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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Ottobre 2013 |
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PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA: UN MINUTO DI SILENZIO PER I MIGRANTI ANNEGATI AL LARGO DI LAMPEDUSA |
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Strasburgo, 8 ottobre 2013 - La sessione del Pe è iniziata ieri con un minuto di silenzio per "le
centinaia di uomini, donne e bambini morti alle porte dell´Europa" ha
dichiarato il Presidente del Pe Martin Sculz
Il Presidente Schulz ha aperto la sessione con un
minuto di silenzio per i migranti annegati quando il loro barcone ha preso
fuoco e si è capovolto al largo di Lampedusa il 3 ottobre scorso. Un silenzio
che ha immaginato essere trafitto dalle urla delle vittime e che, a suo parere,
dovrebbe segnare una svolta nella politica dell´Unione europea. Un dibattito
sulla tragedia di Lampedusa si terrà mercoledì pomeriggio.
Nel silenzio, Schulz ha immaginato di udire le urla
dei bambini che vedono i loro genitori annegare, dei genitori che non sono in
grado di salvare i propri figli. Le urla di persone perse nel mare in tempesta,
in vista del continente che credevano potesse dar loro protezione e speranza.
L´ue normalmente si esprime in cifre e con un crudo gergo
giuridico su chi ospita i rifugiati e ne sopporta l´onere finanziario, ha
dichiarato il Presidente, sottolineando che i pescatori che hanno cercato di
salvare le vittime sono stati addirittura minacciati di azioni giudiziarie.
Eppure, la forza e la ricchezza dell´Europa, rispetto
alla condizione degli immigrati, dovrebbero consentirle di garantir loro
protezione, ha aggiunto, sperando che questo avvenimento segni un punto di
svolta nella politica dell´Ue.
La Plenaria ha deciso di aggiungere un dibattito sulle
"Politiche Ue sull´immigrazione nel Mediterraneo, con particolare
riferimento ai tragici eventi di Lampedusa" all´ordine del giorno per
mercoledì pomeriggio. Una risoluzione sul tema sarà posta in votazione nel
corso della sessione di ottobre Ii (21-24).
Deputati entranti (credenziali confermate):
Iñaki Irazabalbeitia Fernández (Verdi/ale, Es),
dall´11 luglio 2013;
Eduard-raul Hellvig (Alde, Ro), dal 4 settembre 2013;
Martina Michels (Gue/ngl, De), dal 5 settembre 2013;
Ovidiu Ioan Silaghi (Alde, Ro), dal 4 settembre 2013.
Modifiche all´ordine del giorno
Martedì:
Aggiunta di un´interrogazione orale sulla
discriminazione ai controlli doganali dei camion lituani che entrano in Russia.
Mercoledì:
Modifica del titolo del dibattito sui migranti:
"Dichiarazioni di Consiglio e Commissione - Politiche Ue sull´immigrazione
nel Mediterraneo, con particolare riferimento ai tragici eventi di
Lampedusa". Una risoluzione sarà posta in votazione nel corso della
sessione di ottobre Ii.
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UE: DOMANI IL PRESIDENTE BARROSO È IN VISITA A LAMPEDUSA |
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Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Il presidente della
Commissione europea, José Manuel Barroso, si recherà in visita il Mercoledì all´isola
di Lampedusa.
La visita avrà luogo nello spirito di sostegno europeo
e la solidarietà espressa dalla Commissione a seguito di eventi tragici della
scorsa settimana.
Esso offrirà l´occasione per il presidente Barroso per
rendere omaggio alle numerose vittime che hanno tragicamente perso la vita nel
tentativo di raggiungere le coste europee e per esprimere solidarietà e
gratitudine alle autorità e persone su Lampedusa.
La Commissione, nell´ambito delle sue competenze e
risorse, continua pienamente impegnata a lavorare su ulteriori misure e azioni
concrete che possono essere intraprese a livello europeo e nazionale per
affrontare la difficile situazione dei rifugiati e le difficoltà degli Stati
membri interessati, anche attraverso l´azione congiunta con paesi terzi.
Il Presidente ne discuterà con le autorità italiane in
questa occasione.
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PARLAMENTO EUROPEO: PROTEGGERE I DIRITTI UMANI SENZA TRASCURARE LA CORRUZIONE |
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Strasburgo, 8 ottobre 2013 - Le economie emergenti offrono grandi
opportunità agli investitori europei. Ma quanto contano per noi le condizioni
di lavoro e dei diritti umani nei paesi con cui commerciamo? Il Parlamento
europeo sta discutendo questo lunedì e vota oggi una risoluzione che chiede all´Ue di adottare
una legislazione anti-corruzione che punisca i funzionari di paesi terzi che
violano i diritti umani. Abbiamo parlato con Ana Gomes, deputata portoghese di
centro sinistra.
Qual è l´impatto della corruzione sui diritti umani?
I paesi vittime della corruzione sono anche quelli in
cui la violazione dei diritti umani sono maggiormente presenti, e in cui
restano impuniti. Per assicurare la loro impunità, le élites corrotte hanno un
interesse diretto a violare i diritti umani e a negare i diritti fondamentali:
l´accesso all´informazione, la libertà d´espressione e d´opinione, un processo
equo.
Come può intervenire l´Unione europea nei paesi
fortemente corrotti?
Dovremmo provare a sostenere le comunità
anti-corruzione e sostenere i diritti umani. Penso che l´Ue, come primo paese
donatore e partner, può giocare un ruolo molto importante. Dobbiamo anche
lottare contro la corruzione dei funzionari e delle imprese: la responsabilità
delle aziende è un settore in cui l´Ue ha un ampio margine di manovra.
Numerosi paesi altamente corrotti sviluppano
un´economia in piena espansione e sono dei partner commerciali importanti
dell´Ue. Come trovare un equilibrio tra benefici economici e corruzione?
Abbiamo tendenza a occultare i diritti umani quando
gli interessi commerciali sono in gioco. In particolare rispetto ai paesi
produttori di petrolio come l´Arabia Saudita, i paesi del Caucaso e africani.
O come in Russia. In cui l´energia è un´arma economica
e politica. O in Cina, in cui i cittadini si battono contro le ingiustizie del
governo. Ma l´Ue trova sempre delle scuse...
In Europa i diritti umani sono una priorità, una dei
fondamenti essenziali della nostra Unione. Come anche la necessità di un mondo
fondato sulle leggi internazionali. Catherine Ashton ha dichiarato che i
diritti umani sono il filo conduttore delle nostre politiche. E penso che
nominare Stavros Lambrinidis come rapprensentante dei diritti umani è già un
passo avanti!
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PARLAMENTO EUROPEO: CON LA CINA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER L´UE? L´ACCORDO FACILITERÀ IL FLUSSO DI INVESTIMENTI DALLA CINA VERSO L´UNIONE EUROPEA |
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Strasburgo, 8 ottobre 2013 - Un nuovo accordo sugli
investimenti con la Cina potrebbe contribuire a creare nuove opportunità per le
imprese europee e a sbloccare miliardi di dollari di investimenti. L´8 ottobre i
deputati europei si confronteranno sul tema. Ne abbiamo parlato con Helmut
Scholz, parlamentare tedesco della Sinistra Unita, e con Crescenzio Rivellini,
parlamentare italiano di centro destra.
Qual è il vantaggio di un accordo sugli investimenti a
livello europeo piuttosto che a livello nazionale? Aiuterebbe gli stati membri
a difendere meglio le loro aziende e i loro consumatori?
Helmut Scholz - Attualmente alcuni degli accordi
bilaterali esistenti sono meno vantaggiosi rispetto ad altri, invece in futuro
verranno create delle condizioni di parità per tutti gli investitori dell´Ue.
Inoltre questo faciliterà il flusso di investimenti dalla Cina verso l´Unione
europea: gli investitori cinesi non dovranno più confrontarsi con norme europee
differenti.
Crescenzio Rivellini - Nei negoziati bilaterali la
Cina sarà sempre più forte. È vero che alcuni paesi ne hanno tratto vantaggio,
ma ora è chiaro che fosse solo nel breve periodo. Gli accordi bilaterali creano
una concorrenza interna sotterranea che può solo danneggiare l´Europa.
La situazione attuale è equilibrata per le imprese
dell´Ue che vogliono investire in Cina? In che maniera questo accordo
migliorerà la situazione?
Helmut Scholz - Se guardiamo alla situazione attuale,
possiamo notare che alcune imprese europee hanno più successo nel mercato
cinese rispetto ad altre. Le aziende tedesche e inglesi che hanno cominciato a
investire vent´anni fa stanno lavorando molto meglio oggi rispetto alle loro
concorrenti europee.
Il nuovo accordo potrebbe aiutare queste aziende ad
adeguarsi. Allo stesso tempo dobbiamo assicurarci che gli investimenti non
siano fatti a scapito del clima, dell´ambiente e delle condizioni di lavoro.
Crescenzio Rivellini - Oggi i diritti di proprietà
intellettuale sono negati alle imprese europee disposte a investire in Cina. Se
parliamo con una sola voce, allora saremo in grado di ridiscutere questo
aspetto. L´accordo è un passo avanti nella giusta direzione.
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QUALE FUTURO PER LE BANCHE NELL’UE? ESPRIMI IL TUO PARERE |
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Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Lunedì 7 ottobre ha preso il via il terzo
round di dibattiti online, interattivi e in tempo reale – questa volta sul tema
delle banche – a cui parteciperanno cittadini, imprese, organizzazioni e
responsabili politici nell’ambito del Mese del mercato unico (cfr.Ip/13/847 e
Ip/13/882). I cittadini e le parti interessate hanno l´opportunità di
presentare proposte per il futuro dell’Unione e di discuterle in diretta online
con altri cittadini, parti interessate, funzionari, dirigenti ed esperti di
tutta l’Europa. La Commissione sarà nuovamente sul web per far partecipare alla
sua agenda politica i cittadini e le organizzazioni della società civile. Il
forum online mette a disposizione dei soggetti interessati una linea diretta di
comunicazione con i decisori politici di Bruxelles. Nell’ambito del mese del
mercato unico, il forum affronta in successione quattro temi: occupazione,
diritti sociali, banche e commercio elettronico. I dibattiti si svolgeranno in
tutte le 24 lingue dell’Unione europea.
Michel Barnier, Commissario responsabile per il
Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "I dibattiti online che si
sono svolti nelle ultime due settimane sono stati davvero interessanti e hanno
toccato temi fondamentali per il mercato unico, quali l´occupazione e il futuro
dei diritti sociali in un contesto economico in continuo mutamento. Sono state
presentate e discusse diverse centinaia di proposte politiche. I dibattiti
della prossima settimana verteranno sulla spinosa questione della
regolamentazione bancaria. Vorrei che le persone "sul campo"
dicessero la loro su quello che dovremmo fare per rendere più stabile il
sistema bancario europeo e per fare in modo che sia il settore finanziario, e
non i contribuenti, a farsi carico della parte che gli spetta."
Le discussioni, aperte da lunedì 7 a mercoledì 9
ottobre, riguarderanno 140 proposte provenienti da 27 paesi e spazieranno dalla
creazione di un´unica autorità europea per la protezione dei consumatori
competente per tutti i servizi finanziari a un´iniziativa che permetterebbe di
regolamentare i mutui multivaluta nell´Ue. Saranno inoltre organizzate 18
sessioni di chat in diretta, in 9 lingue diverse, con rappresentanti del
Finance Watch e delle banche centrali di Francia, Finlandia e Bulgaria, con un
membro del Parlamento europeo e con molti altri interlocutori. Il dibattito sul
settore finanziario avviene in un momento in cui le conseguenze della crisi
finanziaria si stanno ancora facendo pesantemente sentire nella vita quotidiana
delle persone e delle imprese. Nel dibattito dei prossimi giorni i cittadini,
le organizzazioni e le imprese “sul campo” avranno modo di mettere in evidenza
gli ostacoli che ancora restano e di presentare suggerimenti di intervento a
livello europeo.
Contesto
Il mese del mercato unico si svolgerà online sul sito
http://www.Yourideasforeurope.eu/it per quattro settimane consecutive, in
ognuna delle quali sarà affrontato un tema diverso:
dal 23 al 25 settembre, l´occupazione: come trovare
lavoro, come avviare un’impresa o ottenere il riconoscimento del proprio titolo
di studio in Europa?
dal 30 settembre al 2 ottobre, i diritti sociali:
quali sono i diritti di previdenza sociale nel mercato unico dell’Ue (pensioni,
assistenza sanitaria, servizi pubblici)?
dal 7 al 9 ottobre, le banche: cosa si potrebbe fare
ancora per proteggere i risparmi, prevenire un’altra crisi finanziaria e
spingere le banche a investire nell’economia reale per stimolare la crescita?
dal 14 al 16 ottobre, il commercio elettronico:
vendere o comprare prodotti online e farseli consegnare in un altro paese è
facile? In che misura sono protetti i dati che le persone si scambiano sui siti
delle reti sociali?
Il mese del mercato unico offre ai
cittadini-internauti un’opportunità unica di commentare, criticare e migliorare
le idee nuove presentate online da chi ha un’esperienza diretta “sul campo”. I
partecipanti potranno interagire con i decisori politici in vari modi, ad
esempio:
potranno votare e commentare le strategie presentate
da individui, organizzazioni e imprese;
potranno porre domande e discutere con Commissari,
eurodeputati, esperti dell’Ue e personalità nazionali chattando in diretta
video (sono previste 80 chat dal vivo durante tutto il mese);
cinque partecipanti saranno invitati a un dibattito
televisivo finale con il Commissario Michel Barnier che sarà trasmesso su
Euronews il 23 ottobre dal Parlamento europeo a Strasburgo.
