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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Dicembre 2013 |
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LA NUOVA S.VA.M.DI. INFORMATIZZATA IN REGIONE DEL VENETO: PERCORSO SCIENTIFICO OPERATIVO PER LA VALIDAZIONE DELLA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E SVILUPPO DEL SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI PER PERSONE CON DISABILITÀ |
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Padova, Venezia, 9 dicembre 2013 - L’assessore regionale Remo Sernagiotto ha presentato un importante risultato. Si è infatti tenuto a Padova il convegno, curato dall’Assessorato ai Servizi Sociali, sul nuovo sistema di valutazione informatizzato in tema di disabilità che ha visto un’imponente partecipazione. Oltre 600 le presenze tra operatori ed esperti anche di altre regioni quali l’Umbria, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, il Trentino Alto Adige. La Regione del Veneto è la prima e unica regione italiana ad aver avviato un percorso sperimentale finalizzato alla valutazione della persona disabile per l´elaborazione di un organico progetto individuale, volto a garantire equità e omogeneità nei criteri di valutazione, presa in carico, accesso ai servizi e, più in generale, nella definizione di risposte adeguate ai bisogni e alle necessità assistenziali delle persone con disabilità commisurate alla disponibilità delle risorse. Uno degli obiettivi del sistema S.va.m.di. (Scheda di Valutazione Multidimensionale Disabili) è quello di omogeneizzare modelli e strumenti di valutazione della disabilità tra Aziende Ulss allo scopo di rendere confrontabili gli esiti degli interventi e dei servizi. Un progetto che ha radici ben lontane nel tempo ma che non ha mai trovato il necessario terreno fertile fino alla sperimentazione avviata in meno di un anno da Sernagiotto: “È un percorso funzionale e doveroso, oggi più che mai, per fornire risposte adeguate, efficienti ed organizzate alla persona disabile considerata nella sua interezza”. Già diverse sono le richieste di condivisione del modello veneto da parte delle altre regioni italiane. |
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PISA - "IL SOFTWARE: VALORE E TUTELA", SEMINARIO GRATUITO |
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Pisa, 9 dicembre 2013 - La Camera di Commercio organizza, per il prossimo mercoledì 11 dicembre dalle ore 15,00 presso il salone Ricci della propria sede, il seminario gratuito "Il Software: valore e tutela". Il seminario è rivolto a tutti coloro che intendono approfondire tematiche specifiche inerenti la tutela e la valorizzazione del software; dalla tutela più tradizionale all´approccio aperto che allarga il processo innovativo a chiunque possa contribuire ad uno sviluppo creativo (open source). Programma e iscrizione on line sono disponibili alla seguente pagina del sito web della Camera di Commercio di Pisa: http://www.Pi.camcom.it/interno.php?id=2387&lang=it |
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A CAREGGI: QUI UNO DEI PIÙ GRANDI HOT SPOT D´ITALIA |
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Firenze, 9 dicembre 2013 - "Questa che presentiamo oggi è una grande iniziativa congiunta tra azienda ospedaliera Careggi, Università, Comune, che farà di Careggi uno degli hot spot più grandi d´Italia. Un altro tassello della grande riorganizzazione avviata da un anno e mezzo nella sanità toscana. Uno dei filoni di questa riorganizzazione è proprio quello della comunicazione, dei sistemi informativi, della facilità di accesso". L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha partecipato il 6 dicembre, nell´Aula della Margherita di Careggi, alla presentazione della nuova rete Careggi Wifi, che si collega alla rete civica Firenze Wifi e consente a quanti entrano a Careggi (20.000 presenze al giorno) di navigare gratuitamente e senza fili in internet con palmari e portatili, mandare mail, telefonare. Con l´assessore, erano presenti Monica Calamai, direttore generale dell´Aou Careggi, Alberto Tesi, rettore dell´Università di Firenze Alberto Tesi, Stefania Saccardi, vicesindaco del Comune di Firenze. "Ringrazio per questa ottima collaborazione l´Università, il Comune di Firenze, l´azienda di Careggi - ha detto ancora l´assessore - La somma di questa collaborazione non è tre, ma molto di più, perché in questo modo si potenziano le capacità di ciascuno. Complimenti a quanti ci hanno lavorato. In questo modo Careggi diventerà un grande punto di aggregazione. Questo progetto è parte di una più grande strategia, che ci porterà fra qualche anno ad avere un unico sistema informativo in tutta la regione. Questi che presentiamo oggi, sono i primi frutti di questo lavoro. Nell´arco del prossimo anno, anche le altre aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie toscane daranno vita a progetti come questo". |
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MARONI: FAREMO RETE CON LE UNIVERSTÀ |
