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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Aprile 2000 |
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BANCA INTESA - AL VIA IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO DI GRUPPO E LE LINEE GUIDA D´INTEGRAZIONE CON LA BANCA COMMERCIALE ITALIANA
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Milano, 12 aprile 2000 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa ha approvato il nuovo modello organizzativo di Gruppo e le linee guida dell´integrazione tra Banca Intesa e Banca Commerciale Italiana. Il nuovo modello rappresenta una evoluzione del modello federale di Intesa, evoluzione resa necessaria sia dal mutare dello scenario di riferimento sia dalle caratteristiche specifiche del Gruppo Banca Commerciale Italiana. Il nuovo modello organizzativo di Gruppo contempla tre divisioni bancarie nazionali organizzate sia per segmenti di clientela sia per regioni ed aree territoriali, e una banca wholesale, specializzata in tutta l´area corporate e finanza, con proiezione internazionale. La capogruppo Intesa manterra´ le funzioni di indirizzo strategico, gestione di portafoglio delle Unita´ di Business, coordinamento e controllo, mentre le attivita´ operative di gestione dei business spetteranno alle divisioni e alla banca wholesale. Le societa´ prodotto e le societa´ di servizio avranno una struttura immutata rispetto al modello Intesa attuale, ferma restando la loro integrazione completa con le rispettive unita´ della Banca Commerciale Italiana. Le divisioni bancarie nazionali saranno specializzate rispettivamente sui segmenti ´´Private´´ (privati di fascia alta), ´´Retail´´ (comprendenti altri privati e piccoli operatori economici) e ´´Imprese´´ (medie imprese), e saranno il risultato dell´integrazione progressiva delle reti bancarie del Gruppo sul territorio nazionale, riorganizzate per segmento di clientela, per regioni e aree territoriali. Ambroveneto, Cariplo, Carime e Mediocredito Lombardo saranno integrate sin dalla prima fase in Banca Intesa e verranno riorganizzate nelle tre divisioni per segmento di clientela. La rete Comit sara´ ugualmente riorganizzata per segmenti di clientela e confluira´ progressivamente in Banca Intesa; le strutture ´´Retail´´ di Banca Commerciale Italiana saranno integrate a livello di divisione mentre le Filiali Capogruppo di Banca Commerciale Italiana affiancheranno la Divisione Corporate. Nell´integrazione si valorizzeranno le competenze specifiche delle diverse banche del Gruppo, secondo la ´´best practice´´: in particolare le competenze della Banca Commerciale Italiana sulle imprese e quelle delle altre banche nel ´´Retail´´. Il modello vedra´ quindi tre divisioni nazionali di Banca Intesa (Private, Retail e Imprese), ciascuna dotata di strutture di governo regionali (Nord-est, Lombardia/emilia, Nord-ovest, Centro e Sud). Saranno inoltre istituiti Comitati Regionali Interdivisionali, con mansioni consultive e propositive relativamente ad iniziative commerciali a valenza territoriale. Progressivamente saranno divisionalizzate, secondo logiche analoghe, anche tutte le altre banche del Gruppo. Il secondo elemento innovativo del modello e´ costituito dalla Banca Wholesale, a vocazione internazionale, dedicata sia a servire i Grandi Clienti Corporate italiani ed esteri e la clientela istituzionale, sia ad offrire servizi di intermediazione mobiliare al mercato e alle banche del Gruppo. Tale entita´ sara´ basata sulla Banca Commerciale Italiana, che acquisira´ tutte le attivita´ wholesale del Gruppo Intesa e, in particolare, le attivita´ con i Grandi Clienti e il Gruppo Caboto, che manterra´ comunque marchio e struttura organizzativa autonomi. La Banca sara´ responsabile della gestione complessiva dei Grandi Clienti, e almeno in una prima fase, delle medie imprese (tramite le Filiali Capogruppo), delle attivita´ Investment Banking, della rete e delle partecipate estere del Gruppo e di altre attivita´ connesse (Global Custody, Merchant Banking). Banca Commerciale Italiana, grazie all´integrazione delle aree di affari wholesale di Intesa, diventera´ la piu´ importante realta´ italiana del settore, con un grande potenziale di business derivante dall´integrazione delle relazioni, della penetrazione corporate e delle competenze sui mercati finanziari dei due Gruppi. Il nuovo modello e´ stato elaborato tenendo conto soprattutto di due considerazioni: la mutazione recente nello scenario competitivo e le caratteristiche del Gruppo Banca Commerciale Italiana. Le forti mutazioni di scenario, con ´´il cambio di velocita´´´ nella seconda meta´ del ´99, comporteranno un´evoluzione delle priorita´ di un Gruppo come Intesa. Nello scenario 1997-1999 era fondamentale guidare il processo di integrazione del settore bancario con un´elevata capacita´ di aggregazione e raggiungere rapidamente dimensioni operative ed economiche che garantissero una sostanziale indipendenza strategica e la capacita´ di competere nel futuro mercato europeo. Il nuovo scenario emergente e´ caratterizzato da un processo