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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Giugno 2015 |
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Politica |
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DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEL PRESIDENTE UE JEAN-CLAUDE JUNCKER E SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO JENS STOLTENBERG |
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Bruxelles, 17 giugno 2015 – Di seguito una dichiarazione congiunta s della Commissione europea, il presidente Jean-claude Juncker e Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: "L´ue e la Nato sono partner unici ed essenziali che condividono valori comuni e interessi strategici. Lavoriamo fianco a fianco nelle operazioni di gestione delle crisi, sviluppo di capacità e le consultazioni politiche per sostenere la pace e la sicurezza internazionale. La nostra cooperazione è particolarmente importante nel contesto di un calo bilanci della difesa in molti dei nostri Stati membri. Dobbiamo rafforzare il potenziale della nostra partnership strategica per ridurre al minimo inutili duplicazioni e massimizzare la redditività. Accogliamo con favore gli sforzi sia da parte di alleati della Nato e gli Stati membri dell´Ue per migliorare le loro capacità di difesa e, in questo senso, abbiamo continuo sostegno stretta cooperazione e complementarità tra le due organizzazioni. Una difesa europea più forte contribuirà a una più forte della Nato. In questo contesto, non vediamo l´ora al Consiglio europeo di giugno di prendere misure decisive in tal senso. " |
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OSSERVAZIONI DEL COMMISSARIO UE AVRAMOPOULOS DOPO IL CONSIGLIO AFFARI INTERNI IN LUSSEMBURGO |
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Lussemburgo, 17 giugno 2015 : “Oggi abbiamo avuto un costruttivo scambio di opinioni sulla agenda europea sulle migrazioni e le misure di attuazione che la Commissione ha proposto. Questo aprirà la strada, spero, di un accordo al Consiglio europeo sul principio. E Accolgo con particolare favore l´intenzione annunciata dalla presidenza lussemburghese di concludere i negoziati sui meccanismi di trasferimento e reinsediamento, entro la fine del mese di luglio. Le nostre discussioni non erano un minuto troppo presto se si ricorda che più di 100.000 persone sono arrivate alle nostre frontiere meridionali dall´inizio dell´anno - e continuano a venire. Oggi, ho ripetuto ai ministri quello che ho detto nelle ultime settimane: l´agenda europea sulle migrazioni è un pacchetto ben equilibrato, non un approccio à la carte. Le proposte che abbiamo presentato sono un´espressione di solidarietà e di responsabilità. Mentre gli Stati membri hanno convenuto che dobbiamo esprimere solidarietà - lasciarmi li ricordo ancora una volta che la solidarietà non venga a pezzi. Abbiamo fatto progressi oggi, ma non siamo ancora arrivati. E ´ora che cerchiamo di là degli interessi nazionali, ed evitare un minimo comune denominatore di contrattazione o di puntare il dito. Ciò che è in gioco è il cuore della nostra unità europea e la collaborazione. Non abbiamo altra scelta che quella di trovare una soluzione a livello europeo. Ecco perché sono lieto di annunciare che abbiamo deciso di intensificare i nostri sforzi per aumentare i rendimenti effettivi dei migranti irregolari, per evitare ulteriori movimenti secondari e di sviluppare rapidamente il concetto di hotspot che abbiamo proposto. Nei prossimi giorni, comunque, continueremo a portare avanti per un accordo globale in materia di migrazione e audace, al fine di: istituire un sistema di emergenza ricollocazione equilibrato ma obbligatorio intra-Ue lanciare un programma di reinsediamento a livello dell´Ue e andare avanti Signore e signori, Sono lieto di vedere che gli Stati membri sono d´accordo sui principi, ma le parole non bastano. Ora è il momento di azione comune. Non dobbiamo perdere altro tempo. Dobbiamo essere all´altezza della situazione e fornire risultati. La Commissione non si darà pace finché non troveremo un accordo praticabile. Voglio anche aggiungere che abbiamo avuto una discussione costruttiva sulla sicurezza e la lotta contro il terrorismo, e che abbiamo raggiunto un accordo lì. Le conclusioni del Consiglio adottate oggi riflettono le 3 priorità della agenda europea per la sicurezza: il terrorismo, la criminalità organizzata e la criminalità informatica. Infine, vorrei ringraziare i nostri colleghi lettoni per un eccellente presidenza. Molte sfide sono venuti la nostra strada, ma abbiamo sempre collaborato in modo costruttivo e fecondo. Grazie |
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VIVERE INSIEME E ACCETTARE LE DIVERSITÀ: L´UE SI IMPEGNA A GARANTIRE LA TOLLERANZA E IL RISPETTO TRA CULTURE E RELIGIONI DIVERSE |
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Bruxelles, 17 giugno 2015 - Il 16 giugno la Commissione europea ha ospitato l´annuale riunione ad alto livello con quindici leader religiosi delle comunità cristiana, ebraica, musulmana, indù, buddista e mormone per discutere sul tema "Vivere insieme e accettare le diversità". Gli esponenti delle grandi comunità religiose si sono incontrati con il primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans e con Antonio Tajani, vicepresidente del Parlamento europeo. "Questo dialogo è più importante che mai", ha dichiarato Frans Timmermans. "Le nostre società devono far fronte a sfide fondamentali e le chiese e le religioni possono svolgere un ruolo importante nel promuovere la coesione sociale e colmare i divari. I leader presenti qui oggi sono partner della Commissione europea e in questa sede possono farla partecipe delle loro esperienze nel campo della lotta al fondamentalismo e alle discriminazioni e della creazione di un clima di fiducia e comprensione reciproca." Lo scorso 2 giugno ha avuto luogo un´altra riunione, sempre nell´ambito di "Vivere insieme e accettare la diversità", in cui Frans Timmermans ha incontrato undici rappresentanti di organizzazioni filosofiche e non confessionali provenienti da tutta Europa. Le conclusioni di questa riunione forniranno materiale di discussione per il primo convegno annuale sui diritti fondamentali dell´Ue che si terrà l´1 e il 2 ottobre 2015 e che sarà incentrato sul tema "Tolleranza e rispetto: prevenire e combattere l´odio antisemita e antimusulmano in Europa". |
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IL PROGRAMMA OMT ANNUNCIATO DALLA BCE NEL SETTEMBRE 2012 È COMPATIBILE CON IL DIRITTO DELL’UNIONE IL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI TITOLI DI STATO SUI MERCATI SECONDARI NON ECCEDE LE ATTRIBUZIONI DELLA BCE IN MATERIA DI POLITICA MONETARIA E NON VIOLA IL DIVIETO DI FINANZIAMENTO MONETARIO DEGLI STATI MEMBRI |
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Lussemburgo, 17 giugno 2015 - Con un comunicato stampa del 6 settembre 2012, la Banca centrale europea (Bce) ha annunciato di aver adottato alcune decisioni concernenti un programma che autorizza il Sistema europeo di banche centrali (Sebc) ad acquistare sui mercati secondari titoli del debito pubblico di Stati membri della zona euro, qualora siano soddisfatte talune condizioni. Tale programma, correntemente denominato «programma Omt», mira a rimediare alle perturbazioni del meccanismo di trasmissione della politica monetaria generate dalla situazione specifica dei titoli del debito pubblico emessi da alcuni Stati membri e a preservare l’unicità della politica monetaria. La Bce aveva in effetti constatato che i tassi di interesse dei titoli del debito pubblico dei vari Stati della zona euro presentavano, all’epoca, una forte volatilità e differenziali di rendimento estremi. Secondo la Bce, tali differenziali non erano riconducibili esclusivamente alle diversità macroeconomiche tra gli Stati della zona euro, bensì trovavano la loro origine, in parte, nell’esigenza di premi di rischio eccessivi per i titoli emessi da alcuni Stati membri, premi destinati a coprire un rischio di collasso della zona euro. Secondo l’analisi della Bce, tale situazione particolare indeboliva fortemente il meccanismo di trasmissione della politica monetaria del Sebc, portando ad una frammentazione delle condizioni di rifinanziamento delle banche e dei costi del credito che limitava fortemente gli effetti degli impulsi del Sebc sull’economia in una parte sostanziale della zona euro. La Bce afferma che l’annuncio di tale programma è stato da solo sufficiente per ottenere l’effetto ricercato, ossia ristabilire il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e l’unicità di tale politica. A più di due anni dal suo annuncio, il programma non è stato ancora attuato. Il Bundesverfassungsgericht (Corte costituzionale federale, Germania) è stato adito con vari ricorsi per esame di costituzionalità aventi ad oggetto il contributo fornito dalla Deutsche Bundesbank (Banca centrale federale tedesca) all’attuazione del programma Omt, nonché l’asserita inerzia del governo federale e della camera bassa del Parlamento federale (Bundestag) dinanzi a questo programma. Le parti all’origine dei suddetti ricorsi fanno valere che il programma Omt, da un lato, non rientra nel mandato della Bce e viola il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri della zona