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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Maggio 2015
16 INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER UN MERCATO UNICO DIGITALE EUROPEO INTERNET E LE TECNOLOGIE DIGITALI STANNO TRASFORMANDO IL MONDO IN CUI VIVIAMO — OGNI ASPETTO DELLA VITA E OGNI SETTORE DI ATTIVITÀ NE SONO INTERESSATI.  
 
Bruxelles, 7 maggio 2015 - Internet e le tecnologie digitali stanno trasformando il mondo in cui viviamo — ogni aspetto della vita e ogni settore di attività ne sono interessati. L’europa deve far propria questa rivoluzione digitale e aprire opportunità digitali per i cittadini e per le imprese. In che modo? Facendo leva sulla forza del mercato unico dell’Ue. Oggi la Commissione europea ha reso pubblici i piani particolareggiati che ha elaborato per creare un mercato unico digitale, una delle principali priorità stabilite nel suo programma di lavoro. Attualmente, l’esistenza di ostacoli alle operazioni online impedisce ai cittadini di profittare di una più vasta gamma di beni e servizi: solo il 15% effettua acquisti online da un altro Stato membro; le imprese che operano via Internet e le start-up non possono trarre pieno vantaggio dalle opportunità di crescita offerte da Internet: solo il 7% delle Pmi vende all’estero (cfr. La Scheda informativa per altre cifre). Infine, le imprese e le pubbliche amministrazioni non possono fruire appieno degli strumenti digitali. L’obiettivo del mercato unico digitale mira ad abbattere le barriere regolamentari fino ad instaurare un unico mercato al posto dei 28 mercati nazionali ora esistenti. Un mercato unico digitale pienamente funzionante potrebbe apportare all’economia europea 415 miliardi di euro l’anno e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. La strategia per il mercato unico digitale, adottata in data odierna, comprende una serie di azioni mirate che dovranno essere attuate entro la fine dell’anno prossimo (cfr. Allegato). La strategia poggerà su tre pilastri: 1) Migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese; 2) Creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi; 3) Massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale. Jean-claude Juncker, Presidente della Commissione, ha dichiarato: “Oggi abbiamo gettato le basi per il futuro digitale dell’Europa. Voglio assistere alla creazione di reti di telecomunicazioni su scala continentale, servizi digitali che attraversano le frontiere e una moltitudine di start-up europee innovative. Voglio che ciascun consumatore faccia gli affari migliori e che ciascuna impresa abbia accesso al mercato più esteso, ovunque si trovino in Europa. Esattamente un anno fa, ho promesso di fare del mercato unico pienamente digitale una delle mie massime priorità. Oggi manteniamo la promessa. Le 16 iniziative previste dalla nostra strategia per il mercato unico digitale contribuiranno a preparare il mercato unico all’era digitale.” Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha dichiarato: «La nostra strategia è un programma ambizioso e necessario che contiene iniziative mirate ai settori in cui l’Ue può fare davvero la differenza. Esse preparano l’Europa a raccogliere i frutti del futuro digitale e daranno ai cittadini e alle imprese la libertà di beneficiare appieno, anche online, dell’enorme mercato interno europeo. Le iniziative sono interconnesse e si rafforzano reciprocamente. Devono essere realizzate rapidamente affinché possano contribuire al meglio alla creazione di posti di lavoro e alla crescita. La strategia è il nostro punto di partenza, non la linea di arrivo.» Günther H. Oettinger, Commissario per l’Economia e la società digitale, ha dichiarato: «Stiamo andando verso economie e società digitali. La prosperità futura dipenderà in larga misura da come avremo affrontato questa transizione. L’europa dispone di punti di forza su cui far leva, ma deve ancora lavorare molto, in particolare per assicurarsi che le industrie si adeguino e i cittadini sfruttino appieno il potenziale dei nuovi servizi e beni digitali. Dobbiamo prepararci per una società moderna e presenteremo proposte che sapranno trovare un equilibrio tra gli interessi dei consumatori e quelli dell’industria.» La strategia per il mercato unico digitale definisce 16 azioni chiave - suddivise in tre pilastri - che la Commissione attuerà entro la fine del 2016: Primo pilastro: Migliorare l’accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa per i consumatori e le imprese La Commissione proporrà di: 1. Introdurre norme intese ad agevolare il commercio elettronico transfrontaliero. Ciò include norme dell’Ue armonizzate in materia di contratti e di tutela dei consumatori per gli acquisti online, che si tratti di beni materiali, come calzature o mobili, o di contenuti digitali, come le applicazioni o i libri elettronici. I consumatori beneficerebbero di una più vasta gamma di diritti e di offerte, mentre le imprese venderebbero più facilmente in altri paesi dell’Ue. Ne risulterà una maggiore fiducia nell’acquistare e vendere oltre frontiera (cfr. La Scheda informativa per fatti & cifre); 2. Garantire un’attuazione più rapida ed omogenea delle norme di protezione dei consumatori, mediante la revisione del regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori; 3. Assicurare servizi di consegna dei pacchi più efficienti e a prezzi accessibili. Attualmente, il 62% delle imprese che cercano di vendere online sostiene che il costo eccessivo della consegna dei pacchi costituisce un ostacolo (cfr. La nuova edizione del sondaggio Eurobarometro sul commercio elettronico); 4. Eliminare il blocco geografico ingiustificato — una pratica discriminatoria utilizzata per motivi commerciali, secondo la quale i venditori online impediscono ai consumatori di accedere a un sito Internet sulla base della loro ubicazione, o li reindirizzano verso un sito di vendite locale che pratica prezzi diversi. Siffatto blocco può significare, ad esempio, che il noleggio di automobili sarà più costoso se effettuato a partire da un determinato Stato membro rispetto all’identica operazione nello stesso paese di destinazione; 5. Individuare potenziali problemi relativi alla concorrenza che possano incidere sui mercati europei del commercio elettronico. Pertanto, la Commissione europea ha avviato oggi un’inchiesta in materia di antitrust nel settore del commercio elettronico nell’Unione europea (comunicato stampa); 6. Aggiornare la legislazione sul diritto d’autore, rendendola più moderna ed europea: entro fine 2015 saranno presentate proposte legislative volte a ridurre le disparità tra i regimi di diritto d’autore nazionali e a permettere un accesso online più ampio alle opere in tutta l’Ue, anche mediante ulteriori misure di armonizzazione. L’obiettivo è migliorare l’accesso dei cittadini ai contenuti culturali online, sostenendo così la diversità culturale, e allo stesso tempo sbloccando nuove opportunità per i creatori e per l’industria di contenuti. In particolare la Commissione intende garantire che gli acquirenti di film, musica o articoli possano fruirne anche quando viaggiano nel territorio europeo. Essa esaminerà inoltre il ruolo degli intermediari online per quanto riguarda le opere protette dal diritto d’autore e migliorerà l’applicazione della legge nei confronti delle violazioni su scala commerciale dei diritti di proprietà intellettuale; 7. Rivedere la direttiva sulla trasmissione via satellite e via cavo per verificare se il suo ambito di applicazione debba essere esteso alle trasmissioni radiotelevisive online e per esaminare come aumentare l’accesso transfrontaliero ai servizi radiotelevisivi in Europa; 8. Ridurre gli oneri amministrativi che derivano alle imprese dai diversi regimi Iva: affinché anche i venditori di beni materiali verso altri paesi possano trarre vantaggio dal meccanismo elettronico di registrazione e pagamento unici; con una soglia di Iva comune per sostenere le start-up più piccole che vendono online. Secondo pilastro: Creare un contesto favorevole e parità di condizioni affinché le reti digitali e i servizi innovativi possano svilupparsi La Commissione intende: 9. Presentare un’ambiziosa revisione della regolamentazione europea in materia di telecomunicazioni. Ciò comporta, tra l’altro, assicurare un coordinamento più efficace dello spettro radio e definire criteri comuni a livello dell’Ue per l’assegnazione dello spettro a livello nazionale; creare incentivi agli investimenti nella banda larga ad alta velocità; garantire condizioni di concorrenza eque per tutti gli operatori del mercato, vecchi e nuovi; e instaurare un quadro istituzionale efficace; 10. Riesaminare il quadro dei media audiovisivi per adeguarlo al Xxi secolo, mettendo in rilievo il ruolo dei diversi operatori del mercato nella promozione delle opere europee (emittenti televisive, fornitori di servizi audiovisivi a richiesta, ecc.). La Commissione esaminerà anche le modalità per adattare la normativa esistente (la direttiva sui servizi di media audiovisivi) ai nuovi modelli commerciali per la distribuzione di contenuti; 11. Effettuare un’analisi dettagliata del ruolo delle piattaforme online (motori di ricerca, social media, app store, ecc.) nel mercato. Tale esame verterà su aspetti quali la mancanza di trasparenza dei risultati di ricerca e delle politiche in materia di prezzi, le modalità di utilizzo delle informazioni ottenute, le relazioni tra piattaforme e fornitori e la promozione dei propri servizi a scapito dei concorrenti, nella misura in cui tali aspetti non siano già trattati nell’ambito del diritto della concorrenza. Esaminerà inoltre i modi migliori per contrastare i contenuti illeciti su Internet; 12. Rafforzare la fiducia nei servizi digitali e la sicurezza degli stessi, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei dati personali. Sulla base delle nuove norme dell’Ue in materia di protezione dei dati, che dovrebbero essere adottate entro fine 2015, la Commissione procederà alla revisione della direttiva e-privacy; 13. Proporre un partenariato con l’industria sulla sicurezza informatica nell’ambito delle tecnologie e delle soluzioni per la sicurezza delle reti. Terzo pilastro: Massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale La Commissione intende: 14. Proporre un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati, per promuoverne la libera circolazione nell’Unione europea. Talvolta i nuovi servizi sono ostacolati da restrizioni relative al luogo in cui si trovano i dati o all’accesso dei dati - restrizioni che spesso non hanno alcun rapporto con la protezione dei dati personali. Questa nuova iniziativa affronterà il problema di tali restrizioni, favorendo in tal modo l’innovazione. La Commissione avvierà anche un’iniziativa europea a favore delcloud computing relativa alla certificazione dei servizi di cloud computing, al cambiamento di fornitore di detti servizi e a un «cloud per la ricerca»; 15. Individuare le priorità per l’elaborazione di norme e l’interoperabilità in settori fondamentali per il mercato unico digitale, quali la sanità elettronica, la pianificazione dei trasporti o l’energia (contatori intelligenti); 16. Promuovere una società digitale inclusiva in cui i cittadini dispongano delle competenzenecessarie per sfruttare le opportunità offerte da Internet e aumentare le possibilità di trovare un lavoro. Anche grazie ad un nuovo piano di azione per l’eGovernment, i registri delle imprese in tutta Europa saranno collegati, i diversi sistemi nazionali potranno lavorare in modo compatibile, e le imprese e i cittadini avranno la possibilità di comunicare i dati una sola volta alle amministrazioni pubbliche, che non dovranno più richiedere ripetutamente al cittadino la medesima informazione ogniqualvolta possono riutilizzare le informazioni già in loro possesso. Tale iniziativa, c.D. «una tantum», consentirà di ridurre le formalità burocratiche e potrebbe portare a un risparmio di circa 5 miliardi di euro all’anno entro il 2017. Sarà accelerata anche l’introduzione degli appalti elettronici e delle firme elettroniche interoperabili. Prossime tappe L’équipe di progetto responsabile del mercato unico digitale attuerà queste diverse azioni entro fine 2016. Con il sostegno del Parlamento europeo e del Consiglio, il mercato unico digitale dovrebbe essere completato in tempi il più possibile brevi. Il mercato unico digitale costituirà un punto all’ordine del giorno nella riunione del Consiglio europeo del 25-26 giugno.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL VICEPRESIDENTE ANDRUS ANSIP SULL´ADOZIONE DELLA STRATEGIA PER IL MERCATO UNICO DIGITALE  
 
