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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Novembre 2013
TESTAMENTO BIOLOGICO. DA OGGI MILANO HA IL REGISTRO SULLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTÀ GIÀ FISSATE 120 ISCRIZIONI.  
 
Milano, 19 novembre 2013 - Da oggi i milanesi possono iscriversi al Registro delle dichiarazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari e di fine vita, istituito dal Comune di Milano. Lo sportello, creato nella sede dell’assessorato alle Politiche sociali in largo Treves 1, ha accolto questa mattina, a partire dalle ore 9, i primi cittadini che avevano prenotato l’appuntamento per la consegna dei documenti. Sono oltre 120 le persone che finora hanno già fissato un incontro per l’iscrizione al Registro. “Questo servizio – ha detto Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute – lo hanno fortemente voluto i cittadini. Sono loro che ci hanno chiesto il riconoscimento di un diritto fondamentale rispetto alla libertà di scelta su questioni etiche così rilevanti. Come Amministrazione ci siamo fatti trovare pronti perché condividiamo il principio di lasciare a ciascuno la possibilità di decidere su trattamenti sanitari di fine vita”. Il Comune di Milano custodirà nel Registro un modulo nel quale il cittadino ha indicato dove e presso chi, ha depositato una dichiarazione anticipata di volontà su uno o più dei seguenti tre ambiti: trattamenti sanitari che si intende o non intende consentire in situazione di perdita di coscienza definibile come permanente e irreversibile; prelievi e trapianti di organi e tessuti; cremazione e dispersione delle ceneri. Queste dichiarazioni anticipate di volontà possono essere conservate ovunque e sono comunque valide. È preferibile, però, custodirle in luoghi sicuri anche ai fini di un efficace reperimento. A Milano le dichiarazioni anticipate di volontà possono essere depositate gratuitamente presso l’Associazione Luca Coscioni, la Fondazione Veronesi e la Chiesa Valdese. “Ringraziamo – ha aggiunto Majorino – i comitati promotori delle delibere di iniziativa popolare ‘Io Scelgo’ e ‘Milano Radicalmente Nuova e i consiglieri comunali che, con il loro impegno, hanno permesso ai milanesi di fare questo importante passo avanti in tema di diritti civili e libertà di coscienza. In particolare, l’ex consigliera da Marilisa D’amico, che in qualità di presidente della Commissione Affari Istituzionali aveva seguito l’iter delle delibere di iniziativa popolare, e Marco Cappato, come presidente della Commissione Referendum approvati”. Registro Delle Dichiarazioni Anticipate Di Volonta’ - Il Registro delle dichiarazioni anticipate di volontà sui trattamenti sanitari è stato istituito dal Consiglio Comunale lo scorso 11 luglio. Votarono a favore 27 consiglieri con 4 contrari e 1 astenuto. L’aula di Palazzo Marino aveva iniziato la discussione della delibera l’8 luglio. Era da una quindicina d’anni che non veniva discussa e approvata una Delibera di iniziativa popolare. La Delibera di iniziativa popolare era stata presentata dai comitati “Io Scelgo” e “Milano Radicalmente Nuova” con le firme di circa 13 mila cittadini. Prima di approdare in Consiglio Comunale la Delibera era passata all’esame della Commissione Affari Istituzionali riunita in seduta congiunta con le Commissioni Referendum Approvati e Politiche Sociali. Il dibattito in Commissione è iniziato il 20 marzo 2013 ed è terminato il 25 giugno per un totale complessivo di sei sedute congiunte. A queste hanno partecipato medici, giuristi, docenti universitari, esperti ed esponenti di associazioni ed enti. L’iscrizione al Registro avviene nella forma di dichiarazione sostitutiva di atto notorio, può essere richiesta da tutti i residenti del Comune di Milano e il venir meno della residenza non comporta la cancellazione. I cittadini possono comunque, in ogni momento, chiedere la modifica o la totale rimozione della dichiarazione. I dichiaranti possono nominare dei fiduciari che hanno il compito di collaborare all’attuazione delle dichiarazioni. Anche i fiduciari dovranno depositare una propria dichiarazione all’ufficio dell’assessorato alle Politiche sociali. L’iscrizione al Registro prevede la consegna di un modulo in cui il cittadino indica dove e presso chi ha depositato una dichiarazione anticipata di volontà sui trattamenti sanitari intende o intende consentire su di sé in situazione di perdita di coscienza definibile come permanente e irreversibile. Il Registro accoglie anche quelle disposizioni in materia di prelievi e di trapianti di organi o tessuti nonché rispetto alla cremazione e alla dispersione delle ceneri. I cittadini che desiderano iscriversi al Registro possono farlo richiedendo prima un appuntamento al numero di telefono 02/88453385 oppure scrivendo a dichiarazionevolonta@comune.Milano.it    
   