euro e, dall’altro, viola il principio di democrazia sancito nella Legge fondamentale tedesca (Grundgesetz) e pregiudica, in tal modo, l’identità costituzionale tedesca. Il Bundesverfassungsgericht chiede alla Corte di giustizia se i Trattati dell’Unione autorizzino il Sebc ad adottare un programma come il programma Omt. Detto giudice nutre in particolare dei dubbi quanto al punto se tale programma rientri nelle attribuzioni del Sebc come definite dai Trattati dell’Unione, e si chiede altresì se esso sia compatibile con il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri. Mediante la sua sentenza odierna, la Corte risponde che i Trattati dell’Unione autorizzano il Sebc ad adottare un programma come il programma Omt. Le attribuzioni del Sebc La Corte ricorda le attribuzioni del Sebc, incaricato di definire e di attuare la politica monetaria (per la quale l’Unione dispone di una competenza esclusiva nei confronti degli Stati membri della zona euro), e sottolinea che, in conformità del principio di attribuzione, il Sebc non può validamente adottare e attuare un programma che fuoriesca dall’ambito assegnato dal diritto primario alla politica monetaria. Al fine di garantire il rispetto di tale principio, gli atti del Sebc si trovano assoggettati, alle condizioni previste dal Trattato, al controllo giurisdizionale della Corte di giustizia. La Corte constata che il programma Omt, alla luce dei suoi obiettivi e dei mezzi previsti per raggiungerli, rientra nella politica monetaria e dunque nelle attribuzioni del Sebc. Da un lato, mirando a preservare l’unicità della politica monetaria, il programma Omt contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di tale politica, nella misura in cui quest’ultima deve, secondo i Trattati dell’Unione, essere «unica». Dall’altro lato, mirando a preservare un’adeguata trasmissione della politica monetaria, il suddetto programma è, al tempo stesso, idoneo a preservare l’unicità di tale politica e a contribuire all’obiettivo principale di quest’ultima, che è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Infatti, l’idoneità del Sebc ad influire sull’evoluzione dei prezzi mediante le sue decisioni di politica monetaria dipende, in larga misura, dalla trasmissione degli impulsi che esso emette sul mercato monetario ai vari settori dell’economia. Di conseguenza, un funzionamento deteriorato del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può rendere inoperanti le decisioni del Sebc in una parte della zona euro e mettere così in discussione l’unicità della politica monetaria. Inoltre, poiché un funzionamento deteriorato del meccanismo di trasmissione altera l’efficacia delle misure adottate dal Sebc, la capacità di quest’ultimo di garantire la stabilità dei prezzi risulta necessariamente pregiudicata. Il fatto che il programma Omt possa eventualmente contribuire anche alla stabilità della zona euro (il che rientra nella politica economica) non vale a rimettere in discussione detta valutazione. Infatti, una misura di politica monetaria non può essere equiparata ad una misura di politica economica per il solo fatto che essa può avere effetti indiretti sulla stabilità della zona euro. Per quanto riguarda i mezzi previsti dal programma Omt, vale a dire l’acquisto di titoli di Stato sui mercati secondari, la Corte rileva come si tratti qui dell’utilizzazione di uno degli strumenti della politica monetaria previsti dai Trattati dell’Unione, i quali permettono alla Bce e alle banche centrali nazionali di intervenire sui mercati di capitali acquistando e vendendo in modo definitivo titoli negoziabili espressi in euro. Le caratteristiche specifiche del programma Omt non consentono di affermare che esso sia equiparabile a una misura di politica economica. Per quanto riguarda il fatto che l’attuazione del programma Omt è subordinata al rispetto integrale, da parte degli Stati membri interessati, di programmi di aggiustamento macroeconomico del Fondo europeo di stabilità finanziaria (Fesf) o del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), non si può certo escludere che tale caratteristica abbia incidenze indirette sulla realizzazione di taluni obiettivi di politica economica. Tuttavia, simili incidenze indirette non possono implicare che il programma Omt debba essere considerato come una misura di politica economica, poiché risulta dai Trattati dell’Unione che, fatto salvo l’obiettivo della stabilità dei prezzi, il Sebc contribuisce alle politiche economiche generali nell’Unione. Secondo la Corte, il programma Omt non viola neppure il principio di proporzionalità. In primo luogo, in presenza di condizioni economiche quali quelle rilevate dalla Bce alla data del 6 settembre 2012, il Sebc poteva validamente ritenere che il programma Omt fosse idoneo a contribuire agli obiettivi perseguiti dal Sebc medesimo e, dunque, al mantenimento della stabilità dei prezzi. In secondo luogo, detto programma, tenuto conto delle condizioni previste per la sua eventuale attuazione, e in particolare della sua rigorosa subordinazione agli obiettivi perseguiti e della sua limitazione ad alcuni tipi di titoli del debito pubblico emessi da Stati membri selezionati sulla base di criteri precisi legati a tali obiettivi, non va manifestamente al di là di quanto è necessario per raggiungere gli obiettivi in questione. In terzo luogo, il Sebc ha ponderato i diversi interessi in gioco in modo da evitare effettivamente che possano prodursi, in occasione dell’attuazione del programma Omt, inconvenienti manifestamente sproporzionati rispetto agli obiettivi perseguiti da quest’ultimo. Il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri La Corte constata che tale divieto non osta a che il Sebc adotti un programma, come il programma Omt, e lo attui in condizioni che non conferiscano all’intervento del Sebc un effetto equivalente a quello dell’acquisto diretto di titoli di Stato presso le autorità e gli organismi pubblici degli Stati membri. Secondo la Corte, se certo i Trattati dell’Unione vietano qualsiasi assistenza finanziaria del Sebc ad uno Stato membro, essi non escludono, in maniera generale, la facoltà, per il Sebc, di riacquistare, presso i creditori di tale Stato, titoli in precedenza emessi da quest’ultimo. Tuttavia, l’acquisto dei titoli di Stato sui mercati secondari non deve avere un effetto equivalente a quello dell’acquisto diretto di tali titoli sui mercati primari. Inoltre, tali acquisti non possono essere validamente utilizzati per aggirare l’obiettivo del divieto di finanziamento monetario degli Stati membri, tenendo presente che tale obiettivo mira ad incitare gli Stati membri a rispettare una sana politica di bilancio evitando che un finanziamento monetario dei disavanzi pubblici o un accesso privilegiato delle autorità pubbliche ai mercati finanziari conduca a un indebitamento eccessivo o a disavanzi eccessivi degli Stati membri. Così, quando la Bce procede all’acquisto di titoli di Stato sui mercati secondari, deve circondare il proprio intervento di garanzie sufficienti per conciliarlo con il divieto di finanziamento monetario. A questo proposito, la Corte rileva che l’intervento del Sebc potrebbe avere, in pratica, un effetto equivalente a quello dell’acquisto diretto di titoli di Stato, qualora gli operatori, possibili acquirenti di titoli di Stato sul mercato primario, avessero la certezza che il Sebc procederà al riacquisto di tali titoli entro un termine e a condizioni tali da permettere ad essi operatori di agire, de facto, come intermediari del Sebc medesimo per l’acquisto diretto dei titoli summenzionati presso le autorità e gli organismi pubblici dello Stato membro in questione. Orbene, risulta dai progetti di decisione e di orientamenti prodotti dalla Bce nel corso del procedimento che il Consiglio direttivo deve essere competente a decidere in merito alla portata, all’inizio, al proseguimento e alla sospensione degli interventi sui mercati secondari previsti dal programma Omt. In particolare, la Bce ha precisato dinanzi alla Corte che il Sebc prevede, da un lato, di rispettare un termine minimo tra l’emissione di un titolo sul mercato primario e il suo riacquisto sui mercati secondari e, dall’altro, di escludere un annuncio anticipato della propria decisione di procedere a simili riacquisti o del volume degli acquisti previsti. Tali garanzie, permettendo di evitare che le condizioni di emissione di titoli di Stato siano alterate dalla certezza che tali titoli verranno riacquistati dal Sebc dopo la loro emissione, consentono di escludere che l’attuazione del programma Omt abbia, in pratica, un effetto equivalente a quello dell’acquisto diretto di titoli di Stato presso le autorità e gli organismi pubblici degli Stati membri. Secondo la Corte, le caratteristiche del programma Omt escludono anche che esso possa essere considerato idoneo a sottrarre gli Stati membri all’incitamento a condurre una sana politica di bilancio e dunque tale da determinare l’aggiramento dell’obiettivo perseguito mediante il divieto di finanziamento monetario degli Stati membri. |
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NUOVA LINEA TEMPORANEA TTIP: COMITATO DI COMMERCIO PER DECIDERE IL DESTINO DI 116 EMENDAMENTI IL 29 GIUGNO |
