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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Marzo 2014
DONAZIONI E TRAPIANTI, TOSCANA AL TOP A LIVELLO NAZIONALE  
 
Firenze, 27 marzo 2014 - Il rapporto 2013 del Centro Nazionale Trapianti, uscito in questi giorni, fotografa una sostanziale stabilità del sistema donazioni e trapianti italiano. In questo panorama, la Toscana si distingue invece per una consistente crescita, sia di donazioni che di trapianti. I dati del Report, che pongono la Toscana al primo posto per donazione di organi e tra i primi per i trapianti, sono un´ulteriore conferma di quanto già conosciuto. Tanti i motivi di questi buoni risultati: prima di tutto la solidarietà dei cittadini, e poi un´organizzazione sanitaria che funziona, la professionalità di tanti operatori, l´impegno dei volontari. L´obiettivo è quello di migliorare ancora, fino a riuscire a ridurre in modo significativo le liste di attesa. "La Toscana ha adottato un modello organizzativo che punta decisamente alla fase di "procurement" all´interno delle terapie intensive e alla identificazione di potenziali donatori nei percorsi intraospedalieri - dice il dottor Adriano Peris, coordinatore regionale dell´Ott, l´Organizzazione Toscana Trapianti - Il programma dell´Organizzazione Toscana Trapianti dei prossimi anni sarà fortemente indirizzato sia a mantenere la capacità di "procurement", che rappresenta la modalità più importante per ridurre le liste di attesa, che a promuovere attivamente l´innovazione, per ottimizzare la qualità di organi disponibili". I dati di donazioni e trapianti in Italia e in Toscana A livello nazionale, l´attività di donazione è rimasta stabile in questi ultimi anni: 38,1 donatori per milione di abitanti (Pmp) nel 2010 e nel 2011, 38,2 nel 2012 e 2013 (i dati sono quelli del Sit, Sistema Informativo Trapianti, del Centro Nazionale Trapianti). In Toscana si è registrata invece una decisa impennata, con 159 donatori nel 2012 e 168 nel 2013 (43,3 Pmp nel 2012 e 45,7 Pmp nel 2013). Anche il numero di donatori effettivamente utilizzati in Toscana è cresciuto da 114 (31 Pmp) nel 2012 a 129 (35,1 Pmp) nel 2013. La Lombardia, che in termini assoluti ha i dati più alti, ha registrato comunque un calo: 233 donatori utilizzati nel 2012, 202 nel 2013. Quanto all´attività di trapianto, a livello nazionale si è registrata una flessione: nel 2013 ci sono stati 2.839 trapianti, 63 in meno rispetto al 2012. In Toscana i trapianti nel 2013 sono stati 275, 15 in più. Trapianti di rene: in Italia nel 2013 1.500, 89 in meno rispetto al 2012; in Toscana 95, 8 in meno rispetto al 2012. Trapianti di fegato: in Italia 997, 11 in più rispetto al 2012; in Toscana 115, 30 in più rispetto al 2012 (Pisa seconda in Italia dopo Torino, che ne ha fatti 139). Trapianti di cuore: in Italia 219, 12 in meno rispetto al 2012; in Toscana 13, 2 in meno rispetto al 2012. Trapianti di polmone: in Italia 141, 27 in più rispetto al 2012; in Toscana 13, 4 in più rispetto al 2012. Trapianti di pancreas: in Italia 58, 9 in meno rispetto al 2012; in Toscana 9, cioè 6 in meno rispetto al 2012. Crescono, sia in Italia che in Toscana, i casi di opposizione alla donazione "Un incremento - osserva Peris - che dovrebbe essere analizzato anche alla luce dei flussi di persone di etnie e religioni diversificate rispetto ai temi della donazione. La nostra Regione - ricorda - ha comunque avviato, come iniziativa pilota, per ora in tre Comuni (Firenze, Sorano e Rosignano) un programma di collaborazione con Anci e Aido, con lo scopo di aprire degli sportelli negli uffici di anagrafe, per dare la possibilità ai cittadini di potersi esprimere rispetto alla volontà di donare, contribuendo quindi anche ad aumentare il livello di attenzione sul problema".  
   