   
SANITÀ TOSCANA, DA TRE ESTAV A UN ESTAR  
 
 Firenze, 19 novembre 2013 - Da tre Estav a un solo Estar. Ieri la giunta regionale ha approvato la proposta di legge relativa alla sostituzione dei tre Estav (Enti per i servizi tecnico amministrativi di area vasta) attualmente esistenti con un unico Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale). Un provvedimento che va nella direzione di una maggior efficacia ed efficienza dei servizi di supporto al Sistema sanitario regionale, di un´ulteriore qualificazione del servizio fino ad oggi affidato ai tre Estav, nonché della razionalizzazione e del risparmio. La proposta di legge dovrebbe andare all´approvazione del Consiglio regionale entro la fine del 2013. Stamani l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni, nel corso di una conferenza stampa ha illustrato il provvedimento e le sue ricadute sull´organizzazione e il funzionamento del servizio sanitario regionale. "Otto anni fa la Toscana per prima ha avuto la felice intuizione di istituire i 3 Estav - ha detto l´assessore Marroni - Proprio per questo la vogliamo potenziare e rilanciare. Oggi, dopo circa 2 anni di coordinamento che ha dato ottimi risultati, si passa ad uno. Questo ci consente di confermare gli ottimi risultati raggiunti su diversi punti: acquisti, gare, risparmi sulle forniture. E su questa base costruire ulteriori efficienze anche sul sistema acquisti e potenziare ancora il servizio su informatica, ingegneria sanitaria, gestione di concorsi e stipendi". I vantaggi per i cittadini? "Creeremo una grande azienda di servizi per un ulteriore miglioramento del funzionamento del sistema sanitario toscano - spiega ancora l´assessore - I cittadini ne avranno un grande vantaggio indiretto, sia nell´ottimizzazione dei costi che nell´organizzazione e miglioramento dell´efficacia dei servizi. Stiamo costituendo una potente piattaforma di servizi integrati per garantire, oltre ai risparmi, una migliore organizzazione e gestione di tutti i servizi di supporto del Servizio sanitario regionale". Acquisti e logistica. La Toscana, assieme a Lombardia ed Emilia, siede al Tavolo nazionale Avcp (Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici). La centralizzazione permette di ottimizzare tutta la filiera, è un grosso veicolo per la gestione dell´ottimizzazione delle politiche del farmaco (ad esempio, per le questioni di appropriatezza e gestione dell´innovazione nei farmaci). Questo ha portato ad avere ottimi risultati. A fronte di un miliardo di euro circa di acquisti l´anno, si è ottenuto un 5% medio di sconto sul prezzo di riferimento a gara, e circa 40 milioni annui nel 2012 e nel 2013, dovuti alle ricontrattazioni facilitate dalla grande massa gestita. Ancora, nelle assicurazioni (furto, antincendio) su una base di 22 milioni in 3 anni, si è ottenuto il 13% di sconto. Per moltissimi oggetti acquistati (siringhe, ecc.) il nostro prezzo di acquisto è inferiore alla media nazionale. "Il vantaggio dell´Estar unico -sottolinea ancora l´assessore -, potenziare questa filiera, omogenizzare procedure e risultati, offrire un servizio omogeneo a tutte le aziende, ottenere e potenziare i vantaggi della contrattazione e delle gare, fare concorsi che valgono per tutti, semplificare, razionalizzare e rendere meno costose le procedure amministrative, uniformare la gestione dei magazzini". Ancora, il sistema informatico Itc (Information and Communication Tecnologies). La giunta ha lanciato l´anno scorso, e approvato nel settembre 2013 il progetto del nuovo sistema informativo regionale, che sarà lo strumento per la gestione del nuovo Estar unico. L´organizzazione del nuovo Estar prevede tre articolazioni corrispondenti a ciascuna della Aree vaste. Entro il 31 marzo 2014 il presidente della giunta nominerà il direttore generale dell´Estar e il Consiglio regionale effettuerà le designazioni dei due componenti del collegio sindacale di sua spettanza. E a decorrere dal 1° agosto l´Estar subentrerà in tutti i rapporti di lavoro in essere presso gli Estav. Il personale del comparto resterà nelle rispettive sedi. La direzione regionale competente attiverà uno specifico tavolo di confronto e contrattazione con le organizzazioni sindacali per la definizione di criteri e modalità attuative. Gli Estav erano stati istituiti con la legge regionale n. 40 del 24/02/2005, come strumento di un più ampio processo di razionalizzazione delle risorse e unificazione di standard, percorsi operativi e procedure, iniziato, nella Regione Toscana, con la costituzione delle Aree Vaste, nell´ottica di innalzare il livello di qualità dei servizi erogati. Questa la ripartizione attuale dei tre Estav: Estav Centro: Asl 3 di Pistoia, Asl 4 di Prato, Azienda sanitaria 10 di Firenze, Asl 11 di Empoli, Azienda Ospedaliero-universitaria Careggi e Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze. Estav Nord Ovest: Asl 1 Massa e Carrara, Asl 2 Lucca, Asl 5 Pisa, Asl 6 Livorno, Asl 12 Versilia, Azienda Ospedaliero-universitaria di Pisa. Estav Sud Est: Asl 7 Siena, Asl 8 Arezzo, Asl 9 Grosseto, Azienda Ospedaliero-universitaria di Siena. E queste le competenze degli Estav: approvvigionamento di beni e servizi - gestione dei magazzini e della logistica - gestione delle reti informative e delle tecnologie informatiche, con particolare riguardo alla integrazione ed alla organizzazione del Centro unificato di prenotazione (Cup) - gestione del patrimonio per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, appalti e alienazioni - organizzazione e gestione delle attività di formazione continua del personale - gestione delle procedure concorsuali per il reclutamento del personale - gestione delle procedure per il pagamento delle competenze del personale.  
   
   
TORINO, CITTA’ DELLA SALUTE: FIRMATO L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’AMPLIAMENTO DEL CENTRO DI BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI  
 
Torino, 19 novembre 2013 - L’assessore regionale alla Programmazione e Pianificazione Urbanistica Giovanna Quaglia ha firmato oggi a Torino l’Accordo di Programma tra Regione Piemonte, Comune di Torino, Fondazione Clinical Industrial Research Park e Società Fs Sistemi Urbani per l’ampliamento del Centro di Biotecnologie Molecolari – Incubatore di ricerca dell’Università di Torino, nell’area urbana ex Scalo Vallino (via Nizza). Erano presenti l’assessore Comunale Stefano Lorusso, Lorenzo Silengo Presidente di Cirpark e Carlo De Vito amministratore delegato Fs Sistemi Urbani. “Si tratta - spiega l’assessore Quaglia – di un progetto ritenuto strategico da parte della Regione Piemonte nell’ambito della realizzazione della Città della Salute, ammesso a un contributo regionale del Por F.e.s.r sulla riqualificazione delle aree dimesse, per la realizzazione del progetto preliminare da parte di Cirpark. Si aggiunge dunque un tassello fondamentale perché il Centro svolge un ruolo di grande importanza nel campo della genetica, delle tecnologie applicata alla medicina, dell’ingegneria biomedica e della bio - ingegneria ”. L’accordo di Programma, della durata di 10 anni, prevede la realizzazione di un edificio di circa 20.000 mq, al cui interno si sviluppano uffici, laboratori, parcheggio, spazi per il pubblico e l’approvazione della Variante urbanistica al Piano Regolatore della Città di Torino per le opere di trasformazione connesse nell’area “Scalo Vallino”.  
   