Bruxelles, 7 Maggio, 2015 - Signore e signori, Oggi, il Collegio dei Commissari ha approvato la strategia di Dsm. La digitalizzazione ha cambiato l´ambiente in cui viviamo. Il mercato interno non funziona come dovrebbe. Abbiamo bisogno di cambiare, di sostenere la crescita e l´occupazione, e il Dsm fornisce soluzioni per persone e aziende. All´interno del Dsm, voglio che le persone siano in grado di "buy-like-a-casa" ... E le società a "sell-like-a-casa". Vogliamo che le aziende di utilizzare il Dsm in scala-up, per non uscire. Il Dsm conterrà 3 pilastri di iniziative mirate ed equilibrate, che formano un pacchetto interconnesso. Il primo pilastro mira a rimuovere le barriere esistenti. Per questo, la Commissione: Proporrà regole contrattuali transfrontalieri semplici ed efficaci con una cooperazione rafforzata tutela dei consumatori; Presentare un´iniziativa sulla consegna dei pacchi per migliorare la trasparenza dei prezzi; Avviare una revisione globale la preparazione per le modifiche di legge per affrontare ingiustificata geo-blocking, insieme ad una indagine sulla concorrenza nel trading on line; Modernizzare le regole sul diritto d´autore, per aiutare i creatori e industria dei contenuti, i consumatori e gli innovatori, di adattarsi a un ambiente in rapida evoluzione. Presentare un´iniziativa volta a ridurre l´onere per le Pmi, che viene dai diversi regimi Iva in tutta Europa. Per il Dsm per funzionare correttamente, il secondo pilastro del Dsm si concentra su infrastrutture di alta qualità, che deve funzionare senza problemi in tutta Europa. Abbiamo anche bisogno di creare le condizioni giuste ed eque per l´ambiente sottostante. In un attimo, vorrei chiedere Günther di spiegare come ci proponiamo di agire in questo settore. Il terzo pilastro riguarda l´economia digitale e la società europee. La digitalizzazione del settore è vitale per mantenere la crescita. Sostenere le start-up garantisce posti di lavoro e l´innovazione aziendale. Dati dà un enorme potenziale per la produttività e la competitività in tutti i settori economici. La Commissione proporrà un´iniziativa sulla libera circolazione dei dati. Ci sarà anche proporre un piano per la standardizzazione integrata in tutti i settori, per accelerare il roll-out dei servizi essenziali - i trasporti, l´energia e la salute. Promuoveremo l´e-government, per contribuire a modernizzare le amministrazioni pubbliche e per ottenere i servizi pubblici interoperabili tra Stati membri. La grande maggioranza degli Stati membri ha chiesto la Dsm accada. La strategia riflette i loro contributi, e quelle dei suoi principali gruppi politici del Parlamento europeo. Tutte queste iniziative devono essere attuate in modo coordinato per il Dsm di diventare la realtà, per portare benefici tangibili, creare posti di lavoro e la crescita. La strategia è un punto di partenza, non la finitura-line. Spero che tutte le istituzioni dell´Ue saranno d´accordo su un calendario preciso per l´adozione di questo progetto in avanti. Vorrei ringraziare il Presidente ed i miei colleghi commissari e dei tanti colleghi coinvolti in questo vero lavoro di squadra. Una cosa che abbiamo già consegnato - oggi, è stata la prima - quasi - ´paperless´ incontro college ... Grazie  
   
   
ANTITRUST: INDAGINE SETTORIALE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL COMMERCIO ELETTRONICO  
 
 Bruxelles, 7 maggio 2015 - La Commissione europea ha avviato in data odierna un´indagine antitrust sulla concorrenza nel settore del commercio elettronico nell’Unione europea. Come annunciato dalla Commissaria Vestager a marzo, l´indagine permetterà alla Commissione di individuare eventuali problemi di concorrenza sui mercati europei del commercio elettronico, integrando le azioni già avviate nel quadro della strategia per il mercato unico digitale adottata oggi. L´indagine si concentrerà in particolare sui potenziali ostacoli eretti dalle imprese nei confronti degli scambi transfrontalieri online di beni e servizi, nei comparti in cui il commercio elettronico è più diffuso, quali l´elettronica, l´abbigliamento e le calzature o i contenuti digitali. Le conoscenze acquisite con tale indagine contribuiranno a un’applicazione più efficace del diritto della concorrenza nel settore del commercio elettronico. Margrethe Vestager, Commissaria europea responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: "Troppi ostacoli si frappongono ancora all´accesso transfrontaliero dei cittadini europei a beni e servizi online. A volte sono le imprese stesse a creare tali ostacoli. Con questa indagine settoriale intendo valutare quanto sono diffusi e quanto incidono sulla concorrenza e sui consumatori. Se dovesse risultare che tali ostacoli hanno effetti anticoncorrenziali, non esiteremo a prendere misure in base alla normativa antitrust dell’Ue." Anche se sempre più beni e servizi vengono commercializzati via Internet, le vendite transfrontaliere online all’interno dell’Ue crescono lentamente. La strategia per il mercato unico digitale della Commissione, pubblicata oggi, individua diverse barriere regolamentari che ostacolano il commercio elettronico transfrontaliero. Oltre ad abbattere tali barriere, la strategia si prefigge di creare uno spazio in cui cittadini e imprese possano accedere agevolmente alle attività online ed esercitarle in condizioni di libera concorrenza, a prescindere dalla cittadinanza o nazionalità o dal luogo di residenza. Vi sono anche indizi della possibilità che le stesse imprese innalzino barriere per intralciare il commercio elettronico transfrontaliero allo scopo di frammentare il mercato unico dell’Ue e impedire la concorrenza. Le imprese impongono, ad esempio, restrizioni contrattuali negli accordi di distribuzione che impediscono ai dettaglianti di vendere beni o servizi acquistati online o a livello transfrontaliero a clienti situati in un altro paese dell´Ue. Pertanto, l’indagine della Commissione raccoglierà informazioni di mercato al fine di comprendere meglio la natura, la diffusione e l´incidenza di questi e altri ostacoli analoghi interposti dalle imprese e di valutarli alla luce delle norme antitrust dell’Ue. Se dall’analisi dei risultati emergessero specifici problemi di concorrenza, la Commissione potrebbe avviare indagini su determinati casi per assicurare la conformità con le norme dell’Ue in materia di pratiche commerciali restrittive e di abuso di posizione dominante sul mercato (articoli 101 e 102 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea — Tfue). Prossime tappe - Nelle prossime settimane la Commissione invierà richieste di informazioni a una serie di portatori di interesse in tutta l’Ue, tra cui, ad esempio, i produttori e i distributori all’ingrosso ma anche i venditori al dettaglio del settore del commercio elettronico. Ai sensi della normativa antitrust dell’Ue, nell’ambito di un’indagine di settore la Commissione può richiedere alle imprese o alle associazioni di imprese di fornire informazioni, documenti o dichiarazioni. La Commissione prevede di pubblicare una relazione preliminare da sottoporre a consultazione a metà 2016, mentre la relazione definitiva è prevista per il primo trimestre del 2017. Ulteriori informazioni sono disponibili nella scheda informativa e sul sito web delle indagini di settore. Si veda anche il discorso della Commissaria Vestager del 26 marzo 2015 che preannunciava la proposta di avviare l’indagine settoriale.  
   
   
DOMANDE E RISPOSTE - STRATEGIA DIGITALE PER IL MERCATO UNICO  
 

Bruxelles, 6 Maggio, 2015 - Chi trarrà beneficio da un mercato unico del digitale?

 Consumatori

- Migliore tutela dei consumatori al momento dell´acquisto on-line

- Più scelta con un maggiore accesso ai contenuti, beni e servizi da altri paesi dell´UE

- Maggiore trasparenza e sicurezza durante l´utilizzo di Internet, e livelli elevati di protezione dei dati

- Prezzi più bassi di consegna

- Migliori servizi di telecomunicazioni e l´accesso a Internet

- Maggiori opportunità di lavoro e le possibilità di sviluppare competenze digitali

- Nuovi prodotti e servizi innovativi in ​​una vivace economia digitale

- Più efficienti servizi elettronici - in particolare di servizi di e-government - per risparmiare tempo e denaro


PMI e start-up

- Norme più chiare per vendere transfrontaliera e le imprese di scale-up in un mercato di oltre 500 milioni di consumatori

- Dedotti i costi di crescita transfrontaliera: nessuna necessità di adattarsi al diritto dei consumatori di ogni paese e di un sistema dell´IVA più adatti alle piccole imprese di e-commerce

- Maggiori opportunità con maggiore accesso ai contenuti, beni e servizi di altri paesi dell´UE

- pacchi Lower prezzi di cessione

- A parità di condizioni per gli attori competere sul mercato: ogni azienda, piccola o grande, rispetta le regole

- Norme e una maggiore interoperabilità per sviluppare prodotti e servizi più rapidi, ridurre i rischi ed i costi

- Meno oneri attinenti alla pubblica amministrazione - servizi elettronici efficienti per risparmiare tempo e denaro; più accesso al mercato attraverso l´e-appalti pubblici e le firme elettroniche

- Migliore accesso ai finanziamenti e diritto societario semplificato


Il settore creativo

- Un nuovo pubblico e opportunità di business in tutta Europa

- Un ambiente coltivare la diversità culturale, la creatività e lo scambio

- Una migliore applicazione dei diritti e delle azioni di lotta contro la pirateria

- Maggiore accesso legale ai contenuti per gli utenti, il che significa più vantaggi per gli autori e potenzialmente meno pirateria

- Norme più chiare per tutti i giocatori, compresi gli intermediari che utilizzano contenuti protetti da copyright

- Una remunerazione più equa dei diritti, con la partecipazione di tutti gli attori della catena del valore

- Le regole dei media adattati all´era digitale e garantire la promozione delle opere europee in particolare nel video online su piattaforme demand


Industria

- Norme più chiare per sviluppare in un mercato di oltre 500 milioni di consumatori

- A parità di condizioni per gli attori in concorrenza sul mercato, i giocatori tradizionali e nuovi arrivati

- Investimenti pubblici e partenariato con l´industria, in particolare sulla sicurezza informatica

- Un uso migliore e più sicuro delle tecnologie digitali, come il cloud computing e Big Data, riduzione dei rischi e dei costi

- Norme e una maggiore interoperabilità in tutti i settori (quali l´energia, i trasporti e la sanità) per sviluppare prodotti e servizi più veloci, stimolare l´innovazione e ridurre i costi

- Meno oneri nei rapporti con l´amministrazione pubblica con l´e-servizi efficienti - per risparmiare tempo e denaro