di consolidamento domestico ormai avanzato, che offre minori opportunita´ di crescita sul territorio tramite ulteriori acquisizioni; da una pressione crescente proveniente da operatori specializzati, nazionali ed esteri; da un´accelerazione della penetrazione di Internet e dei canali diretti con forti pressioni sul livello dei prezzi; da una divaricazione crescente nelle performance e nell´apprezzamento dei mercati tra le ´´best practices´´ e gli altri operatori. Cio´ richiedera´ una forte capacita´ di conseguire livelli di efficienza allineati ai migliori standard europei, una capacita´ di reagire con molta rapidita´ alle discontinuita´ esterne, e un modello distributivo che rafforzi la specializzazione per segmenti di clientela, pur preservando un forte grado di radicamento territoriale. Nello scenario descritto, un´integrazione della Banca Commerciale Italiana nell´ambito di un modello puramente federale non consente una piena valorizzazione del potenziale economico del nuovo Gruppo. Infatti, da un lato, la Banca Commerciale Italiana necessita di un aumento dimensionale nei business puramente wholesale e di una maggiore massa critica locale nel retail, elementi che un´integrazione in logica federale non potrebbe apportare. Dall´altro, l´accoglimento della Banca Commerciale Italiana nell´attuale modello, a causa della dimensione del Gruppo e della diversificazione dei business in cui opera, introdurrebbe in Intesa una complessita´ gestionale difficilmente governabile. Il nuovo modello consente di rispondere al mutamento di scenario e alle problematiche di integrazione del Gruppo Comit: semplifica i circuiti decisionali e la risposta al mercato giacche´ aumenta l´autonomia delle unita´ di business; introduce una chiara specializzazione delle strutture distributive; diminuisce la complessita´ del Gruppo; valorizza le opportunita´ della Banca Wholesale come potenziale player specializzato anche in campo internazionale; e pone in essere una struttura di costi piu´ snella in quanto sostituisce ad una pluralita´ di societa´ bancarie tre divisioni all´interno di Banca Intesa. Per facilitare la realizzazione del modello si e´ progettato un percorso, in piu´ fasi sino alla fine del 2003, che garantisce la continuita´ di presidio sul territorio e sulla clientela, realizzando nei minimi tempi necessari la nuova struttura organizzativa e manageriale. Il modello prevede che tutte le banche (con eccezione della Banca Wholesale, che avra´ propri sistemi e piattaforme operative) convergano su un unico sistema informativo, basato sulla piattaforma target attuale, adeguatamente integrata per poter gestire la nuova scala dimensionale. Contemporaneamente si procedera´ all´integrazione dei processi operativi di back office e dei centri informatici del Gruppo. Temporalmente si possono identificare tre scadenze: - entro l´anno in corso si realizzeranno tutti gli interventi propedeutici alla fusione e alla divisionalizzazione di Ambroveneto, Cariplo, Carime e Mediocredito Lombardo e alla scissione e divisionalizzazione della rete Comit, nonche´ alla costituzione della Banca Wholesale. - entro il luglio 2001 si procedera´ alla costituzione delle divisioni Private, Retail e Imprese in Banca Intesa e inizieranno le operazioni societarie riguardanti Comit. - entro dicembre 2003 Si completeranno gli interventi organizzativi e informatici in Banca Intesa, realizzando la migrazione delle filiali ex Comit al sistema Intesa. Gli obiettivi economici e patrimoniali: il nuovo modello consentira´ di ottenere sinergie da integrazione fino a circa 1, 050 milioni di euro annui nel 2004, a fronte di un incremento del 22% delle sinergie di ricavo (pari a 560 milioni di euro) e del 43% delle sinergie di costo (pari a 500 milioni di euro) rispetto al precedente piano di integrazione 1999. A questi dati si potrebbero aggiungere ulteriori possibili benefici economici (100/150 milioni di euro) derivanti dalla ristrutturazione delle partecipate estere. Il conseguimento della maggior parte di queste sinergie (75%) - sostanzialmente pari a quelle complessive previste per il 2003 dal precedente progetto - sara´ realizzato entro il 2002. Gli oneri complessivi di integrazione da sostenere ´´una tantum´´ sono stati stimati nell´ordine di 420 milioni di euro, la maggior parte relativi alla convergenza su piattaforma unica dei sistemi informativi dell´intero Gruppo e alla gestione delle risorse umane. Il nuovo modello generera´ un esubero di personale quantificabile a regime in circa 5. 200 risorse, in aggiunta alle 2. 