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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 24 Marzo 2014 |
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LA COMMISSIONE CHIARISCE LE NORME UE IN MATERIA DI TRASPORTO PUBBLICO DI PASSEGGERI PER FERROVIA E SU STRADA |
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Bruxelles, 24 Marzo 2014 La Commissione europea ha pubblicato il 21 marzo una guida per le norme Ue in materia di servizi pubblici di trasporto di passeggeri per ferrovia e su strada. Queste regole specificano come le autorità di tutta Europa possono stipulare contratti per la fornitura di servizi di trasporto pubblico per ferrovia, metropolitana o tram o in autobus, in quanto sono aggiudicati i contratti e devono essere regolati come compensazione per obblighi di servizio pubblico. Con l´istituzione di linee guida per le più importanti disposizioni, la Commissione ha rafforzato la certezza giuridica per tutte le parti interessate nel trasporto pubblico. Responsabile della Mobilità e dei Trasporti Vice-presidente della Commissione europea Siim Kallas ha detto: " Il trasporto pubblico ha bisogno di regole chiare in modo che possa essere competitivo ed offrire tutte le moderne soluzioni di mobilità per noi. Abbiamo ascoltato con molta attenzione per capire dove sono stati necessari chiarimenti. Questi sono ora forniti con i nuovi orientamenti e quindi migliora la certezza del diritto per gli operatori di trasporto pubblico nell´Unione europea ". Le disposizioni del regolamento (Ce) n 1370/2007 sono di grande importanza per l´organizzazione e il finanziamento dei servizi pubblici in tutta l´Ue. L´applicazione coerente e corretta è la chiave per il successo del mercato interno, in grado di offrire servizi di trasporto pubblico di alta qualità, conveniente e. Un trasporto pubblico efficiente contribuisce anche alla riduzione della congestione del traffico e ridurre l´impatto dei trasporti sull´ambiente. Infine, i servizi di trasporto pubblici efficienti hanno anche un impatto positivo sull´economia: trasporto pubblico ha una quota di circa l´1% del Pil e l´1% dell´occupazione totale nell´Unione europea. Diverse interpretazioni del presente regolamento ostacolano la creazione di un mercato unico per il trasporto pubblico e portare a distorsioni del mercato indesiderate. Dopo una valutazione esterna dell´attuazione del regolamento della Commissione è stato consigliato di emanare orientamenti interpretativi su talune disposizioni del regolamento. I rappresentanti delle associazioni europee e gli Stati membri hanno confermato che sono necessarie linee guida per l´interpretazione delle regole complesse. Attuali linee guida della Commissione europea sono le autorità che sono responsabili per l´organizzazione del trasporto pubblico e gli operatori del trasporto beneficio. Le autorità competenti avranno più la certezza del diritto nell´applicazione delle norme comunitarie in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici di servizi e le modalità per la compensazione degli obblighi di servizio pubblico. Gli operatori del trasporto pubblico potranno beneficiare di una maggiore certezza del diritto, dal momento che possono organizzare le loro attività in Europa migliore. Gli Stati membri e le associazioni europee dei trasporti sono stati pienamente coinvolti nella preparazione di linee guida di progettazione. Con le linee guida adottate oggi, tra l´altro, i seguenti punti sono chiari: la definizione degli obblighi di servizio pubblico, la durata dei contratti di servizio pubblico, sicurezza sociale dei lavoratori, le condizioni di aggiudicazione competitivo e diretta dei contratti per i servizi pubblici, le regole in materia di compensazione degli obblighi di servizio pubblico, Disposizioni sulla trasparenza e Disposizioni transitorie. Le linee guida non sono un costo per le parti interessate, perché non creano nuovi obblighi, quindi non può farlo. Cambiare le regole non, però, destinato a facilitare l´attuazione del regolamento (Ce) n 1370/2007. Ulteriori informazioni: Vedi anche le memo "Domande e Risposte": Memo/14/204. Le linee guida di progettazione: Regolamento (Ce) 1370/2007. |
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ENAC, IL PRESIDENTE RIGGIO INCONTRA I VERTICI GESAP PER VERIFICA AVANZAMENTO LAVORI NELL’AEROPORTO DI PALERMO |
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Roma, 24 marzo 2014 - La verifica dello stato di avanzamento dei lavori presso l’Aeroporto di Palermo ha rappresentato il motivo principale dell’incontro che si svolto nel pomeriggio del 20 marzo, nella Direzione Generale dell’Enac tra Vito Riggio, Presidente dell’Enac, Fabio Giambrone Presidente della Gesap, società di gestione dello scalo ‘Falcone Borsellino’ e Carmelo Scelta, Direttore Generale della Gesap. L’incontro si è svolto al termine di un monitoraggio realizzato dalle competenti strutture dall’Ente per una comparazione sui lavori realizzati a fronte di quelli programmati. L’enac ha preso atto di un recupero nella realizzazione delle opere che sta riducendo i ritardi accumulati negli anni scorsi. Ritardi che per la maggior parte non sono imputabili alla società, ma a motivazioni esterne tra cui si citano, a titolo di esempio, la procedura per l’ottenimento della Via (Valutazione Impatto Ambientale), il fallimento di alcune ditte e un ritardo di 2 anni nell’erogazione dei finanziamenti da parte della Regione Siciliana. L’enac ha riscontrato il completamento di alcune opere molto importanti, tra cui la viabilità e dei lavori all’interno dell’aerostazione, ma ha raccomandato alla società Gesap di accelerare il più possibile per ultimare quei lavori che hanno anche un impatto immediato sull’utenza e sulla qualità dei servizi. L’enac, nel confermare che continua il monitoraggio costante sulla società di gestione, ha chiesto un’ulteriore incontro di verifica che si terrà, direttamente presso l’Aeroporto di Palermo, entro la fine del mese di giugno. Per tale data dovranno essere conclusi alcuni altri lavori per favorire anche lo svolgimento in efficienza e regolarità della stagione estiva, quella che registra un maggior numero di passeggeri su tutti gli scali nazionali. Nel prendere atto che la Provincia di Palermo ha confermato la propria quota di ricapitalizzazione di 10 milioni, il Presidente Vito Riggio ha evidenziato: “Ritengo estremamente importante che venga sanata la definizione del finanziamento da parte della Regione Siciliana, situazione che sollecito dal 2009, e che è essenziale per la realizzazione di interventi come l’adeguamento antisimico e quindi anche per l’operatività dello scalo”. |
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I VERTICI DEGLI AEROPORTI DI FIRENZE E PISA CONVOCATI DA ENAC PER VERIFICA PIANI DI SVILUPPO |
