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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 07 Maggio 2015 |
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DICHIARAZIONE CONGIUNTA A SEGUITO DELLA TELEFONATA TRA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JEAN-CLAUDE JUNCKER E IL PRIMO MINISTRO DELLA REPUBBLICA ELLENICA ALEXIS TSIPRAS |
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Bruxelles, 7 Maggio, 2015 - Il presidente Juncker e il primo ministro Tsipras ha parlato al telefono ieri. Hanno preso dei progressi compiuti nei colloqui tra la Grecia ed i suoi partner nel corso degli ultimi giorni in una serie di riforme per ottenere un buon esito della revisione. Hanno in particolare discusso l´importanza delle riforme per modernizzare il sistema pensionistico in modo che sia giusto, fiscalmente sostenibile ed efficace per la rimozione di povertà degli anziani. Essi hanno inoltre discusso la necessità di evoluzione salariale e le istituzioni del mercato del lavoro per essere di supporto della creazione di occupazione, la competitività e la coesione sociale. In questo contesto, hanno concordato sul ruolo di un sistema moderno ed efficace contrattazione collettiva, che dovrebbe essere sviluppato attraverso un´ampia consultazione e soddisfare i più elevati standard europei. Colloqui costruttivi dovrebbero continuare nell´ambito del Gruppo di Bruxelles. |
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DICHIARAZIONE CONGIUNTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA, LA BANCA CENTRALE EUROPEA E IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE |
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Bruxelles, 7 Maggio, 2015 - La Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale condividono lo stesso obiettivo di aiutare la Grecia a raggiungere la stabilità e la crescita finanziaria. Le istituzioni continuano a lavorare a stretto contatto verso questo obiettivo. Tutte e tre le istituzioni stanno lavorando duramente per realizzare progressi concreti in data 11 maggio. |
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OSSERVAZIONI AL PARLAMENTO EUROPEO SUGLI INVESTIMENTI IN TTIP DI CECILIA MALMSTRöM, COMMISSARIO PER IL COMMERCIO ALLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE PER IL COMMERCIO INTERNAZIONALE DEL PARLAMENTO EUROPEO |
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Bruxelles, 7 Maggio, 2015 - Presidente Lange, Onorevoli parlamentari, Questa è la terza volta che siamo stati in grado di avere una discussione approfondita sulle principali questioni. Nel mese di dicembre, nella mia prima visita alla Sua commissione, come commissario per il commercio, abbiamo parlato l´ampia agenda commerciale. Nel mese di marzo ci siamo concentrati principalmente sulla protezione degli investimenti. E sono stato anche in grado di partecipare brevemente l´udito sulle larghe benefici della Ttip. E ora oggi sono molto contento di essere di nuovo qui. Grazie per l´invito. E molto può la nostra stretta collaborazione continuerà. Il nostro articolo principale oggi è la protezione degli investimenti. Ma prima di farlo, voglio informarvi - come parte del nostro dialogo strutturato - circa tre altre aree in cui la Commissione è in attesa di pareri del Parlamento e per la nostra futura cooperazione. In primo luogo, come ho già detto nel mese di dicembre, la Commissione sta lavorando sull´aggiornamento nostra strategia commerciale e d´investimento. Vogliamo fare in modo che la politica commerciale dell´Ue è adattato a un mondo che cambia. Che coinvolgerà guardando le nostre negoziati bilaterali e multilaterali, ma anche vari temi come le nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è di esporre le nostre idee in una comunicazione al Parlamento e al Consiglio in autunno. Sono sicuro che si reagisce a che la comunicazione una volta pubblicato. Ma sono felice che si arriva a parlare di questo durante l´estate e in modo che possiamo prendere le vostre opinioni a bordo, noi finalizzare il testo all´interno della Commissione. In secondo luogo, come annunciato nel nostro programma di lavoro, la Commissione sta ora esaminando la nostra proposta di uno strumento Procurement internazionale. So che in questo Parlamento c´è stato un certo dibattito e qualche preoccupazione per le parti del approccio originale: Alcuni erano preoccupati circa la cosiddetta procedura decentralizzata, in base al quale le autorità degli Stati membri dovrebbero avere molta libertà di bloccare le offerte al di fuori dell´Ue. Altri erano preoccupati che l´intero approccio è stato troppo burocratica. Ma allo stesso tempo, la Commissione ritiene che la proposta ha il merito. Mercati europei degli appalti sono ancora molto più aperta rispetto alla maggior parte dei nostri partner. Lo strumento creerebbe maggiori incentivi per loro di seguire il nostro esempio. Così ora stiamo lavorando per affrontare le preoccupazioni. E spero di fare una proposta modificata al più presto. Spero che sarà l´inizio di una buona discussione su come andare avanti. In terzo luogo, ci stiamo muovendo avanti con la nostra revisione in corso del sistema di controllo delle esportazioni dell´Ue in materia di beni a duplice uso. L´ultima fase del processo è una valutazione degli effetti economici, sociali e ambientali delle opzioni presentate nella comunicazione dello scorso anno. Stiamo raccogliendo molti dati. Il nostro obiettivo è di lanciare una piena consultazione pubblica scritta a metà dell´anno. E per finire il processo di valutazione d´impatto entro la fine dell´anno. Che ci permetterebbe di fare una proposta nella prima metà del prossimo anno. Nel frattempo, ci stiamo impegnando con il Consiglio e con voi in modo da avere una piena comprensione del panorama politico. Onorevoli deputati, Oggi ho il sospetto che passeremo un po ´più di tempo per il mio prossimo punto: il prossimo passo sugli investimenti nel transatlantico scambio e di partenariato per gli investimenti (Ttip). Sette settimane fa sono venuto qui per presentare i nostri primi pensieri su un modo di procedere su questo tema. Abbiamo avuto una discussione molto costruttiva in quel momento e mi ha chiesto di mettere più carne sulle ossa di quei pensieri. Ora abbiamo fatto in seno alla Commissione. Avete tutto, spero, ha ricevuto il documento di riflessione che abbiamo inviato a voi e agli Stati membri all´inizio di questa settimana. Le idee sono basate sulla consultazione pubblica, sulla conversazione che abbiamo avuto qui il 18 ° marzo, il lavoro fatto in diverse commissioni in Parlamento, le conversazioni con gli Stati membri e altri dialoghi che abbiamo avuto con la società civile gruppi ed esperti di vario tipo. Questo ingresso, e un sacco di duro lavoro, hanno ora permesso di andare oltre. Abbiamo esaminato le proposte in modo più dettagliato, pensato a loro e ho cercato di fornire risposte concrete ad alcune delle questioni sollevate. Quelle risposte sono nella carta si ha di fronte a voi. Presenta due cose: Esso stabilisce il contesto per questo approccio riformato: il valore della protezione degli investimenti e gli attuali 1.400 accordi europei già esistenti; la vera necessità di una riforma profonda, riconoscendo i difetti esistenti nel sistema; e anche il progresso molto importante che abbiamo già fatto nei nostri accordi con il Canada e Singapore. E si propone quattro modi per andare oltre, al fine di risolvere i problemi con la risoluzione delle controversie che hanno causato tanta preoccupazione. Che cosa sta effettivamente facendo sta cercando di creare un nuovo sistema moderno di arbitrato investimento. Permettetemi di riassumere le nostre idee per farlo: In primo luogo, si propone di eliminare ogni ambiguità sul diritto governi sovrani di regolamentare, mettendo quella in bianco e nero. In passato, gli accordi sono stati redatti più con la tutela degli investimenti in mente che il diritto dei governi di regolamentare. Non sarà più il caso. In secondo luogo, ci rivolgiamo i timori di un legame malsano tra arbitri e le parti di una controversia. Questo sistema migliorato, passando dal singolo caso, ad hoc per diventare molto più simili tribunali tradizionali. Essa stabilisce chiaramente che il nostro obiettivo è una corte investimento internazionale permanente. Che, tuttavia, ci vorrà un po ´di tempo. Quindi dovremo già fare un cambiamento nei nostri accordi bilaterali, a cominciare da Ttip, ma l´obiettivo di fare questo per tutti gli accordi futuri: richiedendo che arbitri sono da una lista pre-controllati, nominato congiuntamente dall´Ue e dagli Stati Uniti, nel caso di Ttip. E impostando i requisiti qualifiche per diventare un arbitro allo stesso livello di quelli dei giudici. In terzo luogo, si