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Bruxelles, 17 giugno 2015 - Commissione di commercio internazionale del Parlamento europeo terrà una riunione straordinaria il 29 giugno a Bruxelles per decidere se gli 116 emendamenti per definire le raccomandazioni del Parlamento ai negoziatori transatlantico su commercio e investimenti (Ttip) dovrebbero essere messo ai voti dal Parlamento nel suo complesso, i gruppi politici rappresentati in seno alla Commissione ha deciso il Lunedi. Il voto sarà preceduto da un dibattito a partire il lunedì 29 giugno alle ore 16.30. Per attivare le modifiche e/o le richieste di voti divisi o separati da porre in una votazione in seduta plenaria, almeno cinque deputati di comitato commercio internazionale avrebbe bisogno di votare a loro favore. Ciò consentirebbe i deputati mettere le raccomandazioni per una votazione in seduta plenaria in luglio o settembre sessione, in attesa di una decisione Conferenza dei presidenti del Parlamento (il Presidente del Parlamento e gruppi politici). Gli emendamenti sono riferiti a Commissione di commercio internazionale del Parlamento Presidente Martin Schulz il 10 giugno, al fine di costruire un solido consenso su progetti di raccomandazione. |
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MERCATO DEI CAPITALI DELL´UNIONE: PIÙ INVESTIMENTI IN TUTTA L´UE E PIÙ FONDI PER LE PMI |
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Bruxellex, 17 giugno 2015 - Il capitale dei mercati dell´Unione (Cmu) dovrebbe aumentare l´allocazione efficiente del risparmio per finanziare le imprese, tutelare gli investitori transnazionali e creare un nuovo canale per finanziare l´economia reale, ha detto economici e monetari i deputati in una risoluzione il martedì. Che vogliono Cmu elementari come le scelte di investimento diversificata, mitigazione del rischio e informazioni chiare sugli investimenti in tutta l´Ue per essere a posto entro il 2018 a complemento di finanziamenti bancari Il Comitato Affari economici e monetari desidera vedere un approccio equilibrato sotto il Cmu in Europa. Ritiene che affidabili fonti non bancarie di finanza dovrebbero essere ulteriormente sviluppate al fianco di finanziamento bancario ben consolidata. Le imprese dell´Ue saranno meno vulnerabili in caso di più stretta del credito bancario se i partecipanti al mercato sono in grado di aumentare il debito, equity e venture capital direttamente dal mercato, dice il comitato. Gli investitori devono essere protetti e informati - Il Comitato sottolinea che per il Cmu possa funzionare senza problemi, la necessità per le regole di insolvenza transfrontaliera efficace dovrebbero essere trattate e chiede l´istituzione di un quadro di risanamento e risoluzione per non bancari, in particolare alle controparti centrali, cioè gli intermediari tra acquirenti e venditori, che gestire il rischio derivante quando una delle parti investimento default su un affare. Alta qualità, facilmente paragonabile informazioni finanziarie su aziende che cercano di crowd funding o peer-to-peer di prestito dovrebbero essere disponibili attraverso le frontiere, dicono i deputati. Le parti sottolineano la necessità di educazione finanziaria per le Pmi e per gli investitori al dettaglio per aiutarli a evitare investimenti rischiosi e dare loro ulteriori informazioni sulla gamma di prodotti sul mercato, ad esempio azioni o obbligazioni societarie. Priorità per le Pmi dell´Ue - Al fine di non escludere le Pmi dai mercati finanziari, dovrebbero esserci condizioni normative favorevoli alle Pmi e procedure semplificate e gli oneri amministrativi devono essere proporzionati. Gli Stati membri ad esempio dovrebbe rivedere le regole finanziamento azionario che sono troppo onerose per le imprese private Eventuali modifiche e aggiunte alle norme finanziarie esistenti dovrebbero mirare a rimuovere le barriere all´ingresso per le Pmi, migliorando l´accesso ai finanziamenti per le imprese innovative e garantire che le norme prudenziali siano proporzionati ai rischi che tali società possono causare. I deputati ritengono che quel semplice cartolarizzazione trasparente e standardizzato può essere utile per alcune Pmi. Inoltre notano che essendo un gruppo molto eterogeneo, le Pmi dovrebbero avere accesso a vari strumenti per migliorare il finanziamento. Infine, il Comitato sottolinea che il lancio di Cmu, con la legislazione sottostante, come pure un certo grado di standardizzazione dei mercati finanziari, dovrebbe essere effettuato in tutti gli Stati membri al fine di consentire efficienti flussi di capitali in tutta l´Ue. Domande alla Commissione europea - Il martedì, i deputati hanno votato anche su un´interrogazione orale alla Commissione concernente il Cmu per essere presentata alla sessione plenaria nel mese di luglio. Questi si concentrerà su: un vero e proprio approccio europeo alla Cmu; Condizioni quadro favorevoli alle Pmi; e la proporzionalità, la coerenza e consistenza della futura proposta. |
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ROSSI OGGI A BRUXELLES: INCONTRO CON SCHULZ E INTERVENTO AL PARLAMENTO SU POLITICHE DI COESIONE |
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Firenze 17 giugno 2015 – Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, interviene, mercoledì 17 giugno, a Bruxelles, all´incontro promosso dalla Commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo (sala Paul-henri Spaak). Rossi parlerà in rappresentanza della Crpm - la Conferenza delle Regioni periferiche marittime, organismo che riunisce circa 160 Regioni di 28 paesi - sulle politiche di coesione. La sessione di lavoro si terrà dalle 9 alle 11. Successivamente, alle 12.30, il presidente Rossi incontrerà il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. |
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ASSESSORE LOMBARDIA INCONTRA VICE-GOVERNATORE HUBEI (CINA): MASSIMA COLLABORAZIONE |
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Milano, 17 giugno 2015 - Il Vice Governatore della Provincia di Hubei, Repubblica Popolare Cinese, Wang Xiaodong e l´assessore alla Casa, Housing Sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese della Regione Lombardia, Fabrizio Sala, hanno avuto un incontro presso Palazzo Italia, nel sito di Expo Milano 2015. Dal colloquio è emersa la volontà di collaborare per favorire la cooperazione tra le realtà economico-imprenditoriali che operano sul territorio della Provincia di Hubei e sul territorio regionale lombardo, per promuovere il rapporto cooperativo dello scambio economico-commerciale tra la Provincia dello Hubei e la Regione Lombardia e per sviluppare ulteriormente l´amicizia tra i popoli d´Italia e di Cina È stato convenuto, inoltre, di favorire la collaborazione anche in campo turistico, formativo e culturale, a sostegno delle imprese e degli operatori del settore. Nell´ambito di questa collaborazione saranno sviluppati lo scambio di informazioni per l´insediamento di nuove realtà economico-imprenditoriali nei territori di rispettiva competenza, i flussi turistici, la collaborazione in materia di formazione professionale e gli incontri reciproci tra delegazioni della Provincia dello Hubei e della Regione Lombardia. E´ stato predisposto uno schema di Protocollo d´Intesa, i cui contenuti saranno ulteriormente approfonditi da un gruppo di lavoro e, quindi, sottoposti alle sedi competenti dei rispettivi Paesi. |
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CRIMINALITÀ, MARONI: PRIMI A FARE LEGGE CONTRO INFILTRAZIONI |
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Milano, 17 giugno 2015 - "Abbiamo approvato una legge importante per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio lombardo e nelle imprese. Siamo la prima Regione a farlo e ho voluto essere personalmente presente in Consiglio regionale, per testimoniare l´impegno che la Regione sta mettendo per garantire a chi vive e lavora in Lombardia di poterlo fare secondo le regole del mercato e non in base alle distorsioni che genera la criminalità". Lo ha detto ilpresidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al suo arrivo all´inaugurazione del nuovo Data Center di Ibm a Milano. |
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LOMBARDIA: VIA LIBERA LEGGE PER CONTRASTO CRIMINALITÀ E DIFFUSIONE LEGALITÀ |