- Più competitività sullo scenario globale

I. Un migliore accesso per i consumatori e le imprese a beni e servizi digitali di tutta Europa Regole 1. Transfrontaliero di e-commerce che i consumatori e le imprese possono fidarsi Quali sono i problemi? Solo il 38% delle persone si sentono sicuri di acquistare on-line da un altro paese dell´Ue .Per esempio - se si acquista un e-book, e non funziona, quali sono i vostri diritti, e come si fa a far rispettare? Solo il 7% delle Pmi nell´Ue vendere transfrontaliera , è semplicemente troppo complicato e troppo costoso per loro di adattarsi a 28 diversi set di regole (vedi Scheda di più figure). Come intende la Commissione rendere l´e-commerce più facile? La Commissione presenterà regole contrattuali chiare per la vendita online di entrambi i beni fisici, come le scarpe o mobili e contenuti digitali, come e-book o applicazioni. Sarà riempire il vuoto legislativo esistente a livello Ue in materia di contenuti digitali e armonizzerà un insieme fondamentale di regole per beni fisici. Questo creerà un parità di condizioni per le imprese, permettere loro di sfruttare appieno il mercato unico digitale e vendere con fiducia a livello transfrontaliero. Allo stesso tempo, così si rafforzerà la fiducia dei consumatori negli acquisti on-line. I consumatori avranno ancora più diritti solidi ed efficaci . Ad esempio, se l´e-book che hai appena comprato è difettoso, sarà più facile per voi per ottenere un rimedio contro il commerciante.Gli europei saranno in grado di acquistare in altri paesi dell´Ue stessa facilità che nel loro paese d´origine e ottenere i migliori prodotti al miglior prezzo. Qual è il regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori? Perché saranno oggetto di recensione? In tutta l´Ue l´applicazione è necessaria in un mercato unico digitale. Dal 2007, grazie al regolamento di protezione dei consumatori (Cpc), vi è una rete di autorità nazionali responsabili di far rispettare le principali norme comunitarie sui consumatori attraverso le frontiere in modo coerente. Il regolamento Cpc è ora in corso di valutazione. Sulla base dei risultati, la Commissione può proporre miglioramenti e assistere gli Stati membri in risparmio di risorse dedicate all´esecuzione. Una maggiore cooperazione tra le autorità nazionali responsabili aumenterà la loro capacità di agire a livello transfrontaliero per affrontare le violazioni diffuse sui mercati online. Ciò consentirà di aumentare la certezza del diritto per le imprese e ridurre i possibili costi di contenzioso. Inoltre, attraverso il coordinamento delle azioni e mettere in comune le risorse, le amministrazioni nazionali evitare di duplicare gli sforzi. 2. Affordable alta qualità transfrontaliera consegna pacchi Perché la strategia comprende misure sulla consegna dei pacchi? Oggi solo il 15% dei consumatori acquista online da un altro paese dell´Ue - che non sorprende, se le spese di spedizione finisce per essere superiore al prezzo effettivo del prodotto. Le misure da adottare affronterà frequenti reclami da e-dettaglianti e consumatori in merito ad unmancanza di trasparenza (che cosa sono le opzioni di consegna disponibili e le condizioni?); le eccessive spese di spedizioni (soprattutto di piccoli pacchi inviati da Pmi); la mancanza di interoperabilità tra i diversi operatori tipicamente interessate da una spedizione transfrontaliera (con conseguente assenza di convenienti soluzioni track-and-trace); la mancanza di convenienzaper il consumatore finale (non offerto dell´ultimo miglio opzioni ritorno convenienti consegna o). Tali questioni sono già state identificate in un Libro verde nel 2012, seguite da una tabella di marcia nel dicembre 2013. Gli operatori postali si sono impegnati a introdurre una serie di miglioramenti in materia di qualità dei servizi (ad esempio, servizi track-and-trace per piccoli pacchi spediti attraverso le frontiere, le procedure di rimpatrio facile, ecc). Il focus delle future misure comunitarie in materia di pacchi è, tuttavia, sui problemi non risolti da iniziativa impegni del settore postale. Questo includeprezzi eccessivi e insufficiente supervisione regolamentare . La Commissione lancia oggi unaconsultazione pubblica per raccogliere le opinioni di tutte le parti interessate sulle questioni principali e le possibili aree di miglioramento. Perché l´azione necessaria in particolare sui prezzi? Vuoi regolare i prezzi? Studi recenti confermano che il costo della spedizione è ancora un ostacolo allo shopping transfrontaliero. Le spese di spedizione è il motivo più comune (57%) in Europa per non aver completato un acquisto online . 62% di aziende che sono disposte a vendere online dire che i costi troppo elevati di consegna sono un problema (si veda il recente Eurobarometro pubblicato sul commercio elettronico ) .Tariffs transfrontaliera consegna piccolo pacchetto addebitato dagli operatori postali sono spesso 2-5 volte superiore che i prezzi interni . Un esempio? Il costo è di € 32,40 per inviare un pacco 2kg dal Belgio all´Austria - oltre cinque volte il prezzo di € 6,40 in Belgio.dall´austria al Belgio costa € 14,40 - oltre tre volte il prezzo di 4,50 € in Austria. Concorrenzasembra essere il modo più adeguato ed efficace di trattare i problemi di oggi in termini di costo.Tuttavia, per tale concorrenza a svilupparsi in modo equo ed efficace, tutti i partecipanti al mercato - rivenditori, operatori di consegna nonché i consumatori - necessità di godere di un certo grado di trasparenza dei prezzi. La regolamentazione dei prezzi è solo un mezzo di ultima istanza, in cui la concorrenza non porta risultati soddisfacenti, e non è considerato in questa fase. Un attento monitoraggio è indispensabile per individuare e risolvere eventuali fallimenti del mercato. La situazione sarà riesaminata dopo due anni. 3. Prevenire ingiustificata geo-blocking Qual è la geo-blocking? Geo-blocking si riferisce alle pratiche utilizzate per ragioni commerciali, quando i venditori on-line onegare ai consumatori l´accesso a un sito web in base alla loro posizione, o ri-percorso li in un negozio locale con prezzi diversi. Il congelamento significa che, ad esempio, i clienti di noleggio auto in un determinato Stato membro possono finire per pagare di più per un noleggio auto identica nella stessa destinazione. A volte restrizioni sono giustificate , per esempio a causa di una normativa nazionale per proteggere l´ordine pubblico negli Stati membri (ad esempio bloccando l´accesso ad alcuni prodotti del tabacco o al contenuto negazione dell´Olocausto). Le restrizioni potrebbero anche essere giustificate da costi aggiuntivi sostenuti dai fornitori / operatori commerciali. Tuttavia, nella grande maggioranza dei casi in linea geo-blocking non è giustificato. In alcune situazioni, può anche essere in contrasto con la concorrenza rules.By limitare la scelta dei consumatori, geo-blocking è una causa importante di frustrazione e di frammentazione del mercato interno. Geo-blocco è tipico per l´economia di Internet. Non esiste un equivalente nel mondo offline: non viene rifiutato un prodotto in base alla vostra nazionalità quando fisicamente va in un negozio in un altro Stato membro. Che cosa fa la Commissione intende fare su geo-blocking? Affrontare ingiustificata geo-blocking darà più scelta di prodotti e servizi per i consumatori a prezzi più bassi. La Commissione prevede di presentare proposte legislative nel primo semestre del 2016 per porre fine ingiustificata geo-blocking. L´azione potrebbe comportare una modifica mirata alquadro di e-commerce , e al quadro previsto dall´articolo 20 della direttiva servizi (sulla non discriminazione dei destinatari dei servizi). Di conseguenza, gli operatori avranno scarse possibilità di negare l´accesso a linea services.In parallelamente alle proposte legislative, la Commissione ha lanciato oggi un concorso indagine settoriale per analizzare l´applicazione del diritto della concorrenza in questo settore ( comunicato stampa e scheda ) Sarà il copyright indirizzo modernizzazione geo-blocking? Uno degli obiettivi della modernizzazione diritto d´autore è quello di agevolare la concessione di licenze di diritti per la distribuzione online di contenuti audiovisivi. Essere in grado di accedere ai contenuti online legalmente transfrontaliera sarà contribuire ad affrontare le preoccupazioni geo-bloccanti, nel rispetto del valore dei diritti nel settore audiovisivo. Il finanziamento del settore audiovisivo ampiamente si basa su un sistema basato sull´esclusività territoriale, che in quanto tale non può essere considerato come ingiustificata geo-blocking 4. Un migliore accesso ai contenuti digitali - Un quadro d´autore moderno, più europeo Perché è necessaria una riforma del copyright? Ue in materia di copyright risalgono al 2001. Le nuove regole sono necessarie per rispondere allenuove tecnologie, il comportamento dei consumatori e le condizioni di mercato . In particolare, tali norme dovrebbero continuare a premiare creazione , consentendo l´accesso a una più ampia varietà di opere, soprattutto quello transfrontaliero. Norme aggiornate sono importanti per coltivare la diversità culturale nell´era digitale, ma anche per promuovere l´innovazione e aiutare il lavoro dei ricercatori e le istituzioni educative. Il quadro del 2001 consente a un gran numero di eccezioni la cui applicazione si traduce in una situazione irregolare in diversi Stati membri. E ´essenziale per ridurre le discrepanze nazionali e lavorare su un quadro d´autore più europea di offrire una maggiore certezza del diritto in un certo numero di settori (ricerca, istruzione, beni culturali, ecc.) Quali saranno i principali elementi della modernizzazione diritto d´autore? La proposta include: - Portabilità del contenuto acquisito legalmente : se hai legalmente pagato per un servizio online, mentre a casa, si dovrebbe essere in grado di accedere in un altro paese dell´Ue. - migliore accesso ai servizi on-line da altri Stati membri dell´Unione europea : se un servizio può essere acquistato on-line in un altro paese dell´Unione europea, perché non si può comprare? - Armonizzazione delle eccezioni per le attività importanti quali la ricerca, l´istruzione, il testo e il data mining (ad esempio, la copia di un testo e set di dati in cerca di correlazioni significative o da altri eventi). - Chiarire le regole di utilizzo di contenuti protetti da copyright da parte di intermediari. La Commissione esaminerà le interazioni tra il settore creativo e piattaforme digitali. - Modernizzare la imposizione dei diritti di proprietà intellettuale, con particolare attenzione sulle violazioni su scala commerciale. La Commissione vuole cambiare il principio della territorialità dei diritti? La Commissione non vuole cambiare questo principio e capisce che è importante per il settore creativo, in particolare per l´industria cinematografica. Ogni film ha una sua strategia di distribuzione, il suo sistema di finestre di rilascio. La Commissione si propone di facilitare la concessione di licenze di diritti e di garantire un migliore accesso al mondo digitale . Ciò significa, ad esempio, che se un film è disponibile su un servizio di video on demand in un paese Ue, gli Europei di fuori del paese può anche pagare per vederlo. Non si tratta di aprire l´accesso a tutti i contenuti gratuitamente. Si tratta di una situazione win-win per i creatori e gli utenti; si tratta di coltivare la diversità culturale nell´era digitale. Perché la Commissione rivedere il satellite e cavo? La Commissione riesaminerà 1993 satellite e cavo , valutare come si è facilitato l´accesso dei consumatori transfrontaliero a, e la portabilità dei servizi di radiodiffusione via satellite nel mercato interno. La Commissione esaminerà l´eventuale estensione del campo di applicazione ai servizi on-line alcune emittenti. 