Sulla piattaforma online si possono inviare idee a
partire da ora: le parti interessate e singoli cittadini hanno già fatto
pervenire quasi 700 idee, pubblicate sul sito www.Yourideasforeurope.eu. Il
primo dibattito sulle idee in tema di occupazione si è aperto il 23 settembre,
il 30 settembre si è aperto quello sui diritti sociali, il 7 ottobre sarà la
volta di quello sulle banche e il 14 ottobre di quello sul commercio
elettronico.
I risultati delle discussioni, cioè le idee che
secondo i partecipanti possono cambiare l´Europa, saranno riassunti da
moderatori indipendenti e inseriti in una relazione finale che sarà pubblicata
e potrà ispirare il futuro lavoro dell´Ue.
Per ulteriori informazioni
http://www.yourideasforeurope.eu/
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LA COMMISSIONE PROPONE DI AVVIARE I NEGOZIATI CON IL MAROCCO, AL FINE DI AGEVOLARE IL RILASCIO DEI VISTI |
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Bruxelles, 8 ottobre 2013 - La Commissione europea il
4 ottobre ha proposto al Consiglio l´apertura di negoziati tra l´Unione europea
e il Marocco, relativa alla conclusione di un accordo per rilassare le
procedure di rilascio dei visti di breve durata.
"E ´un passo concreto e importante nella cooperazione
tra l´Ue e il Marocco. Più facile accesso ai visti rafforzerà la comprensione
sviluppo economico e sociale e la reciproca tra i nostri paesi e dei nostri
cittadini " , ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari
interni.
E ha aggiunto: "Le recenti decisioni per attuare
una nuova politica in materia di migrazione e di asilo in Marocco è un altro
segnale positivo per la nostra cooperazione. Accolgo con favore le
raccomandazioni ambiziose contenute nel recente rapporto del Consiglio marocchina
dei diritti umani, che ha chiesto per una trasformazione delle politiche e
delle pratiche del Marocco in materia di migrazione e di asilo, per renderli
più equi e rispettare pienamente i diritti. Accolgo con favore questo primo
passo e sono pronto a sostenere l´effettiva attuazione delle raccomandazioni
contenute nella presente relazione. Nell´ambito del partenariato per la
mobilità, l´Ue ha già fornito un sostegno significativo al Marocco di istituire
un sistema nazionale di asilo e di una migliore lotta contro la tratta degli
esseri umani. "
Il partenariato per la mobilità tra l´Ue e il Marocco
è stato firmato nel giugno di quest´anno e la sua attuazione è in corso. E ´in
questo contesto che la Commissione propone di avviare negoziati al fine di
agevolare il rilascio dei visti di breve durata per i marocchini.
Parte di allentamento misure proposte sono
generalizzate a tutti i candidati, mentre altri potranno beneficiare solo
determinate categorie di persone, tra studenti, ricercatori e uomini d´affari e
le donne. La serie comprende la flessibilità offerta sollievo per alcune
categorie di richiedenti di fornire prove documentali a sostegno di una domanda
di visto, la possibilità di rilasciare visti per ingressi multipli con un lungo
periodo di validità, esenzione o la riduzione dei costi di lavorazione di visto
per specifiche categorie di viaggiatori, fissando scadenze per applicazioni di
elaborazione e la possibilità di revocare l´obbligo del visto per i titolari di
passaporti diplomatici o di servizio.
Il Consiglio deve ora prendere in considerazione la
proposta della Commissione. Non appena adotta il mandato, la Commissione sarà
in grado di avviare negoziati con le autorità marocchine.
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UE: LA SOCIETÀ CIVILE AL CENTRO DEL PARTENARIATO ORIENTALE |
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Chisinau, Moldova, 8 ottobre 2013 – Di seguito l’intervento
del 4 ottobre di Štefan Füle
Commissario europeo per l´allargamento e la politica
di vicinato al
5 ° Incontro del partenariato orientale Forum della
società civile: “
Ministri, Signore e Signori, cari partecipanti e gli
ospiti del forum della società civile orientale,
Sono lieto che il Forum si svolge per la prima volta
in un paese partner. Mi congratulo con la cooperazione che ha avuto luogo tra
il comitato direttivo del Forum, la piattaforma nazionale e le autorità moldave
nell´organizzazione di questo evento. Ciò integra il motto in base al quale
questo incontro si svolge "Insieme per un futuro europeo". Non c´è
alcun dubbio nella mia mente che per tutti e 6 i partner, il futuro è europeo.
A questo punto, un paio di mesi prima del vertice del
partenariato orientale, molto è in gioco. Lavoro resta ancora da fare se
Vilnius è quello di diventare una pietra miliare nella storia della
partnership. Entrambi i partner e l´Unione europea sanno quello che devono
fare, rispettivamente, di creare le condizioni per rendere Vilnius un vertice
di consegna.
Ci auguriamo che a Vilnius saremo in grado di
celebrare:
la firma di un Aa / Dcfta con l´Ucraina,
sigla di Aa / Dcfta rispettivamente con la Moldova e
la Georgia;
buoni progressi nelle agende di mobilità tra cui
conclusione di facilitazione del visto e di riammissione con l´Armenia e
l´Azerbaigian, e
risultati concreti di cooperazione in tutti i settori
chiave, in particolare nei settori dei trasporti e dell´istruzione.
Colgo l´occasione per sottolineare ancora una volta:
L´unione europea rimane fermamente impegnata a portare avanti l´ordine del
giorno che è stato concordato, più lontano e più veloce come siamo capaci.
Tuttavia, è indispensabile che questo impegno è sostenuto da un lato da una
forte volontà politica e gli sforzi sinceri da parte dei governi partner
dell´Europa orientale per attuare le riforme, e dall´altro dalla società civile
di ruolo innegabilmente poliedrica.
Le riforme politiche sono centrali per la
trasformazione di successo verso la democrazia profonda. Cooperazione genuino
tra governi e società civile è necessario istituire sistemi giudiziari
indipendenti o introdurre misure contro la corruzione sistemica, che sono
entrambi elementi necessari per lo sviluppo di politiche a lungo termine e una
crescita economica sostenibile. Allo stesso modo, le elezioni libere ed eque
sono un elemento centrale della democrazia partecipativa. Ci seguirà
attentamente le prossime elezioni presidenziali in Georgia e in Azerbaigian.
I governi devono essere chiamati a rispondere, e
questo è il ruolo non solo per gli altri rami del potere, ma anche per la
società civile. Il compito ora è per i governi del partner per:
rafforzare l´impegno con la società nel suo complesso;
aumentare la consapevolezza dei vantaggi e delle
opportunità che questo processo offre, soprattutto per quanto riguarda
avvicinamento agli standard dell´Unione europea, e
assicurare che i programmi di riforma sia riflettere e
avere il sostegno di tutta la società.
Il coinvolgimento di tutti gli attori è indispensabile
se vogliamo riuscire a raggiungere i nostri obiettivi comuni. Nessun governo
può riuscire in una tale impresa, senza un ampio sostegno del popolo.
Questo è il motivo per cui i paesi del partenariato
orientale sono stati fortemente incoraggiati a stabilire un dialogo strutturato
costante con i rappresentanti della società civile per discutere le questioni
connesse con l´attuazione del partenariato orientale a livello nazionale e di
promuoverlo tra la società in generale. Sono felice di vedere che questo sta
avvenendo in un certo numero di paesi partner (Moldavia, Georgia e Ucraina) e
invito tutti i soci a fare altrettanto.
Il Forum della società civile è diventata una
caratteristica permanente di lavoro del partenariato orientale a livello
multilaterale. Questo è un risultato importante e che deve essere costantemente
perseguito.
Sono soddisfatto dalla determinazione con cui le
organizzazioni della società civile e in particolare le piattaforme nazionali
hanno abbracciato il loro ruolo. E ´importante che le vostre attività:
completare la pista governativa del partenariato
orientale, e
fornire input e le raccomandazioni specifiche per
aiutarci a valutare e promuovere l´attuazione e l´impatto del partenariato.
Un buon esempio è il report del giugno scorso sul
lavoro delle piattaforme nazionali, che ci ha aiutato a capire meglio i problemi
specifici che devono affrontare.
Tuttavia, voglio insistere sul fatto che il
partenariato orientale è una partnership che richiede tutte le sue parti per
essere collegati formando un tutt´uno. Non solo deve lavorare la società civile
all´interno della propria piattaforma nazionale, ma le piattaforme devono
riunirsi con maggiore forza e determinazione a lavorare come una forza unita
sotto l´ombrello del forum della società civile orientale.
Siate certi che in cui è richiesta l´assistenza
dell´Unione europea, questo sarà fornito nel modo più efficiente ed efficace
possibile. Il progetto di assistenza tecnica che è stato firmato alla fine del
2012 per aiutare le piattaforme nazionali di superare i problemi di sviluppo
delle capacità sarà importante per identificare e analizzare le esigenze
specifiche e il rafforzamento delle capacità.
Inoltre, la Commissione europea continuerà a fare
notevoli opportunità di finanziamento per sostenere gli sforzi della società
civile nei paesi del partenariato orientale a partecipare all´attuazione di
riforme nazionali e di sviluppo democratico. La nostra intenzione è quella di
lanciare, verso la fine del 2013 o all´inizio del 2014, un nuovo bando
regionale a presentare proposte nell´ambito del vicinato orientale civile per
la società.
The Call, con un bilancio di circa 3.850.000 €,
contribuirà principalmente a rafforzare le capacità delle organizzazioni della
società civile dei paesi partner, consentendo loro di beneficiare
dell´esperienza di organizzazioni della società civile dell´Unione europea.
Essa contribuirà inoltre a sostenere le autorità pubbliche a impegnarsi con la
società civile in modo più efficiente.
Detto questo, è importante per il Forum per diventare
più finanziariamente sostenibile. Sono stato felice di apprendere che si sta
avvicinando attivamente altri donatori e cercando il loro sostegno a progetti
da attuare sul terreno nei paesi partner. Questo vi aiuterà a mobilitare
sostegno in tutta la società per l´agenda di trasformazione e di comunicare
ulteriormente i benefici derivanti dalla associazione politica e l´integrazione
economica con l´Unione europea.
La società civile è al centro del partenariato
orientale. L´unione europea e il partenariato sono valori base, questo include
prima di tutto i diritti umani. Uguaglianza e non discriminazione, nonché la
libertà di espressione e di riunione sono diritti fondamentali. La lotta per
questi diritti non è facile.
Purtroppo, negli ultimi anni abbiamo visto ancora una
volta gli attacchi nei confronti di attivisti della società civile e, in alcuni
casi, anche la loro detenzione illegale o reclusione. L´unione europea non
accetterà l´uso della violenza o di intimidazione nei confronti di coloro che
esprimono il loro parere pacificamente.
Rafforzare la capacità della società civile è stato
uno dei più importanti e positivi risultati della nostra collaborazione con il
partenariato orientale. Abbiamo dato la società civile nei paesi dell´Europa
orientale supporto senza precedenti sia in termini politici e finanziari.
E abbiamo intenzione di continuare.
Grazie per la vostra attenzione.”
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L´UNIONE EUROPEA CONFERMA IL SUO IMPEGNO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL NICARAGUA |
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Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Il commissario europeo per
lo Sviluppo, Andris Piebalgs, è quello di visitare il Nicaragua, il 6 e il 7
ottobre, nel contesto della costituzione della nuova programmazione di
cooperazione Ue-nicaragua per il periodo 2014-2020. Uno degli obiettivi della
visita è quello di rafforzare le relazioni Ue-nicaragua bilaterali e
l´accertamento della situazione socio-economica del paese.
Visita Piebalgs ´avrà luogo una settimana dopo la
firma di un accordo tra l´Unione europea, la Banca mondiale e il governo del
Nicaragua per la realizzazione del progetto di sostegno scolastico Settore in
Nicaragua (Prosen). Questo nuovo progetto, di cui beneficeranno 551 000
studenti, è una delle azioni più importanti che rientrano nella programmazione
della cooperazione per il periodo 2007-2013. L´ue contribuisce per un totale di
€ 32 milioni per Prösen.
Strategia di cooperazione dell´Unione europea per i
prossimi anni, redatto in collaborazione con il governo del Nicaragua, si
concentrerà sulla formazione, lo sviluppo economico e il commercio e
l´adattamento ai cambiamenti climatici. L´ue prevede di stanziare circa €
204.000.000, in attesa di approvazione da parte del Parlamento europeo e del
Consiglio europeo.
Il commissario Piebalgs ha dichiarato: ´Sono lieto che
la mia prima visita al paese sarà effettuata nel contesto di un nuovo ciclo di
cooperazione e che la strategia di cooperazione è stata stabilita con la
partecipazione attiva dei settori chiave del governo e in Nicaragua. Insieme
potremo condividere la sfida di aumentare l´impatto delle nostre azioni,
concentrandosi su settori in cui la popolazione è più bisogno del nostro
sostegno ´.
Oltre ad un possibile incontro con il presidente del
Nicaragua, Daniel Ortega, Piebalgs ha in programma di visitare il laboratorio
forense della polizia nazionale, che è stato dotato dalla Ue nell´ambito di un
progetto volto a migliorare l´accesso alla giustizia penale. Durante la sua
visita, il commissario Piebalgs firmeranno l´accordo di finanziamento per la
´prevenzione e controllo della criminalità organizzata e il traffico di droga´
il progetto.
Un altro dei progetti che saranno visitati dal
Commissario, il Colonial e Vulcano Strada, ha un budget di oltre € 8.000.000 (€
7.000.000 dalla Ue) per sostenere micro, piccole e medie imprese.
