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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Ottobre 2013
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA: UN MINUTO DI SILENZIO PER I MIGRANTI ANNEGATI AL LARGO DI LAMPEDUSA  
 
Strasburgo, 8 ottobre 2013 - La sessione del Pe è iniziata ieri con un minuto di silenzio per "le centinaia di uomini, donne e bambini morti alle porte dell´Europa" ha dichiarato il Presidente del Pe Martin Sculz Il Presidente Schulz ha aperto la sessione con un minuto di silenzio per i migranti annegati quando il loro barcone ha preso fuoco e si è capovolto al largo di Lampedusa il 3 ottobre scorso. Un silenzio che ha immaginato essere trafitto dalle urla delle vittime e che, a suo parere, dovrebbe segnare una svolta nella politica dell´Unione europea. Un dibattito sulla tragedia di Lampedusa si terrà mercoledì pomeriggio. Nel silenzio, Schulz ha immaginato di udire le urla dei bambini che vedono i loro genitori annegare, dei genitori che non sono in grado di salvare i propri figli. Le urla di persone perse nel mare in tempesta, in vista del continente che credevano potesse dar loro protezione e speranza. L´ue normalmente si esprime in cifre e con un crudo gergo giuridico su chi ospita i rifugiati e ne sopporta l´onere finanziario, ha dichiarato il Presidente, sottolineando che i pescatori che hanno cercato di salvare le vittime sono stati addirittura minacciati di azioni giudiziarie. Eppure, la forza e la ricchezza dell´Europa, rispetto alla condizione degli immigrati, dovrebbero consentirle di garantir loro protezione, ha aggiunto, sperando che questo avvenimento segni un punto di svolta nella politica dell´Ue. La Plenaria ha deciso di aggiungere un dibattito sulle "Politiche Ue sull´immigrazione nel Mediterraneo, con particolare riferimento ai tragici eventi di Lampedusa" all´ordine del giorno per mercoledì pomeriggio. Una risoluzione sul tema sarà posta in votazione nel corso della sessione di ottobre Ii (21-24). Deputati entranti (credenziali confermate): Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verdi/ale, Es), dall´11 luglio 2013; Eduard-raul Hellvig (Alde, Ro), dal 4 settembre 2013; Martina Michels (Gue/ngl, De), dal 5 settembre 2013; Ovidiu Ioan Silaghi (Alde, Ro), dal 4 settembre 2013. Modifiche all´ordine del giorno Martedì: Aggiunta di un´interrogazione orale sulla discriminazione ai controlli doganali dei camion lituani che entrano in Russia. Mercoledì: Modifica del titolo del dibattito sui migranti: "Dichiarazioni di Consiglio e Commissione - Politiche Ue sull´immigrazione nel Mediterraneo, con particolare riferimento ai tragici eventi di Lampedusa". Una risoluzione sarà posta in votazione nel corso della sessione di ottobre Ii.  
   
   
UE: DOMANI IL PRESIDENTE BARROSO È IN VISITA A LAMPEDUSA  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, si recherà in visita il Mercoledì all´isola di Lampedusa. La visita avrà luogo nello spirito di sostegno europeo e la solidarietà espressa dalla Commissione a seguito di eventi tragici della scorsa settimana. Esso offrirà l´occasione per il presidente Barroso per rendere omaggio alle numerose vittime che hanno tragicamente perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee e per esprimere solidarietà e gratitudine alle autorità e persone su Lampedusa. La Commissione, nell´ambito delle sue competenze e risorse, continua pienamente impegnata a lavorare su ulteriori misure e azioni concrete che possono essere intraprese a livello europeo e nazionale per affrontare la difficile situazione dei rifugiati e le difficoltà degli Stati membri interessati, anche attraverso l´azione congiunta con paesi terzi. Il Presidente ne discuterà con le autorità italiane in questa occasione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PROTEGGERE I DIRITTI UMANI SENZA TRASCURARE LA CORRUZIONE  
 
Strasburgo, 8 ottobre 2013 - Le economie emergenti offrono grandi opportunità agli investitori europei. Ma quanto contano per noi le condizioni di lavoro e dei diritti umani nei paesi con cui commerciamo? Il Parlamento europeo sta discutendo questo lunedì e vota oggi una risoluzione che chiede all´Ue di adottare una legislazione anti-corruzione che punisca i funzionari di paesi terzi che violano i diritti umani. Abbiamo parlato con Ana Gomes, deputata portoghese di centro sinistra. Qual è l´impatto della corruzione sui diritti umani? I paesi vittime della corruzione sono anche quelli in cui la violazione dei diritti umani sono maggiormente presenti, e in cui restano impuniti. Per assicurare la loro impunità, le élites corrotte hanno un interesse diretto a violare i diritti umani e a negare i diritti fondamentali: l´accesso all´informazione, la libertà d´espressione e d´opinione, un processo equo. Come può intervenire l´Unione europea nei paesi fortemente corrotti? Dovremmo provare a sostenere le comunità anti-corruzione e sostenere i diritti umani. Penso che l´Ue, come primo paese donatore e partner, può giocare un ruolo molto importante. Dobbiamo anche lottare contro la corruzione dei funzionari e delle imprese: la responsabilità delle aziende è un settore in cui l´Ue ha un ampio margine di manovra. Numerosi paesi altamente corrotti sviluppano un´economia in piena espansione e sono dei partner commerciali importanti dell´Ue. Come trovare un equilibrio tra benefici economici e corruzione? Abbiamo tendenza a occultare i diritti umani quando gli interessi commerciali sono in gioco. In particolare rispetto ai paesi produttori di petrolio come l´Arabia Saudita, i paesi del Caucaso e africani. O come in Russia. In cui l´energia è un´arma economica e politica. O in Cina, in cui i cittadini si battono contro le ingiustizie del governo. Ma l´Ue trova sempre delle scuse... In Europa i diritti umani sono una priorità, una dei fondamenti essenziali della nostra Unione. Come anche la necessità di un mondo fondato sulle leggi internazionali. Catherine Ashton ha dichiarato che i diritti umani sono il filo conduttore delle nostre politiche. E penso che nominare Stavros Lambrinidis come rapprensentante dei diritti umani è già un passo avanti!  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: CON LA CINA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER L´UE? L´ACCORDO FACILITERÀ IL FLUSSO DI INVESTIMENTI DALLA CINA VERSO L´UNIONE EUROPEA  
 
Strasburgo, 8 ottobre 2013 - Un nuovo accordo sugli investimenti con la Cina potrebbe contribuire a creare nuove opportunità per le imprese europee e a sbloccare miliardi di dollari di investimenti. L´8 ottobre i deputati europei si confronteranno sul tema. Ne abbiamo parlato con Helmut Scholz, parlamentare tedesco della Sinistra Unita, e con Crescenzio Rivellini, parlamentare italiano di centro destra. Qual è il vantaggio di un accordo sugli investimenti a livello europeo piuttosto che a livello nazionale? Aiuterebbe gli stati membri a difendere meglio le loro aziende e i loro consumatori? Helmut Scholz - Attualmente alcuni degli accordi bilaterali esistenti sono meno vantaggiosi rispetto ad altri, invece in futuro verranno create delle condizioni di parità per tutti gli investitori dell´Ue. Inoltre questo faciliterà il flusso di investimenti dalla Cina verso l´Unione europea: gli investitori cinesi non dovranno più confrontarsi con norme europee differenti. Crescenzio Rivellini - Nei negoziati bilaterali la Cina sarà sempre più forte. È vero che alcuni paesi ne hanno tratto vantaggio, ma ora è chiaro che fosse solo nel breve periodo. Gli accordi bilaterali creano una concorrenza interna sotterranea che può solo danneggiare l´Europa. La situazione attuale è equilibrata per le imprese dell´Ue che vogliono investire in Cina? In che maniera questo accordo migliorerà la situazione? Helmut Scholz - Se guardiamo alla situazione attuale, possiamo notare che alcune imprese europee hanno più successo nel mercato cinese rispetto ad altre. Le aziende tedesche e inglesi che hanno cominciato a investire vent´anni fa stanno lavorando molto meglio oggi rispetto alle loro concorrenti europee. Il nuovo accordo potrebbe aiutare queste aziende ad adeguarsi. Allo stesso tempo dobbiamo assicurarci che gli investimenti non siano fatti a scapito del clima, dell´ambiente e delle condizioni di lavoro. Crescenzio Rivellini - Oggi i diritti di proprietà intellettuale sono negati alle imprese europee disposte a investire in Cina. Se parliamo con una sola voce, allora saremo in grado di ridiscutere questo aspetto. L´accordo è un passo avanti nella giusta direzione.  
   
   
QUALE FUTURO PER LE BANCHE NELL’UE? ESPRIMI IL TUO PARERE  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Lunedì 7 ottobre ha preso il via il terzo round di dibattiti online, interattivi e in tempo reale – questa volta sul tema delle banche – a cui parteciperanno cittadini, imprese, organizzazioni e responsabili politici nell’ambito del Mese del mercato unico (cfr.Ip/13/847 e Ip/13/882). I cittadini e le parti interessate hanno l´opportunità di presentare proposte per il futuro dell’Unione e di discuterle in diretta online con altri cittadini, parti interessate, funzionari, dirigenti ed esperti di tutta l’Europa. La Commissione sarà nuovamente sul web per far partecipare alla sua agenda politica i cittadini e le organizzazioni della società civile. Il forum online mette a disposizione dei soggetti interessati una linea diretta di comunicazione con i decisori politici di Bruxelles. Nell’ambito del mese del mercato unico, il forum affronta in successione quattro temi: occupazione, diritti sociali, banche e commercio elettronico. I dibattiti si svolgeranno in tutte le 24 lingue dell’Unione europea. Michel Barnier, Commissario responsabile per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "I dibattiti online che si sono svolti nelle ultime due settimane sono stati davvero interessanti e hanno toccato temi fondamentali per il mercato unico, quali l´occupazione e il futuro dei diritti sociali in un contesto economico in continuo mutamento. Sono state presentate e discusse diverse centinaia di proposte politiche. I dibattiti della prossima settimana verteranno sulla spinosa questione della regolamentazione bancaria. Vorrei che le persone "sul campo" dicessero la loro su quello che dovremmo fare per rendere più stabile il sistema bancario europeo e per fare in modo che sia il settore finanziario, e non i contribuenti, a farsi carico della parte che gli spetta." Le discussioni, aperte da lunedì 7 a mercoledì 9 ottobre, riguarderanno 140 proposte provenienti da 27 paesi e spazieranno dalla creazione di un´unica autorità europea per la protezione dei consumatori competente per tutti i servizi finanziari a un´iniziativa che permetterebbe di regolamentare i mutui multivaluta nell´Ue. Saranno inoltre organizzate 18 sessioni di chat in diretta, in 9 lingue diverse, con rappresentanti del Finance Watch e delle banche centrali di Francia, Finlandia e Bulgaria, con un membro del Parlamento europeo e con molti altri interlocutori. Il dibattito sul settore finanziario avviene in un momento in cui le conseguenze della crisi finanziaria si stanno ancora facendo pesantemente sentire nella vita quotidiana delle persone e delle imprese. Nel dibattito dei prossimi giorni i cittadini, le organizzazioni e le imprese “sul campo” avranno modo di mettere in evidenza gli ostacoli che ancora restano e di presentare suggerimenti di intervento a livello europeo. Contesto Il mese del mercato unico si svolgerà online sul sito http://www.Yourideasforeurope.eu/it per quattro settimane consecutive, in ognuna delle quali sarà affrontato un tema diverso: dal 23 al 25 settembre, l´occupazione: come trovare lavoro, come avviare un’impresa o ottenere il riconoscimento del proprio titolo di studio in Europa? dal 30 settembre al 2 ottobre, i diritti sociali: quali sono i diritti di previdenza sociale nel mercato unico dell’Ue (pensioni, assistenza sanitaria, servizi pubblici)? dal 7 al 9 ottobre, le banche: cosa si potrebbe fare ancora per proteggere i risparmi, prevenire un’altra crisi finanziaria e spingere le banche a investire nell’economia reale per stimolare la crescita? dal 14 al 16 ottobre, il commercio elettronico: vendere o comprare prodotti online e farseli consegnare in un altro paese è facile? In che misura sono protetti i dati che le persone si scambiano sui siti delle reti sociali? Il mese del mercato unico offre ai cittadini-internauti un’opportunità unica di commentare, criticare e migliorare le idee nuove presentate online da chi ha un’esperienza diretta “sul campo”. I partecipanti potranno interagire con i decisori politici in vari modi, ad esempio: potranno votare e commentare le strategie presentate da individui, organizzazioni e imprese; potranno porre domande e discutere con Commissari, eurodeputati, esperti dell’Ue e personalità nazionali chattando in diretta video (sono previste 80 chat dal vivo durante tutto il mese); cinque partecipanti saranno invitati a un dibattito televisivo finale con il Commissario Michel Barnier che sarà trasmesso su Euronews il 23 ottobre dal Parlamento europeo a Strasburgo. Sulla piattaforma online si possono inviare idee a partire da ora: le parti interessate e singoli cittadini hanno già fatto pervenire quasi 700 idee, pubblicate sul sito www.Yourideasforeurope.eu. Il primo dibattito sulle idee in tema di occupazione si è aperto il 23 settembre, il 30 settembre si è aperto quello sui diritti sociali, il 7 ottobre sarà la volta di quello sulle banche e il 14 ottobre di quello sul commercio elettronico. I risultati delle discussioni, cioè le idee che secondo i partecipanti possono cambiare l´Europa, saranno riassunti da moderatori indipendenti e inseriti in una relazione finale che sarà pubblicata e potrà ispirare il futuro lavoro dell´Ue. Per ulteriori informazioni http://www.yourideasforeurope.eu/  
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE DI AVVIARE I NEGOZIATI CON IL MAROCCO, AL FINE DI AGEVOLARE IL RILASCIO DEI VISTI  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2013 - La Commissione europea il 4 ottobre ha proposto al Consiglio l´apertura di negoziati tra l´Unione europea e il Marocco, relativa alla conclusione di un accordo per rilassare le procedure di rilascio dei visti di breve durata. "E ´un passo concreto e importante nella cooperazione tra l´Ue e il Marocco. Più facile accesso ai visti rafforzerà la comprensione sviluppo economico e sociale e la reciproca tra i nostri paesi e dei nostri cittadini " , ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni. E ha aggiunto: "Le recenti decisioni per attuare una nuova politica in materia di migrazione e di asilo in Marocco è un altro segnale positivo per la nostra cooperazione. Accolgo con favore le raccomandazioni ambiziose contenute nel recente rapporto del Consiglio marocchina dei diritti umani, che ha chiesto per una trasformazione delle politiche e delle pratiche del Marocco in materia di migrazione e di asilo, per renderli più equi e rispettare pienamente i diritti. Accolgo con favore questo primo passo e sono pronto a sostenere l´effettiva attuazione delle raccomandazioni contenute nella presente relazione. Nell´ambito del partenariato per la mobilità, l´Ue ha già fornito un sostegno significativo al Marocco di istituire un sistema nazionale di asilo e di una migliore lotta contro la tratta degli esseri umani. " Il partenariato per la mobilità tra l´Ue e il Marocco è stato firmato nel giugno di quest´anno e la sua attuazione è in corso. E ´in questo contesto che la Commissione propone di avviare negoziati al fine di agevolare il rilascio dei visti di breve durata per i marocchini. Parte di allentamento misure proposte sono generalizzate a tutti i candidati, mentre altri potranno beneficiare solo determinate categorie di persone, tra studenti, ricercatori e uomini d´affari e le donne. La serie comprende la flessibilità offerta sollievo per alcune categorie di richiedenti di fornire prove documentali a sostegno di una domanda di visto, la possibilità di rilasciare visti per ingressi multipli con un lungo periodo di validità, esenzione o la riduzione dei costi di lavorazione di visto per specifiche categorie di viaggiatori, fissando scadenze per applicazioni di elaborazione e la possibilità di revocare l´obbligo del visto per i titolari di passaporti diplomatici o di servizio. Il Consiglio deve ora prendere in considerazione la proposta della Commissione. Non appena adotta il mandato, la Commissione sarà in grado di avviare negoziati con le autorità marocchine.  
   
