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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 25 Ottobre 2013 |
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MILANO (PALAZZO DELLA PERMANENTE): PREMIO CAIRO 2013 -MOSTRA DAL 25 AL 27 OTTOBRE |
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Ieri, giovedì 24 ottobre, al Palazzo della Permanente di Milano, la prestigiosa giuria composta da direttori di musei e di fondazioni d’arte contemporanea, da critici e autorevoli operatori del settore, ha proclamato il vincitore del Premio Cairo 2013. “Qual è lo stato dell’arte italiana oggi? È una domanda a cui il Premio Cairo tenta di dare una risposta andando alla ricerca di nuovi talenti destinati ad alimentare una collezione che vanta nomi importanti, confermatisi anno dopo anno. Rispetto all’edizione passata, si registra il ritorno all’opera unica, inedita e realizzata per l’occasione. In quanto ai temi, spicca la varietà di linguaggi e la complessità di registri espressivi.” Luca Beatrice, curatore del Premio Cairo 2013. Luca Massimo Barbero (Curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia), Michele Bonuomo (Direttore di Arte e Antiquariato, mensili dell´Editoriale Giorgio Mondadori-cairo Editore), Claudia Dwek (Presidente di Sotheby’s Italia e Vice Presidente Sotheby’s Europa), Gianfranco Maraniello (Direttore di Mambo Museo d´arte moderna di Bologna), Marco Pierini (Direttore della Galleria Civica di Modena), Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino), Giorgio Verzotti (Curatore e Direttore artistico di Artefiera Bologna), sono le sette personalità di spicco appartenenti al mondo dell’arte contemporanea italiana che hanno scelto il vincitore di quest’anno. I venti artisti, tutti under 40, selezionati dal curatore Luca Beatrice, hanno realizzato un’opera inedita per la prestigiosa rassegna divenuta punto di riferimento dell’arte contemporanea italiana. Dal 25 al 27 ottobre, dalle 10.00 alle 20.00, la Permanente di Milano, ospita in una mostra con ingresso gratuito, le opere dei 20 giovani partecipanti del Premio Cairo, mentre al primo piano sono esposti al pubblico i 40 lavori finalisti del Premio Arte |
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MILANO (TRIENNALE DESIGN MUSEUM): 50 SEDIE D’AUTORE ALL’ASTA -
BATTUTA D’ARTE #2…CON SIM-PATIA - 24 OTTOBRE/3 NOVEMBRE 2013
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Triennale Design Museum e Sim-patia, centro per disabili motori gravi con sede a Valmorea (Como), presentano il progetto di solidarietà 50 sedie d’autore all’asta. Punto di partenza sono 50 sedie rosse di legno, originariamente impiegate per un’installazione dell’artista svizzero Daniel Berset a Villa Erba sul lago di Como per Orticolario e successivamente donate a Sim-patia per la realizzazione di questo progetto benefico. Le sedie sono trasformate, smontate, dipinte e rielaborate da artisti, designer, personalità del mondo della moda e dell’imprenditoria per dare vita a nuove originali creazioni. L’asta delle sedie, battuta da Anna Gastel, consulente di Christie’s, avverrà il 10 novembre a Como alle 10.30. |
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PASSARIANO DI CODROIPO (VILLA MANIN ): CONFRONTI - 12 FOTOGRAFI A VILLA MANIN DI PASSARIANO - SABATO 26 OTTOBRE, ORE 11.30
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Appuntamento con la fotografia contemporanea nell’esedra di levante della Villa Manin di Passariano. Sabato 26 ottobre alle 11.30 sarà inaugurata la mostra “Confronti. 12 fotografi a Villa Manin di Passariano” curata da Antonio Giusa e Alvise Rampini per l’Irpac (Istituto Regionale di Promozione e Animazione Culturale) con l´Azienda speciale Villa Manin. La localizzazione della mostra è il primo dei numerosi motivi di confronto. Abituale sede di esposizioni di arte contemporanea e non, Villa Manin ospita attualmente la mostra dedicata a Robert Capa, il più grande esponente del fotogiornalismo di guerra. Com’è cambiato, dai tempi di Capa, il modo di fotografare le guerre che purtroppo continuano ad essere costantemente presenti nel pianeta? “Confronti” presenta a questo proposito Sebastiano Tomada Piccolomini, da poco premiato al World Press Photo 2013 per una fotografia di un bambino ferito, scattata nell’ottobre del 2012 in un ospedale della città siriana di Aleppo. La “vicinanza” ai protagonisti della guerra, un valore spesso ricordato da Robert Capa come condizione indispensabile per una buona fotografia, è la cifra interpretativa del lavoro di Tomada. Il suo lavoro è apparso su numerose riviste internazionali e ci mostra l’attività di un fotografo indipendente che si muove nei vari fronti di guerra nel tentativo di seguire