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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Febbraio 2014 |
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PARLAMENTO EUROPEO: COS´È IL CIELO UNICO EUROPEO? LA RIMOZIONE DEI CONFINI NAZIONALI CONSENTIRÀ LA CREAZIONE DI PERCORSI PIÙ BREVI GLI ATTUALI 28 BLOCCHI NAZIONALI DEL TRAFFICO AEREO SARANNO SOSTITUITI DA 9 AUTORITÀ REGIONALI |
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Strasburgo, 3 febbraio 2014 - Ogni giorno, sono 27.000 i voli che attraversano i cieli europei. Senza un sistema di gestione integrato ed efficiente dello spazio aereo, il rischio è che il cielo in Europa diventi rapidamente saturo. La Commissione ha lanciato il progetto Cielo unico europeo, che eliminando i confini nazionali mira a organizzare al meglio il traffico aereo per renderlo più efficiente, competitivo, sicuro e meno pericoloso per l´ambiente. I progressi, tuttavia, sono ancora lenti. Lo spazio aereo europeo è basato sui confini nazionali. Ci sono 28 autorità nazionali di vigilanza del traffico aereo che gestiscono circa 60 organismi di controllo del traffico aereo suddivisi in 650 settori. La frammentazione è sintomo d´inefficienza. I voli spesso non possono prendere delle rotte dirette e in tal modo i tempi di volo si allungano e il consumo di carburante e delle emissioni aumenta. Il costo di questa inefficienza è di circa 5 miliardi di euro l´anno che vengono poi trasmessi sui passeggeri. Il progetto Cielo unico europeo è stato lanciato alla fine degli anni ´90 con lo scopo di rimuovere i confini aerei nazionali. Un primo pacchetto di misure è stato adottato nel 2004 (Ses 1) ma non ha avuto gli effetti sperati. Il progetto è stato poi aggiornato nel 2009 (Ses 2). L´attuale proposta (Ses 2+) è destinata ad accelerare la riforma dei servizi di navigazione aerea in quanto vi sono ancora notevoli ritardi nell´attuazione. La proposta Ses 2+ riguarda due principali questioni: La scarsa efficienza della navigazione aerea: la rimozione dei confini nazionali consentirà la creazione di percorsi più brevi, riducendo così il consumo di carburante. La separazione organizzativa e di bilancio delle autorità nazionali di vigilanza dagli organismi di controllo del traffico aereo migliorerà sia la sicurezza che la vigilanza. Una gestione frammentata del traffico aereo: gli attuali 28 blocchi nazionali del traffico aereo saranno sostituiti da 9 autorità regionali che sono state create ma che non sono ancora pienamente operative. La relazione è stata approvata durante la riunione della Commissione per i Trasporti del 30 gennaio 2014. Sarà approvata dagli Stati membri e dal Parlamento durante la plenaria di marzo. |
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PARLAMENTO EUROPEO, CIELO UNICO EUROPEO: SERVIZI DI NAVIGAZIONE AEREA DI TRASPORTO PIÙ EFFICIENTI |
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Strasburgo, 3 febbraio 2014- Le autorità aeronautiche nazionali devono essere indipendenti dai fornitori di servizi di navigazione aerea che stanno supervisionando, dicono i deputati europei del trasporto. Vogliono anche che i paesi membri dell´Ue incoraggino la cooperazione tra le autorità aeronautiche nazionali al fine di coordinare la gestione dello spazio aereo più da vicino in tutta Europa e rendere il controllo del traffico aereo meno frammentato . Essi sottolineano che le autorità nazionali hanno bisogno di risorse adeguate per operare in modo efficiente . La commissione trasporti sostenuto regole per aumentare la flessibilità dei blocchi funzionali di spazio aereo (Fab ) , che consentono servizi di controllo del traffico aereo e di navigazione per cooperare oltre le frontiere dello spazio aereo nazionale . Ad esempio , secondo le nuove regole , i fornitori di servizi di navigazione aerea e le compagnie aeree sarebbero in grado di proporre accordi di cooperazione rafforzata oltre i limiti attuali dei Fab , che aumenterebbero l´efficienza complessiva. Per rendere i servizi di navigazione aerea più efficiente , le proposte sostenute dalla commissione trasporti consentono alla Commissione di designare un organismo indipendente, imparziale per aiutare le autorità aeronautiche nazionali si incontrano obiettivi di performance . Tale organismo potrebbe inoltre aiutare a coordinare più strettamente alla Commissione con le autorità aeronautiche nazionali . Valutazione del sostegno del mercato del servizio - La Commissione ha proposto di separare i servizi di sostegno , quali le previsioni meteorologiche e servizi di informazione di servizi di navigazione aerea , al fine di promuovere la concorrenza , tuttavia , il comitato ha insistito che ulteriori valutazioni di impatto devono essere effettuate entro il 1o gennaio 2016 , prima di ulteriori passi verso la liberalizzazione sono considerati . Tuttavia , il testo approvato dalla commissione stabilisce inoltre che gli Stati membri devono garantire che non ci sono " impedimenti legali " che impediscono i prestatori di servizi di supporto di competere con l´altro . Fornitori di servizi di navigazione aerea devono essere in grado di bando di gara da diversi fornitori di servizi di supporto al momento di elaborare i loro piani di business , al fine di scegliere il "prestatore economicamente e qualitativamente più vantaggiosa " . I deputati di trasporto sostenuti anche cambiamenti per chiarire la ripartizione dei compiti tra la Commissione , l´Agenzia europea per la sicurezza aerea e di Eurocontrol . Prossimi passi La votazione in plenaria è previsto per marzo. |
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INCONTRO ENAC – AEROPORTI DI ROMA SU MONITORAGGIO INVESTIMENTI REALIZZATI E PIANIFICAZIONE PER IL 2014 |
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Roma, 3 febbraio 2014 . L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile informa che il, 29 gennaio, presso la Direzione Generale dell’Ente, il Presidente Vito Riggio e il Direttore Generale Alessio Quaranta hanno incontrato il Presidente della società di gestione Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, e l’Amministratore Delegato Lorenzo Lo Presti, alla presenza delle relative strutture tecniche. A poco più di un anno dalla firma del contratto di programma (dicembre 2012) tra l’Enac e Adr, l’Ente ha organizzato questo incontro con i vertici della società per fare il punto sui risultati emersi dal monitoraggio che l’Enac ha condotto, attraverso le proprie strutture tecniche, sugli investimenti realizzati presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino, secondo quanto previsto dal piano di investimenti contenuto nel contratto stesso. Gli investimenti attuati sono risultati sostanzialmente in linea con quanto programmato, salvo limitati scostamenti determinati da cause esterne, non dipendenti dalla società di gestione. L’enac ha preso atto dell’impegno profuso dalla società Aeroporti di Roma nelle attività di pianificazione e gestione dei cantieri per la realizzazione dei lavori nel corso del 2013, e dei primi interventi di aggiornamento e ristrutturazione dei servizi infrastrutturali per migliorare il comfort dei passeggeri nelle aerostazioni. Aeroporti di Roma ha anche illustrato la programmazione relativa all’anno 2014. Nell’evidenziare che la fase iniziale del programma di investimenti è prevalentemente orientata a aumentare il livello qualitativo dei servizi offerti al passeggero, l’Enac ha stimolato Aeroporti di Roma a mettere in atto tutte le azioni volte ad accelerare la realizzazione completa del programma di investimenti e delle opere connesse, nonostante la congiuntura economica non favorevole. L’ente, inoltre, ha valutato positivamente come la società Aeroporti di Roma abbia rispettato sostanzialmente gli obblighi assunti, e si sia impegnata a continuare a farlo, pur in presenza di una diminuzione del traffico passeggeri determinata dalla sfavorevole situazione economica nazionale e globale. |