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Bergamo, 9 dicembre 2013 - "Quello con i rettori delle 12 università lombarde è stato un incontro utile e interessante. Vogliamo creare qui, in Lombardia, una rete di collaborazione stretta tra le Istituzioni, Regione, università, istituti di ricerca e mondo delle imprese, per rendere la nostra regione la più attrattiva per investimenti in innovazione". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al termine dell´incontro con i rettori delle 12 università lombarde, tenutosi all´Università di Bergamo, prima della riunione della Giunta regionale. "Partiremo subito - ha chiarito il presidente Maroni -, dando vita a un portale per la ricerca e l´innovazione che riporterà le iniziative più importanti presentate dalle 12 università, dagli istituti di ricerca e dalle imprese che saranno interessate a partecipare. E una serie di progetti speciali, che ci siamo impegnati a finanziare, saranno definiti nel tavolo tecnico, che partirà già dal mese di gennaio". |
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UNIVERSITÀ, MARONI: LA REGIONE È AL VOSTRO FIANCO |
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Bergamo, 9 dicembre 2013 - "La Regione Lombardia punta molto sulle università, che hanno un ruolo strategico nella ripresa economica. La grande alleanza tra Istituzioni, Regione, università e mondo delle imprese può rilanciare l´economia in Lombardia. Per questo voglio sentire dai rettori quali sono i problemi che hanno le università lombarde, problemi che intendo risolvere. Chiaramente non tutti i problemi dipendono dalla Regione, per esempio i tagli alle università vengono fatti dal Governo, ma mi voglio fare parte attiva con il Governo e il Parlamento sui problemi che oggi le università lombarde mi presenteranno". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al suo arrivo all´università di Bergamo, prima dell´incontro con i rettori delle 12 università lombarde. "Come possiamo sostenere, come Regione, le università? Principalmente in due modi - ha rimarcato il presidente Roberto Maroni -: investendo nella ricerca, cosa che intendiamo fare e infatti il nostro impegno in questi 5 anni è di raddoppiare gli investimenti regionali in ricerca e innovazione, portandoli dall´1,6 per cento del Pil regionale al 3 per cento, e poi facendoci carico dei problemi che le università hanno nei confronti del Governo e del Parlamento, mettendoci al loro fianco e sostenendoli nelle loro battaglie". |
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UNIVERSITÀ LIGURE: APPROVATA INTESA PER POLO UNIVERSITARIO MARITTIMO DELLA SPEZIA |
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Genova, 9 Dicembre 2013 - La Giunta ha approvato il 6 dicembre, su proposta degli assessori al bilancio e formazione, Pippo Rossetti e allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli, un protocollo d’intesa tra Ministero della Difesa, Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, Regione Liguria, Comune della Spezia, Agenzia del Demanio, Università degli studi di Genova, distretto ligure delle tecnologie marine e fondazione Promostudi La Spezia per la costituzione del polo universitario marittimo della Spezia nell’ex ospedale militare Bruno Falcomatà. Alla base dell’intesa il finanziamento, attraverso fondi Fas, di 9,5 milioni di euro della programmazione 2007-2013. Di questi 4,5 sono destinati alla realizzazione del polo universitario decentrato nell’ex ospedale militare marittimo e nell’adiacente centro sportivo e di laboratori di ricerca del centro supporto e sperimentazioni navale della Marina Mercantile e dell’Università nell’Arsenale e gli altri 5 milioni per la realizzazione della sede dei laboratori e della foresteria del distretto delle tecnologie marine sempre nell’ex ospedale militare. “In questo modo – ha detto l’assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti – diamo seguito alla programmazione dei fondi Fas per lo sviluppo dell’economia del mare, come punto di forza della nostra regione e costruiamo un’integrazione tra il sistema della formazione, i centri di ricerca e le aziende come unica modalità per offrire un nuovo respiro alla nostra economia”. I corsi previsti del polo universitario e marittimo saranno: desing navale e nautico e ingegneria nautica e meccanica. Le convenzioni con i rispettivi enti verranno formalizzate già nel prossimo anno per poi partire. “In questo modo – ha spiegato l’assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli – prosegue il piano di restituzione dei beni della Marina Mercantile e la collaborazione tra Marina, Enti locali e Distretto delle tecnologie per un utilizzo più proficuo dei beni sul territorio”. |
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SCUOLA: IL NUOVO POLO DI FORNACETTE UN ESEMPIO VIRTUOSO |
