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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 08 Novembre 2013 |
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MILANO: RIAPERTO IL MUSEO DEL DUOMO |
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Ieri, giovedì 7 novembre, a Milano, è stato aperto al pubblico il Nuovo Grande Museo del Duomo, che è stato inaugurato insieme all´Archivio della Veneranda Fabbrica lunedì 4 novembre, in occasione della festa di San Carlo Borromeo, ma anche nell´imminenza dell´Expo 2015. Il museo sorge negli spazi di Palazzo Reale messi a disposizione dal Comune e il progetto è stato curato dallo studio dell’architetto Guido Canali, che ha riportato a vista le antiche volte medievali ed ordinato in duemila metri quadri di spazio espositivo ed in ventisette sale tredici percorsi tematici. Il nuovo Grande Museo del Duomo di Milano racconta i 626 anni di storia della Cattedrale, simbolo di Milano, attraverso le sue collezioni. Inaugurato nel 1953, il Museo raccoglie un enorme patrimonio di cultura e ricchezza artistica dalla sorprendente bellezza: opere scultoree, pitture, vetrate, arazzi e modelli architettonici che spaziano dal Xv secolo alla più sorprendente contemporaneità, cui si aggiunge il prezioso Tesoro del Duomo, che, con i suoi capolavori di oreficeria e avori, arredi e paramenti sacri, miracolosamente scampati alle dispersioni e agli espropri napoleonici, resta uno dei più importanti d’Europa.. Il museo è aperto da martedì a domenica dalle ore 10:00 alle 18:00. Chiuso lunedì. Ultimo biglietto: ore 16:50; ultimo ingresso: ore 17:00. Le opere esposte sono illustrate nella guida che il Corriere della Sera ha dedicato al museo e che comprende una ricca galleria fotografica e diversi contributi e testimonianze di vari autori. Nella stessa giornata del 4 novembre è stato inaugurato anche l’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo, dichiarato il 16 maggio 2012 d’interesse storico di particolare importanza dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’archivio custodisce i documenti relativi alla costruzione della cattedrale di Milano e gli atti riguardanti enti o persone entrate in contatto con la Fabbrica del Duomo nel corso dei suoi oltre sei secoli di storia, dal 1387 ad oggi. L’archivio è costituito da sei sezioni principali: Archivio storico, Archivio di deposito, Sezione Registri e Mandati (Registri, Ordinazioni capitolari, Mandati e Miscellanea), Sezione Disegni, Sezione Musicale e Fototeca. Nella Biblioteca sono custoditi oltre 9.000 volumi a disposizione degli utenti. La Biblioteca comprende oltre 9.000 volumi a disposizione degli utenti. Info: http://www.duomomilano.it/ |
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MILANO (TRIENNALE): MOSTRA RESISTENZA - FINO AL 16 NOVEMBRE
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La Fondazione Aldo Aniasi e la Fondazione La Triennale di Milano, in occasione del 70° anniversario della Resistenza e della Liberazione, danno vita ad una collaborazione per gli anni 2013-2014-2015 allo scopo di approfondire quanto i fatti e le idee della Resistenza abbiano improntato le politiche amministrative e culturali della rinascita della città dopo la distruzione bellica e sviluppare un dibattito conseguente. Le iniziative progettuali avranno al centro la figura di Aldo Aniasi in quanto emblematica del modo in cui i valori e le esperienze della lotta partigiana si siano tradotti poi nell’amministrazione della città. La mostra “Contatto Arte-città, Aniasi e la Xv Triennale di Milano” illustra le vicende della Triennale di Milano a partire dal 1943, anno in cui l’edificio è stato bombardato, e anno in cui Aniasi entra attivamente nella resistenza, parallelamente ad una breve cronistoria delle principali politiche comunali, per focalizzarsi sull’edizione della Triennale del 1973, anno in cui ebbe luogo l´iniziativa patrocinata dal Comune di Milano e curata da Giulio Macchi. Gli archivi storici della Triennale di Milano e della Fondazione