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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Marzo 1999
 
   
  POSTE ITALIANE. IL PIANO DI IMPRESA 1998/2002. PERDITA 1998: 2000 MLD

 
   
  Milano, 8 marzo 1999 - Nel corso di un incontro con la stampa estera a Milano, Corrado Passera, amministratore delegato della Poste Italiane spa, ha illustrato il "Piano d´Impresa 1998/2002", avviato da fine febbraio 1998 con l´obiettivo di trasformare le Poste Italiane in una "nuova grande impresa di servizi". Le Poste costituiscono una delle principali infrastrutture di servizi operanti in Italia con 3. 600. 000 miliardi di movimentazione finanziaria annuale, 12. 000 miliardi di ricavi, 185. 000 dipendenti, 14. 000 uffici aperti al pubblico, 130 centri di smistamento e 20. 000 veicoli impiegati, propri o di terzi (nell´ambito del Piano sono stati ordinati altri 40. 000 veicoli). La società è attiva in due grandi settori: i servizi postali (dati 1997: 3, 2 miliardi di corrispondenze ordinarie, 2, 27 miliardi di stampe, 320 milioni di raccomandate e assicurate, 454 milioni di postel 46 milioni di pacchi, 22 milioni di telegrammi, 8 milioni di corrieri espresso) e i servizi finanziari (690 milioni di pagamenti su c/c postale, 23 milioni di libretti postali con 53. 000 miliardi di saldo fine anno, 16 milioni di buoni postali con 187. 000 miliardi di saldo, 19 milioni di vaglia, 76 milioni di servizi delegati). Il totale dei ricavi dei servizi postali, ai quali sono in forza 125. 000 addetti, è stato nel 1997 di 7000 miliardi. Per i servizi finanziari: 60. 000 addetti. Ricavi 5000 miliardi. Alla partenza del piano, lo scorso anno, la qualità dell´offerta e del servizio risultava "del tutto inadeguata" con volumi generalmente in calo e costi operativi in crescita. La produttività era considerata "fuori mercato" e l´andamento economico in progressivo peggioramento. Tutti i trend di mercato hanno messo ulteriore pressione sui risultati con le nuove tecnologie (Internet, Intranet, posta elettronica), pressioni competitive crescenti da parte di operatori italiani ed esteri e la liberalizzazione dei mercati a livello Ue. Passera ha anche rilevato che "anche in uno scenario futuro non pessimistico, le proiezioni finanziarie inerziali sono insostenibili" con posizione finanziaria netta prevista da -1900 miliardi nel 1998 a -7400 miliardi nel 2002. Gli obiettivi sono comunque quelli di garantire "servizi postali, inclusi quelli universali, di qualità europea, riportare l´azienda in utile e rendere la Poste Italiane spa quotabile in borsa". Corrado Passera ha anche illustrato un nuovo modello organizzativo che dovrebbe permettere di realizzare il Piano. Tra l´altro è previsto un nuovo Cap (Codice di Avviamento Postale). Inoltre, un coordinamento dei grandi clienti multidivisionali e lo sviluppo di sistemi di controllo logistico-gestionale. Passera ha illustrato in dettaglio i progetti di risanamento e rilancio dell´ azienda. Il tutto dovrebbe portare a un utile di 220 miliardi nel 2002 contro una perdita 1998 di 2000 miliardi. Tra i "nemici" del risanamento, Passera ha indicato : "quei concorrenti che vorrebbero continuare a prosperare grazie alle nostre inefficienze; tutti coloro che dall´esterno vorrebbero continuare a usare Poste italiane per finalità diverse da quelle istituzionali; coloro che chiedono risultati da impresa privata ma che non vogliono che ci comportiamo da impresa privata sul mercato; tutti coloro che all´interno dell´azienda vorrebbero lasciare le cose come stanno, tanto il posto è assicurato dallo Stato". Passera ha anche detto che le Poste Italiane non dovranno affrontare alcuna difficoltà in relazione al problema Y2k (Anno 2000) perché , praticamente l´informatizzazione iniziata 15 anni fa non è stata realizzata per cui si sta ora attrezzando l´azienda sotto questo aspetto ex novo, in linea, quindi, con le esigenze del passaggio al 2000. .  
   
 

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