i fatti di cronaca, ma anche di raccontare le storie di chi la guerra la vive sulla sua pelle. Questa dimensione sociale è presente anche nelle immagini di un secondo fotografo, Romano Martinis che negli ultimi anni si è dedicato a fotografare l’Afghanistan cercando un contatto con la popolazione locale e con le truppe italiane impegnate in operazioni di “peace keeping”. L’età anagrafica dei due fotografi citati ci porta a considerare un altro confronto che la mostra propone. Tomada, nato nel 1986, e Martinis, classe 1941, sono rispettivamente il più giovane ed il più anziano dei fotografi proposti. Fra gli altri, diversi sono gli under trenta per i quali “Confronti”, che presenta centotrentasei fotografie, è un’occasione per presentarsi ad un pubblico più ampio. I temi scelti si possono riassumere nelle varie declinazioni del reportage e nella fotografia che si concentra sullo studio e sulla rappresentazione del corpo umano. Il percorso espositivo propone modi diversi di utilizzare il mezzo fotografico con un denominatore comune costituito da una dimensione narrativa. Sebastiano Tomada ci conduce nella città di Aleppo, assediata dalle truppe di Bashar al-Assad, e ci fa conoscere da vicino i combattenti dell’Esercito Siriano Libero e le donne del gruppo armato “Katiba”. Romano Martinis ci racconta la guerra dal punto di vista dei bambini afgani e delle truppe italiane impegnate in Afghanistan. Piepaolo Mittica prosegue la sua analisi sui devastanti effetti degli incidenti nucleari nella zona di esclusione che circonda l’impianto di Fukushima in Giappone. Edgard De Bono, nel suo viaggio nello stato dell’Jharkhand nell’India nordorientale, racconta la dura realtà di sfruttamento in una zona mineraria. Linda Dorigo viaggia in nove paesi nel mondo delle minoranze cristiane del Medio oriente. Fabrizio Giraldi denuncia le conseguenze dell’inquinamento da nanoparticelle nella zona circostante il poligono di Salto di Quirra – Capo San Lorenzo nella Sardegna sudorientale. Primoz Biziak, a partire dai ritratti della sua famiglia, compie un viaggio lungo la frontiera italo-slovena che separava un tempo l’Oriente dall’Occidente. Roberto Kusterle si concentra sull’interno del corpo umano e ne mostra una caotica appropriazione da parte del mondo vegetale e di alcuni animali imbalsamati che sembrano riscattarsi dalla sudditanza ai sapiens sapiens. Cristina Gori riassume in sé le fattezze dei soldati, dei generali e del folle imperatore cinese Qin Shi Huang che si fa accompagnare nell’aldilà da un esercito di terracotta. Giulia Iacolutti fotografa due corpi di donna. Il primo, giovane, nel turgore della gravidanza. L’altro mostra, invece, i segni di un’età avanzata. Francesca Piovesan divide il proprio corpo in 827 piccole aree, lo misura con un metro da sarto e lo presenta in un libro che non si sfoglia, ma si sviluppa in lunghezza. Cecilia Ibañez, fotografa argentina che ha percorso a ritroso il cammino dei suoi antenati e si è stabilita in Friuli, illustra nei fogli del suo diario fotografico i giorni della sua nuova vita. “Confronti” è stata realizzata grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Crup, partner tecnico la Graphistudio. La mostra a ingresso libero, supportata da un catalogo di 224 pagine con scritti di Antonio Giusa e Alvise Rampini, chiuderà i battenti l´1 dicembre e osserverà i seguenti orari: feriali 15.00-18.00 – sabato e domenica 10.00-19.00, chiuso il lunedì. Info: Tel 0432821211 |
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MILANO (FONDAZIONE MARCONI): GRUPPO 63 - A CURA DI ACHILLE BONITO OLIVA - INAUGURAZIONE: 29 OTTOBRE DALLE ORE 18.00 -
DAL 30 OTTOBRE AL 19 NOVEMBRE 2013
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Di fatto dietro a questa sigla [Gruppo 63] c´era un movimento spontaneo suscitato da una vivace insofferenza per lo stato allora dominante delle cose letterarie: opere magari anche decorose ma per lo più prive di vitalità [...] Furono l´ultima fiammata del neorealismo in letteratura [...]