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ENAC, IL PRESIDENTE RIGGIO SULLA MANCATA SOTTOSCRIZIONE DA PARTE DELLA PROVINCIA DI PALERMO DELL’AUMENTO DI CAPITALE DELLA GESAP |
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Roma, 3 febbraio 2014 - In merito alla mancata sottoscrizione da parte della Provincia di Palermo della seconda tranche dell’aumento di capitale sociale della Gesap, società di gestione dello scalo palermitano, l’Enac esprime forte preoccupazione perché senza la ricapitalizzazione si potrebbero avere ripercussioni negative sui requisiti economico-finanziari necessari al mantenimento della concessione. Il Presidente dell’Enac Vito Riggio il 30 gennaio ha evidenziato: “Pur rendendomi conto delle attuali difficoltà in cui versa la Provincia di Palermo, il nostro dovere di vigilanza sul trasporto aereo ci impone, come previsto dalla normativa, di sollecitare un intervento a favore dell’aumento di capitale, per evitare che un importante scalo come quello di Palermo debba incorrere in procedure che potrebbero mettere a rischio la gestione aeroportuale”. |
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DAL 31 GENNAIO 2014, NUOVE REGOLE EUROPEE PER IL TRASPORTO DI LIQUIDI A BORDO DEGLI AEROMOBILI |
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Roma, 3 febbraio 2014 - L’ente Nazionale per l’Aviazione Civile, in qualità di Autorità competente nel settore della sicurezza dell’aviazione civile (come stabilito dal Decreto Ministeriale del 21 luglio 2009), rende noto che a decorrere da domani, 31 gennaio 2014, ai sensi del Regolamento Comunitario n. 246/2013 del 19 marzo 2013, entreranno in vigore sul territorio dell’Unione Europea (inclusi gli scali di Norvegia, Islanda e Svizzera) le nuove regole per il trasporto dei liquidi in cabina. La nuova normativa, che modifica il Regolamento Ue n.185/2010, introduce l’obbligo del controllo, con apposita strumentazione di ultima generazione, dei liquidi (cosiddetti Lag - liquidi, aerosol e gel con cui si indicano anche le sostanze di analoga consistenza) di volume superiore ai 100 ml da utilizzare durante il viaggio a fini medici o per un regime dietetico speciale, ivi compresi gli alimenti per neonati, che fino ad ora erano esentati, nonché il controllo dei liquidi dei passeggeri in transito, provenienti da Paesi Ue ed extra Ue, acquistati negli esercizi commerciali (esempio negozi, profumerie, bar, indicati nella cartellonistica di riferimento genericamente come Duty Free) ubicati nelle aree sterili, cioè oltre i controlli di sicurezza , di qualsiasi aeroporto Ue ed extra Ue o a bordo di qualsiasi compagnia aerea, a condizione che siano sigillati in un sacchetto di sicurezza con un bordo rosso, cosiddetto Steb (security tamper-evident bag), fornito al momento dell’acquisto stesso, e che conservi all’interno la prova che l’acquisto sia effettivamente avvenuto in quelle aree. Si potranno quindi portare a bordo gli oggetti comprati presso i duty free, ma si evidenzia che il sacchetto non potrà essere aperto finché il passeggero non sarà giunto alla destinazione finale. Nel caso in cui il controllo di sicurezza richieda l’apertura dello Steb da parte dell’addetto e il volo preveda un ulteriore scalo di transito, il passeggero dovrà informare l’addetto alla sicurezza che provvederà, dopo il controllo, a risigillare il sacchetto con il Lag. Sarà quindi possibile portare a destinazione gli acquisti effettuati nei duty free anche dopo uno scalo intermedio. La nuova normativa continua a prevedere l’esenzione dal controllo dei Lag di volume inferiore ai 100 ml contenuti in un sacchetto richiudibile di capacità non superiore a un litro. Alle postazioni di controllo i passeggeri devono presentare tutti i Lag trasportati come bagaglio a mano. Il rispetto di tale prescrizione renderà notevolmente più veloce le procedure di controllo. Presso tutti gli aeroporti le società di gestione stanno provvedendo a installare cartelli informativi sulle nuove regole di controllo dei Lag, per indirizzare i passeggeri in possesso di Lag verso le postazioni dotate delle attrezzature necessarie al controllo. L’enac ha pubblicato sulla homepage del proprio portale www.Enac.gov.it e all’indirizzo http://www.Enac.gov.it/i_diritti_dei_passeggeri/cosa_portare_a_bordo/index.html, un’informativa rivolta ai passeggeri, che comprende anche un cartello riepilogativo di cosa è consentito portare in cabina. A breve, inoltre, verrà pubblicata anche una sezione di domande e risposte, Faq - Frequently Asked Questions, per venire incontro alle esigenze di informazione dei passeggeri. |
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FCA, COTA: LA PRIORITA´ E´ MANTENERE GLI IMPEGNI PER MIRAFIORI |
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Torino, 3 febbraio 2014 - “Fca mantenga gli impegni per Mirafiori”: è questa la priorità del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota , sulle ripercussioni che avrà sul Piemonte la costituzione di Fiat Chrysler Automobiles. “Sulla Fiat, temo, si andrà avanti a fare molte chiacchiere da salotto - prosegue il presidente - Del resto, sappiamo che si parla di tutto tranne che delle cose importanti. Le aziende vanno via perché da noi non conviene fare impresa: ogni giorno, infatti, conviene sempre di meno perché lo Stato, invece di varare delle politiche di attrazione degli investimenti, ha assunto una linea di vera e propria dissuasione degli stessi. La mia non è un’opinione: parlano i fatti, in maniera incontrovertibile. E questa spirale perversa porta conseguenze negative anche sui conti dello Stato. Chi va via o chiude, di fatto, non paga le tasse”. Altro tema sono i riflessi sul Piemonte. “Sulla Fiat e sulla sua presenza a Torino e in Piemonte c’è una vecchia tendenza a edulcorare le cose che è figlia di un meccanismo consolidato – puntualizza Cota - Al momento giusto un certo sistema si mette d’accordo per fornire una versione, diciamo di comodo. L’hanno fatto in passato per attutire l’impatto dei licenziamenti o per legittimare determinate operazioni urbanistiche. La tecnica è sempre quella. Allora oggi ci chiediamo: Fca manterrà gli impegni per Mirafiori? Ovviamente spero di sì, e Marchionne oltre ad essere un bravo capitano nel fare i propri interessi dovrebbe anche essere coraggioso e generoso e pagare il debito di riconoscenza per tutto quello che la Fiat ha ottenuto in passato”. Cota lancia infine un allarme: “Il problema, però, è molto più grave e profondo e si deve risolvere per tutti: bisogna abbassare le tasse sul lavoro e sulle imprese ed eliminare la burocrazia. Il modello di funzionamento dei Tar, per esempio, fa rabbrividire. Occorre anche incentivare sul serio le esportazioni. Cioè, quello che sta facendo la Regione Piemonte con poche competenze e risorse, ma con tanto impegno”. |
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BRENNERO, CORRIDOIO STRATEGICO PER L´EUROPA |