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Firenze, 9 dicembre 2013 - "Sono contenta di essere qui a dare il giusto riconoscimento all´importante lavoro fatto dall´amministrazione di Calcinaia per arrivare alla presentazione del progetto del nuovo polo scolastico di Fornacette, che metterà insieme le tre scuole elementari adesso esistenti". Lo ha dichiarato la vicepresidente Stella Targetti intervenendo il 7 dicembre alla presentazione del progetto della nuova scuola primaria di Fornacette. "Il Comune - ha proseguito Targetti - doveva dare risposta alla necessità di aumentare gli spazi scolastici per far fronte all´incremento demografico, e lo ha fatto mettendosi in gioco in un momento difficile per le finanze degli enti locali, con l´obiettivo di dare a tutti i bambini di Fornacette la possibilità di frequentare una scuola di grande qualità. Una qualità che è data dal progetto architettonico - un edificio bello e ad impatto zero dal punto di vista energetico - e dalla comunità degli insegnanti che all´interno del polo potrà condividere competenze ed esperienze in uno spazio ricco di stimoli per bambini e insegnanti. Il Comune di Calcinaia ha potuto fare tutto questo perché è un Comune virtuoso nella gestione delle proprie risorse". Il nuovo plesso scolastico di Fornacette riunirà in unico edificio, moderno e funzionale, tutte le scuole primarie della frazione che attualmente sono dislocate nei vari punti del paese ed essendo contiguo alle scuole dell´infanzia rappresenterà di fatto il polo nevralgico dell´edilizia scolastica della frazione. |
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SCARPERIA: COMUNITÀ SCOLASTICA 2.0 "ECOLOGICA E PARTECIPATA" |
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Firenze 9 dicembre 2013 - Festa grande, a Scarperia, questo venerdì 6 dicembre. Nel pomeriggio è stata presentato, presso l´Istituto Comprensivo Statale che unisce due Comuni (Scarperia e San Piero a Sieve), un sistema tecnologico (aule informatiche e rete dati) della scuola recentemente allestito secondo un modello "ecologico e partecipato". Insieme ai sindaci Federico Ignesti (Scarperia) e Marco Semplici (San Piero a Sieve) e con Fiorenza Giovannini, dirigente dell´Istituto Comprensivo, sarà presente Stella Targetti vicepresidente della Regione Toscana. Sono intervenuti anche Giovanni Di Fede, Rosa De Pasquale e un rappresentante di Poste Italiane: ente che (insieme all´Agenzia delle Entrate) ha donato decine di personal computer dismessi poi formattati, dotati di software opportuni, rimessi a nuovo e adesso collocati nelle classi. Del progetto ("A scuola informaticaMente") fanno anche parte il cablaggio "ecologico" dei plessi scolastici (non utilizza sistemi a onde radio), l´allestimento di due laboratori informatici, la realizzazione di un prototipo di lavagna interattiva "fatta in casa" e installabile in ogni classe della scuola con notevoli risparmi economici. Il tutto fa parte di un progetto ("cittadini nel mondo") promosso dalla scuola di Scarperia, con Comune, associazioni, Asl, agenzie formative e genitori organizzati in una consulta; una esperienza di democrazia partecipata, di cui domani si parlerà molto, orientata a due grandi sfide della contemporaneità: l´educazione ambientale e quella multiculturale. Fra le altre iniziative messe in campo a Scarperia: recupero e restauro di giocattoli usati, manutenzione comunitaria di ambienti e arredi scolastici, riuso dei libri di testo, giardinaggio nel parco della scuola, gestione condivisa del forno anche attraverso laboratori culinari. |
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FORMAZIONE IN LIGURIA: “4 MILIONI PER AVVIO PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE “ |
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Genova, 9 Dicembre 2013 - Stanziati dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti 4 milioni di euro per nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale che si rivolgono a giovani in uscita dalle scuole medie di età compresa tra i 14 e i 16 anni. La nuova offerta formativa interesserà a regime 750 studenti degli enti di formazione che andranno ad aggiungersi ai 1200 che frequentano i percorsi triennali scolastici degli istituti professionali. “Questi finanziamenti – ha spiegato Rossetti – servono ad aiutare i ragazzi ad ottenere una qualifica professionale e offrono loro una garanzia di occupabilità superiore al 50%, oltre a consentire di assolvere all’obbligo di istruzione e di formazione e di proseguire anche con percorsi di istruzione secondaria di secondo grado”. Una ventina le figure professionali previste che vanno dai settori della ristorazione, alla nautica, dalla meccanica, all’elettrotecnica, dalla grafica all’edilizia fino alla moda e alla logistica. |
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"DIVERTIRSI... GUADAGNANDO SALUTE", IL PROGETTO SI ESTENDE A TUTTA LA TOSCANA |