. Nanni Balestrini La Fondazione Marconi ospita una mostra sul Gruppo 63 curata da Achille Bonito Oliva a Milano, città-simbolo della neoavanguardia artistico-letteraria più creativa dell´Italia del “miracolo economico”, con l’intento di celebrare la costituzione del movimento a distanza di 50 anni dalla sua nascita. Costituitosi a Palermo nell’ottobre del 1963 per iniziativa di un nutrito gruppo di intellettuali tra i quali figurano Achille Bonito Oliva, Nanni Balestrini, Renato Barilli, Umberto Eco, Alberto Arbasino, Elio Pagliarani, Luciano Anceschi, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani, Antonio Porta, Giorgio Celli, Luigi Manganelli, solo per citarne alcuni, il Gruppo 63 suscita presto l’interesse degli ambienti critico-letterari dell’epoca, proponendosi come movimento letterario di neoavanguardia e mirando a una rivisitazione critica della modernità. Nei primi anni Cinquanta l’avanguardia era generalmente ritenuta una faccenda remota, ormai superata. Nella nostra temperie beatamente provinciale, qualcuno si accorse che la Tradizione moderna era segnata dalle avanguardie, e come tutte le tradizioni anche questa andava rivisitata. Le cose che passano, anche restano. Fenomeno dalle molte facce, la neoavanguardia fu anzitutto una rivisitazione critica della modernità, un ripercorrerla senza pregiudizio e con molta passione di capire. (Nanni Balestrini) È il compositore Luigi Nono a suggerire il nome del gruppo, sulla falsariga di quello utilizzato dagli scrittori tedeschi per gli incontri annuali del Gruppo 47, strumento di lavoro finalizzato alla ricostruzione di una tradizione letteraria spezzata dal nazismo e dalla Guerra. Il modello tedesco ci sembrò molto interessante perché rispondeva a un nostro bisogno costante di confrontarci e di discutere. [...] Transitati senza grandi scosse dalla guerra al dopoguerra, dalla dittatura alla democrazia, nel mezzo del boom economico esploso alla fine degli anni Cinquanta, anche noi sentivamo di dover ricominciare daccapo; solo che, in luogo del deserto, avevamo di fronte un sistema culturale antiquato, asfittico e potente che occupava pressoché tutti gli spazi della comunicazione, ostacolando ogni tentativo di rinnovamento. (Nanni Balestrini) Agli incontri organizzati dal gruppo partecipano non solo scrittori, poeti e saggisti, ma anche artisti di varia estrazione fino al 1967, anno in cui si tiene a Fano la sua ultima riunione. Il periodo degli esperimenti era concluso. Il mondo stava cambiando, si avvicinava il ’68. Sapevamo o sentivamo che bisognava prepararsi uno “spazio” diverso, un “luogo” da gestire con le nostre forze [...]. (Nanni Balestrini) Il progetto espositivo è dunque volto a ripercorrere le personalità artistiche che degli scrittori del Gruppo 63 sono state compagni di strada in quegli anni, condividendone l’esigenza di operare all’interno della vita moderna, ma anche principi poetici e dispositivi linguistici. Muovendo dalla vocazione del Gruppo 63 a dialogare con la coeva ricerca compiuta nel campo attiguo delle arti visive (oltre che con la musica e lo spettacolo), l’esposizione focalizza dunque l’attenzione sui suoi equivalenti visivi. Da qui l’idea di mettere in rapporto ciascuna delle opere esposte con una poesia o il brano di uno scrittore. I 26 artisti in mostra sono stati selezionati tra quelli più rappresentativi della particolare temperie culturale che, all’inizio degli anni ’60, azzera l’espressività artistica precedente percorrendo tra Milano e Roma due strade parallele: l’una, più legata all’Europa, erede del realismo radicale di Piero Manzoni ed Enrico Castellani e pronta a ripartire da zero tout court; l’altra, messa in opera dalla Scuola di piazza del Popolo, tesa invece a collegare l’astrazione dell’Informale alla fenomenologia del quotidiano, grazie al suo rapporto privilegiato con gli Usa. Quel che emerge da questa temperie è una koinè fondata sullo sviluppo armonico delle varie arti. Una sorta di osmosi culturale tra diversi ambiti disciplinari accomunati dalla medesima volontà di superare l’ansia esistenziale dell’Informale, per provare a scrivere una storia diversa, muovendo all’esplorazione della sensibilità contemporanea e dei cambiamenti in pochi anni attraversati ma anche subiti dalla società. Astrattismo segnico e spazialismo, arte nucleare e nouveau réalisme, Azimut e pop art, arte programmata e concettuale, optical e processuale s’incontrano infatti negli anni ’60 in un’operazione di verifica in presa diretta, non solo delle modalità di percezione, ma anche delle nuove condizioni di vita e dei problemi dell’uomo contemporaneo. Questa consapevolezza di un cambio generazionale e la stanchezza per tutto ciò che è imposto dagli schemi sociali guidano artisti e letterati alla riscoperta della rivoluzione formale delle avanguardie storiche. Il fine esplicito è creare opere che non si accontentino di “dire diversamente” ma capaci di dire “cose nuove”. “Le modificazioni non bastano, la trasformazione dev’essere integrale”, scriveva Manzoni a Dadamaino nel 1961. Parallelamente alla mostra Con il Gruppo 63. Artisti, si terrà all’Auditorium-parco della Musica di Roma, sempre a cura di Achille Bonito Oliva, la collettiva Arte totale: il Gruppo 63 (18 ottobre - 3 novembre 2013). Le due mostre saranno documentate nel numero speciale di “Alfabeta 2” di novembre-dicembre 2013. Gli artisti in mostra Giovanni Anceschi, Franco Angeli, Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Alighiero Boetti, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Gianni Colombo, Dadamaino, Lucio Del Pezzo, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Renato Mambor, Piero Manzoni, Fabio Mauri, Gastone Novelli, Giulio Paolini, Pino Pascali, Achille Perilli, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Emilio Tadini. Info: Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Via Tadino 15, 20124, Milano - Tel. 02 29 41 92 32 - fax 02 29 41 72 78 - info@fondazionemarconi.Org - www.Fondazionemarconi.org |