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Trento, 3 febbraio 2014 - "Siamo parte di un progetto europeo e questa visita vuole essere un modo concreto per prendere visione di un opera strategica, il tunnel di base del Brennero, della cui realizzazione si é discusso fin dagli anni settanta e che oggi è in piena fase di realizzazione sia sul versante austriaco che su quello italiano. È imminente l´appalto della seconda tratta italiana e diventa urgente quanto necessario accellerare la progettazione ed appalto degli accessi al tunnel, come si è di recente sollecitato nell´ambito del Comunità di azione del Brennero a cui partecipiamo insieme ai rappresentanti delle regioni e degli stati interessati dall´opera. Per noi si tratta della circonvallazione di Trento e Rovereto. Proprio questa delicata fase dovrà essere accompagnata dalla necessaria informazione e partecipazione delle istituzioni e dei cittadini, non solo per la progettazione esecutiva, ma anche per fare chiarezza su quelle tematiche di ordine ambientale che sono spesso alla base delle preoccupazioni dei nostri cittadini". Così l´assessore alle infrastrutture e ambiente della Provincia autonoma di Trento Mauro Gilmozzi, che oggi guida la visita di una delegazione degli amministratori del Trentino al cantiere del Tunnel del Brennero a Mules, in Alto Adige. Nell´ambito della mobilità intesa nella sua accezione più ampia e cioè di facilitazione della circolazione di persone, cultura, innovazione, merci all´interno della rete Europa, la Commissione europea ha riconosciuto strategico il progetto multinodale nord-sud Europa n. 5 Helsinki-la Valletta. Il tunnel ferroviario del Brennero e la tratta d´accesso sud Fortezza-verona che si realizzeranno entro i prossimi dieci anni è considerato uno dei due progetti più imponenti. Il secondo imponente progetto è il collegamento di Fehmarnbelt che attraversa lo stretto tra la Germania e la Danimarca. Il progetto multinodale n. 5 rientra in quella visione politica europea che guarda al futuro e al processo di allargamento e unificazione dell’Europa, attraverso il rafforzamento della politica di coesione, cioè a quella politica di sviluppo regionale comunitaria volta a consolidare la coesione economica, sociale e territoriale all’interno dell’Ue, riducendo disparità tra regioni e tra Stati membri. La realizzazione delle reti dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell´energia sono da collocare nella visione e creazione di un territorio unico, da est ad ovest e da nord a sud, senza strozzature critiche transfrontaliere e intermodali. I lavori sono ormai entrati nel vivo della fase realizzativa sia sul lato austriaco sia su quello italiano, anche con l’inizio dello scavo delle canne principali. L´unione europea, per questo, ha già messo a disposizione ingenti finanziamenti, sostenendo in media fino al 40% della spesa. Le varie fasi Il Corridoio del Brennero, progetto prioritario e qualificante per il congiungimento del nord e sud Europa, ha visto diverse fasi: già negli anni ´´70 sono cominciati i primi studi per la realizzazione della nuova linea ferroviaria del Brennero dotata di una galleria di base. Negli anni successivi sono stati perfezionati accorti a livello europeo e sovranazionale e, fin da subito, è stato inserito il progetto prioritario n.1, treno ad alta velocità per il trasporto combinato nord-sud, comprendente il Corridoio del Brennero. Contestualmente all´approvazione da parte della Commissione europea di 30 progetti prioritari riguardanti grandi infrastrutture ferroviarie (2004), venivano siglati accordi internazionali fondamentali per la realizzazione della galleria di base del Brennero: avvio delle diverse fasi di progettazione, costituzione di una società per azioni eruopea - Brenner Basis Tunnel Se -, soggetto promotore durante la fase di progettazione e costruzione del tunnel di base. Un Memorandum of Understanding per lo sviluppo del corridoio del Brennero veniva sottoscritto nel 2009 (18 maggio) tra i ministri ai trasporti delle Repubbliche italiana, austriaca e tedesca, i gestori delle reti ferroviarie dei rispettivi paesi, nonchè i Presidenti delle Province autonome di Bolzano, Trento, Verona, Tirolo e Baviera. Contestualmente è stato condiviso il Piano d´azione del Brennero che ha individuato 50 misure da implementare negli anni successivi per lo sviluppo dell´infrastruttura del corridoio che comprenda sia la strada sia la rotaia, in una logica integrata. (per es. Studio capacità ferroviaria nonché su strada, fabbisogno e potenziamento centri internodali, individuazione per la salvaguardia ambientale e in particolare l´attivazione di un "Green Corridor"). Anche a livello nazionale sono stati fatti passi concreti come, per esempio la norma che autorizza la società "titolare della concessione di costruzione e gestione dell´autostrada del Brennero ad accantonare, in base al proprio piano finanziario ed economico, una quota anche prevalente dei proventi in un fondo destinato al rinnovo dell´infrastruttura ferroviaria attraverso il Brennero e alla realizzazione delle relative gallerie nonché dei collegamenti ferroviari e delle infrastrutture connesse fino al nodo stazione di Verona". Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) con una delibera del 2001approva l´inserimento nel Programma delle infrastrutture strategiche, nell´ambito del "sistema valichi", del valico del Brennero e, tra le opere che interessano la Provincia autonoma di Trento, della "Tratta Bologna - Brennero e Valico". Inoltre, sempre il Cipe il 31 maggio scorso ha autorizzato l´avvio del 2° lotto costruttivo della galleria di base del Brennero e, contestualmente, ha provveduto ad assegnare i finanziamenti rispettando il cronoprogramma dei lavori dei rispettivi lotti. Va detto che il programma di sviluppo provinciale (Psp) pone specifica attenzione all´evoluzione delle infrastrutture di trasporto a livello internazionale e si fa promotore dei progetti avviati in un´ottica del progressivo trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia. In questo senso la Provincia autonoma di Trento ha aderito, previa approvazione della specifica legge provinciale, alla costituzione della società Tunnel ferroviario del Brennero (Tfb spa), un soggetto partecipato per quasi l´80% da rete ferroviaria italiana per la parte rimanente dalle Province il cui territorio è interessato dal tracciato della nuova opera. Dimensione economica Il transito alpino del Brennero, in territorio italiano, risulta ancora e sempre il percorso maggiormente utilizzato per i trasferimenti di merci tra nord e sud Europa. La realizzazione del corridoio del Brennero richiede ingenti risorse finanziarie che gli Stati interessati al progetto si sono impegnati a reperire e, in parte, sono già rese disponibili. L´unione europea ha riservato alla realizzazione del progetto considerevoli risorse concorrendo, in percentuali diverse ma consistenti, sia ai costi per l´elaborazione degli studi sia a quelli di realizzazione delle opere. Nel periodo di programmazione comunitaria 2014-2020 metterà a disposizione altri finanziamenti, concorrendo al costo dell´opera nella misura del 50%, per quanto riguarda gli studi e del 30% per quanto riguarda i lavori. Il costo a vita intera per la realizzazione della galleria di base del Brennero (2011 – 2025) è quantificato nella deliberazione Cipe del maggio 2013 in Euro 9.730 Mln, di cui 4.865 Mln, pari al 50 %, a carico della parte italiana. Le tratte d’accesso sud, la cui realizzazione viene assicurata entro i tempi di entrata in esercizio del tunnel di base, sono ancora in gran parte in fase di progettazione; per queste quindi è possibile fare riferimento esclusivamente a stime, rispetto alle quali la deliberazione di approvazione del progetto esecutivo sublotto funzionale I, tratta Fortezza Ponte Gardena, attualmente il più avanzato, prevede per la sua realizzazione un costo a vita intera di circa Euro 43 Mln. Stato del progetto e avanzamento lavori (dalla relazione 2013 del Coordinatore europeo Pat Cox) “La galleria di base del Brennero collega Innsbruck, in Austria, a Fortezza, in Italia, sviluppandosi su una lunghezza di 55 km. Ad essa può essere aggiunta la circonvallazione ferroviaria di Innsbruck, già costruita, che rappresenta il punto di accesso nord alla galleria di base. La nuova galleria abbrevierà di circa 20 km il tragitto dei treni tra Fortezza e Innsbruck e