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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Ottobre 2000
 
   
  NUOVI VACCINI PER LA PROSSIMA INFLUENZA

 
   
  Milano, 11 ottobre 2000 - Si parla già di influenza e ancora più recentemente,, si è parlato di "preinfluenza". In realtà. , la preinfluenza non esiste: con tale termine sono state erroneamente ´battezzati´ quegli episodi di affezioni respiratorie provocate da batteri. Virus o semplice raffreddamento che hanno colpito in quest´ultimo periodo alcuni soggetti. Invece, come già letto e sentito in questi ultimi giorni, la ´vera" influenza arriverà da noi verso i primi di dicembre. L´influenza è una malattia che va sempre e comunque temuta per le sue complicanze e, quindi, è da prevenire con l´unica arma al riguardo valida: la vaccinazione. Il timore dell´influenza è talmente diffuso negli Stati Uniti (dove annualmente vi sono 20. 000 decessi e 110. 000 ricoveri ospedalieri correnti alla malattia) che, secondo una recente nota (settembre 2000) dei Cdc (Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta) la vaccinazione dovrebbe comprendere le persone tra i 50 e i 64 anni di età. L´acip (Advisory Committee on Immunization Practices) valuta che, negli Usa, possono andare incontro a complicanze legate all´influenza (inclusi i decessi e i ricoveri ospedalieri) da 70 a 76 milioni di persone (circa 35 milioni con più di 65 anni di età; da 33,a 39 milioni con meno di 65 anni di età, ma in condizioni di salute a rischio; 2 milioni di donne in gravidanza). L´efficacia dell´attuale vaccino assicura un tasso di protezione (fino all´80-90%) nei riguardi delle complicanze. Sempre Iacip richiama la necessità di vaccinare i familiari conviventi dei soggetti a rischio: del resto, l´indicazione è presente anche nelle raccomandazioni ministeriali per il nostro Paese. Una rilevante testimonianza dell´importanza dei vaccino viene da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Archives of Internal medicine condotta da Kristin Nichol dell´Università del Minnesota, Stati Uniti, che ha preso in esame i dati relativi a quasi ventimila anziani seguiti per sei anni. Confrontando lo stato di salute dei vaccinati con quello di chi non si è sottoposto all´iniezione protettiva per sei anni, i ricercatori hanno scoperto che nei periodi di diffusione dei virus la vaccinazione può dimezzare la mortalità, nonché diminuire il rischio di infarto post-influenza, e di fatto riduce della metà i ricoveri in ospedale durante le settimane di "epidemia" Anche se si prevede che l´influenza, la cosiddetta "russa" non sarà in Italia, quest´anno di grado elevato, la profilassi vaccinale va attuata nel modo più adeguato al fine di evitare sorprese. Il vaccino disponibile è in grado di tutelarci appieno e siamo in tempo giusto per la sua somministrazione. In conformità alle raccomandazioni dell´Organizzazione Mondiale della Sanità per l´emisfero settentrionale, il vaccino (già disponibile nelle farmacie) da utilizzare per la prossima Campagna 2000/2001 sarà trivalente e conterrà i seguenti stipiti: A/mosca/10/99 (H3n2); A/nuova Caledonia/20/99 (H1n1); B/beijing/184/93. Tenuto conto che per poter svolgere il suo potere protettivo il vaccino "ha bisogno" di 15 giorni dalla somministrazione e valutando in 6/8 mesi la durata della protezione,, va ribadito che il periodo migliore per la vaccinazione va dal 15 ottobre a fine novembre. Il punto sull´influenza 2000/2001 è stato fatto oggi a Milano in un Incontro tra esperti: Prof. Ssa Antonietta Cargnel, Primario Ii Divisione Malattie Infettive Ospedale "Luigi Sacco" di Milano; Prof. Alessandro Zanetti. Ordinario di Igiene della Facoltà di Medicina dell´Università di Milano; Dott. Vittorio Carreri, Dirigente dell´Unità Organizzativa Prevenzione della Regione Lombardia. Premesse - Il problema dell´influenza ricorre annualmente nel nostro paese alla vigilia dell´arrivo del