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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 31 Ottobre 2013 |
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MILANO (FONDAZIONE MARCONI): MAN RAY. MODELS - INAUGURAZIONE MOSTRA E PRESENTAZIONE VOLUME: 14 NOVEMBRE DALLE ORE 18.00 - DAL 15 NOVEMBRE 2013 ALL’11 GENNAIO 2014
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La Fondazione Marconi è lieta di presentare al pubblico la mostra Man Ray. Models in occasione della recente pubblicazione dell’omonimo volume edito dall’editore Cambi, fedele riproduzione di un Album fotografico realizzato dallo stesso Man Ray. La mostra presenta le fotografie originali che l’artista ha scattato tra il 1920 e il 1940 alle modelle che frequentava e che poi ha raccolto in un Album come ricordo delle stesse modelle e della loro partecipazione al lavoro fotografico da lui svolto in quegli anni. Man Ray non ha mai voluto vendere questo Album che costituiva per lui un’opera privata, una curiosità da mostrare agli amici. È stata la moglie Juliet molti anni dopo, alla morte del marito, a parlare dell’Album all’amico e gallerista Giorgio Marconi. L’album contiene 83 fotografie, tutte presenti in mostra nella loro versione originale, in cui l’artista, alla ricerca dell’attimo fuggente, riunisce i suoi ricordi più preziosi, dando vita ad una specie di diario o di antologia amorosa. La scelta rigorosa tra i moltissimi scatti realizzati in quegli anni attribuisce alla raccolta il senso più intimo e autobiografico. L’obiettivo di Man Ray si sofferma su volti, capigliature, sguardi, dettagli che svelano il corpo e i suoi segreti, danzatrici africane che allietano le notti di un’esotica Parigi, ballerine anonime con nomi di vegetali (Cavolo, Porro, Lattuga, Barbabietola, Peperoncino…); donne dal corpo perfetto divenute celebri come Kiki (Alice Ernestine Prin), regina di Montparnasse; la pittrice Meret Elizabeth Oppenheim; l’affascinante Modella Natasha che fu anche assistente dell’artista; la bellezza convulsiva di Lee (Elizabeth) Miller e ancora, Nusch, moglie del poeta Paul Eluard. La mostra ripercorre così, attraverso le immagini di Man Ray, una miriade di bellezze eteree o selvagge, corpi anonimi e fanciulle in fiore, che rappresentano di fatto il ritratto di un’epoca con i suoi gusti, le sue inclinazioni, la sua atmosfera: il mondo in una scatola. La presentazione della mostra e del prezioso volume che l’accompagna avverrà alla presenza dell’editore Carlo Cambi e dell’autore dei testi, il critico d’arte Janus, che frequentò l’artista negli ultimi 15 anni di vita e che con lui strinse un legame d’amicizia tanto da diventarne uno dei più importanti critici e biografi. Quest’ultimo, profondo conoscitore di Man Ray potrà commentare e raccontare al pubblico le scelte fotografiche di Man Ray, rivelandone le più recondite sfumature d’artista e fotografo. --- Notizie biografiche Man Ray (Emmanuel Radnitzsky) nasce a Philadelphia nel 1890 da genitori ebrei di origine russa, emigrati negli Stati Uniti alcuni anni prima. Dopo gli studi secondari e i primi corsi di disegno industriale, frequenta il Ferrer Center ed entra in contatto con Alfred Stieglitz e gli ambienti dell’avanguardia newyorkese. Dopo le prime opere di ispirazione cubista avvia la sperimentazione di varie tecniche – collage, sculture e assemblaggi, pittura ad aerografo – e inizia a dedicarsi alla fotografia. Insieme a Marcel Duchamp è il principale animatore del dadaismo newyorkese e promotore di numerose iniziative, dalla fondazione della Società degli artisti indipendenti (1916) e la “Société Anonyme Inc.” (1920) alla pubblicazione della rivista “New York Dada” (1921). Nascono in questa fase i primi “oggetti d’affezione”, tra cui il celebre Enigme d’Isidore Ducasse. Nel 1921 si trasferisce a Parigi, dove ritrova Marcel Duchamp, e nello stesso anno ha una personale alla Librairie Six. Realizza i primi Rayographs, che pubblica nel volume Champs délicieux (1922) con