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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Ottobre 2013
POCHE GOCCE DI SANGUE MATERNO PER VALUTARE SENZA RISCHI LA SALUTE DEL NASCITURO UNA NUOVA METODICA NON INVASIVA PER L´IDENTIFICAZIONE PRECOCE DELLE PIÙ FREQUENTI ALTERAZIONI CROMOSOMICHE FETALI  
 
Roma, 30 ottobre 2013 - Le anomalie dei cromosomi sono le alterazioni genetiche più gravi per il loro impatto sulla qualità di vita del nascituro. Il nuovo esame prenatale, il “Genetic-test”, permette l’identificazione, sia delle più comuni tra le anomalie cromosomiche, sia di alcune microdelezioni (la perdita di microscopici frammenti di un cromosoma) responsabili dell’insorgenza di gravi sindromi. Il Genetic-test è stato presentato nel corso del Congresso della Società Italiana di Ginecologie e Ostetricia (Sigo) che si è svolto a Napoli dal 6 al 9 ottobre. In questo importante evento scientifico è stato ribadito quanto già emerso nell’ambito del Xvi Congresso della Società Italia di Genetica Umana, tenutosi a Roma dal 26 al 29 settembre 2013: la possibilità di analizzare il Dna fetale libero, presente su una provetta di sangue materno già a dieci settimane di gravidanza, rappresenta la più grande novità nel campo della diagnostica prenatale degli ultimi anni. “La nuova tecnologia di sequenziamento (Massively Parallel Sequencing) ha reso estremamente affidabile il test e ha caratterizzato un’intera sessione del recente congresso Sigu, a testimonianza del grande valore ad essa attribuito proprio dai genetisti” spiega il Prof. Giuseppe Novelli, Ordinario di Genetica all’Università di Tor Vergata “Grandissimo rilievo è stato dato alla possibilità di raccogliere informazioni numerose e dettagliate sull’assetto cromosomico, come ad esempio le microdelezioni, partendo da un semplice prelievo di sangue. Sino ad ora tali informazioni erano ottenibili solo attraverso procedimenti di analisi che non possono prescindere da un prelievo di tessuti e dalla relativa invasività. Con questo test non solo è possibile identificare il numero corretto dei cromosomi, ma anche di anomalie strutturali dei cromosomi e che interessano più geni. L’esame infatti consente di analizzare da due a 10 milioni di basi, identificando quelle che chiamiamo ‘patologie genomiche’. Particolare attenzione va dedicata al fatto che qualsiasi risultato positivo viene prima verificato con indagini ulteriori e poi gestito all’interno di un accurato counseling genetico e di un team multisciplinare che lavora al fianco dei futuri genitori”. I test di screening prenatale sino ad oggi disponibili, come ad esempio il test combinato del primo trimestre, hanno una precisione elevata, ma molto distante dal quasi 100% dimostrato dalla validazione clinica del Genetic-test e si caratterizzano per un elevato numero di falsi positivi (circa il 5%) a fronte di un ben più basso 0,03% del G-test. Il Genetic-test, sviluppato dalla Bgi-health e fornito dai laboratori Bioscience Institute, è certificato Ce e si basa su un’analisi diretta del materiale cromosomico per valutare alcune microdelezioni, le trisomie 21, 18 e 13 e le aneuploidie dei cromosomi sessuali. Dal sangue periferico materno, quindi, è possibile ottenere importanti informazioni sul feto, senza compromettere in alcun modo la gestazione (nessun rischio abortivo connesso alla metodica). “Questo test genomico ci offre la possibilità di aggiungere al ‘test combinato’ (translucenza nucale) uno strumento non invasivo per indagare il rischio di avere un feto sano e escludere la presenza delle più frequenti anomalie cromosomiche” spiega il Prof. Enrico Ferrazzi, Professore di Ostetricia e Ginecologia Università di Milano. “In questo modo sempre e solamente attraverso un prelievo di sangue possiamo indagare con altissima accuratezza la presenza alterazione nel numero dei cromosomi del feto. A questo si aggiunge la possibilità, già sperimentata, di conoscere alcune anomalie legate ad errori di piccole parti dei singoli cromosomi, le cosiddette ‘microdelezioni’. Quando impiegare il test e con quali indicazioni sarà sicuramente oggetto di discussione da parte delle autorità sanitarie e dei clinici in quanto si tratta di uno strumento nuovo impiegabile secondo criteri che possono variare a seconda dei rischi e dell’età della madre. Andrà valutata sia la sostenibilità economica che i vantaggi medici ed etici che questa metodica potrà introdurre. Pensiamo ad esempio che con