propone di tappare un buco importante nel sistema Isds di oggi: la mancanza di un meccanismo di ricorso. L´obiettivo è un meccanismo di ricorso multilaterale come parte di una corte permanente. Ci vorrà tempo. Ma ancora una volta, non aspetteremo per agire. Invece, a partire da Ttip, si propone di mettere un processo di appello bilaterale in tutti i nostri accordi. Infine, ci rivolgiamo il rapporto con tribunali nazionali per eliminare la possibilità che una società riceve compenso due volte ed evita il rischio di sinistri parallele. Così, con queste proposte di riforma, la mia intenzione è quella di impostare una profonda riforma del sistema in movimento. E creare un sistema per la protezione degli investimenti e di arbitrato che è adatto per il futuro. Queste non sono modifiche estetiche, ma piuttosto la più significativa revisione dell´arbitrato investimenti degli ultimi decenni. Si tratta di una seria risposta a una diffusa, scetticismo giustificato su ciò che è accaduto prima. Sono anche, io credo, in linea con gran parte del lavoro che è in corso qui in Parlamento nelle ultime settimane. Ho ascoltato e ripreso molte delle proposte formulate in questo comitato e in molti altri nel contesto della prossima relazione Ttip del Parlamento. In particolare: La commissione per gli affari costituzionali chiede esattamente il tipo di sistema permanente di tribunali e giudici che ci proponiamo. L´occupazione, economico e Commissioni Esteri vuole tutti più chiarezza sul diritto di regolamentare. La commissione giuridica vuole che sia chiaro che l´arbitrato non deve sostituire il diritto nazionale o renderla inefficace. La commissione per l´agricoltura vuole un sistema che non pregiudichi i diritti di sovranità, ma dà una buona opportunità per gli investitori di ottenere giustizia. E la commissione per le libertà pubbliche vuole essere certo che le decisioni in materia di diritti fondamentali sono prese dai tribunali ordinari. Molti Stati membri e singoli ministri hanno anche espresso preoccupazioni e desideri simili. La Commissione concorda con un gran numero di queste idee. E questo mi fa sperare che troveremo un terreno comune. L´unica idea che non posso essere d´accordo con l´idea è che dovremmo prendere arbitrato investimento fuori Ttip tutto. Questo semplicemente non ha senso, per tre motivi: Gli Stati Uniti sono una democrazia funzionante basata sullo Stato di diritto. Ma questo non significa che non vi è alcun rischio per gli investitori. Tribunali degli Stati Uniti non sono obbligati a seguire gli impegni che gli Stati Uniti prende a livello internazionale. E gli Stati Uniti non sempre rispettare i suoi impegni internazionali. Gli Stati Uniti hanno la maggior parte dei casi Wto contro di essa di qualunque membro dell´Omc, per esempio. Canada, e ben presto il Giappone e la Cina, ha la rete di sicurezza efficace di arbitrato investimenti con gli Stati Uniti, perché non dovrebbe avere gli europei che? In secondo luogo, il fatto di avere la risoluzione delle controversie tra Stato e Stato non fare il trucco. Viene utilizzato quando i problemi sono abbastanza gravi da avere un sistemica impatto. Ciò significa che non è adatto a risolvere la maggior parte delle controversie in materia di investimento di routine, relativo ai titoli e così via, che sono spesso portato da aziende di medie dimensioni. Non è multinazionali che utilizzano la risoluzione delle controversie tra investitori e lo stato più. La ricerca dell´Ocse ha dimostrato che solo l´8% dei casi è presente da grandi multinazionali. E, infine, e soprattutto, ad esclusione Isds da Ttip significa perdere la migliore occasione per riformare il sistema per una generazione. Gli Stati membri hanno 1.400 accordi. Quelli esistono e non scomparirà. Con questo abbiamo la possibilità di avviare la riforma. Due più grandi economie del mondo non negoziare un accordo globale di libero scambio tutti i giorni. Siamo tutti d´accordo che c´è un problema. Cominciamo affrontarla ora, in Ttip ma anche per tutti gli accordi futuri. Una parola sul processo prima di terminare. Avete il documento di riflessione e stiamo discutendo oggi. Così fanno gli Stati membri e parlerò ai ministri a partire da domani. Ciò che ora stiamo cercando da entrambe le parti del nostro legislatore è ampio orientamenti politici sulle nostre idee. Questo non è un documento di riflessione una proposta legislativa. Che verrà dopo. Quindi questo è il prossimo passo nella nostra conversazione su questo tema, non è la fine di quella conversazione. La Commissione è ancora pronto ad ascoltare tutte le buone idee. Vogliamo un sistema che è più efficace, più sistematico e, in ultima analisi, più sensibili alle preoccupazioni dei cittadini europei. Possiamo farlo se lavoriamo insieme. Grazie per la sua cortese attenzione. Non vedo l´ora per la nostra discussione. |
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BOLZANO: GIORNATA DELL´EUROPA IL 12 MAGGIO AL CENTRO CULTURALE DOBBIACO |
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Bolzano, 7 maggio 2015 - Martedì 12 maggio 2015, ore 9.00-17.00, al Centro Culturale Grand Hotel Dobbiaco, in via Dolomiti 31 a Dobbiaco, si terranno vari eventi per la ricorrenza della fondazione dell´Unione Europea. L´europa festeggia il 9 maggio la sua fondazione. Le tre Intendenze scolastiche e l´Info Point Europa della Provincia organizzano per questa occasione una giornata dell´Europa presso il Centro culturale Grand Hotel a Dobbiaco. L´obiettivo è quello di avvicinare i partecipanti agli ideali europei. La manifestazione sarà inaugurata martedì 12 maggio 2015 alle ore 9.00 presso l´Auditorium Gustav Mahler al Centro Culturale Grand Hotel Dobbiaco, dagli Intendenti scolastici Nicoletta Minnei e Peter Höllrigl, assieme a Graziano Molon, direttore della Ripartizione Europa della Provincia. Dopo i saluti di benvenuto e l´inaugurazione si ripeteranno in tre blocchi varie attività, dalla body percussion, alle fiabe o marionette, a momenti informativi su come vivere all´estero. Quale programma continuo, invece, vi sarà un´esposizione di pannelli informaivi sulla storia dell´Unione Europea, un Europaquiz, e informazioni sulle opportunità formative con Erarsmus e eTwinning (il programma completo è allegato.). Alla manifestazione hanno aderito già numerose classi di scuole altoatesine per complessivi 400 studenti. Dalle ore 14.30 alle 17.00, inoltre vi sarà un evento informativo incentrato sui "Finanziamenti europei in Alto Adige" organizzato dalla Ripartizione Europa della Provincia. I Programmi di finanziamento europei offrono la possibilità di confrontarsi con partner esperti e di realizzare progetti concreti. Interreg, Fesr, Fse sono soltanto alcuni dei possibili finanziamenti che possono essere interessanti per i comuni o altri enti, associazioni e imprese. Nell´ambito dell´evento esperti della Ripartizione e dell´Ufficio integrazione europea spiegheranno le modalità di presentazione di un progetto e la relativa tempistica. Informazioni e iscrizione Ufficio per l´integrazione europea - Europe Direct Alto Adige, Petra Sevvi, telefono: 0471 413176, e-mail: petra.Sevvi@provincia.bz.it |
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AOSTA, FESTA DELL´EUROPA 2015 PACE E SICUREZZA |
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Aosta, 7 maggio 2015 - Sabato 9 maggio, alla Cittadella dei giovani, in occasione dell´Anno europeo per lo sviluppo, Europe Direct Vallée d´Aoste, in collaborazione con la Protezione civile della Valle d´Aosta e con la partecipazione della Croce Rossa Italiana, organizza una giornata di animazione per grandi e bambini per sensibilizzare il pubblico su questo importante tema. Settanta anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, conflitti e violenza continuano a costringere molti paesi e popolazioni in situazioni di insicurezza e povertà, frustrando gravemente ogni tentativo di raggiungere uno sviluppo sostenibile. Il modo migliore per mettervi riparo è adottare un approccio collettivo e globale, che consenta una rapida individuazione e prevenzione dei problemi, il tempestivo ripristino della normalità, la stabilizzazione e la pacificazione. Le politiche e i programmi di sviluppo dovrebbero affrontare i conflitti, contribuire alle capacità di ripresa e aiutare i paesi colpiti a riprendere un percorso di sviluppo sostenibile, in modo che le loro popolazioni possano vivere in una società pacifica e stabile. Il programma prevede alle ore 8.00 partenza della manifestazione Pulisci e corri - Keep clean and run: Aosta-pont-saint-martin – Ventimiglia, a seguire, presso la Sala esposizioni, le mostre Mémoires et sentiments in Valle d’Aosta – La Croce Rossa in Valle d’Aosta; Cosa c’è di pericoloso? I comportamenti pericolosi per i bambini nella vita quotidiana; Missioni umanitarie e missioni tecniche all’estero e in Italia della Protezione Civile valdostana. Nel pomeriggio, a partire dalle 14.30, animazione per bambini fino alle 19.00 con spettacolo di burattini, truccabimbi, giocolieri, palloncini e dalle 15.00 alle 17.00 la conferenza: Croce Rossa, in cammino verso la pace. |
