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Notiziario Marketpress di
Martedì 12 Settembre 2000 |
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COPPIE: CROLLA IL MITO DELLA SCAPPATELLA ESTIVA PARTNER, FIGLI E AMICI SEMPRE PRESENTI RENDONO DIFFICILE IL TRADIMENTO
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Milano, 12 settembre 2000 Agosto, moglie mia non ti. Tradisco. Crolla il mito della scappatella estiva. La stagione dei tradimenti di coppia è quella invernale, quando tra ufficio, cene di lavoro e impegni vari i coniugi vivono separatamente la loro vita per tutto il giorno. E d´estate ? Trionfa la fedeltà: solo un coniuge su dieci afferma di avere più occasioni di tradimento nei mesi caldi. È quanto emerge da un´indagine pubblicata dal settimanale Anna, in edicola da domani, e condotta su un campione di 680 uomini e donne sposati, di età compresa tra i 28 e i 55 anni. Estate: troppo tempo insieme, per tradire meglio aspettare l´inverno Sarà l´afa o la presenza continua del proprio partner, ma d´estate, nonostante tutti i luoghi comuni a riguardo, tradire sembra proprio difficile: sette intervistati su dieci (70%) sostengono che <<d´estate, e durante le vacanze soprattutto, mancano proprio le occasioni>>. Solo il 12% resta fermamente convinto che il sole splendente, il profumo della salsedine, il corpo in bella mostra e le caldi notti di agosto siano la <<cornice ideale per avventure extra-coniugali>>. Non sembrano invece avere dubbi in tal senso gli stakanovisti del tradimento, estate, primavera, autunno o inverno, la stagione non conta proprio niente. Ecco allora che il 15% degli intervistati è convinto che <<ogni mese è buono per tradire>>. Tradimento: lui perdonerebbe, lei no Ma come si comporterebbe il marito italiano medio se la moglie gli confessasse che, complice un cielo stellato e la sua disattenzione, si è lasciata andare tra le braccia del bel tenebroso di turno? Solo un uomo su sei (15%) non ha esitazioni, <<se venissi a sapere di un tradimento la lascerei all´istante>> dice. E se il 32% dichiara che <<mi sentirei in diritto di fare altrettanto e questo metterebbe le cose a posto>>, vivendo il tradimento come una sorta di partita di calcio, un marito italiano su quattro (23%) << dopo un periodo di lontananza, per sbollire la rabbia>> è sicuro che la perdonerebbe. Ma il dato più rilevante è rappresentato da quel 26% di mariti convinti che se la partner si dimostrasse pentita e se il tradimento fosse frutto di un momento isolato di debolezza, sarebbe disposto a <<perdonarla anche subito>>. Insomma, questione di tempo, ma un marito su due, finirebbe per perdonare senza ripicche alcune. Non così tolleranti sembrano essere, invece, le mogli: una su due non ha dubbi né esitazioni, se si scoprisse tradita <<farebbe le valige e lo lascerebbe subito>> (57%) senza possibilità di appello. Il 22% delle intervistate, invece, non è disposta a rovinare un matrimonio per un attimo di debolezza: <<pur disposta a perdonarlo, si prenderebbe un periodo di "vacanza" lontano da lui>>. Appena l´8% sarebbe disposta a <<metterci una pietra sopra anche subito>>, purché la cosa non si ripeta, ovviamente. Solo una su dieci (10%) <<prima di considerare passato l´episodio, vorrebbe rendergli pan per focaccia>>, sentendosi in diritto di fare altrettanto magari col vicino d´ombrellone. Scappatelle: per un uomo su due la colpa è sempre della donna. Ma in caso di confessione, il cornuto (o la cornuta) a chi danno la colpa ? Per gli uomini non ci sono dubbi, <<è sempre la donna a prendere l´iniziativa, quindi la colpa del tradimento non può che ricadere su di lei>>: ecco allora che per il 58% degli uomini intervistati dal settimanale Anna, è sempre la moglie ad essere la colpevole della scappatella , mentre il 23% è convinto che l´imputato principale sia il <<terzo tentatore>>. E se meno di un uomo su dieci (7%) è disposto a vedere <<se stesso come colpevole primario>> del tradimento da parte della propria moglie, non potevano che entrare in campo le amiche di lei: l´11% è convinto che se non fosse stato per la <<complicità delle sue amiche>>, lei non lo avrebbe mai tradito. Curiosamente le donne vivono le corna in maniera differente e si mostrano divise sull´attribuzione della colpa del tradimento: mentre il 33% è convinta che siano state <<le moine e le arti seduttive dell´altra>> a far si che il marito cercasse emozioni al di fuori del talamo coniugale, il 28% resta convinta che è <<la natura stessa dell´uomo>> ad averlo portato a cercare avventure extra-coniugali. Anche in questo caso <<"i suoi amici">> non possono essere estranei alla faccenda, sempre pronti a coprirlo e a creare le occasioni giuste (per il 24% delle intervistate). Ancora più bassa del corrispettivo maschile la percentuale di mogli convinte che in fondo, almeno in parte, <<la colpa del tradimento del marito sia da attribuirsi a loro stesse>> (6%). |
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