Aldo Aniasi, insieme all´archivio fotografico del Touring Club Italiano e a Rai Teche hanno fornito i materiali originari: i fascicoli preparatori del 1942 per la Viii Triennale del ´43 non realizzata, le foto della Triennale bombardata nell´agosto del ´43, le foto d’archivio di Aldo Aniasi sindaco durante le cerimonie di inaugurazione della Triennale, gli stralci delle relazioni del sindaco come dichiarazioni programmatiche delle giunte comunali e i filmati originali del 1973 relativi agli interventi artistici della mostra “Contatto Arte-città”. In occasione della mostra, venerdì 15 novembre si terrà una tavola rotonda sui temi delle politiche culturali a Milano dagli anni ’70. Info: Triennale di Milano - Viale Alemagna 6, 20121, Milano - T. +39 02 724341 - www.Triennale.org |
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POLLOCK, WARHOL, KANDINSKY E MUNCH: LE PIÙ IMPORTANTI ESPOSIZIONI DELL’ANNO IN DUE ITINERARI TRA ARTE ED ENOGASTRONOMIA - ACCORDO TRA 24 ORE CULTURA E CARTORANGE PER OFFRIRE AI VISITATORI DELLE MOSTRE UN PERCORSO MULTISENSORIALE ENOGASTRONOMICO ALLA SCOPERTA DI LOMBARDIA E LIGURIA
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Il connubio fra turismo e cultura costituisce da sempre l’anima dei viaggi di Cartorange – Viaggi su misura, la più grande azienda italiana di Consulenti per Viaggiare, che ha stretto con 24 Ore Cultura – Gruppo Sole 24 Ore un accordo per abbinare alle mostre dedicate a Pollock, Warhol, Kandinsky e Munch, in programma a Milano e Genova fra il 2013 e il 2014, due itinerari turistici di due giorni alla scoperta dei paesaggi e delle tradizioni enogastronomiche di Lombardia e Liguria. «Siamo orgogliosi –commenta Gianpaolo Romano, ad di Cartorange– di aver lavorato assieme a un partner prestigioso come 24 Ore Cultura per proporre ai visitatori delle mostre un’esperienza multisensoriale, che dallo spazio dell’esposizione si allarga al territorio circostante. Le mostre di Pollock, Warhol e Kandinsky a Milano saranno il punto di partenza per un itinerario in Franciacorta in cui non mancheranno le degustazioni di vini, mentre a Genova la mostra di Munch sarà accompagnata dalle degustazioni di piatti e vini tipici liguri, nonché dalla possibilità di visitare il labirintico centro storico con i suoi carrugi». L’iniziativa è frutto di una partnership tra Cartorange, che con il suo catalogo Viaggi nel Tempo ha sempre più successo fra i turisti più attenti alla cultura e all’arte, e 24 Ore Cultura – Gruppo Sole 24 Ore che ha organizzato le quattro esposizioni, fra le più importanti del 2013-14 per l’altissimo livello scientifico e la capacità di attrarre folle di visitatori: a un mese dall’apertura della mostra di Pollock si contano già oltre 29mila ingressi. I pacchetti Cartorange sono costruiti su itinerari di due giorni e una notte, con data di partenza libera per un minimo di due persone al costo di 99 euro a persona. L´itinerario milanese abbina alla mostra prescelta, visitabile con il supporto di un’audio guida, degustazioni di vini e un pernottamento in Franciacorta, oltre alla visita della Villa Monte Rossa di Bornato e dell’annessa cantina. Per Genova il pacchetto comprende l’ingresso alla mostra di Munch con audio guida, una cena con piatti tipici liguri e vini locali, pernottamento e prima colazione. Ci si potrà preparare alle mostre con un filmato introduttivo a cura di 24 Ore Cultura disponibile sul sito www.Cartorange.com che consentirà di meglio apprezzare meglio la visita. Al Palazzo Reale di Milano la mostra “Pollock e gli Irascibili” con i capolavori del Whitney Museum prosegue fino al 24 febbraio, quella su Andy Warhol curata dal collezionista Peter Brant è visitabile dal 24 ottobre al 2 marzo e quella su Vasily Kandinsky inaugura il 17 dicembre per proseguire fino al 4 maggio, con 200 opere della collezione del Centre Pompidou di Parigi. Al Palazzo Ducale di Genova, dal 6 novembre 2013 al 27 aprile 2014, la mostra di Edvard Munch rende omaggio al sublime artista norvegese, raccontando la sua evoluzione