freddo. L´opinione pubblica ancora ricorda l´allarme dello scorso anno: un allarme, alla prova dei fatti, non giustificato, considerando che si trattò di una moderata epidemia (circa 4 milioni di ammalati) e non di una "pandemia", come venne temuto dal dicembre 1999 al gennaio 2000. La massima parte dei soggetti ammalati non si era vaccinato e questo sottolinea l´importanza di "ricordare" sempre, senza sosta, alla popolazione la necessità che i soggetti a rischio assumano il vaccino. Il target operativo proposto alle Regioni dal Piano Sanitario Nazionale è il raggiungimento di coperture vaccinali pari al 75% della popolazione di età superiore ai 64 anni: siamo però molto lontani da questo traguardo. La problematica dell´influenza è stata al centro del Ii° Incontro Stampa Solvay Pharma sull´influenza tenutosi oggi a Milano, con l´intervento di esperti: Prof. Ssa Antonietta Cargnel, Primario Ii Divisione Malattie Infettive Ospedale "Luigi Sacco" di Milano; Prof. Alessandro Zanetti, Ordinario di Igiene della Facoltà di Medicina dell´Università di Milano; Dott. Vittorio Carreri, Dirigente dell´Unità Organizzativa Prevenzione della Regione Lombardia. Vediamo il percorso che ha compiuto nel mondo l´influenza dell´anno scorso ad oggi e come si è arrivati all´aggiornamento" del vaccino attuale. Influenza 1999/2000 In Europa e nel mondo - Mentre nel nord America l´attività influenzale ha raggiunto il suo picco nel dicembre 1999 e si è prolungata fino alla prima settimana di febbraio, nell´Europa occidentale ed in Giappone si sono avuti i primi segni di attività epidemica all´inizio di dicembre: il picco epidemico si è verificato nel Gennaio 2000 e quindi vi è stata una graduale diminuzione con un ritorno ai livelli di base a partire dalla terza settimana di febbraio. In Italia - Fino alla terza settimana dei mese di dicembre 1999 l´attività influenzale è rimasta localizzata, ma si è poi manifestata in forma epidemica a partire dall´ultima settimana dei 1999 e fino alla quarta settimana dei 2000: è poi andata via via scemando a partire dall´inizio di febbraio 2000. L´incidenza delle sindromi influenzali ha raggiunto, all´apice dell´attività influenzale, tassi del 11-13%. La maggior parte dei pazienti -(93%) è risultata non vaccinata. I ceppi in causa - Vi è stata la predominanza di circolazione del sottotipo A(h3n2). La circolazione del sottotipo A(hlnl) è stata, nel complesso, molto limitata ovunque, anche se costante: isolamenti sporadici sono stati segnalati dal Sud Africa, da alcuni paesi asiatici (Filippine, Arabia Saudita, Tailandia, Vietnam) e dai Paesi europei, tra cui l´Italia. La circolazione del virus dei tipo B è continuata costantemente, pur se a livelli bassi, con circolazione contemporanea, in alcune regioni europee ed asiatiche, del sottotipo A(h3n2). Nel nostro Paese, fino al 4 maggio 2000, sono stati isolati 308 ceppi virali di tipo A, di cui 273 appartenenti al sottotipo A(h3n2) e 10 al sottotipo A(hlnl), e 2 ceppi di tipo B. La sorveglianza sul Territorlo italiano - A partire dalla stagione 1999/2000, è stato attivato un sistema di sorveglianza clinica articolato in due emireti coordinate, l´una dall´Istituto Superiore di Sanità e l´altra dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull´Influenza costituito tra il Dipartimento di Scienze della Salute dell´Università di Genova e l´Istituto di Virologia dell´Università di Milano. I dati raccolti sono rilevabili sul sito internet: www. Influnet. It Influenza 2000/2001 Gli ultimi rilievi nel mondo - Da maggio a settembre l´influenza è comparsa negli emisferi meridionali, con prevalente circolazione di virus H3n2. In Oceania, Sud America, Sud Africa vi è stata presenza anche di un virus Hlnl. Ha circolato il virus Nuova Caledonia assente da anni, ma che è, però, presente nel nuovo vaccino disponibile nel nostro Paese. Il nuovo vaccino per l´Italia - In conformità alle raccomandazioni