   
UE: LA SOCIETÀ CIVILE AL CENTRO DEL PARTENARIATO ORIENTALE  
 
Chisinau, Moldova, 8 ottobre 2013 – Di seguito l’intervento del 4 ottobre di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato al 5 ° Incontro del partenariato orientale Forum della società civile: “ Ministri, Signore e Signori, cari partecipanti e gli ospiti del forum della società civile orientale, Sono lieto che il Forum si svolge per la prima volta in un paese partner. Mi congratulo con la cooperazione che ha avuto luogo tra il comitato direttivo del Forum, la piattaforma nazionale e le autorità moldave nell´organizzazione di questo evento. Ciò integra il motto in base al quale questo incontro si svolge "Insieme per un futuro europeo". Non c´è alcun dubbio nella mia mente che per tutti e 6 i partner, il futuro è europeo. A questo punto, un paio di mesi prima del vertice del partenariato orientale, molto è in gioco. Lavoro resta ancora da fare se Vilnius è quello di diventare una pietra miliare nella storia della partnership. Entrambi i partner e l´Unione europea sanno quello che devono fare, rispettivamente, di creare le condizioni per rendere Vilnius un vertice di consegna. Ci auguriamo che a Vilnius saremo in grado di celebrare: la firma di un Aa / Dcfta con l´Ucraina, sigla di Aa / Dcfta rispettivamente con la Moldova e la Georgia; buoni progressi nelle agende di mobilità tra cui conclusione di facilitazione del visto e di riammissione con l´Armenia e l´Azerbaigian, e risultati concreti di cooperazione in tutti i settori chiave, in particolare nei settori dei trasporti e dell´istruzione. Colgo l´occasione per sottolineare ancora una volta: L´unione europea rimane fermamente impegnata a portare avanti l´ordine del giorno che è stato concordato, più lontano e più veloce come siamo capaci. Tuttavia, è indispensabile che questo impegno è sostenuto da un lato da una forte volontà politica e gli sforzi sinceri da parte dei governi partner dell´Europa orientale per attuare le riforme, e dall´altro dalla società civile di ruolo innegabilmente poliedrica. Le riforme politiche sono centrali per la trasformazione di successo verso la democrazia profonda. Cooperazione genuino tra governi e società civile è necessario istituire sistemi giudiziari indipendenti o introdurre misure contro la corruzione sistemica, che sono entrambi elementi necessari per lo sviluppo di politiche a lungo termine e una crescita economica sostenibile. Allo stesso modo, le elezioni libere ed eque sono un elemento centrale della democrazia partecipativa. Ci seguirà attentamente le prossime elezioni presidenziali in Georgia e in Azerbaigian. I governi devono essere chiamati a rispondere, e questo è il ruolo non solo per gli altri rami del potere, ma anche per la società civile. Il compito ora è per i governi del partner per: rafforzare l´impegno con la società nel suo complesso; aumentare la consapevolezza dei vantaggi e delle opportunità che questo processo offre, soprattutto per quanto riguarda avvicinamento agli standard dell´Unione europea, e assicurare che i programmi di riforma sia riflettere e avere il sostegno di tutta la società. Il coinvolgimento di tutti gli attori è indispensabile se vogliamo riuscire a raggiungere i nostri obiettivi comuni. Nessun governo può riuscire in una tale impresa, senza un ampio sostegno del popolo. Questo è il motivo per cui i paesi del partenariato orientale sono stati fortemente incoraggiati a stabilire un dialogo strutturato costante con i rappresentanti della società civile per discutere le questioni connesse con l´attuazione del partenariato orientale a livello nazionale e di promuoverlo tra la società in generale. Sono felice di vedere che questo sta avvenendo in un certo numero di paesi partner (Moldavia, Georgia e Ucraina) e invito tutti i soci a fare altrettanto. Il Forum della società civile è diventata una caratteristica permanente di lavoro del partenariato orientale a livello multilaterale. Questo è un risultato importante e che deve essere costantemente perseguito. Sono soddisfatto dalla determinazione con cui le organizzazioni della società civile e in particolare le piattaforme nazionali hanno abbracciato il loro ruolo. E ´importante che le vostre attività: completare la pista governativa del partenariato orientale, e fornire input e le raccomandazioni specifiche per aiutarci a valutare e promuovere l´attuazione e l´impatto del partenariato. Un buon esempio è il report del giugno scorso sul lavoro delle piattaforme nazionali, che ci ha aiutato a capire meglio i problemi specifici che devono affrontare. Tuttavia, voglio insistere sul fatto che il partenariato orientale è una partnership che richiede tutte le sue parti per essere collegati formando un tutt´uno. Non solo deve lavorare la società civile all´interno della propria piattaforma nazionale, ma le piattaforme devono riunirsi con maggiore forza e determinazione a lavorare come una forza unita sotto l´ombrello del forum della società civile orientale. Siate certi che in cui è richiesta l´assistenza dell´Unione europea, questo sarà fornito nel modo più efficiente ed efficace possibile. Il progetto di assistenza tecnica che è stato firmato alla fine del 2012 per aiutare le piattaforme nazionali di superare i problemi di sviluppo delle capacità sarà importante per identificare e analizzare le esigenze specifiche e il rafforzamento delle capacità. Inoltre, la Commissione europea continuerà a fare notevoli opportunità di finanziamento per sostenere gli sforzi della società civile nei paesi del partenariato orientale a partecipare all´attuazione di riforme nazionali e di sviluppo democratico. La nostra intenzione è quella di lanciare, verso la fine del 2013 o all´inizio del 2014, un nuovo bando regionale a presentare proposte nell´ambito del vicinato orientale civile per la società. The Call, con un bilancio di circa 3.850.000 €, contribuirà principalmente a rafforzare le capacità delle organizzazioni della società civile dei paesi partner, consentendo loro di beneficiare dell´esperienza di organizzazioni della società civile dell´Unione europea. Essa contribuirà inoltre a sostenere le autorità pubbliche a impegnarsi con la società civile in modo più efficiente. Detto questo, è importante per il Forum per diventare più finanziariamente sostenibile. Sono stato felice di apprendere che si sta avvicinando attivamente altri donatori e cercando il loro sostegno a progetti da attuare sul terreno nei paesi partner. Questo vi aiuterà a mobilitare sostegno in tutta la società per l´agenda di trasformazione e di comunicare ulteriormente i benefici derivanti dalla associazione politica e l´integrazione economica con l´Unione europea. La società civile è al centro del partenariato orientale. L´unione europea e il partenariato sono valori base, questo include prima di tutto i diritti umani. Uguaglianza e non discriminazione, nonché la libertà di espressione e di riunione sono diritti fondamentali. La lotta per questi diritti non è facile. Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo visto ancora una volta gli attacchi nei confronti di attivisti della società civile e, in alcuni casi, anche la loro detenzione illegale o reclusione. L´unione europea non accetterà l´uso della violenza o di intimidazione nei confronti di coloro che esprimono il loro parere pacificamente. Rafforzare la capacità della società civile è stato uno dei più importanti e positivi risultati della nostra collaborazione con il partenariato orientale. Abbiamo dato la società civile nei paesi dell´Europa orientale supporto senza precedenti sia in termini politici e finanziari. E abbiamo intenzione di continuare. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
L´UNIONE EUROPEA CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL NICARAGUA  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Il commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, è quello di visitare il Nicaragua, il 6 e il 7 ottobre, nel contesto della costituzione della nuova programmazione di cooperazione Ue-nicaragua per il periodo 2014-2020. Uno degli obiettivi della visita è quello di rafforzare le relazioni Ue-nicaragua bilaterali e l´accertamento della situazione socio-economica del paese. Visita Piebalgs ´avrà luogo una settimana dopo la firma di un accordo tra l´Unione europea, la Banca mondiale e il governo del Nicaragua per la realizzazione del progetto di sostegno scolastico Settore in Nicaragua (Prosen). Questo nuovo progetto, di cui beneficeranno 551 000 studenti, è una delle azioni più importanti che rientrano nella programmazione della cooperazione per il periodo 2007-2013. L´ue contribuisce per un totale di € 32 milioni per Prösen. Strategia di cooperazione dell´Unione europea per i prossimi anni, redatto in collaborazione con il governo del Nicaragua, si concentrerà sulla formazione, lo sviluppo economico e il commercio e l´adattamento ai cambiamenti climatici. L´ue prevede di stanziare circa € 204.000.000, in attesa di approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio europeo. Il commissario Piebalgs ha dichiarato: ´Sono lieto che la mia prima visita al paese sarà effettuata nel contesto di un nuovo ciclo di cooperazione e che la strategia di cooperazione è stata stabilita con la partecipazione attiva dei settori chiave del governo e in Nicaragua. Insieme potremo condividere la sfida di aumentare l´impatto delle nostre azioni, concentrandosi su settori in cui la popolazione è più bisogno del nostro sostegno ´. Oltre ad un possibile incontro con il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, Piebalgs ha in programma di visitare il laboratorio forense della polizia nazionale, che è stato dotato dalla Ue nell´ambito di un progetto volto a migliorare l´accesso alla giustizia penale. Durante la sua visita, il commissario Piebalgs firmeranno l´accordo di finanziamento per la ´prevenzione e controllo della criminalità organizzata e il traffico di droga´ il progetto. Un altro dei progetti che saranno visitati dal Commissario, il Colonial e Vulcano Strada, ha un budget di oltre € 8.000.000 (€ 7.000.000 dalla Ue) per sostenere micro, piccole e medie imprese. L´ordine del giorno per la visita del Commissario per il Nicaragua prevede incontri bilaterali con le autorità di livello superiore presso i ministeri, che sarà l´attuazione della nuova programmazione di cooperazione per il periodo 2014-2020 con l´Ue.  
   