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Roma, 24 marzo 2014 - Nell’ambito dello svolgimento delle attività istituzionali finalizzate alla vigilanza e al controllo sulle società di gestione degli aeroporti nazionali, si è svolto il 20 marzo un incontro tra il Presidente dell’Enac Vito Riggio e il Direttore Generale Alessio Quaranta e i vertici delle società Adf e Sat, che gestiscono rispettivamente gli scali di Firenze e Pisa. Hanno partecipato alla riunione per Adf, Vittorio Fanti Amministratore Delegato e Umberto Preziosa Direttore Generale, e per Sat, Gina Giani Amministratore Delegato e Pasquale Tirotta Direttore Tecnico. In apertura di riunione le società hanno confermato la nomina dei nuovi Consiglieri di Amministrazione nei rispettivi Cda, a seguito dell’ingresso di un nuovo socio nel capitale sociale e la nomina del nuovo Amministratore Delegato Vittorio Fanti, per quanto riguarda Adf. Inoltre le due società hanno informato di aver ricevuto un’Offerta Pubblica di Acquisto della quale terranno aggiornata Enac, ai sensi di quanto previsto dalla normativa in merito alla intermediazione finanziaria . Obiettivo principale dell’incontro odierno è stato quello di tracciare un punto sull’elaborazione dei piani di sviluppo dei due aeroporti. I piani, infatti, devono essere predisposti secondo la logica di realizzazione di un sistema aeroportuale strategico, come peraltro indicato nella proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti del Ministro Maurizio Lupi. L’enac, inoltre, ha confermato alla società Adf di aver ricevuto alcuni giorni fa il piano di sviluppo aeroportuale che verrà analizzato dalle strutture tecniche dell’Ente. In merito, invece, alla vicenda della delocalizzazione di Borgo Cariola, l’Enac ha informato la Sat che nel più breve tempo possibile emanerà una delega a favore della società di gestione, affinché possa dar seguito alle attività di delocalizzazione previste in armonia con lo sviluppo dello scalo. |
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INCONTRO ENAC – SEA PER MONITORAGGIO INVESTIMENTI REALIZZATI SUGLI AEROPORTI DI MILANO MALPENSA E LINATE E PIANIFICAZIONE PER IL 2014 |
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Roma, 24 marzo 2014 - Si è svolto il 20 marzo, presso la Direzione Generale dell’Enac, un incontro Enac – Sea convocato dal Presidente Vito Riggio e dal Direttore Generale Alessio Quaranta al quale hanno partecipato Pietro Modiano, Presidente della società Sea che gestisce gli scali di Milano Malpensa e Linate, e Giulio De Metrio Chief Operating Officer e Deputy Ceo, oltre alle rispettive strutture tecniche. Facendo seguito all’incontro già avvenuto con Aeroporti di Roma – Adr, società di gestione degli scali romani, l’Enac, attraverso le proprie strutture tecniche, sta continuando l’attività di monitoraggio sull’andamento degli investimenti realizzati secondo quanto previsto dai singoli piani di investimento contenuti nei contratti di programma stipulati con le società di gestione aeroportuale. Tale attività di monitoraggio dell’Enac sarà condotta sulle società con cui l’Ente ha stipulato contratti di programma in deroga alla normativa vigente in materia di regolazione tariffaria (Legge n. 102 del 3 agosto 2009 e successive modifiche), ovvero Adr per gli aeroporti di Roma, Sea per quelli di Milano e Save per l’aeroporto di Venezia, anche attraverso appositi incontri con cadenza semestrale. Nella riunione odierna con Sea, l’Enac ha rilevato che gli investimenti attuati sono risultati sostanzialmente in linea con quanto programmato e che la società aveva già avviato una serie di opere prima dell’entrata in vigore del nuovo regime tariffario. L’enac, inoltre, ha preso atto dell’impegno assunto dalla Sea nella realizzazione dei lavori previsti per l’Expo 2015 entro i termini previsti, nonché degli altri interventi di riqualificazione dei servizi infrastrutturali finalizzati a migliorare il comfort dei passeggeri. A tal proposito, su entrambi gli scali milanesi, si sono registrati risultati ampiamente positivi, sia con riferimento agli aspetti della qualità dei servizi offerti all’utenza, sia con riferimento agli aspetti connessi alla tutela ambientale. L’ente ha infine valutato positivamente il fatto che la società Sea abbia sostanzialmente rispettato gli obblighi assunti e si sia impegnata a continuare a farlo, pur in presenza di una riduzione del traffico passeggeri. |
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BOLZANO: UN PIANO STRATEGICO PER L´AREA AEROPORTUALE |
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Bolzano, 24 marzo 2014 - L’accessibilità e il collegamento internazionale sono fattori di localizzazione determinanti per qualsiasi regione economica. Ciò vale in particolare per l’Alto Adige, che, considerata la sua posizione geografica in territorio montano, è chiaramente svantaggiato in tema di accessibilità rispetto alle regioni limitrofe. Soprattutto in tempi difficili per l’economia bisogna saper sfruttare ogni opportunità per tenere il passo con lo sviluppo globale. “Per essere competitivi abbiamo bisogno di infrastrutture moderne ed efficienti come strade, ferrovie e un minimo di collegamenti aeroportuali. Per questo il dibattito sul piano di rischio non deve diventare un’occasione per mettere in discussione l’aeroporto di Bolzano”, evidenzia il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner. Si tratta soprattutto di trovare un’interpretazione del piano di rischio che rispecchi lo status dell’aeroporto di Bolzano e non limiti le possibilità d’azione dell’area economica di Bolzano Sud. “Chiediamo una soluzione politica e soprattutto un piano strategico a lungo termine per l’intera area aeroportuale. Ciò implica da un lato un traffico aereo affidabile, dall’altro l’adattamento del piano di rischio alla situazione effettiva per non creare inutili limiti alla localizzazione economica di Bolzano Sud”, sottolinea il Presidente Ebner. Un aeroporto funzionale è fondamentale, anche se registra un utilizzo minore rispetto alle infrastrutture stradali e ferroviarie. Il successo non è sempre dei migliori, ma dei più veloci. Export, scienza, cultura, sport, turismo, eventi e convegni richiedono collegamenti rapidi. “Bisogna fare tutto il possibile affinché la struttura esistente possa essere utilizzata nel miglior modo possibile dall’economia altoatesina e dalla popolazione e rappresenti così un valore aggiunto per tutta l’area economica altoatesina”, aggiunge Ebner. L’alto Adige ha bisogno di un collegamento funzionante con altri paesi, sia per le attività scientifiche (pensiamo solamente alle attività internazionali dell’Università o dell’Eurac), sia per quelle culturali (pensiamo ai beni culturali e paesaggistici di fama internazionale che devono essere raggiungibili da ogni parte del mondo, come ad esempio il Museo Archeologico e le Dolomiti). L’accessibilità è inoltre molto importante per gli eventi sportivi di portata internazionale (biathlon, sci alpino, atletica leggera, calcio). Una cosa è sicura: anche l’Alto Adige come destinazione turistica in futuro non potrà rinunciare a un aeroporto efficiente. Si rileva anche come sempre più altoatesini vorrebbero raggiungere rapidamente da Bolzano altri aeroporti o destinazioni turistiche. Le rispettive offerte sono molto richieste registrando sempre più spesso il tutto esaurito. La progressiva internazionalizzazione fa sì che sempre più imprese altoatesine siano attive all’estero. Con successo, come confermano i dati sulle esportazioni. Le aziende hanno bisogno di un collegamento funzionante con gli aeroporti internazionali. D’altra parte anche i partner commerciali esteri hanno bisogno di raggiungere rapidamente l’Alto Adige. Per la Camera di commercio è evidente che un aeroporto piccolo ma funzionante e affidabile rappresenta un vantaggio per l’Alto |