   
MARCHE REGIONE ITALIANA CON I PIÙ ALTI LIVELLI DI SALUTE. LO RIVELA UNA RICERCA NAZIONALE.  
 
Ancona, 19 novembre 2013 - Sono stati resi noti i dati relativi alla cosiddetta mortalità evitabile in Italia. In pratica si definisce con questo termine la mortalità per quelle cause che teoricamente possono essere contrastate sia sul piano della prevenzione primaria sia sul piano della diagnosi precoce e della qualità della terapia sia, infine, su quello dell’igiene e della assistenza sanitaria territoriale. L’indicatore che si utilizza per sintetizzare questo fenomeno è rappresentato dai giorni di vita perduti da ogni cittadino (ovviamente in media) per cause di morte “evitabili”. L’applicazione di questo indicatore ai dati 2010 delle varie Regioni italiane porta al primo posto la Regione Marche sia tra i maschi che tra le femmine. Nei maschi questo valore è stato nelle Marche di 18,6 contro una media nazionale di 21,3 e tra le donne di 9,72 contro una media nazionale di 11,93. Il fenomeno della minore mortalità tra le donne rispetto agli uomini è un dato comune tra tutte le Regioni. “Quanto emerge da questa analisi condotta da un gruppo di ricerca coordinato da Nebo Ricerche Pa, che coinvolge tra l’altro il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Università Tor Vergata di Roma – dice il presidente Spacca - va considerato un successo complessivo della società marchigiana. I dati sono infatti molto favorevoli sia quando si analizzano le problematiche correlate agli interventi sanitari veri e propri sia quando il fenomeno della mortalità evitabile viene ricondotto a variabili di tipo sociale come la sicurezza stradale, la corretta alimentazione, la sicurezza in casa e sul lavoro e così via”. Questa modalità di analisi viene definita con la sigla Mev (i) che sta ad indicare Mortalità Evitabile (con intelligenza). Essa viene presentata come uno strumento per meglio orientarsi nella direzione della tutela della salute prima ancora che nella cura della malattia. La scelta di tale direzione viene proposta come scelta “intelligente” perché la più vantaggiosa dal punto di vista economico, ma soprattutto individuale e sociale. Se ne può derivare la considerazione che la politica sociale e sanitaria della Regione Marche è appunto “intelligente”.  
   
   
REUMATISMI: 467 VISITE E 110 ECOGRAFIE GRATIS IN PIAZZA A VERONA. COLETTO: “RISULTATO ECCEZIONALE. GRAZIE ALL’AMARV E AI MEDICI. LA CULTURA DELLA PREVENZIONE FA SEMPRE PIU’ PRESA”.  
 
Venezia, 19 novembre 2013 - “Un successo andato oltre ogni più rosea previsione, che conferma come i messaggi chiari in tema di prevenzione in sanità arrivino sempre a destinazione. Grazie all’Amarv, alla sua presidente Silvia Tonolo, ai volontari che hanno dato il loro insostituibile apporto e a tutti i medici dell’Azienda Ospedaliera, dellOspedale di Negrar e della Clinica Pederzoli che hanno prestato gratuitamente la loro opera”. Con queste parole l’Assessore regionale alla sanità Luca Coletto sottolinea il consuntivo della “due giorni” di venerdì e sabato nel corso della quale, in due gazebo posti al Loggiato Fra Giocondo a Verona, su iniziativa dell’Associazione dei Malati Reumatici del Veneto – Amarv, sono state erogate visite gratuite e uno screening della mano ai passanti che lo richiedevano, come forma di sensibilizzazione rispetto all’importanza della prevenzione delle malattie reumatiche. Risultato finale che Coletto ha definito “strabiliante”: in 20 ore complessive di attività sono state effettuate 467 visite e consulti ed erogate 110 ecografie. “Purtroppo non siamo riusciti ad accontentare tutti – dice Silvia Tonolo – ma questo ci conforta sull’utilità di iniziative come questa e rafforza la nostra convinzione che sia necessario organizzare screening pubblici diffusi sulle malattie reumatiche. Ringrazio Coletto che ha voluto presenziare a tutte e due le giornate, i medici e tutto il volontariato che ha lavorato all’organizzazione”. “Centinaia di veronesi – aggiunge Coletto – hanno così potuto avere una visita gratuita e ottenere un mare di informazioni sulle malattie reumatiche, che colpiscono il 17% della popolazione veneta e che sul piano della prevenzione vanno trattate come tante altre patologie, stante che a 10 anni una patologia reumatica può portare all’invalidità”. “Motivo per il quale – conclude Coletto – la prevenzione e la conoscenza della malattia sono fondamentali, perché ancora oggi l’85% delle persone si rivolge allo specialista quando è troppo tardi, e cioè quando i sintomi sono comparsi”.  
   
