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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Novembre 1998 |
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FRANCHISING E PARTNERSHIP:XIII SALONE INTERNAZIONALE. LE NORME
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Milano, 9 novembre 1998 - In corso a Fiera Milano la Xiii edizione del Salone Internazionale del Franchising e Partnership con aumento degli espositori italiani e stranieri presenti e con conferma del grande successo dei visitatori (+20% rispetto all´edizione 1997). Numerose le novità presentate al Salone, organizzato da Expocts, Ente Manifestazioni Commercio e Turismo e Servizi, e promosso da Assofranchising con la collaborazione della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Milano. Rilevato che nel 1998 è proseguita la crescita del mercato del franchising che nel 1997 già contava 486 reti per un totale di 58. 000 addetti con incremento di 1400 nuovi posti di lavoro rispetto all´anno precedente. Particolare espansione per il settore servizi mentre rimane inalterata l´importanza economica della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) e dell´abbigliamento. Nel settore servizi si rileva un grande numero di operatori del terziario avanzato presenti alla manifestazione:secondo uno studio di Giuseppe Bonani (Quadrante Franchising e Management Services ), i franchisors sono cresciuti del 18. 8% a 183 nel 1997, pari al 37. 76 % del totale contro 154 (33, 1% del totale nel 1995). I franchisee sono cresciuti del 5. 3% nel 1997 a 7709 unità (36, 1% del totale) contro 7509 nel 1996 (36, 3%). La media risulta di 43 affiliati per affiliante a fronte di un giro di affari di 2733 miliardi di lire, pari al 16, 2% del valore complessivo della rete franchising, stimato di 16. 894 miliardi. Nel corso di un convegno proposto da Assofranchising e Deutscher Franchise Verband, sono state esaminate le problematiche normative del franchising in Europa. Al convegno, intitolato "Lo sviluppo delle reti in Europa", è stato affermato che le normative tedesca e francese per il settore costituiscono un sicuro punto di riferimento per il progetto di legge italiano destinato a regolamentare anche in Italia diritti e doveri degli imprenditori già impegnati o prossimi invest itori in questa moderna tecnica distributiva. Al panel, costituito dai migliori avvocati di affari europei esperti in materia, Ruth Dunish, vice direttore e consigliere dell´ Associazione tedesca del Franchising ha rilevato che la legge tedesca impone diverse protezioni a favore degli affiliati ma si preoccupa sempre di salvaguardare il principio dell´autonomia imprenditoriale delle parti. L´avvocato Reinhard Bonner di Monaco di Baviera ha proposto casi pratici per illustrare l´approccio normativo tedesco: ad esempio, se un franchisee possa essere o no considerato un lavoratore dipendente. Inoltre, l´avvocato ha ricordato il caso della Benetton, chiamata in giudizio da un affiliato tedesco che lamentava un calo delle vendite dovuto alla particolare campagna pubblicitaria della casa italiana. Bonner ha spiegato che la normativa tedesca non prevede un rapporto di dipendenza perchè il franchisee èconsiderato un imprenditore indipendente. Per il caso Benetton èstato sentenziato che l´attività pubblicitaria rientra nell´autonomia gestionale di una azienda. Bonner ha anche rilevato che in Germania la qualifica di contratto di franchising è in via di sviluppo e la legge segue con attenzione gli aspetti evolutivi. Olivier Gast, avvocato parigino specialista nel settore, ha ricordato che la materia è regolata in Francia dalla legge Dubin del 1991 (fatta propria anche in Spagna) : "l´affiliato gode di diverse protezioni :ad esempio, il franchisor deve dare complete informazioni sulla propria struttura e anche sulla potenzialità del mercato nel quale il franchisee si appresta ad entrare ". La legge Dubin propone un complesso di regole cautelative per l´affiliato, ma nella loro sostanza sono molto "marketing oriented" nel senso che puntano ad agevolare il giusto sviluppo dell´intero comparto. La situazione italiana è stata analizzata da Alessandro Camelli dello Studio Mario Caffi di Bergamo: il nuovo progetto di legge italiano - ha detto Camelli - dovrebbe mettere insieme quanto già è disponibile sia in sede nazionale (le sentenze) che internazionale e anche alla luce delle recenti norme antitrust, per avere finalmente una legge quadro veramente efficace". L´avv. Anna Dassi di Milano ha affermato che "la disciplina italiana deve anche tenere in considerazione le norme comuniatarie, particolarmente precise e severe in tema di protezione della libera concorrenza ". "In questo settore - ha concluso l´avv. Dassi - i contributi, le esperienze normative estere, la disponibilità degli operatori ètale che il legislatore ha materia prima per creare un prodotto legislativo veramente rispondente alle necessità del giovane e dinamico franchising italiano". . |
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