L´ordine del giorno per la visita del Commissario per
il Nicaragua prevede incontri bilaterali con le autorità di livello superiore
presso i ministeri, che sarà l´attuazione della nuova programmazione di
cooperazione per il periodo 2014-2020 con l´Ue.
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LA PALESTINA FA UN PASSO AVANTI VERSO L´INTEGRAZIONE NEL SER |
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Bruxelles, 8 ottobre 2013 - Impegnata attivamente
nella risoluzione pacifica del conflitto tra Israele e Palestina, l´Ue lavora
anche fianco a fianco con l´Autorità Palestinese per costruire uno stato
palestinese democratico, indipendente e vitale. Questa ambizione a volte prende
la forma di progetti finanziati dal 7° Pq in vari settori tra cui
l´agricoltura, l´energia e la gestione dell´acqua,
ma la cosa più importante per l´Ue è aiutare la
Palestina nella costruzione delle proprie capacità di ricerca in questi campi.
Il progetto Pera aveva lo scopo di fare proprio questo, concentrandosi in
particolare sulla Palestine Technical University - Kadoorie (Ptuk). L´obiettivo
era trasformare l´istituzione palestinese in un centro di eccellenza
internazionale, per rinforzare la sua cooperazione e le sue capacità di ricerca
nel settore dell´acqua e dell´energia e facilitare la sua partecipazione a
iniziative europee collegate attraverso l´inclusione nello Spazio europeo della
ricerca.
Il progetto triennale si è concluso il 22 settembre
con una conferenza finale tenutasi a Tulkram, in Palestina, che ha accolto
tutti i portatori di interesse nel settore dell´acqua e dell´energia coinvolti
nel progetto Pera e ha costituito l´occasione giusta per ripercorrere i
risultati ottenuti dal progetto.
"Pera ha raggiunto tutti i suoi obiettivi e
oltre, in termini di miglioramento delle capacità del Politecnico palestinese
di svolgere attività di ricerca sostenibili nei settori dell´acqua e
dell´energia rinnovabile", ha detto il dott. Samer Najjar, coordinatore
del progetto.
Infatti, le aspettative in termini di risultati di
ricerca sono state superate al punto che la conferenza ha dovuto essere estesa
a quattro sessioni, invece delle due previste. "Pera ha formulato un piano
industriale. Ha inoltre potenziato le capacità di raccolta di fondi per la
ricerca e le conoscenze tecniche e ha avuto come risultato un più alto
potenziale di integrazione nello Spazio europeo della ricerca", ha
spiegato il dott. Najjar.
L´inclusione della Palestina nel Ser dovrebbe
rafforzare lo sviluppo scientifico del paese e consolidare la sua capacità di
affrontare le sfide presenti e future per quanto riguarda acqua ed energia. I
partner del progetto stanno già prendendo in considerazione prossime
iniziative, come la formazione e la preparazione per le attività di Orizzonte
2020, il miglioramento degli aspetti normativi e maggiori sinergie con i
partner europei.
Pera è stato sostenuto da finanziamenti del 7° Pq e ha
riunito quattro diverse istituzioni accademiche e aziende (Politecnico di
Torino, Europe for Business Ltd, Palestine Technical University - Kadoorie
(Ptuk) e Fundació Ctm Centre Tecnològic).
Per maggiori informazioni, visitare:
Pera
http://www.pera-project.eu/
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/98520_it.html
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AL PRESIDENTE DELLE MARCHE SPACCA IL PREMIO DELLA UE EUROPEAN PROJECTS AWARD 2013. |
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Ancona, 8 ottobre 2013 - È stato assegnato al presidente
della Regione Marche, Gian Mario Spacca, il premio della Ue European Projects
Award 2013, quale riconoscimento al suo impegno per la strategia della
Macroregione adriatico ionica. Il prestigioso premio, giunto alla sua terza
edizione, viene assegnato alle personalità che hanno avuto una particolare
influenza e hanno giocato un ruolo di rilievo nel campo dello sviluppo
regionale e locale. A ritirare il premio, per conto del presidente Spacca,
impossibilitato a partecipare alla cerimonia per impegni istituzionali, è stata
oggi, a Bruxelles, l’assessore alle Politiche comunitarie Paola Giorgi. Nella
motivazione del riconoscimento si legge: “Per i risultati nello sviluppo della
struttura e della strategia della Macroregione adriatico ionica dimostrati, tra
l’altro, attraverso il ruolo di relatore del parere Cooperazione nel bacino del
Mediterraneo attraverso la Macroregione Adriatico Ionica e per il considerevole
risultato nello sviluppo regionale e locale dell’Unione Europea”. “Il tema
della Macroregione Adriatico Ionica – commenta Spacca – è sempre più centrale
nell’agenda europea. Lo testimonia anche questo importante premio che offre un
riconoscimento per quanto la Regione Marche ha fatto e sta facendo in ambito
europeo per la strategia macroregionale e per la messa a punto del piano
d’azione. Un impegno particolarmente intenso oggi che ci apprestiamo a definire
i progetti e a implementare questo disegno strategico attraverso il confronto
con i territori e gli stakeholders”. E proprio la strategia macroregionale sarà
al centro del workshop “Macroregione adriatico ionica, dalla strategia
all’azione” organizzato per mercoledì 9 a Bruxelles dalla Regione Marche
nell’ambito degli Open days del Comitato delle Regioni. Ai lavori, cui
prenderanno parte i rappresentanti di 17 Regioni, parteciperanno Maria
Damanaki, commissario Ue per la Pesca e gli Affari marittimi, José palma
Adnrés, direttore Dg Regio, Stefano Sannino Ambasciatore italiano presso la Ue,
Duko Lopandic, ambasciatore serbo presso la Ue. “Un appuntamento di grande
rilievo – dice l’assessore Giorgi - che dimostra come la realizzazione della
Macroregione sia una strategia dell’Unione europea che consentirà alle regioni
adriatiche di acquisire una centralità nell’ambito degli investimenti della Ue.
Sarà un appuntamento importante perché la discussione si concentrerà sulle
azioni da realizzare, nel contesto del grande cambiamento che si determinerà
con la programmazione del bilancio europeo 2014-2010. La macroregione adriatico
ionica, inoltre, rientra tra i progetti strategici che verranno portati avanti
nel corso della presidenza italiane della Ue, nel secondo semestre del 2014.
Dal workshop emergerà, in definitiva, come la macroregione non sia più solo una
strategia, ma una concreta azione di sviluppo e di cooperazione tra le due
sponde di un mare che unisce, sempre più, la nuova Europa”.
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UNIONE EUROPEA: SERRACCHIANI/TAJANI, IMPORTANTI LE PROSSIME ELEZIONI |
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Trieste, 8 ottobre 2013 - Le prossime elezioni
europee, in programma nella primavera del 2014, rappresentano un appuntamento
di straordinaria importanza per portare, proprio attraverso la partecipazione
al voto, ad un rafforzamento dell´Europa e della sua capacità di affrontare i
problemi concreti, accrescendone la competitività a livello globale. Lo hanno
convenuto la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani
e il vicepresidente della Commissione europea e commissario per l´Industria e
l´Imprenditoria Antonio Tajani che si sono incontrati il 5 ottobre a Trieste,
nella sede della Regione in piazza Unità d´Italia. ´´Abbiamo bisogno di
un´Europa alla cui costruzione tutti i cittadini devono contribuire,
partecipando prima di tutto alle elezioni´´, ha affermato la presidente
Serracchiani. ´´L´europa va assolutamente rafforzata, nell´interesse di tutti i
suoi cittadini. Mi auguro che questo rafforzamento inizi proprio da una ampia
partecipazione democratica al voto, che possa evitare il rischio di derive
populiste estremiste ed antieuropee che già si sono in parte manifestate nelle
recenti elezioni in Germania e Austria´´. ´´Le elezioni europee possono
rappresentare il segnale per un cambio di passo della Ue´´, ha aggiunto il
commissario Tajani, sottolineando che ´´la partecipazione al voto consolida
un´Europa democratica, che deve essere in grado di individuare soluzioni ai
problemi e alle sfide della globalizzazione, disegnando interventi efficaci,
che permettano di tagliare l´erba sotto i piedi del populismo´´.
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VENDOLA A BRUXELLES: "LA PUGLIA SA SPENDERE MA OCCORRE TOGLIERE FRENO A MANO" |
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Bruxelles, 8
ottobre 2013 – “La Puglia non è il Sud
da bocciare, è il Sud che ha la schiena dritta e lotta per migliorare. Io mi
ribello all’idea che siamo tutti uguali e che il Sud è il luogo
dell’incapacità, dello spreco e del parassitismo. C’è Sud e Sud”.
Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi
Vendola, in missione a Bruxelles, parlando con i giornalisti a margine della
Sessione Plenaria del Comitato delle Regioni e dell’apertura dell’undicesima
edizione degli Open Days, la settimana europea delle città e delle regioni,
organizzata proprio dal Comitato delle Regioni.
“Si dica la
verità. Non si parli delle regioni genericamente. Si dica chi è promosso e chi
è bocciato – ha continuato Vendola – perché occorre saper distinguere. La
Puglia è conosciuta per essere capace di spendere e di spendere bene. Noi
infatti veniamo continuamente gratificati dalla commissione europea per questa
capacità di diventare lentamente ma inesorabilmente regione smart, cioè una
regione intelligente. Ecco io vorrei che tutti quanti imparassero a dare colpe
e meriti a chi ha colpe e meriti”.
Per Vendola quindi “non siamo tutti uguali e neanche
le regioni del sud lo sono”.
“Io mi ribello all’idea di finire dentro uno
stereotipo, dentro un pregiudizio – ha aggiunto Vendola - ognuno risponda di
ciò che ha fatto”.
“La mia impressione, dopo aver ascoltato il dibattito
di questo pomeriggio con il Commissario Hahn – ha continuato Vendola - è che a
Bruxelles giungano molto ovattati i rumori di una Europa che si sta
schiantando”.
Vendola poi è tornato sul tema del Patto di stabilità.
“Per quanto riguarda invece la spesa europea, io, da
italiano, governatore di una regione del Sud – ha aggiunto il Presidente -
continuo a chiedere perchè mi viene impedito di spendere, perchè devo guidare
con il freno a mano, perchè sul cofinanziamento necessario per attivare le
risorse comunitarie devo continuare a subire la vessazione del patto di
stabilità, perché al Ministero della coesione mi dicono che devo spendere e a
quello dell’economia invece mi dicono che se spendo sarò punito. Ecco, queste domande
vorrei che qualche volta incontrassero una risposta”.
Questa mattina poi il Presidente Vendola ha incontrato
l’Ambasciatore italiano a Bruxelles, Alfredo Bastianelli, con il quale ha
dialogato sulle eccellenze pugliesi sia in materia di innovazione tecnologica e
sociale che di attrattività turistica.
La missione del presidente Vendola a Bruxelles
continuerà domani con la partecipazione all’inaugurazione della mostra
fotografica 100 Soluzioni urbane, organizzata dalla Direzione politiche
regionali della Commissione europea. Il Commissario europeo alle politiche
regionali Johannes Hahn aprirà la mostra, allestita in piazza Jean Rey e
visitabile sino al 31 ottobre: tra le 100 buone pratiche messe in evidenza
dalla Direzione politiche regionali della Commissione europea solo due sono
italiane e tra queste una è pugliese. Si tratta del programma Bollenti spiriti.
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, il Presidente Vendola
parteciperà infine all’inaugurazione dell’esibizione Nereus, nell’ambito della
manifestazione Open Days, sul tema “Soluzioni innovative per il trasporto
urbano sostenibile tramite l’utilizzo di tecnologie spaziali e dell’Ict”.
L’evento si svolgerà presso la Sede di Bruxelles della Regione francese Midi
Pyrenees che in Tolosa ha uno dei più grandi distretti europei dell’aerospazio
(Avenue de Cortenberg 116)
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PRESIDENTE UMBRIA A BRUXELLES: 103° SESSIONE PLENARIA DEL CDR, OPEN DAYS, INCONTRO CON ASSOCIAZIONE IMMIGRATI UMBRI A LA LOUVIERE |
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Perugia, 8 ottobre 2013 – La presidente della Regione
Umbria, Catiuscia Marini, parteciperà alla 103° Sessione Plenaria del Comitato
delle Regioni (Cdr), che, anche quest’anno, si svolgerà parallelamente alla 11°
edizione degli Open Days nei giorni 8 e 9 ottobre, il più importante evento
europeo annuale per le Regioni e le Città.
La Sessione
di apertura della Plenaria del Cdr coinciderà con quella degli Open Days: il
più grande evento annuale nel mondo della politica regionale e urbana che,
quest´anno, segna il suo 11° anniversario in un momento cruciale per il futuro
della politica regionale dell´Ue: contemporaneamente, infatti, il Parlamento
Europeo sarà riunito in plenaria a Strasburgo per adottare il bilancio Ue 2014-2020.
Al centro
della Sessione di apertura congiunta Plenaria /Open Days 2013 il tema “Le
Regioni e le Città Europee in cammino verso il 2020”; al dibattito
parteciperanno: il Presidente del Cdr Ramόn Luis Valcarcel Siso, il Presidente
del Parlamento europeo Martin Schulz in collegamento in videoconferenza da
Strasburgo, il Presidente della
Commissione Europea José Manuel Barroso, ed il Commissario europeo alla
politica regionale Johannes Hahn.
Conclusasi la
Plenaria del Cdr la Presidente Marini parteciperà ad un incontro organizzato
dalla Associazione regionale Immigrati Umbri e famiglie (Arulef) che si
svolgerà a la Louviere, un comune a sud
di Bruxelles, in cui risiede una nutrita comunità di emigrati umbri.