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FVG/BAVIERA: SERRACCHIANI INCONTRA PRES. SEEHOFER INTESA BILATERALE ENTRO L´ANNO |
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Monaco di Baviera, 7 maggio 2015 - Friuli Venezia Giulia e Baviera intendono stipulare un protocollo d´intesa che consentirà di formalizzare la collaborazione tra le due realtà in campo economico, nei settori dei trasporti, della ricerca e della cultura, e che avrà come elemento centrale il possibile forte incremento dell´utilizzo del Porto di Trieste. Lo hanno deciso ieri a Monaco di Baviera i due presidenti, Debora Serracchiani e Horst Lorenz Seehofer, che si sono incontrati presso la cancelleria di Stato Bavarese, decidendo di avviare subito un confronto bilaterale che partirà dall´organizzazione di un ´forum´ tra esperti delle due amministrazioni. Si è trattato del primo incontro ufficiale fra il presidente bavarese e un presidente di Regione italiana nella sede della Cancelleria di Stato. La firma dell´intesa è prevista entro la fine dell´anno, a Trieste. La cooperazione prevede dunque il rafforzamento del ruolo del Porto di Trieste, che "per la Baviera è più vicino di Amburgo", ha detto Seehofer, e dei collegamenti intermodali con la capitale bavarese. Parallelamente le relazioni, che entrambi i presidenti hanno definito "di grande interesse", potranno svilupparsi nei settori dell´innovazione tecnologica e nell´agroalimentare. Considerata la presenza sia in Friuli Venezia Giulia che in Baviera di numerosi e qualificati centri di ricerca e istituzioni scientifiche, è in sostanza l´innovazione tecnologica, finalizzata alla crescita economica, uno dei pilastri sui quali Serracchiani e Seehofer intendono concretizzare la cooperazione. "Guardiamo con grande interesse - ha detto in proposito la presidente del Friuli Venezia Giulia - ai cluster bavaresi dell´innovazione, così come più in generale al modello tedesco di istruzione e formazione professionale, strettamente connesso alle realtà produttive". Comune attenzione anche per l´agricoltura. "Siamo la regione capofila, in Italia, nel settore della ricerca e dello sviluppo per l´agroalimentare nell´ambito di Expo 2015", ha ricordato Serracchiani, ponendo inoltre l´accento sulla collaborazione già avviata tra le regioni di montagna anche nel lattiero-caseario. Nel corso del colloquio il presidente Seehofer ha affrontato anche il tema dell´immigrazione, manifestando l´intenzione del Governo bavarese a fare la sua parte. "Si tratta - ha commentato Serracchiani - di un forte segnale politico, in quanto sentiamo questo problema come europeo e di certo non solo italiano". "Fino ad ora non c´è mai stata un´intesa bilaterale fra Friuli Venezia Giulia e Baviera. Questa disponibilità rappresenta un momento atteso da anni dalla nostra regione, dal quale ci aspettiamo la formazione di un asse privilegiato con una regione tedesca che storicamente costituisce uno dei nostri più importanti hinterland, sul piano economico e culturale", ha commentato con soddisfazione la presidente Serracchiani. Il presidente Seehofer sarà in Italia già a metà maggio, per incontrare a Roma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i ministri alle Finanze Pier Carlo Padovan e agli Affari esteri Paolo Gentiloni. |
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EXPO. PROGETTO RURBANCE: IMPORTANTE PER SVILUPPO SOSTENIBILE |
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Rho-pero/mi, 7 maggio 2015 - "Non siamo contro il progresso, ma lo sviluppo deve avvenire in maniera equilibrata. Per questo abbiamo approvato una legge contro il consumo di suolo. La Lombardia non è solo un gigante produttivo e industriale, ma è anche la prima regione agricola d´Italia, una vocazione che intendo difendere e valorizzare". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che - insieme all´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi - ha chiuso l´evento ´Feeding the Territories, Energy for Development´ organizzato al ´Teatro della Terra´ di Expo Milano 2015 per presentare gli esiti del progetto Rurbance. Il Progetto - Rurbance è un progetto di cooperazione europea che Regione Lombardia ha sviluppato con altri 13 partner di 6 paesi situati nell´arco alpino (Italia, Francia, Austria, Slovenia, Germania, Svizzera) ed è cofinanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale Europeo nell´ambito del Programma Spazio Alpino. Il suo nome deriva dall´acronimo di ´governance rurale-urbana´, un´espressione che connota le relazioni territoriali dei sistemi metropolitani dello Spazio Alpino, un territorio in cui città, campagna e valli interagiscono, costituendo un unico Sistema Territoriale rurale-urbano. Strategia Integrata - Nel progetto Rurbance, le comunità rurali e urbane sono considerate pari attrici nel processo di elaborazione dei progetti di sviluppo territoriale locale. Un processo che diventa, dunque, inclusivo e integrato. L´obiettivo finale è quello giungere all´elaborazione di una strategia integrata che sia di riferimento per le politiche di sviluppo locale nell´ambito dei Sistemi Territoriali individuati. Complessità Da Considerare - Parlando di sviluppo sostenibile, il Governatore ha sottolineato "la complessità del territorio lombardo, fatto da grandi aree metropolitane e da migliaia di piccoli e piccolissimi Comuni. Noi - ha garantito - dobbiamo tenere conto di queste diversità senza cancellarle, perché sono le nostre radici. È questo straordinario progetto - ha detto riferendosi a Rurbance - va esattamente in questa direzione. Opportunità Macroregione - Altro elemento sottolineato da Maroni, il "contributo importante che Rurbance potrà offrire nell´ambito della Macroregione Alpina. Il prossimo 24 giugno - ha ricordato - la Commissione europea approverà il Piano d´Azione della Strategia che diventerà operativa il prossimo 1° gennaio 2016. Per la prima volta - ha garantito - le Regioni e non gli Stati saranno protagonisti, un´opportunità che io voglio sfruttare pienamente. Ruberance - ha concluso - va portato all´attenzione della Commissione Ue facendone uno dei progetti che rientra nella strategia della Macroregione Alpina". |
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NEPAL, MARONI: A DISPOSIZIONE PER QUALUNQUE COSA OCCORRA |
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Rho-Pero/Mi, 7 maggio 2015 - "Il primo incontro ufficiale nel nostro padiglione è stato con il rappresentante del Nepal, per esprimere solidarietà e per dire che la Regione Lombardia è a disposizione da tutti i punti di vista, dell´aiuto umanitario all´aiuto sanitario. Abbiamo fatto una presentazione di Infrastrutture Lombarde, che è anch´essa a disposizione per dare una mano nella progettazione di quello che serve, strutture, infrastrutture, edifici. Abbiamo 130 ingegneri che mettiamo a disposizione delle autorità nepalesi, se dovessero avere bisogno per la riprogettazione delle infrastrutture che sono andate distrutte con il terremoto". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, dopo aver incontrato, a ´Pianeta Lombardia´, il vice commissario del padiglione del Nepal a Expo 2015 Amrit Shakya. Presenti anche l´assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2915 e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala e il presidente di Infrastrutture Lombarde Paolo Besozzi. Lombardia Regione Della Solidarietà - "Noi siamo la regione della solidarietà - ha aggiunto Maroni, che dopo l´incontro, ha visitato il padiglione del Nepal, accompagnato dal vice commissario generale - quindi siamo a disposizione del popolo nepalese. Siamo pronti per tutto quello che dovesse servire anche con i nostri medici, le nostre strutture e le nostre risorse. Abbiamo espresso la disponibilità, ora aspettiamo di sapere se ci sarà interesse, come credo, per le nostre proposte". "Sono ben lieto di questo incontro - ha detto il vice commissario -. Il padiglione del Nepal è interamente intagliato a mano da 300 famiglie di artigiani. Eravamo prontissimi per Expo e poi si è verificato il terremoto. Ora questo padiglione diventa ancora più importante, perché intendiamo utilizzarlo come centro per la raccolta di fondi. Intendiamo raccogliere non migliaia, ma milioni di euro. Anche per questo ho visto il presidente, per sviluppare iniziative congiunte. Sono molto grato per questa espressione di solidarietà". |