5. Ridurre l´Iva relativi oneri e gli ostacoli in caso di vendita attraverso le frontiere Cosa è stato proposto nella strategia in materia di Iva? La Commissione presenterà proposte legislative nel 2016 per ridurre gli oneri amministrativi per le imprese derivanti da diversi regimi Iva tra cui: - Estendere l´attuale registrazione e pagamento meccanismo elettronico unico per le vendite on-line transfrontaliere di beni fisici. - L´introduzione di una misura di semplificazione tutta l´Unione europea - soglia Iva - per aiutare le piccole start-up e-commerce imprese. - Tenendo conto patria controlla tra cui un audit unico delle imprese transfrontaliere ai fini dell´Iva. - Rimozione della esenzione Iva per l´importazione di piccole partite da fornitori di paesi terzi. Quali benefici si questo porterà alle imprese? I vantaggi per le imprese di questa iniziativa sono: Semplicità - Un business ha solo a che fare con una sola amministrazione fiscale, che di per sé è una notevole semplificazione. A parità di condizioni - non ci sarà alcuna differenza di aliquote Iva tra merci ordinate da siti web di paesi terzi, altri Stati membri o sul mercato interno. Certezza - Regole chiare consentire alle imprese di pianificare per impegnarsi nel commercio elettronico transfrontaliero. Inoltre, le stesse regole si applicano per i beni e servizi Puoi dare maggiori informazioni sulla soglia Iva per le start-up di vendita on-line? Il livello e il tipo di soglia saranno considerati come parte della valutazione d´impatto della proposta.In aggiunta alle misure delineate nella strategia, lavoro preparatorio ha iniziato a preparare una futura iniziativa globale sulla riduzione dei costi di adeguamento dell´Iva per le Pmi in generale. Questa è l´iniziativa è prevista per il 2016. Ci sarà una revisione dell´Iva Mini One Stop Shop e 2015 Luogo di regole di alimentazione? Era già previsto che l´analisi dell´attuazione dell´Iva Mini One Stop Shop (Moss) e 2015 Luogo di regole di approvvigionamento si sarebbero svolte, come parte del nostro impegno a semplificare le norme Iva transfrontalieri. La Commissione considera questa come una tempestiva opportunità di fare il punto sulle questioni che le amministrazioni fiscali e le imprese volto, e affrontare questi nel contesto della proposta 2016. Perché la dell´esenzione Iva su piccole spedizioni essere rimosso? Tale esenzione, che in origine era una misura di agevolazione degli scambi, si è trasformato in un sussidio fiscale costosa a favore delle importazioni a svantaggio delle vendite intracomunitarie nazionali ed. E non giova piccoli operatori, ma grandi attori del mercato. E ´stato stimato che le distorsioni derivanti da questa esenzione costano imprese europee un fatturato fino a Eur 4500000000 € all´anno . Con l´introduzione di una sola registrazione elettronica e meccanismo di pagamento, inoltre non sarà più necessario l´esenzione, come l´Iva potrebbe essere rappresentato in una fase precedente di sdoganamento, degli esportatori o vettori. Che cosa ci si può aspettare dopo la strategia per il mercato unico digitale delle aliquote Iva per i servizi elettronici quali e-book e altri e-pubblicazioni? La Commissione esaminerà come affrontare il trattamento fiscale dei libri digitali e pubblicazioni on-line, nel contesto del lavoro svolto sulla adozione di un regime Iva definitivo . Il protocollo che stabilisce le principali caratteristiche del regime Iva definitivo comunicazione sarà adottata il prossimo anno. Perché la strategia non include un´azione specifica sulle imposte dirette? Vi è un ampio e crescente pubblico e la preoccupazione politica per il fatto che alcune multinazionali attualmente riescono a pagare molto poco sul reddito delle società nell´Ue. Pianificazioni fiscali aggressive riguardano tutti i settori, compresi i lettori digitali. La programma di lavoro della Commissione per il 2015 prevede che, alla luce degli sviluppi globali, la Commissione presenterà unpiano d´azione su un approccio rinnovato in materia di tassazione delle imprese nel mercato unico , dove i profitti sono tassati in cui si genera il valore. Il piano d´azione in materia di tassazione delle imprese è prevista essere adottata prima dell´estate. Ii. Creare le condizioni giuste per le reti ei servizi a fiorire digitali 1. Rendere le norme di telecomunicazioni adatte a fini Quali sono le principali sfide da affrontare nel quadro delle telecomunicazioni dell´Unione europea ? La revisione del pacchetto telecomunicazioni 2009 previsto nel programma di lavoro della Commissione per il 2015 affronterà cinque sfide: - Un vero e proprio mercato unico : la Commissione affronterà la frammentazione normativa per consentire economie di scala per operatori di rete, fornitori di servizi e consumatori, pur garantendo un accesso equivalente alle reti essenziali. - Spettro : gli Stati membri ricevono i ricavi di valore derivanti dalla vendita dei diritti di spettro.Mentre queste entrate devono rimanere esclusivamente con gli Stati membri, abbiamo bisogno di una gestione più armonizzato dello spettro radio a livello comunitario data la sua importanza vitale per la connettività. - Investimenti nelle reti : aggiornato norme dovrebbero fornire incentivi sufficienti per gli operatori del mercato a investire in reti a banda larga ad alta velocità, e assicurarsi che gli utenti finali beneficiano di connettività competitiva, a prezzi accessibili e di alta qualità. - A parità di condizioni : la Commissione esaminerà la crescente importanza dei giocatori online che offrono servizi simili o equivalenti a servizi di comunicazione tradizionali. - Governance : vi è la necessità di migliorare la coerenza normativa tra gli Stati membri.Istituzionale dell´Ue deve fornire risultati di mercato convergenti, tenendo conto delle diverse condizioni locali e nazionali. In particolare sulla gestione dello spettro, migliorando il coordinamento tra gli Stati membri è essenziale. Perché sono gli oneri e la neutralità della rete non menzionati nella strategia di roaming mentre spettro è incluso? Roaming e neutralità della rete sono elementi chiave del pacchetto telecomunicazioni mercato unico che è attualmente in corso di negoziato da parte del Parlamento europeo e il Consiglio dell´Unione europea. Nella strategia, la Commissione afferma esplicitamente che si aspetta che i negoziati per concludere su una chiara serie di regole della net neutrality e la fine il più presto possibile con supplemento di roaming. La Commissione vuole che il coordinamento dello spettro ad essere parte dell´accordo finale troppo, ma è necessario un maggiore progresso e l´ambizione che è parte della strategia per il mercato unico digitale. Come intende la Commissione contribuirà a creare reti a livello dell´Ue a banda larga ad alta velocità? La Commissione presenta vari piani e strumenti atti a promuovere gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni e sviluppare la diffusione della banda larga. In primo luogo, con il mercato unico digitale, ci sarà rafforzare il contesto normativo adeguato per gli investimenti da parte delle imprese di telecomunicazioni. In secondo luogo, abbiamo vari strumenti di finanziamento per la banda larga. Mentre la maggior parte degli investimenti a banda larga devono provenire da operatori privati, è chiaro che in alcune zone è necessaria qualche forma di finanziamento pubblico, in particolare nelle zone rurali. A questo scopo abbiamo già strutturali europei e fondi di investimento (Esif). Nel quadro del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione (parte di Esif),oltre 20000000000 € sono a disposizione per gli investimenti in Ict nel corso del periodo 2014-2020 di finanziamento . Il nostro nuovo ambizioso Piano di investimenti per l´Europa sarà anche riguardare le infrastrutture digitali, insieme ad altre infrastrutture strategiche come le reti energetiche e dei trasporti. Nelle aree in cui il mercato non consegnare gli investimenti infrastrutture necessarie, si è permesso di utilizzare gli aiuti di Stato oggetto di valutazione. 2. Un quadro dei media per il 21 ° secolo Che cosa intende fare la Commissione a fare? La Commissione proporrà una revisione della direttiva sui servizi di media audiovisivi (Dsmav)concentrandosi su questioni quali i ruoli e le responsabilità di tutti gli operatori del mercato, le misure per la promozione delle opere europee , la pubblicità e la tutela dei minori. Porterà avanti una proposta di regolamentazione nel 2016. La Commissione esaminerà se le modifiche all´attuale sistema di regole in materia di trasmissione e di servizi on-demand dovrebbero essere adeguate.Essa esaminerà anche se il suo attuale campo di applicazione dovrebbe essere ampliato in modo da applicare ai nuovi servizi e giocatori che sono al di fuori della definizione di "servizi di media audiovisivi" date dalla direttiva e / o fornitori che non rientrano la sua portata geografica. Sarà la revisione esaminare il crescente uso di servizi on-demand? La direttiva sui servizi di media audiovisivi prevede già norme in materia di promozione delle opere europee da parte dei servizi on-demand. Tali misure possono riguardare una quota e / o il rilievo delle opere europee nel catalogo dei programmi o di imporre un contributo finanziario per la produzione o all´acquisizione di diritti delle opere europee da tali servizi. Data la crescente importanza dei servizi on-demand, la Commissione europea ha già iniziato a guardare in questo problema. Sulla base di input da varie fonti - autorità di regolamentazione e le altre parti interessate del settore come fornitori o produttori di video-on-demand - un documento è stato pubblicato l´anno scorso che riassume i modi e le pratiche più efficaci per promuovere le opere europee nel settore dei servizi on-demand. Sembrava per esempio che dare maggiore visibilità alle opere europee nei cataloghi può essere uno strumento molto efficace per aumentare la loro audience .L´imminente revisione della direttiva terrà conto di questi risultati. Dobbiamo anche tenere a mente che molti europei sono disposti a pagare per i contenuti che non è offerto nel loro paese. Facilitare l´accesso ai contenuti transfrontaliero non può che essere vantaggioso sia per gli utenti e creatori. 3. Una misura per l´ambiente scopo per le piattaforme e gli intermediari Perché la Commissione sta esaminando le piattaforme on-line? La Commissione vuole regolamentare loro? Piattaforme online (motori di ricerca, ad esempio, i social media, piattaforme di e-commerce, app store, siti di confronto dei prezzi) svolgono un sempre più ruolo centrale nella vita economica e sociale: essi consentono ai consumatori di trovare informazioni on-line e le imprese a sfruttare i vantaggi della posta -commerce. Le piattaforme hanno dimostrato di essere innovatorinell´economia digitale. Ma sono anche alzando preoccupazioni. Alcune piattaforme possono controllare l´accesso ai mercati on-line e possono esercitare un´influenza notevole su come i giocatori diversi sono remunerati. Altri si preoccupano per la mancanza di trasparenza quanto al modo di utilizzare le informazioni raccolte, sul loro rapporto con i propri fornitori, o le loro politiche di prezzo .. La Commissione intende pertanto avviare un´analisi completa del ruolo delle piattaforme online, tra cui l´economia condivisione , per valutare se sia necessaria un´ulteriore azione. Cosa prevede la Commissione per quanto riguarda la rapida rimozione dei contenuti illegali? La direttiva sul commercio elettronico prevede che i fornitori di servizi Internet intermediari non dovrebbero essere responsabili per i contenuti che tengono e trasmettono passivamente. Allo stesso tempo, in cui si identifica contenuti illegali, gli intermediari dovrebbero prendere misure efficaci per rimuoverlo, sia che si tratti informazioni illegali (ad esempio il terrorismo / pornografia infantile) o informazioni che violano i diritti di proprietà di terzi (ad esempio diritti d´autore). Oggi la rimozione dei contenuti illegali può essere lento e complicato, mentre il contenuto che è in realtà legale può essere preso giù erroneamente. Infatti il 52,7% dei soggetti interessati dicono che l´azione contro i contenuti illeciti è spesso inefficace e manca di trasparenza . Le differenze nelle prassi nazionali compromettono l´esecuzione (con un effetto negativo sulla lotta contro la criminalità on-line) e la fiducia nel mondo online. In tandem con la sua valutazione delle piattaforme online, la Commissione analizzerà anche la necessità di nuove proposte per affrontare i contenuti illeciti su Internet, come le procedure più rigorose per la rimozione di contenuti illegali e al requisito di intermediari di esercitare una maggiore responsabilità e fare più sforzi nella modo in cui gestiscono le proprie reti e sistemi - il dovere di diligenza. La Commissione prenderà in considerazione tutte le misure unilaterali esistenti già adottate dagli intermediari contro i contenuti illegali e nocivi e analizzare le migliori prassi di diversi Stati membri su questo tema. In particolare, la Commissione esaminerà la possibilità di trovare un´intesa comune da parte di tutti gli interessati attraverso un approccio di co-regolamentazione. 