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MILANO (PALAZZO DELLA PERMANENTE): PREMIO CAIRO 2013 - DAL 25 AL 27 OTTOBRE MOSTRA APERTA AL PUBBLICO CON INGRESSO GRATUITO
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Ieri, giovedì 24 ottobre, al Palazzo della Permanente di Milano, la prestigiosa giuria composta da direttori di musei e di fondazioni d’arte contemporanea, da critici e autorevoli operatori del settore, ha proclamato il vincitore del Premio Cairo 2013. “Qual è lo stato dell’arte italiana oggi? È una domanda a cui il Premio Cairo tenta di dare una risposta andando alla ricerca di nuovi talenti destinati ad alimentare una collezione che vanta nomi importanti, confermatisi anno dopo anno. Rispetto all’edizione passata, si registra il ritorno all’opera unica, inedita e realizzata per l’occasione. In quanto ai temi, spicca la varietà di linguaggi e la complessità di registri espressivi.” Luca Beatrice, curatore del Premio Cairo 2013. Luca Massimo Barbero (Curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia), Michele Bonuomo (Direttore di Arte e Antiquariato, mensili dell´Editoriale Giorgio Mondadori-cairo Editore), Claudia Dwek (Presidente di Sotheby’s Italia e Vice Presidente Sotheby’s Europa), Gianfranco Maraniello (Direttore di Mambo Museo d´arte moderna di Bologna), Marco Pierini (Direttore della Galleria Civica di Modena), Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (Presidente Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino), Giorgio Verzotti (Curatore e Direttore artistico di Artefiera Bologna), sono le sette personalità di spicco appartenenti al mondo dell’arte contemporanea italiana che hanno scelto il vincitore di quest’anno. I venti artisti, tutti under 40, selezionati dal curatore Luca Beatrice, hanno realizzato un’opera inedita per la prestigiosa rassegna divenuta punto di riferimento dell’arte contemporanea italiana. Dal 25 al 27 ottobre, dalle 10:00 alle 20:00, la Permanente di Milano, ospita in una mostra con ingresso gratuito, le opere dei 20 giovani partecipanti del Premio Cairo, mentre al primo piano saranno esposti al pubblico i 40 lavori finalisti del Premio Arte |
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SEGRATE: MOSTRA FOTOGRAFICA "LA TERRA DI VERDI" - DAL 26 OTTOBRE AL 30 NOVEMBRE |
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La Città di Segrate, con il patrocinio del Comune di Busseto e di Segrate Servizi e Aido, presenta "La terra di Verdi" interpretata da Gianni Baini - Mostra fotografica in occasione del bicentenario della nascita del compositore. Da sabato 26 ottobre a sabato 30 novembre 2013 a Segrate Mi – Centro Culturale Giuseppe Verdi – Via Xxv Aprile Inaugurazione con l´autore sabato 26 ottobre alle ore 11.30. Ingresso libero Giorni e orari: da lunedì a sabato dalle 9 alle 19. Gianni Baini, fotografo con un curriculum di tutto rispetto, si cimenta nell´immortalare la “bassa” parmense, patria del grande Giuseppe Verdi, che rivive nella sua personale e suggestiva interpretazione legata all´uso del colore e a una tecnica che a volte sembra fondere pittura con fotografia e richiama le pennellate di Van Gogh. “ Mi rimane facile fotografare nella bassa la terra di Verdi; facile trovare situazioni che fanno venire voglia di porre l´apparecchio all´occhio: vuol dire che la foto è già nella sua forma perfetta, altrimenti non la si noterebbe”. Così scrive l´autore Gianni Baini.