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Milano, 17 giugno 2015 - "La Lombardia ha fatto un notevole passo avanti nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. La regione si dimostra sensibile al tema e vuole affiancare tutti i cittadini e le associazioni che combattono ogni giorno questa piaga sociale. Purtroppo le regioni hanno poche competenze in materia, e questo ci ha limitato nel lavoro, ma siamo riusciti comunque ad arrivare a un testo condiviso che dimostra quanto siamo in prima linea nella lotta alle mafie" . Così Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, commenta l´approvazione all´unanimità del Progetto di legge relativo a interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità e che riunisce le ´vecchie´ Leggi regionali 2 e 9 del 2011. Un Milione Per Lotta A Criminalità - Il nuovo testo prevede lo stanziamento di 1 milione di euro per contrastare la criminalità e diffondere la cultura della legalità. E poi, novità assoluta, il patrocinio per coloro che sono accusati di un delitto per essersi difesi. "Siamo partiti da due buone leggi per arrivare a un testo che armonizzasse contenuti e risorse. Questa legge è stata fortemente voluta dal presidente Maroni che, da ministro dell´Interno, ha guidato una lotta senza precedenti alla mafia e che da presidente della Regione Lombardia intende proseguire questa battaglia. Abbiamo previsto risorse economiche e azioni concrete per la prevenzione e il contrasto della criminalità, ma anche iniziative volte a una maggior diffusione della cultura della legalità. C´è stato un ammirevole lavoro di sintesi in commissione regionale antimafia e tra i vari gruppi consiliari". Primi A Tutelare Accusati Legittima Difesa - "Grazie a questa legge, inoltre, la Lombardia è la prima Regione in Italia a prevedere un fondo volto a finanziare le spese per il patrocinio nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa". Ecco come vengono suddivisi i fondi a disposizione: 200.000 euro per le spese di assistenza e aiuto alle vittime dei reati di stampo mafioso e della criminalità organizzata, per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità comune e per il contrasto delle truffe ai danni della popolazione anziani; 300.000 euro per le spese per le iniziative per la diffusione della cultura della legalità, tramite corsi di formazione e/o attività didattiche per studenti e di ricerca docenti; 100.000 euro per gli interventi di assistenza e aiuto ai familiari delle vittime della criminalità; 50.000 euro per il patrocinio nei procedimenti penali per la difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa; 350.000 euro per il finanziamento del fondo per il recupero sociale dei beni confiscati alla mafia; 48.000 euro per il funzionamento della Commissione di esperti. |
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FIRENZE. IL COMUNE GESTISCE DIRETTAMENTE LA RISCOSSIONE COATTIVA: CAMBIALA IL RAPPORTO CON I CONTRIBUENTI DIVERSA DAL PASSATO. PRIMA DELLA CARTELLA AI CITTADINI ARRIVERÀ UNA LETTERA PER SPIEGARE COSA E QUANDO PAGARE |
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Firenze, 17 giugno 2015 - Il fisco locale apre la stagione post-Equitalia. Palazzo Vecchio passa alla riscossione diretta con un nuovo approccio. «Cambiano le tappe per il recupero dei crediti finora affidato solo alla cartella esattoriale – ha spiegato l’assessore al bilancio Lorenzo Perra – prima verrà inviata una lettera con il sollecito di pagamento senza interessi di mora. Con questa lettera spieghiamo nei dettagli quel è l’importo che risulta inevaso e perché. Il dialogo con i cittadini è fondamentale. In questo modo, inoltre, puntiamo ad aumentare il più possibile i pagamenti spontanei». Proprio in questi giorni stanno partendo le prime settemila lettere. Il contribuente sarà invitato a verificare di aver provveduto al pagamento delle singole voci, ed in caso positivo, a darne documentata e tempestiva informazione agli indirizzi evidenziati nella lettera. In caso contrario si avranno 30 giorni per regolarizzare la posizione, beneficiando della possibilità di corrispondere esclusivamente l’importo del residuo debito senza ulteriori oneri. Se non si pagherà sarà avviata la procedura coattiva e notificata una ingiunzione di pagamento con la quale verranno addebitate ulteriori somme relative a interessi di ritardato pagamento o maggiorazioni di legge, costi amministrativi pari a 15 euro e spese di notifica dell´ingiunzione di pagamento. Chi ha ricevuto la lettera può chiamare, per informazioni, il ‘Contact Center’ allo 055055 attivo dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20, la pagina web all´indirizzo http://riscossione.Comune.fi.it, lo sportello di via del Parione 7, piano terreno aperto il lunedì e il venerdì dalle 9 alle ore 13 e il giovedì dalle 15 alle 17. E´ possibile comunque prenotare un appuntamento tramite Contact Center. Nella lettera vengono indicate anche le modalità di pagamento: con bollettino (che viene allegato) di conto corrente postale n. 001022487548, intestato a Comune di Firenze - Riscossione Coattiva - Servizio Tesoreria; con bonifico Iban It47x0760102800001022487548 intestato a Comune Di Firenze Bic/swift Bppiitrrxxx indicando nella causale di versamento it seguente l’apposito codice; agli sportelli della Tesoreria Comunale e sue filiali indicando nella causale di versamento il codice 00201506040001773900; online con carta di credito sul sito del Comune di Firenze collegandosi alla http://riscossione.Comune.fi.it indicando nella causale di versamento il codice. |
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LOMBARDIA PROPORRÀ A LIGURIA E VENETO ´PATTO DEL NORD´ CONTRO INVASIONE |
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Milano, 17 giugno 2015 - "Sarò a Roma per un incontro con il ministro dell´Interno Alfano, volto a capire quale sia il piano del Governo sul tema dell´immigrazione. Su indicazione del presidente Maroni proporrò a Veneto e Liguria di stipulare un ´patto del Nord´ contro l´immigrazione clandestina e contro l´invasione che stiamo subendo ormai da due anni". Queste le parole di Simona Bordonali, assessore con delega all´Immigrazione della Regione Lombardia in merito all´incontro che si svolgerà a Roma. "La soluzione che presenteremo sarà strutturata su alcuni punti imprescindibili: il rimpatrio di tutti gli immigrati irregolari, il coinvolgimento dell´Onu per istituire campi profughi in Libia ed evitare così le partenze e, a livello europeo, una revisione del trattato di Dublino e la redistribuzione di coloro che vengono riconosciuti profughi" prosegue Bordonali. "I numeri sono allarmanti e testimoniano una vera e propria invasione - conclude l´assessore -. Nel 2015 sono già sbarcate 60.000 persone, una cifra impressionante, se consideriamo che deve ancora iniziare la stagione estiva e che nel 2014 abbiamo già registrato 170.000 arrivi. Gli ultimi dati ci dicono che, nel 2015, su 21.375 richieste analizzate, solo 1.346 persone hanno ottenuto la protezione internazionale, ossia il 6,3 per cento". |
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PO FSE 2014-2020: SI È INSEDIATO IN BASILICATA IL COMITATO DI SORVEGLIANZA |
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Potenza, 17 giugno 2015 - “La Regione Basilicata, è tra le prime in Italia ad aver visto approvato dalla Commissione Europea il Programma Operativo 2014-2020 del Fondo Sociale Europeo per la Basilicata”. Lo ha sottolineato l’assessore alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca Raffaele Liberali aprendo i lavori del Comitato di sorveglianza che si è insediato ufficialmente stamane a Potenza. La giornata ha visto i componenti del Comitato, approvare il Rapporto Annuale di esecuzione condizione necessaria per l’utilizzo dei finanziamenti europei, e sia per mettere in campo tutti quegli strumenti utili a far partire il prossimo ciclo di programmazione. Al tavolo i rappresentanti della Commissione Europea, i rappresentanti dei vari Ministeri, i dirigenti generali della Regione e le Autorità di Gestione dei vari fondi, Il partenariato Economico e sociale. A presiedere i lavori l’assessore Liberali. “L’avanzamento del Programma Operativo (2007-2013) ha finora consentito di conseguire gli obiettivi di spesa. Il quadro complessivo del Programma ha visto al 30 maggio scorso un totale di 8.010 progetti finanziati, riconducibili a 287 procedure di attivazione di cui 170 gestite direttamente dalla Regione e 117 a titolarità degli Organismi Intermedi ( 73 per la Provincia di Potenza e 44 per la Provincia di Matera)”. L’assessore Liberali illustrando i dati della programmazione appena conclusa, ha sottolineato che il risultato è stato raggiunto anche grazie alla stretta collaborazione tra il Partenariato economico e sociale che ha consentito di elaborare un Programma condiviso nella strategia, negli obiettivi e negli aspetti finanziari. Utile – ha detto ancora – è stata anche l’approvazione del Regolamento di funzionamento interno del Comitato di Sorveglianza, che prevede al suo interno la presenza del Comitato di Partenariato. “La strategia di intervento per la nuova programmazione (2014 – 2020) dovrà mettere, i nostri operatori nelle condizioni di avere le giuste competenze”. Così Liberali illustrando le cinque strategie della nuova programmazione che puntano a dare risposte alla grave crisi occupazionale, attraverso un insieme di misure a carattere preventivo e curativo, diversificate per target-tipo ed attivate secondo un approccio il più possibile individualizzato. In secondo luogo per arginare il fenomeno all’aumento della povertà, attraverso un insieme coordinato di misure a carattere attivo, rivolte all’inclusione attraverso il lavoro ed al sostegno ai nuclei familiari vulnerabili. Nella programmazione futura ci sarà una specifica presa in carico della condizione giovanile, sia attraverso l’implementazione della Raccomandazione “Garanzia Giovani”, sia diffusamente attraverso il sostegno attivo alla partecipazione ai processi educativi e di istruzione. Altre azioni sono rivolte al sostegno dello sviluppo regionale, ed in particolare delle azioni sostenute dal Fesr attraverso la qualificazione del capitale umano. In ultimo l’investimento per l’evoluzione strutturale dei sistemi di programmazione ed attuazione delle politiche del lavoro, del welfare attivo, dell’istruzione, come condizione per mantenere e accrescere l’impatto delle politiche dirette, assumendo la necessità di “fare di più (e meglio) con meno risorse. Le risorse finanziarie previste dal Programma ammontano a 289.624.168 euro e saranno finanziate al 50% dalla Commissione europea ed al 50% dalla Stato e dalla Regione . “Oggi il Comitato fa da cerniera tra i due periodi di programmazione - ha detto Egidio Campoli rappresentante della Commissione europea. “ La Basilicata si è distinta, tra le Regioni, il dato positivo lo si riscontra nei destinatari dei programmi, con un approccio capillare verso il territorio in particolare per la valorizzazione del capitale umano”. |