prefazione di Tristan Tzara. Dopo la partecipazione al Salon Dada, che si tiene nel 1922 alla Galerie Montaigne, lavora al film Retour à la raison e si lega al gruppo dei surrealisti, con i quali espone alla Galerie Pierre nel 1925 e in tutte le mostre successive. Rimane a Parigi fino al 1940, affermandosi come uno dei migliori interpreti della poetica surrealista, con dipinti, assemblaggi d’oggetti, film d’artista e sperimentazioni fotografiche, continuando ad esporre sia in Europa che in America. Dopo lo scoppio della guerra si reca negli Stati Uniti, a Los Angeles dove rimane fino al 1951. Durante il soggiorno americano conosce e sposa Juliet Browner che sarà anche sua modella e musa ispiratrice. Si dedica soprattutto alla pittura realizzando la serie Equations shakespeariennes e Alphabet for Adults. Tornato a Parigi, continua la sperimentazione fotografica, la creazione di dipinti e oggetti d’affezione. Nel 1959 l’Istitute of Contemporary Art di Londra gli dedica una grande antologica e due anni dopo gli è conferita la medaglia d’oro per la fotografia alla Biennale di Venezia. Nel 1966 si tiene la prima grande retrospettiva a Los Angeles al County Museum of Art; nel 1970 ha luogo una mostra itinerante in varie sedi d’Europa, che si inaugura al Museum Boymans van Beuningen di Rotterdam. L’artista muore a Parigi il 18 novembre 1976. Nel corso degli anni la Fondazione Marconi dedica all’opera di Man Ray diverse mostre tra cui ricordiamo le più recenti: Man Ray. Fotografie 1920-1950, 2006; Man Ray - Robert Mapplethorpe, 2010; Man Ray. The Fifty Faces of Juliet, 2011; Man Ray 1944, 2012; Man Ray Museo d’Arte, Lugano, 2011; Man Ray Glholtegaard-breda Foundation Copenhagen, 2013. Info: Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Via Tadino 15, 20124, Milano - Tel. 02 29 41 92 32 - fax 02 29 41 72 78 - info@fondazionemarconi.Org - www.Fondazionemarconi.org |
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VENEZIA (ABBAZIA DI SAN GREGORIO, DORSODURO 172):
CANALETTO |
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Canaletto torna nel luogo dove dipinse un suo capolavoro. All’abbazia di San Gregorio. Non una mostra ma un’esperienza emozionale. Assaporare, percepire, vivere, da soli, di giorno o di notte Per meno di 50 giorni Canaletto torna, 270 anni dopo, nel luogo in cui creò una delle sue opere più affascinanti, “L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute”. Un progetto unico che non ha precedenti realizzato da Fondaco grazie alla Famiglia Buziol. Il capolavoro del grande vedutista tornerà esattamente là dove affascina pensare che l’artista l’abbia ideato e creato. Tornerà nell’incantevole loggiato dal quale egli, con la camera ottica, trasse le precise linee delle architetture che tra il 1740 ed il 1745 traspose nella sua celebre tela. E si tratta di architetture semplicemente magnifiche: la barocca meraviglia di marmo bianco creata dal Longhena come ex voto della città per la Salute ritrovata dopo l’ennesima pestilenza, più in là i Magazzini del Sale e la Punta della Dogana e, sull’altra sponda del Gran Canal, Palazzo Ducale e Riva degli Schiavoni, sulla quale la vista si perde all’infinito in un ritmo serrato e dettagliatissimo di particolari architettonici. Il tutto a sfondo di una città brulicante di vita, incontri, attività commerciali. Nobiluomini e mercanti sciamano da Palazzo Ducale, barcaioli e i gondolieri di casa accostano alla riva della Basilica, alla Punta della Dogana i sacchi di sale, le botti di vino e il cotone vengono raccolti nei magazzini. E’ la straordinaria quotidianità di una città vivacissima e ancora grande Capitale. Illuminata da un cielo di azzurro oltremare che si specchia su un’acqua verde turchino carica di rifrangenze di luce e di colore. Canaletto affronta meglio di ogni altro una problematica comune a tutti i pittori di veduta: abbracciare con un solo sguardo ciò che l’occhio non riesce a comprendere. E questo olio ne rappresenta una sintesi assoluta ed