“questa meravigliosa terra si mostra come uno spazio infinito intervallato qua e là da cascine, da lunghi filari di pioppi e olmi, in un paesaggio dove i campanili appaiono come funghi, in un´aura di suggestione e sacralità di gesti antichi, dove il Po la fa da signore, ed è qui che ci si rende conto che la fotografia può fissare l´eternità in un attimo.Un paesaggio per me è sempre una sorpresa perché dipende dalla luce, dipende da un certo rapporto dei colori e delle forme nello spazio. Le mie foto non vogliono apparire come se avessero un´aggiunta di colore, ma sono un modo diverso di vedere la foto legata all´uso del colore, che mi crea sensazioni ed emozioni che vanno oltre la pura interpretazione. Ho fatto delle foto, tante foto, ho fotografato e fotografo per non dimenticare e per non smettere di guardare”. Gianni Baini Appena uscito dalla scuola di fotografia viene assunto dallo studio photos di Bertolini come fotografo di scena in Rai, al Cantagiro e al Disco per l’estate per Tv Sorrisi e Canzoni e Bolero film Mondadori. E´ fotografo per grandi aziende come Despar, Standa, Gbc e altre. Dopo questa esperienza apre un suo studio e collabora con alcune Agenzie di Pubblicità, realizzando come fotografo diverse campagne pubblicitarie (Lancia 2000, Pernod, Nsu Prinz, Lancome, casseforti Parma, Bassetti...). Collabora con diverse prestigiose riviste: Civiltà del Bere, Sale e Pepe, Vogue Bambini, Vogue Gioielli, Vogue Sposa, Vogue Casa, Gioia Casa, Brava Casa, Casa Viva, Bell´italia. Fa servizi su grandi pittori come Salvatore Fiume, Migneco, Cantatore, Aligi Sassu e altri. Con il fratello è fotografo ufficiale per World Gold Council Ha realizzato servizi su Egitto, Tunisia, Marocco, Praga, Camargue, la campagna pubblicitaria per la Regione Calabria tramite Mondadori Press. Ha pubblicato tanti servizi in tutto il mondo. “La mostra che amo di più – dice Gianni Baini - è quella fatta per la biennale d’Arte Sacra, quale unico fotografo con l’alto patronato del Presidente della Repubblica e la Pontificia Commissione Beni Culturali della Chiesa” Info: www.Comune.segrate.mi.it |
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MILANO (TRIENNALE): PIERO FORNASETTI - 100 ANNI DI FOLLIA PRATICA - 13 NOVEMBRE 2013/9 FEBBRAIO 2014
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Triennale Design Museum in occasione del centenario dalla nascita presenta la prima grande e inedita mostra in Italia dedicata a Piero Fornasetti, a cura di Barnaba Fornasetti. Pittore, stampatore, progettista, collezionista, stilista, raffinato artigiano, decoratore, gallerista e ideatore di mostre, Fornasetti è stato una personalità estremamente ricca e complessa. Ha disegnato e realizzato circa 13.000 tra oggetti e decorazioni: un universo fatto in egual misura di rigore progettuale, artistico e artigianale come di fantasia sfrenata, invenzione surrealista e poesia |
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CASTELLO DI BELGIOIOSO: BRAVO - MAESTRI DI QUALITÀ - 26/27 OTTOBRE 2013
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Il Castello di Belgioioso si prepara all’autunno con la nuova edizione “Bravo” Maestri di Qualità, una mostra dedicata all’arte e all’artigianato che si svolgerà nei giorni 26 e 27 ottobre 2013. Giunta alla quinta edizione Bravo propone la riscoperta della figura dell’artigiano tradizionale con le sue tecniche e i suoi metodi, garanti di ingegno e di alta qualità artistica. Obiettivi della manifestazione: restituire attenzione alla figura di questi artigiani che hanno mantenuto le tecniche di una volta come espressioni di qualità lavorativa e trasmettere ai giovani la passione per questi mestieri ridando slancio ad un settore da anni in crisi, creando i presupposti per la ripresa e lo sviluppo dell’artigianato. Ricerca, studio, tecnica, materiali, antichi metodi, esperienza ecco alcune delle caratteristiche che accomunano lo spirito di questi “maestri” che hanno saputo interpretare la propria passione con abilità e fantasia. Oggetti unici, fatti a mano, fuori dalla produzione industriale e dal rincorrersi delle tendenze, ma radicata nel circuito delle tradizioni e delle culture locali. Una manifestazione dedicata alla creatività, all’esperienza e all’ innovazione, dove sarà presentato il meglio della produzione dell’artigianato tradizionale e d’arte. Sarà possibile ammirare diversi artigiani all’opera con dimostrazioni in loco, pronti a rispondere alla curiosità del pubblico e partecipare ai diversi laboratori aperti al pubblico a temi differenti. Evento collaterale della manifestazione Due maestri liutai al castello Il castello ospiterà l´esposizione di strumenti musicali a pizzico, in particolare di alcune chitarre classiche ed acustiche costruite da due maestri liutai lombardi, Marco Grassi (Lainate Mi) e Marco La Manna (Dovera Cr), entrambi diplomati presso la Civica scuola di liuteria di Milano e specializzati presso le botteghe di noti Liutai italiani. Ciascun artigiano ha un proprio laboratorio in cui costruisce, ripara e restaura strumenti musicali a pizzico (chitarre, bassi, mandolini...). I liutai, oltre ai propri strumenti, esporranno utensili, attrezzatura, legni, strumenti in costruzione ancora nelle forme, fotografie stampate, slide show su pc, piccole dimostrazioni in loco, per facilitare la spiegazione al pubblico delle varie fasi di lavorazione e della nascita di uno strumento musicale di liuteria moderno. In esposizione anche alcuni strumenti musicali costruiti nei primi del ´900 ed oggetto di operazioni di restauro, tra cui una chitarra arpa "Manfredi" a nove corde e mandolini di pregio. Orario L’orario di apertura sarà continuato dalle ore 10,00 alle ore 20,00. Ingresso Biglietto intero: 8,00 € Biglietto ridotto: 5,00 € Castelli di Belgioioso e Sartirana - info@belgioioso.It |
