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Notiziario Marketpress di Venerdě 12 Giugno 2009
 
   
  MIGLIORA LA QUALITŔ DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE NELL´UNIONE EUROPEA STABILI I TREND ITALIANI

 
   
  Il 12 giugno la Commissione europea e l´Agenzia europea dell´ambiente (Aea) hanno presentato la relazione annuale sulla qualitŕ delle acque di balneazione annunciando che nel 2008 la maggior parte dei siti di balneazione nell´Unione europea ha rispettato le norme igieniche dell´Ue. Durante la stagione balneare dell´anno scorso il 96% delle zone di balneazione costiere e il 92% dei siti di balneazione lungo i fiumi e sui laghi ha rispettato gli standard minimi. Grazie alla relazione i milioni di persone che ogni estate frequentano le spiagge in Europa potranno avere informazioni utili sulla qualitŕ delle acque. Stavros Dimas, commissario responsabile dell´ambiente, ha dichiarato: "Una buona qualitŕ delle acque di balneazione č essenziale per il benessere degli europei e per l´ambiente – e questo vale per tutti gli altri corsi e bacini d´acqua. Vedo con piacere che la qualitŕ globale dell´acqua nelle zone di balneazione sta migliorando in tutta l´Unione". La professoressa Jacqueline Mcglade, direttrice dell´Agenzia europea dell´ambiente, ha aggiunto: "Grazie a fonti di informazioni quali la relazione in questione e gli strumenti disponibili sul web i cittadini possono non solo controllare la qualitŕ delle acque di balneazione nel loro luogo di residenza o nei luoghi di vacanza ma anche partecipare piů attivamente alla protezione dell´ambiente". Qualitŕ delle acque di balneazione: tendenza al miglioramento a lungo termine - Ogni estate milioni di europei vanno alla spiaggia per prendere il sole e rinfrescarsi in acque pulite. Per offrire ai cittadini la possibilitŕ di scegliere consapevolmente a quale spiaggia andare, ogni anno la Commissione pubblica una relazione sulla qualitŕ delle zone di balneazione costiere e di acqua dolce sulla base delle informazioni trasmesse dagli Stati membri per le spiagge che si trovano sul loro territorio. Quest´anno la relazione č stata preparata dall´Agenzia europea dell´ambiente (Aea), che sul suo sito web pubblica anche cartine e tabelle con informazioni dettagliate sulle zone di balneazione specifiche. Nel 2008 sono stati monitorati circa 75 siti in piů rispetto all´anno precedente. Delle 21 400 zone di balneazione controllate in tutta l´Unione europea nel 2008 due terzi si trovavano lungo le coste e gli altri lungo i fiumi e sui laghi. Il numero piů elevato di aree costiere si trova in Italia, Grecia, Francia, Spagna e Danimarca, mentre in Germania e Francia si trova la maggior parte delle acque di balneazione interne. La qualitŕ globale delle acque di balneazione nell´Ue č notevolmente migliorata rispetto al 1990. Fra tale data e il 2008 il tasso di rispetto dei valori obbligatori (requisiti minimi di qualitŕ) č salito dall´80% al 96% e dal 52% al 92% rispettivamente per le acque costiere e le acque interne. Dal 2007 al 2008 la conformitŕ č migliorata in entrambi i settori (rispettivamente 1,1% e 3,3%). Dodici Stati membri controllano le acque di balneazione in base alla nuova direttiva - Le zone di balneazione sono aree in cui la balneazione č espressamente autorizzata o non č proibita e che sono generalmente molto frequentate. Per determinarne la qualitŕ le acque di balneazione sono sottoposte a una serie di esami per verificare il rispetto dei valori obbligatori stabiliti dalla direttiva in materia per quanto riguarda determinati parametri fisici, chimici e microbiologici. Gli Stati membri devono rispettare i valori obbligatori ma possono adottare norme piů severe e valori guida non