emblematica che si riflette in una composizione estremamente armonica ed unitaria dal taglio così ardito, che non si ritroverà neppure nei migliori “vedutisti” ottocenteschi, da Ippolito Caffi agli Impressionisti. “L’entrata nel Canal Grande dalla Basilica della Salute” affascinò Lady Lucas and Dingwall, sua prima proprietaria. L’opera venne acquistata successivamente da Henry Grey, Duca di Kent. Nell’aprile del 1970 è stata acquistata dall’attuale proprietà privata presso Sotheby’s a Londra. Prima di tornare temporaneamente “a casa sua”, l’olio del Canaletto è stato esposto, tra l’altro, a Madrid (Museo Thyssen-bornemisza), Roma (Vittoriano), Milano (Palazzo Reale) e Parigi (Museo Maillol). Con modalità mai prima sperimentate in Europa, per i quasi cinquanta giorni di esposizione, intorno a questo magnifico quadro, ad essere proposta è una esperienza che non è una semplice visita, ma un incontro, una suggestione intima, emozionale. Un’esperienza che inizia, e ci accompagna, fin dai suggestivi, magici spazi della medievale Abbazia di San Gregorio e che culmina nella splendida sala ad angolo con affaccio unico al mondo sulla Basilica della Salute, sul Canal Grande, sul Bacino di San Marco. Luogo ipnotico, ricco di sognanti magie. Da anni mai aperta al pubblico, questa sala accoglierà la tela del Canaletto con un raffronto ineguagliabile tra tela e spazio urbano, tra irreale e reale, tra storia e contemporaneità. Già solo entrare in questo luogo ieratico e severo, immergendosi nel silenzio che ricorda che qui per quasi sette secoli vissero e pregarono generazioni di benedettini, è un’emozione forte di per sé stessa, ma ancor più se vissuta ed assaporata nelle ore serali o notturne. Sì, perché Canaletto si potrà ammirare H24. Anche da soli, per un’intera ora, o con pochi amici. Infatti, la straordinaria esclusività di questo “incontro” con l’opera sarà sottolineato dal fatto che l’accesso sarà consentito per un numero massimo di otto persone per ogni fascia oraria, e soltanto previa prenotazione on line su sito dedicato www.Canalettovenezia.it. Ad introdurre all’opera e al suo Maestro è un video, vero e proprio film d’autore realizzato da Francesco Patierno, regista e sceneggiatore, rinomato autore di documentari, videoclip e spot pubblicitari. Il suo primo film "Pater Familias" è stato invitato in concorso al Festival di Berlino ed in più di cinquanta manifestazioni internazionali. Da allora un susseguirsi di successi, che hanno conquistato importanti riconoscimenti in Italia e all’estero. Sarà lui con Tonino Zera, ad occuparsi dell’allestimento del percorso espositivo/emozionale. Zera, esperto production designer, ha lavorato nel corso della sua carriera con affermati registi italiani e stranieri tra i quali Liliana Cavani, Gabriele Muccino, Carlo Carlei, Spike Lee, Sam Mendes, Dennis Hopper, Giuseppe Tornatore. Ha ricevuto quattro nomination per i David di Donatello come migliore production design per i film: “La sconosciuta” di Giuseppe Tornatore, “Hotel Meina” di Carlo Lizzani, “La prima cosa bella” di Paolo Virzì e “Gli angeli del male” di Michele Placido. Maurizio Calvesi, direttore della fotografia e professionista di fama internazionale, ha filmato i particolari del quadro con una tecnica innovativa in altissima definizione che verranno proposti come esperienza multimediale di approfondimento, attraverso la quale sarà possibile vivere una lettura inedita e dettagliatissima dell’opera. La magia di San Gregorio, la magia del miglior Canaletto, la magia del cinema d’autore e soprattutto la magia eterna di Venezia. Insieme, per offrire un’esperienza unica, da vivere e concedersi almeno una volta nella vita. Info: www.Cacnalettovenezia.it ; canaletto@coopculture.It - Prevendita, Coopculture, www.Coopculture.it - tel 06 39967450 / 848690570 |
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POLLOCK, WARHOL, KANDINSKY E MUNCH: LE PIÙ IMPORTANTI ESPOSIZIONI DELL’ANNO IN DUE ITINERARI TRA ARTE ED ENOGASTRONOMIA
