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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 28 Gennaio 2015 |
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SANITÀ, LOMBARDIA: IRCCS FIORE ALL´OCCHIELLO |
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Milano, 28 gennaio 2015 - "Voi siete il nostro avamposto, siete la vera eccellenza lombarda in ambito sanitario. E´ per questa ragione che, all´interno del progetto di legge di aggiornamento del modello socio-sanitario lombardo si conferma e si rafforza il ruolo di riferimento degli Irccs, che mantengono una loro identità specifica, una ´mission´ legata alla attività di ricerca ed assistenza, oltre che una propria autonomia gestionale". E´ quanto ha dichiarato il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani, intervenendo, allo Ieo di Milano, insieme al presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e all´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità Maria Cristina Cantù, all´incontro sul tema ´Il ruolo degli Irccs lombardi alla luce del progetto di riforma del sistema socio-sanitario regionale´. L´incontro ha fatto seguito a quello dell´ottobre scorso, in cui per la prima volta vennero riuniti insieme i 19 Irccs lombardi. Secondo Incontro - "E´ la seconda volta che ci ritroviamo insieme nell´arco di pochi mesi - ha ricordato l´assessore Mantovani -, a testimonianza che quel primo momento di confronto ha prodotto stimoli importanti e, soprattutto, ha dato corso a una modalità di lavoro senz´altro interessante e che ha prodotto risultati tangibili. In quella occasione ci eravamo prefissati una serie di obiettivi, che poi abbiamo tenuto come punto di riferimento anche nel cammino che ci ha portato alla proposta di legge di riforma". Battaglia Da Condurre A Livello Nazionale - Mantovani ha quindi posto l´accento sulla necessità di riconoscere contratti con maggiori tutele per i nostri ricercatori. "Noi - ha detto - pensiamo a contratti a termine, anziché i co.Co.co attuali. Questa è una battaglia che intendiamo affrontare anche a livello nazionale". Irccs Eccellenza Lombarda - In Italia sono presenti 48 Irccs, 18 dei quali presenti in Regione Lombardia. La presenza di Irccs in Lombardia è del 36 per cento su base nazionale, molto superiore alla percentuale di residenti (16 per cento). Ancora superiore è però il peso degli Irccs lombardi in termini di indicatori rappresentativi della produzione scientifica e dei risultati della ricerca. "Questi sono numeri - ha proseguito l´assessore alla Salute - che attestano la vostra funzione strategica per la sanità lombarda, confermata all´interno della nostra proposta di legge, che prevede un articolo interamente dedicato agli Irccs". Un Articolo Dedicato - "Abbiamo ribadito la necessità di poter disporre di finanziamenti dedicati per poter svolgere l´attività di ricerca - ha sottolineato Mantovani -. Si è proposta la costituzione di una rete di strutture, che condividano piattaforme comuni, in modo da poter operare le sinergie necessarie per competere a livello internazionale. E´ stato infine previsto un ruolo di riferimento per gli Irccs, anche per dare supporto a Regione nella definizione delle politiche di ricerca, innovazione e formazione. Naturalmente questo è un punto di partenza. Il testo di legge potrà essere certamente migliorato e oggi noi siamo qui per ascoltare i vostri suggerimenti e le vostre indicazioni". "Solo così potremo mantenere il livello d´eccellenza di cui oggi gode la sanità lombarda - ha concluso -. Un fiore all´occhiello da voi ben rappresentato". |
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SANITA’: VENETO AL TOP IN STUDIO UNIVERSITA’ TOR VERGATA. ZAIA, “SUCCESSO DEDICATO AI TAGLIATORI ROMANI DI BUONE PRATICHE. MOTIVO IN PIU’ PER BARRICATE. |
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Venezia, 28 gennaio 2015 - “Dedicato ai tagliatori di buone pratiche in sanità, Renzi in testa. Mi chiedo con che coraggio si possa pretendere da questo Veneto e dalla sua sanità d’eccellenza un nuovo taglio da 240 milioni di euro nel 2015. Basterebbe che si leggessero l’esito dello studio degli esperti di Tor Vergata, non di Padova, Verona o Venezia, per capire quale insopportabile ingiustizia stiano perpetrando sulla pelle dei cittadini veneti e per vergognarsi, almeno un po’, anche se la giusta cosa da fare sarebbe ravvedersi, chiedere scusa, e ripartire dall’applicazione rigida dei costi standard in tutta Italia. Un ottimo motivo in più per salire sulle barricate contro i tagli indiscriminati”. E’ questo il commento del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ai contenuti dello studio sulla sanità regionale in Italia, realizzato dal Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (Crea) dell’Università di Tor Vergata, pubblicato sul Sole 24 Ore Sanità. “Questo studio – aggiunge Zaia – costituisce un atto d’accusa all’attuale classe politica di Governo, cieca e sorda al richiamo dell’equità in un settore tanto delicato e sensibile come la salute della gente e al contempo una testimonianza forte, perché basata su un approccio scientifico, della qualità della nostra sanità, dei nostri sanitari e dei nostri managers. Assieme alle altre solite Regioni virtuose potremmo insegnare al resto d’Italia. Invece, come il resto d’Italia, anche quella che spreca, anzi di più, ci si vuol far pagare ancora una volta. Il nostro no è totale, e per difenderci siamo pronti a salire sulle barricate, anzi ci siamo già saliti”. “Come nello sport – dice l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – anche queste medaglie arrivano grazie all’impegno e alla fatica quotidiana di 95 mila uomini e donne, medici, infermieri, amministrativi, managers che gettano tutti i giorni il cuore oltre l’ostacolo per contribuire all’impegno della Regione di mantenere i conti in ordine senza intaccare i servizi ai malati. Un miracolo quotidiano, che da quattro anni riusciamo a ripetere, unici in Italia a non avere nemmeno un centesimo di addizionale Irpef sulla sanità. Da Monti a Renzi, passando per Letta – aggiunge Coletto – sono anni che Roma tenta di distruggere questo miracolo, e ci sta provando anche in queste ore. Ci difenderemo con le unghie e con i denti, perché il nostro mandato è difendere il diritto costituzionale alla salute dei nostri cittadini, messo ogni minuto di più in discussione”. |
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SANITÀ: PRESIDENTE MARINI, "UMBRIA TRA LE PRIME REGIONI ITALIANE CON ACCREDITAMENTO SPECIFICO PER INTERO SISTEMA TRASFUSIONALE REGIONALE" |
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Perugia, 28 gennaio 2015 – In materia di sicurezza, qualità ed efficienza del sistema di raccolta, lavorazione, conservazione e distribuzione del sangue e degli emocomponenti, l´Umbria è in linea con la normativa europea: lo rende noto la presidente della Regione Umbria, con delega alla sanità, Catiuscia Marini, informando che "la Regione Umbria, grazie al lavoro puntuale svolto negli ultimi anni dall´assessorato alla sanità e avviato nel 2012 con l´istituzione del nuovo Centro regionale sangue, è tra le prime Regioni italiane ad aver portato a compimento il processo di conformità del Sistema Trasfusionale regionale adeguandosi agli standard previsti dalla rigida normativa europea in materia di sicurezza, qualità ed efficienza, così da garantire un elevato livello di protezione della salute dei cittadini". "Il raggiungimento dell´obiettivo dell´accreditamento specifico entro il 31 dicembre 2014, senza far ricorso ai sei mesi aggiuntivi previsti dal decreto Milleproroghe, – ha precisato la presidente - ha permesso da un lato di rendere il sangue raccolto in Umbria in linea con le normative europee, e dall´altro di concorrere al raggiungimento degli obiettivi previsti dai cosiddetti adempimenti ‘Lea´ (Livelli Essenziali di Assistenza), permettendo così alla nostra Regione di essere ‘promossa´ dal Ministero della Salute". La presidente ha voluto segnalare anche un altro aspetto importante, e cioè che "tali obiettivi sono stati raggiunti praticamente in contemporanea, da tutte le Aziende Sanitarie regionali dimostrando così la forte integrazione ed interdipendenza fra le stesse e confermando l´elevata qualità e sicurezza del ‘Sistema sangue´, che permette di rispondere in tempo reale alle difficoltà contingenti che dovessero verificarsi in ogni parte del territorio coperto dal Sistema Sanitario Regionale". Al momento in Umbria sono ora in regola con il possesso dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi previsti dagli Accordi Stato-regioni e recepiti dalla Regione Umbria, i Servizi Immuno-trasfusionali (Sit) delle Aziende Usl Umbria 1 (Sit di Città di Castello) e Usl Umbria 2 (Sit di Foligno) e delle Aziende Ospedaliere di Perugia (Sit di Perugia) e di Terni (Sit di Terni). Contemporaneamente hanno conseguito l´accreditamento specifico anche tutte le Unità di Raccolta che consistono in articolazioni organizzative dei suddetti Sit. Quindi: Assisi, Branca, Castiglione del Lago, Città della Pieve, Passignano, Pantalla e Umbertide per la Ausl Umbria 1; Amelia, Cascia, Narni, Nocera Umbra, Norcia, Spoleto e Orvieto per la Ausl Umbria 2. Per ottenere l´accreditamento specifico, il Direttivo del Centro Regionale Sangue - costituito da rappresentanti delle Aziende Sanitarie, della Regione e dell´Avis, sotto la guida del dottor Mauro Marchesi, coordinatore Centro, nonché direttore del Servizio Immuno-trasfusionale di Perugia (Sit) - è stato coinvolto in mesi di grande lavoro e in un processo di revisione e miglioramento delle procedure volto a garantire e, dove possibile, a migliorare ulteriormente il già elevato livello di sicurezza e la qualità dei servizi offerti. Va ricordato, che l´accreditamento specifico, che si va ad aggiungere a quello istituzionale già conseguito in precedenza dai "Sit" regionali, una volta ottenuto, prevede una formazione e una valutazione permanente, con verifiche periodiche triennali per il mantenimento dei requisiti previsti tramite visite ispettive anche da parte del Centro Nazionale Sangue. "L´accreditamento dell´intero Sistema Trasfusionale regionale – ha evidenziato il Coordinatore del Centro regionale Sangue, Mauro Marchesi - rappresenta un importante risultato per la Regione Umbria e per la Salute dei cittadini, ma anche un punto di partenza per la corretta gestione dei livelli di qualità e per un miglioramento continuo del Sistema Sangue regionale che si concretizzerà nella stesura del Piano Sangue Regionale". Il coordinatore del Centro, dopo aver evidenziato "che è stato fatto un valido lavoro che ha coinvolto tante figure professionali sia livello tecnico, che amministrativo", ha voluto ringraziare le direzioni dei presìdi ospedalieri e dei dipartimenti dei servizi, gli uffici qualità-comunicazione e sicurezza-protezione-prevenzione, i responsabili delle unotà operative di medicina trasfusionale e tutto il personale medico, infermieristico e tecnico, "senza i quali questo risultato non sarebbe stato possibile. Il dottor Marchesi ha rivolto infine "un sentito ringraziamento all´Avis e a tutti i donatori per la collaborazione dimostrata in questa fase delicata di adeguamento del Sistema alla complessa normativa europea ma, soprattutto, per l´impegno costante nella sensibilizzazione dei cittadini sul grande valore rappresentato dalla donazione del sangue". |
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SANITA’: STUDIO DELL’UNIVERSITA’ DI TOR VERGATA, VENETO SUL PODIO IN TUTTI GLI INDICATORI CONSIDERATI. PRIMO NELLA SODDISFAZIONE DEL PAZIENTE. |
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Venezia, 28 gennaio 2015 - La sanità del Veneto è quella che, in Italia, riesce a soddisfare meglio le esigenze dei pazienti e che presenta le migliori performances del management aziendale. Per il Veneto, comunque, è podio in tutti i settori analizzati. L’eccellenza del sistema sanitario veneto emerge con chiarezza in uno studio del Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (Crea) dell’Università Tor Vergata di Roma, pubblicato oggi. Posta pari a 1 la performance ottimale, il Veneto, con 0,801 contro lo 0,832 della Toscana, è secondo nel giudizio di performance complessivo, ma primeggia in due settori fondamentali, come la soddisfazione dell’utente e la qualità del management. In queste due classifiche, il Veneto raggiunge il punteggio di 0,876 su un massimo di 1 per il gradimento dei pazienti; e di 0,802 su un massimo di 1 per quanto riguarda l’efficienza del management. Medaglia d’argento al Veneto per un solo decimale (0,835 contro 0,836 della Toscana) sul fronte dell’industria medicale e su quello delle Istituzioni (0,649 contro lo 0,802 della Toscana). Terzo posto ma di un soffio (0,846 su un massimo di 1 contro lo 0,853 della Provincia Autonoma di Trento e lo 0,878 della Toscana) per quanto riguarda le professioni sanitarie venete. Puglia, Calabria e Campania chiudono la classifica delle Regioni in tutti i settori considerati. |
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LOMBARDIA – INDIA, BOOM DI MEDICINE NELL’EXPORT E DI BORSE E GIOIELLI NELL’IMPORT |
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Milano, 28 gennaio 2015. Lombardia e India: i rapporti commerciali superano il miliardo e 751 milioni di euro nei primi nove mesi del 2014. In crescita (+1,1%), grazie soprattutto all’import che segna un +7,5%. Supera il 20% la crescita delle medicine esportate (34 milioni in nove mesi) e tocca il 49% la crescita delle borse importate e il 36% quella dei gioielli (30 milioni circa per entrambi i settori in nove mesi). Milano con poco meno di 800 milioni di euro concentra quasi la metà dell’interscambio totale (45,7%), ed è seguita da Bergamo (14,5%) e Brescia (10,1%). E Bergamo registra anche un forte incremento sia nell’import (+30,4%) che nell’export (+4,5%). In crescita anche l’interscambio di Lodi (+52,9%), Mantova (+34,5%) e Pavia (+18,2%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat a settembre 2014 e 2013. Quasi 7 mila imprese lombarde esportano già in India. Un terzo delle imprese italiane che nei primi nove mesi del 2014 hanno esportato i loro prodotti in India sono lombarde: sono 6.762 di cui quasi la metà milanesi (2.948). Seguono poi Bergamo con 761 e Brescia con 746 (11% del totale regionale), Varese e Monza e Brianza con circa 600 aziende (8,4%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Infocamere e Agenzia delle Dogane nei primi nove mesi del 2014. I prodotti più esportati. Macchinari per impieghi speciali che rappresentano il 12,8% del totale, seguiti dai prodotti chimici, fertilizzanti e materie plastiche (10%). Vengono poi i macchinari per uso generale e le parti e accessori per autoveicoli (+25,5%). Tra i primi 10 prodotti più esportati, in crescita anche i prodotti farmaceutici di base (+23,8%) e gli altri prodotti chimici (+13,1%). I prodotti più importati. I prodotti della siderurgia rappresentano il 18,1% del totale e aumentano rispetto al 2013 del 29,7%. Ai primi posti anche i prodotti chimici di base, fertilizzanti e materie plastiche (15,1%), gli autoveicoli (7,5%) e gli articoli di abbigliamento (5,8%). In forte crescita: granaglie e amidi (63,6%), cuoio conciato e articoli da viaggio (+48,7%), gioielleria e bigiotteria (+35,9%). Imprese lombarde in missione commerciale in India dal 15 al 18 febbraio. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali organizza una missione commerciale a Mumbai, in India, per le imprese lombarde dei settori: energie rinnovabili e ambiente, medicale e biotecnologie, sicurezza, Ict, media e servizi di consulenza e assistenza alle imprese. Per conoscere meglio le opportunità di business in questi settori saranno organizzati degli incontri B2b con operatori locali e incontri d’affari personalizzati. La missione si svolgerà dal 15 al 18 febbraio. Per maggiori informazioni e iscrizioni: www-promos-milano.It. Interscambio tra Lombardia e India nei primi nove mesi del 2014
Territorio |
Iii trim. 2013 |
Iii trim. 2014 |
variaz. 2013-2014 |
% su tot. 2014 |
Tot. Interscambio |
Tot. Interscambio |
variaz. % interscambio |
% su tot. |
import |
export |
import |
export |
import |
export |
import |
export |
Iii trim. 2013 |
Iii trim. 2014 |
2013-2014 |
Iii Itrim. 2014 |
Varese |
54.975.903 |
69.075.857 |
54.278.477 |
63.443.270 |
-1,3% |
-8,2% |
5,4% |
8,5% |
124.051.760 |
117.721.747 |
-5,1% |
6,7% |
Como |
48.574.051 |
24.958.137 |
42.618.580 |
26.210.548 |
-12,3% |
5,0% |
4,2% |
3,5% |
73.532.188 |
68.829.128 |
-6,4% |
3,9% |
Sondrio |
456.504 |
662.412 |
278.003 |
426.102 |
-39,1% |
-35,7% |
0,0% |
0,1% |
1.118.916 |
704.105 |
-37,1% |
0,0% |
Milano |
454.424.111 |
366.302.845 |
447.250.603 |
352.505.543 |
-1,6% |
-3,8% |
44,5% |
47,2% |
820.726.956 |
799.756.146 |
-2,6% |
45,7% |
Bergamo |
105.862.781 |
111.522.133 |
138.015.679 |
116.565.840 |
30,4% |
4,5% |
13,7% |
15,6% |
217.384.914 |
254.581.519 |
17,1% |
14,5% |
Brescia |
104.859.330 |
95.485.796 |
100.355.290 |
76.266.071 |
-4,3% |
-20,1% |
10,0% |
10,2% |
200.345.126 |
176.621.361 |
-11,8% |
10,1% |
Pavia |
24.804.829 |
17.833.615 |
30.621.240 |
19.778.683 |
23,4% |
10,9% |
3,0% |
2,6% |
42.638.444 |
50.399.923 |
18,2% |
2,9% |
Cremona |
14.716.267 |
11.572.986 |
11.450.538 |
8.286.093 |
-22,2% |
-28,4% |
1,1% |
1,1% |
26.289.253 |
19.736.631 |
-24,9% |
1,1% |
Mantova |
87.239.862 |
12.037.396 |
122.606.889 |
10.914.489 |
40,5% |
-9,3% |
12,2% |
1,5% |
99.277.258 |
133.521.378 |
34,5% |
7,6% |
Lecco |
12.723.996 |
17.575.356 |
17.080.396 |
13.352.261 |
34,2% |
-24,0% |
1,7% |
1,8% |
30.299.352 |
30.432.657 |
0,4% |
1,7% |
Lodi |
2.920.064 |
4.025.043 |
6.693.003 |
3.927.466 |
129,2% |
-2,4% |
0,7% |
0,5% |
6.945.107 |
10.620.469 |
52,9% |
0,6% |
Monza e della Brianza |
23.013.512 |
66.487.225 |
33.354.171 |
55.405.257 |
44,9% |
-16,7% |
3,3% |
7,4% |
89.500.737 |
88.759.428 |
-0,8% |
5,1% |
Lombardia |
934.571.210 |
797.538.801 |
1.004.602.869 |
747.081.623 |
7,5% |
-6,3% |
100,0% |
100,0% |
1.732.110.011 |
1.751.684.492 |
1,1% |
100,0% |
Italia |
2.960.947.947 |
2.185.104.782 |
3.053.767.070 |
2.150.436.956 |
3,1% |
-1,6% |
32,9% |
34,7% |
5.146.052.729 |
5.204.204.026 |
1,1% |
297,1% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trim. 2014 e 2013. Valori cumulati in euro Imprese lombarde che esportano in India nei primi nove mesi del 2014
Territorio |
N. Imprese coinvolte nell´export I trim. 2014 |
% su tot. |
Varese |
570 |
8,4% |
Como |
425 |
6,3% |
Sondrio |
10 |
0,1% |
Milano |
2.948 |
43,6% |
Bergamo |
761 |
11,3% |
Brescia |
746 |
11,0% |
Pavia |
208 |
3,1% |
Cremona |
102 |
1,5% |
Mantova |
210 |
3,1% |
Lecco |
175 |
2,6% |
Lodi |
61 |
0,9% |
Monza e Brianza |
566 |
8,4% |
Lombardia |
6.762 |
100,0% |
Italia |
20.058 |
33,7% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Infocamere e Agenzia delle Dogane Primi 10 prodotti dell’export lombardo in India
Gruppi |
Exp2013 |
Exp2014 |
% su tot. 2014 |
variaz. % 2013-2014 |
Ck289-altre macchine per impieghi speciali |
100.073.321 |
95.314.405 |
12,8% |
-4,8% |
Ce201-prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie |
71.022.576 |
74.646.912 |
10,0% |
5,1% |
Ck281-macchine di impiego generale |
72.380.254 |
70.358.203 |
9,4% |
-2,8% |
Ck282-altre macchine di impiego generale |
66.163.724 |
58.876.755 |
7,9% |
-11,0% |
Cl293-parti ed accessori per autoveicoli e loro motori |
38.351.023 |
48.145.483 |
6,4% |
25,5% |
Ck284-macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili |
59.045.226 |
40.590.238 |
5,4% |
-31,3% |
Cf211-prodotti farmaceutici di base |
27.279.088 |
33.782.463 |
4,5% |
+23,8% |
Cj271-motori, generatori e trasformatori elettrici; apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell´elettricità |
25.560.439 |
24.922.959 |
3,3% |
-2,5% |
Ce205-altri prodotti chimici |
21.817.655 |
24.680.667 |
3,3% |
13,1% |
Ch259-altri prodotti in metallo |
29.424.438 |
23.832.153 |
3,2% |
-19,0% |
Totale |
797.538.801 |
747.081.623 |
100,0% |
-6,3% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trim. 2014 e 2013. Valori cumulati in euro Primi 10 prodotti dell’import lombardo in India
Gruppi |
Imp2013 |
Imp2014 |
% su tot. 2014 |
variaz. % 2013-2014 |
Ch241-prodotti della siderurgia |
140.081.600 |
181.668.832 |
18,1% |
29,7% |
Ce201-prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie |
163.205.145 |
151.834.044 |
15,1% |
-7,0% |
Cl291-autoveicoli |
88.001.310 |
75.212.609 |
7,5% |
-14,5% |
Cb141-articoli di abbigliamento, escluso l´abbigliamento in pelliccia |
55.196.019 |
58.752.337 |
5,8% |
6,4% |
Ck281-macchine di impiego generale |
37.395.416 |
36.925.674 |
3,7% |
-1,3% |
Cb139-altri prodotti tessili |
29.290.166 |
35.609.146 |
3,5% |
21,6% |
Cb131-filati di fibre tessili |
33.250.503 |
35.083.801 |
3,5% |
5,5% |
Cb151-cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria; pellicce preparate e tinte |
21.062.867 |
31.321.995 |
3,1% |
48,7% |
Cm321-gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate |
22.449.243 |
30.518.000 |
3,0% |
+35,9% |
Ca106-granaglie, amidi e di prodotti amidacei |
16.962.031 |
27.757.740 |
2,8% |
63,6% |
Totale |
934.571.210 |
1.004.602.869 |
100,0% |
7,5% | Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al Iii trim. 2014 e 2013. Valori cumulati in euro |
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ROMA: DOPO 17 ANNI PARTONO I LAVORI DI RISTRUTTAZIONE AL POLICLINICO UMBERTO I |
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Roma, 28 gennaio 2015 - Con 66 mila ricoveri ogni anno, di cui oltre seimila da altre regioni, il Policlinico Umberto I rappresenta un punto di riferimento al livello nazionale. In questa struttura, tra l’altro, si forma il 30% dei medici italiani. La struttura, storica, ha però urgente bisogno di essere ristrutturato secondo i moderni criteri di sicurezza. Una svolta per l’Umberto I. Dopo 17 anni di attesa parte uno dei più importanti progetti di edilizia sanitaria in Italia: un investimento da 220 milioni di euro complessivi, a cui la Regione contribuisce con circa 89 milioni. La ristrutturazione dell’Umberto I fa parte di una grande operazione di edilizia sanitaria avviata nel Lazio. Risparmio e programmazione degli interventi. Da 15 anni la Regione spende circa 5 milioni euro all’anno per tamponare le emergenze dell’Umberto I: fino ad oggi sono stati spesi 75 milioni, spesso queste risorse sono state investite fuori da un disegno strategico ma solo con l’obiettivo di fronteggiare le diverse emergenze. Pianificare, appunto, significa anche risparmiare: infatti la Regione ammortizzerà l’investimento per i lavori con il risparmio sulle emergenze dei prossimi anni. L’umberto I al centro della nuova rete sanitaria. Il percorso di rinnovamento p è iniziato già lo scorso anno, quando sono stati aperti il nuovo reparto di Oncologia Pediatrica; quello di Odontoiatria, la clinica odontoiatrica pubblica più grande d’Italia, e la nuova Unità Operativa Gestione Infermieristica, con 18 posti letto. I lavori riguarderanno: Le aree funzionali, che saranno rese più omogenee attraverso il riordino delle diverse funzioni Il riordino degli accessi all’area del Policlinico, con la separazione delle tipologie di mezzi per i diversi accessi: sanitari, civili/visitatori, fornitori. I collegamenti tra le varie aree e strutture, con il completamento della ristrutturazione dei percorsi ipogei e il ripristino completamento di quelli epigei. Tutto questo a totale garanzia del trasporto dei pazienti solo e sempre in area protetta. I percorsi interni agli edifici. La nuova distribuzione permetterà di ottenere una netta separazione delle zone destinate alla cura e alla degenza da quelle destinate ai servizi e agli accessi dall’esterno. In questo modo si limitano anche i rischi da infezioni e contaminazioni. La razionalizzazione e la messa a norma degli impianti generali dalla distribuzione dell’energia elettrica alla quella idrica, dalla distribuzione del freddo e del caldo alla rete fognaria. Il miglioramento sismico degli edifici oggetto di intervento. La realizzazione di un nuovo Dea, cioè di un dipartimento di emergenza e accettazione, ad vocazione altamente tecnologica. Un blocco centralizzato di camere operatorie, la cui realizzazione consentirà di gestire meglio le risorse più rilevanti dell’ospedale. La riattivazione della camera mortuaria, che da anni è relegata fuori dall’area ospedaliera. La realizzazione della nuova farmacia aziendale e della radiologia centralizzata. La messa a norma degli edifici che sono stati oggetto di prescrizioni da parte dei Vigli del fuoco di Roma. "Aspettavamo da almeno 15 anni questo intervento al Policlinico Umberto I, una struttura molto deteriorata, e la follia è che i soldi c´erano – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: grazie alla collaborazione con il ministero della Salute, con il Mef, con l´università e con la direzione del Policlinico, finalmente si parte per ridare ai pazienti e ai lavoratori una struttura degna di una grande Capitale come Roma. Oggi è davvero un giorno importante - ha detto ancora Zingaretti– perché arriviamo a un risultato condiviso, rimettiamo al centro il diritto alla salute della persona”. |
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L’OSPEDALE DI CIVITAVECCHIA RINASCE CON NUOVI REPARTI, PIÙ PERSONALE E PIÙ SERVIZI TANTE LE NOVITÀ OLTRE ALL’APERTURA DEL NUOVO REPARTO FEMMINILE DI MEDICINA GENERALE: NUOVI SERVIZI, PIÙ INFRASTRUTTURE E MACCHINARI INNOVATIVI E PIÙ PERSONALE |
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Roma, 28 gennaio 2015 - Inaugurato un nuovo reparto all’ospedale San Paolo di Civitavecchia. Lo scorso aprile era stato aperto il reparto maschile di medicina generale, ieri quello femminile. Il nuovo reparto è dotato di 44 posti in totale, tra cui anche due camere per le malattie infettive e altri due letti di oncologia. Anche in questo caso, i lavori si sono resi possibili grazie al contributo della Fondazione Cariciv, che sostenuto la ristrutturazione dei locali e l’acquisto dei macchinari con 860 mila euro. In particolare la Regione è al lavoro per assicurare nuovi servizi e più infrastrutture per questo ospedale: +58 nuovi posti letto. Questo è uno dei quadranti in cui la Regione aumenta di più l’offerta di posti letto nell’ambito del riequilibrio complessivo. Due medici in più per pediatria. L’obiettivo della Regione è quello di far corrispondere All’aumento dell’offerta sanitaria anche un aumento del personale. Per questo al reparto di pediatria del San Paolo arriveranno due medici in più. Si stanno ponendo così le condizioni per superare la fase del blocco del turn over e ridare piena operatività alle strutture sanitarie del Lazio. Un punto di riferimento per la rete perinatale. La Regione sta integrando i servizi sui territori in un’ottica di rete e potenziando gli hub di riferimento: come il punto nascita del San Paolo, integrato con l’ospedale di Tarquinia. A breve partiranno i lavori per la completa ristrutturazione del blocco parto. Il potenziamento delle strutture e i nuovi macchinari. Far rinascere la sanità significa anche puntare sul rinnovamento delle strutture sanitarie e su investimenti in nuovi macchinari. Anche in questo, il San Paolo rappresenta un esempio. Ecco i lavori che sta portando avanti: Blocco Sale Parto, con la creazione ex novo del nuovo Blocco Parto. I lavori saranno sostenuti con un finanziamento regionale di 600mila euro a cui a breve si dovrebbe aggiungere la ristrutturazione completa del Reparto Ostetricia e Ginecologia, con un nuovo intervento della Fondazione Cariciv. I nuovi ambulatori per l’intramoenia, i lavori sono quasi terminati e la consegna è prevista tra aprile e maggio. La ristrutturazione avverrà grazie a un finanziamento statale specifico sulle attività intramoenia di circa 1 milione e 200mila euro. Servizio immunotrasfusionale. La ristrutturazione dell’ex rianimazione partirà a breve con un finanziamento statale di circa un milione e 200mila euro, da cui saranno ricavati anche i nuovi ambulatori del servizio di diabetologia. La prima risonanza magnetica della Asl Rmf partirà in questo ospedale tra qualche mese. Saranno ristrutturati completamente i locali che ospiteranno la nuova risonanza magnetica nucleare. I lavori verranno sostenuti da un finanziamento regionale di circa 600mila euro. La messa in sicurezza dell’ospedale contro gli incendi. Con le scale d’emergenza esterne per il Piano Antincendio e la creazione ex novo di tre scale di emergenza per il Piano Antincendio: il tutto grazie a un finanziamento regionale di circa 1 milione di euro. “Oltre che per il completamento dei lavori in questo reparto di medicina generale, oggi sono molto contento perché questo avviene in una fase storica in cui grazie alla collaborazione ci troviamo anche in una grande fase di trasformazione di tutto l´ospedale San Paolo – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: io mi impegno a dicembre ad arrivare a disavanzo zero, c´è un programma serrato che lo impone. Siamo vicini, confermiamo l´obiettivo, ma ci arriveremo non distruggendo la sanità ma costruendo un nuovo sistema di cure" - ha detto ancora Zingaretti. |
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DISABILITÀ: MUSEO TEATRALE ALLA SCALA MODELLO DI ACCESSIBILITÀ PER EXPO” L’ASSESSORE: “MILANO STA COMPIENDO UNA RIVOLUZIONE CULTURALE COLMANDO UN RITARDO VENTENNALE” |
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Milano, 28 gennaio 2015 – “Credo da sempre che ci sia un diritto alla bellezza, inteso come possibilità per tutti di accedere senza barriere, in condizioni di parità, al patrimonio artistico e culturale che il nostro Paese e le nostre città offrono a partire da Milano e da uno suoi simboli nel mondo come il Teatro alla Scala. Il calendario di iniziative presentate e il progetto che renderà questo luogo fruibile anche dalle persone ipovedenti e sorde oltre che dalle persone con disabilità motorie, rappresentano l’inizio di un cammino che porterà la nostra città attraverso Expo 2015 e che lascerà in eredità luoghi più accessibili, mettendo, arte e cultura, ma anche tempo libero, sport e trasporti veramente a disposizione di tutti”. Così l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino intervenuto oggi alla presentazione delle mostre, dei concerti e del progetto per garantire accessibilità alle persone con disabilità al Museo Teatrale alla Scala. “Milano – aggiunge l’assessore Majorino – sconta un ritardo ventennale nelle politiche. Stiamo colmando il tempo perduto impegnandoci per garantire i servizi essenziali, ma anche l’abbattimento delle barriere architettoniche per dare a tutte le persone con disabilità l’opportunità di vivere la città in condizioni di parità con chiunque altro. È innanzitutto una rivoluzione culturale che stiamo portando avanti nella nostra città insieme alle associazioni, alle persone con disabilità e alle loro famiglie”. |
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SALUTE, CENTRALE REGIONALE ACQUISTI, ASSESSORE LIGURIA: 133 MILIONI DI RISPARMI DAL 2010 AD OGGI |
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Genova, 28 Gennaio 2015 - Centotrentatre milioni di risparmi su base d´asta dal 2010, di cui 58 milioni solo nel 2014, sia per l´acquisto di farmaci che di beni e servizi sanitari, 26 gare per un importo che nel 2014 si è attestato sui 700 milioni di euro e 10 gare aggiudicate per 400 milioni. Sono questi alcuni dati emersi oggi nel convegno alla Camera di Commercio di Genova sul primo bilancio di attività della centrale regionale degli acquisti che dal 2013 è stata incorporata nell´agenzia regionale sanitaria. Un incontro organizzato dall´assessorato alla salute della Regione Liguria, a cui hanno preso parte, tra gli altri, il direttore dell´agenzia sanitaria regionale Francesco Quaglia e il direttore della Asl 3 genovese Corrado Bedogni, per fare il punto sui 7 anni di attività della centrale e i risparmi ottenuti, tenendo conto che circa il 60% del bilancio regionale è utilizzato per l´acquisizione di beni e servizi sanitari. Negli ultimi 4 anni la centrale è passata dalle 10 gare indette nel 2010 alle 26 del 2014, passando da un importo che oscillava dai 31 milioni di euro nel 2011 ai 157 mln nel 2013, che l´anno scorso ha raggiunto i 708 milioni. "Da quando esiste la centrale regionale acquisti – ha spiegato l´assessore Montaldo – sono stati raggiunti risparmi tangibili che hanno consentito alla Regione Liguria di andare incontro alle nuove esigenze della sanità, contribuendo all´acquisto di farmaci innovativi che possono migliorare la salute dei liguri, oltre ad aver consentito di uniformare le tipologie di strumentazioni da Ventimiglia a Sarzana". Tra le gare effettuate quella del lavanolo di tutta la sanità (biancheria, divise, lenzuola, materassi, teli) la ristorazione, lo smaltimento dei rifiuti, la pulizia e poi farmaci, cateteri, protesi ortopediche, pacemaker. "In tutti gli ambiti operativi – ha continuato Montaldo – e all´unificazione delle gare i risultati sono stati buoni. In alcune gare rispetto allo storico non c´è stata troppa differenza, ad esempio in quella dei mezzi di contrasto, ma rispetto al resto d´Italia abbiamo raggiunto un´ottima cifra, tanto che altre regioni stanno aspettando la nuova procedura di gara della Liguria per copiarla, perché è riuscita a mantenere un prezzo di mercato stabile". Un altro esempio di gara sono stati i pannoloni che riguardano circa 14.000 utenti solo nella Asl 3 Genovese. La gara ha consentito di aggiudicarsi il pezzo singolo a 0,618 che per anni è stato il miglior prezzo nazionale, successivamente il Veneto ha assegnato una fornitura a 0,51". L´attività della centrale ha preso il via come consorzio con sede nell´ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena e un organico di 5 persone. Dal 1 gennaio 2013 è stata incorporata dall´agenzia regionale sanitaria, acquisendo il personale dei provveditorati delle vaie aziende sanitarie e raggiungendo i 27 dipendenti. |
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