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Firenze. 9 dicembre 2013 - La prima a partire è stata Viareggio, con iniziative destinate a proteggere i giovani dal danno e dagli incidenti conseguenti all´uso e abuso di alcol. Ora il progetto regionale "Divertirsi... Guadagnando salute" si estende a tutto il territorio regionale, e la Asl 12 di Viareggio ne è la capofila. Nel corso della sua ultima seduta la giunta regionale ha approvato una delibera con la quali si estende il progetto "Divertirsi... Guadagnando salute" a tutte le aziende sanitarie toscane (per Prato, partecipa invece la Società della Salute), e si conferma la Asl 12 nel ruolo di azienda capofila. Il progetto rientra nel più ampio programma "Guadagnare salute: rendere facili le scelte salutari", nel quale sono indicate le strategie e le metodologie per contrastare i quattro principali fattori di rischio per la salute: scorretta alimentazione, abitudine al fumo, abuso di alcol, inattiivtà fisica. Nel 2008 la giunta regionale ha approvato le linee di indirizzo di questo programma, sviluppando poi una serie di azioni e di inziative per operare sui determinanti di salute e migliorare gli stili di vita degli adolescenti. Tra queste rientra, appunto, il progetto "Divertirsi... Guadagnando salute", che prevede interventi in collaborazione con le scuole, con l´associazionismo sportivo e con tutti i soggetti che operano nel mondo giovanile, per promuovere nei ragazzi un uso consapevole e moderato dell´alcol, e ridurre drasticamente il fenomeno degli incidenti alcol-correlati. Dall´ultimo studio Edit (Epidemiologia dei determinanti dell´infortunistica stradale in Toscana) realizzato dall´Ars, l´Agenzia regionale di sanità, emerge che il 43% di ragazzi e ragazze consuma bevande alcoliche, oltre la metà degli studenti intervistati hanno avuto almeno un episodio di ubriacatura nell´ultimo mese, e il 35% ha bevuto più di 5 bicchieri nella stessa occasione. |
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PIANO OFFERTA FORMATIVA E PROGRAMMAZIONE RETE SCOLASTICA IN UMBRIA |
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Perugia, 9 dicembre 2013 - Ha espresso soddisfazione l´assessore regionale all´Istruzione, Carla Casciari, per il lavoro che Comuni e Province, con grande senso di responsabilità, hanno prodotto per la qualità della scuola umbra. Impegno il loro, che si è concretizzato nel Piano dell´offerta formativa e della programmazione della rete scolastica per l´anno 2014-2015, illustrato stamani dallo stesso assessore, in Terza commissione consiliare. "Il dimensionamento delle direzioni, così come individuato dal decreto legge 111/2011 - ha affermato Casciari - può produrre importanti ricadute sulla didattica di quelle scuole che non rientrano nei parametri di 600 studenti (400 per gli istituti ubicati in zone montane), perché - ha precisato - ogni cambio di direzione comporta una modifica del corpo docente. Il lavoro capillare, rafforzato da una ramificata partecipazione partita dal basso e quindi dai Consigli di Istituto per arrivare alla Conferenza provinciale, ha mirato, non a pressioni localistiche - ha riferito l´assessore -, ma così come individuato dalle linee guida regionali, alla rete della scuola nel suo complesso, con la consapevolezza della necessità di voler preservare l´istruzione scolastica nelle sue specificità territoriali, in particolare nei Comuni montani, senza duplicazioni nell´offerta territoriale. Ora, - conclude l´assessore - spetta al Consiglio regionale l´ultimo passaggio per l´approvazione definitiva del Piano". |
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“BEVIAMOCI PURE QUESTA!”. SCUOLA S. MARIA DI CITTADELLA AL QUIRINALE PER PROGETTO SULL’ACQUA COME BENE COMUNE |
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Venezia, 9 dicembre 2013 - Alla cerimonia per la "Festa d´Autunno" svoltasi nei giorni scorsi a Roma, al Palazzo del Quirinale, ha partecipato anche una delegazione della scuola primaria S. Maria di Cittadella (Padova) per presentare gli esiti del progetto "Beviamoci pure questa" - Acqua, un bene comune: formazione, informazione, promozione". Il progetto, finanziato dalla Regione del Veneto - Assessorato all´Ambiente, è stato realizzato grazie alla collaborazione fra il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Psicologia e Pedagogia Applicata (Fisppa) dell’Università di Padova e l’Ufficio Scolastico Regionale (Usrv). Scopo del progetto regionale è coinvolgere studenti e docenti in attività di promozione di pratiche ecosostenibili attraverso la creazione di materiali pubblicitari sotto forma di manifesti, fotoromanzi, spot, servizi tele giornalistici, realizzati nel corso di laboratori didattici nelle scuole del Veneto. I referenti sono Manlio Piva, ricercatore Fisppa, e la dirigente scolastica Michela Possamai (Usrv). Nel dare libero sfogo alla loro fantasia sul tema “Beviamoci pure questa!”, i ragazzi hanno realizzato elaborati di vario tipo contro lo spreco dell’acqua e sull’importanza dell’acqua per la vita dell’uomo o dei corsi d’acqua nel territorio del Veneto. La scuola primaria S. Maria di Cittadella ne ha realizzato uno sul Parco Palude di Onara. “Mi complimento con la scuola padovana – commenta l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte - per essere stata scelta a rappresentare l’esperienza di questi laboratori didattici attuati nel Veneto in modo innovativo attraverso la dimensione della creatività. I bellissimi lavori dei ragazzi stimolano anche negli adulti una riflessione sulla tutela dell’ambiente”. Al progetto hanno partecipato 28 diverse realtà scolastiche di tutte le province del Veneto. Tutti i prodotti multimediali sono visibili nel sito della Regione del Veneto (http://www.Regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/settimana-ambiente-2013 ), mentre il video della cerimonia al Quirinale è su Youtube (http://m.Youtube.com/watch?v=jmiu35shvui ).. |