ACCORDO TRA 24 ORE CULTURA E CARTORANGE PER OFFRIRE AI VISITATORI DELLE MOSTRE UN PERCORSO MULTISENSORIALE ENOGASTRONOMICO ALLA SCOPERTA DI LOMBARDIA E LIGURIA
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Il connubio fra turismo e cultura costituisce da sempre l’anima dei viaggi di Cartorange – Viaggi su misura, la più grande azienda italiana di Consulenti per Viaggiare, che ha stretto con 24 Ore Cultura – Gruppo Sole 24 Ore un accordo per abbinare alle mostre dedicate a Pollock, Warhol, Kandinsky e Munch, in programma a Milano e Genova fra il 2013 e il 2014, due itinerari turistici di due giorni alla scoperta dei paesaggi e delle tradizioni enogastronomiche di Lombardia e Liguria. «Siamo orgogliosi –commenta Gianpaolo Romano, ad di Cartorange– di aver lavorato assieme a un partner prestigioso come 24 Ore Cultura per proporre ai visitatori delle mostre un’esperienza multisensoriale, che dallo spazio dell’esposizione si allarga al territorio circostante. Le mostre di Pollock, Warhol e Kandinsky a Milano saranno il punto di partenza per un itinerario in Franciacorta in cui non mancheranno le degustazioni di vini, mentre a Genova la mostra di Munch sarà accompagnata dalle degustazioni di piatti e vini tipici liguri, nonché dalla possibilità di visitare il labirintico centro storico con i suoi carrugi». L’iniziativa è frutto di una partnership tra Cartorange, che con il suo catalogo Viaggi nel Tempo ha sempre più successo fra i turisti più attenti alla cultura e all’arte, e 24 Ore Cultura – Gruppo Sole 24 Ore che ha organizzato le quattro esposizioni, fra le più importanti del 2013-14 per l’altissimo livello scientifico e la capacità di attrarre folle di visitatori: a un mese dall’apertura della mostra di Pollock si contano già oltre 29mila ingressi. I pacchetti Cartorange sono costruiti su itinerari di due giorni e una notte, con data di partenza libera per un minimo di due persone al costo di 99 euro a persona. L´itinerario milanese abbina alla mostra prescelta, visitabile con il supporto di un’audio guida, degustazioni di vini e un pernottamento in Franciacorta, oltre alla visita della Villa Monte Rossa di Bornato e dell’annessa cantina. Per Genova il pacchetto comprende l’ingresso alla mostra di Munch con audio guida, una cena con piatti tipici liguri e vini locali, pernottamento e prima colazione. Ci si potrà preparare alle mostre con un filmato introduttivo a cura di 24 Ore Cultura disponibile sul sito www.Cartorange.com che consentirà di meglio apprezzare meglio la visita. Al Palazzo Reale di Milano la mostra “Pollock e gli Irascibili” con i capolavori del Whitney Museum prosegue fino al 24 febbraio, quella su Andy Warhol curata dal collezionista Peter Brant è visitabile dal 24 ottobre al 2 marzo e quella su Vasily Kandinsky inaugura il 17 dicembre per proseguire fino al 4 maggio, con 200 opere della collezione del Centre Pompidou di Parigi. Al Palazzo Ducale di Genova, dal 6 novembre 2013 al 27 aprile 2014, la mostra di Edvard Munch rende omaggio al sublime artista norvegese, raccontando la sua evoluzione artistica con oltre 120 opere. Cartorange - Viaggi su misura (www.Cartorange.com) è la più grande azienda di Consulenti per Viaggiare, attiva in Italia da oltre dieci anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Con il progetto Viaggi nel Tempo Cartorange aggiunge una dimensione nuova al viaggio: gli itinerari sono pianificati da storici e archeologi che curano lezioni preparatorie per i partecipanti e poi li accompagnano sul posto, alla scoperta delle Meraviglie della Storia, dei Grandi Personaggi e degli Enigmi della Storia che hanno segnato il corso degli eventi |
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ROMA (GALLERIA D’ARTE IPER URANIUM, VIA DEI BANCHI NUOVI 58): MOSTRA IL GIARDINO DELL´AMORE - OPERE DI MOKODU FALL, ARTISTA SENEGALESE A CURA DI STEFANIA VALENTE - DAL 3 AL 10 NOVEMBRE 2013
