, attraverso musica, teatro, cinema o sport. Le attività dovranno essere
svolte in spazi messi a disposizione, in maniera continuativa e per alcune ore
al giorno, da organizzazioni del Terzo settore e oratori, per il periodo estivo
e per tutto il corso dell´anno.
"A
partire dal 2008, con l´Accordo di Programma Quadro ´I giovani sono il
presente´ - ha spiegato l´assessore Casciari -
la Regione Umbria ha strutturato interventi rilevanti, orientati nella
direzione della promozione concreta dei diritti delle giovani generazioni.
All´interno del quadro di programmazione, che ha visto la realizzazione di una
serie di interventi realizzati dai Comuni e dal Terzo settore, merita
un´attenzione particolare la condizione degli adolescenti per i quali, in
questa fase di ´passaggio´, il confronto con il gruppo è quasi fondamentale per
favorire la sicurezza per affrontare le difficili prove che il percorso di
crescita pone. In questo senso assume grande rilevanza la qualità del tempo
della socialità e delle relazioni che si sostanzia nel tempo della scuola e nel tempo
libero".
"Da
un´attenta analisi delle abitudini che caratterizzano lo stile di vita
dei giovani - prosegue l´assessore - emerge la loro difficoltà nella gestione
del tempo libero che spesso trascorrono
passivamente e che concluse le attività scolastiche, si ritrovano a
dover organizzare, a volte senza riuscirci al meglio e trasformando internet ed
i videogiochi come i principali compagni di vacanza".
L´assessore Casciari ha quindi evidenziato che "è
importante progettare per i giovani attività tese a qualificare il tempo libero
estivo, rispondendo ai reali bisogni dei ragazzi quali la condivisione degli
interessi, la comunicazione, l´esplorazione, la socializzazione, la costruzione
e l´avventura. Attraverso queste esperienze, infatti, è possibile raggiungere
obiettivi educativi assai importanti, come ad esempio l´educazione alla
solidarietà, alla responsabilità delle proprie azioni, al piacere e
all´importanza dell´organizzazione, alla socializzazione e all´autonomia".
"Il progetto ´Animazione degli spazi urbani a
cura di gruppi formali ed informali di giovani´ - conclude l´assessore - rappresenta
quindi una possibile risposta a questo tipo di necessità. A tale scopo la Regione ha attivato una
concertazione con i Comuni affinché procedano a proporre interventi e
progetti".
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LO “SPORTELLO DEI DIRITTI” DENUNCIA. SOSPESI DALL’INPS A MIGLIAIA DI STRANIERI REGOLARMENTE SOGGIORNANTI I TRATTAMENTI PENSIONISTICI E NON SI SA PERCHÉ |
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Lecce, 16 luglio 2013 - Abbiamo ricevuto decine e
decine di segnalazioni da parte di stranieri regolarmente soggiornanti che si
sono visto sospendere i trattamenti pensionistici da parte dell’Inps senza
alcuna plausibile motivazione se non in non meglio precisate verifiche.
A seguito d’informazioni si è potuto apprendere che la
questione coinvolga migliaia di cittadini immigrati, tutti regolarmente
soggiornanti e titolari di pensione sociale o di vecchiaia che dopo
l’improvvisa sospensione dei propri trattamenti da parte dell’Istituto, hanno
cercato invano di poterne ottenere il ripristino ed oggi si ritrovano senza
alcuna altra fonte di reddito.
È un fatto gravissimo e a denunciarlo pubblicamente è
Giovanni D’agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che
chiede una pubblica spiegazione da parte dell’ente previdenziale e a riprendere
l’erogazione delle pensioni immediatamente con il versamento degli arretrati
del periodo di sospensione.
In ogni caso, ci siamo attivati con i nostri operatori
sia presso l’ente che la Guardia di Finanza, che non hanno potuto fornire
adeguate informazioni in merito alla questione anche per il rimpallo di
competenze tra soggetti.
Anche per tali ragioni, abbiamo già avviato i primi
ricorsi per ottenere il ripristino dei benefici, perché non vorremmo che a
pagare i costi della crisi ancora una volta fossero gli ultimi, che potrebbero
essere stati individuati, da parte dello Stato, negli immigrati seppur in
regola e a molti dei quali dopo che hanno versato per anni i contributi.