   
CODICE ROSA, NEL 2013 OLTRE 2.200 CASI NELLE 10 ASL TOSCANE  
 
 Firenze, 19 novembre 2013 - Nei primi 9 mesi del 2013 (gennaio-settembre) sono stati 2.259 i casi di violenze e maltrattamenti approdati negli ambulatori dedicati al Codice Rosa nelle 10 aziende sanitarie toscane in cui è in funzione. E dal 1° gennaio 2014, quando entreranno nel progetto anche le 6 aziende sanitarie mancanti, il Codice Rosa sarà attivo in tutta la Toscana. A pochi giorni dalla Giornata mondiale per l´eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha presentato i dati aggiornati sul funzionamento del Codice Rosa in Toscana. "Nelle aziende in cui il Codice Rosa viene applicato, sta dando buoni risultati - dice l´assessore Marroni -, contribuendo a far emergere casi di violenza che altrimenti resterebbero sommersi, a tutelare le vittime, a perseguire i responsabili. Per questo abbiamo deciso di estenderlo a tutta la regione. La sua forza è il lavoro di squadra: mettere in rete tante competenze diverse, medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, magistratura, forze dell´ordine, associazioni, centri antiviolenza, per fare un´azione coordinata a sostegno delle fasce deboli, e nello stesso tempo perseguire gli autori dei reati". Il progetto del Codice Rosa è partito nel 2010 nella Asl di Grosseto. Dal gennaio 2012 è diventato progetto regionale, con la firma di un protocollo tra Regione Toscana e Procura della Repubblica, coinvolgendo 5 aziende. Dal gennaio 2013 altre 5 aziende sono entrate nel progetto. E dal 1° gennaio 2014 entreranno nel Codice Rosa le 5 aziende rimanenti: Massa Carrara, Pistoia, Firenze, Siena, aziende ospedaliero-universitarie Pisana e Senese. Codice Rosa: i dati - Nel 2012, nelle 5 aziende in cui il Codice Rosa era in funzione, sono stati trattati 1.455 casi di maltrattamenti e abusi su adulti e minori: 250 a Lucca, 338 a Prato, 241 ad Arezzo, 466 a Grosseto, 160 a Viareggio. Nel 2013, altre 5 aziende sono entrate nel progetto regionale: Pisa, Livorno, Empoli, Careggi e Meyer. E da gennaio a settembre 2013, in tutte e 10 le aziende che hanno il Codice Rosa, sono stati in tutto 2.259 i casi trattati: 2.139 maltrattamenti, 108 abusi, 12 maltrattamenti in seguito a stalking. 2.006 erano adulti (1.931 maltrattamenti, 63 abusi, 12 stalking), 253 erano minori (208 maltrattamenti e 45 abusi). Questi gli accessi al Codice Rosa per ciascuna azienda: 260 a Lucca, 221 a Prato, 74 a Pisa, 109 a Livorno, 127 ad Arezzo, 349 a Grosseto, 40 ad Empoli, 125 a Viareggio, 897 a Careggi, 27 al Meyer. Codice Rosa: cos´è e come funziona - E´ un percorso di accoglienza al pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza, che si colloca e si armonizza con la storica rete dei centri antiviolenza e delle altre associazioni di volontariato e solidarietà. Parte da una stanza dedicata all´interno del pronto soccorso, nella quale accedono tutti gli specialisti che dovranno visitare la/il paziente. Il suo punto di forza è una task force interistituzionale, una squadra formata da personale socio-sanitario (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi), magistrati, ufficiali di Polizia giudiziaria impegnati in un´attività di tutela delle fasce deboli della popolazione, quelle che possono essere maggiormente esposte a episodi di abuso e violenza: donne soprattutto, ma anche minori, anziani, disabili, omosessuali, immigrati, ecc. L´intervento congiunto di questa task force permette di prestare immediate cure mediche e sostegno psicologico a chi subisce violenza, nel fondamentale rispetto della riservatezza. Questa attività congiunta avviene nella più ampia tutela della privacy e dei "tempi dei silenzi" delle vittime e nel rispetto della loro scelta sul tipo di percorso da seguire dopo le prime cure. Il compito principale del gruppo è l´assistenza socio-sanitaria e giudiziaria alle vittime di violenza, con un´attenzione particolare a far emergere quegli episodi di violenza in cui le vittime hanno difficoltà a raccontare di essere state oggetto di violenza da parte di terzi: una reticenza dovuta spesso alla paura di ritorsioni. Alla base dell´attività della task force c´è un protocollo firmato congiuntamente da Regione Toscana e Procura della Repubblica. Alle cure si affianca l´azione sinergica e tempestiva delle Procure e delle forze dell´ordine, per rilevare tutti gli elementi utili, avviare le indagini, monitorare e tenere sotto controllo le situazioni a rischio nei casi di mancata denuncia. L´adozione di procedure condivise e di specifici protocolli operativi ha consentito di velocizzare i tempi di indagine e dei processi, e di creare un enorme flusso informativo, condiviso tra Asl, Procura e Forze dell´ordine, delle diverse situazioni di disagio e violenza.  
   
   
PRESENTATO AL CA’ FONCELLO IL PRIMO BLOG SU DONAZIONI E TRAPIANTI, IL PRESIDENTE ZAIA: LA SANITÀ VENETA SI CONFERMA APRIPISTA, UN VERO E POPRIO LABORATORIO DI INNOVAZIONE  
 
 Venezia, 19 novembre 2013 - “Il Veneto oggi scrive una pagina importante nella cultura della donazione e dei trapianti perché fa sbarcare in Rete il primo blog su un tema importante e delicato confermando come la sanità della nostra regione sia all’avanguardia e apripista per quel che riguardi i progetti che oggi coinvolgono anche il mondo del web”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha aperto il convegno che si è tenuto il 16 novembre al Ca’ Foncello di Treviso per presentare il primo blog (www.Puntidivita.it  ) in Italia dedicato al mondo della donazione e dei trapianti, che è stato messo online proprio dal click del Governatore. Il progetto è stato promosso e realizzato da Fondazione per l’incremento dei trapianti d’organo di tessuti onlus, fondazione banca degli occhi del Veneto Onlus e Fondazione banca dei tessuti di Treviso. “Sono sicuro – ha detto il Presidente - che questo blog diventerà uno spazio di dialogo e condivisione per tutti le persone che sono interessate al tema della donazione, ma anche un network per tutte quelle associazioni che si occupano di questo settore”. “Per le donazioni e i trapianti il Veneto è leader e questo progetto non è solo la conferma del nostro primato, ma serve anche a valorizzare e promuovere un mondo straordinario”. “Ci tengo a ringraziare – conclude il Presidente - tutte le persone che hanno lavorato per questo ambizioso progetto che fa del Veneto un modello a livello nazionale.” Nell’ultimo anno, in Veneto sono stati effettuati 454 trapianti contro i 427 di quello precedente, un più 6,3% che vale il 15,6% di tutti i trapianti effettuati in Italia. Percentuali molto superiori alla media italiana anche per quanto riguarda le donazioni (25,3 per milione contro il 20,2 in Italia). Il Veneto ha anche la più bassa percentuale di diniego alla donazione d’Italia.  
   