4. Rafforzare la fiducia e la sicurezza nei servizi digitali e nella gestione dei dati personali Perché l´e-Privacy direttiva devono essere rivista? L´ue è impegnata a rispettare i più alti standard di protezione dei dati, garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali. La modernizzazione delle norme sulla protezione dei dati dell´Ue è un fattore chiave del mercato unico digitale in quanto rafforzerà la fiducia dei consumatori nell´economia digitale. La riforma della protezione dei dati è attualmente in corso di negoziazione da parte del Parlamento europeo e il Consiglio dell´Unione europea. Il Consiglio europeo e la Commissione chiedono per un accordo entro la fine di quest´anno. Regole speciali che si applicano ai servizi di comunicazione elettronica ( direttiva e-Privacy ) dovranno essere adattati al nuovo quadro sulla protezione dei dati personali . Sarà anche importante valutare il campo di applicazione della direttiva . Essa si applica attualmente ai fornitori, come società di telecomunicazioni tradizionali, ma non tutti gli operatori del mercato sono coperti. Perché un partenariato pubblico-privato sulla sicurezza informatica necessaria? Rivelazioni sulle attività di sorveglianza e incidenti informatici non hanno lasciato alcun dubbio circa la vulnerabilità dell´Europa, sia nel suo uso delle Tic e nella propria offerta di tecnologie e soluzioni.Idee e soluzioni innovative sono necessarie per proteggere meglio la nostra società e l´economia. E ´essenziale incoraggiare l´industria a fornire soluzioni più sicure e stimolare la loro adozione da parte delle imprese e dei cittadini . Nel frattempo, il settore sicurezza informatica dell´Ue è frammentata e ritardo rispetto ad altre industrie digitali come la microelettronica. Un partenariato pubblico-privato sarà determinante nella strutturazione e il coordinamento delle risorse industriali di sicurezza digitale in Europa. Esso comprenderà una vasta gamma di attori, da Pmi innovative e le agenzie di sicurezza nazionale per gli operatori di infrastrutture critiche e istituti di ricerca. L´iniziativa farà leva,, gli sforzi regionali e private nazionali dell´Ue e le risorse - compresi i fondi di ricerca e innovazione - per aumentare gli investimenti in sicurezza informatica. Gli importi di finanziamento non sono ancora stati definiti Iii. Massimizzare il potenziale di crescita dell´economia digitale 1. Costruire un´economia dati Che cosa significa il ´libero flusso europeo di iniziativa dati´ coprire? Mentre i dati personali è coperto e protetto dalle norme dell´Ue, non esistono linee guida chiare per altri tipi di dati. Grandi quantità di dati vengono prodotte ogni secondo, creati da persone o generato dalle macchine, come i sensori in grado di raccogliere informazioni clima, immagini satellitari, foto digitali e video, le registrazioni delle transazioni di acquisto, o di segnali Gps. Essi rappresentano unaminiera d´oro per la ricerca, l´innovazione e le nuove opportunità di business . Ma i dati spesso rimane bloccato in nazionale data center costosi (ad esempio i requisiti degli Stati membri di mantenere i dati all´interno del loro territorio). Restrizioni inutili devono essere rimosse e prevenuti. I sistemi nazionali dovrebbero essere meglio allineate per consentire un migliore flusso di dati e lo sviluppo di nuove tecnologie promettenti come il cloud computing e la Internet delle cose.La Commissione valuterà diversi ostacoli giuridici e tecnici per poi definire le misure per farvi fronte. Perché è necessario un´iniziativa nuvola europea? Cloud computing servizi sono utilizzati da solo uno su ogni cinque imprese nell´Ue. Quelle imprese che utilizzano i servizi cloud riferiscono che il rischio di una violazione della sicurezza è stato il principale fattore limitante un uso più ampio della nube . Dobbiamo affrontare questa situazione per rilanciare la nostra economia con le opportunità offerte dalle tecnologie cloud.L´iniziativa nuvola europea faciliterà chiara e credibile certificazione dei servizi, al fine di consentire agli utenti di beneficiare di servizi sicuri, affidabili e cloud di alta qualità. Si farà in modo che le Pmi ei consumatori sono in grado di passare a un altro fornitore di servizi senza vincoli tecnici o amministrativi indebiti, e di altre questioni contrattuali che richiedono un approccio comune in un mercato unico. L´iniziativa alsolink ad altre azioni nel quadro della strategia digitale per il mercato unico, anche per quanto riguarda i termini e le condizioni contrattuali e sulle norme. La Commissione potrebbe anche avviare un´iniziativa analoga su Internet of Things (Iot), per sviluppare un sistema di certificazione attendibile degli oggetti, così come i contratti tipo per facilitare le operazioni transfrontaliere dei dispositivi collegati e servizi dell´internet degli oggetti e applicazioni. 2. Promuovere la competitività attraverso l´interoperabilità e la standardizzazione Wh y è la standardizzazione importante? Quali sono i piani della Commissione? L´arena normalizzazione delle Tic è globale. L´europa deve parlare con una sola voce e ha bisogno di una prospettiva a lungo termine, una visione strategica. Il programma a rotazione dell´Ue per normalizzazione delle tecnologie dell´informazione è uno strumento essenziale a questo riguardo.Tuttavia, è necessario un maggiore impegno per assicurare che la standardizzazione tiene il passo con i cambiamenti nelle tecnologie . L´europa ha bisogno di definire mancante standard tecnologici che sono essenziali per sostenere la digitalizzazione dei nostri settori industriali e dei servizi (ad esempio, Internet of Things, sicurezza informatica, big data e cloud computing) e mandato organismi di normalizzazione per la consegna veloce. Questo è il motivo di un piano integrato di normalizzazione sarà lanciato per identificare e definire le priorità fondamentali per gli standard interoperabili, con un focus sui settori essenziali quali la sanità (telemedicina, m-health), trasporti (pianificazione dei trasporti, l´e-freight), l´ambiente, e l´energia (smart metering) .La Commissione istituirà un forum strategico per gli Stati membri e le organizzazioni standard europeo per discutere insieme le priorità comuni sotto la guida della Commissione. Qual è il quadro di interoperabilità? Perché dovrebbe essere esteso? servizi di e-Government che si stanno sviluppando in diversi Stati membri dovrebbero essere in grado di comunicare tra loro e non si sviluppano in isolamento. Oggi, vi è un´intesa comune tra gli Stati membri sui requisiti di base per realizzare l´interoperabilità, sulla base del quadro europeo di interoperabilità presentati dalla Commissione nel 2010. Questo quadro, basato sulla partecipazione volontaria degli Stati membri, dovrebbe ora essere rivisto e reso obbligatoria. Una migliore connessione dei servizi di e-government taglierà il nastro rosso non solo per la pubblica amministrazione, ma anche per i cittadini e le imprese. 3. Inclusiva e-società Qual è l´impatto delle nuove tecnologie sulla creazione di posti di lavoro? Digital è un driver di crescita, e la crescita viene sempre con l´occupazione. Si stima che Internet ha creato 2,6 posti di lavoro per tutti quelli che è stato sostituito dalla tecnologia. Digital trasforma industrie e nuove occupazioni, come sviluppatori di applicazioni, stanno emergendo. Digital trasforma anche il nostro modo di lavorare. Per i professionisti Ict, l´ultima previsione stima fino a 825.000 posti vacanti entro il 2020 se non si interviene decisiva per la formazione. È per questo che le competenze digitali sono essenziali per beneficiare delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie.Mentre questo è principalmente di competenza degli Stati membri, la Commissione sosterrà gli sforzi e affronterà competenze digitali nell´ambito delle sue future iniziative in materia di competenze e formazione. Parallelamente, la Commissione invita le parti sociali a includere gli elementi rilevanti del mercato unico digitale nel loro dialogo sociale a livello comunitario. Perché un nuovo piano d´azione al bisogno? L´attuale governo e piano d´azione sta volgendo al termine nel 2015. E ´stato un importante strumento di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione a modernizzare la pubblica amministrazione. E in particolare ha consentito grandi passi in e-identificazione, garantendo l´identità di una persona in linea, badando loro dati vengono elaborati in modo sicuro. La nuova strategia di e-government si concentrerà sulle azioni urgenti già individuate nella strategia per il mercato unico digitale, come ad esempio l´ interconnessione dei registri delle imprese , lo sviluppo di ´Once unico principio´ e un ´unico digitale Gateway´. Transizione verso la piena e-procurement e interoperabili le firme elettroniche deve essere accelerato in quanto forniscono per interazione elettronica grande e trasparente, in particolare a favore delle piccole imprese innovative e start-up Qual è la ´volta unico principio´? Le persone e le imprese dovrebbero essere in grado di fornire informazioni per una pubblica amministrazione una sola volta. L´obiettivo è di ridurre le formalità burocratiche in modo che gli utenti non devono presentare gli stessi dati e compilare le stesse forme più e più volte . Ciò consentirebbe anche di incoraggiare le amministrazioni pubbliche ad adottare sistemi più efficienti.La Commissione prevede di lanciare una iniziativa pilota con gli Stati membri interessati nel 2016. Il focus del lavoro sarà sulla definizione di una soluzione interoperabile che può collegare le amministrazioni degli Stati membri in una zona scelta, rilevante per le imprese europee, in particolare le Pmi. Qual è il ´unico digitale Gateway´? Perché ne abbiamo bisogno? L´unico digitale Gateway sarà un punto di accesso on-line a tutte le informazioni legati al mercato interno, assistenza, consulenza e servizi di risoluzione dei problemi per le attività transfrontaliere.Sarebbe collegarsi rilevanti contenuti e servizi a livello europeo e nazionale in un modo senza soluzione di continuità, user-friendly e user-centric, per il bene delle persone e delle imprese. Ancora una volta, l´obiettivo è quello di facilitare la vita dei cittadini europei, ridurre i costi e gli oneri amministrativi. 4. La dimensione internazionale del mercato unico digitale Quale sarebbe l´impatto del mercato unico digitale europeo sulla scena mondiale? La scala fornita da un mercato unico del digitale completato aiuterà le imprese a crescere oltre il mercato interno dell´Unione europea e rendere l´Unione europea in una posizione ancora più attraente per le aziende globali . Norme uniformi - piuttosto che un mosaico di 28 regimi diversi - sono un apri mercato. Il mercato unico, con oltre 500 milioni di potenziali clienti è un´occasione d´oro. Il mercato unico digitale creerà un ambiente giusto in cui tutte le aziende che offrono i loro prodotti o servizi nell´Ue sono soggetti alle stesse di protezione dei dati e dei consumatori regole. Questo garantirà la certezza del diritto e sarà positivo per sia per l´Ue ei suoi partner . L´apertura del mercato europeo deve essere mantenuto e sviluppato ulteriormente in ambito digitale. L´ue dovrebbe continuare a premere per la stessa apertura e l´effettiva applicazione dei diritti di proprietà intellettuale da parte dei nostri partner commerciali.
 