il vecchissimo criterio di eseguire amniocentesi o prelievo dei villi coriali nelle donne in gravidanza con più di 35 anni, si determina di fatto la morte di un feto sano ogni feto affetto dalla trisomia 21 identificato dalla analisi invasiva endouterina. In Italia dove si eseguono ancora 150mila diagnostiche invasive ogni anno questo significa che di fatto muoiono 700 feti sani. Il G-test può rappresentare non solo un possibile risparmio economico ma anche un risparmio non quantificabile in termini di feti sani persi con l’amniocentesi”. Qual è il periodo migliore per eseguire lo screening? “Il periodo migliore è tra la 10ma e l’11ma settimana nello stesso periodo del test di translucenza nucale e lo studio delle arterie uterine, in modo da dare al clinico tutte le informazioni relative alla esclusione dei rischi cromosomici che oggi possono essere identificati già nel primo trimestre” spiega Ferrazzi che precisa anche che “non ci sono rischi fisici né per la madre né per il bambino, ma è importante trasferire il concetto che i risultati sono dati delicati che devono essere discussi con il ginecologo o il genetista in caso di necessità e che quindi devono essere gestiti dal punto di vista dell’informazione”. Il razionale scientifico si basa sulla scoperta della presenza di Dna di origine fetale libero (non associato a cellule) nel sangue materno (Lo et al., Lancet 1997), a partire dalla quarta settimana di gestazione; la sua concentrazione aumenta con l’avanzare dell’età gestazionale, tanto da poter essere utilizzato come biomarker per la rilevazione di eventuali trisomie. Il Genetic-test, a differenza di molte copie di questa metodologia genomica commercializzate da piccoli laboratori, è stato validato clinicamente attraverso numerosi studi pubblicati su riviste internazionali peer-reviewed:  Lo studio di T.k. Lau (Journal of Maternal-fetal and Neonatal Medicine, 2012) ha valutato l´efficacia del Test su un gruppo di 567 donne. I requisiti di selezione erano una gravidanza singola e una età gestazionale di almeno 12 settimane. Gli 8 casi di trisomia 21 e il caso di trisomia 18 diagnosticati sono stati successivamente confermati da un test del cariotipo fetale Non sono stati rilevati falsi positivi. Nella ricerca è stato inoltre somministrato un test sulla ´soddisfazione´ che ha evidenziato come il 95% delle donne avesse riscontrato una completa o sostanziale riduzione dell´ansia relativa alla salute del nascituro, il 99,45% ha dichiarato una soddisfazione globale soddisfacente e molto soddisfacente e il 64,29% lo avrebbe raccomandato ad amici come screening primario.  Sempre nel 2012 Jiang et al hanno valutato il Genetic-test su 903 gravidanze di donne di età compresa tra i 20 e i 45 anni tra il primo e il terzo trimestre. Sono stati correttamente identificati i 16 casi di trisomia 21, i 12 casi di trisomia 18 i due casi di trisomia 13, tre casi su 4 di monosomia 45X, l´unico caso di trisomia Xyy e i due casi di trisomia Xxy. Il test ha dimostrato il 100% di sensibilità e il 99,9% di specificità per le aneuploidie autosomiche mantenendo un altissimo livello di sicurezza per la salute del feto. Il test infatti non presenta rischio di aborto al contrario di altre tecniche invasive.  L’analisi dei risultati ottenuti in uno studio (Dan et al., Prenat Diagn, 2012) che ha coinvolto un campione di 11.105 donne in 49 centri diversi ha dimostrato che il test ha una sensibilità del 100% e della Trisomia 18 . I risultati di questi lavori sono stati controllati rispetto all’analisi del cariotipo, attualmente considerato il gold standard della diagnosi prenatale. Bgi Health ha completato 109.582 test senza alcun falso negativo (dati di Aprile 2013). Caratteristiche: Non comporta alcun rischio abortivo aggiuntivo • Richiede solo un prelievo di sangue periferico materno di circa 10 mL • Può essere effettuato a partire dalla 10° settimana gestazionale sino alla 22° • I risultati pubblicati indicano una sensibilità del 100% e una percentuale di falsi positivi dello 0,03%(Dan et al Pren Diagn, 2012) • Sono stati completati Genetic-test senza alcun falso negativo (dati Aprile 2013) • È raccomandato dalla National Society of Genetic Counselors come test di screening in caso di gravidanze a rischio per alcune anomalie cromosomiche (Devers et al., J Gen Couns 2013) • Eventuali risultati positivi devono essere confermati da un test del cariotipo fetale come amniocentesi e villocentesi.  
   