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RISERVE ERARIALI, PRIMI 150 MILIONI PER ABBATTERE IL DEBITO PUBBLICO SARDO. OK DALLA GIUNTA, IMPEGNO MANTENUTO CON I CITTADINI, I SOLDI RESTANO NELL´ISOLA |
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Cagliari, 7 Maggio 2015 - L´impegno del Governo risale allo scorso ottobre: con il comma 5 dell´articolo 38 del ddl Stabilità aveva riconosciuto alla Sardegna il diritto a trattenere nell´Isola il ricavato delle cosiddette riserve erariali, ovvero le tasse finalizzate esclusivamente all´abbattimento del debito pubblico. Oggi la Giunta regionale, su proposta dell´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha autorizzato l´utilizzo dei primi 150 milioni di euro di riserve erariali per abbattere il debito pubblico della Sardegna. "Avevamo fatto una promessa e la manteniamo: da oggi i sardi hanno l´assoluta certezza che il loro sacrificio, quello di pagare più tasse come imposto dal governo, è effettivamente destinato a estinguere solo ed esclusivamente i debiti maturati in Sardegna - dice l´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci - È un risultato importante, che lo stesso Consiglio regionale ci ha chiesto di portare a casa attraverso l´ordine del giorno unitario approvato all´unanimità lo scorso 2 ottobre. Dunque i soldi dei sardi rimangono ai sardi - conclude il vicepresidente della Giunta - E allo stesso tempo viene fortemente ribadita la sovranità della Sardegna in materia di entrate così come stabilito dal nostro Statuto". Il debito dell´intero sistema pubblico nazionale raggiunge 2.168 miliardi di euro (36.000 euro per ciascun italiano) e continua inesorabilmente a crescere, alimentato dal costo annuale degli interessi (circa 90 miliardi all’anno). Lo Stato, per cercare di ridurre il peso di questo debito ha introdotto negli ultimi anni alcune "tasse di scopo", ossia imposte dedicate specificamente all’abbattimento del debito pubblico (le cosiddette "riserve erariali"). In altri termini è stato chiesto ai cittadini di fare ulteriori sacrifici (aumento dell’Iva dal 20% al 22% e l´aumento delle tasse sulla benzina, per ricordare gli esempi più noti) con l’impegno però ad utilizzare queste risorse aggiuntive unicamente per ridurre i debiti e non per generare altra spesa. La rivendicazione della Sardegna, vinta dalla Giunta Pigliaru, nasce dal conflitto fra la decisione dello Stato di riservare a sè queste nuove entrate e il diritto della Regione alla compartecipazione a tutte le entrate erariali. Le riserve sono previste a partire dal 2014 e sino al 2018 (Legge n. 147, 2013) e per la Sardegna ammontano a circa 230 milioni all´anno. |
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BOLZANO, IN AULA IL DDL SULL´ORDINAMENTO DEL PERSONALE: I PUNTI CENTRALI |
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Bolzano, 7 maggio 2015 - Il disegno di legge sull’ordinamento del personale della Provincia è trattato da giovedì 7 in Consiglio provinciale. "Il nuovo ordinamento è solo uno, benché importante, dei tasselli dell’innovazione amministrativa che prepara la Pa alle sfide del futuro”, sottolinea l’assessora Waltraud Deeg ricordando che il nucleo delle norme vigenti sul personale risale al 1972. "Come amministrazione pubblica siamo a disposizione dei cittadini per offrire i nostri servizi andando incontro il più possibile alle loro esigenze - sottolinea l´assessora Deeg - anche tramite le novità tecniche, le modifiche normative, l´utilizzo di nuovi potenziali innovativi." L´assessora giudica una parte importante del processo "Innovazione amministrativa 2018" il nuovo ddl sull´ordinamento del personale della Provincia in discussione da domani in Consiglio provinciale. Si tratta di un testo unitario che elimina diverse norme e ne introduce di nuove. Il riordino riguarda circa 30mila dipendenti pubblici, a cominciare dal personale dell´amministrazione provinciale fino all´Azienda sanitaria, alle scuole e all´Ipes. Il nuovo testo tiene conto tanto della privatizzazione a livello nazionale del diritto del lavoro pubblico negli anni Novanta quanto delle recenti novità sul piano statale. "I nostri sforzi sono in particolare rivolti a rafforzare la competenza primaria nella legislazione sul personale dell´amministrazione pubblica", spiega Deeg ricordando che le proposte per una specifica norma di attuazione sono state discusse con il premier Matteo Renzi durante la sua vista a Bolzano di martedì scorso. Nella fase di elaborazione del ddl l´assessora ha più volte incontrato i sindacati. "Il diritto del lavoro nel settore pubblico è molto complesso e gli spazi di manovra spesso purtroppo sono limitati", osserva Deeg. La Ripartizione personale ha discusso con le organizzazioni dei lavoratori, nel corso di una ventina di incontri, non solo la proposta di legge ma anche i temi legati ai diritti e ai distacchi sindacali. "Siamo venuti incontro alle organizzazioni - aggiunge l´assessora Deeg - e al contrario della legislazione nazionale abbiamo inserito l´argomento nel contratto collettivo invece che operare con una semplice norma. Ma non solo: se a livello statale il contingente dei distacchi sindacali è stato dimezzato, a livello locale si è cercato di mantenere un più ampio margine di manovra per tenere conto delle specificità delle realtà altoatesine. Ciò dimostra ancora una volta che la contrattazione collettiva, in Alto Adige, continua ad avere un ruolo centrale". L´assessora ricorda che una parte corposa del ddl (assemblee, spazi, comunicazioni, ecc.) è stata ampiamente discussa con i sindacati, e molte delle proposte che hanno avanzato sono state inserite nel ddl. "E´ esposto in maniera chiara - commenta Deeg - quali passaggi in futuro potranno essere regolati tramite legge provinciale e quali con contrattazione collettiva. Una forma, quest´ultima, alla quale sono dedicati ben cinque articoli della proposta portata in Consiglio dalla Giunta provinciale". Altro punto considerato di notevole importanza dall´assessora all´amministrazione, inoltre, è quello del modello partecipativo scelto per costruire e portare avanti il disegno di legge. "Ci sono stati cinque incontri pubblici aperti al personale - spiega Waltraud Deeg - sulla rete intranet provinciale sono stati messi a disposizione degli spazi appositi per avanzare domande e proposte, e nel testo si è anche tenuto conto delle osservazioni della commissione legislativa in Consiglio". |
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UNA VALLE UNITA NELLA CITTÀ METROPOLITANA: SE NE PARLA A FIGLINE L’11 MAGGIO AL PALAZZO PRETORIO CON IL SOTTOSEGRETARIO AGLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE E IL SINDACO DI FIRENZE |
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Firenze, 7 maggio 2015 - Si intitola “Una valle unita nella Città Metropolitana” l’incontro promosso dal Comune di Figline e Incisa Valdarno per discutere del futuro di Valdarno fiorentino, Valdarno aretino e Valdisieve alla luce dei cambiamenti che hanno portato alla nascita della Città Metropolitana di Firenze e alla trasformazione delle Province in enti di secondo livello. Alla giornata di approfondimento - che si terrà lunedì 11 maggio alle 18 al Palazzo Pretorio di Figline – interverranno il sottosegretario agli Affari regionali e alle Autonomie, il sindaco di Firenze e della Città Metropolitana, i parlamentari del territorio e gli esponenti del mondo associativo e delle categorie. L’incontro fa seguito alla firma di un documento programmatico in cui 18 Comuni di Valdarno (fiorentino e aretino) e Valdisieve fissano una strategia d’azione condivisa per affrontare tre temi centrali allo sviluppo di questi territori: servizi socio-sanitari, infrastrutture e competitività intesa come sviluppo del tessuto industriale e commerciale. “Siamo realtà per certi aspetti diverse, sviluppatesi nel tempo grazie a fattori produttivi separati – ha spiegato la sindaca di Figline e Incisa, -, ma oggi ciò che ci accomuna è il dover rispondere alle mutevoli e stringenti esigenze dei nostri cittadini. Siamo 18 sindaci e rappresentiamo 18 comunità importanti all´interno di un´area vasta che ha cambiato i propri confini ed è alla ricerca di una nuova identità. Si tratta di un´area vasta che movimenta decine di migliaia di persone, che vive attorno ad un tessuto produttivo eterogeneo e interconnesso: adesso però per crescere, svilupparsi e riuscire ad attrarre innovazione ed investimenti ha bisogno di infrastrutture adeguate, sia viarie e tecnologiche”. L’incontro dell’11 maggio è aperto a tutti e vedrà ovviamente anche la partecipazione dei 18 sindaci dei Comuni firmatari del documento programmatico: Bucine, Castelfranco-piandiscò, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Figline e Incisa Valdarno, Laterina, Londa, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pelago, Pergine Valdarno, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Giovanni Valdarno, San Godenzo, Terranuova Bracciolini. “Saremo una realtà importante – ha concluso la sindaca - se promuoveremo tutti insieme il nostro territorio, senza arroccarsi ognuno dietro ai propri campanili. Questa è la sfida che la nostra Valle unita vuol porre alla Città Metropolitana, la sfida di cui parleremo tutti insieme l’11 maggio a Figline”. |