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L’OBBLIGO IMPOSTO DALLA POLONIA E DALLA LITUANIA DI SPOSTARE SULLA SINISTRA IL VOLANTE DELLE AUTOVETTURE SITUATO SULLA DESTRA VIOLA IL DIRITTO DELL’UNIONE UNA MISURA DEL GENERE ECCEDE QUANTO NECESSARIO PER GARANTIRE LA SICUREZZA STRADALE |
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Lussemburgo, 24 marzo 2014 - Gli Stati membri non possono vietare, limitare o impedire l’immatricolazione, la vendita o la messa in circolazione su strada di veicoli, componenti o entità tecniche per motivi connessi ad aspetti della loro costruzione e del loro funzionamento oppure ai loro dispositivi di sterzo, se questi aspetti rispondono alle prescrizioni della direttiva quadro 2007/46 1 e della direttiva 70/311 2. In Polonia e in Lituania, paesi in cui la circolazione avviene sul lato destro della carreggiata, il sistema di sterzo deve, ai fini dell’immatricolazione di un veicolo, essere situato sul lato sinistro del veicolo, oppure essere spostato verso questo lato se, in precedenza, era collocato a destra. Ritenendo che tale requisito sia contrario alle direttive 2007/46 e 70/311 per quanto riguarda i veicoli nuovi, e alle norme del diritto dell’Unione in materia di libera circolazione delle merci per quanto riguarda i veicoli precedentemente immatricolati in un altro Stato membro, la Commissione ha proposto dinanzi alla Corte di giustizia ricorsi contro i due Stati membri summenzionati. Nelle sue odierne sentenze, la Corte rileva anzitutto che, quanto ai veicoli nuovi, il quadro armonizzato istituito dalle suddette direttive è finalizzato all’instaurazione e al funzionamento del mercato interno, mirando nel contempo a garantire un elevato livello di sicurezza stradale assicurato dall’armonizzazione totale dei requisiti tecnici riguardanti, in particolare, la costruzione dei veicoli. Anche se tali direttive non determinano la collocazione del posto di guida di un veicolo, disponendo, ad esempio, che debba essere sempre situato sul lato opposto al senso di marcia, da ciò non consegue tuttavia, secondo la Corte, che questo elemento non rientri nel loro ambito di applicazione. Si deve considerare, in proposito, che il legislatore dell’Unione ha concesso una libertà ai costruttori di automobili che le normative nazionali non possono sopprimere o comprimere. La Corte sottolinea poi che il divieto di negare l’immatricolazione previsto dalla direttiva 70/311 è categorico e generale, e che i termini «dispositivi di sterzo» includono anche il posto di guida, ossia la collocazione del volante dei veicoli, in quanto parte integrante del dispositivo di sterzo. Poiché tale divieto è stato introdotto, in particolare, dall’Atto di adesione dell’Irlanda e del Regno Unito alle Comunità europee – gli unici Stati membri, all’epoca, in cui la circolazione stradale avveniva sul lato sinistro della carreggiata –, non si può ragionevolmente ritenere che il legislatore dell’Unione non fosse cosciente del fatto che l’adesione di tali Stati membri (uno dei quali era produttore di automobili dotate di posti di guida a destra) potesse, in un regime di mercato interno che implicava un diritto di libera circolazione, influire sulle abitudini di guida, o addirittura comportare un certo rischio legato alla circolazione stradale. La Corte ritiene che gli adeguamenti che possono essere prescritti non possano riguardare lo spostamento del posto di guida, ma solamente interventi di minore portata. Una prescrizione così ampia, infatti, costituirebbe un intervento sostanziale sull’architettura costruttiva del veicolo contrario alla lettera e alla finalità della direttiva 70/311. Di conseguenza, la Corte dichiara che la collocazione del posto di guida, in quanto parte integrante del dispositivo di sterzo di un veicolo, rientra nell’armonizzazione istituita dalle direttive 2007/46 e 70/311, ragion per cui, nell’ambito dell’immatricolazione di un veicolo nuovo sul loro territorio, gli Stati membri non possono esigere che, per ragioni di sicurezza, il posto di guida del medesimo venga spostato verso il lato opposto al senso di marcia. Con riferimento, poi, alle autovetture precedentemente immatricolate in un altro Stato membro ed il cui posto di guida è situato sul lato destro, la Corte afferma che le normative controverse costituiscono misure di effetto equivalente a restrizioni quantitative all’importazione, vietate dal Trattato. Infatti, dette normative hanno per effetto di ostacolare l’accesso ai mercati polacco e lituano dei veicoli dotati di posto di guida a destra e legalmente prodotti e immatricolati in altri Stati membri. La Corte esamina poil’argomento della Polonia e della Lituania secondo cui le normative di tali Stati sono giustificate dalla necessità di garantire la sicurezza stradale, che costituisce un motivo imperativo di interesse generale tale da giustificare un ostacolo alla libera circolazione delle merci. Essa osserva, in proposito, che le normative in questione prevedono eccezioni per quanto riguarda l’uso di veicoli dotati di volante a destra da parte di persone residenti in altri Stati membri e che si recano in Polonia e in Lituania per un periodo limitato (ad esempio turisti). Tale circostanza dimostra, secondo la Corte, che le normative controverse tollerano il rischio derivante da una circolazione siffatta. Peraltro, i dati statistici prodotti dal governo polacco e lituano non dimostrano in misura sufficiente che vi sia un rapporto tra il numero di incidenti e il coinvolgimento di veicoli con posto di guida situato a destra. La Corte rileva che esistono mezzi e misure che, pur essendo meno lesivi della libertà di circolazione delle merci, risultano idonei a ridurre considerevolmente il rischio che può comportare la circolazione di veicoli con volante collocato nello stesso lato del senso di marcia. Essa precisa che gli Stati membri dispongono a tale riguardo di un ampio margine discrezionale che consente loro di imporre misure idonee, secondo lo stato della tecnica, a garantire visibilità sufficiente, tanto posteriore quanto anteriore, al conducente di un veicolo con volante situato nello stesso lato del senso di marcia (ad esempio, l’installazione di retrovisori esterni supplementari o l’adeguamento dei dispositivi di illuminazione e dei tergicristalli). Secondo la Corte, non risulta che le misure contestate possano essere considerate necessarie al fine di conseguire l’obiettivo di sicurezza stradale perseguito dalla Polonia e dalla Lituania. La Corte dichiara quindi che esse non sono compatibili con il principio di proporzionalità. La Corte ne trae la conclusione che la Polonia e la Lituania hanno violato il diritto dell’Unione. Importante: La Commissione o un altro Stato membro possono proporre un ricorso per inadempimento diretto contro uno Stato membro che è venuto meno ai propri obblighi derivanti dal diritto dell’Unione. Qualora la Corte di giustizia accerti l’inadempimento, lo Stato membro interessato deve conformarsi alla sentenza senza indugio. La Commissione, qualora ritenga che lo Stato membro non si sia conformato alla sentenza, può proporre un altro ricorso chiedendo sanzioni pecuniarie. Tuttavia, in caso di mancata comunicazione delle misure di attuazione di una direttiva alla Commissione, su domanda di quest’ultima, la Corte di giustizia può infliggere sanzioni pecuniarie, al momento della prima sentenza. |