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La Galleria d’arte Iper Uranium presenta, dal 3 al 10 novembre 2013, Il giardino dell’amore. Dipinti inediti di Mokodu Fall: prima personale romana dell’artista senegalese noto come vignettista nel suo paese di origine Pittore autodidatta, nato in Senegal, nel 1975, Mokodu Fall espone un ciclo inedito di dipinti nella mostra personale Il giardino dell’amore, (Galleria d’arte Iper Uranium, dal 3 al 10 novembre 2013). L’esposizione, a cura di Stefania Valente, presenta dodici opere, commentate dai testi critici posti a margine dei lavori stessi, di Simone Papalini - scrittore e sceneggiatore romano - che, come lascia intuire il titolo (scelto e voluto dall’artista, ma che cita anche un celebre dipinto di Rubes) ruotano attorno al concetto di amore passionale quale manifestazione di un sentimento più profondo, intenso che unisce gli esseri umani tra loro, al di là di ogni confine. Fulcro di ogni rappresentazione una coppia che si scambia effusioni amorose in metropoli sempre diverse - New York, Mosca, Roma - identificabili dai loro monumenti-simbolo evocati talvolta con una certa dose di ironia (nel dipinto ambientato a Parigi la Torre Eiffel appare spezzata in due). Più precisamente i suoi lavori sono un omaggio all’unione uomo-donna: scambio interumano che consente a ogni persona di realizzare la propria identità, attraverso il contatto con il “diverso da sé”. Rappresenta questa concezione “calda” del sentimento che unisce gli esseri umani, che si realizza anche nella carnalità dell’atto fisico, con un segno istintivo, non contaminato, simile a quello delle pitture rupestri preistoriche, ma non solo. «Mokodu Fall – spiega la curatrice - si esprime con un linguaggio primordiale, spontaneo e sincero, talvolta ingenuo, capace di suscitare un forte impatto emotivo sullo spettatore. L’immagine bidimensionale e la stilizzazione delle forme da una parte, i colori accessi – rosso e giallo - in forte contrasto tra loro dall’altra, sono elementi caratteristici di una cifra stilistica che attinge, più che altro, dalla cultura di origine dell’artista, così, come del resto, fecero, a loro tempo, anche gli esponenti delle avanguardie del Novecento a cui, in qualche modo, il suo codice linguistico riconduce». Un ciclo pittorico, nato nel 2006 – e portato avanti parallelamente ad altri percorsi di ricerca (lavori satirici e a tematica africana) - velato da un dolce erotismo, che consente all’artista senegalese di trasmettere un messaggio universale: l’idea che l’amore sia un’energia vitale, potente, esclusiva dell’uomo, in quanto essere dotato di pensiero, che, in ogni dove e in ogni epoca, conducendo gli individui gli uni verso gli altri, favorisce la solidarietà umana e l’armonia sociale. In senso lato quindi l’amore per Mokodu è amore per la vita, per la natura, per l’arte. --- Il giorno dell’inaugurazione (3 novembre, ore 18.30) ci sarà un concerto della violinista Federica Paglia: si esibirà dal vivo, nello spazio espositivo, suonano brani originali, ispirati al tema amoroso, --- Nato nel 1975 in Senegal, da una famiglia nobile (discende da Mayacine, figlio del Re dell’Impero del Baol, regione centrale del Senegal), Mokodu Fall è un artista autodidatta che da 17 anni vive in Italia. Grazie al padre diplomatico, viaggia sin da giovanissimi in tutto il mondo. A 15 anni scopre la passione per il disegno. Negli anni ’90 realizza le sue prime vignette di satira politica che vengono pubblicate sulle riviste mensili: Afrique economique e Le debat. Nel frattempo frequenta il Cafards libérés, nel suo paese, contesto culturale in cui conosce i più grandi vignettisti del Senegal. Nel 1996 si trasferisce in Italia, e inizia ad esporre in diverse città d’Italia (Roma, Bolzano, Riccione, Parma, Gradara, Pianopoli). Di recente ha partecipato a due importanti festival di cultura internazionale (Ottobre Africano, a Parma, 2010 e Calafrika, Calabria, 2013). In contatto con il più grandi artisti senegalesi come Kalidou Kassé, Zoulou Mbaye e Joe Ouakam, di tanto in tanto torna nel suo paese. Attualmente vive e lavora a Roma. Info: Iper Uranium Art Gallery - Via dei Banchi Nuovi, 58, Roma - tel 366-4920837 |