dell´Organizzazione Mondiale della Sanità per l´emisfero settentrionale, il vaccino (già disponibile nelle farmacie) da utilizzare per la prossima Campagna 2000/2001 sarà trivalente e conterrà i seguenti stipiti: A/mosca/10/99 (H3n2); A/nuova Caledonia/20/99 (Hlnl); B/beijing/184/93. Le complicanze - Come già detto, il vaccino antinfluenzale ha un elevato potere protettivo (80/90%) nei riguardi delle dannose conseguenze dell´influenza, cioè le complicanze. Le complicazioni più frequenti, talvolta molto gravi e in alcuni casi addirittura mortali, sono rappresentate dalle sovrapposizioni batteriche a livello bronchiale e/o polmonare, cui sono esposti soprattutto i pazienti delle età estreme: bambini e anziani. Tutt´altro che trascurabili sono le complicanze cardiovascolari: possono comparire alterazioni dai toni cardiaci e del ritmo sino a segni di insufficienza cardiaca congestizia. Nel soggetto anziano, soprattutto, si possono verificare anche arresto cardiaco e morte improvvisa. Non vanno poi dimenticate le complicanze neurologiche: encefalite (rara negli adulti), mielite trasversa; sindrome di Reye, ancora più rara, ma molto grave, in particolare nei bambini, ragazzi e adolescenti di età compresa tra i sei mesi e i 18 anni in cura da tempo con salicilati. Nei soggetti diabetici si può verificare un aggravamento della malattia fino allo scompenso metabolico. Per concludere, infine, va ricordato anche che la gravidanza rende la gestante più fragile di fronte all´attacco dei virus influenzale. La gravidanza può rappresentare un periodo delicato; nel corso dell´epidemia del 1957 si erano riscontrate numerose complicanze polmonari tra le donne incinte, specie tra quelle che in precedenza avevano avuto problemi cardiaci o polmonari. Uno studio fatto a Yale ha messo in evidenza che la proporzione di complicazioni polmonari serie è quattro volte più elevata presso queste donne che la percentuale attesa rispetto al loro numero. Anche se i risultati sono contradditori, l´influenza può interferire sullo sviluppo normale del feto o a causa del passaggio del virus per via transplacentare, fenomeno questo probabilmente assai raro, o a seguito degli effetti tossici associati alla presenza dei virus o a causa delle conseguenze del trattamento stesso. I soggetti da vaccinare - In accordo con gli obiettivi indicati dal Piano Sanitario Nazionale e per perseguire gli obiettivi di riduzione della morbosità per influenza e delle sue complicanze, le categorie di soggetti ai quali vi è mirata la vaccinazione sono le seguenti: 1) soggetti al di sopra dei 64 anni; 2) soggetti in età infantile ed adulta affetti da: a) malattie croniche debilitanti a carico dell´apparato respiratorio; b) circolatorio, uropoletico; b) malattie degli organi emopoietici; c) diabete ed altre malattie dismetaboliche; d) sindromi da malassorbimento intestinale; e) fibrosi cistica; f) altre malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; g) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici. 3) soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo; 4) personale di assistenza o contatti familiari di soggetti ad alto rischio; 5) bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva che richiede prolungata somministrazione di acido acetilsalicilico e a rischio di Síndrome di Reye in caso di infezione influenzale. Le dosi consigliate - Poiché la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità, infettata dai virus influenzali A(h3n2), A(h1n1) e B nel corso degli ultimi anni, una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per i soggetti di tutte le età, con esclusione dell´età infantile. Per i bambini al di sotto dei 12 anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomanda la somministrazione di due dosi, appropriata per l´età, di vaccino antinfluenzale a distanza di almeno quattro settimane.  
   
 

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