   
   
SCHEDA: LA COMMISSIONE UE AVVIA UN´INDAGINE SETTORE DELL´E-COMMERCE  
 
 Bruxelles, 7 Maggio 2015 - La Commissione europea ha aperto una indagine sulla concorrenza nel commercio elettronico all´interno dell´Ue, nel quadro della strategia per il mercato unico digitale. L´indagine di settore si concentrerà sui beni e servizi i settori in cui l´e-commerce è la più comune, come l´elettronica, abbigliamento e calzature, così come i contenuti digitali. Esso riguarderà tutti gli Stati membri dell´Ue. Che cosa è un´indagine di settore? Ai sensi del regolamento sui cartelli e di abuso di posizione dominante (Regolamento del Consiglio 1/2003 del Consiglio), la Commissione ha il potere di indagare su un particolare settore dell´economia (o di un particolare tipo di accordi in vari settori ) dove l´evoluzione degli scambi fra gli Stati membri, la rigidità dei prezzi o altre circostanze fanno presumere che la concorrenza può essere falsata nel mercato interno. Nel contesto di un´indagine settoriale, la Commissione può chiedere informazioni presso le imprese o le organizzazioni di settore e effettuare ispezioni. Le multe possono essere imposte dai fornitori di informazioni errate o fuorvianti. La realizzazione di un´indagine settoriale non lo fa, di per sé, non è necessario adottare misure di esecuzione nei confronti di alcuni aziende. Tuttavia, l´indagine potrebbe suggerire l´esistenza di pratiche che violano le regole di regole di concorrenza dell´Ue alle pratiche commerciali restrittive o abusi di posizione dominante (articoli 101 e 102 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea - Tfue ). Quando la Commissione ha individuato problemi particolari, si può avviare un´indagine al fine di garantire il rispetto delle regole di concorrenza dell´Ue. Questa indagine di settore segue una serie di altre indagini che coinvolgono un comportamento anticoncorrenziale e sono stati completati in questi ultimi anni in settori come il farmaceutico, energia e servizi finanziari. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web della dell´indagine settoriale della Dg Concorrenza. Perché aprire questa indagine nel settore? Il buon funzionamento del commercio elettronico è un aspetto importante per la crescita economica. Il commercio elettronico riduce i costi di transazione, per ridurre i prezzi e ampliare la scelta dei consumatori. La crescita del commercio elettronico nell´Ue riflette queste prestazioni, circa il 50% della popolazione dell´Ue hanno già fatto acquisti on line nel 2014. Tuttavia, solo il 15% dei cittadini ha fatto acquisti on line di un venditore di beni o di un fornitore di servizi stabilito in un altro Stato membro [1] . Varie ragioni possono spiegare il lento sviluppo del commercio elettronico transfrontaliero nell´Ue, tra cui le barriere linguistiche, le preferenze dei consumatori e le differenze tra le normative degli Stati membri. La strategia per il mercato unico digitale individua una serie di barriere pubbliche (normative) che impediscono il commercio elettronico transfrontaliero. Tuttavia, è anche possibile che le aziende attive nel settore limitano commercio elettronico transfrontaliero nell´Ue deliberatamente erigere ostacoli di natura privata (soprattutto per contratto): Un recente rapporto mostra che il 32% dei dettaglianti ha citato l´esistenza di restrizioni contrattuali nei loro accordi di distribuzione come la ragione, impedendo loro di fornire servizi transfrontalieri [2] . In un altro sondaggio 2015 del commercio all´ingrosso e al dettaglio di beni e servizi all´interno dell´Unione europea, il 19,1% delle imprese già presenti nel settore del commercio elettronico transfrontaliero e il 29% delle imprese che non impegnata in tale attività dicono che le restrizioni delle vendite a piattaforme online che sono imposte dai fornitori costituiti o costituirebbero un problema per le loro attività di vendita on-line (Flash Eurobarometro 413). L´obiettivo dell´inchiesta di settore E-commerce è quello di raccogliere maggiori informazioni sul mercato per capire meglio la natura, la prevalenza e l´impatto di questi ostacoli e barriere simili erette da imprese che ostacolano la border e-commerce, ed esaminarle alla luce delle regole di concorrenza dell´Ue. Qual è il legame tra questa indagine settoriale e la strategia per il mercato unico digitale Come notato sopra, la strategia per il mercato unico digitale dalla Commissione individua e propone diverse azioni volte a eliminare una serie di ostacoli pubblici (normativi) che ostacolano il commercio elettronico transfrontaliero. In parallelo, l´indagine settoriale raccoglierà informazioni sugli ostacoli al commercio attraverso i confini nazionali istituiti dalle aziende che forniscono beni e servizi online e monitorare qualsiasi indizio dell´esistenza di tali ostacoli. Qual è il calendario per l´indagine settoriale? Nelle prossime settimane, la Commissione invierà richieste di informazioni a una vasta gamma di soggetti interessati in tutta l´Ue. Le società interessate possono includere produttori e grossisti, così come i rivenditori online. In base alle regole di concorrenza comunitarie, la Commissione può chiedere alle società e organizzazioni del settore per fornire informazioni, documenti o dichiarazioni nel contesto di un´indagine settoriale. La Commissione prevede di pubblicare un progetto di relazione per la consultazione a metà 2016. La relazione finale è prevista per il primo trimestre 2017.  
   
   
OGGI A PADOVA INCONTRO SU “SMART SPECIALISATION STRATEGY”  
 
Venezia, 7 maggio 2015 - Valorizzare i vantaggi competitivi e il potenziale di innovazione, per riunire risorse e sistema imprenditoriale attorno a una visione del futuro basata sull’eccellenza. A questo punta la Smart Specialisation Strategy, il documento redatto dalla Regione del Veneto in risposta alle richieste degli attori del territorio e per dare riscontro agli obiettivi posti da Europa 2020 per raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il tema sarà al centro di un incontro, promosso dall’assessorato regionale all´economia e sviluppo, ricerca e innovazione, che si svolge oggi (con inizio alle ore 18.00) presso il Centro Conferenze Alla Stanga della Camera di Commercio di Padova (Piazza Zanellato, 21). I quattro ambiti di specializzazione individuati sui quali si focalizzeranno le future azioni regionali a favore del territorio sono Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries. L’incontro mira a illustrare i supporti economici e operativi al fine di ottimizzare le azioni messe a disposizione e sensibilizzare sulle potenzialità offerte di questo innovativo approccio.  
   
   
IL VENETO DIGITALE SI DA’ APPUNTAMENTO IL 9 MAGGIO PER PARLARE DI STRATEGIE A SUPPORTO DELL’INNOVAZIONE CON I CANDIDATI AL FUTURO GOVERNO REGIONALE  
 
Venezia 7 maggio 2015 - I Digital Champions del Veneto assieme ai principali protagonisti dell’innovazione nella Regione lanciano l´iniziativa Veneto Digitale, evento che si terrà al Padiglione Expo di Acquae Venezia, a Marghera, nel pomeriggio del 9 maggio, dalle 14.30 alle 19.30 ´al quale stanno dando adesione in questi giorni anche i quattro candidati alle elezioni in corsa per la Presidenza del Veneto: Berti, Moretti, Tosi e Zaia. Veneto Digitale sarà un momento di confronto volto a presentare proposte concrete ai candidati al governo regionale e per mantenere alto nel tempo l’interesse alle tematiche di crescita e sviluppo attraverso il digitale. L’obiettivo dell’appuntamento, infatti, è quello di creare un libero spazio di confronto prima dell’elezione del futuro candidato e di verifica costante delle proposte e delle promesse mantenute e disattese in corso di governo: un movimento dal basso, bottom-up, costituito da cittadini, istituzioni, associazioni e imprese sulle rotte del digitale. Tra i membri del Board promotore alcuni dei principali attori dell´innovazione: Gianluigi Cogo, Digital Champion di Venezia, Pierantonio Macola, Amministratore delegato di Smau, Gianni Potti, Digital Champion di Padova, Stefano Micelli, Docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Stefano Quintarelli, Presidente comitato indirizzo Agid, Roberto Scano, Presidente Iwa, Riccardo Donadon, Presidente di H-farm. Tutti i membri avranno il compito di animare il confronto nell’ambito dei 10 tavoli tematici che riuniranno esperti appassionati, operatori e ricercatori, studenti o cittadini, tutti uniti dalla voglia di trasformare il Veneto in un territorio ad alta densità digitale. I temi dei tavoli sono: Infrastrutture Abilitanti, Cultura e competenze digitali, Mobilità intelligente, Mercati e commercio digitale, Imprenditoria giovanile e start-up, Manifattura e fabbricazione digitale, Democrazia partecipativa, Turismo, cultura, territorio e accoglienza, Sanità e sociale, Città e territorio. Veneto Digitale (www.Venetodigitale.org ) sarà un’importante occasione per valorizzare il tema del digitale coniugando le esigenze e le attese delle piccole imprese del territorio con le strategie del futuro governo regionale quale anello centrale delle politiche di sviluppo della Comunità Europea. "Smau - sottolinea l´Ad Pierantonio Macola - contribuisce attivamente ai tavoli di lavoro, insieme ai principali protagonisti dell’innovazione della Regione, tra cui i Digital Champions (con cui Smau ha avviato una partnership per tutto il 2015 volta a diffondere la cultura digitale sul territorio): una conferma ulteriore del nostro ruolo di piattaforma di incontro tra le imprese del territorio con la Regione, attore strategico rispetto ai temi dell’innovazione, ricerca e sviluppo, fattori vitali per lo svecchiamento e la crescita dei nostri sistemi produttivi."  
   