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FVG, BILANCIO: APPROVAZIONE PRELIMINARE MANOVRA DI ASSESTAMENTO 2015 |
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Trieste, 17 giugno 2015 - La Giunta regionale ha approvato ieri in via preliminare il disegno di legge relativo all´assestamento di bilancio 2015, su proposta dell´assessore alle Finanze Francesco Peroni. Il testo agisce nel perimetro di un avanzo risultante dai documenti contabili nell´importo di 277,7 milioni di euro, integrato da 10 milioni di ulteriori disponibilità (recuperi, rientri, ecc.). Tenuto conto di un conguaglio riguardante i trasferimenti alle autonomie locali di 55,2 milioni, il saldo finanziario da attribuire risulta di 222,5 milioni di euro. In sintesi, le risorse a disposizione vengono così destinate ai diversi ambiti di intervento. "Volano opere" Enti locali: 15,0 milioni di euro (più ulteriori 15,0 milioni dal conguaglio); Autonomie locali: 19,0 (extra conguaglio); Salute, politiche sociali, famiglia: 40,1; Ambiente e energia: 30,0; Lavoro, formazione, istruzione, giovani, ricerca: 28,0; Cultura, sport e solidarietà: 6,9; Attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali: 34,4; Infrastrutture, mobilità, lavori pubblici, Università: 30,3; Protezione civile: 4,5; Sistemi informatici: 7,5 (2,5 progettazione banda ultralarga; 3,0 sanità, 2,0 altri sviluppi); Aumento capitale Aeroporto Fvg: 1,0; Reiscrizioni e altre poste (Attività produttive, edilizia, trasporti, cultura, ecc.): 16,0 Nel dettaglio, questi gli interventi più significativi per singolo settore. Per quanto concerne la sanità e le politiche sociali, sono stanziati: 13 milioni per la spesa di parte corrente del Servizio sanitario regionale; 21 milioni a spese di investimento nel settore sanitario; 4,5 milioni per contributi ai soggetti gestori per il contenimento delle rette prima infanzia; 1 milione per il superamento delle barriere architettoniche in abitazioni private. Al sistema delle Autonomie locali, oltre ai 55,2 milioni relativo al conguaglio dei trasferimenti, vengono assegnati: 15 milioni al nuovo intervento denominato "Volano opere" (che si aggiungono ad altri 15 milioni nell´ambito del conguaglio); 9 milioni per l´esercizio di funzioni conferite dalla Regione agli Enti locali; 10 milioni per interventi di riequilibrio Imu. In materia di ambiente, vengono stanziati: 5 milioni per opere connesse alla prevenzione di calamità naturali; 3,5 milioni per opere idrauliche; 4 milioni a fondo globale per interventi di bonifica siti, chiusura discariche e prevenzione produzione rifiuti; 15 milioni per le agevolazioni sui carburanti. In ambito di mobilità e trasporti sono previsti: 2,2 milioni per i contratti di servizio del Trasporto pubblico locale su gomma; 1,9 milioni per i contratti di servizio del Trasporto pubblico su rotaia; 1,5 milioni per la promozione del territorio regionale attraverso lo sviluppo dei traffici aerei; 1 milione per le spese del personale degli uffici della Motorizzazione civile; 4,8 milioni per lo sviluppo della portualità. Per quanto attiene agli interventi per edilizia non residenziale sono previste le seguenti poste: 2 milioni per edilizia prescolastica e scolastica; 1,5 milioni per centri di aggregazione giovanile; 1 milione per edifici di culto; 1 milione al fondo anticipazioni per progettazioni degli Enti locali. In tema di edilizia residenziale, vengono assegnati: 5,3 milioni "una tantum" e 2,4 milioni quale contributo pluriennale per la prima casa; 3 milioni per il riuso del patrimonio edilizio; 8 milioni per l´housing sociale. Nell´ambito delle attività produttive, questi i principali interventi: 2 milioni per l´accesso al credito (Confidi), 4,5 milioni alla legge "Rilancimpresa Fvg" (imprese in difficoltà, incentivi managerialità, microimprese, filiere produttive, convenzione agenzia investimenti, ecc.); 2 milioni alle attività di promozione economica Camere di commercio; 2,4 milioni per attività promozionali turistiche (dirette per 1 milione e tramite Turismo Fvg per 1,4 milioni); 2,5 milioni per interventi in ambito di cooperazione (di cui 1 milione per la cooperazione sociale). Per il settore agricolo e forestale, i finanziamenti riguardano: 2 milioni per trasformazione irrigua; 500 mila euro per interventi integrativi Piano sviluppo rurale; 600 mila per impianti idrovori; 5 milioni per opere di bonifica; 2,3 milioni per opere idraulico-forestali; 3,4 milioni per personale stagionale foreste; 1 milione per caccia e pesca. Sul tema del lavoro si prevedono stanziamenti per: 4,9 milioni per contratti di solidarietà; 2 milioni per lavori socialmente utili; 2,4 milioni per lavori di pubblica utilità; 1,1 milioni per politiche attive del lavoro; 1,5 milioni per utilizzo di disoccupati in cantieri di lavoro. Nel campo dell´istruzione e formazione sono previsti: 2 milioni per piani offerta formativa; 900 mila euro per iniziative scolastiche di particolare interesse; 800 mila per "sezioni primavera"; 8,5 milioni per percorsi istruzione-formazione professionale; 750 mila per l´ insegnamento scolastico della lingua friulana; 1,75 milioni per il fondo sistema universitario. Per quanto riguarda il settore della cultura e dello sport, le principali destinazioni riguardano: 1,5 milioni per attività di spettacolo dal vivo; 800 mila euro per attività teatrali; 900 mila per attività ricreative e sportive; 500 mila al fondo immigrazione; 2 milioni per la Fondazione Aquileia e 500 mila per l´Azienda Villa Manin. Per quanto concerne la Protezione civile, si segnalano nuovi conferimenti al relativo fondo pari a 2,5 milioni per la parte investimenti e 2 milioni per la parte corrente. |
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BILANCIO: FVG, ASSESTAMENTO COERENTE CON RIFORME APPROVATE |
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Trieste, 17 giugno 2015 - "Una manovra coerente con le riforme che la Giunta ha intrapreso negli scorsi mesi". È il commento dell´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, dopo l´approvazione preliminare del disegno di legge di assestamento di bilancio da parte dell´esecutivo regionale. "Un assestamento da 287 milioni contenente linee di intervento che seguono quelle della legge finanziaria" ha aggiunto Peroni. "Le priorità riguardano l´economia, con finanziamenti che accompagnano la riforma Rilancimpresa Fvg, le politiche attive del lavoro e gli ammortizzatori sociali, coerenti con le linee di politica economica di questa amministrazione, e l´ambiente, con interventi di carattere innovativo e rafforzativo della difesa del suolo". Nel sottolineare "l´attenzione alle Autonomie locali e ai territori", l´assessore ha segnalato in particolare "una nuova norma che istituisce un meccanismo di "volano" delle opere pubbliche, con l´obiettivo di sostituire il tradizionale procedimento per rate pluriennali, con una sorta di finanziamento unitario di partenza che consente di superare le criticità derivanti dalla combinazione tra Patto di stabilità e pluriennalità del contributo, che spesso arenano le opere pubbliche prioritarie per la regione. Questo meccanismo - ha spiegato Peroni - fluidifica il finanziamento, tema certamente caro alle Autonomie locali, e restituisce al territorio risposte efficienti dal punto di vista della realizzazione di opere pubbliche strategiche". A confermare l´impostazione "in linea con le riforme", Peroni ha puntualizzato come "l´assestamento fornisca risposte in tema di sanità allocando più di 40 milioni, in particolare sugli investimenti; parliamo di oltre 21 milioni di euro per la riqualificazione delle strutture, degli apparati tecnologici, delle strumentazioni, dimostrando l´attenzione posta sul sistema sanitario sulla base di quanto previsto dalla riforma". Nella stessa ottica, "gli Enti locali ricevono, oltre alla quota delle compartecipazioni, poste specifiche che ci eravamo impegnati a iscrivere già dalla legge finanziaria per quanto concerne l´addizionale per l´energia elettrica, il trasferimento delle funzioni e il riequilibrio relativo all´Imu", ha affermato Peroni. "Sommando tutto questo al meccanismo "volano" sulle opere pubbliche, possiamo dire che una fetta significativa degli interventi di questo assestamento guarda proprio ai fabbisogni dei territori". Secondo l´assessore, "si tratta di un assestamento complessivamente ricco. Conti alla mano, confrontando quanto i singoli settori hanno ricevuto lo scorso anno, ci sono poste nettamente superiori". |
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ZONA A FISCALITÀ DIFFERENZIATA: INCONTRO CON ASSESSORE BASILICATA A ROTONDA |