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VOLVO CAR GROUP AVVIA CON PARTNER SCANDINAVI UN PROGETTO PILOTA SULL’UTILIZZO DELLA COMUNICAZIONE SU CLOUD PER RENDERE LA GUIDA PIÙ SICURA |
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Bologna, 24 marzo 2014 - Volvo Car Group (Volvo Cars), l’Ente dei Trasporti Svedese (Trafikverket) e l’Ente di Gestione della Rete Stradale Pubblica norvegese (Statens Vegvesen) stanno collaborando nell’ambito di un progetto pilota in cui le informazioni sulle condizioni del fondo stradale provenienti dalle singole auto vengono condivise all’interno di un sistema cloud. I dati in tempo reale sui tratti stradali con fondo scivoloso vengono ora utilizzati per avvertire i veicoli nelle vicinanze, contribuendo al tempo stesso ad aumentare l’efficienza della manutenzione stradale nel periodo invernale. “Questo progetto pilota è uno dei primi esempi pratici di come la comunicazione fra veicoli attraverso la rete mobile consenta a questi di ‘dialogare’ fra loro e con il contesto di traffico circostante. Ciò può contribuire a rendere più sicure le strade ,” spiega Erik Israelsson, Responsabile del Progetto ‘Cooperative Its’ (Sistema di Trasporto Intelligente Cooperativo) presso Volvo Cars. “Attualmente sono 50 le auto circolanti che partecipano al progetto e il prossimo inverno questo numero crescerà notevolmente. Il nostro obiettivo è quello di mettere questa tecnologia a disposizione dei nostri clienti nel giro di pochi anni,” aggiunge Israelsson. Slippery road warning shared with other cars Utilizzo della rete mobile - Quando una Volvo utilizzata per il test rileva un tratto di strada ghiacciato o con fondo scivoloso, l’informazione viene trasmessa al database di Volvo Cars attraverso la rete telefonica mobile. Una segnalazione viene istantaneamente trasmessa agli altri veicoli che si stanno avvicinando all’area con fondo scivoloso, consentendo così ai conducenti di attivarsi per evitare una situazione critica. Il conducente viene avvisato della prossimità di un tratto stradale scivoloso da un apposito segnale sul quadro strumenti dell’auto. L’applicazione all’interno del veicolo verrà progettata in modo tale che il segnale di avvertimento rifletta il livello di pericolosità della situazione, tenendo conto della velocità dei veicolo e delle condizioni stradali del momento. Miglioramento della manutenzione stradale in inverno - Le informazioni su eventuali tratti ghiacciati vengono inviate anche alla società di gestione della manutenzione stradale a complemento dei dati forniti dalle centraline di misurazione esistenti lungo la strada. Tali informazioni possono aiutare la società di gestione delle strade e le sue imprese appaltatrici a pianificare meglio ed eseguire più tempestivamente la manutenzione invernale, intervenendo rapidamente in caso di mutamento delle condizioni. “Nel momento in cui l’ente che gestisce la rete stradale ha accesso a informazioni provenienti da un numero elevato di veicoli, i dati possono essere utilizzati per rendere più efficiente la manutenzione stradale durante il periodo invernale. Le informazioni potrebbero inoltre migliorare ulteriormente la sicurezza stradale per tutti gli utenti della rete. In aggiunta, sarebbe possibile limitare lo spargimento di sale quando non necessario e ridurre l’impatto ambientale,” continua Erik Israelsson. Volvo Cars riconosce come la garanzia dell’incolumità degli utilizzatori finali sia un aspetto molto importante del sistema. Le informazioni condivise con la società di gestione stradale non includeranno i dati dei singoli veicoli. I dati aggregati verranno utilizzati unicamente per descrivere le condizioni momentanee della rete stradale. Una strategia ambiziosa per la connettività - Volvo Cars sta avviando e investendo in accordi di collaborazione strategici per la realizzazione di soluzioni basate sul cloud e la segnalazione dei tratti di strada con fondo scivoloso è la prima funzionalità di sicurezza disponibile su cloud di Volvo. Lo sviluppo di comunicazioni sofisticate attraverso la rete mobile rientra nell’obiettivo dell’azienda di offrire al cliente un’esperienza di connettività a 360 gradi. “Questo è solo l’inizio. In futuro assisteremo a un aumento degli scambi di informazioni vitali fra veicoli,” precisa Erik Israelsson. “Il potenziale in quest’area è notevole e include la possibilità di rendere il traffico più sicuro, la guida più agevole e il flusso automobilistico più scorrevole.” “L’attenzione strategica rivolta alla connettività nell’ambito della nostra nuova Architettura di Prodotto Scalabile apre la strada ad altre soluzioni di sicurezza basate sul cloud. Questo ci farà avvicinare al nostro obiettivo di sicurezza per il futuro, ovvero l’azzeramento del numero di vittime o feriti gravi a seguito di incidenti in una nuova Volvo entro il 2020,” conclude Erik Israelsson. |
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LAZIO, ANAS: AL VIA DUE GARE D`APPALTO PER I LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA SUL GRANDE RACCORDO ANULARE DI ROMA E SULLE STRADE STATALI 675 `UMBRO LAZIALE` E 698 `DEL PORTO DI CIVITAVECCHIA` |
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Roma, 24 marzo 2014 – Oggi in Gazzetta Ufficiale i due bandi di gara, per un importo complessivo di 2,6 milioni di euro L`anas pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale di lunedì prossimo, 24 marzo, due bandi di gara per l`assegnazione dei lavori di manutenzione straordinaria sul Grande Raccordo Anulare di Roma, sulla strada statale 675 `Umbro Laziale` e sulla strada statale 698 `del Porto di Civitavecchia`, per un investimento complessivo per lavori di 2,6 milioni di euro. Il primo appalto prevede i lavori di manutenzione straordinaria, anche notturni, per il miglioramento della sicurezza stradale mediante adeguamento delle opere di protezione lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma, in tratti saltuari, compresi svincoli e complanari. I lavori, per un importo di 1,8 milioni di euro, dovranno essere ultimati entro 150 giorni dalla data di consegna. Il secondo appalto riguarda i lavori di manutenzione straordinaria per l`adeguamento e la messa a norma delle opere protettive, in tratti saltuari, sulla strada statale 675 `Umbro Laziale` (in provincia di Viterbo) e sulla strada statale 698 `del Porto di Civitavecchia` (in provincia di Roma). I lavori, per un importo di poco superiore a 800mila euro, dovranno essere ultimati entro 150 giorni dalla data di consegna. In entrambi i casi, le imprese che intendono partecipare alla gara d`appalto devono consegnare l`apposita domanda di partecipazione entro le 12:00 di lunedì 5 maggio 2014 ad Anas Spa - Compartimento della Viabilità per il Lazio, viale B. Rizzieri, 142 - 00173 Roma. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it. |
