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Notiziario Marketpress di
Lunedì 29 Giugno 2009 |
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I PAESAGGI INTERIORI DI ACCHIARDI E RIZZO “I COLORI DEL SILENZIO”. 40 OPERE IN MOSTRA A PALAZZO MARTINA DI MONFORTE D’ALBA
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Monforte d’Alba, 29 giugno 2009 - Quaranta opere di Claudio Acchiardi ed Elio Rizzo per descrivere “I colori del silenzio”. È il titolo della mostra che la Fondazione Bottari Lattes, con il patrocinio del comune di Monforte d’Alba, propone da sabato 27 giugno fino all’8 agosto presso Palazzo Martina a Monforte d’Alba (Cn). Protagonisti sono Claudio Acchiardi (1955) ed Elio Rizzo (1942), pittori di grande talento e portatori di originali tecniche espressive (olio su masonite e tecniche miste su cartoncino per Acchiardi, tempera all’uovo su tavola per Rizzo), che si incontrano per dare voce a una sorta di silenzioso dialogo cromatico. Il risultato è una sequenza di “paesaggi spirituali” che prendono forma attraverso una pittura fatta “di toni e di sensazioni, di impressioni e di atmosfere, di timbri e di sentimenti”. “Claudio Acchiardi ed Elio Rizzo sono due artisti che parlano, suonano verrebbe da dire, con la pittura, senza bavagli né sordine; ma anche senza illusioni, tentando di dimostrare - comunicando con la sola espressività liberata nell’opera, indifferente alle strategie di mercato e di critica, al compiacimento e al coro, e seguendo soltanto il proprio impulso emotivo e progettuale - la propria esistenza” scrive il curatore Gianfranco Schialvino nell’introduzione al catalogo. Ad accomunare i due artisti c’è anche la grande attenzione che Mario Lattes - pittore, scrittore, editore, collezionista alla cui memoria è legata l’attività della fondazione - riservò alla loro opera. Rizzo, calabrese trapiantato a Roma, frequentò a lungo il poliedrico animatore culturale torinese, che ne apprezzava la straordinaria tecnica, unita alla scelta di utilizzare un metodo antico e difficile come la tempera all’uovo. Un procedimento che fu a lungo il più diffuso per fissare il colore sul gesso della tavola, ma che richiede tempo e notevoli capacità di esecuzione. Del piemontese Acchiardi, che vive e lavora sulle colline di Moncalieri, Lattes amava invece le atmosfere precise, il palpito di vita che sembra muovere i paesaggi, la capacità di esplorare nel profondo. Le sue non sono infatti semplici rappresentazioni di un luogo e degli elementi che lo compongono, ma, al contrario, la creazione degli elementi stessi che serviranno a ricomporre un paesaggio interiore. La mostra rimarrà aperta sino a sabato 8 agosto, durante tutto il periodo di Monfortinjazz. . |
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