   
LA PALESTINA FA UN PASSO AVANTI VERSO L´INTEGRAZIONE NEL SER  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Impegnata attivamente nella risoluzione pacifica del conflitto tra Israele e Palestina, l´Ue lavora anche fianco a fianco con l´Autorità Palestinese per costruire uno stato palestinese democratico, indipendente e vitale. Questa ambizione a volte prende la forma di progetti finanziati dal 7° Pq in vari settori tra cui l´agricoltura, l´energia e la gestione dell´acqua, ma la cosa più importante per l´Ue è aiutare la Palestina nella costruzione delle proprie capacità di ricerca in questi campi. Il progetto Pera aveva lo scopo di fare proprio questo, concentrandosi in particolare sulla Palestine Technical University - Kadoorie (Ptuk). L´obiettivo era trasformare l´istituzione palestinese in un centro di eccellenza internazionale, per rinforzare la sua cooperazione e le sue capacità di ricerca nel settore dell´acqua e dell´energia e facilitare la sua partecipazione a iniziative europee collegate attraverso l´inclusione nello Spazio europeo della ricerca. Il progetto triennale si è concluso il 22 settembre con una conferenza finale tenutasi a Tulkram, in Palestina, che ha accolto tutti i portatori di interesse nel settore dell´acqua e dell´energia coinvolti nel progetto Pera e ha costituito l´occasione giusta per ripercorrere i risultati ottenuti dal progetto. "Pera ha raggiunto tutti i suoi obiettivi e oltre, in termini di miglioramento delle capacità del Politecnico palestinese di svolgere attività di ricerca sostenibili nei settori dell´acqua e dell´energia rinnovabile", ha detto il dott. Samer Najjar, coordinatore del progetto. Infatti, le aspettative in termini di risultati di ricerca sono state superate al punto che la conferenza ha dovuto essere estesa a quattro sessioni, invece delle due previste. "Pera ha formulato un piano industriale. Ha inoltre potenziato le capacità di raccolta di fondi per la ricerca e le conoscenze tecniche e ha avuto come risultato un più alto potenziale di integrazione nello Spazio europeo della ricerca", ha spiegato il dott. Najjar. L´inclusione della Palestina nel Ser dovrebbe rafforzare lo sviluppo scientifico del paese e consolidare la sua capacità di affrontare le sfide presenti e future per quanto riguarda acqua ed energia. I partner del progetto stanno già prendendo in considerazione prossime iniziative, come la formazione e la preparazione per le attività di Orizzonte 2020, il miglioramento degli aspetti normativi e maggiori sinergie con i partner europei. Pera è stato sostenuto da finanziamenti del 7° Pq e ha riunito quattro diverse istituzioni accademiche e aziende (Politecnico di Torino, Europe for Business Ltd, Palestine Technical University - Kadoorie (Ptuk) e Fundació Ctm Centre Tecnològic). Per maggiori informazioni, visitare: Pera http://www.pera-project.eu/   Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/98520_it.html    
   
   
AL PRESIDENTE DELLE MARCHE SPACCA IL PREMIO DELLA UE EUROPEAN PROJECTS AWARD 2013.  
 
Ancona, 8 ottobre 2013 - È stato assegnato al presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il premio della Ue European Projects Award 2013, quale riconoscimento al suo impegno per la strategia della Macroregione adriatico ionica. Il prestigioso premio, giunto alla sua terza edizione, viene assegnato alle personalità che hanno avuto una particolare influenza e hanno giocato un ruolo di rilievo nel campo dello sviluppo regionale e locale. A ritirare il premio, per conto del presidente Spacca, impossibilitato a partecipare alla cerimonia per impegni istituzionali, è stata oggi, a Bruxelles, l’assessore alle Politiche comunitarie Paola Giorgi. Nella motivazione del riconoscimento si legge: “Per i risultati nello sviluppo della struttura e della strategia della Macroregione adriatico ionica dimostrati, tra l’altro, attraverso il ruolo di relatore del parere Cooperazione nel bacino del Mediterraneo attraverso la Macroregione Adriatico Ionica e per il considerevole risultato nello sviluppo regionale e locale dell’Unione Europea”. “Il tema della Macroregione Adriatico Ionica – commenta Spacca – è sempre più centrale nell’agenda europea. Lo testimonia anche questo importante premio che offre un riconoscimento per quanto la Regione Marche ha fatto e sta facendo in ambito europeo per la strategia macroregionale e per la messa a punto del piano d’azione. Un impegno particolarmente intenso oggi che ci apprestiamo a definire i progetti e a implementare questo disegno strategico attraverso il confronto con i territori e gli stakeholders”. E proprio la strategia macroregionale sarà al centro del workshop “Macroregione adriatico ionica, dalla strategia all’azione” organizzato per mercoledì 9 a Bruxelles dalla Regione Marche nell’ambito degli Open days del Comitato delle Regioni. Ai lavori, cui prenderanno parte i rappresentanti di 17 Regioni, parteciperanno Maria Damanaki, commissario Ue per la Pesca e gli Affari marittimi, José palma Adnrés, direttore Dg Regio, Stefano Sannino Ambasciatore italiano presso la Ue, Duko Lopandic, ambasciatore serbo presso la Ue. “Un appuntamento di grande rilievo – dice l’assessore Giorgi - che dimostra come la realizzazione della Macroregione sia una strategia dell’Unione europea che consentirà alle regioni adriatiche di acquisire una centralità nell’ambito degli investimenti della Ue. Sarà un appuntamento importante perché la discussione si concentrerà sulle azioni da realizzare, nel contesto del grande cambiamento che si determinerà con la programmazione del bilancio europeo 2014-2010. La macroregione adriatico ionica, inoltre, rientra tra i progetti strategici che verranno portati avanti nel corso della presidenza italiane della Ue, nel secondo semestre del 2014. Dal workshop emergerà, in definitiva, come la macroregione non sia più solo una strategia, ma una concreta azione di sviluppo e di cooperazione tra le due sponde di un mare che unisce, sempre più, la nuova Europa”.  
   
   
UNIONE EUROPEA: SERRACCHIANI/TAJANI, IMPORTANTI LE PROSSIME ELEZIONI  
 
Trieste, 8 ottobre 2013 - Le prossime elezioni europee, in programma nella primavera del 2014, rappresentano un appuntamento di straordinaria importanza per portare, proprio attraverso la partecipazione al voto, ad un rafforzamento dell´Europa e della sua capacità di affrontare i problemi concreti, accrescendone la competitività a livello globale. Lo hanno convenuto la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il vicepresidente della Commissione europea e commissario per l´Industria e l´Imprenditoria Antonio Tajani che si sono incontrati il 5 ottobre a Trieste, nella sede della Regione in piazza Unità d´Italia. ´´Abbiamo bisogno di un´Europa alla cui costruzione tutti i cittadini devono contribuire, partecipando prima di tutto alle elezioni´´, ha affermato la presidente Serracchiani. ´´L´europa va assolutamente rafforzata, nell´interesse di tutti i suoi cittadini. Mi auguro che questo rafforzamento inizi proprio da una ampia partecipazione democratica al voto, che possa evitare il rischio di derive populiste estremiste ed antieuropee che già si sono in parte manifestate nelle recenti elezioni in Germania e Austria´´. ´´Le elezioni europee possono rappresentare il segnale per un cambio di passo della Ue´´, ha aggiunto il commissario Tajani, sottolineando che ´´la partecipazione al voto consolida un´Europa democratica, che deve essere in grado di individuare soluzioni ai problemi e alle sfide della globalizzazione, disegnando interventi efficaci, che permettano di tagliare l´erba sotto i piedi del populismo´´.  
   
   
VENDOLA A BRUXELLES: "LA PUGLIA SA SPENDERE MA OCCORRE TOGLIERE FRENO A MANO"  
 
Bruxelles, 8 ottobre 2013 – “La Puglia non è il Sud da bocciare, è il Sud che ha la schiena dritta e lotta per migliorare. Io mi ribello all’idea che siamo tutti uguali e che il Sud è il luogo dell’incapacità, dello spreco e del parassitismo. C’è Sud e Sud”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in missione a Bruxelles, parlando con i giornalisti a margine della Sessione Plenaria del Comitato delle Regioni e dell’apertura dell’undicesima edizione degli Open Days, la settimana europea delle città e delle regioni, organizzata proprio dal Comitato delle Regioni. “Si dica la verità. Non si parli delle regioni genericamente. Si dica chi è promosso e chi è bocciato – ha continuato Vendola – perché occorre saper distinguere. La Puglia è conosciuta per essere capace di spendere e di spendere bene. Noi infatti veniamo continuamente gratificati dalla commissione europea per questa capacità di diventare lentamente ma inesorabilmente regione smart, cioè una regione intelligente. Ecco io vorrei che tutti quanti imparassero a dare colpe e meriti a chi ha colpe e meriti”. Per Vendola quindi “non siamo tutti uguali e neanche le regioni del sud lo sono”. “Io mi ribello all’idea di finire dentro uno stereotipo, dentro un pregiudizio – ha aggiunto Vendola - ognuno risponda di ciò che ha fatto”. “La mia impressione, dopo aver ascoltato il dibattito di questo pomeriggio con il Commissario Hahn – ha continuato Vendola - è che a Bruxelles giungano molto ovattati i rumori di una Europa che si sta schiantando”. Vendola poi è tornato sul tema del Patto di stabilità. “Per quanto riguarda invece la spesa europea, io, da italiano, governatore di una regione del Sud – ha aggiunto il Presidente - continuo a chiedere perchè mi viene impedito di spendere, perchè devo guidare con il freno a mano, perchè sul cofinanziamento necessario per attivare le risorse comunitarie devo continuare a subire la vessazione del patto di stabilità, perché al Ministero della coesione mi dicono che devo spendere e a quello dell’economia invece mi dicono che se spendo sarò punito. Ecco, queste domande vorrei che qualche volta incontrassero una risposta”. Questa mattina poi il Presidente Vendola ha incontrato l’Ambasciatore italiano a Bruxelles, Alfredo Bastianelli, con il quale ha dialogato sulle eccellenze pugliesi sia in materia di innovazione tecnologica e sociale che di attrattività turistica. La missione del presidente Vendola a Bruxelles continuerà domani con la partecipazione all’inaugurazione della mostra fotografica 100 Soluzioni urbane, organizzata dalla Direzione politiche regionali della Commissione europea. Il Commissario europeo alle politiche regionali Johannes Hahn aprirà la mostra, allestita in piazza Jean Rey e visitabile sino al 31 ottobre: tra le 100 buone pratiche messe in evidenza dalla Direzione politiche regionali della Commissione europea solo due sono italiane e tra queste una è pugliese. Si tratta del programma Bollenti spiriti. Nel pomeriggio, alle ore 18.00, il Presidente Vendola parteciperà infine all’inaugurazione dell’esibizione Nereus, nell’ambito della manifestazione Open Days, sul tema “Soluzioni innovative per il trasporto urbano sostenibile tramite l’utilizzo di tecnologie spaziali e dell’Ict”. L’evento si svolgerà presso la Sede di Bruxelles della Regione francese Midi Pyrenees che in Tolosa ha uno dei più grandi distretti europei dell’aerospazio (Avenue de Cortenberg 116)  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA A BRUXELLES: 103° SESSIONE PLENARIA DEL CDR, OPEN DAYS, INCONTRO CON ASSOCIAZIONE IMMIGRATI UMBRI A LA LOUVIERE  
 
Perugia, 8 ottobre 2013 – La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, parteciperà alla 103° Sessione Plenaria del Comitato delle Regioni (Cdr), che, anche quest’anno, si svolgerà parallelamente alla 11° edizione degli Open Days nei giorni 8 e 9 ottobre, il più importante evento europeo annuale per le Regioni e le Città. La Sessione di apertura della Plenaria del Cdr coinciderà con quella degli Open Days: il più grande evento annuale nel mondo della politica regionale e urbana che, quest´anno, segna il suo 11° anniversario in un momento cruciale per il futuro della politica regionale dell´Ue: contemporaneamente, infatti, il Parlamento Europeo sarà riunito in plenaria a Strasburgo per adottare il bilancio Ue 2014-2020. Al centro della Sessione di apertura congiunta Plenaria /Open Days 2013 il tema “Le Regioni e le Città Europee in cammino verso il 2020”; al dibattito parteciperanno: il Presidente del Cdr Ramόn Luis Valcarcel Siso, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz in collegamento in videoconferenza da Strasburgo, il Presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, ed il Commissario europeo alla politica regionale Johannes Hahn. Conclusasi la Plenaria del Cdr la Presidente Marini parteciperà ad un incontro organizzato dalla Associazione regionale Immigrati Umbri e famiglie (Arulef) che si svolgerà a la Louviere, un comune a sud di Bruxelles, in cui risiede una nutrita comunità di emigrati umbri. L’incontro sarà anche un occasione per discutere della candidatura di Perugia, con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, a capitale europea della cultura 2019. La Presidente incontrerà il Sindaco della Louviere, Jacques Gobert, presso la sede del Comune ed in seguito parteciperà all’incontro pubblico con la comunità umbra.  
   