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A3 SALERNO-REGGIO CALABRIA, ANAS: IN GAZZETTA UFFICIALE, UN BANDO DI GARA PER LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA, NELLE PROVINCE DI COSENZA E CATANZARO |
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Cosenza, 24 marzo 2014 - L`anas ha pubblicato, venerdì 21 marzo 2014 sulla Gazzetta Ufficiale, un bando di gara per lavori sull`autostrada A3 Salerno-reggio Calabria, nelle province di Cosenza e Catanzaro. Il bando riguarda i lavori di manutenzione straordinaria per il ripristino delle opere di regimentazione idraulica, in tratti saltuari dell`A3, tra il km 254,400 e 310,500, tra gli svincoli di `Cosenza Nord` e `Lamezia Terme`. L`importo complessivo è di oltre 600 mila euro. Il termine per l`esecuzione dei lavori è di 180 giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna. Le offerte dovranno pervenire, pena esclusione, presso l`Ufficio Gare e Contratti di Anas S.p.a. - Ufficio per l`Autostrada Sa-rc, Contrada Ligiuri 87100 Cosenza, entro le ore 11,00 del 17 aprile 2014. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it |
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CALABRIA, ANAS: OGGI IN GAZZETTA UFFICIALE TRE BANDI DI GARA PER LAVORI, SULLE STRADE STATALI 106 `JONICA`, 107 `SILANA CROTONESE` E 280 `DEI DUE MARI`, PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI OLTRE 1,5 MILIONI DI EURO |
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Catanzaro, 24 marzo 2014 - L`anas pubblica oggi sulla Gazzetta Ufficiale, tre bandi di gara per lavori sulle strade statali 106 `Jonica`, 107 `Silana Crotonese` e 280 ` Dei Due Mari`, nelle province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, per un importo complessivo di oltre 1,5 milioni di euro. Il primo bando di gara riguarda i lavori di manutenzione straordinaria per la sostituzione dei giunti di dilatazione dei viadotti presenti tra il km 241,000 e il km 241,600 e del viadotto `Lamia`, al km 173,900 della strada statale 106 `Jonica`, oltre al rifacimento del corpo stradale e alla realizzazione delle relative opere di contenimento tra il km 282,000 e il km 287,000 ed in prossimità del km 175,600. Il bando prevede anche la sostituzione delle barriere sul viadotto `Lepre`, al km 100,000 della strada statale 107 `Silana Crotonese`. L`importo complessivo dell`appalto è di oltre 500 mila euro. Il termine per l`esecuzione dei lavori è di 150 giorni consecutivi e continui a decorrere dalla data del verbale di consegna. Le offerte dovranno pervenire, pena esclusione, presso l`Ufficio Gare e Contratti di Anas S.p.a. - Compartimento della Viabilità per la Calabria - Via E. De Riso, 2 - 88100 Catanzaro, entro le ore 12,00 del giorno 6 maggio 2014 Il secondo bando concerne, invece, i lavori di manutenzione straordinaria per l`adeguamento delle opere di protezione laterali, compresi i raccordi su rilevato e la sostituzione dei parapetti in muratura, nei tratti compresi tra il km 295,800 e il km 330,000 della strada statale 106 `Jonica`. L`importo complessivo dell`appalto è di oltre 500 mila euro ed il termine per l`esecuzione dei lavori è di 150 giorni consecutivi e continui a decorrere dalla data del verbale di consegna. Le offerte dovranno pervenire, pena esclusione, presso l`Ufficio Gare e Contratti di Anas S.p.a. - Compartimento della Viabilità per la Calabria - Via E. De Riso, 2 - 88100 Catanzaro, entro le ore 12,00 del giorno 12 maggio 2014. Il terzo bando riguarda gli interventi occorrenti per la protezione della sede stradale, mediante rafforzamento corticale e posa in opera della rete di protezione delle scarpate, nel tratto compreso tra il km 29,200 e il km 29,600 della strada statale 280 `Dei Due Mari`, sulla carreggiata `Catanzaro - Lamezia Terme`. L`importo complessivo dell`appalto è di oltre 500 mila euro. Le offerte dovranno pervenire, pena esclusione, presso l`Ufficio Gare e Contratti di Anas S.p.a. - Compartimento della Viabilità per la Calabria - Via E. De Riso, 2 - 88100 Catanzaro, entro le ore 12,00 del giorno 6 maggio 2014. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www.Stradeanas.it |
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PIEMONTE, ANAS: IN GAZZETTA UFFICIALE L`AGGIUDICAZIONE DI LAVORI SUL COLLEGAMENTO EST-OVEST DI CUNEO |
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Torino, 24 marzo 2014 - L`anas ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 marzo l`esito della gara d`appalto per lavori di protezione delle sponde del viadotto sul torrente Gesso lungo il collegamento Est-ovest di Cuneo. Il valore dell`appalto ammonta a 800 mila euro ed è stato aggiudicato all`impresa Consorzio Stabile Agoraa S.r.l. Di Acireale (Catania). Il termine per l`esecuzione dei lavori è di 217 giorni dalla data di consegna dei lavori. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara è possibile consultare il sito internet http://www.stradeanas.it/ |
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LOMBARDIA: OGGI CONVEGNO SU RISORSE PER OPERE |
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Milano, 24 marzo 2014 - Come trovare concretamente i finanziamenti per consentire agli Enti locali lombardi di soddisfare quella domanda di investimenti in infrastrutture che in Lombardia, secondo una stima effettuata dall´Università Bocconi, si aggira intorno ai 6 miliardi di euro l´anno. E´ questa la finalità del convegno - cui parteciperà anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni - dal titolo ´Come finanziare lo sviluppo infrastrutturale lombardo? Progetti di qualità e modelli innovativi´, che si terrà lunedì 24 marzo a Milano dalle ore 9.30 alle 13, presso la sala Biagi di Palazzo Lombardia. Convegno Per Trovare Soluzioni Concrete - A presentare l´incontro alla stampa, questo pomeriggio, è stato l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia che ha spiegato: "Il convegno di lunedì ha uno scopo molto semplice. In un momento in cui mancano le risorse per fare le opere e c´è il problema del Patto di Stabilità, abbiamo deciso di affrontare il tema da un punto di vista pratico e concreto, ovvero cosa serve per davvero e come si può superare il problema delle risorse e dei vincoli che ci sono per via del Patto di Stabilità. Mettiamo al tavolo tutti gli attori interessati e i soggetti coinvolti e vogliamo trovare risposte concrete, che ci sono. Da uno studio realizzato in collaborazione con l´Università Bocconi possiamo stimare che l´insieme delle necessità