allevierà le pendenze, che oggi si attestano sul 26 ‰, prevedendo un tracciato meno ripido, tra il 6.7 ‰ sul lato nord e al 4 ‰ sul lato sud, e ciò consentirà una maggiore velocità, mentre i locomotori avranno bisogno di impiegare meno potenza per superare il valico. La velocità massima prevista per i treni merci sarà di 120 km/h, mentre per i treni passeggeri sarà di 250 km/h”, consentendo una riduzione dei tempi di percorrenza che saranno di circa 25 minuti, rispetto agli attuali 80. I lavori termineranno nel 2025 e l’entrata in esercizio è prevista per il 2026. “La galleria di base del Brennero è formata da due canne a binario unico con un diametro interno di 8.1 m ciascuna, poste a una distanza di 40 – 70 m l’una dall’altra e collegate trasversalmente ogni 333 m da raccordi di collegamento utilizzabili come vie di fuga in caso di emergenza. Tra le canne principali, ad una profondità di 12 m rispetto ad esse, corre un cunicolo esplorativo più piccolo che in futuro sarà impiegato come cunicolo di drenaggio e di servizio. Il cunicolo esplorativo sarà realizzato per primo ai fini della prospezione geologica e idrogeologica e permetterà di studiare la composizione della roccia”. Attualmente sono in corso lavori sulle gallerie di accesso, sul cunicolo esplorativo e sui primi tratti delle canne principali. A inizio dicembre 2013 erano stati scavati complessivamente circa 28 km, di cui più di 2 km di tunnel principale. I lavori riguardano quattro gallerie di accesso laterali - situate ad Ampass, Ahrental, Wolf e Mules -, che conducono dalla superficie al livello del cunicolo esplorativo e delle canne principali. Queste gallerie vengono utilizzate per trasportare nella montagna i componenti delle enormi frese utilizzate per lo scavo, per il traffico di cantiere e per la rimozione del materiale di scavo. Inoltre i cantieri sono stati allestiti il più lontano possibile dalle zone residenziali; per ridurre il traffico nei paesi sono anche state costruite speciali strade che collegano direttamente l’autostrada e i cantieri più importanti. Sul lato Austria i lavori per la galleria di base sono iniziati nel 2009 con la costruzione del lotto costruttivo Innsbruck – Ahrental, tratto di cunicolo esplorativo e di galleria di accesso laterale. Nel cantiere di Wolf sono stati scavati 2 km di galleria e due gallerie che fungono da collegamento, Padaster e Saxen. Sul lato Italia sono stati completati il tratto esplorativo tra Aica e Mules di circa 11 km e la galleria di accesso laterale di Mules. Dall’autunno 2011 hanno avuto inizio i lavori di scavo in corrispondenza del lineamento periadriatico, zona particolarmente delicata del percorso di scavo.I lavori ad oggi proseguono secondo i tempi e nei limiti di spesa previsti. Attualmente sono in corso le gare per l’appalto di importanti e consistenti lotti che porteranno alla realizzazione di ulteriori tratti di galleria. La tratta d’accesso nord, che interessa il territorio della Germania e dell’Austria, è stata in parte già realizzata. In particolare nel 2012 è stata inaugurata la linea della bassa valle dell’Inn tra Kundl e Baumkirchen, dove si sovrappone il traffico proveniente da nord a sud con quello da est a ovest. Manca ancora il collegamento tra la Baviera e il Tirolo. A tal fine è stato sottoscritto recentemente un accordo tra Austria e Germania per il potenziamento del collegamento transfrontaliero e nel Piano tedesco delle infrastrutture è stata inserita una proposta che prevede la costruzione di una linea ferroviaria aggiuntiva tra Monaco e Kiefersfelden. La linea di accesso sud attraversa il territorio italiano da Fortezza a Verona e si compone di quattro lotti: Fortezza Ponte Gardena, rispetto al quale il Cipe ha approvato nel febbraio 2013 il progetto definitivo del sub lotto funzionale 1, inerente gli interventi tecnologici per la fluidificazione del traffico e l’interconnessione con la linea esistente; gli altri lotti sono la Circonvallazione di Bolzano, la Circonvallazione di Trento e Rovereto, l’Ingresso a Verona, oltre alle tratte di collegamento. Questi lotti sono nella fase di progettazione, ma ne viene assicurata la realizzazione in linea con l’entrata in esercizio del tunnel per un costo stimato di più di Euro 4000 Mln, per i quali è già stato riconosciuto un primo finanziamento europeo. Per parte italiana, da ultimo, oltre agli impegni presi con le delibere Cipe finora approvate, nel corso del 2013 il Parlamento ha autorizzato con l’articolo 7 ter del Dl n. 43 del 2013, il finanziamento degli investimenti relativi alla rete infrastrutturale ferroviaria nazionale mettendo a disposizione Euro 120 Mln per ciascuno degli anni dal 2015 al 2024, da utilizzare anche per il quadruplicamento della linea Fortezza Verona. Stato del progetto nella provincia di Trento Il primo progetto preliminare predisposto per il raddoppio della Ferrovia del Brennero in territorio trentino, che individuava il tracciato della ferrovia Av/ac in destra Adige, risale al 2003 quando Rete ferroviaria italiana spa - Rfi, soggetto aggiudicatore, lo inviava alle amministrazioni interessate per le previste autorizzazioni. Nel corso di tale iter emergeva la necessità di una profonda revisione. A conclusione della procedura di Via, la Provincia autonoma di Trento esprimeva parere negativo in ordine alla compatibilità ambientale del progetto e individuava possibili percorsi alternativi in sinistra idrografica Adige, successivamente condivisi da Rfi. Al fine di avere rassicurazione sull’inserimento della Circonvallazione di Trento e Rovereto tra i lotti prioritari della tratta d’accesso sud al tunnel ferroviario del Brennero, la Provincia dava la propria disponibilità a partecipare al finanziamento della progettazione preliminare e allo studio di fattibilità delle tratte di completamento in territorio trentino. A tale fine veniva sottoscritto un accordo con Rfi che ha portato all’attivazione di un gruppo progettuale congiunto e, nel novembre 2008, all’approvazione da parte della Giunta provinciale dei predetto progetto preliminare e dello studio di fattibilità. Immediatamente trasmesso a Rfi, quale soggetto aggiudicatore, per il proseguo dell’iter autorizzativo e delle necessarie procedure di Via, il progetto veniva inoltrato al competente Ministero nel 2009 senza peraltro giungere a buon fine. La procedura infatti veniva archiviata dal Ministero per l’Ambiente ad inizio 2013 a seguito dell’inerzia dell’amministrazione centrale, anche in conseguenza delle mutate condizioni economiche e della asserita necessità di rivedere in parte gli elaborati di progetto. Nella convinzione della necessità di disporre anche in territorio trentino, e soprattutto in prossimità delle zone urbanizzate, di una linea ferroviaria adeguata, in tempi congruenti con l’entrata in esercizio del tunnel ferroviario del Brennero, al fine di evitare la difficile convivenza fra il numero di convogli crescenti e la popolazione, la Provincia autonoma ha chiesto il riavvio della procedura, anche a seguito di specifico accordo tra la stessa e il Ministero per le Infrastrutture e i trasporti, sottoscritto in data 15 febbraio 2013. Con l’attuazione dell’accordo, lo Stato ha previsto di portare all’approvazione del Cipe il progetto preliminare del Lotto 3 – Circonvallazione di Trento e Rovereto - entro il 31 dicembre 2014 e al completamento del progetto definitivo entro il 31 dicembre 2015. A tal fine è stato anche costituito un tavolo tecnico per la definizione del programma di lavoro e delle modalità di monitoraggio, la cui attività è tutt’ora in corso. Ciò consentirà nel corso del 2014 di avviare la revisione del progetto preliminare in ragione della necessità di adeguamento progettuale dello stesso e della verifica dei costi preventivati ad