   
A BELLUNO PRELIEVO DI SANGUE INDOLORE AI NEONATI GRAZIE A UN DONO DEI DIPENDENTI ULSS. PRESIDENTE REGIONE: “GENEROSITA’ E UMANITA’ UN MIX STRAORDINARIO. DIFFONDERE MICROCLI 17 IN TUTTE PEDIATRIE VENETE”  
 
Venezia, 27 marzo 2014 - “Il dolore fisico di un bambino è una delle situazioni più strazianti in assoluto. E’ per questo che accolgo con gioia la notizia che la straordinaria generosità dei dipendenti dell’Ulss 1 di Belluno ha consentito di acquistare un macchinario per fare il prelievo di sangue senza dolore ai neonati e constato con altrettanta soddisfazione che all’Ospedale San Martino il dolore dei più piccoli viene combattuto con ogni mezzo”. Con queste parole il Presidente della Regione Veneto si congratula con i dipendenti dell’Ulss di Belluno e i sanitari della pediatria dell’Ospedale San Martino per il dono e l’utilizzo di un moderno strumento (Microcli 17) grazie al quale gli esami del sangue ai neonati può essere fatto senza il doloroso prelievo di sangue tradizionale, ma con una piccola e indolore “pungitura” del tallone. “I lavoratori che hanno raccolto la somma necessaria – aggiunge il Governatore – hanno dato una significativa dimostrazione di quanto chi opera nella sanità veneta non ci metta solo la professionalità, ma anche il cuore. Per contro, l’attenzione al dolore che si pone nel reparto di pediatria del nosocomio è un vero e proprio simbolo di eccellenza, che si esplica non solo nelle elevate capacità cliniche, ma anche nell’umanizzazione delle cure, uno dei cui cardini è proprio evitare in ogni modo possibile il dolore”. “A Belluno – conclude il Presidente della Regione – questo macchinario è arrivato grazie a un dono, ma, visti anche i costi contenuti, credo sia necessario che se ne dotino tutte le pediatrie del sistema sanitario veneto. Sarebbe un bel regalo a tutti i nostri bambini che soffrono il dolore come e più degli adulti”.  
   
   
AL GEMELLI UN CENTRO PER LA CURA AVANZATA DELL’ARRESTO CARDIACO IL “GEMELLI CARDIAC ARREST CENTER” PRIMO PROGETTO PROMOSSO DALLA NEONATA ONLUS “DONA LA VITA CON IL CUORE” CON IL POLICLINICO UNIVERSITARIO DELLA CATTOLICA PRESENTATO A ROMA ALLA PRESENZA DEL MINISTRO LORENZIN  
 