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ADOLESCENTI E GIOVANI, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA 500MILA EURO PER OPPORTUNITÀ EDUCATIVE, TEMPO LIBERO E FORME DI AGGREGAZIONE: VERRANNO DESTINATI A 97 PROGETTI PROPOSTI DA SOGGETTI PRIVATI SENZA FINI DI LUCRO. |
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Bologna, 9 dicembre 2013 - Cinquecentomila euro dalla Regione per realizzare 97 progetti, proposti da soggetti privati senza fini di lucro e destinati a giovani e adolescenti. Con l’obiettivo di sostenere e favorire opportunità educative, tempo libero, forme di aggregazione e valorizzare i luoghi d’incontro. Lo stanziamento, assegnato tramite bando, rientra in un “pacchetto” più cospicuo (degli assessorati alle Politiche sociali e Politiche giovanili) rivolto alle giovani generazioni: in tutto 900mila euro, di cui 400mila già destinati a enti locali. “La linea della Regione – spiega Teresa Marzocchi, assessore alle Politiche sociali – è di sostenere in tutti i modi adolescenti e giovani; anche il nostro assessorato ribadisce quest’impegno mantenendo integro l’ammontare del fondo e valorizzando ancora una volta la presenza delle associazioni per accompagnare i ragazzi in percorsi di crescita e socializzazione”. I 97 progetti approvati, e ammessi ai contributi regionali, sono proposti da associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative, oratori. Complessivamente si tratta di 12 progetti a valenza regionale e 85 a valenza territoriale, di cui 4 a Piacenza, 5 a Parma, 18 a Reggio Emilia, 9 a Modena, 11 a Bologna, 6 a Ferrara; 8 a Ravenna, 17 a Forlì-cesena e 7 a Rimini. In questo modo verranno realizzati interventi in ambito educativo, sportivo, ricreativo e di promozione sociale e culturale, con particolare attenzione alla promozione del benessere, al contrasto del disagio, dell’emarginazione e di ogni altra forma di discriminazione. |
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SERVIZIO CIVILE. MILANO, 17 PROGETTI PER IL BANDO NAZIONALE STRAORDINARIO PER GLI ITALIANI DI SECONDA GENERAZIONE |
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Milano, 9 dicembre 2013 - Dall’assistenza agli anziani ai percorsi culturali del Castello, dalla valorizzazione delle raccolte civiche e delle biblioteche a corsi di fotografia e riciclo: il Comune di Milano mette a disposizione 62 posti su 17 diversi progetti all’interno del bando del servizio civile nazionale, riaperto per i soli cittadini stranieri. Il Tribunale di Milano, infatti, aveva giudicato “discriminatorio” il requisito della cittadinanza italiana stabilito dall’Ufficio nazionale per il Servizio civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli aspiranti volontari. Con un’ordinanza, quindi, il Tribunale ha imposto la riapertura del bando nazionale. “Un atto di civiltà, di giustizia – ha dichiarato Alessandro Capelli, delegato del Sindaco alle Politiche giovanili – un passaggio per molti versi storico, che speriamo apra le porte anche alla revisione di altri bandi pubblici dove ancora oggi chi non è nato da genitori italiani subisce discriminazioni. Per i giovani stranieri partecipare al servizio civile può essere una grande occasione, soprattutto per sperimentare possibili future occupazioni nel campo della cultura e dell’assistenza. Spero che presto il servizio civile nazionale costruisca dei bandi pensati appositamente per gli italiani di seconda generazioni, abbiamo bisogno di decine di intermediatori culturali in situazioni al limite come, per esempio, le carceri”. Il bando, che si chiuderà il 16 dicembre, è quindi da ritenersi aperto per i soli cittadini stranieri. Possono presentare domanda i giovani che rientrano nelle seguenti categorie: cittadini dell’Unione europea; familiari dei cittadini dell’Unione europea non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente; titolari del permesso di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo; titolari di permesso di soggiorno per asilo; titolari di permesso per protezione sussidiaria. Inoltre i richiedenti devono possedere i requisiti di cui all´art. 3 del bando 4 ottobre 2013: età compresa tra i 18 e i 29 anni Non compiuti; non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore a un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici, o di criminalità organizzata. Non possono presentare domanda i giovani che: a) prestano o abbiano prestato servizio civile in qualità di volontari ai sensi della legge n. 64 del 2001, ovvero che abbiano interrotto il servizio prima della scadenza prevista; b) abbiano in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo, ovvero che abbiano avuto tali rapporti nell’anno precedente