   
MARONI: ATTENTI A FRAGILITÀ E DISABILITÀ  
 
Varese, 30 ottobre 2013 - "Come Regione Lombardia siamo molto attenti alla fragilità e, proprio pochi giorni, fa abbiamo assunto una delibera che stanzia 30 milioni di euro per i componenti fragili della famiglia. Anche da questo punto di vista la Regione Lombardia è tra le più attente a questo mondo e anche qui a Varese, dimostriamo la nostra attenzione verso le situazioni di fragilità, situazioni in cui vogliamo intervenire, per risolverle". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo a Varese alla presentazione del progetto di riqualificazione, per scopi sociali, degli immobili dell´ex convento dei Frati Minori della Brunella, in via Crispi, affidato alla Fondazione Renato Piatti Onlus e destinato a diventare il Centro multiservizi per la disabilità e la famiglia, un punto di riferimento per il territorio varesino, che avrà particolare attenzione per i minori con disabilità e per le loro famiglie. Il Centro - Il nuovo centro multiservizi (oltre 2500 metri quadrati all´interno e altri 2000 di spazi verdi) riunirà in un solo luogo tutto il sistema di cura, la clinica, la riabilitazione precoce, la residenzialità, la formazione, la ricerca sulla disabilità, l´ascolto e l´accompagnamento delle famiglie: una struttura multifunzionale, che si porrà come sportello unico di welfare, prendendosi in carico i minori con disabilità fisica o intellettiva e le famiglie in situazioni di criticità o fragilità. "Nonostante gli oltre 300 milioni tagliati dal Governo alla Lombardia - ha sottolineato il presidente Roberto Maroni - noi come Regione faremo i salti mortali e garantiremo per il 2014 tutti gli intervenenti in materia sanitaria e sociale, perché in un momento di crisi economica come questo c´è ancora più bisogno dell´intervento del pubblico". L´importanza Della Rete Delle Famiglie - "Un intervento come questo è fondamentale - ha aggiunto Maroni -. Come presidente della Regione plaudo a questa iniziativa coraggiosa e generosa, perché per un simile progetto servono il coraggio e la generosità. Come Regione Lombardia siamo vicini a questo progetto, perché questa iniziativa è coerente con la nostra visione e con quello che stiamo facendo. Questo è un esempio virtuoso di una delle eccellenze presenti in Lombardia, che vogliamo sostenere. La disabilità e la famiglia sono un binomio inscindibile, l´ho compreso nella mia esperienza da ministro del Welfare, dove mi sono davvero reso conto di quanto la rete delle famiglie sia indispensabile, in quell´ottica di sussidiarietà tra pubblico e privato, tra Istituzioni, associazioni, che spesso integrano e affiancano la funzione del pubblico, a volte persino sostituendolo ove questo non riesce ad arrivare, e, appunto, le famiglie". Domani Il Fondo Regionale Per La Famiglia - "La Regione è vicina alle esigenze dei più deboli e fragili - ha concluso il presidente -. Presenteremo al riguardo un´iniziativa con l´assessore Cristina Cantù, al Pio Albergo Trivulzio di Milano, per l´istituzione del Fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: si tratta di una serie di misure finanziate con 50 milioni di euro. E destinare 50 milioni di euro alla fragilità e alle famiglie, nel momento in cui il Governo taglia più di 300 milioni alla Lombardia, rappresenta uno sforzo importante, che abbiamo fortemente voluto adottare, proprio per dimostrare il nostro concreto sostegno verso i più deboli".  
   