L’incontro sarà anche un occasione per discutere della
candidatura di Perugia, con i luoghi di Francesco d’Assisi e dell’Umbria, a
capitale europea della cultura 2019. La Presidente incontrerà il Sindaco della
Louviere, Jacques Gobert, presso la sede del Comune ed in seguito parteciperà
all’incontro pubblico con la comunità umbra.
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UE: SERRACCHIANI, CONTRO LA CRISI SERVE UN´EUROPA POLITICAMENTE UNITA |
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Trieste, 8 ottobre 2013 - ´´Non esiste un´Europa politicamente unita
contro la crisi´´. È il grido d´allarme lanciato dalla presidente del Friuli
Venezia Giulia Debora Serracchiani il 5 ottobre nel corso del convengo ´´Nella
grande crisi, parola d´ordine più Europa. Ma quale Europa?´´ organizzato
dall´Ande-associazione Nazionale Donne Elettrici al Savoia Excelsior Palace di
Trieste. ´´Gli Stati - ha aggiunto Serracchiani - non rinunciano a quel minimo
di sovranità nazionale che garantirebbe politiche comunitarie più incisive sui
temi fondamentali quali, ad esempio, industria, finanza ed immigrazione´´. ´´Se
arriviamo al punto che viene chiesto alla Regione quali siano le politiche di
accesso al credito - ha insistito - significa che qualcosa non funziona nel
sistema bancario anche a livello europeo´´. ´´C´è stata una forte
sottovalutazione sulle politiche di controllo del debito - ha sottolineato la
presidente - che doveva essere accompagnato da adeguate politiche di crescita
globale´´. ´´In Europa siamo in tanti e diversi - ha evidenziato Serracchiani -
ma soprattutto ora troppo poco convinti di stare insieme nonostante l´Unione
europea sia nata per garantire la pace sociale´´. Quale Europa, allora?
´´Quella che riconosce la democrazia come un´esigenza vera e che decide di
programmare ed agire uniti´´. A questo proposito, Serracchiani ha ribadito
l´importanza delle prossime elezioni europee (´´bisogna andare a votare, sarà
un banco di prova per tutti´´) e la necessità che i due principali partiti
italiani ci arrivino con una forte e concreta convinzione europeista.
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MARCHE, VERTICE INTERGOVERNATIVO ITALO-SERBO A PALAZZO LEOPARDI. |
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Ancona, 8
ottobre 2013 - Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il
presidente del Governo della Repubblica di Serbia, Ivica Dacic, saranno ad
Ancona, martedì 15 ottobre, per il Vertice intergovernativo Italo-serbo, presso
il Palazzo Leopardi (sede della Regione Marche). Al Vertice parteciperanno, per
entrambi i Paesi, i rispettivi ministri degli Esteri, dell’Interno, della
Giustizia, della Difesa, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e
Trasporti, dell’Istruzione, Università e Ricerca. Per l’Italia saranno presenti
i ministri Emma Bonino, Angelino Alfano, Anna Maria Cancellieri, Mario Mauro,
Flavio Zanonato, Maurizio Lupi, Maria Chiara Carrozza. I saluti, alle ore 10.00
circa, avverranno nel cortile antistante il Palazzo, alla presenza di fotografi
e cine operatori. Dopo i colloqui privati seguirà una conferenza stampa.
Le Marche sono onorate di
accogliere il vertice bilaterale Italia-serbia ed i suoi protagonisti. Ad
iniziare dal presidente del Consiglio Enrico Letta e dal Presidente del Governo
della Repubblica di Serbia Ivica Dacic con le rispettive delegazioni governative.
Un particolare ringraziamento va al presidente Letta per l’attenzione riservata
alla Regione Marche. Nel rispetto della tradizione di ospitalità che
caratterizza la nostra comunità, offriremo la migliore collaborazione logistica
per lo svolgimento del vertice che, tra le alte finalità, rafforzerà
sicuramente lo sviluppo della strategia della Macroregione adriatico ionica”.
Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, sul vertice
Italia-serbia che si svolgerà ad Ancona il 15 ottobre prossimo.
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IL PRESIDENTE DELLA CAMPANIA CALDORO INCONTRA AMBASCIATORE NIGERIA AWORABHI |
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Napoli, 8 ottobre 2013 - Il presidente della Regione
Campania Stefano Caldoro ha ricevuto il 5 ottobre a palazzo Santa Lucia
l’ambasciatore della Nigeria Eric Tonye Aworabhi, in visita in Campania.
Il consigliere regionale Pasquale Giacobbe ha
accompagnato la delegazione, composta anche da rappresentanti della comunità
locali.
Erano presenti all’incontro il consulente
dell’ambasciatore Afoekelu Agata Nonyelum, il funzionario amministrativo
Abdulazeez Tajudeen Ajani, il patron Rev. Father Obia Hyginus, il presidente ed
il vicepresidente della comunità nigeriana, rispettivamente Omelkeo Mike e Ugwu
Emeka, il segretario generale Vivian Osunya, il consigliere politico Obika
Slyvester.
Nel corso del cordiale colloquio il presidente e
l’ambasciatore hanno espresso la comune volontà di intensificare i percorsi di
collaborazione esistenti tra la Regione Campania e la Nigeria e di costruirne
di nuovi, attraverso i rapporti con l’Ambasciata e la comunità locale.
Durante il colloquio sono stati affrontati i temi
legati allo sviluppo economico ed imprenditoriale, al fine di rafforzare i
sistemi produttivi dei due territori, e quello
dell’integrazione, con l’obiettivo
di individuare ulteriori strade condivise e di sostegno alla comunità
locale presente in regione.
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BILANCIO. INCONTRO TRA COMUNE DI MILANO E GOVERNO, CONFERMATI GLI IMPEGNI DELL’ESECUTIVO |
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Milano, 8 ottobre 2013 - Si è svolto ieri mattina a
Palazzo Marino un incontro tra il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l´assessore
al Bilancio Francesca Balzani e i rappresentanti del Governo Pier Paolo
Baretta, sottosegretario al ministero dell´Economia e Finanze, e Maurizio
Martina, sottosegretario all´Agricoltura con delega all´Expo.
Nell´incontro i rappresentanti dell´Esecutivo hanno
confermato gli impegni presi nella riunione svoltasi il 3 settembre a Roma
presso il ministero dell´Economia.
In quell´occasione il Comune di Milano aveva
evidenziato il problema relativo alla sperequazione prodotta dai criteri di
assegnazione delle risorse del Fondo di Solidarietà per gli Enti locali. Gli
attuali criteri infatti hanno provocato una penalizzazione per Milano rispetto
alle altre città della medesima classe demografica.
I rappresentanti del Governo hanno riconosciuto anche
oggi l´esigenza di una correzione per l’anno in corso nell´assegnazione delle
risorse per Milano e una revisione dei criteri per il futuro.
Questa necessità, unita ad una nuova valutazione sul
Patto di Stabilità, è dovuta anche agli importanti appuntamenti che
coinvolgeranno la città nei prossimi due anni, a partire dal Semestre di
presidenza europeo (con l’importante vertice euroasiatico) e, ovviamente,
l’appuntamento di Expo 2015.
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BES, TOSCANA: ADOTTIAMOLO PER VALUTARE LE AZIONI DI GOVERNO DELLE REGIONI |
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Firenze, 8 ottobre 2013 - "Il Bes può ispirare le
politiche pubbliche e soprattutto dare un grande aiuto nella fase di
valutazione dei risultati di governo: può davvero favorire uno sviluppo in
grado di conciliare benessere ed equità, economia e sostenibilità".
Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione
Toscana, intervenendo ieri mattina in
una iniziativa organizzata, a Firenze, dall´Università degli Studi sugli indici
di un nuovo sistema messo in piedi per misurare in Italia il "Benessere
Equo e Solidale" (Bes) interagendo con gli indici del più noto
"Prodotto Interno Lordo" (Pil).
Tanto il Pil fotografa la realtà in base a valutazioni
economiche quanto il Bes affianca a esse molti indicatori non economici
(qualche esempio: dalla fiducia nelle istituzioni all´affollamento nelle
carceri, dai livelli scolastici e culturali alle attività di volontariato, dal
tasso di rapine e di borseggi all´intensità dei parchi e del verde urbano,
dalla qualità dell´aria urbana a quella dell´acqua nelle coste marine ...).
Il convegno ("Misurare il Bes in Italia: una
sfida per la ricerca e per la policy") si è svolto nell´aula magna
dell´Università e Stella Targetti è intervenuta - con il rettore Alberto Tesi,
il presidente Istat Antonio Golini e il ministro del Lavoro Enrico Giovannini,
quest´ultimo in videoconferenza - nella sessione dedicata appunto all´utilizzo
degli indicatori Bes da parte di chi deve governare la cosa pubblica.
"Potrebbero essere utili per valutare l´impatto
dei programmi regionali - ha aggiunto Targetti riferendosi ai 114 indicatori
Bes - e anche, se adottati diffusamente dalle Regioni, per armonizzare le
politiche nazionali. Penso in particolare alla programmazione dei fondi europei
2014-2020: il Bes può rappresentare l´opportunità per darsi obbiettivi chiari,
monitorabili nel tempo e soprattutto confrontabili tra territorio e
territorio".
Stella Targetti si è augurata che il ministro del
Lavoro e delle Politiche sociali e quello per la Coesione Territoriale, Enrico
Giovannini e Carlo Trigilia, "prendano in considerazione la possibilità di
adottare il Bes come strumento di valutazione e armonizzazione delle azioni di
governo delle Regioni".
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ROSSI A LETTA E ALFANO: "CAMBIARE SUBITO LA BOSSI-FINI E COSTRUIRE UN NUOVO MODELLO DI ACCOGLIENZA" |
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Firenze, 8 ottobre 2013 - Mentre la tragedia di
Lampedusa è ancora in corso, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi,
scrive una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta, e al ministro
dell´Interno, Angelino Alfano, invitandoli ad elaborare insieme alle Regioni un
nuovo modello di accoglienza dei profughi e a scongiurare il ripetersi delle
numerose tragedie del mare. Rossi chiede anche la immediata revisione della
Bossi-fini.
Tre i punti principali che scandiscono lo scritto di
Rossi: la tutela della vita dei migranti, l´urgenza di una rapida revisione
della legislazione in materia, la necessità di predisporre un diverso e più
efficace modello di accoglienza in Italia.
"Ha fatto bene – scrive Rossi rivolto ad Alfano -
ad andare a Lampedusa, a rendere omaggio alle numerose ed ennesime vittime di
un´ingiustizia e di una barbarie senza confini e senza fine. Lo Stato deve
essere presente, le istituzioni devono essere presenti.Ora è il momento della
concretezza per fare in modo che queste tragedie in futuro non si ripetano.
Penso che sia possibile sorvegliare quel tratto di mare non per fare i
respingimenti, già condannati dalle autorità europee, ma per intervenire
tempestivamente, soccorrere e salvare vite umane dai naufragi e dalla
morte".
Poi la critica alla Bossi Fini.
"La legge Bossi Fini – aggiunge Rossi -, la cui
assurdità si è ancora una volta clamorosamente rivelata proprio in queste ore,
va superata subito, anche per consentire ai superstiti della tragedia, appena
soccorsi, di non essere indagati per il reato di immigrazione clandestina.
Basterebbe questa infamia a sollecitare una rapida revisione legislativa. Anche
il Presidente Napolitano ha chiesto politiche specificamente rivolte al
fenomeno dei profughi e dei richiedenti asilo non regolato da alcuna legge
italiana. Io condivido questa richiesta e mi auguro che Governo e Parlamento
decidano di intervenire con urgenza".
Il presidente Rossi viene poi alle questioni dell´accoglienza,
prima citando l´esempio della Toscana durante la crisi della primavera araba
del 2011, quando in poco tempo ha accolto 1.800 migranti in 120 strutture
piccole e diffuse sul territorio, gestite direttamente dai Comuni o dalle
associazioni di volontariato, di ogni ispirazione; con un contributo importante
da parte del mondo cattolico e della chiesa.
E´ rifacendosi a quella positiva esperienza che Rossi
conclude la sua lettera invitando il Governo a dare una svolta nelle politiche
della migrazione: "Si potrebbe organizzare, d´intesa tra Stato e Regioni –
scrive Rossi – un sistema di accoglienza che, grazie ad un afflusso più diluito
degli arrivi sarebbe più facilmente gestibile da parte delle strutture che se
ne occupano".
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FONDI UE: CHIODI, REGIONI PERNO PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA ABRUZZO SI DISTINGUE IN RICERCA E INNOVAZIONE |
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Roma, 8 ottobre 2013 - "Garantire un efficace utilizzo dei
fondi, concentrare le priorità di intervento considerando che le Regioni rappresentano
il perno della programmazione finanziaria . L´abruzzo tra le prime regioni per
investimenti in ricerca e innovazione". Lo ha detto il presidente della
Regione Abruzzo, Gianni Chiodi intervenendo il 4 ottobre, a Roma alla tavola
rotonda su "Fondi Ue 2014-2020. I programmi per crescere e contare in
Europa". Chiodi è intervenuto nella duplice veste di delegato dall’
Assemblea delle Regioni Europee e della Conferenza delle Regioni italiane. Nel
corso dell´incontro si è parlato della definizione dei programmi operativi per
utilizzare al meglio i fondi europei, come contare di più in Europa con una
nuova programmazione che si sta rinegoziando e una corretta gestione delle
risorse. In questo contesto gioca un ruolo chiave la nuova Agenzia per la
coesione territoriale incaricata del monitoraggio dei programmi operativi,
degli interventi della politica di coesione e di assistenza alle
Amministrazioni che gestiscono i programmi. "Attraversiamo un momento
storico molto particolare in cui - ha aggiunto il presidente Chiodi - molto
dipende dall´uso dei fondi europei nella nuova programmazione. Un´opportunità
unica. I programmi devono diventare davvero operativi mettendo bene in chiaro i
risultati. Il sostegno dell´Unione europea può essere decisivo per uscire dalla
crisi. Attualmente - ha proseguito - non c´è un quadro sufficientemente chiaro.