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LONDRA (EUROPA HOUSE): ADRISTORICAL LANDS - 30 OCTOBER – 8 NOVEMBER 2013
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Il 29 ottobre si è aperta a Londra una mostra fotografica sulle varie realtà dei Partners del Progetto Europeo Adristorical Lands. L’esposizione avrà luogo alla Europa House, sede della Comunità Europea nel distretto centrale di Westminster e rimarrà aperta fino all’8 Novembre. Le foto artistiche del prestigioso appuntamento sono di Sergio Ramazzotti, Renato Gatta e Ignacio Maria Coccia per i Borghi fortificati delle Marche (tra i quali Corinaldo, Camerino, San Ginesio, Ripatransone, Gradara) e si riferiscono in particolare ai circuiti della Regione Marche denominati “I borghi più belli d’Italia” e i paesi “Bandiera arancione”. Il circuito delle “Case d’Artista” (da Raffaello a Lorenzo Lotto, Gioacchino Rossini, Giacomo Leopardi, Osvaldo Licini, fino ai contemporanei Eliseo Mattiacci, Paolo Icaro e Giuliano Giuliani), è affidato alle foto di Gianni Ummarino ed è stato ideato e progettato dall’Associazione Le Marche Segrete. Nell’ambito di questa mostra, oggi, 31 ottobre, avrà luogo all’Istituto Italiano di Cultura (Belgrave Square ore 18.30) una interessante conferenza dibattito tra il Prof. Stefano Papetti (Direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno) ed il giornalista inglese Toby White, che nelle Marche ha partecipato in primavera ad incontri culturali Italia-croazia. La conferenza intende sottolineare i caratteri culturali che accomunano i paesi che si affacciano sull´Adriatico, un mare che anziché dividere le popolazioni ha invece contribuito ad unirle, facilitando le comunicazioni fra Oriente ed Occidente e dando vita a quella realtà che potremo definire come l´ecumene adriatico. Questo il tema che sarà approfondito e dibattuto in ambito storico e scientifico con i rappresentanti della stampa: East meets West: art, architecture and Adriatic lifestyle. Per questi due eventi, la mostra londinese e la conferenza-dibattito, l’Associazione Le Marche Segrete ha ricevuto una medaglia di bronzo dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. ---- Finalità e obiettivi del progetto Adristorical Lands – 8 Paesi Eu Identificare l’Adriatico come un’unica destinazione turistica attraverso una forte azione di promozione culturale di sette Paesi con gli “Itinerari turistici dell’Adriatico: questo l’obiettivo di “Adristorical Lands”, un Progetto Europeo (Programma di Cooperazione transfrontaliero Ipa-adriatico), che vede insieme Albania, Bosnia-erzegovina, Croazia, Italia, Montenegro, Slovenia. Sono Partner del Progetto: Regione Molise; Regione del Veneto; Associazione Città murate del Veneto; Regione Marche; Associazione Le Marche Segrete (Marche); Regione Abruzzo; Confesercenti Abruzzo; Provincia di Bari (Regione Puglia); Agenzia per lo Sviluppo della Dalmazia (Spalato e Hvar) Croazia; Agenzia per lo Sviluppo turistico della Erzegovina (Bosnia); Museo del Mare di Pirano (Slovenia); Comune di Lezha (Albania); Ministero della Cultura e dello Sport del Montenegro, Informest, Provincia di Ravenna |
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NUOVE ATTIVITÀ PER IL PUBBLICO E PER LA SCUOLA AL CASTELLO GAMBA |
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Aosta - L’assessorato dell’istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che è stata programmata una nuova offerta culturale al Castello Gamba di Châtillon, realtà museale dedicata all’arte moderna e contemporanea, consistente in una serie di attività di valorizzazione che si rivolgono al pubblico adulto, alle famiglie con bambini e al mondo scolastico. Le attività di valorizzazione proposte nascono dalla convinzione dell’importanza dei beni culturali nella formazione dell’identità civica e individuale e si pongono l’obiettivo di avvicinare il