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BE ORIGINAL: LE ICONE DEL DESIGN INTERNAZIONALE PROTAGONISTE CON ELLE DECOR |
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Fino al 28 ottobre il design è protagonista a Milano con Be Original, il progetto promosso da Elle Decor giunto alla seconda edizione, per tutelare l’autenticità dei pezzi iconici del design. Prosegue, con successo, il progetto Be Original, lanciato nel 2012 da Elle Decor Italia a tutela dell’autenticità e della qualità. Il tema della contraffazione è più che mai sentito come un attacco alla creatività, all’innovazione e all’economia. Il 22 ottobre è stato lanciato il sito www.Beoriginalweek.elledecor.it con tutte le informazioni su Be Original Week e Be Original Catalogue, un catalogo on line dedicato ai pezzi originali attraverso il quale i consumatori potranno essere informati sull’identità e l’originalità di un progetto; uno strumento concreto di divulgazione del valore dei prodotti originali. Dal 22 al 28 ottobre, per tutta la settimana, le otto vetrine de la Rinascente di Piazza Duomo a Milano ospitano un’installazione a cura di Elle Decor Italia che rappresenta il visual del Be Original Catalogue. Una mostra di ventuno oggetti che racconta, insieme ai pezzi iconici dei grandi maestri, anche pezzi contemporanei rappresentativi sia dal punto di vista del design sia da quello dell’innovazione. I prodotti sono identificati attraverso una speciale “carta d’identità” che apparirà in vetrina. Tutte le sere, all’interno de la Rinascente e negli store Be Original che hanno aderito all’iniziativa, designer e imprenditori di fama internazionale si alternano in un ciclo di eventi da non mancare dedicati a storie di design originali. Inoltre, fino al 9 novembre, sarà possibile acquistare pezzi d’autore a prezzi speciali nei Be Original Week Store. I partner dell´iniziativa sono il Comune di Milano, l’Associazione per il disegno industriale (Adi), la Rinascente, Radio Italia, Sony. Info, calendario completo degli eventi: www.Elledecor.it |
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ANCONA (MUSEO TATTILE STATALE OMERO PRESSO MOLE VANVITELLIANA): AMAZZONIA - SE TU FOSSI INDIO -
26 OTTOBRE 2013/19 GENNAIO 2014 - INAUGURAZIONE 26 OTTOBRE ORE 17.30
MUSEO TATTILE STATALE OMERO
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Dal 26 ottobre 2013 al 19 gennaio 2014 nelle sale del Museo Tattile Statale Omero, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, sarà ospitata la mostra “Amazzonia Se tu fossi Indio”. Una mostra antropologica e multisensoriale ideata per immergersi nella vita quotidiana dei popoli della foresta amazzonica attraverso suoni, immagini, oggetti e impressioni tattili. Il percorso, curato da Leandra Gatto, esporrà i materiali originali dalle collezione privata del dottor Aldo Lo Curto, che da molti anni opera in Amazzonia come medico volontario itinerante. L’inaugurazione è prevista per sabato 26 ottobre alle ore 17,30. Interverranno il Presidente del Museo Tattile Statale Omero, Aldo Grassini, la curatrice della mostra, Leandra Gatto, il Presidente della Onlus Time for Peace Marche, Sandro Cittadini e il direttore del Museu do Indio (Rio de Janeiro - Brasile) in videoconferenza. Seguirà il laboratorio per bambini e famiglie "Se tu fossi indio". La mostra, promossa dal Museo Tattile Statale Omero, intende rendere protagonista il visitatore che potrà interagire direttamente con gli oggetti: l’invito è “a capovolgere il punto di vista ed osservare le cose dalla parte dell’Indio”, entrando “dentro questo universo così ricco e così diverso dal nostro”. L’allestimento, a cura dell’architetto Massimo Di Matteo, prevede l’esposizione tematica di circa 75 oggetti etnografici, dai manufatti ai prodotti naturali dell’ambiente amazzonico, che illustrano aspetti e attività peculiari della vita quotidiana dei nativi - ornamenti, giocattoli, strumenti musicali, etc. - tenendo in considerazione le differenze culturali che caratterizzano questa vasta area. Seguono due percorsi fotografici, “Se tu fossi Indio” e “I bambini dell’Amazzonia”, accompagnati dai testi descrittivi del dott. Aldo Lo Curto e un video sulla sua attività di medico volontario. La mostra, realizzata in collaborazione con Associazione "Per il Museo Tattile