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BOLZANO: KOMPATSCHER REPLICA A SALVINI: CON RENZI PATTO PER TUTELARE L´AUTONOMIA |
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Bolzano, 7 maggio 2015 - Con il premier Renzi è stato siglato un patto sull´autonomia anche per riequilibrare i sacrifici imposti dalle manovre che risalgono al governo Monti: lo precisa il presidente della Provincia replicando al deputato Salvini che a Bolzano aveva parlato di miliardi che Renzi avrebbe sottratto alla Provincia. "Il deputato Matteo Salvini si informi meglio prima di fare dichiarazioni semplicistiche e ad effetto che tentano di fare presa in campagna elettorale ma che non corrispondono alla realtà", afferma il presidente Kompatscher, perchè "il premier Matteo Renzi non ha tolto tre miliardi al Trentino Alto Adige, come afferma Salvini, in quanto il cosiddetto patto di garanzia sul finanziamento dell´autonomia siglato dalle Province di Bolzano e Trento con il Governo Renzi va invece proprio nella direzione opposta." Kompatscher ricorda: "È un patto che offre certezza nella programmazione finanziaria, colloca le due Province fuori da future manovre statali e rimodula più equamente - quindi lo riduce - il sacrificio finanziario imposto dalle diverse manovre statali dopo l´Accordo di Milano. Manovre, lo ricordiamo al deputato Salvini, che risalgono al Governo Monti e alla spending review", conclude Kompatscher. |
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VENETO: PRESIDENTE REGIONE IN CONSIGLIO SU FONDO ROTAZIONE PER IL SOCIALE: “CHI DEVE PAGARE PAGHERA’, PIENA SINERGIA CON LE MAGISTRATURE PENALE E CONTABILE PER L’ACCERTAMENTO DEI FATTI” |
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Venezia, 7 maggio 2015 - “Non sarà omesso alcun adempimento per consentire alla Regione, alla Magistratura inquirente e alla Corte dei Conti di fare piena luce su fatti che, ove accertati, giudicherei inquietanti. Dobbiamo salvaguardare la finanza pubblica, evitando però di gettare alle ortiche i progetti buoni e d’avanguardia sul sociale. Sia comunque chiaro fin d’ora a tutti i livelli che chi deve pagare pagherà, fino all’ultimo euro: ogni carta che troveremo sarà inviata ai giudici, unici a potere e dovere giudicare fattispecie di reati o di danni erariali. Non più tardi di ieri, esaminando analiticamente e minuziosamente tutti documenti, abbiamo trovato una richiesta di fornitura di atti da parte della Guardia di Finanza del 2013 che non era stata posta all’attenzione dei livelli politici”. Il Presidente del Veneto ha concluso così il suo intervento nella seduta del Consiglio regionale che oggi è stata dedicata al caso dei finanziamenti ad alcune cooperative operanti nel settore del sociale. Premettendo di trovare in qualche modo “irrituale” un dibattito in un organismo in prorogatio e in piena campagna elettorale che non ha peraltro come attribuzioni quelle di poter assumere provvedimenti in merito alla gestione del fondo di rotazione oggetto di analisi, e chiarito che una Pubblica amministrazione parla esclusivamente “per atti”, il Presidente della Regione ha articolato il suo intervento sui tre livelli che hanno insistito sulla vicenda. “La politica, che ha istituto il fondo, la macchina amministrativa che doveva gestirlo e monitorarlo, i beneficiari dei contributi – ha elencato il Presidente –. La scelta di istituire il fondo e le linee principali che lo disciplinano sono della Regione in tutte le sue articolazioni: Giunta, Consiglio e Commissioni consiliari. Dico ciò non per sgravare di responsabilità la Giunta, ma perché raramente mi è capitato di vedere in questa legislatura una copartecipazione così intensa fra un assessorato e Consiglio ad un’iniziativa. Dalla mia Relazione emerge con evidenza che sia le leggi che i provvedimenti sono stati visti assieme da assessorato al sociale e varie articolazioni consiliari (aula e commissioni) ove si è riscontrato un solo voto contrario. A tal proposito sono andato a rileggermi il parere della Quinta commissione consiliare del 9 settembre 2011, col quale parere si è, praticamente, riscritta e stravolta la proposta della Giunta regionale del 7 luglio 2011. Ciò premesso per ribadire la piena validità dell’iniziativa come tracciata dagli Organi regionali nella sua architettura e come siamo tutti chiamati ad evitare di “buttar via il bambino con l’acqua sporca”, penalizzando ingiustamente progetti che mantengono attualmente il loro valore”. “Unico dato mai posto in discussione, sin dalla formulazione dell’articolo 8 della legge regionale n. 7 del 2011, è che la gestione e il controllo del fondo fosse affidato alla struttura regionale competente per i servizi sociali – ha proseguito il Presidente della Regione - Anche per il riparto dei fondi, effettuato con deliberazione di Giunta regionale nel dicembre 2011, la Giunta ha preso meramente atto delle risultanze dei lavori di un’apposita commissione tecnica interna costituita, appunto, dall´allora dirigente di tale struttura con proprio decreto. Successive approvazioni dei progetti, erogazioni, e scorrimento di graduatoria avvenuto nel 2014, sono state effettuati con decreti dirigenziali”. “Ciò premesso – ha ripreso rivolto ai consiglieri entrando nel merito delle competenza della dirigenza - mi pare di poter dire che, a meno che in questi quasi vent’anni successivi al decreto legislativo 29 e alla legge Bassanini io non abbia capito male, in questa vicenda correttamente gli amministratori hanno danno l’indirizzo politico e i dirigenti hanno curato la gestione del fondo. Certo, spetta agli amministratori scegliere validi dirigenti e ricordo che nel conferire gli incarichi fiduciari di vertice ho voluto che ogni Assessore, per il suo referato, indicasse per iscritto alla Giunta regionale la proposta del dirigente di fiducia avallandone professionalità e competenza. E’ anche vero che spetta agli amministratori vigilare sull’operato della dirigenza e, come si può leggere nella mia Relazione che ho consegnato al Presidente Ruffato, in meno di due settimane dall’emergere delle criticità ho attivato tutti i controlli interni alla Regione (dirigenza di area, commissione interna, Avvocatura regionale Servizio ispettivo) ed esterni alla Regione (magistratura penale e contabile) che mi è dato conoscere, offrendo la massima collaborazione per gli accertamenti. Se qualche dirigente ha sbagliato, pagherà nelle forme e con le garanzie fissate dalla legge. Certo non è mia intenzione sostituirmi né ai dirigenti né ai magistrati”. Per quanto attiene al caso particolare dell’intervento a Nervesa della Battaglia, “a fronte della macroscopica violazione della destinazione dell’immobile avvenuta con affitto di azienda stipulato nei primi mesi di quest’anno, gli uffici hanno potuto immediatamente disporre, senza la necessità di grandi approfondimenti, l’avvio del procedimento di revoca del contributo alla Cooperativa Ca’ della Robinia, con contestuale sospensione dei pagamenti”. Per tutti gli altri casi, “occorrono però controlli accurati e certosini: come quelli, appunto, che sono in corso”. |
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GIUNTA DI IERI DELLA PUGLIA: I PROVVEDIMENTI PRINCIPALI |