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Potenza, 17 giugno 2015 - "Accolta con entusiasmo dai Sindaci del comprensorio del Mercure la proposta illustrata a Rotonda dall’Assessore Berlinguer relativa all’istituzione di una zona a fiscalità differenziata nell’´intero territorio della Basilicata. Berlinguer - si legge in un comunicato diffuso dal Comune di Rotonda - ha dichiarato che l’iniziativa si prefigge di compensare il consumo di territorio derivante dall´attività di coltivazione di idrocarburi superando il gap di sviluppo di un’area geograficamente svantaggiata attenuando al contempo la diffusa percezione di uno sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali senza una concreta e duratura ricaduta sul territorio. I Sindaci presenti all’incontro (Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, San Severino Lucano) nel preannunciare l’adesione formale a sostegno della proposta hanno evidenziato come il provvedimento consentirebbe una maggiore capacità attrattiva in termini di investimenti, l’aumento della competitività delle imprese e il risparmio per i cittadini. L’occasione ha consentito inoltre di toccare in modo più ampio i temi della sostenibilità ambientale con particolare riferimento al recente provvedimento adottato dal Governo relativo all’attivazione della Centrale Enel del Mercure, rispetto al quale l’Assessore all’Ambiente ha dichiarato la propria disponibilità ad approfondire, in modo particolare, le tante questioni sollevate dai rappresentanti del fronte del No relative alla illegittimità dell’opera e all’evidente e stridente contrasto della stessa all’interno di un contesto ambientale e naturalistico protetto ad esclusiva vocazione turistica e agricola". |
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APPROVATE DALLA REGIONE CALABRIA E DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI LE IPOTESI DI CONTRATTO DEL PERSONALE DIRIGENTE |
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Catanzaro, 17 giugno 2015 - La Delegazione trattante di parte pubblica della Regione e le Organizzazioni Sindacale dell’area dirigenziale hanno discusso ed approvato le ipotesi di Contratto collettivo decentrato integrativo del personale dirigente, relativamente agli anni 2013 e 2014 per la parte economica , e agli anni 2013-2015 per la parte normativa. La riunione è stata presieduta dal dirigente generale del Dipartimento “Organizzazione e Risorse umane” Luigi Bulotta. Vi hanno partecipato, per la parte pubblica, i dirigenti regionali Sergio Tassone, Giuseppe Longo, Roberta Porcelli e Roberta Cardamone, e, per la parte sindacale, Vittorio Elio Manduca per la Direr; Roberto Cosentino per la Cisl; Francesco Caparello per la Uil Fpl ed Alfredo Iorno per la Cgil. Le ipotesi contrattuali approvate colmano un ritardo accumulatosi nella definizione degli aspetti giuridici ed economici delle annualità pregresse e consentono di disciplinare vari istituti e aspetti connessi alla gestione del personale dirigenziale della regione come la formazione e l’aggiornamento, la salute sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, nonché tutti gli aspetti connessi al trattamento economico accessorio come la retribuzione di posizione e di risultato, gli incarichi ad interim, i compensi connessi al regime di omnicomprensività. |
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JOBS ACT: REGIONE LOMBARDIA SEGUE CON ATTENZIONE TUTTO SUO ITER |
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Milano, 17 giugno 2015 - "Regione Lombardia segue con attenzione tutto l´iter del Jobs act, con i vari decreti che si susseguono, e promuove momenti di approfondimento come quello di oggi, per analizzarne luci e ombre". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea nel corso del suo intervento al convegno ´Milano 2015. Le novità del Jobs Act´, organizzato in collaborazione con Randstat Italia a Palazzo Lombardia. Correggere Criticità - "I momenti di confronto con voi operatori - ha sottolineato l´assessore -, che grande apporto avete dato per fare della Lombardia uno dei Quattro Motori d´Europa, sono finalizzati a uno scopo importante: farci ascoltare e contribuire alla correzione di eventuali criticità". Nostre Politiche Lavoro Buone E Incisive - "È nostra intenzione - ha concluso - batterci con tutte le forze contro qualsiasi provvedimento che non corrisponda alle nostre politiche regionali del lavoro, che hanno già ampiamente dimostrato di essere buone e incisive". |
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GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO, LE INIZIATIVE IN TRENTINO |
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Trento, 17 giugno 2015 - Il 20 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, voluta dalle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti. Quest´anno il Centro informativo per l´immigrazione della Provincia autonoma di Trento, con il sostegno dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), organizza in Trentino una serie di iniziative in collaborazione con Centro Astalli onlus, Atas onlus, Cooperativa Punto d´Approdo onlus, Associazione Fili, Cooperativa Samuele, Appm, Cooperativa Progetto 92, Cooperativa Città aperta e Associazione Infusione. Si comincia venerdì 19 giugno 2015, alle ore 21, con una conferenza a più voci intitolata “La mobilità dei confini e la costante della guerra”, presso il Museo Storico Italiano della Guerra a Rovereto. Sabato 20 giugno, alla Bookique di Trento, alle ore 17, vi sarà lo spettacolo teatrale “Stupidorisiko” di Emergency, con l´ironia graffiante di Mario Spallino. Nella serata di sabato, dalle ore 20, è in programma un momento conviviale a Marco di Rovereto, presso il Campo della Protezione Civile, con performance artistiche con i richiedenti protezione internazionale e musica dal vivo. Domenica 21 giugno, alle ore 15, vi sarà una passeggiata verso il Doss Trento partendo dalla stazione dei treni. Mercoledì 24 giugno, alle 21, è in programma invece una conferenza su cambiamenti climatici e migrazioni intitolata “Perchè non restano nel loro paese”; l´appuntamento, a cura di “Il Gioco degli Specchi”, si terrà presso la Sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. Tutti gli eventi sono a ingresso libero e gratuito. Con la Giornata Mondiale del Rifugiato si intende invitare il pubblico ad una riflessione sui milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita. E soprattutto si invita la comunità a non dimenticare mai che dietro ognuno di loro c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche storie di chi vuole ricostruirsi un futuro. La Giornata Mondiale del Rifugiato è anche un´opportunità per discutere insieme sulla mobilità dei confini, sulle frontiere che cambiano e sulle guerre che hanno popolato - e spopolato - l´ultimo secolo. La rete Sprar Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) è costituito dalla rete degli enti locali (fra i quali la Provincia autonoma di Trento) che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell´asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. |
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IMMIGRAZIONE, MARONI: GESTIONE SBAGLIATA DA PARTE DEL GOVERNO |
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Como, 17 giugno 2015 - "La gestione degli immigrati? Il Governo sta facendo poco per gestire questa emergenza umanitaria e quello che sta facendo lo sta facendo in modo sbagliato. E le reazioni si vedono, basti vedere il comportamento della Francia, perché, se la Francia sostiene di rispettare le regole e di rispettare Schengen, significa che c´è un´inadempienza del Governo italiano nel gestire i flussi, selezionando chi ha diritto alla protezione internazionale e chi invece è un migrante economico senza diritto a passare le frontiere e appunto ad andare in Francia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni durante la cerimonia di sottoscrizione, insieme al presidente del Consiglio di Stato del Canton Ticino Norman Gobbi, di una nuova Dichiarazione d´intesa per rafforzare e migliorare la collaborazione transfrontaliera in diversi settori tra la Lombardia e il Canton Ticino. "Detto questo, - ha proseguito Maroni - bisogna sottolineare che l´Europa non sta dando risposte, dimostrandosi a sua volta incapace di gestire questo fenomeno". "Domani - ha concluso il presidente - avremo una riunione come Regioni al Ministero dell´Interno, dove ribadiremo che noi non possiamo accogliere altri profughi viste le percentuali di immigrati che abbiamo già qui in Lombardia |
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EMERGENZA PROFUGHI, ROSSI INSISTE: "DARE ALLE REGIONI RUOLO DI COORDINAMENTO" |