   
SANITÀ IN ABRUZZO: CHIODI,PROPONE COMMISSIONE APPROFONDIMENTO PER IL CUP  
 
L´aquila, 30 ottobre 2013 - La costituzione "di una commissione di approfondimento relativa alla congruità dell´appalto per l´affidamento dei servizi del Centro unico di prenotazione (Cup)", è stata proposta dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, rispondendo ad una interrogazione consiliare del consigliere Lucrezio Paolini. Nel suo intervento, il presidente della Regione ha spiegato che "dalle direzioni delle Asl sono arrivate tutte le delucidazioni necessarie sul corretto andamento dell´intero procedimento amministrativo per la realizzazione del Cup regionale. Tutto l´iter risponde ai criteri di legge, così come risponde ai criteri di legge la revoca dell´aggiudicazione operata dal direttore della Asl Lanciano-vasto-chieti in qualità di Asl capofila del procedimento". Non solo, "nelle indicazioni che mi sono pervenute dalla Asl capofila risulta evidente il diverso oggetto dell´appalto del Cup Abruzzo rispetto a quello portato avanti dalla Regione Marche che viene preso a elemento di riferimento dal consigliere regionale. E questo è facilmente deducibile dalla lettura del capitolato di appalto". Nonostante ciò, il Presidente Chiodi ha dato il proprio parere favorevole alla commissione di approfondimento "che - ha concluso il Presidente della Regione - dovrà essere presieduta dal consigliere regionale Lucrezio Paolini".  
   
   
CAMPAGNA "NASTRO ROSA" PER LOTTA TUMORI AL SENO: PRESIDENTE MARINI, "DAL 1 GENNAIO IN UMBRIA LO SCREENING PER LA PREVENZIONE INTERESSERÀ DONNE TRA I 45 E 74 ANNI"  
 
