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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Febbraio 1999
 
   
  ESAMI NEGLI OSPEDALI: PERMANGONO I TEMPI LUNGHI, SECONDO ALTROCONSUMO

 
   
  Milano, 11 febbraio 1999 - In 22 ospedali su 65 grandi strutture sanitarie visitate in 12 città italiane non è ancora possibile prenotare un esame diagnostico per telefono, ma bisogna farlo di persona, recandosi agli sportelli. In 18 ospedali su 65 è stato impossibile prenotare, con alcuni casi di blocco a tempo indeterminato, come per una ecografia al fegato al policlinico Umberto I di Roma, e al Cardarelli di Napoli, o per un anno, come per una mammografia all´Ospedale Civico e Benfratelli di Palermo. Ad un anno dalla precedente indagine sui tempi d´attesa nelle strutture italiane, il Comitato Consumatori Altroconsumo ha voluto controllare se nelle stesse 65 strutture sanitarie delle 12 città della precedente indagine i tempi d´attesa per tre esami specialistici di una certa urgenza (ecografia al fegato, mammografia e gastroscopia) si fossero ridotti: poco è cambiato -afferma Altroconsumoe in alcune città la situazione è peggiorata, come a Genova e Torino (per un´ecografia al fegato al S. Giovanni Battista di Torino l´attesa è passata da 67 a 124 giorni), o al Sacco di Milano, dove i tempi si sono allungati; a Bari tempi lunghissimi: per una mammografia bisogna attendere mediamente 162 giorni. L´attesa più lunga di tutta l´inchiesta è all´Istituto Tumori di Milano: 280 giorni per un´ecografia al fegato. Tuttavia, si registrano anche alcuni miglioramenti: a Bologna si è passati da 86 giorni medi per una ecografia al fegato a soli 4, e per lo stesso esame all´Oncologico di Bari da 448 a 28 giorni. All´umberto I di Ancona i tempi per tutti e tre gli esami si sono ridotti di due terzi, o dimezzati. L´inchiesta di Altroconsumo mette in evidenza il ritardo con cui le Direzioni sanitarie e molte Regioni hanno accolto la Legge 124 dell´aprile 1998: con questa normativa il Ministro della Sanità Bindi delegava alle strutture sul territorio la fissazione dei tempi massimi d´attesa, seguendo i criteri-guida regionali. Naturalmente, il cittadino che si rivolge alle strutture private, pagando cifre elevate, ottiene un servizio rapido e senza attese. .  
   
 

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