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Bari, 7 maggio 2015 - Aumentate, dalla Giunta regionale, le agevolazioni a fondo perduto per le imprese che risparmiano energia. Gli aiuti passano così dal 20% al 30% dell’investimento e proporzionalmente si riducono i mutui necessari a realizzare i progetti. Gli “Aiuti agli investimenti delle Pmi nel risparmio energetico” avranno dunque un budget totale di oltre 92,3 milioni di euro, diviso tra Fondo Mutui (prestito con condivisione del rischio erogato dalla società regionale Puglia Sviluppo Spa), sovvenzioni dirette (a fondo perduto) e mutui erogati dalle banche. Per effetto dell’aumento delle agevolazioni a fondo perduto, sia l’intervento del Fondo Mutui che delle banche finanziatrici si riducono rispettivamente del 5%, passando entrambi dal 40% al 35% dell’investimento delle imprese.( Ulteriori informazioni su www.Sistema.puglia.it) Approvato lo schema di protocollo d’intesa per interventi di edilizia residenziale pubblica e emergenza abitativa a Bisceglie (Bat). Assegnata, nell’ambito della realizzazione del “water front” di San Girolamo a Bari, la rilocalizzazione di economie per la chiusura di cantieri di edilizia residenziale pubblica per 6,6 milioni di euro e assegnato un finanziamento integrativi di 7,3 milioni con fondi provenienti da leggi statali. 106 gli alloggi popolari previsti. La Giunta regionale ha approvato i criteri per l’assegnazione dei fondi alle scuole paritarie, così come adottati dall’Ufficio Scolastico Regionale. Approvata la strategia regionale per l’inclusione sociale attiva e il contrasto alle povertà e gli indirizzi operativi per la realizzazione dei “Cantieri di cittadinanza (Lr 37 -1.8.2014). Ai benefici potranno accedere disoccupati da 12 mesi, inoccupati, persone in condizione di specifiche fragilità sociali. Il beneficio concesso non sarà superiore a 500 euro mensili. La Giunta regionale ha approvato lo schema di Convenzione Quadro fra il Ministero Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, Regione Puglia e Sogesid spa per assistenze tecniche. Approvato dall’Esecutivo il Piano regionale definitivo di protezione dell’ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto in Puglia (approvato preliminarmente dalla Giunta lo scorso 3 marzo) Stabilita dalla Giunta regionale al 30 novembre 2015, la data di cessazione dei Consorzi Ato rifiuti. La Giunta regionale ha approvato le Linee Guida regionali per lo sviluppo della rete per le cure palliative in Puglia, in attuazione dell’Atto d’Intesa sottoscritto in Conferenza Stato-regioni . Medicina psichiatrica-Opg: recepito l’accordo per le disposizioni per il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari con istituzione Rems. L’accordo siglato in sede di Conferenza unificata, regolamenta modalità assegnazione internati, procedure trasferimenti, traduzioni e piantonamenti, il tema della formazione del personale, i servizi di sicurezza e i rapporti con magistratura e uffici esecuzione pena. Recepita dall’Esecutivo pugliese l’Intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano, sul documento “Le fibre artificiali vetrose (fav) :le linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizione e le misure di prevenzione per la tutela della salute”. La Giunta regionale ha approvato gli Indirizzi operativi per la “prevenzione ed il controllo della legionellosi nelle strutture turistico ricettive ad uso collettivo della Regione Puglia”. |
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LAURIA, IL COMUNE DISMETTE ALCUNE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE |
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Potenza, 7 maggio 2015 - “Il Comune di Lauria mette ordine nelle sue partecipazioni societarie”. Lo rende noto l’Amministrazione comunale che fa sapere che il Consiglio comunale, nell’ultima seduta, ha approvato il piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dal Comune di Lauria, adempiendo a quanto imposto con la Legge di Stabilità 2015. “Sulla scorta di notizie acquisite presso i vari uffici dell’Ente ed in particolare presso il responsabile dell’ufficio Ragioneria, risultano in capo al Comune di Lauria – si legge nella nota diffusa dall’Amministrazione - azioni e partecipazioni azionarie in: azioni Società Allba (500 euro); azioni di Acquedotto Lucano Spa (276.720,34 euro); quote Consorzio Cittadella del Sapere (258,23 euro); quote sociali Alesia Srl (11mila euro); quote Servizi Associati Lagonegrese (1.040 euro). Dall’esame dei dati in possesso degli uffici, le partecipazioni in Servizi Associati Lagonegrese e le quote sociali in Alesia Srl vengono individuate come non coerenti con le finalità dell’Ente e, dunque, considerate da dismettere. In particolare – prosegue la nota - per le quote della società Alesia Srl non è dato individuare la soluzione immediata, trattandosi di società dichiarata fallita dal Tribunale di Lagonegro. Le quote di proprietà comunale fanno parte della massa attiva del fallimento che, alla data odierna, non è stato ancora chiuso. Per quanto riguarda le quote della Servizi Associati Lagonegrese, non saranno recuperate in quanto si tratta di una società estinta a seguito di procedura di liquidazione. Non risulta che il liquidatore abbia rimborsato alcuna somma al Comune di Lauria. Le partecipazioni delle altre società sono da mantenere in quanto si tratta di società attive nelle quali il Comune è, in alcune, obbligato a partecipare (Acquedotto Lucano Spa) per disposizione regionale, mentre in altre partecipa per volontà espressa con deliberazione del Consiglio comunale. Il piano di razionalizzazione – conclude la nota dell´Amministrazione comunale - sarà inoltrato alla Sezione di Controllo della Corte dei Conti di Basilicata”. |
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ELEZIONI COMUNALI DOMENICA IN TRENTINO E ALTO ADIGE SI VOTA DALLE 7.00 ALLE 21.00 |
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Trento, 7 maggio 2014 - La novità più importante, per gli elettori, rispetto alle amministrative di 5 anni fa, è che si riduce di un’ora l’orario delle votazioni. I seggi, infatti, saranno aperti dalle 7.00 alle 21.00. L’altra novità è che le operazioni di scrutinio inizieranno alla chiusura e proseguiranno quindi per tutta la notte. Si vota in 141 comuni del Trentino e in 109 comuni dell’Alto Adige per eleggere sindaci e consigli comunali. Gli elettori in Trentino sono 361.581, di cui 175.967 maschi e 185.614 femmine. Il comune più piccolo in cui si vota è quello di Massimeno con 121 elettori. Le sezioni elettorali sono 417. Gli elettori dei comuni di Trento di Rovereto riceveranno una seconda scheda per l’elezione dei consigli circoscrizionali. Il 10 maggio non si vota nei comuni del Trentino dove sindaco e consiglio sono stati eletti nel 2014 e nei comuni in cui sono state avviate le procedure di fusione. Elezioni sospese nel comune di Castelfondo, in quanto non sono state presentate candidature. In Alto Adige gli elettori sono 381.033 di cui 187.121 maschi e 193.912 femmine. Il comune più piccolo in cui si vota è Proves, con 215 elettori. Le sezioni elettorali sono 456. Gli elettori del comune di Bolzano riceveranno una scheda anche per l’elezione dei consigli circoscrizionali. Il 10 maggio non si vota nei comuni altoatesini dove sindaco e consiglio sono stati eletti nel 2014. Gli eventuali ballottaggi, sia per i comuni Trentini che per quelli dell’Alto Adige, sono previsti per domenica 24 maggio. Tutti i risultati saranno consultabili sul sito della Regione, all’indirizzo www.Regione.taa.it. Ecco le modalità di voto, che si differenziano fra Trentino e Alto Adige. Trentino Quanti abitanti ha il mio Comune? Una domanda che vale la pena di porsi dal momento che nei comuni trentini fino a 3.000 abitanti le modalità di voto sono differenti rispetto ai comuni con una popolazione superiore alle 3.000 unità. Nei comuni con meno di 3.000 abitanti: gli elettori troveranno stampati sulla scheda i nomi dei candidati alla carica di sindaco e il simbolo della lista collegata. Per votare il sindaco basta tracciare un segno sul simbolo della lista che lo sostiene. E’ anche possibile tracciare un segno solo sul nome del sindaco. E’ possibile, inoltre, esprimere fino a due preferenze per i candidati consiglieri, scrivendo il cognome e se necessario, in caso di candidati omonimi, anche il nome negli appositi spazi previsti sulla scheda. Non è possibile votare per una lista diversa da quella del sindaco scelto. Nei comuni con più di 3.000 abitanti: gli elettori troveranno stampati sulla scheda i nomi dei candidati alla carica di sindaco affiancati dal simbolo o dai simboli della lista o delle liste che li sostengono. Per votare l’elettore può tracciare un segno sul simbolo di una lista, con la possibilità di esprimere fino a 2 preferenze per il consiglio comunale. In questo caso il voto espresso viene attribuito automaticamente anche al candidato sindaco collegato a tale lista. E’ anche possibile tracciare un segno solo sul nome del sindaco. Le preferenze, che vanno espresse con il cognome del candidato e se necessario, in caso di candidati omonimi, anche con il nome, si devono riferire esclusivamente a candidati della lista votata. Non è possibile votare contemporaneamente per un candidato sindaco e per una lista che non lo appoggia. Alto Adige Quanti abitanti ha il mio Comune? Una domanda che vale la pena di porsi dal momento che nei comuni altoatesini al di sotto dei 15.000 abitanti si vota in maniera diversa rispetto ai comuni con una popolazione superiore alle 15.000 unità: Bolzano, Laives, Merano e Bressanone. Nei comuni con meno di 15.000 abitanti: gli elettori avranno a disposizione due schede elettorali: una per eleggere il sindaco l’altra