   
UE: SERRACCHIANI, CONTRO LA CRISI SERVE UN´EUROPA POLITICAMENTE UNITA  
 
Trieste, 8 ottobre 2013 - ´´Non esiste un´Europa politicamente unita contro la crisi´´. È il grido d´allarme lanciato dalla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani il 5 ottobre nel corso del convengo ´´Nella grande crisi, parola d´ordine più Europa. Ma quale Europa?´´ organizzato dall´Ande-associazione Nazionale Donne Elettrici al Savoia Excelsior Palace di Trieste. ´´Gli Stati - ha aggiunto Serracchiani - non rinunciano a quel minimo di sovranità nazionale che garantirebbe politiche comunitarie più incisive sui temi fondamentali quali, ad esempio, industria, finanza ed immigrazione´´. ´´Se arriviamo al punto che viene chiesto alla Regione quali siano le politiche di accesso al credito - ha insistito - significa che qualcosa non funziona nel sistema bancario anche a livello europeo´´. ´´C´è stata una forte sottovalutazione sulle politiche di controllo del debito - ha sottolineato la presidente - che doveva essere accompagnato da adeguate politiche di crescita globale´´. ´´In Europa siamo in tanti e diversi - ha evidenziato Serracchiani - ma soprattutto ora troppo poco convinti di stare insieme nonostante l´Unione europea sia nata per garantire la pace sociale´´. Quale Europa, allora? ´´Quella che riconosce la democrazia come un´esigenza vera e che decide di programmare ed agire uniti´´. A questo proposito, Serracchiani ha ribadito l´importanza delle prossime elezioni europee (´´bisogna andare a votare, sarà un banco di prova per tutti´´) e la necessità che i due principali partiti italiani ci arrivino con una forte e concreta convinzione europeista.  
   
   
MARCHE, VERTICE INTERGOVERNATIVO ITALO-SERBO A PALAZZO LEOPARDI.  
 
Ancona, 8 ottobre 2013 - Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il presidente del Governo della Repubblica di Serbia, Ivica Dacic, saranno ad Ancona, martedì 15 ottobre, per il Vertice intergovernativo Italo-serbo, presso il Palazzo Leopardi (sede della Regione Marche). Al Vertice parteciperanno, per entrambi i Paesi, i rispettivi ministri degli Esteri, dell’Interno, della Giustizia, della Difesa, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e Trasporti, dell’Istruzione, Università e Ricerca. Per l’Italia saranno presenti i ministri Emma Bonino, Angelino Alfano, Anna Maria Cancellieri, Mario Mauro, Flavio Zanonato, Maurizio Lupi, Maria Chiara Carrozza. I saluti, alle ore 10.00 circa, avverranno nel cortile antistante il Palazzo, alla presenza di fotografi e cine operatori. Dopo i colloqui privati seguirà una conferenza stampa. Le Marche sono onorate di accogliere il vertice bilaterale Italia-serbia ed i suoi protagonisti. Ad iniziare dal presidente del Consiglio Enrico Letta e dal Presidente del Governo della Repubblica di Serbia Ivica Dacic con le rispettive delegazioni governative. Un particolare ringraziamento va al presidente Letta per l’attenzione riservata alla Regione Marche. Nel rispetto della tradizione di ospitalità che caratterizza la nostra comunità, offriremo la migliore collaborazione logistica per lo svolgimento del vertice che, tra le alte finalità, rafforzerà sicuramente lo sviluppo della strategia della Macroregione adriatico ionica”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sul vertice Italia-serbia che si svolgerà ad Ancona il 15 ottobre prossimo.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA CALDORO INCONTRA AMBASCIATORE NIGERIA AWORABHI  
 
Napoli, 8 ottobre 2013 - Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha ricevuto il 5 ottobre a palazzo Santa Lucia l’ambasciatore della Nigeria Eric Tonye Aworabhi, in visita in Campania. Il consigliere regionale Pasquale Giacobbe ha accompagnato la delegazione, composta anche da rappresentanti della comunità locali. Erano presenti all’incontro il consulente dell’ambasciatore Afoekelu Agata Nonyelum, il funzionario amministrativo Abdulazeez Tajudeen Ajani, il patron Rev. Father Obia Hyginus, il presidente ed il vicepresidente della comunità nigeriana, rispettivamente Omelkeo Mike e Ugwu Emeka, il segretario generale Vivian Osunya, il consigliere politico Obika Slyvester. Nel corso del cordiale colloquio il presidente e l’ambasciatore hanno espresso la comune volontà di intensificare i percorsi di collaborazione esistenti tra la Regione Campania e la Nigeria e di costruirne di nuovi, attraverso i rapporti con l’Ambasciata e la comunità locale. Durante il colloquio sono stati affrontati i temi legati allo sviluppo economico ed imprenditoriale, al fine di rafforzare i sistemi produttivi dei due territori, e quello dell’integrazione, con l’obiettivo di individuare ulteriori strade condivise e di sostegno alla comunità locale presente in regione.  
   
   
BILANCIO. INCONTRO TRA COMUNE DI MILANO E GOVERNO, CONFERMATI GLI IMPEGNI DELL’ESECUTIVO  
 
Milano, 8 ottobre 2013 - Si è svolto ieri mattina a Palazzo Marino un incontro tra il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l´assessore al Bilancio Francesca Balzani e i rappresentanti del Governo Pier Paolo Baretta, sottosegretario al ministero dell´Economia e Finanze, e Maurizio Martina, sottosegretario all´Agricoltura con delega all´Expo. Nell´incontro i rappresentanti dell´Esecutivo hanno confermato gli impegni presi nella riunione svoltasi il 3 settembre a Roma presso il ministero dell´Economia. In quell´occasione il Comune di Milano aveva evidenziato il problema relativo alla sperequazione prodotta dai criteri di assegnazione delle risorse del Fondo di Solidarietà per gli Enti locali. Gli attuali criteri infatti hanno provocato una penalizzazione per Milano rispetto alle altre città della medesima classe demografica. I rappresentanti del Governo hanno riconosciuto anche oggi l´esigenza di una correzione per l’anno in corso nell´assegnazione delle risorse per Milano e una revisione dei criteri per il futuro. Questa necessità, unita ad una nuova valutazione sul Patto di Stabilità, è dovuta anche agli importanti appuntamenti che coinvolgeranno la città nei prossimi due anni, a partire dal Semestre di presidenza europeo (con l’importante vertice euroasiatico) e, ovviamente, l’appuntamento di Expo 2015.  
   
   
BES, TOSCANA: ADOTTIAMOLO PER VALUTARE LE AZIONI DI GOVERNO DELLE REGIONI  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 - "Il Bes può ispirare le politiche pubbliche e soprattutto dare un grande aiuto nella fase di valutazione dei risultati di governo: può davvero favorire uno sviluppo in grado di conciliare benessere ed equità, economia e sostenibilità". Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana, intervenendo ieri mattina in una iniziativa organizzata, a Firenze, dall´Università degli Studi sugli indici di un nuovo sistema messo in piedi per misurare in Italia il "Benessere Equo e Solidale" (Bes) interagendo con gli indici del più noto "Prodotto Interno Lordo" (Pil). Tanto il Pil fotografa la realtà in base a valutazioni economiche quanto il Bes affianca a esse molti indicatori non economici (qualche esempio: dalla fiducia nelle istituzioni all´affollamento nelle carceri, dai livelli scolastici e culturali alle attività di volontariato, dal tasso di rapine e di borseggi all´intensità dei parchi e del verde urbano, dalla qualità dell´aria urbana a quella dell´acqua nelle coste marine ...). Il convegno ("Misurare il Bes in Italia: una sfida per la ricerca e per la policy") si è svolto nell´aula magna dell´Università e Stella Targetti è intervenuta - con il rettore Alberto Tesi, il presidente Istat Antonio Golini e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, quest´ultimo in videoconferenza - nella sessione dedicata appunto all´utilizzo degli indicatori Bes da parte di chi deve governare la cosa pubblica. "Potrebbero essere utili per valutare l´impatto dei programmi regionali - ha aggiunto Targetti riferendosi ai 114 indicatori Bes - e anche, se adottati diffusamente dalle Regioni, per armonizzare le politiche nazionali. Penso in particolare alla programmazione dei fondi europei 2014-2020: il Bes può rappresentare l´opportunità per darsi obbiettivi chiari, monitorabili nel tempo e soprattutto confrontabili tra territorio e territorio". Stella Targetti si è augurata che il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali e quello per la Coesione Territoriale, Enrico Giovannini e Carlo Trigilia, "prendano in considerazione la possibilità di adottare il Bes come strumento di valutazione e armonizzazione delle azioni di governo delle Regioni".  
   
   
ROSSI A LETTA E ALFANO: "CAMBIARE SUBITO LA BOSSI-FINI E COSTRUIRE UN NUOVO MODELLO DI ACCOGLIENZA"  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 - Mentre la tragedia di Lampedusa è ancora in corso, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, scrive una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro dell´Interno, Angelino Alfano, invitandoli ad elaborare insieme alle Regioni un nuovo modello di accoglienza dei profughi e a scongiurare il ripetersi delle numerose tragedie del mare. Rossi chiede anche la immediata revisione della Bossi-fini. Tre i punti principali che scandiscono lo scritto di Rossi: la tutela della vita dei migranti, l´urgenza di una rapida revisione della legislazione in materia, la necessità di predisporre un diverso e più efficace modello di accoglienza in Italia. "Ha fatto bene – scrive Rossi rivolto ad Alfano - ad andare a Lampedusa, a rendere omaggio alle numerose ed ennesime vittime di un´ingiustizia e di una barbarie senza confini e senza fine. Lo Stato deve essere presente, le istituzioni devono essere presenti.Ora è il momento della concretezza per fare in modo che queste tragedie in futuro non si ripetano. Penso che sia possibile sorvegliare quel tratto di mare non per fare i respingimenti, già condannati dalle autorità europee, ma per intervenire tempestivamente, soccorrere e salvare vite umane dai naufragi e dalla morte". Poi la critica alla Bossi Fini. "La legge Bossi Fini – aggiunge Rossi -, la cui assurdità si è ancora una volta clamorosamente rivelata proprio in queste ore, va superata subito, anche per consentire ai superstiti della tragedia, appena soccorsi, di non essere indagati per il reato di immigrazione clandestina. Basterebbe questa infamia a sollecitare una rapida revisione legislativa. Anche il Presidente Napolitano ha chiesto politiche specificamente rivolte al fenomeno dei profughi e dei richiedenti asilo non regolato da alcuna legge italiana. Io condivido questa richiesta e mi auguro che Governo e Parlamento decidano di intervenire con urgenza". Il presidente Rossi viene poi alle questioni dell´accoglienza, prima citando l´esempio della Toscana durante la crisi della primavera araba del 2011, quando in poco tempo ha accolto 1.800 migranti in 120 strutture piccole e diffuse sul territorio, gestite direttamente dai Comuni o dalle associazioni di volontariato, di ogni ispirazione; con un contributo importante da parte del mondo cattolico e della chiesa. E´ rifacendosi a quella positiva esperienza che Rossi conclude la sua lettera invitando il Governo a dare una svolta nelle politiche della migrazione: "Si potrebbe organizzare, d´intesa tra Stato e Regioni – scrive Rossi – un sistema di accoglienza che, grazie ad un afflusso più diluito degli arrivi sarebbe più facilmente gestibile da parte delle strutture che se ne occupano".  
   