Il modello di governance proposto risulta troppo sbilanciato su programmi
nazionali e penalizza di fatto le politiche di sviluppo territoriale. Come
Regioni confermiamo la disponibilità ad una strategia condivisa ma occorre
concordare i contenuti essenziali. Su queste tematiche vogliamo aprire un
confronto serrato con il governo. Oggi sono qui anche in rappresentanza
dell´Aer che è la più grande rete di autorità regionali in tutta Europa.
Riunisce quasi 230 regioni e 35 paesi di cui 10 regioni italiane e 15
organizzazioni interregionali. Le risorse dei fondi strutturali europei e
quelle nazionali sono fondamentali per rispondere in maniera efficace ,
equilibrata e duratura alla crisi economica e sociale che sta attraversando il
Paese. In questa situazione bisogna rafforzare il tessuto produttivo,
accrescere l´occupazione e favorire l´inclusione sociale".
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LA COMMISSIONE EUROPEA HA APPROVATO IL RAPPORTO ANNUALE DI ESECUZIONE 2012 DEL POR CALABRIA FSE 2007-2013 |
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Catanzaro, 8 ottobre 2013 - La Commissione Europea ha comunicato alla
Regione di aver approvato il definitivo accoglimento del Rapporto Annuale di
Esecuzione 2012 del Por Calabria Fse 2007-2013. La decisione dell’organismo
europeo è stata presa entro i termini previsti e senza alcuna osservazione o
richiesta di modifica ed integrazione.
Il Rapporto, già approvato all´unanimità dai membri
dell´ultimo Comitato di Sorveglianza nel corso del quale ne era stata
evidenziata la particolare completezza, descrive l’attuazione del Programma
nell´anno 2012, dando evidenza dei principali obiettivi fisici e finanziari
raggiunti.
“Questo risultato, che si aggiunge agli altri finora
ottenuti dall´amministrazione Scopelliti nella gestione dei Fondi Fse, è il
frutto dell’indirizzo politico degli assessori coinvolti nel progetto e
dell´intenso lavoro di tutti dirigenti e funzionari interessati con il nostro
coordinamento” ha commentato l´Autorità di Gestione del Programma Bruno
Calvetta.
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FONDI EUROPEI, ERRANI E MARINI: CHIEDIAMO CONFRONTO CON LETTA E AUSPICHIAMO NON SI ALIMENTINO PIÙ NOTIZIE INFONDATE CHE FANNO SOLO CONFUSIONE |
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Perugia, 8 ottobre 2013 - "Le Regioni del Centro
Nord utilizzano pienamente le risorse dei fondi strutturali e il loro impiego è
in linea con gli obiettivi fissati dall´Unione Europea", commentano così
l´articolo pubblicato il 6 ottobre da "La Repubblica" e le
dichiarazioni del Ministro Carlo Trigilia, il Presidente della Conferenza delle
Regioni, Vasco Errani, e la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini
(che su mandato della stessa Conferenza delle Regioni ha coordinato il gruppo
di lavoro e di confronto sulla programmazione dei fondi europei con il Ministro
della Coesione territoriale).
"Quanto riportato nell´articolo - proseguono
Errani e Marini - non corrisponde alla verità come abbiamo già chiarito, in
diverse occasioni, al Ministro Trigilia e, peraltro, su questi temi sono state
effettuate verifiche congiunte che hanno dimostrato come non esista alcuno
´spreco´, ma anzi il pieno utilizzo delle risorse, secondo la programmazione
approvata dalla Commissione europea, con modalità e tempi sicuramente migliori
rispetto ad analoghi progetti operativi nazionali (Pon) gestiti al livello
centrale".
"Per quanto riguarda il Fondo Sociale Europeo, ad
esempio, le Regioni - evidenziano - hanno attivato numerose azioni importanti
proprio in materia di politiche attive per il lavoro. E molte di tali misure
comprendono proprio incentivi per l´assunzione dei giovani e per la
stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari".
"Siamo preoccupati - aggiungono Errani e Marini -
perché certe notizie infondate alimentano solo una inutile confusione. La
verità è che tutte le Regioni, come ben sa il Ministro Trigilia, hanno dato la
loro piena disponibilità al riutilizzo di ogni risorsa residua. Il tema, sul
quale peraltro avevamo preavvertito il Governo, è che al netto delle quote
impegnate le somme residue sono limitatissime".
"Anche per questo motivo - concludono Errani e
Marini - abbiamo chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio,
Enrico Letta, e con lo stesso Ministro della coesione territoriale, Carlo Trigilia.
Sulla programmazione dei fondi europei serve davvero un´operazione verità
nell´interesse dei cittadini e del Paese e non il solito inutile rimpallo di
responsabilità, come ci siamo detti più volte con lo stesso Ministro".
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PIEMONTE: ASSISTENZA, CANONI DELLE ACQUE MINERALI, DIRITTO ALLO STUDIO E PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI QUESTA MATTINA DALLA GIUNTA REGIONALE. |
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Torino, 8 ottobre 2013
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La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto
Cota.
Assistenza. Deliberati, su proposta dell’assessore Ugo
Cavallera, alcuni interventi di politiche sociali: la continuità del sostegno
della domiciliarità in lungoassistenza per le persone anziane non
autosufficienti e delle persone disabili, per il quale sono stati stanziati
21.752.000 euro; la ripartizione ai soggetti gestori delle funzioni
socio-assistenziali di 12 milioni di euro per gli assegni di cura, i buoni
famiglia, i letti di sollievo, le cure domiciliari in lungoassistenza e di 17,5
milioni per l’assistenza domiciliare, il sostegno socio-educativo della
persona, l’affidamento diurno o residenziale, l’assistenza residenziale o
semiresidenziale, i progetti di vita indipendente.
Acque minerali. Un regolamento proposto dall’assessore
Roberto Ravello stabilisce che dal 1° gennaio 2014 i titolari delle concessioni
di acque minerali e di sorgente destinate all’imbottigliamento pagheranno un
unico canone annuo calcolato sulla superficie dell’area interessata (35 euro
per ogni ettaro con un minimo di 3.000 euro) e sul quantitativo imbottigliato,
differenziato per scaglioni in modo da agevolare le realtà imprenditoriali di
minori dimensioni. Si vuole inoltre premiare con riduzioni ed esenzioni le
aziende che privilegeranno l’utilizzo del vetro o di contenitori
ecosostenibili, il recupero dei vuoti a rendere, l’adesione a sistemi di
gestione ambientale certificati, l’aumento o la difesa dei livelli
occupazionali.
Diritto allo studio. Prorogato dal 15 ottobre al 15
novembre 2013, come proposto dall’assessore Alberto Cirio, il termine per
inoltrare on line alla Regione la richiesta di contributo per il diritto allo
studio per l’anno scolastico 2012-2013. La decisione accoglie così le richieste
di enti locali e cittadini che hanno segnalato problemi tecnici legati alla
nuova procedura.
Procedimento amministrativo. Un disegno di legge
presentato dall’assessore Riccardo Molinari e che passa ora all’esame del
Consiglio comprende alcune modifiche alle attuali norme sul procedimento
amministrativo, come l’incentivo dell’uso della telematica nei rapporti con i
privati e le altre amministrazioni, la riduzione da 45 a 20 giorni il termine
per esprimere pareri facoltativi ed obbligatori, l’obbligatoria convocazione in
conferenza dei servizi dei soggetti proponenti il progetto da esaminare.
Sono state inoltre approvati:
- su proposta dell’assessore Roberto Ravello, il nuovo
accordo tra Regione, Aipo e Aurotirà di Bacino del Po e lo schema di protocollo
di intesa per il contratto di fiume della Stura di Lanzo;
- su proposta dell’assessore Alberto Sacchetto,
l’emissione di nuovi bandi per la diversificazione delle aziende agricole,
l’insediamento dei giovani agricoltori, l’adattamento ai cambiamenti climatici,
le gestione delle risorse idriche e il sostegno alla produzione
lattiero-casearia.
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SARDEGNA, DEBITI PA. CAPPELLACCI-ZEDDA: "COME GIÀ PREVISTO DALLA REGIONE ENTRO IL MESE SARANNO COMPLETATE LE PROCEDURE DI PAGAMENTO" |
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Cagliari, 8 ottobre 2013 - "Come abbiamo ribadito
alcuni mesi fa, la Giunta aveva scelto di non avvalersi degli spazi finanziari
perché aveva la liquidità sufficiente per far fronte ai propri debiti. Avevo
chiesto al Governo un allentamento del Patto di Stabilità ma le nostre
richieste vennero rigettate. In seguito a quella risposta negativa la Regione
decise di dar seguito ai pagamenti con la liquidità che atteneva alla propria
cassa, anche al fine di evitare nuovo indebitamento, nel rispetto dei limiti
imposti dal Patto. Abbiamo stilato un programma di pagamento che stiamo
rispettando e portando a compimento e dunque la nostra scelta si è rivelata giusta.
Senza mistificazioni di sorta".
E´ quanto sottolinea il presidente della Regione, Ugo
Cappellacci, replicando alle dichiarazioni della presidente della Provincia di
Sassari, Alessandra Giudici, in merito ai debiti della Pubblica
Amministrazione.
"Siamo felici che la Provincia di Sassari abbia
restituito alle imprese creditrici 10 milioni in pochi mesi, così come siamo
felici che la Regione nello stesso periodo restituirà 278.430.765 euro -
rimarcano il presidente Ugo Cappellacci e l’assessore della Programmazione,
Alessandra Zedda. Al 31 dicembre 2012 il debito era pari a 278.430.765 euro, ad
oggi i mandati di pagamento già effettuati ammontano a 251.983.223 euro.
Rimangono ancora da saldare 26.447.541 euro che verranno corrisposti entro
questo mese. Definiti i dati reali e lasciando da parte le polemiche crediamo
che su questi temi nessuno abbia da giocare partite per dimostrare quanto sia
bravo, ma semplicemente fare il proprio dovere nell’interesse delle imprese e
delle famiglie sarde assolvendo al pagamento dei debiti creati dalla burocrazia
e dal Governo nazionale attraverso i limiti imposti dal Patto di
Stabilità".
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PROVE GENERALI DI AUTONOMIA FISCALE |
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Trento, 8 ottobre 2013 – Oggi a Roma, un nuovo
incontro al tavolo tecnico che è chiamato a definire i rapporti tra Stato e
Provincia autonoma di Trento. Vi parteciperanno i vertici della Ragioneria
generale dello Stato, il segretario generale della Provincia, Ivano Dalmonego e
i dirigenti dei dipartimenti più direttamente coinvolti, dall’Avvocatura agli
Affari finanziari e programmazione, agli Affari istituzionali e legislativi. Al
centro dei colloqui le competenze sui tributi locali con particolare riferimento
al gettito dell’Imu e, di conseguenza, l’aggiornamento dell´Accordo di Milano
per quel che riguarda patto di stabilità e compartecipazione al risanamento.
“Ci si muove – sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Trento – in
un clima finalmente positivo per il confronto e all’interno di un importante
passaggio che punta, senza esitazioni, a difendere, stabilizzare ed ampliare la
nostra Autonomia. Ciò a cui stiamo lavorando è infatti un ulteriore passo
avanti nel rinforzo e nell’estensione delle prerogative autonomistiche del
Trentino”. Ci si muove attorno a due ipotesi. Da una parte giungere
direttamente a nuovi accordi e a nuove definizioni sulle competenze già al
tavolo tecnico di Roma, in sede di trattativa. Dall’altra appoggiando – quando
sarà il momento di convertire in legge il decreto 102 sull’Imu – un emendamento
che chiede la competenza delle Province autonome di Bolzano e di Trento sui
tributi locali. Si tratta di un passaggio che modifica il Titolo Vi dello
Statuto e il testo è in via di definizione,
in coerenza con quanto fatto finora, unitamente alla Provincia autonoma
di Bolzano. Sarà approvato dalla Giunta provinciale già nei prossimi giorni.
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LAZIO: PAGAMENTI A IMPRESE ED ENTI LOCALI. SBLOCCATI 1,3 MILIARDI DI EURO |
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Roma, 8 ottobre 2013 - Entro fine anno restituiti
circa 4 miliardi a enti locali e imprese.
La Regione ha sottoscritto con il ministero
dell´Economia e delle Finanze il contratto che sblocca la seconda tranche di 1,
3 miliardi di euro per i pagamenti dei debiti non sanitari con le imprese e gli
enti locali, nell’ambito del provvedimento sul pagamento dei debiti della
pubblica amministrazione.
Pagamento inizialmente previsto per l’anno 2014 e
anticipato al 2013. “Questa anticipazione è un’ottima notizia per le imprese e
i cittadini – ha detto il presidente Nicola Zingaretti - già alla fine di
quest’anno avremo restituito quasi 4 miliardi di euro di liquidità. Stiamo
rispettando pienamente l’impegno assunto all’inizio dell’estate: abbattere il
debito della Regione, riqualificare il bilancio, ridurre le spese e immettere,
in tempi rapidi, nuova energia nel motore del sistema produttivo del Lazio”.