artistica con oltre 120 opere. Cartorange - Viaggi su misura (www.Cartorange.com ) è la più grande azienda di Consulenti per Viaggiare, attiva in Italia da oltre dieci anni con più di 400 professionisti e svariate filiali sul territorio nazionale. Con il progetto Viaggi nel Tempo Cartorange aggiunge una dimensione nuova al viaggio: gli itinerari sono pianificati da storici e archeologi che curano lezioni preparatorie per i partecipanti e poi li accompagnano sul posto, alla scoperta delle Meraviglie della Storia, dei Grandi Personaggi e degli Enigmi della Storia che hanno segnato il corso degli eventi |
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MILANO (MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA):
INAUGURAZIONE NUOVA AREA “ELICOTTERI” |
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Un’esposizione interattiva permanente, progettata e realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia in partnership con Agustawestland, dedicata all’elicottero, per scoprirne la storia, gettare uno sguardo sul suo futuro e provare l’emozione di pilotarlo. La nuova area aprirà al pubblico venerdì 29 novembre e avrà sabato 7 e domenica 8 dicembre un weekend di attività speciali dedicate |
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MILANO (TRIENNALE): PIERO FORNASETTI - 100 ANNI DI FOLLIA PRATICA - 13 NOVEMBRE 2013/9 FEBBRAIO 2014
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Triennale Design Museum in occasione del centenario dalla nascita presenta la prima grande e inedita mostra in Italia dedicata a Piero Fornasetti, a cura di Barnaba Fornasetti. Pittore, stampatore, progettista, collezionista, stilista, raffinato artigiano, decoratore, gallerista e ideatore di mostre, Fornasetti è stato una personalità estremamente ricca e complessa. Ha disegnato e realizzato circa 13.000 tra oggetti e decorazioni: un universo fatto in egual misura di rigore progettuale, artistico e artigianale come di fantasia sfrenata, invenzione surrealista e poesia. In mostra più di 700 oggetti creati da Piero Fornasetti |
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GENOVA (PALAZZO DUCALE): EDVARD MUNCH, A CURA DI MARC RESTELLINI - DAL 6 NOVEMBRE 2013 AL 27 APRILE 2013 |
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Genova è una delle tre città europee che quest’anno celebrano i 150 anni della nascita di Edvard Munch con una scelta espositiva che intende presentare al pubblico il cuore dell’opera dell’artista, le opere che egli stesso prediligeva, i temi a lui cari, le tecniche preferite. Oslo, che con il resto della Norvegia detiene la quasi totalità della produzione munchiana, ha seguito una linea onnicomprensiva, Zurigo si è concentrata sull´opera grafica. A Genova, la lettura dell’opera di Munch intende riportare l’asticella dell’interpretazione munchiana verso il vero interesse dell’artista. Organizzare un’esposizione di Munch diventa quindi un vero e proprio avvenimento, una sfida indubbiamente affascinante ma incredibilmente impegnativa. La mostra genovese dunque offre al grande pubblico un´occasione unica e irripetibile, quella di vedere le opere che di norma sono custodite gelosamente nelle dimore private dei pochi e fortunati proprietari dell’opera munchiana, ma soprattutto di capire il percorso di un artista che è diventato noto per un´opera, ma che ne ha realizzate altre, sublimi, forse meno note, ma che egli credeva rappresentative della sua poetica. Palazzo Ducale di Genova, che da sempre si distingue per mostre colte, ricercate e destinate a un pubblico di conoscitori dell´arte, non tradisce la sua missione culturale e racconta un Munch mai visto prima d’ora. Una scelta coraggiosa, ma corretta e adeguata alla necessità storico-scientifica. Palazzo Ducale di Genova, con Arthemisia Group e il 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore, hanno raccolto questa sfida non solo realizzando una mostra su Munch, ma realizzandola nell´anno delle celebrazioni e tentando di restituire al genio norvegese il suo vero