vincolanti. Nel 2006 č entrata in vigore una nuova direttiva sulla acque di balneazione[1] che ha aggiornato i parametri e le disposizioni di monitoraggio sulla base dei dati scientifici piů recenti. La nuova direttiva rafforza la necessitŕ di trasmettere informazioni al pubblico sulla qualitŕ delle zone di balneazione. Anche se la nuova direttiva dovrŕ essere pienamente attuata entro il 2015, durante la stagione balneare 2008 dodici Stati membri (Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovacchia, Spagna, Svezia e Ungheria) hanno giŕ utilizzato i parametri previsti dalla nuova direttiva per monitorare le loro zone di balneazione. Direttiva 2006/7/Ce relativa alla gestione della qualitŕ delle acque di balneazione. Sviluppi della qualitŕ delle acque da balneazione in Italia, secondo il rapporto - Acque di balneazione costiere In Italia, il 92,8% delle acque di balneazione costiere (4563) ha rispettato i valori limite obbligatori nel 2008, mentre il 91, 4% delle acque di balneazione (4496) era conforme ai valori guida. I dati sono grosso modo analoghi a quelli dell´anno precedente (- 0. 1% per i valori obbligatori e - 0. 3% per i valori guida). Il tasso di conformitŕ ai valori guida č quasi uguale a quello dei valori obbligatori, con una differenza dell´1,4% per le acque di balneazione. La percentuale di acque di balneazione che registrano parametri non conformi ai valori stabiliti č aumentata dallo 0,4% (18) allo 0,9% (42 acque di balneazione). Il 6,1% delle acque costiere (302) č stato interdetto alla balneazione nel corso della stagione, percentuale identica a quella dell´anno scorso. Per le acque di balneazione costiere in Italia, il tasso di conformitŕ č salito dal 1990 al 1999 tanto con riferimento ai valori obbligatori che a quelli guida, mentre successivamente si sono attestati al di sopra del 90%. Negli ultimi quattro anni il tasso č rimasto sostanzialmente invariato. Dal 2002, il numero delle acque interdette alla balneazione durante la stagione estiva č aumentato da 125 (2,6%) a 302 (6,1%) nel 2008. Acque di balneazione interne - Il 65,8% delle acque di balneazione interne (505) ha rispettato i valori limite obbligatori nel 2008, registrando un risultato analogo a quello dell´anno precedente (+ 0. 2%). Il tasso di conformitŕ rispetto ai valori guida č diminuito del 4,5%, attestandosi sul 50,8% delle acque di balneazione (390). Il 15% in meno delle acque di balneazione ha rispettato i valori guida rispetto ai valori obbligatori. In cinque casi, le acque di balneazione (0,7%) non rispettavano i valori obbligatori, mentre si erano registrati due tali casi (0. 3%) l´anno prima. 251 acque di balneazione interne (32. 7%) sono state interdette nel corso della stagione balneare, con una flessione dello 0,5% rispetto all´anno precedente. Complessivamente, il tasso di conformitŕ delle acque di balneazione interne ai valori obbligatori e ai valori guida č in diminuzione dal 1990. Il tasso di conformitŕ ai valori obbligatori ha raggiunto il suo picco (oltre il 90%) tra il 1999 e il 2001. Oltre il 70% delle acque di balneazione erano in linea con i valori guida dal 1995 al 2001. Dal 2002, Il tasso di conformitŕ č diminuito a motivo di un´ampia percentuale di interdizione delle acque di balneazione nel corso della stagione balneare. Analogamente a quanto si registra per le acque di balneazione costiere, il numero delle acque interne interdette alla balneazione č in aumento: 113 (14,8%) nel 2002 rispetto a 251 (32,7%) nel 2008. Il tasso di conformitŕ delle acque interne di balneazione in Italia puň essere ulteriormente migliorato intervenendo sulle acque attualmente vietate alla balneazione. .  
   
 

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