per il consiglio comunale. Per ciò che riguarda l’elezione del sindaco, gli elettori troveranno sulla scheda uno spazio per scrivere il cognome del candidato prescelto. In questi comuni i candidati alla carica di consigliere comunale sono automaticamente considerati candidati anche alla carica di sindaco. Sulla seconda scheda gli elettori troveranno stampato il simbolo di ciascuna lista con accanto quattro spazi per l’eventuale indicazione dei voti di preferenza. Per votare occorre barrare il simbolo della lista prescelta, indicando, se si vuole, da una a quattro preferenze nelle righe a fianco del simbolo votato. Le preferenze, che vanno espresse con il cognome del candidato e se necessario, in caso di candidati omonimi, anche con il nome, si devono riferire esclusivamente a candidati della lista votata. Nei comuni con più di 15.000 abitanti: gli elettori avranno a disposizione una sola scheda sulla quale saranno stampati i nomi dei candidati alla carica di sindaco e a fianco di ciascuno il simbolo delle liste che li sostengono. L’elettore può tracciare un segno sul simbolo di una lista con la possibilità di esprimere fino a 4 preferenze per il consiglio comunale. In questo caso il voto espresso viene attribuito automaticamente anche al candidato sindaco collegato a tale lista. E’ possibile anche tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco senza esprimere un voto per una delle liste che lo sostengono. Non si può votare per una lista che non appoggia il candidato sindaco scelto. |
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BASILICATA, LO SVILUPPO NASCE DALL’ASSOCIAZIONISMO TRA I COMUNI RIUNIONE IN REGIONE CON I SINDACI DELLE AREE MONTAGNA MATERANA E MERCURE-ALTO SINNI-VAL SARMENTO |
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Potenza, 7 maggio 2015 - La sperimentazione degli interventi finalizzati a incentivare lo sviluppo delle aree interne, partirà nelle zone della Montagna Materna e del Mercure-alto Sinni-val Sarmento. Si tratta di interventi, di medio e lungo periodo, finalizzati a invertire le tendenze di spopolamento e degrado che interessano i territori meno serviti del Paese, rilanciando i servizi essenziali di cittadinanza e sviluppo. Sono due le aree lucane selezionate dal Comitato Nazionale per le Aree Interne, che ha individuato 23 aree progetto su tutto il territorio italiano, per interventi sperimentali nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne. Ammontano a 3,74 milioni di euro le risorse messe a disposizione dal Governo nazionale per ciascuna area, derivanti dalle Leggi di stabilità per il 2014 e il 2015. I fondi destinati alla Montagna Materana sono già disponibili con la delibera Cipe 9/2015 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 20/04/2015, mentre per l’altra area pilota si è in attesa della seconda delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. A queste risorse, che saranno utilizzate per migliorare l’accesso della popolazione ai servizi essenziali nelle materie dell’istruzione, dei trasporti e della sanità, si aggiungeranno quelle della programmazione comunitaria 2014-2020, rinvenienti dai fondi Fesr, Feasr, Fse, il cui importo sarà definito al termine del negoziato con la Commissione europea e utilizzabili per lo sviluppo economico, l’efficientamento energetico, l’inclusione sociale, l’edilizia scolastica e le strutture turistiche. Nel corso di una riunione che si è svolta questa mattina nella Sala Verrastro, il presidente della Regione Basilicata ha comunicato ai sindaci dei Comuni interessati (8 per la Montagna materana e 19 per il Mercure-alto Sinni-val Sarmento), le tappe e le date per giungere alla sottoscrizione degli accordi di Programma Quadro (Apq) attuativi della strategia nazionale per le aree interne, fissata per il prossimo 30 settembre tra Regione Basilicata, i Ministeri competenti e le aree interessate. Il primo step è l’individuazione, da parte dei Comuni, dei referenti tecnici e politici dell’intero progetto. Nominativi che saranno decisi in autonomia dai sindaci e che saranno resi noti già il 14 maggio, data del prossimo incontro in Regione. Lo step successivo prevede la formalizzazione dell’unione dei comuni dell’area o, in alternativa, la convenzione tra gli stessi. Per essere subito operativi, il presidente ha chiesto ai sindaci di arrivare alla prossima riunione con una griglia delle priorità di intervento. Nel corso dell’incontro l’Autorità di gestione del Programma Operativo Fesr 2014-2020 ha illustrato gli assi prioritari di intervento per il rilancio delle aree interne. Le risorse messe a disposizione saranno utilizzate per ridurre le problematiche tipiche delle zone interne, interessate da difficoltà nei trasporti, carenze di strutture sanitarie e scolastiche. Per individuare i bisogni specifici delle zone interessate ed elaborare progetti mirati dovranno essere coinvolti i soggetti portatori di interesse, pubblici, privati e associativi, al fine di redigere un’adeguata ‘Strategia di area’, condizione necessaria alla stipula dell’Accordo di Programma Quadro. Il raggiungimento di tutti gli obiettivi è previsto nel 2023, con un primo step di verifica il 31 dicembre 2018. All’incontro odierno erano presenti anche le Autorità di gestione dei fondi Feasr, Fse e la dirigente dell’Ufficio regionale responsabile del Fondo di Sviluppo e Coesione. |
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IMMIGRAZIONE: ASSESSORE ABRUZZO, A CONFERENZA NON SI PARLERÀ DI QUOTE PREVISTO INCONTRO TRA VERTICI ANCI, REGIONI E VIMINALE |
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L´aquila, 7 maggio 2015 - "All´ordine del giorno della Conferenza delle Regioni di domani non si discuterà delle problematiche legate all´accoglienza dei profughi". Lo ha precisato ieri l´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, rispondendo al capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri. "Sulla questione - aggiunge l´assessore Sclocco - è invece prevista una riunione nel tardo pomeriggio tra il ministro dell´Interno, Angelino Alfano, il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, il presidente dell´Anci, Piero Fassino. È una riunione a tre per approfondire le problematiche di enti locali e Regioni in materia di accoglienza dei profughi. È chiaro che la Regione Abruzzo sarà rappresentata dal presidente della Conferenza delle Regioni. Mi sembra, però, del tutto fuori luogo - sottolinea l´assessore - sollevare inutili e strumentali allarmismi su quote e destinazione dei profughi. Il problema va affrontato, e questo è stato detto anche in sede di commissione regionale, ma c´è bisogno della collaborazione di tutti. Come amministratore non nascondo la mia preoccupazione per un problema che interessa tutto il Paese, ma non per questo c´è bisogno di generare sentimenti di preoccupazione nella popolazione. Come Regione Abruzzo, al pari delle altre regioni - aggiunge l´Assessore - abbiamo dato la nostra disponibilità ad affrontare insieme al Viminale il problema dell´accoglienza. In questo momento stiamo dando il nostro contributo in fatto di ospitalità e non mi sembra che sul territorio regionale si siano registrati problemi di ordine pubblico". |
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IMMIGRAZIONE: FVG NON PUO´ SOPPORTARE ULTERIORI ARRIVI |
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Trieste, 7 maggio 2015 - "La Regione, pur esprimendo la massima solidarietà a una situazione nazionale di grande criticità, non può sopportare ulteriori arrivi e stigmatizza il fatto di non essere stata minimamente coinvolta nemmeno a livello di informazione". Lo afferma l´assessore regionale all´Immigrazione e Solidarietà Gianni Torrenti, a fronte dei nuovi arrivi di profughi sul territorio regionale. "Duecento profughi sono già arrivati e cento sono in arrivo e di questi - ha riferito Torrenti - duecento è stato possibile sistemarli perché prudenzialmente erano già stati trovati degli spazi". Torrenti esprime anche la posizione della Regione in merito a un mancato tempestivo coinvolgimento: "abbiamo appreso la notizia degli arrivi dei nuovi profughi quando già una parte erano giunti in regione e una parte erano in viaggio: così non va. Noi dobbiamo essere avvisati in anticipo e non a cose fatte. Inoltre la Regione ritiene di contribuire con una quota che, pur nell´aumento complessivo, è decisamente adeguata". "Il fatto è che in questo momento non siamo in grado più di dare risposte rapide alle richieste delle Autorità centrali, in quanto stiamo fronteggiando anche i nostri arrivi di terra. Questi erano stati compresi negli accordi per il computo dell´accoglienza, ma purtroppo all´impegno non hanno fatto seguito i fatti. Evidentemente, il Governo in un momento di emergenza ha sottovalutato le nostre esigenze specifiche". "Ciò che serve in questo momento - ha concluso Torrenti - è un´informazione tempestiva, un carico sostenibile per il territorio e una risposta nazionale omogenea, come è stato concordato nella Conferenza delle Regioni". |