Con lo sblocco della seconda tranche di risorse le
risorse liquide già immesse dalla Regione Lazio nel tessuto economico e
produttivo ammontano già a 3,1 miliardi di euro. A breve è attesa anche
l’erogazione della seconda tranche di anticipazioni di liquidità da destinare
al pagamento dei debiti del settore sanitario, pari a 665 milioni di euro.
Non appena le somme saranno effettivamente erogate,
l´Amministrazione potrà effettuare il pagamento di fornitori ed enti
territoriali entro i successivi 30 giorni per i fondi ordinari ed entro 60
giorni per i fondi perenti. L´anticipazione sarà finalizzata a saldare i
crediti certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012, secondo un piano dei
pagamenti che dà priorità ai debiti più anziani e riguarda, per almeno due
terzi, residui passivi, anche perenti, nei confronti di enti locali.
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SARDEGNA, ZONA FRANCA, CAPPELLACCI: "CONFRONTO POSITIVO CON AGENZIA DOGANE" |
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Cagliari, 8 ottobre 2013 - Confronto positivo stamane in sede tecnica
presso l´Agenzia delle Dogane nel percorso per l´ottenimento della zona franca
integrale durante il vertice al quale hanno partecipato il direttore Peleggi,
il presidente Cappellacci ed i rappresentanti dei movimenti Randaccio, Impera e
Scifo. Durante l´incontro, al quale ha preso parte anche l´on. Cicu sono stati
esaminati gli aspetti doganali nell´ambito della questione più generale,
oggetto del tavolo del Ministero dell´Economia e delle Finanze. Da parte
dell´Agenzia è stato assunto l´impegno ad accelerare l´iter con la
comunicazione all´Europa, previo urgente invio del piano operativo, per
l´operativita´ della zona franca di Cagliari recentemente delimitata. In
ossequio alla recente delibera adottata dalla Giunta, inoltre, non viene
sollevato alcun rilievo riguardo ad un´interpretazione estensiva del dlgs 75
finalizzata a considerare l´intero territorio della Sardegna come zona franca
doganale, utilizzando come punti di ingresso e di uscita gli scali portuali ed
aeroportuali.
Preso atto positivamente dell´incontro odierno, il
presidente Cappellacci ribadisce la necessità di un pronunciamento del Governo
nazionale in merito agli aspetti extradoganali e al riconoscimento della zona
franca integrale della Sardegna: "Il Governo ha il dovere - ha dichiarato
- di fare propria la nostra rivendicazione: quella di un´isola che non vuole
vivere di assistenzialismo, ma di impresa e lavoro. Vogliamo camminare con le
nostre gambe - ha sottolineato il presidente - ma chiediamo di essere messi
nella condizione di poterlo fare. La zona franca - ha concluso Cappellacci - è
una giusta compensazione per gli svantaggi derivanti dall´insularita" ed è
una componente essenziale del nuovo sistema operativo che deve far ripartire
l´economia sarda".
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LO STATO SI DEVE RIFORMARE, DIAMO IL NOSTRO CONTRIBUTO COME ISTITUZIONI TOSCANE |
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Firenze, 8 ottobre 2013 - Cooperare e innovare.
Costruire un sistema istituzionale regionale che si faccia trovare pronto alla
revisione complessiva dello Stato che il Parlamento e il Governo stanno
portando avanti; lavorare ad un miglioramento dei servizi e della democrazia
puntando soprattutto sull´innovazione tecnologica. Sono le sfide che secondo
l´assessore regionale alla Presidenza e alle Riforme istituzionali Vittorio
Bugli attendono Regione e comuni toscani. Lo ha ribadito il 5 ottobre a Greve
in Chianti, partecipando all´Assemblea dei piccoli comuni e delle unioni dei
comuni della Toscana organizzata da Anci.
"Come Regione - ha detto Bugli - stiamo cercando
di dare un contributo. Il punto è il migliore funzionamento dello Stato e sono
sicuro che centrale sia la Riforma del Parlamento: lo scenario più auspicabile
dovrebbe essere quello già immaginato dal presidente Bartolini a metà degli
anni ´80, ovvero quello di una trasformazione del Senato in una camera in cui
le Autonomie possano portare le loro istanze. In questa direzione - ha aggiunto
- credo che le istituzioni toscane possano condurre una battaglia unitaria a
livello nazionale, ritrovando una voce univoca e uno spirito di coesione del
nostro territorio che troppo spesso invece perdiamo".
"Il Governo sta proponendo un disegno di legge
costituzionale, con alla base il lavoro dei saggi, che va in questa direzione e
che prevede anche il superamento delle Province. Credo che anche le Regioni
debbano provare a fare proposte di revisione dei loro assetti e che, mancando
un ente intermedio, si debba andare ad un rafforzamento dei comuni, a partire
dalla loro dimensione."
L´assessore è poi entrato nel tema delle unioni e
fusioni di comuni - di stretta attualità visto che domani e lunedì i cittadini
di 19 comuni toscani saranno chiamati ad esprimersi nei referendum consultivi -
illustrando quella che è la "filosofia" della Regione Toscana:
"Se i processi partono dal basso, se i comuni decidono di unirsi o di
fondersi coinvolgendo i cittadini con dibattiti e poi con un referendum, la
Regione dà tutto il proprio sostegno, anche finanziario. L´occasione è adesso e
se colta bene può produrre risultati significativi".
"Ma - ha ammonito - il tema non si può esaurire
in un dibattito di ingegneria istituzionale, la nostra riforma deve guardare
anche al merito del funzionamento della ´macchina´ amministrativa. Per farlo
serve un lavoro comune e condiviso, che va fatto a livello regionale, tra la
Regione e i comuni". Un esempio concreto riguarda la gestione dei tributi
e la lotta all´evasione fiscale, temi che, come ha ricordato Bugli, "fino
a qualche anno fa ci erano estranei e anzi in alcuni casi fungevano da alibi
politico per additare le inefficienze dello Stato, ma che adesso sono temi
´nostri´, sui quali il cittadino misura la qualità di un´amministrazione e la
sua capacità di dare risposte e risolvere problemi". Cooperare e innovare
in questo caso significa costruire un sistema unico regionale telematico, della
regione e dei comuni insieme, un ´cloud delle entrate locali´ con il quale
svolgere insieme tutti i processi di riscossione e di controllo delle tasse e
dei tributi.
"Dobbiamo sfruttare questo momento storico"
– ha proseguito Bugli. "Ciò significa che la Regione dovrà fare la propria
parte, specialmente per alcune materie scendere direttamente più in basso e
avvicinarsi ai comuni; a loro volta però i comuni dovranno fare uno sforzo
verso l´alto, potenziando il loro ruolo e la loro capacità di governare
territori più ampi e di dare risposte più forti ai cittadini. Per la Toscana il
luogo in cui questo "punto di incontro" può avvenire sono le attuali
zone socio-sanitarie (le ex associazioni intercomunali sempre pensate da
Bartolini). Ed è dunque a questo livello che bisogna rafforzare l´unità e la
cooperazione tra enti. La democrazia richiede risposte e servizi per i
cittadini ed i Comuni, rafforzandosi, possono meglio continuare a svolgere il
loro ruolo di presidio democratico. La posta in gioco – ha concluso l´assessore
– è alta e non si tratta di cessione di sovranità al vicino o di perdita di
identità che non sono messe in discussione, ma di innovare e rinnovare il patrimonio
di democrazia nella nostra regione e in Italia".
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PATTO DI STABILITÀ: DALLA GIUNTA DEL FVG ALTRI 25 MILIONI DI EURO AGLI ENTI LOCALI |
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Trieste, 8 ottobre 2013 - La Giunta regionale ha
deciso di assegnare agli Enti locali del Friuli Venezia Giulia spazi finanziari
per ulteriori 25 milioni di euro, sottraendoli all´Amministrazione regionale,
con un corrispondente taglio agli spazi di spesa destinati alle singole
direzioni. Comuni e Province beneficeranno così di spazi di spesa
supplementari, utili a dar seguito a pagamenti e a opere pubbliche, bloccati
dai vincoli del Pattodi stabilità. Ne danno notizia l´assessore alle Finanze
Francesco Peroni e il collega alle Autonomie locali Paolo Panontin,
sottolineando come la decisione sia stata assunta collegialmente
dall´Esecutivo, su iniziativa della presidente Debora Serracchiani, al fine di
venire incontro alle richieste avanzate da sindaci e presidenti di Provincia.
Come spiegano Peroni e Panontin, in fase di assegnazione degli spazi residui,
resisi disponibili per effetto della chiusura del Patto di stabilità con Roma,
la Giunta ha inteso anteporre le esigenze degli Enti locali - e con esse,
quelle di tante imprese creditrici - a quelle della Regione stessa. Da notare
come la cessione di tale spazio alle Autonomie locali sia stata deliberata
nonostante la ricognizione interna all´Amministrazione regionale avesse fatto
emergere un cospicuo fabbisogno residuo, tra impegni e pagamenti. I 25 milioni
di euro si aggiungono ora ai 90 milioni già stanziati dalla Regione e ai 57
successivamente attribuiti dallo Stato a Comuni e Province: un importo
complessivo che supera di gran lunga quello utilizzato dagli Enti locali nello
scorso esercizio. La quota di riduzione del fabbisogno di ciascuna direzione
regionale sarà stabilita dalla Giunta nelle prossime settimane, all´esito di
opportune verifiche interne. Le modalità di ripartizione dei 25 milioni tra
Province e Comuni saranno invece trattate in sede di Cal-consiglio delle
Autonomie Locali. "Ancora una volta - nota l´assessore Peroni - ci siamo
voluti far carico delle esigenze del territorio, consapevoli come siamo che i
vincoli di Patto che Comuni e Province patiscono si ripercuotono pesantemente
sulle imprese e sull´occupazione, con gravi danni economici e sociali per tutta
la comunità regionale. Si tratta di un intervento non facile per
l´Amministrazione regionale, ma siamo certi che il segnale di solidarietà che
ne esce contribuirà alla coesione tra i diversi soggetti istituzionali -
Regione, Province e Comuni - rafforzandone l´interlocuzione con il
Governo".
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PICCOLI COMUNI, SARDEGNA: OPERE CANTIERABILI, RIFORMA DEL SISTEMA AUTONOMIE LOCALI E CONTRASTO ALLO SPOPOLAMENTO |
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Cagliari, 8 ottobre 2013 -"Come tutte le
manifestazioni che hanno una valenza che va oltre i confini regionali, anche
questa rappresenta un importante momento di incontro e di scambio, che offre
un´opportunità di confronto per dibattere sulla situazione economica, sul
tessuto produttivo, sulle istanze e sulle battaglie portate avanti in questi
anni dall´Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani. Siamo felici che
quest´anno l´incontro nazionale si tenga a Ortacesus che rappresenta una
Sardegna che conta 314 piccoli comuni su 377 totali. In questi anni la Giunta
Cappellacci è stata sempre attenta alle piccole realtà, sia conducendo la
battaglia contro le disposizioni legislative di Tremonti e di Monti che hanno
rischiato di cambiare i connotati dell’intero sistema delle autonomie locali e
soprattutto dei piccoli comuni e sia rilanciando le azioni di contrasto alla
crisi e allo spopolamento attraverso azioni e strumenti per il rilancio
dell´economia". E´ quanto affermato dall´assessore regionale della
Programmazione, Alessandra Zedda, intervenendo anche a nome del presidente
Cappellacci e dell´assessore degli Enti Locali, Nicola Rassu, all´inaugurazione
della Xiv Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni
Italiani (A.n.p.c.i.).
"La scorsa settimana proprio per i comuni e le
provincie della Sardegna - ha proseguito l´Assessore - abbiamo approvato una
delibera che rende 50 milioni di euro immediatamente utilizzabili su
108.400.000 di euro totali in tre anni, per completare il finanziamento e la
realizzazione di ulteriori 99 opere pubbliche cantierabili e ultimare
interamente lo scorrimento della graduatoria sino a 206 progetti, per creare
occupazione per circa 1.100 addetti. A breve inoltre ci auguriamo di iniziare
la discussione sulla riforma del sistema delle autonomie locali approvato dalla
Giunta quasi un anno fa".
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ESITO DEL VOTO NEI COMUNI DELL´EMILIA ROMAGNA CONFERMA LA LINEA DELLA REGIONE E DETERMINA UN PRIMATO |
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Bologna, 8 ottobre 2013 - “Sono onorata e felice di aver accompagnato
e concretamente sostenuto queste esperienze, questi sindaci, questi territori”.
Così la vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia-romagna, Simonetta
Saliera, ha commentato la netta vittoria dei “sì” nei comuni ferraresi,
parmensi e riminesi in cui ieri si è votato per confermare o meno la nascita di
Comuni unici. Con percentuali vicine e a volte anche superiori all’80% i
cittadini di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia (provincia di Ferrara) hanno
votato a favore della nascita del Comune unico, così come quelli di Sissa e
Trecasali nel parmense e Torriana e Poggio Berni nel riminese. L’unico
risultato negativo è stato a Toano e Villa Minozzo in provincia di Reggio
Emilia. L’emilia-romagna non è nuova alla nascita di nuove entità comunali per
fusione: lo scorso anno cinque Comuni della Valsamoggia (Savigno, Monteveglio,
Castello di Serravalle, Bazzano e Crespellano) in provincia di Bologna hanno
fatto da battistrada.