Perugia, 30 ottobre 2013 - Dal 1 gennaio del 2014 il programma di screening per la prevenzione del tumore al seno interesserà le donne di età compresa tra i 45 e 74 anni: lo ha annunciato la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle iniziative organizzate in Umbria dalla sezione regionale della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori) nell´ambito della "21/ma" edizione della campagna "Nastro Rosa ", cui hanno partecipato anche il direttore generale dell´Azienda Ospedaliera di Perugia, Walter Orlandi, e il presidente "Lilt" Umbria, Antonio Rulli. "La Regione Umbria - ha detto la presidente Marini - dal gennaio 2014 allargherà la fascia di età per le donne interessate dagli screening di massa per la prevenzione del tumore al seno che, attualmente, interessa le donne comprese nella fascia di età 50/70 anni. Allargando la fascia d´età delle donne interessate, e quindi di età tra i 45 e 74 anni, si comprende - secondo gli studi scientifici - la quasi totalità della popolazione femminile a rischio di insorgenza del tumore alla mammella". La presidente Marini, che anche per quest´anno la Lilt ha voluto scegliere come "testimonial" della Campagna "Nastro rosa", nel corso del suo intervento ha sottolineato l´impegno della Regione per le azioni di prevenzione attraverso gli screening di massa (oltre a quello per il tumore alla mammella in Umbria vengono effettuato quelli per i tumori al collo dell´utero e per il colon retto): "L´attività di prevenzione - ha riferito - è fondamentale per ridurre il più possibile i rischi per la salute delle donne. Ed i risultati ottenuti in Umbria, dove da quindici anni si effettuano gli screening di massa, sono assolutamente positivi. Ciò grazie al lavoro di tutti gli operatori e dei tanti volontari, come quelli della Lilt, ai quali va il nostro sincero e sentito ringraziamento". La presidente ha altresì colto l´occasione per sottolineare come in presenza di attività di screening di massa il sistema sanitario regionale si dimostri più attento rispetto a prescrizioni di indagini diagnostiche per le stesse patologie che non rispettino i criteri di appropriatezza, ciò per non danneggiare chi ha un effettivo ed urgente bisogno e lo stesso valore dell´attività di screening. Il direttore dell´Azienda ospedaliera di Perugia Orlandi, che ha illustrato l´attività svolta dall´Azienda per la prevenzione e cura dei tumori al seno, ha ricordato che l´Ospedale del capoluogo "ha ottenuto ben tre ´nastri rosa´ a testimonianza del lavoro svolto e dei positivi risultati raggiunti. Ciò che dobbiamo fare noi operatori - ha aggiunto - è non solo garantire la migliore risposta alla domanda di salute, ma lavorare affinché vi sia sempre di più la cultura della salute. Dal versante sanitario posso dire che l´Azienda di Perugia, per ciò che riguarda lo specifico tema del tumore al seno, è all´avanguardia in Italia, potendo garantire l´intervento chirurgico entro il termine di 20 giorni e con una degenza media di poco superiore alle 36 ore". Il professor Rulli ha invece illustrato i contenuti della campagna, promossa in oltre 70 Nazioni nel mondo, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare le donne sull´importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori al seno. Alla campagna aderisce - come di consueto anche l´Umbria - e nei prossimi giorni, ripetendo una tradizione oramai consolidata, verranno illuminate di rosa nel capoluogo umbro sia la Fontana Maggiore, che l´ingresso principale dell´Ospedale di Perugia, Santa Maria della Misericordia.  
   
   
BASILICATA, ASP: AL VIA DOMANI SETTIMANA MONDIALE ALLATTAMENTO AL SENO  
 
Potenza, 30 ottobre 2013- Iniziano oggi alle ore 9, con un incontro informativo ed un laboratorio creativo per mamme e bambini presso la sala multimediale dell’Ospedale di Chiaromonte, le attività organizzate dall’Azienda sanitaria locale di Potenza (Asp), in occasione della Settimana mondiale dell’Allattamento al seno, in collaborazione con i consultori familiari e con le unità operative di Pediatria, Percorsi integrati ospedale e territorio, Pediatria territoriale, Ostetricia e ginecologia, Nutrizione e Pediatria di famiglia. Lo rende noto, attraverso un comunicato, l’Asp di Potenza. Il secondo incontro informativo, rivolto ad associazioni di volontariato, gruppi e singoli interessati, è previsto invece per giovedì 31 ottobre, presso la sala multimediale della sede dell’ex Asl n3 di via Piano dei Lippi, a Lagonegro. L’asp di Potenza fa sapere inoltre che “presso il Consultorio familiare di Potenza, tutti i giovedì è stato attivato un ambulatorio permanente di consulenza, con la contemporanea presenza di psicologa, ostetrica, ginecologa e pediatra, per aiutare le mamme nella pratica dell’allattamento al seno e dar loro consigli”.