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COMUNE DI PISTOIA: PIANO DELLA FORMAZIONE - PER I DIPENDENTI ANCHE CORSI DI TRASPARENZA, PARI OPPORTUNITÀ E SPECIALIZZAZIONE |
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Pistoia, 16 luglio 2013 - La promozione della cultura della legalità
(trasparenza, anticorruzione, incompatibilità, codice di comportamento) e delle
pari opportunità entra a far parte del piano della formazione per il triennio
2013-2015 approvato dalla giunta nei giorni scorsi. Si tratta di una novità che
integra i programmi definiti a partire dalla rilevazione del fabbisogno
interno, che è stata condotta attraverso un questionario distribuito a tutti i
dipendenti, riunioni con i funzionari ed interviste strutturate a dirigenti ed
amministratori. Molta importanza viene data anche ai corsi in materia di
sicurezza sui luoghi di lavoro, pronto soccorso e antincendio, e ai corsi
destinati a rafforzare le competenze, sia sul piano amministrativo che sul
piano tecnico. Le attività programmate si articoleranno in formazione di base
trasversale ai vari servizi, corsi specialistici e sostegno all´alta
specializzazione per quanto riguarda alcune figure particolari individuate
dall’amministrazione.
L´obiettivo è di valorizzare i dipendenti e le loro
capacità professionali per migliorare la qualità dei servizi offerti ai
cittadini. Per questo motivo l’amministrazione ha deciso di promuovere
l´aggiornamento delle conoscenze e delle abilità specifiche dei dipendenti,
sviluppando la propensione al lavoro di gruppo e per progetti e le “buone
pratiche” all’interno dell’Ente.
"Oggi più che mai - sottolinea il vicesindaco e
assessore al personale Daniela Belliti - la formazione rappresenta per le
pubbliche amministrazioni un’importante leva strategica da utilizzare per
fronteggiare le continue novità normative, i cambiamenti dell’organizzazione
dell’attività amministrativa, l’incessante evoluzione tecnologica dei sistemi
operativi. Per questo è essenziale valorizzare il personale e le competenze
interne, mirando allo sviluppo professionale dei lavoratori, condizione
indispensabile per il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai
cittadini".
Per la formazione dei dipendenti il Comune investe
ogni anno oltre 40mila euro. Nella ripartizione della spesa, la formazione “in
house” sarà privilegiata rispetto a quella “a catalogo” fuori sede.
Albo dei formatori interni. Entro il 2013
l´amministrazione istituirà l’Albo dei formatori interni, che svolgeranno
attività di docenza, affiancamento e tutoraggio per le attività formative
organizzate dal Comune e dirette al proprio personale interno. L’obiettivo e di
far diventare gli interventi formativi un’attività continua e ricorrente, che
accompagni e sostenga l’attività quotidiana dell’Ente.
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FIRENZE: FINANZIAMENTO DI PROGETTI SULLA “CITTADINANZA DI GENERE” |
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Firenze, 16 luglio 2013 - Avviso Pubblico dell’Assessorato alle Pari
Opportunità della Provincia di Firenze per il finanziamento di Progetti sulla
“Cittadinanza di Genere”, ai sensi dell’art. 3 della Lrt 16/2009, aperto fino
al 30 Agosto 2013
Cittadinanza e genere È aperta fino al 30 Agosto 2013
la partecipazione all’Avviso Pubblico per accedere ai finanziamenti per la
realizzazione di Progetti sulla “Cittadinanza di Genere” ai sensi dell’art. 3
della Lrt 16/2009.
I Progetti, che si concluderanno entro il 30 settembre
2014, dovranno contenere azioni di conciliazione della vita personale,
familiare e lavorativa, nonché azioni di promozione della condizione socio
economica delle donne, che verranno realizzate sul territorio della Provincia
di Firenze nei seguenti Assi di intervento:
A. Azioni di formazione nelle scuole volte alla lotta
agli stereotipi di genere e in particolare a favorire l’equa distribuzione
delle responsabilità familiari uomo-donna
B. Azioni di valorizzazione della figura femminile
nelle professionalità e nella condizione socio economica
C. Interventi specifici di politiche family friendly
che le aziende private/pubbliche possono offrire ai loro dipendenti con
riferimento all’attivazione o implementazione (in termini di posti disponibili
o orario di servizio) di asili nido aziendali pubblici e privati (escludendo le
spese di investimento) e all’ attivazione di formule organizzative facilitanti
la conciliazione vita lavoro (flessibilità oraria, telelavoro).