"Il voto dei cittadini conferma la linea politica
della Regione in materia di riordino istituzionale”, afferma Simonetta Saliera,
che ricorda come “in un Paese dove da anni si parla a vuoto di riforme la
Regione Emilia-romagna, i sindaci dei Comuni interessati, i partiti politici e
le parti sociali che si sono impegnate per le fusioni hanno dimostrato come si
possano rafforzare le comunità locali realmente e con il consenso degli
elettori”.
“In Emilia-romagna – conclude la vicepresidente -,
dopo quello della Valsamoggia il primo gennaio prossimo nasceranno 3 nuovi
Comuni in luogo di 12 a seguito di fusioni. E´ un primato per il nostro Paese
di cui tutti dobbiamo essere fieri. Questo vuol dire comunità locali più forti
con minori costi di gestione che liberano risorse per i servizi alla persona,
il sostegno allo sviluppo economico, la cura del territorio”.
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CALABRIA: EFFETTUATI PAGAMENTI PER OLTRE 357 MILIONI DI EURO DALLA RAGIONERIA GENERALE |
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Catanzaro, 8 ottobre 2013 - La Ragioneria della Regione Calabria ha
effettuato nel corso di questa settimana pagamenti per un importo complessivo
di 357,5 milioni di euro, dei quali 343,5 destinati alla sanità calabrese. Alle
Aziende Sanitarie e Ospedaliere vengono trasferiti la quota a destinazione
indistinta del Servizio Sanitario Regionale relativa al mese di settembre
(249.071.460 euro) e gli importi previsti dal contratto di prestito tra la
Regione e il Ministero delle Finanze per il pagamento dei debiti sanitari
pregressi (89.749.999 euro). In totale, all’Azienda Ospedaliera di Catanzaro
vengono pagati 19.774.989 euro; all’Ao di Cosenza, 19.688.872; all’Ao Mater
Domini di Catanzaro, 8.248.163; all’Ao di Reggio Calabria 13.119.443 euro;
all’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro 44.730.140 euro; all’Asp di
Cosenza 104.435.776 euro; all’Asp di Crotone 34.357.116 euro; all’Asp di Reggio
Calabria 69.993.145 euro e infine all’Asp di Vibo Valentia 24.474.811 euro.
Circa un milione di euro è infine la cifra corrisposta alle società che
gestiscono il servizio di elisoccorso, si tratta della liquidazione del mese di
giugno: 216.883 euro vengono pagati ad Elilombarda Srl; 547.607 euro a
Elitaliana Spa e 216.883 a Inaer Aviation Italia Spa.
La Ragioneria, su disposizione del Dipartimento
Cultura ha poi liquidato 3.200.000 euro del Por Fesr, 900.000 euro del Por Fse
sono stati erogati per il Dipartimento Lavoro e Formazione, mentre un pagamento
di circa 2.900.000 euro, effettuato su disposizione di vari Dipartimenti, verrà
utilizzato per una serie di servizi a valere sul Por 2007/2013.
Infine, per il Dipartimento Lavori pubblici vengono
pagati circa 7 milioni. Di questi, 3.750.000 euro sono stati liquidati all’Arpacal
quale Iii tranche del fondo istituzionale dell’Agenzia, la restante parte è
destinata a valere sul Por Fesr 2007/2013.
Nessuno di questi pagamenti ha intaccato il plafond
annuale fissato dalle norme che regolano il patto di stabilità.
"Con chiarezza e puntualità informiamo i
calabresi su come vengono gestite le risorse a disposizione - ha detto
l´assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo
Mancini – rendendo a tutti evidente che questa Amministrazione Regionale
ritiene prioritarie le esigenze delle famiglie, delle imprese e degli enti
locali”.
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REFERENDUM: AUMENTA LA PARTECIPAZIONE E LA TOSCANA COMINCIA A CAMBIARE FACCIA |
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Firenze, 8 ottobre 2013 – Nascerà un comune unico fra
Pratovecchio (77,27% i sì) e Stia
(81,20% sì) in provincia di Arezzo, fra
San Piero a Sieve (sì al 73,98%) e
Scarperia (sì al 55,93%) in provincia di Firenze, fra Crespina (92,48% i sì) e
Lorenzana (74,58% i sì) in provincia di Pisa e fra Casciana Terme (sì al
80,02%) e Lari (sì al 76,93%) sempre in provincia di Pisa. Gli abitanti si sono
infatti espressi a favore del comune unico in tutti i comuni interessati e le percentuali sono in
genere molto alte.
Il verdetto non è concorde fra Villafranca e Bagnone
(Ms), Aulla e Podenzana (Ms), Capannoli, Palaia e Peccioli (Pi), Campiglia Marittima e Suvereto (Lu), Borgo a Mozzano e
Pescaglia (Lu). A Villafranca prevalgono
infatti i sì (88,58%), ma a Bagnone il 72,47% si è espresso per il no; ad Aulla vincono ancora i sì
(71,30%), mentre a Podenzana prevalgono i no (59,28). A Palaia vince il sì (65,65%), ma Capannoli e
Peccioli dicono no rispettivamente con il 50,57% e il 53,30%. A Campiglia Marittima vince il sì (76,69%)
mentre e Suvereto l´82,12% è per il no. A Borgo a Mozzano vota sì il 58,37%, a
Pescaglia il 75,38% è per il no.
"Possiamo sicuramente dire che dopo il referendum
– commenta l´assessore Vittorio Bugli – avremo comunque una Toscana diversa. Al posto di 8 comuni ce
ne saranno 4, e a questi si aggiungono i 3 comuni che sono derivati dalle
fusioni già approvate: Figline-incisa, Castelfranco-piandiscò e
Fabbriche-vergemoli. Questa consultazione ha dimostrato comunque un´alta
partecipazione al voto ed è stata l´occasione per un dibattito che rappresenta
un fattore di crescita anche laddove il risultato non è univoco." La
parola passa ora al Consiglio regionale che sarà chiamato a pronunciarsi tenuto conto che l´esito del referendum è
comunque consultivo.
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TOSCANA: CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, SBLOCCATI 14 MILIONI PER 4200 LAVORATORI |
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Firenze 4 ottobre 2013 – Sono circa 850 le richieste
di cassa integrazione e mobilità in deroga che vengono sbloccate dalla Regione a seguito della
definizione, a livello nazionale, dei meccanismi di riparto delle risorse non
utilizzate e quindi ancora disponibili, sulla base dello scarto fra le ore di
cassa autorizzate dalle Regioni e quelle effettivamente erogate da Inps. Per la
Toscana si tratta di 14 milioni che vanno ad aggiungersi agli stanziamenti già
previsti e che permetteranno così di rispondere a richieste di cassa
integrazione o mobilità in deroga pervenute entro metà aprile, per complessivi
4.200 lavoratori.
"La decisione è uscita dall´incontro tenuto ieri
al ministero del Lavoro – spiega l´assessore alle attività produttive lavoro
formazione Gianfranco Simoncini che coordina le Regioni sul tema lavoro – e
alla quale, oltre alle Regioni, erano presenti i dirigenti dell´Inps. E´ stato
grazie alla collaborazione e alla pressione costante delle Regioni sul governo
che siamo riusciti a portare a casa un risultato che è vitale per tanti
lavoratori e le loro famiglie".
L´assessore Simoncini auspica che venga firmato in
tempi rapidi il decreto con la ripartizione dei 500 milioni stanziati qualche
settimana fa dal Governo per gli ammortizzatori sociali un deroga. La quota che
spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta siglato il
decreto, ed avuto il via libera da Inps, potremo procedere con la trasmissione
di ulteriori 3.400 istanze, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e
mobilità che coinvolgono circa 13 mila lavoratori.
"Auspico che tale assegnazione possa avvenire –
afferma Simoncini – contemporaneamete all´inizio dei pagamenti dei 14 milioni,
in modo tale si possa procedere alla formalizzazione di ulteriori decreti.
Purtroppo però questo potrebbe dare risposta alle richieste pervenute fino a
metà giugno. Rimangono comunque scoperte tutte le richieste pervenute da fine
giugno ad oggi. Resta perciò indispensabile un ulteriore finanziamento degli
ammortizzatori in deroga, in modo da coprire tutta la seconda parte del 2013 in
Toscana come in altre Regioni, venendo così incontro a bisogni fondamentali di
migliaia di lavoratori".
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CINESI A PRATO, UNA RICERCA SULLE TRASFORMAZIONE SOCIALI |
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Firenze, 8
ottobre 2013 – Un´indagine sulla presenza cinese nel territorio pratese
realizzata con l´intento di esplorare le nuove dinamiche sociali che
caratterizzano una comunità che, per lungo tempo (e spesso anche adesso), è
stata identificata soprattutto attraverso stereotipi. L´hanno coordinata tre
studiosi dell´Università di Siena (Fabio Berti, Valentina Pedone e Andrea
Valzania) per conto dell´Osservatorio Sociale Regionale. Lo studio ha fornito
lo spunto di partenza per l´incontro che si è tenuto il 4 ottobre a Prato
organizzato nell´ambito del Progetto Prato della Regione Toscana in
collaborazione con la Camera di Commercio, l´Osservatorio Sociale Regionale ed
il Pin, Polo Universitario Città di Prato.
La ricerca dal titolo "Vendere e comprare.
Processi di mobilità sociale dei cinesi a Prato", che è stata presentata
nell´ambito del convegno "Fortunatamente vendo ai cinesi", studia le
trasformazioni sociali in atto nella comunità cinese prendendo come punti di
osservazione i consumi ed il commercio al dettaglio. Il risultato è un quadro
completamente nuovo e per certi versi inaspettato rispetto ai luoghi comuni che
finora hanno prevalso nell´immaginario collettivo. Accanto alle indiscutibili
doti imprenditoriali, i cinesi di Prato e dintorni col tempo hanno sviluppato
un´ottima propensione ai consumi, producendo ricadute non indifferenti
sull´intero tessuto economico locale.
Riguardo ai flussi migratori, i ´nuovi´ cinesi
arrivano soprattutto dal Fujian e dalla Manciuria (più poveri e con meno reti
sociali), mentre diminuisce il tradizionale flusso dal Zhejiang (fatti salvi i
ricongiungimenti familiari). La percezione verso il migrante cambia: è una
persona che non ha colto o non riesce a cogliere le opportunità che offre il
suo paese. Chi è rimasto a Prato mostra imbarazzo nei confronti di amici e
parenti che hanno continuato a vivere in patria.
Le attività produttive sono più diversificate:
malgrado il manifatturiero continui ad essere prevalente, si assiste ad una
sorta di terziarizzazione caratterizzata dallo sviluppo di una serie di
attività commerciali differenziate e variegate (ristorazione, servizi,
commercio). Crescono i negozi al dettaglio, sia per via della crisi ma anche
della voglia di differenziare attività produttive e lavorative. Ancora è una
minoranza ma si fa strada l´ascesa di una specie di piccolo ´ceto medio´.
Spostando l´attenzione sui consumi, i cinesi si sono
trasformati progressivamente in formidabili consumatori locali, tanto che in
alcuni campi merceologici sono i migliori, se non addirittura, i soli clienti.
L´immagine legata ai cinesi intenti soltanto a inviare rimesse in patria è
ormai superata ed il commercio locale ne trae beneficio, modificando strategie
di marketing e introducendo novità merceologiche per incentivarne gli acquisti
e venire incontro ai loro gusti. Questo si traduce anche in un maggior
interscambio culturale e conoscenza con la popolazione autoctona. I più ricchi
acquistano gioielli, vino pregiato e beni da regalare al loro ritorno in patria
per differenziarsi dai più poveri i quali, tuttavia, cercano comunque di
emularli. Il consumo tende così a divenire anche per i cinesi simbolo di status
o, più in generale, modello a cui tendere: comunicare all´esterno (soprattutto
da parte delle giovani generazioni) una condizione sociale ed economica agiata,
il "successo" del progetto migratorio, l´appartenenza ad una comunità
di consumatori globali.
Anche dall´acquisto delle case emergono elementi
interessanti. Tre gli elementi da sottolineare: l´incidenza della crisi (con la
chiusura di tante agenzie nate sfruttando la loro propensione all´acquisto), la
tendenza ad insediarsi anche in zone e quartieri diverse dal Macrolotto 0 e
l´influenza nelle decisioni di acquisto delle complesse forme di religiosità
popolare, elemento che ha trasformato il mercato immobiliare pratese (una casa
disposta in base ai principi del feng shui ha non solo molte più probabilità di
esser venduta ma anche di spuntare prezzi superiori a quelli di mercato).
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PROFUGHI DAL NORD AFRICA: 80 QUELLI ANCORA IN TOSCANA. UN MODELLO D´ACCOGLIENZA DIFFUSO |
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Firenze, 8
ottobre 2013 - Sono arrivati dal mare, più fortunati dei migranti naufragati
ieri davanti a Lampedusa vicino all´isola dei Conigli. Sono i migranti accolti
due anni fa in Toscana, con un modello
"tutto toscano" di accoglienza, non basato su tendopoli e grandi
concentrazioni, come quella che il governo avrebbe voluto realizzare a Coltano
in provincia di Pisa, ma sulla distribuzione dei migranti sul territorio,
ospitati in piccole strutture.
Di mille e ottocento che dal 4 aprile 2011 sono
passati dai centri di accoglienza toscani – circa 500 tunisini e 1300 in fuga
dalla Libia, ospiti qualcuno per pochissimi giorni ed altri più a lungo - erano
rimasti in 758 il 27 febbraio 2013, il giorno prima del ´fuori tutti"
deciso dal governo che ha dichiarato chiusa l´emergenza Nord Africa dopo una
proroga di un paio di mesi: 758 profughi ripartiti ancora tra otto province
(Grosseto, Firenze, Livorno, Pistoia, Arezzo, Siena, Pisa e Massa Carrara).