Statale Omero" Onlus, Time for Peace Marche, Soconas Incomindios (Comitato di solidarietà dei nativi americani), Museu do Indio - Funai (National Indian Foundation – Rio de Janeiro, Brasile), intende anche sollecitare l’interesse sugli aspetti culturali, sociali e spirituali dei popoli dell’Amazzonia, mostrandoli senza paternalismi né pietismi, per contribuire alla loro difesa. L’esposizione offre vari spunti di riflessione sulle problematiche che coinvolgono la loro vita ma anche la nostra stessa esistenza. L’ingresso è libero. Sono in programmazione incontri mensili di approfondimento su alcune tematiche inerenti la mostra, come diritti umani, deforestazione e sviluppo sostenibile. I Servizi Educativi del Museo Omero, con la collaborazione della curatrice Leandra Gatto, organizzano visite guidate e laboratori didattici per gruppi e scuole. Prenotazione obbligatoria. Costo di 3 euro a persona, esclusi disabili, docenti e accompagnatori. Info Mostra Info: Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana - Banchina Giovanni da Chio, 28, 60121, Ancona - info@museoomero.It - www.Museoomero.it - tel 071 2811935 – sito vocale 800 20 22 20 |
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BOLOGNA (MAMBO): MOSTRA "LA GRANDE MAGIA. OPERE SCELTE DELLA COLLEZIONE UNICREDIT". A CURA DI GIANFRANCO MARANIELLO E WALTER GUADAGNINI IN COLLABORAZIONE CON BÄRBEL KOPPLIN - FINO AL 16 FEBBRAIO 2014 |
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Fino al 16 febbraio 2014, il Mambo – Museo d´Arte Moderna di Bologna e Unicredit presentano La Grande Magia. Opere scelte dalla Collezione Unicredit, il grande evento espositivo che riunisce nelle sale del museo bolognese i capolavori e le opere più significative di una tra le maggiori collezioni corporate in Europa. La mostra, a cura di Gianfranco Maraniello – Direttore del Mambo – e Walter Guadagnini - Presidente della Commissione Artistica Unicredit - in collaborazione con Bärbel Kopplin - curatrice della Collezione Hypovereinsbank – Unicredit Bank Ag – ruota intorno all´idea guida della magia come “trama” che ricorre nella storia dell´arte. Magia intesa come trasformazione della materia vivificata in opera d´arte, come capacità di possedere la realtà in immagini, come forza simbolica di un sapere non scientifico che interviene sul mondo tangibile, magia quale forma di seduzione per lo sguardo. Tale ricerca all´interno del percorso dell´arte occidentale - a partire dal Cinquecento - delle ombre ammalianti di ciò che sfugge a una classificazione razionale, del mistero, del simbolo, del segreto, ha portato a selezionare 90 opere provenienti dalla Collezione Unicredit, articolate in otto aree tematiche: Il mago moderno e la pittura antica, Qualunque incanto è magia, La vertebra della balena, Ricettari, corpi e crogiuoli (1 e 2), Il linguaggio e le regole del gioco, L´officina di Pigmalione, Dodici lavatrici e la rottura dell´ordine, L´illusione della negromanzia. Si inizia dai lavori più antichi: Psiche abbandonata da Amore (1525 ca.) di Dosso Dossi, Aracne tesse la tela (meglio conosciuta come L´indovina, 1660 ca.) di Antonio Carneo, Capriccio architettonico di Marco Ricci (1700) e Il lamento dell´ora di Jean Baptiste Greuze (1775), che vengono posti in dialogo con una scelta di libri “magici” prestati dalla Biblioteca Comunale dell´Archiginnasio di Bologna, per arrivare a quelli di artisti contemporanei delle ultime generazioni – da Christian Marclay a Grazia Toderi, da Markus Schinwald a Clare Strand, fino a Elina Brotherus, Jeppe Hein, Beate Gütschow e Hans Op de Beeck - passando per maestri come Gustav Klimt, Giorgio de Chirico, Fernand Léger, Edward Weston, Kurt Schwitters, Yves Klein, Arnulf Rainer, Georg Baselitz, Gerhard Richter, Peter Blake, Christo, Günter Brus, Mimmo Jodice, Gilberto Zorio, Giulio Paolini, Richard Long, Candida Höfer, Giuseppe Penone, Fischli e Weiss e Shirin Neshat, solo per citarne alcuni. Specifiche riflessioni, che attraversano longitudinalmente lo spazio della mostra, riguardano le principali innovazioni tecnologiche che hanno determinato cambiamenti irreversibili nell´immaginario umano e nei processi dell´arte: l´invenzione della stampa tipografica, l´avvento della fotografia e la nascita del cinema, con le conseguenti possibilità aperte agli artisti. Ai testi antichi della prima sezione si aggiungono un´ampia selezione di opere fotografiche provenienti dalla collezione Fotografis di Unicredit Bank Austria Ag (esposta a Salisburgo) e una scelta di filmati d´epoca (Fratelli Lumière, George Méliès, Jean Cocteau), resi disponibili grazie alla collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. L´allestimento negli imponenti volumi della Sala