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Firenze 17 giugno 2015 – Riconoscere alle Regioni un ruolo di coordinamento, di supporto ad enti locali e prefetture per affrontare il tema dell´accoglienza ai profughi. Lo ha ribadito il presidente della Regione Enrico Rossi, ascoltato stamattina in audizione dal Comitato parlamentare di controllo sull´attuazione dell´accordo di Schengen, di vigilanza sull´attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione nell´ambito dell´indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l´Italia, nella prospettiva della riforma del sistema comune d´asilo e della revisione dei modelli di accoglienza. "All´epoca dei primi arrivi nel 2011 – ha detto Rossi - con l´allora Ministro Maroni ci furono discussioni dato che la soluzione che prospettava, la concentrazione di circa 400 persone in un campo a Coltano, non ci convinceva per tanti motivi. Maturammo invece l´idea di distribuire le persone sul territorio, in strutture capaci di accoglierne alcune decine, lasciando al volontariato la gestione. Il modello ha funzionato. All´epoca ricordo che furono le Forze dell´Ordine e le prefetture a sconsigliare la concentrazione, gesto di grande intelligenza e umanità. Adesso, con i nuovi arrivi, si rischia di dividere il paese tra chi è in festa e chi vuol imbracciare il fucile. Ma questo è un tema che deve unire, e non deve esser consentito a nessuno di dire no, di non essere disposto ad assumersi la propria parte di responsabilità. Oltretutto – ha proseguito - queste persone non piovono su di noi come le bombe d´acqua provocate dai mutamenti climatici: si può prevedere quante ne arriveranno ed organizzarsi per accoglierle". "L´idea di coinvolgere soltanto le prefetture nella gestione dei flussi – ha continuato Rossi - a mio parere non è corretta. Il coinvolgimento degli enti locali, senza attribuire alla Regione un ruolo di supremazia ma di coordinamento, è fondamentale. Fare bandi per accogliere grandi numeri in un´unica struttura è pericoloso. Quando ho proposto di mettere a disposizione alloggi sfitti mi riferivo alla possibilità di inserire nei bandi di richiedere, da parte delle prefetture, chi avesse appartamenti o case coloniche fuori dai centri abitati con le condizioni minime di sicurezza. Ritengo che il modello adottato dalla Toscana abbia permesso di evitare, nella maggior parte dei casi, tensioni che invece potrebbero generarsi in caso di grosse concentrazioni". "Mi chiedete – ha poi aggiunto Rossi - quale potrebbe essere il limite massimo di accoglienza? E´ difficile dare una risposta, occorrerebbe anzitutto fare una mappa complessiva della situazione che si è verificata in tutti gli stati africani dove ci sono guerre in atto o dove non si rispettano i diritti. Questa è una grande questione internazionale da affrontare bonificando le zone di guerra e costruendo percorsi umanitari. Sulla questione – ha quindi concluso Rossi – della possibilità di occupare queste persone ho soltanto suggerito che coloro che vengono accolti con umanità, possano essere messi in grado di ricambiare l´ospitalità delle comunità attraverso lavoro volontario non retribuito. Ripulire un parco pubblico è sicuramente meglio che vederli bighellonare senza meta tutto il giorno". |
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PROFUGHI, DALL´UCOII SÌ ALL´APPELLO DI ROSSI PER UN NUOVO MODELLO DI ACCOGLIENZA |
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Firenze, 17 giugno 2015 - L´unione delle Comunità Islamiche d´Italia intende aderire all´appello del presidente Enrico Rossi per definire un nuovo modello di accoglienza indirizzato ai profughi che raggiungono l´Italia attraverso il Mediterraneo. Ad affermarlo è lo stesso suo presidente, l´imam di Firenze Izzeddin Elzir, in una lettera indirizzata a Rossi. L´ucoii si dichiara poi disponibile a fornire un servizio di mediazione linguistica e culturale coordinato con le istituzioni, in grado di aiutare a prevenire fenomeni di tensione sociale grazie all´azione dei frequentatori dei centri islamici associati formati a questo scopo. "Del suo appello, presidente, - prosegue la missiva - apprezziamo in particolare la lucida analisi del momento storico che l´Europa sta vivendo, e gli obiettivi che ne costituiscono il fondamento: un´accoglienza sostenibile e rispettosa; una geografia sociale consapevole; una reciproca umanità". Ribadita la convinzione che questa nuova realtà che si sta profilando richieda una "radicale revisione culturale ed organizzativa", nella quale devono essere coinvolte e valorizzate tutte le componenti del tessuto sociale regionale e nazionale, Izzedin Elzir sottolinea che "esiste un imperativo morale ed etico a prestare soccorso alle migliaia di persone in fuga da guerre, carestie e violenze", e che "non possiamo e non dobbiamo dimenticare che un fenomeno di questo tipo debba essere calibrato sulle capacità di accoglienza dei territori da un punto di vista materiale come anche sociale e culturale". La lettera si conclude con la considerazione che "come parte integrante di questa comunità, consapevoli che il piano dei diritti e quello dei doveri civici non possano essere scissi in base all´opportunità o all´interesse, siamo convinti di poter dare un contributo significativo alla gestione di questi problemi, e ci rendiamo disponibili a qualsiasi iniziativa promossa dalle istituzioni che sia mirata a gestire al meglio i processi migratori che investono l´Italia in ragione della sua posizione geografica". |
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"LA VIOLENZA DOMESTICA UNA QUESTIONE DI POTERE" |
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Trento, 17 giugno 2015 - Simonetta Agnello Hornby, classe 1945, giurista e scrittrice di origini siciliane ma dagli anni ´70 stabilmente a Londra, ha portato a Trento, su iniziativa degli assessorati alle Pari opportunità e alla Salute e politiche sociali, la sua lunga esperienza di avvocato e giurista soffermandosi in particolare sulla Edv britannica (Fondazione globale per l´eliminazione della violenza domestica), che ha consentito di abbattere il 90% delle morti di donne a Londra (sono loro in larghissima maggioranza le vittime della violenza domestica) e a ridurre del 50% per cento i ritiri delle denunce. Un´esperienza nata per iniziativa di Patricia Scotland, una donna di origini caraibiche, oggi membro della camera dei Lords, con cui Agnello Hornby ha collaborato per circa 30 anni, che presenta molti punti di contatto con la rete antiviolenza creata in Trentino, che coinvolge tutte le realtà e gli enti che ruotano attorno al problema, forze dell´ordine, magistratura, strutture sanitarie e assistenti sociali, volontariato. La Provincia, la scorsa settimana, ha anche avviato una collaborazione con l´Università Milano-bicocca che a sua volta ha siglato una convenzione con la Edv britannica. "Abbiamo fatto un cammino importante, abbiamo costruito una rete fra i diversi soggetti e servizi ma non è abbastanza - ha detto l´assessora alle pari opportunità Sara Ferrari, intervenuta all´incontro - . Volere è potere, e noi vogliamo migliorare il nostro approccio al tema della violenza domestica e di genere prendendo a modello le migliori prassi oggi esistenti e sostenendo con convinzione questo tipo di sperimentazioni". Per conoscere il modello inglese è stata anche realizzata nel marzo scorso una visita in Inghilterra da parte di rappresentanti della Rete istituzionale antiviolenza trentina, grazie ad un finanziamento europeo. Il Trentino ha così potuto toccare con mano l´efficacia di questo approccio metodologico che vorrebbe importare adattandolo alle esigenze del territorio e alle esperienze già sviluppate. Simonetta Agnello Hornby, conosciuta in Italia e nel mondo anche per la sua produzione narrativa - il suo romanzo d´esordio, La Mennulara, vinse fra l´altro il Premio Strega - ha svolto quasi tutta la sua attività di avvocato a Londra, in particolare nel quartiere di Brixton, a sud del Tamigi, considerato negli anni ´70 "difficile" in particolare per la forte presenza di immigrati. La sua testimonianza riguardo all´esperienza inglese è stata preziosa, anche perché si tratta a tutti gli effetti un´esperienza di successo basata su alcune "buone prassi" che tutti i paesi e tutti gli enti locali potrebbero potenzialmente adottare. Ma innanzitutto, cos´è e dove si verifica più di frequente la violenza domestica? "La violenza domestica - ha detto - esiste in tutte le classi sociali e in tutti i paesi, indipendentemente da questioni come la cultura o la religione, anche se naturalmente fattori educativi e di altro genere possono influire, come nel caso della ´mia´ Sicilia´. E´ essenzialmente un problema di potere. E nella coppia il potere è tradizionalmente esercitato dal padre, dalla figura maschile. L´amore non c´entra nulla, né la gelosia. La violenza è prodotta da chi si sente inadeguato, infelice, e incolpa la donna della sua infelicità. Da chi vuole esercitare un controllo assoluto sul familiare e sente di non riuscirci del tutto. Spesso chi la commette ha visto a sua volta da bambino altra violenza". Agnello Hornby ha lavorato nel primo studio legale britannico ad avere creato un dipartimento specifico sulla violenza domestica, una piccola unità operativa in grado di fornire alla vittima un´assistenza immediata, "perché anche questo è importante, chi trova la forza di rivolgersi ad una struttura per denunciare o per chiedere aiuto è in una situazione di grande fragilità, non le si può dire: torni fra due giorni. Noi facevamo sì che se qualcuno si rivolgeva a noi, poniamo, alle 10 del mattino, alle 14 potessimo essere già in tribunale, pur essendo solo un povero studio di Brixton". A Trento, però, sulla scorta del libro Il male che si deve raccontare, scritto assieme a Marina Calloni, ha presentato soprattutto l´esperienza di Patricia Scotland, di origini dominicane, già ministra laburista con il governo Blair e oggi membro della Camera dei Lord. Un´esperienza che ha avuto successo non solo nell´abbattere drasticamente i delitti, spesso l´approdo finale di una serie di violenze, da 49 a 5 in un arco temporale di alcuni anni, ma