Erano 1100 a settembre del 2012. Settecentocinquantotto cittadini partiti da
mezzo continente prima di fuggire dalla Libia travolta dalla guerra (e prima
ancora dalla Tunisia), ospiti in 85 diverse strutture delle 120
complessivamente mobilitate nel corso dei quasi due anni del modello toscano di
accoglienza diffusa.
Tra questi 89 profughi sono stati considerati
´vulnerabili´ e hanno potutto ancora rimanere nei centri di accoglienza. Si
tratta di donne, minori non accompagnati o famiglie con bambini piccoli non ancora autonome, malati o anziani. Tutti
gli altri dal 1 marzo hanno dovuto lasciare le strutture ricevendo 500 euro a
testa, ´buonuscita´ prevista dal ministero dell´Interno.
Ottanta in 17 comuni -
Oggi di questi 89 ne sono rimasti 80, accolti in
diciassette comuni della Toscana: in centri gestiti direttamente dal Comune o
da associazioni di volontariato. Tre sono ospiti a Capannori, altrettanti a
Bagni di Lucca, 4 a Lucca, 13 a Massa Marittima, 2 ad Arezzo, 3 a Tresana in
provincia di Massa Carrara e ancora 3 a Sieana. Certaldo ne ospita 12, quattro
Fiesole, 11 Firenze, 2 l´Impruneta, 3 Incisa Valdanrno, 2 Pontassieve, 3
Vicchio, 10 Pistoia e 2 Volterra. Per
far fronte alla spese necessarie per l´accoglienza la Regione ha stanziato 200
mila euro. L´intenzione è di aggiungere altri 300 mila per finanziare
iniziative volte ad aiutare l´integrazione degli altri migranti, non più
´vulnerabili´, rimasti sul territorio.
Trentotto euro al giorno -
Dei primi tunisini arrivati molti era partiti quasi
subito alla volta della Francia o del nord Italia, dove altri connazionali o
parenti già avevano una casa e un lavoro. Qualcuno è rimasto anche in Toscana.
Fino ad oggi lo Stato ha pagato per ogni profugo ospitato in Toscana circa
35-38 euro al giorno. La copertura massima era di 48 euro per vitto, alloggio
ed accompagnamento all´inserimento nella comunità (con corsi di lingua o di
altra natura) ma in Toscana è bastato meno.
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LAMPEDUSA, REGIONI, ASSESSORE LIGURIA: SERVONO POLITICHE NUOVE PER SOCCORRERE I PROFUGHI E AIUTARE COMUNITÀ LOCALI. COME AVVENUTO CON EMERGENZA NORD AFRICA |
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Genova, 8 Ottobre 2013 - "Per evitare queste
immani tragedie bisogna mettere in campo politiche nuove per soccorrere i
profughi e aiutare le comunità locali coinvolte in prima linea". Lo ha
detto venerdì 4 ottobre la coordinatrice delle politiche sociali della Conferenza
delle regioni e assessore al welfare della Liguria, Lorena Rambaudi. "La
tragedia di Lampedusa – ha detto Rambaudi - è legata all´assenza di politiche
efficaci sull´immigrazione e mi stupisco delle dichiarazioni di Roberto Maroni,
oggi presidente della Regione Lombardia, che sostiene di essere riuscito, come
Ministro dell´Interno, a controllare e gestire i flussi migratori. Tutto ciò
non è vero". "Quando l´anno scorso in Italia si è verificata
l´emergenza Nord Africa con l´arrivo di circa 25.000 profughi – continua
Rambaudi - è solo grazie alle Regioni che si è riusciti a gestire e risolvere
la situazione, per merito dell´accoglienza diffusa sui territori.
Una politica del blocco dei flussi e dei respingimenti
oggi è più che mai inadeguata in un mondo globale dove i flussi di popolazione
da un paese all´altro sono ormai un fenomeno inconvertibile ed inarrestabile
che deve essere governato piuttosto che bloccato". Secondo Rambaudi
"chi continua ad essere ostile nei confronti degli immigrati non ha ancora
capito, al di là dei valori umani e solidali che ognuno di noi può avere oppure
no, che senza flussi migratori l´Italia è destinata inesorabilmente al declino,
considerata la bassa natalità, la vecchiaia della popolazione e lo
sbilanciamento tra popolazione produttiva ed improduttiva.
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A POTENZA LA II EDIZIONE PREMIO “CECILIA SALVIA" SARANNO PREMIATE LE DONNE IMPEGNATE SUL TERRITORIO A DIFFONDERE LA CULTURA DELLA NON DISCRIMINAZIONE E DELLA PARITÀ |
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Potenza, 8 ottobre 2013 - Uno spazio di riflessione e di educazione sui
temi dell’alterità e della differenza.
Sono questi gli obiettivi del premio “Cecilia Salvia”
giunto quest’anno alla Ii edizione e voluto per ricordare la dirigente della
Regione Basilicata scomparsa nel 2009 e impegnata a favore dei diritti delle
donne.
Il Premio s’inserisce, infatti, nell’ambito delle
iniziative pensate dalla Comunità Europea per suggerire nuove politiche
istituzionali sulle tematiche della pari indipendenza economica per le donne e
per gli uomini, per promuovere la parità tra i sessi e migliorare le relazioni
sociali, rafforzando così la coesione sociale.
La cerimonia, promossa dalla Presidenza della Giunta
della Regione Basilicata e dall’Autorità di Gestione del Po Fesr 2007/2013, si
terrà domani (a partire dalle 17,30) a Potenza nel Ridotto del Teatro Stabile.
I premi saranno assegnati a giovani donne impegnate sul territorio a diffondere la
cultura della non discriminazione e della parità nei settori della
comunicazione, delle politiche e della ricerca socio-economica.
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TOSCANA: FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ, FONDO DA 1,5 MLN PER AGEVOLARE LA CONCESSIONE MUTUI |
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Firenze, 8 ottobre 2013 – Immediatamente operativo uno
dei provvedimenti stabiliti dalla legge regionale 45, entrata in vigore ad
agosto per dare sostegno finanziario a famiglie e lavoratori in difficoltà. Una
delle prime misure sperimentali di sostegno finanziario, che riguarderanno il
triennio 2013-2015, è la creazione di un fondo regionale da 1,5 milioni di euro
per fornire garanzie integrative ed agevolare l´accensione di mutui alle
famiglie toscane in gravi difficoltà finanziarie. L´accordo di collaborazione
tra Regione e Fondazione Toscana per la Prevenzione Usura Onlus è stato firmato
ed illustrato oggi dall´assessore al welfare Salvatore Allocca e dal presidente
della Fondazione Lelio Grossi.
L´accordo prevede che la Fondazione, che opererà a
titolo completamente gratuito senza cioè recuperare alcuna spesa o commissione,
possa rilasciare una garanzia del 25% dell´importo del mutuo concesso dalla
banca fino ad un massimo di 50 mila euro. A questo si aggiungerà la garanzia
del 50% che sempre la Fondazione rilascia utilizzando il fondo statale di oltre
11 milioni di euro previsto dalla legge 108 del 1996 aumentando così in modo
sensibile (la garanzia quindi sale al 75%) le possibilità di accendere un mutuo
anche da parte di famiglie in grave difficoltà finanziaria.
L´intervento congiunto Regione–fondazione consentirà
di garantire mutui per circa 20 milioni di euro. "É un aiuto importante -
ha spiegato l´assessore Allocca - che
abbiamo deciso di attivare per consentire a tante famiglie di uscire da spirali
perverse. La garanzia, che va ad aggiungersi a quella che già la Fondazione
mette a disposizione, è in grado di facilitare l´accesso al credito per
risolvere situazioni che non riguardano soltanto il mutuo contratto per
l´acquisto di una casa, e che adesso si è in difficoltà di pagare, ma anche per
alleggerire situazioni debitorie che spesso possono condurre a fonti non
proprio lecite. Adesso ci aspettiamo un passo importante da parte delle
banche".
Per avere maggiori informazioni e per sapere qual è il
centro di ascolto più vicino al quale rivolgersi, tra i 42 che operano su tutto
il territorio, si può contattare il numero verde dell´ Urp della Regione
800.860.070 oppure si può consultare il sito http://www.prevenzioneusuratoscana.it/
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MOLISE: VIOLENZA DI GENERE, VIOLENZA SUI DEBOLI. IL PENSIERO DEL PRESIDENTE FRATTURA PER LA STRAGE DI LAMPEDUSA |
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Campobasso, 8 ottobre 2013 - "Nella riflessione
sulla nuova nostra legge regionale di repressione contro la violenza sulle
donne, il nostro pensiero, il nostro dolore, anche la nostra rabbia per la
strage di migranti avvenuta a Lampedusa. Credo sia giusto, credo sia dovuto.
Un´ecatombe di uomini, bambini e donne, un´ecatombe
che nessuno può accettare e che obbliga tutti noi a riconsiderare tante cose.
La sofferenza di oggi, di questo lutto nazionale, è una sofferenza vera, carica
di quel senso di colpevolezza che ha a che fare con le ingiustizie della
società.
E una società ingiusta è quella che sfoga la sua
rabbia, la sua violenza, la sua forza di sopraffazione contro i deboli, è
quella che non li tutela, non li accoglie nel momento della sofferenza, della
disperazione e della solitudine. I migranti come tante donne, nostre, vittime
dell´ingiustizia sociale. C´è un filo comune che lega tutte le vittime del
mondo: la solitudine, la mancata vicinanza, spesso, delle istituzioni.
È, questo, il grido d´aiuto che ritroviamo in ogni
storia nostra, di violenza e sopraffazione domestica: la solitudine,
l´impossibilità da parte di donne vessate, picchiate, perseguitate, di
riconoscere la porta giusta alla quale bussare. Perché non c´è quella porta
giusta.
È la cronaca che purtroppo ci racconta che
l´intervento della magistratura spesso non è sufficiente. Un allontanamento
coercitivo non limita l´aggressore nelle sue follie. Ci vogliono strutture,
case di accoglienza, punti di ascolto. Ci vuole una società che non faccia
sentire la vittima mai sola.
Finora, come ci hanno indicato anche gli operatori del
sociale, nonché i magistrati che a questi casi si dedicano e li chiamano
"amori criminali", in Molise ogni vicenda si è complicata per via
dell´insufficienza o inesistenza di strutture sociali di accompagnamento e
sostegno. Le case protette sono fondamentali, senza questi muri sicuri si resta
vittime nella propria gabbia. E poco possono fare le misure giudiziarie nei
confronti dell´aggressore, molto spesso stalker insospettabile. Il nostro
magistrato Rossana Venditti in più circostanze pubbliche ha sottolineato un
aspetto fondamentale: la cultura, il reddito, le condizioni sociali hanno
scarso rilievo. La violenza sulle donne è trasversale. Non ha titoli di studio.
Questa legge regionale, che vede le nostre consigliere
in prima fila, che ha visto tante nostre capaci collaboratrici lavorarci con il
cuore e la passione, è il segnale tanto atteso per il nostro Molise. Con questa
legge oggi il nostro Molise e tutti noi possiamo dimostrarci persone
migliori".
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FEMMINICIDIO: SERRACCHIANI, VIOLENZA CONTRO DONNE CAMPANELLO D´ALLARME |
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Trieste, 8
ottobre 2013 - "E´ un campanello d´allarme che suona con grande forza
quello della violenza contro le donne, e non mi riferisco solo ai fatti tragici
degli ultimi tempi, ma all´evidente, notevole aumento della violenza in
famiglia".
La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha
così sottolineato sia il peso sul tessuto sociale della violenza di genere che
la necessità, in proposito, "di mettere in rete in Friuli Venezia Giulia
buone prassi ed iniziative importanti",
ieri pomeriggio, accogliendo nel palazzo della Giunta a Trieste, assieme
all´assessore regionale per le Pari opportunità Loredana Panariti, Iris Morassi
(Cisl), Orietta Olivo (Cgil), Magda Gruarin (Uil) ed altre donne delle medesime
forze sindacali.
L´incontro è stato chiesto dalle donne di Cisl, Cigl e
Uil, che sul tema desiderano "attenzione particolare", cogliendo
l´occasione, come hanno detto loro stesse, di un momento storico che vede una
donna ai vertici della Regione ed a capo di una Giunta che ha fatto proprio il
principio della parità di genere.
Ricordando che "è di queste ore la discussione in
Parlamento sul femminicidio", la presidente ha osservato che il Friuli
Venezia Giulia "è una regione in cui l´attenzione per il problema è molta
ma gli interventi sono scollegati", e ha confermato l´urgenza di un
aggiornamento della Legge regionale che affronta il tema ma risale a 13 anni fa
ed "ha bisogno di esser messa a regime rispetto alle dinamiche normative
nazionali".
La possibilità di una mappatura delle azioni portate
avanti, ad esempio dal Comuni, per aiutare le donne, l´analisi dei dati messi a
disposizione dall´Osservatorio del lavoro, le iniziative regionali indirizzate
a studenti e famiglie sono state invece prospettate dall´assessore Panariti.
Le esponenti sindacali hanno quindi evidenziato
l´importanza di innestare, partendo dalla scuola, "un processo che porti
ad un cambiamento culturale ed induca una diversa visione della donna, e della
differenza di genere, intesa non più come diversità ma come ricchezza", e
promesso alla presidente un documento che contenga proposte, idee ed
indicazioni per combattere, con il coinvolgimento di tutti gli attori, la
violenza di genere.
Un documento che sarà consegnato ufficialmente alla
presidente il 25 novembre prossimo, giornata internazionale per l´eliminazione
della violenza contro le donne.
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