infrastrutturali dei Comuni lombardi è di circa 6 miliardi di euro l´anno. Per infrastrutture non intendiamo solo strade e ferrovie, ma quelle mille opere che fanno i nostri Comuni, dalla rotonda alla scuola all´impianto sportivo. Ecco tutto questo insieme delle opere significa tanti investimenti e quindi tanti posti di lavoro e una boccata d´ossigeno per le nostre imprese. E trattandosi di lavori territoriali, perché le asfaltature non si importano, riuscire a fare queste opere significa dare lavoro alle nostre imprese e ai nostri cittadini". Tavolo Con Tutti I Soggetti Interessati - Al convegno di lunedì, in sala Biagi, saranno presenti tutti i soggetti coinvolti: dagli Assessorati regionali all´Ambiente e alle Infrastrutture ai vertici di Anci Lombardia in rappresentanza dei Comuni lombardi, da Unioncamere fino ai soggetti del mondo bancario e alla Cassa Depositi e Prestiti. "Da un lato - ha sottolineato l´assessore Massimo Garavaglia - abbiamo questa fotografia della realtà lombarda realizzata insieme all´università Bocconi e al professor Gilardoni, che ha analizzato dei questionari che abbiamo inviato ai Comuni lombardi. In questo modo abbiamo una fotografia delle esigenze che ci aiuta perché così abbiamo un quadro preciso di quello che serve per davvero. Dall´altro abbiamo messo in piedi una serie di modalità per fare queste opere anche quando ci sono dei vincoli come quelli del Patto di Stabilità che di fatto lo impedisce. Vogliamo mettere l´ampio dossier che abbiamo di esempi di successo di realizzazione di infrastrutture nonostante i vincoli del patto di Stabilità e la ristrettezza delle risorse". Patto Di Stabilita´ - "Banalmente - ha poi fatto notare l´assessore Massimo Garavaglia - se non ci fosse il patto di Stabilità, che tiene bloccati 8 miliardi, i Comuni lombardi potrebbero fare tutto. Stiamo parlando di quel mare magnum di piccole opere territoriali che si possono attivare velocemente e che, lo ripeto, non ci fosse il patto di Stabilità i Comuni le farebbero subito ma purtroppo questo vincolo c´è e quindi, al posto di non fare nulla, abbiamo deciso di mettere insieme una serie di modalità che consentono di superare questo vincolo e di fare le opere. Abbiamo messo in rete questi esempi e queste buone pratiche perché vogliamo dare una bella spinta all´innovazione, alla ricerca e all´efficienza energetica, e ci mettiamo anche delle risorse come Regione Lombardia, per dare una mano ai nostri Comuni e alle nostre imprese. Lunedì approfondiremo alcuni esempi specifici, ci saranno una serie di attori, oltre ai Comuni e agli Assessorati regionali coinvolti, ci saranno gli investitori finanziari, ci saranno le banche, le più grandi e quelle del territorio, ci saranno i fondi assicurativi e ci sarà Cassa Depositi e Prestiti. Vogliamo tracciare un quadro e dare delle soluzioni, affrontando il tema del finanziamento di queste opere, perché abbiamo il paradosso per cui in giro c´è molta liquidità eppure si fa fatica a finanziare gli investimenti. Bene noi vogliamo trovare delle soluzioni, che ci sono, parlando delle modalità di incrocio tra la montagna di contante che circola e la necessità di fare infrastrutture che c´è in Lombardia". Fabbisogno Infrastrutturale Da 6 Miliardi - Secondo il prof. Andrea Gilardoni dell´Università Bocconi, coordinatore dello studio intitolato "Verso un nuovo piano infrastrutturale lombardo. Problematiche e modalità di finanziamento", in Lombardia c´è una richiesta di infrastrutture territoriali che ammonta a circa 6 miliardi di euro l´anno. "Abbiamo stimato – ha puntualizzato il professor Gilardoni - che il territorio lombardo ha un fabbisogno di investimenti infrastrutturale nella mobilità, digitalizzazione, ambiente, energia, illuminazione ecc ecc per i prossimi anni di circa 6 miliardi all´anno. E´ chiaro che la realizzazione di questi investimenti avrebbe un notevole impatto occupazionale sul territorio. E riteniamo che la pubblica amministrazione debba diventare il soggetto non più finanziatore ma facilitatore e mobilitatore di queste risorse". |
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VIABILITÀ FVG: INCONTRA LA COMUNITÀ MONTANA DELLA CARNIA |
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Trieste, 24 marzo 2014 - L´assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Mariagrazia Santoro ha incontrato ad Ovaro gli amministratori della Val Degano e della Val Pesarina per discutere i problemi della viabilità del territorio di loro competenza, su iniziativa del commissario della Comunità montana della Carnia Lino Not. "La Regione ha posto tra le sue priorità la revisione della sicurezza viaria del territorio montano a beneficio dei cittadini e delle imprese. In queste due vallate in particolare vi sono già delle opere programmate, alcune delle quali necessitano di copertura finanziaria. Vogliamo pertanto procedere ad individuare delle priorità di intervento secondo precisi criteri. In questo sarà di grande utilità il Progetto regionale Mitris-sistema Informativo per la mappatura dell´incidentalità stradale e delle sue cause, che consente di monitorare gli effetti sulla sicurezza degli interventi già realizzati", ha sottolineato l´assessore Santoro. "Quando si parla di viabilità in una zona montana come la Carnia - ha commentato Not - si parla di un´infrastruttura indispensabile per fermare l´abbandono di queste terre da parte della popolazione, sia in termini di mantenimento di una struttura produttiva diffusa, sia di accessibilità ai servizi". Nel caso particolare di quest´area - accanto al problema del traffico pesante che interessa tutta la strada regionale 355 della Val Degano - gli amministratori locali hanno sottolineato le criticità dello svincolo della cartiera a Ovaro e della messa in sicurezza del versante che lo precede, del restringimento del ponte di Comeglians, soprattutto a seguito della realizzazione del marciapiede, del tratto troppo stretto tra Rigolato e Forni Avoltri (52 curve su 4 chilometri, come sottolineato dal sindaco di Forni Avoltri) e del restringimento nell´abitato di Rigolato. Per la Val Pesarina, invece, bisogna pensare a una ristrutturazione del ponte di accesso alla valle, ormai datato, ed a risolvere il dissesto del fondo stradale tra Croce e Avausa, nonché a mantenere efficiente la strada per la Forcella Lavardet. La Regione procederà quindi a definire la quantificazione economica degli interventi richiesti e a fare una valutazione tecnica delle opere: "alla luce di questi dati - ha concluso l´assessore Santoro - in un prossimo incontro potremo decidere di concerto con tutti i soggetti interessati le priorità degli interventi che si andranno a realizzare". |
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LOMBARDIA. INFRASTRUTTURE LOMBARDE, MARONI: CONTESTATE CONSULENZE, NON APPALTI |