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BOLZANO, AIUTO AI PROFUGHI: SOLIDARIETÀ DA PARTE DEI COMUNI |
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Bolzano, 7 maggio 2015 - Tra breve giungeranno a Bolzano 50 profughi assegnati all’Alto Adige in base alla percentuale complessiva della popolazione. “Dovremo attendere ulteriori arrivi” ha dichiarato l’assessora Stocker. I Comuni evidenziato un approccio solidale ed attraverso le Comunità comprensoriali comunicano i possibili luoghi per la sistemazione dei profughi. I barconi che attraversano il Mediterraneo, con gravi rischi per i profughi, continuano a partire e l´Alto Adige non è impegnato solamente ad offrire aiuto ai flussi di profughi verso Nord, che vengono bloccati nelle stazioni ferroviarie di Bolzano e del Brennero, bensì anche ad accogliere sul proprio territorio una parte dei profughi giunti in Italia. Tra breve giungeranno a Bolzano 50 profughi assegnati all´Alto Adige dal Governo che saranno ospitati nell´ex caserma Gorio del capoluogo, mentre i profughi che da tempo sono ospitati nella struttura troveranno una sistemazione temporanea nell´ex Hotel Alpi. L´immobile è stato messo transitoriamente a disposizione della Provincia a titolo gratuito. La suddivisione dei profughi tra le varie Regioni e Province avviene sulla base di un calcolo percentuale della popolazione che per la nostra provincia corrisponde allo 0,9% del totale. "Nel corso dell´incontro di martedì scorso con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, abbiamo preso in esame, tra l´altro, la situazione dei profughi alla stazione di Bolzano ed al Brennero e le problematiche legate all´assistenza dei profughi in transito verso il Nord Europa" dichiara il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e prosegue "Renzi ci ha assicurato che terrà conto, nella suddivisione dei numero dei profughi, del sostegno prestato dalla nostra provincia ai flussi di profughi che si spostano verso Nord lungo l´asse del Brennero". Questa tematica sarà oggetto domani di un colloquio tra il Ministro dell´Interno, Angelino Alfano, ed il sottosegretario di Stato, Gianclaudio Bressa. "Ciononostante dobbiamo prevedere che vi saranno nuovi arrivi di profughi nella nostra provincia" dichiara l´assessora Stocker. Per questa ragione si cerca ora di suddividere questo notevole impegno su tutto il territorio provinciale ed attraverso le Comunità comprensoriali sono stati identificati alcuni siti per la sistemazione dei profughi. "Vogliamo quindi esprimere il nostro ringraziamento ai Comuni che dimostrano la loro solidarietà ed indicano diverse possibilità di sistemazione dei profughi che nei prossimi giorni provvederemo a verificare" conclude l´assessora Stocker. |
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CON SALVAMAMME PER DIFENDERE IL DIRITTO DEI BAMBINI A NUTRIRSI |
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Roma, 7 maggio 2015 - Ieri alla Regione un incontro bello e particolare con i bambini di ‘Salvamamme’, una realtà straordinaria che ogni giorno svolge un lavoro splendido perché aiuta e sostiene le mamme in difficoltà. Nel corso dell’incontro il presidente, Nicola Zingaretti, è stato anche nominato ambasciatore di ‘Salvamamme’, rafforzando così ulteriormente l’impegno personale e quello della Regione a fianco di questa realtà. Un progetto per difendere il diritto dei bambini a nutrirsi in modo corretto. La giornata di oggi, il “pappa day”, si è aperta con un concerto di ciotole e cucchiaini animato da 100 piccoli da 0 a 2 anni. Al centro dell’incontro ‘Nursery in rete’, un’iniziativa molto importante di Salvamamme per garantire un programma di alimentazione completo e molti altri aiuti concreti a 1000 bambini di età compresa tra 0 e 12 mesi a rischio di malnutrizione per la difficile situazione economica delle loro famiglie. Con questo progetto sono state sostenute e supportate 756 madri e i loro figli, 843 bambini da 0 a 12 mesi di 65 nazionalità diverse. Sono stati distribuiti periodicamente 108.437 prodotti: dall’abbigliamento ai generi alimentari, dagli integratori ai giochi e ai prodotti per l´igiene. Il valore complessivo stimato in oltre 868mila euro. Vicini alle persone in difficoltà che hanno messo al mondo un bambino. La Regione intende sostenere in modo concreto chi fa questa scelta coraggiosa nonostante il lavoro che manca, la precarietà e la scarsità di servizi per conciliare vita e lavoro. Un piano senza precedenti per gli asili nido: il piano per gli asili nido prevede la creazione immediata di 650 nuovi posti tramite un bando rivolto ai comuni, e di quasi 10mila attraverso l´impiego dei fondi europei. In questo modo la percentuale di posti nido disponibili per i bambini da 3 mesi a 3 anni residenti nella Regione passerà dal 17,8% del 2013 al 24,7% nel 2020. La Regione investe in tutto 54,5 milioni di euro, 4,5 subito e 50 nei prossimi anni, attraverso i fondi strutturali europei. Un modo per fare rete e costruire reti solidali anche con Expo, un evento importante in cui la Regione si occuperà a tutto tondo del tema “nutrire il pianeta”, che vuol dire anche prendersi cura di chi è più fragile intervenendo sulle nuove emergenze create dalla crisi economica. "Il mio ringraziamento va a voi e a tutte le altre associazioni di volontariato perché riuscite a fare quello che noi non riusciamo a fare, ma vi faccio una promessa: noi non scapperemo mai, continueremo a fare bandi e a investire risorse su asili nido e, in generale, sulle politiche sociali perché possiate sentire vicine le Istituzioni"- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, nel corso dell’iniziativa. |
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DONNE, VERSO UN PIANO REGIONALE ANTIVIOLENZA. L´ASSESSORE HA INCONTRATO UNA RAPPRESENTANZA DEL COORDINAMENTO DEI CENTRI DELL´EMILIA-ROMAGNA: "DALLA VIOLENZA SI PUÒ USCIRE. E´ L´INIZIO DI UN PERCORSO, COSTRUIREMO INSIEME IL PIANO" |
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Bologna, 7 maggio 2015 - Un Piano regionale antiviolenza. Con al centro la prevenzione, il supporto ai servizi già esistenti sul territorio, il riconoscimento dei Centri – insieme agli enti locali – quali interlocutori privilegiati, la formazione e l’educazione, a partire dai banchi di scuola. L’ha annunciato l’assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti, che ha incontrato stamani una rappresentanza del Coordinamento dei Centri antiviolenza per le donne dell’Emilia-romagna, tra cui la presidente Samuela Frigeri (che è anche referente per Parma) e Anna Pramstrahler (Casa delle donne per non subire violenza di Bologna e vicepresidente della rete nazionale Dire). Insieme al Piano, previsto peraltro dalla legge quadro per le Pari opportunità (6/2014), verrà costituito anche un Osservatorio sul monitoraggio delle violenze di genere in Emilia-romagna, “a cui vogliamo associare anche un apposito registro che dovrà censire strutture e sportelli attivi sul territorio” ha spiegato l’assessore. Sono 15 i Centri antiviolenza per le donne dell’Emilia-romagna, con 22 sedi totali in tutte e 9 le province; 13 quelli che fanno parte del Coordinamento. Completano il quadro i 4 centri di trattamento per uomini che usano comportamenti violenti (il primo attivato a Modena tre anni fa, seguito dalle realtà di Parma, Ferrara e Forlì). “Quello di oggi è l’inizio di un percorso – ha aggiunto Petitti – : come Regione, vogliamo costruire insieme al Coordinamento dei Centri e agli enti locali il Piano, e realizzarlo entro l’anno. Ci incontreremo nuovamente a breve, nelle prossime settimane. Dalla violenza si può uscire, lo dimostrano tante storie di donne accolte, ospitate e seguite dai Centri e dalle Case presenti in Emilia-romagna. E’ una realtà, questa, di grande valore, che merita ancora più attenzione e potenziamento”. In attesa del decreto che dovrà ripartire tra tutte le Regioni i 9 milioni di risorse nazionali (dal Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità per l’assistenza e il sostegno alle donne vittime di violenza), la Giunta dell’Emilia-romagna sta ultimando la delibera che destinerà ai Comuni sede dei Centri 346mila euro per costruire nuove strutture o rafforzare quelle già esistenti. Si tratta di risorse che si vanno ad aggiungere agli 850mila euro già liquidati nel 2014. “Noi ci siamo – ha concluso l’assessore – , e vogliamo essere al fianco di tutte le donne”. |
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