700 gia´ previste nel prossimo triennio nei piani delle singole banche. Tali eccedenze saranno gestite mediante il ricorso a forme di incentivazione all´esodo, prepensionamenti, altri strumenti contrattuali nonche´ attraverso la cessione di sportelli. Le sinergie conseguenti all´applicazione del modello divisionale miglioreranno in maniera significativa la redditivita´ del Gruppo. Il Roe atteso per il 2003 sara´ superiore al 21%, rispetto all´11, 7% di Intesa-comit nel 1999, mentre il rapporto cost/income scendera´ nello stesso periodo dal 72, 5% a meno del 50%. Sviluppo delle attivita´ di Internet banking: come e´ gia´ stato annunciato, Intesa intende sviluppare la propria leadership nei segmento dei servizi di banca a distanza attraverso una serie di iniziative che faranno riferimento a Intesa e- Lab. La prima di queste iniziative riguardera´ Intesatrade, che si preannuncia come un servizio di trading on line di seconda generazione per l´ampiezza e la qualita´ dei servizi offerti. Essi spazieranno dalla negoziazione di valori quotati presso le principali borse mondiali all´acquisto di fondi comuni, a servizi di informazione, analisi e ricerche, prezzi e strumenti di supporto alle scelte degli investitori in un formato facilmente utilizzabile anche dai non esperti. Seguira´ entro giugno il lancio di Fundsworld, un supermercato di fondi, da offrire ad una clientela europea, in collaborazione con importanti partner stranieri. Fundsworld sara´ attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, con estrema facilita´ di accesso e di utilizzo. Con il medesimo approccio verranno poi sviluppati nuovi ´´category killer´´: sono in corso di valutazione, tra gli altri, quelli relativi ai mutui e alle polizze di previdenza/assicurazione sulla vita. Per i primi mesi del 2001 e´ in fase di studio una banca diretta indipendente a proiezione europea, con un´offerta di prodotti multimarca. La banca aspirera´ ad acquisire, nell´arco di un triennio, una posizione di leadership nel mercato italiano (700. 000 clienti a regime). Il Gruppo avviera´ inoltre due iniziative destinate alle aziende (´´business to business´´), per la realizzazione di un mercato virtuale di approvvigionamenti tra imprese di materiali non strategici e per la gestione di rapporti finanziari con mercati on line. Infine, Intesa avviera´ interventi specifici nel segmento del ´´business to consumer´´ per coglierne le opportunita´ di crescita e per giocare un ruo! ! lo primario nella gestione dei pagamenti on-line. Sono in corso contatti con alcuni operatori di rilievo per la commercializzazione di prodotti di lusso, mentre e´ gia´ stato definito un accordo con il portale Excite per sviluppare un mercato virtuale aperto a tutte le categorie di esercenti. Per dotare Intesa e-Lab, la nuova societa´ dedicata allo sviluppo delle iniziative Internet del Gruppo, dei mezzi patrimoniali adeguati a sostenerne l´attivita´, il Consiglio di amministrazione di Banca Intesa ha deliberato di esercitare la delega, conferitagli dall´assemblea straordinaria del 28 luglio 1998, per un aumento di capitale dell´importo massimo, comprensivo del sovrapprezzo, compreso tra 1. 100 miliardi e un massimo di circa 1. 470 miliardi. La relativa proposta, approvata oggi, prevede l´aumento del capitale sociale per un importo massimo di nominali L. 195. 932. 406. 000, da attuarsi mediante emissione di nuove azioni ordinarie da nominali mille lire cadauna, con godimento regolare 1/1/2000, da offrire in opzione sia ai possessori di azioni ordinarie e di risparmio sia ai possessori di obbligazioni convertibili in azioni ordinarie o di risparmio. Il prezzo sara´ pari alla media delle quotazioni borsistiche dell´azione ordinaria nei tre giorni precedenti la data di fissazione del prezzo, scontata di una percentuale minima del 15% e massima del 20%. Il rapporto di offerta in opzione sara´ di una nuova azione ordinaria ogni 28 titoli posseduti. Per quanto attiene alle modalita´ di esecuzione dell´aumento e alla fissazione del prezzo, il Consiglio ha deliberato di dare mandato al Presidente. Il Consiglio ha altresi´ approvato il progetto di fusione per incorporazione di Cariparma. L´operazione sara´ realizzata, previa approvazione dell´Organo di vigilanza e delle assemblee degli azionisti delle due banche, secondo il seguente schema: - Conferimento da parte di Cariparma della propria azienda bancaria, ad eccezione di alcuni elementi patrimoniali, ad una societa´ di nuova costituzione, interamente controllata, denominata Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S. P. A. ; - annullamento, senza sostituzione, delle n. 909. 411. 879 azioni ordinarie di Cariparma di proprieta´ di Banca Intesa; - fusione per incorporazione in Banca Intesa di Cariparma sulla base di un rapporto di cambio di 3, 1 azioni Cariparma ogni 1 azione ordinaria Banca Intesa, da nominali mille lire, godimento 1/1/2000; - conseguente aumento del capitale sociale di Banca Intesa, per un importo massimo di nominali L. 89. 705. 951. 000 al servizio di tale fusione. Si prevede che le operazioni di cambio potranno essere effettuate dal prossimo mese di luglio. La realizzazione di questo progetto portera´ Banca Intesa ad acquisire il 100% della nuova Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S. P. A. , consentendo nel contempo agli azionisti di minoranza di Cariparma di diventare azionisti della capogruppo Banca Intesa, come era stato previsto negli accordi intervenuti in occasione dell´aggregazione di Cariparma al Gruppo Intesa. Infolnik http://www. Bancaintesa. It . |
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