volto, attraverso una lettura appassionante della sua opera, intima e delicata, quasi voyeristica. Il percorso espositivo si conclude con un omaggio ai visitatori, una piccola mostra nella mostra, inattesa e ancora una volta del tutto inedita: Warhol after Munch, una sezione con le straordinarie opere realizzate da Andy Warhol che interpreta alla sua maniera Edvard Munch. L´urlo, la Madonna, espressioni dell´angoscia profonda di Munch, diventano icone pop nell´opera di Warhol, che li colora, li moltiplica, e ci fa sorridere. Un segno smitizzante e leggero, dopo la profondità dolorosa dell’artista norvegese. Promossa dal Comune di Genova, la mostra Edvard Munch prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Arthemisia Group, 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore è stata realizzata con il sostegno della Camera di Commercio di Genova e Costa Crociere come main sponsor, con l’obiettivo di sostenere i progetti culturali più importanti della città di Genova, e grazie a Knauf e Paul Wurth Italia, Ricola, Willis e Frecciarossa, Nh Hotels e Sky Arte hd. L’evento ha visto la collaborazione con Secolo Xix e la partnership con Il Sole 24 Ore - Domenica 24 Ore – Radio24. Hanno partecipato Compagnia di San Paolo, Fondazione Carige, Costa Edutainment Experience, Civita Arte a te e Iren Mercato e Coop Liguria |
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MILANO (FONDAZIONE MARCONI): MARIO SCHIFANO/GRANDE ANGOLO PER UOMINI MANIFESTI E PAESAGGI |
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La Fondazione Marconi ospita, contestualmente alla presentazione del testo cinematografico di Mario Schifano, una selezione di opere dell’artista realizzate in quegli stessi anni. Dopo aver conosciuto i primi lavori di Schifano a Roma, all’inizio degli anni Sessanta, Giorgio Marconi incontra l’artista di persona e diventa suo gallerista, promuovendone il lavoro allo Studio Marconi. Inizia così un’intensa e proficua collaborazione che dura fino al 1970. Gli anni della contestazione giovanile influenzano il modo di vedere di Schifano e le opere in mostra, che di quel periodo fanno parte, ben documentano i suoi interessi socio-politici. Tra queste citiamo la grande tela su sfondo rosso Bisogna farsi un’ottica (Franco Angeli, Tano Festa) del 1965, un omaggio, non privo di ironia, agli amici e coetanei più “ideologizzati”, Franco Angeli e Tano Festa; le opere della serie Compagni compagni, del 1968, in cui l’artista raffigura degli uomini che avanzano con le bandiere rosse, falce e martello, e che probabilmente sentiva vicino a sé, condividendone apprensioni e speranze. Più curiosa è la storia degli smalti realizzati su carta fotografica nel 1968. Alla vigilia dell’inaugurazione della mostra sulla serie Compagni compagni, Schifano invia allo Studio Marconi alcune tele e chiede a Marconi di non farle scaricare in galleria ma di portarle in un parco di Milano perché la mattina seguente vuole fotografarle mentre vengono scaricate nel verde. Da quelle fotografie nascono, insieme ad altre, Storia nel paesaggio e Particolare del paesaggio. Queste opere, più che rappresentare la fine di un’epoca per Mario Schifano, possono intendersi come l’inizio di una sua nuova stagione artistica. --- Nato a Homs, in Libia, nel 1934, Mario Schifano si trasferisce a Roma nell’immediato dopoguerra. Abbandonati gli studi, lavora come assistente del padre, che è archeologo restauratore al Museo Etrusco di Villa Giulia. Inizia a dipingere tele di matrice informale, che espone nella sua prima personale alla Galleria Appia Antica di Roma. Poi con Angeli, Festa, Lo Savio e Uncini tiene la collettiva 5 pittori - Roma ’60, curata da Restany, e la critica inizia a interessarsi alla sua pittura. Abbandonati i modi informali, realizza opere monocrome con smalti industriali, dove la carta da imballaggio è incollata sulla tela e ricoperta da un solo colore. Nel 1961 vince il Premio Lissone per la giovane pittura contemporanea e tiene una nuova personale alla Galleria La Salita di Roma. Dopo