   
PUGLIA: PRESENTAZIONE PROGETTO PER IMPLEMENTARE CULTURA DONAZIONE ORGANI  
 
Bari, 19 novembre 2013 - L´assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile, ha partecipato questa mattina alla conferenza stampa promossa dal Centro Trapianti Puglia, coordinato dal professor F.p. Schena, per la presentazione del progetto “Lavoriamo insieme per implementare la cultura della donazione di organi, tessuti e cellule nella Regione Puglia”. Finalità del progetto è la collaborazione tra le associazioni di volontariato Aido, Fratres, Fidas, Admo e Adisco e la Croce Rossa Italiana per diffondere capillarmente sul territorio la cultura della donazione. Cultura che se per la donazione del sangue vede la Puglia all´avanguardia, non è così per la donazione di organi. Infatti nel 2012 si è registrato il numero più basso di donazioni degli ultimi 15 anni, con tasso di opposizione del 44% e con 6 donatori per ogni milione di abitanti. Con il progetto si vogliono mettere in rete le associazioni coinvolgendo quelle di donatori sangue, capillarmente presenti sul territorio e nei comuni, per informare e sensibilizzare. “Ora nelle rianimazioni – ha spiegato il prof.Schena -ci sono le stanze per l´accoglienza, dove i parenti possono essere informati sulla donazione organi. E´ ora di proseguire sulla strada dell´informazione e della donazione”. “Si avverte – ha spiegato l´assessore Gentile – in questo caso una contraddizione tutta pugliese. Se da un lato la Puglia dona più sangue di quello che è necessario, dimostrando la propria solidarietà, non sono tanto lusinghieri i dati sulla donazione di organi. E´ un fattore culturale, che vede la necessità di promuovere ogni utile intervento per migliorare le performance e combattere limiti culturali e storici. Di fronte al lutto, occorre spiegare ai parenti che non si viene meno al rispetto dei propri cari e dei loro corpi se si accetta di dare una nuova vita a chi è in lista di attesa di un organo. E´ un atto di amore e solidarietà e non una mancanza di rispetto per chi è venuto a mancare. La collaborazione del volontariato è fondamentale per spiegare, istruire, sensibilizzare”.  
   
   
SANITÀ NEL LAZIO: TICKET E PRENOTAZIONI ANCHE IN FARMACIA UN PASSO IN AVANTI PER RENDERE PIÙ SEMPLICE LA VITA DEI CITTADINI  
 
Roma, 19 novembre 2013 - La Regione sottoscrive un accordo con le farmacie e in particolare con Confservizi, Federfarma e Farmacap. Dai primi mesi del 2014 i cittadini potranno pagare il ticket e prenotare le visite specialistiche anche in farmacia senza costi aggiuntivi. L’accordo prevede anche l´acquisto centralizzato dei farmaci più costosi. In questo modo ci sarà un risparmio di circa 13 milioni di euro all´anno che potranno essere utilizzati per i cittadini. “Quello di oggi è un passo in avanti molto importante per rendere più facile la vita dei cittadini”, ha detto il presidente, Nicola Zingaretti. Risparmiare e migliorare i servizi con l’innovazione vuol dire costruire una sanità più giusta e vicina ai cittadini.  
   
   
GIUNTA SARDEGNA - TECNOLOGIE-ARREDI-ATTREZZATURE SANITARIE A PAESI IN VIA DI SVILUPPO  
 
Cagliari, 19 novembre 2013 - Tecnologie sanitarie (biomedicali, elettromedicali, etc), arredi e attrezzature sanitarie e informatiche che non sono più utilizzate dalle strutture sanitarie pubbliche e private della Sardegna saranno donate, nell´ambito delle iniziative di cooperazione internazionale, ai paesi in via di sviluppo. E´ quanto prevede una delibera della Giunta regionale, che ha approvato la proposta del presidente Ugo Cappellacci di avviare una procedura sperimentale in questo campo. L´iniziativa fa seguito ad un´altra delibera con cui la Giunta aveva firmato la "Carta della salute senza Frontiere", assumendola come strumento di riferimento per tutte le azioni di cooperazione allo sviluppo in materia sanitaria promosse dalle strutture pubbliche e private dell’isola. La Carta - che si richiama ai principi di "Sanità Pubblica Allargata" - è stata firmata da associazioni non governative (Ong), università, enti e istituzioni. Prevede dieci specifici impegni e uno di questi è il recupero e la donazione di risorse strumentali delle Aziende Sanitarie pubbliche e private della Sardegna a Paesi in ritardo di sviluppo, per fini solidaristici e umanitari. Il presidente Cappellacci ha sottolineato l´utilità del riutilizzo di materiali e attrezzature mediche, ancora funzionanti, in contesti che soffrono di grandi ristrettezze e necessità. La delibera prevede per le strutture sanitarie che aderiranno all´iniziativa, l´impegno a conservare i beni che intendono donare per fini umanitari per 4 mesi dalla trasmissione dell´elenco alla strutture regionale competente in materia di cooperazione internazionale. Trascorso tale termine senza alcuna richiesta, le strutture sanitarie procederanno alla dismissione degli stessi beni sulla base della legislazione vigente.  
   