anche nell´assistere i bambini delle vittime e soprattutto ad aiutare concretamente le donne a ricominciare a vivere. Senza dimenticare peraltro gli uomini, che sono quasi sempre ("anche se non sempre, abbiamo anche casi di uomini vittime di aggressioni da parte di donne") gli autori materiali delle violenze domestiche. "E´ un sistema che ha creato praticamente da sola e con la sua Fondazione, senza nemmeno l´appoggio di una legislazione specifica. Il sistema è in sé molto semplice. Da un lato abbiamo una sorta di tutor, attivato immediatamente da uno dei soggetti che hanno a che fare con questo problema, avvocati, forze, dell´ordine, servizi sanitari e così via, quando si imbatte in un caso di violenza. Il tutor agisce secondo un protocollo accettato da tutte la parti in causa e segue la vittima per i primi mesi, diventando una figura centrale. Abbiamo inoltre una struttura permanente, in ogni comune o gruppo di comuni, una sorta di comitato che riunisce, di nuovo, forze dell´ordine, sanità, assistenza sociale e quant´altro. Il comitato si riunisce periodicamente, anche ogni giorno se necessario, per esaminare i vari casi. Si inizia assegnando un punteggio di rischio, da altissimo - pericolo di vita immediato - a molto alto a medio. A seconda di questo punteggio si decide come procedere: se il rischio è altissimo, la donna viene immediatamente ricoverata in una struttura protetta e il tutor comincia a seguirla passo passo. Lungo la strada si sviluppa un programma di assistenza e supporto diversificato, ma intanto si agisce subito, allontanando la vittima dal partner violento". Non si deve pensare ad una struttura, pesante, burocratica. "Si può decidere se e come agire anche in 20 minuti. In certi casi anche perdere un solo giorno può essere fatale. Oggi questo programma è diffuso in tutta l´Inghilterra, in Scozia e in parte dell´Irlanda del Nord. I processi ai partner violenti sono cresciuti in maniera esponenziale, perché la vittima si sente seguita, non rimane abbandonata a se stessa, le morti sono enormemente diminuite. Inoltre abbiamo coinvolto i datori di lavoro delle vittime, spesso gli ultimi a sapere che la loro dipendente è vittima di violenze, perché abbiamo constatato che il percorso casa-lavoro è quello che espone maggiormente le vittime alla violenza". In Italia l´esperienza della Edv è stata portata da Simonetta Agnello Hornby e Marina Calloni all´università Milano-bicocca, che ha siglato nel 2013 un accordo con la fondazione creata da Patricia Scotland. E poi c´è il Trentino, "unica realtà in Italia che io conosca ad avere posto le basi per un´esperienza simile", ha detto la giurista-scrittrice. Con una delibera - la 965 del giugno 2015 - è stato approvato infatti uno schema di convenzione-quadro fra la Provincia di Trento e la Bicocca per approfondire il tema del contrasto alla violenza contro le donne e sperimentare nuove prassi di approccio al problema, che migliorino ulteriormente quelle già esistenti. Simonetta Agnello Hornby, lo ricordiamo, è stata nei giorni scorsi in Trentino anche per partecipare al Trentino Book festival. |
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TRENTO: SCUOLA DELL’INFANZIA: OK AL PIANO ANNUALE |
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Trento, 17 giugno 2015 - Sono 15.779 i bambini iscritti alle scuole dell’infanzia del Trentino per l’anno scolastico 2015-2016: 9.736 frequenteranno le scuole equiparate e 6.043 le scuole provinciali. Rispetto all’anno scolastico 2014-2015 si registra una flessione delle iscrizioni pari al 2,25%. I bambini stranieri sono complessivamente 2.221 e in percentuale si confermano pari al 14% del totale. I dati sono contenuti nel piano annuale della scuola dell´infanzia per l´anno scolastico 2015-2016 approvato oggi dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi. I bambini iscritti al prolungamento d’orario, che è offerto fino a tre ore ulteriori rispetto alle sette ore giornaliere di servizio ordinario, sono 7.997. Il servizio di prolungamento è pertanto richiesto da poco più del 50% degli iscritti. Definito anche un nuovo modello di finanziamento che introduce più flessibilità e autonomia per le singole scuole, chiamate però ad una maggiore responsabilità gestionale. Il costo totale del programma è di 91,5 milioni di euro. Le scuole dell’infanzia, distribuite sul territorio provinciale, per l´anno scolastico 2015-2016 saranno 274, di cui 157 equiparate e 117 provinciali a seguito dell’unificazione delle scuole provinciali di Tiarno di Sotto e di Tiarno di Sopra presso la sede scolastica di Tiarno di Sopra prevista a partire dal prossimo 1° settembre 2015. Per la determinazione del numero di sezioni sono stati seguiti i criteri già applicati negli ultimi due anni scolastici. Le sezioni attivate saranno 731, 450 nelle scuole equiparate e 281 in quelle provinciali. Infine gli insegnanti assegnati sono 1.462 di cui 900 nelle equiparate e 562 nelle provinciali, mentre il personale non insegnante (cuochi ed operatori d’appoggio) ammonta a 731 unità, 450 per le scuole equiparate 281 per le scuole provinciali. Il provvedimento definisce inoltre, a partire dall’anno scolastico 2015/2016, un nuovo modello di finanziamento alle scuole, che individua una quota per le spese obbligatorie relative al personale insegnante e non insegnante, comunque interamente riconosciute, e una quota per le spese relative alla gestione e al funzionamento, assegnate nella formula del budget, con piena flessibilità di utilizzo nell´ambito delle spese riconoscibili per il servizio scolastico. Tale sistema ha l’obiettivo di promuovere la responsabilità gestionale dei soggetti finanziati, anche in un’ottica di maggior autonomia nell’impiego delle risorse a disposizione e si propone di realizzare procedure amministrative e finanziarie semplificate, sia in sede di assegnazione dei finanziamenti che di rendicontazione e controllo della spesa. I criteri sono stati elaborati sull’analisi dei dati della spesa storica su base pluriennale, comparati tra situazione a preventivo e a consuntivo. Per garantire la flessibilità del sistema sono stati introdotti anche strumenti di riequilibrio al fine di contenere eventuali scostamenti rispetto all’ultimo finanziamento assegnato. L’istituzione di un fondo di riserva per situazioni non prevedibili e il permanere nella disponibilità delle scuole degli avanzi di gestione garantiranno, inoltre, l’introduzione graduale del nuovo modello di finanziamento. Il costo totale del programma annuale delle scuole dell’infanzia provinciali ed equiparate per l’anno 2015-2016 è in linea con il programma annuale dell’anno scolastico 2014-2015 e si conferma pari a 91,5 milioni di euro. In relazione agli obiettivi previsti per le scuole dell’infanzia nel "Piano Trentino Trilingue" si prevede l’ulteriore estensione del processo di potenziamento dell’offerta formativa e didattica delle lingue – in particolare tedesco e inglese – presso le scuole dell’infanzia in una logica di step annuali progressivi. Funzionale all’obiettivo è stata l’indizione del concorso pubblico, per la copertura di posti a tempo indeterminato della figura di insegnante della scuola dell’infanzia. Nella concomitanza dello svolgimento del concorso, l’individuazione delle sedi per l’estensione del progetto verrà effettuata a conclusione delle operazioni riguardanti la mobilità del personale scolastico. La delibera integrale sarà consultabile sul portale della scuola trentina all’indirizzo www.Vivoscuola.it a partire la prossimo mercoledì 17 giugno 2015. |
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SARDEGNA: AL VIA LE RICHIESTE DI ACCESSO AI SERVIZI DI "CONCILIAZIONE ESTATE 2015" |
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Cagliari, 17 Giugno 2015 - L´assessorato dell´Igiene, sanità e assistenza sociale ha pubblicato l´avviso per l´accesso ai servizi socio-educativi, ludico-ricreativi, sportivi e outdoor finanziati tramite l´intervento "Conciliazione estate 2015". Possono presentare domanda le famiglie con almeno un genitore o tutore che: sia residente in Sardegna; - abbia uno o più minori a carico di età compresa fra i 5 e i 14 anni al momento dell´iscrizione al servizio; - abbia un regolare contratto di lavoro subordinato o parasubordinato oppure eserciti un´attività di lavoro autonomo documentabile e in regola con le norme fiscali e previdenziali. Sarà possibile usufruire del servizio presso un solo operatore, per massimo due bambini e per una durata tra l´una e le cinque settimane continuative, ricadenti in uno dei due periodi previsti: - dal 29 giugno al 31 luglio 2015, - dal 1° agosto al 4 settembre 2015. Gli interessati dovranno inviare la domanda di iscrizione a uno o più operatori individuati tra quelli ammessi a finanziamento (fino a un massimo di tre) entro il prossimo 22 giugno, tramite raccomandata con avviso di ricevimento. La documentazione dovrà, in ogni caso, pervenire entro il 24 giugno. In caso di ammissione alle graduatorie di più operatori, l´interessato dovrà sceglierne uno e comunicare la rinuncia all´altro o agli altri. Eventuali chiarimenti dovranno essere richiesti via e-mail all´indirizzo san.Politichesociali.urp@regione.sardegna.it, entro i 3 giorni lavorativi antecedenti la scadenza per la presentazione della domanda. |
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