I Soggetti attuatori dei Progetti devono avere sede
(legale o operativa) nella Provincia di Firenze e svolgere attività sul
territorio della Provincia e, nello specifico, potranno essere:
•le Associazioni di promozione sociale che svolgono
attività di utilità sociale ai sensi della Legge 383/2000 [per i progetti
relativi agli Assi di intervento A e B];
•le Rappresentanze locali delle Associazioni dei
datori di lavoro e di categoria e degli Ordini professionali [per i progetti
relativi all’Asse di intervento C];
L’importo finanziabile è individuato nel massimo di €
15.000,00 per ciascun progetto: il contributo della Provincia di Firenze —
trasferimento dei fondi regionali ai sensi della Lrt 16/2009 — non supererà
l’80% del costo totale, i Soggetti attuatori dovranno prevedere un
cofinanziamento di almeno il 20% del costo totale della proposta progettuale.
L’amministrazione Provinciale intende valutare, oltre
alla qualità e coerenza progettuale delle proposte:
- il coinvolgimento di più soggetti, in particolare di
soggetti pubblici,
- l’esperienza in materia maturata dal soggetto
proponente,
- la sostenibilità del progetto, sia in termini
economici che in termini di continuità e autonomia dei percorsi attivati nonché
di trasferibilità in altri contesti,
- il livello di innovazione del progetto e la sua
originalità rispetto all’esistente.
I Progetti ammessi saranno oggetto dell’Accordo
Territoriale di Genere che la Provincia di Firenze insieme ai Comuni del
territorio, dovrà presentare alla Regione Toscana entro il 30 settembre 2013.
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BASILICATA, SIGLATO IL “CODICE ROSA” |
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Potenza, 16 luglio 2013 - “La Basilicata è la prima
regione del Mezzogiorno nella quale si sottoscrive un protocollo d’intesa interistituzionale
per l’attivazione del ‘Codice Rosa’ presso i presidi di pronto soccorso”. Lo
rende noto la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità di
Basilicata, Antonietta Botta che evidenzia come “dopo un lungo e ‘silenzioso’
lavoro finalmente, oggi, presso la Prefettura di Potenza, è stato siglato il
protocollo tra Prefetture, Procure, Questure, Comandi Provinciali dei
Carabinieri, di Potenza e Matera, Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e
Azienda Sanitaria di Matera”.
Il documento intende promuovere strategie condivise
finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza nei confronti delle
fasce deboli ed è stato firmato inoltre dalla presidente della Commissione
regionale Pari Opportunità, dall’assessore alla Sanità Attilio Martorano, dal
presidente della Giunta regionale Vito De Filippo e dal vice ministro Filippo
Bubbico.
Per la presidente della Commissione regionale Pari
Opportunità “va dato atto a tutti i soggetti coinvolti, della grande
sensibilità dimostrata verso un problema che non è solo delle donne ma della
intera società regionale e la presenza e l’attenzione delle istituzioni dello
Stato accanto a quelle regionali può contribuire ad una crescita culturale
nuova e consapevole. Da domani – aggiunge - inizia un percorso non facile che
deve vedere l´impegno e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, del
vasto e prezioso mondo delle associazioni e del volontariato, che consenta la
reale difesa delle donne e dei soggetti più deboli”.
“Se tutti faremo la nostra parte e saremo capaci di
mettere al centro del nostro agire la tutela della dignità delle persone che
subiscono qualsiasi forma di violenza – conclude Botta - consegneremo alle
future generazioni una società migliore”.
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PROTOCOLLO CODICE ROSA, DA REGIONE BASILICATA MASSIMO SOSTEGNO IL PRESIDENTE DE FILIPPO HA FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA CREAZIONE DI UNA TASK FORCE INTERISTITUZIONALE TRA FORZE DELL’ORDINE E AZIENDE SANITARIE, PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO ALLA VIOLENZA NEI CONFRONTI DEI SOGGETTI PIÙ DEBOLI |
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Potenza, 16 luglio 2013 - Esprimendo “approvazione e massima
collaborazione”, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha
sottoscritto il protocollo di intervento “Codice Rosa” per l´attivazione di una
Rete multidisciplinare di accoglienza, assistenza e sostegno a favore dei
soggetti più deboli vittime di violenza.
“Chi è vittima di violenza tra le mura domestiche – ha
detto De Filippo - è vittima due volte: per la violenza subita e perché il
responsabile è quasi sempre una persona di cui la vittima si fida. Si tratta di
soggetti che devono essere assistiti con grande sensibilità e attenzione e,
allo stesso tempo, è necessario attivare ogni utile intervento per assicurare
l’autore del reato alla giustizia. In questo quadro, quindi, l’istituzione di
una task force interistituzionale tra aziende sanitarie e forze dell’ordine,
può rappresentare senza dubbio un modo concreto ed efficace per assistere la
vittima e per perseguire il suo aggressore”.