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Cernobbio/co, 24 marzo2014 - "Sulla vicenda ´Infrastrutture Lombarde´ basterebbe che i giornali scrivessero le cose come stanno. Io sono assolutamente tranquillo per più motivi. Innanzitutto perché l´inchiesta riguarda vicende del passato, non di quest´anno e neanche dell´anno scorso, del passato. Oggi ho sentito in un tg dire che ´i vertici della Regione sapevano´, senza dire che erano i vertici della Regione di 7 o 8 anni fa". Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine del Forum di Confcommercio in corso a Cernobbio (Como), a proposito dell´inchiesta su ´Infrastrutture Lombarde´. Contestate Solo Consulenze - "Inoltre - ha proseguito Maroni - l´indagine non riguarda appalti e meno che meno l´Expo. La Procura fa infatti riferimento a irregolarità nelle consulenze. Infrastrutture Lombarde, società costituita nel 2004, ha gestito, in dieci anni, appalti per 11 miliardi di euro. Ebbene, non c´è un euro di questi soldi che i magistrati dicono sono finiti nelle tasche sbagliate". "Non c´è uno solo di questi appalti, meno che meno quelli su Expo – ha ribadito il presidente - che la Procura dice siano stati fatti male". Nessuna Censura Su Nessun Appalto - "I magistrati - ha spiegato Maroni - contestano l´affidamento fatto dalla società ad alcuni studi legali per attività di consulenza: nessuna censura su nessun appalto men che meno per Expo. Censurano per l´affidamento, perché, dicono, essendo la società pubblica, pur essendo una spa, si deve fare la gara. Le gare sono state fatte. E la Procura scrive: sono state fatte, ma era un malizioso espediente per continuare come prima seppure sotto il velo di ´accorgimenti formali apparentemente ineccepibili´. ´Accorgimenti formali apparentemente ineccepibili´". "Vorrei che fosse ben chiaro quello che c´è scritto - ha insistito il presidente -. Cioè: io rispetto la legge, faccio la gara, faccio l´avviso pubblico, si presentano questi avvocati e poi, liberamente, perché la legge me lo consente, scelgo Tizio, Caio invece che Sempronio. Tutto formalmente ineccepibile, dice la Procura, però è un malizioso espediente. Che difesa c´è? Non basta neanche applicare al legge io dico? Non basta applicare la legge dice la Procura. Dopodiché io non so che cosa fare francamente. Più che controllare, cosa che la Regione ha fatto, che la legge fosse applicata e lo è stata, io non so francamente cosa fare". "Sono Rattristato" - "Sono rattristato per la persona di Antonio Rognoni, che ho conosciuto in questo anno, non lo conoscevo prima. A me non interessa l´appartenenza politica o di clan. L´ho scelto, ho ritenuto che fosse la persona giusta per rimanere lì, se ho sbagliato, mi assumo la responsabilità politica. Non sono di quelli che scaricano coloro che sono in difficoltà, però dico: se la contestazione è ´è tutto a posto formalmente, però tu lo sei a metà´, io non so come ci si possa difendere da queste cose". Nessun Problema Per Expo - "Detto questo - ha proseguito il presidente - voglio rassicurare circa il fatto che, non essendoci di mezzo gli appalti, men che meno quelli di Expo, il problema di Expo non si pone, se non per il fatto che il direttore dei lavori indicato da Infrastrutture Lombarde è stato interdetto nell´ambito dell´inchiesta. La conseguenza è che lunedì ci sarà un nuovo direttore del cantiere, indicato dalla Regione attraverso Infrastrutture Lombarde, per cui i lavori non solo non dovranno riprendere, ma non si interrompono proprio". Inadempienze Del Governo - "Siamo stretti con i tempi, le criticità sono altre, non sono queste per Expo. E in particolare, colgo l´occasione della presenza del ministro Padoan, per dire anche a lui ciò che ho detto al ministro Lupi e al presidente Renzi l´altro giorno: ci sono delle inadempienze da parte del Governo su Expo e sulle infrastrutture e riguardano i soldi che il Governo si era impegnato a dare e che finora non sono arrivati". "Sono Ottimista" - "Io sono ottimista. Si è parlato di dissidi tra me, Pisapia e Sala: tutte balle. Nulla è vero, stiamo lavorando. Poi abbiamo opinioni diverse su alcune cose, ma c´è sintonia. Il confronto è stato sulle Vie d´acqua. Expo si fa se il Governo mantiene gli impegni presi e non ho dubbi che lo farà. Per cui sono assolutamente ottimista. Questa è una brutta vicenda, che mi rattrista, ripeto, ma che riguarda il passato e non riguarda né Expo né tantomeno il futuro di Expo". |
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LOMBARDIA.LC-SO, MARTEDÌ DEBUTTA PRIMO TRENO REVAMPIZZATO |
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Milano, 24 marzo 2014 - Livrea bianca e verde, la scritta ´Valtellina´ al centro della fiancate delle carrozze e, subito a fianco, una stilizzazione delle montagne lombarde. Questo il ´volto´ dei sei treni completamente revampizzati, che, da martedì prossimo ed entro ottobre, entreranno in servizio sulla Lecco-colico-sondrio Tirano e sulla Colico- Chiavenna. E, stamattina, l´assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno ha voluto verificare di persona com´è il primo treno che debutterà sulla tratta valtellinese. Un Buon Inizio In Attesa Dei Sei Treni Nuovi - "Un´altra risposta concreta - ha sintetizzato l´assessore - alle richieste dei nostri pendolari. Ci siamo presi l´impegno di rinnovare tutto il parco rotabile, è questa è più che mai una necessità. Quella della Valtellina, con i suoi 156 chilometri, è la tratta più lunga della Lombardia, eppure è quella sulla quale sono stati fatti meno investimenti. Dovevamo delle risposte. E questo, in attesa della consegna dei sei treni nuovi, è solo l´inizio". L´intervento Di Revampizzazione - Gli interventi eseguiti hanno permesso di rimettere completamente a nuovo i convogli. Sono stati rifatti gli impianti di climatizzazione invernale ed estiva, quelli di illuminazione ed è stata introdotta la diffusione sonora. I servizi igienici, spesso distrutti e presi di mira, sono nuovi. I pavimenti sono stati ripuliti e lucidati, i sedili nuovamente imbottiti e le coperture tutte sostituite. L´assessore ha anche fatto notare come sia stato inoltre ricavato un vano, che, d´estate, potrà consentire il trasporto delle bici e, d´inverno, quello degli sci. I Costi - Gli interventi di revampizzazione hanno un costo di circa 450.000 euro, finanziato con 250.000 euro attraverso il progetto Interreg, di cui è capofila la Provincia di Sondrio. Un Sistema Da Affrontare Nel Suo Complesso - "Vogliamo affrontare il sistema ferroviario - ha detto ancora Del Tenno - in maniera puntuale e metodica. Non solo tramite l´immissione di treni completamente restaurati o nuovi, ma andando a migliorare le infrastrutture e i servizi, a partire dalle stazioni". "Servono molti soldi - ha concluso - e il percorso è lungo, ma siamo determinati. Abbiamo iniziato con un passo che sta portando risultati concreti". Il Senso Civico - Da ultimo l´assessore ha voluto fare appello a tutti i pendolari della tratta affinché sentano come loro i nuovi convogli. "Questi treni - ha sottolineato - non sono per i Valtellinesi, ma sono dei Valtellinesi. Mi auguro quindi che, soprattutto gli studenti, li trattino con rispetto e senso civico. E´ casa loro e, se così succederà, avremo l´occasione per fare poi nuovi investimenti per migliorare ancora il servizio". |