   
FONDI UE: CHIODI, REGIONI PERNO PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA ABRUZZO SI DISTINGUE IN RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Roma, 8 ottobre 2013 - "Garantire un efficace utilizzo dei fondi, concentrare le priorità di intervento considerando che le Regioni rappresentano il perno della programmazione finanziaria . L´abruzzo tra le prime regioni per investimenti in ricerca e innovazione". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi intervenendo il 4 ottobre, a Roma alla tavola rotonda su "Fondi Ue 2014-2020. I programmi per crescere e contare in Europa". Chiodi è intervenuto nella duplice veste di delegato dall’ Assemblea delle Regioni Europee e della Conferenza delle Regioni italiane. Nel corso dell´incontro si è parlato della definizione dei programmi operativi per utilizzare al meglio i fondi europei, come contare di più in Europa con una nuova programmazione che si sta rinegoziando e una corretta gestione delle risorse. In questo contesto gioca un ruolo chiave la nuova Agenzia per la coesione territoriale incaricata del monitoraggio dei programmi operativi, degli interventi della politica di coesione e di assistenza alle Amministrazioni che gestiscono i programmi. "Attraversiamo un momento storico molto particolare in cui - ha aggiunto il presidente Chiodi - molto dipende dall´uso dei fondi europei nella nuova programmazione. Un´opportunità unica. I programmi devono diventare davvero operativi mettendo bene in chiaro i risultati. Il sostegno dell´Unione europea può essere decisivo per uscire dalla crisi. Attualmente - ha proseguito - non c´è un quadro sufficientemente chiaro. Il modello di governance proposto risulta troppo sbilanciato su programmi nazionali e penalizza di fatto le politiche di sviluppo territoriale. Come Regioni confermiamo la disponibilità ad una strategia condivisa ma occorre concordare i contenuti essenziali. Su queste tematiche vogliamo aprire un confronto serrato con il governo. Oggi sono qui anche in rappresentanza dell´Aer che è la più grande rete di autorità regionali in tutta Europa. Riunisce quasi 230 regioni e 35 paesi di cui 10 regioni italiane e 15 organizzazioni interregionali. Le risorse dei fondi strutturali europei e quelle nazionali sono fondamentali per rispondere in maniera efficace , equilibrata e duratura alla crisi economica e sociale che sta attraversando il Paese. In questa situazione bisogna rafforzare il tessuto produttivo, accrescere l´occupazione e favorire l´inclusione sociale".  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA HA APPROVATO IL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE 2012 DEL POR CALABRIA FSE 2007-2013  
 
Catanzaro, 8 ottobre 2013 - La Commissione Europea ha comunicato alla Regione di aver approvato il definitivo accoglimento del Rapporto Annuale di Esecuzione 2012 del Por Calabria Fse 2007-2013. La decisione dell’organismo europeo è stata presa entro i termini previsti e senza alcuna osservazione o richiesta di modifica ed integrazione. Il Rapporto, già approvato all´unanimità dai membri dell´ultimo Comitato di Sorveglianza nel corso del quale ne era stata evidenziata la particolare completezza, descrive l’attuazione del Programma nell´anno 2012, dando evidenza dei principali obiettivi fisici e finanziari raggiunti. “Questo risultato, che si aggiunge agli altri finora ottenuti dall´amministrazione Scopelliti nella gestione dei Fondi Fse, è il frutto dell’indirizzo politico degli assessori coinvolti nel progetto e dell´intenso lavoro di tutti dirigenti e funzionari interessati con il nostro coordinamento” ha commentato l´Autorità di Gestione del Programma Bruno Calvetta.  
   
   
FONDI EUROPEI, ERRANI E MARINI: CHIEDIAMO CONFRONTO CON LETTA E AUSPICHIAMO NON SI ALIMENTINO PIÙ NOTIZIE INFONDATE CHE FANNO SOLO CONFUSIONE  
 
Perugia, 8 ottobre 2013 - "Le Regioni del Centro Nord utilizzano pienamente le risorse dei fondi strutturali e il loro impiego è in linea con gli obiettivi fissati dall´Unione Europea", commentano così l´articolo pubblicato il 6 ottobre da "La Repubblica" e le dichiarazioni del Ministro Carlo Trigilia, il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, e la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini (che su mandato della stessa Conferenza delle Regioni ha coordinato il gruppo di lavoro e di confronto sulla programmazione dei fondi europei con il Ministro della Coesione territoriale). "Quanto riportato nell´articolo - proseguono Errani e Marini - non corrisponde alla verità come abbiamo già chiarito, in diverse occasioni, al Ministro Trigilia e, peraltro, su questi temi sono state effettuate verifiche congiunte che hanno dimostrato come non esista alcuno ´spreco´, ma anzi il pieno utilizzo delle risorse, secondo la programmazione approvata dalla Commissione europea, con modalità e tempi sicuramente migliori rispetto ad analoghi progetti operativi nazionali (Pon) gestiti al livello centrale". "Per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo, ad esempio, le Regioni - evidenziano - hanno attivato numerose azioni importanti proprio in materia di politiche attive per il lavoro. E molte di tali misure comprendono proprio incentivi per l´assunzione dei giovani e per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari". "Siamo preoccupati - aggiungono Errani e Marini - perché certe notizie infondate alimentano solo una inutile confusione. La verità è che tutte le Regioni, come ben sa il Ministro Trigilia, hanno dato la loro piena disponibilità al riutilizzo di ogni risorsa residua. Il tema, sul quale peraltro avevamo preavvertito il Governo, è che al netto delle quote impegnate le somme residue sono limitatissime". "Anche per questo motivo - concludono Errani e Marini - abbiamo chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e con lo stesso Ministro della coesione territoriale, Carlo Trigilia. Sulla programmazione dei fondi europei serve davvero un´operazione verità nell´interesse dei cittadini e del Paese e non il solito inutile rimpallo di responsabilità, come ci siamo detti più volte con lo stesso Ministro".  
   
   
PIEMONTE: ASSISTENZA, CANONI DELLE ACQUE MINERALI, DIRITTO ALLO STUDIO E PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI QUESTA MATTINA DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 8 ottobre 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Assistenza. Deliberati, su proposta dell’assessore Ugo Cavallera, alcuni interventi di politiche sociali: la continuità del sostegno della domiciliarità in lungoassistenza per le persone anziane non autosufficienti e delle persone disabili, per il quale sono stati stanziati 21.752.000 euro; la ripartizione ai soggetti gestori delle funzioni socio-assistenziali di 12 milioni di euro per gli assegni di cura, i buoni famiglia, i letti di sollievo, le cure domiciliari in lungoassistenza e di 17,5 milioni per l’assistenza domiciliare, il sostegno socio-educativo della persona, l’affidamento diurno o residenziale, l’assistenza residenziale o semiresidenziale, i progetti di vita indipendente. Acque minerali. Un regolamento proposto dall’assessore Roberto Ravello stabilisce che dal 1° gennaio 2014 i titolari delle concessioni di acque minerali e di sorgente destinate all’imbottigliamento pagheranno un unico canone annuo calcolato sulla superficie dell’area interessata (35 euro per ogni ettaro con un minimo di 3.000 euro) e sul quantitativo imbottigliato, differenziato per scaglioni in modo da agevolare le realtà imprenditoriali di minori dimensioni. Si vuole inoltre premiare con riduzioni ed esenzioni le aziende che privilegeranno l’utilizzo del vetro o di contenitori ecosostenibili, il recupero dei vuoti a rendere, l’adesione a sistemi di gestione ambientale certificati, l’aumento o la difesa dei livelli occupazionali. Diritto allo studio. Prorogato dal 15 ottobre al 15 novembre 2013, come proposto dall’assessore Alberto Cirio, il termine per inoltrare on line alla Regione la richiesta di contributo per il diritto allo studio per l’anno scolastico 2012-2013. La decisione accoglie così le richieste di enti locali e cittadini che hanno segnalato problemi tecnici legati alla nuova procedura. Procedimento amministrativo. Un disegno di legge presentato dall’assessore Riccardo Molinari e che passa ora all’esame del Consiglio comprende alcune modifiche alle attuali norme sul procedimento amministrativo, come l’incentivo dell’uso della telematica nei rapporti con i privati e le altre amministrazioni, la riduzione da 45 a 20 giorni il termine per esprimere pareri facoltativi ed obbligatori, l’obbligatoria convocazione in conferenza dei servizi dei soggetti proponenti il progetto da esaminare. Sono state inoltre approvati: - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, il nuovo accordo tra Regione, Aipo e Aurotirà di Bacino del Po e lo schema di protocollo di intesa per il contratto di fiume della Stura di Lanzo; - su proposta dell’assessore Alberto Sacchetto, l’emissione di nuovi bandi per la diversificazione delle aziende agricole, l’insediamento dei giovani agricoltori, l’adattamento ai cambiamenti climatici, le gestione delle risorse idriche e il sostegno alla produzione lattiero-casearia.  
   
   
SARDEGNA, DEBITI PA. CAPPELLACCI-ZEDDA: "COME GIÀ PREVISTO DALLA REGIONE ENTRO IL MESE SARANNO COMPLETATE LE PROCEDURE DI PAGAMENTO"  
 
  Cagliari, 8 ottobre 2013 - "Come abbiamo ribadito alcuni mesi fa, la Giunta aveva scelto di non avvalersi degli spazi finanziari perché aveva la liquidità sufficiente per far fronte ai propri debiti. Avevo chiesto al Governo un allentamento del Patto di Stabilità ma le nostre richieste vennero rigettate. In seguito a quella risposta negativa la Regione decise di dar seguito ai pagamenti con la liquidità che atteneva alla propria cassa, anche al fine di evitare nuovo indebitamento, nel rispetto dei limiti imposti dal Patto. Abbiamo stilato un programma di pagamento che stiamo rispettando e portando a compimento e dunque la nostra scelta si è rivelata giusta. Senza mistificazioni di sorta". E´ quanto sottolinea il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, replicando alle dichiarazioni della presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, in merito ai debiti della Pubblica Amministrazione. "Siamo felici che la Provincia di Sassari abbia restituito alle imprese creditrici 10 milioni in pochi mesi, così come siamo felici che la Regione nello stesso periodo restituirà 278.430.765 euro - rimarcano il presidente Ugo Cappellacci e l’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda. Al 31 dicembre 2012 il debito era pari a 278.430.765 euro, ad oggi i mandati di pagamento già effettuati ammontano a 251.983.223 euro. Rimangono ancora da saldare 26.447.541 euro che verranno corrisposti entro questo mese. Definiti i dati reali e lasciando da parte le polemiche crediamo che su questi temi nessuno abbia da giocare partite per dimostrare quanto sia bravo, ma semplicemente fare il proprio dovere nell’interesse delle imprese e delle famiglie sarde assolvendo al pagamento dei debiti creati dalla burocrazia e dal Governo nazionale attraverso i limiti imposti dal Patto di Stabilità".  
   
   
PROVE GENERALI DI AUTONOMIA FISCALE  
 
Trento, 8 ottobre 2013 – Oggi a Roma, un nuovo incontro al tavolo tecnico che è chiamato a definire i rapporti tra Stato e Provincia autonoma di Trento. Vi parteciperanno i vertici della Ragioneria generale dello Stato, il segretario generale della Provincia, Ivano Dalmonego e i dirigenti dei dipartimenti più direttamente coinvolti, dall’Avvocatura agli Affari finanziari e programmazione, agli Affari istituzionali e legislativi. Al centro dei colloqui le competenze sui tributi locali con particolare riferimento al gettito dell’Imu e, di conseguenza, l’aggiornamento dell´Accordo di Milano per quel che riguarda patto di stabilità e compartecipazione al risanamento. “Ci si muove – sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento – in un clima finalmente positivo per il confronto e all’interno di un importante passaggio che punta, senza esitazioni, a difendere, stabilizzare ed ampliare la nostra Autonomia. Ciò a cui stiamo lavorando è infatti un ulteriore passo avanti nel rinforzo e nell’estensione delle prerogative autonomistiche del Trentino”. Ci si muove attorno a due ipotesi. Da una parte giungere direttamente a nuovi accordi e a nuove definizioni sulle competenze già al tavolo tecnico di Roma, in sede di trattativa. Dall’altra appoggiando – quando sarà il momento di convertire in legge il decreto 102 sull’Imu – un emendamento che chiede la competenza delle Province autonome di Bolzano e di Trento sui tributi locali. Si tratta di un passaggio che modifica il Titolo Vi dello Statuto e il testo è in via di definizione, in coerenza con quanto fatto finora, unitamente alla Provincia autonoma di Bolzano. Sarà approvato dalla Giunta provinciale già nei prossimi giorni.  
   
   
LAZIO: PAGAMENTI A IMPRESE ED ENTI LOCALI. SBLOCCATI 1,3 MILIARDI DI EURO  
 
Roma, 8 ottobre 2013 - Entro fine anno restituiti circa 4 miliardi a enti locali e imprese. La Regione ha sottoscritto con il ministero dell´Economia e delle Finanze il contratto che sblocca la seconda tranche di 1, 3 miliardi di euro per i pagamenti dei debiti non sanitari con le imprese e gli enti locali, nell’ambito del provvedimento sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Pagamento inizialmente previsto per l’anno 2014 e anticipato al 2013. “Questa anticipazione è un’ottima notizia per le imprese e i cittadini – ha detto il presidente Nicola Zingaretti - già alla fine di quest’anno avremo restituito quasi 4 miliardi di euro di liquidità. Stiamo rispettando pienamente l’impegno assunto all’inizio dell’estate: abbattere il debito della Regione, riqualificare il bilancio, ridurre le spese e immettere, in tempi rapidi, nuova energia nel motore del sistema produttivo del Lazio”. Con lo sblocco della seconda tranche di risorse le risorse liquide già immesse dalla Regione Lazio nel tessuto economico e produttivo ammontano già a 3,1 miliardi di euro. A breve è attesa anche l’erogazione della seconda tranche di anticipazioni di liquidità da destinare al pagamento dei debiti del settore sanitario, pari a 665 milioni di euro. Non appena le somme saranno effettivamente erogate, l´Amministrazione potrà effettuare il pagamento di fornitori ed enti territoriali entro i successivi 30 giorni per i fondi ordinari ed entro 60 giorni per i fondi perenti. L´anticipazione sarà finalizzata a saldare i crediti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012, secondo un piano dei pagamenti che dà priorità ai debiti più anziani e riguarda, per almeno due terzi, residui passivi, anche perenti, nei confronti di enti locali.  
   