   
SALUTE FVG: GIUNTA INDICA QUATTRO DIRETTORI GENERALI  
 
Udine, 19 novembre 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla salute, integrazione sociosanitaria, politiche sociali e famiglia, Maria Sandra Telesca, ha preposto Luciano Zanelli quale direttore generale dell´Azienda per i servizi sanitari n. 5 Bassa Friulana e Fabio Samani quale dg dell´Azienda per i servizi sanitari n. 6 Friuli occidentale. Tali incarichi avranno inizio il prossimo 1 dicembre 2013 per concludersi all´originaria scadenza contrattuale dell´1.02.2015. L´esecutivo ha altresì provveduto a nominare Paolo Bordon direttore generale dell´Azienda ospedaliera di Pordenone per il periodo di 4 anni decorrenti dall´1 dicembre 2013 sino all´1 dicembre 2017 e Nicola Delli Quadri direttore generale dell´Azienda per i servizi sanitari n. 1 Triestina per il periodo di 3 anni decorrenti dall´1 dicembre 2013 sino all´1 dicembre 2016.  
   
   
REGISTRO TUMORI NELLE MARCHE: NESSUN RITARDO DA PARTE DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Ancona, 19 novembre 2013 - “Non è corretto attribuire alla Giunta regionale ritardi nell’avvio del Registro tumori, quando la Giunta ha dovuto seguire fedelmente le disposizioni di legge che regolamentano, in particolare, il trattamento dei dati sensibili e della privacy”. Lo evidenzia l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, a seguito del comunicato stampa della V Commissione che ha approvato all’unanimità la delibera della Giunta sull’organizzazione e il funzionamento del Registro. “La regolamentazione della materia, in particolare sul tema del trattamento dei dati sensibili e della privacy – ricorda l’assessore - prevede che il trattamento stesso sia consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge e con regolamento adottato in conformità al parere dal Garante. Il percorso regionale si è quindi basato sull’approvazione della Legge regionale n. 6/2012 e sulla collaborazione, con le altre Regioni dove i registri erano già operativi e con l’Ufficio del Garante, per la stesura di un regolamento specifico. Ma quando i lavori in Regione erano giunti alla conclusione, nell’ottobre scorso è stato approvato un ulteriore decreto, poi convertito in Legge 221/2012, che rinviava la materia a un regolamento nazionale proposto dal Ministero della Salute, acquisito il parere del Garante. La normativa nazionale prevede che il regolamento venga approvato entro luglio 2014. Al momento, un gruppo di lavoro ministeriale si sta occupando della questione e la Regione è tenuta al corrente degli sviluppi”. “In attesa di poter redigere un regolamento regionale coerente con quello nazionale in corso di definizione – conclude Mezzolani - la Regione Marche si è comunque attivata proprio per creare tutte le condizioni (organizzative, formative, strumentali, etc.) affinché, quando sarà disponibile il regolamento, il Registro sia immediatamente operativo”.  
   
   
OSPEDALE PORDENONE, CONFERMATA RIQUALIFICAZIONE SITO ATTUALE  
 
Udine, 19 novembre 2013 - Su proposta dell´assessore alla Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia, Maria Sandra Telesca, la Giunta ha deliberato di confermare il riordino delle attività dell´Ospedale di Pordenone quale intervento di investimento in sanità di rilievo regionale strategico in quanto determinante ai fini dell´attuazione della pianificazione del Sistema sanitario regionale. La modalità scelta di realizzazione dell´ospedale consiste nell´edificazione nel sito di via Montereale di un nuovo ospedale di rilevanza strategica regionale, anche con parziale riqualificazione dell´esistente. Per gli aspetti realizzativi e di finanziamento si prevede il ricorso all´appalto diretto, subordinato allo stanziamento a bilancio delle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione dell´opera. Con il documento approvato oggi vengono affidate all´Azienda ospedaliera Santa Maria degli Angeli di Pordenone le procedure necessarie alla progettazione e alla realizzazione dell´intervento, anche riprendendo, qualora le condizioni e/o i vincoli progettuali lo richiedessero, parte della progettazione già eseguita. Contestualmente si stabilisce di dare mandato all´"organo di sorveglianza e monitoraggio degli investimenti", costituito e incardinato stabilmente all´interno della direzione centrale competente in materia salute, di monitorare e verificare la progettazione e la realizzazione dell´intervento con specifica attenzione ai vincoli programmatori e di bilancio ed alla coerenza con le scelte regionali in tema di offerta sanitaria. La delibera indica infine che saranno conseguentemente ridefinite l´entità delle risorse regionali di investimento e dei relativi tempi di finanziamento, da indicare nell´ambito del piano preventivo consolidato del Sistema sanitario regionale per l´anno 2014.  
   
   
MONITORAGGIO LEA 2011: VENETO TRA I PROMOSSI, ZAIA; “ANCORA UNA VOLTA ESEMPIO DA SEGUIRE IN ITALIA”  
 
Venezia, 19 novembre 2013 - “Ancora una promozione nazionale per la sanità veneta, che si conferma ai massimi livelli proprio in quei settori che determinano costi e sprechi, come l’appropriatezza dei ricoveri e delle prestazioni e prescrizioni”. Lo sottolinea il presidente della Regine del Veneto Luca Zaia, commentando il nuovo report del Ministero della Salute sull’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. “Questa parte del report, in particolare per quanto concerne l’appropriatezza ci rende orgogliosi – aggiunge Zaia – anche perché questo aspetto gestionale, al quale il Veneto presta grande attenzione, è una delle voci che ci hanno consentito di chiudere il bilancio sanitario in attivo negli ultimi 3 anni”. “Anche stavolta – conclude Zaia – il Veneto della buona amministrazione entra a gonfie vele nella classifica dei virtuosi in sanità e si conferma esempio da seguire, essendo tra l’altro l’unica Regione italiana a non mettere le mani nelle tasche dei suoi cittadini con l’addizionale Irpef per l sanità”. Soddisfatto anche l’assessore alla sanità Luca Coletto, che sottolinea come “la deospedalizzazione e il trasferimento ai servizi sul territorio di tutta l’assistenza per i non acuti sia una delle strategie che consentono di raggiungere certi risultati. Peraltro – conclude Coletto – anche nelle altre voci valutate, pur se in alcune c’è da migliorare ancora, il Veneto può essere considerato certamente un benchmark”.  
   