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TRATTA POTENZA-FOGGIA, NUOVO APPELLO DELL’ ASSESSORE |
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Potenza, 24 marzo 2014 - A qualche mese di distanza dall’incidente avvenuto sulla tratta Potenza-foggia, l’assessore all’Ambiente e Infrastrutture, Aldo Berlinguer, lancia un nuovo appello alla Procura della Repubblica di Foggia perché svolga le necessarie attività e si giunga così al dissequestro della linea ferroviaria, che collega la Basilicata con la Puglia. “La chiusura della tratta ferroviaria – ha sottolineato Berlinguer – comporta disagi ai cittadini, che pure usufruiscono del servizio di trasporto sostitutivo, ed alle imprese che, forse ancor più penalizzate, ancora non possono movimentare le merci come facevano precedentemente”. L’assessore ha ricordato che “la Regione si è fatta interprete delle istanze urgenti presentate dagli utenti, sollecitando più volte la Procura della Repubblica ad attivarsi al fine di svolgere tutte le operazioni peritali necessarie sulla tratta. La magistratura, che ringraziamo - ha aggiunto l´assessore - ha accolto il nostro invito e consentito a Rfi di svolgere i lavori di riattivazione della linea, che tuttora, però, è ancora sotto sequestro. Oggi – ha concluso Berlinguer - abbiamo il paradosso di una linea ormai ripristinata, con i lavori completati, che però non può essere utilizzata. Rivolgo, quindi, un nuovo invito alla magistratura ad accelerare le procedure di dissequestro”. |
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TOSCANA: ISPEZIONI SUI TRENI SÌ AL CONFRONTO, NO ALLE STRUMENTALIZZAZIONI |
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Firenze, 24 marzo 2014 - "Dopo essersi fatti largo tra strumentalizzazioni e vere e proprie inesattezze, l´impressione che rimane è che il portavoce del Comitato pendolari del Valdarno abbia parlato del lavoro degli ispettori regionali del tpl su rotaia più come oppositore politico che come rappresentante di un gruppo organizzato di utenti che vuol dialogare con la Regione per migliorare la qualità del servizio". L´assessore a trasporti e infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, commenta così le dichiarazioni di Maurizio Da Re apparse il 20 marzo sulla stampa. "Con piena consapevolezza, temo, di quanto si stava scrivendo - prosegue l´assessore-, si sono confrontati dati evidentemente non omogenei, come quello del numero totale dei controlli effettuati nel 2014 sui treni regionali, di cui abbiamo parlato nel comunicato diffuso alla stampa nei giorni scorsi, con quelli emersi dal controllo di alcuni treni lungo la tratta Firenze-arezzo nel giro di un paio di mesi. In più si contestano cose, quali il mancato controllo da parte degli ispettori dei treni attestati su Foligno, pur sapendo che non essendo compresi nel contratto di servizio della Toscana, vengono controllati per gli aspetti attinenti regolarità e soppressioni, indipendentemente dalle visite degli ispettori". "Quello che ci si dimentica di spiegare – sottolinea Ceccarelli - è che i controlli degli ispettori sono finalizzati a verificare il rispetto di quanto previsto dal contratto di servizio vigente. Quando un ispettore sale su un treno esegue mediamente almeno 5 controlli, che vengono verbalizzati e utilizzati oltre che per assumere i possibili provvedimenti utili a migliorare le condizioni del servizio, per applicare le penali previste dal contratto a carico del gestore, per le eventuali mancanze. Altre questioni fondamentali, come quella dei ritardi o delle interferenze sulla direttissima sono costantemente monitorate, indipendentemente dal lavoro degli ispettori, con strumenti diversi, quotidianamente, su tutti i treni in circolazione in Toscana, con particolare attenzione ai cosiddetti treni ´critici´". "Comunque, e mi rivolgo a tutti i pendolari, la Regione andrà avanti nella linea sino ad ora perseguita, che è quella di mantenere vivo e aperto il dialogo e il confronto con utenti e comitati attivi in Toscana. La Regione – conclude Ceccarelli - continuerà a svolgere con puntualità e rigore il suo compito di controllo e verifica sui servizi contrattualizzati, dandone ragione ai cittadini. E continuerà a contare sul contributo di segnalazioni e proposte degli utenti grazie ai quali, spesso, è stato possibile trovare soluzioni a problemi particolarmente sentiti". |
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FVG: PENALI PER IL RITARDO NEI TEMPI DI CONSEGNA DEI NUOVI TRENI |
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Trieste, 24 marzo 2014 - In merito alla fornitura degli otto elettrotreni che la Regione ha acquistato nel 2011 dalla spagnola Caf-construcciones y Auxiliar de Ferrocarriles, l´assessore regionale alle Infrastrutture Santoro ha dichiarato oggi, in sede di Iv Commissione consiliare, che "le tempistiche di consegna del materiale rotabile alla Regione previsto contrattualmente (completo di tutte le autorizzazioni necessarie alla messa in servizio - era atteso per il 18 dicembre 2012) sono state e sono tuttora condizionate dal processo autorizzativo, posto che i tempi di produzione dei treni hanno presentato un limitato scostamento rispetto a quanto previsto". "La Regione, a fronte dell´inadempimento della Caf rispetto ai tempi di consegna, ha notificato l´applicazione delle penali per l´importo massimo previsto, che si attesta attorno ai 4,5 milioni di euro. Oltre ad essere ´parte danneggiata´ da questa situazione, questa Amministrazione ha voluto attivarsi direttamente con le istituzioni ed autorità coinvolte al fine di sollecitare lo svolgimento delle pratiche necessarie. Le prove in linea sono finalmente iniziate e stanno dando esiti positivi". L´assessore Santoro ha anche ricordato che l´entrata in vigore del nuovo orario cadenzato è un percorso che parte dal 2010 nell´ambito del Piano regionale del Tpl-trasporto Pubblico Locale e vede la "cristallizzazione" con la firma il 27 maggio 2013 (pochi giorni dopo l´insediamento dell´attuale Giunta regionale) della Regione Veneto con le Ferrovie dello Stato. A fronte di tutte le segnalazioni pervenute nei primi mesi di sperimentazione, gli uffici regionali hanno elaborato un insieme di misure correttive, che apportano, laddove tecnicamente fattibile, alcune modifiche all´orario. "Il documento contenente le variazioni, condivise con i pendolari - ha affermato Santoro - è stato consegnato a Trenitalia il 29 gennaio scorso. Siamo ancora in attesa di un riscontro da Trenitalia sulla fattibilità e sui corrispettivi richiesti. Particolare attenzione infine è riposta sulla Linea 15 Trieste-tarvisio, che sta soffrendo un sensibile calo di puntualità dovuto principalmente a rallentamenti (non riassorbibili dall´attuale materiale rotabile) dovuti a lavori in galleria sulla linea Pontebbana che si protrarranno fino a fine anno. Tale situazione rende necessaria un´azione correttiva per assicurare maggiore regolarità, rispetto alla quale abbiamo già avviato ed è in fase conclusiva un´interlocuzione tecnica con Trenitalia e Rfi". |
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