   
ITALIAN MODEL UNITED NATIONS: GLI STUDENTI DEL LAZIO DIVENTANO CITTADINI DEL MONDO  
 
Roma, 7 maggio 2015 - Ieri si è chiusa l´Italian Model United Nations 2015, la più grande simulazione Onu mai realizzata in Italia per i ragazzi delle scuole medie inferiori, all’appuntamento hanno partecipato oltre quattrocento studenti. A marzo del prossimo anno a Roma la Harvard Worldmun, la conferenza internazionale di Harvard che si terrà nel 2016. È un appuntamento importante che porterà a Roma più di 2.000 studenti dalle migliori università di tutto il mondo e che sarà una bella festa e un’occasione di crescita per il Lazio e per l’Italia. Un motivo di orgoglio che si aggiunge alla nomina di Costanza Cicero, ventenne di Pomezia, a segretario generale del National High School Model United Nations di New York, l’Onu dei giovani. Il Lazio è un’avanguardia al livello internazionale sul Model United Network. La Regione è un punto di riferimento non solo in Italia, ma anche per i sistemi scolastici di tanti altri paesi europei. La partecipazione attiva a United Network ha consentito di far conoscere il nostro Paese nel mondo e di far partecipare con successo i nostri giovani all’interno di contesti internazionali. Una grande occasione per portare i ragazzi nel mondo. L’italian Model United Nations è la più grande simulazione Onu mai realizzata in Italia. Ogni edizione di Imun è stata più grande e più ricca delle precedenti, in termini di partecipazione complessiva, di numero di commissioni rappresentate, di presenza di studenti stranieri. Quest’anno Imun Roma ha visto la partecipazione di 2.100 studenti da 143 scuole, una bella occasione per far incontrare tra di loro ragazzi che provengono da tutti i Paesi del mondo e portarli a sviluppare capacità molto importanti, come tenere discorsi in inglese davanti a una platea di duecento coetanei. Aiutiamo i ragazzi a confrontarsi con i grandi temi della politica internazionale e ad affrontarli con gli strumenti della diplomazia, trattando, mediando, costruendo alleanze. Un modo intelligente e prezioso non solo di crescere, ma anche per capire il valore e la bellezza della politica, e anche il modo più concreto e meno ideologico per indicare ai ragazzi un´altra opportunità di convivenza non fondata sull´odio e il sangue ma sulla conoscenza dell´altro. "Un progetto bellissimo che sosteniamo da cinque-sei anni. Sono convinto che inserirlo nelle scuole sia importante- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: si usa il cervello prima della forza e questo aiuta ad essere cittadini migliori. Questo è il modo più concreto e meno ideologico per indicare ai ragazzi un´altra opportunità di convivenza non fondata sull´odio e il sangue ma sulla conoscenza dell´altro"- ha detto ancora Zingaretti.  
   
   
TOSCANA: DIRITTO ALLA PACE PER UN PIANETA SOSTENIBILE, CINQUECENTO RAGAZZI CON LE LORO PROPOSTE  
 
Firenze 7 maggio 2015 - Dodici scuole, oltre venti classi e circa cinquecento studenti si sono dati appuntamento ieri a Firenze per dire la loro ed avanzare anche qualche proposta concreta sulla sostenibilità del pianeta e il diritto alla pace. Scuole medie, come la Bartolena di Livorno, ma per lo più scuole superiori: studenti di alberghieri, licei artistici e scientifici, istituti tecnici ed altro ancora giunti da Massa, Empoli, Poppi in provincia di Arezzo, Rosignano, Firenze, Piombino, Santa Fiora sull´Amiata, Volterra, San Giovanni Valdarno, Pontedera e Prato. Tutti insieme a Firenze, da metà mattina fino alle quattro e mezzo del pomeriggio, per avanzare proposte a volte semplici, come il fare raccolta differenziata a scuola che pare, nonostante tutto, una pratica non troppo diffusa, e proposte e progetti più ambiziosi, come ridurre lo spreco di cibo non solo a tavola ma durante tutta la filiera di lavorazione. Quello di oggi stato l´evento conclusivo di una serie di laboratori e percorsi educativi che hanno coinvolto le scuole da gennaio ad aprile, appendice dell´appuntamento annuale con il "Meeting dei diritti umani" organizzato a dicembre dalla Regione con giovani da tutta la Toscana. Due progetti distinti, uno sul clima e l´altro sui diritti, organizzato il primo in partenariato con l´associazione Oikos con il contributo del Ministero degli Esteri ed il secondo dalla Regione, come capofila, e finanziato dall´Unione europea. Ad ascoltare i quasi cinquecento giovani toscani intervenuti a Firenze c´erano amministratori pubblici ma anche rappresentanti di Banca Etica, World Fair Trade international, Oxfam, Cospe, Libertà e Giustizia e Comunità delle Piagge, associazioni dunque impegnate sul fronte della cooperazione ma anche nel sociale. Infatti oltre che di sostenibilità ambientale e del mondo, agricoltura e clima, diseguaglianze e povertà, si è parlato anche di costi della politica, rispetto degli altri, solidarietà, istruzione, immigrazione e legalità. Un confronto sulle proposte ma anche su quanto le istituzioni e le associazioni già stanno facendo. E così, tra le idee, c´è chi propone di diversificare le produzioni e incentivare le filiere corte (che però non possono riguardare tutto), c´è chi dice di legalizzare la cannabis perché a quel punto il farne uso diventerebbe molto meno trasgressivo e forse si fumerebbe anche meno. C´è chi, come il Datini di Prato, ha organizzato un percorso su nepotismo e meritocrazia assieme agli studenti, più anziani, del carcere circondariale della città, perché mandare avanti i più meritevoli aiuterà a ridurre le diseguaglianze sociali e ottimizzare le filiere, e c´è chi ha provato a ragionare sul rapporto tra produzione di cibo nel mondo e riconoscimento di pari diritti ai lavoratori.  
   
   
PIANO TRENTINO TRILINGUE: AVVIO DEL PROGETTO DI ACCOSTAMENTO ALLE LINGUE NEI NIDI D’INFANZIA  
 
Trento, 7 maggio 2015 - Prime fasi operative di attuazione del Piano Trentino Trilingue approvato nel novembre 2014 dalla Giunta provinciale. Come anticipato nei mesi scorsi, i primi a partire con una sperimentazione dalla durata di 3 mesi, saranno i bimbi di 10 nidi d’infanzia dell’intero territorio provinciale. Il progetto è stato curato dell’Ufficio Infanzia della Provincia che ha stretto una rete di collaborazione con i vari soggetti che gestiscono gli asili nido. Alle azioni formative iniziali, realizzate con la collaborazione del prof. Michele Daloiso dell’Università Ca’ Foscari di Venezia seguiranno specifiche azioni di monitoraggio del progetto. L’apprendimento delle lingue straniere è ritenuto strategico nella formazione dei bambini e dei ragazzi. Le basi di questo processo si pongono positivamente già dai primi anni di vita, età ideale per accostarsi a suoni diversi e a familiarizzare con altri “codici linguistici”. Questa è l’età in cui la mente del bambino è più plastica e naturalmente predisposta ad apprendere, a scoprire, a sperimentare nel piacere della novità. Avvicinarsi, quindi, a più lingue in tenera età “attiva” il pensiero e predispone a una maggiore facilità di apprendimento futuro. Va aggiunto però che in questa fascia di età non si parla d’insegnamento delle lingue in senso tradizionale, ma piuttosto di un’esperienza di avvicinamento e di sensibilizzazione facilitato. Il punto di forza è il coinvolgimento dei bambini in esperienze giocose, in situazioni e momenti di vita familiari, tipici della comunità di nido di infanzia. Per tutti questi motivi il punto di partenza del Piano Trentino Trilingue riguarda proprio la fascia di età 0/3 anni. La prima fase attuativa del Piano prevede il coinvolgimento di 10 nidi di infanzia: Bondo, Castello di Fiemme, Lavis, Pergine “Il girasole”, Cles, Sarnonico, Riva del Garda “S. Alessandro”, Primiero “Tonadico”, Rovereto “La Coccinella”, Borgo V. “Arcobaleno”. L’esperienza durerà da fine aprile a fine luglio 2015, anche se è destinata ad espandersi ulteriormente dal prossimo autunno nella convinzione che le lingue costituiscono per i bambini un’opportunità di crescita, di sollecitazione e di apertura comunicativa. L’ufficio Infanzia, impegnato da tempo nella predisposizione del progetto, ha organizzato, con la supervisione del prof. Michele Daloiso dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, alcune azioni formative iniziali rivolte alle educatrici, ai pedagogisti e in generale alle figure in azione. Il progetto proseguirà con ulteriori azioni formative in due direzioni: la formazione metodologica, che rimane sempre l’aspetto distintivo e fondamentale di una proposta di accostamento alle lingue, e la formazione linguistica, affinché un maggior numero di personale abbia la competenza necessaria. Per tutta la durata dell’intervento sul territorio vi sarà un’azione di monitoraggio serrata, utile a valutare gli accorgimenti organizzativi più opportuni, i punti di forza, le risposte dei bambini. Questa prima fase, che parte attrezzata, ma con un forte occhio di riguardo alle condizioni specifiche del mondo dei nidi, fonderà ulteriormente la costruzione del progetto nel suo insieme, affinché questo possa decollare in tutta la sua completezza e estensione dal prossimo autunno.  
   
   
BOLZANO: FIRMA MEMORANDUM EUROPEO PER SPAZI PUBBLICI ECOLOGICI  
 
Bolzano, 7 maggio 2015 - I Giardini concimati naturalmente e l’ecologizzazione degli spazi verdi pubblici hanno sempre più rilievo in tutta Europa. Già 26 organizzazioni e Paesi Ue hanno sottoscritto l’accordo per lo sviluppo della linea di pensiero ecologica. Ora anche l’Alto Adige aderisce all’iniziativa: il 6 maggio l’assessore provinciale Arnold Schuler ha sottoscritto il memorandum. Con la sottoscrizione del memorandum dell´iniziativa europea "Natur im Garten" si vuole favorire l´integrazione della filosofia ecologica del giardino nei programmi di incentivazione promossi dall´Unione Europea. Con la firma dell´assessore provinciale Schuler nei Giardini di Castel Trautmansdorff a Merano anche l´Alto Adige da oggi aderisce alla rete europea che prevede tra l´altro un marchio di qualità ecologico. Schuler ha sottolineato l´importanza della varietà e dell´equilibrio ecologico tra le specie nel verde pubblico, "per salvaguardare la funzione ecologica di parchi e giardini e al contempo creare spazi pubblici nei quali le persone possono sostare volentieri e trovarsi bene. Anche le aree verdi nelle città sono un barometro sempre più importante per segnalare la qualità di vita nell´area urbana, dobbiamo creare nuovi strumenti di finanziamento e incentivazione a livello europeo." L´assessore ha confermato l´intenzione di favorire una maggiore offerta formativa e di consulenza anche in questo ambito. Si pensa ad esempio alla realizzazione di un servizio di consulenza telefonica specificamente dedicato, a cui possono rivolgersi sia esperti che appassionati di giardinaggio per hobby. L´azione partita dalla Bassa Austria "Natur im Garten" da oltre 15 anni diffonde l´ecologizzazione di giardini privati e aree verdi in Austria e oltre i confini, promuove la varietà biologica e l´allestimento dei giardini con piante locali e ecologicamente preziose. I criteri di fondo - rinuncia a pesticidi, fertilizzanti chimici e sintetici e torba - sono l´importante base di partenza dell´iniziativa. "Attraverso il giardinaggio ecologico possiamo dare un contributo di grande importanza all´intero ciclo vitale in Austria e in Europa", ha detto Wolfgang Sobotka, iniziatore dell´azione e vicepresidente del governo regionale della Bassa Austria. Tre anni fa, con l´associazione "European Garden Association - Natur im Garten International" (2012) è stato creato un progetto europeo per il giardinaggio ecologico nei programmi di incentivazione dell´Unione Europea. 26 organizzazioni e Paesi Ue hanno sottoscritto il memorandum per lo sviluppo della linea di pensiero ecologica. L´alto Adige oggi entra a far parte dell´associazione assieme a Germania, Svizzera, Repubblica Ceca e Slovacchia. L´adesione dell´Alto Adige avviene attraverso il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg, che fungerà anche da centro di certificazione di questo marchio di qualità ecologico. Con la scuola professionale Laimburg e altri soggetti nei prossimi anni si conta di costruire un network professionale per il giardinaggio ecologico. Un´altra particolarità: l´area dei Giardini "Orto di Montagna con prato antestante" è stato insignito della prima targhetta "Natur im Garten" in Alto Adige.  
   