   
SARDEGNA, ZONA FRANCA, CAPPELLACCI: "CONFRONTO POSITIVO CON AGENZIA DOGANE"  
 
Cagliari, 8 ottobre 2013 - Confronto positivo stamane in sede tecnica presso l´Agenzia delle Dogane nel percorso per l´ottenimento della zona franca integrale durante il vertice al quale hanno partecipato il direttore Peleggi, il presidente Cappellacci ed i rappresentanti dei movimenti Randaccio, Impera e Scifo. Durante l´incontro, al quale ha preso parte anche l´on. Cicu sono stati esaminati gli aspetti doganali nell´ambito della questione più generale, oggetto del tavolo del Ministero dell´Economia e delle Finanze. Da parte dell´Agenzia è stato assunto l´impegno ad accelerare l´iter con la comunicazione all´Europa, previo urgente invio del piano operativo, per l´operativita´ della zona franca di Cagliari recentemente delimitata. In ossequio alla recente delibera adottata dalla Giunta, inoltre, non viene sollevato alcun rilievo riguardo ad un´interpretazione estensiva del dlgs 75 finalizzata a considerare l´intero territorio della Sardegna come zona franca doganale, utilizzando come punti di ingresso e di uscita gli scali portuali ed aeroportuali. Preso atto positivamente dell´incontro odierno, il presidente Cappellacci ribadisce la necessità di un pronunciamento del Governo nazionale in merito agli aspetti extradoganali e al riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna: "Il Governo ha il dovere - ha dichiarato - di fare propria la nostra rivendicazione: quella di un´isola che non vuole vivere di assistenzialismo, ma di impresa e lavoro. Vogliamo camminare con le nostre gambe - ha sottolineato il presidente - ma chiediamo di essere messi nella condizione di poterlo fare. La zona franca - ha concluso Cappellacci - è una giusta compensazione per gli svantaggi derivanti dall´insularita" ed è una componente essenziale del nuovo sistema operativo che deve far ripartire l´economia sarda".  
   
   
LO STATO SI DEVE RIFORMARE, DIAMO IL NOSTRO CONTRIBUTO COME ISTITUZIONI TOSCANE  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 - Cooperare e innovare. Costruire un sistema istituzionale regionale che si faccia trovare pronto alla revisione complessiva dello Stato che il Parlamento e il Governo stanno portando avanti; lavorare ad un miglioramento dei servizi e della democrazia puntando soprattutto sull´innovazione tecnologica. Sono le sfide che secondo l´assessore regionale alla Presidenza e alle Riforme istituzionali Vittorio Bugli attendono Regione e comuni toscani. Lo ha ribadito il 5 ottobre a Greve in Chianti, partecipando all´Assemblea dei piccoli comuni e delle unioni dei comuni della Toscana organizzata da Anci. "Come Regione - ha detto Bugli - stiamo cercando di dare un contributo. Il punto è il migliore funzionamento dello Stato e sono sicuro che centrale sia la Riforma del Parlamento: lo scenario più auspicabile dovrebbe essere quello già immaginato dal presidente Bartolini a metà degli anni ´80, ovvero quello di una trasformazione del Senato in una camera in cui le Autonomie possano portare le loro istanze. In questa direzione - ha aggiunto - credo che le istituzioni toscane possano condurre una battaglia unitaria a livello nazionale, ritrovando una voce univoca e uno spirito di coesione del nostro territorio che troppo spesso invece perdiamo". "Il Governo sta proponendo un disegno di legge costituzionale, con alla base il lavoro dei saggi, che va in questa direzione e che prevede anche il superamento delle Province. Credo che anche le Regioni debbano provare a fare proposte di revisione dei loro assetti e che, mancando un ente intermedio, si debba andare ad un rafforzamento dei comuni, a partire dalla loro dimensione." L´assessore è poi entrato nel tema delle unioni e fusioni di comuni - di stretta attualità visto che domani e lunedì i cittadini di 19 comuni toscani saranno chiamati ad esprimersi nei referendum consultivi - illustrando quella che è la "filosofia" della Regione Toscana: "Se i processi partono dal basso, se i comuni decidono di unirsi o di fondersi coinvolgendo i cittadini con dibattiti e poi con un referendum, la Regione dà tutto il proprio sostegno, anche finanziario. L´occasione è adesso e se colta bene può produrre risultati significativi". "Ma - ha ammonito - il tema non si può esaurire in un dibattito di ingegneria istituzionale, la nostra riforma deve guardare anche al merito del funzionamento della ´macchina´ amministrativa. Per farlo serve un lavoro comune e condiviso, che va fatto a livello regionale, tra la Regione e i comuni". Un esempio concreto riguarda la gestione dei tributi e la lotta all´evasione fiscale, temi che, come ha ricordato Bugli, "fino a qualche anno fa ci erano estranei e anzi in alcuni casi fungevano da alibi politico per additare le inefficienze dello Stato, ma che adesso sono temi ´nostri´, sui quali il cittadino misura la qualità di un´amministrazione e la sua capacità di dare risposte e risolvere problemi". Cooperare e innovare in questo caso significa costruire un sistema unico regionale telematico, della regione e dei comuni insieme, un ´cloud delle entrate locali´ con il quale svolgere insieme tutti i processi di riscossione e di controllo delle tasse e dei tributi. "Dobbiamo sfruttare questo momento storico" – ha proseguito Bugli. "Ciò significa che la Regione dovrà fare la propria parte, specialmente per alcune materie scendere direttamente più in basso e avvicinarsi ai comuni; a loro volta però i comuni dovranno fare uno sforzo verso l´alto, potenziando il loro ruolo e la loro capacità di governare territori più ampi e di dare risposte più forti ai cittadini. Per la Toscana il luogo in cui questo "punto di incontro" può avvenire sono le attuali zone socio-sanitarie (le ex associazioni intercomunali sempre pensate da Bartolini). Ed è dunque a questo livello che bisogna rafforzare l´unità e la cooperazione tra enti. La democrazia richiede risposte e servizi per i cittadini ed i Comuni, rafforzandosi, possono meglio continuare a svolgere il loro ruolo di presidio democratico. La posta in gioco – ha concluso l´assessore – è alta e non si tratta di cessione di sovranità al vicino o di perdita di identità che non sono messe in discussione, ma di innovare e rinnovare il patrimonio di democrazia nella nostra regione e in Italia".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: DALLA GIUNTA DEL FVG ALTRI 25 MILIONI DI EURO AGLI ENTI LOCALI  
 
Trieste, 8 ottobre 2013 - La Giunta regionale ha deciso di assegnare agli Enti locali del Friuli Venezia Giulia spazi finanziari per ulteriori 25 milioni di euro, sottraendoli all´Amministrazione regionale, con un corrispondente taglio agli spazi di spesa destinati alle singole direzioni. Comuni e Province beneficeranno così di spazi di spesa supplementari, utili a dar seguito a pagamenti e a opere pubbliche, bloccati dai vincoli del Pattodi stabilità. Ne danno notizia l´assessore alle Finanze Francesco Peroni e il collega alle Autonomie locali Paolo Panontin, sottolineando come la decisione sia stata assunta collegialmente dall´Esecutivo, su iniziativa della presidente Debora Serracchiani, al fine di venire incontro alle richieste avanzate da sindaci e presidenti di Provincia. Come spiegano Peroni e Panontin, in fase di assegnazione degli spazi residui, resisi disponibili per effetto della chiusura del Patto di stabilità con Roma, la Giunta ha inteso anteporre le esigenze degli Enti locali - e con esse, quelle di tante imprese creditrici - a quelle della Regione stessa. Da notare come la cessione di tale spazio alle Autonomie locali sia stata deliberata nonostante la ricognizione interna all´Amministrazione regionale avesse fatto emergere un cospicuo fabbisogno residuo, tra impegni e pagamenti. I 25 milioni di euro si aggiungono ora ai 90 milioni già stanziati dalla Regione e ai 57 successivamente attribuiti dallo Stato a Comuni e Province: un importo complessivo che supera di gran lunga quello utilizzato dagli Enti locali nello scorso esercizio. La quota di riduzione del fabbisogno di ciascuna direzione regionale sarà stabilita dalla Giunta nelle prossime settimane, all´esito di opportune verifiche interne. Le modalità di ripartizione dei 25 milioni tra Province e Comuni saranno invece trattate in sede di Cal-consiglio delle Autonomie Locali. "Ancora una volta - nota l´assessore Peroni - ci siamo voluti far carico delle esigenze del territorio, consapevoli come siamo che i vincoli di Patto che Comuni e Province patiscono si ripercuotono pesantemente sulle imprese e sull´occupazione, con gravi danni economici e sociali per tutta la comunità regionale. Si tratta di un intervento non facile per l´Amministrazione regionale, ma siamo certi che il segnale di solidarietà che ne esce contribuirà alla coesione tra i diversi soggetti istituzionali - Regione, Province e Comuni - rafforzandone l´interlocuzione con il Governo".  
   
   
PICCOLI COMUNI, SARDEGNA: OPERE CANTIERABILI, RIFORMA DEL SISTEMA AUTONOMIE LOCALI E CONTRASTO ALLO SPOPOLAMENTO  
 
  Cagliari, 8 ottobre 2013 -"Come tutte le manifestazioni che hanno una valenza che va oltre i confini regionali, anche questa rappresenta un importante momento di incontro e di scambio, che offre un´opportunità di confronto per dibattere sulla situazione economica, sul tessuto produttivo, sulle istanze e sulle battaglie portate avanti in questi anni dall´Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani. Siamo felici che quest´anno l´incontro nazionale si tenga a Ortacesus che rappresenta una Sardegna che conta 314 piccoli comuni su 377 totali. In questi anni la Giunta Cappellacci è stata sempre attenta alle piccole realtà, sia conducendo la battaglia contro le disposizioni legislative di Tremonti e di Monti che hanno rischiato di cambiare i connotati dell’intero sistema delle autonomie locali e soprattutto dei piccoli comuni e sia rilanciando le azioni di contrasto alla crisi e allo spopolamento attraverso azioni e strumenti per il rilancio dell´economia". E´ quanto affermato dall´assessore regionale della Programmazione, Alessandra Zedda, intervenendo anche a nome del presidente Cappellacci e dell´assessore degli Enti Locali, Nicola Rassu, all´inaugurazione della Xiv Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani (A.n.p.c.i.). "La scorsa settimana proprio per i comuni e le provincie della Sardegna - ha proseguito l´Assessore - abbiamo approvato una delibera che rende 50 milioni di euro immediatamente utilizzabili su 108.400.000 di euro totali in tre anni, per completare il finanziamento e la realizzazione di ulteriori 99 opere pubbliche cantierabili e ultimare interamente lo scorrimento della graduatoria sino a 206 progetti, per creare occupazione per circa 1.100 addetti. A breve inoltre ci auguriamo di iniziare la discussione sulla riforma del sistema delle autonomie locali approvato dalla Giunta quasi un anno fa".  
   
   
ESITO DEL VOTO NEI COMUNI DELL´EMILIA ROMAGNA CONFERMA LA LINEA DELLA REGIONE E DETERMINA UN PRIMATO  
 
Bologna, 8 ottobre 2013 - “Sono onorata e felice di aver accompagnato e concretamente sostenuto queste esperienze, questi sindaci, questi territori”. Così la vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia-romagna, Simonetta Saliera, ha commentato la netta vittoria dei “sì” nei comuni ferraresi, parmensi e riminesi in cui ieri si è votato per confermare o meno la nascita di Comuni unici. Con percentuali vicine e a volte anche superiori all’80% i cittadini di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia (provincia di Ferrara) hanno votato a favore della nascita del Comune unico, così come quelli di Sissa e Trecasali nel parmense e Torriana e Poggio Berni nel riminese. L’unico risultato negativo è stato a Toano e Villa Minozzo in provincia di Reggio Emilia. L’emilia-romagna non è nuova alla nascita di nuove entità comunali per fusione: lo scorso anno cinque Comuni della Valsamoggia (Savigno, Monteveglio, Castello di Serravalle, Bazzano e Crespellano) in provincia di Bologna hanno fatto da battistrada. "Il voto dei cittadini conferma la linea politica della Regione in materia di riordino istituzionale”, afferma Simonetta Saliera, che ricorda come “in un Paese dove da anni si parla a vuoto di riforme la Regione Emilia-romagna, i sindaci dei Comuni interessati, i partiti politici e le parti sociali che si sono impegnate per le fusioni hanno dimostrato come si possano rafforzare le comunità locali realmente e con il consenso degli elettori”. “In Emilia-romagna – conclude la vicepresidente -, dopo quello della Valsamoggia il primo gennaio prossimo nasceranno 3 nuovi Comuni in luogo di 12 a seguito di fusioni. E´ un primato per il nostro Paese di cui tutti dobbiamo essere fieri. Questo vuol dire comunità locali più forti con minori costi di gestione che liberano risorse per i servizi alla persona, il sostegno allo sviluppo economico, la cura del territorio”.  
   