   
TRAGEDIA DELLE FILIPPINE, LE MARCHE PRONTE A PORTARE IL PROPRIO SOSTEGNO ALLA POPOLAZIONE COLPITA.  
 
Ancona, 19 novembre 2013 - “La Regione Marche sarà presente con il proprio ospedale da campo nelle Filippine per sostenere la popolazione così tragicamente colpita. Il Governo e la Protezione civile nazionale hanno affidato alla nostra Protezione civile il compito di portare assistenza nel Paese asiatico, riconoscendo così l’elevato livello di organizzazione e l’efficienza del nostro ospedale da campo già tante volte messi a disposizione, in Italia e nel mondo, in occasione di gravi calamità naturali. Le Marche, con la loro solidarietà, lo spirito di servizio e la capacità dimostrata in tantissime simili tragedie, sono pronte e daranno come sempre del proprio meglio. A tutto il personale in partenza per le Filippine va il ringraziamento e l’augurio di buon lavoro da parte della Regione”. Così il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, commenta la decisione del Governo di affidare alle Marche il compito di assistere per l’Italia la popolazione delle Filippine.  
   
   
EMERGENZA FILIPPINE: INTERVENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE PIEMONTESE  
 
Torino, 19 novembre 2013 - In seguito ai devastanti effetti determinati dal passaggio del tifone Haiyan sul territorio delle Filippine, il Dipartimento della protezione Civile italiana è stato incaricato dalla Commissione Europea di dare assistenza alla popolazione e supporto tecnico-logistico, in loco, agli esperti europei componenti la Eucpt (European Civil Protection Team). Al Team italiano partecipa anche del personale della Regione Piemonte e del volontariato piemontese. Il Dipartimento della protezione civile, avvalendosi delle componenti e delle strutture operative del Sistema Nazionale è incaricato di garantire, in raccordo con la Commissione Europea (Dgecho) e gli organismi internazionali interessati, l´intervento finalizzato all´assistenza della popolazione della Repubblica delle Filippine, mediante l’invio di squadre operative e l’allestimento di strutture di prima assistenza e soccorso secondo le necessità rappresentate dalle apposite strutture di coordinamento dell’Unione Europea, nonché dell’Ufficio Affari Umanitari dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (Ocha). Per tale finalità si è stabilita la mobilitazione di un posto medico avanzato gestito dalla Regione Marche , e di un modulo di assistenza tecnico-operativa (Tast) a supporto del team inviato dal Meccanismo di Intervento Comunitario di protezione civile dell’Unione Europea, allestito con attrezzature di proprietà del Dipartimento della protezione civile e composto da funzionari e tecnici del medesimo Dipartimento e della Regione Piemonte, con il supporto del personale specialista appartenente alle organizzazioni di volontariato di protezione civile aderenti al Coordinamento Regionale, sotto l’egida del Meccanismo di Intervento Comunitario di protezione civile dell’Unione Europea. L’assessore regionale alla Protezione Civile, Roberto Ravello, ha dichiarato: “La partenza della spedizione è prevista per la giornata di domenica prossima, nell’ambito di una missione della durata stimata inizialmente in quindici giorni. Ancora una volta la nostra protezione civile porterà, in un contesto di grave crisi, l’esperienza e la professionalità ormai note e che, unite ad un forte sentimento di umana solidarietà rappresentano il giusto modo con cui rapportarsi alle vittime di un evento catastrofico come quello che ha colpito le Filippine.” “Come sempre – ha dichiarato invece il presidente Roberto Cota – la nostra protezione civile si distingue non solo in ambito regionale ed è sempre in prima linea per portare soccorso in contesti di grande criticità”. Il Settore Protezione Civile della regione piemonte seguirà continuamente la missione dei propri esperti all’estero dando appoggio operativo in remoto e fornendo aggiornamenti periodici sulle attività svolte nell’ambito della gestione dell’emergenza asiatica.  
   
   
TRASPORTO DISABILI; REGIONE BASILICATA DESTINA FONDI A PROVINCE  
 
Potenza, 19 novembre 2013 - La Giunta regionale della Basilicata he definito le modalità per ripartire alle Province di Potenza e Matera i fondi destinati al trasporto delle persone disabili per l’anno scolastico 2013/2014. Si tratta complessivamente di una prenotazione di impegno di 170 mila euro sul bilancio regionale corrente, che presenta le necessaria disponibilità. Il contributo è volto a favorire la libera circolazione degli alunni diversamente abili per garantirne la frequenza e l’effettiva fruizione del diritto allo studio. La metà dei fondi sarà stanziata, in maniera proporzionale, sulla base del numero di disabili che beneficiano del trasporto; l’altro 50 per cento sarà invece suddiviso in maniera proporzionale sulla base delle spese sostenute dalle Province per il trasporto nell’anno scolastico precedente. Le Province dovranno richiedere il beneficio entro 15 giorni dalla data di pubblicazione sul Bur della regione Basilicata e sul sito www.Basilicatanet.it  
   
   
PUGLIA: APPROVATI I CORSI PER OPERATORE SOCIO SANITARIO FORMAZIONE AD ALTO INDICE DI OCCUPABILITÀ  
 
Bari, 19 novembre 2013 - Approvati in tutta la Regione Puglia i corsi per Operatore Socio Sanitario. In totale si tratta di 41 corsi Oss divisi nelle 5 province. «Diamo risposte alle attese dei giovani, dei disoccupati e degli inoccupati. Attraverso i corsi per Operatore Socio Sanitario formiamo e qualifichiamo figure professionali che aspettano di entrare nel mercato del lavoro», ha detto Leo Caroli, assessore al Lavoro. «Si tratta di formazione ad alto indice di occupabilità – ha aggiunto Alba Sasso, assessore al Diritto allo Studio e Formazione – e allo stesso tempo qualifichiamo e miglioriamo l’assistenza sanitaria». Con riferimento all’avviso n. 5/2012 “Percorsi formativi per il conseguimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario (O.s.s.)", cofinanziato dal Por Fse 2007/2013 con una dotazione complessiva di € 8.000.000, la Regione Puglia intende finanziare percorsi formativi finalizzati al conseguimento della qualifica di “Operatore Socio Sanitario”, della durata di 1.000 ore, rivolti a lavoratori inoccupati e disoccupati e percettori di Cig in deroga a zero ore e di mobilità in deroga. In esito a tale avviso, dei n. 294 progetti valutati e risultati idonei, n. 41 progetti hanno trovato capienza nelle risorse disponibili pari a € 7.909.186,00,e vengono, quindi, finanziati. La graduatoria è stata approvata con D.d. N. 862 del 11/11/2013 pubblicata sul B.u.r.p del 14/11/2013.  
   
   
SANITA’: ZAIA INAUGURA OSPEDALE UNICO ALTO VICENTINO, “OPERA MODERNA ESEMPIO DELLA FILOSOFIA DEL NUOVO PIANO SOCIOSANITARIO”.  
 
Santorso (Vicenza) , 19 novembre 2013 - Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha inaugurato oggi a Santorso (Vicenza) il nuovo Ospedale Unico dell’Ulss 4 Alto Vicentino, una modernissima struttura dotata di 465 posti letto che sostituisce i due piccoli ospedali di Schio e Thiene, riconvertiti in distretti sanitari territoriali. L’opera è stata realizzata con un investimento complessivo di 147 milioni di euro, con un project financing di 54 milioni ed il rimanente di finanziamento pubblico. “Qui – ha detto Zaia parlando di fronte ad autorità nazionali, regionali e locali e ringraziando prima di tutto tutti coloro che hanno dato il loro apporto alla realizzazione – abbiamo un esempio concreto della filosofia che sta alla base nel nuovo Piano Sociosanitario: ospedali moderni, efficienti e ben dotati di tecnologie e professionalità per rispondere alle necessità acute dei cittadini e un capillare rafforzamento della medicina territoriale per togliere dall’ospedale tutte le cure improprie e dare alla gente il servizio vicino a casa”. “Non è un caso – ha aggiunto – che il tasso di ospedalizzazione medio da noi è di 7 giorni, contro i 30 di altre aree del Paese. Vuol dire che mentre qui curiamo, e bene, 4 pazienti, altrove se ne cura uno solo. Mi auguro che anche a queste assurdità rispondano come si deve i costi standard ai quali le Regioni hanno appena dato il via libera”. In tema di costi per la realizzazione delle strutture, Zaia ha ricordato che “il Veneto paga a Roma 21 milioni di euro di tasse l’anno senza che uno solo torni sul territorio. Il Veneto che ha già dato ora rivendica il diritto di avere, a cominciare dai finanziamenti Cipe per l’edilizia sanitaria, a cominciare dal nuovo ospedale di Padova”. “Per quanto riguarda l’utilizzo del project financing per finanziare i nostri ospedali – ha proseguito Zaia - si tratta di uno strumento che qui a Santorso è stato utilizzato con oculatezza, ma in altre parti del Veneto abbiamo situazioni inaccettabili nelle quali paghiamo interessi in doppia cifra. Dobbiamo rivedere il tutto e valutare la possibilità di rinegoziare certi contratti ma, più in generale, l’utilizzo del project in sanità non va demonizzato ma soppesato con la massima attenzione al rilievo negli anni degli interessi, non escludendo nel contempo di percorrere anche vie diverse di finanziamento”. Il Presidente ha anche voluto ringraziare pubblicamente medici, tecnici ed infermieri che prestano la loro opera nell’operazione “Ospedali aperti di notte”, “Che sta funzionando sempre meglio – ha detto Zaia – e della quale tra poco diffonderemo i primi, sorprendenti, dati analitici”. Dopo l’inaugurazione Zaia, accompagnato dal direttore generale dell’Ulss 4 Daniela Carraro, ha visitato il laboratorio di analisi, il modernissimo e accogliente reparto di pediatria e la sede del progetto regionale “Inoltre” che, con il numero verde 800334343, fornisce assistenza psicologica agli imprenditori messi in difficoltà dalla crisi. Tra le principali dotazioni dell’Ospedale di Santorso, oltre ai 465 letti complessivi, da segnalare 55 letti di oncologia e dialisi peritoneale; 8 sale parto, 7 sale operatorie, 8 sale endoscopiche, un’area Tac con due apparecchiature, risonanza magnetica, area mammografica e 2 sale di interventistica guidata.  
   
   
OSCAR DELLO SCI ASSEGNATO A CORTINA. ZAIA: UN ULTERIORE RICONOSCIMENTO DELL’ECCELLENZA DEL VENETO  
 
Venezia, 19 novembre 2013 - “Imprenditorialità, esperienza specifica nell’organizzazione di sport invernali e passione sono gli elementi che ci contraddistinguono e per i quali l’Italy´s Best Ski Resort 2013 è stato assegnato alla Regina delle Dolomiti”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la vittoria di Cortina ai World Ski Awards appena conclusi a Kitzbühel. “Questo Oscar – prosegue Zaia – premia non solo la bellezza della Dolomiti che si sposa perfettamente con la spettacolarità di uno sport come lo sci, ma è anche un riconoscimento internazionale della dedizione, della professionalità e dell’eccellenza tutta veneta che turisti e sportivi possono assaporare durante i loro soggiorni di vacanza o di puro sport”. “E’, quindi, un fiore all’occhiello da mostrare con orgoglio – conclude il Presidente - per la candidatura di Cortina ai mondiali di sci 2019, obiettivo per il quale dobbiamo combattere strenuamente per la vittoria. Voglio ricordare, infatti, che i mondiali rappresenterebbero uno straordinario volano d’investimenti, con posti di lavoro e commesse che darebbero ossigeno al tessuto produttivo locale, incidendo profondamente sul futuro di tutto l’arco dolomitico veneto e non solo. Un risarcimento a un’area della regione che ha sofferto più di altre l’impatto della crisi”.