oggi. Il 19 luglio 2013 il Cipe ha assegnato con propria deliberazione Euro 70 Mln per la realizzazione del lotto 3, nello specifico per la progettazione e per la realizzazione del preforo. Tale deliberazione peraltro non ha ancora avuto la necessaria registrazione da parte della Corte dei Conti. L’attuale progetto del Lotto 3, il cui costo risulta dagli elaborati oggi disponibili di circa Euro 1600,00 Mln, inizia a nord di Lavis, oltrepassa Trento e Rovereto e sbuca a sud nella località di Serravalle. Il tunnel esplorativo avrà circa 15 km di lunghezza e servirà a verificare la situazione geologica. Una volta terminato, il preforo potrebbe essere utilizzato come galleria di servizio. Secondo le nuove tempistiche, peraltro da verificare nel tavolo tecnico di lavoro e a livello politico, indicate da Rfi la realizzazione del Lotto 3 dovrebbe procedere con l’approvazione del progetto preliminare entro il 2014, l’approvazione del progetto definitivo nel 2017, l’avvio dei lavori nel 2019 e la fine dei lavori nel 2026. Un cenno va fatto anche all’utilizzo del cosiddetto fondo “pro ferrovia” accantonato dalla società Autostrada del Brennero spa, partecipata dalla Regione e dalle Province autonome di Trento e di Bolzano che assieme rappresentano i soci di maggioranza. Ad oggi è in corso un’ampia trattativa tra gli Enti trentini e lo Stato per la definizione delle modalità di conferimento del fondo, a fronte di una normativa e di patti convenzionali di difficile applicazione. Infine si accenna all’istituzione con la legge finanziaria provinciale 2012 dell’Osservatorio per lo sviluppo del corridoio del Brennero e delle connesse infrastrutture provinciali, in corso di attivazione, organo di supporto tecnico-scientifico della Giunta provinciale con compiti di accompagnamento alla realizzazione delle tratte d´accesso sud al corridoio del Brennero, con particolare riferimento al coordinamento delle infrastrutture ferroviarie, stradali e logistiche nonché alla cura delle relazioni con la popolazione. |
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BOLZANO, SERVIZIO STRADE: NEL 2013 QUASI IL 100 PER CENTO DEGLI INCARICHI ASSEGNATI IN PROVINCIA |
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Bolzano, 3 febbraio 2014 - Solo uno degli incarichi per i lavori del Servizio strade della Provincia assegnati nel 2013 è andato ad un´impresa al di fuori dei confini provinciali, in Trentino. Le ditte locali hanno cosi potuto incassare con circa il 100 per cento degli incarichi ottenuti una somma complessiva di circa 11,287 milioni di Euro, come fa presente l´assessore provinciale competente Florian Mussner. La cifra complessiva erogata dal Servizio Strade della Provincia nel 2013 ammonta a 11,447 milioni di Euro, dei quali ben 11,287 milioni sono confluiti nelle casse delle imprese locali. In questo computo non sono compresi gli incarichi diretti eseguiti dai singoli Uffici, che comunque di regola vengono assegnati a ditte locali, come spiega l´assessore Mussner, sottolineando che vegnono invitate sempre anche ditte delle province limitrofe. Tutte le gare d´appalto sono state operate in base alle normative vigenti in materia e se le imprese con sede in Alto Adige si sono potute aggiudicare i lavori appaltati è da ricondurre al livello qualitativo offerto. Facendo una statistica riferita agli anni passati dei 323 incarichi assegnati con un volume complessivo di circa 49 milioni di Euro tra il 2009 ed il 2013, eccetto 16 incarichi, gli altri sono stati assegnati tutti in provincia, come riassume l´assessore Mussner. Nel rispetto delle disposizioni normative, come fa presente l´assessore Mussner, faremo anche in futuro tutto il possibile affinché il numero maggiore possibile di incarichi possa essere assegnato ad imprese locali. |
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IL TUNNEL CHE CAMBIERA´ GLI SCENARI DEL TRENTINO |
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Trento, 3 febbraio 2014 - A Mules, in alta val d´Isarco, si è svolta la visita degli amministratori trentini invitati dall´assessore alle infrastrutture e ambiente Mauro Gilmozzi al cantiere del tunnel di base del Brennero. Oltre a Gilmozzi, erano presenti gli assessori Michele Dallapiccola e Carlo Daldoss competenti, rispettivamente, in materia di turismo-agricoltura e urbanistica ed enti locali. Con loro il direttore generale della Provincia autonoma Paolo Nicoletti, il dirigente generale Raffaele De Col, diversi consiglieri provinciali, alcuni presidenti di Comunità di Valle, alcuni sindaci e assessori dei Comuni interessati al progetto del raddoppio della tratta Innsbruck-verona. I lavori del tunnel ferroviario del Brennero, il più lungo d´Europa con i suoi 64 chilometri (55 su suolo italiano, 9 su suolo austriaco), sono stati illustrati dall´ingegner Raffaele Zurlo amministratore delegato della Bbt Se (Brennero Basistunnel) nella riunione che ha preceduto la visita alla galleria e che si è svolta nella sala della caserma dei Vigili del Fuoco di Mules. Finora sono stati scavati circa 30 chilometri di cui poco meno di 4 interessano le due canne dove transiteranno i treni, mentre i restanti chilometri riguardano galleria di servizio, supporto e sicurezza. A lavori ultimati i treni percoreranno i 64 chilometri del tunnel a 200 chilometri orari per quelli adibiti a trasporto passeggeri, un po´ meno per i "merci". I lavori di scavo si svolgono nella maniera tradizionale (esplosione) nei tratti più delicati (quelli che attraversano la faglia periadriatica, che si estende comunque per un chilometro e mezzo circa) e con tecnica meccanizzata (fresa) nei punti meno sensibili o doce è più conveniente utilizzare questo tipo di tecnologia. Lo scavo tradizionale fa avanzare di 9 metri al giorno, quello con metodo meccanico di più del doppio, circa 20-25 metri. Fra gli interventi che hanno preceduto la visita, oltre a quello dell´assessore Gilmozzi, Martin Ausserdorfer del Consorzio Osservatorio (Coos, con compiti - fra gli altri - di sovrintendenza alla sicurezza dei lavori e di interlocuzione con popolazione attraverso, anche, uno sportello dedicato), l´onorevole Mauro Fabris, Commissario italiano del Corridoio del Brennero e Florian Mussner assessore della Provincia autonoma di Bolzano. L´assessore Mauro Gilmozzi intervenendo all´incontro ha portato i saluti del presidente Ugo Rossi. "Il Trentino - ha ribadito - è parte, anche a livello istituzionale, di questo progetto e le ragioni di questa visita sono quelle di toccare con mano quanto si sta facendo e quindi era giusto venire per rendersi conto, vedere e imparare delle cose. Devo dire che questo progetto è un punto positivo anche per il paese: c´è un Italia che fa, che crea lavoro. Guardando un po´ più in là il tunnel cambierà gli scenari in Trentino, non dimentichiamo che ci sono anche le tratte, e che, condividere il progetto significa discutere il progetto fin dall´inizio e con tutti gli interlocutori. Gli scenari che ci riguardano sono legati anche all´uso di questa struttura e, con la Provincia autonoma di Bolzano, su questo dobbiamo lavorare insieme, così come lo dovremmo fare con la Provincia di Verona. Vorrei che da questa visita - ha detto ancora l´assessore Gilmozzi - ci si portasse via anche questa visione, questo impegno ad intrecciarci e un metodo, quella della trasparenza: mi piace molto sentir dire che la gente locale dice il ´nostro tunnel´, perché si rendono conto che il tunnel può essere molto positivo per questo territorio. Concludendo voglio dirvi che questo non sarà l´unico momento informativo, cercheremo di fare approfondimenti ulteriori portare qui altre persone, a partire dai nostri dirigenti, per capire anche la modalità esecutiva, per condividere con la nostra gente questi passaggi". "E´ l´opera più importante che si sta realizzando a livello europeo - ha detto a sua volta l´onorevole Fabris - , un´opera arrivata ad un punto di non ritorno. Ieri si è svolto un incontro al Ministero con la Commissione europea. L´europa ha selezionato dai 30 corridoi inizialmente previsti, 7 corridoi prioritari. Questo è uno dei 4 che attraversano l´Italia. Complessivamente l´Europa stanzierà 3 miliardi per l´Italia, di cui la metà andrà al corridoio del Brennero. L´italia ha garantito 890 milioni di euro, l´Austria circa il doppio. Questo è il primo esempio di finanziamento incrociato per l´Italia, definito nel 1997 con legge. Questa forma di finanziamento continuerà anche dopo il 2014 quando scade la concessione dell´Autobrennero. Il costo reale del progetto del tunnel di base è di 9,7 miliardi, di cui 4,8 a carico dell´Italia, pari al 50%. Il finanziamento europeo copre il 40 per cento del totale. Per le tratte d´acceso: la spesa preventivata è di circa 4,5 miliardi per tutte e 4 le tratte, compresa la circonvallazione di Trento e Rovereto. Stiamo lavorando al loro finanziamento, molto dipenderà dalle quote di cofinanziamento europeo che riusciremo ad ottenere. Siamo comunque ragionevolmente ottimisti. Qui al Brennero anche sul piano dell´impatto sociale non si è visto quel rifiuto da parte delle popolazioni che è emerso in alte parti d´Italia. È stato fatto un lavoro eccezionale grazie anche al Commissario straordinario, con gli enti locali e le comunità interessate più direttamente al progetto. Mi auguro che si possa fare lo stesso per la tratta trentina". Con l´aiuto di alcune slides Raffaele Zurlo ha contestualizzato la grande opera, definendola "la nostra città sotterranea" e partendo dal fatto che già in epoca lontana, sicuramente da quella medievale, il passo del Brennero era considerato il passaggio più comodo per valicare le Alpi. Fra le curiosità l´anno, il 1867, in cui il primo treno percorse la tratta Innsbruck Bolzano impiegandoci poco più di nove ore. Zurlo, nell´introduzione, ha posto l´attenzione anche sulla differenza di trazione elettrica esistente fra Austria e Italia che costringe a cambiare locomotore al Brennero con conseguenze facilmente intuibili ( per es. Allungare tempi di percorrenza, perdita di tempo, deviazione del traffico dalla ferrovia all´autostrada). Si chiama galleria di base del Brennero proprio perché sta alla base della montagna e non sul valico. Entrando nel dettaglio di alcuni dati è interessante sapere che l´ottanta per cento del materiale di scavo è riutilizzato (anche venduto) mentre il restante venti per cento viene immagazzinato in loco e si provvede al rinverdimento prima possibile, non a lavori definitivamente ultimati. I 2.000 metri cubi di materiale prodotti quotidianamente vengono sminuzzati dentro il tunnel e trasportati all´esterno su nastro per circa 10 chilometri e, una volta all´esterno, viaggiano su nastro trasportatore scudato, cioè protetto, per altri 2 chilometri in modo da non permettere alla polvere di inquinare. Questo metodo di trasporto degli inerti consente di togliere quotidianamente dalla strada 120-125 camion. Ottanta, finora, le persone che, a vari livelli, lavorano alla galleria di base del Brennero sul versante italiano, cinquanta quelle sul versante austriaco. Cinquecento, in prospettiva, le unità che lavoreranno in territorio italiano. |
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BASILICATA, ANAS: LUNEDÌ IN GAZZETTA UFFICIALE DUE BANDI DI GARA PER LAVORI SUL RACCORDO `SICIGNANO - POTENZA` E SULLE STRADE STATALI 598 `DI FONDO VALLE AGRI` E 92 `DELL`APPENNINO MERIDIONALE`, PER UN IMPORTO DI QUASI 2 MILIONI DI EURO |
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Potenza, 3 febbraio 2014 - L`anas pubblica lunedì 3 febbraio 2014 sulla Gazzetta Ufficiale, due bandi di gara per lavori sul Raccordo `Sicignano - Potenza` e sulle strade statali 598 `Di Fondo Valle Agri` e 92 `Dell`appennino Meridionale`, in provincia di Potenza. Il primo bando riguarda gli interventi di riparazione delle barriere di sicurezza e della segnaletica verticale e marginale, in tratti saltuari del Raccordo `Sicignano - Potenza`. L`importo complessivo dell`appalto è di quasi 1 milione di euro. Il termine per l`esecuzione dei lavori è di 120 giorni consecutivi e continui, dalla data del verbale di consegna. Il secondo bando concerne i lavori di manutenzione straordinaria, per il completamento degli interventi di risanamento strutturale dei viadotti `Castelvetro`, `Aspro` e `Iannice`, sulla strada statale 598 `Di Fondo Valle Agri`, e il ripristino strutturale dell`opera d`arte `Il Ponticello`, sulla strada statale 92 `Dell`appennino Meridionale`. L`importo complessivo dell`appalto è di oltre 1 milione di euro ed il termine per l`esecuzione dei lavori è di 210 giorni consecutivi e continui, dalla data del verbale di consegna. Le offerte dovranno pervenire, pena esclusione, presso l`Ufficio Gare e Contratti di Anas S.p.a. - Compartimento della Viabilità della Basilicata - Via Nazario Sauro - 85100 Potenza, entro le ore 12,00 del 3 marzo 2014. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it |
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TOSCANA, ANAS: AFFIDATI I LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEL VIADOTTO `STANTINO`, SULLA E45, IN PROVINCIA DI AREZZO IN GAZZETTA UFFICIALE L`ESITO DELLA GARA D`APPALTO |
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Firenze, 31 gennaio 2014 - L`anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2014, l`esito della gara d`appalto per l`affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria per l`adeguamento sismico del viadotto `Stantino`, tra il km 150,653 e il km 150,753 della strada statale 3bis `Tiberina` (E45), in provincia di Arezzo. I lavori, per un investimento complessivo di circa 1,2 milioni di euro, saranno completati in 180 giorni. L`impresa aggiudicataria è Fip Industriale Spa, con sede in provincia di Padova. L`appalto rientra tra gli interventi urgenti previsti dal `Decreto del Fare` per il rilancio dell`economia e dal piano di manutenzione straordinaria definito nella convenzione stipulata con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I lavori sono stati consegnati già nel mese di dicembre 2013. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet www.Stradeanas.it |
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TOSCANA, ROSSI A LUPI E MORETTI: "INSISTO, PENSATE AI PENDOLARI" |
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Firenze, 3 febbraio 2014 - Bene migliorare i collegamenti in Alta velocità ma si facciano investimenti anche sulle linee interregionali, e in Toscana in primo luogo sulla tratta Firenze-lucca. E´ questo in sintesi il contenuto di una lettera che il presidente Enrico Rossi ha inviato al ministro dei trasporti Maurizio Lupi e all´ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. "Leggo sulla stampa - scrive Rossi - di questa nuova iniziativa per migliorare i collegamenti dell´Alta Velocità con l´aeroporto di Fiumicino. È certamente un servizio utile che consentirà a molti cittadini, anche della mia regione, di raggiungere più rapidamente e comodamente un aeroporto intercontinentale. Non posso tuttavia rilevare come l´attenzione e i nuovi servizi si stiano tutti indirizzando sempre a favore dell´Av e di quella che oggi viene definita Metropolitana d´Italia, mentre si tagliano gli interregionali e non si potenzia adeguatamente il trasporto locale su ferro". "Per imprenditori, lavoratori, studenti e turisti che devono viaggiare nel mondo - prosegue il presidente - non è importante sapere quanto tempo occorre per raggiungere Fiumicino, ma anche quanto tempo si impiega per arrivare a Firenze. Proprio nei giorni scorsi, in un