   
CALABRIA: EFFETTUATI PAGAMENTI PER OLTRE 357 MILIONI DI EURO DALLA RAGIONERIA GENERALE  
 
Catanzaro, 8 ottobre 2013 - La Ragioneria della Regione Calabria ha effettuato nel corso di questa settimana pagamenti per un importo complessivo di 357,5 milioni di euro, dei quali 343,5 destinati alla sanità calabrese. Alle Aziende Sanitarie e Ospedaliere vengono trasferiti la quota a destinazione indistinta del Servizio Sanitario Regionale relativa al mese di settembre (249.071.460 euro) e gli importi previsti dal contratto di prestito tra la Regione e il Ministero delle Finanze per il pagamento dei debiti sanitari pregressi (89.749.999 euro). In totale, all’Azienda Ospedaliera di Catanzaro vengono pagati 19.774.989 euro; all’Ao di Cosenza, 19.688.872; all’Ao Mater Domini di Catanzaro, 8.248.163; all’Ao di Reggio Calabria 13.119.443 euro; all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro 44.730.140 euro; all’Asp di Cosenza 104.435.776 euro; all’Asp di Crotone 34.357.116 euro; all’Asp di Reggio Calabria 69.993.145 euro e infine all’Asp di Vibo Valentia 24.474.811 euro. Circa un milione di euro è infine la cifra corrisposta alle società che gestiscono il servizio di elisoccorso, si tratta della liquidazione del mese di giugno: 216.883 euro vengono pagati ad Elilombarda Srl; 547.607 euro a Elitaliana Spa e 216.883 a Inaer Aviation Italia Spa. La Ragioneria, su disposizione del Dipartimento Cultura ha poi liquidato 3.200.000 euro del Por Fesr, 900.000 euro del Por Fse sono stati erogati per il Dipartimento Lavoro e Formazione, mentre un pagamento di circa 2.900.000 euro, effettuato su disposizione di vari Dipartimenti, verrà utilizzato per una serie di servizi a valere sul Por 2007/2013. Infine, per il Dipartimento Lavori pubblici vengono pagati circa 7 milioni. Di questi, 3.750.000 euro sono stati liquidati all’Arpacal quale Iii tranche del fondo istituzionale dell’Agenzia, la restante parte è destinata a valere sul Por Fesr 2007/2013. Nessuno di questi pagamenti ha intaccato il plafond annuale fissato dalle norme che regolano il patto di stabilità. "Con chiarezza e puntualità informiamo i calabresi su come vengono gestite le risorse a disposizione - ha detto l´assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini – rendendo a tutti evidente che questa Amministrazione Regionale ritiene prioritarie le esigenze delle famiglie, delle imprese e degli enti locali”.  
   
   
REFERENDUM: AUMENTA LA PARTECIPAZIONE E LA TOSCANA COMINCIA A CAMBIARE FACCIA  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 – Nascerà un comune unico fra Pratovecchio (77,27% i sì) e Stia (81,20% sì) in provincia di Arezzo, fra San Piero a Sieve (sì al 73,98%) e Scarperia (sì al 55,93%) in provincia di Firenze, fra Crespina (92,48% i sì) e Lorenzana (74,58% i sì) in provincia di Pisa e fra Casciana Terme (sì al 80,02%) e Lari (sì al 76,93%) sempre in provincia di Pisa. Gli abitanti si sono infatti espressi a favore del comune unico in tutti i comuni interessati e le percentuali sono in genere molto alte. Il verdetto non è concorde fra Villafranca e Bagnone (Ms), Aulla e Podenzana (Ms), Capannoli, Palaia e Peccioli (Pi), Campiglia Marittima e Suvereto (Lu), Borgo a Mozzano e Pescaglia (Lu). A Villafranca prevalgono infatti i sì (88,58%), ma a Bagnone il 72,47% si è espresso per il no; ad Aulla vincono ancora i sì (71,30%), mentre a Podenzana prevalgono i no (59,28). A Palaia vince il sì (65,65%), ma Capannoli e Peccioli dicono no rispettivamente con il 50,57% e il 53,30%. A Campiglia Marittima vince il sì (76,69%) mentre e Suvereto l´82,12% è per il no. A Borgo a Mozzano vota sì il 58,37%, a Pescaglia il 75,38% è per il no. "Possiamo sicuramente dire che dopo il referendum – commenta l´assessore Vittorio Bugli – avremo comunque una Toscana diversa. Al posto di 8 comuni ce ne saranno 4, e a questi si aggiungono i 3 comuni che sono derivati dalle fusioni già approvate: Figline-incisa, Castelfranco-piandiscò e Fabbriche-vergemoli. Questa consultazione ha dimostrato comunque un´alta partecipazione al voto ed è stata l´occasione per un dibattito che rappresenta un fattore di crescita anche laddove il risultato non è univoco." La parola passa ora al Consiglio regionale che sarà chiamato a pronunciarsi tenuto conto che l´esito del referendum è comunque consultivo.  
   
   
TOSCANA: CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, SBLOCCATI 14 MILIONI PER 4200 LAVORATORI  
 
Firenze 4 ottobre 2013 – Sono circa 850 le richieste di cassa integrazione e mobilità in deroga che vengono sbloccate dalla Regione a seguito della definizione, a livello nazionale, dei meccanismi di riparto delle risorse non utilizzate e quindi ancora disponibili, sulla base dello scarto fra le ore di cassa autorizzate dalle Regioni e quelle effettivamente erogate da Inps. Per la Toscana si tratta di 14 milioni che vanno ad aggiungersi agli stanziamenti già previsti e che permetteranno così di rispondere a richieste di cassa integrazione o mobilità in deroga pervenute entro metà aprile, per complessivi 4.200 lavoratori. "La decisione è uscita dall´incontro tenuto ieri al ministero del Lavoro – spiega l´assessore alle attività produttive lavoro formazione Gianfranco Simoncini che coordina le Regioni sul tema lavoro – e alla quale, oltre alle Regioni, erano presenti i dirigenti dell´Inps. E´ stato grazie alla collaborazione e alla pressione costante delle Regioni sul governo che siamo riusciti a portare a casa un risultato che è vitale per tanti lavoratori e le loro famiglie". L´assessore Simoncini auspica che venga firmato in tempi rapidi il decreto con la ripartizione dei 500 milioni stanziati qualche settimana fa dal Governo per gli ammortizzatori sociali un deroga. La quota che spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta siglato il decreto, ed avuto il via libera da Inps, potremo procedere con la trasmissione di ulteriori 3.400 istanze, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e mobilità che coinvolgono circa 13 mila lavoratori. "Auspico che tale assegnazione possa avvenire – afferma Simoncini – contemporaneamete all´inizio dei pagamenti dei 14 milioni, in modo tale si possa procedere alla formalizzazione di ulteriori decreti. Purtroppo però questo potrebbe dare risposta alle richieste pervenute fino a metà giugno. Rimangono comunque scoperte tutte le richieste pervenute da fine giugno ad oggi. Resta perciò indispensabile un ulteriore finanziamento degli ammortizzatori in deroga, in modo da coprire tutta la seconda parte del 2013 in Toscana come in altre Regioni, venendo così incontro a bisogni fondamentali di migliaia di lavoratori".  
   
   
CINESI A PRATO, UNA RICERCA SULLE TRASFORMAZIONE SOCIALI  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 – Un´indagine sulla presenza cinese nel territorio pratese realizzata con l´intento di esplorare le nuove dinamiche sociali che caratterizzano una comunità che, per lungo tempo (e spesso anche adesso), è stata identificata soprattutto attraverso stereotipi. L´hanno coordinata tre studiosi dell´Università di Siena (Fabio Berti, Valentina Pedone e Andrea Valzania) per conto dell´Osservatorio Sociale Regionale. Lo studio ha fornito lo spunto di partenza per l´incontro che si è tenuto il 4 ottobre a Prato organizzato nell´ambito del Progetto Prato della Regione Toscana in collaborazione con la Camera di Commercio, l´Osservatorio Sociale Regionale ed il Pin, Polo Universitario Città di Prato. La ricerca dal titolo "Vendere e comprare. Processi di mobilità sociale dei cinesi a Prato", che è stata presentata nell´ambito del convegno "Fortunatamente vendo ai cinesi", studia le trasformazioni sociali in atto nella comunità cinese prendendo come punti di osservazione i consumi ed il commercio al dettaglio. Il risultato è un quadro completamente nuovo e per certi versi inaspettato rispetto ai luoghi comuni che finora hanno prevalso nell´immaginario collettivo. Accanto alle indiscutibili doti imprenditoriali, i cinesi di Prato e dintorni col tempo hanno sviluppato un´ottima propensione ai consumi, producendo ricadute non indifferenti sull´intero tessuto economico locale. Riguardo ai flussi migratori, i ´nuovi´ cinesi arrivano soprattutto dal Fujian e dalla Manciuria (più poveri e con meno reti sociali), mentre diminuisce il tradizionale flusso dal Zhejiang (fatti salvi i ricongiungimenti familiari). La percezione verso il migrante cambia: è una persona che non ha colto o non riesce a cogliere le opportunità che offre il suo paese. Chi è rimasto a Prato mostra imbarazzo nei confronti di amici e parenti che hanno continuato a vivere in patria. Le attività produttive sono più diversificate: malgrado il manifatturiero continui ad essere prevalente, si assiste ad una sorta di terziarizzazione caratterizzata dallo sviluppo di una serie di attività commerciali differenziate e variegate (ristorazione, servizi, commercio). Crescono i negozi al dettaglio, sia per via della crisi ma anche della voglia di differenziare attività produttive e lavorative. Ancora è una minoranza ma si fa strada l´ascesa di una specie di piccolo ´ceto medio´. Spostando l´attenzione sui consumi, i cinesi si sono trasformati progressivamente in formidabili consumatori locali, tanto che in alcuni campi merceologici sono i migliori, se non addirittura, i soli clienti. L´immagine legata ai cinesi intenti soltanto a inviare rimesse in patria è ormai superata ed il commercio locale ne trae beneficio, modificando strategie di marketing e introducendo novità merceologiche per incentivarne gli acquisti e venire incontro ai loro gusti. Questo si traduce anche in un maggior interscambio culturale e conoscenza con la popolazione autoctona. I più ricchi acquistano gioielli, vino pregiato e beni da regalare al loro ritorno in patria per differenziarsi dai più poveri i quali, tuttavia, cercano comunque di emularli. Il consumo tende così a divenire anche per i cinesi simbolo di status o, più in generale, modello a cui tendere: comunicare all´esterno (soprattutto da parte delle giovani generazioni) una condizione sociale ed economica agiata, il "successo" del progetto migratorio, l´appartenenza ad una comunità di consumatori globali. Anche dall´acquisto delle case emergono elementi interessanti. Tre gli elementi da sottolineare: l´incidenza della crisi (con la chiusura di tante agenzie nate sfruttando la loro propensione all´acquisto), la tendenza ad insediarsi anche in zone e quartieri diverse dal Macrolotto 0 e l´influenza nelle decisioni di acquisto delle complesse forme di religiosità popolare, elemento che ha trasformato il mercato immobiliare pratese (una casa disposta in base ai principi del feng shui ha non solo molte più probabilità di esser venduta ma anche di spuntare prezzi superiori a quelli di mercato).  
   