un viaggio negli Stati Uniti, dove ha partecipato alla mostra The New Realism alla Sidney Janis Gallery di New York, inizia a introdurre nelle sue tele frammenti dell’iconografia urbana. Lavora per cicli tematici: dai Paesaggi anemici alle serie dedicate alla storia dell’arte (Futurismo rivisitato, 1966). Invitato alla Biennale di Venezia nel 1964, partecipa l’anno seguente alla mostra inaugurale dello Studio Marconi, di cui diventa uno degli artisti più rappresentativi. Insieme alle nuove serie Ossigeno Ossigeno, Oasi e Compagni compagni, realizza pellicole d’avanguardia come Anna Carini vista in agosto dalle farfalle, che presenta nel 1967 allo Studio Marconi. Dal 1970, dopo l’impegno politico e civile negli anni della contestazione, sperimenta il riporto di immagini televisive sulla tela emulsionata, cui aggiunge interventi cromatici con smalti industriali. Tiene numerose personali e nel 1972 espone alla X Quadriennale romana. L’anno seguente partecipa alla rassegna “Contemporanea”, curata da Achille Bonito Oliva nel parcheggio di Villa Borghese. Nel 1974 ha luogo all’Università di Parma una vasta antologica che con un centinaio di opere ripercorre la sua carriera artistica. In questi anni torna a rivisitare la storia dell’arte con opere ispirate ai capolavori delle avanguardie storiche e realizza nuovi cicli, tra cui Quadri equestri, Architettura, Naturale sconosciuto, Reperti. Oltre a organizzare numerose personali in Italia e all’estero partecipa a diverse edizioni della Biennale di Venezia ed è inserito nelle principali rassegne dedicate all’arte contemporanea italiana, tra cui: Identité italienne, 1981, Centre Pompidou, Parigi; Italian Art of the Xx century, 1989 Royal Academy, Londra; The Italian Metamorphosis 1943-1968, 1994, Solomon R. Guggenheim Museum, New York (poi trasferita alla Triennale di Milano e al Kunstmuseum di Wolfsburg). L’artista muore a Roma nel 1998. Tra le molte mostre dedicate all’artista, si ricordano le ampie antologiche: Mario Schifano. Tutto, tenutasi nel 2001 a Roma alla Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea; Schifano 1934-1998, che ha luogo tra il 2008 e il 2009 a Roma (Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Milano (Galleria Credito Valtellinese) e Saint-etienne (Musée d’art moderne Saint-etienne Métropole). A queste si affiancano le due importanti mostre organizzate dalla Fondazione Marconi: Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada (2005); Schifano 1964-1970. Dal paesaggio alla Tv (2006). Info: Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Via Tadino 15, 20124, Milano - Tel. 02 29 41 92 32 - Fax 02 29 41 72 78 - info@fondazionemarconi.Org - www.Fondazionemarconi.org - 6-7-8 novembre 2013 |
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MANTOVA (PALAZZO TE): IL GRANDE BERNARDO SICILIANO |
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Palazzo Te di Mantova ospita una grande antologica di Bernardo Siciliano, uno dei massimi esponenti della cosiddetta figurazione, organizzata dal Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te e da Italiana, con il Patrocinio del Comune di Mantova, Mantova2019 e del Museo Civico di Palazzo Te. La mostra comprende paesaggi urbani e ritratti familiari dal denso sapore introspettivo, ed è arricchita da disegni inediti che completano il percorso espositivo fornendo un ulteriore punto di visione del suo lavoro. Sarà così raccolta, nelle Fruttiere di Palazzo Te, una parte della vasta produzione del pittore romano, oggi residente negli Stati Uniti. Proprio grazie all’esperienza newyorkese Siciliano ha potuto arricchire la sua esperienza artistica, connaturata alla tradizione pittorica europea ed italiana, con l’energia del nuovo mondo. “... Credo sia la forza della pittura e la sua urgenza - scrive Angelo Crespi, Presidente del Centro Internazionale d’Arte e di Cultura di Palazzo Te -, una forza dirompente, antifrastica rispetto alla società delle immagini che tutto rode nel flusso perpetuo di fotogrammi sempre più virtuali, la