   
PROTEZIONE CIVILE - NASCE "STARP", IL SISTEMA WEB PER LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEL VOLONTARIATO. UNO STRUMENTO UTILE PER VELOCIZZARE I TEMPI DI ATTIVAZIONE IN SITUAZIONI DI EMERGENZA E AVERE I DATI AGGIORNATI DEGLI ISCRITTI  
 
Bologna, 7 maggio 2015 - Avere a disposizione in tempo reale i dati aggiornati delle organizzazioni di volontariato e velocizzare i tempi di attivazione dei volontari in caso di emergenze. Sono alcuni vantaggi resi possibili da “Starp”, il neonato sistema per la gestione informatizzata dei dati delle organizzazioni iscritte all’Elenco del volontariato di Protezione civile dell’Emilia-romagna (associazioni e gruppi comunali). Il nuovo applicativo informatico adottato dalla Regione è stato presentato oggi alle organizzazioni di volontariato dall’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo e dal direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile Maurizio Mainetti. “Si tratta di uno strumento che consente di realizzare un censimento chiaro e aggiornato delle associazioni autorizzate ad operare e dei volontari che le compongono - spiega l’assessore Gazzolo -. Un’innovazione di fondamentale importanza per migliorare ulteriormente le capacità di intervento dei nostri undicimila volontari, che costituiscono una risorsa preziosa e insostituibile per affrontare le emergenze, come anche le recenti esperienze hanno dimostrato”. Numero di organizzazioni e di volontari, mezzi e attrezzature disponibili, statuto, regolamenti: questi i dati disponibili su Starp (Sistema territoriale associazioni regionali protezione civile). Solo le organizzazioni iscritte all’Elenco regionale del volontariato di Protezione civile, articolato in una sezione regionale e in nove provinciali, possono essere coinvolte per l’attività di prevenzione, previsione ed emergenza. “L’informatizzazione ci permette quindi di sapere con estrema precisione su quante e quali forze possiamo contare - conclude Gazzolo -. Con questo strumento abbiamo dato attuazione alle direttive nazionali stabilite dal Dipartimento di Protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri per assicurare la partecipazione unitaria delle organizzazioni di volontariato all’attività di Protezione civile”. I volontari della Protezione civile in Emilia Romagna 11.000 (8.386 uomini, 2.614 donne, età media 49 anni), di cui 6.185 operativi e 4.815 di supporto; 289 organizzazioni operative  
   
   
RINASCE ´CASCINA NASCOSTA´, LA ‘CASA DEL VERDE’ DI MILANO  
 
Milano, 7 maggio 2015 – Nel cuore del parco Sempione, a pochi metri dalla Triennale e dalla torre Branca, seminascosto dalla vegetazione c’è un piccolo edificio con tetto a coppi e con un ampio cortile. Di proprietà del Settore Parchi e Giardini ospita, dal dopoguerra, gli uffici dei tecnici del parco oltre ad alcuni magazzini. Per decenni è stato utilizzato come ‘ripostiglio’, semi- abbandonato e invisibile ai milanesi. Oggi, grazie a un bando pubblico del Consiglio di Zona 1 condiviso con l´assessorato al Verde, Benessere e Qualità della Vita si trasforma in uno spazio aperto a tutti, dedicato ai temi del verde urbano e della sostenibilità. Un edificio che copre un’area di oltre 3.500 metri quadri, di cui 1.200 coperti e 2.300 scoperti. Si chiamerà ‘Cascina Nascosta – Casa del Verde’. La gestione è stato assegnata a una cordata di associazioni: Legambiente, Arci Pareidolia, Cia – Confederazione Italiana Agricoltori e Alterazioni vincono il bando del Comune di Milano per la gestione di una struttura nel Parco Ma le buone notizie per il verde cittadino non finiscono qui, perché insieme al nuovo spazio è stato presentato anche il progetto ‘giardiniere condotto’. Ovvero, mettere a disposizione dei milanesi un professionista del verde per tutti coloro che vogliano creare un giardino o curare un’area verde pubblica. Un servizio reso possibile grazie alla collaborazione con gli operatori di Italia Nostra -Bosco in Città. “Oggi è una splendida giornata per chi ama la natura e vuole prendersi cura della sua città – afferma l’assessora Chiara Bisconti – perché recuperiamo un luogo fino ad oggi sconosciuto e insieme offriamo un servizio totalmente nuovo e innovativo a cittadine e cittadini. ‘Casa del Verde’ e ‘giardiniere condotto’. Due bellissime novità che confermano l’impegno di questa amministrazione nel promuovere un approccio impegnativo al verde urbano, rispondendo alle esigenze di una cittadinanza sempre più attenta e sempre più attivamente impegnata nella costruzione di un bene comune. La ‘Casa del Verde’ - continua Bisconti - sarà un punto di riferimento per tutti, un luogo pubblico che in questa città mancava. Il mio grazie, profondo, va a tutti coloro che hanno creduto in questi progetti”. La ‘Casa del Verde’ sarà gestita dalle associazioni che si sono aggiudicate il bando per 23 anni, grazie ad un progetto ambizioso che intende portare i temi della sostenibilità e della cultura ambientale al centro di una grande parco metropolitano. Ciascuno metterà a disposizione le proprie abilità ed esperienze nella costruzione di uno spazio partecipato. A dare una mano ci sarà anche una fitta rete di sostenitori, associazioni, oltre che il mondo delle università e della cultura. Ma anche architetti, apicoltori e agricoltori. "La Casa del Verde, uno spazio bellissimo e nascosto nel cuore del Parco Sempione, e fino ad oggi sottoutilizzato e sconosciuto ai più, - aggiunge Elena Grandi Presidente della Commissione Verde e Demanio del Consiglio di Zona 1 - da oggi diventerà una vera "enclave" del verde urbano: un luogo aperto alla città e a chiunque vorrà trovare sostegno, collaborazione, consigli sui temi del verde, dei giardini condivisi, della biodiversità. Un modello virtuoso di collaborazione tra Amministrazione e cittadinanza attiva. " Il Giardiniere Condotto Un operatore professionista del verde a disposizione di tutti. È il nuovo servizio messo a punto dall’Amministrazione insieme al Cfu – Centro per la Forestazione Urbana (struttura operativa di Italia Nostra – Boscoincittà) con la partecipazione della Fondazione Perilparco. Un servizio stabile e flessibile che andrà incontro alle esigenze dei gruppi di cittadini impegnati nella realizzazione e nella cura a verde di spazi pubblici. Il Giardiniere Condotto sarà dotato di un furgoncino messo a disposizione dal Centro di Italia Nostra con attrezzatura motorizzata per la cura dl verde e attrezzatura manuale da imprestare ai volontari. Parte sono attrezzi funzionanti a batterie ricaricabili,quindi sicure silenziose e a zero emissioni messe a disposizione gratuitamente dalla ditta Sthil. Per richiedere l’intervento del Giardiniere Condotto è sufficiente contattare il Cfu presso il Boscoincittà di Italia Nostra, telefono 024522401 L’idea di questo servizio nasce dalla quotidiana pratica di lavoro del gruppo Cfu impegnato in primo luogo nella cura e gestione del Boscoincittà ma attento alle realtà cittadine e dell’area metropolitana. Solo nel 2014 i gruppi che hanno ricevuto un aiuto di varia natura dalla struttura Cfu sono stati: Associazione Parco Segantini, Comune di Cusago, Associazione Genitori Scuola Primaria Martin Luther King, Giardino Nascosto, Giardini in transito, Athala Onlus, Scuola Primaria di Via Paravia.  
   
   
MOLISE - BIOCOMPOST: DA RIFIUTO A RISORSA, I RISULTATI DEL PROGETTO  
 
Campobasso, 7 maggio 2015 - Venerdì 8 maggio alle ore 11:00 presso la sede dell’azienda Marina Colonna Soc. Agr. Srl, si terrà l’evento finale del Progetto “Biocompost” finanziato a valere sui fondi Por Fesr Molise 2007/2013 – Bando “R&s Filiere” dal titolo “Biocompost: da rifiuto a risorsa”. L’evento organizzato da Unioncamere Molise, in collaborazione con l’Università degli Studi del Molise, ha come obiettivo presentare i risultati finali del progetto che attraverso una integrazione sinergica tra aziende, associazioni di produttori e centri di ricerca ha avuto lo scopo di rivalutare, caratterizzare e valorizzare con nuovi e completi approcci sperimentali e industriali i sottoprodotti derivanti dalla lavorazione delle olive per l’ottenimento di materiale organico innovativo da impiegare in agricoltura biologica, integrata e nel settore vivaistico. Le attività svolte, partendo dalla selezione delle materie prime da compostare, ha previsto l’ottenimento di prodotti utili alla filiera del settore agricolo rivolta alla produzione vegetale in linea con i principi dell’agricoltura biologica ed integrata. Il confronto tra esperti, operatori del settore ed il coinvolgimento dell’imprenditorialità sarà il successo per affrontare le future sfide della sostenibilità della filiera olearia e non solo. Il convegno vuole essere un contributo locale al tema di Expo2015: Nutrire il Pianeta. Energia per la vita. Infine, verranno brevemente presentate le attività del progetto Atecor Rifiuti che ha l’obiettivo di delineare e proporre nuove strategie innovative di recupero e valorizzazione dei sottoprodotti della filiera avicola e agroindustriale per un loro impiego in modo ecocompatibile ed energeticamente sostenibile.  
   
   
RACCOLTA RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI, CAMPANIA AL PRIMO POSTO NEL MEZZOGIORNO  
 
Napoli, 7 maggio 2015 - Il Coordinamento Nazionale delle imprese che operano nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti elettrici ed elettronici ha certificato che nel 2014 la Campania si conferma la Regione dell’Area Sud ed Isole con i più alti quantitativi di Raee raccolti pari a 14.776.901 chilogrammi, con un aumento del 7% rispetto al 2013. Lo rende noto l’Assessorato all’Ambiente Regionale. La media pro-capite passa dai 2,39 ai 2,52 chilogrammi. Crescono i Centri di Conferimento che, con 241 Centri di raccolta ed altri 6 Centri, registrano una media di 4 strutture ogni 100.000 abitanti. Napoli si attesta anche quest’anno al primo posto con 5.769.789 chilogrammi di Raee raccolti. Seguono nella classifica dei quantitativi raccolti Caserta, Salerno, Avellino e Benevento. Il dato di Caserta, in particolare, risulta il migliore in assoluto dell’Italia Meridionale. Il 41% dei rifiuti raccolti è costituito da televisori e monitor.