incontro con imprenditori del distretto cartario di Lucca, uno dei più importanti d´Europa, molti si lamentavano per l´impossibilità di utilizzare il treno dell´Av a Firenze, perché i tempi di percorrenza da Lucca al capoluogo regionale sono così alti da rendere, non solo competitivo ma obbligatorio l´uso dell´auto privata per recarsi a Roma. Come ben sapete a condizioni normali da Lucca a Firenze si impiega oltre un´ora e 40, che spesso, a causa della presenza di binario unico fino a Pistoia e in generale dell´arretratezza dell´intera linea, accumula insopportabili ritardi". "A preoccuparmi - scrive ancora Rossi - non è quindi questa nuova iniziativa del collegamento di Fiumicino all´Av. Sono convinto che il sistema aeroportuale toscano, così come definito dalle linee nazionali dello stesso Ministero, costituendosi un unica società, troverà le iniziative appropriate per conquistare i suoi spazi nel mercato. Mi preoccupa invece la mancanza di attenzione verso la necessità, altrettanto legittima, di ammodernare le linee che collegano il territorio alle stazioni della Metropolitana d´Italia. "Non sfuggirà a nessuno – sottolinea il presidente nella sua lettera - che la richiesta di un miglioramento della linea Lucca-firenze e del suo raddoppio nel tratto Lucca-pistoia (un´opera più volte prevista ma mai realizzata), riguarda tutti coloro che hanno bisogno di usufruire della connessione con Fiumicino, ma anche e soprattutto i 40mila pendolari che ogni giorno utilizzano, nonostante i frequenti ritardi, questa tratta per i loro spostamenti". "Nell´apprezzare questa nuova iniziativa di Ferrovie- afferma infine Rossi -, rinnovo la mia richiesta forte e insistita perché si tenga conto non solo degli sviluppi dell´Av o Metropolitana d´Italia, ma anche delle esigenze dei pendolari e dell´urgente necessità di intervenire per migliorare il trasporto regionale. Il funzionamento dei collegamenti ferroviari locali non è certo meno importante, per dinamiche economiche, interessi e bisogni sociali, dell´Av. Il rischio da evitare è quello di concentrare lo sviluppo della rete ferroviaria solo sui punti forti, che ogni giorno coinvolgono al massimo 100mila viaggiatori, tralasciando tutto il resto che interessa invece 3 milioni di persone. In questo modo si finisce per dividere l´Italia in due, favorendo i pochi e trascurando i molti". |
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MILANO; LINEA M4 - RELAZIONE SU EVENTO DI VIA PANNONIA |
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Milano, 3 febbraio 2014 . La seguente nota fa seguito alla segnalazione di venerdì 24.01 u.S. In merito alla presenza di polveri segnalata su via Pannonia, in adiacenza al cantiere di M4 – Manufatto Sereni. Secondo tale segnalazione le polveri nella serata del 22/01 u.S. Ricoprivano l’intera sede stradale e le auto in sosta. Per maggiore precisione, si segnala che via Pannonia si trova in prossimità dell’ingresso/uscita del cantiere relativo al manufatto Sereni (Mn20) (foto 2). Tale via collega viale Argonne con via Mezzofanti. Le attività in corso il giorno 22 gennaio, così come indicato nel Prospetto dei lavori bisettimanali trasmesso da Metroblu il 20 gennaio u.S., sono risultate essere: • Movimento terra e allontanamento materiali; • Accantieramento impianti; • Realizzazione diaframmi; • Opere di cantierizzazione (posa pannelli/posa baraccamenti); • Realizzazione protezione fognatura. A seguito di sopralluogo della Dl in data 24 gennaio (di pomeriggio), è stato accertato che gli autocarri carichi di terreno da sgomberare lasciavano il cantiere attraverso la via Ardigò, in direzione Viale Corsica, mentre le betoniere accedevano e lasciavano il cantiere dall’ingresso di via Mezzofanti, dirigendosi in uscita in direzione periferia percorrendo la via Mezzofanti e poi via Don Carlo San Martino (tale itinerario veniva confermato per altro anche dal personale direttivo di cantiere come preferenziale per raggiungere gli impianti di conferimento/produzione). Durante il sopralluogo la Dl non rilevava una particolare fangosità dell’area di cantiere e delle zone limitrofi. Sulla pavimentazione di via Mezzofanti e di via Don Carlo San Martino, si rilevava una certa polverosità dovuta all’intenso traffico di mezzi d’opera; per altro sia sulla via Ardigò che su via Mezzofanti – San Martino operava una motoscopa proprio al fine di limitare la diffusione di polveri. Le lavorazioni in essere al momento del sopralluogo utilizzavano quale unica sostanza la bentonite, caratterizzata da colore marrone-beige (pertanto poco compatibile con il colore chiaro rilevato da un cittadino con documentazione fotografica a corredo della segnalazione del 22.01 lungo la via Pannonia, ascrivibile presumibilmente a gesso o calce bianca, materiali tipici per la realizzazione di intonaci). Intorno alle ore 17.00 del 24.01 è stato effettuato un sopralluogo da parte del Dc Mtae, durante il quale, fra le altre cose, è stato riscontrato che la spazzatrice di Spm4 effettuava i passaggi senza l´uso dell´acqua nebulizzata. Lo spazzamento senza l´uso dell´acqua nebulizzata di fatto riduce drasticamente l´efficacia dell´intervento, atteso che impedisce alla spazzatrice di assorbire totalmente le polveri e ridurne le dispersioni. Tale aspetto è stato rimarcato a Spm4 nella riunione che si è svolta alle ore 18.00 sempre del 24 gennaio, tanto è che sabato mattina la spazzatrice ha iniziato ad operare bagnando le strade. Nella medesima riunione delle ore 18.00 la Pl nucleo ambientale ha comunicato verbalmente l’esito delle prime rilevazioni visive e non strumentali, a valle delle quali non si individuava uno stretto collegamento tra il cantiere M4 e la via Pannonia, sia sulla base del colore chiaro delle polveri insistenti sulla via sia a seguito di sommarie informazioni testimoniali rilevati dagli esercenti operanti nella zona. In detta sede il Comando di Pl disponeva ulteriore presidio dell’ambito anche nei giorni successivi e un accurato accertamento delle cause attraverso indagini specifiche. Nella giornata di sabato 25 gennaio, durante un ulteriore sopralluogo effettuato dalle ore 11,15 alle 14,30 dal Dc Mtae, è stato rilevato che dall´accesso di via Mezzofanti uscivano un numero rilevante di mezzi pesanti (betoniere e camion cassonati per trasporto terra), alcuni dei quali, in numero molto limitato, percorrevano via Pannonia, mentre la maggior parte percorreva via Don Carlo San Martino. La fangosità del cantiere era rilevante ed i camion uscivano con le ruote ricoperte di fango che disperdevano in particolare lungo la via San Martino (foto 3-4-5-6-7-8-9-10). Ai bordi della carreggiata, sia lungo via San Martino sia lungo via Pannonia, anche se in misura notevolmente inferiore risultavano esserci abbondanti cumuli di terra ed in particolare fra le auto in sosta. Al fine di migliorare la pulizia ed il decoro delle due vie, è stato richiesto un intervento straordinario ad Amsa che dalle 12,30 ca alle 15,30 ha operato con due spazzatrici e due operatori con il supporto del "facilitatore". Il personale di Amsa ha svolto diversi passaggi di lavaggio dei marciapiedi e delle carreggiate delle due vie, riducendo drasticamente la presenza di polveri. Da sopralluogo dell’Av nella giornata del 27 gennaio 2014, è stato inoltre rilevato che: Via Pannonia e via Mezzofanti Le vie Pannonia e Mezzofanti sono risultate pulite (foto 11 e 12). In particolare, tra le ore 11.00 e le 12.00 è stata rilevata la presenza di una pulitrice stradale che transitava in entrambe le direzioni lungo via Mezzofanti. Diversamente, è stata rilevata una leggera patina di polvere su alcune vetture parcheggiate in via Pannonia. Inoltre, come si evince dalla segnaletica stradale, si segnala che la pulizia strade in via Pannonia avviene