   
PROFUGHI DAL NORD AFRICA: 80 QUELLI ANCORA IN TOSCANA. UN MODELLO D´ACCOGLIENZA DIFFUSO  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 - Sono arrivati dal mare, più fortunati dei migranti naufragati ieri davanti a Lampedusa vicino all´isola dei Conigli. Sono i migranti accolti due anni fa in Toscana, con un modello "tutto toscano" di accoglienza, non basato su tendopoli e grandi concentrazioni, come quella che il governo avrebbe voluto realizzare a Coltano in provincia di Pisa, ma sulla distribuzione dei migranti sul territorio, ospitati in piccole strutture. Di mille e ottocento che dal 4 aprile 2011 sono passati dai centri di accoglienza toscani – circa 500 tunisini e 1300 in fuga dalla Libia, ospiti qualcuno per pochissimi giorni ed altri più a lungo - erano rimasti in 758 il 27 febbraio 2013, il giorno prima del ´fuori tutti" deciso dal governo che ha dichiarato chiusa l´emergenza Nord Africa dopo una proroga di un paio di mesi: 758 profughi ripartiti ancora tra otto province (Grosseto, Firenze, Livorno, Pistoia, Arezzo, Siena, Pisa e Massa Carrara). Erano 1100 a settembre del 2012. Settecentocinquantotto cittadini partiti da mezzo continente prima di fuggire dalla Libia travolta dalla guerra (e prima ancora dalla Tunisia), ospiti in 85 diverse strutture delle 120 complessivamente mobilitate nel corso dei quasi due anni del modello toscano di accoglienza diffusa. Tra questi 89 profughi sono stati considerati ´vulnerabili´ e hanno potutto ancora rimanere nei centri di accoglienza. Si tratta di donne, minori non accompagnati o famiglie con bambini piccoli non ancora autonome, malati o anziani. Tutti gli altri dal 1 marzo hanno dovuto lasciare le strutture ricevendo 500 euro a testa, ´buonuscita´ prevista dal ministero dell´Interno. Ottanta in 17 comuni - Oggi di questi 89 ne sono rimasti 80, accolti in diciassette comuni della Toscana: in centri gestiti direttamente dal Comune o da associazioni di volontariato. Tre sono ospiti a Capannori, altrettanti a Bagni di Lucca, 4 a Lucca, 13 a Massa Marittima, 2 ad Arezzo, 3 a Tresana in provincia di Massa Carrara e ancora 3 a Sieana. Certaldo ne ospita 12, quattro Fiesole, 11 Firenze, 2 l´Impruneta, 3 Incisa Valdanrno, 2 Pontassieve, 3 Vicchio, 10 Pistoia e 2 Volterra. Per far fronte alla spese necessarie per l´accoglienza la Regione ha stanziato 200 mila euro. L´intenzione è di aggiungere altri 300 mila per finanziare iniziative volte ad aiutare l´integrazione degli altri migranti, non più ´vulnerabili´, rimasti sul territorio. Trentotto euro al giorno - Dei primi tunisini arrivati molti era partiti quasi subito alla volta della Francia o del nord Italia, dove altri connazionali o parenti già avevano una casa e un lavoro. Qualcuno è rimasto anche in Toscana. Fino ad oggi lo Stato ha pagato per ogni profugo ospitato in Toscana circa 35-38 euro al giorno. La copertura massima era di 48 euro per vitto, alloggio ed accompagnamento all´inserimento nella comunità (con corsi di lingua o di altra natura) ma in Toscana è bastato meno.  
   
   
LAMPEDUSA, REGIONI, ASSESSORE LIGURIA: SERVONO POLITICHE NUOVE PER SOCCORRERE I PROFUGHI E AIUTARE COMUNITÀ LOCALI. COME AVVENUTO CON EMERGENZA NORD AFRICA  
 
Genova, 8 Ottobre 2013 - "Per evitare queste immani tragedie bisogna mettere in campo politiche nuove per soccorrere i profughi e aiutare le comunità locali coinvolte in prima linea". Lo ha detto venerdì 4 ottobre la coordinatrice delle politiche sociali della Conferenza delle regioni e assessore al welfare della Liguria, Lorena Rambaudi. "La tragedia di Lampedusa – ha detto Rambaudi - è legata all´assenza di politiche efficaci sull´immigrazione e mi stupisco delle dichiarazioni di Roberto Maroni, oggi presidente della Regione Lombardia, che sostiene di essere riuscito, come Ministro dell´Interno, a controllare e gestire i flussi migratori. Tutto ciò non è vero". "Quando l´anno scorso in Italia si è verificata l´emergenza Nord Africa con l´arrivo di circa 25.000 profughi – continua Rambaudi - è solo grazie alle Regioni che si è riusciti a gestire e risolvere la situazione, per merito dell´accoglienza diffusa sui territori. Una politica del blocco dei flussi e dei respingimenti oggi è più che mai inadeguata in un mondo globale dove i flussi di popolazione da un paese all´altro sono ormai un fenomeno inconvertibile ed inarrestabile che deve essere governato piuttosto che bloccato". Secondo Rambaudi "chi continua ad essere ostile nei confronti degli immigrati non ha ancora capito, al di là dei valori umani e solidali che ognuno di noi può avere oppure no, che senza flussi migratori l´Italia è destinata inesorabilmente al declino, considerata la bassa natalità, la vecchiaia della popolazione e lo sbilanciamento tra popolazione produttiva ed improduttiva.  
   
   
A POTENZA LA II EDIZIONE PREMIO “CECILIA SALVIA" SARANNO PREMIATE LE DONNE IMPEGNATE SUL TERRITORIO A DIFFONDERE LA CULTURA DELLA NON DISCRIMINAZIONE E DELLA PARITÀ  
 
Potenza, 8 ottobre 2013 - Uno spazio di riflessione e di educazione sui temi dell’alterità e della differenza. Sono questi gli obiettivi del premio “Cecilia Salvia” giunto quest’anno alla Ii edizione e voluto per ricordare la dirigente della Regione Basilicata scomparsa nel 2009 e impegnata a favore dei diritti delle donne. Il Premio s’inserisce, infatti, nell’ambito delle iniziative pensate dalla Comunità Europea per suggerire nuove politiche istituzionali sulle tematiche della pari indipendenza economica per le donne e per gli uomini, per promuovere la parità tra i sessi e migliorare le relazioni sociali, rafforzando così la coesione sociale. La cerimonia, promossa dalla Presidenza della Giunta della Regione Basilicata e dall’Autorità di Gestione del Po Fesr 2007/2013, si terrà domani (a partire dalle 17,30) a Potenza nel Ridotto del Teatro Stabile. I premi saranno assegnati a giovani donne impegnate sul territorio a diffondere la cultura della non discriminazione e della parità nei settori della comunicazione, delle politiche e della ricerca socio-economica.  
   
   
TOSCANA: FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ, FONDO DA 1,5 MLN PER AGEVOLARE LA CONCESSIONE MUTUI  
 
Firenze, 8 ottobre 2013 – Immediatamente operativo uno dei provvedimenti stabiliti dalla legge regionale 45, entrata in vigore ad agosto per dare sostegno finanziario a famiglie e lavoratori in difficoltà. Una delle prime misure sperimentali di sostegno finanziario, che riguarderanno il triennio 2013-2015, è la creazione di un fondo regionale da 1,5 milioni di euro per fornire garanzie integrative ed agevolare l´accensione di mutui alle famiglie toscane in gravi difficoltà finanziarie. L´accordo di collaborazione tra Regione e Fondazione Toscana per la Prevenzione Usura Onlus è stato firmato ed illustrato oggi dall´assessore al welfare Salvatore Allocca e dal presidente della Fondazione Lelio Grossi. L´accordo prevede che la Fondazione, che opererà a titolo completamente gratuito senza cioè recuperare alcuna spesa o commissione, possa rilasciare una garanzia del 25% dell´importo del mutuo concesso dalla banca fino ad un massimo di 50 mila euro. A questo si aggiungerà la garanzia del 50% che sempre la Fondazione rilascia utilizzando il fondo statale di oltre 11 milioni di euro previsto dalla legge 108 del 1996 aumentando così in modo sensibile (la garanzia quindi sale al 75%) le possibilità di accendere un mutuo anche da parte di famiglie in grave difficoltà finanziaria. L´intervento congiunto Regione–fondazione consentirà di garantire mutui per circa 20 milioni di euro. "É un aiuto importante - ha spiegato l´assessore Allocca - che abbiamo deciso di attivare per consentire a tante famiglie di uscire da spirali perverse. La garanzia, che va ad aggiungersi a quella che già la Fondazione mette a disposizione, è in grado di facilitare l´accesso al credito per risolvere situazioni che non riguardano soltanto il mutuo contratto per l´acquisto di una casa, e che adesso si è in difficoltà di pagare, ma anche per alleggerire situazioni debitorie che spesso possono condurre a fonti non proprio lecite. Adesso ci aspettiamo un passo importante da parte delle banche". Per avere maggiori informazioni e per sapere qual è il centro di ascolto più vicino al quale rivolgersi, tra i 42 che operano su tutto il territorio, si può contattare il numero verde dell´ Urp della Regione 800.860.070 oppure si può consultare il sito http://www.prevenzioneusuratoscana.it/  
   
   
MOLISE: VIOLENZA DI GENERE, VIOLENZA SUI DEBOLI. IL PENSIERO DEL PRESIDENTE FRATTURA PER LA STRAGE DI LAMPEDUSA  
 
Campobasso, 8 ottobre 2013 - "Nella riflessione sulla nuova nostra legge regionale di repressione contro la violenza sulle donne, il nostro pensiero, il nostro dolore, anche la nostra rabbia per la strage di migranti avvenuta a Lampedusa. Credo sia giusto, credo sia dovuto. Un´ecatombe di uomini, bambini e donne, un´ecatombe che nessuno può accettare e che obbliga tutti noi a riconsiderare tante cose. La sofferenza di oggi, di questo lutto nazionale, è una sofferenza vera, carica di quel senso di colpevolezza che ha a che fare con le ingiustizie della società. E una società ingiusta è quella che sfoga la sua rabbia, la sua violenza, la sua forza di sopraffazione contro i deboli, è quella che non li tutela, non li accoglie nel momento della sofferenza, della disperazione e della solitudine. I migranti come tante donne, nostre, vittime dell´ingiustizia sociale. C´è un filo comune che lega tutte le vittime del mondo: la solitudine, la mancata vicinanza, spesso, delle istituzioni. È, questo, il grido d´aiuto che ritroviamo in ogni storia nostra, di violenza e sopraffazione domestica: la solitudine, l´impossibilità da parte di donne vessate, picchiate, perseguitate, di riconoscere la porta giusta alla quale bussare. Perché non c´è quella porta giusta. È la cronaca che purtroppo ci racconta che l´intervento della magistratura spesso non è sufficiente. Un allontanamento coercitivo non limita l´aggressore nelle sue follie. Ci vogliono strutture, case di accoglienza, punti di ascolto. Ci vuole una società che non faccia sentire la vittima mai sola. Finora, come ci hanno indicato anche gli operatori del sociale, nonché i magistrati che a questi casi si dedicano e li chiamano "amori criminali", in Molise ogni vicenda si è complicata per via dell´insufficienza o inesistenza di strutture sociali di accompagnamento e sostegno. Le case protette sono fondamentali, senza questi muri sicuri si resta vittime nella propria gabbia. E poco possono fare le misure giudiziarie nei confronti dell´aggressore, molto spesso stalker insospettabile. Il nostro magistrato Rossana Venditti in più circostanze pubbliche ha sottolineato un aspetto fondamentale: la cultura, il reddito, le condizioni sociali hanno scarso rilievo. La violenza sulle donne è trasversale. Non ha titoli di studio. Questa legge regionale, che vede le nostre consigliere in prima fila, che ha visto tante nostre capaci collaboratrici lavorarci con il cuore e la passione, è il segnale tanto atteso per il nostro Molise. Con questa legge oggi il nostro Molise e tutti noi possiamo dimostrarci persone migliori".  
   
   
FEMMINICIDIO: SERRACCHIANI, VIOLENZA CONTRO DONNE CAMPANELLO D´ALLARME  
 
Trieste, 8 ottobre 2013 - "E´ un campanello d´allarme che suona con grande forza quello della violenza contro le donne, e non mi riferisco solo ai fatti tragici degli ultimi tempi, ma all´evidente, notevole aumento della violenza in famiglia". La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha così sottolineato sia il peso sul tessuto sociale della violenza di genere che la necessità, in proposito, "di mettere in rete in Friuli Venezia Giulia buone prassi ed iniziative importanti", ieri pomeriggio, accogliendo nel palazzo della Giunta a Trieste, assieme all´assessore regionale per le Pari opportunità Loredana Panariti, Iris Morassi (Cisl), Orietta Olivo (Cgil), Magda Gruarin (Uil) ed altre donne delle medesime forze sindacali. L´incontro è stato chiesto dalle donne di Cisl, Cigl e Uil, che sul tema desiderano "attenzione particolare", cogliendo l´occasione, come hanno detto loro stesse, di un momento storico che vede una donna ai vertici della Regione ed a capo di una Giunta che ha fatto proprio il principio della parità di genere. Ricordando che "è di queste ore la discussione in Parlamento sul femminicidio", la presidente ha osservato che il Friuli Venezia Giulia "è una regione in cui l´attenzione per il problema è molta ma gli interventi sono scollegati", e ha confermato l´urgenza di un aggiornamento della Legge regionale che affronta il tema ma risale a 13 anni fa ed "ha bisogno di esser messa a regime rispetto alle dinamiche normative nazionali". La possibilità di una mappatura delle azioni portate avanti, ad esempio dal Comuni, per aiutare le donne, l´analisi dei dati messi a disposizione dall´Osservatorio del lavoro, le iniziative regionali indirizzate a studenti e famiglie sono state invece prospettate dall´assessore Panariti. Le esponenti sindacali hanno quindi evidenziato l´importanza di innestare, partendo dalla scuola, "un processo che porti ad un cambiamento culturale ed induca una diversa visione della donna, e della differenza di genere, intesa non più come diversità ma come ricchezza", e promesso alla presidente un documento che contenga proposte, idee ed indicazioni per combattere, con il coinvolgimento di tutti gli attori, la violenza di genere. Un documento che sarà consegnato ufficialmente alla presidente il 25 novembre prossimo, giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne.