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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Marzo 2015
BOLZANO: A COOPERATIVA LA RETE ENERGIA ELETTRICA IN VAL SARENTINA  
 
 Bolzano, 12 marzo 2015 - Con un´eccezione al piano provinciale di distribuzione dell´energia elettrica la Giunta provinciale ha approvato il 10 marzo la cessione parziale della rete di distribuzione elettrica del Comune di Sarentino da Selnet alla società cooperativa energetica San Martino-valdurna. "L´impostazione della Giunta è quella di trasferire, dove possibile e sensato, il servizio di distribuzione dell´energia elettrica agli enti locali", sottolinea il presidente Arno Kompatscher. Con la delibera adottata oggi dalla Giunta si va incontro alla richiesta del Comune di Sarentino per il trasferimento di parte della rete di distribuzione elettrica da Selnet alla cooperativa energetica San Martino-valdurna (Erd). Per concretizzare questa cessione parziale la Giunta ha deciso quindi una deroga al piano provinciale di distribuzione dell´energia, "per consentire nel caso concreto una migliore distribuzione nell´area interessata", spiega l´assessore provinciale al´energia Richard Theiner. Secondo le indicazioni del piano, infatti, per poter subentrare a Selnet la cooperativa San Martino-valdurna avrebbe dovuto garantire la fornitura ad almeno il 20% dell´utenza dell´intero territorio comunale. La cessione è il primo passo verso l´accorpamento delle tre imprese di distribuzione Selnet, Erd e cooperativa elettrica Pennes e la creazione di una nuova società che potrà assicurare l´intero servizio di distribuzione di energia elettrica nel comune di Sarentino. Un ampio fronte della popolazione locale si era già espresso per iscritto a favore del subentro di Erd nella distribuzione di energia a Valdurna e anche il Consiglio comunale di Sarentino a suo tempo ha votato a favore di questo passo. Parere tecnico posivito è arrivato anche da Selnet, aprendo quindi la strada a un riordino del servizio distributivo in val Sarentina.  
   
   
A LISSONE (MB) ALER PRENDE IN CONSEGNA AREA EX LS1  
 
Lissone/mb, 12 marzo 2015 - "Con la presa in consegna dell´area ex Ls1 si chiude un´epoca nell´edilizia popolare e se ne apre un´altra". Così l´assessore alla Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese di Regione Lombardia Fabrizio Sala, a proposito della presa in consegna da parte di Aler dell´immobile in via Di Vittorio 6 a Lissone (Mb), dopo la demolizione di 7 scale su 11 del complesso abitativo Ls1. L´intervento: Il Trasloco Più Grande D´italia - Nel 2013, 126 famiglie sono state trasferite dal vecchio complesso Ls1 in via Di Vittorio, segnato da problematiche di degrado e insicurezza, a un nuovo edificio in via dei Ciliegi, per quello che all´epoca fu chiamato ´il trasloco più grande d´Italia´. Investiti 15,5 Milioni - Un intervento del valore complessivo di 15.574.500 euro, di cui 13 milioni a carico di Regione Lombardia e 2,6 milioni a carico di Aler. Oggi termina la seconda fase dell´intervento, con la presa in consegna da parte di Aler delle tre scale rimaste dopo la demolizione di gran parte del complesso degradato, che sarà sostituito da un´area verde. Questa parte dei lavori ha un valore complessivo di 543.200 euro finanziati da Aler Monza e Brianza e Regione Lombardia. Altri 2,4 Milioni Per Realizzare 52 Alloggi - Le scale rimanenti saranno in futuro - e in seguito a una gara d´appalto - riportate a nuova vita con la realizzazione di 52 unità abitative, con un ulteriore impegno previsto in 2,4 milioni, sempre a carico della Regione e di Aler. Un Nuovo Quartiere - "Quello che era un palazzo vecchio e brutto - ha aggiunto Fabrizio Sala - diviene oggi un nuovo quartiere. Mi piace pensare che chi un tempo viveva in un complesso asettico e denominato da una sigla alfanumerica, oggi vivrà in uno stabile moderno, confortevole e dotato di un´area verde". "L´operazione svolta a Lissone - ha concluso Fabrizio Sala - rappresenta un taglio netto col passato, con un´idea di Edilizia Residenziale Pubblica che intendeva gli inquilini come numeri e non come persone. Oggi si cambia, per non tornare indietro mai più".  
   
   
FVG, CASA: CENTINAIA DI TELEFONATE PER ACCEDERE AL BANDO SUL RIUSO  
 

Trieste, 12 marzo 2015 - Il bando per l´accesso ai contributi per interventi di riuso del patrimonio immobiliare privato è appena stato pubblicato, ma sono già centinaia le telefonate e le richieste di appuntamento che giungono agli uffici regionali. Da venerdì, giorno della pubblicazione del bando sul Supplemento ordinario numero 9, del 6 marzo 2015, al Bollettino Ufficiale della Regione (Bur) numero 9 del 4 marzo 2015, gli uffici regionali hanno ricevuto mediamente 150 telefonate al giorno per richieste di chiarimenti sulle modalità di accesso ai finanziamenti. Molte anche le richieste di appuntamento da parte delle imprese, per l´analisi della casistica che rientra nelle ipotesi di contributo previste dal regolamento regionale. "Ci attendavamo un grande riscontro verso questo provvedimento - commenta l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale ed Edilizia Mariagrazia Santoro -, la risposta arriva non solo da parte dei privati ma soprattutto da parte delle aziende per le quali questa misura di incentivo può rappresentare uno strumento di rilancio dell´economia del settore. La struttura regionale è attrezzata e pronta per dare tutti i chiarimenti necessari e assistere gli utenti nella corretta presentazione delle domande". Il bando, per il quale la Regione prevede una copertura finanziaria di 11,5 milioni di euro, stabilisce che il contributo possa essere concesso alle persone fisiche o a soggetti privati diversi dalle persone fisiche (ad esempio imprese, società di capitali, società di persone, associazioni, Onlus), titolari del diritto di proprietà, anche pro quota, sull´immobile, o che posseggano, ad altro titolo, l´immobile nei limiti in cui è loro riconosciuto il diritto ad eseguire l´intervento. Sono finanziabili interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria o restauro e risanamento conservativo volti al recupero, riqualificazione e riuso del patrimonio immobiliare privato in stato di abbandono o di sottoutilizzo. Per maggiori informazioni si può consultare il sito regionale alla pagina http://www.Regione.fvg.it/rafvg/cms/rafvg/
famigliacasa/casa/fogliA6/

 

 
   
   
APPALTI: SERRACCHIANI, CAMBIARE NORMA SU "GARANZIA GLOBALE"  
 
Trieste, 12 marzo 2015 - Un incontro urgente con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e un rapido intervento normativo per correggere l´istituto della "garanzia globale" inserito nel Codice dei contratti pubblici, che rischia di tagliare fuori le imprese di costruzione del Friuli Venezia Giulia dagli appalti, anche quelli già in corso, fra l´altro in un momento particolarmente delicato per il settore dell´edilizia già duramente colpito dalla crisi. La richiesta è contenuta in una lettera che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha indirizzato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, che fa seguito a un colloquio su questa tema con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. "Stanno emergendo - fa notare la presidente - notevoli criticità legate alla concreta applicazione di questa norma in quanto nessun istituto bancario o assicurativo nazionale è pronto o disponibile a stipulare con le imprese la garanzia globale". "Inoltre l´alternativa che consente alla società capogruppo di prestare tale garanzia, prevede - aggiunge Serracchiani - un requisito di patrimonio netto superiore ai 500 milioni di euro per la singola società, estremamente elevato e tale per cui nessuna azienda del Friuli Venezia Giulia potrà partecipare ad appalti, in assenza di una qualsiasi proporzionalità del requisito e del limite in relazione al valore dell´appalto". "La mancanza di un idoneo percorso di accompagnamento - osserva ancora nella lettera la presidente - sta facendo emergere situazioni potenzialmente critiche anche in appalti in corso che rischiano di andare deserti, con la possibile perdita dei fondi resi disponibili". "Se è corretto ed auspicabile - scrive la presidente al ministro Lupi - che una normativa sugli appalti preveda delle garanzie per le pubbliche amministrazioni di realizzazione delle opere, è però oltremodo necessario che questo sistema di garanzia sia efficiente, applicabile e consenta anche al tessuto delle piccole-medie imprese di cui è principalmente composto il nostro Paese di partecipare in un regime di concorrenza effettiva". Debora Serracchiani, accanto a un incontro urgente, chiede perciò al ministro Lupi di fermare immediatamente l´applicazione della norma anche alle gare in corso e costruire parallelamente il percorso necessario all´attivazione, anche nel nostro ordinamento, di tali istituti di garanzia, rinviando la concreta applicazione magari alla prossima revisione del Codice degli Appalti che il Governo ha annunciato entro la fine del 2016.  
   
   
CAMERA COMMERCIO BERGAMO, MARONI: PIENO SOSTEGNO A REALTÀ CHE FUNZIONA  
 
Bergamo, 12 marzo 2015 - Un "convinto sostegno" al Sistema camerale della Lombardia "che funziona e dà risultati" e un invito a dialogare e collaborare per farsi trovare pronti quando le riforme del Governo, che toccano Regioni, Enti locali e corpi intermedi, saranno approvate, il tutto in un quadro di scarsità di risorse, dovuta ai tagli pesanti dello stesso Governo. Sono questi i principali punti toccati dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel suo intervento alla riunione di insediamento del nuovo Consiglio camerale della Camera di Commercio di Bergamo, che resterà in carica fino al 2020. Presenti in sala, tra gli altri, le autorità statali, cittadine e provinciali (prefetto, sindaco e presidente della Provincia) e l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia Claudia Maria Terzi. Estendere Le Buone Pratiche - Riferendosi agli interventi sulle Camere di Commercio, Maroni ha sottolineato che "il Governo dovrebbe venire a vedere dove sono le buone pratiche ed estenderle. Qui il sistema funziona. Basti pensare che su 160 milioni disponibili, 105 sono stati destinati al sostegno delle imprese". Per questo, quella delle Camere di Commercio "è una realtà che non possiamo e non dobbiamo cancellare. Se c´è qualcosa che funziona è lì che le risorse vanno messe". Riforma Costituzionale - Riguardo alla riforma costituzionale in atto in questo momento, il presidente ha ricordato che si tratta di un provvedimento che, non solo tocca i corpi intermedi, ma "sottrae competenze alle Regioni ma temo che non funzionerà perché vuol dire eliminare le buone pratiche che ci sono come ad esempio quelle sulle politiche attive per il lavoro". "In realtà - ha spiegato - bisognerebbe agire per estendere le buone pratiche, in base alla logica dei costi standard, e non ricentralizzare le competenze". Una recente ricerca di Confesercenti dice che, se tutti gli Enti utilizzassero i criteri spesa che ci sono in Lombardia, ci sarebbero 60 miliardi di risparmi all´anno. Aree Omogenee - "La soluzione alla prevista cancellazione della Province - ha aggiunto Maroni - è l´introduzione di aree omogenee. Noi abbiamo il compito di essere pronti di fronte ai provvedimenti del Governo, definendo già cosa succederà in Lombardia. Per questo serve lavorare insieme e dialogare". Criticità Su Risorse - "Regione Lombardia ha avuto quest´anno - ha detto ancora Maroni - un taglio netto di quasi 1 miliardo oltre ad aver visto la cancellazione di 500 milioni che ci erano stati garantiti lo scorso luglio per l´applicazione dei costi standard in sanità. A questo si aggiunge il divieto di fare investimenti a debito dal 1 gennaio 2015, il che ci costringerà a cancellare 700 milioni di investimenti. Questo contrasta con le finalità di creare crescita perché per la crescita servono investimenti. Nonostante questo, noi teniamo i conti sotto controllo".  
   
   
LOMBARDIA E TUNISIA, UN INTERSCAMBIO DA 813 MILIONI IN NOVE MESI, IL 20% ITALIANO OGGI INCONTRI TRA IMPRESE LOMBARDE E TUNISINE  
 
Milano, 12 marzo 2015. Lombardia e Tunisia, 486 milioni di export in 9 mesi e 326 di import, 813 milioni di interscambio. La Lombardia pesa un quinto del totale italiano (20%). Principali settori, sia per l’export che per l’import, sono manifatturiero e tessile – abbigliamento. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Istat per i primi nove mesi del 2014. Sono 2mila e cinquecento le imprese in Lombardia con titolare tunisino, sulle 13mila italiane. Ognuna ha in media un addetto, oltre al titolare. Primi settori: costruzioni, con 1.800 titolari, commercio e servizi con quasi 300 imprese ognuno. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese per l’ anno 2014. In Camera di commercio, giovedì 12 marzo, a Palazzo Turati (via Meravigli 9b), Promos, Azienda Speciale per le Attività Internazionali della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con Cepex Tunisia Export e Fondazione Emdc, organizzano incontri b2b tra una delegazione di 11 aziende tunisine e una ventina di imprese lombarde del settore tessile.
Settori Export - Gennaio/settembre-2014 Cumulato
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
A Prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca 2.492 326.324 0 0 0 0 13.923 531.410 0 3.970 0 16.923 895.042 54.054.332
B Prodotti dell´estrazione di minerali da cave e miniere 111.911 9.540 0 0 0 9.235 0 76.170 2.272 0 0 10.912 220.040 10.615.165
C Prodotti delle attivita´ manifatturiere 57.997.273 50.192.942 27.114.094 43.986.283 14.779.152 2.031.889 17.951.448 171.832.432 27.192.314 12.564.513 3.142.038 55.687.988 484.472.366 2.401.858.494
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 361.112 30.075 0 90.352 34.803 0 145.390 522.280 4.683 12.844 0 194.191 1.395.730 39.641.593
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 16.755.325 11.180.938 14.850.586 3.519.517 1.295.971 3.284 4.141.885 43.691.440 6.737.421 3.307.362 232.480 24.857.494 130.573.703 450.620.063
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 4.274.287 1.266.076 867.264 13.844 297.078 0 418.037 6.321.299 1.020.842 32.457 579.434 1.410.025 16.500.643 63.261.613
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 0 3.476 0 0 0 0 0 289.089 3.411 994.622 0 28.600 1.319.198 523.261.416
Ce-sostanze e prodotti chimici 9.840.819 1.152.388 2.124.495 267.774 793.331 83.440 2.506.702 23.698.155 4.290.572 2.856.766 5.819 4.663.635 52.283.896 117.524.555
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 79.625 0 35.900 0 1.800 0 0 806.310 570.414 550.905 1.202.703 0 3.247.657 11.887.453
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 8.672.331 2.864.296 370.817 1.121.740 499.254 338.981 607.194 15.088.628 2.137.203 104.639 779.610 3.605.395 36.190.088 125.576.982
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 4.876.321 11.166.276 1.815.148 35.151.646 3.868.241 11.290 551.812 21.862.892 4.335.150 969.465 241.225 2.570.615 87.420.081 314.559.314
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 918.132 86.219 19.162 146.740 5.716.271 29.422 56.055 3.356.876 408.983 122.006 10.452 1.927.534 12.797.852 37.013.568
Cj-apparecchi elettrici 2.212.819 6.142.411 4.651.021 1.995.276 708.758 1.463.216 303.848 27.566.203 1.371.034 382.717 29.191 6.168.585 52.995.079 211.010.155
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 5.725.061 10.961.088 1.599.012 1.583.291 1.015.343 33.164 5.876.303 22.065.529 4.853.575 2.496.273 24.736 3.166.231 59.399.606 340.761.815
Cl-mezzi di trasporto 3.135.873 3.958.006 159.830 9.500 64.555 66.281 3.125.137 3.897.332 225.881 619.248 6.500 6.202.469 21.470.612 127.038.592
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 1.145.568 1.381.693 620.859 86.603 483.747 2.811 219.085 2.666.399 1.233.145 115.209 29.888 893.214 8.878.221 39.701.375
E Prodotti delle attivita´ di trattamento dei rifiuti e risanamento 15.620 0 0 0 0 0 0 41.213 12.144 0 0 5.293 74.270 2.022.684
J Prodotti delle attivita´ dei servizi di informazione e comunicazione 11.549 1.322 48.779 0 0 0 3.530 393.855 4.669 0 0 10.586 474.290 1.384.822
M Prodotti delle attivita´ professionali, scientifiche e tecniche 0 0 0 0 0 0 0 47.126 0 0 0 0 47.126 167.011
R Prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6.260
V Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie 5.499 0 0 0 0 0 0 36.934 0 0 0 2.000 44.433 303.347
Totale 58.144.344 50.530.128 27.162.873 43.986.283 14.779.152 2.041.124 17.968.901 172.959.140 27.211.399 12.568.483 3.142.038 55.733.702 486.227.567 2.470.412.115
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Istat al terzo trimestre 2014
Settori Import - Gennaio/settembre-2014 Cumulato
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
A Prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca 188.194 10.400 0 0 0 0 138.998 1.632.140 0 0 0 14.290 1.984.022 27.696.249
B Prodotti dell´estrazione di minerali da cave e miniere 0 265.131 0 0 0 0 0 12.875 0 22.993.991 0 0 23.271.997 203.229.232
C Prodotti delle attivita´ manifatturiere 15.911.036 30.231.233 19.929.416 8.668.901 8.354.328 5.090 30.519.644 101.623.105 20.800.819 3.980.188 2.751.300 50.257.324 293.032.384 1.360.980.022
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 414.689 47.870 0 0 23.309 0 114.510 1.608.421 0 159.220 0 546.583 2.914.602 81.218.738
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 11.697.629 24.008.263 11.564.035 2.514.463 240.934 1.522 6.130.726 54.774.795 8.568.309 2.926.689 0 34.179.372 156.606.737 666.552.719
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 6.000 0 443.723 0 0 0 8.587 469.113 25.577 7.359 0 30.567 990.926 5.361.777
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 82.626.833
Ce-sostanze e prodotti chimici 20.997 24.965 2.149.322 15.500 3.613 0 72.698 1.825.202 1.173.401 26.467 0 81.120 5.393.285 43.831.955
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 277.854 677.246 163.462 109.165 784.728 0 634.904 2.878.443 2.118.579 115.628 3.628 5.091.833 12.855.470 58.195.283
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 2.645.602 4.026.463 20.163 750.801 80.060 0 2.782.848 4.058.693 1.961.413 0 0 761.608 17.087.651 57.881.712
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 7.989 0 4.235.553 1.476.387 6.955.764 0 0 3.636.839 1.500 0 0 634.141 16.948.173 50.673.542
Cj-apparecchi elettrici 481.446 452.531 866.022 0 238.477 0 236.606 23.653.035 373.700 1.720 0 6.635.732 32.939.269 148.726.749
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 349.798 66.949 470.169 20.400 27.443 0 20.470.130 6.791.608 4.613.691 743.105 0 114.587 33.667.880 65.571.820
Cl-mezzi di trasporto 0 719.167 16.967 3.782.185 0 3.568 68.635 1.382.442 1.892.567 0 0 1.981.753 9.847.284 70.836.760
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 9.032 207.779 0 0 0 0 0 544.514 72.082 0 2.747.672 200.028 3.781.107 29.502.134
E Prodotti delle attivita´ di trattamento dei rifiuti e risanamento 1.830.898 2.698.705 5.238 1.238.937 0 0 0 1.261.063 31.325 865.116 0 20.599 7.951.881 10.535.923
J Prodotti delle attivita´ dei servizi di informazione e comunicazione 0 13.652 0 0 0 0 0 4.083 0 0 0 1.759 19.494 320.158
M Prodotti delle attivita´ professionali, scientifiche e tecniche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
R Prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 0 2.760 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.760 16.945
V Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie 0 0 87.939 90.243 0 0 0 178.484 0 0 0 118.604 475.270 1.035.391
Totale 17.930.128 33.221.881 20.022.593 9.998.081 8.354.328 5.090 30.658.642 104.711.750 20.832.144 27.839.295 2.751.300 50.412.576 326.737.808 1.603.813.920
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Istat al terzo trimestre 2014
Settori Export - Gennaio/settembre-2013 Cumulato
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
A Prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca 4.720 263.412 22.327 0 0 0 1.848 287.396 0 82.243 30.173 0 692.119 47.741.331
B Prodotti dell´estrazione di minerali da cave e miniere 98.288 0 0 0 0 19.049 7.999 125.798 2.520 6.158 0 11.580 271.392 13.051.235
C Prodotti delle attivita´ manifatturiere 64.507.249 55.530.688 28.121.899 8.725.296 8.125.122 2.280.330 17.979.126 223.608.999 28.338.874 15.183.612 2.951.219 50.205.957 505.558.371 2.348.293.406
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 314.604 54.716 1.821 30.393 10.841 7.153 108.782 772.673 4.354 26.580 0 146.009 1.477.926 52.456.968
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 17.451.058 9.606.235 14.051.274 3.211.963 277.397 22.700 3.189.492 41.513.758 6.349.637 2.763.060 90.689 19.310.542 117.837.805 446.500.725
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 3.611.609 774.920 784.900 24.462 627.836 0 245.666 6.415.480 1.688.542 9.975 717.027 866.456 15.766.873 58.365.527
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 2.244 1.800 0 0 0 0 0 181.964 3.904 960.277 0 23.417 1.173.606 516.748.948
Ce-sostanze e prodotti chimici 11.505.442 1.243.207 2.243.970 257.096 673.387 26.416 1.766.359 22.004.064 5.394.145 2.608.804 2.160 5.924.874 53.649.924 118.104.375
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 66.894 1.610 53.185 0 0 23.853 19.587 763.705 127.620 687.335 1.470.260 15.611 3.229.660 14.218.771
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 9.890.459 4.397.633 572.859 1.125.308 370.915 505.813 734.439 11.716.108 1.952.963 239.798 459.327 3.751.524 35.717.146 126.243.714
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 5.989.231 12.593.285 2.276.424 388.929 4.362.605 162.744 1.221.904 76.295.707 5.519.708 1.274.226 53.478 2.254.150 112.392.391 357.788.900
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 1.262.269 206.191 179.103 62.010 61.636 6.851 11.803 4.147.974 698.932 172.769 3.035 1.134.714 7.947.287 44.230.985
Cj-apparecchi elettrici 2.485.186 5.510.482 4.794.226 1.825.258 593.218 1.244.653 485.638 28.323.296 1.062.291 213.190 19.000 8.415.461 54.971.899 185.438.160
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 9.103.786 12.443.823 2.289.225 1.627.394 705.406 154.542 5.042.329 26.031.775 4.108.030 5.674.565 81.777 5.127.530 72.390.182 263.085.596
Cl-mezzi di trasporto 1.893.085 7.494.947 350.492 28.450 52.152 59.061 4.225.104 2.655.541 548.304 536.835 35.000 2.618.784 20.497.755 126.230.934
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 931.382 1.201.839 524.420 144.033 389.729 66.544 928.023 2.786.954 880.444 16.198 19.466 616.885 8.505.917 38.879.803
E Prodotti delle attivita´ di trattamento dei rifiuti e risanamento 0 0 0 0 0 0 0 29.021 155.137 0 0 0 184.158 1.472.801
J Prodotti delle attivita´ dei servizi di informazione e comunicazione 19.977 17.775 156.526 0 3.452.252 0 1.843 380.676 4.687 0 19.636 0 4.053.372 4.868.921
M Prodotti delle attivita´ professionali, scientifiche e tecniche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 35.019
V Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie 7.460 0 0 0 0 0 0 84.942 0 10.613 0 0 103.015 195.197
Totale 64.637.694 55.811.875 28.300.752 8.725.296 11.577.374 2.299.379 17.990.816 224.516.832 28.501.218 15.282.626 3.001.028 50.217.537 510.862.427 2.415.657.910
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Istat al terzo trimestre 2014
Settori Import - Gennaio/settembre-2013 Cumulato
Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
A Prodotti dell´agricoltura, della silvicoltura e della pesca 170.374 11.700 37.373 0 0 0 184.554 1.661.364 0 0 0 4.111 2.069.476 24.749.062
B Prodotti dell´estrazione di minerali da cave e miniere 42.265 353.195 38.876 0 0 0 0 0 5.859 102.719.085 0 0 103.159.280 282.576.876
C Prodotti delle attivita´ manifatturiere 12.576.158 30.459.237 18.551.566 7.875.490 5.583.302 1.174 28.010.697 127.576.684 18.291.007 4.350.806 2.862.783 49.742.400 305.881.304 1.447.462.144
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 223.559 0 4.000 0 0 0 109.580 14.247.730 0 71.347 0 393.940 15.050.156 183.941.375
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 9.455.096 25.019.306 12.119.356 2.566.306 247.412 1.174 4.827.407 52.730.265 8.182.971 2.527.499 18.360 34.444.937 152.140.089 669.316.968
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 9.959 7.877 551.453 0 0 0 4.288 426.283 15.264 0 0 46.411 1.061.535 5.544.230
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 66.220.379
Ce-sostanze e prodotti chimici 16.344 13.552 12.099 6.199 43.810 0 143.975 1.846.126 1.619.520 275.882 0 93.646 4.071.153 45.831.872
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 166.813 837.386 244.307 134.494 750.620 0 574.687 2.316.000 2.198.390 155.865 0 2.765.408 10.143.970 52.384.587
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 1.840.029 3.979.290 1.594 527.719 30.430 0 3.022.747 4.697.700 815.336 243.600 7.396 394.608 15.560.449 57.131.913
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 75.147 0 4.303.193 1.580.879 3.890.103 0 10.321 3.087.027 48.643 2.138 0 2.985.468 15.982.919 45.481.438
Cj-apparecchi elettrici 507.186 164.149 868.533 19.366 297.780 0 2.818 40.782.966 406.302 238.706 0 5.712.115 48.999.921 159.659.015
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 155.054 172.564 447.031 98.879 323.147 0 18.236.127 6.516.478 3.130.890 835.769 0 204.236 30.120.175 62.400.821
Cl-mezzi di trasporto 124.680 257.665 0 2.887.416 0 0 18.709 502.910 1.873.691 0 0 2.517.403 8.182.474 69.722.062
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 2.291 7.448 0 54.232 0 0 1.060.038 423.199 0 0 2.837.027 184.228 4.568.463 29.827.484
E Prodotti delle attivita´ di trattamento dei rifiuti e risanamento 1.064.160 1.713.344 4.950 0 0 0 0 1.182.241 0 1.740.633 0 18.300 5.723.628 10.797.819
J Prodotti delle attivita´ dei servizi di informazione e comunicazione 0 0 0 0 0 0 0 7.715 0 0 0 0 7.715 233.550
M Prodotti delle attivita´ professionali, scientifiche e tecniche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
V Merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie 0 0 0 0 17.320 0 0 27.168 0 1.301 0 211.550 257.339 668.265
Totale 13.852.957 32.537.476 18.632.765 7.875.490 5.600.622 1.174 28.195.251 130.455.172 18.296.866 108.811.825 2.862.783 49.976.361 417.098.742 1.766.487.716
Elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati Istat al terzo trimestre 2013
Settori ateco Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Monza e Brianza Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia
Agricoltura, silvicoltura pesca - 4 0 - - - 1 - - 1 - - 6 425
Industria 85 241 313 62 17 92 282 351 128 151 4 216 1.942 7.867
di cui Attività manifatturiere 17 42 19 5 3 3 4 31 10 11 - 9 154 649
di cui Costruzioni 68 199 294 57 14 88 278 318 118 140 4 206 1.784 7.204
Commercio all´ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 26 50 18 11 7 6 11 109 15 18 1 23 295 3.310
Servizi 17 40 19 6 5 10 14 103 14 8 2 20 258 1.464
di cui Trasporto e magazzinaggio 3 14 7 3 1 4 1 26 4 2 - 4 69 272
di cui Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 11 6 3 - 2 2 5 12 3 2 1 4 51 347
di cui Servizi di informazione e comunicazione - - 2 - - 1 1 3 - 1 - - 8 96
di cui Attività finanziarie e assicurative - 1 - 1 - - - 2 - - - - 4 22
di cui Attività immobiliari 1 - - 1 - - - 2 - - - - 4 9
di cui Attività professionali, scientifiche e tecniche - 5 - - - - - 15 1 - - 2 23 113
di cui Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... - 12 5 1 2 3 6 27 5 1 1 7 70 420
di cui Altri servizi 2 2 2 0 0 0 1 16 1 2 0 3 29 185
Imprese non classificate  
   
   
SVILUPPO: 60 MLN AL SISTEMA INDUSTRIALE ABRUZZESE D´ALFONSO E LOLLI,GRANDE GIORNATA ANCHE PER L´OCCUPAZIONE  
 
 Pescara, 12 marzo 2015 - Consolidamento dell´esistente, creazione di nuova occupazione, spinta all´innovazione, all´ammodernamento e alla riqualificazione settoriale. Sono gli obietti che il sistema industriale abruzzese conseguirà grazie ai primi Contratti di sviluppo firmati oggi a Pescara, tra Regione Abruzzo e aziende che investiranno, in iniziative strategiche e di sviluppo sperimentale, complessivamente 52 milioni di lire, di cui 13 milioni di agevolazioni pubbliche. "E´una giornata importante per l´intero Abruzzo e per noi, in questo tentativo intenso di dare un inddirizzo alla Politica industriale in questa regione", ha commentato il vicepresidente della Giunta regionale con delega allo Sviluppo economico, Giovanni Lolli. "Così si realizza quella regione attrattiva per le imprese, facile e veloce nelle procedure che abbiamo in mente e che comincia a concretarsi", gli ha fatto eco il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso. Le aziende coinvolte sono D´orsogna Dolciaria srl con il progetto "Innovazione di prodotto: le merendine tipo fetta al latte", contributo pubblico pari a 517.280,00; Marramiero s.R.l. Con il progetto "Tradizione e progresso", contributo 1.105.200,71; Tecnomatic srl con il progetto "Hap Stinn- Hairpin Stator Innovation", nuova famiglia di motori elettrici, contributo di 1.170.625,00; Texol Srl con il progetto "Texol in sviluppo", crescita competitiva sui mercati internazionali, contributo di 972.931,32; Delta Preg Spa con il progetto "Programma di ampliamento e innovazione industriale per la competitività", contributo di 800.000,00; Honda Italia Ind.le Spa, con il progetto "New Honda Italy", introduzione di nuovi modelli, contributo di 1.142.500,00; Pilkington Spa con il progetto "Nuove metodologie per la curvatura, tempera e serigrafia vetri auto", contributo di 621.345,00; Straccia Packaging con il progetto "Sviluppo e innovazione nella produzione di imballaggi di carta e cartone" contributo di 2.014.630,00; Lfoundry srl con il progetto "Csl-lfmit" introduzione di nuove tecnologie, contributo di 1.302.000,00; Sistemi Sospensioni spa con il progetto "Processo Adi-gmp" nuovi componenti di sospensione veicoli, contributo di 1.327.550,00. Il vicepresidente Lolli, prima di provvedere alla firma dei contratti di sviluppo, a valere sui fondi del Par Fsc 2007/13, ha ricordato i due anni di gestazione dello strumento negoziale, "anche se ? ha osservato - i contratti di Invitalia hanno tempi significativamente superiori". In effetti, in questo periodo si è costruito "uno strumento amministrativo sartoriale - come ha aggiunto D´alfonso - a misura d´azienda", oggi collaudato per procedere speditamemte alla firma di altri contratti di sviluppo nelle aree di crisi ed in Valle Peligna. In ogni caso, il fondo destinato ai contratto di sviluppo, rifinanziato con 200 milioni di euro dal Governo nazionale, consentirà al nostro sistema industriale di realizzare programmi complessi di investimento, la riqualificazione settoriale, lo sviluppo di filiere o di poli di specializzazione, il riposizionamento competitivo dei tradizionali settori di specializzazione. Lolli ha dato atto al sistema industriale abruzzese di "essere maturo e fortemente radicato nella realtà regionale: la vera discontinuità con il Mezzogiorno ? ha spiegato meglio - è rappresentata proprio dall´alta incidenza che l´industria ha, in Abruzzo, sul Pil e l´occupazione, un dato superiore alla media nazionale". Il Vicepresidente ha anche contestualizzato l´Abruzzo nella morsa della crisi, cui si aggiungono gli effetti del terremoto, la dualità del modello industriale che vede concorrere le multinazionali e le piccolissime aziende, con meno di nove addetti. Ma è proprio qui, secondo Lolli che è necessario intervenire, creando per tutti un futuro incarnato da "innovazione, ricerca e propensione a dedicarsi ai mercati internazionali". "Grazie alla via che apriamo qui ? ha aggiunto Lolli ? possiamo dimostrare a tutti che investire in Abruzzo è conveniente e che l´Abruzzo è una regione sempre più accogliente e che tutela l´occupazione. Noi ci stiamo attrezzando, anche pensando ad un sistema misto di aiuto che mette insieme il conto capitale e il credito agevolato, ricordando ? ha infine ammonito il Vicepresidente ? che peggio di una politica industriale inesistente c´è la politica industriale fatta dall´assessore anziché dalle imprese. Per questo sono necessarie le relazioni continue attraverso le quali le imprese propongono e le istituzioni accompagnano e semplificano".  
   
   
LOMBARDIA: INNOVAZIONE E INTERNAZIONALIZZAZIONE CHIAVI DEL SUCCESSO  
 
Zogno/bg, 12 marzo 2015 - È ripartito dalla Valmbrembana, il tour delle aziende della bergamasca organizzato dall´Assessorato all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, in collaborazione con Confindustria Bergamo, alla scoperta delle eccellenze del territorio, che nonostante la difficile congiuntura economica, hanno saputo coniugare con successo tradizione e innovazione. La delegazione composta dall´assessore Claudia Maria Terzi, dai rappresentanti di Confindustria Bergamo e dal Sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti, ha visitato in mattinata la Csm, (Costruzione Macchine speciali Spa), di Zogno, azienda produttrice di macchine speciali ´ad hoc´ per la lavorazione di leghe leggere, alluminio, legno, marmo, vetro e materie plastiche, che vanta 520 dipendenti, la maggior parte locali, un previsionale di fratturato che per il 2015 si aggira sui 100 milioni di euro, e clienti come gli aeromobili Boeing, e le navette spaziali della Nasa. A seguire, la titolare lombarda all´ambiente ha visitato lo stabilimento di Zogno della Minelli Group, azienda nata nel 1937, all´avanguardia mondiale nella realizzazione di articoli in legno, dai manici per pennelli e spazzole, ai calci per fucili, fino al recente settore toys e Luxury. Attualmente, il Gruppo Minelli, impiega 175 dipendenti a tempo pieno, che operano in cinque siti produttivi per un´area complessiva di oltre 60.000 metri quadri. Gli Elementi In Comune- "Le aziende che ho visitato sono caratterizzate da un fortissimo tasso di innovazione - chiosa Terzi - e di internazionalizzazione, elementi che accomunano tutte le aziende che hanno continuato a crescere nonostante il perdurare della crisi, e che si riscontrano spesso nelle imprese del territorio bergamasco. Questo è un aspetto molto importante - prosegue l´assessore - che sta a significare che siamo cresciuti negli ultimi anni, magari in maniera silenziosa, ma il livello delle attività imprenditoriali bergamasche è veramente molto alto". Orgoglio Lombardo - "Pensare - prosegue la titolare lombarda all´Ambiente - che un prodotto ideato e realizzato ad Ambriola, località poco nota anche per un bergamasco, venga poi esportato e venduto in tutto il mondo, è qualcosa che ci riempie di orgoglio". Una Scelta Di Cuore - "L´altro elemento comune alle due realtà - fa notare ancora Terzi - è quello di aver fatto una scelta più di cuore che di testa, ossia rimanere in un territorio come quello della Valbrembana bellissimo ma con tutti i limiti di un territorio che non è quello della pianura, naturalmente vocato per la grande industria. A queste criticità -assicura l´assessore - Regione Lombardia sta cercando di ovviare con opere infrastrutturali come la Variante di Zogno, da noi fortemente voluta, e che spero arrivi a compimento in tempi brevi". Parte Del Territorio - "L´ultimo aspetto significativo, ma non in ordine di importanza - sottolinea l´assessore - è questo modo di vedere l´industria come perfettamente integrata nel contesto di una comunità, come parte organica del territorio stesso. Questo - rileva ancora Terzi - permette di superare anche le difficoltà che potrebbero nascere dall´essere a 20 metri di distanza dal centro abitato. Se è vero che si riesce a fare impresa quando non si ha l´appoggio delle amministrazioni locali, pur con mille difficoltà - conclude l´assessore Terzi - è pur vero che se le imprese trovano come qui a Zogno, in particolare con questa amministrazione, un interlocutore che comprende l´importanza della tua presenza sul territorio, si trovano certamente agevolate e disincentivate a delocalizzare le loro attività all´estero".  
   
   
VARESE - LA GRANDE CHIMICA-FARMACEUTICA SCEGLIE IL TERRITORIO VARESINO  
 
Varese, 12 marzo 2015 - Quello di “Big Pharma” è un concetto ormai noto e l’analisi della Camera di Commercio lo conferma anche in relazione al territorio varesino: la farmaceutica insieme alla chimica sono i settori che richiedono una scala produttiva più alta rispetto ad altri ambiti industriali. In provincia di Varese, infatti, le imprese di questi comparti considerati congiuntamente hanno una dimensione media di 25,4 addetti (nel manifatturiero in complesso è di 8,5). Un dato ancor maggiore rispetto a quello lombardo, che si ferma a 23,8 unità in media negli stessi settori della chimica e della farmaceutica. Quello della dimensione, collegata anche alla presenza sul territorio di alcuni dei principali marchi internazionali, in particolare nel Saronnese, è dunque un fattore rilevante in un contesto dove l’analisi relativa al periodo 2008-13 evidenzia una sostanziale tenuta rispetto ai morsi della crisi: così, nel periodo considerato l’export è cresciuto del 19%, toccando quota 1 miliardo di prodotti venduti all’estero, mentre la flessione dell’occupazione è stata più lieve che in altri ambiti (-2,3% nell’arco di cinque anni). «Le competenze e il contesto produttivo che caratterizzano il territorio attorno a Saronno – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Renato Scapolan – sono l’humus ideale sul quale si sono innestate le più grandi multinazionali del settore farmaceutico che lo hanno scelto come haedquarter italiano. Mi piace sottolineare come a questo primato contribuisca anche la presenza in quell’area di importanti strutture di ricerca e sviluppo nell’ambito delle scienze per la vita. Si è insomma costituita una vera e propria enclave, con una filiera ricca di tutte le componenti necessarie per ben operare e attrarre ulteriori investitori». Entrando nel dettaglio del dossier pubblicato su Osserva, portale statistico della Camera di Commercio, si scopre che nei due settori sono 229 le imprese (2,6% del manifatturiero varesino), dove lavorarono oltre 7.000 addetti (7,7% dell’occupazione complessiva sempre nel manifatturiero). Questi ambiti si sono insomma configurati nel tempo come una vera e propria caratteristica produttiva della provincia di Varese. Come già sottolineato, ci sono dei marchi noti in tutto il mondo nella top 5 d’impresa per fatturato: al primo posto c’è Novartis Farma con la sua sede operativa di Origgio, seguita dalla Lamberti di Albizzate e dalla Tioxide Europe di Ternate. Al quarto posto un altro marchio multinazionale quale la Sandoz, sempre a Origgio, e poi la Oil.b di Solbiate Olona. Queste cinque realtà assommano il 33,7% del fatturato complessivo delle società di capitale della chimica e della farmaceutica varesina, superiore ai 3 miliardi di euro.  
   
   
LAVORO, FRATTURA: CAMBIAMO TUTTI REGISTRO. QUESTO MODO DI FARE PORTERÀ ALL´AZZERAMENTO DELLA NOSTRA REGIONE MOLISE  
 
Campobasso, 12 marzo 2015 - Di seguito, in sintesi, i punti principali dell´intervento del governatore Paolo di Laura Frattura durante i lavori del Consiglio regionale in riunione ieri, martedì 10 marzo, per la seduta monotematica dedicata alle principali vertenze. "Penso che prima di tutto dobbiamo chiarirci sul ruolo che intendiamo dare alla Regione, in merito alle varie vertenze. Ho apprezzato i toni delle opposizioni, però su alcuni aspetti abbiamo punti di vista diversi. Ma malgrado questi punti di vista diversi, ritengo che dobbiamo confrontarci su che cosa, semmai insieme, riusciamo a mettere in campo. Sarebbe troppo semplice rispondere sui riferimenti fatti in quest´Aula a Gam, Zuccherificio, Ittierre, ci siamo dimenticati di Di Risio, Protezione Civile, ricostruzione e via dicendo. Tuttavia non credo che sia di attualità stare a discutere sul perché e sul per come la Regione ha sperperato tante risorse pubbliche, senza consolidare e creare opportunità per il futuro. Ho ascoltato il Sindacato nell´incontro che abbiamo fatto prima, e ancora una volta ho sentito lamentele ma non proposte. Leggo un comunicato stampa che a metà del lavoro di questo Consiglio chiama il Sindacato fuori, lo stesso Sindacato che però è il primo ad arroccarsi su alcune situazioni, senza mettere in discussione alcuni benefici che si trovano ancora una volta a difendere. Finiamola con proposte populiste e proviamo invece a ragionare su che cosa fare rispetto alle vertenze. Intendo tutte le vertenze, che non riguardano solo le partecipate ma che oggettivamente ricomprendono le migliaia di imprese che quotidianamente, senza il supporto di "mamma Regione", si trovano a confrontarsi con il mercato e con il problema del lavoro. Su questo, insieme, dovremmo provare a dare soddisfazioni ai lavoratori. Proviamo a vedere con i lavoratori che cosa questa Regione è in grado di mettere in campo e che cosa questa Regione ha messo in campo. Edilizia. Onestamente mi viene da ricordare che per l´edilizia, da agosto in poi, abbiamo appaltato 27 milioni di euro per quanto riguarda il rischio idrogeologico, di cui oltre il cinquanta per cento già pagato, abbiamo 44 milioni di progetti esecutivi che vanno a gara, e 91 milioni di euro riprogrammati. Formazione professionale.È un tema che stiamo affrontando da circa sei mesi, ormai. Costruiamo un percorso chiaro individuando una risoluzione certa. Come? Indicando con quali risorse e con quali soggetti è possibile. Capisco l´urgenza di tutto ma non penso che sia il problema il mese in più o il mese in meno rispetto invece a una soluzione definitiva, che metta in sicurezza non solo gli iscritti all´albo, ma anche tutti quei soggetti che continuano a investire in formazione, senza rientrare nel circolo del consolidato. Filiera avicola.Se La Regione non avesse chiuso il macello della Gam, cosa che qui ancora ci viene contestata, si troverebbe nell´impossibilità di chiudere il bilancio, visto che 15 milioni di euro di perdita l´anno questa Regione, partecipando all´azienda, non se li può permettere. Parlo con i dati di bilancio, non smammando numeri, ai quali forse qualcuno in passato ci aveva abituato, quando, da questo banco, si parlava di una situazione dell´allora Solagrital in pareggio. Su queste basi, solo ed esclusivamente nell´interesse dei lavoratori, non solo ci siamo presi la responsabilità di chiudere quella parte di filiera che non era in sicurezza, il macello, e ci stiamo battendo non per l´esercizio temporaneo, transitorio, o quello che sia, ma per il rilancio dell´intera filiera. Il rilancio della filiera avicola lo garantiamo con le idee chiare e con partner affidabili. La dobbiamo smettere di dare il microfono a gente che viene in questa Regione a millantare interventi, illudendo i lavoratori in un momento di difficoltà. È inaudito che si dia spazio a gente che non ha nessuna credibilità nel resto del Paese e che qui, millantando, trova respiro e spazio. Poi, ogni qualvolta gli si chiede un minimo di garanzia, nell´interesse dei lavoratori, e non certo dei consiglieri regionali, ecco che sparisce nel nulla con il nulla, cercando di fagocitare chi oggi, purtroppo, vive il disagio sociale del rischio del proprio posto di lavoro. Molise Dati.così come dobbiamo capire che alcune situazioni di privilegio, 38 persone della Molise Dati, che ci costano 3 milioni di euro a bilancio, è un carico che onestamente non possiamo permetterci. I superminimi di tutti i contratti di tutte le partecipate sono situazioni che non ci possiamo permettere. Solidarietà significa da una parte fare sforzi, dall´altra azzerare benefici, che valgono anche per i famosi protagonisti della Sanità, che sono i primi promotori di quei comitati, che oggi forse hanno tutto l´interesse a che lo status quo rimanga così com´è, fino a quando rischiamo, una volta per tutte, che il banco salti. Ricostruzione.parlavamo della deroga del Patto di Stabilità, dobbiamo imparare a fare i conti con le cose certe, altrimenti rischiamo sempre di illuderci di raggiungere non so quali obiettivi, per poi rimanere a metà strada. Nel 2013 abbiamo avuto 15 milioni di euro di deroga al Patto di Stabilità per la ricostruzione. Ricostruzione per la quale - e mi dispiace -, continuo a sentire il solito leitmotiv, colpa di Frattura, colpa di Ciocca, nonostante 43 milioni di euro di debiti pagati, 340 milioni di euro di accordi di programma firmati, che confermano quei finanziamenti: per me così si amministra con responsabilità. La stessa responsabilità che abbiamo dimostrato nel prendere le decisioni nei confronti delle imprese, che, fino a quando non è stato firmato il primo apq, e parliamo del 2014, avevano lavorato senza garanzia di copertura finanziaria di quei lavori. Zuccherificio.non mi pare che mai qualcuno di noi abbia deciso di chiudere quella filiera, ma semmai di rilanciarla, ma di rilanciarla garantendo continuità. E anche la responsabilità di una scelta, che mette a rischio una campagna, ma solo dopo aver concordato, in particolar modo con il Ministero delle politiche agricole, la continuità del mantenimento delle quote. Unico modo, questo, per garantire continuità al valore dell´azienda, senza millantare ancora una volta interventi, o pseudo-interventi, di pseudo-imprenditori, sempre gli stessi. Doppioni di quanto abbiamo già vissuto in passato e di cui francamente non avvertiamo il bisogno. Korai.il Korai che si difende in quest´Aula è stato svuotato di contenuti e mission, fare turismo culturale, con lo sperpero di un finanziamento di 700 milioni per un progetto del Formez. Partecipate.sulle partecipate il ragionamento va allargato in maniera seria, puntuale e precisa. Al 31 marzo sottoscriverò il documento di razionalizzazione delle partecipate, sapendo che avremo un anno per rispettare gli impegni che, come Governo, andiamo ad assumere. Province.attenzione a pensare di risolvere il problema delle Province, immaginando che, tra le deleghe che saranno trasferite alla Regione, c´è la raccolta tartufi, che non prevede i due addetti, così come, razionalmente e giustamente, proposto dalla Regione, ma al contrario ci vediamo presentare dal Segretario generale della Provincia di Campobasso una proposta che prevede il trasferimento di un dirigente e 4 unità, per un costo di 323 mila euro l´anno, dopo che noi come Regione abbiamo ridotto drasticamente il numero dei nostri dirigenti, da 76 e 40, e dei dipendenti, da 930-940 a 560. Se riteniamo che questo sia il modo corretto di trasferire deleghe e razionalizzare il personale in questa Regione, evidentemente abbiamo sbagliato strada. E allora, con senso di responsabilità, con obiettività, ma soprattutto con la conoscenza delle opportunità e delle possibilità che questa Regione ha, io sono convinto che, ancora una volta, insieme saremo nelle condizioni di ridisegnare, una volta per tutte, il sistema economico di questa Regione. Aziende che danno l´esempio.Un appello, un appello a tutti i lavoratori di tutte quelle aziende che, ripeto, non sono mai venute a fare una vertenza sotto ai cancelli, davanti agli uffici e sedi regionali. Non sono mai venuti, pur soffrendo quotidianamente la morsa di un sistema economico che continua a creare problemi. Forse da loro qualcosa in più, tutti, dobbiamo imparare. Perché, con quel modo di lavorare, in silenzio, ma con la determinazione di andare avanti, sapendo che, alla fine, soltanto insieme possiamo farcela, sono convinto, e non è retorica, che proprio quel modello significherà la differenza. Politica del fango e delegittimazione mediatica.E, sia chiaro, non saranno i tentativi di delegittimare il sottoscritto, il Governo regionale, la Maggioranza, e permettetemi, oserei dire tutto il Consiglio regionale, da parte di talune emittenti, di taluni giornalisti, di taluni direttori o di taluni editori, non saranno questi tentativi di delegittimazione a mettere in discussione la fiducia che i molisani ci hanno dato e che porteremo a termine fino alla conclusione del mandato, assumendoci quotidianamente ogni responsabilità. Sappiamo che le somme si tirano a fine mandato. E, a fine mandato, saremo noi stessi con assoluta serenità a valutare se avremo o no soddisfatto la fiducia che tanti molisani ci hanno dato. Non permettiamo a nessuno, con questa continua politica del fango, di delegittimare le istituzioni. Ripeto, fino ad oggi, non abbiamo mai fatto riferimento a denunce. Ricordo a tutti che qualcuno qui in Molise ha presentato una denuncia per stalking a mezzo stampa. Penso che stiamo subendo da due anni qualcosa che va oltre quella politica di delegittimazione, ma non è giusto giocare col disagio sociale che tanti cittadini molisani vivono continuando a gettare fango. È ora di finirla. Non ci arrendiamo di fronte a questo modo di delegittimarci, non ci arrendiamo perché, ribadisco, abbiamo la coscienza a posto, le spalle larghe e sappiamo quanto galantuomo sia il tempo. Sindacato.rispondo al Sindacato, invitando a evitare questo modo di discutere a metà, di alzarsi e andare via. Ragioniamo, i sacrifici li facciamo tutti, ma diamoci obiettivi sulla base dei quali si potrà dire alla fine se abbiamo o non abbiamo centrato gli stessi. Basta con le polemiche. Basta con il rinfacciarci le responsabilità. Nessuno di noi ha intenzione di chiudere, smantellare, o distruggere. Mai sarò contro una proposta della Minoranza. Mozione di sfiducia.Chiudo chiarendo che non può essere una seduta monotematica sul lavoro la soluzione a tutti i problemi di questa Regione. Non lo può essere, perché sarebbe impossibile. Altro che bacchetta magica. Sono però convinto che, non il tavolo risolutivo, ma il lavoro condiviso per singolo obiettivo e per singola tematica ci porterà a risolvere tanti dei problemi di questa Regione. E se, per la prima volta, si affacciano imprenditori seri, candidandosi non certo per fasi transitorie, per il rilancio delle varie filiere che possono significare il rilancio complessivo della nostra Regione, sta a significare che evidentemente tanti buchi nell´acqua, questa Maggioranza e questo Governo, onestamente, non li stanno facendo. Se il tema è la mozione di sfiducia al sottoscritto, io sono tra i firmatari perché si discuta quella mozione in quest´Aula, perché la dobbiamo finire di fare del populismo in ogni situazione, senza proporre soluzioni ai tanti problemi. E questo vale oggi per il lavoro, è valso per la sanità sette giorni fa, ed è valso per le biomasse quando abbiamo espresso delle valutazioni e questa Maggioranza è passata per la sospensione, per la revoca e per l´annullamento delle autorizzazioni. Questo significa avere un comportamento corretto reciprocamente per alzare il livello. Questo significa un modo per provare a riconquistare la fiducia dei cittadini. Autonomia a rischio.Perché, se continuiamo a cantarcele fra di noi, senza capire che questo modo di fare, questo modo di lavorare, o questo pseudotentativo di lavorare, riteniamo possa portare a creare consenso, aumentare i numeri in eventuali future scadenze elettorali, io sono convinto che porterà all´azzeramento non nostro, ma purtroppo della nostra Regione".  
   
   
BOLZANO: INNOVAZIONE E RICERCA, 110 MILIONI DI EURO PER IL PROGRAMMA 2015  
 
Bolzano, 12 marzo 2015 - Ammontano a 110,3 milioni di euro i fondi a disposizione del programma 2015 per la ricerca scientifica e l´innovazione. L’ 11 marzo è arrivato il via libera della Consulta guidata dal presidente della Giunta provinciale Arno Kompatscher, la quale ha anche approvato il documento strategico sino al 2020 che punta con forza su un sistema di collaborazione fra i partner che operano sul territorio. La Consulta provinciale per l´innovazione e la ricerca ha approvato i programmi per l´anno in corso stanziando in totale 110,3 milioni di euro. La parte del leone la fa il settore dedicato a università e ricerca, con un investimento complessivo di 84 milioni di euro suddivisi principalmente tra Lub (59,9 miliioni) ed Eurac (21,1 milioni). All´innovazione, invece, sono stati destinati poco più di 26 milioni di euro, e di questi 18,4 vengono direttamente utilizzati per sostenere l´attività di ricerca e sviluppo di processi e prodotti delle imprese grazie al sistema dei contributi e dei bandi. Oltre a questo pilastro, gli altri due capisaldi del programma sono le convenzioni programmatiche con gli enti che operano sul territorio e il sostegno al trasferimento tecnologico dalla ricerca alle imprese. "Attualmente - ha sottolineato nel suo intervento il presidente Arno Kompatscher - gli investimenti in ricerca e sviluppo in Alto Adige incidono per lo 0,6% del Pil. Il nostro obiettivo è quello di far aumentare in maniera sensibile questo dato percentuale dando un maggior peso all´interno del bilancio provinciale all´innovazione, uno dei settori chiave per la competitività e il benessere del nostro territorio. Per creare un sistema efficiente, però, non basta la quantità dell´investimento, ma conta anche la qualità e l´efficienza dello stesso, raggiungibile solo tramite un sistema mirato, efficace e in grado di coinvolgere tutti i partner". Proprio attorno a questo passaggio, infatti, si sviluppa il documento strategico approvato ieri dalla Consulta, un progetto di lungo periodo (con scadenza 2020) richiesto a tutte le regioni dall´Unione Europea. In gergo tecnico si chiama "Smart specialisation strategy per la Provincia di Bolzano", e pur puntando sulle tradizionali eccellenze altoatesine (energia e ambiente, tecnologie agroalimentari e tecnologie alpine su tutti), pone l´accento sulla necessità di gestire in maniera coordinata tutta la rete della ricerca e dell´innovazione, con un maggiore dialogo e una più stretta collaborazione fra gli attori del sistema.