Il protocollo “Codice Rosa” è stato sottoscritto anche
dalle Prefetture di Potenza e Matera, dalle Procure, dalle Questure e dai
Comandi provinciali dei Carabinieri con l’Azienda ospedaliera San Carlo di
Potenza e l’Azienda sanitaria di Matera.
“Come riportano i dati del recente rapporto Eures-ansa
– ha detto De Filippo - in Italia una donna ogni 12 secondi viene colpita da
atti di violenza di genere che sia fisica, verbale o psicologica. Si tratta di
un fenomeno in costante e preoccupante crescita contro cui è necessario
attivare ogni utile strumento di contrasto. Per combattere la violenza contro
le donne, i bambini ed i soggetti più deboli, servono risposte sul piano
culturale oltre che interventi di prevenzione e sostegno alle vittime ed è in
questa direzione – ha concluso il presidente – che devono andare gli sforzi di
tutti i soggetti coinvolti”.
L’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano,
ha evidenziato come “l’attribuzione di un particolare codice di triage, il rosa
appunto, nei principali Pronto Soccorso della regione, possa immediatamente
attivare tutti gli interventi di assistenza che già sono presenti nelle
strutture di primo soccorso ma che d’ora in avanti potranno essere attuati in
sinergia con tutti gli altri soggetti deputati alla cura e al sostegno delle
vittime di violenza”. “Un percorso integrato di sostegno – ha concluso
l’assessore alla Salute - che parte proprio dalle strutture sanitarie, dove il
soggetto debole può rompere la solitudine dell’esperienza di abuso e trovare
cure immediate e professionali”.
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RIETI - IMPRESE FEMMINILI, 40 IN PIÙ IN UN ANNO |
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Rieti, 16 luglio 2013 - Sono aumentate di 40 unità dal 31 marzo 2012
al 31 marzo 2013 le imprese femminili in provincia di Rieti. Un tasso di
crescita pari a +1% che risulta superiore alla media nazionale e che vede
attestarsi nel Reatino il numero di imprese femminili iscritte nel Registro
Imprese della Camera di Commercio a 4079 unità, pari al 27,1% del totale delle
imprese provinciali. Questi i dati diffusi dall’Osservatorio di
Unioncamere-infocamere sull’Imprenditoria femminile.
In tutta Italia, nonostante siano stati dodici mesi
davvero difficili, tra marzo 2012 e marzo 2013 le imprese “in rosa” hanno
allungato il passo aumentando il loro numero di oltre 10mila unità.
Alla fine del primo trimestre di quest’anno, pertanto,
le imprese femminili iscritte al Registro delle imprese delle Camere di
commercio risultano 1.424.798, il 23,5% del totale delle imprese.
Più interessante, però, è confrontare la loro
performance rispetto alla media dell’intero tessuto imprenditoriale italiano.
Quest’ultimo, infatti, nel periodo considerato è avanzato appena dello 0,2%,
mentre l’esercito delle imprese al femminile ha mantenuto un passo più che
triplo: +0,7%. Tanto che le 10.231 imprese femminili, costituiscono quasi i 3/4
di tutto il saldo realizzato dal sistema delle imprese (pari a +13.762 imprese).
Altra indicazione significativa viene dalla scelta
della forma giuridica delle nuove imprese femminili: il bilancio dei dodici
mesi esaminati, infatti, registra una vera esplosione delle società di capitali
“rosa”: +11.663 unità, pari ad una crescita dello stock di queste imprese del
5,6%. A questa si affianca il sensibile aumento delle cooperative guidate da
donne: 1.042 imprese in più, pari ad un aumento nel periodo del 3,6%. Guardando
alla dotazione di capitale di queste imprese, i dati dell’Osservatorio di
Unioncamere evidenziano una maggiore fragilità finanziaria delle imprese
femminili rispetto alla media: il 72% di esse, infatti, opera con un capitale
sociale di meno di 10mila euro, contro il 67% della media delle imprese. Al
tempo stesso, le imprese femminili mostrano un’età media più bassa rispetto
alle altre imprese: il 21,5% ha poco più di due anni di vita, contro il 18,5%
della media delle imprese.
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