forza di persistere, di essere altro rispetto al reale, di rispecchiarlo senza esserne fagocitata, di trascenderlo”. Le vedute americane, per l’appunto, rappresentano un ulteriore approfondimento nel lavoro del pittore che si rivela essere un costruttore di spazi. “... Le sue “strutture” urbane - scrive il curatore Michele Bonuomo - sono definite da punti di fuga ogni volta più arditi (alti, bassi, esplosi, lontani), così da dare la sensazione che sulla tela non è rappresentato un luogo che già conosciamo, bensì la messa in forma e in misura di uno spazio sconosciuto fino a quel momento. Non a caso le sue “vedute” sono tutte rigorosamente senza titolo.” Questo lavoro si fa ulteriormente acuto nei ritratti, nei quali la capacità tecnica si esalta fino al limite della rappresentazione. Addirittura nella serie degli autoritratti l’artista dimostra di saper passare con grande abilità dal disegno a matita al carboncino, fino al dipinto ad olio in cui Siciliano svela la fatica del lavoro al cavalletto. “Mentre nei ritratti di città - scrive sempre Bonuomo - il punto di vista prospettico, per quanto possa essere eccentrico, è sempre profondo, negli interni è centrale e appiattito sulla figura, affinché niente distolga l’attenzione dalla qualità e dalla materia pittorica che la definisce. Una materia e una qualità che trasformano i corpi tesi e levigati, che prorompono da fondali quasi sempre monocromi, in geometrie fredde al limite dell’astrazione. Se a prima vista il rimando formale potrebbe essere l’iperrealismo o un canone neoclassico mutuato dalla fotografia di Robert Mapplethorpe e di George Hoyningen-huene, l’esito che Bernardo Siciliano raggiunge, con un metodo e una disciplina lenta e maniacale, paradossalmente è più vicino ai rapporti armonici del color field painting che al realismo più vero del vero di Chuck Close o di John De Andrea.” Perché la caratteristica principale, del lavoro di Siciliano, è che si tratta di pittura allo stato puro, pittura classica – occhio, mano, matita e pennello – senza mediazioni né traduzioni, nemmeno temporanee, in altri linguaggi. Con questa mostra l’artista trova in Palazzo Te, capolavoro di Giulio Romano, genio della figurazione rinascimentale, il palcoscenico ideale su cui mostrarsi e dialogare con il pubblico |
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LUCCA (PALAZZO DUCALE): MASSIMO VITALI E LUCA CAMPIGOTTO PER PHOTOLUX FESTIVAL URBIS – VISIONI URBANE DI GRANDI FOTOGRAFI |
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L’edizione 2013 del Photolux Festival è dedicata al tema della città e vuole essere un omaggio a Gabriele Basilico, recentemente scomparso, le cui visioni rigorose del paesaggio e dell´architettura urbani hanno fatto scuola. Due in particolare sono le mostre che maggiormente manifestano un legame con la ricerca di Basilico: le personali di Massimo Vitali e Luca Campigotto entrambe allestite a Palazzo Ducale di Lucca. --- Luca Campigotto - “Nightscapes” a cura di Renata Ferri - Questa retrospettiva si propone di mostrare come si è evoluto il modo con cui l´autore Luca Campigotto guarda alla città, dai primi scatti in bianco e nero di Venetia Obscura fino al suo ultimo lavoro, a colori, Gotham City. "La fotografia di Luca Campigotto evolve in continue alternanze. Tra il colore, protagonista deciso di molte esplorazioni, perfetto e raffinato nella definizione di ogni minimo dettaglio, e il bianco e nero intenso e sublime che induce l´ombra a disegnare paesaggi di ricerche più oniriche; tra le peregrinazioni metropolitane e gli immensi scenari deserti; tra ciò che resta del passato e il futuribile. Nulla accade nelle immagini di Campigotto: la realtà è la potente occasione creativa, pretesto per un canovaccio narrativo in cui l´autore genera un racconto visivo lucido, mai freddo, capace di letture emozionali differenti che aprono la visione a un livello più profondo, liberando un´energia intrisa di sentimento dove l´altrove è pervaso di malinconica bellezza." Appassionato al mito del viaggio