delle Ciminiere del Mambo e negli spazi circostanti non obbliga volutamente il visitatore a un percorso prestabilito ma esalta l´incontro tra le opere e la peculiarità del contesto espositivo creando, fin dalla prima sala, l´illusione di entrare in uno spazio magico, in cui la sorpresa si accompagna a straniamento e mistero. Importanti istituzioni museali europee, che li espongono in virtù di accordi con Unicredit, hanno messo a disposizione diversi lavori in mostra. Tra queste: l´Albertina di Vienna (Klimt), il Museum der Moderne di Salisburgo (collezione Fotografis), il Macro e il Maxxi di Roma (Arienti, Zorio, Paolini e Op de Beeck), il Neues Museum di Norimberga (Hein). La coproduzione della mostra La Grande Magia. Opere scelte dalla Collezione Unicredit, prosegue nel solco di una collaborazione che vede il Mambo e Unicredit affiancati a sostegno dell´arte fin dal 2007, anno in cui è stata avviata la partnership sulla sezione della Collezione Permanente del museo denominata Focus on Contemporary Italian Art, con l´intento di produrre, promuovere e collezionare l´arte italiana contemporanea. Nell´ambito di tale partnership il Mambo ha acquisito per periodi di tempo variabili lavori di: Emanuele Becheri, Elia Cantori, Loris Cecchini, Daniela Comani, Diamante Faraldo, Lara Favaretto, Eva Frapiccini, Giulio Frigo, Luisa Lambri, Eva Marisaldi, Adrian Paci, Luca Pancrazzi, Simone Pellegrini, Luca Pozzi, Luigi Presicce, Riccardo Previdi, Davide Rivalta, Pietro Ruffo, Elisa Sighicelli, Sissi, Alessandra Tesi, Davide Tranchina e Patrick Tuttofuoco. Alla partnership tra il museo e Unicredit si deve anche l´importante acquisizione di Sala F, opera di Massimo Bartolini che è stata a lungo esposta nell’area educational del Padiglione Internazionale della Biennale di Venezia. In concomitanza con l´inaugurazione de La Grande Magia. Opere scelte dalla Collezione Unicredit, viene pubblicato un catalogo (Editrice Compositori) che riproduce tutte le opere in mostra, con testi critici dei curatori e di studiosi che si sono interrogati sul tema dell´esposizione: Federico Barbierato, Marco Pasi e Antonio Somaini. In parallelo alla mostra, quattordici istituzioni bolognesi – Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d´Arte, Museo Civico del Risorgimento, Cimitero Monumentale della Certosa, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Biblioteca Comunale dell´Archiginnasio, Palazzo Magnani (sede bolognese di Unicredit), Teatro Comunale di Bologna, Fondazione Cineteca di Bologna (Cinema Lumière), Genus Bononiae (Palazzo Fava e Palazzo Pepoli), Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Bologna Magica e Centro di Poesia Contemporanea dell´Università di Bologna - propongono iniziative espositive, itinerari, spettacoli, incontri, proiezioni in cui il tema del magico incontra l´arte, la musica, la letteratura, la storia. Il Dipartimento educativo Mambo propone per tutta la durata dell´esposizione visite guidate laboratori e attività per bambini e adulti studiate specificamente. Il Mambo è il Museo d’Arte Moderna di Bologna, spazio espositivo dedicato alla cultura visiva e alla sperimentazione, centro di produzione e laboratorio critico della cultura contemporanea interdisciplinare con sede dal 2007 nell´edificio storico dell´ex Forno del pane. La Collezione Permanente del museo ripercorre la storia dell´arte italiana dal secondo dopoguerra a oggi vista attraverso l´esperienza dell´ex Galleria d´Arte Moderna di Bologna. Da novembre 2012 la sede di Mambo ospita anche le collezioni del Museo Morandi, la più ampia e rilevante raccolta pubblica di lavori di Giorgio Morandi. Il museo produce ampie mostre monografiche dedicate a importanti artisti italiani e internazionali, in una prospettiva aperta alla ricerca e alla dialettica tra le opere e il contesto espositivo. La Collezione d’Arte di Unicredit, che racchiude le raccolte d´arte che nel tempo le varie banche poi confluite nel Gruppo hanno costituito, è espressione dell´identità europea di Unicredit. Questo importante patrimonio, che conta circa 60.000 opere, con una prevalenza di opere moderne e contemporanee, rappresenta a tutti gli effetti un asset identitario e testimonia il legame con il tessuto locale e l’impegno a favore della cultura radicato nel tempo e condiviso da tutte le banche entrate a far parte del Gruppo. La Collezione è resa visibile al pubblico grazie a comodati a lungo termine presso musei ed istituzioni partner in Italia e all´estero, mostre itineranti nei vari paesi in cui il Gruppo è presente e allestimenti nei palazzi e nelle filiali del Gruppo. Info: www.Mambo-bologna.org - www.Unicreditgroup.eu |
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