di durata superiore a tre mesi. Il termine ultimo per la consegna della domanda è lunedì 16 dicembre 2013 alle ore 14.00. È possibile presentare una sola domanda per un unico progetto, in un unico Ente. Tutti i progetti del Comune di Milano sono consultabili nella sezione “scegli il tuo progetto” e “scegli quello giusto per te” indicando nella domanda titolo e sede del progetto. È possibile anche scaricare il bando e la domanda negli allegati. La domanda si può consegnare presso: Protocollo Direzione Centrale Risorse Umane e Organizzazione, via Bergognone 30, 1° piano (Mm P.ta Genova) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.15 e dalle 14.30 alle 16.15 Protocollo Direzione Centrale Sport, Benessere e Qualità della Vita Via Marconi 2, 2° piano (Mm Duomo) dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.15 e dalle 14.30 alle 15.45 Si può inviare la domanda anche tramite raccomandata con ricevuta di ritorno al seguente indirizzo: Settore Valorizzazione delle Risorse Umane Via Bergognone 30 – 20144 – Milano o via pec: protocollo@postacert.Comune.milano.it |
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SMOG: IL GOVERNO RICONOSCE IL ´BACINO PADANO´ |
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Milano, 9 dicembre 2013 - "Il Governo ha finalmente riconosciuto, a seguito delle sollecitazioni delle regioni del Nord, la specificità meteoclimatica e orografica del Bacino Padano. Il testo di "Accordo di Programma per l´adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell´aria" inviato alla firma del Presidente Maroni lo dice chiaramente". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi a commento del testo di Accordo la cui firma da parte di tutti i soggetti coinvolti è ormai imminente. Ottima Notizia Per La Lombardia - "Questa è un´ottima notizia per la Lombardia - afferma l´Assessore - lo Stato prende finalmente atto dell´esigenza delle Regioni di coordinare gli interventi per combattere lo smog e di realizzarne di nuovi che richiedono un´azione a livello nazionale. Inoltre (e anche questo è scritto nero su bianco) il Governo s´impegna a rappresentare presso la Commissione Europea la specificità del Bacino Padano: questo è un passaggio indispensabile per attuare un comune impegno per la qualità dell´aria". I Soggetti Coinvolti - L´accordo dovrà ora essere firmato da cinque Ministeri (Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Politiche agricole, alimentari e forestali, Salute) e sei regioni (Lombardia, Emilia-romagna, Piemonte, Veneto, Valle d´Aosta, Friuli Venezia Giulia), a cui vanno aggiunte le Provincie autonome di Trento e Bolzano. Un Primo, Importante Passo - "Il Governo, finalmente, si prende delle responsabilità per la salute dei cittadini - prosegue Terzi - Questo è un primo passo per la messa a punto di interventi sul Bacino Padano coordinati a livello nazionale che devono integrare i piani regionali esistenti. Ci aspettiamo anche che il Governo mantenga l´impegno di trovare le risorse necessarie". Secondo Terzi, tuttavia, ci vuole uno sforzo maggiore: "Servirebbero un maggiore impegno del Ministero della Salute, risorse dedicate da parte dello Stato e ulteriori incisive azioni a livello nazionale". "D´altra parte - aggiunge - siamo sulla buona strada. È una vittoria della Lombardia cui ne seguiranno altre". |
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CLASSIFICAZIONE CORPI IDRICI. INCONTRO PUBBLICO A TREVISO |
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Venezia, 9 dicembre 2013 - Con una recente deliberazione, la giunta regionale ha preso atto della proposta di classificazione dei corpi idrici acque interne superficiali, corsi d’acqua e laghi del Veneto, predisposta da Arpav, in collaborazione con gli uffici regionali. Si tratta di una “prima” classificazione che, nonostante la notevole mole di dati acquisiti ed elaborati, necessita ancora di una fase di verifica e integrazione da svolgersi anche mediante il confronto con tutti i soggetti a diverso titolo interessati. La Regione ha quindi dato avvio ad una fase di consultazione pubblica al fine di integrare, laddove possibile, le conoscenze degli elementi di qualità considerati per la classificazione. Per illustrare il contenuto di questo studio è stato promosso un incontro pubblico che si è tenuto il 6 dicembre presso la Sala Auditorium Sant’artemio della Provincia di Treviso Al fine di dare massima diffusione alla classificazione, l’intera documentazione è stata inserita nel sito internet della Regione all´indirizzo: http://www.Regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/classificazione-corpi-idrici |
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ALLUVIONE BASILICATA: PRONTE SQUADRE DI TECNICI PER LA STIMA DEI DANNI |
