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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Ottobre 2000
 
   
  PROMOSSA DA DONNEUROPEE FEDERCASALINGHE:RACCOLTA DI FIRME PER IL RICONOSCIMENTO DELL´OSTEOPOROSI COME MALATTIA SOCIALE

 
   
  Milano, 18 ottobre 2000 Per il quarto anno Donneuropee Federcasalinghe, in occasione della Giornata Mondiale dell´Osteoporosi, in programma venerdì 20 ottobre 2000, ha mobilitato presidenti e socie per allestire 24 gazebo informativi in 24 città italiane per far conoscere a tutti i problemi collegati a questa malattia invalidante che colpisce una donna su tre (Bari, Cagliari, Cardito - Napoli, Catania, Como, Crotone, Foggia, La Spezia, Lecce, Mantova, Matera, Milano, Napoli, Nicosia - Enna, Palermo, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Sant´antimo - Napoli, Sant´elpidio a Mare - Ascoli Piceno, Senigallia - Ancona, Siracusa, Taranto, Udine). L´osteoporosi è una malattia cronica, progressiva e degenerativa, che colpisce 75 milioni di persone, tra Europa, Stati Uniti e Giappone e nel futuro si prevede che la malattia si diffonda anche nelle nazioni in via di sviluppo. Elevatissimi i costi sociali che sono allarmanti: in Italia sono 3. 000. 000 le persone colpite, di cui 1. 000. 000 con fratture e le spese per cure mediche, chirurgiche e riabilitative associate alla patologia superano i 1. 000 miliardi di lire l´anno e oltre 440 miliardi di lire sono spesi ogni anno per la sola copertura dei costi ospedalieri delle fratture del femore da osteoporosi. Inoltre le fratture vertebrali in Italia sono 80. 000, quelle del femore sono 40. 000, quelle del polso sono 70. 000 in un anno e la causa principale è appunto l´osteoporosi. Nelle persone anziane nel 25%-30% dei casi la frattura procura una inabilità permanente. I dati confermano quanto dichiarato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità: l´osteoporosi è una vera e propria "malattia sociale" e rappresenta uno dei principali pericoli per la salute dell´umanità. Nell´unione europea, un cittadino su otto di età superiore ai cinquant´anni subisce una frattura alla colonna vertebrale e l´osteoporosi costa alle tesorerie degli Stati membri oltre 3. 500 milioni di Ecu all´anno, soltanto per l´assistenza ospedaliera. Infatti nell´Unione europea il numero medio annuo di posti letto che vengono occupati da pazienti affetti dalla malattia corrisponde a 500. 000 persone, con previsione di raddoppiare il dato nei prossimi cinquant´anni anche per l´invecchiamento della popolazione. Ecco perché - sottolinea Federica Rossi Gasparrini - inizia una raccolta di firme promossa da Donneuropee Federcasalinghe che intende far riconoscere l´osteoporosi come malattia sociale, anche perché l´insorgenza di casi di osteoporosi aumenta ogni anno con costi sociali crescenti, visto il progressivo invecchiamento della popolazione italiana. Donneuropee Federcasalinghe con la raccolta di firme che avrà inizio venerdì 20 ottobre prossimo in occasione della Giornata Mondiale dell´Osteoporosi intende sollecitare l´identificazione dell´osteoporosi da parte del Governo come malattia sociale a tutti gli effetti, per la promozione di campagne informative e di programmi di ricerca per prevenire e combattere la patologia e per l´inserimento in fascia A, per tutti, dei farmaci in grado di curarla. Obbiettivo dell´azione di coinvolgimento dei cittadini è sostenere la presentazione di una proposta di legge che possa, diffondendo una cultura della prevenzione e sostenendo in modo concreto le persone colpite dalla malattia, contenere i costi sociali dell´osteoporosi. In base ai dati della Organizzazione Mondiale della Sanità l´Italia è sesta nella graduatoria mondiale dell´aspettativa di vita e di salute (dopo Giappone, Australia, Francia, Svezia e Spagna) con un dato di 72,7 anni e con un´aspettativa media di vita pari a 75 anni per gli uomini e a 81 anni per le donne italiane: un dato che, pur se confortante, è limitato dall´incalzante progressivo invecchiamento della popolazione italiana con le conseguenti problematiche e necessità di interventi per migliorare le condizioni di vita. L´osteoporosi interessa sia gli uomini sia le donne ma gli effetti negativi si osservano più precocemente nel sesso femminile a causa dei mutamenti fisiologici indotti con la menopausa. Una ricerca promossa dalla International Osteoporosis Foundation (Iof) in 11 Paesi europei su un campione di donne in post menopausa (delle quali un quarto è affetto dall´osteoporosi) dimostra una diffusa ignoranza e soltanto un quarto del campione sta affrontando un trattamento specifico per prevenire e curare una patologia che è grave, invalidante e onerosa anche per la comunità. L´80% delle donne italiane ignora la gravità di questa malattia e soltanto il 36% affronta l´argomento con il medico curante, mentre la prevenzione unita a una diagnosi precoce sono fondamentali per questa malattia che va considerata come una malattia sociale. Venerdì 20 ottobre 2000 nella Giornata mondiale di sensibilizzazione al tema, promossa dalla International Osteoporosis Foundation (Iof), con la collaborazione della Organizzazione Mondiale della Sanità, che vede idealmente collegate fra loro 25 Nazioni e 47 Società scientifiche e di volontariato di tutto il mondo anche Donneuropee Federcasalinghe, in collaborazione con i medici della Siop - Società Italiana per la Osteoporosi, intende porsi al servizio di questo tema e lancia un forte appello alla cittadinanza con l´avvio di una raccolta di firme che portino all´attenzione dei politici la necessità di riconoscere nell´osteoporosi una malattia sociale. Non casualmente Donneuropee Federcasalinghe avvia l´operazione di raccolta firme sul territorio: si tratta di una battaglia sociale che riguarda le donne (e gli uomini) italiani e che rientra tra gli obbiettivi perseguiti dall´Associazione dal 1982, suo anno di nascita. E non poche sono state le battaglie vinte: legge sugli infortuni domestici, fondo pensione per casalinghe, assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici, assegno di maternità per madri casalinghe e madri disoccupate, gratuità dei libri di testo per gli alunni delle scuole dell´obbligo. Rosso Gianfranco.  
   
 

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