pubblico all’arte moderna e contemporanea, attraverso una proposta ben strutturata e differenziata a seconda dell’utente interessato. «Il programma di attività che saranno attivate al Castello Gamba - dichiara l’Assessore Joël Farcoz - e l’inserimento del nuovo centro d’arte moderna e contemporanea nel circuito dei beni culturali della Valle d´Aosta hanno aggiunto un importante tassello all’offerta culturale della nostra regione. L’ampia e articolata proposta di attività è pensata per soddisfare un vasto target di persone, dal pubblico adulto, alle famiglie con bambini, ai giovani, alle scuole di ogni ordine e grado, che attraverso visite guidate, attività didattiche e laboratoriali ed eventi culturali, potranno ognuno fare la propria esperienza con l’arte in modo appassionante, coinvolgente e al tempo stesso educativo.» Il pubblico ha dimostrato di apprezzare la nuova realtà museale che ha fatto registrare, in questo primo anno di apertura del Castello Gamba (l’inaugurazione è avvenuta il 27 ottobre 2012), un totale di 12 mila 311 visitatori, di cui oltre il 26,98 per cento ha partecipato a laboratori e visite guidate. «I buoni risultati conseguiti - dichiara l’Assessore Farcoz- testimoniano il grande interesse dei cittadini e dei turisti per la proposta culturale del Castello Gamba nella cui azione di valorizzazione l’Assessorato crede fortemente. Per questo motivo si perseguirà nelle azioni necessarie all’organizzazione di attività finalizzate all’educazione all’arte in quanto aspetto fondante nella formazione dell’identità civica ed individuale del cittadino. L’assessorato intende proporre attività culturali di alto livello nei contenuti scientifici, ma interessanti e piacevoli sotto il profilo comunicativo ed emotivo. L’intento è di dare contenuti di qualità all’offerta per incrementare il turismo culturale con il fine di creare sul territorio interessanti ricadute economiche e nuove opportunità di sviluppo.» Oltre alle visite guidate per adulti, già attivate lo scorso anno, sarà proposta, a partire dal mese di novembre, una nuova attività denominata I linguaggi dell’arte: visite differenziate di approfondimento dedicate, in ogni appuntamento, a un momento particolare dell’arte contemporanea o a uno dei principali movimenti artistici che hanno caratterizzato il Xxi secolo. L’attività è pensata per avvicinare il pubblico adulto alla produzione artistica e figurativa dalla fine dell’800 ai giorni nostri, offrendo un’opportunità per esaminare e meglio comprendere le opere e gli artisti presenti in collezione attraverso un percorso che si snoda tra le sale del museo e il deposito. A partire dal 6 dicembre 2013 sarà visitabile, presso gli spazi destinati ad ospitare le esposizioni temporanee, la mostra L’arco di Augusto di Federico Ashton nell’ambito della rassegna Détails. Il progetto rappresenta una nuova proposta di conoscenza e valorizzazione delle opere che fanno parte della collezione regionale di arte contemporanea. Esso prevede l’organizzazione di rassegne espositive di breve durata (1-2 mesi) inframmezzate alle mostre principali del museo: eventi snelli, di rapida realizzazione e spesa contenuta, una sorta di appuntamento fisso per conoscere meglio – nel dettaglio, appunto – le collezioni regionali. Un sintetico apparato didattico di taglio divulgativo farà luce sul contesto culturale entro il quale il manufatto artistico si colloca, sull´autore e i suoi eventuali rapporti con la Valle d’Aosta, oltre che sull’iconografia rappresentata, scegliendo un approccio diverso a seconda dei casi e dei temi che si vogliono evidenziare. Il primo appuntamento è focalizzato sul dipinto L´arco di Augusto ad Aosta di Federico Ashton, (Milano, 1836 - Valico del Sempione, 1904), e si pone l’obiettivo di raccontare l’opera attraverso un sintetico apparato didattico di taglio divulgativo e il confronto con altre opere in prestito al museo. Altro importantissimo volet su cui si sta caratterizzando l’attività del Castello Gamba è la