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Potenza, 9 dicembre 2013 - Nove squadre di tecnici regionali saranno presto a disposizione dei Comuni lucani interessati dall’evento alluvionale dei primi giorni di dicembre. Lo ha disposto la Regione Basilicata che attiva le squadre in collaborazione con l’Autorità di Bacino e con l’Ordine Regionale dei Geologi di Basilicata L’attivazione dei tecnici regionali fa seguito alle oltre 50 richieste pervenute al Dipartimento Regionale Infrastrutture, opere pubbliche e mobilità, da parte dei Comuni e finalizzate alla verifica di situazioni critiche nel territorio di competenza. “Le maggiori criticità – spiega l’assessore al ramo Luca Braia – oltre che le opere idrauliche e le infrastrutture viarie, interessano anche numerose frane che a causa delle abbondanti piogge dei giorni scorsi si sono attivate o riattivate nel territorio regionale”. “Alle richieste che pervengono dai Comuni - continua l’assessore - intendiamo dare immediata risposta e pertanto, grazie alla disponibilità di tecnici fornita sia dall’Autorità di Bacino che dall’ordine regionale dei geologi della Basilicata, sono state attivate nove squadre di tecnici che, nel corso della prossima settimana daranno riscontro a tutte le richieste di sopralluogo”. “Ogni squadra – ha aggiunto il dirigente generale del Dipartimento, Mario Cerverizzo, che si è occupato della composizione dei gruppi - è composta sia da tecnici regionali che da tecnici dell’Autorità di Bacino e dell’Ordine dei geologi. A loro è stato affidato anche il compito di supportare le amministrazioni locali per accelerare le procedure di verifica e controllo dei danni così da giungere in breve tempo a determinare un primo riparto per le somme urgenze”. |
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TARIFFE 2013, AEEG CONFERMA: +9,4% VERONA E PROVINCIA, +9% GARDA BALDO. E IL CONSIGLIO DI BACINO PENSA A UN MODELLO VERONA SOCIALMENTE SOSTENIBILE |
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Verona, 9 dicembre 2013 – Aeeg, l’Autorità nazionale per l’Energia Elettrica e del Gas ha confermato, approvandole in via definitiva, le tariffe del 2013 (in vigore dal 1° gennaio 2013). È una conferma dei costi precedentemente annunciati: l’aumento (rispetto al 2012) del 9,4% per i 73 comuni gestiti dalla società di gestione Acque Veronesi; mentre per i restanti Comuni, nell’area del Garda-baldo, gestiti da Azienda Gardesana Servizi, l’aumento è del 9% (inizialmente era dello 0,3%: uno squilibrio colmato, e grazie al quale sarà quindi possibile procedere con le opere elencate nel piano operativo triennale, approvato dai sindaci veronesi, durante l’assemblea del Consiglio di Bacino del 28 novembre). “Da un lato, – commenta Mauro Martelli, presidente del Consiglio di Bacino Veronese - ovviamente la soddisfazione consapevole che il lavoro svolto nei mesi scorsi dalle strutture tecniche del Consiglio di Bacino e delle due società di gestione è stato riconosciuto come valido ed efficace dall’Aeeg. Dall’altro, invece, il rammarico che il delirio normativo che contraddistingue il nostro settore abbia costretto ad aumento superiori alle reali necessità. Ora stiamo elaborando una nuova proposta in sinergia con Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi, da trasmettere all’Aeeg: consiste sostanzialmente nella redazione di un nuovo piano industriale a valenza quadriennale, caratterizzato da una piano di investimenti concretamente realizzabile, accompagnato da un piano finanziario credibile con incrementi tariffari dell’ordine del 5% annui, e quindi socialmente sostenibili. Speriamo che l’Aeeg ci ascolti”. La gestione delle tariffe, e quindi le bollette, è passata nelle mani di Aeeg da quest’anno, 2013: è l’Aeeg, non più il Consiglio di Bacino, che ha l’autorità di decidere quanto costa l’acqua a Verona, contando che finora la nostra città ha avuto la tariffa meno cara in Veneto. Ecco spiegati gli aumenti da capogiro del 2013 da sempre denunciati da Martelli, parte del ‘metodo tariffario’ di Aeeg poi analizzato dal Consiglio di Bacino attraverso un’istruttoria. Risolto il nodo tariffe 2013 (che ha lasciato nell’incertezza per un intero anno il servizio idrico veronese, e quindi gli stessi cittadini, che sono gli utenti finali e pagano le bollette), l’idea del ‘modello Verona’ potrebbe aprire scenari inediti. Per il 2014 l’Aeeg sta ancora discutendo se e quali modifiche apportare o meno al metodo tariffario, che determina le bollette: non si sa ancora se ci saranno o meno aumenti. Il metodo infatti, al di là delle conferme sui costi del 2013 (arrivate a fine anno), resta ancora “transitorio”. |
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SARDEGNA: PIANO FASCE FLUVIALI VERSO APPROVAZIONE FINALE CONSIGLIO |