avventuroso, fotografa, in contrappunto agli scenari urbani, anche molti paesaggi selvaggi. Una selezione di queste immagini è raccolta in My Wild Places (2010), uscito in occasione della mostra omonima a Palazzo Fortuny a Venezia. Di prossima pubblicazione il volume Teatri di Guerra, sui luoghi di montagna italiani dove si è combattuta la Prima Guerra Mondiale, commissionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione del centenario dello scoppio del conflitto. Vive e lavora tra l´Italia e New York. --- Massimo Vitali - “City Coasts” - Nelle comunità umane fotografate da Massimo Vitali ci sono tipi specifici (addirittura definibili mediterranei o americani) di consuetudini sociali da osservare in alcune delle loro configurazioni caratteristiche. Vitali incornicia le sue fotografie di questi riflessi con domande ironiche e alla fine piene di ansia: è solo nel “prenderla alla leggera”, nell’“andare in vacanza”, o nell’“essere un turista” che gli esseri umani riescono a raggrupparsi pacificamente con i loro simili? che serenamente si espongono alla carezza della natura? È solo così che riescono o lo vogliono? Che il loro mondo ha posto per questo? Che si può essere sani e sicuri come sembra? A prescindere dalla sua acuta osservazione sociologica, uno di risultati più sorprendenti della zoologia di Vitali è la sua scoperta visuale delle conformità istintive dell’essere umano indipendentemente dal luogo o dalla lingua, per lo meno nei luoghi speciali – a volte anche singolari, che ha scelto di studiare. Se questa è antropologia, ci rivela un’ecologia umana. E se si tratta di critica sociale, non è ostile alla società – Vitali sembra provare grande affetto per le comunità che ritrae – ma piuttosto intesa a chiarire che tipo di società siamo, o meglio, potremmo essere. Gli istinti che Vitali vede nei suoi soggetti potrebbero essere la nostra più grande risorsa e capacità di recupero; potrebbero anche però essere la vera ragione della mancanza e della perdita di oggi. Perché uniformarsi al mondo significa anche permettere al mondo di uniformarci. All´inizio degli anni Ottanta crebbe in lui la sfiducia nel fatto che la fotografia avesse l’assoluta capacità di riprodurre le sottigliezze della realtà che lo indusse ad un cambiamento nella sua carriera. Ha iniziato a lavorare come direttore della fotografia per la televisione e il cinema. Tuttavia, il suo rapporto con la fotocamera non cessò mai e alla fine rivolse la sua attenzione su “la fotografia come mezzo per la ricerca artistica." Vive e lavora a Lucca e a Berlino. Info: Lucca, Palazzo Ducale - Via Vittorio Veneto, 32, Lucca - da Lunedì a Venerdì 15.00 - 19.30, Sabato e Domenica 10.00 - 19.30 |
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FIRENZE (ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO E GALLERIA IL BISONTE)
: UN MARE DI INCHIOSTRO - IN DUE MOSTRE I 30 ANNI DELLA SCUOLA IL BISONTE, LA ‘BOTTEGA’ DELLA GRAFICA PER ECCELLENZA |
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Due mostre per celebrare i 30 anni di attività della ‘bottega’ della grafica per eccellenza: la Scuola Internazionale di Arte Grafica Il Bisonte, fondata a Firenze nel 1983 da Maria Luigia Guaita. Sono state inaugurate rispettivamente il 6 e il 7 novembre in due templi della grafica d’arte: l’Accademia delle Arti del Disegno (Via Ricasoli 68 – ‘Un mare d’inchiostro. Trenta anni di attività della Scuola Internazionale di Grafica d’Arte Il Bisonte’- 7-30 novembre) e la Galleria il Bisonte (Via San Niccolò 24 rosso – ‘Un mare d’inchiostro. La generazione del Bisonte’ – 8-29 novembre) per iniziativa della Fondazione Il Bisonte nell’ambito di Toscanaincontemporanea 2012. Sono sostenute dalla Regione Toscana, hanno il contributo di Ente Cassa di Risparmio di Firenze e godono del patrocinio della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze, dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Radio Toscana è media partner. Firenze è da sempre un centro internazionale per l’arte grafica in primo luogo