giovedì mattina tra le 0.00 e le 6.00, cioè qualche ora dopo lo scatto fotografico segnalatoci. Durante il periodo di rilievo sono stati rilevati in uscita dal cantiere del manufatto Sereni alcuni camion per la movimentazione terra che si dirigevano e percorrevano via Pannonia e via Mezzofanti (foto 13), nonostante il Direttore di Cantiere della Spm4 avesse precedentemente assicurato che usualmente i mezzi di cantiere non transitano dalla via Pannonia. Cantiere Sereni Durante la visita in cantiere è stata riscontrata la presenza di personale della Asl e della Direzione Lavori (Mm). In merito alle problematiche ambientali emerse, Il Direttore di Cantiere informava che nel corso del week end sono stati effettuati dall’Arpa alcuni rilievi e campionamenti sui materiali trasportati dai cantieri M4 – Manufatto Sereni e di via Masotto (edilizia residenziale privata). Si attendono i risultati di laboratorio per accertare la tipologia di materiale depositato ed il relativo impatto sulla salute pubblica. Su esplicita domanda circa l’orario del cantiere Sereni, il Direttore di Cantiere comunicava all’Av i seguenti orari 7.00-21.00, con limitati casi di estensione oraria sino alle 22.00, con uscita dei mezzi di movimentazione terra dal cantiere non oltre le ore 22. Inoltre, nel periodo del sopralluogo è stato possibile notare che l’uscita dei mezzi dal cantiere, anche se in forma lieve, produceva una dispersione di polveri derivanti dalle operazioni di scavo, nonostante il carico dei mezzi risultasse coperto (foto 13-14). Infine, così come segnalato dallo stesso Comune di Milano e riportato sui principali quotidiani, il sopralluogo ha riguardato anche il vicino cantiere di edilizia privata di via Mosotto, che potrebbe essere eventualmente altro responsabile delle polveri depositate in via Pannonia. Nel merito si fa notare che durante le ore di sopralluogo (11.00-13.00 del 27 gennaio) il cantiere suddetto risultava chiuso (foto 15). Si è tuttora in attesa degli esiti delle analisi condotte da Asl e Arpa per l’accertamento delle responsabilità. Inoltre si sta provvedendo a richiamare formalmente Spm4 sulla assoluta necessità di porre in essere tutte le misure tecniche atte a prevenire il ripetersi di episodi incresciosi come quello sopra segnalato, con particolare riferimento agli scrupolosi puntuali adempimenti previsti dal Piano di monitoraggio ambientale allegato al progetto definitivo. Si segnala infine che nella mattinata del 27.01 si è verificata l’esplosione della parte superiore di un silos contenente cemento per bentonite (foto 16) di cui sono in corso accertamenti da parte dell’Asl., ufficio prevenzione e sicurezza luoghi di lavoro. Nell’incidente non ci sono state dispersioni di polveri in atmosfera né risultano coinvolti lavoratori e cose, oltre il silos. Dalle prime informazioni acquisite sembra che l’esplosione sia stata causata da un difettoso funzionamento della valvola di sicurezza che non ha consentito la riduzione delle sovrappressioni durante la fase di carico del cemento. Potremo essere più precisi a conclusione dell’indagine avviata dalla Asl Città di Milano. La Sp M4, su sollecitazioni dell’Amministrazione, ha comunicato che ha disposto la installazione, a brevissima scadenza, di una centralina all’interno dell’area di cantiere manufatto “sereni”, aggiuntiva rispetto a quelle già previste nel piano di monitoraggio per il rilievo delle polveri, individuate e condivise al tavolo ambientale cui partecipano, tra gli altri, Arpa, Asl, Provincia di Milano, Settore Bonifiche e Settore Ambiente, in modo da incrementare le attività di rilevamento e darne evidenza periodica. Sulla base del crono programma di monitoraggio ambientale sono al momento disponibili i rilievi delle polveri riferiti al mese di dicembre (dal 16 al 29.1) in cui si registrano superamenti della soglia massima di Pm10 (50 ug/m3). Detto superamento è tuttavia coerente con i rilievi di Arpa effettuati dalla centralina di via Pascal, ambito più vicino all’area del cantiere “sereni”. |
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METRO BRESCIA: LAVORARE A NUOVE STAZIONI |
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Brescia, 3 febbraio 2014 - "Lavorare per prolungare la metropolitana di Brescia e aprire nuove stazioni". E´ la proposta dell´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno, che ha visitato la nuova metropolitana di Brescia. Accompagnato dall´assessore alle Politiche della mobilità del Comune di Brescia Federico Manzoni, dal presidente di Metro Brescia Ettore Fermi, dal presidente di Metro Mobilità Valerio Prignachi, dal direttore di Brescia Mobilità Marco Medeghini e dall´amministratore delegato di Brescia Infrastrutture Alessandro Triboldi, Del Tenno ha visitato la sala operativa, per poi prendere il treno alla stazione di Sant´eufemia a quella di Vittoria. L´assessore regionale ha quindi incontrato privatamente il sindaco Emilio Del Bono e l´assessore Federico Manzoni. Un´infrastruttura All´avanguardia - "La metro di Brescia è un´infrastruttura all´avanguardia nel panorama nazionale italiano e paragonabile a grandi infrastrutture europee - ha spiegato Del Tenno -. Un´opera che Regione Lombardia ha sostenuto sin dall´inizio e continua a sostenere grazie all´erogazione di un contributo di start up di 6 milioni di euro. Visti i risultati, a meno di un anno dall´inaugurazione, credo sia importante aprire la discussione sulla possibilità di proseguire, realizzando nuove stazioni, ampliando così il bacino di utenza. Dobbiamo coinvolgere Governo e Comunità europea, affinché sostengano il progetto". La Riforma Del Tpl - L´assessore Del Tenno ha affrontato anche il tema delle Agenzie di bacino del Trasporto pubblico locale. "Brescia è stata la prima a costituire l´Agenzia - ha concluso Del Tenno -. E´ ora importante renderla operativa, definendo la programmazione di bacino e il sistema tariffario. Le Agenzie del Tpl renderanno la gestione del servizio più efficiente". |
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POSSIBILI OPERAZIONI DI SMANTELLAMENTO DELLA “CONCORDIA” NEL PORTO DI GIOPIA TAURO |
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Catanzaro, 3 febbraio 2014 - L’assessore al Personale Domenico Tallini e l’assessore al Bilancio Giacomo Mancini nel presentare l’ordine del giorno, che la Giunta ha fatto proprio, ne hanno sottolineato l’importanza. “Si chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri – hanno detto – che tutte le operazioni di smantellamento e smaltimento legate alla nave “Costa Concordia” vengano effettuate nel Porto di Gioia Tauro. Queste operazioni comporteranno un giro di affari che si può valutare in circa cinquecento milioni di euro e circa due anni di lavoro per centinaia di addetti, oltre che un forte impatto sull’indotto ed un evidente ritorno in termini di attenzione mediatica, proveniente da tutto il mondo. In questo quadro la scelta di Gioia Tauro confermerebbe un’attenzione particolare, da parte del Governo nei confronti della nostra regione e del suo principale porto. Questa scelta – hanno detto Tallini e Mancini – non deve costituire una sorta di contropartita all’indicazione di Gioia Tauro quale sito per il trasporto delle armi chimiche siriane, bensì il riconoscimento del ruolo strategico che il porto calabrese ha nel Mediterraneo”. Per quanto riguarda la prossima operazione di trasporto “da nave a nave” delle sostanze chimiche sequestrate al regime siriano, “la Giunta regionale – è scritto nell’odg – ribadisce l’assoluta necessità che tutte le fasi dell’intervento avvengano sotto il diretto controllo dell’Opac e del Governo italiano, a tutela della sicurezza dei cittadini e della salvaguardia ambientale”. |
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