 Roma, 26 marzo 2014 – Il “Gemelli Cardiac Arrest Center” (Centro per la cura avanzata dell’arresto cardiaco) è il primo ambizioso progetto promosso dalla nascente Onlus “Dona la Vita con il Cuore”, presentata oggi a Roma presso la Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, e sarà realizzato al Policlinico Universitario A. Gemelli. La Onlus “Dona la Vita con il Cuore” (www.Donalavitaconilcuore.org) è nata proprio con l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica applicata all’assistenza dei malati cardiopatici e di mettere a punto protocolli di prevenzione delle più gravi malattie cardiovascolari. “La neonata Onlus e il Cardiac Arrest Center del Gemelli rappresentano uno sforzo sinergico – afferma il professor Massimo Massetti, Direttore della Uoc di Cardiochirurgia del Gemelli e presidente della Onlus “Dona la Vita con il Cuore” – per migliorare la prognosi e reinserire nel contesto sociale i pazienti colpiti da gravi malattie cardiovascolari, a oggi spesso considerati invalidi. Sono più di 50mila, infatti, i pazienti colpiti da arresto cardiaco ogni anno in Italia. Molti sono giovani, per esempio sportivi, adolescenti o adulti, che non accusavano alcun sintomo e non sapevano di soffrire di una malattia al cuore. Nonostante i progressi della medicina – aggiunge Massetti – negli ultimi due decenni la prognosi di questi eventi cardiaci è rimasta critica, in termini di sopravvivenza e di conseguenze invalidanti”. Sono queste le criticità che il nuovo “Gemelli Cardiac Arrest Center”, grazie alla stretta collaborazione fra le specialistiche coinvolte nella cura di questi pazienti, cercherà di affrontare e risolvere, con approcci e terapie innovative, all’interno dell’Area emergenza-urgenza del Policlinico Gemelli. La Onlus è nata infatti dall’impegno di esponenti di spicco della comunità scientifica e della società civile, che hanno deciso di sostenere l’eccellenza del Policlinico Gemelli, riconoscendosi nei valori solidaristici che ispirano l’ospedale universitario della Cattolica. Tra i soci fondatori di “Dona la vita con il Cuore”, assieme al professor Massetti, figurano Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Lajolo, in qualità di presidente onorario, il professor Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, il dottor Maurizio Guizzardi, direttore del Policlinico A. Gemelli, il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari, la dottoressa Anna Maria Tarantola, presidente della Rai, ricercatori della Facoltà di Medicina, pazienti in cura per malattie cardiovascolari e autorevoli esponenti del mondo delle professioni e dell’imprenditoria. La Onlus ha lo scopo di raccogliere risorse necessarie a promuovere e sostenere il progresso della medicina e della ricerca scientifica, ma anche di finanziare il settore dell’assistenza sociale e sanitaria, nel campo delle malattie cardiovascolari. “Esistono purtroppo alcune patologie cardiache – spiega il professor Filippo Crea, direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari del Policlinico Gemelli – che mantengono una prognosi grave nonostante le cure appropriate: tra queste, l’infarto acuto complicato del muscolo cardiaco, la morte cardiaca improvvisa e la grave insufficienza cardiaca acuta e cronica. Possono colpire tutte le fasce di età, con o senza sintomi premonitori e, quando non letali, sono responsabili di gravi disabilità dei pazienti e grandi sofferenze per le loro famiglie: meno del 5% delle persone colpite da arresto cardiaco fuori da un ospedale ha la vita salva e senza handicap maggiori. Altrettanto grave è la prognosi di un infarto acuto del miocardio in cui il 40% del cuore risulti compromesso: solo un paziente su due riesce a sopravvivere in queste circostanze” La nuova Onlus punta a migliorare la cura dei pazienti vittime di gravi eventi cardiovascolari, e ha assunto come primo impegno la promozione, presso il Policlinico Gemelli, del “Cardiac Arrest Center”, che gestirà un percorso clinico-assistenziale specifico, con l’utilizzo di terapie complesse (come la Circolazione Extra-corporea e l’Ipotermia Terapeutica). Questo approccio terapeutico nei pazienti con un’emergenza cardiovascolare permetterà una riduzione dei tempi d’intervento e l’aumento delle chance di successo, facendo leva su una più stretta collaborazione fra le specialistiche dell’ emergenza-urgenza e quelle dell’area Cardiovascolare e Neurologica del Policlinico Gemelli Oltre al programma d’assistenza ai malati, il “Gemelli Cardiac Arrest Center” curerà l’organizzazione di una formazione sul soccorso in emergenza al personale sanitario, ma anche a volontari e cittadini comuni. Questa offerta formativa spazierà dall’apprendimento dei cosiddetti “gesti semplici che salvano la vita”, come il massaggio cardiaco esterno, fino all’apprendimento di tecniche di rianimazione avanzata con l’utilizzo di tecnologie di supporto artificiale delle funzioni vitali Ultima attività del nuovo Centro, ma non meno importante, sarà“lo sviluppo della ricerca, clinica e di base, con la promozione di borse di studio a favore di giovani ricercatori – spiega il professor Giovanni Schiavoni, Cardiologo del Policlinico Gemelli e membro fondatore di ‘Dona la Vita con il Cuore’ –. Nell’ambito di questo impegno saranno anche intensificati i rapporti di collaborazione con altre istituzioni Universitarie e Ospedaliere, italiane ed estere, al fine di promuovere più strette collaborazioni per lo sviluppo di un network scientifico necessario al supporto dell’attività di assistenza ai pazienti. Il Policlinico Gemelli ha promosso questo progetto reclutando le migliori risorse della struttura – conclude il professor Schiavoni – e si farà così promotore di un’iniziativa d’eccellenza, nel campo della terapia delle malattie cardiovascolari acute, simile a quelle già inaugurate con successo negli Stati Uniti, come il rinomato ‘Center of Resuscitation Science’ dell’Università della Pennsylvania”.  
   
   
REGIONI, WELFARE, VIA AD UN PATTO CON GOVERNO, COMUNI, TERZO SETTORE E SINDACATI PRIMO INCONTRO TRA IL MINISTRO POLETTI E GLI ASSESSORI REGIONALI  
 
Genova, 27 Marzo 2014 . Un patto per il rilancio del welfare per mettere a fattor comune le risorse a disposizione, stabilizzandole per poter lavorare sulla programmazione. E´ il risultato del primo incontro svoltosi mercoledì 26 marzo, tra il Ministro al lavoro e al welfare, Giuliano Poletti e gli assessori regionali alle politiche sociali, coordinati dall´assessore ligure Lorena Rambaudi, per fare il punto sui fondi a disposizione e le azioni da mettere in campo. "E´ stato un incontro molto positivo – ha detto la coordinatrice degli assessori in Conferenza delle Regioni, Rambaudi – che si è svolto in un buon clima di confronto. La commissione, come sempre si è presentata con una piattaforma comune con l´obiettivo di spendere bene le risorse che ci sono, stabilizzandole e lavorando sulla programmazione e di superare gli interventi assistenzialistici, facendo in modo che chi riceve aiuto dia qualcosa in termini di impegno personale per la propria autonomia e per la pubblica utilità". Nel corso dell´incontro le Regioni hanno espresso le loro perplessità sulla social card. "Si tratta – ha spiegato Rambaudi – di dubbi che erano già stai avanzati al Governo precedente, in quanto considerata una misura minima assistenzialistica di scarsa utilità la cui sperimentazione, già partita in dodici città italiane tra cui Genova, ha mostrato numerose criticità che devono essere affrontate prima di ampliare la sperimentazione a tutto il territorio nazionale".