per la presenza del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi che raccoglie un patrimonio enorme di opere prodotte dalla fine del Trecento ad oggi e le due esposizioni vogliono essere anche un doveroso omaggio ad una città che può aggiungere meritatamente ai tanti primati anche quello di ‘ Capitale mondiale dell’arte Grafica’. Lo hanno ben spiegato, stamani alla stampa, il Dirigente responsabile Area Attività istituzionali dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Ugo Bargagli Stoffi, il Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno Luigi Zangheri, il Presidente della Fondazione Il Bisonte Simone Guaita; il Direttore della Scuola Internazionale di Arte Grafica Il Bisonte Rodolfo Ceccotti. Nella prima mostra, antologica, dedicata ai 30 anni di attività, sono presentate 71 opere selezionate dall’archivio della scuola, ricco di oltre 7.000 pezzi che coprono le più svariate tecniche della grafica d’arte studiate e sperimentate dai migliori studenti dei corsi e dai maestri incisori che si sono succeduti dal 1983 al 2012. Al fine di avvicinare il pubblico alla raffinata arte dell’incisione e della stampa manuale, l’esposizione è integrata da una sezione didattica. Nella seconda sezione, dedicata alla ‘generazione’ del Bisonte, è presentata una collettiva di 32 opere in cui artisti affermati a livello nazionale e internazionale, già allievi della scuola (tra cui Sandro Brachitta, Giovanni Turria e Toni Pecoraro), sono messi a confronto con “artisti–allievi” che, con successo, stanno portando avanti la loro ricerca in campo grafico. Le due mostre sono corredate dal catalogo ‘Un mare d’inchiostro:Trent’anni della Scuola Internazionale di Grafica d’Arte. La generazione del Bisonte’ (pp. 108: ill. B/n e col., br., 24x22, 18 euro) edito da Polistampa nella collana Cataloghi dell’Accademia delle Arti del Disegno, n. 75. ‘’L’ente Cassa – ha dichiarato Ugo Bargagli Stoffi – sostiene con decisione la Fondazione Il Bisonte per l’aspetto fortemente formativo in una attività che è tra le eccellenze della tradizione fiorentina, oltre che per l’indiscusso prestigio che la scuola ha in tutto il mondo. E questo sostegno è rafforzato dalla collaborazione con un’importante emanazione dell’Ente Cassa quale è l’Osservatorio dei Mestieri d’Arte (Oma), da anni impegnato nella promozione della didattica per valorizzare le tecniche artigianali più antiche e preziose e per coniugare l’esperienza laboratoriale con l’offerta didattica di sperimentazione per i giovani’’. “Davanti al Bisonte si parano sfide tutt’altro che semplici – ha osservato il Presidente della Fondazione Il Bisonte Simone Guaita – ma quello che conta è sentire vivi i propri sogni e sapere di poter contare sul sostegno da parte di istituzioni, quali in primis l’Ente Cassa, che possiamo affermare con orgoglio, è sempre nato dalla fiducia riposta nel nostro lavoro e dal consenso verso i risultati fin qui ottenuti”. --- Trenta anni di attività della Scuola Internazionale di Grafica d’Arte Il Bisonte - Sala Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno - Via Ricasoli, 68 (P. Zza San Marco) - Aperta dal 7 al 30 novembre - rario: da martedì a sabato 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.00. Domenica 10.00 – 13.00. Lunedì chiuso. Ingresso libero. --- Un mare d’inchiostro. La generazione del Bisonte - Galleria Il Bisonte - Via San Niccolò 24r - Info: tel. 0552342585 - gallery@ilbisonte.It - www.Ilbisonte.it - Aperta dall’8 al 29 novembre - Orario: lunedì – giovedì 9.00 / 13.00 e 15.00 / 19.00. Venerdì 15.00 / 19.00. Sabato visitabile su appuntamento. Domenica chiuso. Ingresso libero. --- Durante gli orari di apertura della mostra, previo appuntamento, è possibile visitare anche la Scuola Internazionale di Arte Grafica del Bisonte che ha sede nelle Ex Scuderie di Palazzo Serristori. Info, prenotazioni visite : Galleria Il Bisonte - Via San Niccolò 24r, Firenze - tel. 055 2342585 - gallery@ilbisonte.It - www.Ilbisonte.it |
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