cosiddetta didattica museale, che propone a partire dal mese di novembre una nuova e articolata proposta di attività laboratoriali per bambini oltre ad una serie di visite guidate e laboratori per famiglie, concepite con la volontà di avvicinare le nuove generazioni all’arte moderna e contemporanea attraverso nuovi percorsi di scoperta e apprendimento. Spiega l’Assessore Farcoz: «La nostra missione è quella di trasformare il museo in un luogo di accrescimento per ogni nucleo famigliare attraverso opportunità di visita suggestive ed emozionanti per tutti, capaci di rendere l’arte contemporanea accessibile anche ai non addetti ai lavori e di offrire nuove occasioni per far sperimentare l’arte ai più piccoli. Il Castello Gamba ha opportunamente lavorato in tal senso per fare di questo luog, un museo a portata di bambino, in cui si apprende l’arte con divertimento e creatività, in cui gli adulti trovano gli strumenti idonei per stimolare i sensi dei loro bambini, condividendo importanti esperienze educative ed estetiche». Le attività sono articolate per fascia di età e ideate sulla base di un calendario diversificato al fine di fidelizzare il pubblico e di riproporsi in maniera sempre nuova e accattivante. Nello specifico le attività per i più piccoli sono studiate per favorire il coinvolgimento emotivo dei bambini e sviluppare la manualità artistica attraverso l’impiego di materiali e tecniche diverse, quelle che si rivolgono invece alla fascia 7-12 anni si articolano in laboratori specifici sulla sperimentazione di materiali non tradizionali, sulla tecnica pittorica e la rielaborazione delle immagini. Una particolare attenzione è stata data, in questa nuova programmazione, alle attività per famiglie con l’intenzione di promuovere il Castello Gamba quale luogo di partecipazione attiva adulti-bambini creando opportunità per la condivisione di esperienze estetiche ed educative. Da quest’anno il Castello Gamba offre poi l’opportunità di festeggiare il compleanno dei propri bambini al museo, regalando ai più piccoli un’esperienza unica di scoperta e avvicinamento all’arte. Dopo la partecipazione a un’attività specifica per bambini prevista in calendario, in una saletta del museo sarà possibile festeggiare una giornata speciale tra palloncini, candeline e tanta allegria. Si segnala, inoltre, che le tariffe delle attività hanno subito una modifica per favorire la partecipazione da parte del pubblico: · Attività per adulti 8 euro la prima attività, a seguire 5 euro per ogni attività; · Attività per bambini 3 euro, dopo la 4a attività una sarà in omaggio; · Attività per famiglie 5 euro l’adulto, 3 euro il bambino. Nel corso di questo primo anno, il Castello Gamba si è inoltre strutturato come un centro di didattica museale proponendo attività e visite guidate per scuole finalizzate a favorire l’educazione all’arte e lo sviluppo di una certa sensibilità verso la cultura anche e soprattutto da parte delle nuove generazioni. Da gennaio 2013 ad oggi sono stati accolti al museo oltre 1.850 studenti, mentre per il 2014 ne sono già previsti più di 1.900. L’offerta culturale indirizzata alle scuole è strutturata per ordine e grado ed è gratuita per le istituzioni scolastiche valdostane. «Le attività didattiche per la scuola proposte al Castello Gamba – commenta l’Assessore Farcoz - nascono dal presupposto che l’arte sia un valido strumento educativo capace di far entrare i ragazzi e i bambini in contatto con i linguaggi e le tecniche degli artisti, incoraggiando lo sviluppo della creatività, dei saperi e delle abilità. L’intenzione è quella di puntare a fare del Castello Gamba un luogo in cui i giovani possano trovare gli strumenti per nuovi arricchimenti pluridisciplinari e dove gli insegnanti possano trovare sostegno per la creazione di progetti didattici specifici che mettano a sistema il mondo della scuola con i beni culturali presenti sul territorio». Www.castellogamba.vda.it |
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