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Cagliari, 9 dicembre 2013 - Col provvedimento del 5 dicembre di adozione preliminare del Piano stralcio fasce fluviali anche per i Comuni di Uta e Terralba si apre la fase finale stabilita dalla legge 19 del 2006 che terminerà dopo l’approvazione dello stesso Piano da parte del Consiglio regionale. L’adozione definitiva dello strumento di pianificazione per tutti gli altri Comuni interessati, invece, era avvenuta lo scorso giugno. "Si è chiuso oggi alla presenza del presidente Cappellacci un processo di concertazione e di confronto durato più di due anni - ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis - durante il quale tutti i Comuni della Sardegna hanno avuto la possibilità di presentare osservazioni naturalmente supportate da criteri scientifici e discutere in diversi incontri appositamente convocati nelle province il contenuto del Piano. Abbiamo ascoltato tutti e abbiamo raccolto le sollecitazioni che in virtù di riscontri oggettivi potevano essere recepite. Adesso andiamo avanti con equilibrio e nella consapevolezza che le scelte operate dal Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino si fondano su un percorso molto rigoroso e approfondito, non certo dettato dall’emotività, con il solo intento di garantire la sicurezza delle popolazioni. In ogni caso, dall’adozione preliminare, i Comuni hanno ancora sessanta giorni di tempo per presentare ulteriori osservazioni". Le Norme - Il Piano stralcio è stato adottato anche per consentire l’ottemperanza della Direttiva alluvioni della Commissione europea del 2007 e per poter accedere a pieno titolo alle risorse comunitarie che verranno rese disponibili per la messa in sicurezza dei territori. In base al decreto legislativo 49 del 2010, inoltre, entro il 22 dicembre dell’anno in corso devono essere trasmesse alla Ce, con dei format prestabiliti, tutte le mappe di pericolosità. Il Piano definisce le aree di salvaguardia dei corsi d’acqua principali della Sardegna, analizza 1200 chilometri di rete idrografica, interessa 280 Comuni isolani e prevede perimetrazioni di aree pericolose per 115 centri urbani. Percorso Di Approvazione - Il percorso di approvazione del Piano è iniziato prima di tutto con il confronto con gli Enti locali. Dal 27 settembre al 7 ottobre 2011 si sono svolte nel territorio le conferenze preliminari per recepire osservazioni e istanze. A seguito di questa fase ed esaminate le indicazioni provenienti dalle amministrazioni locali, il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino nella seduta del 3 settembre 2012 ha adottato preliminarmente il progetto del Piano. Subito dopo è iniziato il percorso, tracciato dalla legge regionale 19/2006, che porterà al varo definitivo. Fondamentale Strumento Di Tutela - "L´obiettivo finale è quello di ridurre gli eventuali vincoli e quindi di rivisitare gli indici di pericolosità per consentire alle amministrazioni locali di riappropriarsi del proprio territorio. Il Piano Fasce non rappresenta alcuna ipoteca definitiva per il futuro - ha concluso l’assessore - ma deve essere una risorsa, lo strumento per restituire i territori alle popolazioni, nel pieno rispetto delle istanze locali e nella tutela irrinunciabile della sicurezza. Adesso la Regione si farà carico di finanziare gli interventi urgenti di mitigazione del rischio in base alle priorità indicate dal Piano". |
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SAVONA - RAPPORTO 2013 TARIFFE SERVIZIO RACCOLTA RIFIUTI |
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Savona, 9 dicembre 2013 - La variabilità della spesa per le famiglie relativa al servizio di gestione dei rifiuti urbani è molto alta In Italia: si passa da un minimo di 100 euro/anno ad un massimo di quasi 600 euro/anno; i capoluoghi liguri sono più vicini tra loro, con uno scarto di circa 60 euro/anno. La variabilità cresce nel caso delle imprese. Per il ristorante, ad esempio: a livello nazionale si passa dai 500 euro agli oltre 10mila euro all’anno. Su base regionale, per la Liguria si va da un minimo di circa 2 mila euro/anno a Savona, fino ad un massimo di oltre 4 mila euro/anno a Genova. Questi alcuni dei dati che emergono dal monitoraggio delle tariffe del servizio di raccolta dei rifiuti urbani in Liguria, relativo all´anno che si sta per concludere. L´indagine è stata affidata da Unioncamere Ligura a Ref Ricerche. L’analisi degli andamenti inflattivi a livello regionale, raffrontata a quelli nazionali, rappresenta la base di approfondimenti tematici di interesse locale su cui non sempre si hanno le informazioni dettagliate. A tal fine Unioncamere Liguria ha avviato un Osservatorio Regionale sui Prezzi e un Sistema Regionale di monitoraggio comparato delle tariffe del servizio idrico e del servizio smaltimento e rifiuti. Nel corso del 2013 le tariffe del servizio di gestione dei rifiuti urbani sono caratterizzate da una variabilità sostenuta, sia a livello nazionale che regionale. Il livello della spesa è fortemente influenzato dal regime tariffario adottato (Tarsus vs Tia). Per le imprese considerate, la variabilità è maggiore. Inoltre gli aumenti registrati nel 2012 per queste categorie sono stati influenzati dalla riforma prevista per la Tares. Il passaggio alla Tares, nel 2013, pesa maggiormente per quelle utenze a maggior producibilità di rifiuti. Questo vale soprattutto per le realtà territoriali a Tarsu, che non adottavano aliquote aderenti al principio del «chi inquina paga». La spesa è influenzata dalla grandezza del Comune, che ne condiziona la peculiare complessità incidendo maggiormente sui costi fissi di gestione. |
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